La Stampa 17 maggio - il Circolo dei lettori

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44 . Cronaca di Torino . LA STAMPA VENERDÌ 17 MAGGIO 2013 T1 CV PR T2 Salone del Libro Orari e biglietti Il biglietto costa 10 euro, 8 il ridotto Orario: 10-23 L’inaugurazione della kermesse Assalto al ministro “Torino merita il sostegno di Roma” Regione e Comune chiedono risorse a Bray Lo hanno aspettato oltre due ore, ieri al Salone, il neo-mini- stro alla Cultura Massimo Bray. Dal patron Picchioni al sindaco Fassino sino al gover- natore Cota: tutti con in tasca il loro puntuale elenco di ri- chieste, perché il piatto della cultura, si sa, piange. E Torino si sente in prima linea, grazie a gioiellini come appunto la Fiera del libro, il Torino Film Festival, il sistema della regge sabaude. Sente di meritare un appoggio, ma il governo, quan- do c’è, latita. Ieri però, alla fi- ne, il responsabile dei Beni culturali è arrivato al Lingotto tranquillizzando il pubblico assiepato nella sala rossa: «Letta non vuole tagliare i fon- di per la cultura» (aggiungen- do: «E vorrei vedere», ndr). Ciò non significa però, che la situazione conti non resti pre- occupante. Ed è forse per questo moti- vo che dopo un rapido giro per gli stand (con una visita parti- colare alla Treccani, a lui par- ticolarmente cara perché ne è stato il direttore editoriale) di fronte al tavolone delle grandi occasioni riservato al vicino hotel Nh (invitati Gian Arturo Ferrari, l’uomo più potente dell’editoria italiana, il presi- dente del Salone Picchioni, il sindaco Fassino e il presidente Cota, gli assessori Coppola e Braccialarghe e Vittorio Sgar- bi) ha preferito ai raviolini del plin spadellati al sugo d’arro- sto e una rapidissima macedo- nia. È rimasto a tavola, ad ascoltare nell’ordine, la richie- sta da parte della Regione di ottenere finalmente il milione e 300 mila euro per Venaria, quella del Comune di entrare nel cda della Reggia al posto di uno dei due uomini del ministe- ro, e il patron Picchioni che vor- rebbe trasformare l’evento da sfogliare del Lingotto in un mar- chio che possa godere del patro- cinio - e dei fondi - del governo. Il ministro ha diligentemente passato al suo portavoce i bi- gliettini e, dopo dodici minuti esatti, si è alzato: «Voglio bene a Torino, terrò conto di tutte le vo- stre richieste, ma dovete scu- sarmi, ora devo andare a Bru- xelles». E non c’è App, incontro digitale, tecnologia avanzata che riesca a trattenere Bray che anzi, al mattino, spiegherà: «I li- bri cartacei «continueranno a essere prodotti e a circolare ma non sappiamo se le due tipologie sono destinate a convivere. Quello che è certo è che non dob- biamo difendere una tipologia o un’altra, ma cogliere la poten- zialità di entrambe». E ha ag- giunto: «La tecnologia può al- lontanare ma anche avvicinarci al libro, moltiplicandone la cir- colazione sui diversi supporti». Sarà, ma il Salone versione digi- tale, con tanto di app e wi-fi libe- ro davvero ovunque per la gioia del più telematico degli assesso- ri, Michele Coppola che ieri ha cinguettato ogni notizia legata al Salone, dalla lounge del Circo- lo dei Lettori. Attenti, come dice il governatore Cota a farci so- praffare da Internet, «che chiu- de in casa i giovani» e attraverso cui oggi si fa politica, ma intanto ieri la prima volta del websalone è andata molto bene. E se al mat- tino il video messaggio del presi- dente della Repubblica Napoli- tano lanciava un allarme cultu- rale: «In Italia si legge troppo poco. Sono meno della metà gli italiani che leggono almeno un libro l’anno al di fuori dei loro doveri di studio o di lavoro», il tasso di scolaresche e di bambi- ni che hanno assediato il Salone fin dal primo mattino è stato consolante. Come il numero di visitatori paganti, che nella pri- ma giornata, nonostante la piog- gia e la crisi, pare aumentato del 10 per cento. E se ieri fra gli ospi- ti vip del Salone, oltre a Giuliano Amato, Giorgio Albertazzi e due cloni di Casaleggio e Grillo (in assenza degli originali) oggi sa- rà il giorno del ministro Quaglia- riello, domani, a sorpresa il col- lega Franceschini e domenica la strana coppia Renzi Veltroni. EMANUELA MINUCCI Up & Down S i è mai visto Rolando Pic- chioni girare per gli stand con un giubbottino sopra il maglione? No. Perché di solito al Salone si moriva di caldo. Que- st’anno, fortunatamente, hanno abbassato la temperatura (forse anche per motivi di spending re- view i radiatori effetto sauna) e così si è smesso di sudare. «For- se è anche merito del freddo che fa fuori dal Lingotto, gli altri an- ni di solito splendeva il sole» commentava la maestra Gio- vanna Settembrini, in arrivo da Beinasco con i suoi bambini di prima elementare. Fine delle su- date fra i padiglioni quindi, an- che se magari oggi, se la gente andrà aumentando, magari cre- scerà anche un po’ la tempera- tura. Ieri comunque c’erano 20 gradi contro i 30 abbondanti di un tempo. [E.MIN.] 1.400 eventi È la solita grande abbuffata di incontri, happening, impossibile seguirli tutti Il monito di Napolitano: «In Italia si legge poco realtà come il Salone sono molto preziose» 4.600 app scaricate Sono state già 4600 le guide digitali per l’iPhone e il tablet scaricate in un solo giorno dai visitatori Grillo e Casaleggio (finti) In assenza di Grillo e Casaleggio il Salone si è fatto bastare i sosia (fotografati qui con Amato, vero) Il ministro «Per me è stato un bagno di nostalgia, amo questo posto» ha detto il ministro Bray Cara Torino LUIGI LA SPINA C ome tutti i «classici», si possono perciò ten- tare rivisitazioni, az- zardare interpretazioni, offri- retraduzioni,fornireversioni, manonalterarequellarituali- tà che risponde alle attese, conforta quei ricordi e riac- cende le vecchie emozioni. Quest’anno il copione ha rag- giunto il massimo della sfida, l’ossimoro beffardo di un tito- lo che si richiama alla «creati- vità». Quale tema più innova- tivo di questo appello? Quale evocazione rivoluzionaria più suggestiva, quale inno più so- lenne a quella «fantasia al po- tere» di sessantottina memo- ria? Niente paura: nei prossi- mi giorni, visitatori occasio- nali, bibliofili accaniti, scolare- sche distratte ritroveranno i loro tradizionali percorsi, tra sale gialle e blu in cui si alter- neranno star dello spettacolo e noiosi accademici , in mezzo agli stand dove si può trovare di tutto e dove tutti possono incontrare tutti. L’aggiornamento ai tempi ècertamented’obbligo:guaia sottovalutare il progresso tecnologico che fa del libro di- gitale la vedette del momento o a trascurare la crisi econo- mica, per cui si stampano i ro- manzi del cuore della nostra giovinezza con la rotativa di un giornale e al costo di un giornale. Ma dietro l’occhioli- no alle novità, si coglie il sorri- so rassicurante dei due orga- nizzatori che hanno capito l’eterna regola di una recita di successo, quella che suggeri- sce di solleticare lo spettatore alimentando la sua curiosità, ma senza mai tradire il fondo dei suoi collaudati desideri. Picchioni e Ferrero, come GiovanninieGarineinellatra- dizione del miglior musical italiano, sanno che il pubblico va sempre rispettato. Lo ca- pisseroancheinostripolitici... Sempre uguale a se stesso Ore 12 Libri da Gustare , i 20 finalisti aspiranti al titolo di libro più gustoso dell’anno (Spazio Rai) SEGUE DA PAGINA 43

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44 .Cronaca di Torino .LA STAMPA

VENERDÌ 17 MAGGIO 2013

T1 CV PR T2

SalonedelLibro

Orari e bigliettiIl biglietto costa 10

euro, 8 il ridottoOrario: 10-23

L’inaugurazionedellakermesse

Assaltoalministro“TorinomeritailsostegnodiRoma”RegioneeComunechiedonorisorseaBray

Lo hanno aspettato oltre dueore, ieri al Salone, il neo-mini-stro alla Cultura MassimoBray. Dal patron Picchioni alsindaco Fassino sino al gover-natore Cota: tutti con in tascail loro puntuale elenco di ri-chieste, perché il piatto dellacultura, si sa, piange. E Torinosi sente in prima linea, graziea gioiellini come appunto laFiera del libro, il Torino FilmFestival, il sistema della reggesabaude. Sente di meritare unappoggio, ma il governo, quan-do c’è, latita. Ieri però, alla fi-ne, il responsabile dei Beniculturali è arrivato al Lingottotranquillizzando il pubblicoassiepato nella sala rossa:«Letta non vuole tagliare i fon-di per la cultura» (aggiungen-do: «E vorrei vedere», ndr).Ciò non significa però, che lasituazione conti non resti pre-occupante.

Ed è forse per questo moti-vo che dopo un rapido giro pergli stand (con una visita parti-colare alla Treccani, a lui par-ticolarmente cara perché ne èstato il direttore editoriale) difronte al tavolone delle grandioccasioni riservato al vicinohotel Nh (invitati Gian ArturoFerrari, l’uomo più potentedell’editoria italiana, il presi-dente del Salone Picchioni, ilsindaco Fassino e il presidenteCota, gli assessori Coppola eBraccialarghe e Vittorio Sgar-bi) ha preferito ai raviolini delplin spadellati al sugo d’arro-sto e una rapidissima macedo-nia. È rimasto a tavola, adascoltare nell’ordine, la richie-sta da parte della Regione diottenere finalmente il milionee 300 mila euro per Venaria,quella del Comune di entrare

nel cda della Reggia al posto diuno dei due uomini del ministe-ro, e il patron Picchioni che vor-rebbe trasformare l’evento dasfogliare del Lingotto in un mar-chio che possa godere del patro-cinio - e dei fondi - del governo.

Il ministro ha diligentementepassato al suo portavoce i bi-gliettini e, dopo dodici minutiesatti, si è alzato: «Voglio bene aTorino, terrò conto di tutte le vo-stre richieste, ma dovete scu-sarmi, ora devo andare a Bru-xelles». E non c’è App, incontrodigitale, tecnologia avanzatache riesca a trattenere Bray cheanzi, al mattino, spiegherà: «I li-bri cartacei «continueranno aessere prodotti e a circolare manon sappiamo se le due tipologiesono destinate a convivere.Quello che è certo è che non dob-biamo difendere una tipologia o

un’altra, ma cogliere la poten-zialità di entrambe». E ha ag-giunto: «La tecnologia può al-lontanare ma anche avvicinarcial libro, moltiplicandone la cir-colazione sui diversi supporti».Sarà, ma il Salone versione digi-tale, con tanto di app e wi-fi libe-ro davvero ovunque per la gioiadel più telematico degli assesso-ri, Michele Coppola che ieri hacinguettato ogni notizia legataal Salone, dalla lounge del Circo-lo dei Lettori. Attenti, come diceil governatore Cota a farci so-praffare da Internet, «che chiu-de in casa i giovani» e attraversocui oggi si fa politica, ma intantoieri la prima volta del websaloneè andata molto bene. E se al mat-tino il video messaggio del presi-dente della Repubblica Napoli-tano lanciava un allarme cultu-

rale: «In Italia si legge troppopoco. Sono meno della metà gliitaliani che leggono almeno unlibro l’anno al di fuori dei lorodoveri di studio o di lavoro», iltasso di scolaresche e di bambi-ni che hanno assediato il Salonefin dal primo mattino è statoconsolante. Come il numero divisitatori paganti, che nella pri-ma giornata, nonostante la piog-gia e la crisi, pare aumentato del10 per cento. E se ieri fra gli ospi-ti vip del Salone, oltre a GiulianoAmato, Giorgio Albertazzi e duecloni di Casaleggio e Grillo (inassenza degli originali) oggi sa-rà il giorno del ministro Quaglia-riello, domani, a sorpresa il col-lega Franceschini e domenica lastrana coppia Renzi Veltroni.

EMANUELA MINUCCI

Up&Down

Si è mai visto Rolando Pic-chioni girare per gli standcon un giubbottino sopra il

maglione? No. Perché di solito alSalone si moriva di caldo. Que-st’anno, fortunatamente, hannoabbassato la temperatura (forse

anche per motivi di spending re-view i radiatori effetto sauna) ecosì si è smesso di sudare. «For-se è anche merito del freddo chefa fuori dal Lingotto, gli altri an-ni di solito splendeva il sole»commentava la maestra Gio-vanna Settembrini, in arrivo daBeinasco con i suoi bambini diprima elementare. Fine delle su-date fra i padiglioni quindi, an-che se magari oggi, se la genteandrà aumentando, magari cre-scerà anche un po’ la tempera-tura. Ieri comunque c’erano 20gradi contro i 30 abbondanti diun tempo. [E.MIN.]

1.400eventi

È la solita grandeabbuffata di incontri,

happening, impossibileseguirli tutti

IlmonitodiNapolitano:«InItaliasi leggepocorealtàcomeilSalonesonomoltopreziose»

4.600app scaricateSono state già 4600 le

guide digitali per l’iPhone eil tablet scaricate in un solo

giorno dai visitatori Grillo e Casaleggio (finti)In assenza di Grillo e Casaleggio il Salone si è fatto

bastare i sosia (fotografati qui con Amato, vero)

Il ministro«Per me è stato un bagno di nostalgia, amo

questo posto» ha detto il ministro Bray

Cara

TorinoLUIGI LA SPINA

Come tutti i «classici»,si possono perciò ten-tare rivisitazioni, az-

zardare interpretazioni, offri-retraduzioni,fornireversioni,manonalterarequellarituali-tà che risponde alle attese,conforta quei ricordi e riac-cende le vecchie emozioni.Quest’anno il copione ha rag-giunto il massimo della sfida,l’ossimoro beffardo di un tito-lochesirichiamaalla«creati-vità». Quale tema più innova-tivo di questo appello? Qualeevocazione rivoluzionaria piùsuggestiva, quale inno più so-lenne aquella«fantasiaalpo-tere»disessantottinamemo-ria? Niente paura: nei prossi-mi giorni, visitatori occasio-nali,bibliofiliaccaniti,scolare-sche distratte ritroveranno iloro tradizionali percorsi, trasale gialle e blu in cui si alter-neranno star dello spettacoloenoiosiaccademici, inmezzoagli standdovesipuòtrovaredi tutto e dove tutti possonoincontraretutti.

L’aggiornamento ai tempiècertamented’obbligo:guaiasottovalutare il progressotecnologicochefadel librodi-gitalelavedettedelmomentoo a trascurare la crisi econo-mica,percuisistampanoiro-manzi del cuore della nostragiovinezza con la rotativa diun giornale e al costo di ungiornale. Ma dietro l’occhioli-noallenovità,sicoglie ilsorri-so rassicurante dei due orga-nizzatori che hanno capitol’eternaregoladiunarecitadisuccesso, quella che suggeri-scedisolleticarelospettatorealimentando la sua curiosità,ma senza mai tradire il fondodei suoi collaudati desideri.Picchioni e Ferrero, comeGiovanninieGarineinellatra-dizione del miglior musicalitaliano, sanno che il pubblicova sempre rispettato. Lo ca-pisseroancheinostripolitici...

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