La sorveglianza di popolazione “PASSI D’Argento” · 2017-05-15 · (16% più di 74 anni)...
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La sorveglianza di popolazione “PASSI D’Argento”
Una sintesi della condizione degli anziani nella
Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste
Marzo 2017
1
A cura di: Daniela Germano e Matteo Bovenzi
Hanno contribuito alla realizzazione dell’indagine
- a livello aziendale:
Gruppo di coordinamento PASSI d’Argento:
Coordinatore aziendale: Daniela Germano (Dipartimento di Prevenzione)
Matteo Bovenzi (Dipartimento di Prevenzione)
- a livello nazionale:
Gruppo Tecnico Operativo (http://www.epicentro.iss.it/passi-argento/network/GTnazionale.asp),
responsabile scientifico Maria Masocco (CNESPS)
Le interviste sono state realizzate da operatori formati di Televita S.P.A, del Dipartimento di
Prevenzione dell’ASUITS e dei Distretti Sanitari (2012)
Per approfondimenti sui singoli argomenti è possibile consultare il Rapporto integrale dei risultati di
PASSI d’Argento.
Un caloroso ringraziamento va:
a tutte le persone con 65 anni e più che hanno partecipato all’indagine. Grazie a loro è stato possibile conoscere da vicino le esigenze di questa fascia di popolazione all’interno della nostra provincia. Si ringraziano anche tutte le persone che hanno fornito aiuto e supporto durante le interviste
ai Medici di Medicina Generale per la preziosa collaborazione fornita.
alle intervistatrici e agli intervistatori per la disponibilità e la professionalità con cui si sono dedicati a questa attività;
Trieste Marzo 2017
2
Indice
pag
Obiettivi della sorveglianza di popolazione PASSI d’Argento 5
Perché sorvegliare le persone con 65 anni e più? 5
Risultati in breve 7
L’indagine in dettaglio 13
Dati Socio-Anagrafici 14
Profilo di salute 16
Percezione dello stato di salute 16
Patologie croniche 17
Disturbi sensoriali 19
Vista e udito 19
Masticazione 19
Cadute 21
Uso dei farmaci 23
Stili di vita 24
Vaccinazione antinfluenzale 25
Isolamento sociale 26
Partecipazione 27
Essere risorsa 28
I quattro sottogruppi di popolazione 29
Limitazioni nelle attività della vita quotidiana: fragilità e disabilità e aiuto
ricevuto
30
Ambiente di vita 32
Sicurezza 33
Ipotesi per l’azione 34
Bibliografia e sitografia 35
3
Destinatari del rapporto
Questo rapporto si rivolge soprattutto ai coloro che, nella ASUITS, nella Provincia di Trieste e nella
Regione Friuli Venezia Giulia sono deputati alla programmazione e alla gestione di servizi sanitari e
sociali in favore della popolazione con 65 anni e più.
Le informazioni sulla condizione degli anziani sono state raccolte dando voce direttamente agli
interessati, nella consapevolezza che la loro opinione aggiunge valore ai dati provenienti dai flussi
istituzionali correnti e fornisce elementi utili sia alla programmazione di servizi e programmi, sia alla
loro valutazione.
La sorveglianza PASSI d’Argento, una volta a regime come raccolta continua di dati, può costituire uno
strumento di governance, favorendo lo sviluppo di forme di coordinamento e di reale integrazione tra i
servizi socio-sanitari e socio-assistenziali che hanno in carico le persone con 65 anni e più del nostro
territorio.
4
Obiettivi della sorveglianza di popolazione PASSI d’Argento
Le aree di indagine della sorveglianza PASSI d’Argento sono incentrate sugli aspetti che negli
ultimi anni si sono rivelati essenziali per creare le condizioni necessarie a un invecchiamento attivo;
queste aree sono state rappresentate nel modello illustrato sotto, che mostra come i vari aspetti
concorrono a determinare l’autonomia e l’autosufficienza dell’anziano.
Percezione
qualità di
vita e della
salute
Partecipazione
attività sociali,
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essere risorsa
Rischio di
isolamento
Stili di vita
(fumo, alcol,
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Stato di salute
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Vaccinazione
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Attività
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Attività della
vita quotidiana
Perché un sistema di sorveglianza per le persone con 65 anni e
più?
Negli ultimi decenni si è reso evidente, in molti Paesi, il fenomeno dell’invecchiamento
demografico. L’allungamento della vita media e la riduzione delle nascite hanno determinato
l’incremento della popolazione anziana e, sulla base dell’analisi dei trend, si prevede un aumento del
fenomeno nei prossimi anni. Secondo le Nazioni Unite (1), in quasi tutti i Paesi del mondo, la
proporzione di persone con più di 60 anni è in aumento rispetto alle altre fasce di età: nell’Unione
europea (UE) la proporzione di anziani è passata dal 12,8% del 1985 al 19,2% del 2016 (2) e
continuerà a crescere nei prossimi decenni (3). L’Italia rappresenta uno dei Paesi più anziani sia nel
panorama europeo che in quello mondiale. Ad oggi, le persone con 65 e più anni costituiscono circa il
22% (uno su cinque) della popolazione residente e nel 2051 costituiranno il 33% (uno su tre). Con
l’invecchiare della popolazione, aumenterà proporzionalmente la quota degli ultra 84enni, dal 2,3% al
7,8% del totale (4)(5).
L’età anziana è spesso complicata da disabilità.
5
Secondo le ultime stime, in Italia, questa condizione interessa oltre 2,6 milioni di persone che,
per circa l’80% hanno più di 65 anni; le prevalenze maggiori si osservano dopo gli 80 anni di età,
quando il 44% della popolazione non ha più autonomia funzionale (6).
Questi cambiamenti demografici hanno importanti implicazioni per le politiche e per i bilanci
pubblici, con necessità di adeguamento dei sistemi pensionistici e previdenziali, lavorativi, sociali,
socio – assistenziali e socio – sanitari, con particolare riguardo all’offerta assistenziale continuativa
(long-term care) ad alle politiche di prevenzione e di promozione della salute.
Negli ultimi anni sono state sviluppate numerose politiche, a livello internazionale e nazionale
che, fra l’altro, mirano a superare il concetto di “anziano” come persona fragile (e quindi di carico
assistenziale), valorizzando invece il ruolo potenziale di risorsa attiva per la società civile
rappresentato dalle persone di età più avanzata.
Nel 2007, il Ministero della Salute, tramite il Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo
delle Malattie (CCM) ha avviato, con il coordinamento del Centro Nazionale Epidemiologia,
Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità, il sistema di
sorveglianza “PASSI d’Argento”. Sono state realizzate due indagini sperimentali, cui hanno
partecipato la maggior parte delle regioni italiane con l’obiettivo di testare strumenti e procedure nei
singoli territori. Nel 2012, anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni
(8), la sorveglianza è stata messa a regime nella quasi totalità delle regioni ed è diventata parte
integrante dei Piani Regionali di Prevenzione. Tra marzo 2012 e gennaio 2013 sono state effettuate
oltre 24.000 interviste in tutte le regioni italiane ad eccezione di Basilicata e della Provincia Autonoma
di Bolzano.
Obiettivi del sistema di sorveglianza sono, da un lato, di monitorare l’evoluzione delle
problematiche sanitarie e sociali legate al progredire dell’età e, dall’altro, di valutare l’efficacia e la
penetrazione degli interventi realizzati dai servizi socio-sanitari, socio-assistenziali e dalle famiglie.
La provincia di Trieste è una delle più anziane d’Italia: nel 2015 l’indice di vecchiaia era del
254% (Italia: 161%; FVG: 204%) (9); 29% della popolazione (oltre 66.900 persone) ha più di 64 anni
(16% più di 74 anni) (dati S.I.A.S.I.), configurando lo scenario che l’ISTAT prevede per l’Italia per il
2030. Il 5% circa delle persone con 65 anni e più vive in residenze per anziani.
Nel 2012 l’Azienda per i Servizi Sanitari n° 1 “Triestina” ha partecipato per la prima volta alla
sorveglianza, realizzando, 502 interviste nella popolazione dell’intera provincia e, nel 2013, 467
interviste nulla popolazione residente nelle microaree.
Nel 2016 è stata avviata la nuova rilevazione nazionale per il periodo 2016-2017, cui ha
partecipato anche l’ASUITS, contribuendo con un campione di 802 interviste.
La numerosità del campione fornisce una rappresentatività aziendale dei risultati,
consentendo di estendere le stime alla popolazione target.
Nelle pagine che seguono sono illustrati i principali risultati della rilevazione più recente, con i
confronti con i quanto rilevato nel 2012 in A.S.S.1 Triestina e con la media nazionale del 2012.
6
Risultati in breve
Nel 2016 è stato intervistato nella ASUITS un campione di 802 persone con 65 e più anni. Il
campione è rappresentativo della popolazione di persone residenti con 65 anni e più. Sono state
raccolte informazioni su problemi e interventi realizzati in ambiti che riguardano lo stato di salute, il
livello di partecipazione e la percezione di sicurezza. Per venire incontro alle esigenze di
programmazione di servizi e interventi in favore di questa fascia di popolazione è stata adottata una
descrizione in sottogruppi, che tengono conto dei vari bisogni di salute emersi.
Rispetto alle indagini precedenti, in questa è stato sperimentato un modulo, costruito
dall’ASUITS, per la rilevazione delle cadute agli ultimi 12 mesi, e non solo negli ultimi 30 giorni, come
nelle indagini precedenti. Oltre che dall’ASUITS, il modulo è stato adottato da altre 12 regioni, il che
consentirà, quando saranno disponibili i dati della rilevazione nazionale, un confronto se non proprio
con la media nazionale, almeno con una grande proporzione della popolazione ultra64enne italiana.
Principali indicatori di salute e di qualità di vita della popolazione con 65 anni e più residente
nella ASUITS.
Nelle rappresentazioni grafiche che seguono si è cercato di riassumere alcuni dei principali
indicatori dello stato di salute e della percezione dei servizi da parte degli ultra 64enni.
I valori rilevati nelle singole ASL possono essere confrontati con un valore di riferimento,
corrispondente alla media dei valori osservati nelle 116 ASL partecipanti all’indagine nazionale.
In attesa della disponibilità dei risultati medi nazionali derivanti dalla rilevazione 2016-2017, i
risultati dell’indagine condotta nell’ASUITS nel 2016 sono stati confrontati con la media nazionale del
2012.
Il valore dell’indicatore della nostra ASUITS è rappresentato da un pallino colorato, verde,
giallo o rosso, a seconda che sia migliore, simile o peggiore rispetto alla media nazionale 2012.
Nell’area in violetto è compreso il 50% dei valori rilevati in tutte le ASL 2012.
Va ricordato, tuttavia, che il valore rilevato per un determinato indicatore, anche se migliore
rispetto alla media, non necessariamente rappresenta una situazione ottimale, ma deve essere messo
in rapporto con il valore ideale per quell’’indicatore stesso.
Nei singoli capitoli vengono riproposte le rappresentazioni grafiche, evidenziando le
eventuali differenze rilevate rispetto alla media nazionale 2012 nell’Azienda sanitaria triestina
dalle 2 indagini condotte nel 2012 e nel 2016, rispettivamente.
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11
Indicazioni per la pianificazione I dati della sorveglianza hanno fatto emergere alcune problematiche peculiari degli anziani del nostro
territorio. Talvolta, dai dettagli dell’analisi nel rapporto, sono emerse disuguaglianze legate, oltre che
all’età, anche al basso livello di istruzione e alle maggiori difficoltà economiche percepite.
Per contrastare questi problemi occorrono azioni integrate, che coinvolgano non soltanto il settore
sanitario e sociale ma l’intera società.
Per il 2012, l’Unione Europea ha definito un indice utile a misurare (oltreché orientare) le azioni atte a
favorire un invecchiamento attivo e sano. La sintesi è riportata nella figura sottostante.
(per maggiori info, consultate il sito http://www1.unece.org/stat/platform/display/AAI/Active+Ageing+Index+Home)
Molti degli indicatori presenti in PASSI D’Argento possono essere utilizzati per calcolare questo indice
e monitorare l’andamento delle politiche a favore dell’invecchiamento attivo anche a livello locale.
12
L’indagine in dettaglio
13
Aspetti Socio-Anagrafici La popolazione in studio nell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (ASUITS) è costituita dai
66.944 residenti (maschi = 27.495; femmine = 39.449) con più di 64 anni iscritti al 31/12/2015 nelle liste
dell’anagrafe sanitaria dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata.
Da Marzo ad Ottobre 2016 è stato intervistato un campione rappresentativo di tale popolazione, costituito da
802 persone.
Età e genere
La distribuzione per genere e classi di età del campione PASSI d’Argento 2016 è sostanzialmente
sovrapponibile a quella della popolazione dell’ASUITS residente al 31/12/2015.
Per quanto riguarda la distribuzione per classi di età quinquennali:
il 25% appartiene alla fascia 65-69 anni
il 21% alla fascia 69-74 anni
il 22% alla fascia 75-79 anni
il 15% alla fascia 80-85 anni
il 10% alla fascia 85-90 anni
il 6% a quella con più di 90 anni.
Le donne rappresentano complessivamente il 59% del campione. Il dato riflette il fenomeno di
«femminilizzazione» della popolazione anziana, particolarmente evidente nelle classi di età più avanzate. La
percentuale di donne passa infatti dal 54% nella classe 65-69 anni al 67% in quella 85-89, fino a raggiungere il
78% tra gli ultra 90enni.
Stato civile
Un terzo del campione è vedovo/a e tale condizione è particolarmente rappresentata nel genere femminile
(46% vs 14% fra gli uomini), fra le quali aumenta al crescere dell’età, superando il 64% dopo i 74 anni (vs 22%
fra le donne fra 65 e 74 anni).
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14
Con chi vivono
Oltre il 59% vive con familiari della stessa generazione (coniuge, fratelli o sorelle), lo 8% con figli. Circa il 35% vive da solo/a. Le persone che vivono senza familiari e con una badante sono poco più dello 1%. Il vivere da soli è più frequente nelle donne (46% vs 19% uomini). Fra le persone con 75 o più anni il 42% vive solo (29% fra gli ultra 84enni).
Livello di istruzione
Il 22% degli anziani intervistati ha un livello di istruzione basso, le donne più degli uomini (27% vs 15%), le persone con 75 e più anni rispetto a quelle della fascia di età 65-74.
Cittadinanza
Solo lo 1,5% degli intervistati ha cittadinanza straniera.
Reddito
La maggioranza delle persone intervistate (91%) ha riferito di ricevere una pensione (95% degli uomini e 88% delle donne). Il 6% ha riferito di avere svolto negli ultimi 12 mesi un lavoro retribuito; si tratta soprattutto di uomini (9% vs 5% donne), appartenenti alla classe di età più giovane, con livello di istruzione più alto, con meno difficoltà economiche e che non percepiscono una pensione. Il 5% riferisce di arrivare a fine mese con molte difficoltà economiche, mentre il 31% con qualche difficoltà.
15
Profilo di salute L’indagine PASSI d’Argento è stata svolta su un campione rappresentativo della popolazione con 65 anni e più residente nella provincia di Trieste. Ciò ci permette di stimare, sulla base dei risultati ottenuti nel campione, il numero assoluto di persone con la stessa condizione o malattia che ci aspettiamo di trovare nella popolazione da cui il campione è stato estratto. Queste informazioni possano essere utili per la programmazione a livello locale di servizi mirati in favore di questa fascia di popolazione. Per ogni argomento di salute trattato sono riportati i valori percentuali del corrispondente indicatore misurati nel campione e il numero assoluto stimato nella popolazione residente. Il confronto con il resto delle ASL italiane che hanno partecipato all’indagine nazionale del 2012 è riportato nella barra che ripropone la rappresentazione utilizzata nelle pagine 5, 6, 7 e 8 del presente rapporto. Sono stati riportati anche i confronti di quanto rilevato nell’A.S.S.1 nel 2012 con la media nazionale.
Percezione dello stato di salute
La percezione del proprio stato di salute è una dimensione importante della qualità della vita. Nelle persone con 65 anni e più, indicatori negativi della percezione del proprio stato di salute sono correlati ad un aumentato rischio di declino complessivo delle funzioni fisiche, indipendentemente dalla severità delle patologie presenti. Così come la qualità della vita, anche la felicità, intesa come soddisfazione complessiva della propria vita, può essere misurata unicamente su dati riferiti dai singoli individui. PASSI d’Argento l’ha rilevata come soddisfazione complessiva della vita condotta da un individuo, ricorrendo ad una sola domanda con 4 possibili risposte (molto, abbastanza, poco, per niente soddisfatto) su un intervallo temporale non specificato. In ASUITS il livello di soddisfazione per la propria vita dichiarato nel 2016 dagli intervistati risulta soddisfacente, con valori percentuali migliori rispetto a quelli dichiarati nel corso della precedente rilevazione.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Percezione positiva della propria
salute 89,2 86,7 91,2 84,7 81,1 87,8 81,6 80,9 82,3 57,6 76,5 81,6 84,8 93,5
Sono soddisfatti della propria vita83,5 80,6 89,0 78,1 74,1 81,7 74,0 73,1 74,8 40,0 67,3 74,0 79,4 91,8
%
ASUITs
2016
ic 95% ic 95%
Media
del poolPercentile
75°
media
del pool
2012
valore
massimo
valore
minimo
ic 95%
dire
zion
e
mig
liore
Percentile
25°
%
ASS1
2012
Indicatori dello stato di salute (%)
PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
15
78
85
12
84
89
0 20 40 60 80 100
sta meglio rispetto un anno fa
soddisfatti della propria vita
percezione positiva dellapropria salute
ASUITS 2016
ASS1 2012
%
Persone con percezione negativa della salute
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
sta peggio rispetto ad un anno fa 17.807
poco/per niente soddisfatti della propria vita
11.046
percezione negativa della propria salute
7.230
16
Patologie croniche
Negli ultimi 10 anni la prevalenza di patologie croniche dell’anziano è aumentata di circa il 50% e nello
stesso soggetto possono essere presenti più malattie croniche. Per molte di queste malattie esistono
possibilità di prevenzione e trattamento, con effetti positivi sul ritardo della comparsa o sulle disabilità ad
esse correlate.
L’ipertensione rappresenta un importante fattore di rischio per le patologie cardio e cerebro-vascolari, il cui
mancato controllo contribuisce al peggioramento di altre patologie cronico degenerative (diabete, ecc). Oltre
il 52% degli intervistati ha dichiarato di essere iperteso, senza differenze per genere; la percentuale di
ipertesi aumenta al crescere dell’età (dal 38% nella classe 65-74 al 76% in quella con 90 o più anni).
Indipendentemente dall’ipertensione, complessivamente, il 57% degli anziani intervistati ha dichiarato
almeno 1 patologia, senza differenze significative per genere; il 50% ne ha 1-2.
La percentuale di anziani con almeno 3 malattie è più elevata negli ultra74 enni (10% nella classe con più di
74 anni vs 5% fra le persone fra i 65 ed i 74 anni); non si rilevano importanti differenze per genere.
Rispetto alla rilevazione condotta nella provincia di Trieste nel 2012, la percentuale di anziani con almeno 3
malattie risulta più bassa (8% nel 2016 vs 12% nel 2012), anche se le differenze rilevate non sono
significative dal punto di vista statistico.
La problematica tumorale si conferma anche nell’indagine 2016 più importante rispetto alla media nazionale
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Con ipertensione 52,4 48,9 55,9 54,4 49,9 58,8 60,0 59,1 60,9 29,4 54,4 60,0 63,9 81,8
Con 3 o più malattie
croniche 7,7 6,0 9,8 11,6 9,0 14,8 13,0 12,5 13,6 0,0 9,3 13,0 32,9 42,7
Percentile
75°
valore
massimo
dir
ezio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
Persone con ipertensione arteriosa (%)
PASSI d’Argento 2016 Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
54 52
0
20
40
60
ASS1 2012 ASUITS 2016
%
Persone con ipertensione arteriosa
stima numero assoluto nella popolazione con 65 o più anni residente in ASUITS
numero
persone ipertese 35.080
ipertesi 65-74 anni 13.349
ipertesi 75-84 anni 13.988
ipertesi 85 e più anni 7.742
Persone con patologie croniche (%)
PASSI d’Argento 2016 Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
12
54
35
8
50
43
0 15 30 45 60 75
3 o più patologie croniche
1 o 2 patologie croniche
nessuna patologia cronica
ASUITS 2016
ASS1 2012
%
Persone con patologie croniche
stima numero assoluto nella popolazione con 65 o più anni residente in ASUITS
numero
3 o più patologie croniche 5.155
1 o 2 patologie croniche 33.204
nessuna patologia cronica 28.585
17
Patologie croniche dichiarate (considerate indipendentemente)
PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502) Pool nazionale 2012 (n=23.967)
18
Disturbi sensoriali
Vista e udito
Le disabilità legate a vista e udito condizionano le capacità di comunicazione della persona con 65 anni e più,
peggiorandone notevolmente la qualità della vita. I problemi di vista costituiscono un importante fattore di
rischio per le cadute e la fisiologica riduzione dell’udito, tipica dell’età, condiziona la capacità di relazione; una
possibile conseguenza di questa condizione è un minore coinvolgimento nelle attività sociali, un certo grado
di insoddisfazione della vita e un maggiore rischio di depressione.
Nel 2016 il 2% degli ultra 64enni intervistati in ASUITS ha dichiarato di avere problemi di vista, mentre quellI
che hanno dichiarato problemi di udito e di masticazione sono il 3%. Tali prevalenze risultano più basse di
quelle rilevate nel 2012 (corrispondenti al 7%), con differenze significative, dal punto di vista statistico, per i
disturbi della vista e dell’udito.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Problemi di vista 2,0 1,2 3,3 6,8 4,8 9,4 13,3 12,6 13,9 1,6 9,6 13,3 20,7 30,9
Problemi udito 2,7 1,8 4,2 7,0 5,0 9,7 16,5 15,8 17,2 3,7 11,6 16,5 21,0 34,8
Percentile
75°
valore
massimo
dir
ezio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
Distribuzione dei disturbi sensoriali nella popolazione ultra 64enne
PDA Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
2 3 3
7 77
0
5
10
15
problemi vista problemi udito problemi masticazione
ASUITsASS1
%
Persone con problemi di vista, udito, e masticazione
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
problemi di vista 1.339
problemi di udito 1.807
problemi di masticazione 2.142
Disturbi della masticazione
La salute orale costituisce, in ogni fase della vita, un aspetto importante della salute complessiva della
persona.
Negli anziani le difficoltà di masticazione possono determinare carenze nutrizionali. Nella ASUITS il 3% del
campione di anziani intervistati ha riferito di avere problemi di masticazione, di questi solo il 46% è ricorso al
dentista. Fra le motivazioni di mancato ricorso al dentista prevale la convinzione di non averne bisogno.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Problemi di masticazione 3,2 2,2 4,8 6,6 4,6 9,2 14,8 14,2 15,5 2,19 10,9 14,8 20,7 41,7
Percentile
75°
valore
massimo
dir
ezio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
19
Problemi di masticazione e ricorso al dentista
Indagine PASSI d’Argento 2016 ASUITS (n =802)
4650
5450
40
60
problemi di masticazione si problemi di masticazione no
dentista si dentista no
%
Problemi di masticazione e ricorso al dentista
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
Persone che non ricorrono al dentista 33.807
Persone con problemi di masticazione 2.142
Persone con problemi di masticazione che non ricorrono al dentista
1.153
Motivo di non ricorso al dentista
Indagine PASSI d’Argento 2016 ASUITS 2016 (n =802)
0
0,3
1
4
10
85
0 20 40 60 80 100
liste attesa lunghe
non consigliato
difficoltà spostamenti
costa troppo
non opportuno
no bisogno
%%
Motivo di non ricorso alle cure odontoiatriche
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
non ne ha avuto bisogno 56.902
non opportuno 6.694
costa troppo 2.343
difficoltà negli spostamenti 870
non consigliato 201
liste d’attesa lunghe 0
20
Cadute
Ogni anno si verificano in Italia fra i tre e i quattro milioni di incidenti domestici che, come è noto, colpiscono
prevalentemente gli anziani, con conseguenze rilevanti in termini di disabilità, ricoveri e mortalità. Tra gli
incidenti domestici, le cadute rappresentano la voce più importante, tanto che si calcola che un terzo degli
ultrasessantenni ne rimanga vittima, con costi umani, sociali e materiali notevoli. Più colpite sono le persone
sole o istituzionalizzate. Inoltre, l’insicurezza legata alla paura di cadere, in chi è già caduto, può limitare
notevolmente lo svolgimento delle attività della vita quotidiana e dei rapporti interpersonali, con progressivo
isolamento sociale.
Il 19% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Il 14% di essi è
caduto più di una volta. Il 32% delle persone cadute ha riferito di essersi rivolto al medico o al pronto soccorso
a causa della caduta, il 15% è stato ricoverato in ospedale (per più di un giorno) ed il 15% ha riportato una
frattura (18% di femore, 27% altre fratture dell’arto inferiore (escluso femore), 18% spalla, 18% polso, 14%
vertebrale).
Quasi il 5% degli intervistati riferisce di essere caduto negli ultimi 30 giorni; di questi ultimi, il 15% ha riferito di
essere stato ricoverato per più di un giorno a causa della caduta. Tali percentuali risultano più basse rispetto a
quelle rilevate nel corso del 2012 (9%) e differiscono notevolmente rispetto alla media nazionale. Tali
differenze meritano senz’altro degli approfondimenti. Può probabilmente contribuire a giustificare tali differenze
la particolare composizione demografica triestina, in cui è possibile che siano resi evidenti gli esiti più gravi
delle cadute stesse, rendendo necessaria l’ospedalizzazione per tempi medio lunghi. Un altro elemento da
considerare è l’arco temporale durante il quale è stata fatta la rilevazione, di soli 2 mesi nel 2012 e di circa otto
mesi nel 2016. Un periodo più lungo di rilevazione può aver contribuito all’espressione di una maggiore
variabilità.
Il 54% delle cadute si è verificata in casa o in giardino (rispettivamente 47% e 7%).
Indagine 2016
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Caduti negli ultimi 30 gg 4,5 3,2 6,2 9,0 6,7 11,9 11,2 10,6 11,7 5,4 8,2 11,2 13,1 25,0
Percentile
75°
valore
massimo
dir
ezio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
Indagine 2012
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup
Caduti negli ultimi 30 gg 9,0 6,7 11,9 11,2 10,6 11,7 5,4 8,2 11,2 13,1 25,0
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del poolPercentile
75°
valore
massimomedia
del
pool dir
ezio
ne
mig
lio
reic 95%%
ASS1
ic 95%
Persone cadute negli ultimi 12 mesi (%) e ricorso alle cure
Indagine PASSI d’Argento 2016 ASUITS (n =802)
14
15
15
32
19
0 15 30 45
persone con più di 1 episodiodi caduta (12 mesi)
riportato frattura
ricovero di più di 1 giorno
ricorso al medico o al PS
caduti negli ultimi 12 mesi
%
fra coloro che sono caduti
Persone cadute negli ultimi 12 mesi (%) e ricorso alle cure
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
4
9
17
5
0 20 40
ricoverati per più di 1giorno tra i caduti
caduti negli ultimi 30 giorni
ASUITS 2016
ASS1 2012
%
21
Persone cadute negli ultimi 12 mesi
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
persone cadute 12.652
persone cadute più di 1 volta (cadute ripetute)
1.760
ricorso al medico o al PS tra le persone cadute
4.023
Persone ricoverate in ospedale (più di 1 giorno) a causa delle cadute
1.847
frattura a seguito della caduta 1.847
frattura di femore 335
frattura di arto inf (escluso femore) 503
frattura di polso 419
frattura di spalla 335
frattura vertebrale 251
Luogo dell’ultima caduta
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
persone cadute
in casa 5.858
in giardino 936
per strada 5.276
altro 582
totale persone cadute 12.652
22
Uso dei farmaci
Le informazioni sull’uso dei farmaci da parte degli anziani sono di grande importanza per la tutela della loro
salute. In molti casi le persone in età avanzata assumono diversi farmaci nello stesso giorno ed anche allo
stesso orario. L’assunzione non regolarmente controllata può esporre l’anziano a conseguenze
potenzialmente gravi.
86% degli anziani ha riferito di fare uso di farmaci. La percentuale che usa farmaci è più alta fra le persone
con più di 75anni (90% vs 80%, differenza significativa) e con livello di istruzione più basso, ma senza
differenze per genere e condizioni economiche. Fra coloro che usano farmaci, una persona su 3 ne assume
almeno 4.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Prendono 4 o più farmaci 31,0 27,6 34,7 34,0 29,6 38,7 45,4 44,5 46,2 17,6 41,2 45,4 52,4 61,5
Percentile
75°
valore
massimod
ire
zio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
La corretta assunzione della terapia farmacologica (farmaci giusti, orari) è stata verificata dal medico di fiducia
negli ultimi 30 giorni in circa 5 anziani su 10, ed in altri 3/10 da meno di tre mesi.
Fra le persone che assumono 4 o più farmaci al giorno il controllo è stato più frequente: la terapia è stata
controllata negli ultimi 30 giorni in 6 persone su 10.
Fra coloro che assumono farmaci, il 48% consuma alcol (38% delle donne e 63% degli uomini) ed il 21%
assume quantità di alcol considerate a rischio, secondo le definizioni di PDA (11% delle donne e 36% degli
uomini).
Consumo di farmaci e controllo
del loro uso da parte del medico (%)
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=674) ASS1 2012 (n=440)
31
60
34
70
0
20
40
60
80
4 o più farmaci controllo negli utlimi 30
giorni tra chi assume 4
o più farmaci
ASUITS 2016
ASS1 2012
%
Consumo di farmaci e mancato controllo del loro uso da parte del medico
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
Persone che assumono 4 o più farmaci al giorno
17.764
Persone che non hanno controllato i farmaci con il proprio medico negli ultimi 30 giorni (fra tutti coloro che assumono farmaci)
26.704
23
Stili di vita
Le abitudini e gli stili di vita, a tutte le età, sono fattori importanti nel determinare lo stato di salute. Per
contrastare l’insorgenza e rallentare l’evoluzione delle patologie croniche degenerative è fondamentale
promuovere stili di vita salutari in tutte le età, particolarmente in quelle che precedono la condizione di
vecchiaia.
In PASSI d’Argento è stata valutata l’abitudine al fumo, l’eccesso ponderale, il consumo di frutta e verdura,
l’abuso di alcol, l’attività fisica. Quest’ultima viene valutata con il sistema PASE (Physical Activity Score in
Elderly), che considera sia le attività sportive e quelle ricreative (ginnastica e ballo), sia i lavori di casa pesanti
o il giardinaggio. Per ciascuna attività viene calcolato uno punteggio che tiene conto del tempo (ore al giorno)
dedicato all’attività o della sola partecipazione (si/no) e del tipo di attività, più o meno intensa. Il punteggio
PASE totale è ottenuto sommando i punteggi delle singole attività pesate.
Nell’ASUITS fuma lo 11% degli ultra 64enni (14% fra 65-74enni e 8% nella classe con più di 74 anni); fra i
fumatori, il 30% può essere considerato un forte fumatore (20 o più sigarette al giorno). Il 60% dei fumatori ha
ricevuto dal medico il consiglio di smettere di fumare.
Il 48% assume alcol (63% degli uomini e 37% delle donne) ed il 22% (37% degli uomini e 12% delle donne)
assume quantità di alcol considerate a rischio in questa fascia di età (più di una unità di alcol al giorno, sia per
gli uomini che per le donne).
Nel 2016, il 40% della popolazione con più di 64 anni fa una quantità di attività fisica non ottimale, come indica
il punteggio di attività fisica al di sotto del 40° percentile del punteggio PASE nel 2012rilevati nel pool
nazionale.
Nella classe di età 65-74 anni poco più della metà risulta in eccesso ponderale (sovrappeso/obesi) e quasi 4 persone su 10 assumono meno di 3 porzioni di frutta e verdura al giorno.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Sovrappeso obesi 65-74
anni 52,0 46,8 57,1 58,0 51,5 64,3 61,1 59,9 62,3 48,8 60,2 61,1 66,8 72,2
< di 3 porzioni di frutta o
verdura 38,4 35,0 41,9 42,9 38,6 47,4 46,0 45,1 46,9 15,7 39,4 46,0 55,6 74,2
Fumatori 11,0 9,0 13,5 13,6 10,8 17,0 9,9 9,4 10,4 1,0 6,6 9,9 11,2 18,1
Consumo di Alcol a rischio 22,4 19,6 25,5 29,1 25,2 33,3 18,7 18,1 19,4 5,6 13,9 18,7 25,3 37,7
Percentile
75°
valore
massimo
dir
ezi
on
e
mig
lio
reic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
Persone con stili di vita non salutari (%)
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
11
22
38
48
14
29
43
55
0
20
40
60
fumatori consumatori alcol arischio
scarso consumofrutta e verdura
sovrappeso/obeso
ASUITS 2016
ASS1 2012
%
Persone con stili di vita non salutari
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
sovrappeso/obeso 31.865
consumatori alcol a rischio 14.995
scarso consumo frutta e verdura 25.706
fumatori 7.364
poco attivi fisicamente (solo 65-74 anni)* 12.897
* al di sotto del 40° percentile rispetto ai valori del punteggio PASE (Physical Activity Score in Elderly), nella classe di età 65-74
Gli stili di vita non salutari, fatta eccezione del fumo, prevalgono nella fascia di età 65 – 74 anni, tra gli anziani
con più basso livello di istruzione e fra coloro che riferiscono difficoltà economiche.
24
Vaccinazione anti-influenzale
La vaccinazione antinfluenzale è un importante intervento di sanità pubblica, fortemente raccomandata nella
popolazione anziana, perché riduce le complicanze dell’influenza, l’ospedalizzazione e la mortalità. Conoscere
la copertura vaccinale negli anziani è una informazione utile anche per migliorare l’offerta dei servizi di
vaccinazione.
Nel corso della stagione 2015-2016 riferisce di non aver eseguito la vaccinazione antinfluenzale il 50% degli
intervistati. Fra le persone non vaccinate, il 50% riferisce di non aver ricevuto alcun consiglio di fare la
vaccinazione.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Non vaccinati contro
l'influenza 50,4 46,9 54,0 42,5 38,1 47,0 37,9 37,0 38,7 17,0 31,8 37,9 40,0 74,1
Percentile
75°
valore
massimo
dir
ezio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
Vaccinazione antinfluenzale: non vaccinati e non consigliati (%)
Indagine PASSI d’Argento 2016 ASUITS (n=802)
0%
15%
30%
45%
60%
75%
vaccinati non vaccinati vaccinati non vaccinati
ricevuto consiglio non ricevuto consiglio
2016 2012
Vaccinazione antinfluenzale: non vaccinati e non consigliati
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
non vaccinati 33.740
non ricevuto consiglio tra i non vaccinati
19.670
25
Isolamento sociale
L’isolamento sociale, particolarmente nella terza età, può avere notevoli ripercussioni sulla qualità della vita;
infatti, oltre a condizionare gli aspetti della vita di relazione, può compromettere le attività quotidiane e il
soddisfacimento delle principali necessità della vita. Nella sorveglianza PDA è stata valutata sia la
partecipazione a incontri collettivi che anche il solo fare quattro chiacchiere con altre persone: è stata
considerata a rischio di isolamento sociale la persona che in una settimana normale non ha fatto nessuna di
queste attività.
Nell’ASUITS quasi il 10% degli ultra 64enni può essere considerato a rischio di isolamento sociale, ma il
rischio è soprattutto a carico delle fasce più anziane (13% fra gli ultra 74enni vs il 6% nella classe 65-74 anni;
le differenze risultano significative dal punto di vista statistico). Non si rilevano variazioni, a livello aziendale,
rispetto all’indagine del 2012
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Rischio isolamento 9,6 7,7 11,9 9,4 7,0 12,3 20,2 19,4 20,9 2,5 16,5 20,2 26,8 47,4
Percentile
75°
valore
massimod
ire
zio
ne
mig
lio
re
ic 95%%
ASS1
2012
ic 95%%
ASUITs
2016
ic 95% media
del pool
2012
valore
minimo
Percentile
25°
Media
del pool
Persone a rischio di isolamento sociale (%)
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
14
5
13
6
0 10 20
75 e più
65-74
ASUITS 2016
ASS1 2012
%
Persone a rischio di isolamento sociale
stima numero assoluto nella popolazione .con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
65-74 1.836
75 e più 4.586
26
Partecipazione ad attività sociali e comunitarie, formazione, apprendimento e lavoro
I contatti sociali e le relazioni con altre persone hanno una influenza positiva sulla salute e sul benessere degli
individui in generale e degli anziani in particolare, i quali, più di altri, possono essere esposti al rischio di
isolamento sociale e, di conseguenza, di depressione.
Partecipare ad attività culturali ed educative favorisce la crescita individuale e rende attivi nello scambio di
conoscenze, competenze e memoria, contribuendo così a migliorare i rapporti inter ed intra – generazionali.
Il coinvolgimento in attività lavorative retribuite, oltre ad influenzare positivamente la salute e il benessere dei
singoli, contribuisce alla costituzione di un vero e proprio capitale sociale.
La sorveglianza ha considerato la frequenza, in una settimana tipo, a centri per anziani, circoli, parrocchie o
sedi di partiti politici o di associazioni, la partecipazione negli ultimi 12 mesi a corsi di formazione per adulti,
come corsi di inglese, di computer o la frequenza dell’Università della terza età, lo svolgimento di attività di
lavoro retribuite. Le informazioni raccolte possono essere considerate anche una misura indiretta delle azioni
messe in atto dalla società per valorizzare le persone con 65 e più anni.
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Sono risorsa per famiglia e
comunità 21,3 18,5 24,3 33,7 29,6 38,0 30,3 29,4 31,1 12,5 27,5 30,3 34,6 55,6
Fanno attività sociali 30,1 27,0 33,4 27,9 24,1 32,1 28,6 27,8 29,3 15,0 24,1 28,6 30,0 40,0
Hanno un lavoro pagato 6,3 4,7 8,2 5,6 3,8 8,1 5,0 4,7 5,4 0,0 3,9 5,0 6,5 18,0
Fanno volontariato 4,5 3,2 6,2 4,0 2,5 6,2 5,1 4,7 5,4 0,0 3,7 5,1 6,2 16,7
Frequentano corsi di formazione6,6 5,0 8,6 9,6 7,2 12,6 4,4 4,0 4,7 0,0 2,8 4,4 5,6 18,0
%
ASS1
2012
%
ASUITs
2016
Percentile
75°
Percentile
25°
media
del pool
2012 dir
ezi
on
e
mig
lio
reic 95%
valore
massimo
ic 95% ic 95%
valore
minimo
Media
del pool
Condizioni positive per la partecipazione (%)
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
6 7
30
21
6 10
33 33
0
10
20
30
40
lavoro pagato corsi attività sociali essererisorsa
ASUITS
ASS1
%
Condizioni negative per la partecipazione
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
persone che non svolgono attività sociali
46.794
persone che non sono risorsa per gli altri
52.685
persone che non fanno gite/soggiorni
57.572
persone che non svolgono lavoro pagato
62.727
persone che non partecipano a corsi di formazione
62.526
27
Essere risorsa
Il concetto di “persona con 65 e più anni risorsa” parte da una visione positiva della persona, che è in continuo
sviluppo ed è in grado di contribuire, in ogni fase della vita, sia alla propria crescita individuale che collettiva.
Nell’indagine PASSI d’Argento è stato valutato il supporto fornito dalla persona con 65 e più anni, in termini di
accudimento e aiuto a congiunto, figli, fratelli/sorelle, genitori, nipoti o amici, attraverso due domande, una
riferita all’attenzione a persone conviventi e l’altra a persone non conviventi. Per documentare il supporto
fornito alla collettività è stato chiesto agli anziani se nei 12 mesi precedenti avessero svolto attività di
volontariato, ossia attività prestate gratuitamente a favore di anziani, bambini, persone con disabilità o presso
ospedali, parrocchie, scuole o altro.
Nell’ASUITS il 20% degli ultra 64enni rappresenta una risorsa per persone conviventi (13%) o non conviventi
(7%), mentre il 5% fa attività di volontariato.
Distribuzione dell’essere risorsa (%) Indagine PASSI d’Argento
Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
5
713
4
14 16
0
5
10
15
20
25
volontariato supporto per nonconviventi
supporto perconviventi
%
ASUITS AAS1
Distribuzione dell’essere risorsa stima numero assoluto nella popolazione
con 65 e più anni residente in ASUITS
numero
persone che sono di aiuto per i conviventi
8.636
persone che sono di aiuto per i non conviventi
4.954
persone che fanno attività di volontariato
3.012
28
I sottogruppi di popolazione
Lo stato di salute ed il benessere complessivo della persona dipendono da diversi fattori (personali, sociali,
economici e ambientali) che agiscono durante tutto il corso della vita: ne consegue che la popolazione ultra
64enne non è omogenea, ma appare costituita da persone con caratteristiche, potenzialità e bisogni socio-
sanitari diversi.
PASSI d’Argento ha sperimentato una nuova descrizione della popolazione ultra 64enne, suddividendola in
quattro sottogruppi di persone, al fine di definire le priorità di intervento, programmare le attività e valutare
l’attuazione degli interventi.
La popolazione è stata suddivisa valutando l’autonomia rispetto alle attività della vita quotidiana, misurate con
indici validati e diffusi a livello internazionale: ADL (Activities of Daily Living, cioè le attività di base della vita
quotidiana) e IADL (Instrumental Activities of Daily Living, cioè le attività strumentali della vita quotidiana),
combinati con altre caratteristiche e fattori di rischio (stili di vita, difficoltà economiche, rischio di isolamento
sociale etc.).
Secondo PASSI d’Argento, si stima che nell’ASUITS la popolazione ultra 64enne sia costituita da:
55% di persone in buona salute e a basso rischio di malattia cronico-degenerativa (60% delle
persone fra 65 e 74 anni, 31% di quelli fra 75 e 84 anni e scende al 9% fra le persone con 85 e più anni).
27% è in buona salute ma a più alto rischio di malattia cronico-degenerativa e fragilità (40% delle
persone fra 65 e 74 anni, 47% di quelli fra 75 e 84 anni e scende al 13% fra le persone con 85 e più anni).
12% è fragile, o a rischio di disabilità (16% delle persone fra 65 e 74 anni, 39% di quelli fra 75 e 84 anni
e aumenta al 45% fra le persone con 85 e più anni).
Poco meno del 7% presenta disabilità, avendo limitazioni in una o più attività di base della vita quotidiana
(ADL)
In questo ultimo gruppo composto per il 13% da persone fra 65 e 74 anni, 39% fra 75 e 84 anni e per poco
meno della metà (48%) da persone con 85 e più anni, troviamo le persone che hanno particolare bisogno di
assistenza.
Valorizzazione anziano sano protezione e prevenzione Promozione e
prevenzione
Prevenzione II assistenza
Prevenzione III assistenza
Con
disabilità
7%
A rischio
di
disabilità
12%
Buone
condizioni, a
rischio di
malattia e
fragilità
27%
Buone
condizioni, a
basso rischio di
malattia e
fragilità
55%
aaaaa
29
Limitazioni nelle attività della vita quotidiana: Fragilità e Disabilità La fragilità è una condizione di estrema vulnerabilità a fattori di stress endogeni ed esogeni che comportano un
maggior rischio di esiti negativi di salute e della qualità della vita, spesso conseguente all'interazione del
progressivo declino dei sistemi fisiologici, dovuto all'età, e alcune condizioni croniche, cui consegue
diminuzione delle riserve funzionali. Se le esigenze e le problematiche delle persone con fragilità non vengono
riconosciute e/o affrontate aumenta la probabilità che la fragilità si trasformi in disabilità, soprattutto nei casi in
cui sia presente una multimorbosità.
Non esiste una definizione di fragilità universalmente riconosciuta, ma è noto che alcuni fattori di rischio sono
associati a una maggiore vulnerabilità fisica e/o funzionale dell’anziano.
Passi d’Argento ha elaborato e adottato una definizione operativa di fragilità, che si basa sulla perdita di
autonomia nello svolgimento di due o più attività complesse della vita quotidiana (Instrumental Activity of Daily
Living – IADL: preparare i pasti, effettuare lavori domestici, assumere farmaci, andare in giro, gestirsi
economicamente e utilizzare un telefono) con il mantenimento, però, di tutte le funzioni fondamentali (Activity of
Daily Living – ADL: mangiare, vestirsi, lavarsi, spostarsi da una stanza all’altra, essere continenti, usare i
servizi per fare i propri bisogni).
Vengono pertanto definite fragili le persone che hanno due o più deficit nella realizzazione delle IADL, ma
sono completamente autonome nelle ADL.
Sono invece definite disabili le persone che hanno limitazioni in una o più attività di base della vita quotidiana
(ADL).
INDICATORE
Inf. Sup Inf. Sup Inf. Sup
Difficoltà in 2 o più IADL (su tutta la
popolazione) 17,8 15,3 20,7 21,5 18,0 25,4 36,9 36,0 37,8 15,2 30,1 36,9 52,9 84,2
Con disabilità 6,5 4,9 8,5 7,4 5,3 10,2 16,1 15,4 16,8 5,9 12,5 16,1 22,0 42,3
%
ASS1
2012
valore
minimo
Percentile
25° ic 95%
dir
ezio
ne
mig
lio
re
Media
del poolPercentile
75°
valore
massimo%
ASUITs
2016
ic 95% ic 95% media
del pool
2012
Secondo PASSI d’Argento, si stima che nell’ASUITS la popolazione ultra 64enne sia costituita da:
13% di persone con fragilità (4% delle persone fra 65 e 74 anni, 21% degli ultra 74enni),
quasi il 7% con disabilità, avendo limitazioni in una o più attività di base della vita quotidiana (ADL).
Fra le persone autonome (80%), che non presentano una disabilità né sono considerate fragili, il 5% ha
una non autonomia in una IADL.
Il 92% delle persone disabili ha anche una non autonomia in 2 o più IADL
Limitazioni nelle IADL (considerate indipendentemente fra le persone con fragilità (%)
PDA 2016 ASUITS (n =95)
1
4
5
15
32
75
86
88
0 50 100
Usare il telefono
Cucinare
Prendere le medicine
Fare il bucato
Pagare conti/bollette
Prendersi cura della casa
Spostarsi fuori casa
Fare la spesa
%
Limitazioni per singole ADL tra le persone con disabilità (%)
Confronto ASUITS 2016 (n=52) ASS1 2012 (n=37)
14
16
27
38
60
78
33
31
40
40
60
81
0 20 40 60 80 100
Vestirsi o spogliarsi
Fare il bagno o la doccia
Mangiare
Incontinenza
Spostarsi da una stanzaall'altra
Andare in bagno
ASUITS
ASS1
%
30
Aiuto ricevuto Riceve aiuto la totalità (100%) delle persone con situazioni di non autonomia per lo svolgimento delle ADL e delle persone con fragilità. Nella maggior parte dei casi l’aiuto viene fornito dalle famiglie.
Chi fornisce aiuto (%)
PDA 2016 ASUITS Persone con fragilità n=95; persone con disabilità n=52
89
6
46
6
22
91
8
1
25
2 0 0
0
20
40
60
80
100
120
Familiari Conoscenti,amici
Volontari Badanti Op. ASL,Comune adomicilio
Centrodiurno
Contributieconomici
Con disabilità
A rischio di disabilità
%
31
Ambiente di vita
Accanto ai servizi di assistenza sanitaria primaria, l’esistenza di ambienti favorevoli alla salute costituisce un
elemento importante della prevenzione primaria.
La possibilità di raggiungere con facilità alcuni servizi, quali quelli socio-sanitari e socio-assistenziali, è un
aspetto determinante per garantire percorsi di promozione e tutela della salute della popolazione con 65 anni
e più. La fruibilità dei servizi socio-sanitari rientra, inoltre, nell’ambito di una più generale funzione di contrasto
alle disuguaglianze.
Vivere in una abitazione adeguata ai propri bisogni individuali, in un contesto sicuro, ricco di socialità, dove la
libertà di movimento e la sicurezza sono assicurate sia dentro le abitazioni che al di fuori, è un bisogno e un
diritto essenziale in ogni fase della vita. Con l’avanzare dell’età, e quindi del tempo che si trascorre nella
propria abitazione, disporre di un alloggio sicuro e confortevole diventa ancora più importante per una buona
qualità della vita.
Per le persone anziane, il sostegno alla partecipazione e all’inclusione sociale, fattori ambientali legati
all’edilizia e la sicurezza fanno parte degli aspetti più rilevanti per la realizzazione di un ambiente favorevole
alla salute
Nell’ASUITS la maggioranza degli ultra64enni intervistati riesce a raggiungere facilmente (molto/abbastanza)
sia i servizi socio sanitari e socio-assistenziali, sia gli esercizi commerciali.
15-25% degli intervistati dichiara difficoltà (molta/abbastanza) di accesso ai diversi servizi, soprattutto quelli
commerciali. Le difficoltà si accentuano fra le persone più anziane, con livello di istruzione più basso, con
maggiori difficoltà economiche e nei sottogruppi a rischio di disabilità e con disabilità conclamata.
Oltre il 92% degli ultra64enni residenti nel territorio dell’ASUITS considera sicuro il quartiere in cui vive
(molto o abbastanza), mentre quasi il 7% lo considera poco o per niente sicuro. La percezione di vivere
in un quartiere poco sicuro è maggiore per le donne, le persone meno anziane e fra coloro che hanno
maggiori difficoltà economiche.
Difficoltà dichiarate (molte/qualche) per raggiungere i servizi indicati
Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502) Pool nazionale 2012 (n=23.967)
20 2217 16
2419 19 17 16
22
35 3327 25
37
0
10
20
30
40
ASL Comune MMG Farmacie Servizi commerciali
ASUITs ASS1 Pool Nazionale
%
Quante persone si sentono sicure nell’area in cui vivono (%)
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
16
66
26
1
4
4747
0
20
40
60
80
Per niente sicuro Poco sicuro Abbastanza sicuro Molto sicuro
ASUITs 2016
ASS1 2012%
32
Sicurezza
PASSI d’Argento ha valutato una serie di condizioni che possono influire sulla qualità della vita e che
riguardano in particolare: l’aver ricevuto informazioni su situazioni a rischio, come le ondate di calore, il reddito
da pensione, il livello di difficoltà economiche percepito, le caratteristiche della casa e dell’ambiente
circostante, l’accessibilità ai vari servizi essenziali, sanitari e commerciali.
Le criticità più comuni emerse nella nostra realtà sono rappresentati da vivere da soli (1 su 3), presenza di
difficoltà economiche (1 su 3), presenza di problemi nell’abitazione (1 su 2, abitazione non adeguata, non
abbastanza riscaldata etc), mancato recepimento di messaggi per la protezione (quasi 1 su 2). Oltre a queste
va comunque sottolineato che circa 1 persona su 5 lamenta difficoltà di accesso ai principali servizi (medico,
farmacia, ASL, comune, negozi) e circa una su 10 non percepisce una pensione, è a rischio di isolamento
sociale o non si sente sicuro nel quartiere in cui vive.
Condizioni positive per la sicurezza (%)
Indagine PASSI d’Argento Confronto ASUITS 2016 (n=802) ASS1 2012 (n=502)
58
20
79
94
78
84
81
83
91
61
93
68
55
50
82
93
76
84
80
83
90
64
91
66
0 20 40 60 80 100
consigli ondate di calore
assenza problemi abitazione
abitazione di proprietà
quartiere sicuro
facilità accesso esercizicommerciali
facilità accesso farmacia
facilità accesso ASL
facilità accesso medico
presenza rete sociale
nessuna difficoltà economica
percepisce pensione
non vive solo
ASUITS 2016 ASS1 2012
%
Condizioni negative per la sicurezza
stima numero assoluto nella popolazione con 65 e più anni residente in
ASUITS
numero
persone che vivono da sole 23.096
persone con difficoltà economiche (molte/ qualche) 24.100
persone senza pensione 5.891
persone con spese per l’abitazione troppo alte 29.656
persone con problemi nell’abitazione (esclusi problemi economici) 13.857
persone a rischio di isolamento sociale 6.427
persone che percepiscono poco sicuro il loro quartiere 4.887
persone con difficoltà di accesso ai negozi di generi alimentari 10.376
persone con difficoltà di accesso al supermercati 16.134
persone con difficoltà di accesso alle farmacie 10.711
persone che non hanno ricevuto consigli su ondate di calore 30.259
33
Raccomandazioni per l’azione
PASSI d’Argento descrive la condizione della popolazione anziana in termini di stato di salute, autonomia e qualità della vita, considerando la persona in sé, ma anche come parte integrante del tessuto sociale. Le informazioni sono raccolte dando voce direttamente agli anziani e ciò consente di stimare come i nostri anziani vivono e percepiscono la loro età. I dati della sorveglianza suggeriscono che interventi per la prevenzione e il trattamento dei disturbi di vista ed udito e l’offerta di cure odontoiatriche dedicate sono particolarmente appropriati per fare sì che l’anziano conservi, in generale, il proprio benessere e migliori la propria qualità di vita. Nella quasi totalità delle condizioni indagate sono emerse disuguaglianze legate, oltre che all’età, anche al basso livello di istruzione e alle maggiori difficoltà economiche percepite; ciò suggerisce la realizzazione di percorsi dedicati che possano facilitare l’utilizzo dei servizi sanitari e sociali per queste categorie più a rischio. Infine, ma non di secondaria importanza, è la promozione dell’integrazione socio assistenziale tra la rete dei servizi istituzionali, il terzo settore e il volontariato, allo scopo di utilizzare al meglio le risorse disponibili per realizzare programmi mirati alle esigenze del singolo individuo e coerenti con il contesto socio ambientale. Una società che promuove attività culturali ed educative in favore delle persone con 65 anni e più, orientate allo sviluppo delle relazioni sociali, agli scambi intergenerazionali e all’impegno solidale, crea le condizioni ottimali affinché le persone più avanti in età rappresentino una risorsa per la collettività, contribuendo così a ridurre il loro livello di dipendenza dagli altri e ad innalzare la qualità della loro vita.
Problema Ipotesi di azione
Il 2% degli intervistati ha problemi alla vista, il 3% ha problemi di udito e il 3% ha problemi di masticazione, in particolare nella fascia di età oltre i 75 anni. Fra le persone con problemi di masticazione poco meno della metà sono andati dallo specialista nell’ultimo anno.
Promuovere politiche che facilitino le persone con problemi di vista, udito e cattiva masticazione ad andare dallo specialista almeno una volta all’anno; ciò attraverso una adeguata informazione e la facilitazione nell’accesso (ridurre le disuguaglianze assicurando ad es. la presenza dello specialista nei centri per anziani, ridurre o abolire il ticket per gli over75).
Circa il 52% soffre di ipertensione ed il 57% di patologie croniche. La percentuale di anziani con almeno 3 malattie è più elevata negli ultra 74enni.
Ripensare l’approccio delle politiche territoriali per la salute nella comunità e per l'utilizzo razionale delle risorse disponibili
Promuovere l’integrazione professionale (medico di medicina generale, infermiere e assistente sociale del servizio territoriale di base) per il riconoscimento della fragilità
Il 19% degli intervistati è caduto negli ultimi 12 mesi; di questi 1 su 3 ha avuto bisogno delle cure del pronto soccorso ed 1 su 6 ha riportato una frattura. Il 54% è caduto in casa, in particolare gli ultra 74enni.
Attuare politiche di promozione della salute favorendo la conoscenza dei rischi in ambiente domestico da parte delle persone anziane e dei caregiver e prevedere interventi strutturali
La maggioranza delle persone con disabilità e di quelle a rischio di disabilità che vivono a casa propria riceve aiuto dai familiari
Promuovere politiche di supporto per le famiglie che gestiscono anziani con disabilità che vivono a domicilio.
1
34
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35