La sofferenza degli animali - VITA UNIVERSALE · 4 Che razza di presunzione! Un paio di differenze...

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1 La sofferenza degli animali è la tomba degli uomini “Anche gli animali in fondo non sono altro che uomini!”, questo èil titolo di copertina apparso di recente nel giornale tedesco, molto conosicuto, “Die Zeit”. In un discorso a favore dei vegetariani, la redattrice Iris Radisch si è esposta con una domanda rivoluzionaria: “Ci è davvero permesso uccidere gli animali?” E la risposta la troviamo già nell’immagine di copertina che raffigura due bistecche al sangue con la scritta “basta!” La redattrice scrive: “Una risposta a questa doman- da decisiva, ossia se ci è concesso uccidere gli animali per mangiare i loro cadaveri, l’abbiamo data da un’eternità. Forse non con la testa, ma con i denti. L’uomo che si ciba di animali si trova dalla parte dei vincitori dell’evoluzione. E’ il re della catena alimentare”. Come si comporta il re della catena alimentare? In modo regale? No davvero! I cosiddetti “sudditi” del “re della catena alimentare” non solo vengono allevati cacciati, pescati, uccisi, macellati e - per- metteteci di dire – divorati nel modo più brutale,

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La sofferenza degli animaliè la tomba degli uomini

“Anche gli animali in fondo non sono altro cheuomini!”, questo èil titolo di copertina apparso direcente nel giornale tedesco, molto conosicuto,“Die Zeit”. In un discorso a favore dei vegetariani,la redattrice Iris Radisch si è esposta con unadomanda rivoluzionaria: “Ci è davvero permessouccidere gli animali?” E la risposta la troviamo giànell’immagine di copertina che raffigura duebistecche al sangue con la scritta “basta!”La redattrice scrive: “Una risposta a questa doman-da decisiva, ossia se ci è concesso uccidere glianimali per mangiare i loro cadaveri, l’abbiamodata da un’eternità. Forse non con la testa, macon i denti. L’uomo che si ciba di animali si trovadalla parte dei vincitori dell’evoluzione. E’ il redella catena alimentare”.

Come si comporta il re della catena alimentare?In modo regale? No davvero! I cosiddetti “sudditi”del “re della catena alimentare” non solo vengonoallevati cacciati, pescati, uccisi, macellati e - per-metteteci di dire – divorati nel modo più brutale,

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ma vengono anche derubati dei presupposti perla loro esistenza, portando verso il collasso laMadre Terra, donatrice di vita in molti modi.Questa è la risposta del re della catena alimentare– uomo –, il quale, come afferma la redattrice del“Die Zeit” – lei stessa vegetariana – “ ...ha rispostocon i denti, ma non con la testa“.

Ma è così difficile rispondere con la testa o addi-rittura con il cuore? Dio, l’Eterno, nei suoi coman-damenti che ci ha dato attraverso Mosè, non haforse espresso in modo del tutto inequivocabilel’insegnamento a favore della vita “Non uccidere”?E Gesù di Nazareth non ha forse detto altrettantoinequivocabilmente: “Ciò che fate al più piccolodei miei lo avete fatto a me”?Questo è il comandamento della vita, comunquelo si voglia far apparire dal punto di vista dell’uomomoderno, i cui macchinari da macello non sonomeno sanguinari di un tempo, ma soltanto menovisibili.

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L’uomo ha il diritto di incolumità fisica –e l’animale?

Nel suo articolo Irisch Radisch espone diverseargomentazioni che riportano i tipici pro e controcitati nella discussione intellettuale sul vegetaria-nesimo, per arrivare poi ad affermare lei stessa:“Tuttavia non omettete anche voi la domanda de-cisiva fra tutte ...: chi ha il permesso di ucciderechi e perché? L’uomo gode del diritto dell’in-columità fisica, mentre il diritto che noi concediamoall’animale consiste nel venir stordito pallottola dimetallo che gli spacca il cranio o venir appeso aun gancio a testa in giù per trascinato in un bagnod’acqua a corrente elettrica prima di venir fatto apezzi e squarciato. La disuguaglianza dei diritti èevidente”. Iris Radisch continua: “…Questo è ciòche chiamiamo normalità: ma se ci fossimo sem-plicemente sbagliati? È possibile che ciò che ab-biamo ritenuto normale per migliaia di anni nonsia invece altro che un’ingiustizia mostruosa?”E continua: “Sì, è possibile. I motivi che noi fac-ciamo valere per la disuguaglianza eclatante tra idiritti degli uomini e quelli degli animali sono tuttiquanti inattendibili.

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Che razza di presunzione! Un paio di differenzeminime nel codice genetico dovrebbero darci ildiritto di poter mangiare i nostri parenti stretti, lemucche, i maiali, i cavalli e le pecore? L’animale,secondo la leggenda che si racconta nel cristiane-simo, non sarebbe in grado di pensare e nonavrebbe un’anima. Secondo il padre della chiesaAgostino, la sua “mancanza di raziocinio” costi-tuisce il motivo che lo predestina ad essere anima-le da macello. La sua “giusta collocazione all’inter-no della creazione” da parte del Creatore “ha adat-tato la sua vita e la sua morte alle esigenze delnostro profitto.”Questo modo di pensare del padre della chiesaAgostino, che nell’istituzione cattolica viene vene-rato come santo, ha caratterizzato tutti i secolisuccessivi del cosiddetto occidente cristiano, nelcorso dei quali l’animale è stato destinato senzacompassione alla sua macellazione in base allapresunta “giusta collocazione del Creatore”. Mi-liardi di destini di animali colmi di tormento denun-ciano la responsabilità dell’istituzione chiesa e deisuoi “Padri” per la sofferenza degli animali, e anchecoloro che sono responsabili del degrado dell’uo-mo collegato a tutto ciò.

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Ma torniamo ancora a Iris Radisch che scrive: “Ecosa succederebbe poi se scoprissimo che gli ani-mali ci considerano senza anima, così come noipensiamo di loro, semplicemente perché siamocosì diversi da loro?Oggi sappiamo che l’uomo, in contrasto con ildesiderio devoto dei filosofi cristiani, si differenziasolo minimamente dagli altri mammiferi dal puntodi vista genetico. Il sistema nervoso, l’elaborazionedegli stimoli, le emozioni come la paura e il panico,così come la percezione del dolore sono identicisia per l’uomo che per l’animale.È impossibile fare tutto giusto nella nostraconvivenza con gli animali, tuttavia questo non cidà certo il diritto di sbagliare tutto”.Uno sguardo nel mondo con le sue catastrofi sem-pre più numerose, le cui dimensioni sono semprepiù gigantesche, ci mostra che noi – l’umanità, “ilre della catena alimentare” – effettivamente “abbia-mo sbagliato tutto” nel rapporto con la natura econ le creature viventi.La natura ci mostra il conto e presto seguirà lafattura. E lì dove la natura richiede il riscatto deidebiti scaduti, si sente dire sempre più a granvoce: “Perchè Dio permette tutto questo?”

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Dio ci ha ammoniti e ci ha messi in guardia

Dio, l’Eterno, non abbandona i Suoi figli nelledifficoltà che loro stessi hanno provocato. Infatti,a causa del loro comportamento contrario allalegge della vita, gli uomini si sono allontanatisempre di più dall’origine di ogni essere chedimora nel profondo di ogni persona, da Dio, ilquale può guidare i suoi figli umani, attraverso lesensazioni più sottili, i sentimenti e la coscienza,se essi lo desiderano.

Anche se Dio non può raggiungere l’uomo sin-golarmente, perché egli ha messo a tacere leproprie sensazioni, la propria coscienza, Dio nonabbandona comunque i suoi figli negli effetti dellalegge di semina e raccolta senza ammonirli e avver-tirli. Dio, l’Eterno, nostro Padre celeste, ha sempreammonito in tutte le epoche, per mezzo di uominie donne illuminati e grazie ai suoi portavoce, iveri profeti di Dio. Egli ha esortato ed esorta an-cora a cambiare l’umanità che è rimasta invischiatanelle sue colpe.E così avviene anche oggi. Da più di 35 anni, permezzo del Suo strumento, la profetessa e mes-

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saggera di Dio, Gabriele, l’Eterno invia il Suorichiamo nella nostra epoca. Egli ammonisce emette in guardia dalle conseguenze di tutte leazioni che sono contro la Sua Legge. Già nel 1977,il Cristo ammonì attraverso la parola profeticadicendo: “Mancano solo 5 minuti alle dodici!”Negli anni successivi, lo Spirito del Cristo Dio, ininnumerevoli messaggi dall’universo, richiamòcontinuamente gli uomini a cambiare.Nel 1999 Gabriele pubblicò un libretto della serie“Il profeta” che divenne il precursore del cambia-mento di mentalità nei confronti degli animali alivello mondiale. Tale libretto si intitola: “Gli animalisoffrono, il profeta denuncia”. Poco dopo, seguìuna seconda pubblicazione della stessa serie daltitolo: “L’assassinio degli animali è la morte degliuomini.”Con immagini molto profonde, viene descritto edenunciato il comportamento bestiale dell’uomo,in particolare dei macellai, dei cacciatori e deicannibali che si cibano di animali nei confrontidegli animali. In esso Gabriele scrive: “Le catastrofidella Terra sono lo specchio della catastrofe uo-mo.” In un’analisi chiara come non mai, si seguonole tracce di colui che ha provocato queste cata-

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strofi. Viene spiegato come, in tutti i tempi, sonosempre stati – e lo sono ancora – in prima linea irappresentanti del clero, che non solo hanno am-messo l’uccisione degli animali, ma hanno ancheposto loro stessi per primi le basi del rapportoindescrivibilmente crudele dell’uomo verso lecreature di Dio con il loro culti sacrificali cruenti.

Da più di 3000 anni Dio, l’Eterno, ammonisce erichiama per mezzo dei Suoi profeti di Dio. Attra-verso Mosè ci ha dato il comandamento: “Nonuccidere.”Per mezzo di Isaia Dio disse: “Sono sazio degliolocausti degli arieti e del grasso dei vitelli, nongradisco il sangue dei buoi, degli agnelli e deicapri.” (Isaia 1,11)E tramite Osea Dio, l’Eterno, disse: “Poiché iovoglio l’amore più che il sacrificio, la coscienza diDio più che gli olocausti.” (6,6) E attraversoGeremia: “I vostri olocausti non mi piacciono e ivostri sacrifici non mi sono graditi.”E anche se oggi la grigliata casalinga e le padellehanno sostituito i sacrifici grondanti di sanguesull’altare dei sacerdoti e se il tavolo da cucinaviene usato come tavolo anatomico per le interio-

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ra dei cadaveri di animali, l’origine di questo com-portamento sanguinario è da ricercarsi, in tutti itempi, nella casta sacerdotale.

“Quello che fate al più piccolo tra voi ...“

Cosa disse Gesù di Nazareth? ”Non sono venutoper abolire la legge, bensì per adempierla”. EdEgli ci ammonì con le parole: “Ciò che fate al piùpiccolo dei miei, lo avete fatto a me.” E chi sono ipiù piccoli? Generalmente pensiamo ai bambinie alle persone che vivono nella sofferenza piùestrema e muoiono di fame. Per loro non esistequasi alcuna possibilità di vita e di sviluppo nelmondo dettato dalla “globalizzazione.” Infatti essifanno effettivamente parte di coloro che vengonoritenuti i più insignificanti, i più piccoli dal puntodi vista dei ricchi che siedono a tavole più cheimbandite.Ma alcuni pensano anche ai bambini abbandonatinelle mani di pedofili perversi, bambini che de-vono sopportare indifesi una sofferenza, un do-lore e una violenza indicibili. Anche alcuni sacer-doti vedono in questi membri più deboli dellasocietà un pascolo fertile per la loro brama di

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abusare di uno di questi cosiddetti più piccoli, masicuramente anche per loro vale la frase di Gesùdi Nazareth: “Ciò che fate al più piccolo dei mieilo avete fatto a me.”Tuttavia, se osserviamo ciò che Dio, l’Eterno, cispiega dal punto di vista della legge della vita permezzo di Gabriele in merito a questa afferma-zione, comprendiamo che ogni forma di vita, tuttol’Essere, porta in sé il respiro di Dio e, di conse-guenza, è una parte della grande unità dellaCreazione. Chi danneggia consapevolmente laparte più piccola della creazione, che sia un uomo,un animale, una pianta o anche il regno minerale,usa violenza nei confronti dei più piccoli, facendoquindi del male a Lui, al Cristo-Dio che, comeCoregnante della Creazione, è l’Essere onnipre-sente, e quindi parte del tutto.

La notte oscura del cacciatore

Osserviamo una forma particolare del disprezzonei confronti degli animali: la caccia.Una persona, che si suppone normalmente chesia dotata di sentimento e di ragione e che conosca

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il Comandamento di Dio “Non uccidere”, si equi-paggia con armi mortali e si insinua nel buio delcrepuscolo nei boschi e nei campi, che costi-tuiscono lo spazio vitale degli animali. In modobieco e insidioso, penetra negli spazi vitali dicaprioli, lepri, volpi, cinghiali e di molti altri esseriviventi, per perpetrare il suo operato sanguinario.Le sue vittime sono esseri dotati di percezioni,che hanno una sensibilità e dei sensi particolar-mente sviluppati, che registrano quello che si trovaintorno a loro in tutte le sue sfumature. Respiranolo stesso alito dell’uomo che è in agguato perucciderle.Il comportamento degli animali si fonda sulla co-munità. Se non vengono disturbati dall’uomo, essivivono in una struttura sociale che si basa sull’unità.Il cacciatore irrompe in questa unità. Egli scegliea suo piacimento alcuni animali, assumendosi ildiritto di giudicare sulla vita e sulla morte, senzaconoscere la sua stessa vera origine. E uccide,come lo definisce Iris Radisch, il suo “parente piùstretto.” Il cacciatore, nelle vesti di predatoresubdolo, si insinua tra i rami, mette del cibo perattirare gli animali, per poi, a tempo debito, ri-cambiare la loro fiducia con un colpo mortale.

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Come giustificazione del gusto di uccidere, vienepresa la scusa di ristabilire l’equilibrio nella natura.

Nel libretto dal titolo: “Il Profeta – L’assassiniodegli animali è la morte degli uomini” possiamoleggere in merito:“Gli animali che vivono nei boschi e nei campinon hanno una patria, poiché il perfido uomopredone è sempre in agguato per ucciderli. Moltiuomini sono erroneamente convinti di dovermantenere l’equilibrio naturale.”“Nessuna specie si moltiplica senza misura e senzauno scopo. Le popolazioni non vengono tenuteentro certi limiti con provvedimenti esteriori, conla lotta e la morte, bensì con provvedimentiinteriori. Per questo scopo la caccia non solo nonè adeguata, ma è anche totalmente inutile”.

Sentiamo anche che cosa ha da dire in meritoDio, l´Eterno, il Creatore onnisciente dell’universo,per mezzo della Sua profetessa e messaggera,Gabriele. Egli disse: “Io Sono l’equilibrio in tuttol’Infinito ed anche nei regni naturali sulla Terra. Nonho bisogno di uomini che si reputino importanti eche credano di dover mantenere l’equilibrio na-turale.”

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La sofferenza, la paura e il dolore che i cacciatoriprovocano nei boschi e sui campi, produrrà i suoieffetti; essi diverranno visibili sui campi dell’eter-nità nella legge di semina e raccolta, dato che ilseme della crudeltà, anche se viene posto nelcampo dell’anima nel buio della notte, fa nascerea sua volta frutti dell’orrore. E tali frutti verrannoraccolti da colui che ha posto il seme con i suoisentimenti, pensieri e azioni che annientano lavita.

Crudeltà è ciò che le tenebre della notte pongononell’anima di colui che agisce in tal modo nei con-fronti delle altre creature. Da questo ottene-bramento dell’anima il singolo può uscire soltantoriconoscendo se stesso, pentendosi, sistemando,non ripetendo più gli stessi errori e riparando almale fatto, nella misura in cui questo sia ancorapossibile. Spesso l’artefice riesce a riconoscerese stesso solo quando viene colpito da disgrazie,che tuttavia interpreta come castigo di Dio, in baseall’indottrinamento ecclesiastico secolare che ciha fornito un’immagine di un Dio crudele. Il ma-cellaio e cacciatore è in balia della sua stessa cru-deltà d’animo, poiché ciò che lui stesso ha memo-

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rizzato, diviene la sua tortura. Nelle immagini dellasua anima, il cacciatore diviene colui che vienecacciato. Chi squarcia, dovrà lui stesso sopportarei brandelli della sua anima che lo incolpano. Inquesti sono memorizzate tutte le sofferenze, leamare torture e la paura che l’uomo, che si rite-neva importante, ha causato un tempo alle altrecreature.

E come si manifesta la sofferenza che il cacciatoreha causato nei boschi e nelle campagne? Nellibretto «Il Profeta Nr. 16» di Gabriele leggiamo :“Per colpire caprioli e cinghiali, il cacciatore te-merario non usa semplici pallottole, ma proiettiliche, nel corpo dell’animale colpito, si espandono(pallottole ad espansione) oppure che si defor-mano, (pallottole a deformazione). E perché? Intal modo dall’animale colpito fuoriescono il mag-gior numero possibile di “tracce”, come sangue,parti del contenuto dello stomaco o dell’intestino,peli, frammenti di ossa ecc. Ciò permette di tro-vare più in fretta l’animale che è stato ferito, mache non è ancora morto. Affinché l’animale noncontinui a scappare nel corso di questo “inse-guimento”, lo si lascia “ammalare” – come dicono

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i cacciatori – per alcune ore. Passato questotempo, ci si mette alla ricerca per poi alla fineuccidere l’animale in agonia con un colpo di grazia.Oltre a questo modo di uccidere, le leggi venatorieammettono anche l’uccisione con una pugnalata.La maggior parte dei cervidi e della grossaselvaggina, – così si legge ancora – come caprioli,cervi, cervi rossi, daini, camosci e cinghiali muoionoin questo modo dopo un’agonia di molte ore. Nonappena l’animale è finalmente morto, viene subito“aperto”. Le interiora e gli altri organi internivengono strappati dal corpo ancora caldo. In que-sto senso, il comportamento dei cacciatori non sidistingue quasi per nulla da quello di un predatoresanguinario che definiamo in genere ‘bestiale’.”

Questa è solo una piccola parte della sofferenzache viene causata migliaia di volte dai cacciatorinei boschi, notte dopo notte.In base alla classifica degli assassini di animali sipotrebbe individuare chi era un assassino dianimali in una incarnazione precedente, poichécome l’albero cade, così rimane al suolo. E coloroche consumano la carne sono complici dell’assas-sino degli animali.

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Chi tormenta e uccide gi animaliè al servizio del Dio degli Inferi

Infatti ogni uomo, soprattutto nella cosiddetta cri-stianità, conosce il comandamento “Non ucci-dere“. Dio, l’Eterno, ha donato la vita a tutte leSue creature. Chi sostiene l’uccisione degli animali,in qualsiasi sua forma e con qualsiasi giustificazione,è contro la vita e la vita è Dio. Da Dio, l’Eterno,sono scaturite tutte le forme pure dell’essere. DaLui ha avuto origine tutta la vita. Il Suo respirovivifica ogni forma pura, tutta la vita, poiché Egli èla Vita, il respiro in ogni cosa. Chi toglie il respiroa una creatura si pone contro Colui che dona laVita, contro il Dio creatore, lo Spirito eterno, cheè la forza eterna e imperitura dell’Essere in ogniforma di vita.

Per noi uomini vivere significa respirare. Chi cipuò donare il respiro? Quale alito porta in sé l’ani-male che viene abbattuto a tradimento? Qualerespiro vive nell’animale che, impaurito, affrontala morte al macello, che soffre torture indicibilicome cavia da laboratorio e viene poi ucciso?Nessun uomo è in grado di dare la vita; di conse-

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guenza non possiamo neanche toglierla, non pos-siamo quindi uccidere.Uccidere intenzionalmente significa assassinare.Se uccidiamo intenzionalmente, quindi in modopremeditato, un essere vivente, siamo contro laVita, quindi contro Dio. Chi si arroga il diritto diuccidere per i propri scopi, si pone contro il Co-mandamento di Dio, che Egli ci diede tramiteMosè, e che dice: “Non uccidere”. Possono forsei potenti di questo mondo, i governi, i rappre-sentanti della chiesa, ridare la vita, l’alito di Dio?

Se osserviamo le condizioni in cui si trova questomondo possiamo riconoscere la portata delle con-seguenze derivanti dal rinnegare questo Coman-damento. Come sarebbe il mondo, come sarebbela Terra, questo meraviglioso pianeta, se il Coman-damento “Non uccidere” fosse stato osservato inmodo coerente? Da 3000 anni questo Comanda-mento ammonisce l’umanità. Dove ci troviamonoi? Dove sono i potenti? Dove sono i popoli?Dove sono i governi, dove sono le chiese – so-prattutto coloro che si definiscono cristiani? Metto-no in pratica questo Comandamento fondamen-tale? E dove ci troviamo noi? Ognuno di noi,

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soprattutto se osserviamo quello che abbiamo nelnostro piatto?

Viviamo in una società che ha basato il suo calcolodel tempo sulla nascita del Cristo. Non è vergo-gnoso il fatto che questa società, e con lei tuttal’umanità, 2000 anni dopo la nascita del Cristo sitrovi sull’orlo dell’abisso? Gesù, il Cristo, è forsevenuto per questo? La Terra soffre a causa delcambiamento climatico provocato dall’uomo. Segli uomini che appartengono al cosiddetto cristia-nesimo fossero cambiati dal tempo della vita diGesù, il Cristo, ora il clima non cambierebbe inpeggio.

Gesù, il Cristo, ci ha insegnato: “Divenite perfetti,come è perfetto il Padre vostro nei Cieli.”Ognuno di noi, quindi, avrebbe dovuto cambiare,e così ora non avremmoil cambiamento climaticoe tanto meno la catastrofe climatica, poiché l’uo-mo non sarebbe divenuto lui stesso una catastrofe.E neanche il clima tra gli uomini e il rapporto conla natura e gli animali sarebbero così catastrofici.E’ l’uomo che causa le catastrofi.Perché allora molti uomini accusano Dio? Perchéi sacerdoti, con l’aiuto dei loro dogmi romani,

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proiettano le cause di questi eventi nei misteri diDio, invece di riconoscere la propria responsabi-lità in veste di persone avvolte dal mistero che siadornano con i propri culti.

Se Dio avesse veramente dei segreti dai qualiderivano addirittura sofferenza, miseria e dolore,allora Gesù, il Cristo, ci avrebbe raccontato dellemenzogne e il Suo insegnamento che dice chenoi tutti – senza eccezione – abbiamo un Padreceleste che ci ama, sarebbe una vera e propriablasfemia.Perché mai il Cristo avrebbe annunciato il Conso-latore che ci introduce nella Verità tutta intera, seinvece Dio, secondo quando si afferma, avrebbei suoi misteri? Ha forse tradito il Suo Padre celeste?O non sono forse tutti coloro che insegnano cheDio ha dei misteri, che Lo hanno tradito?La cristianità, che basa il suo calcolo del temposu Gesù, il Cristo, con che cosa ha colmato quindiquesto arco di tempo? Con una vita appagatacome Suoi seguaci?2000 anni di cosiddetto cristianesimo sono ricolmidi assassinio, saccheggi, stupri, sfruttamento,schiavitù di uomini, della natura, degli animali, delle

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piante e del regno minerale della Terra; sonoricolmi della prepotenza e della malvagitá dovutial riarmo e all’inimicizia fra i popoli; sono ricolmidi guerre, torture, degrado e crudeltà.Gesù, il Cristo, si è forse sbagliato? No! Dio èl’amore, e l’amore di Dio non conosce limiti.L’amore di Dio abbraccia anche gli animali, lanatura, tutta la Madre Terra. Chi tortura, uccide –ossia assassina – gli animali, deturpa la terra, odiaDio e serve il dio degli inferi, che è il diodell’orrore. Affinché venga praticata l’idolatria neisuoi confronti, questo dio ha istituito dei sacerdotial suo servizio, che conferiscono a tutta la Vita lamancanza di valore, di cui loro stessi si sono avvolti.Per questo motivo negano agli animali l’anima eprocedono in modo bestiale contro tutto ciò cheè più nobile, fine e puro di loro.Chi odia Dio, l’Eterno, combatte la Sua creazione.Porta sofferenza e divisione in tutti i campi dellavita, compresa la natura e i regni degli animali, inbase alla legge del dio degli inferi che dice:”Dividi,lega e domina”! Invece il principio “Collega e sii”che proviene dalla Legge di Dio, l’Eterno, è perlui una spina nel fianco, poiché esso conduceall’unità nell’amore di Dio che comprende ogni

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cosa, poiché Dio, l’Eterno, è Amore che com-prende ogni cosa.

La rivelazione del Creatore tramite Gabriele,la Sua Profetessa per la nostra epoca

2000 anni dopo la venuta di Gesù, il Cristo, Dioha inviato nuovamente un grande profeta, Gabriele(in italiano Gabriella), attraverso la quale Egli am-monisce l’umanità dagli effetti del suo comporta-mento. Gesù, il Cristo, ha realizzato quanto avevapromesso. Egli ci ha inviato lo Spirito di verità, ilConsolatore, che ci ha condotto e ci conduce nellaverità tutta intera. Egli chiama ognuno dicendo:“SeguiMi”, quindi: “Segui Me, il Cristo”.Ciò che dobbiamo fare è quindi seguire il Figliodi Dio, non il culto, non i riti, non i dogmi e le ce-rimonie, perché cosa ha portato tutto questo? Lecondizioni di questo mondo sono lo specchio dellereligioni esteriori del culto: facciate imbiancate,belle da vedere esteriormente, ma che nel lorointerno sono “piene di putridume di ossa di morti”.Le coppe sacrificali della cosiddetta cristianità sonostracolme delle ossa dei morti di interi popoli,razze e nazioni, ma anche piene di miliardi di

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cadaveri di animali, nei confronti dei quali, anzichéprotezione e cura, sono state e vengono ancoraesercitate crudeltà e distruzione.Per questo è ormai più che ora di dire: “Basta contutte queste cose!”

Per mezzo di Gabriele, già il 27 Febbraio 2001 ilCreatore ha ammonito con parole inderogabili; ilCreatore disse per mezzo della parola profetica:

IO SONO il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e ilDio di Giacobbe. Io Sono il Dio di tutti i veriprofeti.

Io, DIO, l’Onnipotente, elevo la Mia parola tramitela Mia profetessa e messaggera e la rivolgo all’u-manità.

Smettete di cibarvi delle creature che vivono convoi, che sono i vostri fratelli animali!

Smettete di farli soffrire effettuando esperimentisu di loro e privandoli della loro libertà, chiuden-doli dentro stalle che sono indegne per gli animali!Gli animali amano la libertà, come voi uomini.

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Smettete di uccidere gli animali piccolissimi, la vitache si trova nel terreno, con concimi chimici edanche con escrementi ed altre cose del genere!

Smettete di abbattere le foreste, di bruciarle e disottrarre lo spazio vitale agli animali che vivononei boschi e nei campi. Restituite loro il loro spaziovitale, i boschi, i campi e i prati; altrimenti la vostrasorte, che voi stessi avete provocato, vi to-glierà lavostra casa, i vostri beni e le vostre fonti di alimentiattraverso catastrofi mondiali che voi stessi avetecausato con il vostro comportamento contro lavita, contro i regni della natura, compresi gli animali.

Se gli uomini getteranno ancora una volta al ventole Mie parole, su di loro si abbatterà la tempesta,la sorte mondiale, che spazzerà via centinaia dimigliaia di uomini, da un lato per mezzo di catastrofidi dimensioni mondiali e, dall’altro, attraverso ma-lattie che ricadranno su di loro come epidemieche essi, allontanandosi da ogni principio di eticae morale spirituale, hanno inflitto agli animali chegli uomini stanno bruciando a migliaia. Chi noncambia sperimenterà cose simili.Le Mie parole sono state pronunciate. L’apocalissemondiale è in corso. Chi non vuole ascoltare dovrà

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subire, a intervalli sempre più brevi, le cause cheha posto e provarne gli effetti. Io ho elevato a Mela terra con le sue piante, gli animali e i minerali.Chi continua ancora a far violenza alla madre-terracon tutte le sue forme di vita ne subirà gli effetti.Smet-tete di far soffrire, di uccidere e assassinare!

Voi uomini, smettetela con il vostro comporta-mento bestiale che ricadrà esclusivamente su divoi e su nessun’altra creatura; infatti, ciò che fatealla più piccola delle creature che vivono con voi,lo fate a Me e a voi stessi.

Ora, basta! Cambiate, altrimenti continuerà ilraccolto di ciò che voi avete seminato.

IO SONO l’IO SONO, sempre lo stesso, ieri, oggie domani, per tutta l’eternità.