La situazione del territorio insulare e peninsulare prima

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La situazione del territorio insulare e peninsulare prima dell'affermazione di Roma. I primi abitatori neolitici della penisola Primi insediamenti in Sardegna La Sicilia prima delle colonizzazioni fenicia e greca Popoli meridionali e tirrenici Popolazioni dell’area adriatica Civiltà dell’area centrale Popoli dell’area settentrionale Mappa delle popolazioni preromane

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La situazione del territorio insulare e peninsulare prima dell'affermazione di Roma.

•I primi abitatori neolitici della penisola

•Primi insediamenti in Sardegna

•La Sicilia prima delle colonizzazioni fenicia e greca

•Popoli meridionali e tirrenici

•Popolazioni dell’area adriatica

•Civiltà dell’area centrale

•Popoli dell’area settentrionaleMappa dellepopolazionipreromane

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I primi abitatori neolitici della penisola

Di probabile provenienza dalle coste libanesi e siriache, i primi abitatori si stabilirono, intorno all’VIII millennio a. C., dapprima nel Tavoliere delle Puglie, dove nel VI millennio l’agricoltura era ormai diffusa.

Dal centro (Pienza), alla Liguria (Finale Ligure), al modenese (Fiorano) si incontrano altri insediamenti testimoniati da reperti archeologici.

Nella prima metà del III millennio, in Italia meridionale, si passa alle tecniche di fusione e lavorazione dei metalli, tramite i contatti con abitanti del Mediterraneo orientale.La necessità di metallo incrementa gli scambi commerciali e quindi anche quelli culturali.

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Primi insediamenti in Sardegna - 1

Una popolazione non indoeuropea, diversa da quelle della penisola, forse di origine iberica o nordafricana, si trovava in Sardegna con ogni probabilità già nel II millennio a. C., ma i reperti archeologici non forniscono certezze sui tempi dello svilupparsi della civiltà nuragica. Essa prende il nome dalle tipiche torri attorno alle quali esisteva il villaggio, i nuraghi:

Barumini

Ogni villaggio variava da 40 a 200 capanne con muri a secco ele torri svolgevano una funzione difensiva.

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… Sardegna - 2Ma le conoscenze sulle popolazioni sarde non sono legate soltanto alla civiltà dei nuraghi, infatti nell’isola si trovano anche testimonianze di altre attività costruttive, come i menhir e le tombe dei giganti, e molti bronzetti, oggetti di ferro, ambra, pasta di vetro.

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… Sardegna - 3

La civiltà nuragica era divisa in due classi, quella dei pastori e dei contadini e quella dei guerrieri. I primi avevano il compito di procurare il sostentamento per la sopravvivenza; i guerrieri svolgevano la funzione difensiva e vivevano nel nuraghe.

Grazie alle risorse minerarie, i sardi si specializzarono nella lavorazione dei metalli, trovati in gran numero tra i reperti archeologici.

La loro civiltà raggiunse il massimo splendore intorno al 1200 a. C., dopodiché si avviò alla decadenza, fino alla dissoluzione in seguito alla conquista della Sardegna da parte dei Cartaginesi nel VI sec. A. C.

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La Sicilia prima delle colonizzazioni fenicia e greca - 1

La Sicilia, prima dell'arrivo della colonizzazione

ellenica, fu abitata da tre diverse popolazioni:

Sicani, Elimi e Siculi, gli antichi popoli di Sicilia

che i Greci trovarono quando arrivarono sull'isola

nel 756 a.C..Controversa è invece la

presenza nell'isola di una popolazione denominata

Morgeti.

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… Sicilia - 2

La tradizione storica greca ci parla di un popolo stanziato nella Sicilia occidentale, i Sicani, forse di origine iberica o forse autoctoni. La loro presenza risalirebbe al III millennio a. C..Il popolo degli Elimi, era invece concentrato nell’estremità occidentale e la sua origine potrebbe essere anatolica o della penisola italiana.Le rarissime testimonianze della loro lingua fanno pensare a popoli di origine non indoeuropea.

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… Sicilia - 3

Gli insediamenti dei Sicani, tra IX e V secolo a. C., sono costituiti da piccoli abitati nelle vallate interne, in cui sono state trovate ceramiche incise e dipinte.Un centro più evoluto si trovava verso la costa meridionale, forse l’antica Kamicos, probabilmente in contatto con Micene, visti i reperti archeologici.

Gli Elimi avevano sviluppato, invece, una società più organizzata e di tipo urbano, con centri spesso in altura e cinti di mura, ricchi di santuari, come testimoniano i resti a Segesta.

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… Sicilia - 4La parte centro-meridionale della Sicilia fu abitata da una popolazione probabilmente di origine peninsulare. Mentre nel meridione italiano, a causa dell’influenza dei Greci e poi di Etruschi e Latini, non si costituirono omogenee società come accadde per i Latini o gli Etruschi o i Veneti, in Sicilia i Siculi avevano organizzato le loro società in densi abitati proto-urbani, lasciando testimonianze numerose dall’età del bronzo, con influssi micenei (Pantalica) e fenici (Cassibile), fino all’età del ferro (ancora Pantalica) e ancora nel V secolo.Attraverso iscrizioni e parole riportatedagli scrittori classici, gli studiosi pensano che questa popolazione, come altre della penisola,fosse di origine indoeuropea.

«I Siculi dall’Italia, ivi infatti abitavano, passarono nella Sicilia, fuggendo gli Opici. Nell’Italia vi sono ancora dei Siculi e il paese fu chiamato Italia da Italo, un re dei siculi che aveva questo nome.Giunti in Sicilia vinsero in battaglia i Sicani e li scacciarono verso le parti meridionali e occidentali»(Tucidide, Storie)

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Popoli meridionali e tirrenici - 1

Enotri, Ausoni, Chones, Itali, Morgeti, oltre ai Siculi, sono i nomi che ci hanno lasciato gli antichi. Per alcuni di questi è molto incerta l’origine e la localizzazione e di essi non ci restano documenti epigrafici, ma un abbondante numero di reperti archeologici che caratterizzano le diverse culture.

Gli Enotri venivano forse dall’Arcadia, in Grecia, e furono tra i primi abitatori di una vasta area che va dal golfo di Taranto allo stretto di Messina, in cui furono numerosi gli abitati, attestatidai ritrovamenti di oggetti in bronzo e in ceramica.

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Popoli meridionali e tirrenici - 2Gli Ausoni hanno lasciato testimonianze della loro presenza in un’area molto vasta, dal Lazio fino alla Sicilia, il che spiega perché l’Italia sia stata chiamata anche Ausonia (oltre che Enotria)Tra IX e VI sec., in tutta l’area ausonica si trovano reperti di tipo molto vario; ad esempio prima la cremazione, in seguito la sepoltura in fosse coperte da pietre e ricche di corredi funebri.Numerosi erano i centri abitati costieri, che vennero in contatto con i colonizzatori greci.

Nell’odierna Calabria vissero anche gli Itali, da cui il nome di Italia, e una popolazione assai poco conosciuta i Morgeti, se non per le tradizioni leggendarie.

Tutte queste popolazioni derivavano da un ceppo linguistico comune, l’Osco, e le loro vicende si incrociano e si confondono.Pare, comunque, che tutte abbiano avuto origine dalla prima ondata indoeuropea.

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Popoli meridionali e tirrenici - 3

La mappa qui accanto mostra la diffusione della lingua osca, comune a molte popolazioni dell’area che va dall’attuale Umbria alla Lucania, la cui origine è legata alla cultura degli Opici, considerati autoctoni. E Osci furono genericamente denominate le genti dell’area campana prima dell’arrivo dei Sanniti

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Popoli meridionali e tirrenici - 4

La carta mostra la grande complessità degli insediamenti nell’area qui considerata, che verrano

coinvolti da Sanniti, Latini ed Etruschi

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Popoli meridionali e tirrenici - 5I Latini erano presenti nell’attuale Lazio fin dall’età del bronzo, con numerosi centri abitati, alcuni dei quali diventano anche città, come Roma, Tuscolo, Velletri, Anzio, Terracina, Tivoli, Palestrina.Spesso i diversi nuclei latini si associarono in leghe politico-religiose.

I caratteri originari che accomunavano i vari gruppi latini si riconoscono nei riti funebri di cremazione e nelle urne a capanna, poi nelle sepolture a fossa. Più tardi si imposero le culture etrusca prima e greca poi, sia nei monumenti, sia nelle istituzioni

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Popolazioni dell’area adriatica - 1La posizione geografica della Puglia favorì sempre scambi culturali con le popolazioni dell’area balcanica e delle regioni ioniche orientali, riconoscibili negli oggetti ornamentali, nelle ceramiche, nelle pietre funerarie, nell’allevamento e culto dei cavalli e perfino nella figura leggendaria dell’eroe Diomede. Questi elementi comuni si rintracciano del resto lungo tutta la costa adriatica fino al Veneto, all’Istria, alla Dalmazia.Insieme agli Iapigi o Apuli, originariprobabilmente da regioni balcaniche,erano presenti Messapi, Peuceti,Dauni, Salentini, in un sovrapporsi digenti di lingua indoeuropea.Il carattere più originale della culturaIapigia si trova nelle ceramichepolicrome e nei casi di sepolture all’interno degli abitati.

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Popolazioni dell’area adriatica - 2Nell’attuale area tra Marche e Abruzzo vivevano popolazioni di origine e lingua osco-umbra e altre, nel pesarese, appartenenti ad una lingua sconosciuta estranea a quelle italiche. Questi abitatori sono chiamati Piceni e ad essi non furono estranei influssi e mescolamenti con altri dell’area pugliese eperfino celtici.

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Civiltà dell’area centrale - 1

Nella fascia appenninica centrale, tra le attuali Umbria e Campania erano stabilite popolazioni definite Osco-Umbri o Umbro-Sabelli o più brevemente Italici. Prive di una consapevole identità etnica, esse sono però accomunate daalcuni caratteri delle istituzioni e dell’espansione, legata al culto della primavera sacra, secondo cui gli uomini in un certo anno dovevano migrare. Era diffuso il culto del dio Marte e la fama di bellicosità li accumunava.Nell’area centro-meridionale la lingua era sabellica o osca, in quella settentrionale una variante innovatrice, l’umbro.

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Civiltà dell’area centrale - 2

Sempre nella fascia appenninica centrale troviamo i Sabini, le cui testimonianze archeologiche sono però limitate a qualche sepolcreto del bronzo finale e del ferro, la loro urbanizzazione modesta, mentre forse più importante fu l’influenza religiosa.Altre popolazioni associabili ai Sabini si trovavano verso est, con un grado disviluppo maggiore, dato l’influsso dei contatti commerciali marittimi. Tombe ad inumazione, arredi, armi, vasi, ornamenti con influenze greche ed etrusche, nonché documenti in un dialetto di tipo sabellico sono un ricco lascito di queste genti.Altri popoli erano inoltre gli Aequi, i Marsi e i Volsci.

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Civiltà dell’area centrale – 3

Nelle aree appenniniche del Molise e nella Campania erano insediati i Sanniti, che poi si espansero verso sud.Collegati ad essi, esistevano altre popolazioni: Caraceni, Pentri, Caudini, Hirpini, Frentani; e ancora Sidicini, Alfaterni, Campani (come poi vennero tutti denominati).L’espansione sannita coinvolse anche le città greche verso la fine del V sec. A. C., come Pompei, e giunse fino a inglobare le genti dei Lucani, dei Bruttii, dei Mamertini. Il carattere che le accomuna tutte è la lingua osca, mentre le varietà etniche sono collegabili a vicende politiche, militari e sociali. Una tendenza generale fu quella di federarsi, come nella lega contro Roma.

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Civiltà dell’area centrale - 4

Gli Umbri, come altri popoli indoeuropei, hanno avuto una lontana origine dall’Europa centro-orientale e si soprapposero a precedenti abitatori tirrenico-liguri intorno al VI sec. a. C.Fra i centri più importanti Iguvium (Gubbio), Sarsina, Spello, Assisi, Todi, Spoleto.

Ne conosciamo la storiasolo nella fase degliscontri di Etruschi e Galli contro Roma.Le Tavole Iguvine o Eugubine (III – I sec.) sono la fonte quasi esclusiva per le conoscenze delle caratteristiche religiose ed istituzionali. Contengono il sistema delle divinità, le cerimonie sacrificali, la topografia delle città e dei luoghi sacri, le strutture politiche e sociali.La loro arte dipende invece dall’Etruria.

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Popoli dell’area settentrionale - 1

Il territorio tra Appennino tosco-emiliano e il corso del Po, ma anche più a nord, tra i bacini dell’Adige e dell’Oglio, è stato soprattutto una zona di passaggio e collegamento tra Adriatico e aree peninsulari centrali.A nord, tra le più antiche popolazioni, poco conosciutee preesistenti ai Veneti, vivevano gli Euganei. Mentre ad ovest si trovavano i Liguri e a sud-est popolazioni adriatiche. A queste genti si sovrapposero Etruschi, Umbri, Veneti lungo l’Adige, Greci nel V secolo, con la loro urbanizzazione e con l’attività commerciale incentrata sui porti di Adria e Spina. Più tardi giunsero i Galli o Celti.

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Popoli dell’area settentrionale - 2

I Veneti costituirono un gruppo ben definito sul piano etnico e culturale.La loro origine non è certa, ma si suppone legata a regioni orientali, come l’Illiria e la Troade.Accertata è la lingua indoeuropea, come testimoniano le iscrizioni votive e funerarie (Este, Adria, Padova, ecc.).In genere i paleoveneti utilizzavano la cremazione e forme e motivi orna-mentali comuni all’Italia padana e subalpina, nonché al mondo adriatico e danubiano. A partire dai secoli VII e VI, sono presenti anche le influenze greche ed etrusche.

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Popoli dell’area settentrionale - 3

La religiosità dei paleoveneti era rivolta in prevalenza al culto della divinità femminile Reitia, venerata ad Este.Nonostante aspetti evoluti dell’arte e, appunto, della religiosità, mancò però un’organizzazione strutturata di città.Dediti soprattutto all’agricoltura e all’allevamento dei cavalli, i paleoveneti restarono legati alle loro antiche tradizioni, anche se ebbero contatti con le altre civiltà etrusca, greca, gallica, di cui rimane tracciain cenni lasciati da Strabone su leggende e culti greci.

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Popoli dell’area settentrionale - 4

Ligures è un nome generico che indica antiche popolazioni del Nord Italia, le cui caratteristiche etniche sono molto confuse e i cui modi di vita, l’organizzazione e la cultura hanno aspetti primitivi. E’ probabile che esse appartenessero ad un antico substrato preindoeuropeo.L’arrivo e la diffusione dei Celti rende difficile isolare una “ligurità”.Scarse le testimonianze linguistiche, se non qualche traccia nei relitti lessicali e nella toponomastica, mentre sono più chiare le influenze celtiche in tarde iscrizioni in alfabeto nord-etrusco.

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Il tipo di lingua è incerto, ma non è indoeuropea ed ha qualche affinità con l’etrusco. Era diffusa tra loro l’arte delle situle e di piccoli bronzi.

Popoli dell’area settentrionale - 5

Al nome generale di Liguri vanno associate popolazioni che sono legate ad aree ristrette, come quelli nella mappa precedente e in questa.Sono unite da tradizioni artistiche preistoriche simili, come quelle in Val Camonica, in Lunigiana, in Corsica, nell’area dei grandi laghi.Nell’arco alpino centro-orientale, un numeroso gruppo di genti montanare venne chiamato Raeti, anch’essi divisi in tanti popoli diversi: Isarci, Camunni, Belluni, Trumplini, Arusnates.

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contrastanti con alcune alte culture italiche: organizzazione tribale in piccoli abitati, continua ricerca di terre e prede, aggressività. Con questi caratteri penetrarono di più nei territori meno progrediti, assai meno in quelli più civilizzati del centro-sud.Lo scarso mescolamento con le genti italiche e il tendere verso il mondo centro-europeo non hanno limitato l’influenza celtica, che si nota molto nell’eredità della loro lingua nei nomi di città (Milano, Como, Brescia, Verona, Trento, Bologna), nel latino e nei dialetti della pianura padana.

Popoli dell’area settentrionale - 6Prima dei romani, quella dei Celti fu l’ultima modificazione dei caratteri dell’Italia antica: Biturigi verso fine VII sec., Insubres in area ligure lombarda, con centro a Milano, Cenomani tra Brescia e Verona, e altri che la carta evidenzia.L’arrivo dei Celti probabilmente risale ad epoche preistoriche, ma il culmine è raggiunto tra V e IV sec., nell’Etruria padana e nella fascia costiera medio-adriatica, e con le incursioni nel centro Italia, (incendio di Roma del 390 a.C.) I Celti conservarono le loro forme di vita,

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