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aspetti e informazioni per il paziente

La sindromeFIBROMIALGICA

AssociazioneItalianaSindromeFibromialgica - Onlus

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Cos’è la fibromialgia? pag. 4

Segni e sintomi pag. 5

Astenia e disturbi del sonno pag. 7

Disturbi del Sistema Nervoso Centrale (SNC) pag. 8

Altri sintomi pag. 9

Come viene diagnosticatala sindrome fibromialgica pag. 10

Cosa causa o mantiene la fibromialgia pag. 11

Come si cura la fibromialgia? pag. 12- Farmaci pag. 13- Esercizio e terapie fisiche pag. 16- Terapie alternative pag. 16

Un approccio correttodel paziente fibromialgico pag. 17

Consigli utili per coloro a cuiè stata diagnosticata la fibromialgia pag. 18

Conclusioni pag. 19

La sindrome fibromialgica - 3

sommario

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La sindrome fibromialgica - 5

Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia. Generalmente, si ma-nifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, comeil rachide cervicale o le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi colpassar del tempo. Il dolore fibromialgico viene descritto in una varietà di modicomprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione ecc.Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle con-dizioni atmosferiche, ai ritmi del sonno e allo stress. La maggioranza dei pa-zienti fibromialgici riferisce di sentire costantemente un certo grado di dolore.Il dolore è avvertito principalmente ai muscoli e sono presenti sintomi di ma-lessere generale. Per alcune persone con fibromialgia, il dolore può esseremolto intenso.Sebbene l’esame obiettivo (visita) sia solitamente nella norma, e le personepossano apparire sane, un attento esame dei loro muscoli rivela la presenza diaree dolenti in sedi specifiche. La presenza e la tipologia di queste caratteri-stiche aree alogene (tender points) con i sintomi del dolore diffuso separa i fi-bromiagici da altre condizioni cliniche.Non tutti i medici sono a conoscenza di tale sindrome, ma la maggior parte deireumatologi (specialisti in malattie dell’apparato osteoarticolare) sa come ese-guire la valutazione dei tender points per arrivare ad una diagnosi di fibro-mialgia. I tender points sono quasi sempre presenti su entrambi i lati del corpo.Sebbene i tender points definiti dai criteri classificativi e diagnostici dell’Ame-rican College of Rheumatology nel 1990 (figura 1) siano stati utilizzati per ladiagnosi, molti altri muscoli o aree inserzionali possono essere dolenti. I ten-der points possono essere latenti normalmente ed il dolore evocabile solo alladigitopressione.

La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscolo scheletricodiffuso e di affaticamento (astenia)1 che colpisce approssimativamente 1.5 – 2milioni di Italiani. Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nellestrutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione vienedefinita “sindrome” poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contem-poraneamente presenti (un segno è ciò che il medico trova nella visita, un sin-tomo è ciò che il malato riferisce al dottore). La fibromialgia spesso confondepoiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cli-niche.Il termine fibrosite era una volta utilizzato per descrivere questa condizione. Ilsuffisso -ite significa infiammazione, un processo che può determinare dolore,calore, tumefazione e rigidità. I ricercatori hanno evidenziato che l’infiamma-zione non è una parte significativa di questa sindrome fibromialgica è pertantopiù accurato, ed ha ampiamente rimpiazzato i vecchi termini utilizzati.La fibromialgia interessa principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa.Sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non si tratta di artritee non causa deformità delle strutture articolari. La fibromialgia è in effetti unaforma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. La sindrome fibro-mialgica manca di alterazioni di laboratorio. Infatti, la diagnosi dipende prin-cipalmente dai sintomi che il paziente riferisce. Alcune persone possonoconsiderare questi sintomi come immaginari o non importanti.Negli ultimi 10 anni, tuttavia, la fibromialgia è stata meglio definita attraversostudi che hanno stabilito le linee guida per la diagnosi. Questi studi hanno di-mostrato che certi sintomi, come il dolore muscolo scheletrico diffuso, e la pre-senza di specifiche aree algogene2alla digitopressione (tender points)3 sonopresenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunementenelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose.

Cos’èLA FIBROMIALGIA segni e sintomi

4 - La sindrome fibromialgica

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figura 2

mappa dei tender points dell’AmerianCollege of Rheumatology (ACR 1990)

La sindrome fibromialgica - 76 - La sindrome fibromialgica

CERVICALE (bilaterale, superficie anteriore dei legamenti intertrasversari C5-C7)

SOVRASPINATO (bilaterale, all’origine del muscolo sovraspinato, al di sopradella spina scapolare, in prossimità del margine mediale della scapola)

EPICONDILO LATERALE (bilaterale, punto situato 2 cm al di sottodell’ipocondilo laterale)

GLUTEO situato su quadrante supero esterno della natica, nella plica anterioredel grande gluteo)

OCCIPITE (bilaterale, all’inserzione del muscolo sottocipitale)

TRAPEZIO (bilaterale, al punto mediano del margine superioredel muscolo trapezio)

SECONDA COSTA (bilaterale, alla seconda sicondrosi costocondrale, appenaa lato delle giunzioni sulla superficie delle coste)

GRANDE TROCANTERE (bilaterale posteriormentealla prominenza trocanterica)

GINOCCHIO (bilaterale in corrispondenza del cuscinetto adiposo medialedel ginocchio, in sede prossimale rispetto alla linea articolare

figura 1

STORIA CLINICA DI DOLORE DIFFUSOIl dolore è considerato diffuso quando sono presenti tutte le seguenti loca-lizzazioni: dolore al lato sinistro del corpo, dolore al lato destro, dolore al disopra della vita, dolore al di sotto della vita; dolore scheletrico assiale in al-meno 1 sede (rachide cervicale, torace anteriore, rachide dorsale o lombo-sa-crale).

Dolore in 11 di 18 aree algogene alla palpazione digitaleMappa dei tender points (figura 2)

Wolfe F et al.: “The American College of Rheumatology 1990 criteria for the classificationof fibromyalgia”. Arthrits Rheum, 1990; 2: 160-172.

criteri diagnostici ACR 1990

Circa il 90% dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica riferisce astenia (af-faticamento) moderata o severa, ridotta resistenza alla fatica o una specie distanchezza che ricorda quella normalmente riferita in corso di influenza o inmancanza di sonno. Qualche volta la stanchezza è più importante della sinto-matologia dolorosa muscolo scheletrica. I pazienti con fibromialgia possonoavere una stanchezza simile a quella riscontrata in un’altra patologia correlatadenominata sindrome da affaticamento cronico (CFS). Alcuni pazienti con fi-bromialgia hanno sintomi da sindrome da affaticamento cronico e viceversa.Le due sindromi spesso si sovrappongono e può essere impossibile distin-guerle.La maggior parte dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica riferisce disturbidel sonno; solitamente il paziente al risveglio si sente ancora affaticato comese non avesse dormito affatto. Sebbene il paziente fibromialgico possa ad-dormentarsi senza grandi difficoltà, la fase profonda del sonno è spesso di-surbata. Il sonno può essere leggero con continui risvegli notturni. Alcune voltesi associano disturbi del sonno quali la sleep apnea4 o la “sindrome dellegambe senza riposo”5. La ricerca ha evidenziato che l’interruzione della faseprofonda del sonno può alterare importanti funzioni del corpo e la percezionedel dolore. Può pertanto essere necessario assumere farmaci che migliorino laqualità del sonno.

ASTENIAE DISTURBIDEL SONNO

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La sindrome fibromialgica - 98 - La sindrome fibromialgica

La cefalea, specialmente di tipo muscolo scheletrico, o l’emicrania sono co-muni nel paziente fibromialgico.Dolori addominali, alternanza di stipsi7 e diarrea (colon irritabile) sono inoltrefrequenti. Allo stesso modo, il paziente può riferire la presenza di “spasmi ve-scicali” che lo costringono a urinare spesso.Nella tabella sottostante sono riportati i sintomi che il paziente fibromialgicopuò riferire.

- DISTURBI DEL SONNO (sonno notturno poco profondo e non ristoratore)- CEFALEA MUSCOLO TENSIVA O EMICRANICA

- SENSAZIONE DI STANCHEZZA (astenia)- RIGIDITÀ MATTUTINA (specie al collo e alle spalle)

- COLON IRRITABILE (stipsi e/o diarrea)- PARESTESIE (costituite da formicolii e sensazioni simili a punture)

- BRUCIORE A URINARE- SENSAZIONE DI GONFIORE ALLE MANI

- DOLORI AL TORACE- PERDITA DI MEMORIA

- DIFFICOLTÀ DI CONCENTRAZIONE- DISTURBI DELLA SFERA AFFETTIVA (ansia e/o depressione)

sintomi caratteristici presentinella maggior parte dei pazienti:

DisturbiDEL SISTEMANERVOSOCENTRALE(SNC)I cambiamenti del tono dell’umore o del pensierosono comuni nella fibromialgia. Molti individui sisentono giù sebbene solo il 25% dei pazienti sianodei reali depressi o possano riferire disturbi d’an-sia. Si ritiene che esista un collegamento tra fibro-mialgia e alcune forme di ansia e depressione.È importante ricordare che persone affette dapatologie dolorose croniche, non solo di naturafibromialgica, possono sentirsi depresse a causadei loro sintomi difficili da gestire.I pazienti affetti da fibromialgia possono riportaredifficoltà a concentrarsi oppure ad eseguire sem-plici elaborazioni mentali.Non esiste alcuna evidenza che questi problemipossano divenire più seri con il passar del tempo.Simili riscontri clinici sono stati notati in molte per-sone con alterazioni del tono dell’umore, disturbidel sonno o altre patologie croniche.I pazienti fibromialgici possono riferire parestesie6,bruciori che suggeriscono altri disordine come lasindrome del tunnel carpale, una neuropatia o lasclerosi multipla. Infatti, i pazienti affetti da sin-drome fibromialgica spesso si sottopongono a nu-merosi tests per questi sintomi, i cui risultatirientrano invece nella norma.

altri sintomi

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La sindrome fibromialgica - 1110 - La sindrome fibromialgica

La diagnosi di sindrome fibromialgica è basata sulla presenza di dolore diffusoin combinazione con la presenza di tender points evocabili alla digitopres-sione. Non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosti-care la fibromialgia. Questi test possono essere utili per escludere la presenzadi altre patologie, come l’ipotiroidismo che può causare segni e sintomi similialla fibromialgia. Una attenta anamnesi8 e un esame obiettivo accurato pos-sono escludere altre condizioni cliniche di dolore cronico e di astenia. Poichéi sintomi di fibromialgia sono così generici e spesso sono simili a quelli di altremalattie, molti pazienti vanno incontro a complicate e, a volte, ripetitive valu-tazioni prima che venga diagnosticata tale patologia. Non tutti i medici cono-scono la fibromialgia ed è pertanto importante vedere un reumatologo o altrimedici che siano in grado di effettuare una corretta diagnosi ed un trattamentospecifico. (figura 3)

figura 3

FM SECONDARIAEndocrinopatiePatologie infiammatoriePost-traumatica

* Artrite Reumatoide - * Lupus Eritematoso Sistemico

FM CONCOMITANTEOsteoartrosiAR*, LES*

Altre patologie

CARATTERISTICHE INDIVIDUALI NELLA SINDROME FIBROMIALGICA

FATTORI SOCIO-AMBIENTALIStress lavorativi-familiariConflitti legaliConflitti interpersonali

FATTORI NEUROENDOCRINIIntolleranza al freddoAstenia, affaticabilitàSonno non ristoratore

FATTORI BIO-MECCANICIIperlassitàMicrotraumi ripetutiContrattura muscolare

FATTORI PSICOLOGICIIDisordini della sfera affettivaComportamenti vittimistici

sindrome fibromialgica primaria

Come viene diagnosticataLA SINDROME FIBROMIALGICA?

La causa di questa sindrome al momento rimane ignota. Molti differenti fattoripossono scatenare una sindrome fibromialgica. Per esempio eventi stressanticome una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico possono por-tare a dolore generalizzato, affaticamento e alterazioni del sonno tipici della fi-bromialgia. È però improbabile che la sindrome fibromialgica sia provocatada una singola causa; infatti molti pazienti non sono in grado di identificarealcun singolo evento che abbia determinato l’insorgenza dei sintomi. Moltistudi hanno valutato alterazioni di mediatori chimici quali i neurotrasmettitoria livello centrale o di sostanze ormonali; altri autori hanno osservato significa-tive alterazioni nella qualità del sonno e/o una particolare vulnerabilità dei mu-scoli a microtraumi ripetuti.In effetti, la sindrome fibromialgica sembra dipendere da una ridotta soglia disopportazione del dolore dovuta ad una alterazione delle modalità di perce-zione, a livello del sistema nervoso centrale, degli input somatoestesici9 (alte-razione della soglia nocicettiva).

- STRESS (eventi stressanti - traumi - lutti)- AFFATICAMENTO (per lavoro)

- CARENZA DI SONNO- RUMORE- FREDDO- UMIDITÀ

- CAMBIAMENTI METEOROLOGICI- PERIODO PRE-MESTRUALE

quali sono i fattori esterniche possono peggiorare i sintomi?

la fibromialgia?cosa causa o mantiene

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La sindrome fibromialgica - 1312 - La sindrome fibromialgica

Come si curaLA FIBROMIALGIA?Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia comprendono:- farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità delsonno;

- programmi di esercizi di stiramento (stretching) muscolare e/o chemigliorino il fitness cardiovascolare;

- tecniche di rilassamento ed altre metodiche per ridurre la tensionemuscolare;

- programmi educativi per aiutare il paziente a comprendere lafibromialgia e ad imparare a conviverci (terapia cognitivo-comportamentale).

Il medico di famiglia o lo specialista possono aiutare il paziente or-ganizzando un piano terapeutico individuale ed elaborato sulle ne-cessità del singolo paziente.Alcuni pazienti con fibromialgia hanno sintomi lievi e necessitanodi modesto trattamento, una volta compresa la natura della malat-tia. Altri pazienti presentano sintomi più severi o invalidanti e ne-cessitano di un approccio terapeutico più globale.(figura 4)

figura 4

Educazione del paziente.Descrizione delle caratteristiche della malattia.Descrizione del programma terapeutico.Modificazioni delle abitudini di vita che potrebbero determinaree/o perpetuare la sintomatologia fibromialgica.Programmazione di un’attività fisica moderata ma continuativa.Supporto psicologico e/o psichiatrico, se necessario.Terapia farmacologica e/o riabilitativa di supporto.

approccio terapeutico multimodaledel paziente fibromialgico

Gli antidepressivi, gli oppioidi, i FANS, i sedativi, i miorilassanti e gli antiepi-lettici sono solo alcuni dei numerosi farmaci che vengono utilizzati per il trat-tamento della FM; nonostante la miglior comprensione dei meccanismipatogenetici alla base di questa malattia, tuttavia, i risultati ottenuti con il solotrattamento farmacologico sono spesso insoddisfacenti anche se la ricerca far-macologica negli ultimi anni ha reso disponibili numerose molecole ad azioneantidolorifica centrale.I farmaci che si sono dimostrati maggiormente efficaci nel trattamento dellaFM sono quelli che agiscono a livello del SNC, come gli antidepressivi, i mio-rilassanti e gli anticonvulsivanti; queste sostanze agirebbero a livello dei neu-romediatori (ad es. serotonina, noradrenalina, sostanza P, ecc.) le cuimodificazioni avrebbero un ruolo patogenetico nel determinismo di questamalattia.I farmaci anti-infiammatori utilizzati per trattare molte patologie reumatichenon mostrano importanti effetti nella fibromialgia. Tuttavia, basse dosi di aspi-rina, l’ibuprofene e il paracetamolo, possono dare qualche sollievo al dolore.I cortisonici sono inefficaci e dovrebbero essere evitati per i loro potenziali ef-fetti collaterali.Il tramadolo, un farmaco analgesico che agisce come agonista oppioide (inparticolare agonista dei recettori mu del sistema di percezione del dolore) maanche come un inibitore della ricaptazione della noradrenalina e della seroto-nina, può ridurre la sintomatologia dolorosa del paziente fibromialgico. Gli op-pioidi possono essere utili nel trattamento del dolore fibromialgico, anche sesi ritiene che lo siano meno di quanto non accada in altre condizioni patologi-che, è interessante osservare come sia stata riscontrata una carenza di recet-tori specifici per gli oppioidi nella fibromialgia e questa osservazione è entrataa fare parte del corpus di ipotesi attualmente in corso di studio e spiegare lapatogenesi del disturbo. Gli oppioidi inoltre possono indurre tolleranza e sonogravati da frequenti effetti indesiderati quali stipsi, nausea e sedazione. I far-maci che facilitano il sonno profondo e il rilassamento muscolare aiutano moltipazienti affetti da fibromialgia a riposare meglio. Questi farmaci comprendonogli antidepressivi triciclici (amitriptilina) e gli inibitori selettivi della ricaptazionedella serotonina (SSRI) (paroxetina, fluoxetina) ed altri farmaci ad azione pre-

farmaci

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valentemente miorilassante, ma simili strutturalmente agli antidepressivi (ci-clobenzaprina). Sebbene questi farmaci abbiano come principale indicazionela depressione, essi vengono abitualmente prescritti ai pazienti affetti da fi-bromialgia a bassi dosaggi, di solito prima di andare a letto. Nei pazienti fi-bromialgici, questi farmaci sono principalmente utilizzati per lenire il dolore,rilassare i muscoli e migliorare la qualità del sonno piuttosto che per il loro ef-fetto antidepressivo. Grande interesse sta poi suscitando una nuova classe difarmaci antidepressivi, i farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina edella noradrenalina (SNRI), i quali agiscono su di un più ampio spettro di neu-rotrasmettitori rispetto agli SSRI. Due di queste molecole sono al momentocommercializzate in Italia, la duloxetina e la venlafaxina; in particolae la dulo-xetina (approvato dall’FDA americano per il trattamento della FM) ha già datobuoni risultati in termini di efficacia e tollerabilità nei pazienti affetti da FM.Una terza molecola, il milnacipram, dovrebbe essere disponibile a breve. I li-miti degli SNRI sono per altro ben noti: possibilità di disfunzione erettile, inte-razioni farmacologiche e inoltre una possibile anche se non frequente influenzasulla pressione arteriosa. Sebbene molti pazienti dormano meglio e abbianomeno fastidi quando assumono questi farmaci, il miglioramento varia moltoda persona a persona. In aggiunta i farmaci hanno effetti collaterali come son-nolenza diurna, costipazione, bocca asciutta e aumento dell’appetito. Gli effetticollaterali sono raramente severi, ma possono essere disturbanti.I farmaci sedativi e gli ipnotici, come lo zopiciclone e lozolpidem, sono stati uti-lizzati nei pazienti fibromialgici e si sono dimostrati efficaci nel migliorare ilsonno e nel ridurre l’astenia. Alcuni farmaci antidepressivi, come l’amitriptilinaed il trazodone, sono utilizzati a basso dosaggio, per sfruttarne l’attività seda-

tiva ma in via generale la loro tollerabilità non è certo superiore a quella degliSNRI e spesso inferiore.Diversi meccanismi d’azione propri dei farmaci anti epilettici possono interfe-rire con la nocicezione: sebbene il motivo del loro effetto analgesico non siadel tutto chiarito, si pensa che alla base vi sia la loro capacità di limitare l’ecci-tabilità neuronale e di incrementarne l’inibizione.Tra gli effetti di questa classe di farmaci ricordiamo la capacità di interferirecon i canali ionici (ad es. i canali per il sodio e per il calcio), con i recettori ec-citatori per glutammato ed N-methyl-D-aspartato, con i recettori inibitori peril GABA e la glicina. Il gabapentin ha dimostrato, in studi RCTs, di possedereattività analgesica nella neuropatia diabetica, nella nevralgia posterpetica, nellaprofilassi dell’emicrania ed in altre condizioni cliniche caratterizzate a doloreneuropatico cronico.Il pregabalin è un analogo del neurotrasmettitore GABA, come il gabapentin,ed è indicato nel trattamento del dolore neuropatico periferico e centrale, cioèdovuto a un’anomalia anatomica e/o funzionale del meccanismo di segnala-zione del dolore del sistema nervoso periferico e centrale. Pregabalin ha anchedimostrato risultati significativi nei pazienti fibromialgici, grazie ad un buonprofilo di efficacia e tollerabilità, e ha recentemente ottenuto l’indicazione peril trattamento della sindrome fibromialgica dall’ente regolatorio americano(FDA). Il trattamento farmacologico, tuttavia, dovrebbe far parte di un ap-proccio terapeutico multidisciplinare e multimediale, che comprenda anchestrategie non farmacologiche; la terapia fisica e l’approccio cognitivo-com-portamentale, infatti, in alcuni pazienti possono essere più efficaci del solo trat-tamento farmacologico.

La sindrome fibromialgica - 1514 - La sindrome fibromialgica

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La sindrome fibromialgica - 1716 - La sindrome fibromialgica

Due tra i principali obiettivi del trattamento della fibromialgia sono le tecnichedi stiramento muscolare e di allenamento dei muscoli dolenti e l’incrementograduale del fitness cardiovascolare (aerobico). Molte persone possono pren-dere parte ad un programma di esercizi che determina un senso di benessere,un aumento della resistenza muscolare e una diminuzione del dolore. L’eser-cizio aerobico si è dimostrato efficace per i pazienti affetti da fibromialgia.Il paziente può essere riluttante ad esercitarsi se ha già dolore e se si sentestanco. Attività aerobica a basso o nullo impatto, come camminare, andare inbicicletta, nuotare o fare esercizi in acqua sono generalmente il modomiglioredi iniziare un programma di esercizi. Occorre allenarsi regolarmente, ad esem-pio a giorni alterni aumentando gradualmente l’attività fisica per raggiungereun migliore livello di forma fisica.Importante è stirare gentilmente i propri muscoli e muovere le articolazioni at-traverso un’adeguata mobilizzazione articolare giornalmente e prima e dopogli esercizi aerobici. È utile consultare un terapista della riabilitazione che aiutia stabilire uno specifico programma di esercizi per migliorare la postura10, laflessibilità e la forma fisica.

Anche le terapie cosiddette non convenzionali quali gli integratori dietetici oi trattamenti non farmacologici quali il biofeed-back, l’agopuntura, la ginna-stica dolce e lo yoga possono avere effetti positivi sui sintomi del paziente fi-bromialgico.

Spesso i pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e ven-gono visitati da molti specialisti mentre sono alla ricerca di una risposta sullacausa della loro malattia. Questo porta a paura e frustrazione, che può au-mentare la percezione del dolore. Ai pazienti fibromialgici viene spesso dettoche, poiché obiettivamente non hanno nulla e gli esami di laboratorio risul-tano nella norma, non hanno una reale malattia. I familiari, gli amici e spessoil medico di famiglia possono dubitare dell’esistenza di tali disturbi, aumen-tando l’isolamento, i sensi di colpa e la rabbia nei pazienti fibromialgici.Il paziente con FM e la sua famiglia e i medici devono sapere che la FM èuna causa reale di dolore cronico e di stanchezza e deve essere affrontatacome qualunque altra patologia cronica. Fortunatamente, la fibromialgianon è una malattia mortale e non causa deformità.Sebbene i sintomi possano variare di intensità, la condizione clinica generaleraramente peggiora col trascorrere del tempo. Spesso il solo fatto di sapereche la fibromialgia non è una malattia progressiva e invalidante permette aipazienti di non continuare a sottoporsi ad esami costosi e inutili e a sviluppareuna attitudine positiva nei confronti della malattia.L’educazione e per tanto la conoscenza della malattia giocano un ruolo im-portante nella strategia terapeutica. Più il paziente è informato sulla fi-bromialgia e più cerca di adattarsi alla malattia stessa, migliore è laprognosi11 della fibromialgia.I gruppi di supporto, le pubblicazioni, i siti internet sono una fonte di informa-zione per molti pazienti; spesso il sapere che non si è soli può costituire unafonte di supporto.Alcuni pazienti con fibromialgia possono avere sintomi così severi da renderliincapaci di svolgere una normale attività lavorativa e una vita di relazione. Que-sti pazienti richiedono una maggiore attenzione ed un approccio multidisci-plinare che coinvolga il terapista della riabilitazione e occupazionale, ilreumatologo e lo psicologo.Molti pazienti con la fibromialgia migliorano e sono in grado di convivere conla propria malattia in maniera soddisfacente. Tuttavia, una migliore compren-sione delle cause della fibromialgia e dei fattori che la possono aggravare orendere cronica è necessaria così come è auspicabile una migliore terapia far-macologica, oltre alla possibilità di misure preventive.

Un approccio correttoDEL PAZIENTE FIBROMIALGICO

e terapie fisicheesercizio

terapie alternative

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La sindrome fibromialgica - 1918 - La sindrome fibromialgica

Consigli utiliPER COLORO A CUIÈ STATA DIAGNOSTICATALA FIBROMIALGIALa “consapevolezza” che questa malattia esiste e la conoscenza deimeccanismi che la inducono può aiutare il paziente ad affrontare lostato doloroso e gli eventuali cambiamenti dello stile di vita richie-sti.

Il supporto psicologico è molto importante; può servire a superarela depressione che, molto spesso, subentra nelle fasi più acute e amigliorare i rapporti sociali.

I familiari o le persone vicine al malato non debbono sottovalutarelo stato di prostrazione sia fisico che psichico del paziente o pensareche coloro che ne soffrono, poiché non è un malattia riscontrabiletramite esami di laboratorio, siano solo degli “ipocondriaci”12. La fi-bromialgia esiste, anche se poco conosciuta; quindi un atteggia-mento comprensivo nei loro confronti può essere un’importanteforma di aiuto.

Infine, per i pazienti, documentarsi e partecipare insieme ai proprifamiliari agli eventi o, meglio ancora, unirsi per formare un’unicavoce affinchè anche in Italia la fibromialgia possa essere riconosciutaquale malattia sociale (anche se non si muore né tanto meno si ri-mane su di una sedia a rotelle) può far sì che quanti ne soffrono ri-trovino quella fiducia che si perde nella peregrinazione da unospecialista e da un esame ad un altro.

La storia naturale e la prognosi della sindrome fibromialgica non sono ancoracompletamente conosciuti. Si tratta comunque di una sindrome che comparein età relativamente giovane e può persistere per anni. La fibromialgia può es-sere classificata in alcuni sotto-gruppi in relazione all’entità del dolore, agliaspetti psicoaffettivi e stress-correlati e alla capacità del paziente di adattarsialla malattia, elementi che possono aiutare nella valutazione prognostica e te-rapeutica. Spesso il paziente presenta una stretta comorbidità con altre sin-dromi somatiche funzionali o riferisce una molteplicità di sintomi che risultanodi difficile classificazione. La presenza di sindromi funzionali multiple nellostesso paziente è in grado di aumentare i meccanismi centrali di persistenzadel dolore e l’entità dello stress indotto da tali sintomi. Pertanto, il medicodeve focalizzare e aiutare a trattare non solo i sintomi della fibromialgia maanche le condizioni associate disfunzionali, come ad esempio il colon irritabileo la sindrome delle gambe senza riposo.

conclusioni

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La sindrome fibromialgica - 2120 - La sindrome fibromialgica

tabella 1

a) per la diagnosi di sindrome fibromialgica entrambi i criteri A e B devono essere soddisfatti;b) la palpazione manuale dovrebbe essere effettuata con una forza approssimativa di 4 kg.

Il tender point deve essere doloroso alla palpazione per essere definito tale.

A. Storia clinica di dolore diffuso, ossia presente in tuttele seguenti aree corporee da almeno 3 mesi:

- lato sinistro del coro- lato destro del corpo- dolore al di sopra della vita- dolore al di sotto della vita- dolore scheletrico assiale almeno in 1 sede (cervicale, torace anteriore,rachide dorsale o lombo-sacrale)

B. Dolore alla digitopressione manuale in almeno 11dei seguenti 18 tender points (tutti bilaterali)

- occipite: a livello dell’inserzione del muscolo sottoccipitale- cervicale basso: a livello del margine anteriore spaziintertrasversali C5-C7

- trapezio: a livello del punto mediano del margine superioredel trapezio

- sovraspinato, all’origine: vicino al margine mediale della scapola- seconda costa: alla seconda giunzione costocondrale, lateralmentealla giunzione della superficie superiore

- epicondilo laterale: 2 cm distalmente all’epicondilo- gluteo: quadrante supero-esterno del gluteo- grande trocantere: posteriormente al grande trocantere- ginocchio: al cuscinetto adiposo mediale prossimale alla rimaarticolare del ginocchio

criteri classificativi per la sindromefibromialgica dell’american collegeor rheumatology 1990 (ACR 1990)

tabella 2

Gastroenterologia: sindrome da colon irritabile, dispepsia.Ginecologia: sindrome premestruale, dolore pelvico cronico.Reumatologia: fibromialgia, sindromi dolorose miofasciali.Cardiologia: dolore toracico atipico, sindrome da intolleranza

cronica ortostatica.Malattie infettive: sindrome da affaticamento cronico.Psichiatria: disturbi somatoformi.Allergologia: sindrome da sensibilità chimica multipla.Urologia: sindrome uretrale femminile, cistite interstiziale.

sindromi funzionali somatiche per specialità

tabella 3

SINTOMI SINDROMI ASSOCIATEDolore cronico: colon irritabile diffuso.Rigidità: sindrome da affaticamento cronico.Astenia: cefalea, emicrania.Disturbi del sonno: sindrome da sensibilità chimica multipla.Ansia: sindrome uretrale femminile.Depressione: sindrome delle gambe senza riposo.Disturbi cognitivi: sindromi dolorose miofasciali.Parestesie, formicolii: sindrome da ipotensione ortostatica.Dipepsia: sindrome da disfunzione temporo-mandibolare.

aspetti clinici della sindrome fibromialgica

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22 - La sindrome fibromialgica

1 astenia: stanchezza, debolezza.2 algogene: che procurano dolore.3 tender points: punti sensibili al dolore se sottoposti ad

una pressione delle dita.4 sleep apnea: disturbo consistente in apnee prolungate durante

il sonno.5 la sindrome

delle gambesenza riposo: disturbo del sonno consistente in movimenti

ripetuti e involontari.6 parestesie: formicolii, intorpidimenti.7 stipsi: stitichezza.8 anamnesi: storia clinica del paziente.9 input

somatoestesici: stimoli sensitivi provenienti dal nostro corpoo dall’esterno.

10 postura: posizione del corpo.11 prognosi: previsione di evoluzione della malattia.12 ipocondriaci: persone in costante apprensione per la

propria salute.

TESTO APPROVATO DA

SIRSocietà Italiana di Reumatologia

C.R.O.I. ONLUSCollegio dei Reumatologi Ospedalieri Italiani

ANMARAssociazione Nazionale Malati Reumatici

Associazione ItalianaSindrome Fibromialgica - Onlussede c/o U.O.C. di Reumatologia A.O. Polo Universitario “L. Sacco”via G.B. Grassi, 74 - 20157 MilanoTelefono 02/39043451 - Fax 02/39043454martedì e giovedì dalle 10,30 alle 13,00e-mail: [email protected]

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glossario

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