LA SHOAH IN CLASSE 4° ANNO SCOLASTICO 2014/2015 · dell’Olocausto di Tokyo, in Giappone ( lì...

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LA SHOAH IN CLASSE 4° ANNO SCOLASTICO 2014/2015

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LA SHOAH

IN CLASSE 4°

ANNO SCOLASTICO 2014/2015

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LA VALIGIA DI HANA

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Una valigia, un libro, una bambina di nome Hana, ecco gli ingredienti che ci hanno permesso di affrontare con dolcezza gli orrori dell’ Olocausto.

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Le insegnanti ci hanno letto il libro “La valigia di Hana “, di Karen Levine, ed. Rizzoli.

Le foto e i disegni originali sono stati proiettati alla Lim. La lettura è continuata per alcune settimane: ci è piaciuto molto conoscere la vita di Hana, le sue abitudini, la sua famiglia, la sua storia….che giorno dopo giorno ci è stata rivelata in tutta la sua semplicità e tristezza.

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“Nel marzo del 2000 una vecchia e consumata valigia arriva al museo dell’olocausto di Tokyo. Sopra con la vernice bianca c’è scritto: Hana Brandy 16 maggio 1931 Waiwsenkind, una parola tedesca che significa "orfana“……………………………………………………………………………………………………………………. ……Hana Brandy era una bambina di dieci anni, che aveva una vita felice a Nove Mesto, un paesino della Cecoslovacchia, insieme ai genitori e al fratello Gorge di quattro anni più grande di lei. Amava ridere, pattinare, giocare, sciare, e sognava di diventare una brava insegnante……………………………………………………………………………………………………………………….. Era una bambina come tutte le altre. La sua unica "colpa", se così si può definire, è di essere ebrea…………………………........................ Il 27 gennaio 1945 i Russi liberarono il campo e Gorge ritornò a Nove Mesto per incontrare la famiglia. Ma questo non avvenne… ricevette, infatti, la notizia che sia Hana che i suoi genitori erano stati uccisi…………………………………………………………………………… …………………………..Hana è morta il 18 marzo 1944, il giorno stesso del suo arrivo ad Auschwitz……………………………………………………………………………………………….”

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Alla fine del libro ci sono stati momenti di riflessione e confronto. Guidati dalle nostre insegnanti abbiamo parlato di rispetto, di tolleranza e compassione: questi valori avrebbero permesso alla piccola Hana di vivere felice, ma purtroppo la pazzia e l’odio hanno avuto il sopravvento, così il diritto alla vita è stato negato a questa sfortunata bambina !

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Successivamente gli elementi principali della storia sono stati fissati in una mappa, che abbiamo creato tutti insieme.

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Molte le nostre riflessioni e curiosità. Quanti perché ci siamo posti: perché tanto dolore,

perché tanta cattiveria, perché tanta

ingiustizia … e quante emozioni! Le maestre ci hanno così proposto di scrivere una lettera indirizzata ad Hana, ognuno ha prodotto la propria e tutte si sono rivelate toccanti e belle. Abbiamo costruito anche una valigia di cartone, proprio come quella di Hana,che le avrebbe contenute.

Valigia originale

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Valigia costruita da noi, con le nostre lettere e i nostri disegni

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“CARA HANA,

Sei però una bambina meravigliosa e almeno sei riuscita a compiere il tuo sogno, cioè fare la maestra e insegnare a noi bambini! AURORA

P.S. SARAI SEMPRE NEI MIEI PENSIERI. PER ME SEI UNA BAMBINA SPECIALE!” “ ….Abbiamo scoperto anche che da piccola ti piaceva pattinare, sciare e quando avevi del tempo libero aiutavi tua mamma e tuo papà nel negozio sotto casa tua. Ma dopo è arrivata la guerra …..così la tua vita è cambiata completamente: non potevi andare a scuola, non potevi più giocare con i tuoi amici e dovevi indossare un stella solo perché eri ebrea. Alessia P.S. … noi di classe 4 di Ronchi cercheremo di trasmettere il nostro messaggio di pace,la storia della tua vita e quello che hai passato in tutta la scuola.” “…..La tua storia è stata ricostruita trovando la tua valigia arrivata direttamente dai campi di concentramento. Tu ci hai fatto capire la compassione, la tolleranza, il rispetto e la pace nel mondo!!! Unabbraccio Lorenzo P.S Noi stiamo ricostruendo la tua storia realizzando la valigia e mettendo dentro tutti i lavori che stiamo facendo.

Stiamo leggendo un libro che riproduce la tua storia, ma abbiamo fatto uno schema molto grande. “

“……Poco dopo anche tu e George foste portati a Terezin due giorni dopo il tuo compleanno, il 18 maggio 1942. Potevate portare una sola valigia che poteva pesare solo qualche chilo. Questo non è un bel regalo secondo me. Ma lì, Hana, imparasti a cantare, disegnare, dipingere nelle lezioni segrete; mentre tuo fratello imparò il mestiere di idraulico. George si salvò proprio perché sapeva il mestiere di idraulico e scappò nella marcia della guerra. Mi dispiace molto per la tua morte ad Auschwits. Un abbraccio, Lucrezia. P.S. tu da piccola volevi essere una maestra, e ci sei riuscita, perché un sacco di bambini conoscono la tua storia insegnata proprio da te e testimoniata dalla tua valigia. “

“Non riesco a capire come degli uomini possano uccidere altri uomini, ma soprattutto dei bambini; chissà cosa avrai pensato entrando in quella camera a gas dove sei stata uccisa. Ora spero tu sia felice assieme alla tua mamma e il tuo papà. Saluti, con affetto Enrico.”

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“...Ho riflettuto molto sulla tua storia e ho capito che non c’è mai fine alla crudeltà . La tua storia mi ha fatto riflettere molto sulla guerra e le sue conseguenze , infatti quando guardo il telegiornale, e vedo che nel mondo ci sono tante guerre , mi viene da pensare ai

bambini che vivono lì e che stanno vivendo la tua stessa storia. Cara Hana sono felice di averti conosciuta , affettuosi baci e saluti ,

Angela.”

“….Tu hai lottato molto nella tua breve vita e ammiro di te soprattutto il tuo

coraggio , visto che al giorno d’oggi una ragazza 13enne ha per4 la testa solo svaghi e divertimenti. Io abito a Piombino Dese e vado a scuola nella sua frazione vicina, chiamata Ronchi . Anche se non ti ho conosciuta ,so che eri una bambina

piena di grinta ,forte e coraggiosa , ci hai dato una lezione di vita . “ AIDA

“…..Anche se sei in Paradiso, hai realizzato il tuo sogno: fare l’ insegnante! Infatti hai insegnato molto a

tutti: bambini, ragazzi, adulti e anziani che conoscono la tua storia. Purtroppo tu sei stata uccisa due settimane prima della fine della guerra e mi dispiace anche che sono stati

portati nel campo di concentramento 140.000 Ebrei, tra cui 15.000 bambini. Ti mando un bacione dalla terra “ MONICA “…Cara Hana, mi dispiace per quello che ti è successo : uccisa in una camera a gas ad Auschwitz , lo stesso giorno in cui ti hanno portata lì dopo essere stata rinchiusa a Terezin con tuo fratello . Tuo fratello George è riuscito a sopravvivere ad Auschwitz facendo L’idraulico e ad uscire nel 1945 quando il campo di concentramento fu liberato. Vorrei farti sapere che nel 1951 George si è trasferito in Canada dove ha aperto un’ impresa idraulica , si è sposato ed ha avuto 3 figli e una figlia che ha chiamato laura Hana . Noi ora possiamo imparare dalla storia , pensare ed agire per contribuire a creare la pace nel mondo .Sperando che quello

che ti è successo non si ripeterà mai più. Ti abbraccio forte forte BENEDETTA “

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“…So anche che eri Ebrea e a quell’ epoca non era una bella cosa, perché dovevi portare la stella e tu non volevi: con quel simbolo eri esclusa da tutti, anche nel parco giochi . Un abbraccio, alessia”

“….Io penso che tutti siano uguali anche se siamo di religione, di razza o di carnagione diversa. Per consolarti ti posso dire che di questi tempi ci sono molte ingiustizie. E pensare che qualche mese dopo la tua morte la guerra è finita, è un peccato. Avresti potuto realizzare il tuoi sogni! Ti saluto. Alessandro.”

“…Poi purtroppo scoppiò la SECONDA GUERRA MONDIALE e i tuoi genitori furono deportati al campo di concentramento in Germania e furono uccisi. Tu fosti portata insieme a tuo fratello George ad Auschwtz. Purtroppo morirono molte persone innocenti, tra cui molti bambini. Con la tua storia hai comunque insegnato dei valori importanti e non ti sei mai persa d’animo, resti un esempio per tutti noi. Spero che in futuro non debbano più succedere queste cose, anche se ora ci sono ancora guerre che uccidono migliaia di persone innocenti. Spero per un futuro di pace e serenità per tutti. Il tuo caro MATTIA.”

“…Non è giusto che a causa delle cattiverie di certi uomini, tu non hai più potuto andare a scuola, giocare con gli amici,

pattinare sul ghiaccio, sciare e aiutare in negozio i tuoi genitori.. ….per fortuna hai incontrato Ella, una ragazza che ti ha fatto compagnia e delle maestre ebree che vi hanno insegnato a cantare, disegnare e a dipingere durante le lezioni segrete. Tu volevi fare la maestra e

come una maestra, ci hai insegnato l’importanza di valori come: la tolleranza, il rispetto e la compassione. Io mi ritengo fortunato a vivere dopo la guerra e spero che la tua storia aiuti non solo me ma tutte le persone del mondo a

vivere in pace. E’ stato un piacere conoscerti. . Stefano”

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“…So che ti hanno separato da tuo fratello George e dai tuoi genitori, soltanto perché eri ebrea e hai dovuto viaggiare molto, senza trovare una vera casa. Per fortuna oggi il Nazismo non esiste più, ma in altre parti del mondo, purtroppo, ci sono tante guerre e tanti bambini che soffrono. PERCHE MAI?!, mi chiedo io. Hana, con la tua valigia e la tua storia hai insegnato a tutti noi valori importanti e ti prometto, per quanto posso, che farò di tutto per portare avanti quanto da te iniziato in modo che ci possa essere la pace in tutto il mondo Non ti dimenticherò mai!! Con affetto, la tua amica Asia” “…Quali sono stati i tuoi sentimenti quando i tuoi genitori furono arrestati e portati nei campi di concentramento in Germania?

Non riesco ad immaginare, sicuramente paura, smarrimento e sgomento. Il tuo libro cara Hana mi ha insegnato valori importanti: il rispetto e la stima verso gli altri per il colore della pelle, lingua e

cultura, mentre quello che vi distingueva dagli altri era la stella di David, una sorta di carta d’identità, la tolleranza: cioè

accettare le idee degli altri anche se a volte non le condividi. Altri sentimenti che ho provato sono stati di tristezza, smarrimento e incredulità. Ho capito che l’unica cosa che noi tutti possiamo fare è quella di costituire la pace nel mondo affinchè questa tortura non possa

mai più succedere. Con affetto, Mattia “

“Questa sarà una mia giornata, ma so che tu hai passato una brutta vita perché ti hanno portato nei campi di concentramento solo perché eri Ebrea. A me dispiace che hai passato molte brutte cose, eri felice ma i Nazisti ti hanno portato via tutto Ti saluto FraNCesCO Da piOmbiNO (pD) italia. “

“Per tutti noi rimani un esempio . NEI MIEI RICORDI , DANIELE P.S. faremo conoscere agli altri bambini della mia scuola la tua storia, abbiamo riprodotto la tua valigia!!!! Dentro ci metteremo lettere e disegni, infatti ho disegnato per te!!!! La valigia è nera, con le scritte in bianco come waisenkind.”

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Affinché questa esperienza non vada perduta, abbiamo pensato di inviare una mail (in inglese) al Museo dell’Olocausto di Tokyo, in Giappone ( lì dove è arrivata la vecchia valigia direttamente da Auschwitz, nel marzo del 2000) e di allegare le nostre lettere. Chissà se ci risponderanno? Questa storia resterà comunque nei nostri cuori!

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A letter to Fumiko

Dear Fumiko,

we are eighteen Italian students.

We are 9 and we attend the fourth class in a small village

near Venice.

We have read “Hana’s suitcase”.

We are happy to know the story of Hana. It was possible

thanks to you.

We are grateful for your work.

With our teachers, we spoke about tollerance, respect and

compassion.

These are the values we found in the book.

Like the Japanese children, we want to think and act for

PEACE.

We send to you a picture of the suit case we made and the

letters we wrote to Hana.

Ciao Fumiko

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AIDA

ALESSIA

ALESSANDRO MONICA DANIELE

LUCREZIA ALESSANDRO

FRANCESCO

ALESSIA

MATTIA

MATTIA BENEDETTA

ENRICO

AURORA

STEFANO

LORENZO

ASIA

ANGELA

Le insegnanti: Vanna , Elisa, Lara

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FINE

A cura dell’ ins. Vanna B.