La Settimana n. 33 del 22 settembre 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 22 settembre 2013 iventerete miei testimoni (Atti 1,8). Così Gesù nel momento dell’Ascensione apre ai suoi gli orizzonti del mondo. E quel "di- venterete" non è solo un comando, tanto meno un invito. "Diventere- te" è carico della "forza dello Spirito Santo che sta per scendere"; e ci raggiunge con la stessa immediatezza, con la stessa forza e con gli stessi orizzonti: "in tutto il mondo". Si tratta dunque più di una consacrazione che di un comando; consa- crazione con conseguente missione. E questa resta valida e seve3ra; anche se dopo duemila anni i cristiani che la ascoltano non sono più uniti fra loro come lo erano coloro che in quel momento "si trovava- no con Gesù". Gennaio 1986, Testimoni...nonostante le divisioni D « Per il nuovo anno scolastico la Caritas diocesana propone dei percorsi di crescita personale ai giovani delle scuole livornesi, attraverso l’esperienza dell’incontro con l’altro E se la carità s’imparasse a scuola? DI F ABIO FIGARA ensibilizzare gli studenti verso i problemi della nostra società attraverso incontri ed esperienze concrete e, nello stesso tempo, conoscere le loro difficoltà nel mondo attuale: è questo l’obiettivo principale del progetto educativo “Incontra le fragilità 2.0”, nell’ambito del più ampio programma “Giovani, Scuola e Formazione” promosso dalla Fondazione Caritas Onlus di Livorno, che vede la piena collaborazione di tutti gli Istituti Scolastici Superiori della Diocesi per l’anno scolastico 2013-2014. Sono coinvolti nell’iniziativa anche gli Uffici per la Pastorale Scolastica, per la Scuola, per la Pastorale Giovanile e per la Pastorale della Carità della Diocesi, l’Associazione Progetto Strada, i Salesiani di Livorno, il Centro di Prossimità Livorno, la Commissione Handicap della Caritas e il Terzo Tempo Giovani. «L’iniziativa nacque circa tre anni fa, tramite un accordo con il Provveditorato agli Studi di Livorno, per affrontare temi riguardanti le fragilità di oggi, le povertà personali, le insicurezze che minano il futuro, cercando di arrivare alla comprensione del proprio essere tramite l’incontro con chi soffre, scorgendo nella diversità una vera e propria ricchezza.» A parlare è Enrico Sassano, direttore della Caritas diocesana e coordinatore del progetto. «Per questo anno scolastico verrà scelta una classe quarta per ogni Istituto, con cui organizzeremo degli incontri e una festa finale con animatori formati appositamente, compresi fra i 20 e i 30 anni, che dialogheranno con gli studenti in merito agli spunti di riflessione previsti. Ai ragazzi saranno poi proposte esperienze concrete di servizio che li aiuteranno ad apprezzare la bellezza della scoperta dell’altro: sono sicuro che conoscere i problemi altrui serva a poter superare le proprie, comprendendo il valore delle proprie azioni e dei beni materiali. E speriamo anche ad avvicinare i giovani al mondo del volontariato, inteso come dono di sé stessi e del proprio tempo». E non solo: la proposta della Caritas è far sì che la scuola riconosca come credito formativo il servizio verso gli altri, e di recuperare situazioni di disagio, familiare e non, vissute da alcuni studenti. «Purtroppo è inutile negare le evidenti difficoltà che hanno oggi le parrocchie e le stesse scuole nell’affrontare il sempre più complesso mondo giovanile - continua Sassano - proprio per questo ogni anno tendiamo ad implementare il progetto: già per il prossimo vorremmo rivolgerci anche alle scuole medie e collaborare per i dopo-scuola a tempo pieno. La Caritas ha nel proprio DNA la proposta educativa verso gli adolescenti e gli adulti, e sono certo che con questi percorsi anche la Scuola potrà così svolgere ancor di più il ruolo di “palestra di vita”, che apre gli occhi e la mente dei ragazzi ai luoghi in cui crescono e dove si formano come cittadini.» S DI LUCA LISCHI ettimana Sociale dei cattolici italiani a Torino: «un ser- vizio al dibattito culturale in corso nel nostro Paese, aperto al contributo di tutti gli uomini pensosi, capaci di farsi interrogare dalla famiglia, che non è un’ invenzione stagionale, e come tale soggetta a cicliche ridefinizioni. Essa richiede di essere sempre di nuovo compresa nella sua architettura essenziale» (Bagnasco). Contributi, riflessioni, preghiera e momenti di festa in Piazza Castello con le famiglie, i bambini e i giovani sul te- ma: “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”. Torino, città dei Santi, ha benevolmente accolto i 1300 delegati dalle diocesi di tutta Italia che hanno contri- buito al tema proposto con oltre 500 interventi (con 3 mi- nuti di tempo ciascuno per indicare proposte concrete) suddivisi in 8 commissioni tematiche sui temi dell’educa- zione, della scuola, del lavoro, dell’immigrazione, della pressione fiscale, del welfare, della custodia del creato e dell’abitare la città. Di questi giorni conserveremo la pas- sione, la dedizione e il clima di fraternità che si è respirato. Con piacere ho mandato al nuovo blog diocesano «La Settimana tutti i giorni», quasi in tempo reale, utiliz- zando i nuovi stru- menti di comunica- zione, aggiornamen- ti in pillole sulle giornate. Cercando di cogliere quello che emergeva dal- l’impegno costante di partecipazione at- tiva dei delegati. Una fatica di sintesi che mi ha quasi ob- bligato a trovare for- me diverse di lin- guaggio e questo modesto impegno, comunque, è stato premiato dal ricevere, personalmente, un maggiore aiuto a pensare, ad andare a fondo delle questioni, grazie anche a un metodo di lavoro chiaro e positivo, che ci era stato in- dicato, fondato su tre verbi: ascoltare, confrontare e pro- porre. La proposta come obiettivo, come centro nevralgico per offrire risposte concrete e serie alla famiglia, a tutti noi, credenti e non credenti. Anche il premier Letta ha voluto esserci per riconoscere quanto fatto concretamente dalle diocesi per aiutare le fa- miglie in difficoltà e osservare che “la famiglia esce dalla crisi pesantemente affaticata” e i 1300 cattolici italiani lo hanno a lungo applaudito per questa sua vicinanza e in particolare perché ha ribadito l’impegno del Governo a mantenere e sviluppare politiche di welfare in particolare per le giovani coppie con agevolazioni per mutui e affitti dal momento che la casa, ha sottolineato, rimane una que- stione prioritaria. E inoltre ha evidenziato l’esigenza di da- re risposte affinché il Paese riprenda una dinamica demo- grafica diversa. Per questo c’è bisogno di fiducia. “Solo se c’è fiducia questo Paese si salverà” ha detto, in modo incisi- vo, Enrico Letta. Del resto investire sulla famiglia rimane l’unica vera alternativa alla crisi a parere del Cardinal Ba- gnasco: la famiglia è “l’antidoto alla stessa crisi, l’unica al- ternativa praticabile ad una esasperazione dell’individuo, la cui pesantezza è diventata insostenibile sotto l’imperati- vo di un’autonomia rivelatasi ben presto ingenua e cinica allo stesso tempo”. Il tema è complesso e richiede la cooperazione e la parteci- pazione attiva di tanti altri uomini e donne pensosi che a partire dalle comunità locali sappiano coltivare e far frutti- ficare quanto scaturito a Torino. “Coraggio avanti su questa strada della famiglia!” ha esortato Papa Francesco nel salu- to all’Angelus: “Mi rallegro per il grande impegno che c’è nella Chiesa in Italia con le famiglie e per le famiglie e che è un forte stimolo per le istituzioni e per il Paese”. S GLI INCONTRI SI SVILUPPERANNO SUI SEGUENTI TEMI: INCONTRA LE FRAGILITÀ Il lavoro pensato con il gruppo di studenti si divide in due parti: “la fragilità” e “il rovescio della medaglia”. Nella prima parte gli animatori stimoleranno una discussione fra gli studenti per iniziare a definire il tema della fragilità. Successivamente sarà chiesto loro di riflettere sul rovescio della medaglia e cioè sulla possibilità di trasformazione in forza le nostre fragilità METTICI LA FACCIA Individuate alcune delle loro fragilità (insicurezza personale, precarietà), gli studenti potranno esprimere nuovamente e rielaborare il concetto. Gli animatori accompagneranno i ragazzi a comprendere l’importanza di costruire un proprio progetto di vita. Un percorso con obiettivi chiari, basati su principi e valori costruiti nel tempo dal ragazzo. LA SPERANZA Aspettative, sogni, volontà, valori, le stesse fragilità, sono i motori che accendono la speranza per costruire il futuro. Attraverso un gioco, se ne comprenderà la reale forza. Andare incontro all’altro, portare speranza insieme, sarà la riflessione per comprenderne le reali possibilità. Costruire il futuro che sognano richiede tempo, relazione e fiducia. FESTA FINALE Il progetto si conclude con un evento, a cui parteciperanno le classi di studenti coinvolte; uno spettacolo a tema ideato insieme ai propri insegnanti. Potranno presentare un elaborato (video, scritto, cantato, sotto forma di talk show…) Ci saranno poi testimonianze di quattro esperienze di servizio (Caritas, Oratorio Salesiano, Commissione Handicap, Progetto Strada), concordate con gli insegnanti e un dibattito finale. 47ª SETTIMANA sociale LA FAMIGLIA: FONDAMENTO DEL FUTURO L’iniziativa nasce tre anni fa, tramite un accordo con il Provveditorato agli Studi di Livorno, per affrontare temi riguardanti le fragilità IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 33 del 22 settembre 2013

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

22 settembre 2013

iventerete miei testimoni (Atti 1,8). Così Gesù nel momentodell’Ascensione apre ai suoi gli orizzonti del mondo. E quel "di-

venterete" non è solo un comando, tanto meno un invito. "Diventere-te" è carico della "forza dello Spirito Santo che sta per scendere"; e ciraggiunge con la stessa immediatezza, con la stessa forza e con glistessi orizzonti: "in tutto il mondo".Si tratta dunque più di una consacrazione che di un comando; consa-crazione con conseguente missione. E questa resta valida e seve3ra;anche se dopo duemila anni i cristiani che la ascoltano non sono piùuniti fra loro come lo erano coloro che in quel momento "si trovava-no con Gesù".

Gennaio 1986, Testimoni...nonostante le divisioni

Per il nuovo anno scolasticola Caritas diocesana proponedei percorsi di crescita personaleai giovani delle scuole livornesi,attraverso l’esperienzadell’incontro con l’altro

E se la caritàs’imparasse a scuola?

DI FABIO FIGARA

ensibilizzare gli studenti verso iproblemi della nostra societàattraverso incontri ed esperienzeconcrete e, nello stesso tempo,

conoscere le loro difficoltà nel mondoattuale: è questo l’obiettivo principaledel progetto educativo “Incontra lefragilità 2.0”, nell’ambito del piùampio programma “Giovani, Scuola eFormazione” promosso dallaFondazione Caritas Onlus di Livorno,che vede la piena collaborazione ditutti gli Istituti Scolastici Superioridella Diocesi per l’anno scolastico2013-2014. Sono coinvolti nell’iniziativa anche gliUffici per la Pastorale Scolastica, per laScuola, per la Pastorale Giovanile e perla Pastorale della Carità della Diocesi,l’Associazione Progetto Strada, iSalesiani di Livorno, il Centro diProssimità Livorno, la CommissioneHandicap della Caritas e il TerzoTempo Giovani. «L’iniziativa nacque circa tre anni fa,tramite un accordo con ilProvveditorato agli Studi di Livorno,per affrontare temi riguardanti lefragilità di oggi, le povertà personali, leinsicurezze che minano il futuro,cercando di arrivare alla comprensionedel proprio essere tramite l’incontrocon chi soffre, scorgendo nella diversitàuna vera e propria ricchezza.» A parlareè Enrico Sassano, direttore della Caritasdiocesana e coordinatore del progetto.«Per questo anno scolastico verrà sceltauna classe quarta per ogni Istituto, concui organizzeremo degli incontri e unafesta finale con animatori formatiappositamente, compresi fra i 20 e i 30anni, che dialogheranno con glistudenti in merito agli spunti diriflessione previsti. Ai ragazzi sarannopoi proposte esperienze concrete diservizio che li aiuteranno ad apprezzarela bellezza della scoperta dell’altro:sono sicuro che conoscere i problemialtrui serva a poter superare le proprie,comprendendo il valore delle proprieazioni e dei beni materiali. E speriamoanche ad avvicinare i giovani al mondodel volontariato, inteso come dono disé stessi e del proprio tempo».E non solo: la proposta della Caritas èfar sì che la scuola riconosca come

credito formativo il servizio verso glialtri, e di recuperare situazioni didisagio, familiare e non, vissute daalcuni studenti. «Purtroppo è inutile negare le evidentidifficoltà che hanno oggi le parrocchiee le stesse scuole nell’affrontare ilsempre più complesso mondogiovanile - continua Sassano - proprioper questo ogni anno tendiamo ad

implementare il progetto: già per ilprossimo vorremmo rivolgerci anchealle scuole medie ecollaborare per idopo-scuola a tempopieno. La Caritas hanel proprio DNA laproposta educativaverso gli adolescenti egli adulti, e sono certoche con questi percorsianche la Scuola potràcosì svolgere ancor dipiù il ruolo di“palestra di vita”, cheapre gli occhi e lamente dei ragazzi ailuoghi in cui cresconoe dove si formanocome cittadini.»

S

DI LUCA LISCHI

ettimana Sociale dei cattolici italiani a Torino: «un ser-vizio al dibattito culturale in corso nel nostro Paese, aperto al

contributo di tutti gli uomini pensosi, capaci di farsi interrogaredalla famiglia, che non è un’ invenzione stagionale, e come talesoggetta a cicliche ridefinizioni. Essa richiede di essere sempre dinuovo compresa nella sua architettura essenziale» (Bagnasco).Contributi, riflessioni, preghiera e momenti di festa inPiazza Castello con le famiglie, i bambini e i giovani sul te-ma: “La famiglia, speranza e futuro per la societàitaliana”. Torino, città dei Santi, ha benevolmente accolto i1300 delegati dalle diocesi di tutta Italia che hanno contri-buito al tema proposto con oltre 500 interventi (con 3 mi-nuti di tempo ciascuno per indicare proposte concrete)suddivisi in 8 commissioni tematiche sui temi dell’educa-zione, della scuola, del lavoro, dell’immigrazione, dellapressione fiscale, del welfare, della custodia del creato edell’abitare la città. Di questi giorni conserveremo la pas-sione, la dedizione e il clima di fraternità che si è respirato.

Con piacere homandato al nuovoblog diocesano «LaSettimana tutti igiorni», quasi intempo reale, utiliz-zando i nuovi stru-menti di comunica-zione, aggiornamen-ti in pillole sullegiornate. Cercandodi cogliere quelloche emergeva dal-l’impegno costantedi partecipazione at-tiva dei delegati.Una fatica di sintesiche mi ha quasi ob-bligato a trovare for-me diverse di lin-

guaggio e questo modesto impegno, comunque, è statopremiato dal ricevere, personalmente, un maggiore aiutoa pensare, ad andare a fondo delle questioni, grazie anchea un metodo di lavoro chiaro e positivo, che ci era stato in-dicato, fondato su tre verbi: ascoltare, confrontare e pro-porre. La proposta come obiettivo, come centro nevralgicoper offrire risposte concrete e serie alla famiglia, a tutti noi,credenti e non credenti.Anche il premier Letta ha voluto esserci per riconoscerequanto fatto concretamente dalle diocesi per aiutare le fa-miglie in difficoltà e osservare che “la famiglia esce dallacrisi pesantemente affaticata” e i 1300 cattolici italiani lohanno a lungo applaudito per questa sua vicinanza e inparticolare perché ha ribadito l’impegno del Governo amantenere e sviluppare politiche di welfare in particolareper le giovani coppie con agevolazioni per mutui e affittidal momento che la casa, ha sottolineato, rimane una que-stione prioritaria. E inoltre ha evidenziato l’esigenza di da-re risposte affinché il Paese riprenda una dinamica demo-grafica diversa. Per questo c’è bisogno di fiducia. “Solo sec’è fiducia questo Paese si salverà” ha detto, in modo incisi-vo, Enrico Letta. Del resto investire sulla famiglia rimanel’unica vera alternativa alla crisi a parere del Cardinal Ba-gnasco: la famiglia è “l’antidoto alla stessa crisi, l’unica al-ternativa praticabile ad una esasperazione dell’individuo,la cui pesantezza è diventata insostenibile sotto l’imperati-vo di un’autonomia rivelatasi ben presto ingenua e cinicaallo stesso tempo”.Il tema è complesso e richiede la cooperazione e la parteci-pazione attiva di tanti altri uomini e donne pensosi che apartire dalle comunità locali sappiano coltivare e far frutti-ficare quanto scaturito a Torino. “Coraggio avanti su questastrada della famiglia!” ha esortato Papa Francesco nel salu-to all’Angelus: “Mi rallegro per il grande impegno che c’ènella Chiesa in Italia con le famiglie e per le famiglie e cheè un forte stimolo per le istituzioni e per il Paese”.

S

GLI INCONTRI SI SVILUPPERANNO SUI SEGUENTI TEMI:INCONTRA LE FRAGILITÀIl lavoro pensato con il gruppo di studenti si divide in due parti: “la fragilità”e “il rovescio della medaglia”. Nella prima parte gli animatori stimolerannouna discussione fra gli studenti per iniziare a definire il tema della fragilità.Successivamente sarà chiesto loro di riflettere sul rovescio della medaglia ecioè sulla possibilità di trasformazione in forza le nostre fragilità

METTICI LA FACCIAIndividuate alcune delle loro fragilità (insicurezza personale, precarietà), glistudenti potranno esprimere nuovamente e rielaborare il concetto. Glianimatori accompagneranno i ragazzi a comprendere l’importanza dicostruire un proprio progetto di vita. Un percorso con obiettivi chiari, basatisu principi e valori costruiti nel tempo dal ragazzo.

LA SPERANZAAspettative, sogni, volontà, valori, le stesse fragilità, sono i motori cheaccendono la speranza per costruire il futuro. Attraverso un gioco, se necomprenderà la reale forza. Andare incontro all’altro, portare speranzainsieme, sarà la riflessione per comprenderne le reali possibilità. Costruire ilfuturo che sognano richiede tempo, relazione e fiducia.

FESTA FINALEIl progetto si conclude con un evento, a cui parteciperanno le classi distudenti coinvolte; uno spettacolo a tema ideato insieme ai propri insegnanti.Potranno presentare un elaborato (video, scritto, cantato, sotto forma di talkshow…) Ci saranno poi testimonianze di quattro esperienze di servizio(Caritas, Oratorio Salesiano, Commissione Handicap, Progetto Strada),concordate con gli insegnanti e un dibattito finale.

47ª SETTIMANAsociale

LA FAMIGLIA:FONDAMENTO DEL FUTURO

L’iniziativa nasce tre anni fa,tramite un accordo con il Provveditorato agli Studi di Livorno, per affrontare temiriguardanti le fragilità

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI22 settembre 2013II

Nel bicentenario di FEDERICO OZANAM

La Società di San Vincenzo de’Paoli riunita a Livornon congresso nazionale,un musical, una mostra,una lapide, un concerto edue celebrazioni: sarà

tutto questo e molto altro ancorail programma di appuntamentivincenziani in calendario dal 21 al27 Settembre (il dettaglio nel boxqui sotto).Organizzate in collaborazione conla parrocchia Madre Seton, laFondazione Caritas Livorno, leFiglie della Carità ed ilvolontariato Vincenziano, leiniziative coinvolgerannocentinaia di persone tra la città edi luoghi di Ozanam a Antignano eMontenero.Saranno sei giorni intensi diapprofondiemento dellaspiritualità Vincenziana e diconoscenza del pensiero e dellavita di uno dei suoi fondatoriFederico Ozanam che trascorse gliultimi mesi della sua vita proprioa Livorno.Per l’occasione torneranno inscena anche le compagniedell’Asinello e della Mansarda perriproporre il musical "Chiara eFrancesco. L’amore quello vero".(Nella foto un momento dellarappresentazione)

U

ei giorni scorsi ho avuto la fortunadi fare tre giorni di ritiro spirituale

nell’Eremo benedettino di Camaldoli,nel Casentino. Fortuna che io ritengoessere stato un dono del Signore e che ilprossimo anno - a Lui piacendo - vorreiripetere. Durante una meditazionementre mi trovavo immerso nellaForesta Sacra (così si chiama la forestache circonda l’Eremo), immerso nelsilenzio e lontano dal frastuonocittadino, mi sentivo molto vicino alSignore. La sera stessa, prima di andarea letto, ho trascritto in poesia la miaesperienza vissuta al mattino in quellaforesta ed ho chiesto la pubblicazione suquesto giornale, perché penso possaessere motivo di meditazione per ilettori di questo settimanale.

LA VOCE DEL SILENZIOLungi dal frastornar de la metropoli,immerso nella natural bellezzadella Sacra Forestache cinge il camaldolese Eremo benedettino,odi solo la voce del silenzio che ti parla.Sappila ascoltare e medita:ascolta il sussurrar del vento tra le foglieche ti parla della Divina Immensità; ascolta il gioioso e spensieratosvolazzar de’ gai uccellettiche ti parla della Divina Bontà;ascolta il melodioso scorrer del torrenteche ti parla della Infinità del Signore;ascolta la bellezza della naturache ti parla del nostro Grande Creatore;ascolta ...La Fede è fatta anche di dubbi,ma ascoltando la voce del silenzioti accorgi che Dio c’è.Allora i dubbi scompaionoe, qual meraviglioso incanto,ti ritrovi a colloquio con Lui.Ascolta il silenzio, parla con il Signoreche Lui, amorevolmente, ti ascolta.

Romano Turri

N

IL CONGRESSO EUCARISTICO TOSCANO

L’Adorazione eucaristica: un tesoro di forza e di grazia

DI MONICA CUZZOCREA

i è tenuto a Montenero il CongressoEucaristico Toscano dei gruppidell’Adorazione Perpetua. In Toscanasono otto i centri fra cui Firenze,

Pistoia, Prato, Donoratico, dove nellecappelle in cui è esposto il Santissimo, laicie consacrati, si alternano nella continuapreghiera, accompagnati dalla certezza checiascuno può trovare risposta ecompimento a quell’ultima domanda diAssoluto. L’Adorazione eucaristica non èuna devozione più o meno opzionale deicristiani, ma il prolungamento dell’azioneliturgica di Cristo che si offre a noi nellespecie del pane e del vino. Nell’Eucaristia,il mondo vive daduemila anni dellapresenza di Cristo.Davantiall’Eucarestiaesposta sull’altaredel sagrato delSantuario, all’iniziosi sono alternatinella recita delRosario eucaristico igruppi presentiguidati dai religiosie religiose che lihannoaccompagnati. IlCardinale emeritoSilvano Piovanelliha quindi tenuto lameditazionepartendo dalla considerazione chel’adorazione eucaristica non è unadevozione da vivere liberamente, ma è ilsegreto della vita spirituale dei fedeli e diogni iniziativa ecclesiale: “si tratta di untesoro di amore e di forza, di grazia e ditestimonianza di cui la Chiesa oggi haparticolarmente bisogno” e citando il BeatoEymard ha ricordato che per porre rimedioall’indifferenza generalizzata che siimpadronisce di tanti cattolici, l’unico

S

rimedio è l’amore al Gesù dell’Eucarestia.Per rafforzare l’impegno di coloro che sidedicano all’adorazione eucaristica,Piovanelli ha indicato quattro parole:celebrare, adorare, contemplare, vivere. Celebrare la s. Messa è il primo impegno echiunque partecipa deve viverla come sefosse unica. Adorare vuol dire “esserecapaci di stare a lungo alla presenza diGesù nel tabernacolo per ascoltarne la vocee quasi sentirne i palpiti del cuore”.

Giovanni Paolo IIinvitava coninsistenzaall’adorazioneeucaristica perchécon la nostra fede eil nostro amore èpossibile ripararealle trascuratezze, ledimenticanze e glioltraggi che Cristosubisce in tanteparti del mondo.Il contemplare ilmistero della S.S,eucarestia ètalmente sublimeed elevato dasuperare ognicomprensioneumana. Come non

provare stupore e meraviglia in un Dio chesi è fatto uomo, che si è fatto compagno dicammino; nella morte si è offerto comeprezzo di riscatto e nel momento diaccomiatarsi si è donato in cibo nelSantissimo Sacramento, promettendo didonarsi, alla fine, come premio nel cielo!Infine dobbiamo vivere l’Eucarestia chedeve dare forma alla nostra vita che devediventare un rendimento di grazie a Diocontinuamente. Se l’Eucarestia diventa ilnostro stampo, il nostro modello, anchenoi diventiamo dono per gli altri. Maria èla donna eucaristica per eccellenza: laChiesa ha in lei il modello e la proclamabeata perché ha creduto. Essa ha sì generatoil Figlio di Dio nella carne, ma più difficileè stato generarlo nella fede. Per l’uomo nonc’è fatica più grande che credere, sperare,amare e in Maria può trovare l’aiuto perchéla fede lo sorregga nel compiere ilcammino cristiano. E tutta la Chiesa“sostenuta da Maria trovi nuovo slancio perla missione nella storia dell’umanità ericonosca sempre più nell’Eucarestia lafonte e il vertice di tutta la sua vita”.

Foto Roberto Manera

Un pensiero, una poesia

La vocedel silenzio

21 settembre - Parrocchia Seton, Piazza Lavagnaore 9 - 17 Convegno di Studi nel Bicentenario della nascitadel Beato Federico Ozanam, con l’intervento del CardinaleGianfranco Ravasi, di P. Luigi Mezzadri CM e di Don GinoFranchiPer informazioni rivolgersi a Don Gino Franchi: 0586 860438* ore 21,00 Musical “Chiara e Francesco: L’amore vero”

22 settembre - Antignano – Montenero* ore 9,30 Visita ai luoghi di soggiorno di F. Ozanam adAntignano* ore 11,30 Celebrazione Eucaristica al Santuario diMontenero presieduta dal Vescovo Emerito Luca Brandolini

24 settembre - Chiostro francescano - Chiesa della Madonna

* ore 17,00 Esposizione mostra sul beato F. Ozanam* ore 21,00 Concerto dell’orchestra “ Ensemble Bacchelli” elettura di scritti del beato F. Ozanam

26 settembre - Vescovado - via del Seminario* ore 17,00 Inaugurazione lapide di F. Ozanam* ore 17,30 Conferenza “La spiritualità Vincenziana” tenutada P. Nicola Albanesi CM, a seguire “La presenza Vincenzianaa Livorno” tenuta da Don Gino Franchi e dal diacono AndreaZargani

27 settembre – Cattedrale* ore 18,00 Solenne Celebrazione Eucaristica di San Vincenzode’ Paoli in Cattedrale, presieduta da S.E. Vescovo SimoneGiusti che conferirà il mandato agli operatori della carità.

La Settimana Vincenziana DAL 21 AL 27 SETTEMBRE 2013

Ospite relatore il cardinale Silvano Piovanelli

Il Servizio civilealla Caritas diocesana

possibile leggere sia sul sito dellaCaritas diocesana il bando che la

regione Toscana ha pubblicato per igiovani che desiderano fare un’esperienzadi servizio civile. Il servizio civilepermette, ai giovani selezionati, diaccrescere la propria esperienza umanapartecipando concretamente alla vitasociale attraverso azioni in favore dipersone e famiglie bisognose.

Il termine di presentazione delledomande, da effettuarsi attraversoconsegna a mano o tramite Racc. A/R aCaritas Toscana- Via Pucci 2- 50122Firenze, è previsto per il 24 settembre.

Alla domanda i candidati devonoallegare il Curriculum Vitae, undocumento d’identità valido e la schedadella sede, per la validità della stessafaranno fede data di consegna oricezione. Per quanto riguarda leselezioni comunicheremo la data inseguito

Maggiori informazioni le trovate al link alsito di Giovani e Servizio della CaritasToscanahttp:\\giovanieservizio.caritastoscana.it incui risultano tutte le sedi e le notizie relativeai progetti della Caritas Toscana

È

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI22 settembre 2013 III

CONOSCIAMOdon Francesco Giovanni Galante

Un Salesianocon Francesco nel cuore

DI BENEDETTA AGRETTI

oratorio dei salesiani hafinalmente una nuovaguida: don FrancescoGiovanni Galante,

34enne abruzzese di Vasto.Fede chiara e granitica, per unragazzo nato e cresciuto in unoratorio salesiano, all’internoperò dell’Azione Cattolica. Unconnubio che gli ha permesso dicrescere con un forte senso dichiesa, ma sempre e comunquevicino a don Bosco e con unlegame speciale anche colpoverello di Assisi.

Quando hai avvertito la tuavocazione?«La conversione è arrivataall’età di 24 anni, quandodopo molte esperienze misono chiesto quale fosse“l’esperienza” di vita. AlloraDio, che è sempre sensibilealle nostre aperture, anche seminime, è entrato nel miocuore con la forza di unCaterpillar. Laconsapevolezza che il miocuore fosse consacrato, l’hoavuta il 26 settembre 2002 adAssisi. Di quel giorno ricordoancora nitidamente tutto,dagli odori, ai suoni, aicolori: da allora ho capito chel’amore è il senso della miavita! E ringrazio Dio perché,da quel giorno, nonostante ledifficoltà e le sofferenze chesono inevitabili, questacertezza e la gioia che nederiva, non sono mai venutemeno».

Un’esperienza di fede forte,dunque, che si imprime afuoco nel cuore come marchioormai indelebile. Quando ècominciato il cammino diformazione?«Non ho intrapreso subitoquesto cammino che miavrebbe portato ad esseresacerdote salesiano. All’epocail servizio militare era ancora

’Lobbligatorio e, nonostante ilmio direttore spirituale, ilmio amico dell’anima, miavesse prospettato lapossibilità di essereesonerato, ho rifiutato: severamente l’esperienza di Dioche stavo facendo era cosìgrande, lo sarebbe stata anchedopo un anno. Sono cosìentrato, anche per dovereaffettivo, nell’arma deicarabinieri. Ho trascorso unanno in Veneto, fuori dal miocontesto abituale, lontano dafamiglia e amici. Oggi possodefinire quel periodo unanno provvidenziale: proprioallontanandomi da tutto etutti la mia vocazione hapreso forza ed è diventata perme la normalità.»

Da lì la decisione di entrarenelle fila di don Bosco …«Sì, sono entratonell’Ispettoria Adriatica nel2004. L’anno successivo hofatto la Prima Professione,mentre quella Perpetua è statain una data per mecommovente, il 17 settembre2011».

Quale significato ha per tequesta data?«In questo giorno la chiesaricorda il dono dellestimmate a San Francesco, unsanto al quale sonoprofondamente legato perovvie ragioni. È proprio perquesto che, quando mi è stataprospettata la possibilità diaggiungere un secondo nomea quello di battesimo hoscelto Giovanni: non solo

perché questo è il nome didon Bosco ma anche perché èquello di battesimo del Santodi Assisi … un nome chefunge perfettamente da traitd’union».

Sei stato ordinato sacerdote il23 giugno del 2013 e, quasiimmediatamente, ti è stataprospettata la possibilità didirigere l’oratorio di Livorno.

Ora che sei qui, qual è laprima impressione che ti hadato questa comunità?«Beh, è vero che durante tuttal’estate sono comunque statoin Toscana, precisamente aColle Val d’Elsa, per un’esperienza dievangelizzazione di stradache mi ha veramentepurificato. Il 25 agosto sonoarrivato a Livorno e devo direche la prima impressione cheho avuto è stata quella di unacomunità bella, anche sequesto termine è ormaitalmente abusato chetende a svilirne il verovalore. In realtà mi sonosentito atteso, non tantocome persona, ma,azzardo un parolone,come pastore.Chiedendo a piùpersone che cosa siaspettasserodall’incaricatodell’oratorio, mi sonosentito rispondere: “Chetu ci sia”. Quindi unprete “presente” anima ecorpo, che spende lapropria vita per gli altri.Sarà un camminoimpegnativo, ma lointraprendo con la certezza diessere sostenuto da Dio e dauna comunità che si è resaprofondamente conto dellecose importanti della vita,perché è giusto prenderecoscienza che tutta la nostraesistenza si gioca attornoall’altare».

Da agosto alla guidadell’oratorio salesianodi Livorno, un giovanesacerdote originariodell’Abruzzo

DUE PRESENZE AMICHE INPARROCCHIA

rano arrivate a Livorno quasi in sor-dina, Suor Maria Lan e Suor Maria

Teresa due giovani minute suore asia-tiche. Erano alloggiate presso il localeconvento delle Trinitarie attiguo allachiesa di San Ferdinando, per passareun periodo di riposo. Dopo qualchesettimana hanno fatto sentire la loropresenza ed abbandonata la timidezzadei primi giorni, hanno allietato perquasi due mesi le celebrazioni eucari-stiche con i loro canti, assieme a SuorMargherita una delle veterane di Li-vorno. A metà settembre hanno lascia-to la nostra città, per fa rientro a Romapresso la Casa Madre, ma la loro sim-patia, allegria e serenità rimarrà sem-pre viva fra i parrocchiani della chiesadi San Ferdinando che le ricordanocon affetto e con gli auguri di un sere-no avvenire da parte del parroco padreEmilio Kolaczyk e dal suo vice, padreMichele Siggillino.

IL CONCERTO DEDICATO A MASCAGNIÈ stato un appuntamento particolare,quello a cui hanno partecipato glispettatori presenti al concerto svoltosinella navata della chiesa di San Ferdi-nando. Un appuntamento speciale,perché quel concerto ricco di brani re-ligiosi quali “Agnus Dei” e “Gratias”dalla Messa in Fa maggiore, Invocazio-ne alla Madonna ed altri, onoravano il150esimo anniversario della nascita diPietro Mascagni, il concittadino com-positore e direttore d’orchestra , natoil 7 dicembre 1863. A fare gli onori dicasa i Trinitari parroco padre EmilioKolaczyk e padre Michele Sigillo. Lachiesa, sottoposta a lavori di restauroda alcune settimane, non ha ostacola-to la superba esibizione degli artisti:le soprano Alessandra Rossi Trusendie Valentina Boi e la MezzosopranoLaura Bioli, affiancate dalle voci ma-schili Gianni Mongiardino Tenore,Michele Pierleoni Baritono ed il BassoPaolo Morelli. Ad arricchire la seratala Schola Cantorum Labronica e laCorale Mascagni, tutti gli artisti, direttidai maestri Maurizio Preziosi e Gior-gio Maroni, sono stati accompagnatial pianoforte dai maestri Ettore Can-dela e Laura Pasqualetti.La serata svoltasi a San Ferdinando, hachiuso la due giorni del “Mascagni

Day” è stata voluta ed organizzata dal-l’associazione culturale Reset ed il per-ché lo ha spiegato il suo presidenteEnrico Cantone: “L’iniziativa ha volu-to porre Livorno alla pari di altre cittàquali Pesaro che dedica annualmenteun festival a Rossini, Catania a Bellini,Torre del Lago Puccini. Anche Livornonon poteva dimenticare il suo Masca-gni”.

Roberto Olivato

E

Alla ParrocchiaSan Ferdinando

Vita dicomunità

«È proprio per questo che, quando mi è stataprospettata la possibilità di aggiungere un secondonome a quello di battesimo ho scelto Giovanni: nonsolo perché questo è il nome di don Bosco ma ancheperché è quello di battesimo del Santo di Assisi…un nome che funge perfettamente da trait d’union»

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI22 settembre 2013IV

VENERDÌ 20 SETTEMBRE21.15 in vescovado riunione congiuntadei Centri Pastorali

SABATO 21 SETTEMBREPartecipazione al convegno della SanVincenzo alla chiesa di Madre Seton(vedi pag. II)18.00 S. Messa per l’inizio dell’annoscolastico ed accademico alla chiesa diS. Agostino

DOMENICA 22 SETTEMBRE10.30 S. Messa di apertura dellasettimana biblica alla parrocchia S.Giovanni Bosco

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE8.30 inaugurazione della scuola ma-terna parrocchiale di Montenero9.30 consiglio della Fondazione Cari-tas, in vescovado

MARTEDÌ 24 SETTEMBRE9.00 S. Messa in ricordo di mons. Al-berto Ablondi alla chiesa di Sant’An-drea Apostolo10.00 assemblea del clero in vescovado21.15 consiglio pastorale diocesano invescovado

MERCOLEDÌ 25 SETTEMBREIl Vescovo è a Genova per il corso deicatechisti

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRENella mattina, udienze clero in vesco-vado17.00 in vescovado, benedizione dellalapide di Ozanam18.30 alla parrocchia dei Salesiani in-contro con i cresimandi di settembre eottobre, genitori, catechisti e parroci

VENERDÌ 27 SETTEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado18.00 S. Messa per la famiglia Vincen-ziana e conferimento del mandato aglioperatori della Caritas21.15 consulta delle aggregazioni lai-cali in vescovado

SABATO 28 SETTEMBRE9.00 intervento in occasione del de-cennale dell’Associazione Cure Pallia-tive

DOMENICA 29 SETTEMBRE11.00 S. Messa e Cresime alla parroc-chia di San Michele al Gabbro

Agenda del VESCOVO

Diocesiinforma

Il nuovo ANNO Una doppia formula pensata dall’Ufficio di Pastorale per la formazione cristiana

La scuola di formazione teologicaper gli operatori pastorali

opo vari anni disperimentazioni, inaccordo con l’assembleadiocesana e dopo la

riunione congiunta traConsiglio Pastorale Diocesano eConsiglio Presbiterale, siamogiunti alla proposta formativache resterà in vigore per almenoun quinquennio. Riconoscendo il primatoeducativo dei parroci verso tuttii cristiani che operano nelleparrocchie, la proposta diformazione di base sarà svoltaprimariamente da essi per ciòche riguarda i contenuti di fede,invece per quello che riguarda laformazione specifica delle areepastorali sarà svolta dagli ufficipastorali competenti.L’offerta formativa diocesanasarà arricchita dalla Scuola diFormazione Teologica, che sarà

rivolta a tutti coloro che, inparticolare, saranno scelti daiparroci per svolgere unafunzione di coordinamentodelle attività pastorali nelleparrocchie.Questa la proposta da parte delCentro Pastorale per laFormazione Cristiana, che vuolecome sempre essere un aiuto adogni parrocchia.

Don Fabio Menicagli

LA FORMAZIONE PER I NUOVILa SFOP propone per coloro cheinizieranno la formazione nellearee: attenzione alla povertà,liturgica e catechetica; degliincontri per essere avviati nelloro servizio.Questi incontri saranno attivatinei mesi da Ottobre aDicembre, in modo dapermettere di avere una prima

formazione per coloro che siimpegnano per la prima volta inun nuovo servizio. Preso atto che non sempreabbiamo nuovi operatori i corsisaranno attivati qualora ci sianorichieste.

LA FORMAZIONE PER GLI ALTRILa formazione per tutti gli altrioperatori pastorali, sarà svoltacon ogni probabilità in due sediuna cittadina e una nel VVicariato, gli incontri sarannoquindicinali e si svolgeranno daOttobre a Maggio. Sarannopreceduti da un momento dipreghiera insieme e poi sidivideranno nei tre ambitiproposti. L’orario sarà dalle21,00 alle 22,45

LA FORMAZIONE TEOLOGICAGrazie alla presenza di docentiqualificati nella nostra Diocesi,anche quest’anno si attiverà unanno della Formazioneteologica che seguirà lacalendarizzazione classica(incontri semestrali con cadenzasettimanale dalle 19,00 alle21,00. i corsi saranno semestralidi 14 lezioni ciascuno)

LE SEDILe sedi della SFOP sarannopresumibilmente due: una incittà, una nel V Vicariato, in basealle iscrizioni che si avranno.Qualora esse fossero esigue siprocederà a riunire le sedi per ilI e il II anno.

CHI SONO I REFERENTILe iscrizioni sono fatte inparrocchia, i parroci poi lecomunicheranno ai Vicariforanei. Questi ultimi siavvarranno dellacollaborazione di un referenteper la Formazione del vicariatoche si occuperà deicollegamenti tra la Scuola e gliiscritti.

I COSTISi richiede un contributo dieuro15 per tutti i corsi attivatinell’anno. Il contributo serviràper il materiale e le sedi.

I CONTATTI VICARIATII vic: Don Donato Mollica0586- 894090II vic.: Don Cornelio Benchea0586- 404088III vic.:Don Matteo Gioia0586- 804070IV vic.Dom Luca Giustarini0586- 576089V vic.: Don William Bianco0586- 760137VI vic.: Don Jacek Macki0586- 977230

DIOCESICuria di Livorno 0586- 276211Don Fabio Menicagli 328- 1676307

Indirizzo [email protected]

D

BREVI DALLA DIOCESIInizio dell’anno scolasticoSABATO 21 SETTEMBRE ALLE 18.00 Presso la parrocchia di S. Agostino(P.zza A. Moro), Celebra-zione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Livorno Mons. Si-mone Giusti per l’inizio dell’Anno Scolastico e Accademico,organizzata dall’ Ufficio Scuola e dall’ Ufficio di PastoraleScolastica.

Associazione Cooperatori Paolini LivornoVENERDÌ 20 SETTEMBRE 2013 ALLE 18.00Alla libreria Paoline, presentazione Enciclica Lumen Fidei condon Guido Colombo PSSP di Roma, Direttore della rivistamensile liturgica "Servire La Messa" edizioni San Paolo.

SABATO 21 SETTEMBRE ALLE 13.00Incontro conviviale a Castellaccio; a seguire alle 15.00 medi-tazione dal titolo "Il laico Paolino alla luce del Concilio Vati-cano II" di Guido Colombo, a conclusione S. Messa

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Agasso D. Sr., Agasso D. Jr. - PAPA GIOVAN-NI XXIII, con la versione originale del “Discorsoalla luna”. Pp. 157, euro 9,90

Morto cinquant’anni fa il 3 Giugno 1963Giovanni XXIII Roncalli resta tutt’ora con-temporaneo anche delle generazioni che nonl’hanno conosciuto. La sua beatificazione av-venuta nell’anno 2000 non è stata una festadel ricordo, nonostante la grande ricchezzadi memorie. E’ stata invece un toccare conmano la sua presenza attuale nella Chiesa,nel mondo cristiano e oltre. Ancora oggi tanticontinuano a scrivergli, come se fosse vivo,migliaia di lettere e bigliettini di auguri chevengono posti sulla sua tomba specialmentea Natale e a Pasqua. La sua imminente cano-nizzazione, voluta personalmente da PapaFrancesco, ci ricorda che con la sua sempli-cità e sapienza egli ha saputo parlare al cuoredi credenti e non, Questa nuova biografiascritta a quattro mani da Domenico Agassosenior e dal nipote con accuratezza e conuna approfondita conoscenza del personag-gio, ci porge le notizie giuste che meritano diessere ricordate ed evidenziate. Gli autoriprendono per mano il lettore e lo conduconoalla scoperta di questa straordinaria figurache così riacquista voce e fascino al di la ditutto quello che è stato scritto su di lui. Il li-bro è arricchito inoltre, da esclusive immagi-ni del “Papa buono”.

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI22 settembre 2013 V

5. Il primo annuncio oggi èuna dimensione che deveattraversare ogni propostapastorale, anche di quelle rivolteai credenti e ai praticanti: "Diprimo annuncio vanno innervatetutte le azioni pastorali" . In Italia la forma del Primoannuncio assume laconsapevolezza che si trattaspesso di un rinnovatoannuncio (Secondo annuncio)a persone che già in vari modi,per tradizione o per formeculturali, hanno conosciutoGesù e il suo messaggio manon hanno maturato unadecisione personale. Ènecessario aiutare le comunitàcristiane locali, cominciandodalle parrocchie, a strutturarein modo più missionario leproprie azioni e la propriapresenza dentro il tessutosociale. Questo è il frutto piùchiaro che ci si attende dallanuova evangelizzazione. Inuna società in cui con sempremaggior fatica gli uomini e ledonne sentono parlare di Dio,e ancor più faticano adintercettare luoghi edesperienze che li aprono ad unsimile messaggio, emerge ilbisogno delle nostre comunitàdi formulare, con rispetto masenza paura, una propostaautentica anche in forma dirinnovata apologetica,vivendo con serenità forme diaffermazione pubblica dellaloro fede.Assunto a pieno titolo nellavoro di riprogettazione inatto degli itinerari diintroduzione alla fede, ilprimo annuncio si dirige ainon credenti, a quelli che, difatto, vivono nell’indifferenzareligiosa. Capita sempre più spesso peròche le persone che accedonoalla catechesi necessitano divivere ancora una veraconversione. Perciò, sarà utileche le comunità cristianededichino maggioreattenzione a immaginare deiluoghi e degli strumenti diprimo annuncio, sia dentro icon?ni delle nostre praticheabituali di educazione allafede, che fuori da esse, dentrola vita quotidiana dellepersone. È questo il modo concui la nuova evangelizzazionestimola gli itinerari abituali dieducazione alla fede,accentuando il loro caratterekerigmatico, cioè di annuncio,il loro appello allaconversione. Non mancanoneppure nella nostra diocesi(si pensi all’esperienza delle"Sentinelle del mattino" o al"Progetto strada" forme diprimo annuncio). È inveceancora da immaginare inmolte sue declinazioni unprimo annuncio che sicollochi al livello della vitaquotidiana, che miri ai legamidi prossimità (nel quartiere,dentro il mondo del lavoro,

aprendo un dialogo e unconfronto con leproblematiche locali,collocandosi tra le iniziativeculturali del luogo). La nuovaevangelizzazione è un invitoalle comunità cristiane perchépongano maggiormente laloro ?ducia nello Spirito che leguida, sappiano vincere lepaure che provano, perriuscire a vedere con lucidità iluoghi e i sentieri attraverso iquali porre la questione diDio al centro della vita degliuomini di oggi. Una seriapastorale di primo annuncio ela presenza del catecumenatosono una singolareopportunità per ilrinnovamento delle comunitàcristiane› .

6. Il primo annuncio comemetodoIn primo luogo è necessariotestimoniare l’amore di Diocon l’attenzione alle persone econ le opere in favore dellepersone: "Mettere la personaal centro costituisce unachiave preziosa per rinnovarein senso missionario lapastorale e superare il rischiodel ripiegamento, che puòcolpire le nostre comunità".Occorre che i cristianipraticanti si facciano prossimidi chi non crede e non"pratica"; occorre uscire daltempio e andare incontro allepersone che la vita mette sulnostro cammino; occorre starein mezzo alla gente e, prima ditutto, in mezzo agli ultimi;non per conquistare, ma percondividere e per proporre."La fede si trasmette, per cosìdire, nella forma del contatto,da persona a persona, comeuna fiamma si accende daun’altra fiamma." Propostafatta da adulti ad adulti ilprimo annuncio mette inconto la libertà della personadi aderire o meno almessaggio, non per questo ilcristiano diminuirà la stima ed

il rispetto per l’interlocutore. Iltempo degli adulti è prezioso;il primo annuncio sarispettare, comprendere evalorizzare i tempi ed i ritmidella vita adulta, specie di chinon ha alle spalle un vissutoecclesiale o semplicemente sivuole accostare ad unaproposta prendendosi tutto iltempo per la necessariari?essione. Ritorna qui subitola necessità di curare laformazione di cristiani adultinella fede, capaci di incontrarei non credenti là dove questivivono, di stabilire con lororapporti di amicizia e didialogo e di comunicare lorola propria esperienza di fede,di porre domande cheprovochino la ricerca. "Lafede non è un fatto privato,una concezioneindividualistica, un’opinionesoggettiva, ma nasce da unascolto ed è destinata apronunciarsi e a diventareannuncio. Infatti, comecrederanno in colui del qualenon hanno sentito parlare?Come ne sentiranno parlaresenza qualcuno che loannunci? (Rm 10,14)."

7. Evangelizzare si deve macome si può ? L’evangelizzazione, losappiamo é un processocomplesso la quale esige perprima cosa la stima deicristiani e della Chiesa, " Lamoltitudine di coloro cheerano diventati credenti avevaun cuore solo e un’animasola" (cfr Atti 4,32a), "e laparola di Dio si diffondeva e ilnumero dei discepoli aGerusalemme si moltiplicavagrandemente; anche unagrande moltitudine disacerdoti aderiva alla fede."(cfr At.6,7) Quando unapersona è stimata è ancheascoltata, quando unacomunità è bella è anchedesiderata. È evidente quindiche il primo momento

dell’evangelizzazione èl’accoglienza, la stima, ladisponibilità verso l’altro.Questo esige di fatto umiltà estima dell’altro e delle sueposizioni o situazioni. Non c’èspazio per il giudizio ne per lapresunzione. Linguaggiotipico e da tutti comprensibileè quindi la carità (cfr 1 Cor.13,1ss). E se si accoglie e siascolta, si crea una relazioneche porta abitualmente aldialogo, conosco e sonoconosciuto. Nell’essereconosciuti può darsi che nascaun reciproco interesse alla vitadell’altro e di ciò che la rendeunica e bella. Questa bellezzae originalità per un cristiano èGesù, cuore e centro della suaspiritualità. Il narrare laPresenza che abita la propriavita potrà forse condurrel’altro a desiderare di sapernedi più o addirittura a volerprovare a conoscerLo. Potrànascere la domanda dei Grecia Filippo: "vogliamo vedereGesù" ed allora occorrerà cheil cristiano e la sua comunitàove vive sappiamo dire: vieni evedi. Questo vedere locondurrà alle Scritture, allaliturgia, alla comunione chesempre il Signore dona allesue povere e fragili comunità.Il mistero avvolgerà il neofitae se l’incontro con Cristo saràautentico e profondo si darà ildono della conversione el’inizio di un cammino(Catecumenato) verso ilbattesimo e il pienoinserimento nel mistico corpodi Cristo, la Chiesa. Pre-evangelizzazione, promozioneumana, primo annuncio,Catecumenato, battesimo,eucarestia, cresima,condurranno la personaall’incontro pieno con GesùCristo e la sua comunità ( laChiesa) e a divenire anch’eglitestimone di ciò che ha visto,toccato, udito.Vi annuncio Cristo perché lamia gioia sia piena.

Occorre andareincontro alle persone

LA LETTERA PASTORALE/3.........

Continuiamocon la letturadella terza partedella letterapastorale del VescovoSimone

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI22 settembre 2013VI

A Roma l’incontro nazionale DI AZIONE CATTOLICA

Un’esperienza indimenticabileDI MICHELE MARTELLA

ivorno, 6 Settembre ore 5:30,4 ragazzi e un animatorepartono zaino in spalla allavolta di Roma per l’incontro

nazionale dei ragazzi dell’ACR.4 ragazzi provenienti da diverserealtà parrocchiali uniti in questaesperienza unica nel suo genere.I nostri "eroi" sono SimoneGrimaldi (responsabile ACRdiocesano), Luca Martella e SaraPizzonia (Sacro Cuore), GabrieleIenna (Sant’Agostino) e SaraMenegatti (San Simone).Dopo un viaggio abbastanzafaticoso i 5 sono arrivati a Roma,precisamente invia dellaConciliazionedove l’eventoaveva inizio.Ultima iniziativaassociativa perricordare i 50 annidal Concilioquest’evento hariunito più dimille ragazziprovenienti daogni parte d’Italiae alcuni gruppi diAC Argentina,Israele e Romania.Abbiamointervistato duedei partecipanti, Simone e Luca, eci siamo fatti raccontarel’esperienza che hanno vissuto.

«Siamo partiti venerdì mattinamolto presto - raccontano -Arrivati a Roma ci siamo direttiverso via della Conciliazione,storica sede dell’AC per effettuarela registrazione e ricevere il kitdel pellegrino. Subito dopo èiniziata una caccia al tesoro neidintorni della sede.Nel pomeriggio abbiamo pregatonella basilica di San Pietro perpregare alla tomba di GiovanniXXIII e Giovanni Paolo II e dopocelebrato la messa con il cardinalComastri. Nel tardo pomeriggioci siamo trasferiti presso lestrutture ospitanti, cenato epassato la serata giocando efacendo conoscenza con i ragazzidelle altre diocesi».«Il giorno seguente - continuano -all’interno dei giardini vaticaniabbiamo giocato e vissuto unmomento di preghiera per lapace, su invito del Santo Padre.Ci siamo poi spostati nel fossatodi Castel Sant’Angelo per ungrande gioco sulla tematica dellecostituzioni del Concilio.In definitiva un’esperienzastancante ma unica nel suo generee per questo indimenticabile».

Luca era la tua prima esperienzanazionale, che differenze hai vistocon la nostra realtà diocesana?«Come prima esperienzanazionale sono rimasto colpitodalla gioia che si intravedeva daivolti di chi aveva organizzatotutto, nonostante le difficoltàoggettive nel gestire più di millepersone. Potevamo muoverci inspazi veramente enormi, rispettoa oratori o campetti parrocchiali acui siamo abituati».

Com’è stato incontrare ragazzi ditutt’Italia?«Farlo in un luogo come SanPietro è certamente una bellaemozione, ballare e pregare tuttiinsieme rafforza l’unione comeassociazione e come chiesa».

Raccontaci il momento più bello«Sicuramente il momento di festae preghiera nei giardini vaticani:ballare, cantare e pregare tuttiinsieme ti rende soddisfatto delcammino di fede che abbiamoaffrontato dopo la fatica e il caldomicidiale patito».

Simone, un bilancio finaledell’esperienza?«Sicuramente molto positivo,abbiamo stretto nuove amicizie,rafforzato il legame con chi giàconoscevamo e vissutoun’esperienza che i ragazzidifficilmente dimenticheranno».

L

La Rondadella Carità

UNIVERSO VOLONTARIATO

uesta settimana sono riprese leattività della Ronda della Carità di

Coteto, il gruppo di volontari che, ognisera, gira per le strade di Livornoportando bevande e cibo per i piùbisognosi. Si ricorda che sono sempreben accetti nuovi volontari. Per prestarela propria opera è possibile scrivere [email protected] oppurerivolgersi a don Luciano Musi, parroco diS. Giovanni Bosco, in via Toscana.

Q

l Gruppo di Livorno del CISOM -Corpo Italiano di Soccorso

dell’Ordine di Malta haorganizzato nei mesi di settembree di ottobre un Corso Base pervolontari di protezione civile.Allo stesso parteciperanno oltretrenta volontari selezionati tra iGruppi CISOM delRaggruppamento Toscana. Saràproprio il Capo Raggruppamento– Ludovico Pecoraro Ricci Armani– che coordina e gestisce le attivitàdi soccorso del CISOM nellanostra Regione, ad inaugurare ilcorso che prenderà il via sabato 14settembre dalle ore 0900 alle ore1230 presso la sede dellaProtezione Civile della Provinciain Via Terreni.Le lezioni teoriche riguarderannol’organizzazione della ProtezioneCivile Italiana a livello nazionale,regionale, provinciale e comunale.Si soffermeranno sulla normativadel volontariato con particolareriferimento alla sicurezza durantele operazioni emergenziali edandranno ad affrontare conlezioni pratiche l’utilizzo deimezzi e del materiale in dotazioneimpiegati durante i servizi svoltisul territorio, con particolareriferimento alle emergenzeidrauliche ed idriche.Con questo corso il CisomToscana intende incrementare illivello di preparazione dei proprivolontari che durante gli ultimianni hanno prestato soccorso allepopolazioni colpite dal terremotodell’Emilia e dalle alluvioni diAulla, Massa, Albinia e Carrara eche attualmente stannocontinuando a prestare la propriaassistenza a bordo delle unitàdella Guardia Costiera dislocate aLampedusa nel quadro delleoperazioni tese a salvare gliimmigrati provenienti dalcontinente africano.Le lezioni teoriche saranno svolteda Dirigenti della Provincia e delComune di Livorno che con laconsueta sensibilità e disponibilitàhanno accolto l’invito a svolgerel’attività formativa all’internodelle proprie strutture.Istruttori del CISOMprocederanno successivamente atenere le lezioni pratiche in sitoatto a testare le capacità tecniche edi prontezza operativa deivolontari.I più meritevoli a coronamentodel percorso formativo, al terminedi un esame finale, sia teorico chepratico, raggiungeranno l’ambitoattestato.

I

Il corso del CISOM

Ultima iniziativa associativa perricordare i 50 anni dal Concilio.Quest’evento ha riunito più di mille ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia e alcunigruppi di AC Argentina, Israele e Romania.Abbiamo intervistato Simonee Luca, due dei partecipantidella delegazione livornese

In alto il gruppodell’AzioneCattolica RagazziToscana,nelle altre dueimmagini i ragazzi livornesi

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI22 settembre 2013 VII

Nel torneo di calcetto FEMMINILE

uando in una caldaserata di luglio hopartecipato allariunione organizzativadi Amichiamoci, non

immaginavo quantocoinvolgente e impegnativopotesse essere preparare questamanifestazione; è così che altermine dell’assemblea hopensato di proporre lapubblicazione di un giornaleche potesse ulteriormenteampliare gli orizzonti di questotorneo e dare inoltreinformazioni tecniche a coloroche partecipano già, perl’occasione dell’inizio diAmichiamoci.Ho così parlato con i membridello staff e ho poi contattatoalcuni potenziali "giornalisti",alcuni hanno declinato l’invito,ma altri hanno accettato conentusiasmo di scrivere qualcosaper contribuire al giornale:scrivendo delle iniziativecorrelate a questamanifestazione, delle feste e deitornei. Poi, grazie al grandelavoro del mio amico Andrea ealla disponibilità del parroco diSant’Agostino, don MatteoGioia, siamo riusciti adimpaginarlo a nostro avviso inmaniera divertente ecoinvolgente per il lettore, e inseguito a distribuire ben

cinquecento copie che sonoandate tutte esaurite. Lasoddisfazione maggiore ci ècomunque giunta dai commentidei presenti che hannoapprezzato molto "L’Eco diAmichiamoci".In molti mi hanno domandatoin questi primi giorni diAmichiamoci, come è possibileche lo sport, le partite, uniscanodue squadre contrapposte. Eanche io me lo sono chiesto permolto tempo, per questo ci ho

tenuto molto al fatto che sulgiornale ci fosse un articolointeramente dedicato ai tornei. Lo sport si può appunto viverein due maniere secondo me:facendo prevalere la rabbia e lavoglia di vincere a tutti i costioppure seguendo uncomportamento calmo eriflessivo facendo inveceprevalere la voglia di avere nuoviamici, di conoscere nuovepersone, di vivere nuoveesperienze di cristianità.

Quest’anno il mio spirito è statoquesto, per cui ho deciso chenegli spogliatoi mi cambieròsempre con l’altra squadra percapire come viene vissutoAmichiamoci, per confermare lamia tesi che c’è davvero delbuono fra noi giovani, chepossiamo cambiare il mondocon la pace, ed evitare tantatensione e tante discussioni, incampo e fuori, anche solo conun sorriso.

Lorenzo Corea

Q

Aindossare lamaglia fucsiadella squadradi calcetto

femminile dellaparrocchia deiCappuccini, aAmichiamoci 2013 c’èanche Suor BeatriceNeroni, Salesianadell’Istituto Santo Spiritodi Corso Mazzini. Traquesto oratorio salesianoe la parrocchia dei fratic’è da semprecollaborazione e tanti deiragazzi delle squadre deitornei sono animatoriproprio lì. Insieme a loroSuor Beatrice, fiorentinadi nascita, appassionatadel pallone e tifosa dasempre della squadraviola.In campo avrà forsepensato di essere

Giovanni Galli mentre ilsuo polso, nel parare unrigore si fratturava omentre guardava il suomignolo che dopo lapallonata presa non

sarebbe più stato lo stesso. "Amo giocare a calcio epenso che sia un modoinformale per stare inmezzo ai ragazzi, che èquello a cui sono

chiamata". Ma lesorprese non finisconoqui. Anche l’altrasquadra delle ragazze hauna giocatriceparticolare:Suor

Monica…presto ve lafaremo conoscere, ma sevolete vederle in partita,cercatele al campetto diCorso Mazzini!

g.s.

Due compagne di squadra specialiper la parrocchia dei Cappuccini

L’IDEA DI LORENZO ED ALTRI AMICI: UN GIORNALE PER AMICHIAMOCI

Fratelli nello sport

Amichiamoci.... IN FOTO

Tornei, festa e preghiera...e non solo

Qui sopra:suor BeatriceDi fianco suorMonica chegioca con lasquadra deiCappuccini 1

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Ad Amichiamoci due calciatrici in abito da suora

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI22 settembre 2013VIII