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MBS030 LA SEQUENZA DEGLI EVENTI PRIMA DELLA TRIBOLAZIONE Dr. Arnold G. Fruchtenbaum ariel.org Tradotto dalla D.ssa Martina Pifferi Speciale MBS038 STUDIO BIBLICO MESSIANICO

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MBS030

LA SEQUENZA DEGLI EVENTI PRIMA DELLA TRIBOLAZIONE

Dr. Arnold G. Fruchtenbaum

ariel.org

Tradotto dalla D.ssa Martina Pifferi Speciale

MBS038 STUDIO BIBLICO MESSIANICO

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1. GLI EVENTI SEQUENZIALI ............................................................................................................. 3

A. Prima e Seconda guerra mondiale ....................................................................................................3

B. Ristabilimento di Israele ...................................................................................................................8

C. Gerusalemme sotto il controllo ebraico ..........................................................................................13

D. L’invasione dell’alleanza del nord: Ezechiele 38:1-39:16 .............................................................15

1. L’esposizione del passo ..................................................................................................... 15

a) L’Alleanza: Ezechiele 38:1-6 ............................................................................................ 15

b) L’obiettivo dell’invasione: Ezechiele 38:7-9 ..................................................................... 17

c) L’obiettivo di Gog: Ezechiele 38:10-13 ............................................................................ 18

d) L’obiettivo di Dio: Ezechiele 38:14-16 ............................................................................. 19

e) La distruzione degli invasori: Ezechiele 38:17-23 ............................................................ 20

f) Il luogo della distruzione: Ezechiele 39:1-6 ...................................................................... 21

g) La santificazione del nome di Dio: Ezechiele 39:7-8 ........................................................ 22

h) I sette anni di fiamme:Ezechiele 39:9-10 .......................................................................... 22

i) I sette mesi di sotterramento: Ezechiele 39:11-16 ............................................................. 23

2. Il tempo dell’invasione ...................................................................................................... 23

a) Osservazioni di base .......................................................................................................... 23

b) La visione mid-tribolazionista ........................................................................................... 24

c) La visuale post-tribolazionista/Armagheddon ................................................................... 25

d) La visione dell’interludio ................................................................................................... 26

e) La visione post-millenarista ............................................................................................... 27

f) La visione pre-tribolazionista ............................................................................................ 27

1. Elementi a favore ............................................................................................................... 27

2. Obiezioni ........................................................................................................................... 28

E. Un unico governo mondiale ...........................................................................................................31

F. I dieci regni .....................................................................................................................................32

G. L’ascesa dell’anticristo ...................................................................................................................32

H. Il periodo di pace e falsa sicurezza .................................................................................................33

I. Il patto dei sette anni .......................................................................................................................33

Riassunto .............................................................................................................................................34

2. EVENTI PRE-TRIBOLAZIONALI NON SEQUENZIALI ............................................................ 35

A. I blackout ........................................................................................................................................35

B. Il ritorno di Elia ..............................................................................................................................35

C. Il terzo tempio? ...............................................................................................................................38

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo manoscritto può essere riprodotta in qualsiasi forma, a eccezione di brevi citazioni in

recensioni o lavori professionali, senza permesso degli editori.

Tutte le citazioni della Scrittura, a meno che espressamente specificato, sono tratte dalla Bibbia Nuova Diodati, (revisione 1991/’03,

La Buona Novella Inc.) Logos Research Systems, Inc., 1994).

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Allora sentirete parlare di guerre e

di rumori di guerre; guardate di non

turbarvi, perché bisogna che tutte queste

cose avvengano, ma non sarà ancora la

fine. Infatti si solleverà popolo contro

popolo e regno contro regno; vi saranno

carestie, pestilenze e terremoti in vari

luoghi. Ma tutte queste cose saranno

soltanto l’inizio delle doglie di parto.

Matteo 24:6-8

a Grande Tribolazione non è imminente. La situazione

mondiale deve essere allineata in un certo modo prima che la

Tribolazione possa realmente iniziare. E’ espressamente

dichiarato che un numero preciso di eventi dovrà precedere la

Tribolazione. E’ stato profetizzato che alcuni di questi eventi pre-

tribolazionali avverranno un po’ di tempo prima della Tribolazione e

che non saranno collegati ad altre sequenze di eventi. Questo studio si

occuperà della sequenza cronologica di quegli eventi che possono

essere tracciati e che porteranno alla Tribolazione, la quale non

inizierà fino a che questa sequenza di eventi non sarà completamente

completata.

Questo Studio Biblico Messianico è diviso in due macro sezioni: Gli

eventi sequenziali, e Gli eventi non-sequenziali.

1. GLI EVENTI SEQUENZIALI

Dalla Scrittura si possono dedurre eventi sequenziali: la Prima e la

Seconda guerra mondiale, il ristabilimento di Israele, Gerusalemme

sotto il controllo ebraico, l’invasione dell’alleanza del nord, l’unico

governo mondiale, i dieci regni, l’ascesa dell’Anticristo, i periodi di

pace e falsa sicurezza prima della Tribolazione e il patto dei sette anni.

A. Prima e Seconda guerra mondiale Una delle domande più frequenti durante le conferenze profetiche è:

“Stiamo vivendo gli ultimi tempi?”. La risposta è inevitabilmente:

“Sì!”. Ma quando viene chiesto: “Come lo sappiamo?”, la risposta

tende a essere piuttosto generica e, di solito, si poggia su

considerazioni riguardanti le crisi attuali che variano col passare del

tempo. Spesso sono percepite sulla base di come queste crisi si

ripercuotono sugli Stati Uniti, quasi come se fosse questo a

determinare gli ultimi tempi. Tuttavia il vero elemento determinante,

che muove la storia in senso profetico, non è come gli avvenimenti

mondiali influenzano gli Stati Uniti, ma come si ripercuotono sulla

storia ebraica, poiché Israele è la clessidra di Dio (De. 32:8-9). Su

questo argomento molti “esegeti da quotidiano” hanno avuto giornate

impegnate, considerando ogni avvenimento mondiale rilevante come

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un parziale adempimento profetico e un’ulteriore conferma che questi

siano veramente gli ultimi giorni. E’ comunque molto pericoloso

sprecare così tanto tempo e sforzi a cercare di incastrare un numero

così elevato di eventi nell’area di adempimento profetico. La profezia

deve essere prima determinata sulla base della Scrittura e solo in

seguito correlata agli eventi attuali, piuttosto che prendere eventi

attuali e incastrarli forzatamente in qualche brano della Scrittura. Solo

dopo aver sviluppato un’analisi esegetica della Scrittura si dovrebbero

analizzare gli avvenimenti attuali per vedere se ve ne siano alcuni che

adempiano le profezie, e non il contrario. Contrariamente, osservare

prima gli eventi attuali e, viste le possibili similitudini,

successivamente iniziare a identificarli come parziali adempimenti, o

come indicazioni di futuri adempimenti, equivale ad impegnarsi in

“esegesi da quotidiano”, piuttosto che in esegesi biblica.

Tuttavia, sono questi gli ultimi tempi, perché alcuni eventi pre-

tribolazionali si sono già adempiuti. Il primo è quello della Prima

guerra mondiale seguito dalla Seconda guerra mondiale. Questo lo

troviamo nel discorso sul Monte degli Ulivi in Matteo 24:1-8: Ora,

mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si

accostarono per fargli osservare gli edifici del tempio. Ma Gesù disse

loro: «Non vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico che non

resterà qui pietra su pietra che non sarà diroccata». Poi, mentre egli

era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in

disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose? E quale

sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?». E Gesù,

rispondendo, disse loro: «Guardate che nessuno vi seduca! Poiché

molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo"; e ne

sedurranno molti. Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di

guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose

avvengano, ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo

contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e

terremoti in vari luoghi. Ma tutte queste cose saranno soltanto l'inizio

delle doglie di parto.

Il contesto di questo brano si trova nei vv. 1-2; in seguito alla

denuncia dei capi religiosi ebrei, raccontata nel capitolo 23, e come

conseguenza delle Sue asserzioni, nel cap. 23:37-39, il Messia

preannuncia una catastrofe sul Tempio al cap. 24:1-2, profezia che si

adempì nel 70 d.C.

Questa dichiarazione fece sorgere domande nelle menti dei discepoli,

che si avvicinarono a Gesù con queste tre domande.

- La prima: Quando avverranno queste cose? Cioè, la distruzione del

Tempio preannunciata ai versetti 1-2.

- La seconda: Quale sarà il segno della tua venuta? Cioè quale sarà

il segno che indicherà che la Seconda Venuta sta per avvenire?

- La terza: Quale sarà il segno della fine dell’età presente?

La prima domanda non riceve risposta nel racconto fatto da Matteo sul

discorso del Monte degli Ulivi, ma la troviamo nel brano parallelo di

Luca 21:20-24.

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La risposta alla seconda domanda si trova in Matteo 24:29-31.

E’ la terza domanda che più ci interessa: Quale sarà il segno della fine

dell’età presente? Queste sono tipiche espressioni ebraiche del tempo.

I rabbini parlavano di due epoche: “Questo mondo”1, e “Il mondo a

venire”2. “Questo mondo” è il tempo in cui viviamo adesso. “Il mondo

a venire” è quello Messianico. La loro domanda è: Qual è il segno che

denota che la fine di questa età sia veramente iniziata? Qual è l’unico

vero evento che determinerà che gli ultimi tempi siano iniziati e che

stiamo veramente vivendo gli ultimi giorni?

A questa domanda il Messia risponde prima negativamente e poi

positivamente. Negativamente, Egli prima dice loro quello che non

sarebbe stato il segno dell’inizio della fine dei tempi; seguito poi

positivamente da quello che sarebbe stato, veramente, il segno.

I versetti 4-6 contengono la risposta negativa. Egli descrive

semplicemente quello che sarebbe stato tipico del tempo, ma nessuna

di queste cose avrebbe significato che la fine dei tempi sarebbe

iniziata. Primo, nei versetti 4-5, il tempo sarebbe stato caratterizzato

da falsi messia. L’ascesa di falsi messia tuttavia non avrebbe provato

in alcun modo che la fine dei tempi sarebbe iniziata. Inoltre, al

versetto 6, guerre locali in varie parti del mondo avrebbero

caratterizzato l’epoca, ma neanche questo avrebbe indicato la fine dei

tempi. Perciò né l’ascesa di falsi messia, né guerre locali in varie parti

del mondo avrebbero indicato che la fine dell’età presente fosse

iniziata. Queste sono solo caratteristiche generali del tempo: bisogna

che tutte queste cose avvengano, ma non sarà ancora la fine.

L’aspetto positivo della risposta è nei versetti 7-8, dove Egli rivela

l’unico evento che avrebbe indicato che la fine dell’età presente

sarebbe iniziata. Questo segno sarebbe stato quando si solleverà

popolo contro popolo e regno contro regno. A questo si sarebbero

aggiunte carestie e terremoti. E’ chiaramente dichiarato che queste

cose non sarebbero state altro che l'inizio delle doglie di parto. In tutta

la parte profetica della Scrittura, la fine dei tempi è rappresentata dal

termine dolori, che significa “doglie di parto”, i dolori che una donna

prova prima di partorire. Proprio come una donna prova una serie di

dolori di parto prima di dare alla luce il proprio bambino, così sarà

durante gli ultimi giorni di quest’era, in cui si vivranno una serie di

doglie di parto prima di dare alla luce la nuova era, quella del Regno

Messianico. L’utilizzo del termine dolori sarà sottolineato più volte

man mano che le Scritture profetiche saranno studiate nel testo.

E’ essenziale quindi determinare il significato della frase: “Infatti si

solleverà popolo contro popolo e regno contro regno. Nel contesto

ebraico del tempo nel quale fu pronunciato, ciò indica un conflitto

1Olam Ha'zeh: "questo mondo" 2Olam Ha-ba: “il mondo a venire”

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totale dell’area in questione. Questa espressione si trova in due brani

dell’Antico Testamento.

Il primo è in Isaia 19:1-4: Ecco l'Eterno che cavalca su una nuvola

leggera ed entra in Egitto. Gli idoli d'Egitto barcollano davanti a lui,

e il cuore degli Egiziani viene meno dentro di loro. «Aizzerò Egiziani

contro Egiziani, ognuno combatterà contro il proprio fratello, e

ognuno contro il proprio vicino, città contro città, regno contro

regno. Lo spirito dell'Egitto verrà meno nel suo mezzo, e io

distruggerò i suoi disegni; così essi consulteranno gli idoli e gli

incantatori, i medium e i maghi. Consegnerò l'Egitto nelle mani di un

duro padrone, e un re crudele lo dominerà», dice il Signore, l'Eterno

degli eserciti.

In questo brano, è la terra d’Egitto a essere il soggetto e le frasi

indicano un conflitto che si estenderà per tutta la terra d’Egitto, fino a

sfociare in una guerra civile.

Il secondo brano è in 2 Cronache 15:1-7 : Allora lo Spirito di DIO

investì Azariah, figlio di Oded, che uscì a incontrare Asa e gli disse:

«Asa, e voi tutti di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi! L'Eterno è con

voi, quando voi siete con lui. Se lo cercate egli si farà trovare da voi,

ma se lo abbandonate egli vi abbandonerà. Per lungo tempo Israele è

stato senza il vero DIO, senza sacerdote che insegnasse e senza legge.

Ma nella loro avversità sono ritornati all'Eterno, il DIO d'Israele,

l'hanno cercato ed egli si è lasciato trovare da loro. In quel tempo non

c'era sicurezza per quelli che andavano e per quelli che venivano,

perché tutti gli abitanti dei paesi erano in grande agitazione. Una

nazione era schiacciata da un'altra, e una città da un'altra, perché

DIO li affliggeva con sventure di ogni genere. Ma voi siate forti e non

lasciate che le vostre braccia si indeboliscano, perché il vostro lavoro

sarà ricompensato».

In questo brano, il soggetto è il Medio Oriente, e la frase indica

conflitti in tutto il Medio Oriente. Nel discorso sul Monte degli Ulivi,

è il mondo intero a essere preso in considerazione, com’è chiaro dai

versetti 14, 21, 30 e 31. Quindi, la frase si riferisce a un conflitto di

ordine mondiale, e questo conflitto mondiale è la prima doglia di

parto, che indica che l’inizio della fine dei tempi è iniziata.

Ai tempi di Gesù, l’espressione popolo contro popolo e regno contro

regno era una tipica espressione ebraica per indicare una guerra

d’ordine mondiale, che avrebbe preceduto il ritorno del Messia.

Bereshit Rabbah3dichiara:

Se vedrete regni ergersi contro altri regni vicendevolmente, allora

date ascolto e fate attenzione alle impronte del Messia.

Zohar Chadash4 dichiara: A quel tempo si solleveranno guerre in tutto

il mondo. Nazione contro nazione e città contro città; molte pene si

riverseranno contro i nemici degli Israeliti.

3Il Bereshit Rabbah contiene molte semplici spiegazioni di parole e frasi, spesso in lingua aramaica, adatto per l'istruzione dei giovani; e anche le più svariate esposizioni haggadiche popolari nelle conferenze pubbliche delle sinagoghe e delle scuole.

4Zohar Chadash Il Nuovo Zohar (Zohar: in ebraico "splendore"), testo profetico ebraico, è il libro più

importante della tradizione cabalistica.

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NOTE

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La prima volta che avvenne un conflitto mondiale del genere fu negli

anni 1914-1918, con la Prima guerra mondiale. Molti storici

concordano sul fatto che la Seconda guerra mondiale, non sia altro che

una continuazione della Prima guerra mondiale. Entrambe ebbero un

impatto determinante sulla storia ebraica. Gli avvenimenti della Prima

guerra mondiale procurarono la giusta spinta per la crescita del

movimento sionista, mentre la Seconda guerra mondiale pose le basi

per l’instaurazione dello Stato di Israele.

Questo conflitto mondiale che segnò l’inizio della fine dei tempi,

doveva essere affiancato direttamente a carestie e terremoti. Per

quanto riguarda le carestie, durante gli anni della guerra 1918-19, una

pestilenza uccise ventitremilioni di persone. Nel 1920 ci fu la carestia

cinese, seguita dalla carestia russa nel 1921.

I dati sui terremoti sono ancora più interessanti. Secondo

l’Enciclopedia Americana, tra gli anni 63-1896 furono registrati solo

ventisei terremoti. La maggior parte dei terremoti nel mondo

iniziarono a susseguirsi dal 1900. In concomitanza con la Prima

guerra mondiale, ci furono diversi terremoti significativi.

Secondo il Centro Statistico Informazioni Nazionale sui Terremoti

degli Stati Uniti, i terremoti con 1.000 o più morti, dal 1900, possono

essere osservati qui di seguito:

Anno Stato Morti Anno Stato Morti

1905 India 19.000 1948 Russia 110.000

1906 Cile 20.000 1960 Marocco 10/15.000

1908 Italia 70/100.000 1962 Iran 12.000

1915 Italia 30.000 1968 Iran 12/20.000

1917 Indonesia 15.000 1970 Cina 10.000

1918 Cina 10.000 1970 Perù 66.000

1920 Cina 200.000 1974 Cina 20.000

1923 Giappone 143.000 1975 Cina 10.000

1927 Cina 200.000 1976 Guatemala 23.000

1932 Cina 70.000 1976 Cina 255.000

1933 Cina 10.000 1976 Filippine 8.000

1934 India 10.700 1978 Iran 15.000

1935 Pakistan 30/60.000 1988 Russia/Turchia 25.000

1939 Cile 28.000 1990 Iran 40/50.000

1939 Turchia 30.000 1999 Turchia 15.600

C’è stato un incredibile incremento dell’attività sismica in

concomitanza con la Prima guerra mondiale. Quelli qui elencati sono

solo i più importanti con un tasso di mortalità intorno ai 10.000 morti

o più. Le statistiche dovrebbero essere attenuate dal fatto che l’abilità

dell’uomo di determinare terremoti mondiali è aumentata, detto

questo, le statistiche rimangono importanti. In aggiunta a questi sismi,

ce ne sono stati altri, con un tasso di mortalità inferiore. Un articolo

dal “Dispatch from Jerusalem”, 3° quadrimestre 1992, dichiarava:

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“Nei primi 1.000 anni dopo Gesù, si sono registrati circa cinque

grandi terremoti (anche se siamo sicuri che ce ne furono altri in

località remote).

Comunque, il trend è in incremento:

14esimo secolo ci furono 157 terremoti importanti.

15esimo secolo ci furono 174 terremoti importanti.

16esimo secolo ci furono 253 terremoti importanti.

17esimo secolo ci furono 278 terremoti importanti.

18esimo secolo ci furono 640 terremoti importanti.

19esimo secolo ci furono 2119 terremoti importanti.

Nel 20esimo secolo sono stati registrati fino ad ora quasi 900.000

terremoti. Un terremoto ogni ora!

Il primo segno, prima doglia di parto, che avrebbe indicato l’inizio

della fine dei tempi, sarebbe stato un conflitto mondiale seguito da

carestie e terremoti. Questo si è adempiuto nel 1914-1918, segnando

anche il primo degli eventi che porteranno al periodo della

Tribolazione.

B. Il ristabilimento di Israele

Sull’argomento del moderno Stato di Israele, in relazione alle profezie

bibliche, si parlerà di quattro diversi punti di vista correlati da quattro

diverse prospettive. Nello studio è anche presentata una quinta

visuale, che è quella sostenuta dall’autore.

1. La prima visuale è quella della Teologia della Sostituzione, nel

particolare l’Amillenarismo, che vede il moderno Stato di Israele

come un mero incidente della storia, non ricollegabile ad alcun tipo di

profezia Biblica.

Questa prima visuale sostiene che quando Israele rigettò il ruolo

Messianico di Gesù, Dio terminò ogni tipo di rapporto con il popolo

ebreo. Pertanto, non esistono profezie inadempiute riguardanti il

popolo ebreo e non ci sarà alcuna restaurazione futura. Quando Israele

rigettò il Messia, tutte le promesse del patto furono trasferite alla

Chiesa; da qui la teologia del trasferimento.

Oppure, ponendola diversamente, quando Israele rigettò il Messia, la

Chiesa sostituì Israele di fronte a Dio, da qui la teologia della

sostituzione.

Per questo motivo, la Chiesa godrà delle promesse di Israele.

I sostenitori di questa visuale sostengono che tutte quelle profezie che

parlano di un radunamento mondiale del popolo ebreo, non devono

essere interpretate in senso letterale, ma allegorico, cioè tutti gli esseri

eletti raccolti nella Chiesa fino al completamento della Chiesa. Gli

Ebrei oggi possono giungere alla salvezza, ma entrano semplicemente

a far parte della Chiesa; Dio non restaurerà Israele come popolo etnico

nel futuro. Quindi niente di ciò che accade oggi a Israele è in alcun

modo relazionabile alle profezie. Non esistono neanche profezie future

per Israele, e quindi, nuovamente, il moderno Stato di Israele non è

altro che un incidente della storia.

2. La seconda visuale assume la posizione opposta in quanto i

suoi sostenitori credono che avverrà una restaurazione finale di

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Israele. Essi considerano le profezie in senso letterale e sostengono

che ci sarà una futura restaurazione finale per il popolo ebreo nella

Terra Promessa. Tuttavia, quando guardano al moderno stato di

Israele, hanno difficoltà a inquadrarlo secondo le profezie bibliche. La

ragione è che queste profezie descrivono il radunamento finale di

Israele come di una nazione che crede nel Messia.

La sequenza cronologica di queste profezie è: pentimento nazionale,

seguito da una restaurazione nazionale. Quando guardano all’attuale

Stato di Israele, la vasta maggioranza è composta da non credenti:

infatti dei 5.1 milioni di Ebrei presenti in Israele oggi, 4/5 mila al

massimo, sono Ebrei messianici. Peggio ancora, la maggior parte degli

Israeliti non è neanche ortodossa; si definirebbero più secolarmente,

come atei o agnostici. Questo non calza con le profezie quali:

Deuteronomio 30:1-5; Isaia 27:12-13; Ezechiele 39:25-29, e altri.

Queste profezie parlano chiaramente di una salvezza nazionale

anteriore a una restaurazione nazionale di Israele.

Perciò non concordano con la prima visuale in quanto credono che ci

sarà una futura restaurazione nazionale, ma di fatto condividono che il

moderno Stato di Israele sia un incidente della storia; questo non ha

tuttavia rilevante relazione con le profezie bibliche.

3. La terza visuale sostiene che quanto sta accadendo ai nostri

giorni sia la restaurazione finale di Israele; questo è l’inizio

dell’adempimento di tutte le profezie. Ci saranno sempre più Ebrei

che torneranno verso la Terra promessa, fino a farli tornare tutti.

Arriverà un momento in cui passeranno per una rigenerazione

nazionale e saranno salvati e il Messia tornerà. Quando viene chiesto

ai sostenitori di questa visuale cosa pensano delle profezie riguardanti

il periodo dell’ira divina e della Tribolazione che precederà detto

periodo, rispondono che le profezie sulla Tribolazione sono già state

adempiute durante il periodo dell’Olocausto nazista. L’Olocausto ha

adempiuto tutte le profezie sulla Tribolazione, quindi non c’è un

futuro periodo di Tribolazione in arrivo. E’ già passato e ciò che

vediamo oggi è la restaurazione finale.

Sostenitori di questa terza visuale vanno in giro per il mondo

incoraggiando gli Ebrei a tornare. Vanno anche dai gruppi di credenti

ebrei, alle comunità e congregazioni messianiche, istillando sensi di

colpa nei credenti ebrei, sostenendo che se non ritornano

immediatamente in Israele, vivranno nel peccato. Dio sta chiamando

adesso tutti gli Ebrei, particolarmente gli Ebrei messianici, verso la

loro Terra. Vivere al di fuori di Israele, come ad esempio nella

“mondana America”, sarebbe come vivere nel peccato. Quando viene

chiesto loro dei passi biblici per provarlo, fanno riferimento a quelle

profezie in cui i profeti chiedevano agli Ebrei di lasciare Babilonia.

Essi, inoltre, interpretano i brani su Babilonia, non nel senso della vera

Babilonia passata o futura, bensì come rappresentazione degli Stati

Uniti d’America. Quando infine si fa notare che queste profezie

menzionano il fiume Eufrate, che si trova in Babilonia, sostengono

che il fiume non sia l’Eufrate, bensì il fiume Hudson che si trova nella

città di New York! Di certo questo potrebbe sorprendere profeti come

Geremia, tra gli altri.

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NOTE

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E così, per la terza visuale, questa è la restaurazione finale; questo è

l’adempimento di quelle profezie, almeno nelle fasi iniziali.

4. La quarta visuale sarà discussa nell’esposizione di Isaia 11:11-

12, esposta più avanti.

Quello che le prime tre visuali non riescono a osservare è che quando

la Bibbia parla di un radunamento mondiale del popolo ebreo, sta

parlando effettivamente di due distinti radunamenti mondiali. Una

volta che si riconosce che la Bibbia parla di due radunamenti, è facile

vedere come il presente Stato di Israele si incastri nel quadro

profetico.

5. Questa è la quinta prospettiva: prima deve esserci un

radunamento mondiale nell’incredulità in preparazione al giudizio, più

precisamente, il giudizio della Tribolazione. Questo deve essere

seguito da un secondo radunamento nella fede, in preparazione alla

benedizione, più precisamente, la benedizione del Regno Messianico.

Questa sezione si concentra su quelle profezie che parlano

chiaramente di un radunamento mondiale nell’incredulità in

preparazione per il giudizio.

Un brano che riguarda chiaramente il ritorno nell’incredulità in

preparazione per il giudizio lo troviamo in Ezechiele 20:33-

38: «Com'è vero che io vivo», dice il Signore, l'Eterno, «io regnerò su

di voi con mano forte, con braccio disteso e con furore scatenato. Vi

farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò dai paesi nei quali siete

stati dispersi con mano forte, con braccio disteso e con furore

scatenato, e vi condurrò nel deserto dei popoli, e là eseguirò il mio

giudizio su di voi, faccia a faccia. Come ho eseguito il mio giudizio

sui vostri padri nel deserto del paese d'Egitto, così eseguirò il mio

giudizio su di voi», dice il Signore, l'Eterno. «Vi farò passare sotto la

verga e vi riporterò nei vincoli del patto. Separerò di mezzo a voi i

ribelli e quelli che sono infedeli verso di me; li farò uscire dal paese

dove dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele; allora

riconoscerete che io sono l'Eterno.

In questo passo, Ezechiele fa una similitudine con Esodo, quando

sotto la guida di Mosè, Dio portò l’intera nazione di Israele fuori dalla

terra d’Egitto, verso il deserto della penisola del Sinai. Il piano di Dio

e il programma per Israele al Sinai era di adempiere due cose: primo,

dovevano ricevere la Legge di Mosè; e secondo, dovevano costruire il

Tabernacolo grazie al quale gran parte della Legge doveva essere

messa in atto. Adempiendo queste cose, essi dovevano andare avanti

ed entrare nella Terra Promessa stessa, ma alla fine, a causa di una

serie di mormorii e ribellioni contro la volontà rivelata di Dio, arrivati

all’oasi di Cades Barnea, che si trovava proprio al confine con la Terra

Promessa, Dio entrò in giudizio con il Suo popolo. Il giudizio divino

stabiliva che coloro che erano usciti dall’Egitto avrebbero adesso

preso a vagabondare nel deserto per quarant’anni. Durante questi

quarant’anni, tutti quelli che erano usciti dall’Egitto sarebbero morti, a

eccezione delle due giuste spie e di coloro che avevano meno di

vent’anni. Così quarant’anni dopo, era una nuova nazione quella a cui

fu concesso di entrare nella Terra promessa sotto il comando di

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NOTE

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Giosuè, una nazione che era nata da uomini liberi nel deserto, e non da

schiavi in Egitto. Questo quadro storico di riferimento farà da sfondo

per il futuro, ma qui Ezechiele profetizza che Dio raccoglierà il Suo

popolo da tutte le parti del mondo. E’ da notare che si tratta di un

radunamento proveniente dall’ira, ed in previsione per l’ira.

Essi furono raccolti per scampare all’ira dell’Olocausto. Gli eventi

dell’Olocausto nazista, durante il quale morirono sei milioni di Ebrei,

crearono le condizioni mondiali affinché Israele potesse diventare una

nazione, per il radunamento nell’incredulità.

Che questa raccolta non sia nella fede, ma nell’incredulità, lo

possiamo vedere dal fatto che essa avviene con mano forte, con

braccio disteso e con furore scatenato. Questa frase è ripetuta due

volte, la troviamo ai versetti 33 e 34. L’obiettivo di Dio è quello di

una Monarchia Messianica, ma i mezzi per poterlo ottenere saranno

l’ira e il giudizio. Questo ritorno nell’incredulità avviene dopo che

l’ira si è riversata sul popolo. Ma poiché è un ritorno nell’incredulità,

allora è un ritorno per un futuro tempo d’ira, nel quale Dio entrerà

ancora una volta in giudizio con il Suo popolo e ne estirperà i ribelli.

Quelli che rimarranno, si volgeranno verso il Signore; saranno

riportati nei vincoli del patto, più precisamente, nel vincolo del Nuovo

Patto (Gr. 31:31-34). Vivranno una condizione di salvezza nazionale.

Allora sarà una nuova nazione, una nazione rigenerata, alla quale

verrà concesso di entrare nella Terra sotto il Re Messia per la

restaurazione finale.

In questi versetti Ezechiele descrive chiaramente un ritorno mondiale

nell’incredulità, dall’ira e per l’ira, in preparazione per uno specifico

periodo di giudizio, che porterà poi ad una salvezza nazionale e,

quindi, alla restaurazione finale.

Un altro brano che si concentra sullo stesso punto è Ezechiele 22:17-

22: La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: «Figlio d'uomo, la

casa d'Israele è diventata per me tutta scorie: sono tutti bronzo,

stagno, ferro e piombo in mezzo a una fornace; sono diventati scorie

d'argento». Perciò così dice il Signore, l'Eterno: «Poiché siete tutti

diventati tante scorie, ecco io vi radunerò in mezzo a Gerusalemme.

Come si raduna argento, bronzo, ferro, piombo e stagno in mezzo alla

fornace e si soffia su di essi il fuoco per fonderli, così nella mia ira e

nel mio furore vi radunerò, vi metterò là e vi fonderò. Vi radunerò e

soffierò su di voi col fuoco della mia ira e voi sarete fusi in mezzo ad

essa. Come l'argento è fuso in mezzo alla fornace, così voi sarete fusi

in mezzo alla città; e riconoscerete che io, l'Eterno, ho riversato su di

voi il mio furore».

Ezechiele descrive di nuovo un radunamento, questa volta

concentrandosi sulla città di Gerusalemme. Essa diviene la fornace

dell’afflizione, una figura comune che sottolinea la necessità per

Israele di essere affinata (Is. 1:22, 25; 48:10; Gr. 6:27-30; 9:7; Za.

13:9; Mi. 3:2-3). Inoltre, la raccolta è nell’incredulità, poiché sono

pieni delle impurità dell’argento, bronzo, stagno, ferro e piombo.

Sono anche raccolti per un futuro tempo d’ira, quando l’ira di Dio si

riverserà su di loro con lo scopo di fonderli e purificarli. Come

nazione purificata che crede, essi si volgeranno verso il Signore. Nel

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NOTE

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brano si parla nuovamente di un radunamento nell’incredulità in

preparazione a uno specifico giudizio futuro, ma l’obiettivo è di

portarli a un pentimento nazionale. Soltanto allora sperimenteranno la

restaurazione mondiale finale nella fede.

Nonostante si occupi principalmente della rigenerazione d’Israele,

Ezechiele 36:22-24 mette tuttavia in chiaro che il radunamento

avverrà prima della rigenerazione: Perciò di' alla casa d'Israele: Così

dice il Signore, l'Eterno: «Io agisco così non a motivo di voi, o casa

d'Israele, ma per amore del mio santo nome, che voi avete profanato

fra le nazioni dove siete andati. Io santificherò il mio grande nome

profanato fra le nazioni, che avete profanato nel loro mezzo. Le

nazioni riconosceranno che io sono l'Eterno», dice il Signore,

l'Eterno, «quando sarò santificato in voi davanti ai loro occhi. Vi

prenderò dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi e vi ricondurrò nel

vostro paese.

Un altro brano che si occupa dello stesso argomento è Isaia 11:11-12:

In quel giorno avverrà che il Signore stenderà la sua mano una

seconda volta per riscattare il residuo del suo popolo superstite

dall'Assiria e dall'Egitto, da Pathros e dall'Etiopia, da Elam, da

Scinar e da Hamath e dalle isole del mare. Egli alzerà il vessillo per

le nazioni, raccoglierà gli espulsi d'Israele e radunerà i dispersi di

Giuda dai quattro angoli della terra.

In relazione a quanto letto, dobbiamo ora discutere la quarta visuale.

Essa riconosce l’esistenza di due tipi di profezie sul rientro: un ritorno

nell’incredulità e un rientro nella fede, ma a questo punto la quarta

visuale continua nel dire che non si può essere veramente sicuri che il

presente Stato di Israele, come lo vediamo oggi, sia l’adempimento di

quelle profezie che parlano di un rientro nell’incredulità.

Perché no? Perché i suoi sostenitori credono che sia possibile avere

diversi ritorni nell’incredulità prima di quello specifico che adempirà

le profezie appena discusse. Questo passo di Isaia dimostra che questo

è esattamente quello che non potrà avvenire: non potranno esserci

diversi ritorni nell’incredulità dai quattro angoli della terra. Il

contesto generale è Isaia 11:11-12:6, nel quale sta parlando di un

radunamento mondiale finale nella fede, in preparazione alla

benedizione. Isaia numera il radunamento mondiale finale nella fede

in preparazione per il Regno Messianico definendolo il secondo. In

altre parole, l’ultimo è anche il secondo.

Se l’ultimo è il secondo, quanti ce ne possono essere prima di questo?

Solo uno. Il primo non può essere stato il ritorno da Babilonia, poiché

non è stato un rientro internazionale dai quattro canti del mondo, ma

solo una migrazione da uno Stato, Babilonia, ad un altro Stato, la

Giudea. La Bibbia non tiene conto di altri radunamenti

nell’incredulità, concede un radunamento mondiale nell’incredulità,

seguito da un ultimo, quello nella fede, che è il secondo. Questo testo

permette solo due radunamenti mondiali dai quattro angoli della

terra. Quindi, il presente Stato ebraico ha un’importanza rilevante per

le profezie bibliche.

Fino a qui, sono stati presentati brani che parlano di un radunamento

nell’incredulità in preparazione per il giudizio, in contrasto con altri

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NOTE

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brani che parlano del ritorno nella fede in preparazione per la

benedizione. Questi passi però non dichiarano precisamente che

questo radunamento nell’incredulità in preparazione per il giudizio

avverrà prima della Tribolazione. Ci sono tuttavia altri brani che

sottolineano che il ritorno nell’incredulità accadrà prima del periodo

della Tribolazione.

Uno di questi brani è Sofonia 2:1-2: Radunatevi, radunatevi assieme,

o nazione spudorata, prima che il decreto abbia effetto, prima che il

giorno passi come la pula, prima che venga su di voi l'ardente ira

dell'Eterno, prima che venga su di voi il giorno dell'ira dell'Eterno.

Nella sezione precedente di Sofonia 1:7-18, Sofonia descrive alcuni

aspetti di un tempo chiamato il giorno di Geova, o come altri

traducono, il giorno dell’Eterno. Questo è il nome più comunemente

utilizzato nell’Antico Testamento per identificare la Tribolazione e

descrive sempre la Grande Tribolazione. Poi nel capitolo 2:1-2,

Sofonia parla di un avvenimento che deve accadere prima che inizi il

Giorno dell’Eterno. Al versetto 1, alla nazione di Israele è detto

radunatevi. E’ chiaro dal versetto che questo radunamento è

nell’incredulità, perché è una nazione che non si vergogna ancora dei

propri peccati. Al versetto 2, la parola prima è usata tre volte in

relazione ai precedenti brani riguardanti la Tribolazione. Uno di questi

“prima” include prima del giorno d’Eterno stesso. Quindi, mentre altri

brani parlano di un radunamento nell’incredulità in preparazione al

giudizio, questo passo annuncia chiaramente che questo radunamento

nell’incredulità accadrà prima che la Tribolazione abbia

effettivamente inizio.

Si potrebbe evidenziare un altro punto riguardante il momento di

inizio del periodo della Tribolazione. La Tribolazione inizia con la

firma del Patto dei sette anni, non con il Rapimento. Questo patto è

fatto tra l’Anticristo e i capi di Israele. Quindi, la firma di questo patto

presuppone una dirigenza ebraica dello Stato di Israele. Per poter

firmare un tale patto, prima deve esistere un tale Stato ebraico. Ciò

richiede l’esistenza di uno Stato ebraico prima della Tribolazione.

Così, il 1948 segna un’altra doglia di parto degli ultimi tempi. La

restaurazione dello Stato ebraico è l’adempimento di quelle profezie

che parlavano di un radunamento nell’incredulità in preparazione al

giudizio. E’ un altro avvenimento che porterà alla Tribolazione e che

mette le basi per altri eventi pre-tribolazionali.

C. Gerusalemme sotto il controllo ebraico

Il terzo avvenimento, prima della Tribolazione, riguarda il controllo

ebraico su Gerusalemme. Il fatto che lo Stato ebraico debba esistere

prima della Tribolazione non implica necessariamente il totale

controllo ebraico di Gerusalemme. Dopo la fine della Guerra

d’Indipendenza Israeliana nel 1948-1949, le forze israeliane avevano

il controllo del lato Ovest di Gerusalemme, la nuova sezione ebraica.

La Città Vecchia di Gerusalemme, la città biblica, cadde nelle mani

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NOTE

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della Legione Araba, e fu successivamente annessa al Regno

Hascemita del Giordano. La città di Gerusalemme divenne una città

così divisa e vi rimase per i 19 anni successivi.

Tuttavia, profeticamente parlando, la Città Vecchia di Gerusalemme

doveva cadere sotto il controllo ebraico. Questo può essere dedotto

dalle profezie che riguardano il Terzo Tempio ebraico, anche

conosciuto come il Tempio della Tribolazione.

Ci sono 4 brani della Scrittura che parlano di uno specifico evento in

relazione al Tempio della Tribolazione, che avverrà a metà della

Tribolazione. Eccoli qui di seguito:

Daniele 9:27 Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana,

ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione; e

sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale

distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore».

Matteo 24:15 «Quando dunque avrete visto l'abominazione della

desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi

legge intenda).

2 Tessalonicesi 2:3-4 Nessuno v'inganni in alcuna maniera, perché

quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e prima che

sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della

perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è

chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel

tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando

di essere Dio.

Apocalisse 11:1-2 Poi mi fu data una canna, simile ad una verga. E

l'angelo stando ritto disse: «Alzati e misura il tempio di Dio, l'altare e

quelli che vi adorano, ma tralascia il cortile che è fuori del tempio e

non misurarlo, perché è stato dato ai gentili, ed essi calpesteranno la

santa città per quarantadue mesi.

Tutti questi brani parlano del terzo Tempio ebraico, chiamato il

Tempio della Tribolazione. Ciò che i quattro brani sottolineano è che

il Tempio sarà ricostruito e inizierà a funzionare di nuovo. Tutti questi

versetti presuppongono anche il controllo ebraico, sia dell’area del

Tempio che della Città Vecchia di Gerusalemme.

Nonostante nessuno di questi brani suggerisca un fattore tempo per

determinare quando accadrà, si è chiaramente adempiuto nella Guerra

dei sei giorni, divenendo così la terza doglia di parto. Nonostante la

Guerra dei sei giorni non sia stata predetta dalla Scrittura, lo è stato

certamente ciò che ha comportato. La Guerra dei sei giorni, infatti,

portò all’adempimento delle profezie che riguardavano il controllo

ebraico della Città Vecchia di Gerusalemme. Questo è il terzo grande

evento pre-tribolazionale.

Mentre i primi tre eventi si sono già adempiuti e sono ormai parte

della storia, i prossimi sei eventi pre-tribolazionali sono tutti futuri.

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NOTE

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D. L’invasione dell’alleanza del Nord: Ezechiele 38:1-39:16

1. Esposizione del brano

Ezechiele 38:1-39:16 descrive l’invasione di Israele dal nord e la

conseguente distruzione delle forze d’invasione una volta raggiunta

l’area dei monti d'Israele. Sarà prima necessario guardare i dettagli di

questa invasione e poi procedere con la controversa domanda sul

quando avverrà. Il brano verrà analizzato attraverso le domande: chi,

dove, perché, cosa, come, e quando.

a) L’alleanza: Ezechiele 38:1-6

Per quanto riguarda la domanda sul chi, il profeta fornisce i nomi dei

popoli coinvolti in questa invasione in Ezechiele 38:1-6: La parola

dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: «Figlio d'uomo, volgi la tua faccia

verso Gog del paese di Magog, principe di Rosh, Mescek e Tubal, e

profetizza contro di lui, e di': Così dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io

sono contro di te, o Gog, principe di Rosh, di Mescek e di Tubal. Io ti

farò tornare indietro, metterò uncini nelle tue mascelle e ti farò uscire

con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti vestiti

splendidamente, una grande moltitudine con scudi grandi e piccoli,

tutti maneggianti la spada e con loro la Persia, l'Etiopia e Put, tutti

con scudi ed elmi. Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarmah,

le estreme parti del nord e tutte le sue schiere, molti popoli sono con

te.

Ai versetti 1-4 l’attenzione è centrata su Gog, capo del paese di

Magog. Egli è il principe di Rosh, Mescek e Tubal. Chi sarà Gog lo

sapremo solo al momento dell’invasione, perché “Gog” non è un

nome proprio, ma è il titolo del sovrano di Magog, esattamente come i

termini “faraone”, “kaiser” e “zar”, erano titoli di comando, non nomi

propri. Chiunque comanderà su questa alleanza, al tempo

dell’invasione, sarà il Gog di Ezechiele. L’identificazione di Magog,

Rosh, Mescek e Tubal è determinabile dal fatto che queste tribù

dell’antico mondo occupavano le aree della Russia moderna. Magog,

Mescek, e Tubal erano tra il Mar Nero ed il Mar Caspio, che ai nostri

giorni è la Russia del Sud. Include anche una parte dell’Iran e della

Turchia. Secondo alcuni, le tribù di Mescek, e Tubal più tardi, diedero

i nomi a città che oggi portano il nome di Mosca, la capitale, e

Tobolsk, una delle più grandi città degli Urali in Siberia. Rosh era

quella che oggi è la Russia del Nord. Il nome Rosh è la radice del

termine moderno Russia. Questi nomi, quindi, coprono i territori

moderni del nord e del sud della Russia in Europa, e la Siberia ad est

in Asia. La moderna nazione russa comprende tutte queste aree di

Ezechiele. Come per evitare ogni altro possibile dubbio, il versetto 6

aggiunge che queste vengono da le estreme parti del nord, ripetuto

anche al cap. 38:15 e 39:2. Per Israele, le parti più estreme a nord sono

rappresentate dalla Russia, con Mosca che è quasi in linea verticale

con Israele verso nord. Quindi, la Russia sarà il capo della

confederazione del nord, con Gog come comandante della Russia.

Questa è stata anche la prospettiva rabbinica. Il Commentario

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NOTE

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Artscroll5 sul libro di Ezechiele dichiara: I Gaonim tramandavano una

tradizione secondo la quale questi domini si trovavano veramente in

Russia.

Una tradizione tramandata da Vilna Gaon dice: Quando l’armata

navale russa passerà attraverso il Bosforo (che è sulla via dei

Dardanelli), sarà arrivata l’ora di mettersi gli abiti del Sabato, (in

attesa del ritorno del Messia).

Nella guerra tra Gog e Magog, il Messia, il figlio di Giuseppe, sarà

ucciso e questo porterà al ritorno del Messia, il figlio di Davide.

Ma la Russia non è sola nell’invasione di Israele. E’ parte di una

confederazione di cui è il capo. I versetti 5-6 elencano le nazioni

coinvolte nella confederazione. La Persia, conosciuta ai nostri giorni

come Iran, farà parte della confederazione. L’Iran, una volta pro-

Occidente e pro-Israele, dopo la rivoluzione Islamica di Khomeyni,

divenne anti-Occidente e anti-Israele, e lo sarà di più sotto la sfera

dell’influenza russa. Ad oggi, Israele considera l’Iran come il suo

nemico più pericoloso. Un’altra nazione coinvolta è Cush. C’erano

due luoghi che avevano questo nome, uno era in Mesopotamia (Ge.

2:13), mentre tutti gli altri usi del termine si riferiscono all’Etiopia.

Guardando gli avvenimenti in corso saremmo tentati di identificare

Cush coi paesi della Mesopotamia, Siria e Iraq, ma in coerenza con

l’utilizzo del termine nelle altre parti della Scrittura, si identificherà

con l’Etiopia. Gli avvenimenti correnti non devono mai essere mezzi

di interpretazione della Scrittura, sono invece le Scritture che devono

servire a interpretare gli avvenimenti correnti.

Poi è nominata Put, che non è la Libia (altrimenti il nome utilizzato

sarebbe stato Lub), bensì la Somalia, che confina con l’Etiopia.

Questa è seguita da Gomer, che si trovava nella presente Germania.

Anche questo faceva parte della visione rabbinica. Il Midrash chiama

Gomer, Germania, e questo è anche il modo in cui il Talmud si

riferisce a Gomer. L’ultimo nome è Togarmah, che è l’attuale

Armenia. Il versetto 6 aggiunge la frase molti popoli sono con te.

Questa frase potrebbe semplicemente definire il numero di nazioni già

nominate o potrebbe includere altre nazioni non nominate. Con tutta

probabilità, si vuole far riferimento alla prima opzione.

Per rispondere alla domanda “chi” è coinvolto in questa

confederazione, la risposta è: la Russia con i suoi stati alleati di Iran,

Etiopia, Somalia, Germania e Armenia.

E’ interessante notare che non una singola nazione araba partecipi in

questa invasione. Nonostante alcune delle nazioni qui elencate siano

musulmane, non sono arabe. E’ anche da osservare che queste nazioni

sono geograficamente localizzate sia a nord che a sud di Israele, ma è

la Russia la nazione che controlla e che si allea con gli Stati

5Artscroll è una stampa di traduzioni, libri e commenti da una prospettiva ebreo-ortodossa pubblicata da Mesorah Publications, Ltd., una casa editrice con sede a Brooklyn , New York . I suoi redattori generali sono iRabbiniNosson Scherman e Meir Zlotowitz .

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NOTE

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musulmani, non arabi. L’invasione stessa proviene da nord. Un errore

comune delle interpretazioni precedenti del brano è stato quello di

sostenere che questa sarebbe stata un’invasione comunista. La caduta

del comunismo nell’Europa dell’Est ha fatto sì che molti

abbandonassero l’interpretazione “Russa” del passo. Ma non ce n’è

alcun bisogno. E’ da notare, infatti, che il testo non descrive mai il

tipo di governo del tempo dell’invasione. Non indica se si tratti di una

monarchia, o di un governo socialista, comunista, democratico o

dittatoriale. L’attenzione è incentrata sulla geografia, non sul tipo di

governo. Nonostante i nomi di queste aree geografiche siano cambiati

nei secoli (come ad esempio la Persia in Iran), e potrebbero cambiare

ancora, la geografia stessa rimane intatta. Indipendentemente dai nomi

che porteranno al momento dell’invasione, saranno queste le aree

geografiche coinvolte. Anche se la nazione che guiderà si chiamava un

tempo Unione Sovietica, e più recentemente Repubblica degli Stati

Indipendenti, e tradizionalmente Russia, sarà questo territorio,

qualunque nome abbia in quel tempo, che comanderà l’invasione. Il

commentario ebraico ortodosso Artscroll fa questa osservazione su

Ezechiele 38:2:

“Yerushalayim Megillah 3:9, che traduce Magog come Guitya (o

Gutya,…) i Goti, un gruppo di tribù nomadi che distrussero gli Sciiti e

fecero del territorio Sciita la propria casa.

Considerando che i Goti erano un popolo germanico, l’identificazione

dei discendenti di Magog con i Goti, secondo il Targum Yonasan in

Genesi 10:2, che traduce Magog come Geramemia, che in Bereshit

Rabbah 37:1 è tradotto come Germanya.”

La coppa dell’iniquità russa è quasi piena. Con questa invasione

straboccherà e questo affretterà il giudizio di Dio sulla Russia. E’ Dio

ad avere il controllo, è Lui che porterà avanti l’invasione. Quindi,

mentre studiamo questo brano, dovremmo notare la sovranità di Dio

in questa invasione. Questo sarà il mezzo attraverso il quale Dio

punirà la Russia per i suoi peccati. Il suo peccato chiave è la sua lunga

storia di antisemitismo, un problema che persistete nella Russia di

oggi.

b) L’obiettivo dell’invasione: Ezechiele 38:7-9

La prossima parte del brano risponde alla domanda dove avverrà

questa invasione: Preparati e sii pronto, tu con tutte le tue moltitudini

radunate intorno a te, e sii per loro un guardiano. Dopo molti giorni

tu sarai punito. Negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla

spada, i cui abitanti sono stati raccolti da molti popoli, sui monti

d'Israele, che sono stati per tanto tempo una desolazione; ora essi,

fatti uscire di fra i popoli, abiteranno tutti al sicuro. Tu salirai, verrai

come un uragano, sarai come una nuvola che ricopre il paese, tu con

tutte le tue schiere e molti popoli con te.

Il brano continua a riferirsi a Gog come capo della confederazione (v.

7). Al versetto 8 è detto chiaramente che il luogo preciso nel quale

avverrà l’invasione sarà la Terra di Israele, più precisamente sui monti

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NOTE

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di Israele. Poi il versetto 9 descrive la grandezza dell’invasione

dipingendola come una nuvola temporalesca che copre l’intera Terra.

Ecco un altro brano che dimostra la necessità dell’instaurazione dello

Stato ebraico e di un radunamento nell’incredulità. Israele deve essere

uno Stato prima che questa invasione avvenga. Qualunque sia il punto

di vista adottato, richiede la pre-esistenza di uno Stato ebraico. Inoltre,

Israele in questo brano è radunato nell’incredulità perché soltanto

dopo l’invasione molti si volgeranno verso il Signore. Ecco quindi un

altro brano che necessita di uno Stato ebraico restaurato

nell’incredulità. Il versetto 8 descrive questo Stato ebraico così:

- primo, una terra sottratta dalla spada;

- secondo, una terra raccolta in mezzo a molti popoli;

- terzo, una terra con monti che sono stati per lungo tempo una

desolazione;

- quarto, una terra fatta uscire di fra i popoli.

Ezechiele non sta descrivendo un Israele già esistito nei tempi antichi,

ma tutte queste dichiarazioni sono vere per l'Israele di oggi. Questo è

iniziato ad accadere verso la fine del XIX secolo, culminando con la

fondazione dello Stato nel 1948. Da allora, i luoghi deserti sono stati

ricostruiti e ritrasformati in misura molto maggiore.

c) L’obiettivo di Gog: Ezechiele 38:10-13

La prossima sezione risponde alla domanda perché questa invasione

avviene da parte della Russia: Così dice il Signore, l'Eterno: «In quel

giorno accadrà che ti verranno in mente dei pensieri e concepirai un

malvagio disegno. Dirai: "Io salirò contro questo paese di villaggi

senza mura, andrò contro gente tranquilla che abita al sicuro, che

dimora tutta in luoghi senza mura e non ha né sbarre né porte", per

saccheggiare e fare bottino, per stendere la tua mano contro luoghi

devastati ora ripopolati e contro un popolo raccolto fra le nazioni,

che si è procurato bestiame e ricchezze e dimora sulle alture del

paese. Sceba, Dedan, i mercanti di Tarshish e tutti i suoi leoncelli ti

domanderanno: "Sei venuto per saccheggiare? Hai radunato la tua

moltitudine per fare bottino, per portare via argento e oro, per

prendere bestiame e beni, per fare un grosso bottino?".

Il movente scatenante dell’invasione russa, secondo i versetti 10 e 12,

è il bottino. Ciò che Israele ha, e che la Russia vuole, non è

chiaramente esplicitato, il testo menziona solamente bestiame e beni al

versetto 12 e argento e oro al versetto 13, ma questi sono i termini

generalmente usati nell’Antico Testamento per indicare il bottino di

guerra. Si sono fatte molte speculazioni su cosa possa avere Israele e

che la Russia possa desiderare. Una delle motivazioni più accreditate a

riguardo, è il Mar Morto, che contiene 45 miliardi di tonnellate di

sodio, cloro, solfuri, potassio, calcio, magnesio e bromuro. Ma la

Russia potrebbe ottenere il Mar Morto anche invadendo la Giordania.

Un’altra ragione si incentra sulla crisi del petrolio, che è in

abbondanza in Medio Oriente. Lo scopo dell’invasione potrebbe

essere quella di guadagnare un solido punto d’appoggio in Medio

Oriente. Una presa di potere russa di Israele, le potrebbe garantire un

buon appoggio senza infastidire più di tanto gli Arabi, visto che questi

sarebbero a favore della distruzione di Israele, anche se vorrebbe dire,

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NOTE

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avere l’armata russa in zona. Comunque sia, anche se agli Arabi

piacerebbe vedere Israele distrutta, non guarderebbero con favore a

un’occupazione russa nel Medio Oriente. Sono state suggerite altre

motivazioni, ciononostante il testo non dice niente sul contenuto, ma

sarà il bottino il motivo per cui la Russia invaderà. Qualunque sarà la

ragione pubblica fornita, la vera ragione sarà solo e soltanto il puro

interesse russo. Al versetto 10 è detto che l’invasione sarà premeditata

dalla Russia, che concepirà un malvagio disegno e deciderà di

invadere per il bottino (vv. 12-13).

Al versetto 13, è elencato un secondo gruppo di nazioni che si opporrà

a questa invasione, poiché riconosceranno che si tratterà di

un’invasione a favore del bottino, e null’altro di più. Sceba e Dedan

sono Stati che si trovano nell’Arabia del Nord, e ciò dimostra che

almeno una parte degli Stati arabi non gradirà la presenza russa nel

Medio Oriente. Un’altra nazione nominata è Tarshish, seguito dalla

frase e tutti i suoi leoncelli. Questa è una frase idiomatica ebraica che

significa “tutte le nazioni che sono venute fuori da Tarshish”. La

Revised Standard Version6 traduce questa frase idiomatica con tutti i

villaggi, avvicinandosi così di più al vero significato. Ma mentre

l’espressione è chiara, la vera questione verte intorno alla reale

identità di Tarshish dalla quale emergono altre nazioni. Esistono tre

luoghi conosciuti nella storia con questo nome. Uno si trovava nella

costa Est dell’Africa, il luogo esatto è sconosciuto, ma quest’area in

particolare non ha generato altre nazioni. Il secondo luogo era in

Spagna, collocato nella città di Tiro. Se questo fosse il Tarshish di

Ezechiele, le nazioni generate includerebbero l’America Centrale ed il

Sud America, ad eccezione del Brasile. La terza località era in

Inghilterra, e se fosse stato quello che si intendeva per Tarshish,

includerebbe gli Stati Uniti d’America, il Canada, l’Australia, la

Nuova Zelanda, e altre moderne democrazie occidentali. Potrebbe

anche includere la Repubblica delle Nazioni Britanniche. Se

potessimo raggiungere una conclusione dall’uso che Ezechiele ne fa in

altre parti, l’identificazione dovrebbe essere la Spagna e il mondo di

lingua spagnola dell’emisfero occidentale. Visto che la Spagna è stata

in un qualche modo coinvolta nella colonizzazione e nella scoperta

delle coste del Nord America, potrebbe includere anche gli USA. Ma

storicamente la Spagna non può essere associata agli USA come può

esserlo l’Inghilterra. A prescindere dall’esattezza dell’identità di

Tarshish, è da questo gruppo che scaturirà una protesta, che comunque

sia, non andrà oltre il livello di protesta. La Russia riuscirà

nell’invasione, ma sarà poi sconfitta senza l’aiuto di coloro che

avevano protestato.

d) L’obiettivo di Dio: Ezechiele 38:14-16

L’invasione è descritta come già iniziata e risponde ulteriormente alla

domanda sul “perché”, ma questa volta fornisce la prospettiva di Dio:

6 La Bibbia Revised Standard Version è la versione riveduta nel 1952 della American Standard Version (ASV).

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Perciò, figlio d'uomo, profetizza e di' a Gog: Così dice il Signore,

l'Eterno: In quel giorno, quando il mio popolo d'Israele dimorerà al

sicuro, non lo saprai tu? Verrai dalla tua dimora, dalle estreme parti

del nord, tu e molti popoli con te, tutti a cavallo, una grande

moltitudine e un potente esercito. Salirai contro il mio popolo

d'Israele, come una nuvola che copre il paese. Questo avverrà negli

ultimi giorni: ti condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi

conoscano, quando sarò santificato in te davanti ai loro occhi, o

Gog».

Ai versetti 14-16a, l’invasione inizia e l’esercito confederato ricopre la

terra come una nuvola tempestosa, in enormi nugoli. Quindi, si

realizza un iniziale successo da parte della Russia. Al versetto 16b, è

spiegato il motivo per cui Dio permette l’invasione, in

contrapposizione alle ragioni fornite dalla Russia nei versetti

precedenti. Il Suo obiettivo è poter essere santificato agli occhi delle

nazioni, alla luce di quello che accadrà.

e) La distruzione degli invasori: Ezechiele 38:17-23

Avendo descritto lo scopo di Dio, in Ezechiele 38:17-23 è data la

risposta alle domande “cosa” e “come”: Così dice il Signore, l'Eterno:

«Non sei tu quello di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei

servi i profeti d'Israele, i quali per anni, in quei giorni, profetizzarono

che ti avrei fatto venire contro di loro? Ma avverrà in quel giorno, nel

giorno in cui Gog verrà contro la terra d'Israele», dice il Signore,

l'Eterno, «che il mio furore mi salirà alle narici. Nella mia gelosia e

nel fuoco della mia ira, io dichiaro che in quel giorno ci sarà

certamente un grande scuotimento nel paese d'Israele: davanti a me

tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie della

campagna, tutti i rettili che strisciano sul suolo e tutti gli uomini che

sono sulla faccia della terra; i monti saranno rovesciati, i luoghi

scoscesi crolleranno e tutte le mura cadranno al suolo. Io chiamerò

contro di lui la spada su tutti i miei monti», dice il Signore, l'Eterno,

«la spada di ognuno si volgerà contro il proprio fratello. Eseguirò il

mio giudizio su di lui con la peste e col sangue e farò piovere su di lui,

sulle sue schiere e sui molti popoli che sono con lui, pioggia

scrosciante, pietre di ghiaccio, fuoco e zolfo. Così mi magnificherò e

mi santificherò e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, e

riconosceranno che io sono l'Eterno».

Per rispondere alla domanda “cosa”, con l’invasione russa d’Israele, la

coppa dell’iniquità è piena, poiché la pupilla dell’occhio di Dio è stata

toccata e la moglie dell’Eterno è stata violata, suscitando l’ira di Dio

così che, nei versetti 17-18, Egli scende in giudizio contro l’esercito

invasore per distruggerlo. Questo è seguito dalla risposta alla domanda

sul “come” l’armata occupante è distrutta. Sono elencate diverse

cause:

- un terremoto (vv. 19-20);

- una guerra civile che scoppierà tra gli stessi soldati che invaderanno

(v. 21);

- peste, sangue, diluvi, grandinate di ghiaccio, fuoco, e zolfo (v. 22).

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Saranno queste cose che distruggeranno totalmente l’armata occupante

senza l’aiuto di altre nazioni, quindi l’obiettivo di Dio sarà raggiunto.

Al versetto 23, Dio è veramente santificato agli occhi di molti.

f) Il luogo della distruzione: Ezechiele 39:1-6

Ci sono quattro regole di base dell’interpretazione come formulate dal

Dr. David L. Cooper, l’ormai scomparso fondatore e direttore della

Biblical Research Society.

- La prima è La regola d’oro dell’interpretazione, e dichiara che tutti i

brani biblici devo essere intesi esattamente come si leggono, a meno

che non ci sia qualcosa nel testo che indichi che debba essere preso

in altra maniera. Questo punto getta il fondamento per le basi delle

altre tre.

- La seconda, La legge del doppio riferimento, osserva che spesso un

passo, o un blocco della Scrittura, parli di due persone o di due

eventi diversi, separati da un lungo periodo di tempo, che si fondono

in un’unica immagine. L’intervallo di tempo non è presentato nel

testo stesso.

- La terza, La legge della ricorrenza, descrive come in alcuni passi

della Scrittura esista un racconto di un avvenimento seguito da un

secondo racconto dello stesso evento che fornisce più dettagli al

primo; quindi, coinvolge spesso due blocchi della Scrittura.

- La quarta è La regola del contesto, che dice che un testo tolto dal suo

contesto è un pretesto. Messo in maniera più semplice, un versetto

può significare quello che significa solo nel proprio contesto e non

deve essere estrapolato da esso.

Questo brano segue la regola della ricorrenza in quanto fornisce

ulteriori dettagli alle informazioni trovate nel capitolo 38.

In Ezechiele 39:1-5 si ha un’ulteriore descrizione dell’invasione e

della sua conseguente distruzione: «Tu, figlio d'uomo, profetizza

contro Gog e di': Così dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro

di te, principe di Rosh, di Mescek e di Tubal. Ti farò tornare indietro,

ti alletterò, ti farò salire dalle estreme parti del nord e ti condurrò sui

monti d'Israele. Scuoterò l'arco dalla tua mano sinistra e ti farò

cadere le frecce dalla mano destra. Cadrai sui monti d'Israele, tu con

tutte le tue schiere e con i popoli che sono con te; ti darò in pasto agli

uccelli rapaci, agli uccelli d'ogni specie e alle bestie dei campi.

Cadrai in aperta campagna, perché io ho parlato», dice il Signore,

l'Eterno.

Le nuove informazioni si trovano ai versetti 2 e 4 dove è detto che le

armate cadranno esattamente sui monti d'Israele, i quali prolungano la

lunghezza del centro dello stato, a partire dalla punta più a sud della

Vallata di Jezreel nella città di Jenin in Galilea (la En-Gannim

biblica), continuando fino a sud, fino a giungere a un punto a nord di

Beersheba, nel Negev. Esse contengono le famose città bibliche di

Dothan, Sichem, Samaria, Silo, Bethel, Ai, Rama, Betlemme, Ebron,

Debir, ma soprattutto Gerusalemme, che sembra essere l’obiettivo di

questo esercito.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Abbiamo così un altro esempio di come la Guerra dei sei giorni sia

stata parte integrante dell’adempimento della profezia. Fino a quel

momento, cioè la Guerra dei sei giorni del 1967, tutti i monti di

Israele, fatta eccezione per un piccolo corridoio nella parte di

Gerusalemme Ovest, erano interamente nelle mani degli Arabi

giordani. Dal 1967, le montagne di Israele sono tornate in Israele,

ponendo così le basi per l’adempimento di questa profezia.

Un’altra cosa da notare è l’errata traduzione del versetto 2 della Bibbia

King James7. Essa indica che un sesto dell'esercito che invaderà sarà

lasciato in vita. Questo non lo troviamo nel testo ebraico e non è stato

tradotto in questo modo nelle seguenti traduzioni. La verità è che

l'intero esercito sarà distrutto una volta invaso Israele e non ne rimarrà

niente, nemmeno un sesto.

In Ezechiele 39:6 è aggiunto un altro aspetto dell’invasione russa:

«E manderò fuoco su Magog e su quelli che abitano sicuri nelle isole,

e riconosceranno che io sono l'Eterno.”

Non solo l’esercito russo e quello dei suoi alleati sarà distrutto in

Israele, ma la Russia stessa sarà devastata da una pioggia di fuoco,

causando la distruzione di gran parte della nazione. A causa di tutto

ciò la Russia cesserà di essere una potenza economica mondiale.

g) La santificazione del nome di Dio: Ezechiele 39:7-8

Questi versetti aggiungono che non solo il nome di Dio sarà

santificato tra le nazioni gentili, ma anche in Israele: Così farò

conoscere il mio santo nome in mezzo al mio popolo d'Israele e non

lascerò più profanare il mio santo nome, e le nazioni riconosceranno

che io sono l'Eterno, il Santo in Israele. Ecco, la cosa avverrà e si

compirà», dice il Signore, l'Eterno; «questo è il giorno di cui ho

parlato.

Avverrà perciò un risveglio in Israele, che permetterà a molti Ebrei di

volgersi verso il Signore.

h) I sette anni di fiamme: Ezechiele 39:9-10

Il resto di Ezechiele 39 descrive il gran finale dell’invasione. Ai

versetti 9-10 dichiara che ci vorranno sette anni per smantellare tutto

l’equipaggiamento militare abbandonato, che sarà riutilizzato come

combustibile: Allora gli abitanti delle città d'Israele usciranno,

daranno fuoco e bruceranno armi, scudi grandi e piccoli, mazze e

lance, e con queste faranno fuoco per sette anni. Non dovranno

prendere legna dalla campagna e neppure tagliarne nelle foreste,

perché faranno fuoco con quelle armi, così spoglieranno quelli che li

7La King James Bible Version (KJV) è la traduzione della Bibbia in inglese per eccellenza. Commissionata dal re inglese Giacomo I e pubblicata nel 1611, ebbe un impatto notevole sull'intera lingua e letteratura inglese, perché per suo mezzo si ottenne ciò che si definisce la standardizzazione della lingua. E’ tutt’oggi una delle versioni più lette nei paesi anglofoni, sia nella sua forma originale che nelle varie versioni rivedute. Nonostante l’impegno dei suoi 47 traduttori, non è esente da errori; quello riportato dall’autore ne è un chiaro esempio.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

spogliavano e prederanno quelli che li predavano», dice il Signore,

l'Eterno.

i) I sette mesi di sotterramento: Ezechiele 39:11-16

Infine, nei versetti 11-16, si ha una descrizione del sotterramento dei

morti che durerà sette mesi: «In quel giorno avverrà che darò a Gog,

là in Israele un luogo per sepoltura, la valle di Abarim, a est del

mare; essa ostruirà il passaggio ai viandanti, perché là sarà sepolto

Gog con tutta la sua moltitudine; e quel luogo sarà chiamato la Valle

di Hammon-Gog. La casa d'Israele, per purificare il paese,

impiegherà ben sette mesi a seppellirli. Li seppellirà tutto il popolo

del paese, ed essi acquisteranno fama il giorno in cui mi

glorificherò», dice il Signore, l'Eterno. «Sceglieranno degli uomini

che percorreranno in continuazione il paese per seppellire, con l'aiuto

dei viandanti, i corpi di quelli che sono rimasti sulla superficie della

terra, per purificarla; alla fine dei sette mesi faranno questa ricerca.

Chiunque percorrerà il paese, al vedere un osso d'uomo, vi porrà

vicino un segno indicatore, finché i seppellitori non lo seppelliranno

nella Valle di Hammon-Gog. Hamonah sarà pure il nome di una città.

Così purificheranno il paese.

Il luogo della sepoltura sarà in una delle vallate ad est del Mar

Mediterraneo (v. 11), che dovrebbe essere collocata nella Valle del

Giordano sopra il Mar Morto, dal quale prenderà il nome. Ci vorranno

sette mesi per compiere questo lavoro (vv. 12-13). Poiché le armi

saranno distrutte sui monti di Israele, molti dei corpi cadranno nei

crepacci rendendone difficile il ritrovamento, perciò saranno impiegati

dal governo accorgimenti speciali, per recuperare, in sette mesi, i corpi

e poterli seppellire nella vallata speciale (vv. 14-15). Sarà costruita

una nuova città, che guarda verso il cimitero, e sarà chiamata

Hamonah, che significa “moltitudine” (v. 16).

Questi sette mesi di sepoltura e sette anni di rogo sono fondamentali

per determinare “quando” avverrà l’invasione. Ogni visione per essere

corretta deve soddisfare i requisiti di questi sette mesi e sette anni.

2. Il tempo dell’invasione

La domanda più controversa è il “quando”: quando secondo la

cronologia profetica accadrà questo evento? Ovviamente, da come è

collocato questo evento nell’opera, l’autore colloca l’invasione russa

un po’ di tempo prima della Tribolazione.

a) Osservazioni di base

Nel determinare il problema del quando, si possono trovare alcuni

indizi nel testo. In Ezechiele 38:8, 11-12, e 14, l’invasione avverrà

quando:

- primo, Israele sarà nuovamente uno Stato;

- secondo, quando i luoghi desolati nei secoli passati saranno

nuovamente abitati;

- terzo, Israele dimorerà in villaggi senza mura, una buona descrizione

dei moderni kibbutz;

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

- quarto, quando Israele dimorerà al sicuro. Come vedremo in seguito,

in nessuna parte del testo è detto che Israele vivrà in pace. E’ scritto

piuttosto che Israele vivrà in sicurezza, nel senso di “fiducioso”, a

prescindere che sia in uno stato di guerra o di pace.

Non c’è niente nelle varie descrizioni di Israele date in questo brano

che non sia vero di Israele oggi. Infatti, per la condizione che riveste

Israele oggi, soddisfa pienamente tutti i requisiti dati nella descrizione

del brano. Da questo punto di vista, l’invasione può avvenire in

qualsiasi momento, anche poco tempo prima della Tribolazione.

Inoltre, bisogna prendere in considerazione il problema dei sette anni

e sette mesi per risolvere la questione del “quando”.

Ci sono quattro visuali dominanti riguardo a quando avverrà

l’invasione; saranno prima analizzate le visioni opposte insieme alle

caratteristiche generali e poi saranno seguite dalle obiezioni mosse al

riguardo. Quindi, concludendo, saranno fornite le ragioni per cui

sarebbe meglio collocare questa invasione prima del periodo della

Tribolazione. Le obiezioni rivolte a tale visione riceveranno una

risposta.

b) La visione mid-tribolazionista

La prima delle visuali, sostenuta da alcuni dei più importanti

insegnanti di profezia biblica, inserisce questa invasione a metà del

periodo della Tribolazione. Il motivo per cui la collocano a metà è

duplice. Essi attribuiscono il dimorare al sicuro a un tempo di pace

risultante dal patto tra Israele e l’Anticristo, Daniele 9:27, e

identificano questa invasione con quella da parte del re del nord di

Daniele 11:40.

Ci sono comunque delle obiezioni da muovere contro questa visuale.

- Primo, il termine “dimorare al sicuro” come verrà dimostrato in

seguito, non necessariamente deve indicare una condizione di pace.

- Secondo, è difficile comprendere perché Dio dovrebbe intervenire

a questo punto in favore di Israele e, subito dopo, permettere agli

eventi della seconda metà della Tribolazione di iniziare, i quali

provocherebbero gravi danni a Israele.

- Terzo, coloro che sostengono questa posizione concordano che gli

eventi descritti in Daniele 11:40 avverranno a metà della

Tribolazione, identificando erroneamente il re del nord di Daniele

11:40 con il Gog di Ezechiele 38:1-39:16. Tutto il libro di Daniele

fa riferimenti al re del sud e al re del nord, e sistematicamente, il

primo è associato all’Egitto, compreso il riferimento al versetto 40.

Il secondo è solitamente associato alla Siria, tranne quando gli

esponenti di questa visuale arrivano al versetto 40, nel quale

attribuiscono il riferimento alla Russia identificandolo così con

Ezechiele 38 e 39. Ciononostante, contesto e coerenza

richiederebbero che il riferimento fosse applicato alla Siria.

L’invasione di Daniele 11:40 è diversa da quella di Ezechiele 38 e

39. Collegare il re del nord in tutto il libro di Daniele alla Siria, per

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

fare di Daniele 11:40 l’unica eccezione, per poi poterlo connettere

all’invasione russa, e collocare quest’ultima a metà della

Tribolazione, è un caso di esegesi inconsistente e sbagliata.

- Quarto, questa visuale non riesce neanche a risolvere il problema

dei sette mesi e sette anni, in quanto sarebbe necessario che i sette

mesi di seppellimento avvenissero durante la seconda metà della

Tribolazione, periodo di fuga per gli Ebrei durante il quale non

riusciranno neanche a seppellire i loro propri morti, figuriamoci

quelli dei Russi. Lo Stato ebraico a metà della Tribolazione non

potrà permettersi né sette mesi di seppellimento, né la costruzione

di una nuova città. Per ciò che riguarda i sette anni di rogo, questa

visuale implicherebbe che gli Ebrei dovrebbero bruciare le armi

durante la seconda metà della Tribolazione, mentre stanno

fuggendo via da Israele. Dovrebbero anche continuare a bruciarli

per altri 3 anni e mezzo durante il Millennio, il che sarebbe

incompatibile con la purificazione della Terra da parte del Messia e

il rinnovamento che ne risulterà. I problemi che gli Ebrei dovranno

affrontare durante la seconda metà della Tribolazione dovrebbero

suscitare in loro il desiderio di provare a preservare e salvaguardare

quelle armi piuttosto che bruciarle.

c) La visuale post-tribolazionista/Armagheddon

Una seconda visuale molto diffusa è quella che sostiene che

l’invasione avverrà alla fine del periodo della Tribolazione, in quanto

identificano detta invasione con la battaglia di Armagheddon. Poiché

la battaglia di Armagheddon avverrà realmente alla fine della

Tribolazione, e poiché i fatti di Ezechiele 38-39 sono visti dai suoi

sostenitori come parte di essa, essi hanno anche concluso che

l’invasione russa avverrà alla fine della Tribolazione.

Tuttavia, questa visione contiene diversi problemi. L’obiezione chiave

risiede nella chiara distinzione che c’è tra l’invasione di Ezechiele 38-

39 e Armagheddon.

- In Ezechiele, sono menzionati alleati ben definiti e limitati nel

numero mentre le altre nazioni si oppongono. Nella battaglia di

Armagheddon, tutte le nazioni si sono alleate contro Gerusalemme,

senza eccezioni.

- L’invasione di Ezechiele avviene dal nord, mentre l’invasione di

Armagheddon avviene da tutto il mondo.

- Lo scopo dell’invasione russa è prendere il bottino, mentre lo scopo

della battaglia di Armagheddon è distruggere tutti gli Ebrei.

- Nell’invasione di Ezechiele c’è chi protesta, mentre nella battaglia di

Armagheddon non ci sono proteste, poiché sono coinvolte tutte le

nazioni.

- L’invasione di Ezechiele è interrotta dagli spasmi della natura,

mentre l’invasione di Armagheddon è interrotta dalla personale

Seconda Venuta del Messia.

- L’invasione di Ezechiele si interrompe sulle montagne di Israele,

mentre la battaglia di Armagheddon si conclude nell’area tra Petra e

Gerusalemme.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

- L’invasione russa avviene mentre Israele vive nella sua Terra, in

sicurezza, la battaglia di Armagheddon avviene mentre Israele è in

fuga e si sta nascondendo.

Questa visuale, inoltre, non riesce a risolvere il problema dei sette

mesi e dei sette anni, poiché entrambi dovrebbero prolungarsi nel

Millennio per adempiersi. Di nuovo, non è in accordo con altre

rivelazioni riguardanti il Regno, il quale inizierà con un mondo

completamente purificato.

d) La visione dell’interludio

Una terza visione colloca questa invasione nell’interludio tra la

Tribolazione e il Millennio. Alla base di questa posizione sta la

supposizione che ci sarà un certo lasso di tempo dopo la Seconda

Venuta del Messia e dopo che Israele sarà restaurato, ma prima che il

Regno sia effettivamente instaurato.

Ci sono tuttavia delle obiezioni da muovere a questa visione. In primo

luogo, è una visione basata su una supposizione, che prevede un

intervallo temporale tra la Seconda Venuta e l’instaurazione del

Regno Milleniale. Il fatto che ci sarà un interludio è facilmente

accettabile, poiché ci sarà un certo numero di cose che si dovranno

realizzare prima dell’effettiva instaurazione del Millennio, come per

esempio il giudizio dei gentili e la risurrezione dei santi dell’Antico

Testamento e della Tribolazione. Ci sarà, certamente, un interludio.

Il problema è invece che se questa visione fosse vera, questo periodo

dovrebbe durare sette anni, mentre Daniele 12:12, lo limita a soli 75

giorni. La seconda parte della Tribolazione è scritto che durerà 42

mesi o 1260 giorni, che è l’equivalente di 3 anni e mezzo. Daniele

12:7 si riferisce a questo come un tempo, dei tempi e la metà di un

tempo. Daniele12:11 dichiara che ci sarà un totale di 1290 giorni,

durante il quale il Tempio sarà profanato. In altre parole, la

profanazione del Tempio sarà prolungata per altri 30 giorni oltre il

periodo dei 3 anni e mezzo. Ciononostante, in Daniele 12:12 a coloro

che riusciranno ad arrivare al 1335esimo giorno, 45 giorni in più, è

promessa una benedizione unica, che sarà niente di meno che il

Millennio. Che molti non riusciranno ad arrivare fino a quel giorno è

chiaro da altri brani della Scrittura, poiché verranno uccisi

nell’interludio, ma questo sarà limitato a solo 75 giorni, e non è un

tempo sufficiente per adempiere tutti gli avvenimenti di Ezechiele.

In secondo luogo, il problema principale di questa visuale è che manca

di dare una risposta soddisfacente al problema dei sette mesi e sette

anni. Sette mesi di sotterramento equivalgono a un totale di 210

giorni, ciò implicherebbe che il sotterramento dovrebbe continuare per

almeno altri 135 giorni nel Millennio, in base a quando avverrà

l’invasione durante l’interludio.

Tutto ciò non è però coerente con quello che la Scrittura descrive

copiosamente riguardo al Millennio e riguardo a Israele. Bisognerebbe

inoltre aggiungere i sette anni del rogo delle armi, cosa che rende

questa visuale impossibile.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

e) La visione post-millenarista

Una quarta visuale colloca l’invasione dell’alleanza del nord alla fine

del Millennio, identificando questa invasione con quella nominata in

Apocalisse 20:7-9.

Ci sono comunque due obiezioni importanti da muovere contro tale

visuale. La prima è che l’invasione di Ezechiele viene dal nord,

mentre l’invasione di Apocalisse proviene da ogni parte del mondo.

La seconda è che questa visione non risponde al problema dei sette

mesi e dei sette anni. La terra sarà distrutta poco dopo l’invasione

descritta in Apocalisse, non concedendo né tempo, né luogo per i sette

mesi di seppellimento o i sette anni di fuoco. Tutto ciò richiederebbe

che il seppellimento e il rogo continuassero nell’ordine Eterno.

f) La visione pre-tribolazionista

La quinta visione è quella dell’autore e sostiene che l’invasione russa

avverrà prima che la Tribolazione abbia realmente inizio. Dal testo di

Ezechiele 38:1-39:16 si arriva alle seguenti conclusioni:

- lo Stato di Israele sarà istaurato prima della Tribolazione e vivrà in

sicurezza;

- la confederazione russa invaderà Israele durante detto tempo di

sicurezza prima della Tribolazione;

- la confederazione sarà distrutta in Israele prima della Tribolazione.

(1) Elementi a favore

Ci sono diversi punti a favore di questa visuale.

Prima cosa, la descrizione di Israele trovata nel brano coincide bene

con la situazione attuale, con l’instaurazione dello Stato avvenuta

prima della Tribolazione. Ezechiele 38:8 dichiara che Israele è un

paese sottratto alla spada. Dopo 1900 anni, 46 invasioni, la Guerra

d’Indipendenza, Israele è nuovamente ebrea e libera dalla

dominazione straniera. Una nazione è raccolta tra molti popoli e

nazioni (Ez. 38:8-12). Gli Ebrei residenti in Israele ad oggi

provengono da 80-90 diverse nazioni. I luoghi deserti sono ora abitati

(Ez. 38:8-12). Gli Israeliani oggi stanno ricostruendo i luoghi antichi e

li stanno trasformando in paesi e città moderne. Essi abitano al sicuro

(Ez. 38:11-14), è un’espressione spesso mal interpretata nel senso di

“abitano in pace”, ma che non è giustificabile con la radice del termine

ebraico batach. La forma nominale della radice significa “sicurezza”,

ma non una sicurezza dovuta a uno stato di pace, bensì una sicurezza

dovuta alla fiducia nella propria forza. L’esercito israeliano ha

combattuto quattro grandi guerre dalla sua fondazione vincendole ogni

volta con facilità. Israele oggi è sicura, fiduciosa nelle capacità di

difesa del proprio esercito contro l’invasione degli altri stati arabi.

Pertanto Israele sta dimorando al sicuro. Al versetto 11, Israele dimora

in villaggi senza mura (Ez. 38:11), che ben descrive il sistema

moderno dei kibbutzim in Israele.

Seconda cosa, la Russia a oggi, prima della Tribolazione e nonostante

la caduta del comunismo, rimane una delle maggiori potenze

mondiali. La sua ascesa al potere coincide con il ristabilimento di

Israele in seguito alla Seconda guerra mondiale.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Terza cosa, questa visione riesce a rispondere meglio al problema dei

sette mesi e dei sette anni. Posizionando l’invasione all’inizio della

Tribolazione non si pone il problema dei sette mesi, ma si creano

problemi con i sette anni, poiché vorrebbe dire porli in un tempo in cui

Israele sarebbe in fuga e non avrebbe tempo per finire di bruciare le

armi.

- La visione della mid-tribolazionista ha problemi sia con i sette mesi

sia con i sette anni. I sette mesi si estenderebbero nella seconda

metà della Tribolazione, in un tempo in cui Israele dovrà già

occuparsi dei propri morti, figurarsi di quelli russi. I sette anni

dovrebbero estendersi per tutto il resto della Tribolazione e per altri

3 anni e mezzo nel Millennio, non essendo più coerente con la

visione biblica del Millennio. Inoltre, Israele avrebbe bisogno delle

armi nella seconda parte della Tribolazione.

- La visione post-tribolazionista ha problemi sia con i sette mesi che

con i sette anni, poiché entrambi si estenderebbero nel Millennio.

- La visione dell’Interludio o dell’inizio del Millennio ha problemi

sia con i sette mesi che i sette anni, poiché entrambi dovrebbero

estendersi nel Millennio dato che l’Interludio dura soltanto 75

giorni.

- La visione post-millenarista ha problemi sia con i sette mesi che

con i sette anni. Seppellire per 7 mesi in vista di una risurrezione

imminente sembra inutile e inoltre i sette anni dovrebbero

estendersi nell’Ordine Eterno, un’impossibilità vista la creazione di

una terra interamente nuova.

Quindi, la visione pre-tribolazionista è l’unica visione che non crei

problemi né con i sette mesi, né con i sette anni. Gli Ebrei

continueranno a dimorare nella Terra di Israele dopo l’invasione e

rimarranno lì fino alla metà della Tribolazione, non costituendo alcun

problema per i sette mesi di sotterramento. Non creano problemi

neanche i sette anni poiché inizierebbero prima della Tribolazione e

potrebbero estendersi fino a metà della tribolazione, se fosse

necessario. Secondo questa visione, l’invasione dovrebbe avvenire

almeno 3anni e mezzo o più prima dell’inizio della Tribolazione.

Ecco i punti di forza di questa quinta visone nel particolare, alla quale

sono state mosse delle obiezioni che dovranno ora ricevere risposta.

(2) Obiezioni

Un’obiezione sostiene che il brano di Ezechiele 38 e 39 si trova nella

sezione della restaurazione di Ezechiele.La risposta è che è vero, ma

quale restaurazione? La restaurazione parziale nell’incredulità o la

restaurazione in fede? Sembrerebbe essere quella parziale

nell’incredulità. La fede inizia in Israele solo dopo questa invasione.

La cronologia del Libro di Ezechiele è difficilmente un problema per

questa visione. La restaurazione in fede è coperta da Ezechiele 40-48.

La seconda obiezione, quella maggiormente usata, sostiene che

l’espressione “dimorare al sicuro” o “in sicurezza”, così com’è

solitamente usata nell’Antico Testamento, si riferisca alla pace

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

milleniale e alla sicurezza, ovvero a ciò che Israele non riceverà prima

della Tribolazione. Questa è tuttavia un’esagerazione. E’ vero che il

termine “dimorare al sicuro” è usato per la vita nel Millennio, ma è

altresì vero che è utilizzato con questa accezione solo nella minoranza

dei casi, non nella maggioranza. La dimostrazione, a titolo di esempio,

la troviamo nei riferimenti della seguente lista di referenze: Levitico

25:18-19; Deutronomio 12:10; I Samuele 12:11; I Re 4:25; Salmo 4:8;

16:9; Proverbi 1:33; 3:23, 29; Isaia 47:8; Geremia 49:31 e Sofonia

2:15. La referenza in Geremia è particolarmente significativa poiché

utilizza la stessa identica frase che si trova in Ezechiele 38:11. Questa

frase, difatti, è utilizzata più per i contesti non-milleniali piuttosto che

per quelli milleniali.

La terza obiezione sostiene che questa visuale contraddice la dottrina

dell’imminenza. Dichiarare che qualcosa debba precedere la

Tribolazione non equivale a dire che debba precedere il Rapimento, a

meno che non sia ulteriormente aggiunto che è il Rapimento a dare

inizio alla Tribolazione. Tuttavia ciò che dà inizio alla Tribolazione

non è il Rapimento, bensì la firma del Patto dei sette anni e nient’altro.

La visione pre-tribolazionista afferma che l’invasione avverrà prima

della firma del Patto dei sette anni, senza intaccare alcuna

argomentazione riguardante l’imminenza, poiché il Rapimento

potrebbe avvenire anche prima. Questa visione non dichiara che

l’invasione avverrà prima del Rapimento, asserisce soltanto che

avverrà prima della Tribolazione. Il Rapimento è sia imminente che

pre-tribolazionale. Tutto ciò significa che il Rapimento può accadere

in qualsiasi momento tra adesso e la firma del Patto dei sette anni, ma

non significa che il Rapimento darà inizio alla Tribolazione. Quindi

dire che l’invasione inizi prima della Tribolazione non nega il

concetto d’imminenza, poiché non è il Rapimento a dare inizio alla

Tribolazione. Un altro modo per dimostrarlo è utilizzando le seguenti

domande:

- “Il Rapimento sarebbe potuto avvenire prima del 1948?” La

risposta è “sì”, perché il Rapimento è imminente.

- Tuttavia, alla domanda “La Tribolazione sarebbe potuta iniziare

prima del 1948?” La risposta è “no”, poiché non sussisteva alcuno

Stato ebraico, né alcun governo, che avrebbe potuto firmare il patto

che avrebbe dato inizio alla Tribolazione.

Credere che Israele avrebbe dovuto essere istituito prima della

Tribolazione, non è mai stato argomento di discussione contro

l’imminenza, né lo è il credere che l’invasione avverrà prima della

Tribolazione. L’autore del libro è convinto di un Rapimento pre-

tribolazionale e crede che il Rapimento sia imminente. Il credere che

l’invasione russa avverrà prima della Tribolazione non distrugge in

alcun modo l’argomento dell’imminenza poiché non è il Rapimento a

iniziare la Tribolazione.

La quarta obiezione si domanda come potrebbe Israele apostatare così

presto dopo il risveglio spirituale vissuto come nazione.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Ma il problema vero è: perché questo dovrebbe costituire un

problema? Una cosa del genere è accaduta spesso nella storia

dell’Antico Testamento.

Infatti, subito dopo i numerosi miracoli dell’Esodo e il riconoscimento

di Dio del Sinai, si è verificato un caso di apostasia fulminante; così

come dopo i risvegli avvenuti al tempo di Ezechia e Giosia. Accadde

la stessa cosa a Ninive, la città si era pentita grazie alla predicazione di

Giona, ma subito dopo apostatò. Essendo già accaduto in precedenza,

se accade di nuovo, non costituisce un problema.

La quinta obiezione dichiara che l’evento accadrà negli “ultimi giorni”

e negli “ultimi anni”. Questi termini, tuttavia, devono essere applicati

semplicemente all’intero periodo della fine dei tempi, quando la

profezia sarà nuovamente adempiuta e perciò può essere facilmente

applicata ai giorni conclusivi del Tempo della Chiesa. Ciononostante,

l’obiezione è in realtà basata sulla falsa assunzione che questa visuale

si attenga a una posizione di pre-rapimento, che non è vera. Questa

posizione sostiene che l’invasione avverrà prima della Tribolazione,

non necessariamente prima del Rapimento.

La sesta ed ultima obiezione sostiene che Israele non otterrà alcun

diritto sulla Terra palestinese, né alcun diritto di ritornarvi fino alla

firma del patto con l’Anticristo. I sostenitori di questa opinione,

basandosi su quanto detto, e avendo confusione su ciò che dichiara

realmente la visuale corrente, continuano dicendo che la presente

visuale dovrebbe sostenere che il patto dovrà essere firmato prima del

Rapimento. E’ già stato dimostrato che questa visuale non colloca

l’invasione prima del Rapimento. In realtà, questa obiezione è

alquanto ridicola. In che modo il patto con l’Anticristo potrebbe dare

agli Ebrei più diritti di tornare, rispetto a quanto stabilito dalle Nazioni

Unite? Israele possiede già i diritti sulla Terra palestinese, e li

possiede sin dal giorno in cui Dio fece il patto con Abrahamo. Nel

1948 inoltre, le Nazioni Unite riconoscendo lo Stato di Israele, hanno

dato agli Ebrei il diritto di tornare; e gli Ebrei stanno tornando. Il

diritto di tornare per Israele non si baserà sul patto con l’Anticristo, né

tanto meno sul pieno riconoscimento delle Nazioni Unite. Il diritto che

Israele ha sulla Terra palestinese trae le sue origini dal Patto

Abrahamitico. Le Scritture predicono un radunamento nell’incredulità,

prima della Tribolazione, in preparazione al giudizio. E’ Dio che sta

muovendo ogni cosa, ed è Dio che sta riportando gli Ebrei in Terra

palestinese, motivo sufficiente per garantire a Israele il diritto sulla

Terra. Un patto con l’Anticristo difficilmente darà a Israele il diritto di

ritorno. Israele è già tornata nella Terra prima della Tribolazione, e

quindi, questa invasione potrebbe avvenire prima della Tribolazione.

L’autore del libro, da tutto ciò, conclude che la visione pre-

tribolazionista sia la migliore tra tutte. L’invasione russa è un’altra

doglia di parto che avverrà prima dell’inizio della Tribolazione.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

E. Un unico governo mondiale

I prossimi tre avvenimenti si trovano in Daniele 7:23-24: Ed egli mi

parlò così: "La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra, che

sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra, la

calpesterà e la stritolerà. Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno

da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso

dai precedenti e abbatterà tre re.

Al versetto 23, la quinta doglia di parto che porterà alla Tribolazione è

lo sviluppo di un unico governo mondiale. Il Quarto Impero dei gentili

sarebbe dovuto continuare fino a divorare il mondo intero. L’Impero

romano è difficilmente un adempimento di questa profezia, né si può

giustificare l’affermazione dicendo che Roma conquistò tutto il

mondo allora conosciuto, perché anche questo è falso. Roma, a est,

non riuscì a espandersi tanto quanto era riuscito a farlo l’Impero di

Alessandro Magno. I Greci giunsero fino al fiume Indo in India, e

sarebbero andati oltre, se non fosse stato per il rifiuto dei suoi

generali. Comunque sia, anche l’area dietro il fiume Indo faceva parte

del mondo conosciuto. Roma non riuscì mai a conquistare l’Impero

partico8, anch’esso parte del mondo allora conosciuto, così come non

conquistò la Scozia. Roma dovette costruire il Vallo di Adriano per

tenere lontani i nomadi che cercavano di invadere quella parte di

Bretagna sotto il controllo di Roma.

Esaminando lo studio sul tempo dei gentili si evince che il Quarto

Impero dei gentili, l’Impero dell’Imperialismo, passato il primo

stadio, quello dell’Impero Romano, si divise in seguito in due assi,

quello occidentale e quello orientale. Il centro del potere orientale si

colloca adesso in Russia e nel blocco di nazioni musulmane, mentre il

centro del potere occidentale risiede nelle democrazie.

Un giorno tuttavia, la suddivisione lascerà spazio a un unico governo

mondiale. Alla luce di Ezechiele 38:1-39:16, l’equilibrio del potere

orientale collasserà con la caduta delle forze armate russe e dei suoi

alleati musulmani in Israele, con la conseguente distruzione della

Russia stessa. La caduta del potere orientale spalancherà la porta a un

unico governo mondiale.

Sulla natura esatta di questo governo non è detto niente. Sarà

certamente una forma di imperialismo, ma se avverrà sotto forma di

Nazioni Unite, o sotto forma di un comando selezionato, non è

specificato. Che questo governo mondiale si formerà e divorerà

l’intero mondo è comunque chiaro. Questa sarà la quinta doglia di

parto.

8L'Impero partico (247 a.C. – 224 d.C.), anche noto come Impero arsacide, era una delle maggiori potenze politiche e culturali iraniche nell'antica Persia.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

F. I dieci regni

Questo unico governo mondiale si dividerà successivamente in dieci

regni, secondo Daniele 7:24: Le dieci corna sono dieci re che

sorgeranno da questo regno.

Negli ultimi anni si sono fatte molte speculazioni incentrate sul

Mercato Europeo Comune, e più recentemente, sulla Comunità

Europea. Secondo lo scenario solitamente disegnato, ci sarà un

risveglio dell’antico Impero romano composto da una confederazione

di dieci stati europei.

L’escatologia fondata sull’ “esegesi da quotidiano” cerca di dare prova

di sé attraverso gli eventi correnti, ma la Scrittura non parla dei dieci

regni in questo senso. Testualmente, solo dopo che il mondo cadrà

sotto un unico governo mondiale, allora e solo allora, l’unico governo

mondiale si dividerà in dieci regni, i quali copriranno tutto il mondo,

non solo l’Europa. La sesta doglia di parto sarà la divisione dell’unico

governo mondiale in dieci regni, con dieci re che governeranno il

mondo intero. Al massimo la Comunità Europea potrà diventare uno

dei dieci, ma difficilmente li rappresenterà tutti e dieci.

Iniziando prima della Tribolazione, questa fase dei dieci regni

continuerà fino a metà della Tribolazione e sarà la sesta doglia di

parto.

G. L’ascesa dell’anticristo

Subito dopo la divisione del mondo in dieci regni, l’Anticristo inizierà

la sua ascesa al potere in Daniele 7:24b: dopo quelli, sorgerà un altro

re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re.

Il fatto che ci sarebbe stata la rivelazione sull’identità dell’Anticristo

prima della Tribolazione è chiaro da 2 Tessalonicesi 2:1-3: Or vi

preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signor nostro Gesù

Cristo e al nostro adunamento con lui, di non lasciarvi subito

sconvolgere nella mente né turbare o da spirito, o da parola, o da

qualche epistola come se venisse da parte nostra, quasi che il giorno

di Cristo sia già venuto. Nessuno v'inganni in alcuna maniera, perché

quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e prima che

sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione.

In questo brano, è detto che accadranno due avvenimenti prima del

giorno del Signore, che si riferisce sempre alla Tribolazione. Questa

sarà la settima doglia di parto. Il primo evento è l’apostasia, che iniziò

nella Chiesa nei primi del 1900 ed è stata la caratteristica della Chiesa

visibile del ventesimo e del ventunesimo secolo.

Il secondo evento è la rivelazione dell'uomo del peccato e il figlio

della perdizione al versetto 3. Ci dovrà essere una rivelazione

dell’Anticristo che precederà la Tribolazione e sarà per i credenti di

quel tempo. Il Rapimento potrebbe, o non potrebbe, essere già

avvenuto in quel tempo, poiché le Scritture non dichiarano quanto

tempo prima della Tribolazione avverrà il Rapimento. Quindi, la

rivelazione ai credenti prima della Tribolazione potrebbe essere per la

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

Chiesa o potrebbe essere per la nuova generazione di credenti che

avranno accettato il vangelo dopo il Rapimento. Questa rivelazione

arriverà nel tempo in cui il mondo sarà diviso in dieci regni.

Come si riuscirà a identificare esattamente l’Anticristo non è detto,

forse sarà determinato dal valore numerico del suo nome o con altri

mezzi, ma sarà riconosciuto. L’ascesa al potere dell’Anticristo prima

della Tribolazione è una necessità biblica. Dato che la Tribolazione

inizierà con la firma del patto dei sette anni tra Israele e l’Anticristo,

l’Anticristo dovrà avere necessariamente un potere politico sufficiente

per firmare suddetto patto.

H. Il periodo di pace e falsa sicurezza

Un altro evento che porterà alla Tribolazione si trova in 1

Tessalonicesi 5:1-3: Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non

avete bisogno che ve ne scriva, poiché voi stessi sapete molto bene

che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. Quando infatti

diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro

addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non

scamperanno affatto.

Ancora una volta, si trova il termine il giorno del Signore in

riferimento alla Tribolazione. Nel tempo in cui gli uomini diranno

pace e sicurezza, la distruzione della Tribolazione improvvisamente li

colpirà con forza devastante.

E’ necessario che questo fatto avvenga prima di ciò che darà inizio

alla Tribolazione stessa. Così mentre il mondo intero sarà sotto i dieci

regni e l’Anticristo ascenderà al potere, ci sarà un periodo di pace e

falsa sicurezza, che sarà però distrutta dalla Tribolazione. Ancora una

volta, il motivo del travaglio lo troviamo al versetto 3.

Questa è l’ottava doglia di parto che porterà alla Tribolazione.

I. Il patto dei sette anni

Il nono evento che condurrà all’inizio della Tribolazione è la firma del

patto dei sette anni tra Israele e l’Anticristo. Questo evento si trova in

Daniele 9:27 e Isaia 18:1-22. Si deve sottolineare come non è il

Rapimento a dare inizio alla Tribolazione, ma la firma del patto dei

sette anni. Tenere questo bene in mente aiuterà a prevenire molte

incomprensioni a riguardo dell’imminenza del Rapimento. Non è il

Rapimento, ma il patto dei sette anni che darà inizio alla Tribolazione.

La relazione tra Anticristo e l’inizio della Tribolazione si trova in

Daniele 9:27: Egli stipulerà pure un patto con molti per una

settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e

oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché

la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore».

Questo versetto è parte della famosa profezia delle settanta settimane

in Daniele 9. L’intero contesto di questa profezia inizia al versetto 24

e continua fino al 27. Secondo il versetto 24, la profezia dichiara che è

stato decretato un periodo di 490 anni, sul popolo di Israele, con il

proposito di portare a compimento tutta la storia e le profezie. Durante

le prime 69 settimane o 483 anni, Gerusalemme sarà ricostruita. Il

versetto 25 dichiara che durante questo periodo, il popolo di Israele

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

sperimenterà tempi difficili. Alla fine delle 69 settimane, un

improvviso intervallo di tempo entra in scena, perché c’è una pausa di

tempo tra la 69esima e la 70esima settimana, durante il quale

avverranno tre cose: primo, il Messia sarà ucciso; secondo,

Gerusalemme e il tempio verranno distrutte; terzo, un lungo periodo di

desolazione seguirà.

Il primo avvenimento è avvenuto nel 30 d.C., seguito dal secondo

evento nel 70 d.C. Dal 70 d.C., la terra di Israele giaceva nella

desolazione e le cose iniziarono a cambiare solo quando Israele tornò

a essere uno Stato nel 1948. Comunque sia, c’è ancora una settimana

di anni che deve venire, i sette anni della Grande Tribolazione.

Il versetto 27 contiene il singolo evento che porterà al ticchettio degli

ultimi sette anni: la firma del patto dei sette anni tra l’Anticristo e

Israele. Quindi, uno dei modi in cui l’Anticristo è coinvolto con

l’inizio della Tribolazione è che la Tribolazione non può iniziare fino

a che egli non firma il patto dei sette anni. Come è stato mostrato

prima, i credenti sapranno già chi egli sia, prima che questo

avvenimento accada.

Un altro brano che relaziona l’Anticristo all’inizio della Tribolazione

lo troviamo in Apocalisse 6:1-2: Poi vidi quando l'Agnello aperse il

primo dei sette sigilli, e udii uno dei quattro esseri viventi, che diceva

come con voce di tuono: «Vieni e vedi». E io vidi, ed ecco un cavallo

bianco. E colui che lo cavalcava aveva un arco e gli fu data una

corona, ed egli uscì fuori come vincitore e per vincere.

Colui che siede sul cavallo bianco che cavalca da vincitore, e per

vincere è l’Anticristo. Egli è il primo sigillo del giudizio del libro dei

sette sigilli, il libro dei giudizi della Grande Tribolazione che inizia ad

essere riversato sulla terra come risultato della firma del patto dei sette

anni. Il primo sigillo del giudizio è che l’Anticristo utilizzerà questo

patto-relazione con Israele per iniziare le sue manovre di conquista del

mondo. Non raggiungerà il suo obiettivo fino a metà della

Tribolazione, ma la sua conquista inizierà all’inizio della Tribolazione

e continuerà fino alla metà, quando ucciderà tre dei suoi dieci

oppositori, e in quel momento, gli altri sette re si sottometteranno alla

sua autorità.

Quindi la relazione tra l’Anticristo e l’inizio della Tribolazione si può

vedere in due modi: primo, egli firma il Patto dei sette anni dando

inizio alla Tribolazione; e secondo, egli inizia un programma di

conquista mondiale.

Riassunto

Questi sono i nove avvenimenti che porteranno alla Tribolazione, che

possono essere tracciati cronologicamente. Ci sono, tuttavia, altri

avvenimenti che sono pre-tribolazionali, ma che al momento non

possono essere collocati in nessuna sequenza cronologica.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

2. EVENTI PRE-TRIBOLAZIONALI NON SEQUENZIALI

Mentre alcuni degli eventi descritti come pre-tribolazionali possono

essere collocati in sequenza cronologica, per altri non è possibile farlo

prima che accadano. Uno dei quali è il Rapimento della Chiesa,

argomento trattato in un altro studio. La seconda parte dello studio si

occuperà degli eventi pre-tribolazionali, che al momento non possono

essere collocati un nessun ordine cronologico.

A. I blackout

La Scrittura parla di cinque blackout che avverranno durante il tempo

della fine, includendo così anche il tempo della Chiesa e della

Tribolazione. Per blackout si intende che la luce del sole, della luna e

delle stelle sarà improvvisamente oscurata in modo tale che la terra

non riceva più nessun tipo di luce da queste sorgenti e sia nel buio più

totale. Sarà simile al blackout che colpì l’Egitto durante una delle

dieci piaghe, come descritto in Esodo 10:21-23. Un altro esempio di

blackout di questo tipo accadde durante la Crocifissione, come

descritto in Matteo 27:45.

In Gioele 2:31, è chiaramente profetizzato che il primo dei cinque

blackout accadrà prima della Tribolazione: Il sole sarà mutato in

tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile

giorno dell'Eterno.

E’ utilizzato nuovamente il termine giorno dell’Eterno, il quale è

sempre utilizzato per indicare la Tribolazione. Il primo blackout deve

avvenire prima. In un tempo non definito prima della Tribolazione,

avverrà il primo di questi blackout mondiali.

B. Il ritorno di Elia

Un altro evento che è predetto chiaramente avverrà prima della

Tribolazione, è il ritorno di Elia, come scritto in Malachia 4:5-6: Ecco,

io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e

spaventevole dell'Eterno. Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli

e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di

completo sterminio.

Il versetto 5 puntualizza con precisione che il ritorno di Elia avverrà

prima del giorno dell’Eterno, cioè prima della Tribolazione. Il versetto

6 descrivere ancora la natura del ministero di Elia quando ritornerà e

sarà, cioè, quello di riunire le famiglie ebree. L’unità della famiglia

ebrea, rimasta così salda per secoli, ha iniziato a rompersi in questi

ultimi tempi e, secondo la parola profetica, continuerà a farlo. Il

ministero di Elia sarà quello di restaurare questa unità in vista della

Seconda Venuta del Messia.

C’è una grande confusione che concerne la relazione tra Elia e

Giovanni Battista. Si deve ricordare che Elia non è mai stato promesso

prima della Prima Venuta del Messia. E’stato solo promesso che Elia

sarebbe venuto prima della Seconda Venuta del Messia e prima della

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NOTE

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Tribolazione stessa. Era stato predetto che un precursore sarebbe

venuto prima della Prima Venuta del Messia, in Malachia 3:1 e Isaia

40:3-5. Giovanni Battista era chiaramente l’adempimento a questi

versetti, come dichiarato in Matteo 3:1-6, 11:7-10 e Giovanni 1:23.

Nonostante Giovanni Battista adempisse quelle promesse concernenti

il precursore antecedente la Prima Venuta del Messia, non era

comunque l’Elia che era stato promesso, prima della Seconda Venuta.

Tutto ciò diviene chiaro quando sono presi in considerazione tutti i

brani.

Un brano importante in rapporto alla questione si trova in Giovanni

1:19-23: E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli

inviarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei leviti per domandargli:

«Chi sei tu?». Egli lo dichiarò e non lo negò, e dichiarò: «Io non sono

il Cristo». Allora essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei tu

Elia?». Egli disse: «Non lo sono!». «Sei tu il profeta?». Ed egli

rispose: «No!». Essi allora gli dissero: «Chi sei tu, affinché diamo

una risposta a coloro che ci hanno mandato? Che dici di te stesso?».

Egli rispose: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto:

Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».

Qui Giovanni Battista mette in chiaro che lui non è Elia. Non aveva

mai dichiarato di esserlo e quando gli venne chiesto, lo negò. Dichiarò

solo di essere l’adempimento della profezia di Isaia.

Il brano seguente si trova in Matteo 17:9-13: Poi, mentre scendevano

dal monte, Gesù diede loro quest'ordine dicendo: «Non parlate a

nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia

risuscitato dai morti». Allora i suoi discepoli lo interrogarono,

dicendo: «Come mai dunque gli scribi dicono che prima deve venire

Elia?». E Gesù rispose loro, dicendo: «Elia veramente deve venire

prima e ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico che Elia è già venuto ed

essi non l'hanno riconosciuto, anzi l'hanno trattato come hanno

voluto; così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire da parte loro».

Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni

Battista.

In risposta alla domanda dei discepoli sulla venuta di Elia, il Messia

dichiara prima di tutto, utilizzando il tempo futuro, che Elia sarebbe

veramente venuto, per ristabilire ogni cosa, una forte allusione al suo

ministero menzionato in Malachia 4:6, una promessa però da mettere

in relazione alla Seconda Venuta del Messia, non alla Prima Venuta.

Quindi, Elia deve ancora venire per svolgere il suo ministero di

restaurazione. La confusione dei discepoli dunque era dovuta al fatto

che non avevano ancora compreso che il Messia sarebbe dovuto

venire due volte, aspettavano perciò che il Messia instaurasse il Regno

in quel tempo. Il brano parallelo di Marco 9:9-13 aggiunge che se Elia

fosse venuto prima della Prima Venuta e avesse restaurato tutte le

cose, allora tutte le profezie concernenti le sofferenze della Prima

Venuta sarebbero rimaste inadempiute. Elia verrà realmente prima, ma

prima della Seconda Venuta del Messia, non prima della Prima

Venuta. Giovanni Battista non adempì il ministero di restaurazione

che doveva compiere Elia.

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NOTE

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Il Messia poi aggiunge che in un certo senso Giovanni Battista era

Elia, ma in che senso? Altri due passi rispondono a questo. Il primo è

in Matteo 11:11-14: In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto

mai nessuno più grande di Giovanni Battista; ma il minimo nel regno

dei cieli è più grande di lui. E dai giorni di Giovanni Battista fino ad

ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti lo rapiscono. Poiché

tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni. E se lo

volete accettare, egli è l'Elia che doveva venire.

Per comprendere ciò che è detto, si deve notare che il Messia stava

predicando la buona novella del Regno (vv. 11-12). Se Israele avesse

ricevuto il Regno, allora Giovanni Battista avrebbe compiuto la

funzione di Elia e avrebbe compiuto il ministero della restaurazione. Il

Regno fu tuttavia rigettato, Giovanni Battista non adempì la funzione

di Elia, quindi Elia deve ancora venire per portare a compimento la

restaurazione.

Il secondo brano, che risponde alla domanda su come Giovanni

Battista era Elia, si trova in Luca 1:13-17: Ma l'angelo gli disse: «Non

temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua

moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, al quale porrai nome

Giovanni. Ed egli sarà per te motivo di gioia e di allegrezza, e molti si

rallegreranno per la sua nascita. Perché egli sarà grande davanti al

Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di

Spirito Santo fin dal grembo di sua madre. E convertirà molti dei figli

d'Israele al Signore, loro Dio. Ed andrà davanti a lui nello spirito e

potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli

alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben

disposto».

Annunciando l’imminente nascita di Giovanni Battista, l’angelo aveva

dichiarato che sarebbe venuto con lo spirito e la potenza di Elia.

Rafforzando ciò che questi versetti hanno detto, qualche tempo prima

della Tribolazione, Elia il Profeta tornerà per svolgere il suo compito

di restaurazione. Elia servirà così da precursore del Messia nella Sua

Seconda Venuta, nella stessa maniera in cui Giovanni Battista fu un

precursore del Messia durante la Sua Prima Venuta. Giovanni era un

tipo di Elia nel senso che egli venne con lo spirito e la potenza di Elia.

Se Israele avesse accettato il messaggio, allora Giovanni Battista

avrebbe adempiuto le funzioni di Elia, che erano quelle di

restaurazione. Tuttavia, sia Giovanni Battista che il Messia, furono

rigettati, e perciò Elia deve ancora venire per adempiere l’opera di

restaurazione prima della Tribolazione.

Come con il primo blackout, non è possibile determinare con

precisione il momento in cui Elia verrà prima della Tribolazione, è

quindi impossibile posizionare la sua venuta in alcuna sequenza

cronologica degli avvenimenti.

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

C. Il terzo Tempio?

Il titolo si presenta con un punto interrogativo perché i dati biblici non

sono sufficienti a collocare con certezza la ricostruzione del Tempio

ebraico prima della Tribolazione. Il Tempio della Tribolazione è

menzionato in quattro brani della Scrittura.

Il primo brano è Daniele 9:27 Egli stipulerà pure un patto con molti

per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare

sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un

devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà

riversata sul devastatore.

Il secondo brano è Matteo 24:15 Quando dunque avrete visto

l'abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta

nel luogo santo (chi legge intenda)

Il terzo brano è 2 Tessalonicesi 2:3-4 Nessuno v'inganni in alcuna

maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta

l'apostasia e prima che sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio

della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è

chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel

tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando

di essere Dio.

Il quarto brano è Apocalisse 11:1-2 Poi mi fu data una canna, simile

ad una verga. E l'angelo stando ritto disse: «Alzati e misura il tempio

di Dio, l'altare e quelli che vi adorano, ma tralascia il cortile che è

fuori del tempio e non misurarlo, perché è stato dato ai gentili, ed essi

calpesteranno la santa città per quarantadue mesi.

Tutti e quattro i brani descrivono eventi che avverranno in relazione al

Tempio ebraico. In ognuno di essi, gli eventi descritti avvengono a

metà della Tribolazione. Quello che si deve osservare al momento è

che arrivati alla metà della Tribolazione, il Tempio sarà eretto e

funzionante e lo sarà già da un periodo antecedente la metà della

Tribolazione. Questo richiede che il Tempio sia ricostruito un po’ di

tempo prima della metà della Tribolazione. Lasciando spazio a due

opzioni: il Tempio deve essere ricostruito o prima della Tribolazione,

o durante la prima metà della Tribolazione. È impossibile con questi

dati dichiarare dogmaticamente quando il Tempio verrà costruito con

più sicurezza, perciò la ricostruzione del Tempio prima della

Tribolazione può essere solo contemplata come una possibilità, perché

è altresì possibile che il Tempio sia ricostruito durante la prima metà

della Tribolazione. Quello che questi testi rendono chiaro è che il

Tempio sarà costruito e funzionante per la metà della Tribolazione.

Una volta che il Tempio sarà ricostruito, il sistema sacrificale della

Legge Mosaica sarà nuovamente istituito. Il Tempio, tuttavia, non sarà

sancito da Dio, come è chiaro da Isaia 66:1-6: Così dice l'Eterno: «Il

cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Dov'è

dunque la casa che mi potreste edificare e dov'è il luogo del mio

riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano e tutte quante sono

venute all'esistenza, dice l'Eterno. Su chi dunque volgerò lo sguardo?

Su chi è umile, ha lo spirito contrito e trema alla mia parola. Chi

immola un bue è come se uccidesse un uomo, chi sacrifica un agnello

è come se rompesse il collo a un cane, chi presenta un'oblazione di

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NOTE

MBS038 La sequenza degli eventi prima della Tribolazione

cibo è come se offrisse sangue di porco, chi brucia incenso è come se

benedicesse un idolo. Come costoro hanno scelto le loro vie e la loro

anima prende piacere nelle loro abominazioni, così anch'io sceglierò

la loro sventura e farò cadere su di essi ciò che temono; poiché,

quando ho chiamato, nessuno ha risposto, quando ho parlato, essi

non hanno ascoltato; invece hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e

hanno preferito ciò che mi dispiace. Ascoltate la parola dell'Eterno,

voi che tremate alla sua parola. I vostri fratelli, che vi odiano e vi

scacciano a motivo del mio nome, hanno detto: "Mostri l'Eterno la

sua gloria affinché noi possiamo vedere la vostra gioia". Ma essi

saranno confusi». Una voce, un frastuono esce dalla città, una voce

viene dal tempio; è la voce dell'Eterno che dà la retribuzione ai suoi

nemici.

Isaia parla di una casa o di un tempio costruito per Dio che Egli non

sancisce. Non può riferirsi al Tempio di Salomone o al Tempio

costruito da Zorobabele, perché Dio sancisce entrambi, né può riferirsi

al Tempio Milleniale, il quale sarà costruito dal Messia, e che Dio

sancirà sicuramente. L’unico Tempio perciò a cui può riferirsi il brano

è il Tempio della Tribolazione. Così il profeta Isaia prevede la

costruzione di un tempio che Dio non sancirà. Quello che Dio vuole

che faccia Israele in quel tempo è ritornare a Lui in fede, non soltanto

per costruirGli una casa. Il brano inizia con una protesta da parte di

Dio, che dichiara che nessun tempio costruito da Israele al momento

sarà accettabile perché Dio non verrà e non risiederà nel Tempio (v.

1), come Egli fece nel primo Tempio. Ciò che Dio richiederà a quel

tempo non sarà un nuovo Tempio, ma fede (v. 2). Egli non accetterà

questi sacrifici levitici nuovamente istituiti, esattamente come non

accettava sacrifici umani, di maiali o l’idolatria nell’Antico

Testamento (v. 3). Il fatto stesso che costruiranno il Tempio dimostra

la loro indisponibilità ad ascoltare la Parola di Dio (v. 4) e a venire a

Dio per mezzo della fede in Yeshua, il Messia. Isaia ha parole

d’incoraggiamento per gli Ebrei fedeli che non parteciperanno alla

ricostruzione del Tempio (v.5), che cercheranno di fare la volontà di

Dio. Esisterà perciò un Residuo fedele che non parteciperà alla

ricostruzione del Tempio ebraico per la Tribolazione. Infine, Isaia

dichiara che questo nuovo Tempio terminerà nel giudizio (v. 6) e non

nel perdono del peccato o in un’adorazione accettabile.

Altre due cose dovrebbero essere menzionate riguardo al Terzo

Tempio. Primo, la Guerra dei sei giorni ha gettato le basi per

l’adempimento di questa profezia nel 1967, perché fino a quel tempo,

l’area del Tempio era sotto il controllo arabo. Durante la Guerra dei

sei giorni, l’area del Tempio passò sotto il controllo ebreo. Allo stato

attuale, non sono stati fatti tentativi per ricostruire il Tempio, al

contrario delle molte voci riportate. La Guerra dei sei giorni ha

almeno reso possibile la ricostruzione del Tempio, una possibilità che

esiste per la prima volta da secoli.

Una seconda cosa dovrebbe essere osservata sul Terzo Tempio e

riguarda la Tribù di Levi. La Tribù di Levi era l’unica tribù alla quale,

secondo la Legge Mosaica, era permesso prendersi cura del Tempio e

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NOTE

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condurre il sistema sacrificale. E’ interessante notare che mentre tutte

le altre undici tribù hanno perso la propria identità nella distruzione

dei registri del 70 a.C., questo non è accaduto alla Tribù di Levi. Se un

ebreo non fa parte della Tribù di Levi, non può sapere di quale tribù è

il discendente. La Tribù di Levi ha mantenuto la propria identità.

Ebrei che hanno nomi come: Levi, Levy, Levin, Levine, Leventhal,

Cohen, e altri simili sono membri della Tribù di Levi. Per la

conduzione del sacerdozio, conta solo la Tribù di Levi. Non è

importante sapere chi sono i membri delle altre tribù, ma è molto

importante sapere chi sono i Leviti e che la Tribù di Levi sia

riconoscibile. Perciò, sotto ogni aspetto, tutto è pronto per la

costruzione del Tempio, ed è possibile che sia ricostruito prima della

Tribolazione. Se così non fosse, allora sarà sicuramente ricostruito

durante la prima parte della Tribolazione; per la metà della

Tribolazione, il Tempio dovrà essere costruito, funzionante e in stato

operativo già da tempo.

In ogni questione concernente la ricostruzione del Tempio entra in

scena la Moschea di Omar. La Moschea di Omar è nell’area del

Tempio, probabilmente nel luogo in cui stavano i primi due Templi.

Secondo l’opinione di alcuni, la Moschea di Omar dovrà essere

rimossa a un certo punto. Secondo altri, nell’area del Tempio c’è

abbastanza posto da permettere la ricostruzione del Tempio ebraico

senza bisogno di abbattere la Moschea di Omar. Una nuova teoria,

emersa di recente, sostiene che gli Arabi potrebbero smettere di

cercare di riprendersi Gerusalemme decidendo di spostare

semplicemente la Moschea di Omar in un luogo migliore. Quello che

perdono di vista coloro che la pensano così è che non è la Moschea ad

essere santa per l’Islam, ma è il luogo stesso a esserlo. Secondo la

tradizione musulmana, la Moschea di Omar è stata costruita nel luogo

in cui loro dicono che Maometto sia asceso al Cielo. Non è l’edificio

stesso ad essere santo, ma è la roccia che è santa ed è commemorata

dall’edificio. E’ piuttosto sciocco perciò pensare che gli Arabi

acconsentiranno a spostare la Moschea di Omar. Un’altra nuova e

recente teoria è che il Tempio sarà completamente ricostruito lontano

dall’area del Tempio, basandosi su un’altra incomprensione, questa

volta, della legge del pensiero giudaico. Gli Ebrei non accetterebbero

un nuovo Stato ebraico da nessuna parte se non in Israele; né

accetterebbero un nuovo Tempio ebraico da nessuna altra parte se non

nell’area del Tempio. La Moschea di Omar rimane così un problema,

che lascia adito a molte speculazioni al riguardo.

Sulla questione della Moschea di Omar, la Bibbia sta in silenzio. La

ricostruzione del Tempio è parte di un chiaro insegnamento della

Scrittura. Solo il trascorrere della storia rivelerà come e dove nell’area

del Tempio questo accadrà.

Altre due cose, sviluppatesi in anni recenti, sono rilevanti per il

Tempio della Tribolazione. Un gruppo, stanziato nel Quartiere ebraico

all’interno della Città Vecchia, sta producendo gli arredi per il

prossimo Tempio. Un secondo gruppo, situato nel Quartiere

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NOTE

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musulmano della Città Vecchia, sta istruendo Cohens, discendenti

dalla linea di Aaronne, sul modo di celebrare i riti sacerdotali. Così,

nonostante il Tempio non sia stato ancora ricostruito, altre

preparazioni per il Tempio sono in corso di svolgimento.

Questo testo, quindi, ha trattato di due eventi che avverranno

chiaramente prima della Tribolazione, con la possibilità di un terzo

evento, nel quale nessun fatto può essere messo in un ordine

cronologico sequenziale. ✡