LA SCUOLA CHE VORREI - scuolemadonnapellegrina.it · Alex Barbieri Simone Ori Filippo Vaccari...

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La scuola che vorrei è una scuola senza litigi, che ti fa imparare senza fare i compiti. Sofia B. La scuola, per me, dovrebbe trovare un modo di far impa- rare senza studiare e dovrebbe ubbidire ai nostri ordini. Filippo Vorrei una scuola che mi fa- cesse sempre giocare con le mie compagne, senza litigi, ma anche che mi facesse im- parare tanto. Vorrei anche del- le maestre brave e buone. Arianna La scuola Madonna Pellegri- na per cinque anni ha conte- nuto i miei segreti e i miei pensieri, vorrei che anche quella delle medie fosse così e non vorrei andare via da qui. Elysa La scuola che vorrei è questa. Non vorrei mai andare alle medie però mi piacerebbe sa- pere tutto senza studiare. Lucia La scuola che mi piacerebbe è una scuola che mi fa fare tutto il giorno quello che vo- glio, ma che mi faccia co- munque diventare intelligen- te. Matilde La scuola che vorrei è una scuola dove imparo senza stu- diare, anzi imparo giocando a calcio! Matteo G. La scuola mi piace così, in- fatti non la voglio cambiare, forse mi piacerebbe di più se avesse una redazione. Federica Io la scuola la vorrei con ami- ci sinceri e simpatici e mae- stre molto disponibili e che ci facessero giocare di più. Simone O. o vorrei una scuola accoglien- te, con amici sinceri e simpa- tici e con maestre che mi in- segnassero tutto quello che mi servirà per tutta la mia vita. Eleonora La mia scuola ideale sarebbe quella che mi fa imparare ve- locemente, ma senza nessun macchinario e ci dovrebbe essere la ricreazione lunga due ore. Enrico Io vorrei una scuola in cui gioco tutto il giorno, che mi facesse diventare intelligente. Vorrei anche che le lezioni si svolgessero in spiaggia. Matteo F. La scuola che vorrei è una scuola normale dove, però, non danno compiti e senza litigi. Giada La scuola che vorrei è una scuola che mi fa imparare senza farmi studiare, però do- po tutto è bella così com'è e sono contenta di averla fre- quentata. Alice La scuola che vorrei è quella che mi fa fare sport tutto il giorno e mi fa giocare con gli amici, ma allo stesso fa diven- tare intelligente. Davide M. La scuola è un punto di rife- rimento per me, io la vorrei con una piscina e con sempre la ricreazione, e con molti meno compiti e verifiche. Chiara Vorrei che la matematica fos- se insegnata con Yu-Gi-Ho e che durante la ricreazione si potesse giocare con la Play Station o la Wi. Questa è la scuola che vorrei. Pier Paolo La scuola che vorrei è quella in cui gioco sempre e imparo lo stesso. È quella in cui i miei amici non si ammalano mai, c'è sempre bel tempo e le maestre non ci sono. Giacomo La scuola che vorrei è quella che dura quindici minuti e in cui si gioca tutto il tempo. Simone P. La scuola che vorrei è quella in cui le maestre mi fanno tutti i compiti e verifiche e prendo dieci. Vorrei anche poter giocare tutto il tempo che voglio e mangiare quanto voglio e anche dormire, e an- che facendo queste cose di- vento lo stesso intelligente perché ho un apparecchio nei denti che mi fa studiare. Franz La scuola che vorrei è quella che apre alle 7.00, dove si gioca solo, in cui si fanno tante gite al mare e tanto sport. Alberto C. La scuola che vorrei deve es- sere attrezzata e deve avere delle maestre brave che ti fan- no imparare studiando. Alberto D. La scuola che vorrei è quella in cui si può giocare di più con i miei compagni e im- parare lo stesso senza studiare e fare compiti. Margherita La scuola che vorrei è quella in cui mentre si gioca a qualcosa si impara anche senza ascoltare; niente classi, solo un campo sportivo e una scuola gonfiabile, con il ri- spetto gli uni degli altri, niente compiti di ogni genere e come regalo per ogni sco- laro mille euro al giorno. La scuola che vorrei è una scuola dove si studia e non ci sono discriminazioni. Nicolò La scuola che vorrei è una scuola dove nelle verifiche prendo sempre dieci così la mia mamma è contenta e mi piacerebbe anche una scuola senza punizioni e dove si gio- ca molto. Gianluca La scuola che vorrei è una scuola divertente, ma che allo stesso tempo mi faccia diven- tare intelligente. Sofia G. Io vorrei un a scuola in mezzo al bosco e imparare a curare gli animali e fare avventure. Anna Vorrei una scuola che mi fac- cia imparare, ma che non mi desse compiti. Giorgia La scuola che vorrei è grande con una piscina con il tram- polino, è una scuola dove si gioca solo, ma soprattutto senza amiche antipatiche. Silvia Vorrei una scuola dove non danno compiti, punizioni e dove promuovono tutti. Davide R. La scuola che vorrei è una scuola piena di insegnamento e divertimento, con amici, senza odio, rispetto ed unità tra tutti gli studenti: è questa la scuola che vorrei. Daniele La scuola che vorrei dovrebbe essere senza lezioni e fatta solo di divertimenti e piena di gite al mare. Alex La scuola che vorrei è una scuola dove la ricreazione deve essere più lunga e con amici sinceri che mi consola- no. Emanuel La mia scuola dovrebbe esse- re così: dovrebbe avere la pi- scina al posto dei banchi e al posto di studiare si giochi tutto il giorno. Veronica Il 22 maggio p.v. alla scuola Madonna Pelle- grina ci sarà la recita di fine anno degli alunni di quinta “L'Odissea - la parodia”. Si terrà nell'aula magna su un palco costruito dai geni- tori: sarà in chiave co- mica, con canzoni e bal- li moderni. I personaggi saranno sempre quelli della storia di Omero, ma interpretati dai ra- gazzi di VA e VB. È dall'inizio del secondo quadrimestre che stanno provando, e tra balli, canti e risate, piano pia- no, la recita sta prenden- do forma. Gli studenti di quinta hanno scelto di fare uno spettacolo di fine anno per lasciare un bel ricor- do nella scuola Madon- na Pellegrina. Anna, Sofia G. scuole paritarie infanzia e primaria “PARROCCHIA DELLA MADONNA PELLEGRINA” Via Don Minzoni, 210 - 41125 Modena - Tel./Fax 059 392150 - e-mail:[email protected] Benvenuti a tutti i lettori alla prima edizione 2,50 Ulisse moderno La recita di fine anno delle quinte metterà in scena la parodia dell'Odissea LA SCUOLA CHE VORREI Proponiamo in queste pagine L'Eco dello Scolaro, padre de La Gazzetta Pellegrina: la prima stesura in autonomia del giornalino scolastico, a cura di un gruppo ristretto formato da Pier Paolo Tostati, ideatore, e Anna Guidetti, Eleonora Fabio, Sofia Bellentani, coadiutrici. Redazione: Capo redattore: Pier Paolo Tostati - Redattrici: Anna Guidetti, Eleonora, Fabio, Sofia Bellentani Questo giornale è nato dal lavoro di trentacinque ragazzi di quinta della scuola Madonna Pellegrina e con il prezioso aiuto del giornalista de La Repubblica Bologna, Luciano Pedrelli. Con questo mezzo di comunicazione vorremmo dire a tutti come dovrebbe essere la scuola che vorremmo, inoltre è un modo di dire la nostra opinione su vari argomenti che riguardano la scuola. Il titolo che abbiamo scelto per il nostro giornale è “La Gazzetta Pellegrina”, ma siamo stati molto indecisi nella scelta di altri tre titoli: “Il Resto della Madonna” (che però è stato abolito perché ritenuto offensivo nei confronti della Madonna) trasformato poi in “Il Resto della Madonna Pellegrina”, “L'eco dello scolaro”, “Il Corriere del Pellegrino” e “il Corriere dello Scolaro”. Dato che vi erano preferenze diverse abbiamo fatto le votazioni per alzata di mano, ecco i risultati: 1 ° La Gazzetta Pellegrina con 18 voti 2 ° Il Corriere del Pellegrino con 12 voti 3° L'Eco dello scolaro con 5 voti 4 ° a pari merito Il Corriere dello Scolaro e Il resto della Madonna con 1 voto. Filippo, Alberto D., Nicolò, Pier Paolo, Emanuel Inaugurazione del giornale scolastico della Madonna Pellegrina

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La scuola che vorrei è unascuola senza litigi, che ti faimparare senza fare i compiti.

Sofia B.

La scuola, per me, dovrebbetrovare un modo di far impa-rare senza studiare e dovrebbeubbidire ai nostri ordini.

Filippo

Vorrei una scuola che mi fa-cesse sempre giocare con lemie compagne, senza litigi,ma anche che mi facesse im-parare tanto. Vorrei anche del-le maestre brave e buone.

Arianna

La scuola Madonna Pellegri-na per cinque anni ha conte-nuto i miei segreti e i mieipensieri, vorrei che anchequella delle medie fosse cosìe non vorrei andare via daqui.

Elysa

La scuola che vorrei è questa.Non vorrei mai andare allemedie però mi piacerebbe sa-pere tutto senza studiare.

Lucia

La scuola che mi piacerebbeè una scuola che mi fa faretutto il giorno quello che vo-glio, ma che mi faccia co-munque diventare intelligen-te.

Matilde

La scuola che vorrei è unascuola dove imparo senza stu-diare, anzi imparo giocandoa calcio!

Matteo G.

La scuola mi piace così, in-fatti non la voglio cambiare,forse mi piacerebbe di più seavesse una redazione.

Federica

Io la scuola la vorrei con ami-ci sinceri e simpatici e mae-stre molto disponibili e checi facessero giocare di più.

Simone O.

o vorrei una scuola accoglien-te, con amici sinceri e simpa-tici e con maestre che mi in-segnassero tutto quello chemi servirà per tutta la miavita.

Eleonora

La mia scuola ideale sarebbequella che mi fa imparare ve-locemente, ma senza nessunmacchinario e ci dovrebbeessere la ricreazione lungadue ore.

Enrico

Io vorrei una scuola in cuigioco tutto il giorno, che mifacesse diventare intelligente.Vorrei anche che le lezioni sisvolgessero in spiaggia.

Matteo F.

La scuola che vorrei è unascuola normale dove, però,non danno compiti e senzalitigi.

Giada

La scuola che vorrei è unascuola che mi fa impararesenza farmi studiare, però do-po tutto è bella così com'è esono contenta di averla fre-quentata.

AliceLa scuola che vorrei è quellache mi fa fare sport tutto ilgiorno e mi fa giocare con gliamici, ma allo stesso fa diven-tare intelligente.

Davide M.

La scuola è un punto di rife-rimento per me, io la vorreicon una piscina e con semprela ricreazione, e con moltimeno compiti e verifiche.

Chiara

Vorrei che la matematica fos-se insegnata con Yu-Gi-Ho eche durante la ricreazione sipotesse giocare con la PlayStation o la Wi. Questa è lascuola che vorrei.

Pier Paolo

La scuola che vorrei è quellain cui gioco sempre e imparo

lo stesso. È quella in cui imiei amici non si ammalanomai, c'è sempre bel tempo ele maestre non ci sono.

Giacomo

La scuola che vorrei è quellache dura quindici minuti e incui si gioca tutto il tempo.

Simone P.

La scuola che vorrei è quellain cui le maestre mi fannotutti i compiti e verifiche eprendo dieci. Vorrei anchepoter giocare tutto il tempoche voglio e mangiare quantovoglio e anche dormire, e an-

che facendo queste cose di-vento lo stesso intelligenteperché ho un apparecchio neidenti che mi fa studiare.

Franz

La scuola che vorrei è quellache apre alle 7.00, dove sigioca solo, in cui si fannotante gite al mare e tantosport.

Alberto C.

La scuola che vorrei deve es-sere attrezzata e deve averedelle maestre brave che ti fan-no imparare studiando.

Alberto D.

La scuola che vorreiè quella in cui si puògiocare di più con imiei compagni e im-parare lo stesso senzastudiare e fare compiti.

Margherita

La scuola che vorreiè quella in cui mentresi gioca a qualcosa siimpara anche senzaascol tare; nienteclassi, solo un camposportivo e una scuolagonfiabile, con il ri-spetto gli uni deglialtri, niente compiti diogni genere e comeregalo per ogni sco-laro mille euro algiorno.

La scuola che vorreiè una scuola dove sistudia e non ci sonodiscriminazioni.

Nicolò

La scuola che vorrei è unascuola dove nelle verificheprendo sempre dieci così lamia mamma è contenta e mipiacerebbe anche una scuolasenza punizioni e dove si gio-ca molto.

Gianluca

La scuola che vorrei è unascuola divertente, ma che allostesso tempo mi faccia diven-tare intelligente.

Sofia G.

Io vorrei un a scuola in mezzoal bosco e imparare a curaregli animali e fare avventure.

Anna

Vorrei una scuola che mi fac-cia imparare, ma che non midesse compiti.

Giorgia

La scuola che vorrei è grandecon una piscina con il tram-polino, è una scuola dove sigioca solo, ma soprattuttosenza amiche antipatiche.

Silvia

Vorrei una scuola dove nondanno compiti, punizioni edove promuovono tutti.

Davide R.

La scuola che vorrei è unascuola piena di insegnamentoe divertimento, con amici,senza odio, rispetto ed unitàtra tutti gli studenti: è questala scuola che vorrei.

Daniele

La scuola che vorrei dovrebbeessere senza lezioni e fattasolo di divertimenti e pienadi gite al mare.

Alex

La scuola che vorrei è unascuola dove la ricreazionedeve essere più lunga e conamici sinceri che mi consola-no.

Emanuel

La mia scuola dovrebbe esse-re così: dovrebbe avere la pi-scina al posto dei banchi e alposto di studiare si giochitutto il giorno.

Veronica

Il 22 maggio p.v. allascuola Madonna Pelle-grina ci sarà la recita difine anno degli alunnidi quinta “L'Odissea -la parodia”. Si terrànell'aula magna su un

palco costruito dai geni-tori: sarà in chiave co-mica, con canzoni e bal-li moderni. I personaggisaranno sempre quellidella storia di Omero,ma interpretati dai ra-

gazzi di VA e VB.È dall'inizio del secondoquadrimestre che stannoprovando, e tra balli,canti e risate, piano pia-no, la recita sta prenden-do forma.

Gli studenti di quintahanno scelto di fare unospettacolo di fine annoper lasciare un bel ricor-do nella scuola Madon-na Pellegrina.

Anna, Sofia G.

scuole paritarie infanzia e primaria “PARROCCHIA DELLA MADONNA PELLEGRINA” Via Don Minzoni, 210 - 41125 Modena - Tel./Fax 059 392150 - e-mail:[email protected]

Benvenuti a tutti ilettori alla prima

edizione€ 2,50

Ulisse modernoLa recita di fine anno delle quinte metterà in scena la parodia dell'Odissea

L A S C U O L A C H E V O R R E I

Proponiamo in queste pagine L'Eco dello Scolaro, padre de La Gazzetta Pellegrina: la prima stesura in autonomia del giornalino scolastico, a cura di un gruppo ristretto formato da Pier Paolo Tostati, ideatore, e Anna Guidetti,Eleonora Fabio, Sofia Bellentani, coadiutrici.

Redazione: Capo redattore: Pier Paolo Tostati - Redattrici: Anna Guidetti, Eleonora, Fabio, Sofia Bellentani

Questo giornale è natod a l l a v o r o d itrentacinque ragazzi diquinta della scuolaMadonna Pellegrina econ il prezioso aiuto delg iornal i s ta de LaRepubblica Bologna,Luciano Pedrelli.Con questo mezzo dic o m u n i c a z i o n evorremmo dire a tutticome dovrebbe esserela scuola che vorremmo,inoltre è un modo di direla nostra opinione suvari argomenti cheriguardano la scuola.Il titolo che abbiamoscelto per il nostrogiornale è “La GazzettaPellegrina”, ma siamostati molto indecisi nellascelta di altri tre titoli:“ I l R e s t o d e l l aMadonna” (che però èstato abolito perchéritenuto offensivo neic o n f r o n t i d e l l aMadonna) trasformatopoi in “Il Resto dellaMadonna Pellegrina”,“L'eco dello scolaro”,“ I l C o r r i e r e d e l

Pe l l eg r ino” e “ i lCorriere dello Scolaro”.Dato che vi eranopreferenze diverseabb iamo fa t to l evotazioni per alzata dimano, ecco i risultati:1 ° L a G a z z e t t aPellegrina con 18 voti2° Il Corriere delPellegrino con 12 voti3° L'Eco dello scolarocon 5 voti4° a pari merito IlCorriere dello Scolaro eIl resto della Madonnacon 1 voto.

Filippo, Alberto D.,Nicolò, Pier Paolo,

Emanuel

Inaugurazione del giornalescolastico della Madonna

Pellegrina

TROPPEVERDURE

Nella nostra aulad'informatica ci sonomolti computer, alcunivecchi (W '98).Ogni volta che abbiamol'ora di tecnologia tuttii bambini si lamentanoperché i mouse si bloc-cano mentre li usi esembrano pezzi di anti-quariato.A noi piacerebbe sosti-tuire i Windows '98 congli XP. XP infatti è unprogramma più efficien-te, ma solo pochi lo pos-siedono; per questo mo-tivo, nel momento diandare nell'aula di infor-matica, corrono per es-sere i primi a posizio-narsi nei pochi XP.Alti computer hannoproblemi ancora piùgravi: due sono rotti,due non stampano, unanon ha le immagini euno non ha Word, inol-tre la maggioranza nonpossiede la presa USB,pertanto per salvare ifile occorre utilizzare ifloppy che ormai sonofuori dal mercato!Speriamo che presto lascuola provveda a risol-vere questi problemi, eanche se noi non sare-mo più in questa scuola

almeno potranno usu-fruirne i nuovi bambini.

Qui sotto c'è il sondag-gio che riporta i nomidei bambini che vorreb-bero cambiare i compu-ter che hanno Windows98.

SÌ:Anna GuidettiSofia GualandiEnrico LugliGiacomo IannaconeSimone PollastriGianluca PartesottiSebastiano TaddeiAlex BarbieriSimone OriFilippo VaccariMatteo FazioDavide ManfredottiElysa PiccininiLucia SorbiniDaniele ArlettiPier Paolo TostatiAlberto Dall'OraEmanuel D'OrsoAlberto CriscuoliNicolò Fiorini

NO:Federica Tagliavini

Alberto C, Alberto D,Alex, Nicolò,

Emanuel, Filippo

CAMPO IMPRATICABILE

Campo discaricaI bambini buttano per terra le cartacce

Quando andiamo amangiare alla mensascolastica, tra antipasto,primo e secondo siamosommersi dalle verdure,che un po' disgustano.Questo menù è statoprogettato da dei nutri-zionisti per farci man-giare più sano e genui-no, per farci cresceremeglio.Abbiamo chiesto allecuoche perché c'è cosìtanta verdura, hanno ri-sposto: “Ce l'ha ordinatola direttrice”.La direttrice risponde:“Frutta e verdura nonsono cattive, basta abi-tuare il gusto”.Facendo sondaggi, in

tutte le classi, si è veri-ficato che la verza ed ipomodori sono le ver-dure meno gradite.Queste sono le verdureche non piacciono aglialunni di quinta:

Alberto C: finocchioAlberto D: verzaNicolò: pomodoriEmanuel: pomodoriMatteo: pomodoriEnrico: finocchioElysa: carciofiMatilde: cavoliAnna: carciofiGiacomo: pomodoriDavide: zucchineEleonora: pomodoriGiada: carciofi

Noi vorremmo consi-gliare di preparare, alposto di tante verdure,alcuni piatti più preliba-ti: pizza, patatine fritte,gelato, yogurt,…Inoltre vorremmo cam-biare tipo di frutta (ba-nana, kiwi, pesca, ana-nas, uva) dato chesempre c'è la mela oarancia.

Alex, Emanuel,Filippo,

Alberto D,Alberto C., Nicolò

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Oggi, il 26 Febbraio, ilcampo sportivo dellaMadonna Pellegrina èindecoroso: i bambinilo riempiono di cartac-ce. Inoltre buche e sassiinvadono il campo e ibambini sono sempresporchi e qualche voltaci sono piccole ferite.In estate nel camposportivo le classi III eIV buttano sempre lecartacce per terra, noile dobbiamo raccogliereperché siamo più gran-di, ma a noi non va beneperché nessuno ci aiuta.Nel 2008 è stato vistoun bambino di terza but-

tare cartacce per terra.Il campo è talmente in-decente che una volta èstato trovata una canot-tiera da adulto, inoltresono stati trovati bic-chieri da caffè con alcu-ne macchie di cioccola-to. Le sospettate sonole maestre o le catechi-ste. Queste hanno di-chiarato che non bevonocaffè o che non sonomai andate fuori.Infine la rete di una por-ta da calcio è cadutaperché dei bambini diseconda, terza e quartala usavano come amacao ci si appendevano.

Noi speriamo che ilcampo sportivo possamigliorare le sue condi-zioni: noi bambini ciimpegneremo a non but-tare cartacce per terra,a non aggrapparci allarete della porta e a ri-spettare l'ambiente, ma

speriamo che anche lascuola contribuisca amigliorare il campo.

Enrico, Giacomo,Filippo, Nicolò,Emanuel, Alex,

Alberto C.

ComputerVecchi

I bambini si lamentano del menùdella mensa scolastica

BAGNIINTASATI

Bambini poco rispettosi nei con-fronti della scuola

Poche settimane fa duebambini di terza sonostati visti tirare due sal-viette bagnate contro ilvetro del bagno.Di recente sono statetrovate altre salvietteche non accusano soloquei due bambini, maun altro di quarta (B)I tre bambini dopo avertirato le salviette sonoscappati in classe comese non fosse successonulla; non si sa perché

l'abbiano fatto, secondonoi per divertimento.Non solo sono state tro-vate delle salviette, maanche tre bagni intasati,con qualche spazzolonefuori posto.Si credeva che fosserostati puniti, ma abbiamoscoperto che non è suc-cesso.

Nicolò, Alex,Filippo, Alberto D.,

Alberto C, Emanuel

Qui sotto sono riportate tre immagini dei bagnidella nostra scuola.

I vecchietti son felicifuori cantan le pernici

lì dentro son tutti contentianche senza denti.

alcuni sono arrabbiatiperché vengono i numeri sbagliati

chiamano il treche non c'è.

La merenda è arrivata:pane, nutella e marmellata

dopo averci ringraziatili abbiamo salutati.

Simone P. e Pierpaolo

I NONNETTI:la collaborazione con il

CENTRO DIURNO ANZIANIdella Casa di Accoglienza

Nella scuola MadonnaPellegrina, gli studentisi lamentano per i tanticompiti assegnati dallemaestre.Si sono lamentati perchéle maestre danno troppi

compiti, le verifiche so-no numerose e le inter-rogazioni sempre piùdifficili.Venerdì scorso i bambi-ni delle classi quinteavevano per compito

due poesie da imparare,una d'inglese ed unad'italiano; inoltre c'è sta-ta una verifica a sorpre-sa di motoria.Gli alunni hanno capitoche il secondo quadri-mestre non sarà facilecome il primo.Stiamo organizzandouna protesta contro lemaestre, con i cartelloni.Abbiamo inoltre raccol-to ventitrè firme: è unapetizione per richiederealle insegnanti di dimi-nuire la quantità di com-piti.

Simone P.,Silvia,

Gianluca,Sebastiano,

Giacomo

Protesta contro i compiti

Abbiamo pensato di fa-re un sondaggio ai bam-bini di prima elementareper scoprire se si trova-no bene in questa scuolae come stato il loro ap-proccio alla scuola pri-maria.(Il numero accanto alleopzioni di risposta indi-ca quanti bambini han-no dato quella risposta)

Ti trovi bene alle ele-mentari ?Molto 6Poco 7Per niente 4

Come ti sei sentito/a

quando hai conosciutole tue maestre?Emozionato/a 7Preoccupato/a 7Impaurito/a 8

Il primo giorno di scuo-la ti sei emozionato?Si 20No 5Poco /

Hai conosciuto deinuovi amici ?Sì, tanti 18Alcuni 5Pochi 3

Quanti compiti vi danno?Pochi 6

Tanti 14Troppi 3

Fai fatica a fare icompiti ?Sì 13No 17

Qual è la tua materiapreferita ?Matematica 7Italiano 4Inglese 9Ginnastica 29

Ti piace venire ascuola?Sì 11No 3Un po' 4

Sondaggio alle prime: ai bambini...

3

T R O P P I C O M P I T I

Maestre giovaniCon poca esperienza, ma in gamba

Le maestre delle classiquinte della scuola Ma-donna Pellegrina sonotra le più giovani. Silviaha 25 anni, Federica 29e Chiara 34. Silvia cheè la più giovane è la piùsevera, mentre Federicaè più buona, ma alcunevolte perde la pazienzae si arrabbia molto.Chiara invece, la più

fashion, è la più buona.A noi di quinta piaccio-no molto queste giovanimaestre: ci insegnanotante cose e ci aiutanoin maniera corretta; ledovremmo ringraziare:GRAZIE MAESTRE!!!

(Davide M., Daniele,Simone P., Silvia)

... e alle maestre

Come ti sei sentitaq u a n d o h a iabbandonato i ragazzidi quinta dell'annoscorso?Molto triste, perché liabbiamo dovuti lasciaredopo cinque anni; maanche felice, perchécontinuavano il loropercorso alle medie.

Com'è lavorare con ibambini di prima ?Molto faticoso, ma condei bei risultati.

Quali sono le maggioridifficoltà ad insegnare?Mantenere il silenzio,farsi rispettare e renderele lezioni divertenti.

Vedete spesso i bambinidell'anno scorso?Sì, spesso vengono atrovarci a scuola e ciaiutano con i bambinidi prima.

Sofia B., Lucia,Federica, Elysa

L'idea di un giornale della scuolanasce perché volevamo diffon-dere tutte le notizie che potevanointeressare alunni e maestri.

Volevamo discutere con voi del-le novità e dei problemi di tuttii giorni.Mi raccomando… se avete sug-

gerimenti o idee potete rivolger-vi alla nostra redazione! Sonovivamente sconsigliate le criti-che!!!

UN SALUTO A TUTTI ILETTORI

dalla redazione

PERCHE’ UN GIORNALE DELLA SCUOLA?

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Proponiamo in queste pagine L'Eco dello Scolaro, padre de La Gazzetta Pellegrina: la prima stesurain autonomia del giornalino scolastico, a cura di un gruppo ristretto formato da Pier Paolo Tostati,

ideatore, e Anna Guidetti, Eleonora Fabio, Sofia Bellentani, coadiutrici.

Benvenuti a tutti i lettori della prima edizionedell'Eco dello Scolaro!!!

Redazione. Capo redattore: Pier Paolo Tostati / Redattrici: Anna Guidetti, Eleonora Fabio, Sofia Bellentani

Indice

1. Perché un giornale della scuola?2. Piccoli scherzi…e oltre3. La nuova Ghirlandina4. Il colore viola5. A chi piace Camp Rock?6. A chi piacciono i Jonas Brother7. Intervista alla maestra Silvia8. Rugby

Ci è giunta voce che nella scuolasi continuano a verificare scherzidi poco gusto!Spariscono libri, astucci e ven-gono letti i diari segreti.Si consiglia agli alunni di con-trollare le proprie cose e di non

lasciarle incustodite, in partico-lare i diari che possono contene-re segreti…D'altra parte non si capisce que-sto comportamento da parte dialcuni che devono ricordareche… chi fa subisce e chi subi-

sce restituisce il favore…Ricordiamo inoltre alcune regoledi buona educazione.Esempio: non sporchiamo il WCe rispettiamo i compagni che louseranno dopo di noi!Non buttiamo le carte e i fazzo-

letti per terra. Aiutiamo a man-tenere pulita la nostra bella scuo-la.

(Pier Paolo Tostati)

PICCOLI SCHERZI... E OLTRE

L'indomani si vedrà una nuovaGhirlandina, il campanile dellaMadonna Pellegrina!I lavori di costruzione sono ini-ziati all'inizio del 2008 e si stan-

no concludendo in questi giorni.Ovunque si potrà ammirare lanuova torre,che è seconda soloalla Ghirlandina per altezza.La struttura è molto diversa, più

antica e con materiali diversi latorre della città, con materialipiù moderni il campanile dellachiesa. A qualcuno piace molto,ad altri un po' meno, ma di sicu-

ro ognuno in città potrà trovarela nostra chiesa ed avere un nuo-vo riferimento.

(Anna Guidetti)

LA NUOVA GHIRLANDINA

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Quest'anno è di gran moda ilcolore viola!Nonostante nell'ambiente dellospettacolo sia ritenuto un coloreche porta sfortuna, in realtà è

uno dei colori della rinascita!La maggior parte delle ragazzedella scuola veste abiti di questocolore, che è di grande tendenza.Lo abbiamo visto su tutte le pas-

serelle di moda, nei giornali enelle vetrine…Per cui osate pure: melanzana,violetto, lilla, ecc… tutte le to-nalità sono giuste per essere

trendy!

(Eleonora F. e Sofia B.)

IL COLORE VIOLA

Camp Rock è un programmasimile a High School Musical.Parla di un prestigioso campingmusicale, dove alcuni ragazzisognano di imparare a cantaree suonare.E' una produzione della Disney,in chiave musical, e i protagoni-

sti sono Mitchie, Shane, Tess,Caitlyn ecc.La trama del film, di cui è pre-visto il seguito nel 2009 conCamp Rock 2, è la seguente:una rock star, Shane, viene chia-mata in un campo estivo e scuolad'arte come istruttore.

In questo campo incontra unaragazza, Mitchie Torres, che vor-rebbe diventare una star, ma vi-sto che l'iscrizione al Camp ècostosa, è lì come lavapiatti.Shane la sente cantare ma nonsa di chi è quella angelica vocee si mette alla sua ricerca.

Ai ragazzi della scuola dellaM.P. sembra piacere molto, maalcuni di noi hanno dato un pa-rere negativo: noi lo consiglia-mo!

(redazione)

CINEMA: A CHI PIACE CAMP ROCK

I Jonas Brother sono un gruppostatunitense e sono entrati nelmondo della discografia graziealla Disney Channel che li usaper fare pubblicità.Inizialmente non avevano riscos-

so molto successo, poi nel 2007il loro album The Jonas Brotherottiene un grande successo.Tra i loro successi ricordiamo“SOS”, “When you look me inthe eyes” e “Hold on”.

Anche loro sono star del pro-gramma Camp Rock.

A chi piacciono: alla maggiorparte della classe V A non piac-ciono, ma c'è un gruppo abba-

stanza nutrito di loro fan.In V B, la maggioranza li adora!

(redazione)

A CHI PIACCIONO I JONAS BROTHER?

Facciamo alcune domande alla maestra Silvia Santunione, che sioccupa delle quinte.

Pier Paolo: Avevi già in mente quale lavoro fare da grande?Silvia: Mi piaceva già l'idea di insegnare.

Pier Paolo: Praticavi sport?Silvia: Praticavo ginnastica artistica.

Pier Paolo: Avevi preferenze su quale materia insegnare?

Silvia: Il mio sogno era diventare maestra di italiano, e si èavverato.

Pier Paolo: Sei sposata?Silvia: Non sono sposata ma sono fidanzata.

Pier Paolo: Dove abiti?Silvia: Abito a Formigine con la mia famiglia.

(Pier Paolo Tostati)

INTERVISTA ALLA MAESTRA SILVIA

RUGBY

Il rugby è uno sport di contattofisico… ma niente paura!Le regole sono molto rigorose:il gioco consiste nel passare lapalla all'indietro e avanzare perfare meta.Vi chiederete come è possibile:

in realtà l'uomo con la pallaavanza sostenuto dai compagnie cerca di “sfondare” il muroavversario: nel caso non ci riu-scisse può sempre contaresull'aiuto dei compagni.Questo è un gioco di squadra!

Non si può far nulla da soli.Insegna a condividere.Si può “placcare” solo dalla vitain giù, mai al collo, altrimentil'arbitro fischia il fallo. E' l'unicogioco dove esiste il fallo pergioco antisportivo.

E alla fine di tutto: il terzo tem-po! Tutte e due le squadre sitrovano davanti ad un buffet. Incampo siamo avversari, fuorisiamo amici!

(la redazione)

CarnevaleFesta in maschera alla scuola Madonna Pellegrina

G I T A

GITA DI DUE GIORNIA Genova: Acquario e Città dei Ragazzi

Il 19 febbraio (giovedì grasso) allascuola MadonnaPellegrina c'è stata unafesta di carnevale. Ci sono state sfilatedi bambini travestiti da cow boy, bal-lerine, principesse, rapper; ci sono statianche dei giochi come la “danza dellospaghetto” e il “gioco dei comandi”.La maestra Chiara si è travestita datennista, Silvia da diavolo e Carlottada pirata, Federica da ballerina dicharleston…Volavano stelle filanti dappertutto, sisono ballate musiche vivaci come“Ciapa la galeina” e si sono cantatecanzoni di cartoni animati.

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Le classi quinte il 3 e il4 giugno andranno ingita a Genova per duegiorni.I bambini arriverannoall'albergo con un pull-man e scaricheranno iloro bagagli nelle pro-prie camere. Nelle stan-ze ci saranno sette/ottoposti letto, le camereperò saranno combinatedalle insegnanti e questoun po' dispiace aglialunni. Essi ormai sonograndi; infatti le metesaranno “La Città deiBambini e dei Ragazzi”

e “L ' acqua r io d iGenova”.All'acquario conosce-ranno tante specie di pe-sci, rettili e anfibi, am-mireranno splendididelfini e squali e impa-reranno a rispettare lanatura.Tutti i bambini sonocontenti di andareall'acquario perchémolti non ci sono maistati e vogliono vederetanti animali marini.

Federica, Lucia, SofiaB., Elysa

Quest'anno a Genovaandremo in gitae ce lo ricorderemo pertutta la vita!Pesci e squali noivedremo,per due giornici staremoe contenti noisaremo… peròche peccatoritornare… masarà sicuramente daricordare!!

Veronica, Matilde,

Chiara, Arianna

Aspettandola gita

Abbiamo scoperto attraverso un' intervista alle classi prime e seconde che i bambini più piccoli sisono divertiti perché hanno giocato. Le maschere più gettonate sono state principesse, DragonBall,streghe, soldati, Gormiti, coccinelle, pagliacci, poliziotti, uomo ragno, vampiri.

Anna, Sofia G.

Giovedì grassoGiovedì grassoChe fracasso!Passa SandroneChe va sul balconeCon il suo pancionePer fare il suo sermone.Per la strada stelle filantiFatine, damine e mostri tantiCi si ritrova tutti quantiIn piazza Grande ad applaudire la meravigliaDello sproloquio di Sandrone e la sua famiglia.

Le quintecampionid’inverno

I bambini di quintavincono il torneo di calcio

invernale

Le classi quinte, oracampioni d'inverno,hanno totalizzato moltevittorie di calcio (ascuola) contro le quarteche, arrabbiate, torna-vano in classe depresse.L 'anno sco las t i co2008/2009 è stato unbuon anno per questaclasse; non si può direaltrettanto per le terze ele quarte.Le quinte vogliono

divertirsi quest'ultimoanno giocando ancoratante partite, ma allostesso tempo voglionoessere rispettate espe rano che nonavvengano più litigi conle altre classi.Quella delle quinte èvoglia di vincere, masenza grinta o rancore.

Matteo G.

Che giorno sei nato?Sono nato il 9 dicembre 1971.

Da bambino e da ragazzo ti sembravasciocco essere prete?Non pensavo che fosse un lavoro scioc-co. Ho iniziato a pensarci da ragazzo.

Quando sei entrato nella nostra par-rocchia?Sono entrato nella Madonna Pellegrinal'8 settembre 2002.

Ti piace il tuo ruolo?Sì, fare il prete mi piace molto.

Ti piacciono i bambini?Mi piace stare coi bambini, mi piacemolto incontrarli.

Sei sempre onesto coi tuoi amici?Cerco di essere sempre onesto con imiei amici.

Da bambino cosa desideravi diventareda grande?Ho cominciato a pensare di diventareprete da ragazzo, ma da piccolo pensa-

I N T E R V I S T A A D O N M A T T E O

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I N T E RV I S TA A L L A D I R E T T R I C E

vo di fare qualcos'altro.Che scuola elementare e media haifrequentato?Ho frequentato le scuole a CastelnuovoRangone, le elementari Don Milani ele medie G. Leopardi.

Hai mai fatto il missionario?No, non ho mai fatto il missionarioandando in altri paesi ad aiutare la gentepovera. Però ho aiutato le persone tra-mite la mia parrocchia.

In quante parrocchie sei stato prete?Sono stato in due parrocchie: primasono stato a Maranello, poi sono venutoqui.

Qual' è il tuo calciatore preferito?Il mio giocatore preferito è Zidane.

Che sport facevi da piccolo?Giocavo a calcio, facevo anche palla-volo. Facevo tutti e due gli sport aCastelnuovo.

(Daniele, Davide M., Eleonora,Pier Paolo, Franz, Giada)

Perché ha deciso di fare questo lavoro?Perché ho avuto un' infanzia felice emi piacerebbe che i bambini per cuilavoro avessero anche loro un tempofelice.Con il mio lavoro vorrei contribuire afare sì che questo avvenisse.

Da giovane che lavoro pensava difare?Soprattutto la mamma; e sono stati piùi casi della vita a portarmi a fare questolavoro.

Lei era brava a scuola?Sì, abbastanza. Alle elementari erobravissima, alle medie un po' meno, alliceo ero discretamente brava, ma nonsono mai stata bocciata o rimandata.

Quale era la sua materia preferita alleelementari?Prima di tutto immagine, poi italiano.Al liceo ho imparato molto ad amarela matematica e la geometria .Se dovessi tornare indietro e poter de-cidere di nuovo che lavoro fare, miindirizzerei nel campo dell'arte.

Che liceo ha fatto per diventare diret-trice?Il primo liceo è stato scientifico, poiho fatto la mamma; ho cominciato a

lavorare come maestra dell'infanzia econtemporaneamente ho preso il diplo-ma magistrale. Poi ho lavorato comeinsegnante e coordinatrice pedagogicae fatto altri studi, quelli di teologia.

Perché fuma?Il perché non me lo ricordo, ma misono pentita molto per avere comincia-to.

Come ha iniziato a fumare?Mi sembra che sia stata un'amica chemi ha offerto la prima sigaretta.

A che età ha iniziato a fumare?Passati i quarant'anni.

Come mai ha deciso di venire in questascuola?Perché mi hanno chiamata e mi sem-brava una bellissima opportunità dilavoro.

Cosa vorrebbe sentirsi dire da un bam-bino della scuola?Che è contento di essere in questa scuo-la e che sta bene con le insegnanti econ i compagni.

(Davide R., Matteo F.,Alice, Giorgia,

Arianna, Margherita)

Al di là di una scuo-la/paese dei balocchi,dove tutto è permesso,tutto è facile, tutto è di-vertimento - e beati ibambini che possonodesiderare sognando,senza i limiti del realepossibile - i brevi vorreiespressi in queste pagi-ne riflettono un'idea altadi scuola.Per tutti la scuola è luo-g o d e l s a p e r e ,dell'imparare (magarimeglio nel gioco invece

che nella fatica!),dell'insegnare, del fardiventare intelligenti:affermazione, e giustapretesa, del diritto costi-tuzionale all'istruzione;con maestre brave ebuone, disponibili, cheinsegnino tutto quelloche mi servirà per tuttala mia vita.Una scuola normale,che rifletta l'esperienzadella vita familiare e so-ciale quotidiana; perqualcuno, anche più le-

gata ai propri interessiextrascolastici (natura,ambiente, sport). Ciòper quanto attiene agliapprendimenti; ma, benoltre, la scuola “deve”essere accogliente, unpunto di riferimento, uncontenitore di segreti epensieri; luogo di in-contro e di relazioni incui stare con amici sin-ceri e simpatici, senzalitigi, nel rispetto gli unidegli altri, dove non cisono discriminazioni,

senza odio, con rispettoe unità.In una scuola così ibambini arriverebberoanche alle sette del mat-tino; ed è commoventeleggere non vorrei an-dare via da qui… lascuola che vorrei è que-sta… mi piace così.Idee chiare e aspettativeforti, forse ancora mag-giori di quelle dei geni-tori, che riguardano nonsolo i saperi ma anche- soprattutto - il saper

vivere, nella prima cel-lula societaria che ibambini sperimentano.Con l'essenzialità sonoqui tratteggiate l'etica ela pedagogia del farescuola che nei corsi diformazione i superesperti faticosamenteespongono e propongo-no.Rovesciamento delleparti? Il “compito” chei bambini ci assegnano,che pretendono da noi,non è facile. Il richiamo

alle idealità per chi edu-ca/insegna, ben presentinella nostra testa e nelnostro cuore, ci spingo-no ad un impegno sem-pre maggiore: se non al-tro, per essere all'altezzadei bambini e dellebambine che abbiamodi fronte.

Maria A. Piacentinidirigente scolastico

L E O P I N I O N I

Non solo sogni nei desideri dei bambiniRiflessioni su “La scuola che vorrei”

Classi Vanno scolastico 2008/2009

“Bambini, tirate fuori ilquaderno e scrivete ladata”: questo di solito ibambini si sentono direda noi maestre, ma que-sta volta no. “Bambini,armatevi di idee e…cre-ate un giornale!” è statol'incipit di Luciano Pe-drelli, giornalista de LaRepubblica Bologna,che ci ha guidati in que-sta esperienza unica. Ciha condotti dietro lequinte di una redazionee ci ha insegnato i truc-

chi del mestiere. E cosìle nostre aule si sonotrasformate, i bambinisi sono riuniti spontane-amente in piccoli gruppiper scrivere articoli suitemi che riguardano lanostra scuola. Ognunosi è occupato di qualco-sa: chi ha scritto articolidi cronaca, chi di pro-blematiche, chi ha rea-lizzato vignette e dise-gni, chi sondaggi einterviste, chi si è pre-occupato di trovare delle

fonti o del materiale fo-tografico per arricchireil contenuto degli artico-li, ecc. È stato interes-sante osservare i bambi-ni nelle varie fasi dellavoro e accorgersi chele dinamiche che si sonocreate sono proprio lestesse che vengono acrearsi in una vera reda-zione. Ci sono stati mo-menti di contrasto per-chè non sempre si eratutti d'accordo sul con-tenuto dell'articolo; c'è

chi ha tentato di“inquinare” alcune fontiper poter avere materia-le sufficiente da inserire,chi tendeva a esagerarei fatti per renderel'articolo più curioso,chi gironzolava per lascuola in cerca di testi-monianze utili al pro-prio pezzo.Inoltre i bambini si sonores i subi to contodell'importanza e dellapotenza di un mezzo dicomunicazione che la-

scia libero spazio al pro-prio punto di vista, enon hanno certo fattomancare articoli di criti-che, proteste e petizioniper avere una scuola chesia avvicini di più alleloro aspet ta t ive…insomma, è s ta taun'esperienza davverocoinvolgente, in tutti isensi. Lavorare in que-sto modo ha permessoai bambini di capire ve-ramente la funzione delgiornale e allo stesso

tempo di sentirsi liberidi esprimere le loro ideee di gestirle come me-glio credevano.Il nostro grazie va a Lu-ciano che con la suaprofessionalità ha sapu-to stimolare le menti deibambini, e con la suapazienza è riuscito a de-dicare a ciascuno il suotempo, i suoi consigli, isuoi incoraggiamenti.

Federica, Sivia, Chiarainsegnanti di quinta

L E I N S E G N A N T I

L'aula si trasforma in una redazione e gli alunni diventano… giornalisti

Giornalisti per un giorno (anzi, per due)Un'esperienza laboratoriale con i ragazzi di quinta

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La RedazioneArletti DanieleBarbieri AlexBarbieri SilviaBellentani SofiaBeltrami MatildeBignardi MargheritaBuffagni ChiaraCriscuoli AlbertoD'Orso EmanuelDall'Ora AlbertoDanese VeronicaDella Casa Alice AsiaFabio EleonoraFazio MatteoFerri GiorgiaFiorini NicolòGalanti MatteoGiovannini GiadaGualandi SofiaGuidetti AnnaHernandez Franz WarrenIannaccone GiacomoLugli EnricoManfredotti DavideOri SimonePartesotti GianlucaPiccinini ElysaPollastri SimoneRighi DavideRonco AriannaSorbini LuciaTaddei SebastianoTagliavini FedericaTostati PierpaoloVaccari Filippo

Direttore responsabileLuciano Pedrelli