La Scienza positiva / quantitativa e la Scienza filosofico ... · con la tecnica del 'falso colore'...
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1 soggetto Sindone > Diploma di specializzazione > DSS001> blocco 01 > UD 01-02: Introduzione e Oggetto Sindone
2 autore (gestione dati) p. Gianfranco BERBENNI [email protected]
3 aree editoriali web www.mondosindone.it (area di lavoro, aperta) Sicurezzaweb www.prsoftware.it
4 Tag, Termini chiave Sindone, Università, Tessuto di lino, Mappa, Colore, Sangue, Siero ematico, Bilirubina, Fotografia, Video UPRA SIND 2012-13 DSS001
Sindone e distorsioni ottiche. Presentiamo qui uno tra i più impres-
sionanti fenomeni ottico-sindonici legato alla distorsione nel percepi-
re masse iconiche asimmetriche. La foto sulla sinistra fu elaborata
con la tecnica del 'falso colore' da Lynn - esperto nel Jet Propulsion
Laboratory di Pasadena - già nel lontano 1977. La medesima foto, se
stampata semplicemente al contrario - si veda l'immagine sulla destra
- pone in evidenza quanto a prima vista sfugge a chi osserva la Sin-
done: il naso o la bocca sono evidentemente fuori asse: uno dei
due è anatomicamente incompatibile con la normale simmetria di
un volto impresso sul tessuto in modo ortogonale, come vorrebbe
la più diffusa teoria di formazione dell'immagine sindonica. Da
notare che varie etnie orientali (Cina, Giappone, ad es.) percepiscono
i volumi e le sequenze spaziali iconiche proprio come nel caso di in-
versione, qui presentato sulla destra di chi osserva. Una nota casa edi- -trice italiana dovette ristampare completamente, negli anni '70, la propria Enciclopedia universale - destinata ai lettori giappone-
si - invertendo tutte le foto. Il fenomeno esigerebbe maggiore spazio esplicativo e applicativo. Per questo si rinvia al corso speci-
fico programmato nell'ambito del Diploma in studi sindonici.(GFB)
Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (UPRA) www.uprait.org
Othonia. Centro internazionale di Studi scientifici sulla Sindone, www.othoniaweb.org
in collaborazione con
CIS, Centro Internazionale di Sindonologia, Torino
CDS, Centro Diocesano di Sindonologia 'Giulio Ricci', Roma
ISF, Istituto Scienza e Fede, Roma, UPRA
Facoltà di Teologia, Roma, UPRA
propongono il
Diploma annuale di specializzazione
in Studi Sindonici. Singolare strumento di evangelizzazione e catechesi.
Punto di incontro nel dialogo/confronto tra Fede e Scienza.
Anno accademico 2012-2013.
La Scienza positiva / quantitativa
e la Scienza filosofico-teologica
di fronte alla Sindone.
DSS001, Corso introduttivo. 3 ECTS. p. Gianfranco Berbenni (Varese-Roma)
www.mondosindone.it
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Sommario argomentativo
Unità Didattica 01.
Comprende lezioni introduttive e lezioni descrittive dell'Oggetto Sindone.
Introduzione . . . . . . . . . . pag. 02-17.
num. 001-023.
Le Lezioni iniziali illustrano il Corso introduttivo
nei suoi momenti tematici,
negli strumenti di consultazione,
con indicazioni minime circa l'elaborazione delle tesine di corso e di diploma,.
Per un migliore approccio al tema metodologico in generale,
cf. il corso Metodologia e Linguaggio
sulla Home page www.mondosindone.it , barra laterale sinistra (Main Menu).
Si tenga presente che la seconda parte,
dedicata alla Grammatica relazionale,
è in fase di elaborazione.
Unità Didattica 02.
num. 001-076.
L'Oggetto Sindone . . . . . . . . . 18-44.
Primo approccio al Telo torinese, con spiegazioni iniziali
sul nome, sul tessuto,
sul contatto diretto e indiretto.
Excursus I. Le teche . . . . . . . . . 44-46.
Excursus II. Iconografia . . . . . . . . . 46-49.
Domande ad esito multiplo . . . . . . . . 50.
APPENDICE . . . . . . . . . . 51-55.
Offriamo, in aggiunta, il testo dell' Intervento
sull'esperienza di didattica universitaria
collegata alla santa Sindone (Roma, 1996-2012).
La Sindone di Torino, Documento e Testimone.
Alcune considerazioni introduttive circa la didattica universitaria
(Roma, Santa Croce in Gerusalemme, 27 ottobre 2012)
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Primo blocco didattico.
Due UD.
01. Introduzione.
02. La Sindone.
Quattro lezioni.
Foto dell'intera Sindone (Enrie, 1931), presentata privilegiando, sulla sinistra, l'impronta dorsale, poco considerata dai cultori
della Sindone e nelle Analisi scientifiche STURP, come dichiarato nella Relazione conclusiva Comprehensive Examination,
(1982/1984). La zona dei prelievi di Raes e della radiodatazione al C14 è nell'area del rettangolo giallo, da noi inserito, in basso a
destra, ed è a pochi cm. da una delle bruciature del 1532. Nel tessuto prelevato nel 1988 vi è pure una parziale presenza di acqua
usata per lo spegnimento del noto incendio.
Due foto riferite al sacro Sudario, conservato nella cattedrale di Oviedo in Spagna. A destra la foto, a luce UV, è trat-
tata da mons. Giulio Ricci, con evidenziazione delle due impronte lasciate dal Volto molto segnato dal sangue.
Prima Unità Didattica. Introduzione
001.
Saluto
Questo è il secondo anno di vita
del Diploma annuale di specializzazione in Studi Sindonici,
iniziativa culturale che intende collocare a livello universitario
l'argomento 'Sindone'.1
Saluto cordialmente gli iscritti al Corso,
sia quanti partecipano direttamente nelle strutture dell'Ateneo in Roma,
1 Usiamo l'artificio redazionale della segmentazione del periodo o sticografia, per facilitare la comprensione del testo.
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[alcuni di essi sono iscritti al Master 'Scienza e Fede', STOQ]
sia quanti seguono gli incontri in via telematica.
Ringrazio in anticipo quanti si dedicano per la buona riuscita
del Diploma di specializzazione in Studi Sindonici:
p. Rafael Pascual e p. Hector Guerra in prima istanza,
e M.Chiara Petrosillo.
Un particolare riconoscimento va anche
al dott. Gian Maria Zaccone e al prof. Bruno Barberis, del CIS.
A tutti i Corsisti e gli Uditori
un sincero augurio di vivere un'esperienza
viva e interessante del Mistero pasquale,
attraverso la testimonianza silenziosa del Sacro telo
che avvolse il Corpo immacolato del Signore Gesù,
morto sulla croce
come primizia soave di Divina carità (: Agnello pasquale) e
come vittima di Espiazione (: Agnello mite - Capro espiatorio).
002.
Il Corso introduttivo in relazione ad altre iniziative culturali sindoniche
La proposta introduttiva che definisce il nostro intervento,
è preceduta e seguita da altri tipi di incontri.
Si va da un singolo incontro [ancora da strutturare] nel quale
si dà sintesi dell'intero fenomeno e mistero 'Sindone',
ad una micro-serie di tre-quattro incontri [cf. Varese, quaresima 2012].
Abbiamo, poi, un corso formativo, ma di tipologia universitaria,
con 25 lezioni [ancora da elaborare].
Infine si auspica la riattivazione del triennio di formazione
per i Catechisti della Passione,
già approvato dall'Ufficio CAtechistico del Vicariato di Roma nel 1985.
L'intero Corso. I 6 blocchi (12 Unità didattiche*, 24 lezioni*)
003.
In sei blocchi didattici, con complessive 24 lezioni accademiche,
ci si introduce in modo integrale all'argomento
"Scienza e Teologia di fronte alla Sindone".
Sono presentate tutte le principali tematiche scientifiche e teologiche
legate al Sacro Telo, distinguendo tre modulazioni di metodo
nell'interpretazione dei dati e
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nella loro presentazione (verbale e scritta).
Questi moduli sono correlati all'identificazione del Soggetto Avvolto:
1. un uomo, affisso, morto, torturato in precedenza ;
2. il personaggio storico di Gesù, di Nazareth ;
3. le attribuzioni (plurali) - religiose* e cristiane* - della persona di Gesù,
partendo dal titolo di Maestro-Rabbì,
sino al titolo teo-fanico di 'Dio fatto uomo, crocifisso (e risuscitato/risorto)' .
003.
Novità ermeneutiche
I tre moduli tematici
contengono altrettante innovazioni nell'approccio al Documento Sindone.
Il primo di essi offre l'opportunità di filtrare il linguaggio scientifico e massmediale,
abituando i soggetti locutori a usare un codice linguistico "elementare",
medico-legale, criminologico e tanatologico.
Intendo dire che quando si accosta la Sindone in tale prospettiva,
si evidenzieranno elementi basilari,
senza aggiungere alcunché sull'identità storica o teologica del Soggetto.
A questo livello, ad esempio, non si parla di 'crocifissione', ma di 'affissione' o simili;
si riconosce lo stato di morte violenta del Soggetto avvolto;
si notano chiari segni di torture che hanno preceduto una terribile fine.
Il secondo modulo tematico è dedicato ai processi di identificazione
del Soggetto storico,
Gesù di Nazareth, nel nostro caso,
usando stili narrativi (o codici linguistici)
legati alla scienza esegetica, archeologica e storica.
Il terzo modulo tematico, suddiviso a sua volta in due sezioni,
adatta i propri codici linguistici alle esigenze delle varie Religioni e
del Cristianesimo, cattolico, ortodosso, riformato.
Decisivo è lo sforzo di rispettare la sensibilità religiosa
islamica, confuciana, induista, shintoista
nel presentare a queste tradizioni il fenomeno Sindone.
L'area cristiana cattolica, dedicata allo 'scandalum crucis'
e alla paradossale 'potentia Dei in passione Filii',
sarebbe buona cosa renderla accessibile
soltanto a quanti ne chiederanno accesso esplicito (Login).
In tal modo si riproporrebbe una prassi arcaica,
diffusa tra le comunità cristiane nel II secolo dopo Cristo,
definita poi come 'Disciplina dell'arcano'.
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004.
Novità nella Didattica e nei siti/portali Web.
Il corso DSS001 dispone,
del supporto internet, didatticamente di estrema utilità.
Abbiamo preparato in tal senso un portale web,
destinato a contenere grandi quantità di dati librari e iconografici.
Ci riferiamo all'indirizzo del portale web www.mondosindone.it,
servizio culturale telematico,
redazionalmente riferito alla responsabilità di p. Berbenni,
con elaborazione di dati offerti al visitatore gratuitamente,
senza alcun scopo di lucro,
ma con obbligo di citazione della fonte, sia primaria che secondaria.
Di seguito la schermata del portale:
In prospettiva il portale diventerà anche luogo di didattica a distanza
o Webinar (neologismo inglese per indicare i Seminari virtuali
ovvero "Web Seminar")
005.
Alcuni Servizi web
Di primo piano come stimolo e utilità iniziale è
a- la funzione di traduzione (Google powered)
in 60 (sessanta) lingue,
ben supportata da super-computer, con trattamenti semantici avanzati.
b- La sezione FAQ (Frequent Asked Questions).
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In essa si affrontano le domande più diffuse e provocative.
c- Molto efficace didatticamente è pure
il LESSICO generale e i previsti Lessici speciali ad esso connessi.
d- Si invita a visitare e a dedicare tempo
nell'applicazione di quanto illustrato
nel corso 'Metodologia e Linguaggio',
a partire
e- Importante il servizio
'Bibliografia indicizzata', in continuo aggiornamento.
Esso è articolato in due file distinti:
A- scienze fisiche e biologiche;
B- scienze umane e teologiche.
f- Alcuni Strumenti di lavoro
sono 'unici', cioè sono offerti soltanto da noi,
in una prospettiva di qualitativo profondo rispetto
per quanti ci seguono in questi itinerari scientifici e socio-ecclesiali.
Ci riferiamo, ad esempio, al file biblico
contenente il testo latino (vangeli e atti) del Codex Bezae Cantabrigensis
e il testo latino della Vulgata di san Gerolamo.
Nel ciclo 2012-13 intendiamo anche offrire
un file sulla Didascalia siriaca degli apostoli,
integrata con la redazione delle Costituzioni apostoliche.
Tutto questo impegno documentale
sarà variamente condiviso anche con il sito di OTHONIA (www.othoniaweb.org),
espressione ufficiale dell‟omonimo Centro internazionale di Studi sindonici
collegato all'UPRA.
006.
Materiali didattici: file2 chiusi/completi e file aperti
Su Internet, dunque, saranno disponibili
la maggior parte dei materiali utili al Diploma,
testi e immagini, foto e video.
I file si presentano in formato PDF 2 Usiamo a volte il singolare nel rendere termini inglesi che esigerebbero il plurale. La soluzione è ormai consigliata
anche dalla Accademia della Crusca, soggetto autorevole nelle indicazioni per l'aggiornamento della grammatica e
sintessi italiane.
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e, alcune mappe concettuali, nel formato MM7 (Mind Manager della Mind Jet).
Di ciascuna cartella o file si darà informazione
se si tratta di materiale 'chiuso' o completo,
oppure 'aperto', suscettibile di aggiornamento.
In quest'ultimo caso ci si dovrà sempre riferire alla data (9999-mmm-99)
inserita nel titolo del file.
Ad esempio, il file di questa lezione, aperto, si presenta così
UPRA-SIND_Diploma_DSS001-introduzione_2012ott30.3
007.
Titolo del corso e aree di ricerca
"Scienza e Teologia di fronte alla Sindone"
è un titolo onnnicomprensivo.
I tre termini-cardine, Sindone, Scienza, Teologia,
sono infatti riassuntivi delle aree di ricerca
che attendono quanti si incamminano nella conoscenza
della Sindone e dell'Uomo che vi è stato avvolto.
Nostra intenzione è mantenere il più possibile alto
il livello di ricerca, di documentazione, di comunicazione
dei dati collegati alla Sindone.
In merito anche allo stesso Sacro Reperto,
si cerca di ottimizzare il servizio bibliografico e iconografico (foto, video, web),
filtrando criticamente la qualità dei vari elementi disponibili.
I settori biblico e teologico, poi, attirano attenzione critica e qualitativa,
considerato che il Soggetto avvolto nel Telo funerario
è con grande affidabilità Gesù di Nazzareth,
cuore rivelativo del Cristianesimo.
008.
Gli enti o soggetti promotori
- Othonia, Centro internazionale di Studi sindonici.
Fondato nel 2009 sulla scia delle iniziative sindoniche
del Master Scienza e Fede (Apra 2004-2009) e
delle attività di p. Hector Guerra,
intende perseguire un approccio selettivo e scientifico alla Sacra Sindone.
- Upra/Apra, Facoltà di teologia e Istituto Scienza e Fede,
STOQ (Science and Theology Ontological Quest) Master Scienza e Fede.
Struttura universitaria romana dell'Istituto Legionari di Cristo,
l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e
il polo di Università pontificie STOQ
3 Per la metodologia di strutturazione della stringa di un file, si veda l'appòsito micro-corso dedicato al Metodo.
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hanno presentato tra i propri programmi di studio
anche la Sindone di Torino,
facilitando in tal modo il costituirsi
dell'attuale 'Diploma di specializzazione in Studi sindonici'.
- CIS, il Centro internazionale Sindone, Torino,
emanazione della cinquecentesca Confraternita del Sacratissimo Sudario,
è il diretto Ente collaboratore del Cardinale di Torino,
Custode pontificio della Sindone.
- CDS, il Centro Diocesano di Sindonologia, Vicariato di Roma,
costituito ufficialmente nel 1996 e
dedicato alla memoria del suo fondatore e animatore, mons. Giulio Ricci (+ 1995),
è la voce ufficiale diocesana nel settore catechetico pastorale
collegato alla Testimonianza della Sindone.
009.
Iconografia sindonica: attenzione critica di partenza.
Con tre immagini sindoniche
entriamo in un primo contatto, introduttivo, con la Sindone.
Esse sono scelte con precisi criteri didattici:
- la prima intende offrire il più recente e migliore prodotto fotografico,
realizzato nel 2008 da una struttura tecnica, Haltadefinizione,
collegata alla De Agostini di Novara.
- La seconda foto, realizzata nel lontano 1969,
è a tutt'oggi quasi sconosciuta nel mondo sindonologico
e, ancor più, nel mondo dei mass-media:
si tratta di una splendida foto realizzata all'Infrarosso
da Giovanni Battista Judica Cordiglia,
in occasione dei Lavori della Commissione di esperti
scelta dal cardinale Pellegrino per esaminare la Sindone.
- Il terzo fotogramma ci porta al 1981,
quando, al termine delle analisi di laboratorio
seguite alle indagini dell'ottobre 1978,
lo STURP (Shroud of Turin Research Project)
elaborò al computer alcune foto destinate a Mostre
da tenersi in varie metropoli,
passando pure dall'asiatica Hong Kong.
010.
Il volto sindonico a definizione molto elevata (HHD), 2008.
La Sacra Sindone entrò nell'obiettivo culturale e industriale
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di una società specializzata in acquisizione di immagini artistiche
(come l'Ultima Cena, di Leonardo da Vinci)
ad altissima definizione.
La stampa nazionale diede e dà ampia relazione
dei risultati di questo nuovo tipo di fotogrammi,
specie quando riferì delle gigantografie sindoniche (2009)
rese possibili grazie alle tecnologie di acquisizione di nuova generazione.
011.
Volto 2008 HHD (Haltadefinizione),
elaborato da GFB con due passaggi di contrasto immagine (ottobre 2011).
L'elevatezza di pixel nella ripresa fotografica originale
ha rivelato e confermato particolari che erano emersi tramite altri esami.
Si noti, per esempio, sulla guancia dx del Volto (a sx di chi guarda l'immagine)
nel mezzo dell'impronta riconducibile ad un violento colpo trasversale
vibrato con una canna o bastone,
una piccola piaga che era nota soltanto con la foto all'infrarosso,
di cui si parla appena dopo.
Volto sindonico, ad altissima definizione (2008) Volto sindonico, foto all'Infrarosso (IR) (1969)
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012.
Il Volto sindonico all'infrarosso (IR), 1969.
Immagine ancora poco diffusa
nonostante sia stata realizzata nel 1969,
è rappresentativa della nostra opzione
di uso e presentazione di documenti quasi inediti,
non rinvenibili nelle pubblicazioni sindoniche correnti, anche scientifiche.
La versione che presentiamo è stampata con viraggio blu scuro
e fu donata dall'Autore - Giovanni Battista Judica Cordiglia -
a mons. Giulio Ricci
verso la fine degli anni '70.
Tutto quanto è visibile è materiale biologico,
di varia natura, evidentemente.
Molti particolari
saranno oggetto di spiegazione appropriata in altra sede.
Per il momento si fa notare
- come la cosiddetta presunta 'immagine corporea'
sia in realtà provocata da materiale biologico;
- il colpo trasversale sulla la guancia destra rechi,
al suo centro, un evidente segno di piccola piaga;
- la punta del naso reca evidente una forte escoriazione/piaga,
provocata presumibilmente da una caduta e da contatto con il terreno.
Il fatto è stato confermato anche dai prelievi STURP,
presentati nella relazione di Schwortz
(vedi Bibliografia indicizzata, p. 8-10).
- La 'goccia' sanguigna sul ciglio sinistro,
forma una piccola pozza ematica, nella micro-area del baffo sinistro.
- L'antica piega sottostante la zona del mento, barbato,
è colma di materiale biologico.
013.
Sindone intera, in negativo e in positivo a colori (STURP 1982).
Una prima visione totale del telo funerario denominato in greco 'sindon',
termine che designa la composizione fitochimica del linus usitatissimus,
è qui offerta con una elaborazione computerizzata
realizzata dal gruppo di ricerca americano STURP.
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Con una semplice sovrapposizione (manuale o computerizzata) delle immagini
in negativo (in basso, impronta scura; in alto la stampa in positivo)
si ottiene un effetto di parziale tridimensionalità.
Riportato il fotogramma negativo in positivo,
ciò che risulta in rilievo dà come effetto
le impronte di flagellazione come 'scavate' nella superficie del telo.
Questo effetto è utile nel processo interpretativo
ed è di grande effetto visivo se si osserva l'area dorsale del Soggetto avvolto:
colpi di flagello hanno colpito la schiena, i glutei e le gambe.
Notiamo, tuttavia, che si è di fronte
ad un normale processo di inversione fotografica:
il medesimo risultato lo abbiamo, infatti, anche nelle impronte delle mani,
e in questo caso non si offre un effetto di escavazione, ma di rilievo.4
014.
Tipologia del Corso DSS001
Il Corso introduttivo ha alcuni caratteri specifici:
- è molto sintetico, nella narrazione didattica.
Infatti l'impegno che si esige a causa della dimensione scientifica
di molti dati e fenomeni, si spera venga facilitato
dalla scelta di segmentare il testo.
- Apre al valore scientifico e formativo
della critica dei testi e dei dati di laboratorio,
4 Si noti anche come la foto, sulla destra, abbia tagliato le impronte dei piedi.
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del confronto plurimo di fotogrammi e videogrammi di vario genere,
dello sforzo di immedesimazione
nei vari codici linguistici delle Scienze fisico-chimiche
e delle Scienze umane e teologiche.
015.
Tassonomie del Corso
Complessivi
6 blocchi tematici
8 (otto) Unità Didattiche (UD),
24 (ventiquattro) lezioni accademiche, previste per il Ciclo accademico 2012-13.
Diamo l'elenco delle UD centrali, con esclusione di quelle dedicate all'Introduzione e alla
Conclusione (UD 1 e UD 8):
UD 2 - L'oggetto Sindone
UD 3 - L'oggetto Sindone e le scienze
UD 4 - Il Soggetto avvolto. Uomo ucciso.
UD 5 - Il Soggetto avvolto. Gesù di Nazaret in Galilea
UD 6 - Soggetto avvolto: dal Maestro*, Profeta, al perfetto vero Dio
UD 7 - Santa* Sindone: Chiesa e società.
016.
Alcuni rilievi sulla Bibliografia indicizzata, A.
In una prima sezione segnaliamo alcune opere
che vanno considerate fondamentali
per qualsiasi dibattito e ricerca
che intendano fregiarsi della qualifica di scientificità (pp. 1-48).
Ci riferiamo, in particolare,
- agli 'Atti' della Commissione di Esperti nominata dall'Arcivescovo di Torino,
Cardinale Michele Pellegrino, nel 1969,
La S. Sindone. Ricerche e studi Torino,
in "Rivista Diocesana Torinese" (supplemento), gennaio 1976, 122 pp.
- e alle 'Osservazioni' critiche seguite nel gennaio 1977,
a cura dei Centri di sindonologia di Torino e di altre città.
(Bibliografia indicizzata, pp. 1-3);
- agli 'Atti' o Proceedings del convegno a porte chiuse
del gruppo americano che dopo pochi mesi piglierà il nome di STURP.
Detto convegno si tenne ad Albuquerque, New Mexico,
nelle vicinanze del celebre Laboratorio nazionale di Los Alamos;
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- l'articolo conclusivo e riassuntivo delle ricerche STURP,
redatto alla fine del 1982 e pubblicato nei primi mesi del 1984,
A Comprehensive Examination of the Various [Blood] Stains and Images
on the Shroud of Turin], a cura di E.J. JUMPER, A.L. ADLER, J.P. JACKSON,
S.F. PELLICORI, J.H. HELLER, J.R. DRUZIK,
trad. italiana dott. Luciano Stoppani,
(ed. originale in ACS [: American Chemical Society Advances in Chemistry]),
22/205, Archeological Chemistry III, Joseph B. Lambert Editor, 1984), pp. 447-476;
- l'importantissimo documento d'archivio, sempre elaborato dallo STURP
e presentato ufficialmente al cardinale Ballestrero nell'agosto 1984:
A Scientific Proposal for Study the Shroud, redatto dallo STURP,
a cura di J. JACKSON, Th. D‟MUHALA, W. ERCOLINE, A. ADLER,
R. DICHTL R. e R. DINEGAR.
Contiene la programmazione di 26 (ventisei) esami
di alto valore scientifico e tecnologico.
Basti il confronto dei giorni di indagine diretta sul Telo sindonico:
erano previsti ben 20 giorni-notti,
con turni continuativi dei vari team di ricerca.
Si ricordi che i giorni dedicati all'indagine nel 1978 furono 5 (cinque).
Uno dei suddetti 26 Esami (il 7°, per la precisione)
era previsto per la Radiodatazione con l'isotopo C14.
Questa indagine sarà l'unica ad essere 'scorporata' dall'intero programma di ricerca
ed effettuata nell'anno 1988
(dal 21 aprile, con il prelievo dei campioni,
al 13 ottobre, giorno della Conferenza stampa organizzata
dalla 'Sala stampa della Santa Sede' aTorino).
Volendo essere esigenti, non accetteremo alcun dibattito scientifico,
se non con chi sia venuto a conoscenza diretta (approfondita)
di questo fascicolo, tipico prodotto della 'Grey Literature'.
Di tutti i predetti 'titoli' saranno disponibili i testi,
sotto varie forme di edizione elettronica (Word, PDF).
017.
Altri materiali
Il nostro Corso introduttivo metterà a disposizione diversi altri materiali,
generalmente offerti in PDF
o sotto forma di 'mappe concettuali',
elaborate sul programma 'Viewer Mind Manager'
della Mind Jet (www.mindjet.com).
La Galleria immagini o Fototeca di www.mondosindone.it
metterà a disposizione molto materiale didattico
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(vincolato dai vari copyright
e a stretto uso personale con finalità di studio).
018.
L'impegno di ascolto e di studio
Ovviamente, qualsiasi Input culturale didattico è vanificato
se l'uditore non decide un forte coinvolgimento
di ascolto e di studio.
Ci si augura che l'intensità dei temi
Sindone, Gesù Messia/Cristo, Croce, Risurrezione, Kerygma,
siano ragione più che sufficiente
per una partecipazione adeguata al nostro Diploma.
019.
Verifiche immediate
Prevediamo per quest'anno 2012-13, verifiche
con Domande ad esito multiplo (Quiz),
strumento formativo privilegiato
anche da Aziende internazionali di alto livello industriale e governativo.
Tutti i soggetti operanti nel processo didattico
potranno così controllare con maggior obiettività
l'efficacia della comunicazione e il grado di apprendimento.
020.
Verifica conclusiva a termine Corso
A differenza del lavoro complessivo di Diploma (30/40 pagine),
il lavoro scritto per il singolo Corso è solo di 10/15 pagine
021.
Ecco alcuni orientamenti di metodo:
a. La scelta dell'argomento per la piccola tesi scritta.
L'argomento prescelto dal Candidato va sottoposto al titolare del Corso per l'approvazione e per l'eventuale
integrazione documentale (bibliografia e fondi) e redazionale (percorso narrativo).
b. I caratteri propri del lavoro.
Ci si è iscritti ad un insieme di Corsi di natura universitaria e da ciò deriva lo sforzo di una sempre più matu-
ra scientificità nei procedimenti di ricerca e nella elaborazione dei testi. Ciò comporta l'impegno ad essere
- coerenti nel dichiarare consultazione personale di fonti e di dati;
- critici nel trattamento dei temi, delle ipotesi, dei risultati;
- sufficientemente chiari e sintetici nella stesura della tesi.
c. La consistenza del manoscritto*-tesi
L'elaborato consista in un minimo di 10 (dieci) e massimo di 15 (quindici) pagine, escluso il frontespizio.
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Interlinea: 1,5
Layout : Normale.
Dimensione carattere per il Testo: 14 (se Times New Roman) 12 (se Verdana o simili).
" " per le Note: 11 (idem) 9 (idem)
Foto o disegni sono da considerarsi 'fuori testo', non computabili nelle 10/15 pagine di tesina.
d. Struttura-base dell'intervento
La logica di ogni ricerca, di poche pagine o di molti volumi,
conduce generalmente a questo 'schema' o paradigma dell'indagine:
Titolo Premessa (eventuale)
Sigle e abbreviazioni
Bibliografia
Introduzione
Capitolo primo.
Capitolo secondo. [eventuali altri capitoli: Terzo, Quarto]
Conclusione Allegati (eventuali)
Indice generale
Si comprende subito quanto le 10/15 pagine siano facili da redigere/realizzare in modo ordinato.
e. Per sigle, abbreviazioni, citazioni brevi e citazioni complete (di primo livello).
Estrapoliamo alcuni cenni di metodo, dal corso che si può consultare su www.mondosindone.it - Criteriologia
a. le sigle e le citazioni devono essere strutturate in ordine decrescente (dal dato più generale, ampio, a quello
più particolare, ristretto) ed essere coerenti;
b. sigle e citazioni devono risultare immediatamente comprensibili, evitando ricerche che occupano tempo
prezioso;
c. Per un metodo efficace e immediatamente comprensibile
Sigle. sono costituite da iniziali di parole (: acronimi) oppure da lettere prescelte in
modo da comporre una sigla di migliore risonanza socio-culturale. Sono
molto (troppo) usate in ambiente anglo-americano (cf. corso 065-066).
STURP.
Abbreviazioni. sono un ampliamento delle citate 'sigle', inglobando dopo la lettera iniziale al-
tre due o tre lettere, in modo da riconoscere facilmente l'opera (cf. corso 067-
070).
STURP > ShroudTurinResProj Citazione breve. veloce riconoscimento di un Autore e della sua opera (trattata a volte con la
tecnica dell'abbreviazione), incluso l'anno di edizione (cf. corso 038-045), pa-
ginazione…
Citazione completa essenziale. Autore, Titolo, Città di edizione, Anno di edizione, pagine. (cf. corso 046-
050)
Citazione completa esaustiva. Cf. i 20 elementi segnalati nel corso, num. 048.
Per ulteriori indicazioni sul metodo
si invita a consultare il testo più ampio 'Metodologia e Linguaggio‟
nella relativa voce alla Home page del sito www.mondosindone.it.
022.
Strumenti di lavoro-studio disponibili a partire dalla Prima lezione
Consigliamo di accostare pure
- la sezione FAQ (domande frequenti),
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7
- il LESSICO.
Nella sezione 'Formazione' si vedano i due file della
Bibliografia indicizzata, A (oggetto sindone, scienza applicata)
B (teologia e pastorale).
023.
Conclusione
Inizia un itinerario culturale
che prevediamo impegnativo e auguriamo interessante.
In ogni caso evidenziamo la differenza qualitativa
tra una singola Conferenza (anche un ciclo di Conferenze)
e il nostro Diploma universitario annuale
(100 lezioni complessive,
in aggiunta a varie Conferenze e Workshop
in modo da raggiungere la dei 20 credits).
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.
Unità didattica 2
L' Oggetto Sindone
001.
Abstract.
Incontro è importante per un primo impatto con la Sindone
ed anche per un successivo continuo confronto
con alcuni tra i suoi molteplici dati iconici
(foto, video, trattamenti elettronici delle immagini).
Tutto intende contribuire alla creazione di una buona base critica
per essere competenti nel valutare le molte ipotesi interpretative
che si offrono a volte con grande disinvoltura
e con eccessiva fiducia circa la loro presunta scientificità.
003.
Utilità e centralità dell'argomento 'contatto con l'Oggetto'
Questa seconda UD [Unità Didattica]
è di grande importanza strutturale e metodologica:
- strutturale poiché è vero punto di riferimento continuo
per ogni operazione scientifica o culturale sull'Oggetto Sindone;
- metodologica, dal momento che illustra
le molteplici modalità di contatto con l'unico Oggetto
e tale molteplicità condiziona positivamente
la fatica di una buona ricerca scientifica e
di un'affidabile interpretazione storica e teologica.
004.
Il percorso argomentativo dell'intera II UD
Cosa sia la Sindone e quali siano i tipi di contatto con essa
sono i due interrogativi ai quali si offre una risposta sistemica in tre parti:
a. il contatto diretto,
b. il contatto indiretto e i nuovi strumenti di visualizzazione.
c. il telo e alcuni dati particolarmente significativi
005.
Si tenga presente che ci limitiamo in questa sede
a dare ordine (priorità) e organicità
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a dati che si presentano numerosi e complessi
e di cui non si può pretendere un'esposizione completa
già da questo momento iniziale del nostro Corso introduttivo.
a. Il Telo sindonico. Primi elementi / Dati elementari
006.
In questa sezione si prendono in considerazione argomenti come
- termini ed etimologie,
- mappe della sindone,
- bruciature e strinature di due incendi.
007.
Il significato del termine greco 'sindon'
Già l'esame etimologico del termine greco,
porta a identificare nella pianta di lino,
l'origine del tessuto
costituito da fibre vegetali, come il cotone
e differenti dalla lana, di chiara origine animale.
008.
Etimologie
Ecco un sommario elenco di termini classici tra loro vicini,
a partire dal greco sindon:
(fonte: GFB, testo usato nei corsi PontUnivLater, Ecclesia Mater, 1996-2003)
Sindòn : SEMERANO, Le origini della civiltà europea..., vol. II/1, Dizion. Greco..., pag. 263. „Stoffa di lino,
tela fine, sindone, vela, vessillo‟. Dall‟aramaico sedina, accadico saddinu, ebraico sadin (tela di lino, „linen
garment, fine linen‟). Vedi anche il babilonese sindû, arabo sindijan („Indian‟).
Sudárion, pannolino, sudario Il termine greco è uno dei calchi evangelici sull‟originale latino sudo, -are,
Verbo latino, con significato di „sudo, trasudo, distillo‟, “sudor” „sudore‟, cfr. gallico „sudd‟ (succo); cfr. il
greco hîdos (hêidos) „sudore‟ (Hippocr.). Viene ipotizzato *swoidos; sanscrito „svédah’, antico inglese
„swat’ (sudare). Dall‟acccadico suadu, sâsu (sciogliersi, liquefarsi, „to become molten, to melt‟; suddu: li-
quefare, sciogliere, „to melt down‟), sidu (liquefatto, sciolto, „molten‟, „gescmolzen‟) [SEMERANO, Le origi-
ni..., vol. II/2, Dizion. Latino..., pag. 579].
Linum SEMERANO, Le origini..., vol. II/2, Dizion. Latino..., pag. 457. „Lino, filo da cucire, cordone, lenza‟, vedi il
termine latino “linea”, greco “línon”, irlandese „lin’, gotico „lein’, russo „len’.
Linteus „Di lino‟, “linteum” „stoffa di lino‟ ecc.; antico alto tedesco „linz’; “linteolum” „fazzoletto di lino”. Il “li-
num usitatissimum”, noto sino da remota antichità in Egitto e in Palestina, ha offerto alcuni prodotti per usi
svariati, oltre alla fibra più fine per la filatura; dal seme veniva estratto l‟olio. In Grecia e a Roma il lino non
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trovò largo uso per indumenti; al V secolo appartenevano i libri lintei; la Palestina, la Fenicia, la Gallia Ci-
salpina, la Spagna, l‟Africa intorno a Cartagine lo coltivarono largamente.
Il nome pešet (lino), pišteh, in ebraico mostra il riferimento all‟impiego dell‟olio e quindi ai lucignoli per
lumi ad olio: il richiamo corre all‟accadico piššatu (olio da ungere, „Salböl‟); perciò il greco “línon”, il la-
tino “linum” ricorda la base *lip(-n-), lip-(aléifo): accadico lipû, lipu (materia untuosa, „fat‟), con -n- ag-
gettivante; ma risulta da una forma sostantivata neutra che si incrociò con una base semitica, come l‟ebraico
libna (bianchezza, candore, „whiteness‟), ugaritico lbn (bianco, „weiss‟).
linea SEMERANO, pag. 457, femminile sostantivato di “lineus, linea, lineum”, „filo di lana, corda, funicella, spa-
go, lenza da pesca, filo a piombo, linea, schizzo, disegno, termine, fine; il verbo latino “lineo”, „traccio‟.
lino, -is, levi
SEMERANO, pag. 457 [e „livi‟, forma secondaria calcata su „sino” (vedi), litum, linere, da Nevio.
“Linio, -is, linivi, -itum, -ire”, „ungo, impiastro, spalmo‟, “litura”, „spalmatura‟ (ad esempio di nuova cera
sullo scritto), ecc.; “lino” è calcato su “sino”, ma la sua base *lip-, lip-n-, da *lip-n-o è corrispondente
all‟accadico lipû (materia grassa, „fat‟ con cui usavano spalmare pelli, finimenti ecc.), il greco lípos, con af-
formante che darebbe il senso originario di (spalmo) sostanza grassa su...”; vedi l‟accadico in, ina (in, a, „in,
on‟). Vedi il greco lipáino.
Lipaino
009.
Orientarsi nella Sindone. Le mappe.
Diverse sono le 'mappe' che sono state usate
negli ultimi quarant'anni di ricerca sulla Sindone.
010.
Ricordiamo il primo tentativo da parte
della Commissione di esperti
nelle operazioni effettuate nel 1969 (1976).
Da pagine 103 a 105 e con una tavola fuori testo in bianco/nero,
senza firma, e perciò,
rappresentativo delle opinioni dell'intera commissione,
abbiamo il racconto della preparazione della Mappa alfanumerica,
abbastanza complessa
(due lettere di alfabeto, minuscola e maiuscola,
e due forme geometriche: rettangolo e triangoli)
presentata ai colleghi nella seduta del 24 novembre 1973.
Alla nuova mappa si riconosceva valore ufficiale e
si rivolgeva "viva preghiera a quanti, d'ora innanzi,
eseguiranno studi sulla S. Sindone, a voler fare riferimento
a detta mappa" (p. 104).
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011.
Una seconda serie di mappature fu realizzata,
in nuove modalità metriche e geometriche
dal Team dello STURP nel lavoro dell'ottobre 1978.
Erano trascorsi poco più di due anni dalla pubblicazione
dei risultati della Commissione 1973 (gennaio 1976)
e il gruppo americano disattese la predetta esplicita esortazione.
Riportiamo qui una sezione della mappa STURP
includente l'intera impronta corporea dorsale e metà di quella frontale.
012.
La terza mappa, allo stato attuale della ricerca è la migliore
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Mappa 2002 (restauri)
e risale all'intervento di restauro nell'estate 2002,
con pubblicazione nel 2003.
Comprende l'impronta frontale e dorsale
sia della zona visibile che del retro,
normalmente invisibile
perché impunturato e fissato su un tessuto di supporto,
prima e dopo i noti restauri.
013.
E' necessaria una quarta mappa?
La campagna di foto a definizione molto alta (2008)
e le evidenti micro-trazioni alle quali è stato sottoposto il telo (vedi sotto)
potrebbe proporre l'esigenza di una nuova mappatura del tessuto sindonico.
Si tenga conto tuttavia dell'attuale difficoltà oggettiva
nel non aver più accesso
nel produrre documentazione fotografica hd
correlata con il retro sindonico,
impunturato con sottili fili di seta.
014.
Le misure della sindone torinese
Le misure sindoniche sono notevoli e variabili,
trattandosi di un tessuto, antico e prezioso,
realizzato su telaio verticale.
Il suo alto valore merceologico assomma in sé
i criteri di consistenza, colore e simmetria della trama (a spina di pesce).
Si va dai 435/437 cm di lunghezza ai 110/113 cm di larghezza,
considerando le variazioni tissutali
originate da trazioni (cf. i dati riferiti nella relazione di mons. Ghiberti
sul Restauro integrale del 2002, 21 numeri [cf. Bibliografia indicizzata A).
Si tenga conto che le variazioni da trazione in un tessuto di lino
raggiungono al massimo il 2% (Martuscelli, CNR).
015.
Il colore della Sindone
Confronto tra il tessuto sindonico, a sinistra,
e, a destra, una recente riproduzione
(Pietro Vercelli, commissionato da M.L. Rigato, 2001).
La variazione colorica è data, chiaramente,
a partire dal probabile originario lavaggio e dall'imbianchimento al sole,
(cf. tessuto a sinistra),
non solo dall'antichità,
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ma ancor più all'atmosfera,
dagli incendi (almeno due documentati e con effetti diretti sul telo).
016.
I nomi del colore.
Anche scienziati di sicura fama
continuano a parlare dell colore del Reperto Sindone
con il linguaggio popolare.
Si parla di colore giallo, giallo ocra, ecc.
e, di per sé si potrebbe continuare in questa prassi.
Basta limitarsi a messaggi generici e iniziali.
Quando invece, si vuole entrare in un livello analitico di maggiore scientificità,
bisogna abbandonare le terminologie comuni,
ed entrare nelle categorie linguistiche della scienza del colore o colorimetria.
017.
I 'nomi' della colorimetria.
La moderna scienza e tecnologia del colore, o colorimetria,
quantifica fisicamente e numericamente
la percezione che l'occhio umano ha del colore.
Lo stimolo e la percezione sono ridotte a tre valori,
denominati X Y Z e ai quali lo spettrofotometro
abbina quantità numeriche ben precise.
Siamo così molto lontani dalla consuetudine terminologica nel definire i colori.
Anche lo stesso 'Pantone',
ancora usato in alcuni settori industriali e merceologici
è superato.
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018.
Uno spettrofotometro
Prodotto da una nota azienda americana,
questo spettrofotometro portatile
suggerisce la realizzazione
di uno tra i nuovi esami sulla Sindone:
una scansione colorimetrica completa.
Nello specifico
si tratta di adattare lo strumento,
facendo realizzare in laboratorio
una terminazione più ridotta
dell'area di acquisizione del colore-fonte.
Bisogna infatti ridurre la zona
di reperimento dati-colore
a un quadrato della grandezza di 5 millimetri per lato.
Tale piccola area di rilevazione consente
una migliore lettura dei mutamenti colorici
nelle zone dell'impronta corporea,
sia nell'area frontale che nell'area del retro-sindone.
019.
Un telo con tracce di bruciature e di acqua da spegnimento
Due incendi potenzialmente distruttivi
hanno messo in pericolo l'esistenza della Sindone:
- nel dicembre 1532, lasciando tracce simmetriche
di bruciature-strinature che, a telo completamente svolto,
formano come un binario
e che, in alcuni punti hanno intaccato l'impronta corporea,
il tutto accompagnato da gore d'acqua da spegnimento,
pure simmetriche;
- in una data precedente, imprecisabile,
ma documentabile sin dal secolo XIII con il noto codice Pray,
un altro incendio ha lasciato
quattro serie di impronte pirolitiche simmetriche,
testimoni di una differente piegatura del Telo.
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Codice Pray, Biblioteca na-
zionale Swéchényi di Buda-
pest, primo testo interamen-
te scritto in ungherese e in
una lingua ugro-finnica, da-
tabile tra il 1192 e 1195.
Una parte è tradotta anche
in latino. Il documento è
stato scoperto nel 1770 dal
gesuita Gyorgy Pray nel
1770.
020.
Un telo antico.
Un metodo elementare per determinare l'antichità di un tessuto
è dato dalla semplice osservazione,
con microfoto da 20x a 50x (x: ingrandimenti),
dei depositi più o meno consistenti di materiali sui fili del tessuto.
Questo tipo di rilevamento fu eseguito in forma embrionale
soltanto nel 1978 (Morano) e
non più perseguito nei decenni successivi, sino ad oggi,
pur considerandone la facilità esecutiva e
l'interesse documentale.
021.
Le Datazioni del tessuto antico. La radiodatazione al Carbonio14.
Oltre l'analisi dei residui che nei secoli
si sono sedimentati sulle fibrille di lino e
che sono visibili con un microscopio ottico
- come indicato sopra al paragrafo 010 -
altri tipi di datazione interessano il nostro Reperto.
Ci si riferisce alla nota datazione con l'isotopo C14 e
ad altri tipi di intervento sull'antichità della cellulosa (Campanella, 2010).
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022.
Sindone di Torino, zona dell'emitorace destro,
foto hd di Gian Carlo Durante (2000).
Si noti il colore ingiallito del tessuto,
rapportato ai due tipi di colore bianco
delle due toppe allocate dalle Clarisse di Chambéry nel 1534,
due anni dopo il terribile incendio.
Esperimenti di antichizzazione* artificiale e
successive comparazioni con reperti tessili di riconosciuta antichità
sta alla base di studi di biofisica dei materiali
orientati allo studio delle caratteristiche del Sacro Telo,
anche dal punto di vista della datazione.
Per queste analisi evidenziamo come l'ossido di carbonio
emanato nella cassa d'argento in occasione dell'incendio del 1532
possa aver interagito con l'isotopo radioattivo 14 del carbonio.
023.
Il Microscopio Elettronico a Scansione (MES / SEM) (1979-86).
La presenza di micro-flora, micro-fauna, micro-minerali, ecc.
Ancora molto materiale
di quello già sottoposto a rilevazione SEM da Riggi di Numana,
attende l'identificazione dei vari oggetti microscopici.
Un esempio della quantità enorme di materiale
già disponibile e teoricamente trattabile,
è dato dall'informazione di origine STURP:
per analizzare tutti i pollini presenti sul Telo torinese
sarebbero necessari 300 anni di lavoro di un tecnico,
impegnato in una giornata standard di analisi.
024.
Confronti con altri tessuti antichi
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Sono innanzitutto noti i teli funerari
conservati nei magazzini dei vari Musei egizi di varie città e
che meritano ricerche specifiche per un raffronto con il nostro Reperto,
unico a recare un'impronta di corpo non lavato e
non sottoposto a trattamenti con elementi resinosi/oleosi.
025.
Recentemente il panorama documentale archeologico mediorientale
si è arricchito con il rinvenimento di due teli particolari:
- la cosiddetta sindone della zona sepolcrale Akeldama, a Gerusalemme;
- il 'mantello del guerriero', trovato a Gerico, e databile al 9000 av. Cristo.
Tessuto sindonico a spina di pe-
sce, realizzato pochi anni fa
(2001), su commissione della
prof. M.L. Rigato, dall'esperto
tessile Pietro Vercelli.
Così doveva essere la Sindone,
preziosa, appena comperata dal
ricco amico di Gesù di Nazareth.
Nel 2010 Vercelli ha presentato
altro tessuto, non sottoposto ad
imbianchimento.
026.
Fibre naturali vegetali. Macro- e microfibrille
Le fibre naturali [cellulosiche (lino, cotone, canapa,
ecc.) oppure proteiche (lana, seta, bisso marino, ecc.)]
sono dei sistemi compositi complessi.
La struttura cellulosica è analizzabile a tre livelli di
microscopia ottica:
- a 5 e 10 micrometri: si hanno macrofibrille orientate;
- a 5 decimi di micrometro si osservano le singole fi-
brille;
- a 5 centesimi di micrometro abbiamo le microfibrille.
La materia prima per realizzare un tessuto di lino trae
origine dai trattamenti riservati al rivestimento esterno
(skin) (cf. E. Martuscelli, CNR e P. Vercelli, 2010).
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027.
Le ricerche sul tessuto sindonico
La Sindone di Torino ha avuto sopra di sé l'attenzione scrupolosa
di vari esperti in tecnologia dei tessuti.
Timossi (1942).
Raes (Università di Gent, Belgio, 1969 e perizie del 1972/73.
Vial (Lione, Francia) e Testore (Torino), prelievo del 21 aprile 1988.
Flury-Lemberg (Svizzera) restauro complessivo dell'estate 2002.
Vercelli (2010)
028.
Le recenti indagini di Piero Vercelli (2010)
Il secondo pezzo di Sindone,
prelevato nel 1988 per la radiodatazione
e conservato dal custode pontificio,
l'arcivescovo di Torino, cardinale Poletto,
fu messo a disposizione dell'esperto tessile P. Vercelli
al fine di riprodurne copie fedeli.
Già nel 2001 lo stesso esperto aveva lavorato
a questo tipo di tessitura a spina di pesce,
come documentazione conclusiva
ad una ricerca esegetica di M.L. Rigato.
Rinviamo al piccolo volume del 2010
e allo speciale Lessico dedicato alla tecnologia tessite.
029.
Un Tessuto di gran pregio
Non soltanto il tipo di elemento fitologico ('linum usitatissimum'),
ma anche il tipo di trama e ordito
portano a valutare anche oggi
un genere di tessuto simil sindonico come di grande pregio.
Vedremo a suo tempo che un 'lino di bisso'
come è descrivibile il lino della Sindone di Torino,
era appannaggio solo di re, sommi sacerdoti, persone molto ricche.
La stranezza è che un crocifisso sia stato sepolto in un telo di grande pregio!
In genere a quanti subivano tale tipo di morte violenta,
erano destinati teli di basso costo, di scarto (M.L. Rigato, 2001).
030.
Un telo con evidenti tracce ematiche sulla parte frontale e sul retro
Il corpo martoriato del Soggetto avvolto nella Sindone
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ha lasciato tracce di sangue molto chiare,
designate dal Team STURP con il termine 'macchie'.
031.
Il processo ematologico definito come fibrinolisi
La viscosità della sostanza ematica fu riattivata dal processo biochimico
che gli ematologi conoscono sotto il nome di 'fibrinolisi'
e questo permise il decalco sul tessuto
e il passaggio nelle microfibrille
sino a rendersi ben visibile nel retro della Sindone.
Foto STURP 1978/1981 (da National Geographic).
032.
Un telo che ha avvolto un cadavere
Una ferita potenzialmente sempre mortale
si documenta nella zona emitoracica destra
(cf. segni gialli, nostri).
Tra la V e la VI costola un elemento tagliente,
con larghezza di 4 cm e altezza di 1 cm circa
ha colpito violentemente l'area parietale e
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dalla corrispondente apertura è fuoruscita
immediatamente e con una certa forza
una notevole quantità di sangue sedimentato e di sangue sieroso,
duplicità ematica che documenta con certezza lo stato di morte
sopravvenuto da almeno un'ora all'incirca.
Questo sangue post-mortale è defluito in modo disarticolato
nella zona dei reni, ed è docomumentato nell'impronta dorsale.
Le due aree sindoniche, fronte e dorso,
con evidenza data a macchie di sangue post-mortale
fuoruscito dalla ferita dell'emitorace destro o 'costato'.
La notevole quantità di liquido ematico conduce all'ipotesi affidabile
di un versamento nel pericardio (emopericardio),
a causa della fissurizzazione della parete cardiaca,
provocata da infarto miocardico acuto.
033.
Sangue umano dopo un prelievo:
sangue fresco, nella sacca sinistra,
di colore uniforme, scuro.
A destra, invece, il sangue è diviso
in due parti, quella sedimentata,
corpuscolata, scura.
Il siero ematico, più leggero, invece
è trasparente, di colore giallo scuro.
034.
Sangue sieroso, visibile soltanto con luce UV
Foto a Luce ultravioletta (UV) della
ferita di lancia nell'emotorace destro
della Sindone, foto realizzata nel
corso degli esami STURP dall'08 al
12 ottobre 1978 (Miller e Pellicori).
La spettacolarità del dato è nell'ef-
fetto granuloso della sostanza emati-
ca sierosa, visibile solo all'UV.
Basta questo elemento per confutare
varie posizioni contrarie all'origina-
lità/autenticità del Sacro Telo (cf.
Walter McCrone e altri).
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Risultati simili possono essere raggiunti
grazie ad analisi attenta dell'impronta della pianta piede destro.
Va ricordato che le foto all'ultravioletto (UV) del 1978
non possiedono una buona definizione.
Il che ha condotto ha condotto a formulare
uno dei 26 nuovi esami del 'Formal Proposal' (1984).
Strabilianti risulteranno le ricerca biochimiche
a partire da dati ad alta definizione.
035.
Il coloro rosso vivo del sangue
In particolari condizioni di illuminazione,
impressiona il colore rosso vivo della parte corpuscolata del sangue sindonico.
Il fenomeno, che Schwortz annotò nel 1995
dopo aver consultato Heller e Adler,
è originato dalla presenza di bilirubina,
elemento bio-ematico diffuso in un corpo sottoposto a torture
per un notevole arco di tempo.
(foto: >>)
b. Il Contatto diretto
036.
Partiamo dalla visione da lontano,
condizione frequente per qualsiasi pellegrino,
per orientarci su quanto offre poi un contatto ravvicinato.
037.
Poche persone hanno l'opportunità di osservare direttamente,
de visu, da vicino, il Sacro lino.
Presentiamo le varie forme di visione diretta,
descrivendone gli aspetti positivi e negativi.
Questi elementi possono facilitare l'iter interpretativo scientifico
oppure, se esasperati o frettolosi,
complicano il fattore di valutazione
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sia negli esperti/scienziati sia nei 'cultures' e nei devoti.
038.
Pregi e limiti dell'osservazione diretta
L'occhio umano percepisce volumi e colori
in modo estremamente variabile
in rapporto alle differenti luminescenze, ambientali o artificiali.
Da questo punto di osservazione si possono utilizzare
i molti materiali foto- e video-sensibili,
disponibili dal 1898 ad oggi,
tutti di grande utilità per comprendere il Soggetto avvolto
e le vicende che ne hanno accompagnato la morte.
Tuttavia bisogna tener conto delle distorsioni ottiche
che possono ostacolare una retta lettura anatomico-sindonica.
A volte si è talmente condizionati dal proprio lavoro professionale,
da 'vedere' la Sindone in condizioni decisamente 'particolari'.
Ricordiamo qui il caso
di chi vedrebbe 'fluttuare' la superficie del Sacro telo.
039.
Le ostensioni.
La prima forma di contatto diretto è data nel corso delle cosiddette 'Ostensioni',
prassi storica seguita dai Proprietari antichi (Casa Savoia, dal XV al XX secolo)
e dall'attuale Proprietà pontificia.
040.
Le ostensioni private
Ad alcune personalità si offre il privilegio di osservare la Sindone in privato.
E' chiaro che dati foto e video prelevati in tali circostanza hanno il loro valore,
ma non sono considerati 'materiale ufficiale'.
Chi osserva la Sindone in tali condizioni
deve anche tener conto, ad esempio, delle variazioni coloriche
date dal tipo di luce incidente e dal grado di incidenza,
cui si è accennato al num. 037.
041.
Le ostensioni pubbliche
Tornando al concetto e alla prassi delle Ostensioni pubbliche,
nella foto, scattata il 24 maggio 1998,
il Santo Padre, beato Giovanni Paolo II
- nell'ambito del Viaggio pastorale alle città di Vercelli e Torino -
tiene un significativo Discorso nella Cattedrale del capoluogo piemontese.
A destra del pontefice il cardinale Giovanni Saldarini,
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3
Custode della Sindone, sino al 19 giugno 1999,
a sinistra il card. Angelo Sodano.
Si noti la differenza di colore
bianco (veste del santo Padre) e giallo-ocra* (sindone)
042.
La proprietà giuridica.
Facciamo un breve cenno
all'argomento 'proprietà' del Reperto sindonico.
Riportiamo il documento 'conclusivo',
sul passaggio di titolarità di possesso,
da Casa Savoia alla Santa Sede.
Ricordiamo che il cardinale Casaroli rimase
nella funzione di Segretario di Stato sino al 1° dicembre 1990.
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c. Il contatto indiretto (97 %)
043.
Mappa concettuale sul contatto diretto
Lo schema che riproduciamo fa parte del materiale didattico
usato nel Corso introduttivo (2010-2011).
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Da esso estrapoliamo un fenomeno semplice,
ma che a volte è sottovalutato anche ad alto livello scientifico:
la variabile e utile osservazione a distanza.
Molte foto o molti video offrono dati otticamente differenti
se realizzati a 5 metri, a 1 metro, a 10 cm di distanza dal Telo torinese.
Molti vi notano dati e particolari decisamente 'determinanti':
- alcuni vedono a malapena qualche traccia somatica a 5 e più metri;
- altri affermano di non vedere alcuna impronta comporea a 05 centimetri,
- ecc.
Valutazioni di questo tipo, assolutizzate,
portano a teorie estreme, discutibili, sostanzialmente 'banali'.
E' chiaro infatti che qualsiasi figura complessa
se osservata da vicino perde la traccia visiva del suo insieme.
Anche di un dipinto, se osservato a 05 cm.,
si perde la nozione base del soggetto rappresentato!
044.
Percorso tematico nella sezione
Il modo consueto di interpretare l'insieme dei dati sindonici,
al fine di dare risposte scientificamente accettabili a vari interrogativi
(conservazione, identità del Soggetto,
ricostruzione medico-legale delle torture e della morte, ecc.),
è l'utilizzo di dati indiretti,
categoria nella quale raccogliamo
tutto il materiale fotografico e videografico disponibile.
Prima fotografia (negativo) maggio 1898.
045.
Fotografia e videografia, dal 1898 ad oggi
Passiamo in breve rassegna le campagne fotografiche 'ufficiali'
che hanno interessato direttamente
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il Telo sindonico negli ultimi 110 anni.
Si tenga conto, come detto, delle principali varianti
che si possono presentare nei dati documentali visivi, ottenuti:
- con vari tipi di illuminazione/irradiazione;
- con strumenti foto- e videografici di diverso valore tecnologico;
- a vari livelli di ingrandimento.
046.
Le Foto del 1898, di Secondo Pia.
Il primo materiale fotografico a tutt'oggi di grande interesse,
- per lo studio delle pieghe indotte dall'arrotolamento della Sindone nella prima Teca;
- per la presenza di maggior materiale biochimico, come polveri e altri residui microscopici,
poi perduto a causa di manipolazioni o di prelievi (strips collosi ecc.).
047.
Circa il presunto 'negativo fotografico'
Suggeriamo maggiore prudenza nel giudicare
come fenomeno straordinario,
l'ordinario processo legato al 'negativo fotografico'.
Dove spiegazioni semplici sono sufficienti a dare ragione di un fenomeno,
si deve accantonare ogni altra ulteriore ipotesi, pur suggestiva.
Si faccia qui memoria del celebre 'rasoio di Ockham'.
048.
Utilità della funzione 'contrasto'
Anche gli esperti fotografi dello STURP erano ammirati
del grado di contrasto e nitidezza dell'immagine sindonica
ottenuta da Enrie nel 1931.
E' evidente - come si può notare dal fotogramma riportato in apertura di file -
che una foto ad alto contrasto facilita di molto
la lettura anatomica del corpo sindonico.
Risultati splendidi si otterranno
con l'uso di foto a definizione molto alta,
come quelle realizzate nelle campagne fotografiche 2008 e 2002.
049.
Foto 1969 , di Judica Cordiglia Jr. e le perizie del 1972/73
Una terza serie di 'foto ufficiali' si è resa disponibile nel 1969,
grazie all'attività tecnica di Giovanni Battista Judica Cordiglia.
Si veda il paragrafo
riferito al Volto ottenuto con l'Infrarosso,
fotogramma poco conosciuto nel panorama sindonologico.
In occasione delle perizie del 1972
si ebbe anche una ripresa TV da parte della RAI.
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A sx Max Frei nel 1973 certifica l'autenticità delle foto ufficiali 1969. A dx foto a falso colore elaborata al JPL (Lynn)
e stampata al rovescio
050.
Le Elaborazioni elettroniche dal 1974 al 1977.
Grazie alla disponibilità di sofisticate apparecchiature elettroniche,
come il VP8 (vedi Lessico)
presenti soltanto nei laboratori
che prestavano servizio a Pasadena e a Colorado Springs,
si iniziò il nuovo periodo analitico sui dati sindonici.
Questo rilevamento dati è stato usato
- per ottenere immagini 3D (tridimensionali) e
procedere a nuove valutazioni e interpretazioni;
- per lavorare con il 'falso colore',
tecnica di estrema utilità nel trattamento delle immagini del settore astrofisico
e di cui presentiamo in apertura di file
un'applicazione (Lynn) al Volto sindonico,
stampato al contrario, di proposito;
- per 'ripulire' le immagini da sfondi di disturbo,
come la traccia del tessuto a spiga o spina di pesce.
051.
Foto 1978 STURP
Una significativa e ben strutturata campagna fotografica
fu organizzata dai tecnici STURP a Torino nell'ottobre 1978.
Si veda quanto realizzato da Miller e da Schwortz, e collaboratori.
I notevoli risultati sono stati parzialmente studiati
e gli Archivi che li contengono
sono da tenere in alta considerazione scientifica e storica,
cercando di salvarli e conservarli in modo adeguato.
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A dx foto STURP 1978. A sx, copertina del settimanale TIME (20 aprile 1998).
Di valore per le ricerche ematologiche e per le analisi biochimiche
sono le foto a luce Ultravioletta (UV)
di cui si è parlato nella prima UD, in questo file.
Alcuni ricercatori di settore erano già propensi
per la teoria del contatto diretto corpo-telo (Pellicori).
La foto che riportiamo è un negativo fotografico STURP (1978-1981.
052.
Foto del Gruppo romano 1978.
Pochi sanno che il Centro Romano di Sindonologia (CRS)
ha avuto tre ore di tempo in contatto diretto con la Sindone
per scattare speciali foto con finalità di verifica
di residui biochimici nella zona a destra del naso
e nella zona a destra della bocca del Soggetto avvolto.
Per mancanza di risorse umane e finanziarie
il contenuto di tali rilevamenti
è ancora conservato nell'Archivio del CRS
divenuto nel 1996 Centro Diocesano di Sindonologia (CDS).
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053.
Foto e riprese STURP 1978.
Molto più organizzato è stato lo splendido lavoro del Team americano,
animato dai padri Rinaldi (salesiano) e Otterbein (redentorista).
A questo materiale è dedicato il Corso
tenuto da Barrie Schwortz nel nostro Diploma.
054.
Trattamenti elettronici 1978-2011.
Due sono le aree dove attingere dati in questo settore:
- il Centro Internazionale di Sindonologia, di Torino,
con l'impegno dello CSELT (Tamburelli) e dell'Università degli Studi (Balossino);
- lo STURP e, dopo la crisi seguita ai risultati del C14,
i singoli ricercatori e, tra essi,
il gruppo organizzato attorno a STERA (Schwortz).
055.
Il 'Formal Proposal' 1984 e le nuove campagne fotografiche
Nel nostro Corso introduttivo riconosciamo importanza strutturale
al Piano di ricerca scientifica STURP redatto nell'agosto 1984
e presentato al custode pontificio nell'ottobre dello stesso anno.
A partire da esso vanno studiati e ponderati
nuovi progetti di acquisizione di dati foto e video.
In modo adeguato, anche se parziale,
si è preceduto in tale direzione
con il Restauro complessivo del 2002.
056.
Le foto e il video del 21 aprile 1988, Salatino, Faia.
La documentazione video dell'intera giornata
dedicata al Prelievo di campioni per i Laboratori prescelti
in vista della radiodatazione è ancora inedita.
Anche il corpus delle foto del 1988
- essendo stata bloccata dal cardinale custode Anastasio Ballestrero
a causa di una forte piega del tessuto
che giungeva sino alla zona del naso
e che avrebbe prevedibilmente causato molte critiche -
è pressocché sconosciuto al mondo sindonologico.
057.
Foto 1997, Durante.
Giancarlo Durante, in due momenti (1997 e 2000)
fu incaricato per realizzare foto ad alta definizione,
con buoni risultati.
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058.
Foto 2000, Durante, Soardo.
Importante il lavoro del prof. Soardo e del suo Team,
quando realizzò fotogrammi con scanner
sulla striscia centrale del restro della Sindone.
Trattandosi di un percorso di scannerizzazione
a contatto diretto con il tessuto,
il risultato è davve
ro importante e ancor tutto da analizzare.
La foto a colori che riportiamo a sini-
stra presenta la fronte dell'Uomo della
Sindone così come si è decalcata sul re-
tro.
Da notare i vari livelli di decalco ema-
tico, ed anche di colorazione differente,
causata da elementi biochimici diversi
tra loro.
059.
Foto 2002, il Restauro integrale
L'ammirevole campagna di restauro completo del Telo funerario
fu realizzata nel giugno-luglio 2002,
precisante dalla sera del giovedì 20 giugno alla sera del martedì 23 luglio,
con totale ed esemplare riservatezza.
Per la prima volta si è avuta l'opportunità
di fotografare per intero anche il retro della Sindone.
Tanto i dati fotografici di vario tipo,
quanto i residui di polveri e di tessuto bruciato
sono in attesa di studio sistemico.
060.
Un sondaggio nei lavori di restauro 2002.
Si deve partire dalla Relazione di mons. Giuseppe Ghiberti,
La storia del restauro 2002,
distribuita in 20 paragrafi, tutti da recepire con estrema attenzione.
Il testo lo si consulti nella Bibliografia indicizzata, A.
Ci limitiamo, qui, ad un contatto con una prima documentazione fotografica
dell'intervento sulle toppe dell'area dell'emitorace destro.
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Nel primo e secondo riquadro in alto, le toppe originali,
rispettivamente fotografate sul retro e sulla fronte.
Nel terzo e quardo riquadro in basso
dopo il restauro, foto del retro, a sinistra e del lato frontale, visibile, a destra.
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061.
2008 video HD della BBC.
Per la preparazione di un servizio televisivo inglese,
la BBC ottenne il permesso di riprendere la Sindone
con una videocamera ad alta definizione.
Considerando la differenza tra staticità della foto e dimanicità del video,
quanto realizzato nel 2008 è di alto interesse.
Nella foto che presentiamo si noti la qualità del colore,
confrontato con il bianco dei bordi
e con il bianco del nuovo tessuto di supporto,
applicato e impunturato nel 2002.
Operatore BBC nel momento delle riprese
video ad alta definizione.
062.
Foto HHD di Haltadefinizione (Novara), 2008
In continuità con un'iniziativa culturale ad ampio raggio,
la società HaltaDefinizione ha realizzato
una ripresa ad altissima risoluzione del sacro Telo.
Stando alle dichiarazioni degli autori-tecnici,
un fotogranna sarebbe trattabile con ben 50 ingrandimenti.
063.
Olografia.
Interessante anche l'applicazione della tecnica olografica (Soons) al dato sindonico.
Si suggerisce di intervenire innanzitutto sull'impronta dorsale,
molto più vicina alle reali misure anatomiche di quella facciale.
Altre osservazioni le presenteremo in successivi incontri.
064.
Strumenti recenti: microscopia elettronica, nanoscopia
La scienza progredisce sempre
ed oggi, in particolare, compie progressi veloci e notevoli.
Gli strumenti, poi, sono davvero straordinari
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anche nei risultati che possono offrire.
In particolare la nanoscienza e la nanotecnologia
aprono orizzonti letteralmente sconfinati.
065.
Sindone di Torino e Sudario di Oviedo
Solaini,scheda
didattica per le
lezioni destina-
te ai Catechisti
della Passione
nel CRS (Cen-
tro Romano di
Sindonologia),
1988.
Come anticipato in apertura di Corso,
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oltre alla Sindone occorre studiare il cosiddetto sudario di Oviedo.
Per ora, offriamo soltanto una scheda di lavoro
che dà una visione sintetica dei lini di sepoltura
utilizzati per avvolgere il corpo del Crocifisso.
066.
Alcune indicazioni per una scientificità affidabile
Sintetizzando il percorso realizzato sin qui, si suggerisce
- di mantenere tutte le documentazioni
emerse dalle numerose 'campagne foto-videografiche'
di cui è stata oggetto la Sindone;
- ripartire dalle ipotesi semplici nell'accostare il fenomeno sindonico,
ritenendolo come un normale telo di lino
sul quale è rimasta impressa la sagoma ematica
di un uomo violentemente maltrattato e ucciso.
067.
Prospettive.
Il lavoro da realizzare sul sacro Telo è notevole,
in quantità e qualità.
Ne vedremo alcuni particolari già dal prossimo incontro.
EXCURSUS I.
068.
Il contenitore o teca: l'attuale (dicembre 2000)
Il fotogramma presenta il Custode pontificio mons. Severino Poletto
(creato cardinale il 21 febbraio 2001)
mentre osserva la Sindone già collocata nella teca ipertecnologica,
consegnata nel dicembre 2000.
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Oltre al colore del tessuto, si nota che le toppe del 1534 sono ancora presenti.
Verranno rimosse con il restauro dell'estate 2002.
La teca, a tenuta stagna e con gas inerte (argon) per una perfetta conservazione,
è stata realizzata da Alenia Spazio e da Microtecnica, anziende torinesi.
069.
Il luogo di conservazione e la Sacrestia nuova (sett. 2011)
Ad oggi la nuova teca, a sua volta racchiusa
in un grande contenitore-sarcofago,
è deposta all'interno della Cattedrale torinese.
Nel frattempo è stata costruita la 'Sacrestia nuova',
soluzione oggetto di controverse valutazioni e
che si pone in alternativa ad un altro ambiente (detto 'scurolo'),
al di sotto della Cappella del Guarini.
070.
Il contenitore classico o cassa argentea (1534-1998)
Una preziosa teca ha conservato la Sindone,
arrotolata su un cilindro di legno, dal 1534 al 1998.
Essa è costituita da una cassa lignea,
rivestita da lamina d'argento,
cesellata e tempestata da pietre dure, preziose.
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Attualmente è esposta nel Museo della Sindone.
L'arrotolamento del tessuto sindonico comportava sempre
la formazione di pieghe che hanno ogni volta preoccupato
i responsabili della conservazione.
EXCURSUS II.
071.
Un universo fotografico e iconografico
072.
A sinistra: ricostruzione del volto sindonico
(Ricci-Koó, 1969, su consulenza del prof. Fiori).
A destra:
Effetto tridimensionale semplice,
ottenuto con un piccolo scostamento di due lucidi tra loro,
il che può essere fatto manualmente e/o
con trattamento elettronico (prof. Alessandro Cacciani).
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Le ombreggiature cambiano orientamento
con il mutare minimo delle direzioni tra i due fogli.
Il risultato, notevole,
si aggiunge ad altri dati anatomicamente significativi.
Si noti tra le altre osservazioni possibili,
- la schiacciatura del naso,
- le notevoli enfiagioni
. degli zigomi,
. della zona orbitale oculare sinistra, sopracciglio compreso,
. e, in corrispondenza verticale, delle aree del baffo sinistro e del mento sinistro.
073.
Foto molto contrastata, da noi,
su originale ad altissima definizione
ottenuto nel 2008 ad opera di Haltadefinizione
e stampato su libro d'arte UTET nel 2010
(cf. Bibliografia indicizzata).
Due frecce bianche indicano lo stesso punto ana-
tomico (sommità della fronte)
del Soggetto sindonico.
Per iniziale familiaritè 'iconica' con l'Oggetto,
si osservi di frequente anche la foto a colori di
Enrie (1931), visibile a pag. 2.
074.
Iconografia orientale o occidentale
Berlinghieri Bonaventura, 1255 circa, Dittico della Crocifissione e della Madonna col Bambino e santi dipinto a tempera e oro su tavola (103x122 cm totali)
conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
I personaggi nella tavola a sinistra sono:
san Pietro e san Giovanni Battista in alto,
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santa Chiara a metà e
in basso sant'Andrea, sant'Antonio di Padova,
san Michele Arcangelo, san Francesco e san Giacomo Maggiore.
075.
Un particolare sindonicamente rilevante
è la tradizione orientale del pollice piegato:
cf. il cerchio giallo a destra.
A livello critico, se il pollice delle mani è di rilievo sindonico,
il tipo e la quantità di colatura ematica non corrisponde affatto con l'originale.
Anche la roccia nella quale è infissa la croce (resa a forma di Y o di T)
ha significati archeologici e spirituali
riconducibili ad arcaiche tradizioni giudeocristiane.
076.
Volto sindonico elaborato dallo studio grafico Tosi (Milano, 1985)
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a partire dalla foto STURP 1978 del Volto in negativo.
Senza alcun condizionamento
l'artista ha riprodotto luci e ombre
così come il modello originario suggerisce.
La quadrettatura dello sfondo consente già a prima vista
di percepire le anomalie anatomiche del volto.
Siamo distanti dalla teoria
della proiezione in perfetta ortogonalità
della cosiddetta 'immagine corporea',
ipotizzata anche dallo STURP.
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Materiale didattico
Domande ad esito multiplo.
La Sindone di Torino è un tessuto
□ di lana
□ di cotone (max.) e lino
□ di lino (max.)
□ di lino e di seta al 10%
La prima foto dell'intera Sindone risale
□ al 1841
□ al 1906
□ al 1898
□ al 1931
Le tre mappe di lettura della Sindone, ad uso degli esperti, sono state realizzate
□ dal 1973 al 2002
□ dal 1931 al 1969
□ dal 1972 al 2000
□ dal 1978 al 1988
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Appendice. Sind Roma CDS basilica Santa Croce in Gerusalemme 27ott12
La Sindone di Torino, Documento e Testimone. Alcune con-
siderazioni introduttive circa la didattica universitaria. p. Gianfranco Berbenni (Varese-Roma)
001.
Abstract
L'intervento pone in rilievo alcuni aspetti della didattica universitaria in relazione al da-
to/fenomeno Sindone.
Dal punto di vista storico e metodologico emergono alcuni aspetti propositivi per una didassi
che tenga conto del Documento archeologico e del Testimone della Passione, Morte , Se-
poltura, Risurrezione del Signore nostro, Gesù, il Cristo di Dio Padre.
002.
I primi passi in una strategia a lungo termine
Portare lo studio scientifico sulla Sindone a livello di insegnamento universitario è per il sot-
toscritto un obiettivo di primaria importanza, anche se si dovesse realizzare secondo catego-
rie e circostanze tipiche della 'lunga durata'.
In questa prospettiva siamo strettamente collegati con la figura benemerita di mons. Giulio
Ricci, estimatore delle valutazioni scientifiche a partire dai dati immediati (geometria e asso-
nometria) offerti dalle misure antropometriche dell'impronta sindonica, e promotore di con-
sulenze ad alto livello scientifico, come quelle vissute con scienziati come Gedda, Medi,
Broglio, Cacciani e con prof.ri come Fiori.
003.
Percorso nel tema di oggi
Dopo un sorvolo su una quindicina d'anni di attività in ambito universitario romano ecclesia-
stico (A.), trattiamo alcuni aspetti qualificanti dell'insegnamento in questo settore culturale e
formativo (B.), terminando con alcune considerazioni di metodo in relazione alla Sindone
come documento [scienze bio-chimiche] e come testimone [scienze teologiche] (C.).
Quanto oggi illustriamo, oltre ad essere ulteriormente sviluppato, è in stretta relazione con il
previsto intervento al Convegno di Gerusalemme, di fine novembre prossimo, polarizzato
sulla figura di mons. Giulio Ricci, nel ventennio di nostra collaborazione (1975-1995).
A. L'esperienza di tre lustri (1996-2012)
003.
L'esperienza alla PUL (1996-2002)
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Con il passaggio dell'archivio di mons. Giulio Ricci (+ 1995) al Vicariato di Roma (1996) e
con il riconoscimento ufficiale del Centro Diocesano di Sindonologia e dell'Associazione dei
fedeli 'Catechisti della Passione', per sette anni si sono tenuti due Corsi dedicati alla Sindone
nell'Istituto di Scienze Religiose 'Ecclesia Mater', della Pontificia Università Lateranense.
004.
Il Corso al Master Scienza e Fede (2006-2009)
Nell'ambito del Master Scienza e Fede (STOQ), si è continuato con un Corso su Sindone e
Scienza, nell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
005.
Il Diploma annuale di Specializzazione all'APRA (2010-)
Dall'anno accademico 2010-11, si è attivato il Diploma annuale di Specializzazione in Studi
Sindonici, comprendente due Corsi base nel primo semestre e conferenze varie, unite a due
Corsi (di Spiritualità uno, dedicato alle ricerche STURP, il secondo).
006.
Il triennio di formazione per i Catechisti della Passione. Un recente passato (1976-
1994) che si affaccia sul futuro.
Queste iniziative ci hanno confermato sulla saggezza della scelta del livello universitario
come riferimento nella formazione alle questioni legate alla Sindone,
- auspicando un migliore coinvolgimento degli iscritti;
- preparando materiale per insegnanti di religione nelle scuole superiori;
- prevedendo la rinascita del triennio di formazione dei 'Catechisti della Passione', già pro-
grammato con l'Ufficio catechistico del Vicariato di Roma nel 1985.
B. L'Università: esigenze didattico-metodologiche.
007.
Già per il semplice fatto di collocare il tema sindonico negli orizzonti culturali e metodologi-
ci dell'istruzione universitaria, si hanno effetti positivi sia sul trattamento complessivo dei
dati che su un migliore coinvolgimento delle persone che si dedicano allo studio del Sacro
Telo oppure che intendono attingere maggiore afffidabilità per la loro devozione e per il loro
impegno socio-ecclesiale.
008.
Pregi e limiti della ricerca *militare e di quella universitaria
E' noto che il gruppo/team americano denominato con la sigle STURP, abbia tratto dal mon-
do militare i responsabili di gestione (Jackson e Jumper) e abbia assunto anche pregi e limiti
conseguenti.
Pregi:
- accesso a Centri nazionali di ricerca scientifica, militari, di valore „sicurezza nazionale‟;
- uso di avanzatissimi strumenti di analisi scientifica;
- grande efficienza organizzativa.
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Limiti:
- tendenza alla 'conferma' quasi preventiva delle ipotesi e delle piste di ricerca;
- disagio nel gestire eventuali tesi non conformi;
- difficoltà nella discussione delle procedure e dei risultati per il fatto che il Team lavori in
forma di 'volontariato', quasi gratuito.
009.
La ricerca universitaria si differenzia di molto dallo stile precedente.
Lo stile di ricerca e di discussione dei suoi risultati, infatti, fa propendere per una più intensa
e diffusa discussione
- delle ipotesi e dei progetti di partenza,
- delle procedure e delle fasi di ricerca intermedie,
- dei risultati ottenuti e oggetto di forte confronto (cf. difesa della tesi).
I limiti delle indagini in Università sono date, almeno in Italia,
- dal cronico deficit di sostegno economico finanziario,
- dalle interferenze ideologiche e 'dinastiche' nelle discussioni,
- da ricorrenti paure e gelosie legate ai risultati ottenibili e ottenuti, moltiplicati dal fatto che
la figura impressa sulla Sindone sia quella di Gesù di Nazareth.
010.
Dalla 2explicatio 1terminorum alla quaestionum disputatio , in una saggia e costante no-
vitatis retractatio.
Richiamo qui, in questo 'tornante' del nostro itinerario espositivo, almeno tre momenti dav-
vero significativi per il dibattito sindonico in Università.
a. La preventiva fatica psicologica dello spiegazione i termini che ciascun ricercatore o do-
cente o uditore usa nel suo relazionarsi all'altro, fenomeno che gli antichi scolastici me-
dievali definivano come explicatio terminorum, e che noi riprenderemo subito nel paragra-
fo 012.
b. Il paziente lavoro della discussione e confronti continuo, ad ogni livello della ricerca.
Sempre nel linguaggio scolastico possiamo parlare di quaestionum disputatio.
c. Dato il costante apporto di dati che di cui la scienza è quotidiana area sperimentale, gli
studi sindonici in università si devono adeguare ad un sapiente e continuativo 'adegua-
mento' che, in molti casi, diviene una scientifica purificazione delle proprie antecedenti te-
si e certezze. Agostinianamente potremmo descrivere il fenomeno come novitatis retracta-
tio.
C. La Sindone, Documento e Testimone. Due mondi scientifici e re-
lativi percorsi di metodo.
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011.
La terza parte di questo momento espositivo vede una sorta di premessa sui vari codici lin-
guistici collegati al mondo sindonico e, di seguito, le questioni essenziali della duplice di-
mensione della Sindone intesa come 'Documento' (scienze fisiche) e come 'Testimone'
(scienze teologiche).
012.
Sindone e i codici linguistici, molteplici
Facciamo precedere la duplice collocazione di area degli studi sindonici universitari, dalla
questione previa di almeno 7 (sette) sistemi linguistico-semantici di frequente utilizzati nel-
le ricerche e nei congressi. Ciascuno delle seguenti aree sistemiche genera ulteriori codici,
connessi a scienze ulteriormente specializzate, come nel campo medico-legale, per portare
un esempio.
Codici matematici Concetti e formule sono alla base di una grande (a volte eccessiva) stima da parte dell'uomo contem-
poraneo. In realtà il codice linguistico matematico è lui pure soggetto a valutazione e controllo.
Codici scientifici biologici e fisico-chimici Ciascuna scienza fisica, chimica, biologica ha elaborato un proprio modo di esprimere e descrivere
progetti di ricerca, esperimenti, risultati.
Codici scientifici medici, in specie medico-legali Il mondo medico classico in genere si è sempre orientato verso una terminologia derivata dalla lingua
greca. Il recente uso dei computer ha visto l'irruzione anche di termini anglosassoni/americani.
Codici storici e archeologici Variabili con le molteplici discipline della ricerca di settore, i codici usati dagli archeologi e dagli sto-
rici sono a diverso titolo rigorosi.
Codici filosofici Ciascun filosofo o scuola filosofica tende a creare un proprio codice linguistico. Si tratta dunque di a-
dattarsi a tali opzioni.
Codici religiosi Le grandi religioni nel mondo hanno elaborato molti codici descrittivi e valutativi del Sacro e del suo
mondo.
Codici teologici Ciascun teologo tende ad appartenere ad una scuola, con il proprio codice espressivo. Non è difficile
ricostruirlo e usarlo in modo appropriato o in modo ironico/decostruttivo.
Nota.
Si sta elaborando un previo codice linguistico, trasformativo e dinamico (definito come
"grammatica relazionale"), utile nell'ermeneutica, specie nei processi di ascolto dialogico e
di empatia scientifica (immedesimazione nel mondo vitale e nel linguaggio di chi ci sta din-
nanzi).
013.
Sindone Documento archeologico con tracce ematiche di morte violenta
Dopo gli aspetti primari collegati alla conservazione del tessuto sindonico, ampiamente e de-
gnamente affrontati negli ultimi dieci anni dalla Custodia, la medicina, e in particolare la
medicina forense/legale, deve ridiventare il soggetto primario di ogni indagine scientifica.
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In ottemperanza alle esigenze euristiche dei team di medicina legale (di almeno tre diverse
Università), le scienze fisiche e chimiche dovranno prestare strumentazioni e progetti spefi-
cici di indagine.
014.
Sindone, Testimone / martýs (cf. Cirillo di Gerusalemme, 348 d.Cr.)
Per il cristianesimo cattolico la Sacra Sindone è un vero tesoro e l'ampiezza veramente e-
norme di tale abbinamento, esige un altrettanto forte impegno di rigore storico, filosofico e
teologico nelle ricerche.
La base storica e archeologica dovrà fornire elementi sempre più numerosi e probanti per
quanto si riferisce al mondo antico delle esecuzioni capitali, delle procedure giuridiche nei
processi ebraici e greco-romani.
Le scienze filosofiche e teologiche, infine, daranno consistenza sempre maggiore alle tesi
circa l'identità pluriforme del Soggetto avvolto nella Santa Sindone di Torino.
015.
Conclusione aperta.
Come penso si sia chiaramente percepito,
l'insegnamento universitario collegato alla Sindone di Torino
sta compiendo i primi passi.
Le potenzialità dei nuovi strumenti di comunicazione su Web
stanno aumentando di giorno in giorno.
Si tratta di controllare la complessità sempre più grande,
senza perdersi nel groviglio quantitativo e linguistico
di un cumulo di informazioni che rischia l' over-load.