La sanità nei cinque anni del Governo Berlusconi - fnopi.it · gli effetti finanziari correlati...

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ciolte le Camere l’11 febbraio scorso, la propaganda in vista delle prossime elezioni politiche di primave- ra è ormai entrata nel vivo e la sanità è certamente tra i terreni più “caldi” del dibattito. Primo terreno di scontro, il giudizio su quanto fatto nella passata le- gislatura. Per l’attuale maggioranza di centro destra è stato fatto tutto il possibile per garantire il manteni- mento dei livelli di assistenza, anzi, di soldi ne sono stati dati sempre di più fino al record (in termini as- soluti) del finanziamento 2006, pari a 91 miliardi di euro, più 2 miliardi per il ripiano dei debiti pregres- si. Per l’Unione, al contrario, il Governo ha operato in maniera “subdola”, abbandonando il sistema a se stes- so, senza un programma reale di sostegno e rilancio della sanità pubblica e in più enfatizzando un’auto- nomia regionale totale (devolution) che porterebbe il Paese alla definitiva frammentazione del Ssn in tante enclave separate. Al di là dei giudizi, che ciascuno esprimerà attraverso il voto, tentiamo invece una sintesi di quanto è accaduto in sanità nei cinque anni del Governo Berlusconi, av- vertendo che la rassegna non comprende la legge n.43/ 2006 sugli Ordini delle professioni sanitarie di cui trat- tiamo diffusamente nella prima parte del giornale. LE PROMESSE DEL 2001 (maggio-giugno 2001) Il programma elettorale della Casa delle Libertà del 2001 prevedeva sei punti sulla sanità: libertà di scelta per il cittadino sul modello lombardo; il buono salute quale incentivo ad organizzare la spesa privata extra Ssn in forme singole o associate tramite mutue o fon- di; il ripristino del ticket prevedendo deducibilità fi- scale sia per le spese di compartecipazione che per le polizze assicurative; la devolution della sanità alle Re- gioni; una forte implementazione delle campagne di educazione sanitaria; uno stimolo alla ricerca biome- dica. Accanto a questi punti, nel suo discorso pro- grammatico alle Camere sul quale ottenne la fiducia il 20 e 21 giugno 2001, Berlusconi sottolineò: la neces- sità di rivedere il rapporto di esclusività dei medici ri- ducendone i vincoli e la burocrazia; la volontà del Go- verno di ridurre le liste d’attesa e quella di intervenire per eliminare le cause del deficit di bilancio delle Asl. IL PRIMO DPEF (luglio 2001) Obiettivo cardine per la sanità, secondo il ministro del- l’Economia Tremonti, quello di “ridurre la dinamica del- la spesa, lasciando invariate le prestazioni”. Nel detta- glio il documento prevedeva interventi per l’Assistenza domiciliare, l’informatizzazione dell’acquisto di beni e servizi inserendo parametri medi di costo da rispettare a livello regionale; la costituzione di un organismo tec- nico di supporto alla parte pubblica nelle trattative con- trattuali; una riconferma della devolution; l’introduzio- ne di tetti per la farmaceutica; l’avvio di campagne di prevenzione sanitarie; l’introduzione dell’assicurazione di qualità degli erogatori dei servizi sanitari; l’auspicio di un contenimento della spesa sanitaria a seguito de- gli effetti finanziari correlati alle politiche di risparmio in via di adozione da parte delle Regioni. “RINASCE” IL MINISTERO DELLA SALUTE (agosto 2001) Abolito dal centro sinistra (sarebbe stato riaccorpato nel maxi ministero del Welfare), il ministero della Sani- tà viene recuperato dalla nuova maggioranza, ma si chia- merà “della Salute” e ministro sarà Girolamo Sirchia. L’ACCORDO STATO-REGIONI (agosto 2001) Dopo lunghe trattative e polemiche si arriva alla firma del primo accordo con le Regioni all’inizio di agosto del 2001. È un testo importante che influenzerà molte azio- ni successive dell’Esecutivo e delle Regioni. In partico- lare si prevedeva di fissare nel 2001 “l’anno zero” della spesa sanitaria. Per farlo si stanziava un finanziamento record di 138 mila euro per il Ssn (7 mila in più rispet- to al previsto) ma si otteneva dalle Regioni la loro tota- le responsabilizzazione sui disavanzi gestionali. L’ac- cordo prevedeva poi numerosi altri punti che saranno parzialmente oggetto di un apposito provvedimento le- gislativo che sarà varato il 18 settembre. IL DECRETO “TAGLIA SPESE” (settembre 2001) A seguito dell’accordo di agosto il Governo vara un decreto legge che prevede diverse misure di conteni- mento della spesa. In particolare: si dà il via libera al- la distribuzione diretta di farmaci da parte delle Asl; si fissa il Fsn 2006 in 138 mila miliardi di lire per il 2001 (146.376 per il 2002, 152.122 per il 2003 e 157.371 per il 2004); riduzione dei posti letto per acu- ti dal 4,5 a 4 per mille abitanti (in tutto circa 50 mi- la letti da tagliare); viene previsto che in caso di pre- scrizione di farmaci a prezzo più elevato di altri equi- valenti il cittadino paghi la differenza oppure acqui- sti quello a costo più basso interamente rimborsato; si avvia la revisione del prontuario farmaceutico e si “apre” al generico prevedendo che il Ssn rimborserà solo il prezzo del prodotto più basso in caso di spe- cialità fuori brevetto; si inserisce il tetto del 13% per la farmaceutica; si promette l’abolizione del ticket sul- la diagnostica a partire dal gennaio 2004. Il decreto sarà convertito in legge il 15 novembre. IL “DECALOGO” DI SIRCHIA (settembre 2001) Proprio nei giorni in cui veniva messo a punto il de- creto taglia-spese, il neo ministro Sirchia faceva circo- lare tra gli addetti un documento di proposta sulla sa- nità che subito venne definito come una sorta di “de- calogo” programmatico. Si prevedeva: trasformazione degli Irccs in fondazioni; incentivazione della libera professione per gli infermieri e progetti per “creare” una carriera infermieristica; per i medici: la reversibi- lità della scelta di esclusività per i medici, l’avvio di rap- porti di lavoro libero-professionali negli ospedali e la compartecipazione al fatturato aziendale in caso di ri- duzione delle liste d’attesa; la limitazione dei poteri del direttore generale, affiancandogli un Consiglio di di- rezione (composto da medici) sia a livello territoriale che ospedaliero e l’istituzione di graduatorie vinco- lanti per la nomina dei primari; trasformazione dei pic- coli ospedali in “centri distrettuali di salute” e imple- mentazione dell’assistenza domiciliare e degli hospi- ce; progressiva crescita dell’Ecm a distanza; ripro- grammazione dei fondi ex art. 20 non ancora spesi; ri- forma dell’Assr; interventi nell’ambito del sociale con particolare riferimento alla politica abitativa per gli anziani; interventi per incentivare gli investimenti pro- duttivi in campo farmaceutico e sanitario in genere. ARRIVANO I LEA (novembre 2001) Dopo lunghe trattative con le Regioni viene varato il Dpcm sui Livelli essenziali di assistenza suddivisi in tre macro aree: assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro; distrettuale; ospedaliera. Obiettivo concor- dato tra Regioni e Governo è quello di arrivare entro il triennio ad una diversa ripartizione tra le tre aree con una diminuzione della spesa ospedaliera a favore di quella territoriale. CAMBIA IL PRONTUARIO FARMACEUTICO (dicembre 2001) A seguito dei nuovi Lea cambia il prontuario con l’in- staurazione di 4 classi di farmaci: A, a carico del Ssn; 11 Presa Diretta S Saranno certamente molti gli infermieri che, in entrambi gli schieramenti e nelle diverse liste, si candideranno per le prossime elezioni politiche del 9 aprile. Invitiamo tutti i colleghi a sostene- re queste candidature, augurandoci che possa esserci così una rappresentanza della professio- ne nel rinnovato Parlamento nazionale. Le infermiere e gli infermieri candidati possono inviarci una segnalazione per poter essere inse- riti nella scheda on line predisposta sul sito del- la Federazione Ipasvi, www.ipasvi.it, e nella qua- le riporteremo tutte le candidature infermieri- stiche che ci verranno segnalate. Vota un infermiere! Bilancio della legislatura che si è appena conclusa Mentre si avvia la campagna elettorale per le elezioni del 9 aprile, tracciamo un bilancio sintetico di quanto è stato fatto dal 2001 ad oggi in materia di sanità La sanità nei cinque anni del Governo Berlusconi [SEGUE] Pag. 11-12-13 presa dir 2-03-2006 11:23 Pagina 11

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ciolte le Camere l’11 febbraio scorso, la propagandain vista delle prossime elezioni politiche di primave-ra è ormai entrata nel vivo e la sanità è certamente trai terreni più “caldi” del dibattito. Primo terreno discontro, il giudizio su quanto fatto nella passata le-gislatura. Per l’attuale maggioranza di centro destra èstato fatto tutto il possibile per garantire il manteni-mento dei livelli di assistenza, anzi, di soldi ne sonostati dati sempre di più fino al record (in termini as-soluti) del finanziamento 2006, pari a 91 miliardi dieuro, più 2 miliardi per il ripiano dei debiti pregres-si. Per l’Unione, al contrario, il Governo ha operato inmaniera “subdola”, abbandonando il sistema a se stes-so, senza un programma reale di sostegno e rilanciodella sanità pubblica e in più enfatizzando un’auto-nomia regionale totale (devolution) che porterebbe ilPaese alla definitiva frammentazione del Ssn in tanteenclave separate.Al di là dei giudizi, che ciascuno esprimerà attraverso ilvoto, tentiamo invece una sintesi di quanto è accadutoin sanità nei cinque anni del Governo Berlusconi, av-vertendo che la rassegna non comprende la legge n.43/2006 sugli Ordini delle professioni sanitarie di cui trat-tiamo diffusamente nella prima parte del giornale.

LE PROMESSE DEL 2001(maggio-giugno 2001)Il programma elettorale della Casa delle Libertà del2001 prevedeva sei punti sulla sanità: libertà di sceltaper il cittadino sul modello lombardo; il buono salutequale incentivo ad organizzare la spesa privata extraSsn in forme singole o associate tramite mutue o fon-di; il ripristino del ticket prevedendo deducibilità fi-scale sia per le spese di compartecipazione che per lepolizze assicurative; la devolution della sanità alle Re-gioni; una forte implementazione delle campagne dieducazione sanitaria; uno stimolo alla ricerca biome-dica. Accanto a questi punti, nel suo discorso pro-grammatico alle Camere sul quale ottenne la fiducia il20 e 21 giugno 2001, Berlusconi sottolineò: la neces-sità di rivedere il rapporto di esclusività dei medici ri-ducendone i vincoli e la burocrazia; la volontà del Go-verno di ridurre le liste d’attesa e quella di intervenireper eliminare le cause del deficit di bilancio delle Asl.

IL PRIMO DPEF(luglio 2001)Obiettivo cardine per la sanità, secondo il ministro del-l’Economia Tremonti, quello di “ridurre la dinamica del-la spesa, lasciando invariate le prestazioni”. Nel detta-glio il documento prevedeva interventi per l’Assistenzadomiciliare, l’informatizzazione dell’acquisto di beni eservizi inserendo parametri medi di costo da rispettarea livello regionale; la costituzione di un organismo tec-nico di supporto alla parte pubblica nelle trattative con-trattuali; una riconferma della devolution; l’introduzio-ne di tetti per la farmaceutica; l’avvio di campagne di

prevenzione sanitarie; l’introduzione dell’assicurazionedi qualità degli erogatori dei servizi sanitari; l’auspiciodi un contenimento della spesa sanitaria a seguito de-gli effetti finanziari correlati alle politiche di risparmioin via di adozione da parte delle Regioni.

“RINASCE” IL MINISTERO DELLA SALUTE(agosto 2001)Abolito dal centro sinistra (sarebbe stato riaccorpatonel maxi ministero del Welfare), il ministero della Sani-tà viene recuperato dalla nuova maggioranza, ma si chia-merà “della Salute” e ministro sarà Girolamo Sirchia.

L’ACCORDO STATO-REGIONI(agosto 2001)Dopo lunghe trattative e polemiche si arriva alla firmadel primo accordo con le Regioni all’inizio di agosto del2001. È un testo importante che influenzerà molte azio-ni successive dell’Esecutivo e delle Regioni. In partico-lare si prevedeva di fissare nel 2001 “l’anno zero” dellaspesa sanitaria. Per farlo si stanziava un finanziamentorecord di 138 mila euro per il Ssn (7 mila in più rispet-to al previsto) ma si otteneva dalle Regioni la loro tota-le responsabilizzazione sui disavanzi gestionali. L’ac-cordo prevedeva poi numerosi altri punti che sarannoparzialmente oggetto di un apposito provvedimento le-gislativo che sarà varato il 18 settembre.

IL DECRETO “TAGLIA SPESE” (settembre 2001)A seguito dell’accordo di agosto il Governo vara undecreto legge che prevede diverse misure di conteni-mento della spesa. In particolare: si dà il via libera al-la distribuzione diretta di farmaci da parte delle Asl;si fissa il Fsn 2006 in 138 mila miliardi di lire per il2001 (146.376 per il 2002, 152.122 per il 2003 e157.371 per il 2004); riduzione dei posti letto per acu-ti dal 4,5 a 4 per mille abitanti (in tutto circa 50 mi-la letti da tagliare); viene previsto che in caso di pre-scrizione di farmaci a prezzo più elevato di altri equi-valenti il cittadino paghi la differenza oppure acqui-sti quello a costo più basso interamente rimborsato;si avvia la revisione del prontuario farmaceutico e si“apre” al generico prevedendo che il Ssn rimborseràsolo il prezzo del prodotto più basso in caso di spe-cialità fuori brevetto; si inserisce il tetto del 13% perla farmaceutica; si promette l’abolizione del ticket sul-la diagnostica a partire dal gennaio 2004. Il decretosarà convertito in legge il 15 novembre.

IL “DECALOGO” DI SIRCHIA(settembre 2001)Proprio nei giorni in cui veniva messo a punto il de-creto taglia-spese, il neo ministro Sirchia faceva circo-lare tra gli addetti un documento di proposta sulla sa-nità che subito venne definito come una sorta di “de-

calogo” programmatico. Si prevedeva: trasformazionedegli Irccs in fondazioni; incentivazione della liberaprofessione per gli infermieri e progetti per “creare”una carriera infermieristica; per i medici: la reversibi-lità della scelta di esclusività per i medici, l’avvio di rap-porti di lavoro libero-professionali negli ospedali e lacompartecipazione al fatturato aziendale in caso di ri-duzione delle liste d’attesa; la limitazione dei poteri deldirettore generale, affiancandogli un Consiglio di di-rezione (composto da medici) sia a livello territorialeche ospedaliero e l’istituzione di graduatorie vinco-lanti per la nomina dei primari; trasformazione dei pic-coli ospedali in “centri distrettuali di salute” e imple-mentazione dell’assistenza domiciliare e degli hospi-ce; progressiva crescita dell’Ecm a distanza; ripro-grammazione dei fondi ex art. 20 non ancora spesi; ri-forma dell’Assr; interventi nell’ambito del sociale conparticolare riferimento alla politica abitativa per glianziani; interventi per incentivare gli investimenti pro-duttivi in campo farmaceutico e sanitario in genere.

ARRIVANO I LEA(novembre 2001)Dopo lunghe trattative con le Regioni viene varato ilDpcm sui Livelli essenziali di assistenza suddivisi in tremacro aree: assistenza collettiva in ambiente di vita edi lavoro; distrettuale; ospedaliera. Obiettivo concor-dato tra Regioni e Governo è quello di arrivare entroil triennio ad una diversa ripartizione tra le tre areecon una diminuzione della spesa ospedaliera a favoredi quella territoriale.

CAMBIA IL PRONTUARIO FARMACEUTICO(dicembre 2001)A seguito dei nuovi Lea cambia il prontuario con l’in-staurazione di 4 classi di farmaci: A, a carico del Ssn;

11Presa Diretta

S Saranno certamente molti gli infermieri che, inentrambi gli schieramenti e nelle diverse liste, sicandideranno per le prossime elezioni politichedel 9 aprile. Invitiamo tutti i colleghi a sostene-re queste candidature, augurandoci che possaesserci così una rappresentanza della professio-ne nel rinnovato Parlamento nazionale.Le infermiere e gli infermieri candidati possonoinviarci una segnalazione per poter essere inse-riti nella scheda on line predisposta sul sito del-la Federazione Ipasvi, www.ipasvi.it, e nella qua-le riporteremo tutte le candidature infermieri-stiche che ci verranno segnalate.

Vota un infermiere!

Bilancio della legislatura che si è appena conclusa

Mentre si avvia la campagna elettorale per le elezioni del 9 aprile, tracciamo un bilancio sintetico di quanto è stato fatto dal 2001 ad oggi in materia di sanità

La sanità nei cinque anni del Governo Berlusconi

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l ’ i n f e r m i e r e 2 / 2 0 0 6

12Presa Diretta

B1 per medicinali sui quali le Regioni possono mette-re ticket tra lo 0 e il 20% del prezzo e B2 con ticket fa-coltativo dal 20 al 50%; C a totale carico del cittadino.

FINANZIARIA 2002(dicembre 2001)La sanità, salvo poche norme di dettaglio tra cui l’ina-sprimento delle multe per i trasgressori delle normesul divieto di fumo nei luoghi pubblici, salta l’appun-tamento con la legge finanziaria, anche perché la ma-novra era stata di fatto anticipata col decreto cosid-detto “taglia spese” del novembre 2001 (vedi sopra).

ACCORDO SULLE LISTE D’ATTESA(febbraio 2002)Stato e Regioni trovano l’accordo sulle misure per snel-lire le liste d’attesa. Non si otterranno i risultati spe-rati tant’è che se ne torna ad occupare la Finanziaria2006 appena approvata dal Parlamento.

PSN 2003-2005(marzo 2002 - giugno 2003)Arriva il primo Piano sanitario nazionale del centro de-stra. Presentato dallo stesso premier Berlusconi in com-pagnia del ministro Sirchia a fine marzo 2002. Il Pianosarà poi pubblicato in Gazzetta il 18 giugno 2003 e var-rà per il triennio 2003-2005. Esso, nelle parole di Sir-chia, si pone “in un’ottica del tutto nuova e coerente” coni cambiamenti legislativi in atto a partire dalla riformadel titolo V della Costituzione e dell’approvazione delladevoluzione. “Rispetto ai precedenti piani - è sempre Sir-chia a parlare - si è trasformato da atto programmaticoper le Regioni in Progetto di Salute condiviso e attuatocon le Regioni in modo sinergico e interattivo”. Da se-gnalare che l’ispirazione al Piano è venuta dai “Sette prin-cipi di Tavistock” elaborati alcuni anni prima in Inghil-terra da un gruppo internazionale di esperti, dove si spa-zia dai diritti del cittadino fino alla onestà e trasparenzanel comportamento degli operatori sanitari.

TAGLIO AL PREZZO DEI FARMACI(aprile 2002)Varato un decreto legge (poi convertito il 15 giugno)che taglia del 5% il prezzo dei medicinali rimborsa-bili, accorcia i tempi di copertura del brevetto com-plementare e limita i contributi delle aziende all’in-formazione scientifica per i medici.

MUTUE, PRONTUARIO E RAPPORTODI LAVORO DEI MEDICI(luglio 2002)Alla vigilia dell’estate il Governo vara tre provvedimentiche faranno discutere, ma dei quali rimarrà in piedi so-lo quello relativo alla nuova revisione del prontuario far-maceutico. Il primo provvedimento di rilievo è il Dpef2003/2006, dove si ventilava la possibilità di un “inseri-mento in via sperimentale di mutue integrative e/o so-stitutive per favorire prestazioni socio-assistenziali”. Unprogetto mai decollato. Il secondo è un ddl di riforma dellavoro medico con varie ipotesi di cambiamento del re-gime contrattuale, ma del quale alla fine sarà approvatasolo la reversibilità dell’opzione per l’esclusività. Andràavanti invece il decreto di revisione del prontuario, conla riduzione da quattro a due delle classi di farmaci (re-stano solo la A e la C) e l’introduzione del principio delcosto-efficacia, che esclude dalla rimborsabilità i farma-ci che superano il costo di rimborso stabilito dalla Cuf.

FINANZIARIA 2003(dicembre 2002)Varata alla vigilia di Natale, la Finanziaria 2003 riba-

disce le basi dell’accordo con le Regioni del 2001 perun attento monitoraggio della spesa, la cui attuazio-ne diventa fondamentale per poter accedere appienoai finanziamenti statali. Vengono poi inserite ulterio-ri norme nel settore farmaceutico con l’istituzione delpremium price sui prodotti frutto di ricerca, la sospen-sione dell’adeguamento dei prezzi al livello medio eu-ropeo, il taglio dei prezzi passa dal 5 (stabilito dal de-creto di aprile) al 7% e l’introduzione dello sconto ob-bligatorio al Ssn da parte dei farmacisti tra il 12,5 eil 19% per i farmaci dai 103,29 euro in su. I Lea ven-gono ulteriormente legittimati con un apposito com-ma in finanziaria. Viene istituita la Sisac per le tratta-tive per il rinnovo delle convenzioni. Viene definiti-vamente soppressa l’ipotesi dell’abolizione del ticketsulla diagnostica prevista dal decreto “taglia spese”del 2001.

LA “RIFORMA” DI SIRCHIA(gennaio 2003)Con un articolo su Il Sole 24 ore il ministro della Sa-lute annuncia l’intenzione di presentare un disegnodi legge organico per riformare molti punti salientidella riforma Bindi. Si passa da un freno all’azienda-lizzazione e alla monocrazia dei direttori generali fi-no al recupero di una visione più clinica e meno ma-nageriale del primario per chiudersi con un impegnoper la realizzazione di centri di eccelenza nel Sud perrilanciare la sanità meridionale. Il tutto, nelle inten-zioni di Sirchia, sarebbe dovuto convergere nel ddl diriforma del lavoro medico, che sarebbe stato presen-tato a breve in un’ennesima versione. Ma anche que-sto progetto resterà sulla carta.

IL DECRETO “ANTI TRUFFA” (febbraio 2003)Sull’onda di nuovi scandali che hanno coinvoltoaziende farmaceutiche e medici, il Governo emanaun decreto legge presentato al pubblico con un vi-deo messaggio di Sirchia registrato sul sito internetdel ministero della Salute. Il provvedimento inseri-sce una serie di controlli e di pene molto severi checoinvolgono anche gli Ordini professionali. Non sa-rà convertito in legge. Al suo posto viene varato un“manifesto etico” sull’informazione scientifica suifarmaci, proposto sempre da Sirchia e sottoscritto il30 aprile 2003 da operatori sanitari, aziende e far-macisti.

DPEF 2004-2007(luglio 2003)È giallo sul Dpef quando, confrontando il testo inentrata con quello in uscita dal Consiglio dei Mini-stri, si scopre che le pagine dedicate alla sanità so-no sparite. Al loro posto solo una riga dove ci si im-pegna per “il miglioramento del Ssn e della prote-zione della salute”. Nessuno ha mai chiarito il per-ché della cancellazione di proposte che spaziavanodalla costituzione di un fondo nazionale per la nonautosufficienza da finanziare con 4 mld di euro si-no alla designazione di commissari straordinari daporre alla guida della sanità nelle Regioni dove laspesa supera la media nazionale. Tutte norme che,sparite dal Dpef, non troveranno posto neanche nel-l’emananda Finanziaria.

I CANI FUORI LEGGE(settembre 2003)A seguito di ripetuti episodi di violenza da parte dicani appartenenti a razze considerate particolarmen-te violente, il ministero emana una lista di specie ca-

nine che saranno soggette a norme di particolare vi-gilanza da parte dei proprietari.

GLI IRCCS DIVENTANO FONDAZIONI(ottobre 2003)Esce in Gazzetta la nuova normativa sugli Irccs di di-ritto pubblico. Il punto principale è la possibilità ditrasformarli in fondazioni.

IL DECRETONE E LA FINANZIARIA 2004(novembre 2003)Anticipando la Finanziaria 2004, il Governo vara uncorposo decreto legge a fine settembre (convertito ilsuccessivo 24 novembre) dove accorpa gran parte del-le misure economiche, comprese quelle riguardantila sanità. Ci si occupa soprattutto di farmaci preve-dendo l’istituzione dell’Aifa che sostituirà la vecchiaCuf. Viene fissato un nuovo tetto per la farmaceutica(territoriale e ospedaliera) pari al 16% della spesa sa-nitaria totale. Viene data anche ai medici di medici-na generale e ai pediatri la possibilità di parteciparea convegni e congressi scientifici accreditati. Vieneabolito il sistema del prezzo medio europeo: dal 1 gen-naio 2004 il prezzo delle medicine rimborsabili saràfrutto di negoziazione tra Aifa e industrie. Viene va-rata la tessera sanitaria computerizzata da distribuirea tutti i cittadini e la ricetta a lettura ottica che sosti-tuirà il vecchio ricettario del Ssn.

SI INIZIA A PARLARE DI UTAP(novembre 2003)Si avvia il confronto con le Regioni sulle Utap che do-vrebbero diventare dei nuovi poli di tutela della salu-te a livello territoriale. Lo fa il ministro Sirchia in se-de di Conferenza Stato Regioni. Parte di quelle ideeconfluirà poi nella nuova convenzione di medicina ge-nerale siglata nel 2005.

GOVERNO CLINICO(dicembre 2003)Il Consiglio dei Ministri approva il ddl sul governo cli-nico. È tutt’ora all’esame del Parlamento dopo ripe-tute modifiche e integrazioni con altri provvedimen-ti analoghi di origine parlamentare.

PARTE LA VERTENZA MEDICA(febbraio 2004)Con uno sciopero nazionale patrocinato dalla totali-tà dei sindacati medici parte quella che sarà una del-le più grandi vertenze mediche degli ultimi anni. Nonsi è ancora conclusa, almeno per quanto riguarda i di-pendenti, che minacciano nuovi scioperi ancora og-gi per il mancato accordo sul II biennio economico.

PROCREAZIONE ASSISTITA(febbraio 2004)Il Parlamento approva la legge 40 sulla procreazione as-sistita. Sarà oggetto di referendum il 12-13 giugno 2005.Per l’Ordine dei medici è una legge da cambiare.

È SCONTRO CON LE REGIONI(marzo 2004)Dopo le prime avvisaglie dei mesi precedenti, le Re-gioni confermano la linea dura contro il Governo an-nunciando che non siederanno al tavolo della Stato-Regioni finché non si risolverà il contenzioso sui fi-nanziamenti. La polemica andrà avanti con alti e bas-si fino ad oggi con l’ultima bocciatura delle Regionisulla Finanziaria 2006 e sul nuovo Piano sanitario na-zionale 2006-2008.

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Presa Diretta13

SANITÀ FUTURA(aprile 2004)In occasione del forum di Cernobbio il ministro Sirchiapresenta un documento di intenti che trova un cautoconsenso da parte delle Regioni. “Ma è solo un docu-mento di indirizzo” stigmatizza l’assessore alla Sanitàdella Lombardia Carlo Borsani e “la protesta delle Re-gioni continua” carica l’assessore dell’Emilia RomagnaGiovanni Bissoni. Nel documento si parla di ottimizza-re la domanda attraverso il potenziamento della medi-cina territoriale e dell’educazione sanitaria, di aumen-tare la qualità attraverso il governo clinico e di identi-ficare le modalità con cui sostenere le Regioni che han-no più difficoltà a realizzare il governo del sistema.

ARRIVA LA REVERSIBILITÀ PER I MEDICI(maggio 2004)È legge la possibilità per i medici del Ssn di tornareindietro nella loro scelta di esclusività nel rapporto dilavoro con il Ssn. Una possibilità negata dalla riformaBindi del 1999 che aveva istituito il nuovo regime diattività libero professionale. La legge prevede anchealtre novità come l’istituzione del Centro nazionaleper la prevenzione e il controllo delle malattie pressoil ministero della Salute e dell’Istituto nazionale di ge-netica molecolare, una fondazione che sarà istituitapresso l’Ospedale Maggiore di Milano.Cambia anche l’inquadramento giuridico delle con-venzioni che diventeranno operative attraverso un’in-tesa Stato-Regioni, sulla falsa riga di quanto già pre-visto per il contratto della dipendenza.

NUOVE MISURE SUI FARMACI(giugno 2004)Il Governo torna a occuparsi di farmaci con un nuo-vo decreto (156/2004) con il quale si conferma il tet-to del 13% per la farmaceutica convenzionata (+ il 3%per la farmaceutica ospedaliera), si prevede che leaziende ripianino il 60% dello sfondamento rispettoal tetto, il resto sarà a carico delle Regioni.

NASCE L’AIFA(luglio 2004)Inaugurata a Roma la sede della neo Agenzia italianaper il farmaco che sostituirà la vecchia Cuf. Presidenteè Antonella Cinque, direttore Nello Martini.

NUOVA STRETTA AL PRONTUARIO FARMACEUTICO(dicembre 2004)L’Aifa delibera una nuova revisione del prontuario far-maceutico.

AL VIA LA FINANZIARIA 2005(dicembre 2004)Il Parlamento vara la quarta Finanziaria di Berlusco-ni. Ministro dell’Economia, nel frattempo, è divenutoDomenico Siniscalco (16 luglio) che ha sostituito Giu-lio Tremonti (dimessosi il 3 luglio) dopo le forti ten-sioni nella Maggioranza a seguito del flop elettoralealle europee. Sarà una manovra caratterizzata da po-chi tagli alla spesa sanitaria, ma anche da nessun in-vestimento per lo sviluppo del settore. Il Fsn viene fis-sato in 88,195 miliardi di euro per il 2005, 89,96 peril 2006 e 91,759 per il 2007. A queste cifre si aggiun-gono 2 miliardi per il ripiano dei debiti 2001/2003.La quota delle Regioni per il ripiano di disavanzi nel-la farmaceutica passa dal 40 al 50%. Accanto a que-sta misura le Regioni sono oggetto di ulteriori normetese allo stretto monitoraggio della spesa con relativi

vincoli da rispettare per accedere ai finanziamenti, cuifa riscontro un ampliamento dei poteri ispettivi delministero per verificare l’effettiva erogazione dei Leasecondo criteri di efficienza e appropriatezza. Ancheper il Ssn varrà la soglia del 2% quale incremento mas-simo delle spese rispetto all’anno precedente, mentrele spese per il sistema informativo vengono tagliatedel 5%.

STOP AL FUMO(gennaio 2005)Entra in vigore il divieto di fumare nei luoghi pubbli-ci in attuazione al decreto del 2003 fortissimamentevoluto dal Ministro Sirchia. Sarà forse l’unico vero suc-cesso del ministro della Salute.

LA FIRMA DELLE CONVENZIONI(gennaio 2005)Sisac e sindacati firmano le nuove convenzioni dei me-dici di famiglia e specialisti ambulatoriali (saranno re-se operative il 23 marzo successivo). Restano al palo ipediatri che firmeranno dopo diversi mesi. La novitàpiù importante riguarda l’accordo per garantire l’as-sistenza nelle 24 ore attraverso diverse forme orga-nizzative. Parte la sperimentazione delle Utap.

L’OPUSCOLO SUI FARMACI(gennaio 2005)Sedici milioni di copie, illustrazioni di Forattini e let-tera d’accompagnamento di Silvio Berlusconi. Conqueste credenziali il ministro Sirchia annuncia il viaad una gigantesca operazione di informazione ai cit-tadini sul buon uso del farmaco.“Abbiamo aumentato i finanziamenti per la sanità -scrive Berlusconi - ma ora evitiamo gli sprechi”.

TREGUA CON LE REGIONI: IL PATTO DI STABILITÀ(marzo 2005)Alla vigilia delle regionali, il Governo firma una nuovaintesa con le Regioni. Punti salienti dell’accordo sonoil riparto del Fsn, le regole del monitoraggio della spe-sa, la razionalizzazione della rete ospedaliera e la rea-lizzazione degli interventi previsti dal Piano nazionaledella prevenzione e dal piano per l’aggiornamento delpersonale. Nuovo appello all’integrazione ospedale-territorio e ulteriore stretta alle responsabilità di bi-lancio per i direttori generali la cui conferma sarà vin-colata a una serie di obblighi e di risultati da conse-guire sul piano del contenimento della spesa.

STORACE DIVENTA MINISTRO(aprile 2005)L’ex presidente della Regione Lazio ed esponente di spic-co di An, Francesco Storace diventa ministro della Sa-lute nel nuovo Governo Berlusconi scaturito da un rim-pasto dopo la sconfitta elettorale del centro destra alleregionali. Le prime dichiarazioni del neo ministro pun-tano sulla chiusura del contratto dei medici dipenden-ti ancora al palo, su un’ulteriore stretta al prezzo dei far-maci, sulle liste d’attesa, sulla necessità di dare più po-tere negoziale sui temi della sanità al ministero dellaSalute rispetto a quello del Tesoro, sull’esigenza di co-niugare federalismo e interesse nazionale, sulla neces-sità di rendere più “libera” la legge anti-fumo e sulla ri-presa della sperimentazione del metodo Di Bella.

PROCREAZIONE ASSISTITA E REFERENDUM(giugno 2005)Vince l’astensionismo promosso dal cardinale Camillo

Ruini e la legge sulla procreazione assistita resta cosìcome approvata dal Parlamento l’anno precedente. Èla prima vittoria per il centro destra dopo le sconfitteelettorali all’europee del 2004 e alle regionali del 2005.

LO SCONTO SUI FARMACI DA BANCO(luglio 2005)È il primo provvedimento di rilievo del neo ministroStorace. Tra le polemiche con i farmacisti diventa leg-ge (la 149/2005) il decreto che stabilisce la possibi-lità di operare sconti fino al 20% sui farmaci da ban-co e il contestuale blocco di due anni ad aumenti diprezzo per gli stessi prodotti. Lo stesso provvedimen-to proroga fino al 31 luglio 2006 la cosiddetta “intra-moenia allargata” per i medici del Ssn.

LO SCONTRO SULLA RU 486 (ottobre 2005)Il ministro Storace polemizza con l’ospedale Sant’An-na di Torino che ha avviato la sperimentazione dellapillola abortiva Ru 486. Dopo un periodo di sospen-sione forzata, la sperimentazione riprenderà, ma le po-lemiche sull’aborto non si placheranno ed entranonella campagna elettorale per le politiche 2006.

FIRMATO IL CONTRATTO DEGLI OSPEDALIERI(novembre 2005)Dopo 46 mesi dalla sua scadenza naturale viene si-glato il contratto di lavoro della dirigenza sanitariadel Ssn relativo al quadriennio 2002-2005 e al I bien-nio economico 2002-2003. Un buon contratto - di-cono i sindacati - ma la tensione resta alta per la man-cata sottoscrizione degli accordi sul II biennio eco-nomico che porta a nuovi annunci di scioperi per il2006.

LA DEVOLUTION È LEGGE(novembre 2005)Il Parlamento vara la riforma costituzionale del cen-tro destra che modifica la precedente riforma del cen-tro sinistra e inserisce per la sanità la devoluzione to-tale delle competenze legislative alle Regioni in ma-teria di assistenza e organizzazione sanitaria. La tute-la della salute resta però materia di legislazione na-zionale accanto ai Lea che permangono garantiti dal-lo Stato. Il centro sinistra non vota la legge e promuoveil referendum per bocciarla. Si svolgerà probabilmen-te nel giugno 2006.

AL VIA IL PSN 2006-2008(novembre 2005)Il Consiglio dei Ministri approva il Piano sanitario na-zionale per il triennio 2006/2008 predisposto dal mi-nistro Storace. Il piano si articola in quattro linee stra-tegiche: la prima per il raccordo tra politiche nazio-nali ed europee; la seconda per il rilancio della pre-venzione sanitaria, il governo clinico e la qualità, lariorganizzazione delle cure primarie e l’integrazionetra prevenzione, cure primarie e percorsi di diagnosie cura; la terza per promuovere innovazione, ricerca esviluppo; la quarta per favorire le varie forme di par-tecipazione dei cittadini. Il Piano non piace alle Re-gioni che lo giudicano in contrasto con l’autonomiaregionale e superato nei contenuti.

LA FINANZIARIA 2006(dicembre 2005)Il Parlamento approva la legge finanziaria per il 2006che stanzia per la sanità 93 miliardi di euro, di cui 2relativi ai debiti pregressi.

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