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Ai privati le quote di Rosneft, Aeroflot e Alrosa A lla fine di novembre il governo russo dovrà proporre al presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, un piano per la privatizzazione di attività statali. Il vice premier Igor Shuvalov ha ricevuto l’incarico di gestire la proposta in questione. Secondo quanto ha comunicato ai giornalisti Olga Dergunova, direttore dell’Agenzia federale per la gestione delle proprietà dello Stato (“Rosimushestvo”), “in Russia è chiaro che i mercati internazionali continuano a trovarsi in una situazione piuttosto difficile, per cui l’interesse verso l’acquisto di attività russe potrebbe essere limitato. Eppure nel Paese non pochi sono ancora pronti alla vendita di attività ad alta liquidità: si tratta soprattutto di società pubbliche, quali ad esempio “Rosneft”, che possono essere vendute ai prezzi attuali di mercato”. Il Ministero dello Sviluppo Un sondaggio della Banca Centrale russa Cresce la fiducia dei russi nei confronti del rublo Le aspettative inflazionistiche dei cittadini russi per il prossimo anno sono migliorate a ottobre del 2015, dopo la crescita registrata quest’estate e a inizio autunno. A testimoniarlo sono i dati di un recente sondaggio, condotto dalla Banca Centrale Russa. N. 252 - 20 NOVEMBRE 2015 La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia e della CSI. p. 14 Investimenti e collaborazioni industriali. p. 16 Proposte commerciali. p. 14 Le fiere internazionali in Russia e nella CSI. p. 18 Il mercato russo degli articoli in pelliccia potrebbe subire una contrazione del 15-20% entro la fine dell'anno, mentre la quota delle importazioni potrebbe crollare del 40-45 per cento. I prezzi delle pellicce più rinomate, se aumenteranno, lo faranno comunque di poco. p.8 p.10 continua a pagina 2 servizio a pagina 3 La Russia si prepara a una nuova maxi privatizzazione delle attività statali informazioni a pagina 5

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Ai privati le quote di Rosneft, Aeroflot e Alrosa

A lla fine di novembre il governo russo dovrà proporre al presidente della

Federazione Russa, Vladimir Putin, un piano per la privatizzazione di attività statali. Il vice premier Igor Shuvalov ha ricevuto l’incarico di gestire la proposta in questione. Secondo quanto ha comunicato ai giornalisti Olga Dergunova, direttore dell’Agenzia federale per la gestione del le propr ietà de l lo Stato (“Rosimushestvo”), “in Russia è

chiaro che i mercati internazionali continuano a trovarsi in una situazione piuttosto difficile, per cui l’interesse verso l’acquisto di attività russe potrebbe essere limitato. Eppure nel Paese non pochi sono ancora pronti alla vendita di attività ad alta liquidità: si tratta soprattutto di società pubbliche, quali ad esempio “Rosneft”, che possono essere vendute ai prezzi attuali di mercato”. Il Ministero dello Sviluppo

Un sondaggio della Banca Centrale russa

Cresce la fiducia dei russi nei confronti del rublo Le aspettative inflazionistiche dei cittadini russi per il prossimo anno sono migliorate a ottobre del 2015, dopo la c resc i ta reg i st rata quest’estate e a inizio autunno. A

testimoniarlo sono i dati di un recente sondaggio, condotto dalla Banca Centrale Russa.

N. 252 - 20 NOVEMBRE 2015

La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia e della CSI.

p. 14

Investimenti e collaborazioni industriali.

p. 16

Proposte commerciali. p. 14

Le fiere internazionali in Russia e nella CSI.

p. 18

Il mercato russo degli articoli in pelliccia potrebbe subire una contrazione del 15-20% entro la fine dell'anno, mentre la quota delle importazioni potrebbe crollare del 40-45 per cento. I prezzi delle pellicce p i ù r i n o m a t e , s e aumenteranno, lo faranno comunque di poco.

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Economico è stato incaricato di redigere la proposta per il Presidente circa una nuova privatizzazione di massa. Il lavoro dovrà essere terminato entro l’inizio di dicembre 2015. Tecnicamente “Rosimushestvo” è pronto a privatizzare dei pacchetti di azioni appartenenti a grandi società, inclusa “Rosneft”, se ciò sarà conforme agli ordini del Presidente. “Comprend iamo che la s i t u a z i o n e s u i m e r c a t i i n t e r n az i o n a l i n o n s t a migliorando, e non è chiaro quando migliorerà. Ma siamo pronti a vendere pacchetti statali di azioni di società pubbliche quali “Rosneft”, “ R u s G i d r o ” , A L R O S A , “Aeroflot”. Si tratta di attività quotate in borsa”, ha affermato Olga Dergunova. In precedenza molti esperti hanno espresso i propri dubbi riguardo all’appropriatezza della scelta di vendere le attività in s o c i e t à p u b b l i c h e c o n partecipazione statale, vista l’attuale situazione economica mondiale. Come ha sottolineato Olga Dergunova, “Rosneft” e “Aeroflot” sarebbero pronte alla vendita di azioni, sebbene la s ituazione corrente non consenta di uscire proprio ora

sul mercato con una vendita, d a l m o m e n t o c h e l a capitalizzazione di queste e di altre società si è ridotta in tempi troppo rapidi. La Dergunova ha inoltre informato sull’intenzione dello Stato di privatizzare alcune società con partecipazione statale, quali “Rostelekom” e “Sovkomflot”. Ricordiamo che nella primavera del 2014 il primo ministro Dmitrij Medvedev aveva firmato un progetto di disposizione comprendente un piano di previsione per la privatizzazione delle proprietà federali di 431 società per azioni durante gli anni 2014-2016. Nella lunga lista rientrava anche il 20% del porto marittimo commerciale di Novorossijsk. Successivamente il governo, “vista l ’ incertezza del la c o n g iu n t u r a e c o n o m i c a internazionale”, si è rifiutato di p r i v a t i z z a r e n e l 2 0 1 4 “Rostelekom”, “Sovkomflot” e il porto di Novorossijsk. A marzo 2015, in una comunicazione della Corte dei conti sui risultati del controllo dell’efficacia della p r e c e d e n t e o n d a t a d i privatizzazioni, si leggeva che la privatizzazione delle attività appartenent i al lo Stato, avvenuta tra il 2010 e il 2014, era risultata estremamente inefficace.

Essa aveva infatti garantito al bilancio statale non più di 256,1 miliardi di rubli, ossia solo il 21% del volume di entrate finanziarie previsto inizialmente. Di questi soldi, più di 190 miliardi di rubli costituiscono il ricavato dalla vendita di attività di grandi società per azioni, quali VTB, RZHD, “Transneft”, “Uralvagonzavod”, l’aeroporto di Sheremetievo, “Inter RAO EES” e “Rosnano”. Tra il 2010 e il 2014 sono stati privatizzati 1180 pacchetti di azioni di società commerciali, di 274 imprese federali, e di 533 proprietà statali di altro tipo. Nel 2010 è stato realizzato solo il 20% della privatizzazione delle azioni statali, tra il 2011 e il 2013 il 56% e al 5 novembre 2014 solo il 5% del piano per il periodo 2014-2016 è stato portato a termine. “Nel corso degli ultimi anni il grosso delle entrate provenienti dalla vendita di azioni è stato ricavato grazie alla vendita di pacchetti di azioni appartenenti a grosse società e nella maggior parte dei casi non è dipeso dalla realizzazione del piano di privatizzazione preventivato. Ogni anno i compiti stabiliti s o n o s t a t i c o r r e t t i considerevolmente in negativo, a seconda degli indicatori di effettiva realizzazione”, si legge nella relazione della Corte dei conti, dove si sottolinea che “le previsioni riguardo all’entrata di denaro a favore del bilancio erano di carattere puramente dichiarativo, mentre la vendita delle maggiori attività statali è avvenuta in condizioni di regolamentazione giuridica insufficiente, motivo per cui i progetti di privatizzazione non s o n o s t a t i r e a l i z z a t i completamente”.

dalla prima pagina

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Il rublo piace sempre più ai russi

L e a s p e t t a t i v e inflazionistiche dei cittadini russi per il prossimo anno sono migliorate a ottobre del 2015, dopo la crescita registrata quest’estate e a inizio autunno. A testimoniarlo sono i dati di un recente sondaggio, condotto dalla Banca Centrale Russa. “Ad ottobre del 2015 le a s p e t t a t i v e r i g u a r d o all’inflazione per i prossimi 12 mesi sono migliorate dopo la crescita registrata tra i mesi di giugno e settembre di quest’anno. I cittadini russi si attendono in misura minore una svalutazione della moneta nazionale durante il prossimo anno e nello stesso tempo sta aumentando il numero di quanti credono che ora sia meglio tenere i propri risparmi in rubli”, si precisa nel comunicato. In particolare, secondo i dati del sondaggio, è cresciuto il numero di quanti ritengono che nei prossimi mesi i prezzi cresceranno in maniera poco significativa, e di quanti prevedono che l’anno prossimo i prezzi cresceranno più lentamente rispetto ad ora. Inoltre, ad ottobre la gente ha cominciato a temere meno una imminente r iduz ione o sospensione dei salari. In generale le aspettative dei cittadini russi relativamente allo sviluppo dell’economia del paese sono divenute più positive, nota il regolatore. Infatti, già meno persone si attendono che il prossimo anno il tenore di vita della popolazione e la produzione subiranno un calo, oppure che cresceranno i l ivel l i di disoccupazione e corruzione. È

aumentato leggermente il numero di rispondenti convinti che nei prossimi 12 mesi sorgeranno tempi buoni per l’economia del paese. Di pari passo aumenta il numero di cittadini russi secondo i quali i prezzi hanno subito un notevole rincaro, soprat tut to su prodott i a l i m e n t a r i , m o b i l i , abbigliamento e calzature. Al contrario, i risultati del sondaggio dimostrano che nel mese di ottobre i cittadini h a n n o p r e s t a t o m e n o attenzione al rincaro dei prezzi di zucchero, sale, utenze abitative e benzina. Al sondaggio hanno partecipato in tutto 2 mila adulti provenienti da 105 insediamenti e 55 regioni della Federazione Russa.

Co n m o l t a p r o b ab i l i t à l’inflazione di quest’anno oltrepasserà le previsioni del governo pari al 12,2%, e

potrebbe ancora raggiungere il 13 per cento. Lo hanno scritto in un recente rapporto gli analisti della Banca Centrale. Gli analisti russi prevedono dunque un’inflazione del 12,6% per la fine dell’anno. L’inflazione ad ottobre ha coinciso con le loro previsioni. Il consensus forecast realizzato dall’agenzia russa “Interfax” tra gli economisti circa l’inflazione di ottobre ha registrato uno 0,7 per cento. In generale, nel periodo gennaio-ottobre, i prezzi al consumo sono aumentati dell’11,2% (rispetto al 7,1% nel periodo gennaio-ottobre 2014), e affinché l'inflazione per l'anno in corso non superi il 12,2% (scenario di base corretto previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico), il rincaro dei prezzi nei restanti due mesi non dovrebbe superare in media lo 0,5% al mese, il che sembra improbabile per questo periodo dell'anno. Come mostrano i dati del Servizio federale di statistica nazionale (Rosstat), in Russia, ad ottobre 2015, l'inflazione era

Fonte: Rosstat

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pari allo 0,7 per cento. L'indice di crescita dei prezzi ha subito u n ’ a c c e l e r a z i o n e d o p o l'aumento dello 0,6% nel mese di settembre e dello 0,4% nel mese di agosto. Nel mese di ottobre 2014, i prezzi al consumo erano aumentati dello 0,8 per cento. Nel periodo gennaio-ottobre il tasso di inflazione è stato dell’11,2 per cento. Nello stesso periodo dello scorso anno, si era registrata un'inflazione pari al 7,1 per cento. Il mese scorso i prezzi al consumo dei prodotti alimentari sono aumentati dell’1%, così come quelli dei prodotti non alimentari; le tariffe sui servizi, al contrario, ad ottobre sono calate dello 0,1 per cento. A settembre l’inflazione su base a n n u a h a s u b i t o u n

rallentamento: dal 15,7 al 15,6 per cento. Ad ottobre 2014 l’inflazione su base annua era dell’8,3 per cento. Ad ottobre in otto regioni della Federazione (ad esclusione dei distretti autonomi inclusi nel novero delle regioni) i prezzi al consumo su merci e servizi sono aumentati dell’1,4% e oltre, come nella Repubblica di Crimea, dove il rincaro ha eguagliato il 2,1% in seguito ad un aumento del 4,6% dei prezzi e delle tariffe sui servizi. A Mosca l’indice dei prezzi al consumo in un mese è stato pari al 100,5% (dall’inizio de l l ’ anno eguag l i ava i l 112,5%), a San Pietroburgo del 100,6% (111,4% dall’inizio dell’anno). Il consensus forecast a n n u a l e d e g l i a n a l i s t i sull’inflazione del 2015 non è

variato ed è pari al 12,6 per cento. L’ultima previsione sull’inflazione per l’anno in corso del Ministero dello Sviluppo Economico era del 12,2 per cento. Inoltre al Ministero evidenziano che si tratta del limite minimo dell’intervallo di previsione, che va dal 12,2 al 12,4 per cento. Pochi giorni fa il Ministero delle Finanze ha ammesso che una previsione del 12,2% è alquanto improbabile e che il tasso di inflazione sarà leggermente superiore, ma comunque non oltre il 13 per cento. La Banca Centrale, ancora a settembre, aveva dichiarato che l’inflazione avrebbe potuto raggiungere il 12-13 per cento.

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I l mercato russo degli articoli in pelliccia potrebbe subire una contrazione del 15-20%

entro la fine dell'anno, mentre la quota delle importazioni potrebbe crollare del 40-45 per cento. I prezzi delle pellicce più rinomate, se aumenteranno, lo faranno comunque di poco, prevedono i vertici dell’Unione russa degl i imprenditor i dell’industria leggera e tessile (“Soyuzlegprom”). I redditi reali dei cittadini russi stanno calando (del 3,3% in nove mesi, secondo i dati di Rosstat), e quanto meno la popolazione può permettersi di fare acquisti, tanto più è difficile per i produttori il sostegno alla vendita di pellicce. No n c o n d i v i d e a f f a t t o quest’opinione il presidente di “Soyuz l eg p ro m” An dre j Razbrodin, per il quale tra il 2015 e il 2016 non vale la pena attendersi un brusco crollo o un rincaro degli articoli in pelliccia. “Nel caso di merci a largo consumo, il prezzo aumenterà minimamente. E per le pellicce più care il rincaro sarà ancora più lieve, dal momento che le az iende acquistano con frequenza decisamente minore nel segmento premium”, ha dichiarato l'esperto. Secondo quest i , è p iù conveniente acquistare una pelliccia in primavera, quando sta per concludersi la stagione e cominciano ad essere applicati sconti importanti. Tuttavia, nota Razbrodin, “l'industria della pelliccia non offre solo articoli tradizionali, ma anche capi alla moda”,

pertanto “quanti intendono seguire il trend e se lo possono p e rm et t e r e , c e r t am ente preferiranno acquistare una pelliccia con l'approssimarsi dell'inverno”. Due anni fa il volume di importazione di vero pelo sul mercato russo aveva raggiunto l'80% e tali indicatori non sono variati fino al 2015. “ L ' a t t u a l e c o n t r a z i o n e dell'import porterà a una redistribuzione tra i produttori nazionali di quel 45% che prima era coperto solo da fornitori stranieri – ha dichiarato Razbrodin. Per sostituire le importazioni, sono necessari mezzi semplici e a basso costo”. In parte l'import viene sostituito da merci contraffatte, ma questa non è una via d'uscita: se non si bloccano le importazioni illegali dall'estero,

il mercato potrebbe ricadere completamente nell’illegalità. L'etichettatura degli articoli in pelliccia aiuta ad ovviare il p r o b l e m a . N e l l ' a m b i t o d e l l ' U n i o n e e c o n o m i c a eurasiatica, a partire dal primo aprile 2016, verrà lanciato una progetto pilota di etichettatura e si spera che la quota della merce contraffatta, ora pari a l l ' 8 0 - 9 0 % , c a l e r à drasticamente. A fornire tali valutazioni è stato il ministro del commercio della Commissione economica eurasiatica, Andrej Slepnev. Negli ultimi 10 anni il costo medio di cappotti e piumini da donna in pelliccia, secondo i dati di Rosstat, è aumentato da 18 mila a 41,2 mila rubli. I cappelli da uomo in vero pelo (esclusi quelli di coniglio e di pecora) sono rincarati in modo

2016: l'import di pellicce in Russia potrebbe ridursi del 40-45 per cento

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analogo: dal 2005 al 2015 sono passati da 1,8 mila a 5,8 mila rubli. Eppure, ha scritto il giornale di Mosca “Rossijskaja Gazeta”, la popolarità della pelliccia rimane i n t a t t a : p e r e s e m p i o nell'Estremo Est russo, a causa dell'elevato tasso di cambio delle valute straniere, l'interesse nei confronti dei capi in pelliccia nazionali è cresciuto. Una delle maggiori fabbriche, che al momento opera nella R u s s i a C e n t r a l e , s t a progettando di ampliare il business nell'Estremo Est. I produttori russi lanciano delle offerte piuttosto “generose”: una pelliccia di produzione nazionale in mouton a 12 mila rubli (170 Euro) e le pellicce di visone più economiche a 35 mila rubli (500 Euro). Second o R azb rod in , l a svalutazione del rublo potrebbe anche condurre all'aumento di

acquisti di articoli in pelliccia nei paesi confinanti con la Russia. E ciò potrebbe riguardare non solo l'Estremo Est, ma anche le regioni vicine ai paesi europei. In questo modo, riassume l ' e s p e r t o , l e a z i e n d e sprecheranno meno tempo e soldi nell’acquisto di pellicce, conservando però la medesima qualità, ugualmente ottima.

Il consumo di pesce in Russia quest'anno potrebbe calare da 22 a 15 chilogrammi pro capite. Si tratta di 5 chilogrammi in meno rispetto al minimo raccomandato dal Ministero della Salute per un consumo sano, hanno comunicato gli e sper t i de l l 'Agenz ia d i informazione per la pesca. Come ha spiegato il direttore

dell'agenzia, Aleksandr Saveliev, la valutazione degli esperti della sua organizzazione si basa sul fatto che le risorse ittiche nel 2015 saranno meno rispetto allo scorso anno. Così, l'import di pesce potrebbe ridursi fino a 550 mila tonnellate dalle 900 mila tonnellate nel 2014, mentre l'export crescerà fino a 2 milioni di tonnellate. “Il rincaro dei prezzi del pesce causer à un ca lo de l l a domanda”, ha sottolineato. A metà agosto, il comitato governativo russo per la pesca aveva avvertito riguardo al calo del consumo di pesce in Russia. I funzionari hanno constatato che le importazioni di pesce si sono ridotte circa del 50% e che la loro quota nei punti vendita del paese ora è pari al 35 per cento. In secondo luogo, sono aumentati fortemente i prezzi sulla produzione a base di pesce.

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Ghennadij Shmal (in foto) è un v e t e r a n o d e l l ’ i n d u s t r i a dell’energia, sovietica e poi rus sa . Ogg i p r es idente dell’Unione degli industriali del petrolio e del gas, torna con il pensiero agli anni in cui Mosca costruiva le relazioni con l’Europa e i gasdotti come Druzhba, “fratellanza”, tradita poi dalle controversie con l’Ucraina. Ricorda gli anni di Cernomyrdin e Vjakhirev, capi storici di Gazprom, le notti passate con Eni, Gaz de France o Ruhrgas a negoziare contratti che avrebbero definito forniture per i successivi 25 anni, le prime c o l l a b o r a z i o n i c o n Snamprogetti, Ilva, Nuovo Pignone. «In queste tradizioni che ci uniscono all’Italia – spiega - vedo la possibilità di alzare il livello della collaborazione reciproca». Shmal rilancia, e malgrado non siano tempi facili per l’economia russa e per Gazprom sembra deciso a trasformare ogni sfida in opportunità mentre ripete convinto: «Per i prossimi vent’anni l’economia europea si baserà sul gas russo». Che cosa intende dire quando auspica un rafforzamento della collaborazione? Siamo in Europa da tempo, viviamo nello stesso continente. E mai una volta, anche nei momenti più duri della guerra fredda, l’Urss ha violato gli impegni di fornitura. Per riserve provate di gas siamo primi al mondo. Norvegesi e britannici non possono aumentare la produzione, Nord Africa e Medio Or iente sono in

difficoltà. E quando gli a m e r i c a n i d i c o n o c h e porteranno il loro gas liquefatto in Europa, noi vi assicuriamo: mai l’LNG americano sarà più economico del nostro gas. La costruzione di Nord Stream 2 inoltre ci permetterà forniture più stabili. La Commissione europea non sembra ritenere necessario il raddoppio di Nord Stream, il gasdotto dalla Russia alla Germania... Il fabbisogno in Europa è alto, South Stream è bloccato. Anche Turkish Stream si è imbattuto in una serie di rinvii. Perciò è nata l'idea della seconda linea di Nord Stream. Purtroppo non riusciamo a trovare un linguaggio comune con la Commissione europea. Il Terzo pacchetto energia (adottato per liberalizzare il mercato europeo, ndr) in sostanza era diretto contro la nostra Gazprom. Dice che Opal e Nel - i gasdotti tedeschi che partono da Nord Stream - possono essere riempiti di gas russo solo a

metà. In modo che altri fornitori li possano utilizzare, dicono. Ma per altri fornitori non ci sono prospettive: la Norvegia, per esempio, usa altri gasdotti. Così il costo del gasdotto non si ammortizza. Perché South Stream è stato annullato? L’Unione Europea era contraria a South Stream fin dall'inizio. Gli americani facevano lobbying per Nabucco, che avrebbe dovuto prendere il gas da Turkmenistan e Azerbaijan. Ma io ho sempre detto che era destinato al fallimento, non aveva abbastanza gas per riempirsi. Era anche spuntata l’idea di unire South Stream e Nabucco, ma South Stream era già stato avviato. Poi il governo bulgaro ha cambiato idea, almeno cinque volte. Così, alla fine dell'anno scorso Vladimir Pu t in h a p ro p os to d i trasformare South Stream in Turkish Stream. La posa dei tubi era stata affidata a Saipem. Come mai il contratto è stato terminato?

Sempre più capillare la presenza economica italiana nelle regioni russe

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Non credo si tratti di un annullamento definitivo. Se è una questione politica, forse si tornerà a ridiscutere, perché russi e italiani sono interessati. Comunque, ci sono anche altre compagnie in grado di realizzare il progetto. Invece di costruire nuovi g a s d o t t i , s i p o t r e b b e ristrutturare la rotta attraverso l’Ucraina. La comparsa di Nord Stream e South Stream non è stata c a s u a l e . Ne l 2 0 0 9 , a Capodanno, l’Ucraina bloccò il transito di gas russo per l’Europa. Era un inverno molto rigido. La Ue rimase a guardare, ci dicevano: con l’Ucraina sbrigatevela voi. Solo alla fine Ue, Gazprom e gli ucraini si misero insieme per trovare la soluzione. Ma considerata l'inaffidabilità dei leader al potere a Kiev, Gazprom ha concluso che è meglio bypassare l’Ucraina. Prima o poi la situazione cambierà: non possiamo rinunciare del tutto al transito attraverso l’Ucraina. Se si comportano come si deve. Il mercato cinese un giorno potrà diventare per la Russia più importante di quello europeo? Abbiamo firmato contratti con la Cina, ma per le forniture ci vuole tempo. Dunque per l’Europa non c’è alcun pericolo, dipende solo dalla richiesta. Ma noi dobbiamo diversificare le forniture: chiudere i pozzi non è conveniente, e se l’Europa non lo prende il gas dove va? Da nessuna parte. Non lo puoi mettere in cassaforte. Per questo dobbiamo guardare sia a Oriente che a Occidente. Ma avete gas per tutti? Un trilione! Teoricamente la Russia potrebbe produrre mille miliardi di metri cubi l'anno. L’ha detto Putin cinque anni fa, in visita a Urengoy: bisogna arrivare a un trilione, ha detto. Eppure i grandi giacimenti nella Siberia occidentale sono in

esaurimento... Giusto. Ogni giacimento ha un ciclo di vita, anche quelli di oro o di diamanti. Urengoy o Yamburg sono in fase di calo, ma c’è Zapoljarnoje, e due anni fa è entrato in produzione il primo giacimento di Yamal, Bovanenkovo. Da solo può produrre fino a 140 miliardi di metri cubi l’anno, in tutto i giacimenti della penisola di Yamal hanno 12/14 trilioni di riserve provate. Bisogna considerare anche l'impatto di sanzioni e prezzi bassi sugli investimenti. Il fatto è che le sanzioni sono contro lo sviluppo della dorsale artica, e noi là lavoriamo poco. Sono risorse proiettate nel futuro. Ci preoccupa di più l'impossibilità di ottenere finanziamenti a basso prezzo. Il sistema bancario russo era impreparato a questi sviluppi: le banche fanno credito a tassi del 15/17%. Se vendi collant puoi anche farcela, ma nelle infrastrutture il costo degli interessi raddoppia nell’arco di 5/7 anni. Per quest’anno e magari i l prossimo non dovrebbero esserci problemi, ma dopo saremo costretti a r idurre i programmi di investimento. A meno di non trovare finanziamenti a buone condizioni altrove. Si possono trovare strade per continuare a lavorare pur rispettando le sanzioni? Naturalmente si possono creare delle jv, localizzare certe produzioni in Russia. Oppure basarsi in Bielorussia o in K az a k h s t a n . V e d e , g l i imprenditori - in Italia, in Francia, in Germania - prendono posizione contro le sanzioni. Con i politici è diverso. Il principale sostenitore delle sanzioni è la Casa Bianca, ma non hanno capito che le sanzioni portano i governi che le subiscono a fare quadrato attorno alla leadership.

Ritiene che i prezzi del petrolio resteranno bassi a lungo? Penso che già alla fine di quest’anno il petrolio un pochino risalirà. I budget dei Paesi del Golfo sono basati su un prezzo di 90/100 dollari al barile: da questo dipende la loro stabilità, loro per primi devono pensarci. Molto dipende da come si comporterà l’economia mondiale. Considero equo un prezzo di 80 dollari al barile. Dovrebbe stare bene sia ai Paesi produttori che ai consumatori. In settembre Gazprom, per la prima volta, ha venduto gas sul mercato spot. La questione si poneva già ai tempi dell’Urss: contratti spot o a lungo termine? Penso ci debbano essere gli uni e gli altri, tenendo conto che nel settore del gas ci vogliono molti soldi. I progetti sono costosi e perché un grosso gasdotto s i ammortizzi, ha bisogno di 12/15 anni. Per questo sono neces sar i cont rat t i che assicurino che il gas venga comprato lungo15/20 anni. Ma Gazprom guarda alla situazione sul mercato: di fatto ha venduto all'asta uno o due miliardi di metri cubi, copechi, ma ha dimostrato di essere pronta a cercare meccanismi che possano andare bene ai consumatori europei. Un segnale di disponibilità? Questa decisione, unita ai segnali concilianti inviati a Bruxelles nell'inchiesta antitrust o alla ripresa delle forniture a l l ’ Uc r a i n a , s on o s t a t i interpretati come un desiderio di riavvicinarsi all’Europa. Ma Gazprom non è andata da nessuna parte... Si dice anche che in Russia Gazprom subisca la necessità di non potersi muovere come una normale compagnia, dovendo seguire gli interessi dello Stato. Le tasse sono elevate, i prezzi interni del gas tenuti bassi, la concorrenza dei produttori

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indipendenti in aumento. Se parliamo di tasse, quelli che ne pagano di più sono i neftianniki, le compagnie petrolifere. Gazprom paga tre volte meno tasse di Rosneft. Quanto ai prezzi interni, ormai non sono più così bassi. Anche voi che producete vino, lo avete più a buon mercato di noi che non abbiamo vigneti. Ma se aumentiamo troppo il prezzo interno del gas, danneggiamo l’industria. Rosneft chiede che a Gazprom venga tolto il monopolio su l l ’export d i gas, per permettere anche ad altri di venderlo liberamente. Bisogna trovare il modo di fargli vendere il loro gas senza sconvolgere i principi attuali. Se una compagnia funziona bene, perché smembrarla? Il nostro settore del gas è stato creato come un sistema unico, che inc lude l ’est raz ione dai giacimenti, la lavorazione del gas, il trasporto, la vendita ai consumatori. Il sistema funziona da diverso tempo, smembrarlo non ha alcun senso. Lasciamolo lavorare. Se a Eni non arriva il gas, di chi è la colpa? Di quello che trasporta, di quello che ha pompato, del produttore? Ai consumatori non sta bene.

La Russia è ancora oggi, nonostante la crisi politica con Bruxelles, un "mercato di grandi prospettive" per le imprese italiane e "ha fortemente bisogno della esperienza delle nostre società soprattutto le Pmi". Così alla stampa italiana Vittorio Torrembini, vice presidente di Gim Unimpresa, associazione di imprenditori a Mosca riunitasi ieri in assemblea generale. Il Gim ha accolto ieri il capo della Commissione Esteri della Duma, Aleksej Pushkov, che con un suo intervento ha

aperto i lavori dell'assemblea. "Come abbiamo detto più volte la Russia deve mostrare il suo vero volto, facendo attenzione ad evitare reazioni di chiusura o di lesa maestà. Su questo punto la risposta che abbiamo ricevuto da Pushkov ci pare vada s i c u r am ent e i n q ue s t a direzione". Pushkov non ha mancato di sottolineare le conseguenze della crisi tra Mosca e Bruxelles, generata dalla guerra in Ucraina, e i danni per le relazioni economiche. Ma l'Italia si è sempre distinta per una posizione di dialogo. "Abbiamo voluto - spiega Torrembini - riconfermare gli stretti legami di a m i c i z i a e r e c i p r o c a collaborazione con la Russia, elementi peraltro ribaditi anche a livello politico Istituzionale dal l ' impegno del nostro Governo, unico tra gl i occidentali, che mantiene costanti rapporti diretti e scambi politici con questo Paese. Si è voluto altresì confermare il nostro impegno a non abbandonare il mercato". G i m U n i m p r e s a e r a ampiamente rappresentata anche il 24 settembre ai festeggiamenti per i 20 anni dell'AEB, la lobby di business europeo più potente a Mosca, presieduta dal francese Philippe

Pegorier. "Come GIM riteniamo che la quotidiana campagna di accuse, le più disparate rivolte alla Russia, oltre ad essere controproducente per i l mantenimento di buone r e l a z i o n i p o l i t i c h e e d economiche, sia dannosa ai sistemi economici sia russo che europeo e a l lontani la realizzazione di un impegno più serio sui grandi temi della lotta al terrorismo e della costruzione di nuovi equilibri a livello mondiale".

Marchesini cresce nell’Europa dell’Est Una nuova filiale a Mosca, per rafforzare il presidio in Russia. Due sedi commerciali in Polonia e in Ucraina. In attesa del primo s t a b i l i m e n t o p e r l a termoformatura di Carpi – 15mila metri quadrati e un investimento di 15 milioni – per il quale è iniziato il conto alla rovescia: sarà inaugurato entro un anno. Per Marchesini Group, uno dei big della packaging valley emiliana, parte un piano di espansione nell'Est Europa che dovrebbe portare il fatturato a superare in tempi brevi i 300 milioni di euro. Un progetto di sviluppo che va di

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pari passo con la scelta di focalizzarsi, sul mercato italiano, sul packaging farmaceutico. Una strategia sostenuta non solo dalla scommessa sulla nuova fabbrica carpigiana, polo di eccellenza per la produzione d i m a c c h i n e p e r i l confezionamento di blister, ma anche dalla decisione di cedere un ramo d'azienda, Teamac (sede a Budrio, sempre nel Bolognese) che opera nel s e t t o r e a l i m e n t a r e (confezionamento di bustine da tè). Per il gruppo di Pianoro, in provincia di Bologna (1.200 dipendent i, 14 d iv is ioni produttive, 15 filiali estere, una rete di 30 agenzie), la crescita all'estero deve essere sempre agganciata al servizio di assistenza post vendita. «L'ottica – spiega il presidente Maurizio Marchesini – è quella di investire sul medio e lungo termine e di non lasciare mai soli i clienti». Si spiega così la decisione di puntare su una nuova filiale nella capitale russa, sulle fondamenta di una agenzia di rappresentanza, per aumentare i numeri in un mercato dove l'azienda è presente da trent'anni e da dove arrivano – nonostante le difficoltà legate alle tensioni geopolitiche e a ostacoli burocratici – forti segnali di crescita. Il gruppo bolognese ha una storica vocazione all'export. L'85% del fatturato è infatti generato propr io da l le esportazioni. E nello scacchiere globale la Russia rappresenta per il gruppo il 6%. «Quota che prevediamo di raddoppiare nell'arco di due anni», dice Marchesini. A sua volta la Polonia, nuova frontiera Ue per gli scambi c o m m er c i a l i , m a n i f e s t a numerose opportunità di sviluppo. Mentre in Ucraina – Paese verso il quale è diretta una quota residuale della p r o d u z i o n e d e s t i n a t a

oltreconfine - per l'azienda emiliana ci sono le condizioni per tornare alle ott ime performance del passato, anche se non in tempi brevi. L'apertura della nuova filiale di Mosca è prevista in gennaio. Sempre all'inizio dell'anno prossimo saranno inaugurate la sede polacca e la nuova sede in Ucraina. I l progetto di espansione - sulla scia di una crescita del fatturato, che nel 2015 dovrebbe raggiungere i 270 milioni, con un balzo del 10% rispetto al 2014 – sarà il raddoppio dello stabilimento di Corima, l'azienda toscana del gruppo che realizza linee per il confezionamento in ambiente asettico dei farmaci.

Il 29 ottobre scorso, in occasione dell’inaugurazione della nuova boutique di Dolce e Gabbana a Mosca, l’Ambasciata d’ Ital ia ha ospitato un ricevimento che ha visto la partecipazione degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, fondatori del marchio che rappresenta da anni un'icona dello stile italiano e uno dei brand del Made in Italy di maggiore successo nel mondo. All’evento, aperto da un intervento dell’Ambasciatore Ragaglini, hanno partecipato g i o r n a l i s t i , t o p b u y e r dell’azienda e ospiti di Mercury, società che distribuisce il marchio in Russia.

L’Ambasciatore d’Italia ha incontrato 12 novembre scorso il Governatore della Regione, Vladimir Gorodetsky. Nel corso del colloquio sono state esaminate possibili forme di

cooperazione economica e culturale tra l’Italia e la Regione. L’Ambasciatore Ragaglini ha evidenziato come l’Ambasciata stia studiando, assieme all’ICE di Mosca, le regioni russe più i n t e r e s s a n t i s u l p i a n o economico e dei settori produttivi che potrebbero interessare le aziende italiane in termini di investimenti diretti e di creazione di società miste con partner locali. La Regione di Novosibirsk è una di queste, soprattutto per meccanica, agroindustria e medicale-farmaceutico. Il Governatore Gorodetsky ha espresso la disponibilità a ospitare una missione di sistema nella prossima primavera e, in q u e s t a p r o s p e t t i v a , a condividere i settori di sviluppo su cui punta la Regione e le relative agevolazioni di cui potrebbero beneficiare le aziende italiane.

L'Ambasciata d’Italia, l'Agenzia ICE di Mosca e l'Associazione degli imprenditori italiani in Russia GIM hanno effettuato una visita alla DKC, azienda piemontese nata nel 1998 e che oggi è uno dei produttori leader di sistemi portacavi in Europa e in Russia. La produzione, localizzata a Tver, è divisa in tre stabilimenti che impiegano oltre 1.500 addetti. Il gruppo DKC ha sviluppato negli anni una vasta rete di produzione e di distribuzione in Russia che può rappresentare un modello e una "testa di ponte" per numerose imprese di settore che intendano entrare nel mercato russo.

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Il volume dei crediti concessi dalle banche alle piccole e medie imprese (Pmi) ha interrotto il calo all’inizio del 2015, e dal primo giugno al primo settembre del 2015 l’indice è cresciuto del 4,2%, fino a 4,9 trilioni di rubli. Tuttavia, gli arretrati sui prestiti concessi alle Pmi in quello stesso periodo sono aumentati del 12%, fino a 600,3 miliardi di dollari, e in un anno la crescita ha eguagliato il 55%. Lo testimoniano i dati statistici rilasciati dalla Banca Centrale Russa. Kostantin Basmanov, membro d e l l a d i r e z i o n e dell’organizzazione pubblica d e l l e P m i “ O p o r a Rossii” (“Sostegno alla Russia”), ha collegato l’aumento dei finanziamenti alle Pmi nei mesi estivi del 2015 all’avvio di alcuni programmi di sostegno statale e al calo dei tassi di interesse sui crediti. In un’intervista con la stampa ha espresso l’opinione per cui entro la fine del 2015 la situazione dei tassi di interesse sui crediti si stabilizzerà, mentre i volumi dei finanziamenti cominceranno ad aumentare. “Nell’attuale realtà di crisi, è lo Stato a dover sostenere le piccole e medie imprese. Si tratterebbe sia di una garanzia, sia di uno stimolo aggiuntivo, come ad esempio la già discussa riduzione degli oneri sul capitale delle banche durante i processi di finanziamento alle medie imprese. Un input importante nella concessione di crediti alle Pmi potrebbe essere garantito dalla cartolarizzazione, ossia il

r icorso ai t itol i per i l finanziamento di tali imprese. I crediti alle Pmi sono un nuovo tipo di attivi nel processo di finanziamento strutturale, mentre prima le operazioni di cartolarizzazione venivano realizzate soprattutto con attivi ipotecari e finanziamenti auto. L a p o s s i b i l i t à d i cartolarizzazione dei crediti offerta alle Pmi potrebbe rendere la concessione di crediti a queste imprese più attraente per le banche, se il progetto pilota di cartolarizzazione della MSP (banca aff i l iata di Veshekonombank, responsabile per lo sviluppo delle piccole e medie imprese) verrà realizzato con successo, nell’insieme potrebbe diventare un driver per il finanziamento a favore delle piccole e medie imprese”, sottolinea Basmanov. Secondo i dati della Banca Centrale, il tasso medio ponderato sui crediti concessi alle Pmi è calato, passando dal 18,22% di gennaio al 16,63% di agosto (a giugno 2014 il

tasso di interesse era pari al 12,98%). Il tasso chiave della Banca Centrale, ricordiamo, dal 17% dell’inizio del 2015 è calato fino all’11% annuo (nell’estate 2014 era pari all’8% annuo). Da dicembre 2014 a maggio 2015 il portafoglio di credito per le Pmi ha subito una contrazione. Dall’estate tale processo ha cominciato a cambiare direzione, cosa che potrebbe attribuirsi anche al calo dei tassi di interesse, dovuto in primo luogo alla riduzione del tasso chiave della Banca Centrale; se il tasso è minore, cresce la domanda di crediti. Un ruolo decisivo è attribuibile alla ripresa dei finanziamenti alle Pmi e alla sostituzione delle importazioni. I processi aventi luogo nel settore corporativo si manifestano in modo molto chiaro proprio nelle Pmi in quanto settore a maggiore rischio. Sotto i colpi degli shock economici e finanziari il portafoglio dei crediti corporativi si riduce più

La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia

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velocemente nel segmento delle Pmi, ma proprio in quest’ultimo si verifica una ripresa più rapida una volta scampata la crisi. Secondo gli esperti, al momento sono in zona rischio - dal punto di vista dei finanziamenti - gli importatori rappresentanti del settore turistico e degli a u t o t r a s p o r t i . H a n n o cominciato a peggiorare anche le piccole e medie società operanti nel settore all'ingrosso.

Se confrontiamo il volume dei prestiti concessi alle Pmi nei primi otto mesi del 2015 con il periodo analogo del 2014, scopriremo che il quadro è molto meno ottimista: nel periodo gennaio-agosto 2015 l’indicatore è calato del 28,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ed era pari a 1,57 trilioni di rubli. Il volume dei prestiti alle grandi imprese per i primi otto mesi del 2015 è

calato solo del 2,3%, fino a 11,08 trilioni di rubli: i rischi derivanti da tali prestiti sono s o l i t a m e n t e m i n o r i , e l’inadempienza dei debitori maggiori va a colpire con più forza la situazione finanziaria della banca, per cui vi è un ulteriore incentivo verso la ristrutturazione del debito di un grande cliente.

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La società russa “Gipermarket” della regione di Stavropol cerca un partner finanziario o un investitore che sia interessato a partecipare alla costruzione di u n s u p e r m e r c a t o d i abbigliamento per bambini, per ragazzi e per adulti. Il finanziamento indispensabile è stimato a 100.000 dollari. Il termine di recupero del capitale è previsto in 24 mesi. Contatti: Tel: +7 (961) 459-22-82 E-mail: [email protected]

La società “Good water” della città di Tjumen (Siberia occidentale) cerca un investitore strategico che sia interessato alla messa in funzione dello s t a b i l i m e n t o p e r l’imbottigliamento di acqua minerale. La sorgente è di proprietà dell’azienda. L’acqua minerale sarà prodotta in bottiglie di vetro e in PET. L’investimento ricercato è stimato a 1,3 milioni di Euro, indispensabili per l’acquisto in Italia dei sistemi di filtri e dei macchinari tecnologici per la produzione delle bottiglie in PET e per l’imbottigliamento di acqua minerale di altissima qualità con proprietà curative (in base alle analisi biochimiche

del 2015). Il termine di recupero dell’investimento è previsto in due anni. Il finanziamento può essere concordato anche sotto forma di un credito. La produzione di acqua sarà avviata nella primavera del 2016. Contatti: Tel: +7 (3452) 38-71-24 E-mail: [email protected]

La società “Classtur” della Bie loruss ia, spec ia l izzata nell’organizzazione delle gite turistiche in Polonia cerca un investimento di 150.000 Euro, indispensabile per l’acquisto si alcuni minibus (di seconda mano). Potranno essere esaminate le proposte delle società, specializzate nel commercio di auto e di veicoli commerciali usati. Contatti: Tel: +37 (529) 733-25-25 E-mail: [email protected] Internet: www.classtur.by

L a s o c i e t à r u s s a “Energokomlektazija” cerca un investitore strategico per poter acquistare in Italia dei nuovi prodotti sia per il commercio, che per una propria produzione industriale. In particolare la

società russa vuole acquistare delle attrezzature tecnologiche da utilizzare per spruzzare del rivestimento di poliuretano (protezione termica) sui tubi di m et a l l o . L ’ i n v e s t im en t o indispensabile è stimato a 100.000 dollari. Il termine di recupero del capitale è previsto in 24 mesi. Contatti: Tel: +7(495) 502-26-75 E-mail: [email protected] Internet: www.c-energokomplekt.ru

La società russa “SPI Group”, l’azienda leader di Mosca specializzata nella produzione di materiali da costruzione cerca un investitore per aumentare la diponibilità dei mezzi circolanti. Il finanziamento indispensabile è stimato a 1,5 milioni di dollari. Contatti: Tel: +7 (919) 771-88-88 E-mail: [email protected]

La società “Rem Ex” della regione settentrionale di Khanty e Mansi cerca un partner finanziario per acquistare delle macchine per il movimento terra (terne, ecc.) di seconda mano. I l f inanz iamento minimamente indispensabile è stimato a 400.000 di dollari. Il termine di recupero del capitale è previsto in 24 mesi. Contatti: E-mail: [email protected]

Investimenti e collaborazioni industriali

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La società russa “SK-43” della regione di Kirov, famosa per la produzione di legno ecologico di altissima qualità, cerca un partner in Italia per avviare l’esportazione verso l’Italia e l’Europa dei kit per la costruzione di case di legno in base alle tradizionali e antiche tecnologie russe. Le case potranno essere assemblate in Italia con kit prefabbricati in Russia di tronchi di legno di diametro fino a 30 cm. Prezzi molto economici rispetto alla media europea. La società ha l’esperienza di lavoro in Europa. Contatti: Tel: +7 (912) 737-87-87 E-mail: [email protected] Internet: www.prostorles.com

La società russa “Rasna” cerca importatori in Italia dei seguenti prodotti:

Pellet di legno da 6 e da 8 mm. Cert i f icat i DIN e EN+. Confezioni da 15 kg e in big-bag. Pallet (pedane) di legno Epal Contatti: Tel: +7 (931) 203-38-74 E-mail: [email protected]

La società russa “Crystal Siberia” cerca dei clienti che siano interessati di acquistare delle partite di zucchero raffinato russo di barbabietola. Possono essere fornite delle partite da 100 tonnellate e fino ai volumi notevoli. Contatti: E-mail: [email protected]

La società russa “Ecotek” della regione di Mosca cerca in Italia e in Europa degli importatori di pellet di legno EN+ A1 e A2. La

capacità produttiva dello stabilimento russo è di 50.000 tonnellate di pellet di alta qualità all’anno.

Contatti: Tel: +7 (495) 545-18-93 E-mail: [email protected]

La società russa “Proecology” produce e vende degli skimmer industriali, una soluzione moderna e molto efficiente per la depurazione dell’acqua contaminata di prodott i petroliferi. Gli skimmer russi possono ridurre il contenuto di prodotti petroliferi a meno di una parte per un milione Gli skimmer possono essere utilizzati sia per la depurazione di acque industriali che nelle s ituazioni d i emergenza (inquinamento di fiumi e laghi). Contatti: Tel: +7 (495) 646-16-86 E-mail: [email protected] Internet: www.pro-ecology.ru

Proposte commerciali

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I l Sa lone internaz ionale dell’auto di Mosca. 24.08 – 04.09.2016

Fiera dell’industria dell’auto. 25-28.08.2016

F i e r a d e l l ’ i n d u s t r i a d i promot ion , d i souven i r aziendali, di pubblicità. 06-08.09.2016

Fiera di calzature in pelle. 06-09.09.2016

Fiera della borsa e di accessori in pelle. 06-09.09.2016

Fiera di fiori, di prodotti e di accessori per la coltivazione di fiori. 13-15.09.2016

Fiera di macchinari per magazzini, sollevamento pesi, automazioni dei magazzini. 20-22.09.2016

Fiera di prodotti tessili per la casa, per la decorazione degli

interni. 20-23.09.2016

Fiera di materiali, di macchine e di tecnologie per dentisti. 26-29.09.2016

Fiera di prodotti per mamme e figli. 27-30.09.2016

Fiera di macchine e di tecnologie per l’agricoltura del 21° secolo. 04-07.10.2016

Fiera dell’ industr ia del le costruzioni autostradali. 10-13.10.2016

Fiera dei prodotti per la decorazione degli interni. 12-15.10.2016

F i e r a d e l l ’ i n d u s t r i a dell’ospitalità. 17-20.10.2016

Fiera dell’industri di pulizia e di lavanderia. 25-27.10.2016

Fiera di prodotti elettronici ad alta potenza. 25-27.10.2016

Fiera di macchinari e di tecnologie per il rivestimento delle superfici. 25-27.10.2016

Fiera di macchinari per i controlli non distruttivi. 25-27.10.2016

Fiera di macchinari per la lavorazione di tupi e di profili di metalli. 25-27.10.2016

Fiera di compressori, di motori, di tubi e di componenti per alta pressione. 25-27.10.2016

Fiera di prodotti cosmetici e di profumeria. 26-29.10.2016

Tel: +7 (495) 727-2626 E-mail: [email protected] Internet: www.crocus-expo.ru

Fiere internazionali a Mosca nel 2016

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