La risposta allergica
description
Transcript of La risposta allergica
La risposta allergica
Alberto Tommasini, Laboratorio Immunologia Pediatrica, IRCCS Burlo [email protected]
Dalla variolizzazione … … ai vaccini
17961796
Vaiolo … difterite, polomielite, tetano, pertosse … , TBC, sifilide, tifo, influenza …
Berlino, Natale 1891
Il siero antitossina difterica viene per la prima volta utilizzato in un bambino con difterite.Da allora portò a una drastica diminuzione della mortalità per difterite.Terapia … profilassi …
Berlino 1896
Primo decesso per l’utilizzo di siero.Particolarmente grave perché utilizzato per profilassi.
Clemens Von PirquetStudia teologia a Innsbruck e filosofia a Leuven
Poi Medicina a Graz - Ospedale pediatrico di Vienna all’inizio del ‘900
1903 ArthusIniezioni ripetute di siero in conigli provocano reazioni gravi Le reazioni sono specifiche per il siero utilizzato
1903, Pirquet and Schick Sottolineano il fattore temporale della malattia da siero- Malattia da siero come una “collisione tra antigeni e anticorpi”
Paradosso protezione - malattia
He introduced a new concept: “a pathogenic agent causessigns of illness in the organism only when modifiedby the presence of antibodies; the incubationtime is thus the time which elapses before the formationof antibody”
La risposta allergica
1903 (29 aa) invia una lettera sigillata all’accademia delle Scienze di Vienna
Paradosso: protezione = malattia ?I sintomi di malattie esantematose come il morbillo sarebbero dovuti alla risposta immune, ma alla reazione dell’anticorpo contro il patogeno.
La lettera preannunciava la pubblicazione di dati su questa teoria
La lettere verrà aperta nel 1908 in presenza dell’autore
La risposta allergica
Malattia da sieroDinamica della risposta immune
La malattia da siero
Le antitossine (difterite, tetano) di cavallo.
- Febbre con brivido- rash cutaneo di tipo orticarioide- artrite- glomerulonefrite
La risposta allergica La malattia da siero
- la formazione di anticorpi circolanti dopo l’infusione di grandi quantità di siero eterologo è ritardata - c’è un ritardo simile nella comparsa dei sintomi della malattia da siero- Una seconda infusione successiva porta a un calo degli anticorpi circolanti e alla comparsa immediata di sintomi- La reazione è specifica: la seconda infusione deve contenere lo stesso siero- Piccole dosi di siero inducono anticorpi ma non sintomi clinici.
SIERO
ANTICORPI
Per il rash del morbillo la teoria è corretta anche se approssimata (secondario all’effetto citotossico del CTL), in altri casi come per la varicella no (effetto citotossico diretto del virus)
Nel soggetto con immunodeficienza il morbillo non fa rash, ma una grave polmonite a cellule giganti.
La risposta allergica
1910:
Il sistema può rispondere con una risposta- normale: immunità- alterata reattività (allos-ergon): allergia, in cui è la risposta immune che diventa la causa dei sintomi
La seconda categoria include: malattia da siero, anafilassi, reazione di Arthus, febbre da fieno, asma … e successivamente le malattie autoimmuni.
Oggi sappiamo che a volte queste reazioni di alterata risposta immune sono paradossalmente favorite da complesse immunodeficienze.
Tipo III
(reazione mediata da immuno-complessi, IC)
– IC Ag-Ab eliminati dal sistema fagocitario– Deposizione nei tessuti e nell’endotelio
vascolare liberazione amine vasoattive permeabilità vasale
– Risposte di tipo ritardato (ore o giorni)– Legate ad IgG e IC IgG
La risposta allergica e le altre reazioni di ipersensibilità
Malattia da siero:Simile al Lupus Eritematoso Sitemico
Dal difetto di apoptosi al LESRAsh malare
Butterfly rash con fotosensibilità
I test Ipersensibilità di tipo III
- Ricerca di anticorpi specifici (anti-siero, anti-DNA, anti-Ig)- Dosaggio delle frazioni del complemento
- Dosaggio di immunocomplessi circolanti- Evidenza istologica di depositi di immunocomplessi e complemento
Tipo I
(ipersensibilità immediata, da IgE o reagine)
– entro due ore dal contatto con gli allergeni– si legano ad anticorpi IgE già attaccati a:
• mastcellula • granulocita basofilo
– Rilascio di mediatori chimici dell’infiammazione:• Istamina• Fattori chemiotattici eosinofili
La risposta allergica e le altre reazioni di ipersensibilità
Tipo I (ipersensibilità immediata)
– I sintomi allergici, legati all’ubicazione della mastcellula:
Cute, apparato respiratorio, apparato digerente
• Congestione sinusale• Broncocostrizione, crisi asmatica• Orticaria ed eczema• Artrite• Infiammazione mucosa intestinale
malassorbimento• Cefalea, disturbi della memoria e mancanza di
concentrazione a livello nervoso
La risposta allergica e le altre reazioni di ipersensibilità
IgE legatealla membrana Reazioni allergiche acute
• Broncospasmo• Orticaria• Starnuti, rinorrea,
congiuntivite
Istamina, leucotrieni, PAF
Allergene
MHC classe II
T cell receptor
Reazione allergiche croniche
• Peggioramento broncospasmo
• Rinite cronica• EczemaNeurotrofine
Neuropeptidi
Istamina, lipidi,citochineFattore di rilascio
dell’istamina, neuropeptidi
PBE, PAF,leucotrieni
IL-5IL-4
IgE
IL-4IL-5
Modificato da: Mackay, NEMJ, 2001
Meccanismi d’azione dell’istamina
Vasodilatazione (eritema) Permeabilità vasale
Fuoriuscita di plasma
Edema
L’istamina stimola le terminazioni nervose
Prurito
Rilascio di neuropeptidi
Risposta cutanea (eritema)
I test Ipersensibilità di tipo I
- Conta degli eosinofili
- Dosaggio delle IgE totali
- Valutazione della risposta cutanea rapida ad antigeni purificati (prick test)
+ No wheal, 3 mm flare
++ 2.3 mm wheal with flare
+++ 3-5 mm wheal with flare
++++ >5 mm wheal, may have pseudopodia
Dosaggio di anticorpi specific IgE: RAST
RAST Radioallergosorbent test
Dosaggio delle IgE specifiche con metodica RIA– dà indicazioni sulla causa dell'allergia– valuta spt la sensibilità immediata IgE mediata– migliore specificità e sensibilità per gli inalanti che per
gli alimenti– può dare falsi negativi– non influenzato da farmaci usati nelle allergie– spesso usato impropriamente (raccomandazioni OMS)– mirato solo verso allergeni sospetti– evitare prescrizioni di RAST generico contro tutti gli
inalanti e/o alimenti
I test Ipersensibilità di tipo I
1. allergeni sospetti associati a una matrice solida
2. applicato un campione di siero del paziente se il siero contiene un Ab specifico per l’antigene legame alla matrice solida
3. aggiunta di Ig radioattiva policlonale antireaginica
4. Rilevazione:1. incubazione e successivo lavaggio
2. misurazione della radioattività residua determinazione della quota Ig radioattiva ancora legata al complesso Ag-Ab
3. radioattività Ab specifico per l’allergene testato
RAST Radioallergosorbent test
I test Ipersensibilità di tipo I
Tipo II (reazione citotossica e ADCC)– Legame degli anticorpi IgG e IgM all’antigene
localizzato sulla superficie cellulare– Il complesso Ag-Ab attiva la cascata
complementare o la citotossicità cellulare dipendente da anticorpi
– Distruzione della cellula alla quale è legato l’Ag.
La risposta allergica e le altre reazioni di ipersensibilità
Tipo IV (dipendente dai linfociti T)– Reazione di tipo
ritardato– Contatto tra l’allergene e
la superficie mucosa T sensibilizzati cascata infiammatoria 36-72 ore dal contatto
– Assenza coinvolgimento di Ab
La risposta allergica e le altre reazioni di ipersensibilità
I test Ipersensibilità di tipo IV
Test intradermici: – quasi abbandonati
Patch test:– dermatiti allergiche da contatto– applicazione di cerotti contenenti
le varie sostanze sulla schiena – devono essere tenuti
per almeno 48 ore
Test in vitro:
- Indagano la produzione di interferone gamma (in citometria o in ELISPOT)
Livelli diagnostici sequenziali
1. Anamnesi e test cutanei 2. Test di laboratorio 3. Test di provocazione
- valutazione clinica- valutazione di laboratorio- eventuale ricorso al doppio cieco
La risposta allergica e le altre reazioni di ipersensibilità
Malattie allergiche e problemi
Localizzazioni- Cute- Mucose
- app. digerente- app. respiratorio- congiuntiva
- Sistemiche
Cause- Alimenti- Inalanti- Farmaci- Sostanze a contatto
Esempi- Dermatite atopica- Rinite allergica- Enterite allergica- Asma
Terapie- Attive sui vasi e sul circolo
- adrenalina- attive sui bronchi
- beta agonisti- attive sulle molecole
- anti-istaminici- cortisonici- anticorpi anti-IgE
- vaccinazioni induzione della tolleranza
• Diffusione (2-10%)
• Espressione multiforme (dermatite, enterite, asma etc …)
• Spesso sovradiagnosticata
• Test di scatenamento come prova diagnostica
La risposta allergica Allergia al latte
IgE MEDIATA NON IgE MEDIATA
FAMILIARITÀ +++ +--
SINTOMI ACUTI CRONICI
ALIMENTIPICCOLE
QUANTITÀ facilmente riconoscibile
GRANDI
QUANTITÀdifficilmente riconoscibile
REMISSIONE RAPIDA LENTA
PRICK / RAST +++ ---IgG-IgA SPECIFICHE +-- ++-
TEST SENSIBILITÀ LINFOCITARIA --- +++
DURATA LUNGA BREVE
La risposta allergica Allergia al latte
• Elevata prevalenza del problema nei primi mesi di vita.
• Persistenza di reazioni gravi in una minoranza dei casi / potenziale rischio di vita.
• Difficoltà e rischi di una dieta di eliminazione a lungo termine.
La risposta allergica Allergia al latte
1 2 3 4 5 anni
100%
50% Prick +
Prick -
Dieta di esclusione eattesa dell’acquisizione spontanea della
tolleranza
Allergia al latte I super-allergici
• Dubbi sui tempi e modi della reintroduzione (Test di scatenamento annuali)
• Penalizzazione nutrizionale e sociale
• Necessità di adrenalina autoiniettiva sempre pronta
• Rischio di reazioni gravi per assunzioni inavvertite (“alimenti nascosti”)
• Dubbi sull’efficacia • è possibile la tolleranza senza l’antigene?• è possibile che in assenza di antigene l’allergia peggiori?
Allergia al latte Dieta di esclusione
• Dermatite atopica nei primi mesi di vita; • Asma dai 6 anni con allergia all’acaro dermatofagoide.• Desensibilizzazione per acaro (9 - 13 anni); • Risoluzione dell’asma.
…………….. persa di vista…………………..
• 14 anni persiste lieve eczema flessurale
prick positivi per acaro, latte, uovo.
DIETA DI ESCLUSIONE!
• Episodi sempre più frequenti e gravi di angioedema e broncospasmo per piccoli “errori dietetici” o contatto con latticini.• Continui ricoveri in rianimazione.
18 anni: decesso dopo nuovo episodio anafilattico per inalazione durante una gita in un’industria casearia.
Allergia al latte Dieta: la storia di Anita
Anafilassi durante dieta di eliminazione
TJ David, Arch. Dis. Child 59,983-6, 1984
Case 14y, m
Case 22y 1/2, m
Case 35m, m
Case 412m, m
IgE totU/L
FOOD
RAST
REACTION
25000 1750 28 32
SOY CHICKEN WHEAT MILK
+++ +++ - -
URTICARIAVOMITING
LARINGEAL OEDEMA
SHOCK ANGIOEDEMASHOCK
VOMITINGSHOCK
Allergia al latte Dieta: altre storie
Dieta di eliminazione nella madre e
sintomi allergici nel figlio.
• 7 years follow up
• Any preventive efficacy
• Acute , severe reactions to egg ( 6 cases ) only in children whose mother avoided egg during breast
feeding
Falt-Magnusson J Allergy Clin Immunol 1996
Allergia al latte Dieta: per la mamma …
Allergia al latte Desensibilizzazione
• Quali procedure?• Quali meccanismi?
• Aumento graduale della dose
• Accesso venoso
• Adrenalina pronta all’uso
Giorno Quantità di latte
1 1 goccia e raddoppio ogni 30’-1h
2 Dalla dose del giorno prima al massimo incremento tollerato
3 =
4 =
5 =
6 =
7 =
8 Da pochi mL a 1 bicchiere
Allergia al latte Protocollo
• Pazienti tra i 4 - 14 anni con diagnosi di allergia alle proteine del latte vaccino
• Precedenti reazioni anafilattiche – Gravi (orticaria + edema laringeo, broncospasmo,
dispnea, ipotensione, bradicardia) per piccole dosi di alimento
– Moderate (orticaria + sintomi respiratori lievi) per inalazione o per contatto cutaneo
• Positività del prick test• RAST di classe V - VI
Allergia al latte: desensibilizzazioneLa nostra esperienza
IgEEosinofili
ImmunofenotipoCitochine
Proliferazione in vitro da antigeni del latte
Allergia al latte: desensibilizzazioneIl laboratorio
OBIETTIVO 1
RISULTATI 1
43
20Tolleranza completa
13Tolleranza
di piccole dosi
10Reazioni acute per piccole dosi
Dieta liberaContinuano a casa
l’assunzione di dosi crescenti
Dieta di esclusione follow up dopo 12 mesi
A CB
-20 -10 0 10 20 30 40 50 60 700
20
40
60
80
100
120
n.s.
aumento % delle IgE totalim
l di la
tte a
l te
rmin
e
INIZIO FINE CONTROLLI0
200
400
600
800
1000
1200
**
**
IgE U
/ml
Allergia al latte: desensibilizzazioneIl laboratorio: le IgE
-50 -30 -10 10 30 50 70 90 110 1300
20
40
60
80
100
120
aumento % degli eosinofilim
l di la
tte a
l te
rmin
e
INIZIO FINE CONTROLLI0
250
500
750
1000
*
eosi
nofili/µ
l
Allergia al latte: desensibilizzazioneGli eosinofili
I NF-
I NI ZI O FI NE CONTROLLI0
5
10
15
20
pg/m
l
TNF-
I NI ZI O FI NE CONTROLLI0
1
2
3
4
5
pg/m
l
I L-6
I NI ZI O FI NE CONTROLLI0
1
2
3
4
5
pg/m
l
I L-10
I NI ZI O FI NE CONTROLLI0
1
2
3
4
5
pg/m
l
Allergia al latte: desensibilizzazioneIl laboratorio: citochine
-lattoalbumina-lattoglobulinatotal milk
0
5
10
15
Controllo negativo
- lattoalbumina
- lattoglobulina
total milk
I NI ZI O FI NE CONTROLLI
% p
rolife
razi
on
e
Allergia al latte: desensibilizzazioneLa risposta T cellulare
Dopo
Reazioni allergiche gravi anche per quantità minime di latte assunto
Prima
Tolleranza di variabili quantità di latte (3–110 mL) senza reazioni allergiche significative
Dopo1 settimana
Prima
Tendenza all’aumento dei segni di attivazione allergica “aspecifica” (IgE e eosinofili)
Elevati livelli di eosinofili
Elevati livelli di IgE totali e specifiche
Diminuzione della risposta T cellulare specifica anti-latte
Elevata risposta T cellulare anti-latte
Tolleranza per:
• Eliminazione dei linfociti T anti-latte
• Anergia dei linfociti T anti-latte
• Potenziamento dei linfociti T regolatori anti-latte
Allergia al latte: desensibilizzazioneTolleranza?
Allergia al latte: desensibilizzazioneTolleranza?
Immunoterapia iniettiva con antigeni alimentari
(J Allergy Clin immunol 1992;90:256-62; Pediatr Allergy Immunol 1997;8:103-105; J Allergy Clin Immunol 1997;99:744-751): efficace ma con gravi reazioni; non percorribile nella pratica clinica
Immunoterapia con antigeni alimentari digeriti (peptidi) (J Allergy Clin Immunol 1999;104:473-477): ancora nessun trial clinico
Immunoterapia con epitopi modificati ( J Allergy Clin Immunol 2000;106:150-158): sperimentata solo sull’animale
Immunoterapia orale o sottocutanea con vettori plasmidici codificanti gli epitopi alimentari : sperimentata solo nell’animale (Nature Med 1999;4:387-391)
Allergia al latte Nuove prospettive