La riforma secondo Letizia nuovo a.b.c. della scuola italiana.

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La riforma secondo “Letizia” nuovo a.b.c. della scuola italiana

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La riforma secondo “Letizia”

nuovo a.b.c. della scuola italiana

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Come cambia il sistema di Istruzione

La legge Costituzionale n. 3 del 18/10/01 introduce importanti modifiche al sistema di Istruzione:

dalle prerogative esclusive dello Stato a quelle delle Regioni, degli Enti territoriali e delle scuole autonome

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Dalla gerarchia alla poliarchia: tendenza solo

italiana?L’esperienza internazionale mette in

guardia sui rischi del malgoverno della poliarchia:

Frammentazione del sistema nazionale;

Polarizzazione ( rischio che si costituiscano scuole di serie A e scuole di serie B)

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L. n. 53 del 28/3/2003(legge delega)

Vuole favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno, delle scelte educative della famiglia, della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla Costituzione.

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Con la legge n. 53 del 28/3/2003

Il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della stessa, uno o più decreti legislativi per:

definire le norme generali sull’istruzione;

Indicare i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e formazione professionale.

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La legge delega

Prevede che per la realizzazione delle finalità in essa contenute, Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca predisponga, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima, un piano programmatico di interventi finanziari.

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La legge delega

Gli interventi finanziari di cui alla presente legge sono a sostegno:

a) della riforma degli ordinamenti; b) dell’istituzione del Servizio nazionale di valutazione del

sistema scolastico;c) dello sviluppo delle tecnologie multimediali e della

alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche;d) dello sviluppo dell’attività motoria e delle competenze

ludico-sportive degli studenti;e) della valorizzazione professionale del personale

docente;f) delle iniziative di formazione iniziale e continua del

personale

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Il ruolo dello StatoSvolge tre funzioni:

1. Governa unitariamente il sistema di istruzione e formazione della Repubblica;

2. Controlla la qualità del sistema e ne verifica la distribuzione omogenea sul territorio;

3. Interviene con provvedimenti perequativi di tipo tecnico/finanziario.

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Ruolo degli Enti territoriali

È di coordinamento e di programmazione in linea con gli art. 138 e 139 del Dl.vo 112 del 31/3/98, emanato in attuazione della L.59/97 e tiene conto altresì del nuovo art. 117 della Costituzione.

La legge delega, pertanto, prevede la Conferenza unificata delle Regionila Conferenza unificata delle Regioni, (sentita la

quale il governo emanerà gli interventi a supporto della riforma)

Una quota destinata alle Regioni all’interno dei Una quota destinata alle Regioni all’interno dei Piani di studio personalizzatiPiani di studio personalizzati

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Ruolo delle Istituzioni scolastiche

Sono chiamate a dare forma alle Indicazioni Indicazioni nazionali ed alle Raccomandazioni.Raccomandazioni.

Le prime sono prescrittive negli obiettivi da raggiungere;

Le seconde solo orientative.

La scuola autonoma ed ogni docente devono assumersi la responsabilità delle scelte effettuate

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Quale look per il sistema di istruzione?

il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola in:

1. scuola dell'infanzia;

2. Primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado;

3. Secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell'istruzione e della formazione professionale;

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Indicazioni Nazionali per i Piani personalizzati (scuola

dell’Infanzia)La scuola dell’infanzia concorre all’educazione

armonica ed integrale dei bambini e delle bambine che la possono frequentare a partire dai 2 anni e mezzo.

Si propone come luogo di incontro di partecipazione e di cooperazione delle famiglie. Concorre alla promozione di tutte le capacità dei bambini; detta promozione si configura come diritto soggettivo del bambino.

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Indicazioni Nazionali per i piani di studio

personalizzati ( scuola primaria)Contengono:

1. Obiettivi generali del processo formativo ( si collocano all’interno di un progetto di scuola unitario che riconosce la priorità delle famiglie e del territorio di appartenenza)

2. Obiettivi specifici di apprendimento (sostituiscono i Campi di esperienza anche se sostanzialmente scaturiscono da essi; da 6 diventano 4: Il sé e l’altro; Corpo, movimento, salute; Fruizione e produzione di messaggi; Esplorare, conoscere e progettare. Devono essere tradotti in competenze da Devono essere tradotti in competenze da inserire nel PORTFOLIO INDIVIDUALE)inserire nel PORTFOLIO INDIVIDUALE)

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Quali vincoli e risorse? Organico dell’istituto secondo la normativa vigente;Organico aggiuntivo docente in ragione di 1 a 8/10 bambini di età inferiore ai 3 anni;docente coordinatore dell’équipe pedagogica che lavora nel plesso o interplesso o a livello territoriale;Orario annuale che oscilla a seconda dell’età dei bambini, delle esigenze delle famiglie, delle convenzioni territoriali, articolato in moduli compresi tra le 875 e le 1700 ore annue;Eventuali convenzioni con gli Enti Locali per la costituzione, ove possibile, di sezioni di raccordo con gli asili nido, per parti di esso o per l’intero anno.

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La scuola Primaria secondo le indicazioni dei Piani si studio

personalizzati

Nei piani sono contenuti:1. Obiettivi generali del processo

formativo;2. Obiettivi specifici di apprendimento;3. Obiettivi formativi e piani di studio

personalizzati;4. Portfolio delle competenze individuali;5. Vincoli e risorse

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Obiettivi specifici di apprendimento

Sono distinti per: Classe prima; Primo biennio e secondo biennio.

Contengono gli obiettivi che gli alunni devono raggiungere al termine delle suddette tappe nelle seguenti discipline di studio: ( religione, italiano, inglese, storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia e informatica, musica, arte ed immagine, attività motorie e sportive)

A queste si aggiungono le competenze che gli alunni al termine della classe 5^ dovranno possedere nelle educazioni

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Quali educazioni? Siamo all’anno zero?

1. Educazione alla cittadinanza;2. Educazione stradale;3. Educazione alla salute;4. Educazione ambientale;5. Educazione alimentare;6. Educazione all’affettivitàVanno organizzate in attività disciplinari e/o

interdisciplinari: importante è che l’alunno dimostri di avere acquisito competenze.

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E per la primaria, quali vincoli e risorse?

1. Organico secondo le disposizioni vigenti, compreso quello per gli alunni in situazione di handicap;

2. Orario obbligatorio di lezioni: 891 per il quinquennio a cui si aggiungono, su richiesta delle famiglie, 99 ore opzionali e facoltative.

3. Organizzazione in attività frontali e di laboratorio ( per gruppi di livello, di compito, elettivi);

4. Docente tutor che ha il compito di coordinare l’équipe pedagogica ( trasformazione del team) e di compilare il portfolio individuale con l’aiuto degli altri docenti dell’équipe.

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Scuola centrata sugli allievi: e la classe che fine

farà?Ai fini dell’organico la classe sarà costituita nel numero Ai fini dell’organico la classe sarà costituita nel numero

max previstomax previsto e sarà affidata ad un docente tutor che coordina l’équipe pedagogica e progetta con i colleghi il percorso formativo che dovrà essere coerente con il P.O.F. e con i vincoli e le risorse presenti nelle Indicazioni nazionali.

La progettazione del percorso prevede:La progettazione del percorso prevede:1. Le attività per il gruppo-classe, omogenee ed unitarie;2. Le attività di laboratorio per gruppi di livello, di compito,

elettivo

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Bambini…..disorientati???

Per evitarlo:Per evitarlo:

Il docente tutor ( sino al primo biennio della scuola primaria ) svolge la sua attività frontale con il gruppo-classe per un numero di ore annue che va 594/891 a 693/891 che tradotto settimanalmente vuol dire da 18 a 21 ore

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E per valutare?

La valutazione nella scuola primaria sarà articolata come segue:Prova di valutazione nazionale all’inizio del primo e del secondo biennio ( classi 2^ e 4^); Valutazione interna distinta in autovalutazione di istituto, valutazione diagnostica, formativa e sommativa

( periodica, annuale e biennale)

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Scuola secondaria di primo Scuola secondaria di primo gradogrado

Accoglie gli studenti e le studentesse nel periodo di passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, ne prosegue l’orientamento educativo, eleva il livello di educazione e di istruzione personale di ciascun cittadino e generale di tutto il popolo italiano, accresce le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà e costituisce,

Il passaggio dall’istruzione primaria all’istruzione secondaria di 1° grado, esprime, sul piano epistemologico, un valore simbolico di ‘rottura’ che dispiegherà poi le sue potenzialità nell’istruzione e nella formazione del secondo ciclo.

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Indicazioni nazionali per i piani personalizzati

Sono articolati, come segue:1. Obiettivi generali del processo formativo;2. Obiettivi specifici di apprendimento3. Dagli obiettivi specifici di apprendimento agli

obiettivi formativi4. Il Portfolio delle competenze individuali 5. Vincoli e risorse

 

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Come sarà articolata la secondaria di 1° grado?

Si prevede:Il primo biennio a cui segue la 3^ classeIl primo biennio a cui segue la 3^ classe.

Gli obiettivi specifici di apprendimento sono definiti per il primo biennio e per la terza classe e comprendono le seguenti discipline: religione cattolica, italiano, storia, geografia, inglese, 2^ lingua comunitaria, matematica, scienze, tecnologia ed informatica, musica, arte ed immagine, attività fisica e sportiva.

Alla fine della 3^ classe, gli alunni dovranno dimostrare competenze anche in educazione alla convivenza civile che prevede ( ed. alla cittadinanza, alla salute, all’alimentazione, all’affettività, stradale ed ambientale)

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Vincoli e risorseorganico d’istituto assegnato secondo le norme vigenti anche per gli allievi in situazione di handicap;Orario obbligatorio di lezioni, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all’insegnamento della Religione cattolica, di 900 ore annuali; ogni scuola programma in aggiunta ampliamenti dell’offerta formativa per n.200 ore che l’alunno potrà frequentare orientato dal tutor, su scelta personale e delle famiglie;L’anno sarà considerato valido se l’alunno avrà svolto almeno 825 ore di lezione ( comprese le 200 facoltative ed opzionali)

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Laboratori?

Non sono indicati come obbligatori ma si parla di opportunità e comunque rientrano nello spirito della riforma centrata esclusivamente sulla personalizzazione degli interventi e sull’allievo. Possono essere anche di rete, si può fare ricorso a professionalità esterne o ad istituti specifici ( vedi licei musicali..)

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E la valutazione?E la valutazione?Costituisce un punto di forte impegno professionale. È articolata in:

valutazione esterna ( prove nazionali somministrate all’inizio del 1° biennio ed in terza classe in coincidenza con gli esami di stato);Valutazione interna ( valutazione di sistema, e valutazione degli alunni: diagnostica, formativa e sommativa)Attenta riflessione va effettuata nell’individuazione dei debiti ( compreso il comportamento) in presenza dei quali non può essere disposta l’ammissione alla 3^ classe.

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E dopo il primo grado?

Prosecuzione nel sistema di Istruzione con l’iscrizione ai licei;

Prosecuzione nel sistema misto di istruzione e formazione con alternanza scuola-lavoro.

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Punti nodali della riforma?

Diritto all’Istruzione per un periodo di anni 12 e comunque sino al conseguimento di almeno una qualifica professionale;Attenzione forte al comportamento come elemento di valutazione che costituisce debito;Abolizione degli esami di 5^ elementare in seguito alla costituzione del primo ciclo di istruzione ( precedentemente scuola di base)

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Punti nodali della riforma?Anticipazione anagrafica dell’inserimento scolastico;Valutazione esterna e non solo interna;Individuazione della figura del tutor per tutti gli ordini di scuola; Centralità dei singoli alunni e rispettive famiglie;Introduzione di metodologie di gruppo e laboratoriali centrati sui livelli di competenza, sulle scelte e sui compiti.

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Punti nodali della riforma?Riduzione complessiva delle ore curricolari:

Scuola primaria ( non + elementare) previsti n. 27 ore settimanali a fronte delle n. 30 ore attuali pressoché generalizzate nel quinquennio.Scuola secondaria 1° grado ( non + media) da n. 30 a n. 27 ore settimanali con l’introduzione obbligatoria di una seconda lingua comunitaria. Si rende necessario orientare i ragazzi e le famiglie alla frequenza delle 200 ore aggiuntive se non si vuole rischiare: preparazione nozionistica e riduzione di cattedre.

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Punti nodali della riforma?Costruzione del portfolio individuale delle competenze dei

singoli alunni( dove va messo di tutto: osservazioni dove va messo di tutto: osservazioni sistematiche, valutazione, orientamento, indicazioni delle famiglie sistematiche, valutazione, orientamento, indicazioni delle famiglie e, non ultimi, anche i lavori realizzati dagli alunni che secondo il e, non ultimi, anche i lavori realizzati dagli alunni che secondo il tutor, gli studenti e le famiglie siano indicativi del livello di tutor, gli studenti e le famiglie siano indicativi del livello di competenze raggiunte)competenze raggiunte)

Diventa, pertanto, necessaria la riflessione sull’organizzazione della documentazione pedagogico-didattica ( di processo e di risultato);

Altrettanto necessaria la costruzione di una banca dati per la valutazione complessiva esterna ed interna dell’Istituto ( che darà poi, all’opinione pubblica, indicazioni sulla qualità erogata dalla scuola, per cui può essere un boomerang anche per gli organici del personale in genere)

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Che fare?

Occorre cominciare ad attrezzarsi nello studio e nell’approfondimento dei Piani Nazionali che contengono gli Obiettivi e costituiscono la parte prescrittiva della riforma, individuando possibili soluzioni organizzative all’interno dei modelli già forniti dal Ministero.

Particolarmente significativa, diventa la ricerca sul territorio per l’individuazione dei bisogni per “ giocare” in modo intelligente la parte di autonomia rimasta alle Istituzioni scolastiche.