La ricercaCingolani: “L’Iit non si ferma III · Giovanni Toti, che ha donato al presidente la...

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ozionato, ni:loaccoglie cheeil TeatroCarlo iocchi riae todelmare parequasi oalla natoccato suo accennoalla ica,erende echesi chéèuna llacura 3spiega3 piùvolte ediatrici,ma teramente fareè erminidi ura.Anome ieper ngrande cenza<, ulgrande Gaslini.Èil a imadi rtini. esidente nola allaSanità, ivertici ilpresidente Pongiglioneeil oloPetralia. bblica, rcatori no ,cuiil pere giorni. Ilraccontodall8interno Ilpresidentefrailab ;Queldonospecialed All8Istituto Italianodi Tecnologia,che hasedeaMorego,lavorano1600 persone Lametàdelle personeche lavoraall8Istituto ItalianodiTecnologiaprovieneda 59nazioni L8etàmediadei ricercatori dell8Istitutodi Moregoèmoltopiùbassadella medianazionale:34anni Alpresidente Mattarellaèstato donatounvolume cheillustralericerchesviluppatenei suoiprimi10annidiattività massimominella «Avetevisto?Homessolacravat- ta».Scherza,primadell8arrivodel presidente della Repubblica Ser- gioMattarellaaMorego,ildiretto- rescientificodell8IitRobertoCin- golani.Altimonedell8Istitutodalla sua nascita, lo scienziato fattosi m anager (con un desiderio cre- scenteditornareallasua;primavi- ta<)mostraconunsorrisounlook perluioriginale(appunto,lacra- vatta), ma consono all8appunta- mento.Mentrelapioggiacomincia abagnarelacollinadell8hitech,i verticidell8Istitutoeirappresen- tantidelleistituzioni(laministra Pinotti,ilsindacoBucci,ilgoverna- toreToti)ricevonoMattarella.Per tuttilorounavelocepresentazio- nedelleattivitàdell8Iitelavisitaai dipartimentidiNanomedicina,Te- rapiagenicaerobotica,incontran- dodirettamenteMarcoZambelli,il pazientechedaanniusalamano roboticaprotesicaHannes,disposi- tivo completato di recente dal teamdiroboticariabilitativaincol- laborazioneconl8Inail.C8èiltema dellascienzachesoccorrel8uomo alcentrodellavisita.Così,dopola m anorobotica,sipassaaglieso- scheletripergliartiinferioristu- diatiperfarcaminarechihaper- solamobilitàdellegambe.Epoiil cucciolodirobot,I-Cube,chenel corsodeglianniècresciuto,sièfat- topiùgrandeedèingradodiinte- ragiresempremeglioconl8uomo. E,ancora,Walk-Man,cheèinvece unasortadigiganteingradodiin- tervenirenellesituazionipiùcriti- cheepericolose.«Questoèilrisul- tato della nostra multidisciplina- rietà3spiegaCingolani,tagliando cortosullepolemichelegateaifi- nanziamenticoncessiall8Istituto3 Iolepolemichenonlefaccionem- m enosottotortura.Quantoaifi- nanziamentirestoconvintocheri- m angano dove ci sono le buone idee.Epoiifinanziamentisiposso- noancherisparmiare,eutilizzarli quandoservono».Ildirettorescien- tifico preferisce tornare rapida- m enteaitemisviluppatidurante lavisita-lampodiMattarella(«Cin- quantaminutieranoecinquanta m inuti abbiamo rispettato»), con un8attenzioneparticolareproprio all8esperienzadellamanorobotica m essaapuntoconl8Inail.«Noivo- gliamo puntare sempre su pro- gramichemettonoalcentrola tecnologiaperl8essereumano, ra, salute, miglioramento delle condizionidivita3continu golani3Tuttirisultatiche m oraggiungereattraversolaco borazioneelamultidisciplinar tà.Senzaquestometodosarebb folle procedere. Ascoltare tu m ettersiattornoauntavoloe scutere,questoèilnostromod lavorare. Altrimenti si rischia trasformarelascienzainazzar Il direttore scientifico del passainrassegnaiprogettii tialCapodelloStato.«Hamani statograndeinteresseperil che svolgiamo ogni giorno. Mo- striamounascienzaalleatadell m o,comenelcasodelrobotbadan te,diquellocheaffrontaambi pericolosi, delle protesi che m o mettendo a punto sempre a vantaggio dell8essere umano. tempoanostradisposizioneno eramolto,maabbiamocercatodi sfruttarloalmeglio».Restanoin neipianidisviluppodell8Is anchequestiillustratidaCin niedalpresidentedell8IitG Galateri di Genola. «Saturato ogni spazio possibile Morego chiudeCingolani3oravoglia completareilnostroinsediamento aErzellieaSanQuirico,conc zandoquindiundisegnomoltoi pegnativocheciporteràaes ancor più presenti sul territ Mac8èancheunsecondoimpegn acuiteniamoparticolarmenteed èlacreazionediunafondazio grandiistituti,sulmodellodel Plancktedescoperintenderci, sìdafavorirel8arrivodibu straniereinItalia». ita-lampoaGenova singsullegrandiope anchedalcardinaleBagnasco diTerzoValicoeGronda Laricerca Cingolani:;L8 avanticonErze Ildirettorescienti co:;AlCapodelloStatosp AlbertoDiaspro vicedirettorescientificoIit ©RIPRODUZIONERISERVATA ©RIPRODUZIONERISERVATA I numeri L8Istitutoprepara ilraddoppiodeisuoispazi 1600 59 34 10 Lafirma IlpresidentedellaRepubblica SergioMattarellafirmaillibro storicodell8istituto;Giannina Gaslini<.Allesuespallesiriconosce ilpresidentePietroPongiglione. LavisitadelCapodelloStatoèpoi proseguitaversoMorego,sede dell8Iit,esièconclusapocoprima delle13.Sotto,ilcardinaleAngelo BagnascoelaministraRoberta Pinotti C8èunimpegnoacui teniamoinmodo particolare,lacreazione diunafondazionedi grandiistituti albertodiaspro Orgoglioedemozioneall8en- trata del Presidente della Re- pubblica, Sergio Mattarella, all8IstitutoItalianodiTecnolo- gia.Tuttigliocchisudilui,ad annullarelafollachelosegui- va.Gliocchisudiluicheascol- tavadellastoria,delpercorso, delle ricerche e del progetto chehannocompiutoevivono lericercatricieiricercatoriche popolanoilaboratorisottola guida di Roberto Cingolani. OgnunoavrebbevolutoilPresi- dentenelpropriolaboratorioe, altempostesso,ognunorispet- tosodeitempiedeglispazide- stinatiallavisita.Ilaboratoridi ScienzadellaVitaediRobotica hannorappresentatotutti.Tut- tisisonosentitipresentatial Presidentedallibrettodonato daR1,ilrobotdomestico,che raccogliecomeinunfilmidie- ciannidivitadell8Iit.Ilpercor- sodelPresidentehaemoziona- totuttie,forseperunavolta, anche i Robot, che sono pur sempreumanoidi.L8emozione èquelladellastrettadimano trailPresidenteelaprimaper- sonacheutilizzairisultatidi unprogettofortementevoluto e realizzato, la mano ;roboti- ca<.Nonsitrattadiungestori- tualemadiunadimostrazione concreta del circolo virtuoso della ricerca che imparando dallanaturarestituisceall8uo- m oilfruttodell8intelletto.Unri- conoscimentopertutti,lavisi- tadelPresidente,pertuttequel- leorepassateinlaboratorioa inseguire e realizzare le pro- prieideeeiproprisognicon unavisioneampiasulmondo. L esoddisfazioniperchifaricer- cageneralmentevengonodal- le pubblicazioni scientifiche, dalleideeoriginalichediventa- notecnologiaedalcontributo cheognunopensadipoterda- reachiglistaintorno.Lavisita del Presidente Mattarella ha amplificato il significato che ognunodàallapropriaricerca ehaesaltatoilsensodicondivi- sionedellericercheediappar- tenenza ad un Istituto unico nonsolonelpanoramanaziona- lemaancheinquellointerna- zionale.Ladimostrazionedial- cunedellericerchechesifan- noall8Iithacoinvoltotutti.So- nosicurocheilPresidenteha colto questo ;fatto<. E8 nell8a- ria,appenasientra,sprigiona- tosindaiprimipassinell8Istitu- toenellevisiteailaboratori,la partecipazionediognunoalle ricercheditutti.Tantit che costruiscono qualcosa unico.LavisitadelPreside ha sottolineato come questo ;unico< sia di tutti. O dunquevicontribuisce.La cerca,ilrisultatodellari èunpatrimoniocomune.E8u patrimonionaturalmentecon- diviso:unfilocheoggile sensodelleistituzionials delbenecomune.Mifapiace pensarechequestavisitas fichi profonda comprensione perquell8incredibilepoten lechelericercatricieir torisonoperilnostroPae statalavisitadelPreside ognunodiquei58Paesiche donoiproprigiovaniconvi percostruireunfuturomigl re.Studiosichesonofian fianconeilaboratoripurp nendodaPaesinonsemprei pacetraloro.Alloralavisi Presidente Mattarella assume unvaloreancorapiùuniver le.Ilsuosguardoattento permettodidire,compiaciut nelseguireirisultatiche nostatipresentati,èmotiv incoraggiamento.Mièsembra- todivedereunbrillionel redegliitalianidiritorn comediquellichesifannoa basciatoriall8esterodella cità di ricerca sviluppata Paese.IlPresidentesisarà to sollevato, almeno per un giorno,daltrovarsiinun doveirisultatinonsidec cercandounamaggioranza.La realtàcheilPresidenteha ehatoccatoconmanoèquel cherealizzailsensodelb comune. III Mercoledì 16 maggio 2018 C R O N A C A

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MICHELA BOMPANI

L’appello di Genova al presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato a una voce sola: «Nessuno tocchi le grandi opere, Gronda e Terzo Valico». Ieri, per la prima volta, il presidente della Repubblica è arrivato a Genova, per festeggiare gli ottant’anni dell’ospedale pediatrico Gaslini. Nonostante il momento cruciale per la politica e le istituzioni, ha voluto celebrare la città che cura i bambini. «Passione», è stata la parola che più volte ha pronunciato, per descrivere ciò che ha visto: passsione dei medici, degli operatori, dei ricercatori, dei pazienti, delle famiglie. L’ha ripetuta davanti alle maestre che rendono possibile la scuola interna all’ospedale e che Mattarella ha chiesto espressamente di incontrare. Ha fatto selfie con i piccoli pazienti, ha stretto la mano a un piccolo di sette anni che a Capodanno ha ascoltato tutto il suo discorso alla tv. Si è chiuso in ciascuna delle quattro stanze dell’hospice per le cure palliative, “Il guscio dei bambini”, con le famiglie e i pazienti, per cui non ci sono più percorsi di guarigione.Riunite all’ingresso a mare del Gaslini, le autorità hanno reso omaggio al presidente, dopo la visita: la maggioranza di centrodestra che amministra Genova e la Liguria, nonostante il “contratto” che Lega e M5S stanno discutendo a Roma, ha suonato forte un appello al presidente. E l’amministrazione scavalca la politica: «Presidente, lei ha la maglia numero uno della

nazionale di tutti noi — dice il presidente della Regione, Giovanni Toti, che ha donato al presidente la maglia della nazionale calciatori che il 30 maggio giocherà a Genova per raccogliere fondi per il Gaslini — sia l’arbitro, non consenta che si ipotechi il futuro del Paese. Le grandi opere servono alla Liguria, ma anche allo sviluppo del Paese». Uno dei primi punti del “contratto” Lega-M5S si occupa infatti proprio del nodo delle grandi opere. Anche il sindaco Marco Bucci sostiene: «Il Terzo valico è un’opera strategica per la crescita della Liguria, occorre migliorare l’accessibilità

completando le infrastrutture», dice rivolto al presidente, seduto il prima fila. E anche più tardi, a cerimonia terminata, il cardinale di Genova, Angelo Bagnasco, il primo ad accogliere il presidente nella sua visita al Gaslini, ha ricordato, «a tutta la politica, che il nuovo governo dovrà mettere al primo posto il lavoro, poi la famiglia, poi la cultura e la conoscenza, perché senza cultura non c’è futuro» e ha aggiunto che «bisogna rafforzare le reti e le alleanze, anche con l’Europa». La ministra della Difesa, Roberta Pinotti, ha stretto la mano al presidente con una battuta: «Ultimamente ci vediamo

spesso». Mattarella è emozionato, dopo la visita al Gaslini: lo accoglie il coro delle voci bianche e il quartetto d’archi del Teatro Carlo Felice. Ha tanti piccoli occhi appena impressi nella memoria e l’azzurro quasi violento del mare davanti. Così bello che pare quasi ingiusto, troppo vicino alla sofferenza che ha appena toccato e anche per questo nel suo discorso non fa alcun accenno alla delicatissima fase politica, e rende omaggio al Gaslini, a un’eccellenza del Paese che si impegna a sostenere perché è una «struttura destinata alla cura esclusiva dei bambini — spiega — alla mia età ho visitato più volte ospedali con reparti pediatrici, ma ciò che un ospedale interamente dedicato ai bambini può fare è molto più efficace in termini di assistenza, terapia, cura. A nome del nostro Paese, grazie per quanto fate qui». “Con grande apprezzamento e riconoscenza”, ha scritto Mattarella sul grande libro degli ospiti del Gaslini. È il secondo presidente della Repubblica a firmarlo: prima di lui, nel 1985, Sandro Pertini.A rendere omaggio al presidente della Repubblica, c’erano la prefetta Fiamma Spena, l’assessora regionale alla Sanità, Sonia Viale, ovviamente i vertici dell’ospedale Gaslini, il presidente dell’istituto, Pietro Pongiglione e il direttore generale, Paolo Petralia. Al presidente della Repubblica, Mattarella, gli 80 ricercatori precari del Gaslini hanno consegnato una lettera, cui il presidente ha fatto sapere risponderà nei prossimi giorni.

Il racconto dall’interno

Il presidente fra i laboratori“Quel dono speciale dal robot”

All’Istituto Italiano di Tecnologia, che

ha sede a Morego, lavorano 1600 persone

La metà delle persone che lavora all’Istituto

Italiano di Tecnologia proviene da 59 nazioni

L’età media dei ricercatori dell’Istituto di

Morego è molto più bassa della media nazionale: 34 anni

Al presidente Mattarella è stato donato un volume

che illustra le ricerche sviluppate nei suoi primi 10 anni di attività

massimo minella

«Avete visto? Ho messo la cravat-ta». Scherza, prima dell’arrivo del presidente della Repubblica Ser-gio Mattarella a Morego, il diretto-re scientifico dell’Iit Roberto Cin-golani. Al timone dell’Istituto dalla sua nascita, lo scienziato fattosi manager (con un desiderio cre-scente di tornare alla sua “prima vi-ta”) mostra con un sorriso un look per lui originale (appunto, la cra-vatta), ma consono all’appunta-mento. Mentre la pioggia comincia a bagnare la collina dell’hi tech, i vertici dell’Istituto e i rappresen-tanti delle istituzioni (la ministra Pinotti, il sindaco Bucci, il governa-tore Toti) ricevono Mattarella. Per tutti loro una veloce presentazio-ne delle attività dell’Iit e la visita ai dipartimenti di Nanomedicina, Te-rapia genica e robotica, incontran-do direttamente Marco Zambelli, il paziente che da anni usa la mano robotica protesica Hannes, disposi-tivo completato di recente dal team di robotica riabilitativa in col-laborazione con l’Inail. C’è il tema della scienza che soccorre l’uomo al centro della visita. Così, dopo la mano robotica, si passa agli eso-scheletri per gli arti inferiori stu-diati per far camminare chi ha per-so la mobilità delle gambe. E poi il cucciolo di robot, I-Cube, che nel corso degli anni è cresciuto, si è fat-to più grande ed è in grado di inte-ragire sempre meglio con l’uomo. E, ancora, Walk-Man, che è invece una sorta di gigante in grado di in-tervenire nelle situazioni più criti-che e pericolose. «Questo è il risul-tato della nostra multidisciplina-rietà — spiega Cingolani, tagliando

corto sulle polemiche legate ai fi-nanziamenti concessi all’Istituto — Io le polemiche non le faccio nem-meno sotto tortura. Quanto ai fi-nanziamenti resto convinto che ri-mangano dove ci sono le buone idee. E poi i finanziamenti si posso-no anche risparmiare, e utilizzarli quando servono». Il direttore scien-tifico preferisce tornare rapida-mente ai temi sviluppati durante la visita-lampo di Mattarella («Cin-quanta minuti erano e cinquanta minuti abbiamo rispettato»), con un’attenzione particolare proprio all’esperienza della mano robotica messa a punto con l’Inail. «Noi vo-gliamo puntare sempre su pro-

grammi che mettono al centro la tecnologia per l’essere umano, cu-ra, salute, miglioramento delle condizioni di vita — continua Cin-golani — Tutti risultati che possia-mo raggiungere attraverso la colla-borazione e la multidisciplinarie-tà. Senza questo metodo sarebbe folle procedere. Ascoltare tutti, mettersi attorno a un tavolo e di-scutere, questo è il nostro modo di lavorare. Altrimenti si rischia di trasformare la scienza in azzardo».

Il direttore scientifico dell’Iit passa in rassegna i progetti illustra-ti al Capo dello Stato. «Ha manife-stato grande interesse per il lavoro che svolgiamo ogni giorno. Mo-striamo una scienza alleata dell’uo-mo, come nel caso del robot badan-te, di quello che affronta ambienti pericolosi, delle protesi che stia-mo mettendo a punto sempre a vantaggio dell’essere umano. Il tempo a nostra disposizione non era molto, ma abbiamo cercato di sfruttarlo al meglio». Restano infi-ne i piani di sviluppo dell’Istituto, anche questi illustrati da Cingola-ni e dal presidente dell’Iit Gabriele Galateri di Genola. «Saturato in ogni spazio possibile Morego — chiude Cingolani — ora vogliamo completare il nostro insediamento a Erzelli e a San Quirico, concretiz-zando quindi un disegno molto im-pegnativo che ci porterà a essere ancor più presenti sul territorio. Ma c’è anche un secondo impegno a cui teniamo particolarmente ed è la creazione di una fondazione di grandi istituti, sul modello del Max Planck tedesco per intenderci, co-sì da favorire l’arrivo di buone idee straniere in Italia».

La visita

Mattarella, visita-lampo a Genovaal Gaslini pressing sulle grandi opere

Dai rappresentanti delle istituzioni e anche dal cardinale Bagnascol’appello a sostenere la realizzazione di Terzo Valico e Gronda

La ricerca

Cingolani: “L’Iit non si fermaavanti con Erzelli e S. Quirico”Il direttore scientifico: “Al Capo dello Stato spiegate le nostre eccellenze, ma anche il metodo di lavoro”

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Alberto Diasprovicedirettore scientifico Iit ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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I numeri

L’Istituto preparail raddoppio dei suoi spazi

1600

59

34

10

La firmaIl presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il libro storico dell’istituto “Giannina Gaslini”. Alle sue spalle si riconosce il presidente Pietro Pongiglione. La visita del Capo dello Stato è poi proseguita verso Morego, sede dell’Iit, e si è conclusa poco prima delle 13. Sotto, il cardinale Angelo Bagnasco e la ministra Roberta Pinotti

C’è un impegno a cui teniamo in modo particolare, la creazione di una fondazione di grandi istituti

alberto diaspro

Orgoglio ed emozione all’en-trata del Presidente della Re-pubblica, Sergio Mattarella, all’Istituto Italiano di Tecnolo-gia. Tutti gli occhi su di lui, ad annullare la folla che lo segui-va. Gli occhi su di lui che ascol-tava della storia, del percorso, delle ricerche e del progetto che hanno compiuto e vivono le ricercatrici e i ricercatori che popolano i laboratori sotto la guida di Roberto Cingolani. Ognuno avrebbe voluto il Presi-dente nel proprio laboratorio e, al tempo stesso, ognuno rispet-toso dei tempi e degli spazi de-stinati alla visita. I laboratori di Scienza della Vita e di Robotica hanno rappresentato tutti. Tut-ti si sono sentiti presentati al Presidente dal libretto donato da R1, il robot domestico, che raccoglie come in un film i die-ci anni di vita dell’Iit. Il percor-so del Presidente ha emoziona-to tutti e, forse per una volta, anche i Robot, che sono pur sempre umanoidi. L’emozione è quella della stretta di mano tra il Presidente e la prima per-sona che utilizza i risultati di un progetto fortemente voluto e realizzato, la mano “roboti-

ca”. Non si tratta di un gesto ri-tuale ma di una dimostrazione concreta del circolo virtuoso della ricerca che imparando dalla natura restituisce all’uo-mo il frutto dell’intelletto. Un ri-conoscimento per tutti, la visi-ta del Presidente, per tutte quel-le ore passate in laboratorio a inseguire e realizzare le pro-prie idee e i propri sogni con una visione ampia sul mondo. Le soddisfazioni per chi fa ricer-ca generalmente vengono dal-le pubblicazioni scientifiche, dalle idee originali che diventa-no tecnologia e dal contributo che ognuno pensa di poter da-re a chi gli sta intorno. La visita del Presidente Mattarella ha amplificato il significato che ognuno dà alla propria ricerca e ha esaltato il senso di condivi-sione delle ricerche e di appar-tenenza ad un Istituto unico non solo nel panorama naziona-le ma anche in quello interna-zionale. La dimostrazione di al-cune delle ricerche che si fan-no all’Iit ha coinvolto tutti. So-no sicuro che il Presidente ha colto questo “fatto”. E’ nell’a-ria, appena si entra, sprigiona-to sin dai primi passi nell’Istitu-to e nelle visite ai laboratori, la partecipazione di ognuno alle

ricerche di tutti. Tanti tasselli che costruiscono qualcosa di unico. La visita del Presidente ha sottolineato come questo “unico” sia di tutti. Ognuno dunque vi contribuisce. La ri-cerca, il risultato della ricerca, è un patrimonio comune. E’ un patrimonio naturalmente con-diviso: un filo che oggi lega il senso delle istituzioni al senso del bene comune. Mi fa piacere pensare che questa visita signi-fichi profonda comprensione per quell’incredibile potenzia-le che le ricercatrici e i ricerca-tori sono per il nostro Paese. E’ stata la visita del Presidente di ognuno di quei 58 Paesi che ve-dono i propri giovani convivere per costruire un futuro miglio-re. Studiosi che sono fianco a fianco nei laboratori pur prove-nendo da Paesi non sempre in pace tra loro. Allora la visita del Presidente Mattarella assume un valore ancora più universa-le. Il suo sguardo attento e, mi permetto di dire, compiaciuto nel seguire i risultati che gli so-no stati presentati, è motivo di incoraggiamento. Mi è sembra-to di vedere un brillio nel senti-re degli italiani di ritorno così come di quelli che si fanno am-basciatori all’estero della capa-cità di ricerca sviluppata nel Paese. Il Presidente si sarà senti-to sollevato, almeno per un giorno, dal trovarsi in un luogo dove i risultati non si decidono cercando una maggioranza. La realtà che il Presidente ha visto e ha toccato con mano è quella che realizza il senso del bene comune.

III

Mercoledì16 maggio

2018

CRONACA