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14/11/18 1 LA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI AFASICI LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT LESSICALI LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT MORFO-SINTATTICI LA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI DELLA PRAGMATICA 1 Dott. Vincenzo Giorgio, Psicologo Psicoterapeuta Specialista in Neuropsicologia STORIA DELLA RIABILITAZIONE 2 Negli USA la riabilitazione del linguaggio in larga scala si è sviluppata solo dopo la seconda guerra mondiale (migliaia di soldati con ferite d’arma da fuoco). Wiston Churchill ictus 1952 Ambasciatore Joseph Kennedy 1. Scuola classica o approccio basato sulla stimolazione a) principio Afasia come disturbo unico che varia per gravità; b) conoscenze non perse ma solo inaccessibili (dissociazione automatica- volontaria) Stimolazione uditiva (Schuell), ripetuta e mirata per gravità. 2. Appoccio Behaviorista (anni 50-60) attraverso condizionamento operante/istruzione programmata. Interesse per il comportamento e non per i processi mentali che dipende dagli stimoli esterni (tecnica del modellamento e del fading) – memorizzazione di un contenuto attraverso una ripetizione continua

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LA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI AFASICI• L A R I A B I L I T A Z I O N E D E I D E F I C I T L E S S I C A L I

• L A R I A B I L I T A Z I O N E D E I D E F I C I T M O R F O - S I N T A T T I C I

• L A R I A B I L I T A Z I O N E D E I D I S T U R B I D E L L A P R A G M A T I C A

1Dott. Vincenzo Giorgio, Psicologo Psicoterapeuta Specialista in Neuropsicologia

STORIA DELLA RIABILITAZIONE

2

Negli USA la riabilitazione del linguaggio in larga scala si è sviluppata solo dopo laseconda guerra mondiale (migliaia di soldati con ferite d’arma da fuoco).

Wiston Churchill ictus 1952Ambasciatore Joseph Kennedy

1. Scuola classica o approccio basato sulla stimolazionea) principio Afasia come disturbo unico che varia per gravità;b) conoscenze non perse ma solo inaccessibili (dissociazione automatica-

volontaria)Stimolazione uditiva (Schuell), ripetuta e mirata per gravità.

2. Appoccio Behaviorista (anni 50-60) attraverso condizionamentooperante/istruzione programmata. Interesse per il comportamento e non per iprocessi mentali che dipende dagli stimoli esterni (tecnica del modellamento e delfading) – memorizzazione di un contenuto attraverso una ripetizione continua

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3. Approccio pragmatico (70’) – focalizzato su l’uso del linguaggio e non sulle proprietà formali.Metodo PACE (promoting aphasics’ communicative effectivensess, Davis e Wilcox 1985)attraverso l’utilizzo di card (I due sono in possesso di 3-4 immagini uguali ma che risultano invisibiliall’interlocutore e che cambiano per particolari (colori, presente, passato ecc; Il paz sceglie un immagine edeve far capire al terapista quale immagine ha scelto).Principi1) La rieducazione deve mirare a dare al paziente le strategie comunicative più efficaci,

indipendentemente dal fatto che queste siano strettamente linguistiche o meno

2) In ogni momento della terapia ci deve essere un passaggio di nuova informazione tra

terapista e paziente

3) Partecipazione paritaria: Terapista e paziente partecipano in egual misura come mandante

e destinatario del messaggio

4) L’interazione terapeutica consiste in uno scambio di nuova informazione

5) Multimodalità: Il paz può scegliere qualunque canale informativo anche extraverbale

6) Il feedback del terapista si basa sul successo del paz nel comunicare il messaggio

STORIA DELLA RIABILITAZIONE

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STORIA DELLA RIABILITAZIONE

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STORIA DELLA RIABILITAZIONE

4. Approccio Neurolinguistico (Hècaen e Dubois 1971) – disturbi del linguaggiodi origine neurologica.Obiettivo del terapeuta individuare quale problema linguistico è presente ecostruire il piano riabilitativo. (interventi diversi a seconda del danno presente)a. Metodo Deblocking: linguaggio non perso ma inaccessibile, evocare larisposta nella modalità accessibile per sbloccare quella che non va (ripetizioneper sbloccare espressione spontanea)

5. Neuropsicologia Cognitiva (anni 70’)Costruzione di modelli di funzionamento dei processi cognitivia. Modularitàb. Universalitàc. Trasparenza (anche se una componente è compromessa lealtre continuano ad operare normalmente

LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT LESSICALI

Livello Semantico-lessicale: conoscenza delsignificato delle parole; vocabolario personale (olessico mentale)

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Produzione:• Deficit di denominazione(su presentazione visiva odescrizione verbale)• Anomie (incapacità diprodurre le parole in undiscorso spontaneo)

Comprensione:• deficit di discriminazionesemantica (difficoltà adindicare un oggetto tra altridella stessa categoria surichiesta)

DISTURBI LESSICALI

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ERRORI COMMESSI DAI PAZIENTI CONDISTURBI DEL LIVELLO SEMANTICO-

LESSICALE• Parafasie semantiche: sostituzioni della parola bersaglio con altre di

significato affine:– Superordinata (pianta per fiore)– Coordinata (aeroplano per elicottero)– Subordinata (vitello per mucca)• Circoloncuzioni: tentativi di aggirare l’ostacolo• Parafasie verbali: sostituzioni della parola bersaglio con altre

senza relazione di significato• Parafasie Fonemiche: Le parole prodotte contengono sostituzioni,

omissioni, aggiunte o trasposizioni fonemiche (di suono Pambina per Bambina)

• Latenza anomica• Parole passepartout 8

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REGISTRAZIONI ERRORI

Qual errore??

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Reg 1 Reg 2

ESEMPIO

La registrazione 1 si riferisce ad un compito didenominazione su presentazione visiva in cui la pz faprima una parafasia fonemica (“pela” per “pala”) e poi unalatenza anomica su “vela”

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ESEMPIO

La registrazione 2 in un compito di denominazione supresentazione visiva: fa un errore fonologico(bala...balena) + conduite su pavone

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DEFINIZIONE DI DEFICIT LESSICALE

“disturbo determinato dal danno ad una componentelessicale, cioè ad uno o più meccanismi ritenuti coinvoltiNell’elaborazione delle parole” (Caramazza, 1988)

Sistema preposto all’elaborazione di singole parole(semantico-lessicale) con un � architettura articolata ecomplessa, costituito da una serie di componenti tra lorointerconnesse ma funzionalmente indipendenti

(Caramazza, 1988; Shallice, 1981)

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ARCHITETTURA FUNZIONALE E ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL SISTEMA SEMANTICO-LESSICALE

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PRINCIPI GENERALI DELLA RIABILITAZIONE DELLE COMPONENTI

LESSICALI

Diagnosi Funzionale: identificare la sede del danno funzionale inriferimento ad un modello teorico di funzionamento normale dellinguaggio (es: deficit di denominazione/danno della componentesemantica-dei lessici di output e/o del buffer?)

Considerare i criteri di organizzazione di ciascuna componente delsistema

es: danno a livello del lessico fonologico di output/recupero delleparole a frequenza d’uso più bassa

Analisi dell’errore

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Trattamento di 2 pazienti con deficit al lessico di output, ma non di input

Trattamento basato su modello cognitivo

RBO donna di 38 aa - rottura MAV dell’arteria comunicante posteriore sinistra - RM: lesione cortico-sottocorticale temporo-parietale sinistra - emiplegia destra, afasia globale

Esempio trattamento da Miceli et al., 1996

TRATTAMENTO

Il deficit deriva dall’inaccessibilità alle forme lessicali-fonologiche, ma sono intatte le informazioni lessicali-semantiche e le procedure di conversione sub-lessicale

Un training con presentazioni intensiva di parole che lapaziente capisce ma non produce produrràmiglioramento della denominazione

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DANNO AI SISTEMA SEMANTICO

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+ deficit comprensione

RIABILITAZIONE DEL SISTEMA SEMANTICO

Sistema di codifica concettualeOrganizzazione interna categoriale

Materiale: oggetti-immagini-parole(secondo gradiente di gravità del deficit)

Il materiale figurativo è in grado di veicolare info semantiche:visibili le caratteristiche strutturali dell’oggetto

Rinforzo del concetto

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RIABILITAZIONE DEL SISTEMA SEMANTICO

Esercizi: • Manipolazione di oggetti• Esercizi di classificazione in categorie semantiche via via

più fini• Lavoro su concetti singoli/risposta a domande/confronti

Si mangia?Si mangia?

DANNO AI LESSICI DI INPUT

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Deficit nei compiti di decisione lessicale

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RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI INPUT

Materiale

Dato che le parole nel lessico sono organizzate in base a determinati

criteri interni (classe grammaticale, frequenza d’uso ecc) in

rieducazione vanno scelti gli stimoli appartenenti alla classe di

parole compromessa.

RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI INPUT

Esercizi di indicazione

(es: indicare la figura corrispondente alla parola detta dal riabilitatore o letta

tra stimoli fonologicamente diversi)

No adeguati se il danno è lieve (il pz potrebbe indicare ugualmente bene se tra le

alternative non ci sono competitori fonologici

Compiti di decisione lessicale

(es: giudicare se una sequenza di fonemi o grafemi è o non è una parola, poi rinforzare il

legame con il suo significato per stabilire un�interazione tra le varie componenti del

sistema)Compito a casa: individua sul vocabolario le parole che ti sembrano parzialmente note, leggile ad alta voce, trascrivile e ripetile mentalmente dopo aver letto la definizione

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DANNO AI LESSICI DI OUTPUT

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Anomie, parafasie ecc.

RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT

Esercizi di denominazione

(es: denominazione di figure raffiguranti oggetti o immagini di uso quotidiano)

Il paziente sa cosa vuole dire, ma non può dirlo perché non

riesce ad attivare la rappresentazione fonologica

corrispondente

(riduzione del vocabolario disponibile)

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ü Esercizi di evocazione lessicale (produzione del maggior

numero di parole appartenenti alla stessa categoria

semantica o fonemica)

ü Priorità al recupero della classe grammaticale di parole

compromesse (sostantivi vs verbi ecc)

ü Evocazione di stimoli di uso poco frequente

ü Risposta al cue

RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT

Evocazione per categoria semantica

�mi dica tutti i nomi di frutta che le vengono in mente�

Evocazione per categoria fonemica

�mi dica tutte le parole che iniziano con la lettera M�

-uso del vocabolario

-scrittura (agevolazione nel consolidamento delle parole, copia o dettato)

*priorità alle classi di parole compromesse

*intensità del trattamento

RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT

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Scopo dell’esercizio

-migliorare nel paziente il processo di recupero delle parole attraverso la

ripetizione continua degli stessi stimoli (ritornando più volte sulla stessa

parola aumenta la sua frequenza d � uso/diminuisce la soglia di

attivazione)

-esercitazione delle rappresentazioni fonologiche (ortografiche) non

disponibili (o evocabili) delle singole parole

RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT

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QUALE DEFICIT?Bellomo..

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LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT MORFO-SINTATTICI

Livello morfo-sintattico: insieme di regole per mettere insieme e combinare le parole in frasi (sintassi) e

regole tipiche delle varie lingue (grammatica).

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SINTAGMA: costituente principale della frase ( SN, SV, SP) ARGOMENTO: il verbo richiama i sui argomenti, obbligatori o facoltativi (verbi transitivi/intransitivi)RUOLO TEMATICO: esprime una notazione semantica, cioè codifica il ruolo che un argomento svolge all’interno di una frase (agente/tema). Es. (1) Gianni affonda la nave (2) La nave affonda. ACCORDO di genere e numero tra gli elementi della frase

PRINCIPI DI GRAMMATICA STRUTTURALE

LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT MORFO-SINTATTICI

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Produzione:• Agrammatismo• Paragrammatismo

Comprensione:• Deficit nel comprenderefrasi semanticamentereversibili

DISTURBI MORFO-SINTATTICI

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AGRAMMATISMODeficit linguistico che coinvolge le capacità morfo-sintattiche di un paziente, lasciando

relativamente intatte quelle fonologiche e semantico-lessicali

Riguarda in particolar modo l’eloquio spontaneo:Produzione di frasi brevi;Omissione funtori grammaticali (articoli, pronomi,

congiunzioni, ausiliari);Deficit produzione verbi (omessi o prodotti all’infinito);Omissione di morfemi legati (suffissi).Es: in trasportatore, trasporta- è il semantema comune

al verbo trasportare, -tore è il suffisso

Fluenti o non fluenti?

ESEMPI:

Il mio pranzo non posso caffè

La mia rubrica rotto

Con la penna sto una lettera

Io sono sempre ritardare

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PARAGRAMMATISMODisturbo della produzione spontanea in cui isuffissi flessivi e di derivazione e le parole

grammaticali sono sostituite piuttosto che essereomesse

Eloquio spontaneo:Produzione di frasi lunghe e complesse, eloquio senza

faticaSostituzione dei morfemi legati e delle parole grammaticali

in generaleContaminazioni (blendings): mescolanza di diverse

soluzioni sintattiche nella fase di realizzazione lessicalee fonologica

(Fluenti o non fluenti?)

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ESEMPI

Sono andata con Fregene

La coperta di Brando fa più freddo con l’inverno

Devo sbrigare il mio tempo perchè ho fretta

Tu legge il libro

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ATTIVITÀ PER LA RIEDUCAZIONE DELLA MORFO-SINTASSI

Completamento di elementi mancanti

Ripetizione

Evocazione (o scelta tra distrattori)

-di verbo da sostantivo

-di ruolo tematico da verbo

Riordinamento di frasi

Giudizio di grammaticalità (è corretta da un punto di vista grammaticale?)

Generazione di frasi (guidata o libera)

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Metodo HELPSS Gleason et al.

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SIAMO Noi

Il calciatore

profumanoLe rose

segna

ho pauraIo

Tu guidi la macchina

del buio

PREDICATO COMPLEMENTOSOGGETTO

amici

-

un gol

GENERAZIONE DI FRASI: RIEDUCAZIONE DELLA STRUTTURA SINTAGMATICA

DELLA FRASE PRINCIPALE

Produzione di forma sintattiche progressivamente più complesse

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SCHEMA GENERALE DI TRATTAMENTODEI DEFICIT SINTATTICI

- Identificazione del ruolo di agente e tema in frasi semplici reversibili soggetto-verbo-oggetto (S-V-O); distinzione tra chi svolge l�azione e chi la subisce (es. baciare, cercare)

- Mapping tematico e discriminazione tra verbi in coppia di significato. Contrasti per:

opposta direzione di un evento (spingere-tirare)opposto effetto di un’azione (colpire-mancare)opposto ruolo dei partecipanti all’azione (vendere-comprare)diversa relazione tra tema e scopo dell’azione (versare-riempire)

In comprensione (presentare coppia di verbi e discutere gli aspetti simili ed opposti del significato, poi vedere frase con quei verbi)in produzione (mostrare la figura dell’azione, il paz deve scegliere uno dei due cartoncini che riproducono in forma scritta i verbi per i rispettivi ruoli – vendere o compare)

SCHEMA GENERALE DI TRATTAMENTODEI DEFICIT SINTATTICI

Trattamento sintattico di frasi con ordine non canonico degli argomenti(passive o interrogative)

Trattamento del disturbo di coreferenze nella frase (es. lui si pettina/lui lo pettina)

- esercizi di comprensione con coppie di figure che rappresentano significati contrapposti

Trattamento del deficit di accordo tra elementi della frase

Reduced Syntax Therapy, ReST: produzione di elementi comunicativi in risposta a domande ed in conversazione. Il paz viene indotto ad utilizzare locuzioni di compelssità progressiva ( da 2 verb+oggetto a 5/6) – pensata per agrammatismo

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LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE AFASICO GRAVE

L’intervento riabilitativo nel paziente afasico grave vede la rieducazione non tantocome un programma ben definito con dei contenuti specifici ma come un processodinamico di interazione tra paziente e terapista.1) Paz accompagnato ad accettare l’avvicendamento dei ruoli di parlante eascoltatore ed ad assumerli in alternanza con il terapista.

2) Capire perché gli viene data una certa cosa e agire di conseguenza (se postadomanda deve dare risposta, se richiesta di fare qualcosa come passare lamatita deve agire ecc..

3) Infine arrivare a capire il contenuto linguistico di quanto gli viene detto e trovaredelle risposta appropriate, adeguate alle conoscenze del suo interlocutore.

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LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE AFASICO GRAVE

• Non venir meno alle regole pragmatiche che governano una conversazione(come ignorare quanto dice il paziente)

• Non violare le regole sociali che esisterebbero al di fuori della situazione diriabilitazione

• Non assumere un ruolo didattico

Ignorare di aver davanti un paziente afasico e conversare come farebbe con unaqualunque persona in una situazione normale

REGOLE PER IL TERAPISTA

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TRAP

LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE

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‘CANE’

“Questo è un cane”

CONTESTO

La Pragmatica studia i meccanismi ele rappresentazioni mentali che permettono

a parlanti ed ascoltatori di risolvere le

ambiguità e di interpretare il linguaggio nel contesto verbale e non verbale (Levinson,

1983)

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2. adattare la produzione verbale al contesto in cuiavviene

1. attenersi a regole formali del linguaggio(grammaticali, morfologiche, sintattiche)

QUANDO SI PARLA OCCORRE:

LA PRAGMATICA REGOLA DUNQUE L’USO DEL LINGUAGGIO, CONFIGURANDOSI COME

QUEL SISTEMADI REGOLE ATTE A CHIARIRNE IL

SIGNIFICATO IN FUNZIONE DI UNA SPECIFICA SITUAZIONE E CONTESTO

SOCIALE (MATEER E SOHLBERG, 1989)

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IL TERMINE CONTESTO FARIFERIMENTO:

1. all’ambiente fisico in cui la comunicazionesi svolge (parlante, ascoltatore, altripresenti, locazione nel tempo e nellospazio)

2. all’ambiente linguistico in cui la conversa-zione ha luogo (argomento che precede equello che segue la conversazione in atto)

3. all’ambiente psicologico e sociale(aspettative, valori culturali, conoscenze,ecc.)

CONTESTO

Contesto linguistico

Contesto paralinguistico

• Ambiente• Interlocutori• Movimenti

• Rapporti tra parlante e ascoltatore• Conoscenze del mondo• Stati emozionali

prosodia linguistica e emozionale

abilitàdiscorsiva

Contesto extralinguistico

Componenti staticheEsterno

Interno

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GRICE (1957)

La comunicazione è un’aperta interazione tra 2 opiù agenti, uno che intende qualcosa con unacerta azione in un certo contesto e un altro cheinferisce dall’osservazione di quell’azione il suopresunto significato comunicativo! effetto che il parlante intende ottenere suiprocessi mentali dell’ascoltatore

ESEMPIO :

Mentre Bob si veste per uscire, Ann guarda fuori edice: “Sta per piovere”.Bob decide quindi di prendere un ombrello.

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Questo approccio comporta che:

• dato che la comunicazione è un tipo di azione finalizzata adinfluenzare lo stato mentale, i significati specifici sono rilevantisolo per inferire le intenzioni del Parlante;

• il linguaggio è solo uno dei possibili mezzi che il Parlante puòutilizzare per comunicare quel significato

• capire un atto comunicativo è un processo complesso, in cuil’interpretazione delle intenzioni del Parlante è necessariamenteincerta.

La comunicazione è dissociata dal linguaggio, fa parte più del dominio dell’azione sociale che

dello studio del linguaggio:

La comprensione fa riferimentoall’insieme di norme che regolano leinterazioni sociali ed è soprattutto unprocesso inferenziale

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REGOLE DELLE INTERAZIONI COMUNICATIVE(GRICE)

1. Principio del massimo della qualità: informazione veritiera ed appropriata

2. Principio del massimo della quantità: nè troppe informazioni né troppo poche

3. Principio del massimo della rilevanza: informazione pertinente all’argomento

4. Principio del modo migliore: messaggio chiaro, semplice e breve

La Pragmatica è la capacità di fare inferenze per integrare il significato delle forme linguistiche nel

contesto verbale e non verbale in cui sono prodotte; assegna quindi appropriatezza a

costrutti sintatticamente ben definiti e semanticamente dotati di astratte condizioni di

verità, facendo riferimento a tratti non linguistici, come appunto il contesto (Gazdar, 1979).

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PREREQUISITI PER UNA COMUNICAZIONE APPROPRIATA AL CONTESTO

(C. PENN)

1. conoscenza del linguaggio e della sua struttura(fonologia, sintassi, semantica)

1. conoscenza del mondo (oggetti, eventi erelazioni tra oggetti, eventi ed azioni)

2. conoscenza sociale (regole che governano laconversazione ed il comportamento)

ATTI COMUNICATIVI DIRETTI

significano esattamente e letteralmenteciò che viene detto; il significato èevidente

chi parla comunica più di quello chedice letteralmente, basandosi sulleconoscenze comuni e sulla capacità difare inferenze

ATTI COMUNICATIVI INDIRETTI

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COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI

• Domande indirette: la domanda riguarda la capacità dieseguire un’azione, ma implicitamente si richiede invece dieseguire quell’azione. (sai usare windows?)

• Comprensione di aspetti paralinguistici: a volte nonsono sufficienti i soli elementi linguistici (gestualità,prosodia, espressioni facciali; es. atteggiamento diperplessità espresso tramite la mimica e il tono divoce)

COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI

• Inferenze: generalmente chi parla non esplicita tutti gli aspetti, perchè fa riferimento a tutta una serie di conoscenze comuni

• Pertinenza: capacità di iniziare, proseguire e terminare un argomento in maniera appropriata; conoscenza deimodi adeguati per cambiare tema o proseguire undiscorso interrotto, alternare i turni comunicativi,rispettare le regole dell’interazione pragmatica di Grice

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COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI

• Interpretazione del linguaggio figurato: capacità di ridurreuna situazione nei suoi elementi costitutivi, andare oltre ilsignificato letterale e derivare un significato alternativo

• Ironia: ciò che viene detto non è ciò che significa ed è nelleintenzioni del parlante che l’ascoltatore capisca l’opposto;il parlante vuole indurre una serie di inferenze el’ascoltatore deve capire che l’altro sta violando lamassima griceana della qualità (info veritiera)

• Menzogna: è richiesta la manipolazione degli stati mentalialtrui, la comprensione del concetto di falsa credenza; è untentativo di comunicare uno stato mentale che non èrealmente presente nel parlante e la violazione della veritàè nascosta;

• Sarcasmo: forma di ironia usata per urtare o criticarel’ascoltatore; trasgredisce la regola Griceana della qualità:l’ascoltatore deve reinterpretare l’affermazione per renderlacoerente con il contesto con cui contrasta, derivandone unsignificato implicito opposto

COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI

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• Umorismo: comprendere e produrre storielle, battute obarzellette, il cui significato letterale è basato su unaparte che induce sorpresa oppure un’interpretazionealternativa a quella letterale (caratteristiche di sorpresae coerenza con l’intreccio);

• Metafore: il parlante deve cogliere le differenze letterali ele analogie non letterali in comune tra i due elementi daconfrontare;

COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI

STUDI LESIONALI

• Paz. con lesioni destre hanno difficoltà nell’ordinare e creare storie coerenti (Schneiderman, et al,1992).

• Paz. con danno prefrontale manifestanodifficoltà nell’ordinamento causale e temporale dieventi e nel selezionare item rilevanti per ilraggiungimento dell’obiettivo del compito (Sirigu,1995).

• Un danno prefrontale sinistro o bilaterale èassociato agli errori di sequenziamento;mentre,

• lesioni a carico delle regioni orbitofrontaliprovocano gli errori nel processo di selezione(Alain et al, 1999, 2001).

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AREE CORTICALI COINVOLTE

Corteccia prefrontale mediale bilaterale: la comprensione e la produzione sono associate all’attivazione di quest’area; i processi di selezione e ordinamento attivano quest’area; coinvolta nella teoria della mente

Corteccia prefrontale laterale: attivata durante compiti di comprensione e produzione linguistica nell’emisfero destro, in particolare nella sua porzione dorso-laterale= ordinamento di eventi e alcuni processi di Working-Memory.

Regione temporo-parietale:attivazione bilaterale durante la comprensione e la produzione di storie. Studi di neuroimaging hanno dimostrato che quest’area è attiva, oltre che in corso di compiti di ordinamento di elementi, anche durante il ragionamento inferenziale.

Regione temporale anteriore: coinvolta bilateralmente nei processi di produzione e comprensione Probabilmente implicata nella teoria della mente e nell’ordinamento di frasi necessarie per l’elaborazione dellastoria.

Corteccia cingolata posteriore:attivazione durante la comprensione e la produzione di storie, nonriconducibilealla selezione o all’ordinamento, bensì ad altre funzioni quali l’inserimento della nuova informazione in uno schema di conoscenze già esistente, l’immaginazione visuo-spaziale, il richiamo episodico e la modulazione emotiva dei processi mnesici.

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CARATTERISTICHE DELLA PRODUZIONE LINGUISTICA DEI TRAUMI CRANICI

• discorso frammentario, tangenziale, irrilevante• tendenza alla loquacità, alla logorrea• uso di argomentazioni collaterali rispetto al tema centrale• uso di una fraseologia peculiare• deficit di strutturazione del discorso, nella scelta e

cambiamento del tema• lentezza delle risposte e frequenti richieste di ripetizione

delle domande• presenza di numerose pause, frasi incomplete, sospensioni

e sottintesi

VALUTAZIONE -PRODUZIONE

1. Eloquio spontaneo: Presentazione

2. Differenze: animale domestico/selvaggio personenormopeso/sovrappeso

3. Vantaggi e svantaggi: Essere/non esserefiglio unico

4. Prova procedurale: Farsi la barba/ Preparare o il sugo

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ESEMPIO DI DEFICIT PRAGMATICO NEL TC

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Allora, ci sono diversi, ci sono… ci sono gli animali, quindi ci sono diversi tipi di animali ehm … ci sono degli animali che sono ehm … più facile che siano eh … che vengano utilizzati dentro dentro dentro casa quindi magari può essere il pesce rosso oppure può essere il gatto, oppure può essere il cane, perchè sono degli animali … questi sono, come dire, più abituati perchè sono degli animali che hanno, come dire, delle caratteristiche particolari dettate dal fatto che l’uomo ha sempre cercato … l’uomo dal pun … storicamente ha sempre cercato di averli vicino e, sia in maniera diretta sia in maniera quasi diretta, con loro, quindi magari ilcane … l’uomo magari ha bisogno del cane perchè sta in campagna quindi magari lì gli guarda le pecore o gli guarda altri animali, eh … o comunque riesce a lavorare come l’uomo gli ha insegnato e anche il gatto che magari assicura che ci sia un un gatto che sta vicino e tu hai soltanto l’importanza per lui di dargli il cibo, di volergli bene magari, magari ci sono dei gatti che si fanno accarezzare molto volentieri ehm … che per … questi gatti che garan … cioè ti garantiscono che avendo un istinto da cacciatore e quindi magari ti ti assicurano che ci siano … che non ci siano i topi perchè magari i topi devono scappare perchè c’è il gatto che potrebbe come dire che potrebbe cacciarli, e quindi magari in … a animali come lucertole o come topi non ci siano.Oh … quindi questi sono dei dei degli animali che sono più comunemente utilizzati dentro casa quindi anche ipesci rossi no? Perchè i pesci rossi cono molto molto utilizzati quindi sono mo … molto semplice il pess … ilpesce rosso, la tartaruga marina che sono piccole che come dire che o il bambino normale o l’amico delbambino normale molto spesso gli viene regalato o comunque hanno l’opportunità di vedere. E poi ci sono tantialtri ti … ci sono tanti altri animali per fortuna, ma ci sono molti animali che a cui l’uomo non ha mai avuto comedire l’opportunità di rivolgersi come dire in maniera diretta cioè quindi sarebbe normale avere un gatto dentrocasa perchè il gatto eh … storicamente diciamo da tanto tempo l’uomo ha a che fare con il gatto cioè sia inmaniera che il gatto sta in cortile oppure che il gatto sta dentro casa ultimamente viene fatto come dire inmaniera in maniera più studiata perchè c’è gli educatori cinofili oppure gli educatori dei gatti che insommainsegnano al gatto a comportarsi bene eccetera, quindi il gatto sta bene per … ci so … perchè un animale chedal punto di vista storico è sempre stato trattato in questa maniera, non tutti i gatti per … la gran parte dei gattiisempre stata trattata e … è stata trattata in questa maniera da da dal proprietario quindi i cani, i gatti e i pesci,poi ci sono anche anche altri pesci che vengono tenuti dentro casa, magari sono pesci che sono sempre statinella barriera corallina eccetera e quindi vivono la loro vita in maniera distaccata dall’uomo, cioè quindi vivono làdentro perchè la loro vita … dentro dentro quell’acquario ma non perchè hanno voglia, cioè neanche i pescirossi hanno voglia di di farsi atta … accarezzare o toccare l’uomo …..

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Disturbo del linguaggio come strumento di formazione del pensiero,

di organizzazione del discorso, di comunicazione concettualmente efficace e

di ricezione altrettanto efficace, anche o prevalentemente in rapporto al contesto

situazionale e sociale in cui la comunicazione avviene

(Prutting e Kirchner, 1983; Carlomagno, 1989)

RATING SCALES1. Pragmatic Protocol

(Prutting & Kirchner, 1983)

2. Valutazione del Linguaggio Pragmatico(Mazzucchi e coll., 1998)

3. Communication Performance Scale(Earlich & Sipes, 1985)

4. Profile of Comunicative Approprieteness(Penn, 1983)

5. Clinical Discourse Analysis(Damico, 1985)

6. Rating Scale for Communication Deficits(Earlich & Barry, 1989)

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INTERACTION CHECKLIST FOR AUGMENTATIVE COMMUNICATION

(Bolton & Dashiell, 1984)

L’INCH è un protocollo di osservazione, organizzato in 3 componenti:

Strategie: abilità usate nello scambio comunicativo

Modi: linguistico, paralinguistico, prossemico e cronemico

Contesti

PRAGMATIC PROTOCOL(PRUTTING & KIRCHNER, 1983)

32 comportamenti pragmatici, divisi in 4 categorie:

Atto espressivo = comportamenti verbali, non verbali e paralinguistici relativi a come è presentato ilmessaggio

Atto proposizionale = categorie lessico-grammaticali che chiariscono il significato linguistico della frase infunzione del contesto

Atto perlocutorio = effetti del Parlante sull’ascoltatore

Atto illocutorio = intenzioni del Parlante e comevengono veicolate attraverso precisi comportamenticomunicativi

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TRATTAMENTO RIABILITATIVO SU:

• Consapevolezza• Lavoro Metacognitivo

• Metafore• Inferenze• Umorismo

• Accento enfatico• Prosodia

• Passaggio da un argomento all’altro• Aspetti sociali: contatto oculare, distanza, turni conversazionali• Distinzione tra generi di discorso (narrativo, espositivo, persuasivo...)

• Role-playing: per stimolare nel paziente comportamenti comunicativi verbali o non verbali adatti alla situazione

• Conversational Coaching: il pz deve raccontare una storia ad una terza persona• Interazione conversazionale: stimolazione alla conversazione di gruppo su

argomenti di interesse 75

STRATEGIE DI COMPENSO (PENN.)

Obiettivo del trattamento: apprendimento di strategie di compenso del deficit pragmatico

Strategie di semplificazione: messaggi brevi, linguaggio diretto, turni locutori brevi

Strategie di elaborazione: elaborare il messaggio in modo da garantire la trasmissione del messaggio

Ripetizione: per mantenere attenzione dell’interlocutoreStrategie per mantenere un livello di fluenza costante: predisporre

pause o interiezioni (mi lasci pensare...)Strategie socio-linguistiche: commenti sul proprio linguaggio (“Mi

interrompa se...”), autocorrezioni, richieste di chiarificazioneStrategie non verbali (gesti, intonazione)Strategie che affidano un ruolo molto attivo all’interlocutore ( es.

fare in modo che produca domande a risposta si/no)76

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ESERCITAZIONE

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