LA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI AFASICI - disputer.unich.it · posteriore sinistra -RM: lesione...
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LA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI AFASICI• L A R I A B I L I T A Z I O N E D E I D E F I C I T L E S S I C A L I
• L A R I A B I L I T A Z I O N E D E I D E F I C I T M O R F O - S I N T A T T I C I
• L A R I A B I L I T A Z I O N E D E I D I S T U R B I D E L L A P R A G M A T I C A
1Dott. Vincenzo Giorgio, Psicologo Psicoterapeuta Specialista in Neuropsicologia
STORIA DELLA RIABILITAZIONE
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Negli USA la riabilitazione del linguaggio in larga scala si è sviluppata solo dopo laseconda guerra mondiale (migliaia di soldati con ferite d’arma da fuoco).
Wiston Churchill ictus 1952Ambasciatore Joseph Kennedy
1. Scuola classica o approccio basato sulla stimolazionea) principio Afasia come disturbo unico che varia per gravità;b) conoscenze non perse ma solo inaccessibili (dissociazione automatica-
volontaria)Stimolazione uditiva (Schuell), ripetuta e mirata per gravità.
2. Appoccio Behaviorista (anni 50-60) attraverso condizionamentooperante/istruzione programmata. Interesse per il comportamento e non per iprocessi mentali che dipende dagli stimoli esterni (tecnica del modellamento e delfading) – memorizzazione di un contenuto attraverso una ripetizione continua
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3. Approccio pragmatico (70’) – focalizzato su l’uso del linguaggio e non sulle proprietà formali.Metodo PACE (promoting aphasics’ communicative effectivensess, Davis e Wilcox 1985)attraverso l’utilizzo di card (I due sono in possesso di 3-4 immagini uguali ma che risultano invisibiliall’interlocutore e che cambiano per particolari (colori, presente, passato ecc; Il paz sceglie un immagine edeve far capire al terapista quale immagine ha scelto).Principi1) La rieducazione deve mirare a dare al paziente le strategie comunicative più efficaci,
indipendentemente dal fatto che queste siano strettamente linguistiche o meno
2) In ogni momento della terapia ci deve essere un passaggio di nuova informazione tra
terapista e paziente
3) Partecipazione paritaria: Terapista e paziente partecipano in egual misura come mandante
e destinatario del messaggio
4) L’interazione terapeutica consiste in uno scambio di nuova informazione
5) Multimodalità: Il paz può scegliere qualunque canale informativo anche extraverbale
6) Il feedback del terapista si basa sul successo del paz nel comunicare il messaggio
STORIA DELLA RIABILITAZIONE
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Scanned by CamScanner
STORIA DELLA RIABILITAZIONE
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STORIA DELLA RIABILITAZIONE
4. Approccio Neurolinguistico (Hècaen e Dubois 1971) – disturbi del linguaggiodi origine neurologica.Obiettivo del terapeuta individuare quale problema linguistico è presente ecostruire il piano riabilitativo. (interventi diversi a seconda del danno presente)a. Metodo Deblocking: linguaggio non perso ma inaccessibile, evocare larisposta nella modalità accessibile per sbloccare quella che non va (ripetizioneper sbloccare espressione spontanea)
5. Neuropsicologia Cognitiva (anni 70’)Costruzione di modelli di funzionamento dei processi cognitivia. Modularitàb. Universalitàc. Trasparenza (anche se una componente è compromessa lealtre continuano ad operare normalmente
LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT LESSICALI
Livello Semantico-lessicale: conoscenza delsignificato delle parole; vocabolario personale (olessico mentale)
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Produzione:• Deficit di denominazione(su presentazione visiva odescrizione verbale)• Anomie (incapacità diprodurre le parole in undiscorso spontaneo)
Comprensione:• deficit di discriminazionesemantica (difficoltà adindicare un oggetto tra altridella stessa categoria surichiesta)
DISTURBI LESSICALI
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ERRORI COMMESSI DAI PAZIENTI CONDISTURBI DEL LIVELLO SEMANTICO-
LESSICALE• Parafasie semantiche: sostituzioni della parola bersaglio con altre di
significato affine:– Superordinata (pianta per fiore)– Coordinata (aeroplano per elicottero)– Subordinata (vitello per mucca)• Circoloncuzioni: tentativi di aggirare l’ostacolo• Parafasie verbali: sostituzioni della parola bersaglio con altre
senza relazione di significato• Parafasie Fonemiche: Le parole prodotte contengono sostituzioni,
omissioni, aggiunte o trasposizioni fonemiche (di suono Pambina per Bambina)
• Latenza anomica• Parole passepartout 8
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REGISTRAZIONI ERRORI
Qual errore??
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Reg 1 Reg 2
ESEMPIO
La registrazione 1 si riferisce ad un compito didenominazione su presentazione visiva in cui la pz faprima una parafasia fonemica (“pela” per “pala”) e poi unalatenza anomica su “vela”
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ESEMPIO
La registrazione 2 in un compito di denominazione supresentazione visiva: fa un errore fonologico(bala...balena) + conduite su pavone
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DEFINIZIONE DI DEFICIT LESSICALE
“disturbo determinato dal danno ad una componentelessicale, cioè ad uno o più meccanismi ritenuti coinvoltiNell’elaborazione delle parole” (Caramazza, 1988)
Sistema preposto all’elaborazione di singole parole(semantico-lessicale) con un � architettura articolata ecomplessa, costituito da una serie di componenti tra lorointerconnesse ma funzionalmente indipendenti
(Caramazza, 1988; Shallice, 1981)
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ARCHITETTURA FUNZIONALE E ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL SISTEMA SEMANTICO-LESSICALE
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PRINCIPI GENERALI DELLA RIABILITAZIONE DELLE COMPONENTI
LESSICALI
Diagnosi Funzionale: identificare la sede del danno funzionale inriferimento ad un modello teorico di funzionamento normale dellinguaggio (es: deficit di denominazione/danno della componentesemantica-dei lessici di output e/o del buffer?)
Considerare i criteri di organizzazione di ciascuna componente delsistema
es: danno a livello del lessico fonologico di output/recupero delleparole a frequenza d’uso più bassa
Analisi dell’errore
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Trattamento di 2 pazienti con deficit al lessico di output, ma non di input
Trattamento basato su modello cognitivo
RBO donna di 38 aa - rottura MAV dell’arteria comunicante posteriore sinistra - RM: lesione cortico-sottocorticale temporo-parietale sinistra - emiplegia destra, afasia globale
Esempio trattamento da Miceli et al., 1996
TRATTAMENTO
Il deficit deriva dall’inaccessibilità alle forme lessicali-fonologiche, ma sono intatte le informazioni lessicali-semantiche e le procedure di conversione sub-lessicale
Un training con presentazioni intensiva di parole che lapaziente capisce ma non produce produrràmiglioramento della denominazione
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DANNO AI SISTEMA SEMANTICO
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+ deficit comprensione
RIABILITAZIONE DEL SISTEMA SEMANTICO
Sistema di codifica concettualeOrganizzazione interna categoriale
Materiale: oggetti-immagini-parole(secondo gradiente di gravità del deficit)
Il materiale figurativo è in grado di veicolare info semantiche:visibili le caratteristiche strutturali dell’oggetto
Rinforzo del concetto
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RIABILITAZIONE DEL SISTEMA SEMANTICO
Esercizi: • Manipolazione di oggetti• Esercizi di classificazione in categorie semantiche via via
più fini• Lavoro su concetti singoli/risposta a domande/confronti
Si mangia?Si mangia?
DANNO AI LESSICI DI INPUT
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Deficit nei compiti di decisione lessicale
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RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI INPUT
Materiale
Dato che le parole nel lessico sono organizzate in base a determinati
criteri interni (classe grammaticale, frequenza d’uso ecc) in
rieducazione vanno scelti gli stimoli appartenenti alla classe di
parole compromessa.
RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI INPUT
Esercizi di indicazione
(es: indicare la figura corrispondente alla parola detta dal riabilitatore o letta
tra stimoli fonologicamente diversi)
No adeguati se il danno è lieve (il pz potrebbe indicare ugualmente bene se tra le
alternative non ci sono competitori fonologici
Compiti di decisione lessicale
(es: giudicare se una sequenza di fonemi o grafemi è o non è una parola, poi rinforzare il
legame con il suo significato per stabilire un�interazione tra le varie componenti del
sistema)Compito a casa: individua sul vocabolario le parole che ti sembrano parzialmente note, leggile ad alta voce, trascrivile e ripetile mentalmente dopo aver letto la definizione
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DANNO AI LESSICI DI OUTPUT
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Anomie, parafasie ecc.
RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT
Esercizi di denominazione
(es: denominazione di figure raffiguranti oggetti o immagini di uso quotidiano)
Il paziente sa cosa vuole dire, ma non può dirlo perché non
riesce ad attivare la rappresentazione fonologica
corrispondente
(riduzione del vocabolario disponibile)
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ü Esercizi di evocazione lessicale (produzione del maggior
numero di parole appartenenti alla stessa categoria
semantica o fonemica)
ü Priorità al recupero della classe grammaticale di parole
compromesse (sostantivi vs verbi ecc)
ü Evocazione di stimoli di uso poco frequente
ü Risposta al cue
RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT
Evocazione per categoria semantica
�mi dica tutti i nomi di frutta che le vengono in mente�
Evocazione per categoria fonemica
�mi dica tutte le parole che iniziano con la lettera M�
-uso del vocabolario
-scrittura (agevolazione nel consolidamento delle parole, copia o dettato)
*priorità alle classi di parole compromesse
*intensità del trattamento
RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT
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Scopo dell’esercizio
-migliorare nel paziente il processo di recupero delle parole attraverso la
ripetizione continua degli stessi stimoli (ritornando più volte sulla stessa
parola aumenta la sua frequenza d � uso/diminuisce la soglia di
attivazione)
-esercitazione delle rappresentazioni fonologiche (ortografiche) non
disponibili (o evocabili) delle singole parole
RIABILITAZIONE DEI LESSICI DI OUTPUT
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QUALE DEFICIT?Bellomo..
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LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT MORFO-SINTATTICI
Livello morfo-sintattico: insieme di regole per mettere insieme e combinare le parole in frasi (sintassi) e
regole tipiche delle varie lingue (grammatica).
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SINTAGMA: costituente principale della frase ( SN, SV, SP) ARGOMENTO: il verbo richiama i sui argomenti, obbligatori o facoltativi (verbi transitivi/intransitivi)RUOLO TEMATICO: esprime una notazione semantica, cioè codifica il ruolo che un argomento svolge all’interno di una frase (agente/tema). Es. (1) Gianni affonda la nave (2) La nave affonda. ACCORDO di genere e numero tra gli elementi della frase
PRINCIPI DI GRAMMATICA STRUTTURALE
LA RIABILITAZIONE DEI DEFICIT MORFO-SINTATTICI
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Produzione:• Agrammatismo• Paragrammatismo
Comprensione:• Deficit nel comprenderefrasi semanticamentereversibili
DISTURBI MORFO-SINTATTICI
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AGRAMMATISMODeficit linguistico che coinvolge le capacità morfo-sintattiche di un paziente, lasciando
relativamente intatte quelle fonologiche e semantico-lessicali
Riguarda in particolar modo l’eloquio spontaneo:Produzione di frasi brevi;Omissione funtori grammaticali (articoli, pronomi,
congiunzioni, ausiliari);Deficit produzione verbi (omessi o prodotti all’infinito);Omissione di morfemi legati (suffissi).Es: in trasportatore, trasporta- è il semantema comune
al verbo trasportare, -tore è il suffisso
Fluenti o non fluenti?
ESEMPI:
Il mio pranzo non posso caffè
La mia rubrica rotto
Con la penna sto una lettera
Io sono sempre ritardare
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PARAGRAMMATISMODisturbo della produzione spontanea in cui isuffissi flessivi e di derivazione e le parole
grammaticali sono sostituite piuttosto che essereomesse
Eloquio spontaneo:Produzione di frasi lunghe e complesse, eloquio senza
faticaSostituzione dei morfemi legati e delle parole grammaticali
in generaleContaminazioni (blendings): mescolanza di diverse
soluzioni sintattiche nella fase di realizzazione lessicalee fonologica
(Fluenti o non fluenti?)
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ESEMPI
Sono andata con Fregene
La coperta di Brando fa più freddo con l’inverno
Devo sbrigare il mio tempo perchè ho fretta
Tu legge il libro
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ATTIVITÀ PER LA RIEDUCAZIONE DELLA MORFO-SINTASSI
Completamento di elementi mancanti
Ripetizione
Evocazione (o scelta tra distrattori)
-di verbo da sostantivo
-di ruolo tematico da verbo
Riordinamento di frasi
Giudizio di grammaticalità (è corretta da un punto di vista grammaticale?)
Generazione di frasi (guidata o libera)
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Metodo HELPSS Gleason et al.
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SIAMO Noi
Il calciatore
profumanoLe rose
segna
ho pauraIo
Tu guidi la macchina
del buio
PREDICATO COMPLEMENTOSOGGETTO
amici
-
un gol
GENERAZIONE DI FRASI: RIEDUCAZIONE DELLA STRUTTURA SINTAGMATICA
DELLA FRASE PRINCIPALE
Produzione di forma sintattiche progressivamente più complesse
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SCHEMA GENERALE DI TRATTAMENTODEI DEFICIT SINTATTICI
- Identificazione del ruolo di agente e tema in frasi semplici reversibili soggetto-verbo-oggetto (S-V-O); distinzione tra chi svolge l�azione e chi la subisce (es. baciare, cercare)
- Mapping tematico e discriminazione tra verbi in coppia di significato. Contrasti per:
opposta direzione di un evento (spingere-tirare)opposto effetto di un’azione (colpire-mancare)opposto ruolo dei partecipanti all’azione (vendere-comprare)diversa relazione tra tema e scopo dell’azione (versare-riempire)
In comprensione (presentare coppia di verbi e discutere gli aspetti simili ed opposti del significato, poi vedere frase con quei verbi)in produzione (mostrare la figura dell’azione, il paz deve scegliere uno dei due cartoncini che riproducono in forma scritta i verbi per i rispettivi ruoli – vendere o compare)
SCHEMA GENERALE DI TRATTAMENTODEI DEFICIT SINTATTICI
Trattamento sintattico di frasi con ordine non canonico degli argomenti(passive o interrogative)
Trattamento del disturbo di coreferenze nella frase (es. lui si pettina/lui lo pettina)
- esercizi di comprensione con coppie di figure che rappresentano significati contrapposti
Trattamento del deficit di accordo tra elementi della frase
Reduced Syntax Therapy, ReST: produzione di elementi comunicativi in risposta a domande ed in conversazione. Il paz viene indotto ad utilizzare locuzioni di compelssità progressiva ( da 2 verb+oggetto a 5/6) – pensata per agrammatismo
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LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE AFASICO GRAVE
L’intervento riabilitativo nel paziente afasico grave vede la rieducazione non tantocome un programma ben definito con dei contenuti specifici ma come un processodinamico di interazione tra paziente e terapista.1) Paz accompagnato ad accettare l’avvicendamento dei ruoli di parlante eascoltatore ed ad assumerli in alternanza con il terapista.
2) Capire perché gli viene data una certa cosa e agire di conseguenza (se postadomanda deve dare risposta, se richiesta di fare qualcosa come passare lamatita deve agire ecc..
3) Infine arrivare a capire il contenuto linguistico di quanto gli viene detto e trovaredelle risposta appropriate, adeguate alle conoscenze del suo interlocutore.
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LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE AFASICO GRAVE
• Non venir meno alle regole pragmatiche che governano una conversazione(come ignorare quanto dice il paziente)
• Non violare le regole sociali che esisterebbero al di fuori della situazione diriabilitazione
• Non assumere un ruolo didattico
Ignorare di aver davanti un paziente afasico e conversare come farebbe con unaqualunque persona in una situazione normale
REGOLE PER IL TERAPISTA
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‘CANE’
“Questo è un cane”
CONTESTO
La Pragmatica studia i meccanismi ele rappresentazioni mentali che permettono
a parlanti ed ascoltatori di risolvere le
ambiguità e di interpretare il linguaggio nel contesto verbale e non verbale (Levinson,
1983)
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2. adattare la produzione verbale al contesto in cuiavviene
1. attenersi a regole formali del linguaggio(grammaticali, morfologiche, sintattiche)
QUANDO SI PARLA OCCORRE:
LA PRAGMATICA REGOLA DUNQUE L’USO DEL LINGUAGGIO, CONFIGURANDOSI COME
QUEL SISTEMADI REGOLE ATTE A CHIARIRNE IL
SIGNIFICATO IN FUNZIONE DI UNA SPECIFICA SITUAZIONE E CONTESTO
SOCIALE (MATEER E SOHLBERG, 1989)
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IL TERMINE CONTESTO FARIFERIMENTO:
1. all’ambiente fisico in cui la comunicazionesi svolge (parlante, ascoltatore, altripresenti, locazione nel tempo e nellospazio)
2. all’ambiente linguistico in cui la conversa-zione ha luogo (argomento che precede equello che segue la conversazione in atto)
3. all’ambiente psicologico e sociale(aspettative, valori culturali, conoscenze,ecc.)
CONTESTO
Contesto linguistico
Contesto paralinguistico
• Ambiente• Interlocutori• Movimenti
• Rapporti tra parlante e ascoltatore• Conoscenze del mondo• Stati emozionali
prosodia linguistica e emozionale
abilitàdiscorsiva
Contesto extralinguistico
Componenti staticheEsterno
Interno
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GRICE (1957)
La comunicazione è un’aperta interazione tra 2 opiù agenti, uno che intende qualcosa con unacerta azione in un certo contesto e un altro cheinferisce dall’osservazione di quell’azione il suopresunto significato comunicativo! effetto che il parlante intende ottenere suiprocessi mentali dell’ascoltatore
ESEMPIO :
Mentre Bob si veste per uscire, Ann guarda fuori edice: “Sta per piovere”.Bob decide quindi di prendere un ombrello.
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Questo approccio comporta che:
• dato che la comunicazione è un tipo di azione finalizzata adinfluenzare lo stato mentale, i significati specifici sono rilevantisolo per inferire le intenzioni del Parlante;
• il linguaggio è solo uno dei possibili mezzi che il Parlante puòutilizzare per comunicare quel significato
• capire un atto comunicativo è un processo complesso, in cuil’interpretazione delle intenzioni del Parlante è necessariamenteincerta.
La comunicazione è dissociata dal linguaggio, fa parte più del dominio dell’azione sociale che
dello studio del linguaggio:
La comprensione fa riferimentoall’insieme di norme che regolano leinterazioni sociali ed è soprattutto unprocesso inferenziale
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REGOLE DELLE INTERAZIONI COMUNICATIVE(GRICE)
1. Principio del massimo della qualità: informazione veritiera ed appropriata
2. Principio del massimo della quantità: nè troppe informazioni né troppo poche
3. Principio del massimo della rilevanza: informazione pertinente all’argomento
4. Principio del modo migliore: messaggio chiaro, semplice e breve
La Pragmatica è la capacità di fare inferenze per integrare il significato delle forme linguistiche nel
contesto verbale e non verbale in cui sono prodotte; assegna quindi appropriatezza a
costrutti sintatticamente ben definiti e semanticamente dotati di astratte condizioni di
verità, facendo riferimento a tratti non linguistici, come appunto il contesto (Gazdar, 1979).
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PREREQUISITI PER UNA COMUNICAZIONE APPROPRIATA AL CONTESTO
(C. PENN)
1. conoscenza del linguaggio e della sua struttura(fonologia, sintassi, semantica)
1. conoscenza del mondo (oggetti, eventi erelazioni tra oggetti, eventi ed azioni)
2. conoscenza sociale (regole che governano laconversazione ed il comportamento)
ATTI COMUNICATIVI DIRETTI
significano esattamente e letteralmenteciò che viene detto; il significato èevidente
chi parla comunica più di quello chedice letteralmente, basandosi sulleconoscenze comuni e sulla capacità difare inferenze
ATTI COMUNICATIVI INDIRETTI
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COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI
• Domande indirette: la domanda riguarda la capacità dieseguire un’azione, ma implicitamente si richiede invece dieseguire quell’azione. (sai usare windows?)
• Comprensione di aspetti paralinguistici: a volte nonsono sufficienti i soli elementi linguistici (gestualità,prosodia, espressioni facciali; es. atteggiamento diperplessità espresso tramite la mimica e il tono divoce)
COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI
• Inferenze: generalmente chi parla non esplicita tutti gli aspetti, perchè fa riferimento a tutta una serie di conoscenze comuni
• Pertinenza: capacità di iniziare, proseguire e terminare un argomento in maniera appropriata; conoscenza deimodi adeguati per cambiare tema o proseguire undiscorso interrotto, alternare i turni comunicativi,rispettare le regole dell’interazione pragmatica di Grice
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COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI
• Interpretazione del linguaggio figurato: capacità di ridurreuna situazione nei suoi elementi costitutivi, andare oltre ilsignificato letterale e derivare un significato alternativo
• Ironia: ciò che viene detto non è ciò che significa ed è nelleintenzioni del parlante che l’ascoltatore capisca l’opposto;il parlante vuole indurre una serie di inferenze el’ascoltatore deve capire che l’altro sta violando lamassima griceana della qualità (info veritiera)
• Menzogna: è richiesta la manipolazione degli stati mentalialtrui, la comprensione del concetto di falsa credenza; è untentativo di comunicare uno stato mentale che non èrealmente presente nel parlante e la violazione della veritàè nascosta;
• Sarcasmo: forma di ironia usata per urtare o criticarel’ascoltatore; trasgredisce la regola Griceana della qualità:l’ascoltatore deve reinterpretare l’affermazione per renderlacoerente con il contesto con cui contrasta, derivandone unsignificato implicito opposto
COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI
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• Umorismo: comprendere e produrre storielle, battute obarzellette, il cui significato letterale è basato su unaparte che induce sorpresa oppure un’interpretazionealternativa a quella letterale (caratteristiche di sorpresae coerenza con l’intreccio);
• Metafore: il parlante deve cogliere le differenze letterali ele analogie non letterali in comune tra i due elementi daconfrontare;
COMPETENZE LINGUISTICHE NON LETTERALI
STUDI LESIONALI
• Paz. con lesioni destre hanno difficoltà nell’ordinare e creare storie coerenti (Schneiderman, et al,1992).
• Paz. con danno prefrontale manifestanodifficoltà nell’ordinamento causale e temporale dieventi e nel selezionare item rilevanti per ilraggiungimento dell’obiettivo del compito (Sirigu,1995).
• Un danno prefrontale sinistro o bilaterale èassociato agli errori di sequenziamento;mentre,
• lesioni a carico delle regioni orbitofrontaliprovocano gli errori nel processo di selezione(Alain et al, 1999, 2001).
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AREE CORTICALI COINVOLTE
Corteccia prefrontale mediale bilaterale: la comprensione e la produzione sono associate all’attivazione di quest’area; i processi di selezione e ordinamento attivano quest’area; coinvolta nella teoria della mente
Corteccia prefrontale laterale: attivata durante compiti di comprensione e produzione linguistica nell’emisfero destro, in particolare nella sua porzione dorso-laterale= ordinamento di eventi e alcuni processi di Working-Memory.
Regione temporo-parietale:attivazione bilaterale durante la comprensione e la produzione di storie. Studi di neuroimaging hanno dimostrato che quest’area è attiva, oltre che in corso di compiti di ordinamento di elementi, anche durante il ragionamento inferenziale.
Regione temporale anteriore: coinvolta bilateralmente nei processi di produzione e comprensione Probabilmente implicata nella teoria della mente e nell’ordinamento di frasi necessarie per l’elaborazione dellastoria.
Corteccia cingolata posteriore:attivazione durante la comprensione e la produzione di storie, nonriconducibilealla selezione o all’ordinamento, bensì ad altre funzioni quali l’inserimento della nuova informazione in uno schema di conoscenze già esistente, l’immaginazione visuo-spaziale, il richiamo episodico e la modulazione emotiva dei processi mnesici.
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CARATTERISTICHE DELLA PRODUZIONE LINGUISTICA DEI TRAUMI CRANICI
• discorso frammentario, tangenziale, irrilevante• tendenza alla loquacità, alla logorrea• uso di argomentazioni collaterali rispetto al tema centrale• uso di una fraseologia peculiare• deficit di strutturazione del discorso, nella scelta e
cambiamento del tema• lentezza delle risposte e frequenti richieste di ripetizione
delle domande• presenza di numerose pause, frasi incomplete, sospensioni
e sottintesi
VALUTAZIONE -PRODUZIONE
1. Eloquio spontaneo: Presentazione
2. Differenze: animale domestico/selvaggio personenormopeso/sovrappeso
3. Vantaggi e svantaggi: Essere/non esserefiglio unico
4. Prova procedurale: Farsi la barba/ Preparare o il sugo
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ESEMPIO DI DEFICIT PRAGMATICO NEL TC
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Allora, ci sono diversi, ci sono… ci sono gli animali, quindi ci sono diversi tipi di animali ehm … ci sono degli animali che sono ehm … più facile che siano eh … che vengano utilizzati dentro dentro dentro casa quindi magari può essere il pesce rosso oppure può essere il gatto, oppure può essere il cane, perchè sono degli animali … questi sono, come dire, più abituati perchè sono degli animali che hanno, come dire, delle caratteristiche particolari dettate dal fatto che l’uomo ha sempre cercato … l’uomo dal pun … storicamente ha sempre cercato di averli vicino e, sia in maniera diretta sia in maniera quasi diretta, con loro, quindi magari ilcane … l’uomo magari ha bisogno del cane perchè sta in campagna quindi magari lì gli guarda le pecore o gli guarda altri animali, eh … o comunque riesce a lavorare come l’uomo gli ha insegnato e anche il gatto che magari assicura che ci sia un un gatto che sta vicino e tu hai soltanto l’importanza per lui di dargli il cibo, di volergli bene magari, magari ci sono dei gatti che si fanno accarezzare molto volentieri ehm … che per … questi gatti che garan … cioè ti garantiscono che avendo un istinto da cacciatore e quindi magari ti ti assicurano che ci siano … che non ci siano i topi perchè magari i topi devono scappare perchè c’è il gatto che potrebbe come dire che potrebbe cacciarli, e quindi magari in … a animali come lucertole o come topi non ci siano.Oh … quindi questi sono dei dei degli animali che sono più comunemente utilizzati dentro casa quindi anche ipesci rossi no? Perchè i pesci rossi cono molto molto utilizzati quindi sono mo … molto semplice il pess … ilpesce rosso, la tartaruga marina che sono piccole che come dire che o il bambino normale o l’amico delbambino normale molto spesso gli viene regalato o comunque hanno l’opportunità di vedere. E poi ci sono tantialtri ti … ci sono tanti altri animali per fortuna, ma ci sono molti animali che a cui l’uomo non ha mai avuto comedire l’opportunità di rivolgersi come dire in maniera diretta cioè quindi sarebbe normale avere un gatto dentrocasa perchè il gatto eh … storicamente diciamo da tanto tempo l’uomo ha a che fare con il gatto cioè sia inmaniera che il gatto sta in cortile oppure che il gatto sta dentro casa ultimamente viene fatto come dire inmaniera in maniera più studiata perchè c’è gli educatori cinofili oppure gli educatori dei gatti che insommainsegnano al gatto a comportarsi bene eccetera, quindi il gatto sta bene per … ci so … perchè un animale chedal punto di vista storico è sempre stato trattato in questa maniera, non tutti i gatti per … la gran parte dei gattiisempre stata trattata e … è stata trattata in questa maniera da da dal proprietario quindi i cani, i gatti e i pesci,poi ci sono anche anche altri pesci che vengono tenuti dentro casa, magari sono pesci che sono sempre statinella barriera corallina eccetera e quindi vivono la loro vita in maniera distaccata dall’uomo, cioè quindi vivono làdentro perchè la loro vita … dentro dentro quell’acquario ma non perchè hanno voglia, cioè neanche i pescirossi hanno voglia di di farsi atta … accarezzare o toccare l’uomo …..
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Disturbo del linguaggio come strumento di formazione del pensiero,
di organizzazione del discorso, di comunicazione concettualmente efficace e
di ricezione altrettanto efficace, anche o prevalentemente in rapporto al contesto
situazionale e sociale in cui la comunicazione avviene
(Prutting e Kirchner, 1983; Carlomagno, 1989)
RATING SCALES1. Pragmatic Protocol
(Prutting & Kirchner, 1983)
2. Valutazione del Linguaggio Pragmatico(Mazzucchi e coll., 1998)
3. Communication Performance Scale(Earlich & Sipes, 1985)
4. Profile of Comunicative Approprieteness(Penn, 1983)
5. Clinical Discourse Analysis(Damico, 1985)
6. Rating Scale for Communication Deficits(Earlich & Barry, 1989)
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INTERACTION CHECKLIST FOR AUGMENTATIVE COMMUNICATION
(Bolton & Dashiell, 1984)
L’INCH è un protocollo di osservazione, organizzato in 3 componenti:
Strategie: abilità usate nello scambio comunicativo
Modi: linguistico, paralinguistico, prossemico e cronemico
Contesti
PRAGMATIC PROTOCOL(PRUTTING & KIRCHNER, 1983)
32 comportamenti pragmatici, divisi in 4 categorie:
Atto espressivo = comportamenti verbali, non verbali e paralinguistici relativi a come è presentato ilmessaggio
Atto proposizionale = categorie lessico-grammaticali che chiariscono il significato linguistico della frase infunzione del contesto
Atto perlocutorio = effetti del Parlante sull’ascoltatore
Atto illocutorio = intenzioni del Parlante e comevengono veicolate attraverso precisi comportamenticomunicativi
14/11/18
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TRATTAMENTO RIABILITATIVO SU:
• Consapevolezza• Lavoro Metacognitivo
• Metafore• Inferenze• Umorismo
• Accento enfatico• Prosodia
• Passaggio da un argomento all’altro• Aspetti sociali: contatto oculare, distanza, turni conversazionali• Distinzione tra generi di discorso (narrativo, espositivo, persuasivo...)
• Role-playing: per stimolare nel paziente comportamenti comunicativi verbali o non verbali adatti alla situazione
• Conversational Coaching: il pz deve raccontare una storia ad una terza persona• Interazione conversazionale: stimolazione alla conversazione di gruppo su
argomenti di interesse 75
STRATEGIE DI COMPENSO (PENN.)
Obiettivo del trattamento: apprendimento di strategie di compenso del deficit pragmatico
Strategie di semplificazione: messaggi brevi, linguaggio diretto, turni locutori brevi
Strategie di elaborazione: elaborare il messaggio in modo da garantire la trasmissione del messaggio
Ripetizione: per mantenere attenzione dell’interlocutoreStrategie per mantenere un livello di fluenza costante: predisporre
pause o interiezioni (mi lasci pensare...)Strategie socio-linguistiche: commenti sul proprio linguaggio (“Mi
interrompa se...”), autocorrezioni, richieste di chiarificazioneStrategie non verbali (gesti, intonazione)Strategie che affidano un ruolo molto attivo all’interlocutore ( es.
fare in modo che produca domande a risposta si/no)76