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La revisione dell’insegnamento delle scienze naturali in una società complessa, multietnica e interconnessa. Elena CAMINO Gruppo di Ricerca in Didattica delle Scienze Naturali IRIS – Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità Università di Torino Ancona, 16 novembre 2009

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La revisione dell’insegnamento delle scienze naturali in una società complessa,

multietnica e interconnessa.

Elena CAMINOGruppo di Ricerca in Didattica delle Scienze Naturali

IRIS – Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla SostenibilitàUniversità di Torino

Ancona, 16 novembre 2009

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Lo sguardo riduzionista: a) Attenzione alle fonti … e ricerca di nuove fontib) Attenzione alle conseguenze … e ricerca di ‘rimedi’ per le singole conseguenze

… e tra le une e le altre?????Le trasformazioni dei sistemi naturali e delle realtà sociali!!!

La crisi ecologica mondiale

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Le ‘richieste’ di una parte dell’umanità al pianeta sono aumentate bruscamente con lo sviluppo della scienza e della tecnologia moderna

• straordinario aumento della potenza impiegata (Energia /t)• attivazione di scambi planetari di merci e di informazioni• squilibri crescenti di ricchezza, salute e potere• conflitti distruttivi• perdita di contatto con la natura

Evoluzionedel sapere scientifico

Ricomposizione dei saperi e delle saggezze

E l’educazione?

Come mai? E come ritrovare una relazione sostenibile con la Terra?

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Le scienze dei ‘sistemi naturali’ hanno messo in evidenza:I confini spaziali e funzionali del Pianeta Terra, e i limiti delle prestazioni –

dei ‘servizi’ - che la natura può fornire

Il lentissimo percorso evolutivo dell’evoluzione biologica dell’umanità, seguita da una evoluzione culturale a ritmi accelerati

Due aspetti problematici:L’eccesso di richieste (di E, M, servizi) alla natura e i conflitti che ne

derivano

La perdita di contatto (e di conoscenza) con la natura

PROBLEMATICI PERCHE’?

perché noi siamo INCLUSI nella

natura

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INCLUSI nella natura vuol dire

che… ne dipendiamo per ogni funzione vitale (aria, cibo, acqua, calore, protezione, materiale da costruzione, energia…)

ne dipendiamo per lo sviluppo della nostra identità

Siamo co-evoluti, e stiamo co-evolvendo

con il Pianeta che ci ospita

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Una Scienza ‘oggettiva’ ‘neutrale’ e ‘decontestualizzata’ ha fornito nozioni e alimentato applicazioni tecnologiche e scelte economiche e politiche ambientalmente insostenibili.

Una varietà di nuovi (e antichi… ) sguardi e chiavi interpretative, la rivalutazione del contesto, una nuova

umiltà aprono opportunità di dialogo e di riflessione alla ricerca della sostenibilità

e la scuola ha contribuito …

Saperi antichi

Strumenti concettuali

e la scuola ha un ruolo

cruciale…

Il ruolo della natura

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e la scuola ha un ruolo cruciale…

… nel promuovere un’educazione

che ci aiuti CONCRETAMENTE a vivere TUTTI bene nella nostra Terra, sviluppando competenze cognitive, emotive, relazionali adeguate alla sostenibilità

che RICONCILI conoscenza e azione, fatti e valori

… e straordinarie opportunità…

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Educazione scientifica: responsabilità e potenzialità

Da un sapere disciplinare che confina, separa, analizza, estrae dal contesto… e offre dei ‘prodotti’

nozioniapplicazioni tecnologiche

irrigiditi nelle menti, negli oggetti, nelle macchine…

… a un sapere creativo, dinamico, che si diversifica a seconda dei contesti e si connette ad altri sguardi, offrendosi come ‘processo’ in divenire che alimenta

competenzedialoghisoluzioni a problemi concreti

… e che riconosce errore e ignoranza

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Possiamo recuperare schemi concettuali che valorizzano modi di vedere e di interpretare già presenti in antiche culture e tradizioni –elaborate a contatto con la natura

Cicli nella tradizione hinduEnergia nella cultura africanaInter-essere nella tradizione buddhista

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Energia è materia, materia è energia. Shiva come Nataraja, Signore della danza, esegue la danza cosmica che esprime il ritmico movimento dell’universo. Il cerchio che si sprigiona dalla base del loto, simbolo della manifestazione, è inanellato di fiamme – simbolo delle energie cosmiche. Nella mano destra superiore Shiva tiene il tamburo, che rappresenta la vibrazione nello spazio (akasa), il primo dei cinque elementi che annuncia la creazione,e sul palmo della mano sinistra superiore esibisce una fiamma –simbolo della conflagrazione finaledel mondo presentemente creato.

I cicli della materia, i ritmi del vivere e del

morire

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I flussi di Energia …

Il pensiero africano […] considera lʹessere un processo, non uno stato. La natura delle cose viene rappresentata concettualmente come forza o energia, non come materia. 

William Fogg, Die Afrikanische

Plastik, 1958

Le forze dei diversi mondi, quello spirituale, umano, animale, vegetale e minerale, agiscono continuamente le une sulle altre. 

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I sistemi complessi, le causalità circolari..

Quando guardiamo una sedia vediamo il legno, ma non riusciamo a osservare l’albero, la foresta, il carpentiere o la nostra stessa mente.

Quando meditiamo su ciò, possiamo vedere l’intero universo in tutte le sue relazioni e intrecci di interdipendenza nella sedia.

La presenza del legno rivela la presenza dell’albero. La presenza delle foglie rivela la presenza del sole. La presenza dei fiori di melo rivela la presenza del frutto.

La sedia non è separata, esiste solo nelle relazioni di interdipendenza con ogni altra cosa nell’universo.

Thich Nhat Hahn, 1990.

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VISIONE OLISTICA

VISIONE RIDUZIONISTA

APPROCCIOFUNZIONALE

APPROCCIODESCRITTIVO

APPROCCIOSISTEMICO

APPROCCIOTEMPORALE

INCLUSIONE

ESCLUSIONE

Concetti che diventano strumenti concettuali…..Classificazioni ConfiniFlussi di energiaRelazioni e trasformazioni…

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La Ricerca-Azione come pratica di consapevolezza

Nel nostro lavoro siamo molto attente a integrare la ricerca didattica (l’aggiornamento attraverso la lettura di pubblicazioni, la partecipazioni a convegni ecc.) e l’attività educativa, caratterizzata dalla proposta di attività interattive, interdisciplinari e riflessive.

L’elemento di raccordo è la pratica della Ricerca-Azione (R-A). Questa non è solo una modalità di lavoro caratterizzata dalla raccolta di dati significativi sulle attività svolte in classe: è un atteggiamento mentale, grazie al quale l’insegnante è continuamente attento a riflettere sul proprio operato e sugli esiti del proprio operato.

La pratica della R-A si pone tra gli obiettivi principali quello di migliorare il livello di coerenza del proprio operato, verificando in itinere come si sviluppa il percorso formativo degli studenti, se e in che misura essi vengono posti in situazioni in cui possono esprimere serenamente le proprie idee, confrontarsi con gli altri, esprimere e discutere nuovi concetti, fluidificando e decostruendo quelli precedenti.

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Classificare che passione!Il processo di classificare connette cultura, psicologia, e le discontinuità percettive

del mondo concreto. La nostra propensione a classificare coinvolge le nostre innate abilità cognitive, ma anche la nostra abilità a organizzare le nostre percezioni attraverso la cultura (con l’aiuto del linguaggio) sulla base di modelli tratti dall’esperienza somatica, e dall’esperienza sociale e percettiva del mondo materiale (Ellen Roy, 2006)

Il comportamento classificatorio risulta dunque un processo dinamico e contestuale,

essenzialmente una espressione delle interazioni tra uomo e ambiente.

Un’attività con gli studenti:a) modi diversi di classificare lo stesso insieme di ‘oggetti’b) da una pluralità di modi di classificare emerge la consapevolezza

delle nostre identità plurime (Sen, Identità e violenza)

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Nella nostra vita di tutti i giorni, ci consideriamo membri di una serie di gruppi, e a tutti questi gruppi apparteniamo. La cittadinanza, la residenza, l’origine geografica, il genere, la classe, la politica, la professione, l’impiego, le abitudini alimentari, gli interessi sportivi, i gusti musicali, gli impegni sociali e via discorrendo ci rendono membri di una serie di gruppi. Ognuna di queste collettività, a cui apparteniamo simultaneamente, ci conferisce un’identità specifica.

Nessuna di esse può essere considerata la nostra unica identità, o la nostra unica categoria di appartenenza.

L'idea che le persone possano essere classificate unicamente sulla base della religione o della cultura è un'importante fonte di conflittopotenziale nel mondo contemporaneo. La credenza implicita nel poterepredominante di una classificazione unica può incendiare il mondointero. […] (Amartya Sen)

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Confine…un concetto trans-disciplinare

Molto spesso i confini vengono considerati luoghi di separazione tra due entità, e sono visti in maniera statica. Al contrario, studiare i confini è fondamentale per comprendere le relazioni esistenti tra i sistemi.

Gli animali utilizzano i polmoni come luogo di scambio, le piante si servono delle radici per assorbire ioni. Anche la risalita di lava dal mantello avviene lungo strutture particolari, le dorsali medio oceaniche…

I confini come opportunità di dialogo e di incontro…

.

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Mettere in discussione i libri di testo…

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Esercitarsi a ‘fluidificare’ i concetti

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Le cose entrano ed escono

ATTRAVERSO LE PARETI!

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I confini del sé…

Si possono proporre attività in cui si vanno scoprendo i successivi confini tra sé e ‘fuori di sé’Tra il dentro e il fuori del corpo…Il confine della pelle e il confine percettivoIl riconoscimento dell’altro come elemento essenziale per la conoscenza di séIl sé ecologico

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Mettere ordine… ma non troppo!

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Il ‘sé ecologicoIl sé transpersonale viene descritto da Joanna Macy (1991) come

‘flessibile’, nel senso che i suoi confini possono allargarsi, grazie alle emozioni e al pensiero creativo, fino a includere elementi del mondo che prima erano percepiti come ‘esterni’. Lo scopo di tale espansione non è quello di perdere la propria individualità, ma piuttosto quello di espandere il livello di consapevolezza ecologica.

Il contesto entro il quale si definisce la salute dell’uomo di oggi ha raggiunto una dimensione planetaria: ecologia e psicologia hannodunque bisogno l’una dell’altra.

“Il pensare ecologico [...] richiede una sorta di visione attraverso i confini. La superficie della pelle è ecologicamente come la superficie di un lago o il suolo di una foresta, non un guscio bensìla sede di una delicata inter-penetrazione. Questo modo di pensare rivela il sé valorizzato e ampliato [come] parte del paesaggio e dell’ecosistema.” (Paul Shepard)

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EMBODIED COGNITION: la mente è un sistema biologico radicato nell’esperienza corporea, e interconnessa con le azioni corporee e le interazioni con altri individui (e viventi…)

Agire e interagire nel mondo, rappresentarlo, percepirlo, comprenderlo… sono diversi livelli dello stesso legame relazionale che esiste tra gli organismi e gli ambienti locali in cui operano, pensano e vivono.

Garbarini & Adenzato, 2004

Ciascuno di noi è‘situato’... anelli di azione attraversano e collegano l’organismo e il suo ambiente; mente, corpo e ambiente agiscono come partners alla pari; le strutture esterne sono essenziali per consentire il successo adattativoClark A. 1997.

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Ricordi di infanzia

Scrivete su un foglietto un ricordo d’infanzia che ricordate con particolare intensità

Spiegate i motivi per cui il ricordo è così vivo.

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Ricordi di infanziaUno dei ricordi più vividi che ho e che sono legati alla natura sono le giornate estive

trascorse in Val Grana, di pace prima dell’inizio della scuola. Passavo pomeriggi interi nei prati. Mi divertivo moltissimo ad osservare le mucche al pascolo. Me le ricordo tanto bene perché in quei momenti ero del tutto libero e mi sentivo in pace con tutto, piante ed animali ed anche oggetti inanimati.

Sono nata e vissuta in campagna fino a due anni fa. Su una collina poco sopra la parte più a sud del lago di Como. Per tale motivo una moltitudine di ricordi è sempre viva e ritorna nella mia mente ogni volta che ci rivado. Un particolare importante è fornito dal bosco che circonda la mia casa con un ruscello nel quale ero solita giocare con le mie amiche e cadere ritornando a casa con i vestiti inzuppati. Ricordo perfettamente i profumi, i colori, la fioritura delle primule.

A 4 anni ricordo un’oca che mi inseguiva nel cortile e che mi ha beccato. A 7 anni dovevo disegnare una foglia gialla d’autunno, non ne avevo a disposizione per ispirarmi, non c’erano alberi dove abitavo.

Quando frequentavo il primo ciclo di scuola media sono andato assieme alla classe a piantare un albero vicino alla scuola. Oggi in quel posto è stato costruito un edificio scolastico e non ci sono alberi, non c’è più la campagna.

Età 8-10 anni, le albe sul lago in mezzo ai canneti (andavo a pesca) ad osservare il risveglio degli animali, l’arrivo della luce.

L’acqua ferma di un lago, il forte odore della canapa che “marcisce”, i bufali al pascolo che apparivano enormi.

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Siamo interconnessi…

I fili che ci collegano agli altri:

pensando ad una giornata qualunque, elenca organismi, processi, prodotti della vita con cui direttamente o

indirettamente entri in contatto attraverso le tue azioni, a partire da quando ti svegli al mattino

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Poi segna nel planisfero lo spazio entro il quale agisci

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La storia delle cose…

Un’attività che si può svolgere con bambini e ragazzi:

a) La storia di un oggettob) La storia delle trasformazioni di un oggettoc) La storia delle cause delle trasformazioni…

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AttivitAttivitàà: La storia di un oggetto : La storia di un oggetto (1)(1)

Racconta la storia di …

Individualmente …

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AttivitAttivitàà:: La storia di un oggettoLa storia di un oggetto(2)(2)

1. Identificate nelle storie se è stato espresso il passaggio dal passato al futuro e se in questo si può identificare conservazione e/o trasformazione

2. Identificate le cause della conservazione e delle trasformazioni

3. Identificate i confini entro cui si sviluppa la storia

A coppie …

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AttivitAttivitàà:: La storia di un oggettoLa storia di un oggetto(3)(3)

• Quanto dura la storia?• Si conserva o si perde l’identità del soggetto nel racconto?

Come mai? Una cosa si trasforma da sola o viene trasformata?• Ci sono spostamenti nello spazio? A che scala? Si può parlare

di locale/globale?• Quali sono le cause degli spostamenti e/o delle

trasformazioni?

Tutti insieme, confrontiamo le storie e le riflessioni fatte a coppie per riconoscere eventuali caratteristiche comuni …

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Spesso gli acquirenti sono preoccupati solo di soddisfare le proprie richieste spendendo il meno possibile. Ma con questo modo di comportarsi negli affari eludono i propri doveri. Quali sono i doveri di cui dobbiamo tenere conto per quanto riguarda gli articoli di uso quotidiano, se vogliamo assumerci le responsabilità che ci derivano dalla transazione?Bisognerebbe sapere da dove provengono gli articoli.

• Chi li fabbrica? Quali sono le condizioni di vita e di lavoro di chi li produce? Quale percentuale del prezzo finale costituisce il loro salario?•Quali viventi sono stati coinvolti nel processo produttivo, e in che modo?•Che relazioni ci sono con le altre nazioni e società?

Ogni articolo messo in vendita ha ‘attaccato’ a sénon solo il prezzo, ma anche dei valori morali e

spirituali (Kumarappa, 1950)

Alla scoperta delle interdipendenze

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Gli ‘schiavi energetici’• Anche se la schiavitù è stata da tempo abilita ufficialmente, qualcosa di non

troppo diverso si riscontra ancora oggi in varie parti del mondo.

• Un uomo in buona salute può generare una potenza di circa 800 watt (W) per un tempo breve, per esempio salendo di corsa una rampa di scale, ma in una attività continuativa che duri molte ore non riesce a sviluppare una potenza superiore a circa 50 W. Per tutte le attività che non svolgiamo direttamente con la nostra attività muscolare c’è ‘quacosa / qualcuno’ che lavora per noi: sono gli ‘schiavi energetici’ – macchine e apparecchiature alimentate da energia extra-corporea. Supponendo che ogli ‘schiavo energetico’ abbia una potenza simile alla nostra, possiamo stimare che le 12 ore lavorative di uno schiavo corrispondono a una quantità di energia di 600 wattore (Wh).

• Ogni cittadino americano, per l’energia che consuma, è come se avesse a disposizione 24 ore su 24 un centinaio di “schiavi energetici”. Per un cittadino italiano, che in media usa un terzo dell’energia usata da un americano, il numero degli “schiavi energetici” perennemente a disposizione è di circa 30.

• Ma altri popoli – e molte persone all’interno di ogni nazione – ne hanno molti meno…

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Qualche spunto di riflessione…

Gli ‘schiavi energetici’ hanno liberato molte persone (soprattutto donne) da lavori casalinghi pesanti: quali?

Avere più ‘schiavi’ permette di avere più tempo libero… come lo usiamo?

Gli ‘schiavi energetici’ hanno bisogno di cibo…. e respirano. Che cosa vuol dire in termini di impatto ambientale?

C’è un numero massimo di ‘schiavi’ energetici per ciascuno? E per tutta l’umanità?

Ci sono persone che dispongono di pochi ‘schiavi’ energetici, altre di tantissimi. Come mai? Per quali attività li usano?

E’ giusto che ciascuno abbia quanti più schiavi si può permettersi? Perché sì, perché no?

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UNITARIETA’Facciamo attenzione alle trasformazioni…

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Il viaggio di una molecola nello spazio e nel tempo…

Mentre ero immersa in questi pensieri poco piacevoli non mi accorsi di essere arrivata al mare Adriatico e che dal mare venivo lentamente sollevata in cielo sotto forma di vapore acqueo. Quando capii di stare dentro una nuvola pregai che i venti la spingessero sull’arco alpino e invece mi accorsi che ri saliva il corso del Po. Attraversò tutta la fascia pianeggiante tra l’Emilia e la Lombardia, entrò in Piemonte e raggiunse ie colli ne del Monferrato. Mentre sorvolava un filare di viti, la nuvola si sciolse in pioggia e io caddi su una fogliolina appena nata di barbera che mi succhiò avidamente. Di li un raggio di sole mi uni con cinque molecole d’acqua e con sei molecole di anidride carbonica in un elegante anello di glucosio. Con questa nuova natura scesi lungo il tronco con la linfa e poi lo risalii per entrare in un piccolo acino d’uva verde che il sole a poco a poco ingrandì, colorò e addolcì. Quando fu maturo, il grappolo di cui faceva parte venne tagliato, venne pigiato e rilasciò un succo di colore rosso. (Pallante, 2003)

Ma allora io sono te… e tu me?

UNITARIETA’Facciamo attenzione alle trasformazioni…

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VARIETA’ Noi siamo zoo e giardino

Un milione di miliardi dei esseri viventi, ben più del numero di cellule che costituiscono il

nostro corpo,

ci abitano …Ciascuno di noi ospita una gran varietà di specie (più di

50.000): un vero zoo!

Alcuni passeggiano autonomi sulla nostra pelle, altri sono più ‘integrati’ all’interno dell’intestino e delle

mucose.

Nel 99,99% dei casi la coabitazione è tranquilla…