La Repubblica, il fascismo: quanta continuità? - iasric.it · il colpo di coda...
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Con il patrocinio:SISSCo - Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea
IASRIC - Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea
Comitato scientifico: Fulvio Cammarano,
Marco De Nicolò, Enzo Fimiani
Organizzazione: Fondazione Brigata Maiella
In partnership con: Fondazione Pescarabruzzo
R.S. V. [email protected] - [email protected]
Pescara, 16-17 Dicembre 2016Fondazione Pescarabruzzo
Corso Umberto I, 83 (IV Piano)
Convegno Nazionale di Studi
La Repubblica, il fascismo:quanta continuità?Numeri, questioni, biografie
della transizione italiana dopo il 1945
La storia dell’Italia contemporanea conosce un cruciale punto di svolta proprio alle origini della Repubblica attuale. Dal 1943 al 1948 si determina un intreccio controverso tra più dimensioni: l’impatto devastante e
diretto della seconda guerra mondiale sul suolo della penisola, con la crisi e il colpo di coda dell’ultraventennale regime fascista, lo sfilacciamento delle griglie statuali, l’innescarsi di fenomeni resistenziali e di una guerra civile tra italiani; poi l’avvio del primo esperimento democratico nella vicenda unitaria nazionale, con la scelta repubblicana e la cornice costituzionale; infine la faticosa costruzione e la vita concreta dei meccanismi di uno Stato ‘nuovo’.
L’Italia dunque, come e più di altre realtà europee degli ultimi due secoli, attraversa allora una delicata fase di passaggio. Da qui discende la prima categoria, più generale, entro la quale il convegno intende muoversi: la transizione da assetti politico-istituzionali di tipo dittatoriale a forme statuali democratiche.
Ve ne sono però altre due di ordine più specifico e stringente. L’una ci rimanda a ormai antiche suggestioni interpretative, in parte pioneristiche, riguardo al tema della cosiddetta continuità dello Stato, che per qualche tempo, alcuni decenni fa, è apparso all’ordine del giorno della storiografia italiana (per impulso di Claudio Pavone, ma anche di Franco De Felice, Nicola Gallerano e pochi altri), ma senza poi trovare, a sua volta, la ‘continuità’ e gli inquadramenti metodologici indispensabili a approfondire davvero alcuni dei nodi più rilevanti in mezzo ai quali è nata e si è articolata la vicenda storica della Repubblica italiana. Negli ultimi due o tre lustri nuove generazioni di studiosi – specie di storia delle istituzioni e sotto la spinta, tra gli altri, di Guido Melis – hanno cercato di muoversi lungo quella strada appena tracciata, aprendo una rinnovata stagione di ricerche sul campo, basata sull’uso diretto di fonti, metodi e incroci in parte inediti, sulla quale il convegno intende fare il punto.
Proprio questi studi ci agganciano alla terza categoria che qui si vuole proporre, vale a dire un approccio non solo critico ma anche e soprattutto quantitativo al problema storico della transizione/continuità italiana dal fascismo alla Repubblica. Verranno presentati e dibattuti, infatti, in un confronto tra più giovani studiosi e storici di spessore non solo nazionale, risultati, numeri, percorsi biografici derivanti da ricerche sul campo, volte a determinare, con la minor approssimazione oggi possibile, il tasso di continuità – fisiologico o ‘patologico’ – nel passaggio dagli assetti del regime fascista a quelli repubblicani di uomini, responsabili e personale operanti dentro i principali apparati dello Stato ma anche in soggetti di rilevanza pubblica, senza trascurare quei percorsi ‘tecnici’ che, funzionali al fascismo, trovarono continuità nella Repubblica.
Il tutto, al fine di rilanciare future conoscenze, nonché un auspicabile dibattito pubblico sul piano civile. La domanda storiografica fondamentale proposta dal convegno – qual è stata in concreto la quota di ‘presenza’ di uomini, idee, strutture, organizzazioni del fascismo negli apparati dello Stato e dintorni durante la decisiva, prima fase della Repubblica? – è nata infatti dalla constatazione che non si sia lavorato abbastanza su una questione che assume viceversa una valenza fondamentale, in relazione non solo all’intera vicenda repubblicana ma anche a molti degli attuali limiti e nodi della democrazia italiana.
Saluti Nicola Mattoscio Università di Chieti-Pescara Presidente Fondazione Brigata Maiella
Stefano Trinchese Dipartimento di Lettere Arti e Scienze Sociali Università di Chieti-Pescara
Carlo Fonzi Presidente IASRIC - Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea - L’Aquila
Presiede Fulvio Cammarano Università di Bologna - Presidente SISSCo
Introduzione Enzo Fimiani Area Biblioteche Università di Chieti-Pescara Direttore scientifico IASRIC
I prefetti Marco De Nicolò Università di Cassino - SISSCo
Le magistrature Guido Neppi Modona Università di Torino
Le polizie Paola Carucci Archivio storico Presidenza della Repubblica
Le forze armate Leonardo Goni Università di Bologna
I diplomatici Luca Riccardi Università di Cassino
VENERDÌ 16 DICEMBRE 2016ORE 16.00-20.00
SABATO 17 DICEMBRE 2016ORE 9.00-13.00Presiede Piero Di Girolamo
Università di TeramoGli archivi Manuela Cacioli
Archivio storico Presidenza della RepubblicaI sindacati Alessio Gagliardi
Università di BolognaI giornali Alessandra De Nicola
Fondazione Brigata MaiellaLe banche Nicola Mattoscio
Università di Chieti-Pescara Presidente Fondazione Brigata Maiella
Conclusioni Fulvio Cammarano Università di Bologna - Presidente SISSCo
LA REPUBBLICA, IL FASCISMO: QUANTA CONTINUITÀ?
PESCARA, 16 E 17 DICEMBRE 2016
La S.V. è invitata a partecipare