La relazione del progetto per la ristrutturazione della ex barriera daziaria di #viaSantAlessandro

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Area Politiche del Territorio Direzione LL.PP. Edifici e Monumenti Servizio Manutenzioni Edifici Comunali TAVOLA PROGETTO ESECUTIVO RESTAURO, ADEGUAMENTO E MESSA IN SICUREZZA DEGLI IMMOBILI COMUNALI ANNO 2015 Nuovo Albergo Popolare, Palazzo Uffici, Via S. Alessandro TITOLO TAVOLA GRUPPO DI LAVORO IL PROGETTISTA IL RUP Arch. Dario Mazza Geom. Biagio Trausi Geom. Silvana Rota Arch. Rossana Betelli Geom. Eliana Bolla Data: novembre 2015 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA LOTTO “B”: RESTAURO EX BARRIERA DAZIARIA VIA S. ALESSANDRO B 0

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La ex barriera daziaria di via #SantAlessandro verrà rimessa a nuovo nel 2016: la #Giunta del #ComunediBergamo ha approvato ieri il progetto esecutivo per la ristrutturazione dell’obelisco e dei pilastri di pietra posti all’ingresso del viadotto di #SanGiacomo. Un intervento molto atteso, soprattutto quello sull’obelisco, attualmente imbragato con tubi e giunti di ferro e circondato da un ponteggio: tempo fa un automezzo ne aveva compromesso la stabilità urtandolo durante una manovra e si era reso necessario un intervento urgente di messa in sicurezza. Tra qualche mese tutta la storica ex barriera daziaria potrà tornare all’originario splendore. #Lavoripubblici #ComunediBergamo #Bergamocambia

Transcript of La relazione del progetto per la ristrutturazione della ex barriera daziaria di #viaSantAlessandro

Area Politiche del Territorio Direzione LL.PP. Edifici e Monumenti Servizio Manutenzioni Edifici Comunali

TAVOLA

PROGETTO ESECUTIVO

RESTAURO, ADEGUAMENTO E MESSA IN SICUREZZA

DEGLI IMMOBILI COMUNALI ANNO 2015 Nuovo Albergo Popolare, Palazzo Uffici, Via S. Alessandro

TITOLO TAVOLA

GRUPPO DI LAVORO IL PROGETTISTA IL RUP Arch. Dario Mazza Geom. Biagio Trausi Geom. Silvana Rota Arch. Rossana Betelli Geom. Eliana Bolla

Data: novembre 2015

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

LOTTO “B”:

RESTAURO EX BARRIERA DAZIARIA VIA S. ALESSANDRO

B 0

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PROGETTO DI INTERVENTO

RESTAURO EX BARRIERA DAZIARIA

VIA SANT’ALESSANDRO

Fase 01 Fase diagnostica

Introduzione

Contesto urbano architettonico

Cenni sui caratteri storici e tipologici dell’immobile

Analisi dei materiali

Fase 02 Progetto di intervento

Analisi del degrado

Indicazione degli interventi

Descrizione delle metodologie d’intervento

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Fase 01

INTRODUZIONE

Il progetto che si presenta per le necessarie approvazioni, si pone come obiettivo il restauro

conservativo della “Ex Barriera Daziaria di via Sant’Alessandro” e scaturisce

essenzialmente dall’esigenza di mettere in sicurezza il manufatto in quanto gli elementi

lapidei manifestano numerose patologie di degrado.

A seguito di un incidente stradale, un

automezzo ha urtato uno dei pilastri più

esterno verso via Tre Armi,

compromettendo la stabilità

dell’obelisco che lo sormonta e

conseguentemente si è dovuto eseguire

un intervento urgente di messa in

sicurezza mediante la creazione di una

imbragatura con tubi e giunti in ferro e

cunei in legno.

L’intervento proposto per l’intero manufatto è articolato nelle tre fasi principali della

pulitura, preconsolidamento/ consolidamento e protezione, in base al principio del minimo

intervento, previa un’attenta analisi dello stato di degrado dei materiali, metre per quanto

riguarda l’obelisco si prevede anche una fase di smontaggio e rimontaggio.

CONTESTO URBANO ARCHITETTONICO

Il progetto analizza e definisce i principali caratteri dell’intervento proteso a migliorare la

fruizione visiva del contesto urbano in cui è inserito il “Ex Barriera Daziaria di via

Sant’Alessandro”, al contempo l’intervento vuole rimuovere i fattori di criticità e di pericolo,

per garantire l’incolumità dei pedoni e automezzi che transitano adiacenti al manufatto.

La posizione fisica occupata dagli elementi da restaurare richiede che il progetto degli

garantisca, nel pieno rispetto della preesistenza, la più agevole e sicura fruizione visiva e

cromatica dei paramenti oltre che la messa in sicurezza degli elementi.

La “Ex Barriera Daziaria di via Sant’Alessandro” è

ubicata su via Sant’Alessandro in prossimità

dell’incrocio con via Tre Armi e vicolo San Carlo, in

corrispondenza del viadotto che conduce alla Porta San

Giacomo.

Il manufatto catastalmente ricade nel comune di Bergamo, Sez. Cens. Bergamo, Foglio n.4,

Particella (area demaniale), è indicato nel PGT Zona C2 ad alto valore paesaggistico (NTA

Artt. 11) con vincolo ambientale (NTA Artt. 16.3).

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CENNI SUI CARATTERI STORICI E TIPOLOGICI DEL MANUFATTO

La “Ex Barriera Daziaria di via Sant’Alessandro” risalente al XVIII Secolo, è costituita da

quattro pilastri in conci di pietra squadrata sormontati da sfere e da due bracci curvilinei in

muratura intonacata terminanti entrambi con pilastri sempre in pietra sormontati da piccoli

obelischi.

Estratto da Luigi Pelandi:

“ Attraverso le vie Bergamo scomparsa – III il borgo di San Leonardo”

ANALISI DEI MATERIALI COSTITUENTI LA “EX BARRIERA DAZIARIA

VIA SANT’ALESSANDRO”

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I materiali impiegati per la costruzione del manufatto sono quelli consueti che troviamo

nell’architettura Lombarda della stessa epoca.

I pilastri sono costituiti da conci di

arenaria posti sfalsati a vista, squadrati

con spigoli smussati di colore giallo-ocra,

sormontati da sfere in sempre in pietra

arenaria colore grigio-azzurrognoli.

Le due estremità della barriera sono

costituiti da due bracci curvilinei di

muratura intonacata, sormontata da una

copertina in arenaria e terminante su

entrambi i lati con pilastri sormontati da

piccoli obelischi sempre in pietra

arenaria.

Sia la base delle murature che quella dei pilastri, sempre realizzate con elementi lapidei in

arenaria, risultano più larghe rispetto alla parte soprastante e quindi sporgono dal filo del

paramento murario.

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Fase 02

CODICE SCHEDA 01 OBELISCO ARENARIA

PATOLOGIA DEL DEGRADO a – Erosione a – Disgregazione a – Esfoliazione a – Scagliatura a – Distacco a – Fratturazione e fessurazione b – Mancanza c – Patina biologica c – Presenza di vegetazione e – Croste nere f – Efflorescenze saline g – Ossidazione elementi metallici i – superfetazioni

INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI

Smontaggio mediante idonea imbragatura e sollevatore telescopico PCN - Preconsolidamento: PCN1 – Preconsolidamento delle superfici PU - Pulitura: PU1 – Rimozione di superfetazioni; PU2 – Trattamento biocida; PU3 – Pulitura preliminare; PU4 – Eliminazione sigillature; PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici; PU6 – Pulizia con impacchi; PU7 – Microsabbiatura di precisione (JOS); CN – Consolidamento: CN0 - Recupero, catalogazione e stoccaggio di elementi in fase di distacco;

CN1 – Incollaggio, imperniatura e ricomposizione delle parti fratturate o frammentate; CN2 – Stilatura dei giunti e stuccatura fori; CN3 – Consolidamento delle superfici erose e disgregate; CN4 – Smontaggio e rimontaggio; PR – Protezione: PR1 – Allontanamento delle acque meteoriche; PR2 – Protezione superficiale;

PR3 – Applicazione di antiruggine

PR4 – Verniciatura

Ricollocazione inserendo perni in acciaio per scaricare il peso direttamente alla base

A Obelisco in pietra arenaria di colore grigio azzurrognolo sorretto da

quattro sfere alla base dello stesso materiale.

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CODICE SCHEDA 02 PILASTRO ARENARIA

Erosione

Disgregazione

Esfoliazione

Scagliatura

Distacco

Fratturazione e fessurazione

B

Pilastri in conci di arenaria squadrati con finitura a vista rigata, di colore giallo ocra o grigio azzurrognoli posati sfalsati in orizzontale

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Mancanza

Patina biologica

Presenza di vegetazione

Croste nere

Efflorescenze saline

Ossidazione elementi metallici

Superfetazioni

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INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI

PCN - Preconsolidamento: PCN1 – Preconsolidamento delle superfici PU - Pulitura: PU1 – Rimozione di superfetazioni; PU2 – Trattamento biocida; PU3 – Pulitura preliminare; PU4 – Eliminazione sigillature; PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici; PU6 – Pulizia con impacchi; PU7 – Microsabbiatura di precisione (JOS); CN – Consolidamento: CN0 - Recupero, catalogazione e stoccaggio di elementi in fase di distacco;

CN1 – Incollaggio, imperniatura e ricomposizione delle parti fratturate o frammentate; CN2 – Stilatura dei giunti e stuccatura fori; CN3 – Consolidamento delle superfici erose e disgregate; CN5 – Cuci e scuci; CN6 – Scossalina/gocciolatoio lungo il bordo; PR – Protezione: PR1 – Allontanamento delle acque meteoriche; PR2 – Protezione superficiale;

PR3 – Applicazione di antiruggine

PR4 – Verniciatura

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CODICE SCHEDA 003 COPERTINA IN PIETRA

PATOLOGIA DEL DEGRADO Erosione Disgregazione Esfoliazione Scagliatura Distacco Fratturazione e fessurazione Mancanza Patina biologica Croste nere Efflorescenze saline

INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI PU - Pulitura: PU2 – Trattamento biocida; PU3 – Pulitura preliminare; PU4 – Eliminazione sigillature; PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici; PU6 – Pulizia con impacchi; CN – Consolidamento: CN0 - Recupero, catalogazione e stoccaggio di elementi in fase di distacco; CN1 – Incollaggio, imperniatura e ricomposizione delle parti fratturate o frammentate; CN2 – Stilatura dei giunti e stuccatura fori; CN3 – Consolidamento delle superfici erose e disgregate; CN4 – Smontaggio e rimontaggio;

PR – Protezione: PR2 – Protezione superficiale;

Eventuale sostituzione di elementi o parti di essi notevolmente frammentate

C

Copertina in pietra di Sarnico spessore cm. 8/10 con finitura piano e coste bocciardato posta sopra le due estremità in muratura intonacata della ex barriera daziaria.

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CODICE SCHEDA 4 MURATURA INTONACATA

PATOLOGIA DEL DEGRADO Alterazione cromatica Colatura Disgregazione Distacco Mancanza Patina biologica Croste nere Efflorescenze saline

INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI

AS - Asportazioni AS5 - Rimozione intonaco in cls AS6 - Accurato lavaggio del supporto AG - Aggiunte, Integrazioni AG3 - Chiusura interstizi e mancanze e successivo strato di rinzaffo a base di calce AG4 – Intonaco a base di calce con finitura frattazzata

D Muratura mista intonacata

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Per l’esatta indicazione degli interventi si rimanda alle tavole grafiche allegate

Pulitura:

La pulitura dovrà essere eseguita con cura in modo da non compromettere parti di

pietra già precarie.

La scelta del metodo di pulitura da impiegare sarà basata sulla natura delle sostanze

da asportare, sul tipo di superficie da pulire nonché sulla estensione di tali superfici.

Verranno eseguite prove in modo da stabilire il metodo di applicazione, i tempi di

contatto e il solvente da utilizzare.

E’ necessario eseguire interventi di preconsolidamento della parti più degradate e

quindi più a rischio: lo sfaldamento lamellare della pietra non consente infatti di agire

uniformemente sulla superficie.

Incollaggio e stuccature:

Lo scopo principale delle stuccature è quello di colmare le discontinuità presenti sulla

superficie, in modo che questa sia meno attaccabile da acqua, dagli agenti atmosferici

e dal particellato.

L’incollaggio ed il consolidamento dei frammenti e della pietra sollevata

permetteranno di rendere la superficie omogenea ed evitare la perdita degli elementi.

L’incollaggio di parti totalmente distaccati, previsto in progetto, verrà effettuare

mediante l’impiego di adesivi strutturali e di perni.

Per quanto concerne gli adesivi, questi devono rispondere a particolari caratteristiche

che sono la buona adesività, il basso ritiro, l’elasticità e la rigidità adatte al caso

specifico.

Il materiale scelto dovrà comunque avere caratteristiche meccaniche il più possibile

simili a quelle del materiale da incollare.

I perni invece dovranno avere un coefficiente di dilatazione termica simile a quello del

materiale da ricongiungere, e stabili nel tempo (ad esempio perni in acciaio

inossidabile).

Nei casi di giunzioni di parti non sottoposte a particolari sollecitazioni meccaniche si

impiegheranno perni di resina epossidica, rinforzati con fibre di vetro.

Le stuccature delle lacune lasciate dai perni, delle fratture, delle fessure, delle lacune

delle stuccature non idonee, verranno eseguite utilizzando impasti a base di calce

idraulica ed inerti selezionati in modo da essere simili come porosità, assorbimento,

resistenza meccanica e dilatazione termica all’arenaria.

Elementi non idonei, quali stuccature cementizie, verranno cautamente rimosse e

sostituite con stuccature in modo da riprendere le cromie e composizioni delle malte

esistenti.

Consolidamento / Preconsolidamento:

Importantissima questa fase perché determinerà il buon esito dell’intervento, la

durata nel tempo, permetterà di ricompattare la superficie sfaldata consentirà la

protezione della superficie sana e la conseguente resistenza ai futuri processi di

alterazione.

Il prodotto dovrà comunque rispondere a dei requisiti fondamentali: non provocare la

formazione di sottoprodotti dannosi, venire uniformemente assorbito dalla pietra,

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presentare un coefficiente di dilatazione termica non molto dissimile da quello della

pietra, non creare barriera al vapor acqueo, infine non alterare l’aspetto della pietra.

Fondamentale sarà anche la scelta del metodo di applicazione: evitando, quando

possibile l’applicazione a spruzzo, che difficilmente permette di ottenere

l’impregnazione del materiale lapideo in profondità, sono da preferire i sistemi ad

impacco od a percolazione proseguita sino a rifiuto.

Dopo il consolidamento totale della superficie, si dovrà applicare un protettivo con lo

scopo di rallentare i processi di degrado.

Il protettivo dovrà avere una buona stabilità chimica alle radiazioni UV, una bassa

permeabilità all’acqua ed una contestuale buona permeabilità al vapor acqueo,

inoltre dovrà essere stabile in modo da non alterare cromaticamente il manufatto.

DESCRIZIONE DELLE METOLOGIE D’INTERVENTO

Obelisco danneggiato:

L’intervento proposto prevede lo smontaggio mediante la realizzazione di idonea

imbragatura e rimozione dell’obelisco dal suo supporto tramite sollevatore telescopico

o altro mezzo di sollevamento.

Una volta ristabilita l’integrità del manufatto e delle sfere che lo sostengono previa

valutazione delle condizioni conservative delle stesse, secondo le lavorazioni descritte

di seguito, si procederà al rincoraggio e ricollocazione dell’obelisco sul supporto,

inserendo perni in acciaio o fibra di carbonio, così che il peso dell’elemento scarichi

direttamente alla base, lasciando alle sfere una funzione solo decorativa. PCN - Preconsolidamento

PCN1 – Preconsolidamento delle superfici

Preconsolidamento della superficie, eseguito su parti della struttura il cui stato di degrado è

tale da impedire l'esecuzioni di normali procedure di pulitura, senza che queste rischino di

provocare il distacco di parti della struttura stessa. Per tali lavorazioni dovrà essere

utilizzata una soluzione in white -spirit di silicato di etile "tipo Rhoximat HD RC 70", tale

prodotto dovrà essere applicato alle sole porzioni degradate cercando di realizzare

l'impregnazione minima sufficiente a garantire le successive fasi di pulitura, il tutto da

realizzarsi secondo le seguenti modalità e fasi:

a) verifica della consistenza del supporto, al fine di valutare la modalità operativa più idonea

(impacco, pennello, spruzzo)

b) verifica delle condizioni climatiche, temperatura compresa tra i 10 e i 30 °C

c) esecuzione di prove preliminari al fine di valutare che il prodotto garantisca una buona

azione fissativa delle parti decoese o in fase di distacco e che non abbia azione fissativa nei

confronti dello sporco depositato

d) applicazione del prodotto preconsolidante, limitato alle sole zone interessate, avendo cura

di non trattare porzioni di superficie non interessate dall'intervento, da eseguirsi con le

seguenti modalità:

- (applicazione a pennello) procedere dall'alto verso il basso per aree omogenee, avendo

cura di distribuire uniformemente il prodotto e di non lasciarlo asciugare fra una ripresa e

l'altra, le eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte

penetrare con l'uso del solo solvente di diluizione;

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PU - Pulitura:

PU1 – Rimozione di tutte le superfetazioni

Rimozione meccanica di tutte le superfetazioni, delle sigillature e ricostruzioni improprie e

antiestetiche realizzate, in modo posticcio, nel corso degli anni e di tutti gli elementi impropri

(compresi gli impianti non più funzionanti) non facenti parte del manufatto architettonico.

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni. PU2 – Trattamento biocida;

Applicazione con spruzzatore a bassa pressione di biocida ad ampio spettro tipo "Biotin N"

(CTS) o equivalente, fino ad impregnazione della superficie trattata, per la completa

eliminazione degli agenti infestanti; sarà necessario verificarne l'efficacia dopo un periodo di

almeno 15 gg. e comunque prima dei successivi interventi di consolidamento e protezione;

compresa protezione delle superfici limitrofe.

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni. PU3 – Pulitura preliminare;

Da eseguirsi non prima di aver verificato, nell'arco di una settimana, l'effettiva azione del

trattamento biocidi, consistente nelle seguenti lavorazioni:

a) Lavaggio con idropulitrice a bassa pressione con getto ampio (non localizzato) con acqua

calda e fredda, da eseguirsi con l'ausilio di spazzole per la rimozione di materiali di sporcizia

superficiali a preparazione dei successivi interventi.

b) Accurata spazzolatura del paramento con spazzole di saggina a setole morbide e

pennellesse per la rimozione dei depositi polverulenti incoerenti ed aspirazione con piccoli

aspiratori meccanici dei residui rimossi; rimozione di depositi maggiormente coesi al

supporto con piccoli attrezzi quali bisturi e microscalpelli; inclusi gli oneri relativi alla

protezione delle superfici circostanti, completa rimozione e smaltimento dei residui della

lavorazione;

c) Rimozione completa di tutti gli escrementi dei piccioni e di tutte le superfetazioni presenti;

d) Estirpazione delle piante e della vegetazione presente che verrà realizzata con la completa

estirpazione degli impianti radicali e puntuale rimozione degli apparati radicali con piccoli

attrezzi omettendo di operare a strappo; L'intervento comprende, la finale rimozione

meccanica dei residui di vegetazione ed iniezione di sostanze biocidi;

e) risciacquo finale con acqua deionizzata a mezzo di spruzzini e spugne, predisponendo la

raccolta delle acque di lavorazione subito a valle della porzione di paramento interessata

dall'intervento di bonifica

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni. PU4 – Eliminazione sigillature;

Rimozione meccanica di porzioni dei giunti di malta delle sigillature in distacco e ritenuti

irrecuperabili o che hanno perso la loro funzione coesiva con piccoli attrezzi quali bisturi,

microscalpelli o vibroincisori a basso spreeding di vibrazioni; inclusi gli oneri relativi alla

protezione e consolidamento dei bordi e delle superfici circostanti; compresa la completa

rimozione e smaltimento dei residui di lavorazione.

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni. PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici;

Pulitura di materiali lapidei mediante lavaggio detergente ed emolliente con impiego di

acqua deionizzata, erogata a bassissima pressione da appositi ugelli atomizzatori e

spazzolatura con spazzole morbide.

Tale operazione permette la rimozione dei composti solubili presenti nel supporto operando

un'azione di pulitura non abrasiva ma profonda; l'acqua di lavorazione andrà raccolta subito

a valle della porzione trattata per evitare il diffondersi di residui di sporco; i tempi di

lavorazione saranno il più possibile ridotti al fine di non imbibire eccessivamente la struttura

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e portare in superficie ulteriori concentrazioni saline; compresi gli oneri connessi ai sistemi

di raccolta e deflusso delle acque di lavorazione ed alla successiva rimozione meccanica dei

depositi solubilizzati mediante pennellesse, spazzole, bisturi, il tutto da eseguirsi secondo le

seguenti fasi:

1) verifica della consistenza del supporto, che non vi siano parti decoese o in fase di avanzato

distacco

2) verifica delle condizioni climatiche, temperatura non inferiore ai 10 °C e di forte vento

3) stuccatura provvisoria di eventuali lacune o soluzioni di continuità del rivestimento

lapideo al fine di evitare impregnazioni d'acqua del supporto murario

4) realizzazione di strutture mobili ben ancorate al ponteggio (e successivi spostamenti

necessari), su cui verranno installati gli ugelli, avendo cura di localizzarle in modo adeguato,

iniziando la pulitura dall'alto verso il basso e di non far colpire direttamente le superfici

dall'acqua deionizzata

5) collegamento degli ugelli al compressore o alla pompa, al deionizzatore ed alla rete idrica

6) inizio della fase di lavaggio, l'operatore dovrà verificare che la pressione all'interno della

colonna non sia superiore ai 2 bar, e dovrà regolare la miscela aria/acqua avendo cura che

l'area di nebulizzazione di ogni ugello si sovrapponga leggermente agli ugelli attigui, verifica

inoltre che la superficie non sia colpita dalla miscela aria/acqua ma che la raggiunga per

caduta

7) dopo un certo periodo stabilito dall'operatore, verifica se l'operazione da un buon esito o

se sia necessario sovrapporre alla nebulizzazione una pulitura esercitando una blanda

spazzolatura

8) alla fine delle operazioni (durata minima 10 ore) l'operatore procederà ad asportare

manualmente mediante spazzole morbide le croste ormai ammorbidite, procederà inoltre alla

disattivazione dell'attrezzatura ed al suo smontaggio e allontanamento dal cantiere

Il tutto dovrà essere realizzato secondo le fasi sopradescritte, da personale specializzato,

compreso l'uso e il noleggio di apposito impianto di deionizzazione e nebulizzazione,

l'approntamento dei necessari scoli al fine di incanalare e dirigere l'acqua in zone dove non

arrechi disturbo al traffico pedonale e veicolare, ed ogni altro onere accessorio escluso solo

il ponteggio fisso di cantiere da contabilizzarsi a parte.

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.

PU6 – Pulizia mediante impacchi;

Pulitura delle croste nere e dei depositi superficiali coerenti, non asportati con la precedente

pulitura mediante la realizzazione di impacchi da eseguirsi secondo le seguenti modalità:

a) ammorbidimento delle croste nere mediante applicazione localizzata di impacchi di polpa

di cellulosa ed acqua deionizzata, successiva applicazione localizzata sulle concrezioni più

tenaci e resistenti di impacchi di polpa di cellulosa con aggiunta di carbonato d'ammonio in

soluzione satura;

b) successiva rimozione meccanica mediante spazzolini ed accurato risciacquo con acqua

deionizzata;

c) successiva applicazione di impacchi di polpa di cellulosa ed acqua deionizzata, con

aggiunta di EDTA a concentrazione da definire sulla base di apposite campionature, da

applicarsi sulle concrezioni più tenaci, successiva asportazione meccanica mediante

spazzolini morbidi ed accurato risciacquo con acqua deionizzata.

Il tutto da eseguirsi previa esecuzione di opportune campionature per la verifica con la

direzione lavori dell'effetto finale di pulizia.

PU7 – Pulizia selettiva sistema JOS

- Pulitura selettiva tramite sistema JOS a bassa pressione con granulato neutro finissimo di

durezza inferiore alla superficie da trattare, previa verifica dello stato di conservazione e

campionatura per stabilire il grado di pulitura.

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Le pressioni di esercizio non dovranno mai essere elevate e dovranno uniformarsi al risultato

delle prove preliminari effettuate sul medesimo supporto (quest'ultime comprese); saranno

comunque da valutarsi in corso d'opera pressioni minori su porzioni particolarmente

degradate onde evitare eccessivi trattamenti di preconsolidamento (qualora questi si

ritenessero localmente indispensabili, ad integrazione di quelli precedentemente effettuati,

verranno effettuati quale parte integrante della presente lavorazione); compresi gli oneri

relativi al risciacquo o pulitura per aspirazione delle murature, raccolta e smaltimento dei

residui di lavorazione;

CN – CONSOLIDAMENTO

CN0 – RECUPERO, CATALOGAZIONE E STOCCAGGIO DI ELEMENTI IN FASE DI

DISTACCO

Recupero, stoccaggio provvisorio in luogo sicuro e catalogazione di tutti i frammenti

distaccati, in fase di distacco e sparsi nelle zone sottostanti le parti da trattare.

CN1 – FISSAGGIO DI ELEMENTI FRATTURATI

Fissaggio di sicurezza degli elementi lapidei distaccati, da non rimuovere, da eseguirsi

mediante le seguenti lavorazioni:

a) individuazione degli elementi da fissare

b) esecuzione di foro con trapano, del diametro e della lunghezza in relazione dell'apparato

di fissaggio, con successiva asportazione delle polveri all'interno del foro

(soffiatura/aspirazione) da realizzarsi in diagonale tra i due elementi da fissare;

c) iniezione, mediante estrusore manuale, della resina epossidica bicomponente fino al

riempimento del foro;

d) inserimento di barra in acciaio inox ad aderenza migliorata del diametro compreso tra

0,3 e 1,0 cm. (da valutare in fase esecutiva con la D.L.) e/o in vetroresina con movimento

circolare, compresa la rimozione delle parti eccedenti di resina e l'immediata pulizia delle

superfici;

e) chiusura del foro mediante un impasto a base di leganti aerei, idraulici, polimeri e pietra

macinata di apposita granulometria e dello stesso litotipo del rivestimento oggetto

dell'operazione, utilizzando cazzuolini e stili adeguati procedendo per strati successivi,

adeguandone opportunamente la cromia.

Il tutto da realizzarsi in opera, da parte di ditta specializzata secondo quanto indicato negli

elaborati grafici di dettaglio e secondo le disposizioni impartite in fase esecutiva da parte

della D.L., comprese le necessarie assistenze murarie per tutte le lavorazioni connesse alle

operazioni sopradescritte, ed ogni altro onere accessorio per dare l'opera compiuta a regola

d'arte.

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.

Riadesione di tutte le scaglie e frammenti e parti lapidei distaccate o in fase di distacco, con

particolare riferimento agli spigoli ed alle parti più esposte agli agenti atmosferici,

consistente nelle seguenti lavorazioni:

a) individuazione degli elementi di cui sopra con catalogazione sulle tavole di rilievo;

b) verifica accurata delle parti distaccate o in fase di distacco con successiva realizzazione di

stuccature provvisorie atte a impedire la fuoriuscita della resine;

c) iniezione per mezzo di siringhe di resina epossidica fluida, tipo EPO 150 CTS o

equivalente;

d) riadesione delle parti mediante pressione manuale;

e) inserimento per gli elementi di maggiori dimensioni di barre in acciaio inox o vetroresina

delle dimensioni adeguate;

f) rimozione delle stuccature provvisorie;

g) realizzazione di stuccatura a base di calce idraulica ed inerti selezionati in modo da

adattare la cromia a quella del manufatto;

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Il tutto da eseguirsi previa esecuzione di opportune campionature per la verifica con la

direzione lavori dell'effetto finale.

CN2 - INTEGRAZIONE MANCANZE E STUCCATURE ALVEOLI

Integrazione delle mancanze e stuccatura degli alveoli formatisi dalla caduta dei clasti di

grossa dimensione, con malta di calce idraulica e aggregati derivati dalla frantumazione di

materiale lapideo della medesima origine e caratteristiche, da eseguirsi formando delle

gusce di raccordo di forma concava che impediscano il ristagno dell'acqua, ma non

modifichino l'aspetto del materiale lapideo;

Stilatura dei giunti, tra i diversi elementi lapidei e delle fatturazioni presenti, da eseguirsi con

malta di calce idraulica con inerte fine selezionato atta a riprendere le cromie e

composizione delle malte esistenti; le malte verranno opportunamente campionate e

sottoposte all'approvazione della D.L. e dalla Soprintendenza da eseguire secondo le seguenti

operazioni:

a) preparazione del contenitore, dove dovrà essere realizzato l'impasto, verificando che sia

pulito;

b) preparazione dell'impasto tramite la miscelazione del legante e degli aggreganti dei

pigmenti già predisposti e additivi (primal AC33 o prodotto analogo con rapporto di

diluizione pari al 2-3%) il tutto nelle quantità previste secondo le preventive campionature da

eseguire in fase preliminare per la scelta dell'impasto migliore, mescolando fino ad ottenere

un insieme di colore uniforme.

c) applicazione dell'impasto facendo attenzione di rimuovere immediatamente eventuali

eccedenze.

La granulometria degli inerti dovrà essere commisurata alle dimensioni dei giunti e delle

fatturazioni presenti.

CN3 - CONSOLIDAMENTO

Consolidamento della superficie, considerando come elemento determinante la massima

penetrazione del consolidante che penetra in profondità fino al substrato sano del materiale,

per tali lavorazioni dovrà essere utilizzata una soluzione in white -spirit di silicato di etile

"tipo Rhoximat HD RC 70", tale prodotto dovrà essere applicato cercando di realizzare la

massima impregnazione, il tutto da realizzarsi secondo le seguenti modalità e fasi:

a) verifica della consistenza del supporto e i risultati delle precedenti operazioni di pulizia, in

particolare la presenza di efflorescenze saline, di sporco, croste nere, polveri ecc.. al fine di

valutare la modalità operative più idonea (pennello, spruzzo ecc..)

b) verifica delle condizioni climatiche, temperatura compresa tra i 10 e i 30 °C

c) esecuzione di prove preliminari al fine di valutare che il prodotto garantisca una buona

azione consolidante, in particolare si dovrà valutare il grado di sfarinamento residuo delle

superfici, presenza di zone traslucide, scurimento delle superfici con effetto bagnato, in questi

casi si varierà la percentuale di consolidante

d) realizzazione di protezioni sia delle superfici da non consolidare, che delle sottostanti aree

di transito

e) applicazione del prodotto consolidante fino a rifiuto, da eseguirsi con le seguenti

modalità:

-applicazione a pennello:

procedere dall'alto verso il basso per aree omogenee, avendo cura di distribuire

uniformemente il prodotto facendolo percolare per gravita, senza lasciare sormonti e

sovrapposizioni e di non lasciarlo asciugare fra una ripresa e l'altra, utilizzando sempre

pennelli puliti, interrompendo le applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo, le

eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare con

l'uso del solo solvente di diluizione;

-applicazione a spruzzo:

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mettere in pressione lo spruzzatore manuale e regolare il flusso di uscita del prodotto

garantendone una nebulizzazione finissima, procedere dall'alto verso il basso per aree

omogenee distribuendo il prodotto uniformemente, non lasciare asciugare il prodotto fra una

ripresa e l'altra, interrompendo le applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo, le

eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare con

l'uso del solo solvente di diluizione.

Il tutto dovrà essere realizzato secondo le fasi sopradescritte, da personale specializzato, ed

ogni altro onere accessorio escluso solo il ponteggio da contabilizzarsi a parte

CN4 – SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO

Smontaggio con deposito in idoneo ambito di cantiere, operazione particolarmente delicata

che dovrà essere svolta preferibilmente con argani manuali, dosando anche i più piccoli

spostamenti al fine di evitare lesioni e distacchi di materiale;

accertata la reale situazione di ogni singolo elemento, si procederà alla sostituzione o alla

riparazione delle lesioni e delle fratture mediante pulitura delle interfacce e all'inserimento di

perni in acciaio inox, ad aderenza migliorata, annegati in resina epossidica;

riassemblaggio eseguito tenendo conto della collocazione e dell'orientamento degli elementi

come in origine, predisponendo gli idonei alloggiamenti delle varie parti a incastro,

permettendone così il fissaggio con barre a sezione quadrata in acciaio inox annegata in

resina epossidica o apposite malte strutturali fibrorinforzate per inghisaggio;

CN5 – Ripristino muratura “cuci e scuci”

Ripristino della muratura con sistema "scuci-cuci" consistente nella sostituzione degli

elementi distaccati o in fase di distacco e per ammorsare gli elementi delle murature tra loro

scollegati o per reintegrare parti mancanti, avendo cura di utilizzare laterizi e pietre delle

medesime dimensioni e caratteristiche, cosi come le malte che dovranno avere caratteristiche

compositive simili a quelle esistenti, compreso ogni onere accessorio; integrazione

dell’intonaco dove sono presenti lacune e mancanze, da realizzarsi coninerti e pigmenti della

stessa granulometria e colorazione di quello esistente in modo da mascherare il più possibile

l’intervento, il tutto previo campionature a discrezione della D.LL. e su indicazione della

Soprintendenza .

CN6 – Isolamento e impermealizzazione

Pulizia del supporto;

Fornitura e posa in opera di scossalina metallica (rame, piombo o zinco-titanio) con

gocciolatoio opportunamente ancorata, sagomata, sormontata e giuntata in funzione della

lunghezza;

Sigillatura con sistema “SikaDur Combiflex” sui giunti di dilatazione e spigolo di giunzione

cornicione parete;

Realizzazione di gocciolatoio in lamiera metallica (rame, piombo o zinco-titanio) lungo tutto

il bordo esterno del cornicione, opportunamente ancorato e posto sotto lo strato

impermealizzante;

PR - PROTEZIONE

PR1 - FORMAZIONE DI COPERTINE

Formazione di copertine per le superfici orizzontali degli elementi sporgenti con impasto

steso in due mani di differente granulometria, costituito da polvere derivante da

frantumazione di materiale lapideo della medesima origine di quello del paramento lapideo e

da calce fortemente idraulica o in alternativa da cementi speciali a basso contenuto di Sali.

Le copertine dovranno essere realizzate in modo da facilitare il deflusso dell'acqua, non

crearne il ristagno ed essere perfettamente raccordate alle superfici verticali;

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PR2 - PROTETTIVO IDROREPELLENTE

Trattamento protettivo idrorepellente da realizzarsi con prodotti che garantiscano inerzia

chimica, idrorepellenza, traspirabilità, solubilità a solventi organici senza provocare

alterazioni cromatiche, a base di alchil-alcossi-silani e alchil-silossani "tipo Silirain 50" o

equivalente , il tutto da realizzarsi secondo le seguenti modalità e fasi:

1) verifica della consistenza del supporto e i risultati delle precedenti operazioni di pulizia, in

particolare la presenza di efflorescenze saline, di sporco, croste nere, polveri ecc.. al fine di

valutare la modalità operative più idonea (pennello, spruzzo ecc..)

2) verifica delle condizioni climatiche, temperatura compresa tra i 10 e i 30 °C

3) esecuzione di prove preliminari al fine di valutare la compatibilità con prodotti usati nelle

precedenti operazioni, presenza di zone traslucide, scurimento delle superfici con effetto

bagnato, formazione di patine biancastre, validità dell'effetto idrofobizzante con prova di

bagnatura a spruzzo di acqua pulita

4) realizzazione di protezioni sia delle superfici da non trattare che delle sottostanti aree di

transito

5) applicazione del prodotto consolidante, da eseguirsi con le seguenti modalità:

- applicazione a pennello:

procedere dall'alto verso il basso per aree omogenee, avendo cura di distribuire

uniformemente e in abbondanza il prodotto facendolo percolare per gravita, senza lasciare

sormonti e sovrapposizioni e di non lasciarlo asciugare fra una ripresa e l'altra, utilizzando

sempre pennelli puliti, interrompendo le applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo,

le eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare

con l'uso del solo solvente di diluizione;

- applicazione a spruzzo:

mettere in funzione lo spruzzatore e regolare il flusso di uscita del prodotto garantendone un

getto poco nebulizzato e che l'area coperta dal getto sia di dimensioni adeguate, procedere

dall'alto verso il basso per aree omogenee distribuendo il prodotto uniformemente e in

abbondanza, non lasciare asciugare il prodotto fra una ripresa e l'altra, interrompendo le

applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo, le eventuali eccedenze di prodotto

dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare con l'uso del solo solvente di

diluizione.

Il tutto dovrà essere realizzato secondo le fasi sopradescritte, da personale specializzato, ed

ogni altro onere accessorio escluso solo il ponteggio da contabilizzarsi a parte.

Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica

(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.

PR3 – APPLICAZIONE DI ANTIRUGGINE

PR4 – VERNICIATURA

AS - Asportazioni AS5 - Rimozione intonaco in cls AS6 - Accurato lavaggio del supporto a) Lavaggio con idropulitrice a bassa pressione con getto ampio (non localizzato) con acqua

calda e fredda, da eseguirsi con l'ausilio di spazzole per la rimozione di materiali di sporcizia

superficiali a preparazione dei successivi interventi.

b) Accurata spazzolatura del paramento con spazzole di saggina a setole morbide e

pennellesse per la rimozione dei depositi polverulenti incoerenti ed aspirazione con piccoli

aspiratori meccanici dei residui rimossi; rimozione di depositi maggiormente coesi al

supporto con piccoli attrezzi quali bisturi e microscalpelli; inclusi gli oneri relativi alla

protezione delle superfici circostanti, completa rimozione e smaltimento dei residui della

lavorazione;

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AG - Aggiunte, Integrazioni AG3 - Chiusura interstizi e mancanze e successivo strato di rinzaffo a base di calce - rinzaffo aggrappante con malta ad alta resistenza ai sali composta da calci idrauliche

naturali, pozzolana, sabbie quarzifere e polveri carbonatiche selezionate a curva

granulometrica 0-5 mm. e additivi areanti naturali; applicato a completa copertura del

supporto per uno spessore di 0.5-0.7 cm. ad applicazione conclusa non dovranno notarsi

parti mancanti anche di piccole dimensioni e la superficie dovra’ essere sufficiantemente

ruvida a garantire l'ancoraggio dello strato successivo;

-intonaco rustico per esterni, tirato in piano su pareti verticali con malta a base di calce

aerea e calce idraulica naturale, cocciopesto, polveri di marmo, sabbie silicee con curva

granulometrica 0-4 mm. Questi dovrà essere applicato realizzando un primo strato dello

spessore di 0,5-1,0 cm. di malta di aderenza a preparazione e regolarizzazione del fondo con

applicazione a cazzuola su supporto preventivamente pulito da parti incoerenti, polveri, sali e

accuratamente bagnato. Realizzazione di strato di corpo (arriccio) su prima mano

preventivamente indurita e bagnata, applicato alla muratura in due riprese per uno spessore

medio di 3-3,5 cm., portato in piano con staggia e rifinito a frattazzo. L'applicazione verrà

eseguita a mano con cazzuola con successiva regolarizzazione dello strato di malta mediante

staggiatura, la superficie si dovrà presentare a tessitura grossolana, regolare, senza

avvallamenti.

AG4 – Intonaco a base di calce con finitura frattazzata

Realizzazione di intonaco completo a civile pigmentato secondo la ricetta base e le opportune

campionature preventive, per valutare in sede esecutiva l’effetto finale migliore.

Strato di finitura con intonachino pigmentato secondo la ricetta base, altamente traspirante,

composto da calce idraulica naturale e calce aerea, polveri di marmo e terre naturali

colorate, sabbia gialla silicea a curva granulometrica da 0 a 1.8 mm. applicato a due mani

incrociate a finitura frattazzata e dilavata con frattazzo di spugna o di feltro. La

determinazione precisa della qualità e curva granulometrica degli aggregati avverrà, previe

campionature a discrezione della direzione lavori e su indicazioni della Soprintendenza.