LA QUALITA’ DEGLI ALIMENTI - sfp.unical.itsfp.unical.it/modulistica/Lezione 10.pdf ·...
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LA QUALITA’ DEGLI ALIMENTI: ASPETTI IGIENICO-SANITARI
Sono chiamati alimenti tutte quelle sostanze che
l'organismo assume dall'esterno e che sono capaci, da
soli o convenientemente associati, di soddisfare i suoi
fabbisogni materiali, energetici e "bioregolatori".
Si definisce alimento qualsiasi sostanza che sia in grado di esercitare una o
più delle seguenti funzioni:
• fornire materiale energetico per la produzione di calore, lavoro o
altre forme di energia (protidi, glucidi, lipidi)
• fornire materiale plastico per la crescita e la riparazione dei tessuti
(protidi e minerali)
• fornire materiale 'regolatore' catalizzante le reazioni metaboliche
(minerali e vitamine)
DEFINIZIONE DI ALIMENTO
L’alimentazione, quale tratto dello stile di vita, rappresenta
oggi più che mai, sia sul piano quantitativo che su quello
qualitativo, uno dei più importanti determinanti della salute
Una nutrizione corretta costituisce infatti, assieme a una
adeguata attività fisica e al controllo di altri fattori di rischio,
come il fumo o l’alcol, un elemento fondamentale nella
prevenzione di numerose condizioni patologiche.
L’alimentazione inoltre può essere la causa fondame ntale
dell’insorgenza di numerose patologie legate alla presenza di
sostanze indesiderabili.
CONTAMINAZIONE
Fisica
Chimica
Biologica
CONTAMINAZIONE DA SOSTANZE FISICHE
Corpi estranei nelle materie prime o
nei prodotti in fase di lavorazione:
• frammenti di vetro;
• sassi;
• metalli;
• legno;
• plastica;
• capelli o peli.
Contaminazione
primaria
Contaminazione
secondaria
Durante le fasi di
produzione
• Pesticidi
• additivi
• detergenti/disinfettanti
residui
involontari
residui
volontari
pesticidi
metalli pesanti
antibiotici
anabolizzanti
CONTAMINAZIONE DA SOSTANZE CHIMICHE
Fonti di contaminazione
• Contaminazione primaria: La contaminazione è primaria quando le materie prime contengono il contaminante.
• Contaminazioni secondaria: La principale fonte di contaminazione secondaria degli alimenti sono l’uomo e le attrezzature utilizzate per la lavorazione.
• Contaminazione crociata. E’ il passaggio diretto o indiretto di microrganismi da alimenti contaminati (solitamente crudi) ad alimenti pronti al consumo o che hanno già subito trattamenti di bonifica come cottura o pastorizzazione.
CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA
Tossinfezione Infezione
SAPROFITI PATOGENI
Alterazione caratteri
organolettici del
prodotto
Alimento come veicolo
di microrganismi
patogeni:
no proliferazione
Proliferazione e
produzione di tossina
nell’alimento
CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA
DEFINIZIONI
Carica Batterica Totale, coliformi e muffe.
contaminazione
ingestione
proliferazione
ingestione
TOSSINFEZIONE
INFEZIONE
VEICOLATE
Fattori
favorenti la
proliferazione
Salmonella typhi,
Vibrio cholerae,
Virus dell’epatite A
C. botulinum,
Salmonella spp.,
S. aureus,
C. perfringens,
B. cereus
DETERIORAMENTO
Alterazione carat. organolettici
Fermentazione
Prodotti metabolismo batt.
Batteri saprofiti
Tossinfezioni in Italia • Nel 2009, in Italia, il numero di segnalazioni di focolai di tossinfezioni
alimentari è stato di 248.
• Il totale di casi è stato pari a 1451:
Emilia Romagna è risultata essere la regione che segnala il maggior numero di
episodi (20% del totale nazionale),
Piemonte (15%),
Provincia autonoma di Bolzano (14%),
Lazio (10%) e da tutte le altre Regioni.
• I microrganismi maggiormente implicati nell’eziologia degli episodi sono
rappresentati da:
Salmonelle spp. (45% dei casi),
virus (17%),
Campylobacter (1,2%),
Il 33% dei focolai epidemici non presenta indicazione sull’eziologia degli
episodi o non specifica il microrganismo responsabile.
INFEZIONI VEICOLATE DA ALIMENTI
Le infezioni alimentari insorgono quando vi è
stato il consumo di un alimento che contiene
batteri patogeni che colonizzano l’intestino
dell’uomo, si sviluppano e causano lesioni ai suoi
tessuti.
In questo caso gli alimenti costituiscono
soltanto un veicolo abbastanza efficiente, ma
assolutamente non indispensabile né esclusivo
Malattia Agente eziologico Veicolo
Febbre tifoide e paratifoide Salmonella typhi, S,
paratyphi A, B, C Acqua, alimenti vari
Shigellosi (dissenteria
batterica) Shigella dysenteriae Acqua, alimenti vari
Colera Vibrio cholerae Acqua, alimenti vari
Brucellosi Brucella melitensis,
Brucella abortus
Latte e formaggi non
bonificati
Epatite virale A Virus dell’epatite A Acqua, alimenti vari, frutti di
mare
Infezioni diarroiche
Shigella flexneri, S. sonnei,
Escherichia coli (sierotipi
patogeni), Campylobacter,
Yersinia
Acqua, alimenti vari
Gastroenteriti virali Enterovirus, Rotavirus,
Norwalk-like virus, ecc. Acqua, alimenti vari
possono trasmettersi anche per contagio diretto o tramite
altri veicoli (acqua, oggetti personali, stoviglie, ecc.);
La veicolazione dei microrganismi non richiede la loro
moltiplicazione negli alimenti stessi prima dell’ingestione;
infezioni che sviluppano anche una carica infettante
relativamente modesta ed hanno spesso un lungo periodo
di incubazione;
Infezioni del circuito oro-fecale.
INFEZIONI VEICOLATE DA ALIMENTI
Caratteri comuni
INFEZIONI VEICOLATE DA ALIMENTI
Prevenzione:
Profilassi generale delle malattie infettive a trasmissione
oro-fecale:
• Igiene dell’ambiente (acque destinate al consumo
umano, irrigazione, ecc.)
• Immunoprofilassi
• Notifica e accertamento diagnostico
Igiene della produzione degli alimenti:
• Materie prime,
• Personale,
• Ambiente di lavoro,
• Attrezzature.
- EVITARE LA CONTAMINAZIONE
- RISANAMENTO
Oltre ad essere un ottimo veicolo per la trasmissione di
microrganismi patogeni attraverso la via orofecale, gli
alimenti rappresentano un ottimo substrato nutritivo per
numerosi microrganismi, in particolare batteri e miceti.
In condizioni idonee i microrganismi possono proliferare
con conseguente
Aumento della carica microbica
Trasformazione/consumo dei principi nutritivi
Produzione di metaboliti tossici
I microrganismi negli alimenti
Le infezioni alimentari acute sopravvengono in
seguito al consumo di alimenti contenenti un’alta
carica di microrganismi vivi che, una volta ingeriti
insieme all’alimento arrecano danno alla mucosa
intestinale (Es. salmonellosi)
INFEZIONI
Le intossicazioni alimentari sono
manifestazioni patologiche che si determinano in
seguito al consumo di alimenti contenenti tossine
prodotte da microrganismi che si sono moltiplicati
nell’alimento precedentemente al suo consumo.
Perché si manifesti l’intossicazione pertanto non
obbligatoriamente ci deve essere il
microrganismo, bensì è indispensabile la
presenza della sua tossina (Intossicazione
botulinica o botulismo).
INTOSSICAZIONI
Le tossinfezioni alimentari in sensu strictu
sono determinate dal consumo di alimenti
contenenti sia tossine che batteri. In questo caso
la tossicità è data sia dalle tossine preformate sia
da quelle prodotte da cellule vive ingerite con
l’alimento all’interno dell’ospite (Bacillus cereus,
Clostridium perfringens).
TOSSINFEZIONI
TOSSINFEZIONI
Caratteri comuni
Incubazione breve
Sintomatologia gastroenterica (ecc. Botulismo)
Caratteri epidemici
Decorso breve e benigno (ecc. Botulismo)
Spesso associate al consumo di cibo fuori casa
Assenza di alterazioni organolettiche dell’alimento
ELIMINARE I BATTERI PATOGENI
=
ELIMINARE O ALMENO RIDURRE A LIVELLI
COMPATIBILI CON LA CONSERVABILTA’
DELL’ALIMENTO I BATTERI DETERIORATIVI CON
IL RICORSO A TRATTAMENTI TERMICI
OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI IGIENE
TOSSINFEZIONI
OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI IGIENE
DILAZIONARE (NEL TEMPO) L’AVVIO DELLA
CRESCITA BATTERICA
=
RAGGIUNGERE NEL PRODOTTO CONDIZIONI
IDONEE AD ALLUNGARE AL MASSIMO LA FASE DI
LATENZA (IDEALMENTE IMPEDIRE LA CRESCITA BATTERICA
PER TUTTA LA DURATA DELLA VITA COMMERCIALE DEL
PRODOTTO)
TOSSINFEZIONI
IMPEDIRE LA PROLIFERAZIONE NEGLI ALIMENTI
DI MICRORGANISMI PATOGENI, DETERIORATIVI O
COMUNQUE INDESIDERATI
=
PREVENIRE L’INGRESSO DI ULTERIORI BATTERI
NEL PRODOTTO SUCCESSIVAMENTE LAVORATO
NEI MEDESIMI AMBIENTI, CON I MEDESIMI
IMPIANTI ED ATTREZZATURE
OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI IGIENE
TOSSINFEZIONI
SICUREZZA E QUALITA’
ALIMENTARE
SICUREZZA ALIMENTARE
Alimento
non causa danni al consumatore
quando è preparato e/o consumato
secondo l'uso a cui è destinato
La qualità alimentare è intesa come quell'insieme di attributi
del prodotto che permettono contemporaneamente di
tutelare la sicurezza e il benessere dei cittadini consumatori,
di incrementare le performance competitive delle imprese e
di promuovere in senso più ampio lo sviluppo economico del
settore.
ASPETTI NUTRIZIONALI
ASPETTI IGIENICI
ASPETTI COMMERCIALI
SODDISFAZIONE DEL CONSUMATORE
ASPETTI ETICI
QUALITA’ ALIMENTARE
SISTEMA TRADIZIONALE DI GARANZIA
DELLA SICUREZZA
Buone pratiche igieniche (GMP)
e di produzione
per ottenere alimenti sicuri
+
analisi random dei prodotti finiti
per ottenere la garanzia di
prodotti sicuri
DIFETTI DEL METODO ISPETTIVO
• Scarsa garanzia di sicurezza
• impossibilità da parte delle Autorità Sanitarie di
controllare tutti i lotti di prodotto di tutti i produttori
• incompletezza dell’informazione desumibile
dall’indagine analitica
• monitoraggio effettuato su prodotti già in commercio
• risultati tardivi
• spirito repressivo/sanzionatorio
• mancato coinvolgimento e sensibilizzazione degli
operatori
EVOLUZIONE DEI CONCETTI DI IGIENE E SICUREZZA
DEGLI ALIMENTI (ANNI ’70-’90)
• Esigenza di alimenti commercializzati con sufficienti
garanzie di sicurezza
• Necessità di vigilanza ufficiale continua, capillare,
efficiente e a costi contenuti
• Consolidata l’opinione che verifiche e controlli preliminari
devono essere effettuati dai responsabili di produzione e
distribuzione (autocontrollo) su cui poi si deve innestare il
controllo ufficiale da parte dell’Autorità pubblica
• Introduzione del concetto di autocontrollo
• Codifica dei principi dell’igiene degli alimenti in base ai
criteri del sistema HACCP (Hazard Analisys and Critical
Control Points)
GARANZIA DELLA SICUREZZA
ALIMENTARE
• Progettazione del prodotto e del processo
• Scelta delle materie prime
• Controllo del processo
• Buone Pratiche di Fabbricazione
• Igiene
• Buone pratiche di Commercializzazione ed Uso
• HACCP
La nuova filosofia operativa è ispirata al coinvolgimento di
tutti i soggetti operanti nel settore e non più la verifica
demandata unicamente all’organo ufficiale di controllo.
DECRETO LEGISLATIVO 155/97
Il responsabile dell’azienda deve individuare, nella
propria attività, ogni fase che potrebbe rivelarsi critica
per la sicurezza degli alimenti
Il responsabile dell’azienda deve individuare,
applicare e mantenere aggiornate le procedure di
sicurezza seguendo i principi del sistema HACCP
HACCP NELLA PROGETTAZIONE
La sicurezza
si costruisce nella progettazione
e nella realizzazione del prodotto,
l'HACCP è lo strumento per raggiungere
questo obiettivo
IL CONCETTO DELL'HACCP
• Identificazione dei potenziali problemi per la
sicurezza alimentare
• Definizione di come e dove possono essere
prevenuti
• Descrizione di che cosa fare e formazione del
personale
• Applicazione e registrazione
PRINCIPI DELL'HACCP
1. Condurre l'analisi dei rischi
2. Determinare i CCP
3. Stabilire i limiti critici
4. Stabilire un sistema di monitoraggio
5. Stabilire le azioni correttive
6. Stabilire le procedure di verifica
7. Stabilire la documentazione
COME FARE HACCP
• Studio HACCP (specifico per ogni azienda)
• Piano HACCP (elaborazione)
• Formazione del personale (istruzione)
• “Implementazione “ del piano (applicazione)
• “Audit” e miglioramento (evoluzione)
PIANO HACCP
Un documento preparato in conformità
ai principi dell’HACCP
per garantire il controllo dei pericoli
che sono significativi
per la sicurezza alimentare
nel segmento della catena alimentare
considerato
LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DELL’HACCP
1. costituzione del gruppo di lavoro
2. descrizione del prodotto
3. identificazione dell’uso e destinazione
4. costruzione del diagramma di flusso
5. conferma sul posto del diagramma di flusso
6. elenco dei potenziali pericoli, conduzione dell’analisi dei rischi e definizione delle misure preventive
7. Determinare i CCP
8. Stabilire i limiti critici
9. Stabilire un sistema di monitoraggio
10. Stabilire le azioni correttive
11. Stabilire le procedure di verifica
12. Stabilire la documentazione
Princip
i
CONTROLLO PRIMA DEL D.LGS. 155/97
Intervento spesso tardivo, molte non conformità, basso
livello di sicurezza
5 intervento correttivo
1 analisi di
laboratorio sul
prodotto finito
4 individuazione della
fonte di
contaminazione
3 ispezione a reparti,
M.P., a procedure
2 referto
analitico di non
conformità
CONTROLLO DOPO IL D.LGS. 155/97
In questo modo è possibile un intervento più tempestivo,
una riduzione di non conformità, bassi costi di intervento
e alto livello di sicurezza
3. intervento correttivo
per ripristinare
condizioni ottimali
1. ispezione a reparti,
M.P. , a procedure di
autocontrollo
2. individuazione della
fonte di
contaminazione
4. analisi laboratorio
per verificare efficacia
intervento correttivo