La progettazione del modello gestionale e organizzativo di collaboratorio Reggio, Fabrizio Montanari

14
Università di Modena e Reggio Emilia Centro di Ricerca GIUnO PROGETTO DI SVILUPPO DEL LABORATORIO URBANO DEI CHIOSTRI DI SAN PIETRO

Transcript of La progettazione del modello gestionale e organizzativo di collaboratorio Reggio, Fabrizio Montanari

Università di Modena e Reggio EmiliaCentro di Ricerca GIUnO

PROGETTO DI SVILUPPO DEL

LABORATORIO URBANO

DEI CHIOSTRI DI SAN PIETRO

2

Metodologia adottata

Analisi della letteratura scientifica di riferimento e di report di settore

• Definizione del quadro tematico di riferimento

Analisi di benchmark • 60 casi analizzati: spazi e progetti nazionali e internazionali attivi

nell’innovazione sociale, nell’end-user engagement e nel co-design

Analisi su campione più ristretto su cui è stata condotta un exploratory multiple case-study

• Analisi qualitativa sui casi più rappresentativi risultanti dalla prima fase di benchmarking

Interviste a testimoni privilegiati ed esperti • Triangolazione delle fonti e supporto all’individuazione delle variabili

di progettazione organizzativa del LUA

3

Open Innovation: dall’azienda alla policy urbana

Open Innovationper l’azienda

• Accedere a innovazioni sviluppate all’esterno

• L’impresa agisce da ‘ricombinatore’ di conoscenze esterne ed interne

• L’impresa gestisce deliberatamente i flussi dall’interno verso l’esterno

• Sviluppare ecosistema a supporto della creatività

• Sviluppare soggetti che svolgano ruolo di ‘ricombinatore’ di conoscenze esterne ed interne

• Partecipazione delle comunità di riferimento

Open Innovation come leva di policy urbana

“l’uso consapevole di flussi di conoscenza sia in entrata sia in uscita, rispettivamente per accelerare il processo di innovazione interno e per espandere i mercati per l’uso esterno

dell’innovazione” Henry Chesbrough, 2006

4

Casi di studio – Open Incet (Torino)

• Complesso industriale edificato nel 1888 (produzione di gomme per bici e auto)

• Nel secondo dopoguerra viene assorbito dalla Pirelli

• Dal 1968 in stato di abbandono

• Centro di Open Innovationinaugurato il 15 ottobre 2015

• Piattaforma di incontro tra domanda e offerta di innovazione

• Luogo di accelerazione di idee, soluzioni e progetti imprenditoriali di innovazione sociale

EX INCET OPEN INCET

Programma di rigenerazione

urbana dell’area Barriera di Milano

Periodo2011 – 2015

5

Casi di studio – Cova da Beira (Portogallo)

• Living Lab della città portoghese di Fundao

• Unisce gli attori socio-economici della città per attuare la strategia di sviluppo locale dell’Amministrazione Comunale

• Pilastri delle attività: Innovazione sociale Rigenerazione urbana Valorizzazione delle vocazioni

territoriali tramite ICT Collaborazione pubblico-privato

• Attività del Living Lab: Co-working FabLab per imprese e artigiani locali Social Business Incubator Erogazione di servizi assistenziali a

distanza per gli anziani Creazione di una piattaforma digitale

per la promozione del territorio

6

Il Laboratorio Aperto come strumento per l’implementazione della Policy

Laboratorio Aperto

Modello Organizzativo-gestionale

Vision Mission

7

Progetto del modello organizzativo-gestionale

Laboratorio Aperto

Target – IngaggioA chi si rivolge e come si relaziona

Dove fa Da chi e come è gestito

Cosa e come faAttività – Modalità

Delega (ObiettiviVerifica)Risorse

LuogoSpazio

PA

LA

• Open Data• Social Media strategy• TedX• CoderDojo

• Call for Ideas• Piattaforme Web• Competitions• Incubation programs

PA Impresa

Ricerca Comunità

• No-profit

Comunità Informale

• Associazionismo istituzionalizzato

Le eliche dell’Innovazione

Target

LA

8

A chi si rivolge Come si relaziona

Ingaggio

IM

RI CO

9

Dove si fa - spazio

LLA

Chiostri di San Pietro

Spazi flessibili

Spazi di relazione

Spazi permeabili

Spazi Pubbl/Privati

CollaborazioniContaminazioni

Dentro

Fuori

Per tuttiPer uno

GrandiPiccoli

10

Informazioni generali sulle interviste

• Numero totale di intervistati: 38 intervistati appartenenti a 29

organizzazioni/istituzioni del territorio

• Durata media delle interviste: 45 minuti circa

11

Potenziali criticità del LUA: i rischi da evitare (1)

Evitare sovrapposizioni con progetti esistenti

Integrazione tra LUA e progettualità esistenti

No distribuzione a pioggia dei finanziamenti

Scegliere le priorità di azione(es: 2 o 3 progetti di alto profilo)

Dare concretezza

No tradizionale tavolo di confronto

No scatola vuota

No solo operazione architettonica

Diffusione della comunicazione

Incremento della consapevolezza

Chiarezza su processo, obiettivi e output

12

Potenziali criticità del LUA: aspetti da presidiare

Partecipazione a apertura

No coordinamentogerarchico

Definire un opportuno sistema di governance

Obiettivi Controllo risultati

Definizione di diritti decisionali e ruoli

Vincoli burocraticie amministrativi

Multiscalabilità del progetto

Transettorialità del progetto

Garantire sostenibilitàMotivazione diffusa e continuativa

Sostenibilità economica

13

Vocazioni del LUA: le eccellenze territoriali su cui radicarsi

Educazione e formazione

Qualità della vita

FoodCreatività e

cultura

LUA

14

Team di ricerca

Fabrizio Montanari: coordinamento scientifico

Alessandra Cataneo

Cristian Massicot

Lorenzo Mizzau

Matteo Rinaldini

Stefano Rodighiero