LA PROGETTAZIONE DEGLI ORDINAMENTI DIDATTICIMarco Abate Università di Pisa Consiglio Universitario...
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LA PROGETTAZIONE DEGLI ORDINAMENTI DIDATTICI
IL PUNTO DI VISTA DEL CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE
4o Convegno MDQNext14 novembre 2019
Marco AbateUniversità di Pisa
Consiglio Universitario Nazionale
Coordinamento organizzativo nazionale dei Manager didattici per la qualità
Come si progetta un corso di studio
Progetto culturale e professionale
Obiettivi formativi specifici (conoscenze e competenze)
Figure professionali
Contenuti
Classe del corso di studio
Come si progetta un corso di studio
Insegnamenti e altre attività formative
Conoscenze in ingresso
Contenuti
Regolamento
Prova finale
Ordinamento
• Consultazione con le organizzazioni rappresentative delle professioni
• Obiettivi formativi specifici e descrizione del percorso formativo
• Descrittori di Dublino
• Conoscenze richieste per l’accesso
• Caratteristiche della prova finale
• Descrizione di profilo professionale e sbocchi occupazionali
• Codici ISTAT
• Tabella delle attività formative
• Note varie
Cosa contiene un ordinamento
• I corsi nuovi devono metterle in ordinamento; per gli altri corsi sono parte della SUA-CdS
• Devono dare evidenza dell’interesse del mondo del lavoro per le figure professionali che si vogliono formare
• Per le lauree triennali il cui sbocco principale è una laurea magistrale possono essere sostituiti/integrati da studi settore, ma in ogni caso qualcosa va detto
• In ordinamento basta un riassunto sintetico
• Non citare nomi ma ruoli e posizioni
Consultazioni con le organizzazioni
• Sono il quadro principale dell’ordinamento: è dove si spiega quali sono gli scopi del corso, che tipo di formazione si vuole fornire e che tipo di figure professionali si vuole creare
• Si deve descrivere il corso com’è, non com’è stato o come potrebbe essere in futuro
• Non è il posto in cui ci si fa pubblicità
• Occorre essere sintetici e, soprattutto, chiari: si sta parlando ai futuri studenti, non ai tecnici del ministero o dell’ANVUR
• Quanto viene detto dev’essere coerente con il resto dell’ordinamento, e in particolare con la tabella delle attività formative: il CUN esegue sempre un controllo di coerenza interna dell’ordinamento
Obiettivi formativi specifici
• Può essere per progressione temporale (suddivisione delle tipologie di attività formative per anno di corso) oppure per aree tematiche (suddivisione delle tipologie di attività formative in funzione del contenuto)
• Se sono previsti curricula conviene dirlo, ma senza essere troppo dettagliati sul numero e sul nome
• Non conviene indicare nomi di insegnamenti o numeri di crediti
• Se qualcosa viene indicato qui come obbligatorio, nella tabella delle attività formative devono esservi assegnati crediti
Descrizione del percorso formativo
• Conoscenza e comprensione: i contenuti che si vogliono fornire nel corso
• Capacità di applicare conoscenza e comprensione: le competenze che si vogliono fornire con il corso
• Sintetici (e coerenti con gli obiettivi formativi specifici)
• Occorre indicare, separatamente per ciascun quadro, come si raggiungono questi obiettivi e come se ne verifica il raggiungimento
Descrittori di Dublino (1)
• Autonomia di giudizio; abilità comunicative; capacità di apprendimento
• Sono le competenze trasversali
• Occorre indicare, separatamente per ciascun quadro, come si raggiungono questi obiettivi e come se ne verifica il raggiungimento
• Motivo: ogni volta che un corso di studio si pone un obiettivo, deve mettere in campo delle azioni per raggiungere tale obiettivo e delle azioni per verificare se l’obiettivo è stato raggiunto
Descrittori di Dublino (2)
Lauree triennali e magistrali a ciclo unico
• Sintetica descrizione delle conoscenze (e non motivazioni o attitudini) richieste
• In ordinamento: citare, ma rinviando al regolamento per i dettagli, l’esistenza di modalità di verifica del possesso di tali conoscenze e di assegnazione degli obblighi formativi aggiuntivi (OFA) in caso la verifica dia esito negativo
• Obbligatorio anche per i corsi a numero programmato
Conoscenze richieste per l’accesso (1)
Lauree magistrali non a ciclo unico
• Tenere distinti i requisiti curriculari dalla verifica della personale preparazione: sono due momenti separati ed entrambi obbligatori
• I requisiti curriculari sono espressi in termini di classi di laurea o di CFU in specifici SSD o in una combinazione di entrambi
• La verifica della personale preparazione è il momento in cui si valuta in dettaglio la preparazione di ciascun singolo studente
• Almeno una tipologia di requisiti curriculari in ordinamento; altre possono essere rinviate al regolamento
• In ordinamento citare, ma rinviando al regolamento per i dettagli, l’esistenza di una descrizione della preparazione richiesta e delle modalità di verifica del possesso della personale preparazione
• Eccezione: il livello di conoscenza della lingua richiesto in ingresso dev’essere citato in ordinamento
Conoscenze richieste per l’accesso (2)
• Descrizione sintetica degli obiettivi e di in cosa consiste
• Per le lauree magistrali: deve prevedere una tesi con elementi di originalità e con un relatore
• Se collegata alle attività di tirocinio conviene dirlo
• Non citare regole per l’attribuzione del voto finale, procedure per la presentazione della domanda di laurea, caratteristiche dell’elaborato o simili (sono materia di regolamento)
• Il numero di crediti (non citato qui) dev’essere coerente con il tipo di prova
Caratteristiche della prova finale
• Un quadro per ogni figura professionale
• Nome della figura che si intende formare
• Funzione in un contesto di lavoro: cosa il laureato andrà a fare
• Competenze associate alla funzione: quali conoscenze e competenze apprese nel corso di studio gli serviranno
• Sbocchi occupazionali: dove andrà a lavorare
Figure professionali e sbocchi occupazionali
• Codici 3 per le lauree (tranne rare eccezioni)
• Codici 2 per le lauree magistrali (senza eccezioni)
• Controllare sul sito ISTAT quali sono le professioni ricomprese nel codice
• Meglio pochi ma rilevanti che troppi ma ridicoli
• Evitare qualsiasi professione che richieda percorsi successivi per l’accesso
Codici ISTAT
• Inserire SSD utili per la realizzazione degli obiettivi formativi specifici del corso
• Evitare ove possibile intervalli di crediti troppo ampi
• Non eccedere con i crediti a scelta libera degli studenti (esiste la possibilità di scelta in rosa anche in base/caratterizzanti/affini)
• Inserire negli affini SSD davvero affini o integrativi
• Attenzione alle conoscenze linguistiche
• Coerenza con tutto il resto dell’ordinamento
Tabella delle attività formative
• Motivare l’inserimento negli affini di settori di base/caratterizzanti per la classe
• Spiegare eventuali scelte non standard effettuate in tabella (ma in coerenza con quanto detto precedentemente)
• Motivare l’istituzione di più corsi nella classe o l’istituzione di gruppi d’affinità
Note varie
• Si tratta di un percorso che soddisfa i requisiti di due classi, e non di due percorsi in un solo contenitore
• Tutti i percorsi devono soddisfare i requisiti di entrambe le classi
• Sono significativamente più difficili da realizzare rispetto ai corsi monoclasse
Corsi interclasse
LA PROGETTAZIONE DEGLI ORDINAMENTI DIDATTICI
IL PUNTO DI VISTA DEL CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE
4o Convegno MDQNext14 novembre 2019
Marco AbateUniversità di Pisa
Consiglio Universitario Nazionale
Coordinamento organizzativo nazionale dei Manager didattici per la qualità
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