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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo ViMarFa eDiZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 Sabato’ 21 ottobre 2017 L’Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Guarracino. Il segreta- rio della Uiltucs è tornato a parlare del mondo del lavoro sottoline- ando i ritardi e i guasti della poli- tica molisana nel settore. In assenza di soluzioni, ha invocato l’andare tutti a casa per evitare la ripetizione di quanto registrato. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo al commissario della Coldiretti, Sa- verio Viola. Sono stati in tanti i cit- tadini che ci hanno scritto in merito alla mancata edizione di Campagna Amica a Campobasso in piazza Municipio. Ma a pesare è anche l’assenza di smalto poli- tico dell’organizzazione. Saverio Viola Troppi i giovani che vanno via L’Ardire di Giuseppe Saluppo U no studio della Fondazione Moressa sulle città che at- traggono di più e sulle città che si spopolano sempre più, tra queste Isernia e la sua provin- cia. Sono, soprattutto, sui giovani che scappano dal Molise. Nel silenzio, col- pevole, della classe politica regionale i giovani vanno via perché non intrave- dono prospettive in una terra che non concede loro spazio per affermarsi, per far valere le loro conoscenze, per pro- muovere il loro talento. Del resto, come potrebbero rassegnarsi a restare in un posto che lascia loro ben poche speranze? Meglio, allora, molto me- glio, scommettere su se stessi e tentare altrove la propria sorte. Nulla più di questa perdita del “capitale umano”, rappresentato dall’intelligenza e dalle competenze di migliaia e migliaia di giovani, testimonia il declino ultimo del Molise, che assiste all’allontana- mento progressivo delle sue energie più vitali. La crisi del Molise si riflette, ancor prima che nel peggioramento degli indicatori economici, nel venir meno di una visione dello sviluppo. Sulle prospettive di crescita della so- cietà molisana è calata da tempo una cortina di silenzio. Da venti anni a questa parte si è andata a spegnere quella svolta tecnico-economica, che aveva esaltato obiettivi di industrializ- zazione, di formazione, di capitale in- frastrutturale, di riforma e rilancio dell’agricoltura, di radicale migliora- mento della cultura di base e di crea- zione di una classe dirigente meno retorica e tesa a fare sviluppo del- l’economia reale. Con gli interventi fi- nanziari e organizzativi di tipo “straordinario”: Cassa per il Mezzo- giorno, consorzi ed enti di bonifica e di sviluppo agricolo, banche di credito speciale, enti di formazione e di assi- stenza tecnica. Oggi tutti dissolti e non sostituiti se non dal nulla. E dinanzi al nulla i nostri ragazzi sono costretti a voltare le spalle ai luoghi natii. Così, il Molise si spegne, deperendo, invec- chiando, incarognendosi nell’accidia. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Pasquale Guarracino Servizio a pagina 3 La presentazione del testo, dopo la sentenza di Bari, in conferenza stampa “Il presidente non è più credibile”

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoViMarFa eDiZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]

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anno ii - n° 0 Sabato’ 21 ottobre 2017

L’Oscar del giorno lo assegniamoa Pasquale Guarracino. Il segreta-rio della Uiltucs è tornato a parlaredel mondo del lavoro sottoline-ando i ritardi e i guasti della poli-tica molisana nel settore. Inassenza di soluzioni, ha invocatol’andare tutti a casa per evitare laripetizione di quanto registrato.

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Il Tapiro del giorno lo diamo alcommissario della Coldiretti, Sa-verio Viola. Sono stati in tanti i cit-tadini che ci hanno scritto inmerito alla mancata edizione diCampagna Amica a Campobassoin piazza Municipio. Ma a pesareè anche l’assenza di smalto poli-tico dell’organizzazione.

Saverio Viola

Troppi i giovani

che vanno via

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Uno studio della FondazioneMoressa sulle città che at-traggono di più e sulle cittàche si spopolano sempre

più, tra queste Isernia e la sua provin-cia. Sono, soprattutto, sui giovani chescappano dal Molise. Nel silenzio, col-pevole, della classe politica regionale igiovani vanno via perché non intrave-dono prospettive in una terra che nonconcede loro spazio per affermarsi, perfar valere le loro conoscenze, per pro-muovere il loro talento. Del resto,come potrebbero rassegnarsi a restarein un posto che lascia loro ben pochesperanze? Meglio, allora, molto me-glio, scommettere su se stessi e tentarealtrove la propria sorte. Nulla più diquesta perdita del “capitale umano”,rappresentato dall’intelligenza e dallecompetenze di migliaia e migliaia digiovani, testimonia il declino ultimodel Molise, che assiste all’allontana-mento progressivo delle sue energiepiù vitali. La crisi del Molise si riflette,ancor prima che nel peggioramentodegli indicatori economici, nel venirmeno di una visione dello sviluppo.Sulle prospettive di crescita della so-cietà molisana è calata da tempo unacortina di silenzio. Da venti anni aquesta parte si è andata a spegnerequella svolta tecnico-economica, cheaveva esaltato obiettivi di industrializ-zazione, di formazione, di capitale in-frastrutturale, di riforma e rilanciodell’agricoltura, di radicale migliora-mento della cultura di base e di crea-zione di una classe dirigente menoretorica e tesa a fare sviluppo del-l’economia reale. Con gli interventi fi-nanziari e organizzativi di tipo“straordinario”: Cassa per il Mezzo-giorno, consorzi ed enti di bonifica edi sviluppo agricolo, banche di creditospeciale, enti di formazione e di assi-stenza tecnica. Oggi tutti dissolti e nonsostituiti se non dal nulla. E dinanzi alnulla i nostri ragazzi sono costretti avoltare le spalle ai luoghi natii. Così, ilMolise si spegne, deperendo, invec-chiando, incarognendosi nell’accidia.

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Pasquale Guarracino

Servizio a pagina 3

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221 ottobre 2017

TAagliolto

Non l’avesse mai fatto il se-

gretario nazionale del Pd

Matteo Renzi di fermare il

treno che lo sta portando in

giro (elettorale) per l‘Italia

alla stazione di Termoli e a

Nuova Cliternia. E’ venuto

per grazia e ha trovato giu-

stizia. Vale a dire, è venuto

a propagandarsi e a propa-

gandare i miracoli del suo

passato governo e quello

che spera di riavere alle ele-

zioni della primavera 2018,

ed ha trovato un fronte cri-

tico di matrice di sinistra

che lo ha investito di tutti i

disastri che il Molise di-

scendente del renzismo at-

traverso il renzista Paolo di

Laura Frattura ha sommato

negli ultimi cinque anni.

Una gragnola di addebiti

che mai crediamo il segreta-

rio nazionale del Pd avrebbe

immaginato di ricevere nel

territorio di una regione il

cui il Pd si mantiene ege-

mone nonostante la sua

classe dirigente abbia dato

prova di inadeguatezza,

d’imperizia, e di non poche

prepotenze applicate alla sa-

nità, al sistema della mobi-

lità, ai servizi primari, alla

sicurezza. A metterlo di

fronte ai fallimenti inanel-

lati in campo nazionale e a

quelli in campo regionale,

come abbiamo detto, si

sono espressi i maggiori

esponenti della sinistra mo-

lisana, coloro che si battono

per la giustizia sociale, per

il sostegno al lavoro, per lo

sviluppo equilibrato del ter-

ritorio, per il mantenimento

dei livelli essenziali nella

sanità, per una scuola vera-

mente democratica e rinno-

vata, per la ripresa

economica con l’ausilio di

una programmazione ragio-

nata e la tempestività degli

investimenti pubblici. Il

consigliere regionale Mi-

chele Petraroia gli ha rac-

contato (e rinfacciato) un

Molise investito dalla per-

niciosa infiltrazione della

mafia foggiana, macchiato

dalla ‘ndrangheta proprio

lungo la costa termolese, in-

farcito di pentiti o ex pentiti

della criminalità organiz-

zata, retaggio deleterio di

scelte e decisioni a dir poco

azzardate quali il trasferi-

mento del comando regio-

nale dei carabinieri,

l’assenza dei procuratori

della Repubblica a Campo-

basso e a Larino, il depoten-

ziamento del distaccamento

della Polizia stradale di La-

rino, la carente attività di

prevenzione e controllo del

territorio. I segnali del de-

grado che ne sono discesi e

della pericolosità di un

clima sociale ormai com-

promesso, Petraroia li ha in-

dicati nella devastazione di

decine di ettari di vigneti –

guarda caso – proprio a

Nuova Cliternia, negli at-

tentatati incendiari sempre

più frequenti, nel fenomeno

del caporalato in agricol-

tura, nell’interramento di ri-

fiuti tossici a

Campomarino, nel traffico

di droga e nel riciclaggio di

denaro sporco “che movi-

mentano giri d’affari gigan-

teschi”. Il segretario di

sinistra italiana Molise,

Vincenzo Notarangelo, a

commento della sosta del

Renzi “viaggiatore”, non

senza ironia, ha rilevato

come sia è arrivato in treno

in una regione dove sono

state soppresse le linee

Campobasso – Termoli;

Campobasso – Benevento, e

Carpinone – Sulmona; nel

mentre sul collegamento

Campobasso – Roma è

certa la partenza ma mai

l’orario o il mezzo di arrivo.

In una regione in cui non

c’è alcun tratto stradale a

quattro corsie, e la viabilità

provinciale e locale cade a

pezzi tra smottamenti, frane

e mancata manutenzione. In

cui, la soppressione delle

Province ha reso ancora più

critica la situazione con in-

tere comunità a rischio iso-

lamento. In una regione in

cui è stato lasciato chiudere

l’unico zuccherificio del

centro-sud nella indiffe-

renza della vertenza, e i la-

voratori sono stati

abbandonati a se stessi (It-

tierre, Gam e le altre

aziende in crisi: dov’è finito

il Patto per il Molise firmato

il 26 luglio 2016 con la Re-

gione?). Amarissimo l’in-

vito di Notarangelo a Renzi

a scendere dal treno e ad

impiegare il suo tempo ad

occuparsi “di chi non può

studiare, di chi non può cu-

rarsi, di chi vede i figli emi-

grare o di chi non riesce ad

andare più in pensione né

trovare un qualsiasi lavoro a

63, 64 o 66 anni”. Amaris-

simo, ma assolutamente

pertinente. Che i rilievi e

gli addebiti al segretario na-

zionale del Pd in cerca di vi-

sibilità e consensi siano

venuti dalla sinistra, per i

tantissimi moderati del Mo-

lise che confidano ancora in

una reviviscenza del centro-

destra, è la inevitabile presa

di coscienza ch’è morto,

seppure non ancora seppel-

lito. Il silenzio opposto a

Renzi, in fondo in fondo,

potrebbe essere interpretato

come l’ammissione di un

concorso di colpa. Dei gril-

lini molisani neanche a par-

larne.

Dardo

Venuto per grazia ha trovato giustizia

E a proposito di diseguaglianze in

sanità. Dai tempi di attesa, al-

l’erogazione dei farmaci, dalla

copertura vaccinale alla gestione

dell’emergenza urgenza, dai ser-

vizi per i malati oncologici agli

screening per i tumori, sono an-

cora troppe le disuguaglianze nel-

l’accesso ai servizi sanitari che

incidono sulla salute dei cittadini.

Questo il quadro che emerge dal

Rapporto dell’Osservatorio ci-

vico sul federalismo in sanità,

edizione 2016, presentato da Cit-

tadinanzattiva-Tribunale per i di-

ritti del malato. Il Molise ne esce

con uno spaccato a metà. La Re-

gione, non rispetta i Lea, i Livelli

minimi di assistenza nonostante

l’attuale sistema di affiancamento

dei ministeri competenti anche se

i cittadini molisani sono chiamati

a pagare maggiori oneri per 460

euro media pro capite per l’Irpef.

Per quanto riguarda il superticket

sulla ricetta, solo Basilicata, Sar-

degna e Provincia autonoma di

Bolzano non lo applicano, men-

tre 8 Regioni tra le quali il Mo-

lise applicano la quota aggiuntiva

di 10 euro su ogni ricetta.

Il tempo ritenuto accettabile per

un soccorso efficace degli opera-

tori sanitari è compreso entro i 18

minuti e il Molise fa registrare in-

tervalli di attesa fuori dal range di

normalità con 22 minuti medi di

attesa dell’intervento.

Buoni, invece, i risultati per le

coperture vaccinali con copertura

superiore al 97%. Così, come, per

la quota residenti che ha aderito

ai programmi di screening dove

il Molise raggiunge lo score mi-

nimo di 7. Ottimo, poi, il valore

dei presidi e servizi oncologici

dove il Molise sfonda il 20 % su

mille abitanti. In piedi, però, re-

stano le disuguaglianze con la sa-

nità di altre regioni italiane

almeno per ciò che concerne la

garanzia dei livelli minimi di as-

sistenza.

Sanità, troppe diseguaglianze

Renzi col treno personale nel Molise, a Termoli e Nuova Cliternia

I dati, sono del Rapporto di Cittadinanzattiva

Un fronte critico di matrice di sinistra lo ha investito di tutti i disastri che il Molise discendente delrenzismo attraverso il renzista Paolo di Laura Frattura ha sommato negli ultimi cinque anni. Per i tantissimi moderati del Molise che confidano ancora in una reviviscenza del centrodestra inevitabile la presa di coscienza ch’è morto

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321 ottobre 2017

TAagliolto

aaI consiglieri regionali del

Movimento Cinque Stelle,

Antonio Federico e Patrizia

Manzo, in merito alla sen-

tenza di bari, che ha visto

coinvolto il presidente della

Giunta regionale, Paolo

Frattura, hanno ritenuto di

dovere presentare la mo-

zione di sfiducia. “L’intera

vicenda – hanno sostenuto in

conferenza stampa - palesa

un modo di gestire la cosa

pubblica che prescinde da

principi di trasparenza ed

eticità, vicenda caratterizzata

dall’instaurazione di rapporti

interpersonali che minano la

necessaria terzietà di cui si

dovrebbe vestire il massimo

rappresentante dell’istitu-

zione regionale, ancor più

quando è erogatore di finan-

ziamenti pubblici ed in un

settore sensibile come quello

dell’editoria”. Federico e

Manzo hanno già sottoscritto

la mozione di sfiducia e at-

tendono, ora, che altri consi-

glieri appongano la loro a

partire da quei consiglieri

che hanno deciso di non so-

stenere più proprio il presi-

dente della Giunta regionale.

A termini di regolamento,

infatti, per potere essere pre-

sentata, la mozione di sfidu-

cia deve avere, almeno, cin-

que firme. Solo dopo, sarà

possibile presentarla e il pre-

sidente del Consiglio regio-

nale è chiamato a convocare

l’assise entro i 15 giorni se-

guenti. Per i consiglieri Cin-

que Stelle, il Giudice, nella

lunga sentenza, riporta preli-

minarmente numerose preci-

sazioni pesando con accura-

tezza ogni singola parola,

non utili ai fini processuali,

ma rilevanti per valutare gli

atteggiamenti e i comporta-

menti di chi è deputato a go-

vernare la “res publica

nonché a rappresentare gli

interessi di tutti i cittadini.

Elementi, che per i consi-

glieri grillini, danno una rap-

presentazione torbida della

situazione, mettendo in di-

scussione la credibilità

stessa del presidente della

Giunta regionale. Da qui, la

mozione di sfiducia

“La sfiducia a FratturaNon è più credibile”

I consiglieri Cinque Stelle, firmano il documento

Nell’ambito del Programma di

Sviluppo Rurale, il Molise è

progredito molto rispetto alle

altre regioni d’Italia, soprat-

tutto in paragone a quanto

fatto nella vecchia program-

mazione 2007-2013“; con le

parole del Capo Unità della

Direzione Agricoltura della

Commissione Europea, Filip

Busz, si è conclusa positiva-

mente la due giorni dedicata al

Comitato di Sorveglianza,

chiamato a valutare i risultati

e l’andamento del Programma

di Sviluppo Rurale della Re-

gione Molise.

Al tavolo tecnico hanno preso

parte i rappresentanti della

Commissione Europea, del

Ministero delle Politiche Agri-

cole, della Regione Molise e le

associazioni di categoria.

All’attenzione dei tecnici, la

proposta di modifica alla ver-

sione 3.2 del PSR Molise

2014/2020, la situazione sulle

domande di sostegno e paga-

mento, sull’avanzamento della

Nuova Programmazione e

sulla banda ultralarga.

“Sono tanti gli aspetti positivi

che caratterizzano il lavoro

svolto dal Molise: molti i

bandi

e le misure chiuse, oltre al va-

lore aggiunto rappresentato

dalla capacità di velocizzare le

procedure- ha sottolineato il

capo unità, Busz.

“Abbiamo lavorato in sinergia

con il partenariato per rispon-

dere alle reali esigenze emerse

dal territorio, attivato oltre

l’80% delle risorse nella con-

vinzione che il rilancio delle

aree rurali passi necessaria-

mente anche attraverso il mi-

glioramento delle

infrastrutture materiali, della

viabilità interpoderale nonché

nella creazione di attività im-

prenditoriali extra-agricole e

l’abbattimento del digital di-

vide”- ha commentato l’asses-

sore alle politiche agricole,

Vittorino Facciolla, ripercor-

rendo i quattro anni di Pro-

grammazione. A seguito

dell’incontro tecnico che si è

volto nella prima giornata di

lavori, i rappresentanti della

Commissione Europea e del

Ministero agricole hanno visi-

tato due aziende molisane be-

neficiarie dei fondi del PSR

2014-2020: l’azienda agricola

di Maria Antonietta Paladino,

che ha ottenuto importanti ri-

conoscimenti per la tradizio-

nale “Treccia di Santa Croce

di Magliano” e l’oleificio

Timperio di Colletorto, due

esempi virtuosi che hanno rap-

presentato al meglio il tessuto

produttivo del Molise.

“Sono stato particolarmente

colpito dalle visite nelle due

aziende - ha sottolineato il

capo unità della Direzione

Agricoltura della Commis-

sione Europea - ho visto qual-

cosa di diverso che ha a che

fare con la terra e con la tradi-

zione; ho apprezzato la ge-

stione familiare delle aziende

e la presenza dei giovani in

agricoltura. Continuate così,

perchè questa è agricoltura so-

stenibile!”.

Il Programma di Sviluppo Ru-

rale della Regione Molise

2014-2020 è stato promosso a

pieni voti dal Comitato di Sor-

veglianza che ha approvato ed

apprezzato il lavoro svolto dal-

l’amministrazione regionale in

sinergia con la struttura tec-

nica del PSR e il Partenariato

Facciolla: “Il nostro Piano ruraleè passato a pieni voti”

Guarracino

“Lavoro,

il punto

più nero

in Molise”

"Ieri ho ascoltato con

molta attenzione il Se-

gretario del PD, Matteo

Renzi, nella sua perfor-

mance molisana e mi è

venuto spontaneo chie-

dermi: ma perchè si con-

tinua a parlare così

energicamente solo di

ciò che si farà in Molise

nel futuro prossimo ven-

turo e non si fa alcun

cenno a tutto ciò che non

si è fatto fino ad oggi?".

Lo scrive il segretario

della Uiltucs Molise, Pa-

squale Guarracino. "Per-

chè non si è parlato di un

intero Consiglio Regio-

nale che ha preso sotto-

gamba la vertenza

lavoro? Perchè non si è

parlato di tutti i cittadini

molisani che hanno

perso l'occupazione?

Perchè non si è parlato di

tutte quelle soluzioni che

sembravano essere a por-

tata di mano, ma che, nei

fatti, sembrano essere

sfuggite? Ritengo che

tutta la politica molisana,

quella del dire e non

quella del fare - chiude

Guarracino - dovrebbe

fare una sola cosa: ver-

gognarsi e cambiare me-

stiere".

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421 ottobre 2017

TAagliolto

La denuncia è di Fare

Verde Campobasso. “Il

parroco della chiesa

Mater Ecclesiae di

Campobasso che ha in-

credibilmente con-

cesso l'autorizzazione

all'abbattimento di una

dozzina di grandi al-

beri situati all'interno

dell'importante bosco,

di proprietà della

stessa parrocchia,

compreso tra via Leo-

pardi e via Principe

Principe di Piemonte;

un autentico polmone

verde per il quartiere e

per l'intera città, costi-

tuito per gran parte da

alberi ad alto fusto, per

lo più conifere, come

abeti bianchi e rossi,

cedri, cipressi, pini au-

striaci, ma anche di-

verse qualità di querce

e persino un insedia-

mento, sconosciuto ai

più, di "Sequoie gi-

ganti", di cui alcune di

considerevoli dimen-

sioni.

Un'area, bene ricor-

darlo, che già in pas-

sato ha rischiato di

essere parzialmente

"spianata" da progetti

decisamente inoppor-

tuni, per fortuna accan-

tonati dopo la

mobilitazione dei resi-

denti del quartiere.

Ebbene, nella matti-

nata di mercoledì

scorso 18 ottobre, ope-

ratori armati di moto-

sega hanno (anche

maldestramente) ab-

battuto oltre una de-

cina di piante (Abeti

rossi e bianchi, ci-

pressi, pini

neri, lecci),

tutte in salute,

per lasciar posto

al nulla, proba-

bilmente quello

che serviva a

qualche proprieta-

rio confinante, il

cui orto risultava

forse poco assolato

a causa della pro-

sperità dei vicini al-

beri, oggi sacrificati

per qualche zuc-

china e qualche

piede d'insalata.

A dimostrazione che

non si è trattato af-

fatto di un intervento

mirato di manuten-

zione

è il fatto che al-

cuni alti tronchi, com-

pletamente secchi e

senza

più rami e foglie,

nonché visibilmente

pericolanti, sono stati

lasciati dov'erano, pre-

ferendo l'abbattimento

delle piante in salute,

tutte sullo stesso filare,

tutte confinanti con

l'orto in questione.

Quali siano stati gli ac-

cordi tra le parti non è

dato saperlo, resta il

fatto che ancora una

volta il patrimonio ar-

boreo cittadino, seppur

ricadente in aree pri-

vate, è stato aggredito

senza alcun ragione-

vole motivo; scene che

purtroppo abbiamo

visto spesso in giardini

privati e condominiali,

ma che in questa parti-

colare occa-

sione lasciano

ancor più il

r a m m a r i c o

giacché gli al-

beri abbattuti

si trovavano

all'interno di

uno speci-

fico ed im-

p o r t a n t e

h a b i t a t ,

senza arre-

care né

danno, né

dis turbo,

né rischio

per nes-

suno e

s o p r a t -

tutto perché si sperava

che la proprietà, anche

in ragione della sua

"vocazione", non po-

tesse mai autorizzare

un simile scempio.

“Chi ha autorizzato lo scempiodel taglio degli alberi?”

Duro intervento di Fare Verde sull’abbattimento di alberi a Mater Ecclesiae