LA POESIA

CONTRO

IL BULLISMO DI FEDERICA CICERO CLASSE II A

OTTANTA VERSI AL BULLISMO

IL BULLO E’ UN PREPOTENTE,

IO LO DEFINIREI UN DEFICIENTE

PERCHE’ E’ FACILE DEL PIU’ DEBOLE APPROFITTARE

SOLO IN QUANTO CON LA FORZA LO PUOI SOPRAFFARE.

IL BULLO SI NUTRE DI PAURA E OMERTA’,

E’ SOLO UN VIGLIACCO IN REALTA’,

SI FA DALLA “SUA BANDA” INCORAGGIARE

QUANDO QUALCUNO VUOLE PICCHIARE.

LUI TOGLIE ALLA VITTIMA LA SUA DIGNITA’

PERCHE’ NON GLI PRENDE SOLO I SOLDI O LE COSE MA

ANCHE LA SERENITA’.

IL BULLO USA LE MINACCE E LA VIOLENZA

DI UMILIARE L’ALTRO NON PUO’ FARE SENZA.

IL BULLO SU UN ALTRO SI VUOLE VENDICARE

DI UN SUO PROBLEMA CHE NON SA SPIEGARE

E LA PROPRIA RABBIA VUOLE SFOGARE

SU QUALCUNO A CUI NESSUNA COLPA PUO’ IMPUTARE.

IL BULLO VA ISOLATO

E NON INCORAGGIATO,

NON E’ UN ESEMPIO DI FORZA E SUCCESSO

E’ SOLO LA PREPOTENZA DI UN FESSO.

CHI IN SILENZIO ALLE SUE ANGHERIE ASSISTE

ALLA COMPASSIONE RESISTE,

MA SE POI ANCHE A LUI DOVESSE LO STESSO CAPITARE

POTREBBE LA SUA CONDOTTA RECRIMINARE.

IL BULLO A VOLTE E’ UNA RAGAZZA

CHE TRASFORMA INVIDIA E GELOSIA IN ARROGANZA,

E’ OFFENSIVA E MALEDUCATA

VIOLENTA E SPREGIUDICATA.

OGGI IL BULLO DI UN’ALTRA ARMA SI E’ DOTATO

CON IL COMPUTER LA VITTIMA HA PERSEGUITATO,

IMMAGINI PRIVATE RIESCE A PUBBLICARE

O CON LE MINACCE UN ALTRO RIESCE AD UMILIARE.

IL BULLIZZATO SI SENTE PERSEGUITATO

E DAGLI ALTRI ABBANDONATO.

IN SILENZIO DEVE SOFFRIRE

E LE PREPOTENZE DEVE PATIRE

PERCHE’ DAL TERRORE E’ ATTANAGLIATO,

TEME DI ESSERE PICCHIATO O UMILIATO.

LUI TUTTO DOVREBBE DIRE

A CHI LO POTESSE CAPIRE.

BISOGNA PERCIO’ DIRE BASTA AL TERRORE E ALLA

SOFFERENZA

BISOGNA INIZIARE A FARE RESISTENZA,

E’ NECESSARIO PARLARE E DENUNCIARE

CHI IN PACE NON TI LASCIA STARE.

BISOGNA AI GENITORI IL PROPRIO TORMENTO CONFESSARE,

ALLA POLIZIA DENUNCIARE

E DALLA SCUOLA ELIMINARE

CHI L’ALTRO NON SA RISPETTARE.

LA LEGGE OGGI TI DIFENDE

ED IL BULLIZZATO I PROPRI DIRITTI PRETENDE,

QUELLO DI NON ESSERE SPAVENTATO,

DI NON ESSERE EMARGINATO,

DI POTER VIVERE IN TRANQUILLITA’

SENZA MINACCE ED OSTILITA’.

RISPETTO, GIUSTIZIA E SOLIDARIETA’

QUESTA E’ LA CURA PER UNO DEI MALI DELLA SOCIETA’

PURTROPPO ALCUNE VITTIME CHIUSE NELLA LORO SOFFERENZA

INFINITA

HANNO DECISO DI CHIUDERE CON LA VITA.

LA COLPA E’ DEL BULLO E DI CHI NON L’HA FERMATO,

DI CHI SAPEVA E NON HA PARLATO.

LA COLPA E’ DELLA NOSTRA SOCIETA’

CHE E’ EGOISTA E SENZA CIVILTA’,

LA COLPA E’ DELLE FAMIGLIE CHE NON HANNO SAPUTO EDUCARE

UN FIGLIO CHE HA SOLO IMPARATO AD ODIARE E PICCHIARE.

NON DOVREBBE ESSERE CONSENTITO

COLPIRE UN ALTRO NEANCHE CON UN DITO.

GLI ALTRI SI DOVREBBERO SEMPRE AIUTARE

PERCHE’ LA COMPASSIONE E IL RISPETTO SONO COSE DA

VALORIZZARE,

PERCIO’ IO DICO NO AL BULLISMO

DICO NO ALL’EGOISMO

DICO NO ALL’INDIFFERENZA

DICO NO ALLA VIOLENZA.

IL BULLISMO VORREI POTER FERMARE

PERCIO’ QUESTI OTTANTA VERSI HO VOLUTO REALIZZARE,

PER DIRE CHE VORREI UN MONDO DI AMORE

DOVE VALGA LA LEGGE DEL CUORE,

SOGNO UN MONDO IN CUI REGNI L’ AMICIZIA E LA COMPRENSIONE

DOVE NON ESISTANO LA VIOLENZA E L’UMILIAZIONE,

DOVE NON ESISTA PIU’ IL BULLISMO

MA SOLO LA PACE E L’ALTRUISMO.