La pittura nuova in Friuli e a Venezia d'Arte Online/IL... · 1948 – 1968. La pittura nuova in...

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vità che nel frattempo erano state metabolizza- te, di virus inoculati e in parte persino già inatti- vati. La mostra pordenone- se tiene tutto questo come sfondo per affrontare, in modo finalmente sistema- tico, il “locale”, posto co- me tassello rappresentati- vo del “generale”. I riflet- tori sono rivolti ai pittori friulani e veneziani che parteciparono appunto a quelle esposizioni. Per la capacità di fa- scinazione e captazione della città lagunare, tra i veneziani la mostra con- sidera anche quelli di a”adozioni”, come Guidi, Tancredi, Deluigi, Licata ecc, Limita però l’aggetti- vo “veneziani” alla sola città senza estensioni, quindi, alla terraferma veneta. La mostra poi ha scelto di delimitarsi nello stesso ambito della pittu- ra, rinviando a successivi apprendimenti scultura e arti applicate; di qui l’as- senza forzata dalla mo- stra stessa di artisti come Dino Basaldella, Alberto Viani e di altri protagoni- sti di quel fatidico ven- ciannovesimo secolo. In mostra vengono presentati 220 dipinti e 25 opere grafiche , con nuclei più estesi (8 – 10 opere ciascuno) per Afro, Edmondo Bacci, Mario Deluigi, Virgilio Guidi, Riccardo Licata, Gino Morandis, Anton Zoran Music, Armando Pizzi- nato, Bruno Saetti, Giu- seppe Santomaso, Emilio Vedova e Giuseppe Zigaina e con ambiti co- munque rilevanti (6 – 8 opere, ciascuno) per Giorgio Celiberti, Luciano Gaspari, Alberto Gianquinto, Tancredi e Vinicio Vianello. Anzil, Maria Baldan, Saverio Barbaro, Ferruccio Bor- toluzzi, Gustavo Boldrini, Renato Borsato, Carlo Ciussi, Federico De Rocco, Giuseppe Gambi- no, Toni Fulgenzi, Bruna Gasparini, Carlo Hol- lesch, Albino Lucatello, Cesco Magnolato, Leone Minassian, Mirko, Gior- gio Dario Paolucci, Fred Pittino, Saverio Rampin , Carmelo Zotti completa- no la grande panoramica. Naturalmente le opere scelte sono rigorosamen- te legate alla produzione relativa agli anni delle esposizioni di questi maestri alle Biennali, con molte opere proprio pre- senti alle stesse Biennali. La mostra è accompa- gnata da un catalogo di circa 368 pagine ripor- tanti tutte le immagini dei dipinti esposti, edito da Antiga. Nel catalogo, oltre ai testi di Giovanni Granzotto e Gilberto Ganzer (quest’ultimo fo- calizzato sugli artisti friu- lani alle Biennali), com- paiono interventi di Antonella Alban, Franco Batacchi, Michele Beral- do, Giovanni Bianchi De Luigi, Leonardo Conti, Mauro Corona, Lorena Gava, Dino Marangon, Barbara Morandis e Ennio Pouchard. Il Comitato scientifico della mostra è composto da: Giovanni Granzotto, Franco Batacchi, Giovan- ni Bianchi Deluigi, An- gelo Crosato, Gilberto Ganzer, Dino Marangon, Ennio Pouchard. La mostra è sostenuta da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione C.R.U.P., da Gruppo Euromobil, da Assicurazioni Generali e da “Il Massimiliano”. PERCORSI TRA LE BIENNALI 1948 – 1968. La pittura nuova in Friuli e a Venezia. Pordenone, PARCO - Galleria d’arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” (via Dante 33) 27 marzo – 12 giugno 2011 Orari: da lu- nedì a venerdì 15.30 - 19.30 Sabato, domenica e festivi: 10.00 - 20.00. Mattine dal lunedì al ve- nerdì apertura su preno- tazione per gruppi di al- meno 10 persone (almeno 2 giorni di anticipo). Info: tel. 0434 523780 – 392935 info@artemo- dernapordenone.it www.artemodernaporde- none.it Anche un coniglio intrappolato è pronto a lottare come un leone. PORDENONE Per- corsi tra le Biennali. 1948 – 1968. La pittura nuova in Friuli e a Venezia” è il titolo della grande mostra che il PARCO Galleria d’Arte Moderna e Contempora- nea propone dal 27 mar- zo al 12 giugno in con- temporanea con la 54 a Biennale veneziana. La mostra, promossa dal Comune di Pordenone è curata da Giovanni Granzotto con la collabo- razione del Museo Civico d’Arte. 1948 – 1968, due da- te emblematiche per la storia italiana, e non so- lo, ma emblematiche an- che per lo specifico del- l’arte. La Biennale del ‘48, all’indomani del più am- pio conflitto del Nove- cento, segnò l’arrivo in Laguna e in Europa della nuova America. Fu un approdo deflagrante così come violento fu l’impatto che riverberò sull’arte italiana da poco reduce dal Ventennio. La Biennale del ’68 cadde in uno degli altri momenti topici della sto- ria del Novecento in Europa, e visse il clima di contestazione che partito da Parigi dilagò in Italia e in tutta Europa. Fu la Biennale di Arp, Bacon, Dubuffet, Duchamp, Fautrier, Hartung, Man Ray, Oldenburg. Rothko, Rauschenberg, Warhol ma anche di Tancredi, Severini. Burri, Balla, Deluigi, Colombo, Fon- tana, Pascali. Insomma un momento magico, che suggellava un ventennio di sconvolgimenti, di no- DI GIORGIO RUGGIERI APRILE / GIUGNO 2011 ANNO XV - Numero 58 IN QUESTO NUMERO IL LINGUAGGIO E IL DIRITTO PAG . 3 L’ATTIVITÀ DELLE FIAMME GIALLE PAG . 4 CORTE DI CASSAZIONE E AVORIO PAG . 5 SULLE ASTE ON LINE PAG . 7 INSERTO CARABINIERI T .P .C. OPERE DARTE RUBATE DA RICERCARE ERNESTO ZENARI PAG . 8 IL SOGNO DI CHAGALL PAG . 11 LE GRANDI VIE DELLA CIVILTÀ PAG . 12 ULISSE E CALYPSO PAG . 13 IN GIRO PER MOSTRE PAG . 14 tennio. Il motivo e il significa- to stesso di questa rasse- gna – afferma Giovanni Granzotto che ne è il cu- ratore - sta nel tentativo di rappresentare gli stra- ordinari momenti di scambio e di innovazione vissuti da una compo- nente fondamentale del- l’arte visiva, nel cuore - in quegli anni - dell’arte stessa: Venezia; cercando di riportarli e spiegarli dalla parte degli artisti veneziani e friulani che contribuirono a fare grandi le Biennali in que- gli anni. La ricerca si concen- trerà su quelle generazio- ni che, anche percorren- do il solco della pittura iconografica, hanno co- munque contribuito allo svecchiamento e allo svi- luppo della pittura con- temporanea; con una particolare sottolineatura per quei maestri che han- no davvero partecipato alla formazione delle avanguardie storiche del dopoguerra. A parte quindi l’eccezione Virgilio Guidi, non si incontre- ranno artisti nati nel di- Percorsi tra le Biennali 1948- 1968 La pittura nuova in Friuli e a Venezia IL MASSIMILIANO leggilo in web su www.artericerca.it Giuseppe Santomaso, Paesaggio verde, 1953, olio su tela, cm. 70x110 Pordenone, PARCO. In corso fino al 12 giugno 2011

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vità che nel frattempoerano state metabolizza-te, di virus inoculati e inparte persino già inatti-vati.

La mostra pordenone-se tiene tutto questo comesfondo per affrontare, inmodo finalmente sistema-tico, il “locale”, posto co-me tassello rappresentati-vo del “generale”. I riflet-tori sono rivolti ai pittorifriulani e veneziani cheparteciparono appunto aquelle esposizioni.

Per la capacità di fa-scinazione e captazionedella città lagunare, tra iveneziani la mostra con-sidera anche quelli dia”adozioni”, come Guidi,Tancredi, Deluigi, Licataecc, Limita però l’aggetti-vo “veneziani” alla solacittà senza estensioni,quindi, alla terrafermaveneta. La mostra poi hascelto di delimitarsi nellostesso ambito della pittu-ra, rinviando a successiviapprendimenti scultura earti applicate; di qui l’as-senza forzata dalla mo-stra stessa di artisti comeDino Basaldella, AlbertoViani e di altri protagoni-sti di quel fatidico ven-

ciannovesimo secolo. In mostra vengono

presentati 220 dipinti e25 opere grafiche , connuclei più estesi (8 – 10opere ciascuno) per Afro,Edmondo Bacci, MarioDeluigi, Virgilio Guidi,Riccardo Licata, GinoMorandis, Anton ZoranMusic, Armando Pizzi-nato, Bruno Saetti, Giu-seppe Santomaso, EmilioVedova e GiuseppeZigaina e con ambiti co-munque rilevanti (6 – 8opere, ciascuno) perGiorgio Celiberti, LucianoGaspari, AlbertoGianquinto, Tancredi eVinicio Vianello. Anzil,Maria Baldan, SaverioBarbaro, Ferruccio Bor-toluzzi, Gustavo Boldrini,Renato Borsato, CarloCiussi, Federico DeRocco, Giuseppe Gambi-no, Toni Fulgenzi, BrunaGasparini, Carlo Hol-lesch, Albino Lucatello,Cesco Magnolato, LeoneMinassian, Mirko, Gior-gio Dario Paolucci, FredPittino, Saverio Rampin ,Carmelo Zotti completa-no la grande panoramica.

Naturalmente le operescelte sono rigorosamen-

te legate alla produzionerelativa agli anni delleesposizioni di questimaestri alle Biennali, conmolte opere proprio pre-senti alle stesse Biennali.

La mostra è accompa-gnata da un catalogo dicirca 368 pagine ripor-tanti tutte le immaginidei dipinti esposti, editoda Antiga. Nel catalogo,oltre ai testi di GiovanniGranzotto e GilbertoGanzer (quest’ultimo fo-calizzato sugli artisti friu-lani alle Biennali), com-paiono interventi diAntonella Alban, FrancoBatacchi, Michele Beral-do, Giovanni Bianchi DeLuigi, Leonardo Conti,Mauro Corona, LorenaGava, Dino Marangon,Barbara Morandis eEnnio Pouchard.

Il Comitato scientificodella mostra è compostoda: Giovanni Granzotto,Franco Batacchi, Giovan-ni Bianchi Deluigi, An-gelo Crosato, GilbertoGanzer, Dino Marangon,Ennio Pouchard.

La mostra è sostenutada Regione AutonomaFriuli Venezia Giulia,Fondazione C.R.U.P., daGruppo Euromobil, daAssicurazioni Generali eda “Il Massimiliano”.

PERCORSI TRA LEBIENNALI 1948 – 1968.La pittura nuova inFriuli e a Venezia.

Pordenone, PARCO -Galleria d’arte Moderna eC o n t e m p o r a n e a“Armando Pizzinato” (viaDante 33) 27 marzo – 12giugno 2011 Orari: da lu-nedì a venerdì 15.30 -19.30

Sabato, domenica efestivi: 10.00 - 20.00.Mattine dal lunedì al ve-nerdì apertura su preno-tazione per gruppi di al-meno 10 persone (almeno2 giorni di anticipo).

Info: tel. 0434 523780– 392935 [email protected]

Anche un coniglio intrappolato è pronto a lottare come un leone.

PORDENONE Per-corsi tra le Biennali.1948 – 1968. La pitturanuova in Friuli e aVenezia” è il titolo dellagrande mostra che ilPARCO Galleria d’ArteModerna e Contempora-nea propone dal 27 mar-zo al 12 giugno in con-temporanea con la 54a

Biennale veneziana. Lamostra, promossa dalComune di Pordenone ècurata da GiovanniGranzotto con la collabo-razione del Museo Civicod’Arte.

1948 – 1968, due da-te emblematiche per lastoria italiana, e non so-lo, ma emblematiche an-che per lo specifico del-l’arte.

La Biennale del ‘48,all’indomani del più am-pio conflitto del Nove-cento, segnò l’arrivo inLaguna e in Europa dellanuova America. Fu unapprodo deflagrante cosìcome violento fu l’impattoche riverberò sull’arteitaliana da poco reducedal Ventennio.

La Biennale del ’68cadde in uno degli altrimomenti topici della sto-ria del Novecento inEuropa, e visse il clima dicontestazione che partito

da Parigi dilagò in Italia ein tutta Europa. Fu laBiennale di Arp, Bacon,Dubuffet, Duchamp,Fautrier, Hartung, ManRay, Oldenburg. Rothko,Rauschenberg, Warholma anche di Tancredi,Severini. Burri, Balla,Deluigi, Colombo, Fon-tana, Pascali. Insommaun momento magico, chesuggellava un ventenniodi sconvolgimenti, di no-

DI GIORGIO RUGGIERI

APRILE / GIUGNO 2011ANNO XV - Numero 58

IN QUESTO NUMERO

IL LINGUAGGIO E IL DIRITTO PAG. 3

L’ATTIVITÀ DELLE FIAMME GIALLE PAG. 4

CORTE DI CASSAZIONE E AVORIO PAG. 5

SULLE ASTE ON LINE PAG. 7

INSERTO CARABINIERI T.P.C.OPERE D’ARTE RUBATE DA RICERCARE

ERNESTO ZENARI PAG. 8

IL SOGNO DI CHAGALL PAG. 11

LE GRANDI VIE DELLA CIVILTÀ PAG. 12

ULISSE E CALYPSO PAG. 13

IN GIRO PER MOSTRE PAG. 14

tennio.Il motivo e il significa-

to stesso di questa rasse-gna – afferma GiovanniGranzotto che ne è il cu-ratore - sta nel tentativodi rappresentare gli stra-ordinari momenti discambio e di innovazionevissuti da una compo-nente fondamentale del-l’arte visiva, nel cuore - inquegli anni - dell’artestessa: Venezia; cercandodi riportarli e spiegarlidalla parte degli artistiveneziani e friulani checontribuirono a faregrandi le Biennali in que-gli anni.

La ricerca si concen-trerà su quelle generazio-ni che, anche percorren-do il solco della pitturaiconografica, hanno co-munque contribuito allosvecchiamento e allo svi-luppo della pittura con-temporanea; con unaparticolare sottolineaturaper quei maestri che han-no davvero partecipatoalla formazione delleavanguardie storiche deldopoguerra. A partequindi l’eccezione VirgilioGuidi, non si incontre-ranno artisti nati nel di-

Percorsi tra le Biennali 1948-1968La pittura nuova in Friuli e a Venezia

IL MASSIMILIANO

leggilo in web su

www.artericerca.it

Giuseppe Santomaso, Paesaggio verde, 1953, olio su tela, cm. 70x110

Pordenone, PARCO. In corso fino al 12 giugno 2011

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IL MASSIMILIANO

DI SANDRO [email protected]

APRILE - GIUGNO 2011

ni dei contendenti. Ed èaltrettanto evidente chel’uso di termini improprio approssimativi nuocea tale esigenza; e che atermine sbagliato corri-sponde un concettodiverso da quello che sivorrebbe esprimere.

Quel che lascia piùperplessi, inquesto qua-dro, è lap a s s i v aaccettazio-ne che i piùfanno dicerte usan-ze sbaglia-te, in cuil’errore èanche facil-mente per-cepibile perla suamani f es tacontrarietàalla più ele-m e n t a r elogica, e la sua continuaripetizione; e ciò fino asmarrire la comprensio-ne stessa di quel che siscrive, che diventa cosìnon l’esposizione di unconcetto, ma una sortadi formula magica, oanche solo rituale, vuotadi significato e ridotta apuro orpello.

La citazione di questiorrori non pone che l’im-barazzo della scelta, male ovvie esigenze di riser-vatezza degli atti inargomento ne impedi-scono la pubblica men-zione.

Mi limiterò quindi acitare solo alcuni di que-sti errori, tanto frequen-ti che chiunque potràimbattersene in qualcu-no e verificare l’esattezzadi quel che affermo.

Uno dei più diffusi(anche se non fa stramedella grammatica comein altri casi) è l’uso, dicui non saprei indivi-duare il fondamento, diconfondere l’intestazio-ne con l’indirizzo: inmolti atti di parte silegge infatti l’indicazionedell’organo giudiziario alquale l’atto è rivolto. Per

Anni fa, un avvocatoal quale avevo obbiettatoche il suo modo di scri-vere, tenebroso ed osti-co, risultava di difficilecomprensione ai noniniziati alle pratiche giu-diziarie, mi rispose checosì doveva essere, per-ché “il cliente non devecapire che cosa fa l’avvo-cato ma deve affidarsitotalmente a lui”. Larisposta mi sembrò piut-tosto una battuta,magari un po’ cinica, ecome tale la presi, altri-menti la tesi avrebbedestato una certa preoc-cupazione.

Il problema dell’usoche si fa della linguanegli atti ufficiali ed inparticolare in quelli giu-diziari esiste; e non ètanto dovuto al fatto chesi usi una terminologiatecnica – in sé indispen-sabile come in qualun-que altro campo specia-listico – quanto alla nonnecessaria ed anzideprecabile conseguen-za che tutto il modo diesprimersi diventi ungergo iniziatico, anche esoprattutto quando nonoccorre; con la ulterioreduplice conseguenza diuna scarsa comprensi-bilità in genere (e nonsolo, come si crede, ainon addetti ai lavori) ead una deformazione dellinguaggio nei suoi stes-si elementi fondamenta-li, cioè i vocaboli, aiquali vengono attribuitiin modo inesatto e fan-tasioso, significati cheessi non hanno.

È di tutta evidenzache la chiarezza, la pre-cisione e l’intelligibilitàdei termini sono indi-spensabili per una cor-retta comunicazione,tanto più nelle vertenzegiuridiche, civili, penalio amministrative, in cuinon è possibile accertarele ragioni ed i torti senon si delineano inmodo preciso le posizio-

logica l’intestazione indi-ca la provenienza dell’at-to; ed il contenuto diesso manifesta le consi-derazioni e le decisionidell’organismo emanan-te che si palesa all’inizio;se queste decisioni sonorivolte a qualcuno, suistanza di questo o d’uf-

ficio, sotto l’intestazionedeve anche essere indi-cato il destinatario del-l’atto. Ma sembra deltutto illogico porre l’inte-stazione dell’organo alquale ci si rivolge e poiredigere il proprio atto efirmarlo: la firma devecorrispondere all’inte-stazione e, come nessu-no firmerebbe neancheun messaggio di augurisulla carta intestata osul biglietto da visita deldestinatario, così non sicapisce come un avvoca-to o un privato possaapporre la propria firmasu un foglio recante l’in-testazione di un organogiudiziario.

La risposta, anch’essarituale, a tale obbiezioneè: “Si fa così”, o, menocategorica ma non menoimpenetrabile: “Si èsempre fatto così”.

Se considerazioniprudenziali del genere“facciamo-come-fanno-tutti-gli-altri” possonospiegare – ma non certogiustificare – questogenere di errori, assolu-tamente incomprensibi-le ed ingiustificabile èl’uso di espressioni

curiali di cui non sicomprende il significatoma di cui forse piace ilsuono o con le quali sipensa di ammantare dinobiltà una prosa peraltri versi scadente o unragionamento traballan-te. Volendo avvalorare leproprie tesi con un pre-

cedente giurispruden-ziale, un avvocato scris-se “appar sentenza”:scritto in tal modo, oltrea produrre un anacolutonell’esposizione, il termi-ne fa sembrare la sen-tenza simile ad un fan-tasma, che appare e chescompare; grammatical-mente, inoltre, apparnon è neppure un avver-bio o una congiunzione:che cosa vuol dire, dun-que? Molto semplice-mente è l’errata grafia di“a par sentenza”, ossia“come è stabilito in sen-tenza di pari contenu-to”: la locuzione, appar-tenente ad un linguag-gio paludato e pompo-so, avrebbe senso, sor-volando sulla pesantez-za dello stile antiquatoed inelegante, se fossealmeno scritta corretta-mente: così com’è statausata dimostra solo chenon se ne è neppurecompreso – se nonapprossimativamente –il significato; e che nonsi tratti di una svistacasuale o di un erroremateriale di trascrizioneè palesato dalla ripeti-zione dell’errore in altra

parte del medesimoscritto, nonché in altriscritti di altri avvocati.

Un’altra parola assaifrequente negli scrittigiuridici è “invero”. Checosa significhi nonsaprei: dev’essere lavariante avvocatescadell’inutile “praticamen-

te” che infe-sta la parla-ta di tantialtri comunim o r t a l id e l l aP e n i s o l a .Com’è inuti-le questo, loè quello: èovvio che seuno esponeun’opinione– a meno dinon esserein mala fede– la ritienevera: chesenso ha

premetterle quellasuperflua rivendicazio-ne di veridicità, l’”inve-ro” appunto, che nullaaggiunge al valore o allalogica del ragionamen-to?

E, per concludere,tralasciando molti altriorrori, non posso esi-mermi dal citare unosvarione frequentissi-mo, sentito anche dadiversi “operatori delDiritto” (ma sì, non get-tiamo la croce solo suipoveri avvocati edampliamo pure la cate-goria): si sente tantevolte parlare di rescis-sione di contratti,quando si tratta invecedi risoluzione. Sono duefigure ben diverse:entrambe comportanola cessazione degli effet-ti del contratto e degliobblighi da esso deri-vanti , ma del tutto dif-ferenti ne sono le cause.La rescissione è previstadagli artt. 1447 e 1448del Codice Civile soloquando il contratto siastato stipulato in modoiniquo, ossia con unrilevante squilibrio frale prestazioni, o perché

una delle parti abbiaapprofittato – conoscen-dolo – dello stato dinecessità dell’altro con-traente (derivante da unpericolo grave per l’in-columità propria oaltrui), imponendoglicondizioni eccessiva-mente onerose, oppureperché la sproporzione,generata da un piùgenerico stato di biso-gno di uno dei contra-enti noto alla contro-parte, fra le due presta-zioni sia superiore dioltre la metà (è la cosìdetta rescissione ultradimidium).

Quella che vieneerroneamente definitarescissione è invece larisoluzione del contrat-to, prevista dall’art.1453 del Codice Civileper inadempienza diuna delle parti (e richie-dibile dalla sola parteadempiente) ovvero peraccordo fra le parti, che,come si erano accordateper contrarre rispettiviobblighi al fine di con-seguire determinativantaggi, possonoanche disdire concorde-mente quell’accordoquando esso, per i piùdisparati motivi, nonabbia dato o non diapiù i risultati attesi osperati.

Finché certi svarioniprovengono dai cronistidel calcio a proposito digiocatori che voglionopassare da una squadraall’altra prima della finedel loro ingaggio, pocomale: chi lavora con ipiedi (nell’ovvio senso didar calci ad una palla)può esser giustificato separlando a senso diargomenti giuridici lidefinisce in modo sba-gliato. Ma quando lestesse erronee dizioni sisentono dalla bocca diavvocati, specialmentedi taluni che si profes-sano “civilisti”, ossiaquelli che più di ognialtro dovrebbero cono-scere questa materia,che se ne deve dedurre?

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Il linguaggio e il Diritto

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finanziari, avvalendosianche di dodici ufficialida distaccare in qualità diesperti presso le rappre-sentanze diplomatiche egli uffici consolari.

Per lo svolgimento deicompiti assegnati sonoattribuite ai militari delCorpo le qualifiche di:

-Ufficiali edagenti dip o l i z i ag iudiz ia -ria;

Ufficialied agentidi poliziatributaria;

- Agentidi pubbli-ca sicurez-za.

A de s e m p i o ,negli annip a s s a t i ,s p e c i f i c io b i e t t i v ihanno in-teressato is e g u e n t isettori dis e r v i z i odell’Istituzione:

- contrasto all’evasio-ne ed elusione fiscale, at-traverso un mirato pro-gramma dell’attività di ve-rifica e controllo, e al-l’economia sommersa,nella sua duplice formadel sommerso “d’azienda”e “di lavoro”;

- contrasto al fenome-no del gioco illecito;

- controlli sulla spesapubblica, con particolareriferimento agli incentivialle attività produttive, alsettore delle uscite comu-nitarie e delle connesserisorse nazionali di cofi-nanziamento, nonché alcomparto della spesa sa-nitaria;

contrasto alla con-traffazione di marchi ealla pirateria audiovisi-va, quale irrinunciabileattività a garanzia dellosviluppo economico delPaese;

- vigilanza sul fenome-

La Guardia di Finanzaè uno speciale Corpo diPolizia che dipende diret-tamente dal ministrodell’Economia e delleFinanze; è organizzato se-condo un assetto militaree fa parte integrante delleForze Armate dello Statooltre che della ForzaPubblica.

I compiti della Guardiadi Finanza sono sancitidalla legge di ordinamen-to del 23 aprile 1959, n.189 e consistono nellaprevenzione, ricerca e de-nunzia delle evasioni edelle violazioni finanzia-rie, nella vigilanza sull’os-servanza delle disposizio-ni di interesse politico-economico e nella sorve-glianza in mare per fini dipolizia finanziaria.

Inoltre la Guardia diFinanza concorre al man-tenimento dell’ordine edella sicurezza pubblica ela difesa politico-militaredelle frontiere. Il decretolegislativo 19 marzo2001, n. 68 ha previsto,in attuazione dei principidirettivi della legge n.78/2000:

- la missione dellaGuardia di Finanza comeForza di polizia a com-petenza generale su tut-ta la materia economicae finanziaria;

- l’estensione delle fa-coltà e dei poteri ricono-sciuti per legge ai militaridel Corpo in campo tri-butario a tutti i settoriin cui si esplicano leproiezioni operativedella polizia economicae finanziaria;

- l’affermazione delruolo esclusivo dellaGuardia di Finanza qualepolizia economica e fi-nanziaria in mare;

- la legittimazione delCorpo a promuovere esviluppare, coma autoritàcompetente nazionale,iniziative di cooperazio-ne internazionale congli organi collateraliesteri ai fini del contrastodegli illeciti economici e

no del “carovita”, in or-dine al quale il Corpo èstato investito di specifi-che incombenze, con spe-cifico riferimento al rile-vamento dei prezzi al con-sumo affinché, in presen-za di consistenti dinami-che di aumento dei sud-detti valori, si pervenga a

un’eventuale modifica de-gli studi di settore.

Sulla base di tale pre-messa si evidenzia, quin-di, che tra i vari settori diservizio in cui il Corposvolge la propria attivitàrientra quello a tutela,contrasto e repressionedelle violazioni in materiadi divieti economici.

Con tale termine si in-tendono le limitazioni al-l’importazione, all’espor-tazione, al transito, allaproduzione e detenzionedi determinate merci. Talilimitazioni vengono appli-cate per ragioni di ordineeconomico o per motivi disanità, sicurezza, ordinepubblico, ecc. La naturadel divieto economico-commerciale riguardal’importazione di mercioriginari da Paesi aderen-ti al GATT o dai Paesi de-finiti “ in via di transizio-ne verso l’economia dimercato “come l’ex URSS,

Cina, Albania, Corea delNord, Vietnam o prodottitessili e/o abbigliamentoimportati dai suddettiPaesi o altri Paesi terzicon i quali l’UE ha con-cluso accordi.

L’importazione di taliprodotti è soggetta a de-terminate misura di sal-

vaguardia, quali la licen-za di importazione o altremisure di vigilanza.

In adesione alle nor-mative vigenti nello speci-fico settore commerciale,quindi, la commercializ-zazione di determinatemerci, quali armi e mate-riali d’armamento, beni aduplice uso, armi chimi-che, beni culturali, flora efauna in via di estinzione,animali e prodotti di origi-ne animale, piante e vege-tali, ecc., sono soggettead attento monitoraggioda parte dei vari organia ciò preposti (Agenziadelle Dogane, Forze diPolizia ad ordinamenti ci-vile e militare, Associa-zioni di volontariato i cuiappartenenti rivestano laqualifica di Agenti diPolizia Giudiziaria, ecc…)

In tale contesto laGuardia di Finanza, con ipropri reparti presenti sulterritorio, svolge una co-

stante attività di controllosul rispetto di tali divietieconomici.

Nello specifico l’attivi-tà di servizio di che trat-tasi rappresenta una del-le tante operazioni svolteavvalendosi dei poteripropri della PoliziaGiudiziaria ( acquisizione

e sviluppodi spunti in-fo-investiga-tivi, perqui-sizioni, se-questri, as-sicurazionidelle fonti diprova, rap-porto allacompetenteA.G., ecc..).

A seguitodi una pre-gressa atti-vità infor-mativa, in-fatti, iF inanz ier id e l l aTenenza diDesenzanoDel Gardahanno effet-tuato due

distinti interventi inMilano e Trieste sottopo-nendo a sequestro 64 og-getti finemente lavorati inavorio tra cui dei para-venti intarsiati, statuette,zanne, una scacchiera, edaltri oggetti per un valorecomplessivo di circa 30mila euro.

I soggetti coinvolti sonoF.P., un triestino di 60 an-ni, e C.A. un milanese 30anni, entrambi denunciatia piede libero alle rispetti-ve Procure della Repub-blica per violazione, in fla-granza di reato, dell’art.1della Legge 7 febbraio1992 n. 150 che puniscela vendita di oggetti prove-nienti da animali, minac-ciati di estinzione i cuiesemplari sono inclusinella lista CITES, in man-canza dei documenti ne-cessari alla commercializ-zazione secondo quantorichiesto dalla Conven-zione di Washing-ton sul

commercio internazionalea tutela delle specie ani-mali e vegetali (nonchéparti di esse) minacciatedi estinzione.

La pena edittale previ-sta per la condotta ogget-to di contestazione è l’ar-resto da tre mesi ad unanno o l’ammenda da7.750 a 103.200 euro.

L’attività effettuata hapreso spunto da alcuneinformazioni acquisitedagli investigatori secon-do le quali un soggettomilanese, C.A., stava po-nendo in vendita oggettidi avorio definendoli, ge-nericamente, in regolacon le vigenti normative.

La successiva perqui-sizione eseguita nell’abi-tazione di C.A. permette-va di rinvenire vari ogget-ti d’avorio e consentiva diaccertare l’assenza certi-ficato attestante la lororegolare detenzione e pre-visto dalla normativa CI-TES, come da sentenzadella Corte di Cassazione(1). Tutti gli oggetti rinve-nuti venivano pertantosottoposti a sequestro. ___________

(1) Caccia e pesca –Animali - Detenzione di spe-cie protette (zanne di elefan-te) – Art. 1 L. n.150/92 -Convenzione di Washington -Certificazione dell’Autoritàcompetente – Art. 8, Reg. Ce338/1997.___________

I successivi accerta-menti venivano indirizza-ti, quindi, verso il negoziotriestino presso il qualetali oggetti erano stati ac-quistati. L’attività esegui-ta consentiva di appurarenon solo la mancanza del-le certificazioni degli og-getti venduti ma di rinve-nire altri oggetti in avorioanch’essi sprovvisti dicertificazioni CITES chevenivano sequestrati inquanto illecitamente dete-nuti.

Le competenti Procureconvalidavano il seque-stro effettuato ravvisandola fattispecie penalmenterilevante.

I militari della Guardia di Finanza con i beni sequestrati. (Courtesy Il Giorno)

L’attività delle Fiamme Gialle“Nec recisa recedit”... per chi non sa il latino... “Neanche spezzata retrocede”

IL MASSIMILIANO APRILE - GIUGNO 20114

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IL MASSIMILIANOAPRILE - GIUGNO 2011 5

Detenzione di zanne d’elefante:cosa dice la Corte di Cassazione

La detenzione di “zan-ne di elefante”, attual-mente incluse nell’allega-to A, Appendice I del re-golamento Cee 338/1997costituisce illecita deten-zione di esemplari di spe-cie protetta ed integra ilreato ex articolo 1150/92 (Cass. sez. III,3088/99, imp. Morosini).Poiché le deroghe previ-ste dalla Convenzione diWashington e dalla nor-mativa comunitaria han-no carattere limitato edeccezionale, non bastache gli interessi assuma-no che si tratti di esem-plari lavorati acquisiti daoltre cinquanta anni, es-sendo necessaria al ri-guardo una certificazionedell’Autorità competente.Convince in tal senso laConvenzione di Washing-ton: «quando un’autoritàamministrativa delloStato di esportazione o diriesportazione avrà verifi-cato che uno specimen fuacquistato anteriormentealla data in cui entraronoin vigore le disposizionidella presente convenzio-ne rispetto a detto speci-men, le disposizioni degliarticoli III, IV, V non siapplicano a questo speci-men, se la detta autoritàemette un certificato a ta-le effetto».

La Convenzione re-sponsabilizza in modoformale gli Stati firmatarianche per il periodo ante-riore alla sua entrata invigore. Analogamenteil Regolamento Ce338/1997 (articolo 8)stabilisce che l’esenzionedai divieti può essere de-cisa solo dall’organo digestione dello Statomembro e non generica-mente ed arbitrariamentedallo stesso interessato. -Imp. Carlessi ed altro -Corte di Cassazione -Sez. III penale, 3 dicem-bre 2003, n. 46296

CORTE DI CASSAZIO-NE Sez. III penale, 3 di-cembre 2003, n. 46296REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLOITALIANO Corte diCassazione penale Sez.III, 3 dicembre 2003, n.46296 Omissis. Fatto ediritto. Il Tribunale diBergamo, con sentenzadel 10 aprile 2002 con-dannava CarlessiAnnibale e Capelli Luigialla pena di10 mila Eurodi Ammendac i a s c u n o ,perché rite-nuti respon-sabili delreato di cuiall’articolo 1legge 50/92,avendo dete-nuto per lavendita diuna zannadi elefante,appartenen-te a specieprotetta aisensi dellaConvenzionedi Washin-gton del 3marzo 1973sul commer-cio interna-zionale diflora e faunaselvatica edel Regola-mento Ce 338/97.Contro questa sentenzagli imputati hanno pro-posto ricorso perCassazione, deducendol’infondatezza dell’impu-tazione perché l’oggettodetenuto era riconducibi-le ad opera d’arte africa-na risalente ad oltre 50anni fa e, dunque, nonrientrante nella normati-va internazionale e co-munitaria. Essi lamenta-no che non sia stata di-sposta una perizia d’uffi-cio sull’oggetto seque-strato per dimostrarne lecaratteristiche e la data-zione e che sia stata com-minata una pena eccessi-va, senza la concessionedelle attenuanti generi-che. I ricorsi sono infon-dati. Ai sensi dell’articolo8sexies della legge

150/92 (introdotto dal Dl2/1993, articolo 10, con-vertito nella legge59/1993 per “esemplare”deve intendersi qualsiasianimale o pianta, vivo omorto, delle specie elen-cate nelle appendici I, II,III della Convenzione diWashington, allegato B, e

nell’allegato C, parte 1 e2 del Regolamento Cee3626/82 e successivemodificazioni ed integra-zioni [compreso “qualsia-si parte o prodotto” dianimali e piante apparte-nenti alla stessa specieprotetta]. Nel caso in esa-me risulta accertato edammesso, in punto di fat-to, che trattavasi di de-tenzione di una “zanna dielefante”, ossia di unaparte o prodotto, ottenu-to da un animale protettomorto, facilmente identi-ficabile ed identificato,soggetto alle preventiveautorizzazioni, del tuttocarenti. L’oggetto fu se-questrato dal CorpoForestale dello Stato il 5maggio 1999, in un nego-zio di antiquariato, sito inBergamo, condotto da

Carlessi Annibale, alquale era stato consegna-to, per la vendita, dalproprietario Capelli Luigi,sulla base di una docu-mento scritto, come ri-sulta inequivocabilmentedagli atti. Nel caso in esa-me, gli imputati non han-no fornito alcuna docu-

mentazione comprovantela regolarità del possessodella zanna di elefante(denuncia agli uffici delCorpo Forestale delloStato entro 90 giorni dal-la entrata in vigore dellalegge 150/92; permessidi esportazione e certifi-cati di importazione co-stituenti la documenta-zione Cites, che giustifi-cano la detenzione dispecie protette o parte diesse) e neppure hannoprovato che questa docu-mentazione esistesse intesta ai precedenti pos-sessori. La legge escludela possibilità di commer-cializzazione od esposi-zione in vendita ancheper gli oggetti di uso per-sonale o domestico, sesia mancata la preventi-va denuncia all’autorità

competente.Questa Corte ha già ri-

tenuto che la detenzionedi “zanne di elefante”, at-tualmente incluse nell’al-legato A, Appendice I delregolamento Cee338/1997 costituisce il-lecita detenzione diesemplari di specie pro-

tetta ed inte-gra il reatoex articolo 11 5 0 / 9 2(Cass. sez.III, 3088/99,i m p .M o r o s i n i ) .Poiché le de-roghe previ-ste dallaConvenzionedi Washin-gton e dallan o r m a t i v acomunitariahanno carat-tere limitatoed eccezio-nale, non ba-sta che gliinteressi as-sumano chesi tratti diesemplari la-vorati acqui-siti da oltrec i n q u a n t aanni, essen-

do necessaria al riguardouna certificazionedell’Autorità competente.Convince in tal senso laConvenzione di Washin-gton: “quando un’autori-tà amministrativa delloStato di esportazione o diriesportazione avrà verifi-cato che uno specimen fuacquistato anteriormentealla data in cui entraronoin vigore le disposizionidella presente convenzio-ne rispetto a detto speci-men, le disposizioni degliarticoli III, IV, V non siapplicano a questo speci-men, se la detta autoritàemette un certificato atale effetto”.

La Convenzione re-sponsabilizza in modoformale gli Stati firmatarianche per il periodo ante-riore alla sua entrata in

vigore.

Analogamente ilRegolamento Ce338/1997 (articolo 8)stabilisce che l’esenzionedai divieti può essere de-cisa solo dall’organo digestione dello Statomembro e non generica-mente ed arbitrariamen-te dallo stesso interessa-to. Di conseguenza anchegli esemplari lavorati edacquisiti da lungo tempodevono essere certificatida una autorità pubbli-ca, per essere ammessialla libera detenzione ecommercializzazione.

Nel caso in esame, inmancanza di qualsiasidocumentazione, il giudi-ce non era tenuto di uffi-cio a disporre una peri-zia, perché il sistemanormativo impone agliinteressati l’onere di ac-quisire la documentazio-ne sulla regolarità delpossesso, vigendo il prin-cipio del divieto generaledi commercializzazione dispecie protette al di fuoridi un controllo rigido, in-crociato e formale delleautorità competenti.

Sussiste, dunque, ilreato contestato a caricodi entrambi gli imputati,consapevoli di detenere eporre in vendita unesemplare di specie pro-tetta di rilevante valoreeconomico senza autoriz-zazione.

La condanna per en-trambi gli imputati è sta-ta motivata con riferi-mento ai criteri di cui al-l’articolo 133 c.p. ed ap-pare non gravosa in rela-zione all’entità del fatto,tenuto conto della recidi-va per Carlessi e della ti-tolarità di una impresacommerciale e valutata laconcessione delle atte-nuanti generiche per ilCapelli. PQMLa Corte: Rigetta i ricorsie condanna i ricorrentiin solido al pagamentodelle spese processuali.

Particolari del sequestro. (Courtesy Il Giorno)

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IL MASSIMILIANO

DI DANIELA [email protected]

APRILE - GIUGNO 2011

ziano con la registrazio-ne sul sito.

Alcuni siti consiglia-no, contestualmente al-l’iscrizione, di produrreuna breve presentazio-ne di sé che possa sti-molare la fiducia deicompratori. Il secondopassaggio consiste nel-la vera e propria messain vendita dell’operaper cui talvolta è richie-sto il pagamento di unaquota fissa (comunqueirrisoria).

È fondamentale se-lezionare la categoriaadeguata a contenerela propria offerta, non-ché specificare il titolodella propria asta. Lascelta del titolo può es-sere cruciale: è impor-tante che questo siachiaro ed eloquente;dovrebbe inoltre conte-nere le parole che vero-similmente i navigatorisceglierebbero per rin-tracciare l’articolo desi-derato.

Inoltre, è fondamen-tale includere una de-scrizione esaustiva del-l’opera d’arte in que-stione, che includa tut-te le informazioni,l’eventuale letteratura ela menzione della certi-ficazione di autenticitàse esiste.

È molto importanteincludere una o più fo-tografie di qualità. Ènecessario evidenziarela durata dell’asta, defi-nendo chiaramente ilprezzo di partenza el’eventuale prezzo di ri-serva.

Inoltre è importanteinformare i concorrentiacquirenti sul luogo incui si trova l’oggetto.

È inoltre essenzialeinformare sulle modali-tà e sui prezzi di tra-sporto: quale vettoreverrà utilizzato, entroquando verrà recapita-ta la merce, quanto co-sterà il recapito, oltre-chè descrivere le politi-che di pagamento ac-cettate, specificandoeventuali garanzie (es.restituzione dell’operaqualora non venisse ri-cevuto integro o altrecondizioni di reso).

Vi è, inoltre, la pos-sibilità di scegliere leopzioni di promozionedell’asta (es. titolo in

LONDRA Quellodelle aste d’arte onlineè un fenomeno in cre-scita e destinato a unsuccesso ancora piùgrande in futuro. Leaste si configurano co-me una modalità di ac-quisto specifico per ilWeb e la fortunata vi-cenda di eBay ne è unadimostrazione imme-diata.

Ma perché il nuovosistema di vendita pos-sa diffondersi fino a di-ventare un’abitudinecondivisa, è necessarioche, sia dal lato dell’of-ferta che da quello del-la domanda, si inne-schi un meccanismo diimitazione in grado difar accettare agli attoricoinvolti le regole di unnuovo paradigma com-merciale. Quello delleaste online è un eventorelativamente nuovonel nostro contestoeconomico-culturale.In America il fenomeno,pur non senza le preve-dibili esitazioni iniziali,sta gradualmente de-collando e tutto fa pen-sare che anche inEuropa e in Italia que-sta nuova modalità divendita seguirà il corsotracciato dall’esperien-za statunitense. Nel ca-so delle aste online gliutenti si trovano a do-versi confrontare conuna duplice rivoluzionenel metodo di acquistodell’opera d’arte: dauna parte, si tratta diaffrontare una sceltasvincolata dalla possi-bilità di farne esperien-za diretta e allo stessotempo si aggiunge unamodalità di determina-zione del prezzo dina-mica.

Ma l’elemento cheprobabilmente darà ilmaggiore impulso alladiffusione delle aste di-gitali risiede nelle loropotenzialità nell’ambitodel direct marketing.

Le aste fornisconoinfatti un nuovo ed effi-ciente strumento per illeveraggio delle infor-mazioni sui clienti (giàacquisiti o potenziali).

Ma il dato più rile-vante riguarda piutto-sto la constatazioneche le vendite basatesul prezzo variabile ri-ducono la distanza tra ileader del commerciooffline e i piccoli player.Il meccanismo delleauction aumenta dun-que la parità competiti-va tra gli attori dell’of-ferta.

Per vendere un pro-prio oggetto su siti diasta, l’utente, privato oazienda,deve seguirevari semplici, ma cru-ciali, passaggi che ini-

grassetto). Si trattanormalmente di servizierogati a pagamento.

Una volta stabilititutti questi particolariil venditore dovrà mo-nitorare l’andamentodelle offerte, visitandocontinuamente la pagi-na che contiene l’ogget-

to per controllare lapresenza di eventualirilanci e assistere i par-tecipanti rispondendoalle loro domande.

In seguito all’aggiu-dicazione del bene siviene informati conun’email. È, inoltre,previsto il pagamentodi una commissione sulvalore transatto, da ag-giungere all’eventualequota fissa.

Al termine dell’astaè buona norma contat-tare l’acquirente e la-sciare un commento difeedback sull’acquiren-te.

Per fare offerte di ac-quisto sui siti di asta ènecessario registrarsi.

Normalmente non èrichiesta nessuna com-missione per poterpiazzare le proprie of-ferte. Si può cercarel’opera che interessasulla lista delle aste osul motore di ricercacontenuto nel sito.Dopo di che si puòavanzare con un’offer-ta. Talvolta esistono si-stemi che permettonodi rilanciare automati-camente l’offerta qualo-ra la propria fosse statasuperata. Se la propriaofferta risulta quellavincente si viene infor-mati via email.

Una volta ricevutol’opera è inoltre buonaabitudine inserire uncommento sul vendito-re. Può succedere ditrovarsi a dover risolve-

re alcuni conflitti: adesempio, l’opera po-trebbe non risponderealle aspettative dell’ac-quirente, ad esempioper le suo stato di con-servazione.

In questo caso, ilproblema dovrebbe es-sere prevenuto a monte

della transazione conuna appropriata operadi ricognizione delle in-formazioni sui prodottida parte degli interes-sati: sono infatti previ-ste sezioni “domande &risposte” attraverso cuii bidder possono comu-nicare con i venditori echiedere loro qualun-que chiarimento sulleopere.

Nel peggiore dei ca-si, tuttavia, le aste po-trebbero rivelarsi veri epropri canali per la dif-fusione di frodi. Le fro-di, infatti, costituisconoun aspetto molto dibat-tuto e controverso intema di aste online. Ilproblema, denunciatoda più parti, costituisceuno dei maggiori deter-renti alla diffusione diun mercato delle cyber-auction.

Secondo le stimedell’Ente americanoIFCC (Internet FraudComplaint Center), letruffe legate alle vendi-te per asta rappresen-tano il 64% di tutte lefrodi variamente asso-ciate alla Net Economy.I reclami mossi controsoggetti privati sonopari all’84% di tutte ledenunce sporte in que-sto ambito. In tuttoquesto, il 34% delle vit-time non sa controquale soggetto inoltrarela propria denuncia.

Le frodi rappresen-tano un rischio in qual-siasi transazione online

ma decisamente tra lecategorie merceologi-che maggiormente inte-ressate dal fenomenodelle aste fraudolente visono opere d’arte e og-getti da collezione.

La casistica delletruffe contempla lamancata spedizionedell’articolo, una rap-presentazione non fe-dele dell’opera in vendi-ta. La “triangolazione”coinvolge invece tresoggetti: il truffatore,un consumatore e unvenditore online. Iltruffatore acquista pro-dotti da un commer-ciante usando identitàe numeri di carte dicredito rubate.

Quindi, su un sitod’asta, vende la mercericettata a un acquiren-te ignaro. Questi,salda-to il suo acquisto, rice-ve l’articolo, ma conogni probabilità ne ver-rà privato dagli organidi polizia che nel frat-tempo avranno localiz-zato la refurtiva. Inquesto caso le vittimedella truffa sono due: ilvenditore e l’acquirenteultimo.

È bene comunquesottolineare che su ol-tre 1,3 milioni di vendi-te transate ogni giornosui siti di online auc-tion,è solo l’1% a risul-tare inficiato da com-portamenti di naturaingannevole. Al mo-mento la legislazione inmateria è ancora piut-tosto frammentaria eincompleta.

La legge di riferi-mento è la 114/98 rela-tiva alla riforma delcommercio, e in parti-colare il suo articolo18, “Vendita per corri-spondenza, televisioneo altri sistemi di comu-nicazione”. Al comma 5dello stesso si precisache “Le operazioni divendita all’asta realiz-zate per mezzo della te-levisione o di altri siste-mi di comunicazionesono vietate”, e, datoche Internet costituisceun sistema di comuni-cazione (in particolaresi è espressa più voltein tal senso l’AutoritàGarante per laConcorrenza ed ilMercato) si evince che

anche le aste sul Webdovrebbero essere con-siderate vietate. Unarecente circolare delMinistero delle AttivitàProduttive ha chiaritoche il suddetto articolo18 non si applica aigrossisti. La materia ri-sulta certo controversae non si intende entra-re ulteriormente nelmerito se non perriferi-re che, in caso di recla-mi o controversie, nonè indicata con chiarez-za la legislazione com-petente (se quella delPaese nel quale è regi-strato il sito o quella delPaese nel quale risiedel’acquirente del bene).

Al di là delle normeistituzionali, è comun-que possibile adottarealcuni accorgimentiutili per prevenire il ri-schio delle truffe. È be-ne prima di tutto cerca-re di capire quanto piùpossibile del meccani-smo di funzionamentodell’asta, degli obblighidegli acquirenti e deivenditori.

Si consiglia di legge-re attentamente le con-dizioni di vendita e diaccertarsi di avere altreinformazioni relative alvenditore oltre alla suacasella di posta elettro-nica.

È buona norma cer-care di raccoglierequante più indicazionipossibili sul venditore;se si tratta di un’azien-da sarebbe bene sco-prire la sua localizza-zione e la storia dell’at-tività. È bene inoltreleggere il feed-back delvenditore.

Generalmente lepiattaforme di asta pre-vedono la possibilitàper i compratori di la-sciare un giudizio sulvenditore. È importantefare attenzione agli ulti-mi arrivati di cui anco-ra non si può consulta-re il profilo di affidabili-tà. È bene informarsianticipatamente deimetodi di pagamentorichiesti e sulla desti-nazione degli stessi ediffidare di chi accettasolo contante e ne ri-chiede l’invio in una ca-sella postale.

È di fondamentaleimportanza avere det-tagli chiari sulle moda-lità di spedizione, non-ché sulle politiche digaranzia e ritorno.

È bene assicurarsi,inoltre, che il venditorerichieda solo dati utilialla transazione.

Attenersi a un ap-proccio prudente per-mette di sfruttare a pie-no i vantaggi ottenibilidagli acquisti su siti diasta: comprare diver-tendosi e assicurarsiprodotti a prezzi conve-nienti.

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IL MASSIMILIANO8

Ernesto Zenari nascea Trieste il 10 novembre1912 da una famigliadella medio-alta borghe-sia triestina, immigratada Verona alla fine delXVIII secolo. Rimasto or-fano di padre (morto inguerra sul fronte deiCarpazi nel 1919), rie-sce, con grandi sacrifici,a diplomarsi.

Il tracollo dell’imperoAustro-Ungarico trasci-na nel baratro le fortuneeconomiche della fami-glia, ma, nonostante leingenti difficoltà, si lau-rea in Economia e com-mercio all’Università diTrieste e trova successi-vamente logico sboccocome impiegato allaBanca d’Italia. L’aridomicrocosmo bancariosembra tarpargli le aliverso la sua vera voca-zione, quella artistica:decide dunque di iscri-versi all’Università Ca’Foscari di Venezia, dovesi laurea in Lingua e let-teratura francese nel1937.

Zenari dimostra, findai primi anni della suaformazione, una passio-ne naturale per la poesia,per la letteratura e per ilmondo dell’arte: traduce,con raffinatezza, poesiedi Baudelaire, Mallarmé,Rimbaud e Verlaine, in-contrando il favore dellacritica letteraria, fre-quenta assiduamente lalibreria di Umberto Sabaa Trieste e organizza, as-sieme a MichelangeloGuacci, le prime mostred’arte del G.U.F (GruppoUniversitario Fascista),ottenendo l’apprezza-mento critico di SilvioBenco.

In questi anni la suapittura è figurativa, e

predilige temi sacri.L’incalzare dei tragici

eventi bellici del secondoconflitto mondiale nonfrena la sua passione perl’arte, in tutte le sue ma-nifestazioni, e soprattut-to la sua fame di cono-scenza.

Archiviato il periodobellico, egli riprende l’in-segnamento della lingua

francese (carriera inizia-ta negli anni prima dellaguerra presso l’”Istitutodi avviamento industria-le agrario” di Gemonadel Friuli) al Liceo scien-tifico G. Oberdan diTrieste.

Contemporaneamente, ricomincia l’attività ar-tistica con i rilievi in ra-me sbalzato, perfezio-nando la personalissimatecnica delle patinaturepolicrome e raggiungen-do ottimi livelli di espres-sione, culminanti nellemostre personali allaGalleria Rossoni diTrieste del 1954 ed allaGalleria dei Rettori diTrieste del 1956.

I continui contatti che

DI CATERINA [email protected]

GINO PARIN

Zenari intrattiene con ilvariegato mondo artisti-co triestino creeranno ipresupposti per la suapartecipazione, non sen-za contrasti, alla costitu-zione del primo Sinda-cato Artisti della Regio-ne.

L’insaziabile curiosi-tà, tratto distintivo dellapersonalità dell’artista,

lo spinge ad indagare an-che altri campi, oltre aquelli ormai consueti del-l’espressione artistica edella letteratura france-se: diviene attento cono-scitore della musica, lointeressano la psicanali-si e la filosofia.

Accanto all’attivitàartistica, Zenari coltivala sua passione per lalingua francese, non solocon l’insegnamento pres-so strutture scolastiche egratuitamente ai carce-rati, ma anche come con-sulente linguistico pres-so le Compagnie diNavigazione Lloyd Trie-stino e Società Adriaticadi Navigazione.

Intanto, prosegue ne-

so la mediazione di unartista, può raggiungere ipiù alti valori formali edespressivi.

“Vi sono artisti per iquali la formazione di unnuovo linguaggio espres-sivo costituisce faticosotravaglio, maturato conpaziente gradualità. Altriper i quali un nuovo mon-do si dischiude improvvi-so ed imprevisto, tantoche è una gioia per l’os-servatore rintracciarenell’ultimissima parlata isegni che il lento lavoroprecedente ha lasciato,nobilitando di antiche ori-gini la recente avventuro-sa scoperta.

A questi ultimi appar-tiene Ernesto Zenari”.

Giulio Montenero* * *

Ernesto Zenari è unartista autodidatta, chelungo tutto il corso dellasua vita ha condotto unaricerca isolata, caratte-rizzata da un’evoluzioneartistica continua.

Fu poliedrico edeclettico nelle formed’espressione, che vannodalla pittura ad olio, al-l’acquarello, alla grafica,alla scultura e allo sbal-zo su rame ed argento.

Nell’eclettismo dellasua creatività si possonoindividuare alcuni perio-di o cicli: dopo un perio-do naturalistico espressosia in pittura che neglisbalzi su rame, egli si av-vicina all’Astrattismo(dopo il 1960), cioè all’in-formale strutturato deisuoi Ideogrammi spazia-li.

Passa poi agliAssemblages di legni tro-vati lungo i greti dei fiumied in riva al mare.Riaffiora, dunque, la sco-perta della Strutturaumana, alternata ai pae-saggi astratti. Infine, siesprime nel ciclo diDedalo e Icaro e nell’epi-fania degli Arcangeli.

Egli ha ricevuto nu-merosi premi e riconosci-menti durante tutto l’ar-co della sua esistenza. A

causa del suo carattereschivo e silenzioso, però,non amava esibirli, né incontesto pubblico né inambiente domestico.

Ernesto Zenari iniziacome ritrattista, ritraen-do unicamente familiari,parenti ed amici.

Negli anni Trentacondivide l’atelier conMichelangelo Guacci inCavana, a Trieste, doveentrambi conducono unavita da bohemien: scarseerano le risorse economi-che, ma massiccia la vo-glia di esprimersi.

Il suo esordio pubbli-co in arte risale alle pri-me Mostre Universitariedel Gruppo UniversitarioFascista (G.U.F.);Trieste: 1934, 1937,1938, 1939, 1940,Padova: 1935, 1939,Palermo: 1938.

Dal 1953 al 1957 lasua pittura (i cui soggettisono principalmente ani-mali), si accosta alla poe-tica neocubista, sullascia di quanto andavanoproducendo Picasso eBraque a partire daglianni Quaranta.

Negli anni del dopo-guerra Zenari progetta diutilizzare una tecnicache sente a lui più con-geniale: quella ardua eanche faticosa del ramesbalzato. Dà forma aduna folla di visioni sacree liturgiche che popolanoil suo mondo interiore:sbalzi di Angeli, Madon-ne, Crocefissi, varie Re-surrezioni, tra cui quelladi Lazzaro, San Seba-stiano, etc., tutti caratte-rizzati da una rigorosaschematizzazione com-positiva. In codesti sbal-zi Ernesto Zenari espri-me un pensiero preuma-nistico, un’intima religio-sità, un’intensa carica dispiritualità, racchiuse inesiti comunque persona-li. Ma l’argomento sacronon è l’unico che l’artistarealizza: lo affascinanoanche i miti, tra i qualiquello di Giasone e diOrfeo, e gli animali, realio fantastici. È il mondo

Ernesto Zenari poliedrico gli anni la sua attiva par-tecipazione alla vita cul-turale cittadina, con pre-senze a mostre d’arte siasul territorio nazionaleche all’estero. Arriva cosìalla personale che, nelluglio del 1997, inaugurala nuova Sala Comunaled’Arte del Comune diTrieste (inutilizzata dadieci anni), sita in Piazza

dell’Unità d’Italia, con olisu tela, alcuni dei qualicreati appositamente perl’occasione.

Ernesto Zenari conti-nua instancabile la suaattività fino agli ultimianni. Si spegne il 15 feb-braio 2003, circondatodall’affetto dei suoi cari.

L’Ernesto Zenari uo-mo appare come una fi-gura di gentiluomo d’altritempi, che amò intensa-mente l’espressione arti-stica, con una sensibilitàattenta ai valori dello spi-rito. Artista silenzioso,concentrato nella so-stanza e diffuso nella for-ma, ha saputo dimostra-re ancora una volta comeogni materiale, attraver-

Ernesto Zenari, Cavalli, 1957 (Olio su cartone telato, 50x64 cm). Collezione dell’autore

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Olio su tela, cm

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Anonim

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III secoloIm

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lio su tela, cm 137 x 97

(Rif.81884/1)

Anonim

o del XV

I secoloM

adonna in preghieraO

lio su tela, cm 65 x 48

(Rif.82170/1)

Anonim

o del XV

I secoloG

esù via Crucis

Olio su tela, cm

66 x 50(R

if.80085/1)

Anonim

o del XX

secoloSan Leopoldo

Stampa antica su tavola, cm

132 x 90 x 57(R

if.80003/14)

Anonim

o del XV

III secoloSanta Eurosia

Olio su tela, cm

131 x 98(R

if.80638/1)

Ostensorio del XIX secolo

Argento sbalzato, 50 x 22

(Rif.83720/1)

Croce A

stile del XVII secoloA

rgento, cm 80 x 37

(Rif.86012/10)

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Gruppo S

cultoreo del XV

III secoloM

adonna col Bam

bino Angeli e Santi

Legno, 30(81277/1)

Gruppo S

cultoreo del XV

III secoloM

adonna col Bam

bino Angeli e Santi

Legno, 30(81277/1)

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IL MASSIMILIANO 9

artista del Novecento triestinodi una realtà fiabesca,assolutamente figurativae di forte accento espres-sionistico. La lettura del-le sue soluzioni non ri-chiede sforzo, data lastruttura delle immagini,pronte all’incontro visi-vo1). Riguardo ai suoi ra-mi sbalzati Decio Gioseffiafferma: “Una certa sem-plificazione delle formein senso «romanico» nonmanca di conferire digni-tà di stile ai suoi prodot-ti di tal genere e di carat-tere sacro…”.

Zenari è, nei ramisbalzati, mosso dall’ur-genza di sempificare. Lasua poetica mira ai mo-menti dell’alto medioevo,alle manifestazioni del-l’arte classica e dell’artebarbarica dell’Occidenteeuropeo, ricreandone ci-fre e simbologia. Nellasua prima maniera sipuò scorgere un’impron-ta quasi naïf.

Negli sbalzi Paesaggiurbani e nella serie delleCittà Zenari affronta unanuova maniera, quelladel rame sbalzato conpatinature policrome(dal 1959 al 1961): sitratta di composizioniimpostate su un rigorososchema di verticali –orizzontali. In che cosaconsiste la patinaturapolicroma? In un impa-sto di foglie d’oro e saliminerali che viene stesosugli sbalzi e che, grazieal processo chimico diossidoriduzione, li scuri-sce. Le zone dove l’impa-sto non è stato steso ri-mangono del loro coloreoriginale. Si vengono aformare, quindi, due co-lori differenti, che dona-no all’opera conclusauna certa raffinatezza.“La lastra così trattata”,afferma Gioseffi, “assu-me l’aspetto di una cera-mica o di uno uno smal-to”2).

Abbandonato il natu-ralismo dei primi anni,l’artista aderisce all’A-strattismo (“la tendenzache mi attirava di più”,secondo le sue stesse pa-

role), o meglio, ad un lin-guaggio informale strut-turato, caratterizzatodall’apparire di simboliridotti in forma di ideo-grammi: dal 1960 al1968 Zenari dà alla lucei suoi Ideogrammi spa-ziali. I primi tentativi del-la sua nuova ricerca eglili propone sottoforma ditempere ed acquarelli,

tutti caratterizzati dauna perfetta e definita fi-sionomia. Da un appun-to dell’artista si legge:“Mi domandavo qualefosse il segreto del fasci-no misterioso che emanadalle opere di Kandin-sky, Klee, etc... volevomettermi ad inseguirenelle macchie di coloresulla carta la genesi del-le forme che rivelano ilprocesso di sviluppo delpensiero”. Negli acqua-relli vengono enucleati iprimi sintomi della strut-tura emergente.

A Lignano, duranteuna passeggiata in bici-cletta, il nostro si china araccogliere alcuni pezzidi legno dal greto del fiu-

me Tagliamento: questosarà l’avvio della seriedelle Sculture di legnitrovati, o, come li defini-sce l’artista stesso, As-semblages, alcuni deiquali verranno poi fusi inbronzo. Si tratta di vere eproprie sculture tridi-mensionali, composte daradici, tronchi, rami,ceppi, raccolti lungo i

greti dei fiumi o in riva almare, poi assemblati as-sieme a creare le formepiù varie.

Si stabilisce così unnuovo rapporto tra l’arti-sta e la Natura, che nonè più oggetto di contem-plazione, ma viene chia-mata direttamente incausa, diventando colla-boratrice dell’artista, chele assegna un compitoben definito. Osservandoi suoi Assemblages si ve-de un artista che è in lot-ta con la materia, ma cheè già in grado di domarla.Si nota una bipolarità in-sita nell’atteggiamento diZenari, sospeso tra il de-siderio di lasciare inalte-rato il legno trovato e lo

stimolo a correggerne leforme. Se il salto tra gliIdeogrammi spaziali e gliAssemblages sembra unpo’ brusco – precisa lostesso Zenari – le duetecniche hanno un deno-minatore comune: la ca-sualità guidata.

Nei Collages con ele-menti vegetali il nostroappone sulla tela, in ma-

niera fantasiosa, vari ele-menti vegetali come fo-glie, foglie secche, pezzidi corteccia, etc.“Rispetto agli Assembla-ges”, afferma l’artista,“qui viene reso meglio losprigioarsi delle figuredai grezzi elementi vege-tali”.

Sia in pittura che inscultura, dal 1967 inpoi, Zenari sviluppa ilnuovo tema delleStrutture umane, che tro-va la sua immediata ori-gine nella precedenteesperienza degliIdeogrammi spaziali. Lalinea intersecata, segna-le della Struttura uma-na, è paradigma di uncodice rarefatto, la croce.

L’unità segnica minimale(uomo = croce) designa ladoppia espansione del-l’essere, da un lato oriz-zontalmente cioè d’esi-stenza, dall’altro verti-calmente, in sovrapposi-zione gerarchica dei gra-di dell’essere. L’uomoprotende le braccia in unsegnale che indica l’uni-versalità dei modi del-

l’esistente. La croceumana non è altro cheun sistema di coordina-te. L’uomo di Zenari è lozenit e il nadir della vi-ta3). Le ultime ricerche inordine di tempo cheZenari affronta sono ilCiclo di Dedalo e Icaro e ilCiclo degli Arcangeli. Perquanto riguarda il primociclo (oli su tela) diDedalo e Icaro, egli iterapiù volte lo stesso sog-getto, modificandone divolta in volta qualcheparticolare. L’artista,della figura di Icaro, notopersonaggio della mitolo-gia greca che, per un ec-cesso di superbia, feceuna brutta fine, solevadire: “Quello sono io”,

forse sentendo vicino iltermine della sua esi-stenza. Gli oli sono ca-ratterizzati da una valen-za cromatica molto in-tensa. Anche nel Ciclodegli Arcangeli Zenariitera il medesimo sogget-to più volte; ora, però, sitratta di rilievi in ramecreati saldando insiemevari pezzi di metallo. Agli

Arcangeli, visti sempresottoforma di struttureumane, figure aliene, po-tenti ma talvolta ancheoscure, egli affida sia ilvalore di monito chequello di speranza di ca-tarsi.

* * *1) F. TenzeCoerenza stilisticadi Ernesto Zenari,in "L'Altra sponda", XI/XII,novembre-dicembre 1957,pag. 28.

2) Decio GioseffiLe arti figurative,in "Radio Trieste", 21 aprile 1962.

3) L. Horrakh, Zenariespandere l'area dellacoscienza, da "L'Arena diPola", 30 gennaio-12 febbraio1974.

Ernesto Zenari, Doppio ponte, 1977 (olio su cartone telato, 50x70 cm).Collezione dell’autore

Ernesto Zenari, Portainsegna, 1965 (assemblagecon legni trovati, 63x36 cm). Collezione dell'autore

All’Opera, acrilico su tela, 50x50 cm.

Federica Pellegrino nasce a Brindisinel 1974, si diploma al liceo ArtisticoA. Modigliani di Padova, dove vive elavora nel suo studio privato.Luce, colore e forza espressiva l’han-no sempre accompagnata nel suocammino di formazione artistica giun-gendo alla più libera rappresentazio-ne del colore puro.Adotta tecniche assolutamente pro-prie e nuovi mezzi espositivi nel suofraseggio pittorico, creando una elitedi personaggi di familiarità comune edi vita quotidiana.I colori usati puri si mescolano perfet-tamente ad una ricerca di materialisempre nuova e mai banale, comple-tando ed esaltando la maturità pittori-ca dell’artista. È lei la protagonistaassoluta di un racconto colorato eaffascinante.

Facebook: Federica Pellegrino pittrice info: [email protected]

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IL MASSIMILIANO

DI ROBERTA TOSI

APRILE - GIUGNO 2011

un bambino che simette diligentementead apprendere le lezio-ni che non conosce ap-pieno. Vi si applicò,anche con entusiasmoma a suo modo.

La forza infatti chescaturiva dalla visionedel mondo e della real-tà che locirconda-va, era ta-le da nonpoter es-sere im-brigliata alungo inquesto oquel movi-m e n t odalle ca-ratteristi-che cosìd e f i n i t e .Attraversòin modoparticola-re cubi-smo e su-premat i -smo (que-st ’ult imogli venivadalla suastessa ter-ra, laRussia, inun mo-mento diillusoria esaltazionepolitica, la Rivoluzionee da un grande artistacome KazimirMalevich) e costrinsela sua opera a queidettami.

Ma fu come il lampoche squarcia un cieloterso estivo: non an-nuncia il temporale inarrivo, è solo un so-vraccarico di energia.Un’energia che parevainarrestabile nelle suerappresentazioni arti-stiche e che traeva for-za dalla tradizionechassidica in cui erastato cresciuto, ches’imbeveva del folkloreche aveva respirato,dell’amore che lo avevanutrito, imprimendoun moto proprio allasua visione e che gli

A venticinque annidalla morte, ancheVerona, dopo Roma, siprepara ad accogliereuno straordinario can-tore della vita con lamostra “Il mondo sot-tosopra”, preannun-ciata per aprile aPalazzo Forti.

Un artista che, conla sua pennellata, hasaputo narrare la tra-dizione della propriaterra, tutto il mondoche lo aveva percorso eche, attraverso di lui,mutava, si trasforma-va in angolature curio-se, in equilibrismimozzafiato, in scompo-sizioni audaci...

Ma nella sua artenon si ritrova solo que-sto: c’è magia e c’è in-canto, gioia e poesia, cisono visioni e sogni,desideri e paure, c’èbellezza e c’è amore,spazio e tempo finiti edeterni, avvolti in unturbinio di colori vi-branti, colori che fuo-riescono da se stessi es’imprimono negli oc-chi e nella memoria,tanto da divenire an-che parte del cuore...

E poi ci sono ritmoe musica, intensi e av-volgenti che scardina-no le leggi comuni del-la melodia per divenireparte di valzer improv-visi, di danze mai udi-te, di processioni e fe-ste arcaiche vissute...

Quando s’incontraun’opera di MarcChagall (Vitebesk,1887 – Saint-Paul deVence, 1985) avvieneun urto inevitabile,uno stoss, comel’avrebbe definitoHeidegger. Quello“scontro” (o è più unincontro?) che apre adun nuovo mondo e cheimpone di abbandona-re le vie già note ed ac-quisite per poter puli-re, rinnovare lo sguar-do.

Accadeva così già alsorgere della sua ope-ra, quando l’artistamuoveva i suoi primipassi lontano, eppurvicino, alla sua amataVitebsk che lo aveva vi-sto nascere.

Accadeva sì, anchequando la sua perso-nalissima visione veni-va a contatto con tutti imovimenti che attra-versavano il volgere delNovecento: astratti-smo, primitivismo, cu-bismo, suprematismo(in Italia si “rincorreva”il Futurismo).

Eppure questo arti-sta nato in terra russa,da famiglia ebrea, cheaveva eletto Parigi aseconda patria, guardòa tutte le manifestazio-ni artistiche con la cu-riosità, con la sorpresae lo sguardo aperto di

veniva dagli occhi, masoprattutto dallo spiri-to e dal cuore. L’amicoe mentore di Chagall,ai tempi in cui l’artistasoggiornava a Parigi,Guillaume Apollinaire,un giorno fece visita al-l’artista nel suo atelierdi “La Ruche”, nel

1912: “Davanti ai mieiquadri dell’epoca, dal1908 al 1912 egli usòl’espressione “surnatu-ralisme”. Non potevoimmaginare che 15 an-ni più tardi si sarebbeavuto il movimento sur-realista”. Così ci rac-conta l’incontro con ilpoeta, lo stesso MarcChagall, dalle paginedel suo diario-autobio-grafia “La mia vita”. Daallora, ancora oggi, ap-paiono così quei suoi“mondi” dipinti: “sur-reali” ma nel senso chesono, allo stesso tem-po, dentro e oltre la re-altà, sopra e sotto, nesono l’essenza e l’ap-parenza, la realtà e lafantasia.

Allora non ci si sor-prenderà più di vedere,

nei suoi quadri, incre-dibili galli arrotolati sustessi, asinelli, muc-che e tori blu e gialli,leggiadri amanti in vo-lo o adagiati su mazzidi fiori divenuti alberi,assorti suonatori dishofar (il corno dimontone della liturgia

ebraica), orchestrali eviolinisti sparsi neipunti più imprevistidella narrazione pitto-rica o ancora bianchicrocifissi che domina-no la rappresentazionee ne squarciano all’im-provviso la visione...

Il mondo di Chagall,è tutto lì. Nei suoi di-pinti.

Nel canto cromaticodelle mis en scène ditutto il suo essere. “Iosono un mistico – affer-mò una volta il pittoredurante l’inaugurazio-ne del Museo delMessaggio biblico – lamia preghiera è il miolavoro”.

Un lavoro che ha at-traversato un secolo,forse il più terribile, ilNovecento, che è so-

pravvissuto (è proprioil caso di dirlo) a dueGuerre Mondiali e allaRivoluzione d’Ottobre eagli orrori che ne sonoconseguiti, incarnatida nazismo e comuni-smo, che ha conosciu-to fame, sacrificio e do-lore, per la perdita dei

propri carima soprat-tutto perquello del-l ’amatissi-ma primamoglie diC h a g a l l ,B e l l aRosenfeld,compagnadi vita emusa ispi-ratrice, eche infine siè consacra-to in unamore rin-novato perla secondam o g l i eVa l en t inaB r o d s k i j ,detta Vava.

L’amoreè un senti-mento tra-v o l g e n t eper Marc, èil motore

che muove la sua vitaprivata ed artistica, fa-cendo da sfondo a tut-te le sue opere, a voltedivenendone il prota-gonista indiscusso perpoterlo consacrare,per poterlo condurrefin sulla soglia dellasua rappresentazionepiù alta ed eterna.Chagall, a tutti noi, la-scia infatti il suo testa-mento artistico nellatrasposizione in qua-dri di quel libro dellaBibbia che inneggia al-l’amore con tutta lasua santità, purezza,passionalità, carnali-tà: il Cantico deiCantici.

L’artista, cresciutonel popolo biblico, nerespirò appieno tutta lasacralità divenendone

spesso interprete, con-vinto del mistero cheabita questo mondo “acui è stato generato eche è chiamato a com-piersi”, come suggeri-sce Pierluigi Lia.

Le radici storichedel popolo da cui pro-viene Chagall sono an-tiche e affondano lapropria esistenza nel-l’origine dell’amore diDio, per questo l’artistastesso, nel corso dellasua lunga vita, realiz-zerà ben 450 opere de-dicate al tema biblico.Diceva infatti: «Mi èsempre sembrato e misembra tuttora che laBibbia sia la principalefonte di poesia di tutti itempi.

Da allora, ho semprecercato questo riflessonella vita e nell’arte.Per me, come per tutti ipittori dell’Occidente,essa è stata l’alfabetocolorato in cui ho intintoi miei pennelli.»

In quest’ottica, an-che la rappresentazio-ne del Cristo crocifissoin molti suoi dipinti,non rappresenta piùuna singolarità. Cristoinfatti, posto al centrodi molti eventi tragici,diviene veramente ilfulcro in cui ogni dolo-re s’infrange, il riscattodi ogni miseria e soffe-renza umana, l’emble-ma di un Dio divenutouomo, per amore, persalvare gli uomini.

E di fronte ad unatestimonianza d’amorecosì universale non esi-stono barriere neppurereligiose o razziali.Questo è ciò che vuoledirci ancora oggi l’arti-sta russo perchèChagall, con la suaopera, ha sempre cer-cato di inseguire un so-gno e di questo ne halasciato tracce evidentie dichiarate, comequella dedicata nellasequenza dei dipintisul Cantico del Cantici.Un sogno in cui potes-se trasparire l’amore,come lo definiva luistesso, che provava pertutti.

E, nel parlare pro-prio di quella sala incui il sentimento amo-roso si tracciava dallesue pennellate sognavache: “tutti, qualunquesia la loro religione, po-tranno venire a parlaredi questo sogno, lonta-no dalla cattiveria edall’eccitazione. Vorreianche che in questoluogo si espongano leopere d’arte e i docu-menti di alta spirituali-tà di tutti i popoli, che viascoltino la loro musicae la loro poesia dettatedal cuore.

È forse un sogno im-possibile? Ma nell’Artecome nella vita tutto èpossibile se, alla base,c’è l’Amore”!

Il sogno possibile di Chagall

Marc Chagall. L’Angelo caduto

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IL MASSIMILIANO APRILE - GIUGNO 2011

se testimonianze ar-cheologiche provenientida oltre 50 musei e so-printendenze italiane edestere, racconta deicontatti, degli scambi edelle relazioni a largoraggio che hanno segna-to gli sviluppi delle civil-tà in Europa con la tra-smissione di saperi, alcontaminazione di mo-delli e stili di vita. Unafitta ragnatela si vie trail Mediterraneo e ilCentro Europa, le cuitrame si intrecciano, siseparano in un conti-nuo divenire che hannoportato territori e cultu-re lontani e diversi a tro-vare una serie di ele-menti in comune.

Di questa immensa ecomplessa trama la mo-stra segue i fili millenaria partire da quando sidiffusero, a sud come anord delle Alpi, leespressioni dell’arte e lefigure delle cosiddettedee madri, fino ai tempidel cosmopolitismo edella globalizzazionedell’impero romano.

A transitare lungo lediverse “Vie dellaCiviltà” non sono solomerci, sono uomini conle loro credenze, lin-

DI FRANCO MARZATICODIRETTORE MUSEOCASTELLO

DEL BUONCONSIGLIO

TRENTO - E noi checrediamo di aver inven-tato qualcosa di nuovo!

Considerazione cheverrà spontanea a chivisiterà questa ricchis-sima mostra (oltre 400 ireperti, moltissimi di as-soluta eccezione, in es-sa esposti) allestita alCastello del Buoncon-siglio a Trento e curatada chi scrive, da RupertGebhard, direttore delmuseo di Monaco, e daPaul Gleirscher conser-vatore del museo diKlagenfurt.

Temi come quello del-la mobilità, della circo-lazione di uomini, beni,idee del multiculturali-smo della globalità nonsono certo temi che ri-guardano solo l’attuali-tà. Sono realtà con lequali l’uomo – viaggiato-re ed esploratore per ec-cellenza, - si è misuratonei millenni in Europacome nel resto del glo-bo.

Questa affascinanteesposizione, attraversouna selezione di prezio-

guaggi, talvolta nati inambiti locali talvoltagiunti nel “VecchioContinente” dall’Orien-te.

Accanto alle concretetracce dei commerci do-

cumentati da materieprime e manufatti esoti-ci, la mostra segue i per-corsi avventurosi di in-novazioni idee che han-no comportamenti eabitudini.

Già in epoca preisto-rica materie prime emanufatti percorrono,sulle spalle degli uomi-ni, sulle imbarcazioni,sulle some degli anima-li o, inventata la ruota,sui primi carri, distanzeimpressionanti.

È sulla base di scam-bi e commerci si conso-lidano le prime differen-ziazioni sociali.

Il rango ben presto ri-chiede segni esteriori diappartenenza, ed eccola ricerca di status sym-bol tanto più preziosiquanto esclusivi ed eso-tici.

Ma eccessi di ricchez-za richiamano ancherazzie, invasioni e mi-grazioni, talvolta cal-mierate da matrimonidiplomatici e da allean-ze strategiche.

La diffusione di nuovisaperi, dall’agricoltura,alla metallurgia ma an-che alla cucina e aspettilegati all’ideologia delbanchetto percorronol’Europa.

Forme ed idee conta-minano popolazioni di-verse. Siano archetipicome quello della fertili-tà femminile o quellodell’uomo eroe-guerrie-

ro dell’atleta.Ma sono anche figure

di animali, espressionedi un’arte animalisticache fiorisce in diversearee, o iconografie dibarche, il carro solare,l’albero della vita, le im-magini del Signore edella Signora degliAnimali che, fissati sudiversi supporti, stupi-scono per la loro poten-za e bellezza.

Poi le enigmatiche ta-volette dell’età del bron-zo, i dischi solari in oro,le maschere funerarie, idoni votivi, gli astragali.

Testimonianze dicontaminazioni di cultie di influssi.

Infine la diffusionedella scrittura alfabeti-ca, dai fenici, ai greci,agli etruschi, ai popolialpini, sino all’egemo-nia del latino.

Gli eccezionali repertiesposti in questa irrepe-tibile mostra racconta-no una storia fatta di at-tinenze ma anche dicontrasti, di forme di“alterità” che delineanosingoli territori. Il globaldi cui si discute tantooggi, alla fine, non è unconcetto del tutto nuo-vo.

Le grandi vie della civiltàRelazioni fra il Mediterraneo e il centro Europa. Dalla Preistoria alla Romanità

Trento, Castello del Buonconsiglio 1° luglio - 13 novembre 2011

Cratere apulo a figure rosse. IV sec. a. C.Gioia del Colle (BA), Museo Nazionale.

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IL MASSIMILIANO

DI ANNAMARIA [email protected]

APRILE - GIUGNO 2011

il nome generico di desi-derio, da cui nasce tuttala poetica della nostalgia:desiderio e dolore chenon era ancora stato suf-ficientemente studiato.

Il medico JohannesHofer trovò questo termi-ne adatto in quanto com-posto da due parole diorigine greca: nostos chesignifica “ritorno inpatria” ealgos cheindica ildolore e latristezza.

Q u iU l i s s e ,allontana-tosi daC a l y p s os e m b r ap e n s a r e :“Se consofferenzanon possofare ciò checon tutto ilcuore desi-dero, misia almenoperdonatose nonsono capa-ce di soddi-sfare ildes ider ioaltrui”.

Fortissima immagineaccentuata anche daquell’ammasso di pietrenere e da quella figurascura contro luce con latesta leggermente china

Arnold Bòcklin (1827-1901) viene definito unvisionario moderno perl’esplorazione erudita ediconoclasta della mitolo-gia che l’artista mettevain pratica, per l’erotismoe la morbosità, fuori daogni norma di certeopere, che si rivelano, peril nostro modo di pensa-re, di una sorprendentemodernità.

La sua ricerca perpe-tua si riflette anche nellasua vita itinerante. Eglicomunque trascorse gliultimi dieci anni dellasua vita a Firenze.Proprio in quest’angolodell’Italia, che diventeràper lui una secondapatria, Bòcklin mettemano alla prima versionede “L’isola dei morti” elavora alla creazione di“Ulisse e Calypso”.

Guardando questaimmagine notiamo comel’invitante gesto, lumino-so e pieno di desiderio diCalypso si contrappongaall’oscura nostalgia diUlisse; e la nostalgia, infondo è una variante dellutto. Pare che la suadefinizione sia apparsanel 1688, quando, per imedici, assunse i conno-tati di una malattia e,come tale fu catalogata.Prima era chiamata con

che sembra quasi unastatua nella sua costrettaimmobilità.

Il tutto appare comeun’appropriata immaginedella nostalgia, che haper caratteristica propriol’impossibilità di agire oper cause esterne o acausa dei nostri stessicomplessi. Per Ulisse val-gono tutte due le cose;

stregato da Calypso e,inconsapevolmente con-senziente, poiché la pri-gionia ti ridimensiona,ma bramoso di ritornarealla sua casa, non haneanche la possibilità

pratica per continuare ilsuo viaggio.

La nostalgia è qualifi-cata anche come “pauradel non ritorno”. Purtrattenuti dai nostri pia-ceri e pene terreni, nelnostro spirito tutti temia-mo che non esista piùquell’Eden da cui cisiamo allontanati o alquale speriamo di essere

destinati. Chi conoscebene la nostalgia sa che,entro certi limiti non èuna malattia, ma undesiderio dell’uomo inte-riore con il quale alcunepersone hanno la fortuna

o sfortuna di convivereper tutta la vita.

Calypso è una ninfa ilcui nome deriva da unverbo greco Kalyptein,cioè “Colei che nasconde”e noi potremmo dire “cheha la forza di segregaredagli altri.” Ella abitavauna grotta profonda conmolte sale che si aprivasu giardini, boschi sacri,

alberi e sor-genti. E qui,immagini esentimenti,l ’ a u t o r em i r a b i l -mente lilascia allafantasia dichi sta leg-gendo que-sto quadro,ma che faintuire nellaleggiadria diq u e s t aninfa, can-tata daOmero, e inquell’antrodall’entratao s c u r aanche sepiena dipromesse.

Calypso,innamoratasi di Ulisseche, scampato da unmare crudele, approdòsulla sua isola, lo trat-tenne prigioniero con lasua malìa, offrendoglianche ripetutamente

l’immortalità, che eglisempre rifiutò.

Ulisse era un uomoconcreto che certo nonavrebbe cercato la pietrafilosofale degli alchimisti;una pietra che ti avrebbedato un’immortalità lega-ta a questa terra e chenon ha niente a che vede-re con l’eternità. Ulissevoleva ritornare nella vitavera, quella che non tipromette niente, malascia che il tuo cuorescopra quale è la tuadestinazione.

Le lacrime di Ulissevennero raccolte daAtena e Calypso fucostretta, a malincuore alasciarlo partire e a dargliil legname necessario percostruirsi la famosa zat-tera, così che potesseritornare ai sinceri senti-menti della sua casa.

E anche questo mito èuna delle tante confermeche gli amori troppoammaliatori devono fini-re, perché vince semprela malinconia con quelsuo intimo sentimentoche è “il desiderio dilibertà”.

Arnold Bòcklin, conun sentire, potremmodire molto attuale, sinte-tizza con questa immagi-ne tutto l’oscuro drammadella nostalgia, senti-mento positivo, che pian-gendo invoca un orizzon-te di luce.

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Ulisse e Calypso

Arnold Bòcklin, Ulisse e Calypso

ROVIGO, PALAZZO ROVERELLA

In corso fino al 12 giugno 2011

L'OTTOCENTOELEGANTE

Arte in Italianel segno di Fortuny,

1860 – 1890

[email protected]

Tel. 0425 460093 Edoardo Tofano, Donna con ventaglio,olio su tavola, 30 x 25. Collezione privata

Page 18: La pittura nuova in Friuli e a Venezia d'Arte Online/IL... · 1948 – 1968. La pittura nuova in Friuli e a Venezia” è il titolo della grande mostra che il PARCO Galleria d’Arte

FRIULI VENEZIA GIULIA

UDINEIn corso fino al 26 giugno 2011Il Risorgimento: celebrazionee memoria delle medaglie dellecollezioni numismatiche(1848 - 1870). Per la prima voltadopo il terremoto, si assisterà allariapertura del Museo delRisorgimento e della Resistenza, chetroverà spazio all’interno dei CiviciMusei del Castello. Lì verrà esposta inmodo permanente almeno una partedell’ampio patrimonio di opererisorgimentali come ad esempio armi,divise e libri conservati nei depositidei musei.Civici Musei e Galleria d’Arte AnticaCastello di Udinewww.comune.udine.it

Dal 11 aprile al 30 maggio 2011Omaggio a Felice Carena.La donazione MichelazziLa mostra celebra la donazione allaGalleria d’Arte Moderna di Udine disei dipinti di Felice Carena (Cumiana,Torino, 1879-Torino, 1966)raffiguranti nature morte e un nudofemminile. Accanto a tali opere,formanti uno dei nuclei principalidell’artista a livello di collezionimuseali italiane, verranno a corredatela mostra documenti e immagini chericordano i legami di Carena conUdine e il Friuli e la personalitàartistica di Wanda Leskovic (Udine,1909-2009), nota pianista econcertista, che le collezionòmanifestando il suo desiderio dilasciarle al Museo udinese, volontàpoi fatta propria dal suo erede ecugino, il prof. Gino Michelazzi.Galleria d’Arte Modernawww.comune.udine.it0432.295891

Da metà maggio 2011Antologica di Carlo CiussiCasa Colombatti Cavazzini

Dal 04 giugno al 04 dicembre 2011Il giovane Tiepolo:la scoperta della luce Castello di UdineGalleria d’Arte Antica

PASSARIANO DI CODROIPO (UD) VILLA MANINArte in Friuli Venezia Giulia.1961 - 2011Dall’ 08 aprile al 28 agosto 2011In mostra i migliori artisti friulani etriestini della seconda metà delNovecento, da Dino Basaldella aCandido Grassi, da Afro a Zigaina, daMirko a Mascherini, da Alviani aCeliberti. La mostra che a Villa Manine, contemporaneamente, nellaGalleria “Sagittaria” di Pordenonecelebrerà i cinquant’anni del CentroFriulano Arti Plastiche, fondato aUdine il 12 febbraio 1961, sarà unevento culturale di prim’ordine, esvolgerà la funzione di unostraordinario “museo provvisoriodell’arte contemporanea nella nostraregioneL’evento sarà arricchito da unasezione dedicata ad alcuni artisticarinziani e sloveni, che collaboraronocon il Centro nella fase iniziale e poifurono assidue presenze nelle mostreinternazionali, denominate Intart,Intergraf Alpe Adria e Incontro CentroEuropeo, e da una piccola antologiache onorerà la memoria di Anzil nelcentenario della nascita.Info: www.villamanin-eventi.it Tel. +39 0432 821211

Dal 24 settembre 2011al 4 marzo 2012Espressionismoilla Manin www.lineadombra.itCollezionismo in villaVilla Manin fa rivivere un’anticatradizione: quella della mostra mercatodell’antiquariato. I grandi brocanteurdel Bel Paese tornano a Villa Manindando vita a una kermesse dovetrovare raffinati oggetti per la casa :dalle cornici alle ceramiche, dai mobiliai tessuti.Esedra di Levante e di Ponente dellaVilla Manin 0432821211

TRIESTEFino al 19 giugno 2011Trieste Liberty. Costruire e abitarel’alba del ’900La mostra si propone di indagare imodelli culturali che si sono affermatiin città all’inizio del XX secolo e sullemodalità con cui sono stati importati,scegliendo come filo conduttore il temadel costruire e dell’abitare, illustratoattraverso una vasta serie di preziosidocumenti d’archivio – disegni eprogetti, fotografie d’epoca, plastici –utili a descrivere non solo il percorsoprogettuale ma anche quello formativodi professionisti e maestranze.Al sottile confine fra arte edecorazione, tra progettoarchitettonico e manufatto artigianalesi colloca l’arredamento degli interniabitativi: la mostra è arricchita da unasezione che, attraverso mobili,progetti, disegni di artigiani triestini ealbum di modelli e di esposizionieuropei, aiuta a visualizzare gli spaziin cui si muoveva la vita quotidiana diinizio ’900.Salone degli Incanti - Ex Pescheria 040 3226862

[email protected]

In corso fino al 31 maggio 2011Cavour & TriesteMostra storico-documentaria dedicata,nel duecentesimo anniversario dellanascita, a Camillo Benso, conte diCavour, lo statista piemontese che hadominato la scena politica delRisorgimento Italiano.Castello di San Giusto 040 6754850 - www.retecivicatrieste.it

PORDENONEIn corso fino al 15 maggio 2011Dimensione EffimeroMostra organizzata in occasione diDedica, curata da Silvia e GianniPignatIn esposizione i quadri di MaxNeumann e le foto di Eddy Posthumade Boer e di Simone Sassen, artisti icui legami con Cees Nooteboom sonomolto profondi. Affetto, amicizia, viaggi, avventure glielementi condivisi, ma soprattutto

affinità nel sentire e complicitàculturali sfociate spesso incollaborazioni e libri realizzati insieme.PARCO2 Spazi Espositividi Via Bertossi0434 26236 www.dedicafestival.it

In corso fino al 12 giugno 2011Percorsi tra le Biennali. 1948 -1968. Pittura in Friuli e a VeneziaLa mostra ospita le opere degli artistifriulani e veneti che parteciparono alleBiennali del 1948 e del 1968.Verranno presentate circa 120 operedegli artisti: Afro, Edmondo Bacci,Mario Deluigi, Virgilio Guidi, RiccardoLicata, Gino Morandis, Anton ZoranMusic, Armando Pizzinato, BrunoSaetti, Giuseppe Santomaso, EmilioVedova E Giuseppe Zigaina, GiorgioCeliberti, Luciano Gaspari, AlbertoGianquinto, Tancredi e VinicioVianello. Anzil, Saverio Barbaro,Renato Borsato, Carlo Ciussi, FedericoDe Rocco, Giuseppe Gambino, BrunaGasparini, Leone Minassin, Mirko,Giorgio Dario Paolucci, Fred Pittino,Saverio Rampin completano la grandepanoramica.PARCO Galleria d’Arte Moderna eContemporanea “Armando Pizzinato” 0434 523780 www.artemodernapordenone.it

GORIZIAIn corso fino al 19 giugno 2011L’albero della Vita. L’evoluzioneattraverso gli occhi di CharlesDarwin.Il racconto delle scoperte di Darwin edella teoria dell’evoluzione si snoda in10 stanze, tra modelli, video,tassidermie ed exhibit tematici.La mostra intreccia i linguaggi dellastoria, della filosofia e della scienzaper ripercorrere l’avventura delnaturalista inglese: un viaggio attornoal mondo a bordo del brigantinoBeagle, ma anche un avvincenteviaggio della mente, animato dallacuriosità. Il percorso offre schedeesplicative anche in sloveno e ininglese e visite guidate per scuole egruppi.Palazzo Attems Petzenstein Musei Provinciali 0481/547541-547499www.alberodellavitadarwin.org

MONFALCONEFino all’ 08 maggio 2011Posso errare, ma non di core.Passato prossimo e futuro anterioredell’ItaliaQuesta esposizione è un’occasione percercare di porre delle basi a delleriflessioni che tracciano un’ipoteticastoricizzazione dell’arte dei nostrigiorni. La rassegna monfalconese offreuno spaccato plausibile della recentestoria dell’arte italiana, strutturandosi

in due momenti contraddistinti ma instretto dialogo. Nell’aula grandesaranno installate 20 opere prodottedal 2000 al 2009, con particolarerisalto alla produzione audiovisiva. Aintegrazione e complemento della ‘zonastoricizzata’, nelle aree al primo esecondo piano della Galleria sarannoinoltre disposti lavori del 2010,prodotti da dieci artisti emergenti, perun inedito dialogo fra passatoprossimo e futuro anteriore.Galleria Comunale d’ArteContemporanea 0481 46262 - 494360

www.galleriamonfalcone.it

VENETO

VERONAIn corso fino al 08 maggio 2011Medaglie d’AmoreSono esposte monete e medaglie dellacollezione numismatica conservata nelMuseo di Castelvecchio, collegate altema dell’amore.Casa di Giulietta 045 8034303

PADOVADal 16 aprile al 31 luglio 2011Guariento, il Maestro degli Angeli Palazzo del MonteGuariento e la Padova Carrarese Civici Musei agli Eremitani, PalazzoZuckermann, Museo Diocesano, Casadel Petrarca ad Arquà La grande monografia sul Guarientoallestita a Palazzo del Monte, per laprima volta la quasi totalità dellaproduzione di Guariento, è l’epicentrodi una più ampia esposizione cheindaga, per la prima volta in modocompito, la “Padova Carrarese”.Questa si dipana in diverse sediespositive: i Civici Musei agliEremitani, Palazzo Zuckermann, ilMuseo diocesano e la Casa delPetrarca ad Arquà, per allargarsi poiad un itinerario entro ciò (ed è davveromolto) che tutt’ora si può ammiraredella Padova Carrarese. La cittàtrecentesca rivive in questa mostraattraverso la cartografia, i modelli, icodici che illustreranno i principaliesponenti della Signoria e laletteratura dell’epoca. Monete,ceramiche, oreficerie, avori, intagli inlegno, sculture, illustreranno la civiltàmateriale del secolo XIV, ma anche iraggiungimenti della scienza nelperiodo di maggior splendore vissutoda Padova. Itinerari accompagnerannoquindi il visitatore a scoprire iprincipali luoghi e monumenti delTrecento padovano. A partirenaturalmente dal capolavoro di Giottoagli Scrovegni, per passare poi alPalazzo della Ragione, definito aFederico Zeri come la più importantetestimonianza dell’architettura civiledel Medio Evo in Europa, al Battisterode Duomo con il ciclo di affreschi diGiusto de Menabuoi. Poi la ReggiaCarrarese con gli affreschi diGuariento, la Cappella del Beato Lucaaffrescata da Giusto nella Basilica delsanto e soprattutto il CastelloCarrarese ora in via di recupero. Nonmancherà la visita al MuseoDiocesano (posto di fronte a Palazzodel Monte, sede della mostra sulGuariento) dove altri angeli, stavoltacontemporanei, accolgono il visitatore:sono quelli di Omar Galliani propostinella mostra loro dedicata, allestitanella magnifica scenografia del Salonedei Vescovi.049 8204526 - 01 - 36 http://padovacultura.padovanet.it

In giro per mostreA cura di Dolores Del Giudice - [email protected]

Inviateci le notizie e le date delle mostre entro i 20 giugno 2011 a

IL MASSIMILIANOTrieste 34123 - in Via Armando Diaz 26/a - e-mail: [email protected]

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IL MASSIMILIANO14 APRILE - GIUGNO 2011

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15 MaggioCronomaniaCronomania è una mostra mercatoitinerante di orologi d’epoca e dacollezione, in cui sono esposti pezziunici e rarità di tutti i tipi, dagliorologi da polso a quelli da tasca, daquelli militari a quelli da donna, pergli appassionati e non solo.Hotel Sheraton 0498021185 www.cronomania.it

VENEZIAIn corso fino al 29 maggio 2011Venezia che spera - L’unioneall’Italia (1859-1866)La mostra documenta gliavvenimenti più significativi delperiodo compreso tra il 1859 e il1866, ovvero dalla seconda Guerrad’Indipendenza fino all’annessione diVenezia e del Veneto al Regnod’Italia attraverso la presentazionedi un ricco apparato iconografico edi una cospicua selezione didocumenti storici provenienti per lopiù dalle importanti collezioniciviche risorgimentali, oltre che diun nucleo di opere giunte da altreimportanti musei italiani, come ilMuseo del Risorgimento di Milano, ilCastello di Miramare di Trieste e iMusei Civici di Udine e Pordenone.Museo Correr 041 2405211 www.museiciviciveneziani.it

In corso fino al 10 luglio 2011Novantesimo Venini 1921 - 2011I novant’anni di una delle ditte piùfamose di Murano, la Venini,vengono ricordati con una mostraantologica - parte di un progettoespositivo itinerante che comprendealcune tra le più importanti città delmondo - che ripercorre le fasi piùrilevanti della sua produzione,legata e collegata a famosi designer.Allestita negli spazi al primo pianodel Museo del Vetro di Murano,presenta, attraverso un percorsoespositivo organizzatocronologicamente in nove decenni,dal 1921 al 2011, un centinaiodi opere di artisti che hanno datoal celebre marchio, famoso in tuttoil mondo, il segno della lorogenialità. Museo del Vetro 041 739586

In corso fino al 15 maggio 2011I Vorticisti: artisti ribelli a Londrae New York, 1914–1918Viene presentata per la prima voltain Italia una mostra interamentededicata al Vorticismo, movimentoche nacque in Inghilterra agli inizi

del ‘900. Caratterizzato da uno stilefigurativo astratto che coniugavaforme dell’era meccanica conl’energia suggerita dal vortice, ilVorticismo emerse a Londra in unmomento in cui la scena artisticainglese era stata scossa dall’avventodel Cubismo francese e delFuturismo italiano. La mostrapresenterà circa 100 opere, cheincludono quadri, sculture, opere sucarta, fotografie e stampe, di notiartisti come Percy Wyndham Lewis,Edward Wadsworth e HenriGaudier-Brzeska.

Dal 29 maggio al 2 ottobre 2011Ileana Sonnabend. Un ritrattoitalianoIleana Sonnabend (Bucarest 1914 –New York 2007), straordinariamercante d’arte contemporanea ecollezionista, fu la prima moglie diLeo Castelli. La mostra si focalizzasulla componente italiana dellaCollezione Sonnabend, non pittura escultura esclusivamente italiane,bensì opere di artisti internazionalila cui arte rimanda a tradizioni epaesaggi italiani. In mostra unricchissimo nucleo di operecostituito da dipinti, sculture efotografie di grandi artisti italiani einternazionali. Insieme ai grandimaestri dell’arte povera comePistoletto, Paolini, Zorio, Calzolari,Merz e Anselmo, saranno presentilavori di Fontana, Rotella, Ontani edegli esponenti della Pop Artitaliana Festa e Schifano. Nonmancheranno artisti americanicome Twombly, Haas, Morris eKoons, e fotografi internazionalicome Höfer, Esser, Sugimoto e iBecher.Collezione Peggy Guggenheim 0412405404 www.guggenheim -venice.it

In corso fino al 15 maggio 2011Bosch a Palazzo GrimaniProsegue l’esposizione di collezionistatali a Palazzo Grimani, con tredipinti del pittore più visionariodella storia dell’arte: JheronimusBosch. Si potranno ammirare laVisione dell’Aldilà (1500 – 1503), ilTrittico di santa Liberata (1505) e ilTrittico degli eremiti (1510),provenienti da Palazzo Ducale diVenezia.199 500 200

ROVIGODal 29 gennaio al 12 giugno 2011L’Ottocento Elegante. Arte inItalia nel segno di Fortuny 1860-1890

In questa mostra rivive l’Ottocentovitale ed elegante dei grandi salotti àla page, delle corse, dei balli e deiricevimenti.Palazzo Roverella0425.460093 www.ottocentoelegante.it

FRATTA POLESINE (UD)In corso fino al 12 giugno 2011L’Altro Fortuny. L’Eleganza NuovaSe Fortuny padre è il protagonistadella grande mostra al Roverella,Fortuny figlio lo è della esposizionecollegata allestita a villa Badoer. Perquesta preziosa “appendice” dellamostra rodigina “in casa diPalladio”, si è scelto di dare l’ideadella raffinata poliedricità diFortuny figlio.Villa Badoer 0425 21530

TRENTINO ALTO ADIGE

TRENTOIn corso fino al 1 maggio 2011Antiche Madonne d‘Abruzzo.Dipinti e sculture medievalidal Castello de L’AquilaIn esposizione una ventina di operefra dipinti su tavola e sculturelignee, databili tra la fine del XII egli esordi del XIV secolo, in granparte salvate dai vigili del fuoco dalMuseo Nazionale d’Abruzzo dopo ilterremoto dell’aprile 2009, comedocumenta il filmato Arte salvata.Castello del Buonconsiglio 0461 233770

ROVERETO (TN)In corso fino 12 giugno 2011LOOK: “Voci del Futurismo.Trent’anni d’avanguardia” “Voci del Futurismo” rappresentaun’originale rivisitazione di unaparte del patrimonio del Mart che ètra le più amate dai nostri visitatori.Fortunato Depero è benrappresentato in questo percorso, efa da contraltare ad un’attentaselezione di opere di Giacomo Balla,Umberto Boccioni, EnricoPrampolini, Gino Severini (a cui ilMart dedicherà un’ampia antologicadal 17 settembre 2011), FilippoTommaso Marinetti, Tullio Crali,Luigi Russolo, Ardengo Soffici,Thayaht. Presenti anche artistimeno noti, la cui conoscenza ètuttavia fondamentale percomprendere la “coralità” di voci checaratterizzò l’avanguardia futurista.Dell’allestimento fanno parteun’originale sezione dedicata allafotografia, che comprende anche gli

scatti dello stesso Depero, unapanoramica sulle invenzionitipografiche e sulla scritturafuturista, per concludere con unastanza dedicata agli epigoni delfuturismo negli anni Trenta.L’epilogo della mostra rappresentaun collegamento ideale con le saledi Casa Depero, dove il Martespone fino al 6 marzo 2011 “TullioCrali. La donazione”, e dal 14maggio “Roberto Iras Baldessari.Futurista Vagabondo”.

In corso fino al 24 luglio 2011La rivoluzione dello sguardo.Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay Grazie all’eccezionale rapporto dipartnership tra il Mart e il Muséed’Orsay sarà possibile vedere,riunite per la prima volta fuoridalla Francia, le opere più celebridi artisti impressionisti e post-impressionisti (Monet, Renoir,Degas, Seurat, Cézanne, Van Gogh,Gauguin) e di altri straordinariprotagonisti dell’arte a cavallo traOttocento e Novecento (ricordiamo,tra gli altri Courbet, Fantin-Latour,Puvis de Chavannes, Bonnard,Vuillard, Denis).Mart: Museo di arte moderna econtemporanea 800 397760 www.mart.trento.it

BOLZANOIn corso fino al 01 maggio 2011VALIE EXPORT Tempo e controtempoL’artista austriaca VALIE EXPORT(nata a Linz nel 1940, vive e lavoraa Vienna) è considerata una dellepiù importanti pioniere dell’artemediale. La sua opera poliedricacomprende disegno, fotografia,azioni, video, performance, testi,sculture e installazioni. La mostraillustra gli ultimi 20 anni della suaattività artistica e rende possibileuna nuova prospettiva sulla suaopera. Museion, Museo d’arte moderna econtemporanea 0471 223411www.museion.it

Dal 1° marzo 2011 – 15 gennaio201220 anni di scienza, mass-media ecuriosità intorno a ÖtziIl Il Museo Archeologico dell’AltoAdige dedicherà alla sua celebremummia una mostra temporaneaper il ventennale del ritrovamento.Museo Archeologico 0471 320100 Oetzi20.it

IL MASSIMILIANOAPRILE - GIUGNO 2011 15

IL MASSIMILIANO

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Relazioni fra il Mediterraneo e il centro EuropaDalla Preistoria alla Romanità

Le Grandi Vie della Civiltà

Tel. 0461 233770 - [email protected] - www.buonconsiglio.it

TRENTODal 1° luglio al 13 novembre 2011

Castello del Buonconsiglio