La Pittura Del Duca

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Dipinti murali nel Palazzo Ducale di Martina Franca Testi: Francesco Semeraro Foto: Nicola Amati Grafica: Stefano Bianco

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Dipinti murali nel Palazzo Ducale di Martina Franca

Testi: Francesco Semeraro

Foto: Nicola Amati

Grafica: Stefano Bianco

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Giovan Battista Pacichelli 1690

Martina … è una gran Terra, in aria salubre ed amena, e

Ducato del Signor D. Petracone Caracciolo … Con disegno del

Cav. Bernino fa egli fabbricare un maestoso Palazzo, che non

ha eguale nel Regno: riquadrato in due appartamenti, con

tredici fenestre per ciascuna delle quattro fronti e uno di

mezzanini, cortile grande, cavallarizza, horti pensili, gallerie,

ringhiere, teatro per commedie e ogni comodità.

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Isidoro Chirulli 1752

Assicuratosi il Duca dell’amore de’ Vassalli, fabbricò un

sontuoso Palazzo nel sito, dov’era il Castello alle mura della

Porta di S. Stefano, … fatto edificare da Romondello Orsini …

nel 1388, con aver fatto i quarti di sotto, e mezzani, dov’egli

andò ad abitare colla sua famiglia, ma avendoci speso circa

docati sessantamila, non volle avvanzarsi più oltre stanco già di

tanta spesa; onde restò imperfetto l’appartamento Reale di

sopra … Sopra il Portone si vede scolpita la seguente

Iscrizione: Petraconus V. a fundamentis erexit A.D. 1668.

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Cosimo De Giorgi 1882

Il palazzo è vasto e principesco, … La facciata è severa emaestosa, e può gareggiare con quelle dei palazzi principeschidegl’Imperiale in Francavilla fontana ed in Manduria. …potrebbe ben dirsi uno dei più bei prospetti dei palazzi feudalinella provincia di Lecce. … In questo palazzo non dimora animaviva. D. Placido preferisce il movimento e la vita di Napoli, o gliozii lucrosi della sua villa magnifica e dei suoi vasti tenimenti aS. Basilio (stazione della strada ferrata tra Gioja del Colle eCastellaneta), alla dimora in Martina; l’aria, la polvere e iragnateli hanno quindi invaso le sale del suo palazzo ducale.

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Cesare Brandi 1968

Il Palazzo Ducale, il più imponente degli edifici civili, ma non ilpiù bello. La pittura, a Martina, non fa faville … DomenicoCarella, allievo del Solimena, ma che a dir il vero del Solimenaconserva poco o nulla: pure quelle sue teorie di affreschi (1776)nel Palazzo Ducale, dipinti su una scala rossiccia edevanescente, hanno una loro festosità, decorano indubbiamentecon molto garbo, ma, se visti da vicino, anche con notevolesciatteria: sono più che affreschi veri e propri, come delle granditemperone o succhi d’erba, stesi in fretta, quasi per una festa, perun addobbo di una sera.

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Il Palazzo Ducale

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Il Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale, attribuito a Gian Lorenzo Bernini, è opera dell’architetto

bergamasco Giovanni Andrea Carducci.

La facciata è articolata in pianoterra, piano nobile e ammezzato, indicato

dalle piccole finestre.

Il Palazzo è rivolto a ponente, in posizione dominante rispetto alla piazza

triangolare e all’antico centro cittadino racchiuso fra le quattro porte.

L’ornato architettonico è in pietra: zoccolo, cornice marcapiano con il lungo

balcone in ferro battuto a petto d’oca, cornicione aggettante, lesene.

Il portale presenta due semicolonne d’ordine gigante, i mascheroni con gli

occhiali contro il malocchio e il gancio per lo stemma ormai scomparso.

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Ai lati due lesene ravvicinate creano, con il portale, un leggero rilievo verticale.

L’ala meridionale e le decorazioni pittoriche sono dovute al duca Francesco III,

come indica il cartiglio della finestra sul balcone esterno: Franciscus III Erexit

Anno Dni 1773.

L’ala settentrionale e la chiusura del cortile sono state realizzate negli anni

cinquanta del Novecento.

Nell’ampio androne d’ingresso, la volta a botte è impostata su sette lunette.

Nel cortile, a destra quattro dei sei archi del porticato meridionale sono stati

chiusi, a sinistra manca il porticato dell’ala settentrionale. Si sale per la stretta

scala di servizio e si giunge nel vestibolo d’ingresso dell’appartamento reale: un

raccolto camerino con decorazioni a grottesca, dove sulla piccola volta

campeggia una figura femminile alata, con seno scoperto, che offre fiori.

Il Palazzo Ducale

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Sala della Bibbia

Mosè e la figlia del Faraone

La madre di Mosè, per salvare il figlio dalla

persecuzione del Faraone, lo pose in una cesta e lo

nascose tra le canne del Nilo. La figlia del Faraone

trovò il bambino e, come aveva proposto la sorella di

Mosè, lo affidò ad una nutrice - la stessa madre -

perché lo allattasse.

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Mosè e la figlia del faraone

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Tobiolo

Tobia viveva a Ninive con la moglie Anna e il figlio Tobiolo, dedicandosi a

dare giusta sepoltura alle vittime del re. Divenuto cieco, ordinò al figlio di

mettersi in viaggio per ritirare il denaro che gli era dovuto. Tobiolo

trovato l’arcangelo Raffaele come compagno di viaggio, partì, nonostante

la disapprovazione della madre. Giunti a un fiume, Tobiolo uccise un

grosso pesce, ne estrasse gli organi e con il fiele, cosparso sugli occhi,

guarì il padre dal glaucoma.

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Tobiolo e l’arcangelo Raffaele

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Tobiolo guarisce Tobia

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Enea e Anchise

Enea, quando Troia fu incendiata, trasse in salvo il

padre Anchise e il figlio Ascanio ma perse la

moglie nell’oscurità.

Sala del Mito

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Enea e Anchise

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Apollo stava per raggiungere Dafne che, per sfuggirgli,

chiese aiuto al padre Peneo e ottenne la metamorfosi inalloro.

Apollo e Dafne

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Apollo e Dafne

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Esione doveva essere sacrificata ad un mostro marino,

perché suo padre Laomedonte, re di Troia, non aveva

pagato, ad Apollo e a Nettuno, il compenso pattuito per

la costruzione delle mura. Ercole uccise il mostro e

liberò Esione.

Ercole ed Esione

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Ercole ed Esione

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Galleria con finestre a levante e a ponente.

Sulle pareti due scene di vita della corte ducale.

Sulla volta l’apoteosi d’Ercole ed Ebe presentati ad Apollo da Mercurio.

Pegaso, il cavallo alato, con lo zoccolo fa scaturire dal monte Elicona la

fonte Ippocrene. Tre Muse suonano il flauto sul Parnaso. Firma del

pittore DOMIN. CARELLA F. 1776.

Fra l’architettura dipinta appaiono le quattro stagioni: l’Autunno con la

brocca, la Primavera, l’Inverno che si riscalda, l’Estate con le messi.

Nei riquadri, sopra le porte, le arti: la Musica, la Pittura, la Scienza, la

Poesia.

Negli ovali, le virtù femminili: suonatrice d’arpa, danzatrice con Pierrot,

filatrice, coppia di casti amanti.

Sala dell’Arcadia

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Volta dipinta

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La scuola di ballo: il duca Francesco III Caracciolo saluta gli ospiti fra

due musici girovaghi con flauto e corno, un cavaliere esegue un passo

di danza con la duchessa Stefanina Pignatelli, un buffo cinese

chiacchiera con un’ancella, un’ancella conversa con la sorella del duca,

la duchessa Isabella D’Avalos, seduta con il cane, domina la scena.

La scuola di ballo

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La scuola di ballo

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L’omaggio e la danza

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Due eleganti violinisti, il duca Francesco III di spalle con la duchessa

Isabella D’Avalos imparruccata, la duchessa Stefanina Pignatelli conancella, la lettura della poesia alla dama, il poeta GiovanbattistaLanucara con il libro, il precettore e il duchino Petracone VII. Duemonelli si affacciano a curiosare dal muretto.

La scuola di canto

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La scuola di canto

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Il saluto del Duca

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Dipinti murali nel Palazzo Ducale di Martina Franca

a cura di

Francesco Semeraro