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PERIODICO DELLA PARROCCHIA DI S. MARIA MADDALENA La Pieve di Brandico La Pieve di Brandico Natale 2014

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA DI S. MARIA MADDALENA

La Pieve diBrandico

La Pieve diBrandico

Natale 2014

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La Pieve diBrandico

PERIODICO DI VITA PARROCCHIALE DI BRANDICO (BS)a cura del sac. Don Giulio

In copertina: Natività.

SOMMARIONATALE GESÙ VIENE CONNOI PER STARE CON NOI PAG. 3GIOVANNI XXIII E GIOVANNIPAOLO II, SANTI 4PAOLO VI BEATO 4CATECHESI 5CENTRO DI ASCOLTO 6VERIFICA DELL'INIZIAZIONECRISTIANA DEI FANCIULLIE DEI RAGAZZI 7CRESIME E PRIME COMUNIONI 8PRIME CONFESSIONI 9CARITAS: NON SOLO VIVERI 10VISITA AI PRESEPI 10LA MEMORIA VOLA SULLEALI DELLE FARFALLE 11VISITA ALLA DITTA PEDRINIFABBRICA D'ORGANI 12VIA CRUCIS VIVENTE 13PELLEGRINAGGI 14APPUNTAMENTI FISSI 15MADRE LINA ENTRATICI: 60 ANNIDI PROFESSIONE RELIGIOSA 15PIANO TERRA - E VENNE ADABITARE IN MEZZO NOI:GREST 2014 16ATTIVITÀ SPORTIVAGRUPPO SPORTIVO ORATORIOCALCIO 1770° FONDAZIONE DEL CSI 18TORNEO DI BRISCOLA 19SETTEMBRE: MESE DELLA RIPRESA INIZIO ANNO PASTORALE 20NOTTE BIANCA 20FESTA DEI CARABINIERIE DEGLI ALPINI 20ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 21ANAGRAFE PARROCCHIALE 21INAUGURAZIONE ORGANORESTAURATO È STATA UNA FESTA 22PADRE BRUNO BORDONALIIN MISSIONE 23DON GIAMBATTISTA FRANCESCONI PARROCO E MONSIGNORE 23CELEBRAZIONI NATALIZIE 24PROSSIMI APPUNTAMENTI 24

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Questo Bollettino vuol essere una presentazio-ne di tutte le attività svolte durante l’anno 2014. Fatti, avvenimenti, proposte della comunità par-rocchiale, per non dimenticare ciò che si vissuto e per vivere il futuro forti dell’esperienza del pas-sato.

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La Parola del Parroco.Carissimi parrocchia-

ni, questo bollettino unico nu-mero di quest’anno, esce in oc-casione del Natale e al termine dell’anno 2014.

1. Il Natale celebra il mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio in Gesù di Nazaret: es-so è, dunque, celebrazione della venuta di Dio in mez-zo a noi. Dio sceglie la ter-ra come luogo in cui por-re la sua dimora per l’incon-tro con l’uomo. Questa ve-nuta si è verificata storica-mente più di duemila an-ni fa. Ma Egli continua a ve-nire nella nostra storia. Ge-sù viene in mezzo a noi ogni giorno: nella celebrazione dell’Eucarestia, nella pre-ghiera, nel vivere in comu-nione con gli altri, nell’ama-re chi non ci ama. Gesù vie-ne ogni giorno, vuole veni-re in noi e stare con noi. Lo sappiamo accogliere? Lo vo-gliamo accogliere? Celebra-re il Natale non è una bella festa di compleanno: il signi-ficato profondo di esso è il fatto che Dio si fa uomo per far si che l’uomo possa vive-re con e come Dio.

La festa del Natale è da sempre collegata al simbolo della luce: non a caso, i primi cristiani han-no collocato il ricordo della na-scita di Gesù nel solstizio d’in-verno, proprio nei giorni in cui la tradizione romana celebra-va la festa del sole che sconfig-ge le tenebre. Se in una stanza buia si accende una luce, ogni cosa riacquista la sua forma e

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NATALE GESÙ VIENE CON NOIPER STARE CON NOI

il suo colore. Così la luce che si accende a Natale, nel buio della nostra storia, ridà la giu-sta forma e dimensione a tan-te realtà che, spesso, rimango-no avvolte nell’ombra e, illumi-na tutta la nostra vita del suo significato più profondo. “Ven-ne nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo. (Giovanni)

2 Mentre giunge al termine l’anno 2014, raccogliamo, come in una cesta, i giorni, le settimane, i mesi che abbia-mo vissuto, per offrire tutto al Signore. E domandiamoci coraggiosamente: come ab-biamo vissuto il tempo che ci è stato donato? Lo abbiamo usato soprattutto per noi stessi, per i nostri interessi, o abbiamo saputo spender-lo anche per gli altri? Quan-to tempo abbiamo riservato per stare con Dio, nella pre-ghiera, nel silenzio, in ado-razione?

La conclusione di un anno è anche tempo di trepida at-

tesa, di fiduciosa speranza in un nuovo anno che, ci augu-riamo, ricco di novità positi-ve. Che cosa faremo, come agiremo nel prossimo anno per rendere migliore la no-stra vita e quella della comu-nità?

All’inizio del nuovo anno, nel-la festa di Maria Madre di Dio, la liturgia ci presenta Maria che custodiva e meditava. Custodi-re dice la capacità di conserva-re nel cuore eventi come teso-ro prezioso, un dono di Dio. Meditare invece significa rileg-gere interiormente ciò che ac-cade alla luce delle promesse di Dio. Custodire e meditare siano anche i nostri atteggiamenti di fronte alle giornate che, nel nuovo anno, ci verranno dona-te, come pagine bianche su cui scrivere, insieme al Signore, la storia della nostra vita.Auguri di Buon Natale e di Buon anno.

don Giulio

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D ue Papi proclamati santi Domenica 27 Aprile. Due

Papi ci sono donati come modelli e protettori: sono Giovanni XXIII, un bergamasco di famiglia contadina e, Giovanni Paolo II, l’operaio po-lacco. Sono santi perché amati, ma soprattutto perché hanno amato. Hanno amato l’umanità in quan-to tutti figli di Dio. Hanno amato l’umanità senza fare distinzioni di fede e di colore. Hanno aperto le vie del dialogo tra religioni e po-poli e hanno aperto i confini degli stati. Giovanni XXIII avvertiva for-tissima la paternità spirituale e così cercava sempre “ciò che unisce più di ciò che divide”.Giovanni Paolo II, un uomo chia-mato da lontano. Un Papa che ha coniato il suo grido di battaglia in “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”, che ha portato il messaggio del Vange-lo dappertutto, mosso da una fede che smuove le montagne e da una paternità che abbraccia il mondo.“S. Giovanni XXIII e S. Giovanni Pa-olo II, ha detto Papa Francesco nel-la Messa di canonizzazione, han-

D omenica 19 ottobre tutta la chiesa e, in

particolare la chiesa bresciana, ha gioito per la beatificazione di Papa Paolo VI. La testimo-nianza esemplare di Paolo VI, autentico servitore del Van-gelo, emerge dal modo in cui ha vissuto e servito la Chiesa. L’ha servita con il suo illumi-nato magistero, ma l’ha ser-vita anche con gesti e segni che, hanno dato espressione a quanto insegnato. Gesti picco-li e grandi hanno punteggiato il suo vissuto cristiano .Alcu-

no avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato ferito e, hanno, in tal modo, dato testi-monianza, alla Chiesa e al mondo, della bontà di Dio, della sua miseri-cordia. Sono stati sacerdoti, vesco-vi e Papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte, in loro, era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte, in loro, era la misericor-

ni di questi gesti hanno avuto particolare risonanza nel corso del suo pontificato: dal dono della tiara ai poveri, al bacio al piede del patriarca ortodos-so; dall’offrire la sua vita in cambio della liberazione degli ostaggi di un aereo dirottato, al mettersi in ginocchio davanti agli uomini delle brigate rosse, per implorare la liberazione di Aldo Moro. Difensore dei dirit-ti umani, in primis il diritto alla vita, Paolo VI ha fatto dell’im-pegno per la promozione della giustizia sociale uno dei punti

GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II, SANTI

PAOLO VI BEATO

dia di Dio, più forte, in loro, era la vicinanza di Maria.Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo la sua fisiono-mia originaria, la fisionomia che hanno dato i santi nel corso dei secoli. Che entrambi questi nuovi santi pastori del popolo di Dio, in-tercedano per la Chiesa, affinché, entri nel mistero della misericordia divina, che sempre spera, sempre perdona, perché sempre ama”.

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forza del suo pontificato. La croce, infine, ha segnato pro-fondamente l’esperienza cri-stiana di Montini. Da Papa ha conosciuto momenti difficili sopportando contrarietà e op-posizioni. Si pensi al fenomeno della contestazione, che duran-te il suo pontificato, investì in pieno anche la Chiesa. “A riassumere il profilo umano e spirituale di Paolo VI valga un’immagine: quella della sua bara durante i funerali sulla

CATECHESI

N ell’ambito della cate-chesi, durante l’anno

pastorale, si tengono mensil-mente oltre agli incontri setti-manali dei bambini e ragazzi, gli incontri per i genitori. A tale riguardo così si esprime il do-cumento della nostra diocesi che ha introdotto questo nuo-vo cammino di Iniziazione cri-stiana: “L’evangelizzazione ha come destinatari soprattutto gli adulti: essi sono la figura para-digmatica del cristiano, poiché l’annuncio del Vangelo esige accoglienza cosciente e libera. In un tempo di trapasso cultura-le, la comunità ecclesiale potrà dare ragione della sua fede, in ogni ambito di vita comunita-ria e sociale, solo attraverso la presenza missionaria di cristiani maturi… Anche la catechesi del-le nuove generazioni ha assolu-to bisogno di riferirsi a modelli adulti e credibili di vita cristiana, se vuole avere presa nel cuore e nell’esistenza dei giovani… È solo nel contesto di una comu-nità cristiana di adulti che trova il suo luogo naturale anche una introduzione alla fede dei bam-

I n occasione della Quaresi-ma la parrocchia ha propo-

sto due incontri sull’esortazione apostolica di Papa Francesco “La gioia del Vangelo”. Gli incontri sono stati tenuti da don Pieran-tonio Lanzoni, direttore dell’uf-ficio diocesano per gli organismi di partecipazione ( Consigli pa-storali parrocchiali, zonali e dio-cesani).Di seguito viene riportata una sintesi dell’esortazione che ri-guarda l’annuncio del Vangelo, prendendo in considerazione la dimensione comunicativa della nuova evangelizzazione. Vengo-no presi in considerazione due punti fondamentali.1. Lo stile del documentoSi tratta di una esortazione apo-stolica e come tale ha uno stile e un suo linguaggio proprio. Il

Incontricon i genitori

Incontri sulla “Evangeliun Gaudium”La gioia del Vangelo

tono è quasi colloquiale con la caratteristica propria di un pro-fondo afflato pastorale. Come dice Papa Francesco: “desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice”. Si percepisce, leggendo il testo, che ci trovia-mo di fronte ad un pastore che è a colloquio meditativo con i fedeli. Emerge una caratteristi-ca propria: il papa utilizza un linguaggio sereno, cordiale, di-retto in sintonia con lo stile ma-nifestato in questi mesi di pon-tificato.2. Come emerge il ruolo della comunicazione in questa nuova tappa evangelizzatrice?Emerge, innanzitutto, la con-sapevolezza del Papa di quan-to sta avvenendo nel mondo di oggi, specialmente nel campo

bini… non è quindi normale una pastorale prevalentemente de-dita ai bambini o che crei un’im-magine di chiesa formata preva-lentemente da bambini”.Sempre nell’ambito degli incon-tri dei genitori nel mese di Feb-

braio si sono tenuti due incontri su un tema di grande attualità: I nuovi mezzi di comunicazione: utilità e rischi. Gli incontri sono stati tenuti dal centro della Fa-miglia per Orzinuovi. Purtroppo la partecipazione è stata scarsa.

quale venne deposto il libro dei Vangeli aperto. La bara, da tutti notata per la sua semplicità ed essenzialità, può essere signifi-cativamente considerata come immagine espressiva dell’uo-mo Montini: sobrio, misurato, essenziale. Il Vangelo, invece, esprime bene il cristiano Mon-tini: un servitore appassionato della Parola che salva. Ma que-sta immagine diventa anche un messaggio che trova espressio-ne efficace nelle sue parole:

“Chiesa, cammina, povera, cioè libera, forte e amorosa verso Cristo” (don Lanzoni).“Nei confronti, di questo co-raggioso cristiano, di questo in-stancabile apostolo, davanti a Dio non possiamo che dire una parola tanto semplice, quanto sincera e importante: Grazie! Grazie nostro caro e amato Pa-olo VI. Grazie per la tua umi-le e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla Chiesa”.(Papa Francesco)

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della salute, educazione, comu-nicazione. Il Papa è consapevole dei progressi/successi ottenuti dall’uomo in questi tre campi. (n. 52). E fa riferimento alle evi-denti innovazioni tecnologiche: “Siamo nell’era della conoscen-za e dell’informazione, fonte di nuove forme di un potere molto spesso anonimo”. (n. 52). Senza dubbio si tratta di progresso e di successi, ma il Papa è pienamen-te consapevole che l’attuale so-cietà dell’informazione, è satura indiscriminatamente di dati, tut-ti allo stesso livello e che finisce per portarci ad una tremenda superficialità al momento di im-postare le questioni morali. Per questo motivo sottolinea che è necessaria una vera educazione che insegni a pensare critica-mente ed offra un appropriato percorso di maturazione dei va-lori (n.64). Non manca anche un rilievo circa l’atteggiamento del-la cultura mediatica nei confron-ti del messaggio della Chiesa. Al n. 79 sottolinea che “La cultura mediatica e qualche ambiente intellettuale, a volte, trasmetto-no una marcata sfiducia nei con-fronti del messaggio della Chie-sa e un certo disincanto”.Un ampio settore è dedicato ad analizzare come il messaggio è comunicato. Non mancano alcu-ni rilievi su questo fatto. Il Papa è consapevole della velocità della comunicazione odierna e di come a volte i media opera-no una selezione interessata dei vari contenuti. Ecco perché c’è il rischio che il messaggio possa apparire mutilato e ridotto ad aspetti secondari. C’è il rischio che alcune questioni dell’inse-gnamento morale della Chiesa rimangano fuori del contesto che dà loro senso o che, a volte, il messaggio sembri identificarsi con quegli aspetti secondari che non manifestano il cuore auten-tico del messaggio di Cristo”. Di fronte a questi rischi il Papa ri-tiene che si debba essere realisti, vale a dire non dare per scontato che gli interlocutori conoscano

lo sfondo completo di ciò che di-ciamo o che possano collegare il nostro discorso con il nucleo es-senziale del vangelo che gli con-ferisce senso, bellezza e attratti-va (n.43). L’annuncio deve con-centrarsi sull’essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario. La proposta quindi deve semplificarsi senza perdere per questo profondità e verità e diventare così più convincente e radiosa. (n.35). In questo conte-sto il papa pone una particolare attenzione all’omelia e riconosce che il problema non è solamen-te sapere ciò che si deve dire, ma non trascurare il “come”, il modo concreto di sviluppare una predicazione (n.157). Sem-pre affrontando il tema del lin-guaggio il Papa ricorda che la semplicità ha a che vedere con il linguaggio utilizzato. Deve esse-re il linguaggio che i destinatari comprendono, per non correre

A seguito dei centri d'ascolto, che negli

anni passati si sono tenuti nelle famiglie nei periodi dell'Avven-to e della Quaresima, è emersa l'esigenza di alcune persone di continuare ad incontrarsi al fine di conoscere in modo più siste-matico ed "approfondito" la Pa-rola di Dio. Mensilmente si sono così susseguiti gli incontri, presso l'oratorio, ogni secondo martedì del mese, partendo dalla lettura della Bibbia, nella consapevolez-za che per il cristiano, la cono-scenza della Parola di Dio è fon-damentale per vivere la propria esistenza secondo gli insegna-menti di Gesù.La persona a cui è affidata la preparazione e l'organizzazione

il rischio di parlare a vuoto. (n. 158). Pertanto, potremmo dire che il cammino è quello di una semplicità, di una chiarezza e di una dimensione positiva. Infatti “una predicazione positiva offre sempre speranza, orienta verso il futuro, non lascia prigionieri di negatività”. Infine il Papa dice che tutte le espressioni di auten-tica bellezza possono essere ri-conosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con Cristo e ricorda a tutti noi la stima del-la bellezza che è necessaria per poter giungere al cuore uma-no e fare risplendere in esso la verità e la bontà del Risorto. Si ricorda pertanto l’uso dell’arte nell’opera evangelizzatrice del-la Chiesa . Bisogna avere il co-raggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti cul-turali” (n. 167).

CENTRO DI ASCOLTO

degli incontri, superata la fase iniziale di timore nell'affrontare un argomento così importante, dal contenuto così elevato, ha ritenuto opportuno prendersi questo impegno perché richie-sto con interesse e per non la-sciar cadere nel nulla una oppor-tunità di crescita così grande.Dall'incontro si esce sempre ar-ricchiti culturalmente e spiritual-mente. L'unica nota dolente è costituita dal fatto che non c'è molta partecipazione ed è un vero peccato perché chi non par-tecipa perde l'occasione di di-menticare per un paio d'ore gli affanni quotidiani e di elevare lo spirito. Don Giulio assicura che la porta è sempre aperta a tutti. Per noi del gruppo, se fossimo

“La Sacra Scrittura crescecon chi la legge” (San Gregorio Magno)

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più numerosi sarebbe occasione per un ulteriore arricchimento.Ad ogni componente del grup-po è stato chiesto di esprimere una valutazione sulla seguente affermazione:Leggere la Bibbia è:l Dopo una vita "in corsa" cer-

care Dio per non avere solo timore di Lui.

l Constatare come spesso il pen-siero di Dio non coincida con il nostro. Noi cerchiamo infatti di razionalizzare Dio, dimenti-cando che Lui è Altro da noi. Il Profeta Isaia infatti ci ricor-da: "I suoi pensieri non sono i nostri pensieri, le sue vie non sono le nostre vie".

l Cogliere l'occasione per vivere e condividere quella formazio-ne cristiana che ci ha sempre uniti, manifestando le nostre

speranze e le nostre fragilità.l Avvicinarci a Dio superando

quel senso di solitudine che accompagna ogni persona so-prattutto nei momenti difficili e nelle prove come è capitato anche agli apostoli: «Signore da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna».

l Interpretare in modo corret-to la Parola valutando i vari aspetti, in particolare il conte-sto storico in cui i fatti si suc-cedono, secondo la mentalità e le tradizioni del tempo.

l Riflettere sugli stati d'animo che la lettura del testo bibli-co può evocare in ciascuno di noi, passando dal timore all'aiuto spirituale per giun-gere alla speranza consolato-ria della storia della salvezza, utilizzando a tratti un lessico

VERIFICA DELL’INIZIAZIONE CRISTIANADEI FANCIULLI E DEI RAGAZZI (ICFR)

L a diocesi durante questo anno pastora-le, ha impostato un’inchiesta per verifi-

care l’andamento dell’ICFR dopo circa 10 anni di sperimentazione. Scrive il Vescovo nella Lettera pastorale per l’an-no 2014/15: “ L’ICFR è stata una scelta straor-dinaria che la Chiesa bresciana ha fatto per ri-spondere creativamente alla sfida che la cultura contemporanea pone alla fede. Non rendersene conto significa essere ciechi sulla situazione con-creta nella quale operiamo e nella quale dob-biamo cercare di trasmettere la fede alle nuo-ve generazioni…Ma come tutte le cose umane, anche l’ICFR ha bisogno, però di una verifica, di revisione, di correzione, di arricchimento. A questo tende l’inchiesta che abbiamo impostato e alla quale spero vorranno rispondere in molti. Abbiamo bisogno di pareri, di suggerimenti, di proposte per trovare le vie più efficaci del van-gelo di oggi”.La verifica comprende cinque punti:1. Accompagnamento dei genitori. Verificare se

gli incontri di evangelizzazione e di catechesi dei genitori sono riusciti a ravvivare e a soste-

altamente poetico.l Scoprire sempre di più la mi-

sericordia di Dio in un clima piacevole e familiare alla co-noscenza di Gesù e alla com-prensione reciproca.

l Conoscere nel Vangelo di Mar-co i luoghi calpestati e percor-si da Gesù, affascinando al punto di percepire anche visi-vamente la polvere sollevata dai suoi sandali negli sposta-menti incessanti e faticosi per portare tra i popoli la parola di perdono, di speranza e sal-vezza.

Il centro di ascolto è dunque, per noi, una valida opportunità per incontrare il Signore e la-sciarci conquistare dal suo mes-saggio d'amore. Per questo vi diciamo che c'è posto per tutti.

Il gruppo dei partecipanti

nere il loro cammino di fede e come è stato affrontato il bisogno formativo legato all’at-tuazione dell’ICFR.

2. Cammino dei ragazzi. Verificare in che misura è avvenuto il passaggio da una catechesi limi-tata al momento dottrinale e ai sacramenti a un apprendistato globale della vita cristiana e, in che misura il nuovo modello di ICFR ha sostenuto il cammino di fede dei ragazzi.

3. Confermazione ed Eucarestia. Verificare se la nuova collocazione unitaria o ravvicinata dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana, ha favo-rito la percezione dello stretto legame tra la Confermazione e l’Eucarestia e se ha aiutato a comprendere che l’Eucarestia è il culmine del cammino dell’Iniziazione cristiana.

4. Accompagnamento dopo l’ICFR. Verificare se sono stati messi in atto itinerari locali pensati appositamente per ragazzi preadolescenti e adolescenti che hanno concluso l’Iniziazione cristiana.

5. ICFR e Oratorio. Verificare quali ricadute ha avuto l’ICFR in rapporto alla vita dell’Orato-rio.

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D omenica 25 Maggio 17 nostri ragazzi hanno ri-

cevuto il sacramento della Con-fermazione e si sono accostati per la prima volta al sacramento dell’Eucarestia. Un ragazzo, al termine del cam-mino di Iniziazione cristiana, ha ricevuto il Battesimo la Confer-mazione e l’Eucarestia.Un ragazzo e un adulto hanno ricevuto il solo sacramento del-la Confermazione o Cresima. Ha celebrato e amministrato il sacra-mento della Cresima monsignor Mauro Orsatti. Ha celebrato il Battesimo e, comunicato per la Prima volta i ragazzi il parroco don Giulio. I ragazzi che hanno ricevuto i sacramenti sono:Emiliano Tomas Baldi, Filippo Copeta, Edoardo Crimi, Andrea Fanelli, Chiara Ferrari, Giorgia Gialdini, Elisa Longhi, Sara Mari-ni, Fabio Pagani, Riccardo Petrel-la, Alessia Plodari, Pietro Plodari, Giada Preci, Andrea Riviello, Se-bastiano Romano, Federico Sa-baini, Chiara Simone. Ha ricevuto tutti i sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesi-mo, Cresima, eucarestia) Xhona-tan Pasha. Hanno ricevuto solo la Cresima Michael Olivari e Marco Antonio Calabrò. Riportiamo le riflessioni, le emo-zioni, richieste e preghiere dei ragazzi

Io prima di iniziare la celebrazio-ne mi sentivo agitato, emoziona-to, ma quando sono entrato in chiesa mi sono calmato. Ho pro-messo di andare a Messa e a cate-chismo anche dopo aver ricevuto i sacramenti.

Xhonatan

Ho provato felicità quando ho ri-cevuto il Corpo di Gesù. Ho pro-vato timidezza a portare il calice . Ero felice di ricevere la Cresima e la Prima comunione. È stato mol-to bello.

Andrea F.

CRESIME E PRIME COMUNIONI

Il 25 Maggio ho ricevuto i due sa-cramenti e sono stato molto emo-zionato e felice di aver ricevuto il Corpo e il sangue di Gesù.

Thomas

Il 25 Maggio ho ricevuto i due sa-cramenti: la Cresima e L’Eucare-stia. Ero molto agitata, emoziona-ta. Sono stata molto felice di rice-vere il Corpo e il Sangue di Cristo. Dopo ho pregato per la mia fa-miglia. È stato bellissimo. Poi alla fine don Giulio si è commosso.

Giada

Quando ho ricevuto la Cresima e l’Eucarestia ho provato felicità . Ho ricevuto Gesù e lo riceverò anche tutte le altre Domeniche. Ho capito che la cosa più impor-tante è la Messa. C’era un sacer-dote mandato dal vescovo e don Giulio che era talmente contento di averci accompagnato che alla fine della Messa si è commosso.

Fabio

Le emozioni che io ho provato durante la Comunione e Cresi-ma sono: gioia, un po’ di paura, allegria e tante altre. Invece le richieste sono: essere cristiano

con gioia .Riccardo

Quando ho ricevuto la Cresima e l’Eucarestia mi sentivo emoziona-ta, agitata e felice. Ho chiesto di diventare veramente cristiana e di esserlo per tutta la vita.

Chiara S.

Quando ho fatto la Cresima mi sono un po’ emozionata e con-tenta. Quando ho ricevuto l’Euca-restia ero felice di ricevere Gesù per la prima volta. Nella preghie-ra ho chiesto a Gesù di aiutarmi a completare il cammino di cate-chismo e di diventare veramente cristiana.

Elisa

Prima di iniziare la Messa ero mol-to agitato e nervoso, ma quando iniziò mi sentivo felice. Quando entrai il mio padrino era alla mia sinistra e ci sedemmo nel primo banco. Durante la Cresima il mio padrino mi teneva la mano sulla spalla,mentre la prima Comunio-ne l’ho fatta da solo. Promisi a Gesù di andare a Messa e chiesi di vivere in serenità.

Filippo

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Le emozioni che ho provato sono state molte: gioia, paura, felicità. Durante la Messa avevo paura che qualcosa andasse storto. Già al mattino mancava la mia madrina per le foto e avevo paura che non arrivasse. Durante la Messa ero emozionata perché stavo per rice-vere la cresima; anche mentre sta-vo per ricevere la comunione non smettevo di sorridere. Le richieste che ho fatto al Signore sono: mi-gliorare nell’animo e saper fare buon uso dei sacramenti ricevuti.

Chiara F.

Nel momento che ho ricevuto la Cresima ho provato molta feli-cità ed emozione e ho chiesto di fare il bene il più possibile per far vedere che sono diventata testi-mone del Signore. Nel momento in cui ho fatto la comunione ero felice e agitata. Ho ringraziato il Signore perché finalmente posso partecipare al suo banchetto. Ero anche preoccupata che qualcosa andasse storto e far brutta figura, ma fortunatamente tutti è anda-to bene.

Sara

Ho ricevuto i sacramenti della Cresima e Comunione il 25 Mag-gio 2014 alle ore 10,30. Ero emo-zionato. Ho chiesto al Signore di farmi coraggio e forza. Dopo aver fatto la comunione ho recitato alcune preghiere e ho chiesto di continuare a far parte della comu-nità cristiana.

Sebastiano

Sono stata contenta di ricevere questi sacramenti. Ho pregato perché diventassi migliore.

Giorgia

Ho provato felicità, gioia, allegria, amore verso il prossimo e tante altre emozioni. Quando ho rice-vuto il Corpo di Cristo, durante la crismazione e quando ho pre-sentato Xhonatan alla comunità mi sono sentito felice ma anche timido. Nelle preghiere ho chiesto di essere più bravo e di aiutare la mia famiglia. Dopo la Cresima e la Prima Comunione tutti i miei pa-renti erano felici e contenti come me. Spero di essere diventato più bravo verso tutti e verso il prossi-mo.

Edoardo

Quando ho ricevuto gli ultimi due sacramenti dell’Iniziazione cristia-na ero felicissimo. Quando sono andato a ricevere la Cresima ero contento e quando ho ricevuto la Prima Comunione ho ringraziato il Signore.

Pietro

Ero felice di aver ricevuto questi sacramenti e di poter continuare a fare la Comunione tutte le volte che partecipo alla Messa, perché mi sono sentito felice di ricevere il Corpo di Cristo.

Federico

Agitazione, ansia , ero in preda al panico. D’un tratto subito dopo l’unzione ho visto il mondo con occhi diversi e mi mi sembra dav-vero di essere più buona e gene-rosa. Ora sono una vera cristiana e sono felice e orgogliosa di aver compiuto il mio cammino.

Alessia

Quando ho ricevuto il dono della Cresima e della Comunione è sta-to molto bello. Ho pregato insie-me ai miei amici. E ho ringraziato il Signore per questi doni.

Andrea R.

PRIME CONFESSIONI

S abato 08 Novembre 20 fanciulli si sono accosta-

ti per la Prima volta al sacramen-to della Penitenza o Confessio-ne.La celebrazione si è svolta in due momenti: sacramento della Con-fessione e partecipazione alla S. Messa durante la quale sono stati presentati alla comunità. Sono: Toni Bertocchi, Letizia Bor-donali, Martina Cilli, Giulia Con-taldo, Gabriele Faccardi, Luca Fanelli,Asia Gialdini, Alessandro Gussago, Matteo Mantovanelli, Manuel Moscato, Cinzia Paga-ni, Ramon Paganotto, Manuel Pasolini, Ester Piazzi,Francesco Quaranta, Cristina Rosca, Ange-lica Tomasoni, Filippo Tonoli, Ni-colas Traore, Nicolò Uberti.

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Ai volontari della Caritas di Bran-dico sono stati assegnati i princi-pali supermercati di Orzinuovi.

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VISITA AI PRESEPI

CARITAS: NON SOLO VIVERI

...ma anche un progettoper l'integrazione

D a alcuni anni la Caritas Parrocchiale promuove

un'esperienza di doposcuola per bambini stranieri.Un gruppo di circa 10/12 bambini stranieri, due volte la settimana, presso l'oratorio, vengono aiutati nello svolgimento dei compiti sco-lastici.Dall'inizio di questo progetto c'è sempre stata la presenza costante di due volontarie, che hanno pro-mosso e seguito con grande impe-gno questa importante iniziativa.Si è deciso di seguire solamente bambini stranieri perché prove-nienti da lingue diverse e svantag-giati anche in famiglia dall'uso, da parte dei genitori, di un italiano molto incerto. Per questo motivo serve un aiuto in più.L'aspetto di questo progetto che colpisce positivamente è il rappor-to che i genitori di questi bambini hanno nei confronti delle volon-tarie. Pur non conoscendosi o al-meno poco, hanno grande stima e rispetto per l'aiuto ricevuto e questo facilita i bambini nell'ese-guire correttamente i compiti as-segnati.Le mamme e i papà che accompa-gnano i loro figli presso l'oratorio dimostrano una grande fiducia in questo, pur breve, percorso extra-scolastico. Gli stessi bambini, no-nostante siano stati a scuola fino alle ore sedici, raggiungono l'ora-torio con entusiasmo per studiare e comunicare le attività svolte con le maestre a scuola.Così si è instaurato un clima di af-fetto anche con le loro famiglie che apprezzano l'aiuto e i consigli e un rapporto di dialogo anche sulle piccole difficoltà che i bimbi possono incontrare.Si ritiene che questi incontri ser-vano a mettere i bambini nella condizione di integrarsi il più pos-sibile in un paese dove tutto è per

ANNO 2014ATTIVITÀ CARITAS

Persone assistite 131Nuclei familiari 41Nazionalità: italiani 42% stranieri 58%Pacchi viveri distribuitida gennaio a novembre 1480

loro nuovo e diverso.Sono mamme e papà straordina-ri per i quali sarebbe bello poter continuare.

...la solidarietà è anche partecipazione

L a Caritas di Brandico par-tecipa ogni anno alla

"colletta alimentare" promossa in tutta Italia dall'associazione "Ban-co Alimentare della Lombardia".Anche quest'anno, in data 29/11/2014, hanno partecipato numerosi volontari (8/10) tra cui alcuni stranieri.

V enerdì 03 Gennaio si è tenuta la visita ai prese-

pi. Sono stati visitati i presepi di:ABBAZIA DI RODENGO: composto da circa 250 statuine, in uno sce-nario di vallate alpine, ruscelli di acqua e suggestivi giochi di luce. Dopo la visita con la guida, ab-biamo potuto visitare l’Abbazia,

e abbiamo scoperto tesori di casa nostra che non conoscevamo.S. VIGILIO DI CONCESIO, posizio-nato in un’ampia grotta in pietra di tufo. Occupa uno spazio di 50 mq. La scena della Natività, opera dell’artigianato artistico della val Gardena, è realizzata in legno di-pinto. Nella grande rappresenta-

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zione presepistica sono visibili: la scena dei magi a re erode, scene di attività umane, di tipo agreste, di pesca e di lavoro manuale: C’è una visione diurna e notturna di tutta la scenografia. Vengono si-mulati il passaggio della cometa e la caduta della neve. È un prese-pio aperto tutto l’anno e costru-ito nella memoria di papa Paolo VI.

COCCAGLIO: collocato nella chie-sa di S. Pietro. Inserito in un pa-esaggio montuoso percorribile, con statuine in movimento e gio-chi di luce.COLOGNE: presepio meccanico si-tuato nel centro pastorale. Mette in mostra 130 personaggi in mo-vimento nell’incantevole alternar-si del giorno e della notte. Tutto ruota attorno alla grotta della

Natività avente come sfondo pa-esaggi della Francia Corta.CASTELCOVATI. Collocato nella chiesa di S. Alberto, di fronte alla parrocchiale. Presenta un percorso suggestivo attraverso montagne alte più di tre metri, laghi, cascate e oltre 250 personaggi in movimen-to. Un salto nella storia di Gesù, tra quadri di narrazione evangelica e lavori tipici dell’epoca.

Fare memoria significa "ricordare" e il 27 genna-io ricorda la data in cui nel 1945 fu liberato il

campo di sterminio di Auschwitz e la fine della Shoah.Anche quest'anno, in occasione di questo giorno, la Commissione Biblioteca, in collaborazione con la Scuola Primaria e l'Oratorio Parrocchiale, ha proposto un momento di riflessione sui tragici fatti della Sho-ah, attraverso la lettura e l'animazione di un picco-lo libro dal titolo "Kaddish - per i bambini senza fi-gli" scritto da Thomas Jelimek, burattinaio ebreo, ma-estro dell'Accademia di Praga.Nel libro è raccontata una fiaba vera che parla dei bambini di Terezin, bambini che non hanno fatto in tempo a diventare grandi, che non hanno potuto rac-contare le favole ai loro figli, né recitare quella pre-ghiera ebraica che si chiama appunto "Kaddish" e che viene recitata dalle persone in lutto; una preghie-ra non rivolta solo a Dio, ma anche alla memoria del-la persona cara, una preghiera recitata con amore e venerazione nel corso dei secoli.Una fiaba vera, ispirata da una poesia scritta da Pa-vel Fridmann, uno dei bambini di Terezin, piccola cit-tà boema "ai piedi di un monte che sembra il seno di una mamma".La poesia parla di una farfalla, "l'ultima, proprio l'ul-tima... così assolutamente gialla"; l'ultima perché nel ghetto non vivono neppure le farfalle.Colpiscono, quando si apre il sipario, quelle farfalle colorate sospese nell'aria, un nugolo di farfalle fra le quali spicca solitaria "la farfalla gialla".Sono state costruite dai nostri bambini per ricordare i loro coetanei ebrei che erano saliti fiduciosi sul treno che li avrebbe portati ai "campi", dove speravano di rivedere le farfalle.Gli alunni delle classi quarta e quinta hanno interpre-tato con un'animazione semplice, essenziale, simboli-ca, ma densa di significato, questa immane tragedia.

LA MEMORIA VOLA SULLEALI DELLE FARFALLE

Giornata della memoria - 27 gennaio 2014

Carichi di giochi, di libri, di valigie, di orologi che "non facevano tic-tac", hanno fatto rivivere i sentimenti di attesa dei bambini ebrei che pensavano di andare nei campi, nei campi veri, dove avrebbero rivisto le far-falle.Altri campi li attendevano, dove c'erano solo fumo e cenere che uscivano dai camini dove moltissimi di lo-ro sarebbero passati.Alla fine della lettura una platea di spettatori silenzio-si e commossi, ha seguito l'avanzare di quattro fan-ciulli che indossavano la divisa a righe: dietro il retico-lato interpretavano l'orrore del campo di sterminio.Con la loro presenza, con il canto "Gam-gam", accom-pagnato dal suono del flauto, i nostri ragazzi hanno voluto ricordare e onorare tutti i bambini, le donne, gli uomini, vittime innocenti di orribili atrocità.Tra il 1942 e il 1944 furono internati a Terezin 15.000 bambini tra i sette e i tredici anni: di questi solo cento sono sopravvissuti.Delle atrocità consumate in questo luogo rimangono come testimonianza 4.000 disegni e 66 poesie, opere composte dai bambini e giunte miracolosamente fi-no a noi.Terezin fu liberata dalle truppe sovietiche il 7 maggio 1945, ma ormai i quindicimila bambini che lì erano stati rinchiusi dai nazisti "erano passati dal camino", come si diceva allora per indicare coloro che venivano cremati nei campi di sterminio.Così tanti bambini ebrei hanno visto spegnersi troppo in fretta le loro speranze di vita e d'amore.Ecco perché diventa necessario fare memoria e oggi tocca a noi adulti tenere vivo il ricordo, non dimenti-care le atrocità umane soprattutto tocca a noi il com-pito di educare le nuove generazioni, i bambini, per-ché siano capaci di vedere, sentire, amare, capire ed essere in grado di discernere il bene dal male.

Carla

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VISITA ALLA DITTA PEDRINIFABBRICA D’ORGANI

È una giornata grigia e pio-vosa quella che accompa-

gna don Giulio, l'organista e qual-che rappresentante del Consiglio Pastorale in visita al laboratorio della ditta Pedrini a Binanuova, subito al di là dell'Oglio, piccolo paese dove la famiglia Pedrini ha iniziato l'attività di organari con il suo capostipite, Ferruccio. Questi, inizialmente falegname, comin-ciò a collaborare con il parroco di Pontevico don Cesare Sora, nella costruzione di armonium; da qui, successivamente, nacque l'idea di costruire organi per le chiese.L'organo di Brandico fu la sua opera prima, nel lontano 1910 e fu commissionata a Ferruccio Pe-drini proprio con la mediazione di don Cesare Sora, al quale l'allo-ra parroco don Stefano Codenotti aveva chiesto consigli sui vari pro-getti esaminati per la costruzio-ne del nuovo organo per la nostra chiesa. Fu un organo solido e com-patto, sia per la tecnica di costru-zione che per l'impiego dei mate-riali utilizzati.L'organo è composto da 856 can-ne, alcune in legno, altre in "pil-tro" (lega di stagno e piombo) al-tre ancora in zinco. Solo per il ma-teriale usato, ci dicono i restaura-tori, l'organo ha enorme valore e perciò meritevole di restauro.Restaurare significa intervenire su un'opera per conservarla e va-lorizzarla, senza alterarne la for-ma o la struttura. Ecco perché i la-vori sono molto meticolosi, quasi certosini, perché richiedono infini-ta pazienza e precisione nella pu-litura, nella sostituzione dei mate-riali che devono essere come quel-li originali.La visita inizia nella prima stan-za del laboratorio, quasi comple-tamente occupata da una parte

dell'organo di Brandico. Vediamo la tastiera e ci viene spiegato come è stata ripulita e sistemata sosti-tuendo le parti deteriorate; i man-tici ormai rovinati perché, ci spie-

gano, essendo di pelle vanno te-nuti in movimento. Perché un or-gano rimanga ben conservato va suonato il più possibile; diversa-mente le pelli diventano secche,

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VIA CRUCIS VIVENTE

QUARESIMADomenica 23 Marzo si è te-nuto al santuario della Ma-donna della Neve a Adro il ritiro spirituale per tutti i collaboratori parrocchiali. Vi hanno partecipato una tren-tina di persone. Alla fine del ritiro Pizza insieme vicino al santuario.

La via Crucis favorisce la co-noscenza dei testi evan-

gelici della passione. Ci consente di percorrere con affetto e devo-zione il tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena. Nella Via crucis con-fluiscono varie espressioni caratte-ristiche della spiritualità cristiana: la concezione della vita come cam-mino o pellegrinaggio, attraver-so il mistero della croce, dell’esilio terreno alla patria celeste.; il de-siderio di conformarsi profonda-mente alla passione di Cristo . La Via Crucis vivente che da alcuni anni viene rappresentata nella no-stra parrocchia ha proprio lo scopo di coinvolgere attori e spettatori, in un movimento di fede e di pie-tà. Quest’anno è sta rappresentata nel suggestivo paesaggio della fra-

zione di Castelgonelle. L’ambiente ha certamente favorito a creare un clima di raccoglimento e di ri-flessione. Le stazioni rappresenta-te sono state: l’ultima cena, il Get-semani, il processo davanti a Pila-to, presso la cascina Dognini; l’in-contro con la madre e la Veronica lungo il percorso che porta alla ca-scina Tomasoni,;la crocifissione e la morte, la deposizione e la sepol-tura presso la cascina Tomasoni.Numerosi gli attori e numerose le persone intervenute, provenien-ti anche da altri paesi. Un ringra-ziamento a tutti coloro che hanno prestato la loro collaborazione per

la regia, le musiche, le luci, l’im-pianto audio, la scenografia e i co-stumi. Un ringraziamento ai per-sonaggi delle varie stazioni e a chi ha curato le riprese e a chi ha con-sentito l’uso degli ambienti.Quanto proposto ci aiuti ad assu-mere gli atteggiamenti di Gesù che come dice S. Paolo “non consi-derò un tesoro geloso la sua ugua-glianza divina, ma spoglio se stes-so, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uo-mini, apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbe-diente fino alla morte e alla mor-te di croce”.

si tagliano e l'organo non può più essere usato.Passiamo poi in altre stanze del la-boratorio dove si trovano le can-ne: alcune sono enormi, altre di media dimensione, altre anco-ra, piccole e sottili. Ognuna di es-se produce un suono particolare più grave o più acuto e, ad una ad una, devono essere controllate.Le canne vengono prima ripulite dalla polvere interna, poi vengo-no messe in forma per rimediare

ad eventuali ammaccature.C'è un tipo di canne, le trombe, che sono l'ansia e il terrore degli organisti: sono delicatissime e ba-sta un granello di polvere per al-terarne il suono. Generalmente, ci spiegano, quando c'è un concer-to importante vengono accorda-te poco prima del concerto stesso, per evitare amare sorprese agli or-ganisti.Per la ditta Pedrini è motivo di soddisfazione aver ricevuto l'inca-

rico del restauro della loro opera prima, costruita nel lontano 1910 e naturalmente assicura che i lavo-ri sono eseguiti con precisione e "a regola d'arte".Dopo una visita di questo genere si giustifica il costo elevato di un si-mile intervento, ma ne vale la pe-na e il paese di Brandico può es-sere veramente orgoglioso di pos-sedere e aver restituito ai posteri un'opera d'arte di grande valore.

Carla

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PELLEGRINAGGI

Nei mesi di Maggio e di Ottobre la parroc-

chia organizza sempre un pelle-grinaggio di mezza giornata ad un santuario mariano. Quest’an-no la meta del mese di Maggio è stato il santuario della Basel-la a Urgnano in provincia di Ber-gamo. L’apparizione alla Basella è la più antica apparizione ma-riana del territorio bergamasco. L’8 aprile 1356 la Vergine appa-re a una giovane di quindici an-ni, Marina, per confortarla del-la dolorosa constatazione del-la pianticelle bruciate dalla bri-na, segno di futura carestia. Il 17 Aprile seguente riappare di nuo-vo annunciandosi come la ma-dre di Dio, apparsa a consolare gli abitanti della zona. E come segno concreto della sua appari-zione invita gli abitanti a scavare tra le pietre per trovare i ruderi di una antichissima chiesa. Trova-ti questi resti, si diede subito ini-zio alla costruzione di un nuovo edificio, che fu terminato in so-lo cinque mesi. Dopo poco più di in secolo, Bartolomeo Colleo-ni iniziò ad ampliare il santuario e fece costruire un convento che affidò ai padri domenicani. Do-po tre secoli, in seguito alla sop-pressione degli ordini religiosi, i domenicani furono allontanati e solo nel 1920 vi giunsero i padri passionisti.Nel mese di Ottobre siamo inve-ce andati al santuario dell’An-nunciata a Piancogno in valle Ca-monica. Il santuario, immerso in una natura rigogliosa, custodisce un importante patrimonio cul-turale, religioso ed artistico. Ac-canto al santuario vi è il conven-to dei frati francescani fondato nel 1467 da Mendes da Silva e da allora è sempre stato un impor-tante luogo di culto e di diffu-sione del francescanesimo. La co-struzione ha subito ampliamenti

Dall’1 al 5 Settembre un gruppo di 33 persone ha partecipato al pellegrinaggio a Fatima e Santiago de Compostela.Abbiamo prima sostato al santuario di Fatima partecipando ai momenti liturgici: Messa, fiaccolata, Via Crucis cogliendo il mes-saggio affidato ai tre pastorelli dalla Madonna. Abbiamo visita-to i luoghi dei tre pastorelli . poi ci siamo trasferiti in Spagna per la visita a Santiago de Compostela, meta di tanti pellegrinaggi , luogo della tomba di S. Giacomo apostolo. Momento significa-tivo di questa sosta è stato il breve pellegrinaggio fatto a piedi (circa 5 Km) dal monte della gioia alla Cattedrale di S. Giacomo e la Messa internazionale del pellegrino. Altri luoghi visitati: Li-sbona dove vi è la casa di S. Antonio, Coimbra, storica città uni-versitaria, Oporto . I partecipanti al pellegrinaggio hanno offerto una statua della Madonna di Fatima, che è stata collocata in chiesa.

nel corso dei secoli, per adeguar-si alle nuove esigenze dei fedeli: alla primitiva cappella è stata ag-giunta una parete divisoria e poi

una nuova chiesa, con una nava-ta divisa in tre campate. La dedi-ca all’Annunciazione di Maria si nota nella serie di suggestivi af-

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APPUNTAMENTIFISSI

Alcune giornate hanno ca-ratterizzato l’anno pastorale e sono state occasioni di in-contro. Sono appuntamenti fissi che si tengono da anni.

Festa del Papà collocata in occasione della festa di S. Giuseppe (19 Marzo) con la S. Messa e con il ritrovo in Ora-torio dove i bambini hanno presentato alcune riflessioni sulla figura del papà. Al ter-mine un rinfresco.

Festa della Mamma. Come da tradizione, il Lunedì se-guente alla seconda Dome-nica di Maggio, la parrocchia ha organizzato una serata per le mamme, con la cele-brazione della Messa e con un rinfresco presso l’Orato-rio. Anche in questa occasio-ne i ragazzi hanno espresso il loro ringraziamento alle mamme con poesie e rifles-sioni.

Giornata della Ricono-scenza. Al termine dell’an-no pastorale, per ringraziare il Signore di tutte le occasio-ni di incontro, per il lavoro svolto e per ringraziare le persone che prestano la loro collaborazione, si tiene la Giornata della Riconoscenza. Quest’anno si è tenuta ve-nerdì 27 Giugno con un mo-mento di preghiera in chiesa e con un buffet all’Oratorio.

MADRE LINA ENTRATICI:60 ANNI DI PROFESSIONE RELIGIOSA

Domenica 29 giugno, solen-nità dei santi Pietro e Pao-

lo, la nostra comunità ha festeggia-to il 60° anniversario di professione religiosa di madre Lina Entratici. La passione per Cristo e il desiderio di dedicare la propria vita per la cau-sa del Vangelo ha spinto madre Li-na ad entrare nella congregazione fondata da S. Maddalena di Canos-sa. Ha vissuto questa sua passione in varie mansioni nelle comunità in cui è stata. In occasione del suo 60° ab-biamo ringraziato il Signore per la sua fedeltà e testimonianza. Madre Lina ci ha trasmesso questo scritto:“ Voglio dire il mio grazie più senti-to per avermi dato questa felice oc-casione di ritrovarmi con i miei ca-ri, nella mia e nostra parrocchia che mi ha accolta neonata per il santo Battesimo, che ha visto la mia tre-pidazione per la prima Confessio-ne, la mia gioia per quando ho in-contrato per la prima volta Gesù, il mio grande amico Gesù nella prima S. Comunione e per la mia Cresima, che ha visto le mie lacrime per il sa-

luto ai miei cari defunti che ora (ne ho la certezza) sono qui con noi a festeggiare questo giorno. In que-sta chiesa che ha accolto i miei pri-mi segreti e le mie confidenze a chi mi aiutava nella scelta della mia vo-cazione. Torno qui dopo 60 anni di vita canossiana a dire il mio grazie al Dio fedele della mia vita, ai miei cari tutti che mi hanno sempre so-stenuta con la loro vicinanza e con il loro affetto, ai sacerdoti che si so-no avvicendati nella nostra bella parrocchia, a tutte le persone della Comunità di Brandico che ho sem-pre amato e che ho sempre presen-ti nella mia preghiera di ogni gior-no. Condivido con voi tutti la mia gioia e la mia riconoscenza al Signo-re per questa lunga vita di grazia e di dono e, mentre chiedo su tutti le benedizioni e le grazie più belle del Signore, chiedo alla gente del mio amato paese, di accompagnarmi ancora con la preghiera nel tempo che Dio ancora mi concederà. Gra-zie perché ci siete e perché siete qui. Con affetto

Madre Lina Entratici, Canossiana

freschi del coro, la parte più anti-ca del convento, dipinti nel 1475 dal giovane Pietro da Cemmo . Interessanti sono gli affreschi del-la Passione di Cristo sulla parete

divisoria tra il coro e il resto del-la chiesa., esguiti da ignoto nel 1450. Il santuario,meta di pelle-grinaggio, contiene la cella-mu-seo del beato Innocenzo da Ber-

zo, un francescano molto amato, le cui spoglie sono qui custodite.Inoltre ogni anno la parrocchia organizza un pellegrinaggio di più giorni.

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Anche quest’anno dal 30 giugno al 18 Luglio si è svol-to presso il nostro Oratorio, il Grest interparrocchiale di Brandico, Longhena, Maira-no. Il Grest è stato coordi-nato dal seminarista Manuel che ci ha lasciato le sue rifles-sioni su questa esperienza.

GRESTINTERPARROCCHIALE

PIANO TERRA - E VENNE AD ABITAREIN MEZZO A NOI: GREST 2014

Alla fine di aprile di quest'an-no, quando don Gianbatti-

sta mi ha detto che avrei fatto il co-ordinatore al grest di Brandico-Mai-rano-Longhena, mi sono improvvi-samente trovato catapultato in una realtà sconosciuta, a dover svolge-re un compito mai eseguito prima d'ora: credetemi, anche per questo è stato bellissimo! Al primo incontro di conoscenza mi trovo davanti, non previsti, più di cinquanta animatori; tanti, e tanto giovani! Grazie al cielo ho potuto contare su un gruppo di "veterani" delle tre parrocchie inte-ressate, fondamentali per la riuscita del tutto. Credetemi di nuovo, come ho detto più volte anche durante le tre settimane, io di mio ci ho mes-so l'inesperienza e l'illusione; è bel-lo vedersi crescere, lasciarsi plasma-re; credetemi ancora: questo tem-

po passato fra voi è stata una tap-pa notevole del mio cammino ver-so il sacerdozio, proprio a metà del mio percorso di Seminario (dimenti-cavo, che sbadato! sono Manuel, ho 25 anni, vengo da Sale di Gussago e frequento la quarta teologia)...Ma basta parlare di me! I protagoni-sti di questa avventura in fondo so-no stati altri: se ha ancora senso ra-dunarsi a metà estate in un oratorio penso che sia perché Gesù ha anco-ra qualcosa da dirci, insegnarci; me-glio, vuole ancora venire ad abitare in mezzo a noi, è in cerca di un posto nel nostro cuore che non sia sempli-cemente il ripostiglio o il dimentica-toio, solo così si può vivere davvero, si può volare ai piani alti, dove l'aria è pura e il cielo limpido.Dopo Gesù metto quei fantastici ra-gazzi che si sono messi in gioco per animare; sì, per essere l'anima di questo grest. Devo essere sincero: non è stato facile, sia da parte mia che da parte loro; comunque, par-lo per me, lo rifarei; bello conoscere tante persone, tanti volti, tante sto-rie ognuna diversa e ognuna uguale nelle domande di fondo; bello vede-re tanti cuori sinceramente vogliosi di divertirsi ma anche di cercare ciò o meglio Chi può pareggiare e anzi sovrabbondare il desiderio di felici-tà che ci portiamo in fondo al cuore.Conoscere e lavorare con questi gio-vani non è stato tempo perso, pur con tutte le incomprensioni e i limiti da parte mia.Dopo gli animatori metto i ragazzi, i bambini; beh, i bambini fanno quel-lo che sanno fare, cioè i bambini! Mi

vien voglia di fare dei nomi, ma non sarebbe giusto... però che forti, che grandi! Perché non è facile nemme-no fare il bambino, stare alle rego-le, subire arbitraggi interessati o pu-nizioni collettive per colpa dei più grandicelli. Sì, in questo caso il grest, il gioco, lo stare insieme sono pro-prio palestra di vita.In ultimo, ma si capisce che questa non è una classifica, ci metto don Giulio, il parroco di Brandico; gra-zie della sua presenza e della sua testimonianza, ogni anno sempre più preziosa; chiude bene il cerchio aperto con Gesù, per dire il senso del grest e di un impegno e una respon-sabilità non scontati né dovuti.Ho cercato, per categorie, di mette-re in fila venti giorni (anzi, un po' di più) iniziati in questa casa, con que-sto progetto di Dio su di noi e sul mondo e finiti con un musical su Pe-ter Pan, che dice di qualcosa che ab-biamo perso, e non per colpa unica-mente nostra: la capacità di sogna-re, avendo comunque radici profon-de, in Cristo. In mezzo, balli, inni, merende, preghiere, pranzi col ca-tering, scherzi, acqua (molta acqua), scenette, tornei, cerotti (molti cerot-ti), gite (in piscina e al monte Baldo), colori, fotografie (rimaste nel rulli-no), lavoretti, ecc.Mi perdonerete per queste poche ri-ghe, ma sono stati venti giorni non riassumibili; però, adesso che ci pen-so, anche indimenticabili... quasi quasi verrei anche l'anno prossimo...

Grazie di cuore,Manuel

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È stata celebrata Domenica 20 Luglio la festa di S. Maria Maddalena, patrona della parrocchia. La festa è stata preceduta il giovedì sera dal-la processione, presieduta da don Gianabattista Fran-cesconi e accompagnata dal-la Banda musicale di Dello. Dopo la processione, fuochi d’artificio e rinfresco in Ora-torio. La Messa solenne della Domenica è stata presieduta da padre Giuseppe Quaran-ta.

La frazione di Ognato ha celebrato il suo patrono S. Martino nella serata di Mar-tedì 11 Novembre . Ritrovo presso la santella dedicata al Santo, processione S. Messa nella casina Lechi.

FESTA PATRONALE DIS. MARIA MADDALENA

FESTA DISAN MARTINO

GRUPPO SPORTIVO ORATORIO

CALCIO

Il GSO Brandico è una socie-tà sportiva di calcio capitana-

ta da un gruppo dirigenziale soli-do e organizzato sempre pronto e attento ad esaudire le esigenze nei nostri giovani atleti, dall’abbi-gliamento completo alle attrezza-ture, al campo da gioco. Le squa-dre sono seguite con due allena-menti settimanali da tecnici giova-

Torna, dopo diverse edizioni, lo spazio dedicato alle atti-

vità sportive della nostra Parrocchia con qualche novità: quest'anno in-fatti, si è formata in estate una vera e propria società, composta da alle-natori e collaboratori dell'Oratorio, con l'intento di gestire al meglio i campionati invernali, i tornei estivi e i piccoli lavori di mantenimento della struttura.Con grande entusiasmo ed impe-gno il settore giovanile ha forma-to 4 squadre di calcio per ragazzi, iscritte ai campionati ANSPI in al-trettante categorie, battendo il re-cord di 50 bambini tesserati prove-nienti anche dai paesi limitrofi; tut-to questo è stato frutto della col-laborazione tra gli allenatori, il di-rettore sportivo ed il vicepresiden-te della società; un ringraziamento anche ai genitori che ci aiutano nel-la buona riuscita di un gruppo co-sì numeroso con l'obiettivo comu-ne di divertirci fino alla fine.Un pensiero al torneo giovanile or-

ni e preparati impegnati sia sotto il profilo sportivo che umano. Cer-cando di mettere davanti a tutto il principio dello sport: rispetto, gio-ia, divertimento. Grande soddisfa-zione è il raggiungimento del re-cord di presenze per la stagione 2014/15 di oltre 50 giovani atleti di cui alcuni provenienti dai paese li-mitrofi.

mai diventato un appuntamento abituale da molti anni svolto nel mese di giugno, queste le squa-dre che hanno partecipato all'ulti-ma edizione : - CATEGORIA 2003-2004 : Orceana - Brandico - Mairano - Comezzano - Dellese - Capriano - Travagliato - CATEGORIA 2005-2006 : Travaglia-to - Verolese - Mairano - Comezza-no - Brandico - Dellese - Gussago - CATEGORIA PRIMAVERA : Trava-gliato - Gussago - Brandico - Pia Marta - Cellatica Infine doverosi complimenti ai ra-gazzi della prima squadra iscritti al campionato di eccellenza del C.S.I. che sono ad un solo punto dalla te-sta della classifica, le partite gioca-te fino ad ora sono state motivo di grande soddisfazione e ci fanno ben sperare per un girone di ritor-no da protagonisti.

IL CAMPO CI ASPETTA.VI ASPETTIAMO NUMEROSI.

FORZA RAGAZZI.

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70° DI FONDAZIONE DEL CSI

Quest’anno si è festeggiato il 70° anniversa-rio del CSI.

Il CSI ha lo scopo di promuovere lo sport come luogo educativo, per una crescita umana e cristia-

na della persona. Dal 1944 ad oggi milioni di ita-liani hanno militato nella società sportiva del CSI, centinaia di dirigenti, tecnici e animatori volonta-ri si sono adoperati per far crescere ogni giorno l’associazione e la pratica sportiva. Momento cul-minante dei festeggiamenti è stato l’incontro il 07 Giugno con il Papa, il quale ha rivolto a tutti i par-tecipanti al raduno del CSI il seguente discorso:Cari amici del Centro Sportivo Italiano!Vi ringrazio per la vostra presenza – siete tanti! – e ringrazio il Presidente per le sue cortesi parole. È una vera festa dello sport quella che stiamo viven-do insieme qui in Piazza San Pietro, che oggi os-pita anche dei campi di gioco. Ed è molto buono che abbiate voluto festeggiare il vostro settantesi-mo compleanno non da soli, ma con l’intero mon-do sportivo italiano rappresentato dal CONI, e so-

prattutto con tante società sportive. Complimen-ti! Adesso manca solo la torta, per festeggiare il 70.mo compleanno!Il saluto più grande è per voi, cari atleti, allenato-ri e dirigenti delle società sportive. Conosco e ap-prezzo il vostro impegno e la vostra dedizione nel promuovere lo sport come esperienza educativa. Voi, giovani e adulti che vi occupate dei più picco-li, attraverso il vostro prezioso servizio siete vera-mente a tutti gli effetti degli educatori. È un moti-vo di giusto orgoglio, ma soprattutto è una respon-sabilità! Lo sport è una strada educativa. Io trovo tre strade, per i giovani, per i ragazzi, per i bambi-ni. La strada dell’educazione, la strada dello sport e la strada del lavoro, cioè che ci siano posti di lavoro all’inizio della vita giovanile! Se ci sono queste tre strade, io vi assicuro che non ci saranno le dipen-denze: niente droga, niente alcol. Perché? Perché la scuola ti porta avanti, lo sport ti porta avanti e il lavoro ti porta avanti. Non dimenticate questo. A voi, sportivi, a voi, dirigenti, e anche a voi, uomi-

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TORNEODI BRISCOLA

Come è ormai consuetudini nel mese di gennaio, l’Oratorio ha organizzato il Torneo di Briscola.

Le coppie iscritte sono state 20.Primo classificati:1° posto: Giuseppe Zacchetti – Angiolino Sanzeni

2° posto: Giuseppe Ferrari – Antonio Quaranta3° posto: Luigi Cazzoletti – Renato Marchini4° posto: Gianni Zanetti – Andrea Garda. Il Torneo si è concluso con una cena in Oratorio con tutti i partecipanti e con le premiazioni. Grazie a tut-ti coloro che hanno organizzato e collaborato.

ni e donne della politica: educazione, sport e pos-ti di lavoro!È importante, cari ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito. E proprio perché siete sportivi, vi invi-to non solo a giocare, come già fate, ma c’è qualco-sa di più: a mettervi in gioco nella vita come nello sport. Mettervi in gioco nella ricerca del bene, nel-la Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettervi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un “pareggio” mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre. Non ac-contentarsi di queste vite tiepide, vite “mediocre-mente pareggiate”: no, no! Andare avanti, cercan-do la vittoria sempre!Nelle società sportive si impara ad accogliere. Si ac-coglie ogni atleta che desidera farne parte e ci si accoglie gli uni gli altri, con semplicità e simpatia. Invito tutti i dirigenti e gli allenatori ad essere anz-itutto persone accoglienti, capaci di tenere aperta la porta per dare a ciascuno, soprattutto ai meno fortunati, un’opportunità per esprimersi.E voi, ragazzi, che provate gioia quando vi viene consegnata la maglietta, segno di appartenenza alla vostra squadra, siete chiamati a comportarvi da veri atleti, degni della maglia che portate. Vi au-guro di meritarla ogni giorno, attraverso il vostro impegno e anche la vostra fatica.Vi auguro anche di sentire il gusto, la bellezza del gioco di squadra, che è molto importante per la vita. No all’individualismo! No a fare il gioco per se stessi. Nella mia terra, quando un giocatore fa questo, gli diciamo: “Ma questo vuole mangiarsi il pallone per se stesso!”. No, questo è individualis-mo: non mangiatevi il pallone, fate gioco di squad-ra, di équipe. Appartenere a una società sportiva vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è l’occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità.Tanti educatori, preti e suore sono partiti anche dallo sport per maturare la loro missione di uomi-ni e di cristiani. Io ricordo in particolare una bella figura di sacerdote, il Padre Lorenzo Massa, che per le strade di Buenos Aires ha raccolto un gruppo di giovani intorno al campo parrocchiale e ha dato vi-ta a quella che poi sarebbe diventata una squadra di calcio importante.Tante delle vostre società sportive sono nate e vi-vono “all’ombra del campanile”, negli oratori, con i preti, con le suore. E’ bello quando in parroc-chia c’è il gruppo sportivo, e se non c’è un grup-po sportivo in parrocchia, manca qualcosa. Se non c’è il gruppo sportivo, manca qualcosa. Ma ques-to gruppo sportivo dev’essere impostato bene, in modo coerente con la comunità cristiana, se non è coerente è meglio che non ci sia! Lo sport nella co-munità può essere un ottimo strumento mission-ario, dove la Chiesa si fa vicina a ogni persona per aiutarla a diventare migliore e ad incontrare Gesù Cristo.Allora, auguri al Centro Sportivo Italiano per i suoi

70 anni! E auguri a tutti voi! Ho sentito prima che mi avete nominato vostro capitano: vi ringrazio. Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa: non chiudetevi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo.Mi raccomando: che tutti giochino, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù. E vi incoraggio a portare avanti il vostro im-pegno attraverso lo sport con i ragazzi delle per-iferie delle città: insieme con i palloni per giocare potete dare anche ragioni di speranza e di fiducia. Ricordate sempre queste tre strade: la scuola, lo sport e i posti di lavoro. Cercate sempre questo. E io vi assicuro che su questa strada non ci sarà la di-pendenza dalla droga, dall’alcol e da tanti altri vizi.Cari fratelli e sorelle, siamo alla vigilia di Pente-coste: invoco su di voi una abbondante effusione dello Spirito Santo, che con i suoi doni vi sostenga nel vostro cammino e vi renda testimoni gioiosi e coraggiosi di Gesù Risorto. Vi benedico e prego per voi, e vi chiedo di pregare per me, perché anche io devo fare il mio gioco che è il vostro gioco, è il gio-co di tutta la Chiesa! Pregate per me perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui il Signore mi chiamerà a sé. Grazie.

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SETTEMBRE: MESE DELLA RIPRESAINIZIO ANNO PASTORALE

Domenica 21 Settembre ha avuto inizio il nuo-

vo anno pastorale. Durante la S. Messa delle ore 10,30 è stato conferito il mandato ai gruppi parrocchiali con la consegna di un simbolo per ricordare che, con doni e compiti diversi, ma tutti ugualmente importanti, si contribuisce alla crescita del-la comunità.

Ai catechisti è stata consegna-ta la Bibbia, perché annuncino e spieghino la Parola di Dio per educare alla fede.

Ai genitori un cero per ricorda-re la luce consegnata nel gior-no del Battesimo dei loro figli, con l’impegno a farli crescere come figli della luce.

Ai Lettori il Lezionario perché consapevoli del loro ruolo an-nuncino la Parola con convin-zione e passione.

Al Consiglio pastorale il Lievi-to perché sappiano promuove-re iniziative che siano fermen-to per la comunità.

Alla Caritas generi alimentari per le persone in difficoltà, at-tuazione pratica del comando di Gesù. “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”.

A due Cori (adulti e ragazzi) il Libro dei canti, perché con il loro canto aiutino e stimoli-no l’assemblea ad una migliore partecipazione all’Eucarestia.

Ai Ministranti,il turibolo per-ché il loro servizio aiuti l’as-semblea a pregare bene e la preghiera salga a Dio come il

profumo dell’incenso.

Agli sportivi, il manifesto del-lo Sport, perché l’attività spor-tiva favorisca rapporti di unio-ne e aiuti a far crescere come uomini e come cristiani.

Alle madri cristiane, l’immagi-ne dell’Addolorata, perché di-sponibili come Maria, si faccia-no carico con la preghiera e le opere, dei bisogni spirituali della parrocchia.

Ai volontari del bar, un mazzo

di carte e una bevanda, perché il loro servizio svolto con genti-lezza e amore aiuti tutti, attra-verso momenti di svago, a cre-scere nell’amicizia.

Agli addetti alle pulizie, una brocca d’acqua simbolo del-la pulizia che continuamente dobbiamo operare nel nostro cuore per essere sempre più co-munità che assomiglia a GesùLa giornata di apertura dell’An-no pastorale è proseguita nel pomeriggio in Oratorio con lo spettacolo del Mago Chiarly.

NOTTE BIANCA

Anche l’Oratorio ha partecipato all’inizia-

tiva “Notte bianca” organiz-zata dall’amministrazione co-munale, proponendo una ce-na con spiedo preparato ma-

gistralmente da Giuseppe Zac-chetti. Un ringraziamento va ai volontari dell’Oratorio e a tut-te le persone che hanno col-laborato per la buona riuscita della serata.

FESTA DEI CARABINIERIE DEGLI ALPINI

Domenica 28 settembre alla S. Messa delle ore

10,30 si sono ricordati i 200 anni di fondazione dell’Arma dei ca-rabinieri. Erano presenti i Cara-binieri della zona.Domenica 5 ottobre, il Gruppo alpini di Brandico ha ricordato il 5° anno di fondazione. Nume-

rosi i gruppi presenti della se-zione Alpini di Brescia con i lo-ro gagliardetti. È stata l’occasio-ne per ricordare l’alpino Bruno Verzelletti, fondatore del grup-po locale. La giornata è stata preceduta la da un Concerto te-nuto dal Coro di Cologne saba-to sera in chiesa.

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ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

Domenica 12 Ottobre durante la S. Messa delle ore 10,30 sono stati celebrati gli anniversari di matrimo-nio. Dopo la Messa la festa è continuata al ristorante “Vecchia Contea di Villagana.

ANAGRAFEPARROCCHIALE

BATTESIMI

DEFUNTI1.Verzelletti Nicolas di Ales e Ni-coletta Castelli2. Conter Lorenzo di Davide e Greta Gorlani3. Di Girolamo Sofia di Alessan-dro e Rebecca Lancini4. Toninelli Arianna di Alessan-dro e Antonella Speriani5. D’Andrea Alessia di Riccardo e Roberta Manenti6. Flumeri Simone di Mario e Ca-

MATRIMONIIn Parrocchia: Matteo Botti - Giu-lia Maifredi

Fuori Parrocchia: Emanuele Mas-setti - Lorena ApicellaMirko Mannino - Enza de BellisMaurizio Parolisi - Federica Carrara

Mangiavini Angela ved. Milani, anni 93Rambaldini Domenico, anni 77Mondini Gianluigi, anni 57Bonfadini Lucia ved. Argilloni, an-ni 82Pezzali Angela in Garbelli, anni 87Ferrari Salvatore, anni 64Bonizzoni Ferdinando, anni 84

terina Duina

7. Paganotto Daniel di Cristian e Fiorella Gallerini

8. Zacchetti Anna di Simone e Claudia Guzzoni

9. Ruocco Gabriele e Lorenzo di Luca e Rosa Galli

10. Rosca Francesca Maria di Mihai e Adriana Daniela Marin

11. Frassine Leonardo di Marco e Valentina Scollo

12. Carera Noemi di Stefano e Donatella Rossi

13. Ndini Desirèe Aria di Bruno e Silvia Ferraresi

14. Sesti Alberto di Fabio e Da-niela Scalvenzi

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INAUGURAZIONE ORGANO RESTAURATOÈ STATA UNA FESTA

Domenica 26 Ottobre 2014, giorno di festa per

la nostra comunità.Dopo lunghi mesi di silenzio è tornato a risuonare l'organo del-la nostra chiesa.Pomeriggio emozionante, splen-dido concerto, chiesa gremita di persone per l'inaugurazione uffi-ciale.Don Giulio saluta i presenti con gioia, emozione ed anche un piz-zico di orgoglio per aver conclu-so, dopo tanta fatica, un'opera così importante ed averla accom-pagnata con la splendida pubbli-cazione che mette in risalto il va-lore di questo strumento, ed una ricerca storica sulla nostra chiesa, veramente interessante.Si commuove il signor Carlo Pe-drini, perché rivede in questo re-stauro l'inizio dell'attività della sua famiglia, nella figura delnon-no Ferruccio, costruttore di que-sto struento, sua "opera prima".Un grazie sentito traspare dalle parole di Giuliana, solerte e pre-ziosa collaboratrice, per tutti co-loro che hanno generosamen-te contribuito offrendo capaci-tà e tempo nella preparazione e nell'allestimento della chiesa.È il professor Roberto Consolandi a fornire importanti notizie sulla storia della nostra Pieve, attraver-so proiezioni di immagini delle opere d'arte collocate nella chie-sa.Poi, mentre si abbassano le luci, irrompe il suono possente dell'or-gano, una cascata di note che ri-empie la chiesa.Attraverso lo schermo si ammira-no i gesti precisi del maestro An-drea Macinanti, la sua abilità sul-la tastiera e sulla pedaliera, ed è bellissimo vedere ciò che avvie-ne sulla cantoria: uno squarcio di nuove conoscenze, una scoperta per molti.Ascolto. E nella mia mente scor-

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DON GIAMBATTISTA FRANCESCONIPARROCO E MONSIGNORE

PADRE BRUNO BORDONALIIN MISSIONE

Il nostro parrocchiano padre Bruno Bordonali, dopo alcu-

ni anni trascorsi in Italia, è ritorna-to a fare il missionario in Ecuador. Svolgerà il suo ministero come par-roco, nella parrocchia più grande e difficile della città di Esmeraldas. La parrocchia si trova nel centro della città con quartieri “rossi”, cioè zo-ne pericolose e violente. È molto frequentata in quanto è dedicata alla Madonna della Mercede della quale sono molto devoti gli abitan-ti della città. La parrocchia fa quin-di da santuario. Lo accompagnia-mo con la preghiera, vista la sua difficile missione.

Don Gianbattista France-sconi, originario di Lon-

ghena, sacerdote dal 1998, viceret-tore del Seminario diocesano per 12 anni, è stato nominato parroco della Parrocchia SS. Nazzaro e Cel-so in città. Ha fatto il suo ingresso Domenica 05 Ottobre. In questi an-ni è stato un prezioso collaboratore della nostra parrocchia. Ha seguito per alcuni anni il Grest interparroc-chiale, ha tenuto incontri per ado-lescenti e giovani, si è prestato per le Confessioni nelle principali festi-vità religiose. A lui il ringraziamen-to della Parrocchia e l’augurio di un fecondo apostolato.

PRESEPIO

IN PARROCCHIA, PRESSO LA CASA CANONICA,È STATO ALLESTITO IL

Verrà aperto la Notte di Natale e sarà visitabilefino a Domenica 11 Gennaio con i seguenti orari:

Giorni prefestivi dalle ore 16,00 alle 19,00Giorni festivi dalle ore 15,00 alle 18,00

rono i lunghi mesi di lavoro, di ri-cerca, di incontri per riuscire a re-alizzare ciò che "all'inizio sem-brava solo un sogno".La tensione si allenta, la fatica scompare e lasciano posto alla gioia per aver collaborato a que-sta "avventura".Gli applausi meritatissimi che scrosciano, sono ricompensa e premio del bravo musicista che ci ha deliziato con splendida musi-ca.Le parole che il maestro Macinan-ti pronuncia alla fine del concer-to devono, però, essere un richia-mo per tutti: "...vi lascio un orga-no storico, bellissimo, restaurato, usatelo e soprattutto non atten-dete ancora centro anni per cu-rarlo...".È un invito a tutti noi perché ci facciamo carico di questa, ma an-che di altre opere della nostra parrocchia: sono state lasciate a noi dai nostri antenati, è nostro dovere conservarne la memoria per le generazioni future.E tutto, alla fine, è andato bene, merito dei nostri tecnici nascosti dietro le quinte: Pierangelo alla telecamera, Marco al computer, Adriano ai microfoni, Francesco e Matteo, giovanissimi fotografi.Grazie, grazie d i cuore a tutti!

Carla

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CELEBRAZIONI NATALIZIE

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Giovedì 25 Dicembresolennità del Natale del Signore- S. Messa di mezzanotte- ore 8 S. Messa- ore 10,30 S. Messa solenne- ore 17 Vespri e benedizione eucaristicaVenerdì 26 DicembreFesta di S. Stefano, primo martire- SS. Messe ore 8 e 10,30Domenica 28 DicembreFesta della Santa famiglia- SS. Messe ore 8 – 10,30 (Sabato prefestiva ore 18)- ore 17 VespriMercoledì 31 Dicembre- ore 18 S. Messa solenne di ringraziamento con il canto del “Te Deum”

Giovedì 1 Gennaio 2015Solennità di Maria SS. Madre di DioGiornata mondiale della PaceÈ sospesa la S. Messa delle ore 8.- ore 10,30 S. Messa- ore 16 Vespri e Benedizione eucaristica- ore 18 S. Messa solenneDomenica 4 GennaioII dopo Natale- SS. Messe ore 8 – 10,30 (Sabato prefestiva ore 18)- ore 17 VespriMartedì 6 GennaioSolennità dell’Epifania del SignoreGiornata missionaria della S. Infanzia- SS. Messa prefestiva Lunedì ore 18- ore 8 S. Messa- ore 10,30 S. Messa solenne - ore 17 Vespri e Benedizione eucaristicaDomenica 11 GennaioFesta del Battesimo di Gesù.Conclusione del Tempo natalizio- SS. Messe ore 8 – 10,30 (Sabato prefestiva ore 18)Nelle mattinate di Giovedì 18 e Venerdì 19 dicem-bre verrà portata la S. Comunione agli ammalati e anziani.

CONFESSIONI NATALIZIEVenerdì 19 Dicembre- ore 19,30 per adolescenti e giovaniLunedì 22 dicembre- ore 14,30 prima media- ore 15,30 seconda e terza mediaMartedì 23 Dicembre- ore 14,30 quarto anno (gruppo Gerusalemme) - ore 15,30 quinto anno (gruppo Emmaus)- ore 20,30 Liturgia penitenziale con Confessioni per tutti. Presenti altri sacerdotiMercoledì 24 DicembreVigilia del S. Natale- dalle ore 9 alle 11,30, dalle ore 15 alle 18Presente anche un altro sacerdote.

DAL 25 GENNAIO AL 01 FEBBRAIO 2015 LA SETTIMANA MONTINIANA IN MEMORIA DI PAOLO VI. In seguito verrà comunicato il programma.

PELLEGRINAGGIO A MEDUGORJEDal 27 Aprile (Lunedì) al 30 Aprile (Giovedì) la parroc-chia propone il pellegrinaggio a Medugorje. Quota di partecipazione € 349,00 Iscrizioni entro il 15 Febbraio . Il programma e ulteriori informazioni si pos-sono chiedere in parrocchia.

Nella nostra diocesi si sta celebrando l’Anno Mon-tiniano in memoria di Paolo VI che è iniziato il 19 ottobre, giorno della beatificazione di Paolo VI e si concluderà l’08 dicembre 2015, 50° anniversario della chiusura del Concilio. Accogliendo l’invito del Vescovo a riflettere sulla figura del beato, sul suo insegnamento, sui valori che hanno illumina-to la sua esistenza e possono illuminare la nostra, terremo nella nostra parrocchia