La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

178
n. 3 GIUGNO-LUGLIO 2014 www.lapescamoscaespinning.it 178 pagine S St tr re ea am me er r L Lo os s R Ro oq qu ue es s S S a a n n g gu u i i s s u u g ga a C Ch ha al l k k s s t t r re ea am m N Ni in nf fa a c co on n i il l f fi il lo o R Ri ib bn ni ik k S St to on ne e F Fl l y y C Ca ar rt ta a, , n na as st tr ri i e e p pi iu um me e P Pe es s c ci i v ve er ri i, , m mo os sc ch he e f fi in nt te e A Al l a ab b a am ma a J J a ac ck k F Fi in n L Lu ur re es s U Un nu us su ua al l t to op p w wa at te er r S Sk ki i p pp pi in ng g d da al l l l a a r ri iv va a R Ri iv ve er r A As sp pi iu us s M Ma an ni ia a H Hy y b b r r i i d d S S t t r r i i p p e ed d B Ba a s s s s T Tr re ek k n nt t r ro ou ut t s so op p r ra a i i 1 10 00 00 0 A Ac cc ce es s s so or r i i c ch he e f f a an nn no o l l a a d di i f ff fe er re en nz za a

description

La Pesca Mosca e Spinning n. 3/2014 (giugno-luglio 2014).

Transcript of La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Page 1: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

n. 3 •• GIUGNO-LUGLIO 2014 www.lapescamoscaespinning.it

178pagine

SSttrreeaammeerrLLooss RRooqquueess

SSaanngguuiissuuggaaCChhaallkk ssttrreeaamm

NNiinnffaa ccoonn iill ffiillooRRiibbnniikk SSttoonnee FFllyy

CCaarrttaa,, nnaassttrrii ee ppiiuummeePPeessccii vveerrii,, mmoosscchhee ffiinnttee

AAllaabbaammaaJJaacckk FFiinn LLuurreess

UUnnuussuuaall ttoopp wwaatteerrSSkkiippppiinngg ddaallllaa rriivvaaRRiivveerr AAssppiiuuss MMaanniiaa

HHyybbrriidd SSttrriippeedd BBaassssTTrreekk ‘‘nn’’ ttrroouutt ssoopprraa ii 11000000

AAcccceessssoorrii cchhee ffaannnnoo llaa ddiiffffeerreennzzaa

Page 4: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

4 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Direttore responsabileEugenio Ortali

RedazioneVia Jacopo Della Quercia 88 • 50053 EmpoliTel. 0571/73.701 • Fax 0571/530.989www.lapescamoscaespinning.itinfo@lapescamoscaespinning.itwww.facebook.com/MoscaeSpinninghttp://twitter.com/lapescaMeSwww.youtube.com/user/MoscaeSpinningwww.flickr.com/photos/moscaespinning

Segretaria editingGraziella Curto

Hanno collaborato a questo numeroClaudio Carrara, Fabrizio Cerboni, Stefano Corsi, Luca Dal Cer,Fabio Federighi, Jacopo Gallelli,Davide Mazzesi, Ivano Mongatti,Giorgio Montagna, Francesco Paolini,Antonio Pozzolini, Luca Quintavalla,Federico Renzi, Marco Sammicheli,Alessandro Sgrani, Emanuele Turato,Daniele Vinci, Nicola Zingarelli

PubblicitàPETRA srl

Via Jacopo Della Quercia 88 • 50053 EmpoliTel. 0571/73.701 • Fax 0571/530.989

Disponibile anche come Appper iPad e dispositivi Android

Tutti i diritti riservatiLA PESCA MOSCA E SPINNINGEdizioni PETRA srl

Direttore editorialeElena Dall’Armi

Grafica e impaginazione: Petra srl

22A PESCA CON l’OMBRELLOdi Jacopo GallelliLa tecnica dell’Alabama rig ha suscitatogrande entusiasmo negli Stati Uniti per i ri-sultati ottenuti nei tornei di bassfishing euna certa diffidenza altrove, Italia compre-sa, per motivi etici. Jacopo ha avuto modo diusarlo a lungo e illustra la sua posizione.

32STREAMER IN DEPTHseconda parte

di Federico RenziL’evoluzione dei materiali da costruzioneha portato alla creazione di artificiali nuovi,ai quali è possibile raggiungere dimensioniprima impensabili, pur restando ben lancia-bili, e creare inediti movimenti in acqua.

40TREK ‘N’ TROUT SOPRA I 1000di Davide Mazzesi«Se per gli alpinisti ‘l’alta montagna’ si collo-ca oltre i 3000 m e costituisce uno spartiac-que tecnico assai importante, per noi tro-taioli la ‘quota 1000’ rappresenta certamen-te un salto di qualità in termini di approccioall’ambiente e di metodi di pesca».

50A MOSCA NEL FIUME DI GESSOdi Claudio CarraraIl chalk stream, il luogo dove la tradizionevuole sia nata la pesca con la mosca, è dasempre considerato l’ambiente più tecnicoe difficile che un pescatore a mosca possaaffrontare, amato e allo stesso modo odia-to da molti pescatori.

58HYBRID STRIPED BASSdi Giorgio MontagnaSta riscuotendo sempre più interesse, neivari laghetti a pagamento, il ‘palmetto’, unibrido fra Morone chrysops e Morone saxa-tilis che si presenta come predatore lunati-co e combattivo, molto interessante da insi-diare con alcune tipologie di artificiali.

66LOS ROQUESdi Ivano MongattiIl resoconto di una bella vacanza di pescafra amici, in un paradiso venezuelano lontanodai molti problemi che affliggono quelle ter-re. Tanti bonefish, ma anche tarpon, snook,jack e molte altre specie (quelle da pescarein solitaria). A un prezzo molto conveniente.

Page 5: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 5

76QUANDO I PARTICOLARIFANNO LA DIFFERENZAdi Francesco PaoliniTrecciato e fluorocarbon, moschettoni, splitring, ami e ancorine, nodi di giunzione: nellospinning in mare meritano una particolare cu-ra, per non dover maledire il momento in cuinon si è avuto voglia di perderci 5 minuti...

86CARTA, NASTRI E PIUMEdi Stelio Di MannoMentre si stava preparando alla realizzazio-ne del gambero per il Trofeo Bisenzio delloscorso dicembre, Stelio ha avuto un’idea:quei nastrini che sua moglie stava usandoper le decorazioni natalizie potevano tor-nargli utili per qualche dressing...

94RIVER ASPIUS MANIAdi Daniele VinciIn fiume l’aspio è uno dei pesci più diver-tenti con i quali combattere: spesso di buo-na mole, è in grado di sfruttare al meglio lacorrente per sprigionare tutta la sua ener-gia. Luoghi, tecniche, artificiali e... tantebelle foto per cominciare ad apprezzarlo.

106PESCI VERI, MOSCHE FINTEdi Antonio PozzoliniAvendo cura di frequentare fiumi la cui ge-stione privilegi la naturalità a scapito dellacattura, luoghi spesso lontani dalle più no-te ‘Dysneyland waters’, è ancora possibiletrovare pesci veri, dalla splendida livrea, re-taggio di epoche remote.

116BASS: SKIPPING DALLA RIVAdi Fabrizio CerboniI lettori chiedono spesso articoli dedicati al-la pesca del bass dalla riva. Eccoli acconten-tati. Fabrizio propone la consueta rassegnafotografica a carattere didattico, per spie-gare dove e come impiegare lo skipping.

122RIBNIK STONE FLYdi Fabio Federighi«La mosca presentata è nata dalla fusionedi vari stili di utilizzo del foam. Volevo un ar-tificiale che galleggiasse bene anche doporipetute catture, che fosse resistente e cheavesse una certa imitatività...». Parte inte-grante dell’articolo è il filmato su YouTube.

126JACK FIN LURESdi Nicola ZingarelliUna divertente intervista di Nicola ai duegiovani soci di Jack Lures, per conoscere leloro opinioni sulla costruzione, le fonti diispirazione, alcuni dei loro metodi operativi,indiscrezioni sui nuovi progetti, impressionisul rapporto con Molix.

138SANGUISUGAdi Federico RenziNota per le virtù terapeutiche impiegate daimedici di un tempo e oggi riscoperte, la san-guisuga (leech in inglese) è oggetto di varieimitazioni da parte dei pescatori a mosca.Ciò che conta, soprattutto, è riuscire a imi-tarne il particolare movimento in acqua.

146UNUSUAL TOP WATERdi Luca QuintavallaFra le diverse esche topwater che affollanole scatole estive, wake bait e propeller nonsono le più presenti. Consentono invece ditrascorrere molte piacevoli e redditizie oredi pesca, scatenando furenti attacchi a gal-la di bass quasi sempre di mole.

154NINFA CON IL FILOvs NINFA A SALIREdi Alessandro SgraniLa nuova tecnica della ninfa con il filo pre-senta indubbi vantaggi, ma siamo sicuriche sia sempre meglio rispetto alla tecnicatradizionale? Un confronto diretto e spas-sionato fra i due metodi.

Page 6: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

6 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

fish factsalla pesca ricreativa solo 10 tonnellate

QUOTE TONNO ROSSO 2014

La stagione 2013 aveva visto assegnare alla pesca ri-creativa/sportiva (SPOR) 40 tonnellate, poi ridotte dra-sticamente a 10, trasferendo le altre 30 nella cosid-detta Quota Indivisa a copertura del superamento del-le quote da parte dei pescatori commerciali. La mag-giore assegnazione alla quota indivisa viene conferma-ta e operata preventivamente a scapito della pesca ri-creativa, con il trasferimento di due terzi della suaquota. La motivazione resta principalmente il prevedi-bile ripetersi del superamento della quota assegnataalla pesca con palangaro (LL). Lo scorso marzo le asso-ciazioni della pesca non commerciale avevano inviatodi comune accordo una richiesta che comprendeva l’in-tangibilità della quota assegnata, il suo aumento e l’i-stituzione di una quota individuale stagionale. Il Mini-stero ha ritenuto opportuno procedere in linea con lepolitiche abituali non considerando le richieste del set-tore non commerciale; le 10 tonnellate assegnate cor-rispondono a circa lo 0,5% della quota totale nazionale(1.950,42 tonnellate).Questa scelta porterà nuovamente a una corsa allosbarco all’inizio della stagione e alla conseguente chiu-sura anticipata per esaurimento della quota, lasciandola maggioranza dei pescatori senza nessuna possibilitàdi sbarco. Restano nodi irrisolti, sui quali il Ministerocontinua a fare orecchie da mercante: la forte penaliz-zazione del settore ricreativo nell’assegnazione dellaquota, la definizione del carniere individuale che impe-disce una equa distribuzione delle possibilità di sbarcotra i pescatori autorizzati e la inevitabile chiusura dellapesca in corrispondenza della stagione turistica. Ne de-riva un forte elemento depressivo del comparto econo-mico della pesca non commerciale che non viene ancorafatto oggetto di una seria valutazione. Se il fattore

principale di questo tipo di scelte è di tipo economico eoccupazionale, è quanto meno evidente che la quota ri-creativa viene stabilita senza tenere in considerazionel’economia che le è legata e senza del resto che ci sianodati in merito né iniziative per la loro acquisizione.

una roadmap per l’applicazione

DIVIETO UTILIZZO RETI DERIVANTI

Durante la riunione annuale della Commissione Genera-le per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) tenutasi loscorso 20 maggio a Roma, il commissario Maria Dama-naki ha parlato dei problemi della pesca nel Mediterra-neo. «In tutta onestà sono piuttosto preoccupata. Dopopiù di quattro anni di mandato, la situazione è ancora unmotivo di grande preoccupazione per me. La scienza èchiara: troppe specie sono fortemente sovra-sfruttate.Gli stock ittici sono criticamente bassi e in alcuni casiaddirittura in via di estinzione. In questo contesto ilcontributo della scienza è fondamentale. Abbiamo cer-tamente bisogno di migliorare la nostra conoscenza de-gli stock, e so che la CGPM ha fatto grandi sforzi in que-sta direzione».Nell’Unione Europea queste considerazioni sono condi-vise, prova ne è che la Commissione europea il 14 dimaggio scorso ha proposto il completo divieto di utiliz-zo delle reti da posta derivanti. Già dal 2002 tutte lereti da posta derivanti, indipendentemente dalla lorodimensione, sono state vietate nelle acque dell’UEquando destinate alla cattura di specie altamente mi-gratorie come il tonno e il pesce spada. Questo divietoha però evidenziato alcune criticità. La natura su picco-la scala dei pescherecci coinvolti e il fatto che essi nonoperano insieme nelle stesse zone rende più facilesfuggire al controllo e al monitoraggio sulla correttaapplicazione delle norme tecniche. Attività illegali eser-

a cura di Marco Sammicheli

Page 7: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 7

citate con reti da posta derivanti svolte dai peschereccidell’UE continuano ad essere segnalate e sono statecausa di critiche per quanto riguarda il rispetto degliobblighi internazionali. Reti da posta derivanti consen-tite per le specie diverse dal tonno e pesce spada (inItalia note come ferrettare), sono spesso causa di cat-tura accidentale di mammiferi marini, tartarughe mari-ne e uccelli marini, che sono per lo più protette dallanormativa comunitaria.Nell’ambito del divieto vigente dal 2002 di utilizzo direti derivanti da posta per la cattura del tonno rosso epesce spada sono state segnalate gravi violazioni daparte di alcuni Stati membri che hanno dato luogo a duesentenze della Corte di giustizia europea nei confrontidella Francia (C-556/07; C-479/07) e dell’Italia (C-249/08). Per inciso nel mar Baltico l’utilizzo di reti daposta derivanti e la loro detenzione a bordo è completa-mente vietata già dal gennaio 2008. Al fine di riesami-nare il regime UE della pesca per quanto riguarda l’uti-lizzo delle reti derivanti la commissione UE ha adottatouna roadmap unitamente a una consultazione pubblica(chiusa nel settembre 2013) al fine di ottenere una vi-sione d’insieme del settore, valutare l’impatto delle retiderivanti sulle specie vietate e protette e di decidere see come rivedere l’attuazione delle norme UE.Il tutto è sfociato in una proposta di regolamento euro-peo (COM2014), che all’articolo 3 propone di «introdur-re, a decorrere dal 1º gennaio 2015, un divieto assolutodi detenzione a bordo e di utilizzo di qualsiasi tipo di re-te derivante in tutte le acque dell’Unione e per tutti ipescherecci dell’Unione. Introdurre una definizione rive-duta e più completa delle reti derivanti per colmare ognipossibile lacuna nella legislazione vigente».Naturalmente questa decisione non poteva che solleva-re opposizione da parte della pesca commerciale (in par-ticolare della piccola pesca o pesca artigianale) che harichiesto una posizione ufficiale dei membri del MEDAC(Mediterranean Advisory Council - Consiglio Consultivodel Mediterraneo). La European Anglers Alliance, unadelle maggiori associazioni europee della pesca noncommerciale, ha invece espresso parere favorevole aldivieto totale di reti derivanti nel Mediterraneo con unaposizione condivisa dalle associazioni membri di Italia,Francia e Slovenia, che è stata inviata al MEDAC.

applicazione della nuova riforma

DIVIETO DI SCARTO

In Italia, e più in generale nel Mediterraneo, il divieto discarto imposto dalla nuova riforma della Politica Comunedella Pesca sarà progressivamente applicato, a partire dagennaio 2015, alle specie soggette a quota e successiva-mente a quelle elencate nell’Allegato III (tabella delle mi-sure minime dei pesci destinati al mercato) del Regola-mento Mediterraneo (CE 1967/2006). L’applicazione deldivieto di scarto al Mediterraneo potrà avere diverse con-seguenze, anche negative, ma è l’unico sistema possibileoggi per costringere i gestori e la pesca commerciale al-l’utilizzo di attrezzi maggiormente selettivi.Cosa significa divieto di scarto? Significa che gli esempla-ri sotto taglia che venivano prima rigettati in mare mortidai pescatori commerciali perché non legalmente com-merciabili dovranno essere sbarcati e destinati a usi di-versi da quelli del consumo alimentare. Ciò comporta, adesempio, per la pesca commerciale l’obbligo di detenere abordo, durante le battute di pesca, esemplari che rende-ranno poco dal punto di vista economico ma che occupa-no spazio in stiva a discapito di catture di valore economi-co più elevato. Ciò dovrebbe essere da stimolo all’utilizzodi attrezzature maggiormente selettive che riducano dra-sticamente le catture indesiderate (ad esempio con unaennesima revisione delle misure delle maglie delle reti, li-mitazioni spazio/temporali ecc.).Il settore della pesca non commerciale tramite la EuropeanAnglers Alliance, nel Consiglio Consultivo del Mediterraneo(MEDAC) e in sede di consultazione della Commissione Eu-ropea sulle ‘Misure Tecniche’, ha espresso una posizionearticolata sul divieto di scarto nel Mediterraneo.1. Lo scarto (o il rilascio) di esemplari con alta possibilità disopravvivenza deve essere sempre permesso.2. La legislazione europea prevede che in Mediterraneo sicontinui ad operare con la Taglia Minima di Sbarco (Mini-mum Landing Size MLS) e non con la nuova Misura minimadi riferimento per la conservazione (“minimum conserva-tion reference size”) che è stata introdotta per la pescadegli stock soggetti a quota fuori dalle acque del Mediter-raneo. A tutte le specie soggette a taglia minima di sbarco(quelle soggette a divieto di scarto ed elencate nell’Alle-

Page 8: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

gato III del Regolamento Mediterraneo) dovrebbe esse-re garantito almeno un ciclo riproduttivo. Taglie minimee misura delle maglie delle reti dovrebbero riflettere taleobiettivo. Inoltre si dovrebbe considerare la limitazione oil totale divieto di utilizzo e vendita di reti con magliamolto piccola al fine di proteggere e incrementare la bio-massa dei piccoli pesci e degli altri animali acquatici.3. La produzione, a livello di bacino e di acque territoria-li, di mappe di distribuzione e localizzazione degli habi-tat sensibili (quelli specificati nell’Art. 4 del RegolamentoMediterraneo, come ad esempio le praterie di posidonia)e delle aree di riproduzione, è da noi ritenuta una assolu-ta necessità e dovrebbe essere fortemente incoraggiataa livello politico e gestionale.4. Dovrebbero essere introdotti limiti spaziali e tempora-li per alcuni attrezzi in determinate aree. Ad esempio retie palangari dovrebbero essere vietati nelle aree di ripro-duzione, nei cosiddetti ‘habitat sensibili’ ed in prossimitàdella costa.5. La pesca artigianale dovrebbe tenere un registro ditutte le catture detenute a bordo (anche se non per for-za suddivise per specie) e non solo di quelle in eccessooltre i 50 kg di pescato così come attualmente previstodall’Art. 7.2 della proposta OMNIBUS della Commissione(2013)8896. In Mediterraneo il grande valore di mercato di alcunespecie indesiderate (ad esempio di giovanili per alcunespecie) potrebbe essere di intralcio allo sviluppo dellaconsapevolezza del grande impatto negativo di tali cat-ture sulla sostenibilità della pesca. Sono necessarie cam-pagne pubbliche di informazione sul consumo responsa-bile di specie ittiche.

inserita tra le competenze del PEMAC III

PESCA RICREATIVA E SPORTIVA

Con Decreto Ministeriale 1622 del 13 febbraio 2014 diriorganizzazione dei propri uffici, il Ministero delle Politi-che Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) ha formal-mente introdotto la ‘Pesca ricreativa e sportiva’ tra lecompetenze del PEMAC III, la Direzione che si occupa di«Conservazione delle risorse e regolamentazione nazio-nale». La richiesta delle associazioni riunite nel TavoloNazionale della Pesca Ricreativa di istituire una unitàoperativa del Ministero specificamente dedicata alla pe-sca non commerciale ha ricevuto così una prima impor-tante risposta, alla quale dovrebbe far seguito l’attribu-zione al settore di una struttura operativa dedicata.Non è invece un buon segnale che, nonostante la nuovaattribuzione, l’istituzione del Tavolo nazionale, che rac-coglie i principali portatori di interessi e una espressio-ne informale di apertura da parte del Ministero, ci tro-viamo ad assistere nuovamente a una stagnazione, conallungamento dei tempi in attesa di un primo incontroformale.

XFlies Interchangeable Systemby Mauro Borselli

per informazioni

[email protected]/8066458

Page 9: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

appuntamento dal 20 al 22 giugno 2014a Castel di Sangro

SIM FLY FESTIVAL

Centinaia di appassionati di pesca a mosca aspettanoper tutto l’anno l’evento di punta della Scuola italiana dipesca a mosca Sim Fly Festival, che da undici edizioni sisvolge a Castel di Sangro, in Abruzzo, presso l’ex con-vento della Maddalena. L’appuntamento per il 2014 èdal 20 al 22 giugno, con formule consolidate come l’as-segnazione del Premio internazionale «Claudio D’Ange-lo Award 2014» al migliore fly tier italiano e straniero,con una scultura realizzata ad hoc dal maestro toscanoAlberto Coppini, e soprattutto attività che ruotano in-torno alla pesca a mosca.Anche quest’anno il Sim Fly Festival si apre tanto a pe-scatori esperti tanto a quelli curiosi, dando la possibilitàdi avvicinarsi a questo sport ambientalista offrendo mi-nicorsi gratuiti di tecniche di lancio, a cura degli istrut-tori Sim, e laboratori di costruzione di canne in bamboo,tenuti dai rod makers IBRA, e di mosche artificiali, con imigliori fly tiers italiani e stranieri.Il Festival sarà inaugurato il 20 giugno 2014 con la con-sueta serata-anteprima accessibile solo su invito «Latrota sul palco», realizzata in collaborazione con i cuo-

chi di Castel di Sangro e la scuola Niko Formazione, del-lo chef 3 stelle Michelin Niko Romito. Questa manife-stazione è giunta alla quarta edizione ed è pensata pervalorizzare la trota come prodotto del territorio. Spon-sor tecnici sono la Cantina Miglianico e la troticolturamarchigiana ‘Eredi Rossi’, leader in Europa, che in Abruz-zo ha due impianti a Popoli e Bussi sul Tirino. Per i gior-nalisti è necessario l’accredito presso l’ufficio stampa.La mattina del 21 giugno alle 10,00 sarà inaugurata la14esima mostra internazionale di arte contemporanea«L’arte della pesca… la pesca nell’arte», curata da LinoAlviani, che darà vita a una vera e propria estempora-nea di pittura. Il 21 giugno dalle 10,30 alle 19,00 e il 22giugno dalle 10,30 alle 17,30 saranno in corso labora-tori di costruzione di esche artificiali e di canne in bam-boo e minicorsi di apprendimento della tecnica di lanciosia sul fiume che su prato. I laboratori sono gratuiti eaperti a tutti, anche ai principianti, ma è necessaria l’i-scrizione, via sito (www.simfly.it) o presso lo stand Simdirettamente alla manifestazione.Domenica 22 giugno alle 11,00 si farà il punto sul pro-getto «Fly fishing roads – Le vie della pesca a mosca»,avviato nel 2012, quest’anno con un focus particolaresul suo aspetto operativo di sviluppo dei territori mon-tani italiani. «Si tratta – spiega il presidente della SimOsvaldo Galizia – dell’istituzione di un network di asso-

Page 10: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

ciazioni di pesca a mosca e di gestori di tratte di acqueanche non riservate esclusivamente a questo sport, conlo scopo di costruire un percorso alieutico integrato allerealtà culturali, storiche ed artistiche dei territori interniitaliani. Una rete di interscambio tra pesca a mosca eterritorio può essere economicamente vantaggiosa perle realtà turistico-ricettive in corrispondenza degli am-bienti fluviali: anche loro possono concorrere allo svi-luppo economico e scongiurare il fenomeno dello spo-polamento delle aree interne e montane».Il primo circuito «Fly fishing roads» comprende, in Italia,il fiume Sele con l’ARS Sele nel comune di Contursi Ter-me (Sa), il fiume Tevere con la Tail Water Tevere a SanSepolcro (Ar), il fiume Nera con Cerreto di Spoleto (Pg),il Fiume Volturno a Colli al Volturno (Is) e, in Abruzzo, ilSangro con Castel di Sangro.Il Sim Fly Festival è organizzato dall’associazione Scuo-la Italiana di pesca a mosca ed è realizzato grazie allacollaborazione del Comune di Castel di Sangro e dell’as-sociazione sportiva Sangro. Costituisce il momento con-clusivo di una settimana di corsi per aspiranti istruttorie di perfezionamento e uno stage istruttori di pesca amosca italiani e stranieri.Durante il fine settimana, in ogni ristorante di Castel diSangro sarà possibile scoprire la cucina del territorio;sarà inoltre sempre attivo un servizio bar, all’interno delconvento della Maddalena, gestito dall’Archeoclub.Fondata nel 1987 a Castel di Sangro, la Scuola italianadi pesca a mosca fa casa base all’ex convento dellaMaddalena: qui, oltre al museo civico Aufidenate, è ospi-tato anche il primo e unico museo in Italia dedicato allapesca a mosca, lo «Stanislao Kuckiewicz», diretto daGiorgio Cavatorti e di recente gemellato anche con ilCatskill Fly Fishing Center and Museum (CFFCM) di Li-vingston Manor, NY.La Sim è arrivata anche in Svizzera e in Australia con lanascita di nuove sedi. Nell’ottobre 2013 ha firmato unimportante protocollo di intesa con l’associazione GAIA(Game Angling Instructor’s Association) con il qualevengono reciprocamente riconosciuti i brevetti di basee le certificazioni rilasciati dalle rispettive associazioni,nei rispettivi Paesi.Per informazioni e per il programma dettagliato:www.simfly.it; [email protected]; tel. 071 9160447 –339 2574502.

la rivista è disponibile anche in formatodigitale per iPad o dispositivi Android

• vai in App Storeo nella sezione App di Google Play• cerca La Pesca Mosca e Spinning

• scarica e installa l,App sul tuo dispositivo

per informazioni: www.lapescamoscaespinning.it

Idirittisum

archielo

ghidiprodo

ttioservizidialtre

società

appar-tengo

noairispettivipro

prietarieso

noquiusatia

scopo

divulgativo.

facebook.com/MoscaeSpinning

clicca su Mi Piace nella nostrapagina Facebook: sarai sempre

aggiornato sulle novità del settoree potrai interagire con la comunità dei lettori

per commentare gli articoli, chiederechiarimenti o approfondimenti agli autori,vedere i filmati, farci sentire la tua voce

visita nel nostro sito le due sezionidedicate alla mosca e allo spinning,all’interno delle quali pubblichiamoin tempo reale le notizie provenienti

da club, associazioni, enti e istituzioni.Tutti coloro che sono interessati

possono inviarci i propri comunicatiindipendentemente dai tempidi pubblicazione della rivista

www.lapescamoscaespinning.itper informazioni: 0571/73701

Id

irittisum

archielo

ghidip

rod

ottio

servizidialtre

società

app

ar-tengo

noairisp

ettivipro

prietarie

sono

quiusatia

scop

od

ivulgativo.

Page 11: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

fra gli eventi il IV Trofeo di costruzione La Selva

VAL MASTALLONE FLY FISHING DAY

Il Consorzio Val Mastallone Valsesia e la Fly FishingArea organizzano nei giorni 31 maggio e 1-2 giugno2014, in località Pian delle Fate - Cravagliana - Varallo(VC), il II Val Mastallone Fly Fishing Day. La manifesta-zione comprenderà vari eventi, con lezioni di lancio tec-nico e dimostrazioni di pesca alla valsesiana. Nella gior-nata di lunedì è prevista una giornata di pesca con per-messo scontato per gli iscritti alle due gare dei giorniprecedenti: sabato alle 15 quella di lancio tecnico, do-menica alle 10 quella di costruzione. Per quanto riguar-da quest’ultima, si tratta del IV Trofeo ‘La Selva’, radu-no di costruzione di mosche artificiali. Ecco il regola-mento.A) La manifestazione è aperta a tutti i costruttori di mo-sche artificiali non professionisti, siano o meno apparte-nenti a un club.B) La gara verterà sulla costruzione di due artificiali:1. Cottus gobio (scazzone)2. Perla grandis (larva)più una terza imitazione, scelta dal concorrente tra leseguenti:larva o insetto adulto di Halesus digitatusoppure pupa emergente di tricottero (generico).C) Il materiale di costruzione, compresi gli ami, sarà acarico dei partecipanti. Si potrà usare qualsiasi materia-le, naturale o sintetico, purché reperibile in commercio.Non è consentito l'uso di materiale assemblato prece-dentemente alla manifestazione, pena l'esclusione dallagara.D) I modelli presentati saranno valutati con voti in cen-tesimi, secondo questi criteri:1. validità ai fini di pesca - punti da 1 a 502. rassomiglianza imitativa - punti da 1 a 203. difficoltà di esecuzione e innovazione tecnica - puntida 1 a 30E) Il tempo a disposizione dei concorrenti per le costru-zioni è di due ore e trenta minuti.F) La giuria sarà composta da esperti costruttori e pe-scatori presenti alla manifestazione. Il suo responso èinsindacabile e inappellabile.G) Per qualsiasi necessità i concorrenti si rivolgerannoai commissari di sala.H) Chi intende avvalersi dell'uso della propria lampadada tavolo deve munirsi di prolunga con spine doppie ditipo convenzionale.I) Gli artificiali costruiti rimarranno patrimonio degli or-ganizzatori.L) La quota d'iscrizione è fissata in 20,00 euro.M) Il numero dei partecipanti, per ragioni organizzative,non dovrà superare le 30 (trenta) unità.

Page 12: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

notizie

Continua la collaborazione tra PIPAM eLa Pesca Mosca e Spinning. Ogni numerodella rivista riporta una o più pagine de-dicate alle principali news di PIPAM, ilpiù vasto portale di pesca a mosca in Ita-lia, sul quale appare un apposito spazioriservato a La Pesca Mosca e Spinning.Per approfondimenti sui vari argomentivi invit iamo a vis itare i l s itowww.pipam.it e a iscrivervi nel forumper partecipare attivamente alle discus-sioni, pubblicare articoli (di tecnica, difly tying, di recensioni di materiali ecc.),per pubblicare foto inviare informazionisugli itinerari che saranno inseriti nellarubrica «Dove Pescare» del sito.

COSTRUZIONE

Olive CDC Emerger

Lucian Vasies (Lucian)Una interessante proposta di Lucianper affrontare le situazioni con pre-senza di Olive. Durante l’azione di pe-sca questa mosca viaggerà quasi tut-ta sott’acqua; solo il cdc emergerà,costringendola a ‘navigare’ nella clas-sica posizione delle emergenti.

Ali e patternTricottero

Andrea CuccaroUna nuovo materiale facilmente repe-ribile a costo irrisorio per formare leclassiche ali delle sedge. Il processodi costruzione è molto facile e offreuna resa realistica.

Acciughe: evoluzionedella specie - parte 2.Gummy e siliconiche

Alberto Galeazzo (Faina)Prosegue la presentazione, da partedi Alberto Galeazzo, delle imitazionidelle acciughe. Nella seconda parte siparla dei Gummy e delle esche silico-niche imitanti le acciughe.

FLY FISHING MAGAZINE

Volontari

Antonio Fadda (Popeye)Esistono molti tipi di ‘volontari’. Inqueste poche righe voglio parlare diquelli che si adoperano per contribui-re ‘manualmente’ alla salvaguardiadella fauna ittica ogni qual volta sianecessaria la loro presenza per spo-stare la fauna ittica da tratti di fiumi,torrenti o rogge a causa della loro na-turale o artificiale messa in asciuttaper manutenzione o per cause natu-rali. Quest’anno ho avuto l’onere e l’o-nore di seguire un paio di questesquadre nel periodo delle asciuttedelle derivazioni del Brenta, nel perio-do che va dal 23 febbraio al 13 mar-zo, con la precisa disposizione delConsiglio direttivo del Bacino delBrenta di portare con me, per sicurez-za del personale che utilizza gli stor-ditori elettrici, un defibrillatore del cuiuso fortunatamente non vi è statanecessità.

I volontari addetti all'uso degli stordi-tori e delle racchette elettrificatehanno dovuto superare un corso rela-tivo all'uso degli stessi ed erano for-niti di tutti gli strumenti e le protezio-ni necessarie al loro utilizzo…

Inside your mind

di MovimediaHDMentre sei casa a costruire, ripensi atutti i bei momenti di pesca: un belcorto da vedere.

Olive Devaux

Luca Montanari (lucaseabass)Un’efficacissima imitazione di effime-ra olivastra da utilizzare quandoschiudono Baetis di analogo coloreoppure l’Ephemerella ignita. LucaMontanari mostra con gran perizia ipassaggi costruttivi di questa effi-ciente mosca.

Shining Mullet

Luca Montanari (lucaseabass)Un’elegante imitazione di giovane ce-falo che manifesta grande attrattiva,soprattutto quando è utilizzata perpescare la spigola. I passaggi costrut-tivi sono spiegati con molta sempli-cità.

Page 13: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

I CERCHI PIUʼ INTERESSANTI

Tecnica in caso di acqua di neve

Angel Piller (Angelo)Questo inverno la neve è scesa ab-bondante un po’ dappertutto. Con iprimi caldi molti fiumi porteranno ac-qua di neve e la pesca ne risentirà si-curamente. Quali sono le tecniche,nell’ambito della pesca a mosca, checi consentono comunque qualche cat-tura in situazioni così difficili? Il cer-chio di Angel Piller ha generato un th-read molto interessante, che ha por-tato a indicazioni importanti per lapesca a mosca in queste condizioni.

Con che mosca iniziare?

Beppe SagliaOgni anno durante il consueto corsoper chi si avvicina alla pam, colgosempre due momenti particolarmenteemozionanti tra gli allievi. Quando as-sistono per la prima volta a un volteg-gio elegante di coda e quando si ac-cingono alla prima costruzione di unamosca. Vorrei fermarmi su questo se-condo aspetto, e sentire le opinioni dichi fa formazione o anche solo di chiha dato una mano o un consiglio a unamico di primo pelo. Con che moscainiziare? Con una facile, con una clas-sica tradizionale, con montaggi sepa-rati di singole parti? Quando iniziai ioil percorso era codificato e rigoroso.Si iniziava con spider e mosche som-merse, per poi approdare alle secchein una successione ben definita. Nonc’erano testi, e non c’era soprattuttola rete. Ma proprio perché oggi è faci-le avere informazioni pronte sui mo-delli più in voga e sulle ultime novitàcostruttive, credo sia importante dare

ai principianti una serie di input di ba-se che costituiscono i fondamentalidella costruzione, ossia quel mix ditecnica e proporzioni che servirà sem-pre in futuro. Quando si dice pescarenel torbido… Questo è un tipico esem-pio di acque dell’est europeo caratte-rizzate dal tipico colore tannino: io viho pescato e non ho avuto particolariproblemi dato che i pesci vi sono abi-tuati. Da noi in Italia non ricordo lapresenza di acque così caratterizzate:in ogni caso questa è anche una con-dizione di acqua alta e sporca chespesso possiamo trovare. Quanti ciprovano lo stesso e quanti desistono?

Impossibile non provarci

Beppe SagliaChe si peschi a secca a ninfa o a strea-mer, ci sono posti dove è impossibilenon provarci. Il masso sommerso è launa delle situazioni più ricorrenti.Chissà quante trote, quanti inganni,quanti attacchi, e quante lotte ha vi-sto da là sotto...

Quando spunta la codaCostruzione, non bastano mai...

Angel Piller (Angelo)Quando spunta la coda o è molto faci-le, o è molto difficile. Molto difficile nelcaso della foto, cioè quando la trota sitrova nascosta all’interno di un ciuffod’alghe o anche all’interno di una tana.Impossibile presentarle la ninfa, idemper la secca. Molto facile quando il pe-sce è solo appoggiato dietro a una roc-cia e ne spunta la coda. In questo casopossiamo avvicinarci senza farci nota-re e presentargli l’artificiale comoda-mente. A volte, che sia secca, ninfa ostreamer, basta un ‘pucciato’.

Catch & realese

Alberto Galeazzo (Faina)Da Wikipedia: il catch & release (dal-l’inglese catturare e rilasciare) è una

pratica di pesca per la quale non siuccide il pesce pescato, qualsiasi siala tecnica di pesca utilizzata, ma lo sirilascia in acqua. Non ci sono notiziecerte sull’origine di questo comporta-mento, ma possiamo dare per certoche abbia avuto inizio negli Stati Uni-ti negli ambienti della pesca con lamosca e della pesca a spinning alblack bass o persico trota. Questedue tecniche di pesca, la pesca a mo-sca e lo spinning, sono tuttora le di-scipline alieutiche che supportanomaggiormente e praticano il catchand release. Studi scientifici di variefacoltà di ittiologia internazionali e lamarcatura dei pesci catturati, hannodimostrato senza ombra di dubbioche i pesci liberati non solo sopravvi-vono a lungo, ma possono essere ri-catturati. L’impatto ambientale deipescatori che praticano questa tecni-ca è quasi nullo dato che la popolazio-ne ittica di una determinata area nonviene in questo modo intaccata da unprelievo indiscriminato. Rilasciare ilpesce pescato, per chi condivide, at-tua e diffonde la pratica del catch andrelease, non è solo segno di civiltà erispetto ambientale, ma rappresentauna vera filosofia e approccio alla pe-sca, dove alla gioia della cattura si ag-giunge la felicità del vedere l’animaleappena catturato di nuovo libero.

Il verso delle effimere

Beppe SagliaOggi, complice una giornata uggiosa, ecomplice soprattutto l’assoluta man-canza di attività delle trote, ho avutomodo di osservare a lungo una copio-sa schiusa di effimere. Ho provato acensire il verso con cui scendevano lacorrente (molto lenta) mentre mi scor-revano dinanzi a poca distanza dallariva. Su 100 (ma ne ho contate ben dipiù) circa il 75 %, ossia tre su quattroscendevano con la testa rivolta amonte; alcune, circa il 15% scendeva-no con la testa rivolta a valle, e le re-stanti, circa il 10% o si muovevano oscendevano in posizione intermedia.

Page 14: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Non so se questo comportamento po-sturale sia generalizzabile e sia carat-teristico, oppure dipenda da fattoriquali il vento, la corrente ecc., oppureancora sia del tutto casuale. È chiaroche se non fosse casuale forse var-rebbe la pena di farci qualche ragiona-mento ai fini della pesca. Ad esempioin acque lente potrebbe essere unaulteriore conferma della maggior cat-turabilità della pesca a scendere ri-spetto a quella a risalire...

I THREAD PIUʼ SEGUITI

FRIULI 2014

Un thread per ricevere informazioniaggiornate in merito a nuovi regola-menti, istituzione di nuovi no kill estato delle acque in Friuli VeneziaGiulia.

Mosca in testa, ma serve ?

Una interessante discussione relativaa valutare l’importanza o meno diavere, nella posa, prima la mosca epoi la coda. Saper mandare la moscain testa è sinonimo di una buona con-fidenza con le dinamiche del lancio,ma secondo i più poco produttiva nel-l’azione di pesca. Nel thread si sonosviluppate interessanti discussionisulle tecniche di lancio.

Importanza del finale

Spesso nei negozi i pescatori entranoe chiedono al banco un finale da xmetri, pagano e se ne vanno. Chi divoi fa lo stesso o ricerca nel finale dasecca qualcosa che lo può aiutare inpesca? In altre parole, come scegliete

il vostro finale ? Questo thread ha ge-nerato un’interessante discussionebasata sull’esperienza personale de-gli utenti del forum sia nella sceltadel finale conico, sia nella costruzionedi finali adatti a ogni situazione.

Loop stretto e precisione

C`è un assioma che spesso si sente ri-petere dai sostenitori dello stile ita-liano di lancio e cioè che il loop ap-puntito e stretto significa precisione.A molti piace molto il modo di lanciareche si è sviluppato nel nostro paese,elegante ed efficace, ma molto spes-so si sentono anche giudizi di suffi-cienza sul loop rotondo o a lama dicoltello, come se essi non siano al-trettanto precisi. A pensarci bene, an-che questi, se ben controllati, permet-tono di posizionare la mosca nel pun-to voluto, così come è altrettanto ve-ro che se si riesce a fare un loopstretto non è detto che non si manchiil bersaglio. È convinzione di molti chela capacità di controllare il movimentoin maniera armonica e progressiva inrelazione anche alla flessione dellacanna, mantenendo le tensioni, evi-tando accelerazioni o decelerazionitroppo brusche con un giusto dosag-gio dello shooting in relazione allalunghezza e al tipo di finale incidanomolto sulla precisione indipendente-mente dalla forma o dalla grandezzadel loop. La precisione non è una pre-rogativa del modo italiano di lanciaree può essere ottenuta anche con altrisistemi. Da queste considerazioni èsorto un dibattito che ha coinvoltomolti nomi eccellenti dell’insegna-mento del lancio.

DOVE PESCARE

Ultimi itinerari inseriti

No Killa Fiume Ledra , Buja

Si tratta di un nuovo no kill istituitoda quest’anno, ben popolato da trotee temoli. Il tratto si presenta delimita-to da alberi, quindi si possono trovarezone di pesca riparate dal sole diretto(ottimo per le calure estive). Lungo iltratto si possono trovare panchineper il ristoro. L’ ingresso in acqua è fa-cilitato da rive pulite, dove diventasemplice anche uscire. L’acqua è di ri-sorgiva (fredda) e quindi prevalente-mente pulita. Indispensabile l’utilizzodei waders. Le mosche da utilizzaresono imitazioni di tricotteri ed effi-mere, sia ninfa che a secca; bene im-piegare anche streamer per la catturadi trote di taglia.

Torrente Valle Stretta,SpaceFishing zona 3 e Lago Verde

L’associazione Space Fishing gestiscea Bardonecchia un tratto del TorrenteValle Stretta e il Lago Verde entrambiai confini con la vicina Francia. La zo-na pescabile ‘turistica’ del TorrenteValle Stretta parte dall`inizio del pia-no della Parete dei Militi per termina-re molto più a monte all’inizio dei tor-nanti che portano ai rifugi della valle.All’interno della Valle c’è un bellissi-mo lago che prende effettivamente ilnome dal colore delle proprie acque.Una splendida risorgiva naturale de-dicata alla pesca a mosca no kill, dovesi pesca prevalentemente a secca uti-lizzando sedge, adams, parachute ecaddies, insidiando grosse fario locali,salmerini di fonte ed enormi iridee, fi-no a 4 kg.

14 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

notizie

Page 15: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236)

Sabato 7 giugno alle 22.00 inizia la quarta stagione di«Surfcasting Adventures», la serie dedicata all’appas-sionante disciplina della pesca dalla spiaggia, in cui Ro-berto Ripamonti visita le più belle spiagge del nostroPaese mostrando tecniche e segreti del surfcasting. Inquesta nuova stagione come sempre Roberto Ripamon-ti gira l’Italia con diversi esperti come compagni di av-ventura, e tra i luoghi di mare che visiteremo insieme aloro ci sono le spiagge di Pescia Romana, una spiaggiadi Ladispoli leggendaria per le dimensioni delle cattureche si possono fare, una costa sassosa di Santa Marinel-la dove si potrà incontrare il grongo di taglia: in ogni av-ventura e in ogni spot il team fornirà spunti interessan-ti e vivide cronache che appassioneranno i tanti estima-tori del surfcasting.Prende avvio giovedì 19 giugno alle 22.00 «A traina traSicilia e Sardegna», una serie che ha come protagonistii massimi esperti dell’appassionante disciplina della pe-sca a traina, sia d’altura che costiera. Filippo Massari eFrancesco Formosa si troveranno nei mari siciliani alleprese con la traina, che li porterà a catturare prede digrandi dimensioni come guglie imperiali, tonni giganti,lampughe e pesci spada. Massimo Brogna e Sandro Ono-faro, invece, affronteranno questa impegnativa tecnicanel mare trasparente della Sardegna, in occasione delraduno organizzato dall’IGFA, con l’obiettivo e la spe-ranza di conquistare significativi record: i due espertiavranno anche un ruolo divulgativo, incontrando ungruppo di giovani partecipanti all’evento, che saprannotrarre il meglio dall’incontro di due veterani della pescaalla traina.Mercoledì 2 luglio alle 21.00 è la volta di «Giganti d’ac-qua dolce», una serie francese inedita che segue le av-venture appassionanti dell’esperto pescatore Frank Hi-ribarne, che insieme a diversi ospiti va a caccia di grandi

prede leggendarie in giro per il mondo. Marocco, Guiana,Thailandia, Egitto, Brasile, Texas, Congo, Canada, Pa-puasia, Mongolia: in ogni meta esotica Frank raggiungegli spot d’acqua dolce più particolari, per vivere unastraordinaria battuta di pesca alla ricerca di pesci vera-mente leggendari, come le immani carpe di Bin El Ouida-ne, per esempio, o le aimara dei fiumi guianesi, o un ve-ro e proprio mito del mondo della pesca, il grandissimopesce persico che vive nel Lago Nasser in Egitto. Pescigrandi, varietà di dimensioni quasi inimmaginabili mareali: ecco gli incontri che faremo seguendo questa ap-passionante e divertente serie in dieci episodi.A partire da martedì 8 luglio alle 22.00 Pesca presenta«Big Fish - Greatest Hits». Si tratta di una serie di pun-tate speciali della serie cult del canale, «Big Fish», dedi-cata alle avventure di pesca alle grandi prede. Si partecon un documentario che segue la battuta di pesca didue pescatori pugliesi che, a mani nude, sfidano uno deipredatori più potenti del mare, la ricciola. A seguire sa-remo in Africa per assistere alle acrobazie del cosiddet-to ‘Fulmine di mare’, mentre arriveremo fino a Capo Ver-de per la ricerca di una delle creature più incredibili almondo, preda leggendaria e difficilissima, il marlin. Nelquarto episodio della serie vedremo il team di «Big Fi-sh» arrivare in Belize per un tris di assi: tarpon, bonefi-sh e permit sono le straordinarie prede che verrannocatturate dopo mille avventure. Per concludere arrive-remo in un luogo da sogno in Canada, per vedere il teamche si misura con quello che è definito il ‘Sacro Graal’della pesca a mosca in acqua dolce, l’elusivo e fantasti-co salmone atlantico.Venerdì 18 luglio alle 21.00 inizia «Cronache di pescadalla barca» 4. Sono gli episodi inediti della quarta sta-gione del programma dedicato alla disciplina della pescadalla barca, che annovera moltissimi appassionati tra ipescatori italiani. In questa edizione il capitano SandroOnofaro ci porterà come sempre in giro per i mari italia-ni, dispensando consigli imperdibili sulle varie tecnichementre affronta prede negli spot più belli ed emozio-nanti. Vedremo anche quest’anno tante catture realiz-zate con le tecniche di pesca più diffuse, disponendoper ogni mossa e scelta di un’accurata e interessantespiegazione.

Page 16: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Sul piano tecnico il testo mantiene la promessa di orien-tare alla pratica dello spinning senza tecnicismi esaspe-rati e volutamente distinguendo ciò che l’esperienza in-segna come utile e necessario da ciò che costituisceuna semplice attrattiva commerciale. Significativo èl’apporto in materia di esche artificiali – vero cuore dellospinning – che sono discusse in modo esaustivo secon-do criteri di classificazione originali e, soprattutto, la ve-rifica sperimentale che in proposito ogni autore mette adisposizione nel testo. Non mancano poi gli elementipiù semplici che possono guidare i neofiti nella sceltadelle attrezzature e i più esperti ad affinare concetti esistemi d’impiego.La sezione dedicata alla pesca ai predatori segue il cri-terio ‘ambientale’ proponendo esperienze, suggerimen-ti, attrezzature ed espedienti tecnici sul modo migliorecon cui affrontare le diverse specie che si incontrano inun immaginario viaggio dai torrenti alpini e appenninici,ai laghi, ai fiumi di pianura, ai corsi d’acqua minori finoalle foci salmastre. Un manuale, dunque, completo diquanto viene richiesto a uno strumento guida ma ancheun testo per piacevoli letture dalle quali traspare la pas-sione e il racconto di una pesca vissuta e amata come sipuò amare la natura nella sua forma più autentica,espressione di una vita da vivere e da tutelare, anchenei pesci.

Spinning Club Italia sezione di Como

LABORATORI PER BAMBINI

Durante tutti i sabati di maggio la sezione comasca del-lo Spinning Club Italia ha collaborato con Proteus (asso-ciazione di educazione ambientale comasca) per la rea-lizzazione di laboratori riguardanti la pesca destinati abambini da 3 a 14 anni. I pomeriggi si sono svolti a Pu-siano e sono stati divisi in due parti: nella prima, teorica,con l’aiuto di educatori e pescatori sono state insegnate

notizie a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

è possibile un cambiamento culturale della pesca?uscito l’atteso volume a cura dello SCI

PESCARE A SPINNINGNELLE ACQUE INTERNE ITALIANE

Si può concepire e praticare la pesca in modo nuovo?Può la pesca con esche artificiali esprimere un rapportotra la pratica sportiva della pesca e lo spirito ecologistapiù schietto? Queste le domande ultime che hanno por-tato all’elaborazione di Pescare a Spinning nelle acqueinterne italiane, promosso dalla Federazione PescaSportiva e attività Subacquee e la cui realizzazione èstata curata da Spinning Club Italia a.s.d. A differenza dialtri testi dedicati alle varie tecniche e ambienti di pe-sca, questo volume non è opera di un singolo o di pochiprotagonisti ma, con i suoi 25 autori, intende esporre leconoscenze e le aspirazioni di un movimento di pensie-ro e di azione concreta che procedono da una sempliceconstatazione: non si può mantenere la piena positivitàdell’esperienza insita nell’andare a pesca se non ci si in-teressa anche alla salvaguardia di pesci ed ecosistemiacquatici, accettando di organizzarsi e dedicare tempoper iniziative volte alla tutela dell’ambiente in cui poterpescare. In ultima analisi non si salva la pesca come nonsi salva l’uomo se non si salva l’ambiente di cui è parte.Sebbene questa esigenza sia condivisa da tante altretecniche di pesca, lo spinning ne risulta pesantementecondizionato, in quanto rivolto all’insidia dei pesci pre-datori, posti cioè all’apice della catena alimentare e per-ciò soggetti a qualunque perturbazione sia a essa por-tata. Ne consegue che una pratica ottimale della pescacon gli artificiali presuppone ambienti naturali conser-vati in cui siano presenti popolazioni ittiche ben strut-turate, esprimendo un contatto con la natura nella suaespressione più autentica. Da qui nasce anche l’orienta-mento di chi pratica lo spinning – ma ormai anche digran parte dei pescatori – verso modalità ecocompatibili,spesso orientate al no kill.Da questo sfondo prende le mosse Pescare a Spinningnelle acque interne italiane, percorrendo le caratteristi-che degli ambienti tipici delle acque nazionali, propo-

nendo attraverso l’e-sperienza di pesca-tori i materiali, le so-luzioni tecniche e imetodi verificati edefficaci nell’insidiaalle diverse speciesia autoctone sia al-loctone che popola-no le acque internedal nord al sud dellanostra penisola.

Page 17: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

le basi della pesca e il riconoscimento dei pesci anchegrazie a giochi e disegni; la seconda, pratica, si è tenutasulle sponde di un laghetto, dove i bambini hanno potu-to pescare i loro primi pesci.

il 1° giugno, da belly boat

PRIMO RADUNOMONSTER BASS ROMAGNA

Con la volontà di organizzare una manifestazione sulterritorio e nel tentativo di riscoprire i valori di amiciziae cooperazione che contraddistinguono la nostra asso-ciazione, in data 1° giugno 2014, nella splendida corni-ce del lago Aquae Carp Lake a Porto Fuori (Ravenna), siterrà il primo raduno Monster Bass Romagna da bellyboat. L’evento è organizzato dallo Spinning Club ItaliaSezione FC con la collaborazione di PescaSport di PortoCorsini (RA). La gara si svolgerà durante la mattinata, al-la quale farà poi seguito il pranzo sul posto. MonsterBass Romagna è un evento semplice, senza troppe pre-tese, che ha come unico scopo quello di ritrovarsi e pas-sare una piacevole giornata assieme. Amicizia, condivi-sione e partecipazione saranno i punti cardine di questanuova iniziativa, ritrovando la voglia di stare insieme

per realizzare qualcosa di utile e importante. Il ricavatoandrà quindi devoluto in beneficienza. Tutti coloro chenecessitano di ulteriori informazioni e/o volessero par-tecipare all ’evento possono scrivere a [email protected] oppure contattare Max (338/8197844) oLuca (377/7061214).

il 14 giugno a Punta Sabbioni

1° TROFEO LIGHT ROCK FISHING ITALIA

Sabato 14 giugno, presso la diga di Punta Sabbioni (VE),avrà luogo il 1° Trofeo Light Rock Fishing Italia, primoevento ufficiale sulla costa adriatica che raggruppa gliappassionati di questa specialità, sempre più numerosi,organizzato dalla società della Fipsas ASDPS Biancadein collaborazione con la sezione di Treviso dello Spin-ning Club Italia. La gara, che mira ai predatori da sco-gliera con l’utilizzo delle esche artificiali, avrà la duratadi quattro ore (dalle 16 alle 20) e verrà praticata in to-tale regime di no kill. Moltissimi i premi in palio grazie alsupporto di alcuni tra i marchi specializzati più presti-giosi del settore. Iscrizione 20 euro, chiusura iscrizioni 6giugno 2014. Per informazioni e iscrizioni: Luca Zucca-rella, 349/4222165, Luca Passarella, 347/1389650

Page 18: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

messo che dà la pos-sibilità di tratteneretre capi. I costi sonodi 15 euro per il pri-mo e 20 euro per ilsecondo; il permessono kill vale anche perpescare in tutte leacque del FishingTour Novarese, quin-di gli altri tratti dellaroggia Mora, il Sesia,le altre rogge e canalidel circondario piut-tosto che nel lago FI-PSAS di San PietroMosezzo con bass, perca e lucci… Un unico permessoper una giornata di pesca assolutamente completa, do-ve in pochi km si può passare dalle fario alle marmorate,dai cavedani (tanti) ai bass, dai perca ai grossi lucci! Iltratto King della Mora era l’ultimo tassello mancante del‘mosaico’ novarese, che ora è andato definitivamente acompletarsi offrendo agli spinner (ma non solo a loro)un itinerario di pesca a 360° che non ha molti rivali intutto il Nord Italia. I permessi per la nuova riserva sonoreperibili presso il lago Fipsas di San Pietro Mosezzo,presso il Bar Zen in via Allea Monterosa a RomagnanoSesia e presso il Bar Piemonte in via Garibaldi 31 sem-pre a Romagnano Sesia.Parlando di pesca, il tratto King è aperto a tutte le tec-niche, ma sono soprattutto le esche artificiali a trovarein queste acque il perfetto connubio; le acque della Mo-ra favoriscono infatti l’attività sia insettivora che preda-toria delle grosse trote. Per lo spinning, in base alla miaesperienza consiglio canne piuttosto lunghe (ne usouna da 2,4 m) per essere agevolati in presenza di spon-de alte o ostacoli e artificiali di discrete dimensioni, co-me rotanti di 12-15 g e minnow di 7-9 cm. L’importanteè che riescano a contrastare bene la corrente e che al-

l’occorrenza sappiano tenere il fondoanche in presenza di flussi sostenuti.La canna va scelta in base agli artificialiutilizzati e in particolare alla gestionedegli stessi; per esempio un rotante di15 g contro corrente necessita di un at-trezzo con una riserva di potenza bensuperiore al peso dell’artificiale stesso.Di certo sono da evitare attrezzaturetroppo leggere: la corrente è sempre di-screta e le trote sono più che semplice-mente ‘discrete’ con parecchi esemplaridi svariati chili di peso che, aiutati dallacorrente, possono mettere a dura provaattrezzi sottodimensionati. (Fabio DelDin - Responsabile sezione SCI Novara)

notiziespinning a Novara

LA RISERVA KINGSULLA ROGGIA MORA

Ad aprile 2014 ha aperto ufficialmente la riserva Kingsulla roggia Mora, nata da un progetto elaborato unpaio d’anni fa dall’accordo coi responsabili novaresi diAPD, FIPSAS e SCI. Il progetto prevedeva la creazionedi un tratto a permessi giornalieri, ripopolato con trotedi buone dimensioni che potesse diventare un punto diriferimento nel panorama novarese e non solo. La svol-ta è avvenuta quest’anno quando FIPSAS e APD sonoriuscite a prendere in gestione un tratto di Mora(splendida roggia novarese che prende le acque dal Se-sia) ritenuto congeniale alla concretizzazione del pro-getto; il tratto è lungo circa 4 km, delimitato sia a mon-te che a valle (inizio e fine riserva) da due chiuse artifi-ciali. Nei 4 km di riserva, la Mora assume caratteristichemolto diverse: si parte dalla classica roggia (seppur digrosse dimensioni) con sponde erbose, si passa a trattiquasi torrentizi intervallati da buche e salti d’acqua fi-no ad arrivare all’ultimo tratto canalizzato. Ambientimolto diversi che si prestano ad approcci diversi matutti con un comune denominatore: la presenza di tan-te e grosse trote! La Mora già presentava una sua po-polazione di fario e marmorate, con l’apertura della ri-serva sono state immesse fario e iridee con esemplarianche di diversi chili di peso; l’obiettivo non è quello dicreare una riserva ‘pronto-pesca’, quanto di conciliareuna buona pescosità in un contesto il più ‘naturale’possibile. Quanto ai salmonidi immessi, si è cercato dipuntare sulla loro qualità più che sulla quantità fine ase stessa e il risultato è finora eccellente, con pescibelli, pinnati e in ottima salute.Nella riserva si può pescare con tutte le tecniche e sonoprevisti due tipi di permessi giornalieri: un permesso nokill (con ami e ancorette private di ardiglioni) e un per-

Page 19: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

si è tenuto a Grado il 27 aprile

5° BRANZ - D - DAY

Il Villaggio turistico Primero di Grado (GO) ha fatto dasplendida cornice alla quinta edizione della manifesta-zione Branz - D - Day, organizzata il 27 aprile dalla Con-grega Enopesca e mirata alla ricerca della regina delleacque costiere italiane. La possibilità di avere un ampioparcheggio per le autovetture, una darsena per l’ormeg-gio delle imbarcazioni e un accogliente tendone per leattività dopo-pesca ha facilitato molto le cose agli orga-nizzatori e ha soddisfatto pienamente i partecipanti,preoccupati per le previsioni meteorologiche infausteche annunciavano la giornata di domenica come accom-pagnata da forti piogge a partire dalle prime ore delmattino. Ma la Congrega, fiduciosa, dava comunque ap-puntamento a tutti per l’alba di domenica. Le preghieree le ‘offerte enologiche’ della serata precedente hannodato i loro frutti, concedendo una mattinata completa-mente asciutta e con calma di vento, condizioni idealinelle quali affrontare in alto Adriatico il branzino, o spi-gola che dir si voglia. Dopo la sfortunata edizione del-l’anno scorso, nella quale nessun partecipante era statoin grado di catturare una preda valida per l’assegnazio-ne del trofeo, il 2014 ha voluto incoronare Luca Giurgo-la come il ‘più fortunato’ tra tutti e concedergli l’onoredi custodire la Ass Cup Alto Adriatico fino alla prossimaedizione. Il ridotto numero di catture è stato probabil-mente dovuto alla massiccia presenza di tonni nell’im-mediato sottocosta (anche di grossa taglia), che, ciban-dosi e scorrazzando in acque basse (fino a due metri diprofondità), hanno spaventato se non proprio mangiatobuona parte delle nostre prede. I migliori marchi del set-tore spinning in Italia hanno supportato l’evento conl’offerta di numerosi gadget distribuiti a tutti i parteci-panti e con una favolosa serie di prodotti ceduti in unasimpatica lotteria nella quale sono stati distribuiti artifi-ciali, monofili, trecciati di ultima generazione, accessorivari e quattro canne di elevato valore commerciale. Rin-graziamenti particolari vanno dunque a Utopia Tacklecon i prodotti Seaspin, rappresentata da Stefano Pisu eda Emanuele Turato, Molix con Vincenzo Muscolo eMaurizio Manzi, Mauro Tisato importatore dei marchiCrony e Vista, Claudio Travasoni per la T2 Distribution,Alessandro Galletti per Daiwa, la ditta Jack Fin con i suoidue soci Simone Boesso e Lorenzo Rocchigiani, i negoziAZ Shop di Gemona del Friuli (UD) e Artepesca di Ronchidei Legionari (GO) con i rispettivi titolari. Un ulterioreringraziamento va alla proprietà e alla gestione del Vil-laggio turistico Primero di Grado, che ha supportato esopportato per tre giorni l’andirivieni di persone, barchee una foresta di canne da pesca che si muovevano vo-cianti lungo le stradine e le darsene del campeggio. LaCongrega Enopesca dà appuntamento al prossimo anno.

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 19

Page 20: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

grande successo degli eventi dedicati ai bambini

BASS YOUTH 2014

La Bass Italy, oltre a organizzare circuiti e campionatinei diversi laghi, fiumi e canali d’Italia, si occupa anchedi far conoscere e promuovere lo sport della pescasportiva alle giovani generazioni. Da oltre sette anni,nel mese di maggio, organizza infatti su tutto il territo-rio nazionale i «Bass Youth», eventi dedicati intera-mente ai bambini, nel corso dei quali questi hanno lapossibilità di imparare le basi della pesca al black bassaffiancati da un istruttore-pescatore esperto. Lo YouthDirector per l’Italy Bass è Fabio Sergenti. Nel 2014 sisono svolti ben dodici eventi Youth. La manifestazioneumbra si è svolta l’11 maggio a Villa di Magione pressoil Lago Pucciarella, gestito da due soci appassionati dipesca, Luca Malagigi e Sandro Palmieri. Dalla mattinaalle 9,00 fino alle 18.30 ben 78 bambini e due minoridiversamente abili hanno potuto imparare la nobile ar-te della pesca divertendosi. Hanno avuto a disposizio-ne oltre agli istruttori (pescatori agonisti che offronogratuitamente il loro contributo partecipando a questegiornate) anche una bass boat, con la quale fare un gi-ro del lago in tutta sicurezza, e due belly boat su cuiprovare la sensazione di pescare con le gambe in ac-qua. I risultati sono stati strepitosi…Il 25 maggio si è svolto invece l’evento Youth toscano,presso il lago Le Certane a San Vincenzo a Torri, frazio-ne di Scandicci (FI). La partecipazione è stata un succes-so, con 152 bambini che dalle 11 alle 19 hanno impara-to i rudimenti del bassfishing. La manifestazione è sta-to supportata dal Club Fishbuster, i cui associati, pesca-tori agonisti e non, hanno messo a disposizione dei bim-bi la propria competenza. Tutto il materiale necessario,canne ed esche, per permettere ai ragazzi di condivide-re l’emozione della cattura, sono stati messi a disposi-zione dal club e dagli sponsor. In tutti i casi partecipan-do agli eventi Youth i bambini ricevono al loro arrivouna maglietta dell’Italy Bass e una busta di esche. Allafine della giornata, dopo una foto di gruppo con tutti ipartecipanti e gli istruttori, portano a casa un attestatodi partecipazione alla giornata, in ricordo di un’esperien-za da ripetere. L’evento Youth del Fishbuster è stato ilpiù partecipato d’Italia: complimenti al club e al grandepresidente Vasco Lotti! Vedi QUI altre foto. (F.S.)

notizieBASSFISHING a cura di Emanuele Turato

Page 22: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

22 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

bass

fish

ing

AA PPEESSCCAACCOONN LL’’OOMMBBRREELLLLOO

Page 23: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 23

L’Alabama rig, detto anche ‘um-brella rig’, è un sistema di pescafra i più usati – e allo stessotempo discussi – oltreoceano.Ad esso sono riconducibili nu-merose vittorie nei più presti-giosi tournament americani, ma

in Italia, complice anche un falso buonismo diffu-so, è ancora poco usato o addirittura sconosciuto.L’Alabama non è nato per pescare i bass, ma glistriper che affollano le acque americane del NewEngland; la fortunata idea del designer di artificialiAndy Poss di adattare un’esca da traina al bass fi-shing e di renderla lanciabile ha dato poi origine auna vera rivoluzione: mai, dall’avvento delle imita-zioni siliconiche, un sistema di pesca ha influenza-to in tale misura il mercato delle esche artificiali,tanto che quasi ogni brand americano ha dato ne-gli scorsi anni la sua personale interpretazione del-l’Alabama. Il battesimo del fuoco nei tournament èavvenuto nel corso del famoso circuito FLW,quando Paul Elias, angler veterano con vari recorda proprio carico, ha distrutto la concorrenza, cat-turando un totale di più di 102 lbs in quattro giornidi gara (circa 46 kg con 20 bass, equivalenti a unamedia di oltre i 2,3 kg ciascuno). Tanto rumorenon poteva sfuggire ai miei orecchi di bass angler.Così, già da alcuni anni, ho aggiunto l’Alabama almio arsenale, noncurante delle numerose critiche.Questa tecnica è stata infatti accusata:• di essere poco sportiva;• di rovinare i bass;• di non far emergere la bravura dei pescatori;• di essere troppo letale;• di essere troppo facile da usare.In realtà proprio le ultime due critiche hanno rap-presentato la molla che mi ha indotto a usare l’Ala-bama nella mia ultima avventura americana e a ri-vederne la tecnica, gli approcci, le attrezzature dadedicargli e immancabilmente a sfatare critiche edicerie. In effetti, solo un pazzo vorrebbe un’escadifficile da usare e che non cattura i pesci. O no? L’Alabama rig è uno strumento atto all’utilizzo dipiù imitazioni contemporaneamente, costituito dauna testa in piombo o altro materiale e da numero-si braccetti di acciaio armonico. Maggiori sarannoquest’ultimi, maggiori saranno le esche che po-tranno essere messe in pesca. Ogni braccetto ha

JACOPO GALLELLI [ [email protected]]

Page 24: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

24 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

Fortunatamente, la resistenza esercitata non èmolta in relazione al peso dell’’ombrello’, ma ne-cessita pur sempre di una grande potenza di recu-pero per evitare sovraccarichi sul mulinello. L’a-zione della canna dovrà essere piuttosto lenta, dauna parte per facilitare il lancio e la gestione ditanto peso, dall’altra per evitare spiacevoli slama-ture. Una canna con azione parabolica a tre quartidel grezzo sarebbe ottimale, mentre fondamentaleè un manico lungo che faciliti l’esecuzione di lancia doppia mano sopra la testa.Per quanto riguarda il filo ci sono due opzioni: trec-ciato o fluorcarbon. Preferirete il primo in condi-zioni di acqua torbida o velata, il secondo per laghicon acqua chiara e pesci smaliziati. La mia scelta ri-cade in genere su due modelli del brand americanoP-Line, una garanzia in fatto di fili da pesca. Nellospecifico utilizzo uno spectrex da 65 lbs nel primocaso e un fluoro da 20 lbs nel secondo.Quanto agli artificiali, per le nostre acque a mioavviso è meglio ricorrere a prodotti pensati per ilmercato Japan, vista l’elevata pressione di pescache contraddistingue anche le nostre acque. Il miopreferito al momento è il Megabass Spark Rig Jr. Sitratta di un Alabama rig con solo quattro braccetti,facile da usare anche con attrezzature non troppopotenti e adatto alle taglie non extra large dei bassnostrani. Potremo montare piccoli shad tail, comeil famoso Swing impact della giapponese Keitech oaddirittura i grub più diversi: ciò che occorre ricor-dare sempre è che la nostra esca dovrà assomiglia-re a un branco di pesci, per cui è fondamentale te-nere conto della taglia e del colore del pesce forag-gio locale. I colori shad la faranno naturalmente dapadrone nei contesti di acqua chiara, mentre po-trete optare per colorazioni più astratte in acquavelata o scura, come per esempio il black, il whitepearl e l’immancabile chartreuse. Tornando alleesche, menzioni d’onore spettano anche agli ame-ricani Mann’s Alabama rig (disegnato da AndyPoss) e Yum Yumbrella Rig.

azione di pescaLa pesca di cui parliamo si effettua, è ovvio, in ac-que aperte e va considerata la tecnica di ricerca perantonomasia. Il peso del rig e l’attrezzatura, d’altro

un moschettone con girella al quale va attaccatauna testina di peso direttamente proporzionale al-la profondità di pesca alla quale si intende far lavo-rare il rig. Verranno dunque montate esche di va-rio tipo in base all’azione di pesca desiderata. La ri-luttanza nell’utilizzo di un sistema di pesca cosìpoco ortodosso è certo comprensibile, ma gli stra-bilianti risultati in fatto di cattura (personalmenteanche durante un tournament invernale, con ac-qua mai sopra gli 8-9 gradi), credo che tutti do-vrebbero almeno valutare il sistema approfondita-mente, soprattutto provandolo, per rendersi contodi tutti gli aspetti positivi prima di sottoporlo a ungiudizio preventivo e frutto spesso di pregiudizio.

attrezzaturaPer poter lanciare e recuperare un ‘oggetto’ di que-sto tipo con una canna da pesca, occorre utilizzareattrezzature abbastanza specifiche:• una canna che abbia una potenza di almeno 3 ozdi lancio (84 g circa);• un mulinello con rapporto non superiore a 5:1 perogni giro di manovella.

Il J-Rig della Fish Arrow, pensato per l’innesco e l’utilizzo deipesciolini in silicone con lamella argentata e coda a padellaFlash J Shad e delle teste piombate J Head della stessa azien-da, è utilizzabile anche con materiali di altri produttori. Non hala testa piombata, per cui è meno pesante di altri modelli e fameno rumore quando entra in acqua. Il peso viene dato dalletestine e dalle esche montate. È dotato di cinque braccioli,quattro laterali e uno centrale.

Page 25: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 25

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

Page 26: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

26 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

Page 27: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 27

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

ANCHE DAL BELLY

di Luca Dal Cer

L’Alabama rig è un sistema di pesca che mi ha molto incu-riosito sin dalle prime foto viste sulle riviste americane dibass fishing. Ho poi cercato altre foto e informazioni suinternet, trovando notizie riguardanti le straordinarie vit-torie avvenute grazie a questa tecnica nei tournamentpiù blasonati. Ho approfondito ancora le ricerche e ho tro-vato video che mostrano come impiegare il rig, con notizieinteressanti sui materiali delle esche, sul sistema di recu-pero ecc. Ho anche verificato, da subito, come l’Alabamafosse al centro di diverse discussioni e come a fronte deinumerosi estimatori si elevasse un nutrito drappello dipescatori che considerano questo sistema di pesca nonetico. Per esprimere una valutazione, come sempre, occor-re tuttavia conoscere davvero la tecnica, provarla ripetu-tamente, confrontarsi con altri per verificare i pro e i con-tro. Io l’ho fatto.Personalmente ho iniziato a impiegare questo sistemanon pescando dalla barca ma dal belly boat e posso assi-curare che dopo i primi lanci, che servono come sempre aprendere ‘le misure’, il divertimento è assicurato. Ognibracciolo è dotato di un moschettone e di una girella cuiviene aggiunta una testina piombata e, nella maggior par-te dei casi, uno shad (imitazione di pesce foraggio). Alcunimodelli presentano particolari aggiuntivi e sul bracciolo sipossono trovare delle palette, come quelle dello spinner-bait, sia Willow che Colorado, per creare maggiore turbo-lenza e flash che richiamano i predatori. Ho provato a usa-re sia i sistemi senza palette, come Yumbrella Silent diYum, sia quelli che ne sono dotati, come Yumbrella FlashMob Jr, sempre di Yum. Impiego canne di lunghezza dai7’2” ai 7’9”, con capacità di lancio di almeno tre once, dal-l’azione veloce e con una buona azione di punta per segui-re bene il movimento dell’Alabama. Ricorro attualmente auna Powell Endurance Umbrella Rig, a una Powell Inferno7’6” Swimbait e a una Kistler KLX Umbrella Rig Special7’8” 1-4 oz.L’Alabama sfrutta la voracità del predatore (motivo per ilquale è valido anche per il luccio e per il persico reale), ba-sandosi sull’aggressività del pesce nei confronti dei picco-li branchi di pesciotti: per la teoria dei grandi numeri, inmezzo al gruppo un pesce più debole c’è sempre... Il movi-mento ‘di gruppo’ di tutte le imitazioni di pesce foraggio,d’altronde, stimola sempre il desiderio di attacco da partedel predatore. Devo infine testimoniare che nella miaesperienza personale non ho mai assistito agli episodi in-dicati spesso per negare l’eticità del sistema Alabama, ov-vero al fatto che l’insieme di ami liberi abbia favorito ilconficcarsi di uno o più di essi nel corpo del pesce al mo-mento del combattimento. Finora non mi è mai capitato,così come non ho assistito a lacerazioni profonde causateal pesce. Mi è capitato invece, come a tutti purtroppo, cheun pesce avesse inghiottito una soft bait, conficcandosil’amo in gola, o che l’ancoretta di un jerk si fosse aggan-ciata nella parte inferiore della mandibola: ora come oranon credo che con l’Alabama possa aumentare la frequen-za di eventi del genere.

Nel catalogo Yum sono presentidiverse tipologie di Alabama evari kit di accessori. Si vedo-no qui Yumbrella a cinquee tre braccioli, normali elight, con palette Wil-low e Colorado, conartificiali e testepiombate di va-rio tipo.

Page 28: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

28 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

canto, non consentono né lanci precisi, né ingressiin acqua silenziosi. Il miglior modo di utilizzare ilsistema è quello di imitare un piccolo banco di pe-sci che si muove a mezz’acqua, il che ci consentiràda un lato di ottenere un effetto molto simile allarealtà, dall’altro di invogliare bass situati in quasitutti gli strati d’acqua. Ciò che salta subito all’oc-chio, infatti, è proprio l’enorme capacità di smuo-vere bass anche da grandi distanze; non per nullaquesta tecnica è quella che garantisce in assolutola più grande strike zone (zona di risposta) da par-te del bass.Raggiungere distanze importanti diventa obbliga-torio in questo contesto, come lo è anche la sceltadello strato d’acqua nel quale far lavorare il nostroartificiale. Come regola, consiglio di iniziare facen-do lavorare il rig a metà della colonna d’acqua (peresempio a 2 m su 4 m di profondità), per poi au-mentare o diminuire di profondità in base alla sta-

gione e all’attività dei pesci. Il classico count down(conto alla rovescia verso il fondale) rappresenta ilmiglior sistema per sondare il fondale.Per ora ho impiegato l’Alabama prevalentementedalla barca, ma, con i dovuti accorgimenti, può es-sere utilizzato anche dalla ciambella e perché no,da riva. Quello che consiglio vivamente è di usareami non troppo tosti o di avere almeno un lure re-triever per evitare di trovarsi a spendere decine dieuro per ogni battuta di pesca (più o meno, com-pleto di ami ed esche, il valore del rig può aggirar-si intorno ai 40 euro). Come è facile capire, infatti,il tallone di Achille dell’Alabama è la quasi impos-sibilità di manovra fra gli ostacoli. Nonostantequesto, consiglio ai più impavidi e dotati di pro-varci. Il premio, dopo numerosi incagli, è spessoun big bass. Per il recupero è bene non avventurarsi in stra-nezze e jerkate varie, almeno se non volete passa-

Page 29: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 29

re i giorni successivi la battuta di pesca dal fi-sioterapista, ma recuperare l’Alabama lenta-mente, con velocità costante. Nel caso vole-ste regalare al rig un movimento in più, po-trete limitarvi a un aumento di velocità sulmulinello.

conclusioniDopo numerose catture, posso dire che solouno dei bass è stato preso esternamente allabocca (direi con un rapporto all’incirca di 1 a50 nella mia esperienza). L’Alabama può real-mente danneggiare il pesce, ma non più diquanto possa avvenire con un crank o un jerk.Chi di noi non ha mai catturato un bass cheha ingoiato il crank in profondità, o che è ri-masto agganciato sulla schiena o peggio dallatesta, inseguendo un jerk recuperato allegra-mente? Chi è senza peccato scagli la primapietra… io continuerò senz’altro a lanciare ilmio Alabama rig.

Page 30: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

30 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

ALTERNATIVE ALABAMA

di Stefano Corsi

L’enorme potere attrattivo di un branchetto di foraggio inuna singola esca... perché no? E perché mai solo per ilbass? Tutti i predatori, nessuno escluso, sia che adottinostrategie di caccia collettive sia che ricorrano a tecnichesolitarie, tendono a raggruppare le loro prede oppure siattivano opportunisticamente quando si presentano lorocerte ghiotte occasioni. L’Umbrella è già stato da più col-leghi sperimentato positivamente sul luccio e io stesso hofatto dei prototipi oversize che ho fatto testare sul siluro,anche qui con successo e pure in questo caso si tratta dipesci che tendono agguati e cacciano in solitaria. In maredalla barca, soprattutto sulle mangianze, è il vero caciosui maccheroni. Vittime: sugarelli, occhiate, sgombri, pala-mite, tombarelli; agli alletterati (piccoli) mi fermerei, per-ché in teoria si potrebbe arrivare fino al tonno... Nel casodei pelagici, naturalmente, è molto meglio evitare il ri-schio di catture multiple, che non farebbero altro checomplicarci le cose, soprattutto con un’attrezzatura leg-gera, per cui sfrutteremo tutta la potenzialità attrattiva

dell’Alabama ma armeremo con amo solo una delle nostreimitazioni, mentre le altre fungeranno da teaser.In Italia è già difficile trovare in commercio i modelli dabass, che non vanno poi neanche bene se volete farne unuso alternativo, per cui vi consiglio di munirvi di filo d’ac-ciaio armonico e pinze per costruirveli da soli. L’utilizzopiù divertente tra tutti quelli possibili secondo me è rivol-to al persico reale se frequentate laghi e fiumi e al suga-rello se preferite lanciare in acqua salata. Nel caso di que-st’ultimo, potete realizzare degli ombrellini delle dimen-sioni di quelli che trovate nei cocktail. Come filo d’acciaioè ottimo quello del mi cantino della chitarra elettrica. Usa-te testine piombate piccole e leggerissime o addiritturaami senza piombatura, che poi innescherete con minusco-li shad o eschine dritte... rock fishing! Otterrete degli inne-schi utilizzabili con le ormai classiche attrezzature ultra-leggere specifiche per questa tecnica. Il risultato è garan-tito. Per il persico reale, che possiamo considerare il suga-rello dei nostri laghi, aumenterete un po’ proporzioni e pe-si, sempre però restando nell’ambito dello spinning legge-ro. Le presentazioni dovranno essere lanciabili con canni-ne al massimo da 1/2-5/8 di oz. per non togliere tutta lapiacevolezza che solo la pesca light sa offrire.

Page 31: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

JACOPO GALLELLI • A PESCA CON L’OMBRELLO

Page 32: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

32 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

mosche artificiali; le fibre sono rigide e ondulate epermettono di costruire artificiali robusti e durevo-li. Oggi disponiamo di fibre crinkled di numerosemarche che si differenziano per grammatura, colorie scalettatura più o meno rada, che permettono lacostruzione di artificiali anche diversissimi tra loro.Tra i nomi commerciali più noti possiamo ricorda-re il super hair, l’unique hair e le slinky fiber.

cost

ruzi

one

mos

ca

L’evoluzione dei materiali ha avu-to un effetto enorme sulla pos-sibilità di realizzare artificiali inprecedenza impensabili sia peril movimento che per le dimen-sioni. Tale evoluzione ha per-messo di promuovere nuove

tecniche di pesca e di insidiare specie precluse allanostra tecnica fino a non troppi anni fa. La peculia-rità dei peli e delle piume è legata solo alla morbi-dezza e quindi gli streamer che ne derivano hannoun diverso comportamento in acqua solo in fun-zione della diversa natura del materiale impiegato,lasciando al pescatore, o meglio al diverso recupe-ro della coda, la possibilità di variare il movimentoe quindi di mettere in pratica il potere di attrazio-ne delle diverse mosche. Oggi disponiamo di artifi-ciali che si muovono grazie ad accorgimenti co-struttivi nuovi, che provocano scie sull’acqua gra-zie a nuovi materiali o che raggiungono dimensio-ni enormi pur restando comodamente lanciabili.

materiali moderniUna vera rivoluzione è avvenuta con l’uso delle fibresintetiche: oggi ne esiste una quantità tale che èquasi impossibile redigere una lista esaustiva. Il pri-mo di cui ho memoria è il craft fur, nato come pel-liccia sintetica per produrre abbigliamento o giocat-toli: ovviamente è passato pochissimo tempo primache un costruttore scoprisse che era adattissimo perla realizzazione di streamer; oggi si trova in com-mercio sotto molti nomi (fish fuzz, pseudo hairecc.) e in moltissimi colori, lunghezze e con fibre didiversi diametri, adatti a coprire molteplici esigen-ze. La caratteristica principale delle fibre sinteticheè che o sono addirittura impermeabili o assorbonosolamente una frazione dell’acqua assorbita da ma-teriali naturali; ne risultano mosche che, anche se digenerose dimensioni, rimangono sempre molto fa-cili da gestire in aria: è sufficiente il primo falso lan-cio per eliminare tutta l’acqua intrappolata all’inter-no dell’artificiale per capillarità e far tornare la mo-sca leggera come appena legata al finale.Un altro materiale sintetico importante è il crink-led nylon, anch’esso risalente agli albori della sco-perta delle fibre sintetiche nella costruzione delle

FEDERICO RENZI [ [email protected]] Uno streamer in tandem realizzatocon le sole EP Fibers, un materiale chepermette qualsiasi tipo di costruzione.

Page 33: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 33

All’interno dell’enorme offerta che il mercato pro-pone, le fibre sintetiche che preferisco sono senzadubbio quelle di Enrico Puglisi (www.epflies.com),dotate di gamma colori impressionante e di altissi-ma qualità; le due tipologie principali – EP fibers eSilky fibers – che si differenziano per diametro del-le singole fibre e quindi per morbidezza, permetto-no di costruire veramente di tutto.

Accanto alle fibre sintetiche occorre menzionaretutti i materiali nati per conferire agli artificiali fla-sh luminosi. Il primo e ancora estremamente vali-do è il conosciutissimo krystal flash, la cui infinitavarietà di colori disponibili e la cui semplicità diutilizzo lo rendono imprescindibile per tutti i co-struttori di streamer. Accanto ad esso esistono nu-merosi altri flash dall’utilizzo similare, ma un di-

SSttrreeaammeerr iinn ddeepptthhseconda parte

Page 34: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

34 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

FEDERICO RENZI • STREAMER IN DEPTH

degli EP brushes microlegs. I brush rendono la co-struzione di tanti streamer molto facile e veloce,oltre ad aggiungere robustezza ad artificiali che so-litamente sono impiegati per pesci dalla dentaturapotente.Molti altri materiali per la costruzione degli strea-mer hanno avuto negli ultimi tempi un aumentoimpressionante nella qualità e nell’innovazione.Un esempio eclatante è costituito dagli occhiettiadesivi. In passato gli unici occhi per gli streamererano i doll’s eyes, destinati alla produzione di pu-pazzi o bambole e riciclati per la costruzione dimosche. Oggi disponiamo di occhi molto realistici,frutto di studi specifici e in grado di conferire dav-vero alla mosca qualcosa in più ai fini della cattura.Secondo diversi pescatori, infatti, l’occhio dellapreda è un bersaglio verso il quale i predatori diri-gono l’attacco e dotare la propria insidia di un paiodi occhi che inviano bagliori di luce in tutte le di-rezioni può costituire il particolare che induce ilpesce apatico all’attacco.

movimentoFino a che l’ingegno di tanti costruttori non si èmesso all’opera rompendo schemi vecchi di anni, il

scorso a parte meritano le sparkle di Enrico Pugli-si, perché si prestano a un utilizzo diverso da tuttei materiali simili. Sono infatti formate da fibre ri-flettenti di molti colori e dal diametro sottilissimo,che consentono di dosare la quantità di luce che siintende far riflettere dalla nostra mosca con preci-sione chirurgica; se, come consiglia Puglisi, si col-locano le sparkle all’interno delle fibre che costi-tuiscono la mosca, doneremo allo streamer una lu-ce che proviene dall’interno della mosca, moltorealistica e attrattiva per i pesci.Alcuni prodotti nascono dall’unione di due fibreche sono commercializzate anche singolarmente.Uno tra i più noti è lo Steve Farrar Blend, ideatoappunto dal costruttore americano Steve Farrar,che consiste in una miscela di angel hair e slinkyfiber: il primo è un flash sottilissimo molto simileper utilizzo alle sparkle fiber di Puglisi, il secondoè un krinkled nylon con ondulazioni molto largheche permettono di dare volume agli artificiali.Recentemente è nata un’altra famiglia di prodottiche ritengo utilissimi per la realizzazione degli ar-tificiali più voluminosi: gli streamer brush. Si trat-ta di hair sintetici già montati su un twist metallicoo in filo pronti per essere avvolti sull’amo. Talvoltaassieme alle fibre sintetiche vengono uniti flash oaltri materiali attrattivi, come gli elastici nel caso

Una versione del Deep Clouser Minnowrealizzata interamente in crinkled nylon

e krystal flash. In acqua acquista un aspettotraslucido molto accattivante, oltre a essereuna mosca robustissima e di notevole durata.

Page 35: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 35

FEDERICO RENZI • STREAMER IN DEPTH

movimento degli streamer era dato solo dalla mor-bidezza dei materiali, che fluttuando nell’acqua da-vano l’impressione di vitalità. Oggi possiamo co-struire mosche che con l’azione di recupero acqui-stano in acqua un movimento scodinzolante che fi-no a poco tempo addietro solo i pescatori a spin-ning riuscivano a ottenere. Il primo accorgimentoche mi viene in mente è stato abbastanza ovvio: do-tare gli streamer di una paletta di plastica; ricordia-mo fra tutti il Killer foam di Mauro Borselli, un mi-croscopico bug galleggiante fornito appunto di unapiccola paletta in plastica trasparente, micidiale pertrote e cavedani. La seconda soluzione che mi piacericordare è la magic head di Marc Petitjean, in pra-tica piccoli coni in morbido silicone che, una voltalegati subito dietro l’occhiello dell’amo, possono es-sere ribaltati all’indietro per ottenere il movimentoclassico dello streamer; se vengono rigirati in avan-ti, lo stesso artificiale acquisterà la capacità di mo-vimenti laterali molto accattivanti.Un altro escamotage costruttivo per donare movi-mento agli artificiali è dato dalle wiggling tail, che

non sono altro che code a falcetto che scodinzola-no in seguito al recupero della coda. Il primoesempio che ho visto di tale accorgimento è rap-presentato da una mosca di Dave Whitlock, cherisaliva addirittura agli anni Settanta; in Italia dob-biamo rendere doveroso omaggio a Paolo Pacchia-rini, che ha reso popolare questo concetto costrut-tivo grazie alle sue code in alcantara. Amo in modoparticolare questa soluzione, soprattutto nelle ac-que ferme e in mare. Personalmente realizzo le co-de usando il latex per le misure piccole e la pelle didaino per quelle più grosse e più volte mi è capita-to di avere attacchi in sequenza da parte dello stes-so pesce che ha morso la coda fino a che non hatrovato l’amo. Sono convinto che la consistenzadella pelle di daino bagnata giochi un ruolo fonda-mentale: se vi è capitato di lavare la vostra autousando tale pelle capirete all’istante cosa intendo.Un inconveniente è dato dal fatto che la pelle ba-gnata diventa piuttosto pesante e inadatta alle co-de leggere, oltre ad aver bisogno di un accorgi-mento costruttivo per evitare che si impigli sulla

Leech (sanguisuga) dotata di magic head;le morbide strip di visone acquistano con tale

accorgimento un movimento ineguagliabile in acqua.

Page 36: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

36 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

FEDERICO RENZI • STREAMER IN DEPTH

curvatura dell’amo durante il lancio; io risolvo ilproblema montando il falcetto dopo averlo infilatodentro un tubetto di silicone, che può essere an-che rivestito con un pezzetto di mylar pipe, ag-giungendo bagliori alla mosca: la coda resta sem-pre lontana dall’amo e svolge al meglio il propriocompito.

per predatori con i denti Vorrei presentare infine un’idea che ho avuto di-verso tempo addietro. Non amo particolarmente i

terminali in acciaio, perché trovo che possano di-sturbare i pesci e rendere la sostituzione della mo-sca abbastanza problematica (a meno di ricorrere amoschettoni o ad altri accorgimenti che non sonocerto invisibili). Prima di arrivare a qualcosa chemi soddisfacesse ho quindi avuto bisogno di nu-merose prove; la soluzione è uno streamer all’ap-parenza normale ma che è in grado di resistere aidenti di lucci, serra e barracuda, grazie a un filo diacciaio armonico con un carico di rottura di cin-quanta libbre che rimane invisibile all’interno del-la mosca durante il recupero ed esce dalla moscasolo dopo la ferrata del pesce. Ovviamente la lun-

Wiggle tail in pelle di camoscioe marabou montato in loop come

illustrato nella prima parte dell’articolo.Tanto movimento non passerà inosservato.

Page 37: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 37

FEDERICO RENZI • STREAMER IN DEPTH

Un killer foam di Mauro Borselli,piccolo bug galleggiante che scodinzola

e affonda durante il recupero della coda.Questa mosca ha ormai diversi anni, il che dimo-

stra come l’inventiva di Mauro abbia radici lontane.

Page 38: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

38 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

FEDERICO RENZI • STREAMER IN DEPTH

ghezza del filo di acciaio non po-trà essere maggiore della lun-ghezza totale della mosca, madato che gli artificiali ideati perquesti predatori sono sempremolto lunghi, non avremo pro-blemi ad avere quei 15-20 cm diacciaio che metteranno al sicuroil terminale di nylon. Il truccoconsiste in un tubetto di plasticache funge da guida per il pezzo diacciaio, che termina con un oc-chiello a cui legare normalmenteil finale. L’acciaio è tenuto all’in-terno del tubetto, durante l’azio-ne di pesca, dall’eccedenza dellostesso materiale volutamente lasciata lunga dopoaver formato l’occhiello sul quale legheremo il fi-nale; otterremo così una sorta di perno che inseri-remo nell’occhiello dell’amo. La tensione necessa-ria a far scattare il marchingegno è regolabile pie-gando più o meno tale perno, in modo da evitare lafuoriuscita dell’acciaio durante il lancio o durantelo stripping della coda. Se devo costruire artificialiveramente grossi, allungo il gambo dell’amo utiliz-zando un altro tipo acciaio, di diametro più grossodi quello che impiego per costruire il tipo di strea-

mer che vi sto presentando, ma che è comunquemolto più sottile dell’acciaio dell’amo; in tal modoriesco ad alleggerire in maniera sensibile la moscae, utilizzando ami a gambo molto corto del nume-ro 5/0 o 6/0, riesco a ottenere un amo a gambolunghissimo che oggi non è prodotto da nessunacasa costruttrice. I passaggi costruttivi sono piut-tosto lunghi e sarebbe molto complicato descriver-li per iscritto, per cui invito tutti a guardarvi il vi-deo su YouTube realizzato appositamente a corre-do di questo articolo.

Guardail video

sul nostro canale YouTube

Un artificiale dotato del dispositivoantimorso descritto nell’articolo. Sotto,

particolare dello stesso artificialecon il filo di acciaio estratto dall’amo.

Page 39: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014
Page 40: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

40 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

spin

ning

Seper gli alpinisti ‘l’alta monta-gna’ si colloca oltre i 3000 m ecostituisce uno spartiacque tec-nico assai importante, per noitrotaioli la ‘quota 1000’ rappre-senta certamente un salto diqualità in termini di approccio

all’ambiente e di metodi di pesca. E come nel-l’alpinismo l’avvicinamento ad altezze così se-vere richiede capacità e attrezzature idonee,così anche nello spinning l’azione di pesca inun ambiente di montagna necessita di prepa-razione e di accorgimenti particolari. Si parlaovviamente di una pesca alla trota fatta in am-bienti selvaggi, in cui raramente vi sono como-di accessi lungo il torrente e dove bisogna con-frontarsi con una natura impegnativa e a volteinsidiosa. Ma perché affrontare lunghi avvici-namenti e luoghi impervi? Perché sono luoghisoggetti a una minor pressione di pesca, luo-ghi in cui potrete trovare fario autoctone (chesembreranno strane prede da rock fishing…) esoprattutto un torrente tutto per voi.

sopra i 1000Dopo il mio articolo apparso sul n. 3/2013 diquesta rivista ho deciso di dedicare un ap-profondimento alla pesca alla trota ‘sopra i1000’ perché l’esperienza accumulata lungo itorrenti mi ha fatto capire come la montagnapieghi alle sue inesorabili leggi anche la pe-sca, proprio come fa con tutte le altre attivitàumane lì presenti. Bisogna quindi osservarela montagna prima di avvicinarsi ad essa. In-nanzitutto per pescare con successo a quellealtitudini è essenziale seguire l’andamentostagionale: a seconda della quota in cui nasceun torrente potrete trovare, in momenti di-versi dell’anno, momenti più o meno propizi.In secondo luogo, per pescare in sicurezza èfondamentale una meticolosa preparazionedel tracciato da seguire, proprio come se sitrattasse di un’escursione in montagna. L’o-biettivo di questo articolo è quello di dotaretutti coloro che ne fossero interessati di stru-menti utili ad affrontare in maniera differen-

DAVIDE MAZZESI [ [email protected]]

trek ‘n’ troutSOPRA I 1000

Scarical’articolo

Page 41: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 41

ttrreekk ‘‘nn’’ ttrroouuttSSOOPPRRAA II 11000000

Page 42: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

42 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

• i rii di fondovalle, affluenti del torrente principalenel suo tratto finale verso la pianura;• croce e delizia, gli affluenti del torrente principa-le che scendono dai valloni laterali;• l’alto corso del torrente principale.La tabella a lato riassume lo spostamento verso l’al-to nella scelta dei luoghi durante la stagione deltrek ’n’ trout. Immaginando una valle, inizieremoin tarda primavera pescando i rii che nascono escendono dalle montagne laterali più basse del fon-dovalle e poi, una volta arrivata l’estate, saliremosempre più verso la testata della valle per arrivare a

te la pesca alla trota ambiente alpino, con un ap-proccio sufficientemente universale che permettadi risalire un torrente sconosciuto e selvaggio par-tendo da una cartina 1:20.000. Da questa trattazio-ne vanno esclusi i fiumi alpini (Dora Baltea, Adigeecc.), che pur scorrendo a ‘quota 1000’ presentanoa quest’altezza caratteristiche morfologiche assai di-verse e quindi un approccio alieutico appropriatoche non è materia, al momento, del trek ’n’ trout.Gli ambienti in cui questo trova invece la sua massi-ma espressione sono essenzialmente tre, assai ete-rogenei tra loro:

Page 43: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 43

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

pescare alle sorgenti del torrente principale, senzatralasciare gli affluenti più o meno grandi che lo ali-mentano. Lo scioglimento delle nevi è ciò che dettail tempo degli spostamenti: bisogna evitare ‘l’acquadi neve’ e pescare subito dopo la fine della sua pre-senza, quando l’elemento liquido sempre copiosodiviene più limpido e sale di temperatura.

preparare il tracciatoÈ il cuore del trek ’n’ trout. Anzi, potremmo direche è proprio nell’approccio alla montagna che ri-siede la differenza tra questa disciplina e la tradi-zionale pesca alla trota in torrente. Proprio comefanno gli alpinisti, partendo da una cartina possia-mo stabilire con una buona approssimazione tuttele variabili che renderanno le nostre uscite produt-tive e sicure. Ho potuto notare come la gran partedei pescatori raramente si muove in zone poco co-nosciute e lo fa seguendo di solito le indicazionidell’amico, gli itinerari proposti da qualche rivista opeggio le chiacchiere che girano al negozio di pe-sca. Niente di più limitante! Vi propongo invece discegliere una valle qualunque di tutto l’arco alpino,comprare una o più cartine scala 1:20.000 che co-prano le zone più elevate e iniziare a studiarle. L’e-splorazione, d’altronde, è parte integrante della di-sciplina dello spinning e l’arco alpino, fortunata-mente, può essere un bacino inesauribile di battutesempre nuove. Per preparare una battuta con rela-tivo tracciato è necessario anzitutto individuare iltratto di torrente, scelto a seconda del momentostagionale e dell’andamento meteorologico, e quin-di le vie di accesso, prima con l’autovettura e poi a

piedi. È qui che vengono in aiuto le cartine da alpi-nismo-escursionismo: prima per vedere quali sonoi numerosi sentieri che attraversano e/o costeggia-no i torrenti, poi soprattutto per capire quale tipodi terreno dovremo affrontare una volta abbando-nate le piste battute. Leggere a questo punto le cur-ve di livello diventa fondamentale: ognuna di esseriporta il profilo del pendio e la distanza tra loro in-dica la sua inclinazione. Più quindi noterete lineedi livello ravvicinate e tendenti a formare un’unicaarea scura, più troverete pendii ripidi e rocciosi, at-traverso i quali ben difficilmente vi saranno accessiper risalire il torrente. A seconda della scala dellacartina, la distanza tra ogni linea di livello è indica-tiva di 20 o 50 m di dislivello: anche questo datoservirà per capire quanto vi separa dal torrente oquanto dovrete risalire. Fuori dai sentieri, si rivele-ranno utili le tracce degli ungulati, che spesso con-ducono fino all’acqua; poi, saranno la pazienza el’intuito a guidare la risalita attraverso gli ostacoliche pone la montagna. La tecnica tradizionale vuo-le che si cammini risalendo dentro il torrente contanto di stivaloni: io invece, vuoi per deformazionealpinistica, vuoi per comodità, preferisco gli scar-poni, anche perché ho notato che nella maggiorparte dei tracciati da me effettuati sarebbe stato as-solutamente impossibile risalire il torrente stando-vi all’interno se non per brevi tratti, e sarebbe co-munque assai poco sicuro. Infine, gli scarponi ga-rantiscono una maggior libertà di movimento, assi-curano un minimo di guado e affaticano assai me-no, consentendo così tracciati più lunghi. Nella preparazione del tracciato includerei ancheil meteo: finché si pesca sotto i 1000 m di quota,piogge e temporali possono certo risultare nostri

rii di fondovalle affluenti laterali parte più altadel torrente principale dei torrenti alpini

quota delle sorgenti 1500-2000 m 2000-2800 m 2800-3500 m(glaciali)

periodo di pesca ottimale maggio-giugno luglio-metà settembre luglio-agostofine settembre

quota di pesca 700-1000 m 1000-2000 m 1000-1500 m

Page 44: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

44 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

Page 45: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 45

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

Page 46: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

46 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

alleati, ma se invece saliamo tra 1200 e i 2000 m ildiscorso cambia completamente. A quelle altezze irovesci portano con sé un brusco abbassamentodelle temperature dell’aria e dell’acqua e un conse-guente rallentamento dell’attività dei pesci. Inoltreil terreno, prevalentemente roccioso, diventa sci-voloso e molto pericoloso. Per questi motivi misento di poter affermare che è abbastanza inutileaffrontare con il maltempo tracciati in montagna,dove invece è produttivo andare a pescare quandoil caldo è stringente a quote più basse. Inoltre i tor-renti sopra i 1000 metri hanno acque fresche e benossigenate, che garantiscono l’attività dei pesci an-che nei periodi di alta pressione.Infine, alcune raccomandazioni inerenti la sicurezza:• se potete, non avventuratevi da soli in posti im-pervi e, se lo fate, lasciate scritto a qualcuno il trac-

ciato che seguirete come l’avete progettato, in mo-do da poter indirizzare con precisione i soccorsi;• ricordate che nel fondovalle e ancor peggio nellegole la copertura cellulare è quasi sempre inesi-stente: è più semplice chiamare il Soccorso Alpinodalla cima del Monte Bianco che non da una pozzaincassata di un torrente;• i tratti esposti al sole vicino all’acqua sono terri-torio di caccia delle vipere: fate quindi attenzione,anche se vi sedete o appoggiate le mani a terra; l’u-nico reale pericolo che si corre con tali serpenti èquello di pestarli inavvertitamente, scatenando poiil loro morso, che comunque raramente è mortale(in caso di morso di vipera chiamare i soccorsi,muoversi il meno possibile per non alimentare lacircolazione del veleno, mettere un laccio sulle ve-ne a monte del morso).

Page 47: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 47

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

la tecnica di pescaQuando si parla di tecniche di pesca, di solito si fariferimento a qualcosa che avviene a partire dallancio. Nelle pesca alla trota a spinning in questiambienti, invece, conta moltissimo ciò che avvieneprima del lancio. «Dimmi da dove peschi e ti diròchi sei…»: così si potrebbe sintetizzare l’approccio,direi quasi venatorio, che deve contraddistinguerel’azione di pesca in questi ambienti. Più della scel-ta dell’artificiale, della canna o del torrente stesso,conta a mio avviso la posizione da cui si affrontauno spot e da cui derivano le possibili traiettorie direcupero. L’avvicinamento allo spot, il posiziona-mento e le traiettorie di recupero sono le fasi sa-lienti di questa pesca, per le quali spendiamo ore a

risalire il torrente; devono essere quindi decise conattenzione ed eseguite alla perfezione. Una voltaindividuato uno spot, sia esso una buca o un trattodi corrente, bisogna iniziare un processo decisio-nale che si può suddividere in quattro fasi:• decidere da quale punto dello spot pescare equindi dove posizionarsi;• capire come avvicinarsi al punto in cui lanciaresenza esporsi alla vista delle trote;• valutare le traiettorie di recupero e il relativo arti-ficiale da impiegare• verificare se, in caso di catture di taglia, vi è lapossibilità di salpare il pesce in sicurezza (non sipesca mai dall’alto, è una posizione poco redditiziache espone alla vista dei pesci, pericolosa sia per ilpescatore che per l’attrezzatura, nonché dannosaper il pesce da rilasciare!)Solo dopo aver valutato attentamente questi quat-tro aspetti è possibile iniziare l’azione di pesca,contraddistinta sempre da silenziosità e mimeti-smo. Posizioni basse, passi lenti, gesti corti nel lan-cio e nel recupero sono le caratteristiche da assu-mere in tali ambienti. Nella mia esperienza ho no-tato quasi statisticamente come le catture avvenis-sero quando le quattro fasi indicate erano stateeseguite con calma e alla perfezione. E, contempo-raneamente, anche quando l’ambiente lo consenti-va. Mi spiego meglio: esistono spot favolosi, madifficilmente pescabili se non da posizioni sfavore-voli, a causa della loro conformazione, che tende a‘proteggerli’ anche da noi pescatori, mentre esisto-no spot meno interessanti ma che hanno una mag-giore accessibilità e che permettono traiettorie direcupero più efficaci. Il mio consiglio, se non avete mai dato troppa im-portanza a dove vi posizionate in relazione a unospot, è quindi quello di curare assai più questoaspetto, cercando gli angoli e le traiettorie più inu-suali. Ovviamente, il punto migliore in cui posizio-narsi rispetto a uno spot è il giusto compromessotra distanza, mimetismo e sicurezza: una posizio-ne da cui controllare l’artificiale, pescando senzaessere visti e senza il rischio di cadute rovinose. Ilmio invito, giocando bene la carta dell’avvicina-mento, è quello di pescare in tutte le direzioni ri-spetto alla corrente, e non solo come si fa tradizio-nalmente con l’artificiale che scende in favore del-la stessa.

Page 48: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

48 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DAVIDE MAZZESI • SOPRA I 1000

canne, mulinelli, artificialiSulla scelta degli artificiali e sul loro utilizzo nonintendo dilungarmi, dal momento che sulla rivistasono apparse recentemente diversi articoli di Fa-brizio Cerboni che hanno ampiamente trattatol’argomento, sistematizzando il sapere nella pescaalla trota a spinning non solo nei diversi ambienti,ma anche e soprattutto nelle singole strutture. Sa-rei quindi ripetitivo e non certo esaustivo se tor-nassi sul tema. Vorrei però sottolineare la grandedifferenza che esiste tra gli ambienti appenninici equelli alpini di alta quota, oggetto di questo artico-lo: la pendenza. I ripidi pendii da cui scendono itorrenti alpini generano correnti e turbolenze nel-l’acqua che per essere governate necessitano digrammature medio-pesanti, e di conseguenza dicanne sufficientemente rigide e potenti.In relazione agli ambienti prima citati, la mia scel-ta è così suddivisa:• una canna da 1,65 m, potenza di lancio fino a 10 geffettivi, abbinata a un mulinello 1000, per i rii difondovalle o per le parti più alte dei torrenti;• una canna da 2,10 m con potenza di lancio fino a15 g effettivi, abbinata a un mulinello 3000 per tut-ti gli altri ambienti a più ampio respiro.Più si sale di quota, meno infrascati risultano gliambienti, e quindi diventa anche più semplice eredditizio usare canne più lunghe. In questo stile dipesca la scelta dell’attrezzatura va fatta in relazioneall’ambiente, tenendo presente in primis due fatto-ri: la portata dell’acqua del torrente e la sua pen-denza. Maggiori sono questi ultimi, tanto più robu-

ste dovranno essere le vostre attrezzature; il cosid-detto ‘ultralight’ in questi contesti è praticabile so-lamente verso fine stagione, quando i livelli sonooramai bassi e le turbolenze sull’acqua scomparse.

le trotePer concludere, desidero spendere due parole sulnostro oggetto del desiderio: le trote. Lungo l’arcoalpino le trote sono dappertutto, in alcuni postistrettamente autoctone, in altri provenienti dagliincubatoi di valle. Raccomando in ogni caso un at-tento catch and release, dato che si tratta di ecosi-stemi piccoli e delicati, dove un prelievo smodatosvuoterebbe letteralmente il torrente. Il rilascio,inoltre, va praticato con cura, usando esche nonsolo senza ardiglione, ma anche senza ancorette:vista la difficoltà nel reperire in commercio artifi-ciali già modificati, il mio consiglio è quello di so-stituire con ami singoli le armature di ondulanti eminnow, e di tranciare con la pinza l’amo triplodei rotanti lasciando solo un amo singolo cui vaschiacciato l’ardiglione. Potrà sembrare una solu-zione poco raffinata, ma vi assicuro che è facile edi immediata esecuzione e protegge le trote da ro-vinose e inutili ferite all’apparato boccale. Questiaccorgimenti vi permetteranno di pescare con unafilosofia no kill degna della pesca a mosca, che inquanto a riduzione del danno al pescato non è se-conda a nessun’altra tecnica. E quando un valloneinespugnabile vi regalerà una trota dalla livreamai vista, capirete che non siete lì solamente perpescare lei…

Page 50: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

di luce che filtrano tra leerbe del fondale il sensodel nostro essere lì, a cer-care risposte alle domandedi una vita.

chalk streamI termine chalk stream staa indicare l’origine calcareadelle acque di un fiume, edè ormai definitivamenteentrato a far parte del voca-bolario internazionale delpescatore a mosca, indi-cando, in modo molto piùgenerico, un corso d’acquacon letto regolare, dallaprofondità abbastanza co-stante, corrente lenta e ric-chezza di vegetazione ac-quatica. Seppur a grandi li-nee, questo è ciò che si in-tende per chalk stream,termine coniato in Inghil-terra per indicare le acquedella contea dell’Hampshi-re, dove molti fiumi pre-sentano tali caratteristiche.Del significato del termineè rimasto quindi ben poco;ormai ogni risorgiva, rog-gia, canale dalle acque de-centi viene definito chalkstream e addirittura a volte si definiscono così al-cuni tratti di torrente dove le acque scorrono lentecon qualche erbaio sul fondo. In ogni caso, a partel’origine chimica delle acque, possiamo trovare undenominatore comune valido per tutte le acquecon le caratteristiche descritte: il comportamentoestremamente selettivo e diffidente delle trote.Possiamo dire con certezza che queste acque rap-presentano l’ambiente per la vita dei salmonidi:temperatura costante tutto l’anno, assenza di pie-ne considerate nel senso di aumento improvviso eviolento della portata con conseguente stravolgi-mento del letto del fiume, acqua sempre limpida,

50 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

mos

ca

Avolte sembra che tutte le coseche ci circondano siano regolatedal nostro volere e dalle nostredecisioni; le nostre vittorie, lepiù esaltanti scoperte, e anche imomenti più negativi e che mag-giormente condizionano il no-

stro essere, avvengono nella nostra piena consape-volezza e nella certezza che non possono che con-durci a una vita di successi o alla rovina. Al contra-rio, viviamo momenti nei quali il mondo sembraseguire una direzione già stabilita e noi, spettatorespesso distratti, non possiamo far altro che star lì aosservare il tutto, cercando, senza peraltro riusci-re, a modificare l’ordine con cui le cose ci si di-spongono di fronte. Il destino, allora, diventa il ve-ro protagonista della vita; arriva, e come un fiumein piena travolge tutto, e tutto non sarà più comeprima. Le tue incrollabili certezze, i tuoi fragiliequilibri, le tue stesse paure, fedeli compagne ditanti momenti bui, baluardo insuperabile dell’in-certezza, messe in un angolo, private della forza edel potere che hanno sempre esercitato sulle tuedecisioni, sul tuo presente.Passata la piena, il fiume riprende il suo colore e ilsuo rumore; la sua forma, spesso stravolta dalla fu-ria delle acque, sembra volerci ricordare che anchei mutamenti più profondi non possono cambiare lanatura delle cose: il fiume continuerà a scendereverso il mare e al mare arriverà come sempre, per-correndo forse una strada diversa. La strada, la viada percorrere per arrivare alla meta, è la verascommessa della nostra vita; l’obiettivo a questopunto perde parte del valore che gli viene erronea-mente attribuito e la strada assume il ruolo di gui-da delle nostre azioni e dei nostri pensieri. La co-struzione della strategia da adottare, seguire unalinea di pensiero, giusta o sbagliata che sia, diventail vero motore, la cosa che ci spinge ad affrontareviaggi interminabili, ore ed ore in riva al fiumespesso in condizioni difficili, accettare le sconfittecon la voglia di riprovare ancora, magari rivedendoquel particolare dettaglio cui abbiamo attribuito lacausa dell’insuccesso.Tutto questo fa parte del gioco, forse è il gioco, equesto nostro gioco, dagli equilibri così precari,trova nel chalk stream forse la sua espressione piùcompleta e coinvolgente, cercando tra gli sprazzi

CLAUDIO CARRARA [ [email protected]]

Page 51: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 51

aa mmoossccaanneell ffiiuummee ddii ggeessssoo

Il fiume per eccellenza, il luogo dove la tradizionevuole sia nata la pesca con la mosca, da sempre

considerato l’ambiente più tecnico e difficileche un pescatore a mosca può affrontare:

il chalk stream, amato e allo stesso modo odiatoda molti pescatori, non è certamente postoadatto alla casualità e all’approssimazione

uniformità morfologica (assenza di zone impro-duttive) con distribuzione uniforme della popola-zione, ricchezza di invertebrati. Assisteremo quin-di a un accrescimento della fauna ittica decisa-mente elevato, grazie alla regolarità dell’apportoalimentare e all’assenza di periodi in cui le funzio-ni vitali subiscono un naturale rallentamento, co-me avviene in fiumi e torrenti soggetti a piene, pe-riodi con acque di neve, diminuzione della tempe-ratura dell’acqua sino al punto da inibire quasicompletamente l’attività alimentare.Il consistente apporto alimentare determina inevi-tabilmente un atteggiamento da parte del pesce

meno aggressivo, o meglio meno vorace, sia neiconfronti del cibo naturale che delle nostre imita-zioni. Come sempre accade anche questa regolaviene a volte disattesa ed è possibile assistere agiornate nelle quali le trote del chalk stream sem-

Page 52: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

52 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

CLAUDIO CARRARA • A MOSCA NEL FIUME DI GESSO

ra, come spesso appaiono questi splendidi fiumi, èveramente troppo. Sarebbe più corretto ammette-re la propria inadeguatezza nella situazione speci-fica e la propria scarsa volontà di mettersi in di-scussione, per cercare la verità dentro di sé, senzascaricare la responsabilità dell’insuccesso sul fiu-me. Credo che questo sia uno dei veri motivi ditante sterili polemiche che hanno animato il mon-do della mosca: la mancanza di disponibilità amettersi in discussione, il voler a tutti i costi im-porre il proprio modo di interpretare la pesca.Ricordo con nostalgia i miei primi tentativi sul fiu-me Gacka, nell’attuale Croazia, allora Jugoslavia, ericordo molto bene le grandi difficoltà che ho in-contrato di fronte a decine di trote con la schienafuori dall’acqua, intente a evitare accuratamente lamia mosca rigorosamente galleggiante, che ero abi-tuato a utilizzare in quel periodo nelle acque tor-rentizie che frequentavo quasi esclusivamente: cu-rata nei minimi dettagli, ma assolutamente inade-guata. Ricordo inoltre con particolare affetto e una

brano perdere la loro leggendaria diffidenza e ag-grediscono con voracità ogni mosca passi loro a ti-ro. Anche questo fa parte delle regole del gioco,cioè l’eccezione nel comportamento, la giornataparticolare in cui tutto sembra andare in contro-tendenza, ma credetemi giornate come questa nel-l’arco di una stagione se ne vedono veramente po-che. La regola invece è costituita dalla costante dif-ficoltà che si riscontra nelle varie tecniche di pesca,dalla ninfa di profondità alla secca, difficoltà deter-minata essenzialmente da fattori facilmente intui-bili: l’estrema trasparenza delle acque e l’assenza diincrespature superficiali consentono al pesce dipercepire ogni piccola imperfezione derivante siadall’imitazione che dal modo di presentarla; la cor-rente generalmente molto tranquilla permette unritmo di alimentazione lento e regolare, assoluta-mente diverso da quello delle trote del torrente,costrette a ghermire rapidamente le loro prede;l’abbondanza di alimento, costituito da insetti ecrostacei, determina nel pesce un atteggiamentoestremamente selettivo nella scelta del cibo.

un ambiente difficileNon tutti amano questo tipo di acque, molti addi-rittura cercano di evitarne il confronto, magari do-po qualche esperienza non proprio positiva. Ogniambiente ha le sue caratteristiche e le sue regole enon spetta al pescatore alterarle o addirittura sov-vertirle in base alle sue preferenze, alle mode e, inparticolare, in base alle sue abilità. Non credo chedebba essere il fiume ad adattarsi alle nostre capa-cità e alle nostre caratteristiche tecniche; ho vistomolti provare questa strada, ma i risultati non so-no stati brillanti. Ci sono fiumi che per caratteristi-che e abitudini delle trote riescono a trasformareuna giornata potenzialmente esaltante in un vero eproprio disastro e quando questo succede in fiumicosì particolari, dove le trote sembrano essere aconoscenza di tutte le tue armi e in grado di neu-tralizzarle, resta soltanto l’invettiva contro il fiumee la sua conformazione, quello «squallido canalepieno di erbe limacciose»… Gli insuccessi non fan-no piacere a nessuno, in particolare a chi si ritienesegretamente, e neanche tanto, un fenomeno, madefinire «squallido canale» un miracolo della natu-

Page 53: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 53

CLAUDIO CARRARA • A MOSCA NEL FIUME DI GESSO

punta di nostalgia i miei primi scambi di opinionicon i pescatori che incontravo sul posto, che già al-lora mi parlavano dell’importanza delle ninfe emer-genti e di una particolare imitazione di emergentedi Baetis Rhodani chiamata Grbica, gobba appunto,montata su amo grub, dall’efficacia micidiale.Adesso mi ritrovo a trascorrere molto più tempo diquanto avessi mai immaginato sulle rive di questofiume, ogni volta felice di esserci e ogni volta pron-to a rimettere in discussione ogni certezza.L’adattamento a un ambiente di pesca deve avve-nire a livello sia dell’attrezzatura (artificiali inclusi)che della tecnica; pensare di poter affrontare ungrande fiume con la sette piedi da torrente è un at-teggiamento tecnicamente poco corretto, crederedi poter applicare le stesse tattiche e gli stessi arti-ficiali utilizzati in fiumi con caratteristiche diffe-renti è pura utopia. La pesca nel chalk stream pre-senta numerose situazioni, spesso molto diversetra loro. Estremamente diversificato è infatti il mo-do di alimentarsi del pesce a seconda del momento

e delle condizioni. Anche se in apparenza questatipologia di acque può sembrare molto uniforme,nasconde in realtà un universo estremamentecomplesso, composto da una miriade di microrga-nismi che con la loro vita condizionano quella delpesce, un mondo basato su equilibri delicati che sirinnovano da millenni, seguendo l’immutabile rit-mo dei giorni e delle stagioni. In questo variegatoecosistema le trote trovano la loro dimensioneelettiva grazie anche alle numerose opportunità dialimentarsi che vengono loro offerte.Grazie alla particolare trasparenza delle acque, po-tremo notare una bella fario intenta a ghermirepiccoli gammaridi che di tanto in tanto si staccanodall’enorme banco di erbe che attraversa tutto ilfiume compiendo evidenti spostamenti laterali.Più avanti una grossa iridea cerca di staccare leninfe dal fondo in un varco tra le erbe dal blu in-tenso; guardando più giù, verso valle, il fiume dise-gna un’ampia curva dove una trota tenta di sor-prendere con un salto spettacolare un incauto tri-cottero che si è avvicinato svolazzando alla super-ficie dell’acqua. Il sole si sta ormai avvicinando allacima delle colline e i primi cerchi iniziano a per-turbare la lenta corrente, le onde provocate daldorso delle trote scendono con il fiume spegnen-dosi dolcemente pochi metri più a valle, in contro-luce si stagliano numerose ali che attendono unsoffio di vento per librarsi in volo. In ogni momen-to della giornata possiamo trovare una tecnica dipesca valida, in ogni situazione possiamo attuareuna strategia che ci può regalare una cattura; risul-ta determinare osservare, comprendere ed esserepronti ad adattarsi, a cambiare tattica: mai come inquesto caso è il pescatore che deve adattarsi alleesigenze del fiume e non il contrario.In ogni caso può capitare, molto più frequente-mente di quanto si possa immaginare, che le trotenon ne vogliano sapere di prendere la mosca; ciòaccade in particolare quando sono in attività in su-perficie, generalmente su una consistente schiusadi effimere. La selettività in questi casi può rag-giungere livelli assoluti a causa dell’abbondanza diinsetti che transitano sopra e sotto la superficie. Incaso di attività su ninfe a mezz’acqua la selettivitàpermane comunque, ma si manifesta in formamolto più attenuata e i margini di errore, soprat-tutto sull’artificiale, si dilatano notevolmente. An-

Page 54: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

54 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

CLAUDIO CARRARA • A MOSCA NEL FIUME DI GESSO

finale, resti immobile a osservarne i movimenti,studiando la tattica di pesca: il pesce, adesso si ve-de bene che è proprio grosso, sta esattamente alcentro di un varco tra gli erbai di circa un metro emezzo di diametro, si sposta in modo apparente-mente disordinato cercando in tutte le direzioni,accelera leggermente forse per seguire una predasfuggente, poi scompare, forse ti ha visto e si èspaventata, ma dopo pochi secondi eccola ripren-dere la stessa posizione e ricominciare a spostarsiancora allo stesso modo per poi scomparire dinuovo dietro alle erbe. Dopo un po’ ti rendi contoche questa trota segue una traiettoria costante,regolare anche nei tempi. Si tratta di un compor-tamento che si riscontra spesso tra gli esemplaridi grosse dimensioni che pattugliano il proprioterritorio: è molto in profondità, circa due metri,ma è molto vicina alla riva e l’acqua è molto lenta,per cui occorre impiegare una ninfa pesante manon troppo grossa e un finale molto lungo. Il lan-cio deve avvenire più a monte possibile, senza ri-schiare di impigliare la ninfa tra le erbe, poi è ne-cessario attendere che questa giunga sul fondonel punto giusto. Non si vede più il pesce… poiimprovvisamente riappare con un guizzo e si diri-ge in direzione della mosca; un leggerissimo col-po di vetta e la ninfa si stacca dal fondo: prima ilbianco della bocca che si apre, poi la ferrata e laviolenta fuga verso l’altra sponda. È proprio unabella trota.

in superficie con moschedi grosse dimensioniIn queste acque è spesso presente la mosca di mag-gio, che come tutti sanno produce schiuse ancheconsistenti nella prima metà del pomeriggio dellegiornate di tarda primavera e primissima estate(maggio-giugno). La taglia veramente consistentedi questi insetti fa sì che anche i pesci di maggioridimensioni salgano in superficie per approfittaredell’importante opportunità alimentare; dopo lafrenesia delle prime schiuse e le prime fregature daparte dei pescatori, le trote dimostrano un com-portamento più accorto e iniziano a selezionare leprede in base a diversi criteri, uno dei quali è rap-presentato dal movimento.

che in presenza di più specie di insetti le trote di-mostrano una netta preferenza per una soltanto diqueste e manifestano la loro selettività anche e so-prattutto sullo stadio evolutivo, preferendo quasisempre la ninfa emergente.

situazioni più frequentiPer semplicità prenderemo ora in esame quattrosituazioni che si verificano piuttosto frequente-mente nel chalk stream e che possono risultaredifficili da interpretare e da risolvere; secondo ilmetodo del ‘problem solving’, è necessario anzi-tutto capire cosa e dove stanno mangiando le tro-te, poi realizzare come organizzare una tattica dipesca efficace. È un metodo di razionalizzazionedella tattica di pesca che potrebbe forse appariretroppo freddo e cinico, in definitiva poco affine al-la poesia con cui viene spesso descritta l’azione delpescatore a mosca, ma questo è anche e soprattut-to un articolo tecnico ed è necessario proporre so-luzioni razionali ai problemi.L’apparente semplicità di queste osservazioni, tan-to da farle sembrare quasi scontate, non deve farsottovalutare la loro importanza; da queste derivala possibilità di realizzare un’analisi il più possibilecorretta della situazione da affrontare.

piccole imitazione di ninfaA volte si può dedurre il grado di capacità di unpescatore anche dal suo modo di incedere lungo ilfiume: camminare in fretta senza far attenzione alrumore, piombare sulla riva senza guardare primadi avvicinarsi, lanciare a ripetizione alla massimadistanza mentre le trote più belle sono a due metridalla riva. Risalendo le rive di un chalk stream èbuona norma avanzare con estrema circospezione,osservando attentamente ciò che accade al disottodella superficie; con l’aiuto delle lenti polarizzantiriuscirete forse a sorprendere una trota, magarianche grossa, nei pressi del fondo, intenta a cac-ciare ninfe o crostacei che si staccano dalle pietreo dagli erbai.Superato l’istinto immediato di lanciare subito laprima ninfa che capita, magari quella già legata al

Page 55: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

CLAUDIO CARRARA • A MOSCA NEL FIUME DI GESSO

mosca in superficie e il movimento di risalita, uni-to alla traslucenza delle bolle d’aria, fungerà da ir-resistibile richiamo sul pesce, che aggredirà l’imi-tazione senza esitare.

midgeOltre alle consuete schiuse di effimere e tricotte-ri, il pesce può essere interessato a insetti di pic-cola o piccolissima taglia (su ami del 18-20-22,tanto per dare un riferimento pratico); si tratta ingenere di ditteri (chironomidi) e formiche, chepossono essere inspiegabilmente preferiti alle piùsostanziose effimere, oppure essere predati in as-senza di schiuse di insetti di maggiore consisten-za. La percezione della cattura di questo tipo diinsetti è semplice, in quanto non è quasi mai pos-sibile riuscire a individuarli sulla superficie esembra che le trote bollino sul niente; inoltre lacattura può avvenire sia sopra che immediata-mente sotto la pellicola, su insetti che stanno an-negando.

Un grosso insetto come la mosca di maggio, ap-poggiato sulla superficie dell’acqua o in fase dischiusa, compie movimenti sia con il corpo checon le ali e le sue dimensioni fanno sì che tali mo-vimenti risultino molto evidenti, quindi facili daessere percepiti dal pesce. Sono movimenti chepossono rappresentare la differenza tra un insettomangiato e uno ignorato: spesso infatti si assistealla completa indifferenza verso numerosi insetticompletamente immobili e all’immediata catturadel primo che muove le ali per asciugarle.Simulare in modo credibile il movimento di un in-setto, per quanto grosso possa essere, resta sem-pre un’operazione che rasenta l’utopia, sia per ladifficoltà oggettiva che per il solito motivo: il no-stro resta sempre attaccato a un filo! Un espedien-te è quello di utilizzare un’imitazione molto volu-minosa realizzata con abbondante cdc, lanciare lamosca a monte della bollata, attendere che questasi porti in prossimità del pesce, quindi, con unabreve e decisa trazione con la vetta della canna,farla affondare: il cdc ben asciutto imprigioneràtra le sue fibre le bolle d’aria che riporteranno la

Page 56: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

56 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

CLAUDIO CARRARA • A MOSCA NEL FIUME DI GESSO

cie. Va impostato su un piano obliquo ed è neces-sario ottenere una forte accelerazione finale perriuscire a distendere completamente il terminalein aria; a questo punto è sufficiente effettuare undeciso ma breve spostamento del polso verso l’e-sterno, che determinerà la curva del finale verso si-nistra (per chi lancia con la destra). Questa mano-vra, solo apparentemente complessa, è notevol-mente agevolata dall’attrito praticamente nullodella piccola mosca, che segue agilmente la trazio-ne del finale anche in questa traiettoria laterale.Un ultimo consiglio è di posare poco a monte delpesce: una lunga deriva risulta inutile e addiritturadannosa, aumentando sensibilmente i rischi deldragaggio.

Il problema è proporre queste microscopiche imi-tazioni in modo naturale, considerando che, conmosche così piccole, non è possibile, o molto com-plicato, effettuare manovre correttive della coda(come il mending) in modo efficace, vista la scar-sissima presa che hanno sull’acqua. È determinan-te riuscire ad avere il finale sempre a monte dellamosca per cui, con il lancio, occorre realizzare dueobiettivi:• ottenere la completa distensione del terminale;• ottenere una curva del terminale che annulli glieffetti della trazione della corrente (dragaggio).L’esecuzione di questo lancio avviene ponendosileggermente a monte del pesce che, in questo ca-so, tende a restare molto alto, vicino alla superfi-

Page 57: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

CLAUDIO CARRARA • A MOSCA NEL FIUME DI GESSO

L’utilizzo di artificiali troppo piombati non con-sente di tenere la profondità giusta, per cui è ne-cessario trovare il giusto equilibrio, spesso rappre-sentato da un’imitazione tipo Pheasan’ tail con po-chissimo filo di rame, che consente alla mosca dirompere la pellicola al momento della posa e di re-stare in posizione per tutta la deriva. La tattica mi-gliore è di porsi a 45° a monte del pesce effettuan-do un lancio tipo reach cast e posando la mosca,anche in questo caso, non troppo a monte, accom-pagnandone con la canna la deriva.

emergerCredo che questa possa essere considerata la con-dizione di attività alimentare in superficie più fre-quente nel chalk stream così come in altri ambien-ti. Le ninfe di effimera in emergenza, Baetis, Ephe-merella in particolare, trovano notevole difficoltà asuperare la pellicola superficiale, che per loro puòrappresentare un vero e proprio muro impenetra-bile; l’operazione può richiedere molto tempo, du-rante il quale le ninfe restano inerti, a contatto conla pellicola, lasciandosi trasportare dalla corrente.Molte di esse non riescono nell’intento e sono con-dannate a restarvi intrappolate annegando, nonessendo più in grado di respirare in acqua. La con-dizione di inerzia le rende particolarmente appeti-bili al pesce, che riesce così ad alimentarsi facil-mente e con pochissimo sforzo.Riconoscere una bollata su una ninfa emergente èpiuttosto semplice: la trota rompe la superficie conil dorso (pinna dorsale in evidenza) e a volte fuo-riesce anche con la coda; la testa non esce mai dal-l’acqua e, in ogni caso, al centro del cerchio pro-dotto in superficie non appaiono mai le tipichebolle d’aria delle catture effettuate sopra al film. Ilproblema è rappresentato dalla necessità di man-tenere la ninfa, durante la deriva, a una profonditàcostante di pochissimi centimetri sotto e di inibirela trazione esercitata dal nylon, che tende a ripor-tarla immediatamente in superficie.

57

57

CLAUDIO CARRARA FLY FISHING SCHOOLw w w . c l a u d i o c a r r a r a . c o m

febbraio-marzo Fly Fisher Club Mantova afebbraio-marzo Catch’n release Imola amarzo-aprile Mosca Club Arezzo a12, 13 aprile Nera (PG) b

4, 5 maggio Nera (TR) b2, 3, 4 maggio Gacka (HR) c30, 31 maggio 1 giugno Pliva/Ribnik (BIH) c21, 22 giugno Nera (TR) b

4, 5, 6 luglio Gacka (HR) c3, 4, 5 ottobre Lammer (A) c18, 19 ottobre Tail Water Tevere b8, 9 novembre Parcolaghi (FC) b

TIPOLOGIA ‘a’: corsi di LANCIO. Corsi svolti in palestra, prato ecc., nei quali l’obiettivo è l’apprendimento della tecnica di lancio sia di base chenei livelli successivi. TIPOLOGIA ‘b’: corsi di LANCIO e PESCA, che si svolgono in luoghi di pesca; le finalità sono centrate sull’apprendimentodella tecnica di lancio e delle tecniche di pesca, con esercitazioni su prato e in acqua. TIPOLOGIA ‘c’: corsi di PESCA, che si svolgono in località dipesca particolari e si differenziano in base agli ambienti e alle tecniche idonee ad affrontarli; non sono previste esercitazioni su prato: l’intero corsosi svolge in acqua.

programma 2014

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: 0742 320551 · 345 5827296 · [email protected] · www.claudiocarrara.com

Page 58: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

58 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

spin

ning HHyybbrriidd

SSTTRRIIPPEEDD BBAASSSS

Page 59: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 59

L’idea di sfidare prede insolitespinge spesso l’appassionato adedicare loro uscite di pesca mi-rate e a ricercare le esche piùredditizie nei confronti del pe-sce che si è deciso di insidiare.Vogliamo qui occuparci in par-

ticolare di quello che molti considerano come una‘spigola d’acqua dolce’ o semplicemente definisco-no ‘persico spigola’, per la somiglianza tanto con ilbranzino che con il black bass, sia per la livrea cheper la forma: un ibrido ottenuto dall’incrocio fra ilbass bianco (Morone chrysops) e l’autentico stri-ped bass (Morone saxatilis), ossia quel magnificopredatore che in certi mesi dell’anno viene insidia-to nelle coste atlantiche nei dintorni di Boston. Ilderivato che oggi è presente in svariati laghettisparsi nella nostra penisola è quindi uno stripedcon forma del corpo piuttosto grassoccia, chemantiene nella livrea le righe scure su un corpocon tonalità tendente all’argento vivo. General-mente la taglia riscontrabile nelle acque nostraneva dai 6-7 etti sino ai due chilogrammi di peso, conqualche eccezione di catture documentate che su-perano tranquillamente i tre chili. Nel suo paesed’origine, gli States appunto, l’hybrid striped bass,chiamato anche wiper or whiterock bass, raggiun-ge taglie molto più ragguardevoli. Il combattivopredatore, che in italiano è spesso indicato con ilnome ‘palmetto’, è molto presente in Israele, chesembra averne il monopolio a livello europeo. An-che gli estimatori della pesca a mosca hanno re-centemente iniziato ad apprezzarne le qualità nel-le acque private. Il desiderio di catturarlo con leesche artificiali deriva anzitutto dalla resistenza incanna e dalla reazione una volta allamato, poi dallavoglia di vincerne l’innata lunaticità, dal momentoche a giornate o a momenti di gloria, con abbocca-te veementi alle nostre esche, si alternano intere elunghe ore senza che il pesce desti la minima at-tenzione a qualsiasi insidia, seppur ben presentata.Grazie a un recente invito a pescare nella riserva ‘IlMortone’, alle porte di Milano, del proprietarioOvidio Brambilla, ho avuto modo di testare conl’amico Giancarlo Moroni l’effettiva resa di alcuniartificiali con il palmetto, che ha sfoderato in piùoccasioni una sorprendente difesa. Il pesce è diver-tente sia per l’attacco netto, inconfondibile, sia per

GIORGIO MONTAGNA [ [email protected] ]

Page 60: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

60 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

GIORGIO MONTAGNA • HYBRID STRIPED BASS

le sfuriate violente che sa imporre durante la lotta.Occorre sottolinearne due caratteristiche princi-pali: ama stare in gruppi di alcuni individui, con lacui compagnia sferra l’attacco alla minutaglia (unpo’ come il persico reale) e rincorre con velocitàl’esca ghermendola spesso quando si sta estraendol’imitazione a recupero ultimato (almeno in acquevelate, che gli nascondono la vista del pescatore).Ne abbiamo sorpresi diversi in un giorno di prima-vera, in un tratto a corrente quasi ferma, dove di-versi rami di alberi giacevano in acqua creandouna zona ripariale congeniale ad agguati al pesce

foraggio. Grazie a Carlo, una delle guide di pescadella riserva, che ci aveva suggerito di tentarli inuna certa ansa, le abboccate non hanno tardato adarrivare. Abbiamo comunque verificato che a unamezz’ora di abboccate frenetiche seguivano inter-valli più o meno lunghi senza che si potesse osser-vare alcuna attività.All’inizio non è raro assistere a violente cacciate insuperficie, specie se la minutaglia, con la stagioneavanzata di fine primavera ed estate, vaga a galla.In tal caso, oltre ai minnow galleggianti, anche leesche top water (meglio ancora quelle che si pre-

Page 61: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 61

GIORGIO MONTAGNA • HYBRID STRIPED BASS

merete alternando brevi soste nei pressi del fondo,per effetto della originale galleggiabilità diventeràaccattivante nella fase di risalita verso la superficie.Essendo la larghezza dei canali affrontati non ele-vata, una canna dai 2 ai 2,30 m lanciando da riva vapiù che bene. L’importante è avere un attrezzoidoneo a uno spinning leggero, in grado di lanciareminnow dai 5 ai 15 g, e con azione progressiva perammortizzare le vivaci fughe del palmetto una vol-ta allamato. Un buon monofilo dello 0,20-0,22 oun trecciato da 0,12-0,15 mm a cui aggiungere unospezzone di fluorocarbon dello 0,25 mm completa-no la veloce attrezzatura di base.

stano a un richiamo walking the dog) vengono uti-li al nostro scopo. Se viceversa non si nota alcun-ché a galla, è possibile alternare alle esche di su-perficie minnow con assetto suspending, che co-munque vengono richiamati anche un metro sottola superficie dell’acqua, o persino ricercarli a con-tatto del fondo con minnow affondanti di misuredai 5 agli 8 cm di lunghezza. I colori naturali vannobenissimo, ma in acque opalescenti e velate il gial-lo come base ha riservato le catture migliori. Moltovalido anche l’impiego del crank, che grazie al ti-mone direzionale accentuato riesce a entrare inpesca tuffandosi alla giusta profondità; se lo richia-

Page 62: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

62 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

artificialiV-Crank Wake 60 di River2Sea.Abbiamo provato la misura di 6 cmper un peso di circa 13,5 g complessi-vi, che nel frangente di pesca super-ficiale è riuscito a stimolare gli stri-ped più attivi su minutaglia piccolaad attacchi fragorosi poco sotto lasuperficie. Questo artificiale, distri-buito dall’azienda sarda UtopiaTackle, ha ottime doti di lanciabilitàe nuota in modo vivace poche span-ne sotto la superficie. Ideale nelleprime fasi di pesca, quando nel luo-go non ancora disturbato il palmettoama sferrare attacchi a galla, dive-nendo più suscettibile di mangiatesuperficiali. Questo shallow crank,dotato di due ancorette ben affilate(le giapponesi Daiiichi per la preci-sione), può essere richiamato tenen-do la canna verso l’alto e compiendobrevi rilasci e ripartenze vivaci, pro-prio per l’abitudine dell’ibrido distriped di aggredire la preda a fortevelocità. Lo ‘snodo’ di cui è fornitol’artificiale, costituito da placchemetalliche, crea un inusuale suonoin acqua, unito a quello dovuto aipesi interni in tungsteno. Ottima lacolorazione M-05 per acque opale-scenti.

Cyber Jerk suspending di BassStyle. Reperibile in differenti misu-re, ha dato ilmeglio di sé con l’ibridodello striped nella misura di 6,5 cmper un peso di circa 7 g. Questo min-now suspending, composto da pla-stica dura, è risultato un asso vin-cente nei momenti di minor frenesiaa galla, su profondità sino a circa unmetro, e durante le pause nel richia-mo ha ingannato in più di un’occa-sione il palmetto inducendolo a unattacco ‘sordo’ ma convincente. Si

Page 63: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

GIORGIO MONTAGNA • HYBRID STRIPED BASS

tratta di una serie di esche dal movi-mento realistico, molto indicato perdifferenti predatori; il palmetto lo hatrovato di suo gradimento sia nelletonalità tendenti al naturale, sia inuna sorta di bianco sfumato.

Supersonic di Strike-Pro. Ecco uncrank lungo solo 6,5 cm, per un pesodi 12 g, dotato di evidente palettonedirezionale per ricercare gli striped aprofondità dai 3 sino ai 4 m circa. Èrisultato molto valido negli avalla-menti dove è necessario sondare ac-que abbastanza profonde, ad esem-pio quando non si avverte alcuna at-tività a galla e si attua una strategiadi ricerca esplorando il fondale del canale. Nelleacque da noi visitate, ha riservato la cattura piùimportante, stimolando in modo fatale il bell’ibri-do di striped che appare nelle foto delle pagineprecedenti. Se darete uno sguardo attento al cata-logo di Strike Pro nel sito della Carson (distributo-

re ufficiale italiano), noterete il modello contrasse-gnato con la sigla EG-080, in colorazione con dor-so rosso e giallo e ventre argentato. Anche questoartificiale è dotato di rattling all’interno e per talemotivo è valido in acque velate, dove le onde sono-re giocano un ruolo notoriamente importante.

Page 64: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

64 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

GIORGIO MONTAGNA • HYBRID STRIPED BASS

Real Winner 5 cm superaffondante.L’azienda di Merate ha proposto que-sta primavera una versione dotata dipiombature maggiorate ma sempreben bilanciate (e contraddistinte dauna sfumatura arancio sotto il ven-tre), rivalutando un modello già pro-posto qualche tempo fa e che avevadestato particolare interesse in chiaveva avuto occasione di provarlo, so-prattutto in acque correnti e dovun-que si richiedeva un affondamentopiù veloce e una tenuta migliore allaforza della corrente fluviale. Questo 5cm per 8 g, nella colorazione GL (os-sia il classico giallo con dorso nero) ha

conferito buone catture anche con il palmetto. Nel-la situazione in cui gli striped erano incollati al fon-do e non facevano intuire alcuna cacciata in super-ficie, l’impiego di questo modello si è rivelato validospecie nelle prime ore del mattino, quando le acquerisentivano di una gradazione inferiore.

Skeleton di Delalande. Qualora le abboccate tar-dassero con i minnow tradizionali, si può dare spa-zio con fiducia anche alla gomma. Noi abbiamo cer-cato di invogliare i pesci più apatici, refrattari auscire in caccia allo scoperto, con un’azione di ri-cerca sfiorando il fondo, con lentezza ma alternan-do sempre delle ripartenze in verticale. Uno degliartificiali che preferiamo per questo uso è l’ottimoSkeleton di Delalande (distribuito da Majora Intelli-

gent Fishing), che ha in serbo unanotevole mobilità anche al minimorichiamo per effetto della sua esclusi-va conformazione. Con una gommadi tale tipo potrete rimanere in zonastrike il più a lungo possibile per in-vogliare all’attacco lo striped. L’artifi-ciale è reperibile in misure dai 5 agli8 cm in ben sei tonalità diverse; inquesto caso specifico la colorazionebianca è quella che ha reso maggior-mente. Abbiamo pescato con il mo-dello da 8 cm abbinato a un amopiombato di 5 g nella misura 3/0(modello Micro TP Round), ideale suprofondità dai due ai tre metri circa.

Page 66: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

itine

rari

om

osca

Il 4 gennaio 2013 scomparve nella zonanord dell’arcipelago venezuelano di LosRoques l’aereo da turismo sul quale stava-no viaggiando Vittorio Missoni (figlio delnoto stilista), la sua compagna e alcuniamici. Qualche anno prima un altro inci-dente aereo aveva visto coinvolti, sempre

sulla tratta Caracas - Gran Roque, alcuni turisti ita-liani. Le due terribili disgrazie hanno avuto una fa-tale ripercussione sul flusso turistico in direzione diquesto splendido arcipelago, facendo diminuire dipiù del 50% l’arrivo di visitatori italiani. Prima dipartire per il viaggio, quindi, con i miei compagni dipesca abbiamo molto riflettuto e dalla raccolta diinformazioni in merito abbiamo scoperto che il pic-colo aeroporto posto sull’isola principale è servitosia dalle aerolinee nazionali venezuelane, sia da volicharter privati che, pur avendo un costo leggermen-te superiore, danno l’opportunità di partire e arriva-re agli orari che più aggradano al turista. Seppure ciòsia allettante e possa consentire magari una mezzagiornata in più di pesca, la decisione comune è stataquella di affidarsi ai voli della compagnia nazionale,che utilizza grandi ATR 42. È dunque con uno diquesti che abbiamo raggiunto la nostra meta.Il Venezuela è una repubblica che, dall’ascesa diHugo Chavez, risente fortemente della frattura deirapporti con gli USA. Le grandi masse di poveri ereietti, nemmeno censite demograficamente primadel 2000, hanno sempre difeso colui che per altri èstato un dittatore (pur eletto democraticamente)durante alcuni tentativi di colpo di stato, uno deiquali ha portato alla sua deposizione e al suo arre-sto, sventato il giorno dopo da una sommossa po-polare che ha visto morire, uccise da polizia e con-trorivoluzionari, più di 200 persone (12-13 aprile2002). La nazionalizzazione dei pozzi di petrolio(va ricordato che il Venezuela è la nazione cheestrae più petrolio al mondo) ha tolto agli StatiUniti importanti risorse e da allora, per questopaese, le tensioni, gli scioperi e le rivolte sono statee sono tutt’ora all’ordine del giorno. Caracas, la ca-pitale, è diventata la città specchio di questa situa-zione: vi si vivono giornalmente scontri, manife-stazioni e proteste fomentate dalle due opposte fa-zioni, i bolivariani e coloro che vorrebbero il ritor-no a un’economia capitalistica sotto il cappello de-gli Usa. In questo contesto si è sviluppata, stante la

IVANO MONGATTI [ [email protected]]

66 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Carlo Brolati con un bel tarpon pre

Page 67: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

LLooss RRooqquueess3/2014 • MOSCA e SPINNING • 67

Carlo Brolati con un bel tarpon preso in 2 ore e 40 minuti di lotta.

Page 68: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

che si respira è ben diversa. Le circa 1500 personeche vivono stabilmente sull’unica isola abitabile ein cui è possibile edificare, Gran Roque, si conosco-no tutti per nome e fanno parte di una piccola co-munità coesa, priva di delinquenza. I pochi poli-ziotti presenti hanno come compito principalequello di evitare che i turisti, spesso pescatori, at-traversino l’area di atterraggio degli aerei durantearrivi e decolli e per questo hanno stabilito lì, inuna piccola casettina colorata di legno, il proprioquartier generale. A Los Roques puoi girare e vaga-

povertà ancora dilagante, una clamorosa escala-tion della criminalità che rende poco sicuro anchesolo circolare per le strade cittadine.Ma se questa è la situazione della capitale, ancorpiù in bilico da quando Chavez è morto ed è statoeletto il suo fragile figlioccio, Maduro, che non halo stesso carisma, o lo stesso appeal verso le follepopolari, del ‘Comandante’ (per chi volesse ap-profondire consiglio il bellissimo film diretto daOliver Stone dal titolo L’ultimo Comandante), nel-l’arcipelago-parco nazionale di Los Roques l’aria

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

68 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Alberto Galeazzo con un bonefish in livrea da flat.

Page 69: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

vive di pesca e turismo (circa 70.000 presenze al-l’anno). A nord ci sono le isole ‘rocciose’: Gran Ro-que, Francisqui, Cayo Pirata, Cayo Muerte; al cen-tro si trova la laguna con le isole di sabbia e le pa-lafitte dei pescatori, a sud le isole che formano labarriera corallina: Cayo Sal, Dos Mosquises, Cayode Agua. La particolarità della pesca in questo ar-cipelago, rispetto ad altri luoghi caraibici in cui hoavuto modo di bagnare la coda, è che qui si puòpescare autonomamente, senza l’ausilio di guide:

bondare di giorno e di notte sulle strade di sabbia(l’asfalto esiste solo sulla pista di atterraggio) senzaalcun rischio, se non quello che qualcuno ti inviti abere un ron e a fare due chiacchiere. Non vi sonomezzi di trasporto, ad eccezione del camion deipompieri e di quello della nettezza urbana (fannola differenziata!), e di qualche bicicletta. Ci si spo-sta a piedi e, se si vuol cambiare isola, in barca.L’arcipelago è formato da circa 50 isole coralline e200 banchi di sabbia, per un totale di 40 km² circa;

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

Ancora Alberto con uno snook materializzatosi nelmomento in cui la mosca è passata vicino

a una grossa struttura di corallo.

Page 70: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

70 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Paolo Fortunati con un bone preso tra il turtle grass,ovvero il tappeto di erba verde che si forma,a chiazze, all’interno del reef.

Page 71: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

la sera prima si sceglie quale isola visitare e il tito-lare della posada fissa la barca e l’orario per andatae ritorno verso l’isola madre. Di solito si parte ver-so le 8,30-9 e si rientra verso le 17.00. Arrivati sul-l’isola prescelta il barcarolo scarica ombrelloni, se-die e il contenitore di bibite e vivande fornito dallaposada e se ne va, per tornare a recuperarti all’orastabilita. Spesso si è soli, o al massimo in compa-gnia di pochi altri turisti o kite-surfer, per cui èpossibile godere di un senso di libertà assoluto,anche in pesca. Naturalmente è possibile anchetrovare buone guide, che sicuramente fanno pren-dere qualche pesce in più e portano nei posti mi-gliori a seconda della stagione, ma vale la penausufruirne solo per un giorno o due, perché, alme-no per me, riuscire a far tutto da solo e prenderecomunque i pesci è una sensazione impagabile. Susei giorni, abbiamo a turno pescato due giorni conla guida e quattro liberi come il vento, vento che ciha, in verità, tartassato un po’ nei primi giorni del-la nostra vacanza.L’obiettivo più semplice da raggiungere qui è ilbonefish. «È infestante», mi ha detto una guida ri-

dendo: lo si può infatti trovare ovunque, nelleflat, nelle lagune, nel bel mezzo dei bassi fondalidi spiagge bianchissime e pure davanti alla posa-da a Gran Roque, qualsiasi posada si scelga.Quando vai con la guida di solito cerchi i pesci‘sportivi’ più famosi, il bone, il tarpon, lo snook,con digressioni su bei jack quando, dal nulla, sene manifestano spettacolari mangianze, mentrese peschi in solitaria ti puoi dedicare a insidiarequello che ti pare: carangidi, barracuda, lecciottedi branco, blue runner e tanti altri pesci coloratidi cui non conosco il nome che ora attaccano co-me forsennati, ora seguono sospettosamente latua esca. Per me è questo il quid pluris del luogo.È il fai da te che mi piace, che mi tiene impegnatala mente di pescatore, che mi obbliga a studiaremomento per momento nuove situazioni, nuoviattacchi, nuovi modi di presentare la mosca. E sevoglio una pausa mi bevo un refresco, mi faccioun bel bagno e poi proseguo l’esplorazione dellamia isola disabitata.Le isole più grandi, quelle che ho citato all’inizio,vedono la presenza di qualche baracca di pescato-

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 71

Page 72: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

72 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

ri, che commerciano di solito in prelibate aragoste.In tal caso merita abbandonare il riso freddo forni-to dalla posada per farsi cuocere un bel crostaceodi un paio di chili e qualche prelibato pesce, spen-dendo alla fine mai più di 6-7 euro. In un paradisodel genere, con dei colori che virano dal bianco cri-stallino al blu cobalto, passando per acquamarina,verde di tutte le tonalità e celeste, prendere un pe-sce che tira come un forsennato è davvero il massi-mo. Con una canna da 9’ per la 8 puoi fare di tutto,dai bone ai barra, dai baby tarpon agli horseyejack. Per i grandi tarpon invece occorre avere ungran coup de cul oppure affidarsi alla guida per pe-scarlo dalla barca, perché da terra è impossibilecontrollare la fuga e combattere un pesce che su-pera i 60 kg.I bonefish, obiettivo principale della nostra spedi-zione, si pescano in due modi differenti, a secondadell’ambiente affrontato. Nelle flat o nei pankake(bassi fondali corallini ove si pesca con l’acqua fi-

Uno spot con acqua torbida a causa dei tanti bone.Risultato: tre pesci in canna nello stesso momento.

Paolo con un mangrove snapper schizzato fuori,appunto, dalle mangrovie.

Page 73: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

Guarda due brevie divertentifilmati giratia Los Roques

sul nostro canale YouTube

Ancora Paolo, con un horseye jackpreso in mangianza dalla barca.

Page 74: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

Guardaaltre foto

G allery

Alberto Galeazzo e Luca Federici, fratelli di catture.

Page 75: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

no al ginocchio) si cercano i pesci in tailing, cer-cando di intravedere le code fuori dall’acqua e diintercettarne la direzione con il lancio. Qui le mo-sche migliori sono i classici Crazy Charlie o co-munque le imitazioni di gamberetto. Sulle spiaggeil giochino cambia. Spesso davanti alla battigia èpossibile vedere ombre grigie, stile nuvole, ancheper 100-150 m, che altro non sono che piccoli pesciforaggio, in branchi immensi, milioni e milioni dipiccoli pescetti biancastri lunghi 3-4 cm al massi-mo. Ad ogni movimento questi grandi banchi dipesce pulsano come un corpo solo e si allargano, simuovono, si aprono e si chiudono con movimentisimili a quelli dei grandi stormi di storni nell’ariadi settembre nei nostri cieli. Quando un bonefishpassa in mezzo a loro vedi il branco che si apre e lanuvola grigiastra che forma si spacca in due, comese vi venisse disegnata una riga bianca nel mezzo,e in testa la grande sagoma del bone, pronto ad at-taccare. In queste situazioni lanciare un piccoloGummy o un’imitazione di pesciolino, normale ostile Clouser, spesso si risolve in agganci repentinie subitanei.

I baby tarpon e gli snook si affrontano camminan-do nei bassi fondali delimitati dalle mangrovie, do-ve stanno appostati in cerca delle loro prede. L’av-vicinamento e il lancio sono difficili, in quantospesso si rischia di essere ‘sentiti’ o addirittura vi-sti, ma se l’approccio è giusto si riesce ad aggan-ciarli con una certa facilità.In sei giorni di pesca, comunque, è possibile averel’occasione di incontrare un po’ tutti i pesci che hoelencato e, con un po’ di buona sorte, anche qual-che permit (sono rari in verità). Naturalmente poiprenderli e portarli a riva o in barca è un’altra cosa,specialmente con i tarpon, che spesso si sgancianoai primi salti a causa della conformazione ossea delloro apparato boccale. Ma anche questo, in fondo,è il divertimento e anche questo regala ulterioresale a una vacanza salata.Infine, visto il periodo, sono d’obbligo due parolesulla spesa del viaggio, che è stata abbastanza irri-soria se si pensa che in totale voli, aerei, barche edue guide (circa 100 euro al giorno), vitto e allog-gio ci sono costati complessivamente intorno ai1200 euro a testa.

IVANO MONGATTI • LOS ROQUES

Page 76: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

76 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

spin

ning

mar

e

Page 77: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 77

qquuaannddooII PPAARRTTIICCOOLLAARRII

ffaannnnooLLAA DDIIFFFFEERREENNZZAA

FRANCESCO PAOLINI [ [email protected]]

Page 78: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

78 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

FRANCESCO PAOLINI • QUANDO I PARTICOLARI FANNO LA DIFFERENZA

come dicono gli americani, si intende in generale ilfilo da pesca, non specificando se si tratta di nylon,fluorocarbon o treccia. In effetti il particolare è tra-scurabile, dato che l’importante è sempre e co-munque rispettare il carico di rottura consigliatonelle specifiche della canna. Aggiungo che, anchese negli ultimi anni sono stati progettati attrezzispecifici per trecciati, la regola generale rimane piùo meno sempre la stessa. Nel 99% dei casi lo spin-ning in mare viene praticato con trecciato più l’ag-giunta di uno spezzone di fluorocarbonio, che, ol-tre a garantire la trasparenza, è notevolmente piùresistente all’abrasione sia nei confronti degli osta-coli (rocce e strutture), sia sulle pinne e/o i dentidella preda.La scelta del trecciato è importantissima, perchérappresenta il principale elemento di giunzione trail pescatore e l’artificiale e di conseguenza con ilpesce. Le caratteristiche che deve avere un prodot-to di qualità sono: durata, resistenza all’usura e alnodo, morbidezza e scorrevolezza sul lancio. I pri-mi trecciati apparsi sul mercato, ormai più di quin-dici anni fa, erano molto rigidi e tendevano a con-

Quando si pensa all’‘attrez za -tura’ da spinning, è normalefar riferimento solo alla can-na e al mulinello, tralascian-do ‘accessori’ meno evidenti,ma che spesso fanno la diffe-renza in pesca. Nel caso di

una cattura importante, tuttavia, a niente servireb-be il carbonio più avveniristico e la supertecnologiameccanica di un mulinello di ultima generazionese per esempio fosse sbagliata la realizzazione diun nodo di giunzione fra treccia e finale o se losplit ring montato sull’artificiale non fosse del li-braggio adeguato alla preda da insidiare. La pesca aspinning in mare è una disciplina molto tecnica, ri-volta ai predatori che, oltre all’astuzia, hanno dallaloro potenza da vendere, per cui la cura nel detta-glio è fondamentale e richiede uno studio partico-lare, atto a comprendere e successivamente realiz-zare al meglio i giusti equilibri di tutti gli elementi.

la lineaPer sviluppare il ragionamento partirei dall’ele-mento principale, in base alla quale verranno effet-tuate tutte le scelte successive. Per ‘linea’, o line

Il Momentum della Sunline è un braided a otto fili, che vanta unamaggiore rotondità di sezione rispetto ai tracciati a quattro fili,mentre il Super Braid 5 è una treccia multicolor ideata per offrireun’ampia gamma di utilizzo.

Page 79: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 79

FRANCESCO PAOLINI • QUANDO I PARTICOLARI FANNO LA DIFFERENZA

sumarsi velocemente, oltre a provocare deiveri e propri solchi sui passanti che nonfossero in SIC. Non è possibile al propositonon menzionare il glorioso Fireline dellaBerkley, che in qualche modo ha fatto da‘apripista’ all’impiego di questa tecnologia.Oggi esistono principalmente due grandiaziende produttrici di trecciato (polietile-ne ad alta densità): Spectra e Dyneema; ilprimo è brevettato e prodotto in America,il secondo è proprietà dell’olandese DSM eviene realizzato in Giappone. Il trecciato èprivo di elasticità e ha un’altissima resi-stenza alla torsione; inoltre, rispetto al ny-lon, ha un carico di rottura molto più ele-vato, con un diametro decisamente infe-riore. Le case costruttrici che si avvalgonodei brevetti di cui sopra indicano lo spesso-re del trecciato con un parametro numeri-co chiamato PE, cui corrisponde il diame-tro in mm come da tabella; la confezioneriporta inoltre il carico di rottura espressoin libbre e ovviamente la metratura com-plessiva.Altro elemento importante è la composi-zione principale dell’intrecciamento; ne esistonoavvolti con quattro fili principali (4X) e con otto fi-li (8X). Questi ultimi, a parità di carico, sono mol-to più sottili e morbidi, con una sensazione setosaal tatto; a mio avviso sono consigliabili nelle pe-sche ultralight e comunque in tutti i casi nei qualiil trecciato non debba essere sottoposto ad abra-sione meccanica, dato che a minor superficie coin-cide inevitabilmente maggiore esposizione all’o-stacolo. C’è da dire comunque che la tecnologia fasempre passi da gigante: in questi ultimi anni sonostati prodotti validissimi 8X (Dyneema), dai librag-gi elevati e specifici per varie applicazioni, dal pop-ping al tonno al vertical jigging o alla pesca tropi-cale del GT.

fluorocarbonIl fluorocarbonio in aggiunta al trecciato e usatocome finale (leader) è sicuramente l’elemento cheha rivoluzionato il modo di pescare. Come abbia-mo accennato, le caratteristiche principali sono

l’assoluta trasparenza in acqua e l’elevata resisten-za all’abrasione, pena l’eccessiva rigidità tipica deiderivati del carbonio che, in casi particolari, lo ren-de un po’ delicato alle sollecitazioni ‘improvvise’.Si tratta comunque di un dato trascurabile rispettoai vantaggi. La lunghezza del finale varia da unmetro a due metri e mezzo circa (vedremo piùavanti i nodi migliori da realizzare per utilizzare fi-nali lunghi, che inevitabilmente devono passareattraverso gli anelli della canna).La scelta del carico del fluorocarbonio è dettata daltipo di pesca che intendete compiere e dall’am-biente che state affrontando; spesso è consigliabileaumentare il diametro proprio per difendersi daidenti aguzzi di predatori come serra e barracuda oper scongiurare tagli su rocce abrasive. Se non visono necessità particolari, è opportuno indirizzarsisu carichi più o meno uguali a quelli del trecciatoche si sta utilizzando.

Tre fluorocarbon della Sunline che aggiungono alle caratteristi-che tipiche del fluorocarbon colorazioni studiate per renderli an-cora meno percepibili alla vista, secondo le ultime tendenze inquesto ambito.

Page 80: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FRANCESCO PAOLINI • QUANDO I PARTICOLARI FANNO LA DIFFERENZA

moschettoneElemento apparentemente trascurabile, riveste in-vece un ruolo a dir poco fondamentale conside-rando anche che stiamo pescando con un sistemaprivo di elasticità (treccia + fluorocarbon). Vero èche intervengono fattori ‘esterni’ come la frizionedel mulinello e l’elasticità della canna, ma rimaneil fatto che il moschettone è l’ultimo elemento dicongiunzione tra noi e l’artificiale. Deve esserescelto in base al carico di rottura, anche se in que-sto caso salire di potenza non è un problema,sempre che non si appesantisca troppo l’artificialeche si sta lanciando. Ce ne sono di ogni tipo e for-ma, ma molti risultano non affidabili perché rea-lizzati con leghe che perdono elasticità con il fre-quente movimento di apertura e chiusura. Quin-di, sempre che non si trovi un prodotto valido,consiglio l’impiego delle clip a sgancio rapido, ti-po quelle prodotte dalla Seaspin, che prevedonouna gamma che va dalla pesca media (20 lbs) finoalle tecniche più heavy (70 lbs). Prima di utilizza-re i moschettoni in pesca è possibile fare delleprove a casa agganciando un peso uguale e/omaggiore a quello dichiarato dal costruttore: solocosì sarete sicuri del reale carico di lavoro, anche

se rimane il fattore di rischio determinato dallamancanza di elasticità e dalla conformazionemeccanica del sistema di blocco. Ripeto: con leclip a sgancio rapido non esistono invece con-troindicazioni.Per chi si voglia complicare la vita, esiste un’alter-nativa che prevede l’uso di un solid ring (legato alfinale) e di uno split ring che fa da congiunzione trail solid stesso e l’anello dell’artificiale. Se la sceltadei componenti è valida, non ci sono problemi disorta, ma si tratta di un sistema poco pratico e ri-sulta scomodo sostituire l’esca, visto che è indi-spensabile l’impiego una pinza con il becco da split.

artificialiAnche se in questo articolo non affrontiamo l’argo-mento delle esche, occorre parlarne in termini tec-nico-meccanici, dato che l’artificiale rappresentaun elemento di congiunzione del sistema. Pensan-do alle forze di torsione cui è sottoposto durante lacattura e considerando la possibile usura dovuta aicolpi su rocce e ostacoli, è facile capire che esiste,se pur remota, la possibilità di un cedimento strut-turale dello scafo plastico. Per tale motivo consi-glio sempre la scelta di artificiali con un’armatura

passante interna in acciaio, inmodo che il salpaggio dellapreda sia sempre garantito.

split ringScendendo ancora verso la finedel nostro sistema troviamouno o più split ring. Troppevolte ho visto vanificarsi il so-gno di un pescatore a causadella scarsa attenzione rivoltaa questo semplice anellino. Senon è proporzionato a tutto ilresto, rischia di aprirsi comeburro. Considerando anche leleve che entrano in gioco tral’artificiale e la preda, lo splitnon è altro che il fulcro sulquale si scaricano tutte le for-

Page 81: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 81

FRANCESCO PAOLINI • QUANDO I PARTICOLARI FANNO LA DIFFERENZA

ze, compresa quella di trazione che esercitail pescatore. Gli anellini devono essere quin-di sempre della massima qualità. Vi prego,cercate di non risparmiare su questo aspettoa dir poco fondamentale. Consiglio quellischiacciati su un lato proprio perché questaforma conferisce una maggiore resistenzaalle trazioni meccaniche.

ami e ancorineSenza amo non esisterebbe la pesca e senzala pesca non esisteremmo noi… Ami e anco-rine hanno una duplice funzione: bucare e‘trascinare’ via la preda senza cedere. Co-struiti principalmente in acciaio, hanno nellalega che li compone un po’ di carbonio, checonferisce alla struttura resistenza e legge-rezza. La scelta giusta è chiaramente in funzionedell’esca da utilizzare, ma è sempre bene curare mi-nuziosamente questo dettaglio: a volte vale la penatogliere le ‘dotazioni’ originali e sostituirle con pro-dotti di maggiore qualità. Prima cosa da controllareè la punta, che deve essere sempre ben affilata: unamo spuntato rischia di non far presa sulle partidure della bocca del pesce, rendendo vana la ferra-ta. La punta deve conficcarsi e far strada al restodell’amo fino alla curvatura dello stesso. Dopoqualche cattura tende ad arrotondarsi, per cui èconsigliabile la sostituzione o l’impiego delleapposite limette per riaffilare il ‘gancio’. Al-tra caratteristica da tener presente nella scel-ta dell’amo, oltre alla misura, è lo spessore,chiamato in gergo ‘filo’. È un elemento da se-lezionare in base all’artificiale e alla preda dainsidiare, ma è comunque opportuno saliredi spessore fino a che l’esca ne sopporta ilpeso. Il dato è indicato con un numero se-guito da una x: 1x, 2x, 3x ecc.: maggiore è ilnumero, maggiore è il diametro. A differen-za degli ami, le ancorine sono più delicate,perché hanno due elementi saldati alla pun-ta principale e una saldatura mal fatta po-trebbe provocare ‘l’inconveniente’: è dunqueopportuno impegnarsi seriamente nella scel-ta del prodotto. Anche in questo caso, peruna questione di robustezza meccanica, pre-

ferisco il profilo leggermente appiattito sull’asseverticale e nel caso degli ami scelgo quelli con l’oc-chiello ampio e in asse al gambo, in modo da utiliz-zare un solo split ring per il montaggio (diversa-mente dovrei utilizzarne due per singolo amo). Permotivi commerciali utilizzo recentemente ancorineTres e ami Gamù di Seaspin, che vedete nelle fotodi queste pagine insieme a moschettoni e split dellastessa azienda, e che oltre a un buon trattamento aprova salt water, hanno una resistenza provata egarantita anche sulle grandi prede.

Page 82: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FRANCESCO PAOLINI • QUANDO I PARTICOLARI FANNO LA DIFFERENZA

nodi di giunzioneDue sono i nodi da realizzare:quello fra treccia e finale e quellodel finale sul moschettone. Il no-do è senz’altro la parte più debo-le del sistema, dal momento chedove c’è un nodo c’è inevitabil-mente anche una perdita di cari-co, ma esistono giunzioni che, seben eseguite, rendono pratica-mente ininfluente il dettaglio.Iniziamo dal più semplice, quel-lo tra finale e moschettone: ci so-no molti nodi per realizzare que-

sta congiunzione, ma per semplifi-care consiglierei il Palomar per dia-metri medio-sottili e il Pepito clin-ch per diametri medi e medio-grandi. La raccomandazione èquella di lubrificare sempre con sa-liva prima di stringere. L’unione superiore, quella tra trec-cia e finale è un attimo più com-plessa, ma con un po’ di pratica riu-scirete in breve tempo a realizzarenodi affidabili. Il concetto fonda-mentale è quello che si devonocongiungere due diametri moltodiversi tra loro, per cui occorre la-vorare sull’estensione delle spiredel trecciato in modo da ‘diluire’ lasua forza di ‘strozzatura’ su una su-perficie maggiore di fluorocarbon.Il Tony Peña è sicuramente il piùfacile da realizzare, ma presentadei limiti quando si è costretti adallungare il finale, perché il nododel fluoro previsto da questo siste-ma crea attriti importanti suglianelli durante il lancio. Per ovviarea questo inconveniente si possonoimpiegare nodi a mio avviso piùperformanti, anche in virtù dellapraticità della loro realizzazione:l’FJ, o FG, e il PR. Ambedue preve-

Palomar Knot

Palomar Knot

Pepito clinch

Pepito clinch

Page 83: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

dono moltissime spire di trec-ciato sul fluorocarbon – più pre-cisamente spire consecutive incaso che si realizzi il PR e incro-ciate a ‘calza’ per l’FJ – e succes-sivamente un nodo di chiusura(uguale per le due realizzazioni)ma nessun nodo sul fluorocar-bon. Il concetto, in pratica, èquello della tenuta per strozza-mento a trazione da parte dellatreccia e non per ‘contrasto’ tradue estremità legate l’una a l’al-tra come nei nodi più tradizio-nali (Tony Peña). Inoltre, nonpresentando particolari ingros-samenti, i due nodi possono fa-cilmente scorrere senza attriti edanni da sfregamento attraversogli anelli della canna. La parti-colarità del PR è che viene ese-guito con un imbobinatore tipoquello che usano i moschisti perla costruzione delle imitazioni,ma appesantito e frizionato inmodo tale da garantire la giustatrazione sulle singole spire. Mi raccomando: controllatesem pre bene i vostri nodi: ci vo-gliono cinque minuti, ma ne va-le assolutamente la pena.

Tony Peña

Tony Peña

FG Knot

FG Knot

PR Knot

Page 86: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

86 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

cost

ruzi

one

mos

ca

Un giorno alla fi-ne dello scorsoanno, mentrestavo costruen-do ninfe ed effi-mere per prepa-rarmi all’immi-

nente edizione del Trofeo Bisenzio,pensando allo stesso tempo a cosaimpiegare per realizzare il gambero,per il quale il regolamento prevede-va il ricorso a materiali propri, viditra le decorazioni che mia mogliestava mettendo assieme per allestiregli addobbi natalizi alcuni nuovi na-strini colorati. Provai subito a farequalche mosca e dopo pochi tentati-vi mi resi conto che si trattava in ef-fetti di un materiale molto interes-sante, che poteva dare più di qual-che soddisfazione. Pensai inoltreche al Trofeo Bisenzio gli altri con-correnti avrebbero usato siliconici omateriali plastici trasparenti e optaiper la realizzazione di un gamberocon carapace in piuma di germano,che ricalcava fra l’altro il bianco enero del gambero originale. L’idea siè rivelata vincente.Questi nastri sono di reperibilitàmolto semplice, sono disponibili inun’ampia gamma di colori, si presta-no a molteplici realizzazioni, spe-cialmente se induriti con colla UV,e, soprattutto, risultano molto resi-stenti ai morsi dei pesci. In questoarticolo presento vari modelli digambero, che ho testato in mare conottimi risultati sia usandoli dalla rivacon la coda di topo, sia lanciandolicon la bombarda sulle onde, sia infi-ne impiegandoli dagli scogli con at-trezzatura da light rock fishing. Pre-sento anche due gamberi killer adat-ti alla pesca del luccio in acque dol-ci: il modello con dumbell va usatocome un jig, l’altro va fatto affonda-re e recuperato con normali strip.

STELIO DI MANNO [ [email protected]]

CCaarrttaa,, nastri e piume

Page 87: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Carta, nnaassttrrii ee ppiiuummee

Page 88: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

88 • MOSCA e SPINNING 4/2013

STELIO DI MANNO • CARTA, NASTRI E PIUME

Gambero di fascina• amo: Tiemco 811S n. 4• sottocorpo: marabou, bianco + un ciuffetto arancione• antenne e chele: gallo grizzly• occhi: EP eyes• carapace: carta di riso con colla UV, tinta con pantoni

Gamberetto di sabbia• amo: Gamakatsu n. 2• filo di montaggio: trasparente• occhi: nylon bruciato• sottocorpo: marabou bianco• antenne: hackle spelato di gallo• corpo: materiale plastico• carapace: nastro rosso da fiori con colla UV, pennarellato

Page 89: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

4/2013 MOSCA e SPINNING • 89

STELIO DI MANNO • CARTA, NASTRI E PIUME

Gambero Versilia• amo: Tiemco 811S• filo di montaggio: trasparente• sottocorpo: marabou bianco• corpo: ultrachenille bianca• occhi: nylon bruciato• zampe: elastici• corpo: nastro trasparente di silicone,pennarellato

Merry Christmas• amo: Gamakatsu n. 4• corpo: marabou• antenne: gallo e kristal flash• occhi: palline incollate su filo di nylon• carapace: nastro argento di Natale,pennarellato con pantone nero

Page 90: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

STELIO DI MANNO • CARTA, NASTRI E PIUME

Arancino• amo: Gamakatsu n. 4• occhi: pallina incollata su nylon• sottocorpo: marabou bianco• corpo: craft fur arancione• antenne: kristal flash• carapace: carta di riso arancionecolorata con pennarelli

Ghost• amo: Tiemco 811S n. 2• occhi: nylon bruciato• corpo: craft fur bianco• carapace: nastro da fiori bianco induritocon colla UV e colorato con pennarelli

Page 91: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 91

STELIO DI MANNO • CARTA, NASTRI E PIUME

Silicon shrimp• amo: Tiemco 811S n. 4• corpo: ciniglia • occhi: nylon bruciato• sottocorpo: marabou bianco• zampe: elastici gialli• carapace: nastro siliconico trasparentepennarellato e ricoperto di kristal flash

Gambero Bisenzio• amo: Gamakatsu n. 2• filo: trasparente• occhi: nylon bruciato• sottocorpo: marabou bianco e filamenti di hair fish• corpo: materiale plastico• carapace: piume di fianco di germano reale ricoper -to di cristal flash

Page 92: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

92 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

STELIO DI MANNO • CARTA, NASTRI E PIUMEGambero killer 1• amo: Tiemco 811S n. 4• chele: peli di coda di capra arancione +kristal flash

• corpo: camoscio in asola• carapace: foam sagomato con le forbici,indurito con UV e colorato con pantone

• occhi: pallina incollata su filo di nylon• appesantimento sulla coda: dumbell

Gambero killer 2• amo: Tiemco 811S n. 4• chele: due piume rosse shaddler• sottocorpo: peli di coda di capra arancione• corpo: fibre bianche• carapace: foam sagomato e indurito concolla UV, pennarellato

• appesantimento: spire di piombo

Page 94: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

94 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

RRiivveerr AAssppiiuuss Mania

Page 95: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 95

Negli ultimi annila pesca ha vis-suto un periododi cambiamen-to, in relazionesia alle tecnicheche alle poten-

ziali prede insidiabili. I fiumi sonostati presi d’assalto dalle nuove spe-cie alloctone, che stanno gradual-mente divenendo prede costanti peri pescatori italiani. Tra queste l’aspioha appassionato molti lanciatori sianell’ambito del mondo pesca a moscache tra gli spinner, affascinati dellaviolenta ‘bomba’ in canna che questopredatore regala. Per gli amanti dellospinning è stato infatti semplice ap-passionarsi a pesci che hanno di-mensioni superiori ai 70 cm e cheamano buttarsi in corrente regalandomangiate mozzafiato e ottimi com-battimenti. Alcuni indicano l’aspiocome pesce poco sportivo e pococombattivo, ma non hanno sicura-mente goduto come me di ottimicombattimenti in piena corrente conpesci che si aggirano dai 3 ai 4 kg dipeso, in grado di mettere a dura pro-va l’attrezzatura utilizzando la cor-rente come energia verso la libertà.Certo anche a me è capitato di pren-dere capi di dimensioni elevate in zo-ne ad acqua ferma e devo essere sin-cero: la forza contraria che si perce-pisce nel combattimento è notevol-mente minore a quella percepita inpiena corrente. D’altronde bastaguardare la fisionomia di questo ci-prinide per capire che è strutturatoper essere idrodinamico, insommache è un agile nuotatore correntizio.Tralasciando il periodo invernale ela prima primavera, prendiamo inesame il periodo compreso tra l’ini-zio dell’estate e il tardo autunno,nei grandi fiumi popolati dall’A-spius aspius. Generalmente in que-

DANIELE VINCI [[email protected]]

River Aspius MMaanniiaa

Page 96: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

96 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

sto periodo caldo il fiume si abbassa di livello, e diconseguenza gli spot pescabili diventano facilmen-te individuabili. L’aspio di taglia è un predatoreche ama cacciare durante i cambi di luce, per cuil’albeggio e il tramonto sono periodi fantastici; igrossi capi entrano in caccia e se battiamo le zonedove stazionano lo strike è assicurato. Gli spot daprendere in considerazione sono quelli dove si ri-fugia il baitfish: giri d’acqua con buona profondità,sponde con piante in acqua che rallentano il flus-so, prismate, pocket che interrompono la corrente,pontili e ormeggi, tagli d’acqua tra corrente e ac-qua ferma. Il mattino è ottimo sino a una certa ora;appena il sole è alto e scalda le difficoltà di catturaaumentano notevolmente, anche se qualche risul-tato si può ottenere optando per una pesca di ri-cerca più mirata. Occorre optare per canne conpotenza media, diciamo sui 3/4 oz, circa 20 g, dacasting o da spinning a seconda del gusto persona-le; in assenza di vento se si ha manualità con il mu-linello da baitcasting si guadagna in precisione edelicatezza della presentazione. Ottimo l’utilizzodella treccia di potenza media, diciamo 15-20 lbs,con finale in fluoro. La canna non deve avere unarigidità esasperata, ma deve comunque garantire lagestione dell’esca in corrente.Pescando in prossimità di acqua che tende a ral-lentare notevolmente, quasi fermandosi, le eschetop water, oltre a garantire un buon numero dimangiate, regalano diversi strike. È molto impor-tante lanciarle con un’attrezzatura che garantiscalanci a lunga distanza, dal momento che occorrefarle passare vicino alle strike zone, altrimenti ri-schiamo di non avere attacchi: nei grandi fiumi sesi pesca da riva o in wading la distanza tra pescato-re e spot è elevata. Possiamo optare per wtd, pop-per, wake bait, flutter e noise lure. Le gorgate agalla dell’aspio sono davvero emozionanti e a volteè meglio ricercare un minor numero di mangiatepescando in superficie ma con un coefficienteemozionale altissimo.Ottime anche sassaie e prismate, che offrono ripa-ro al foraggio, da affrontare con lipless, jerkbait emetal jig i grado di fronteggiare la corrente; lemangiate verranno percepite in modo secco e do-vremo assicurarci di avere ami o ancorette di altis-sima qualità, altrimenti i pesci slamati sarannomolti. La mangiata in corrente è molto veloce è l’a-

Page 97: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 97

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

Page 98: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

98 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

Page 99: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 99

Guarda il videorealizzato dall’autoresulla pesca dell’aspioDIVERTIMENTO ASSICURATO!

Page 100: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

100 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

Page 101: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 101

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIAUn bell’esemplare catturato con un Fiiish Black Minnow 120 con testa da 12 g.

Page 102: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

102 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

Page 103: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 103

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

Page 104: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

104 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

spio si avventa sull’esca nei primissimi centimetridel recupero: alta attenzione e attrezzatura di qua-lità aumentano notevolmente gli strike. Altre zoneottime anche in ore centrali sono le piante in ac-qua e i tronchi sommersi, da affrontare con artifi-ciali in grado di far pescare molto vicini all’ostaco-lo; gli attacchi devono avvenire poco dopo l’iniziodella fase di recupero, per cui più si è ‘sull’ostacolo’maggiori sono le chance. Man mano che la luce ca-la gli aspi tornano ad aumentare il grado di atti-vità, sino a raggiungere un picco (dipende dal me-se) verso l’ultima ora di luce. Avvertirete la vici-nanza dal rumore delle loro ‘tombinate’: fannodavvero un gran baccano e se sono pesci di mole èimpossibile non accorgersi della loro presenza.

Al tramonto, aiutato dalla luce bassa, mi piace pe-scare nei tagli di corrente dove si notano le sago-me dei grossi aspi; in questi magici momenti sihanno attacchi da cardiopalma pescando a gallacon lipless, crank, metal jig e ondulanti. È il mo-mento in cui possiamo pescare molto ‘power’, conrecuperi veloci in grado di sollecitare la reazionedei grossi capi in frenesia alimentare. Bisogna es-sere pronti ad avere diverse slamature e a vederepesci seguire senza la successiva bomba: non di-sperate, perché la mangiata può avvenire anchesotto i piedi!L’aspio pescato in fiume è una grande cattura chemolti spinner come me amano, ma che ancora ap-pare come pesce di serie B per chi non ne ha ap-prezzato le qualità. Ormai è una realtà delle nostreacque e ne troviamo in quantità e in dimensionioversize. Come apprezzarlo? Semplice, basta farsicontagiare dalla River Aspius Mania

In alto, a sinistra Rapala Angry Bird Special Dives to 1 Ft , a de-stra Salmo Slider sinking 7 cm. Sotto, a sinistra Smith Haluca125F, al centro Lunkerhunt Direct Contact, a destra Fiiish Blackminnow 9 g. Le ultime tre esche sono distribuite da Old Captain.

Page 105: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 105

DANIELE VINCI • RIVER ASPIUS MANIA

Page 106: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

106 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

mos

ca

Da oltre cinquant’anni zampettoper fiumi, laghi, torrenti, risor-give e per ogni sorta di riga-gnolo con una canna da moscain mano. Si trattava inizial-mente di un attrezzo in cannapalustre di 3-4 metri con ghie-

re in ottone e cimino in bambù nero cui era attac-

PPeessccii vveerrii,,mmoosscchhee ffiinnttee

cata una lenza in crine di cavallo, lunga quasi ildoppio della canna, con un finale in nylon e cinquemoschette sommerse, anzi emergenti. Il tutto eramolto efficace per la cattura dei numerosi e diabo-lici temoli del Sesia e dell’Orco ma inadeguato allacattura delle trote. Al tempo questi fiumi eranopopolati, quasi esclusivamente, da marmorate sel-vagge, estremamente ombrose e difficilmente avvi-

Page 107: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 107

ANTONIO POZZOLINI [ [email protected]]

Pesci veri,mosche finte

Spesso giovani moschisti mi chiedono dei ‘favolosianni Sessanta’, vagheggiando catture di grosse tro-te e fantastici temoli. Niente di più errato. Oggi sicatturano più pesci e mediamente più grossi. Aquei tempi le trote erano frutto della riproduzionenaturale e quindi dovevano fare i conti con madrenatura e con i suoi eventi, quali piene e siccità, se-lezione naturale e… fame dei pescatori: solo pochefortunate sopravvivevano fino a raggiungere taglieinteressanti. Sui torrenti di fondovalle un pesce da40 cm era considerato un cattura di taglia notevo-le, da esibire con orgoglio e da mangiare con gioiaa cena. Capitava di agganciare anche qualche gros-so esemplare, ma le attrezzature del tempo ne ren-devano problematico se non impossibile il salpag-gio, visto che il nylon aveva bassissimi carichi dirottura e l’unico amo da mosca secca disponibile, iltristemente famoso Mustad 539E, si apriva regolar-mente. La pesca era vissuta come un istinto atavi-co e il combattimento era pregno del pathos tipicodel predatore che rischia di vedersi sfuggire la pre-da e quindi la possibilità di un lauto pasto. Il nokill era sconosciuto e il rilascio eventuale frutto,esclusivamente, di una sofferta scelta personale.Non esistevano, tranne alcune eccezioni tipo laValsesia, zone riservate alla pesca a mosca e quin-di, per effettuare le agognate catture di taglia, do-vevamo emigrare in Jugoslavia o in Austria.

la situazione odiernaSembrano passati secoli, archeologia piscatoria.Eppure non stiamo parlando dei tempi di Eliano oHalford, ma solo di pochi decenni fa. Oggi è tuttodiverso. I corsi d’acqua sono antropizzati, quandonon urbanizzati, e le province, almeno fino a quan-do non verranno abolite, le gestiscono «usa e get-ta» anzi «getta e usa», immettendo per l’apertura ilquantitativo di trote atto a soddisfare la bramosiadei pseudopescatori sportivi che spazzolano tuttoquello che possono con tutti i sistemi, legali e ille-gali, e quindi smettono di frequentare una zonaormai ritenuta quasi sterile. Ci sono anche le ‘for-tunate eccezioni’, le acque allegramente inquinateda scarichi organici, dove sguazzano felici, grasse epaffute trotazze che fanno lo slalom tra un panno-lino e un preservativo. Contrariamente a quello

cinabili, quindi fuori dalla portata della mia attrez-zatura. Fu così che nel 1965 iniziai a utilizzarequello che al tempo veniva definito il sistema ‘al-l’inglese’, con canna corta e mulinello, che non ne-cessitava di ampi spazi per il volteggio e permette-va di lanciare a distanze maggiori per poter ap-procciare, con maggiore discrezione, le sospettosetrote selvatiche.

Apertura in febbraio sull’Adige. Bellamarmorata catturata a secca in cacciacon una Royal variant.

Page 108: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

108 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

che si potrebbe pensare, godono di ottima salute ebollano tranquille, certo non sui plecotteri, e nes-suno si sognerebbe mai di capocciarle e di man-giarsele dato l’elevato rischio di contrarre pericolo-se forme di salmonellosi, una patologia defecatoriacreata, come dice il nome stesso, dal santo protet-tore dei salmonidi, probabilmente San Zeno, chepare fosse un pescatore a mosca.Dopo anni di richieste e battaglie, abbiamo otte-nuto dei brevi tratti riservati alle esche artificiali,qualcuno brevissimo per la sola mosca e alcunecentinaia di metri... perfino no kill. Dei veri ghettiper moschisti proletari. Sì, perché l’alone di tecni-ca elitaria continua a perseguitarci. Se da una partel’attrezzatura ha costi decisamente più abbordabilie in molti casi più bassi di quella della pesca aspinning, dove un artificiale costa una fortuna, odella pesca al colpo, dove una roubaisienne costacome un’utilitaria, dall’altra va considerato che perpraticare il nostro sport preferito ci tocca assogget-tarci a lunghe trasferte e al costo dei permessi. Ameno di non abitare vicino a uno hot spot, tra car-burante, autostrade, panino e permesso veniamo aspendere una cifra accessibile solo a un emiro o adun politico. Le riserve di pesca a mosca sono comei bordelli di lusso, almeno dove questi sono legali.Più il locale è elegante, le donnine belle e brave e ilservizio di classe, più elevato sarà il conto. Più pol-lacchioni ci sono, più grossi, più belli, più coopera-tivi, sguazzanti in chiare, dolci e fresche acque so-no, più la zona è facilmente accessibile in un am-biente ameno e ridente, maggiore sarà il costo delpermesso.Vengono seminate variopinte fario con tanti grossipunti rosso intenso e iridee dalla fascia rosso fuo-co. Sono il modello lusso, full optional e sono stateselezionate all’uopo; sono la progenie di ‘miss trotauniverso’. La pinnatura lascia spesso a desiderare,ma sono molto fotogeniche e con qualche accorgi-mento faranno un figurone su siti e social networkquando non sulle copertine di prestigiose riviste...La cattura è d’obbligo e se il povero pinnuto nonne vuol sapere di collaborare, non resta che ricor-rere alla ninfa, magari piombatissima, al verme fin-to o a tecniche da reservoir con streamer e codeaffondanti. Quanto di meglio per qualche ora di‘sana e consapevole libidine’ e per tacitare il pro-prio ego.

pesci veriCi sono poi i pesci veri, quelli che sono nati nelfiume o, perlomeno, sono stati immessi allo stadiodi avannotto. La loro densità è ovviamente ridottae la disponibilità a farsi catturare veramente mini-ma. Spesso vivono in zone poco accessibili o fiumipoco pescabili. Sono pesci fantastici, dei soprav-vissuti, retaggio di epoche remote dove non impe-rava lo sfrenato consumismo. Animali preziosi la

Page 109: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 109

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

cui cattura, e l’ovvio rilascio, appaga e arricchisce.Qualche pesce vero esiste anche dove meno te loaspetti, come una trota mediterranea selvaggia dame catturata nel Sangro canalizzato davanti almonumento al pescatore a Castel di Sangro, masono reperibili, di norma, in fiumi dove la gestioneprivilegia la naturalità a scapito della cattura. Sonospot, ovviamente, meno popolari e frequentatidelle ‘Disneyland waters’ ovvero le zone no kill do-ve i pescatori stanno in mezzo al fiume, a 4-5 me-tri l’uno dall’altro e la pesca viene vissuta con me-

no intimismo se non come un momento di aggre-gazione sociale. Situazioni simili sarebbero stategiudicate aberranti dai moschisti della mia gene-razione ma io, pur non apprezzando, sono costret-to a subire obtorto collo, dato il mio status di can-nivendolo, in quanto fonte di irrinunciabili oppor-tunità commerciali.Quando voglio sfogare la mia voglia di pesca al-l’antica, vado, ‘lupo solitario’, sull’Adige in Vallaga-rina. I mesi di febbraio, marzo e qualche volta apri-le sono quelli migliori, sempre che il disgelo non

Coup du soir sul Leno ad agosto. Mal-grado l’ambiente sia antropizzato,anzi urbanizzato, è possibile fruire diserate suggestive ed emozionantidata la presenza di trote selvagge.

Page 110: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

110 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

anticipi in maniera anomala come quest’anno. Do-po diventa alto e sporco fino a ottobre e assoluta-mente impescabile. In febbraio è uno dei pochi fiu-mi aperti ma, pur essendo consentite tutte le tec-niche, anche di sabato e domenica e possibile ave-re a disposizione chilometri di fiume praticamentedeserto. Non si tratta di un fiume facile. È moltoampio, il regolamento vieta l’entrata in acqua espira sempre un forte vento laterale. O sei un pamcoraggioso, un vero duro, disposto al probabilecappotto, o vai dove è tutto più facile e artefatto.Ci sono frequenti schiuse di Baetis niger e Baetisrhodani, e di sporadiche ritrogene, ma a meno chenon pioviggini, e quindi cali il vento, pochissimebollate. Pesco quasi sempre in caccia con la miasolita Royal variant su amo 14 o con il ‘passero’, ov-vero la March amo 12, tranne nelle giornate coper-te, quando in schiusa utilizzo delle classiche imita-zioni di effimera su amo 14-16.Quando si assiste alle rare bollate, la vera difficoltàconsiste nell’approccio. Non potendo entrare in

acqua è necessario portarsia tiro e cercare di presenta-re correttamente l’imita-zione, al primo lancio.Considerando che quasisempre è presente una fittavegetazione alle spalle, bi-sogna utilizzare lo shootingma spesso il lancio è resoimpreciso dal vento, chetende a spostare la traietto-ria. Bisogna naturalmentedimenticare le venti e piùcatture delle pesche facili-tate. Una buona battuta dipesca, di circa due-tre ore,può fruttare dai cinque ainove pesci ma in generenon più di tre o quattro.Ma non saranno mai pesciqualsiasi, o catture banali.

A ottobre l’Adige torna pescabile dopoil disgelo ed è il momento giusto percatturare i suoi bellissimi temoli.

Una bellissima fariodel Leno.

Page 111: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

San ValentinoRicordo il 14 febbraio di quest’anno. È un venerdì eil tempo è particolarmente mite per la stagione:pur essendo coperto non fa assolutamente freddoe il vento è decisamente al di sotto degli standard.Verso mezzogiorno inizio a pescare in caccia, cat-turando due trote marmorate e un ibrido con ta-glie varianti dai 33 ai 38 cm. Verso le 13 inizia unaschiusa di Baetis. Sto pescando in un tratto di cor-rente medio-rapida e per esperienza so che in que-sta stagione l’attività a galla si svolge in acque piùlente e lisce, per cui mi sposto a valle dove, effetti-vamente, vedo delle bollate e catturo altre tre trotedi buona taglia. Ho esaurito la zona e scendo ulte-riormente sulla piana a valle dove, sulla corrente inentrata, catturo una stranissima trota. Combattecome un’iridea con violente fughe e salti acrobati-

ci. La porto a riva e mi accorgo che si tratta di unafario chiarissima, con la livrea tipica di una lacu-stre senza punti rossi. Anzi, più che una lacustresembra una trota di mare, con la livrea argentea, lacoda ampissima e le pinne giallo-grigie. Mi sto di-vertendo come un satiro. Chilometri di fiume tuttoper me, schiusa e trote che bollano. Un sogno.La piana è lunghissima e profonda e non si notanessuna attività. Sarà oltre 200 metri e a valle, qua-si a metà piana, noto delle bollatine sotto una rivaalta e infrascata. Scendo lungo la sponda in un bo-schetto e mi porto all’altezza della bollata. Nienteda fare, è impossibile trovare un varco tra la vege-tazione e quindi scendo ulteriormente di altri 30metri, dove gli alberi lasciano posto a un cannetoche riesco ad attraversare per raggiungere la spon-da a picco sull’acqua. Mi calo faticosamente e, datoil livello particolarmente basso, riesco percorrereuna strettissima striscia di sassi emersi, per risalire

Page 112: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

di sassi emersi e dopo diverse ripartenze, riesco, fi-nalmente, ad arenarla. È una meravigliosa marmo-rata, valutata oltre 60 cm, in ottime condizioni fisi-che, una femmina di razza purissima con la tipicalivrea delle trote originali dell’Adige, con il disegnochiaro su sfondo scuro e totalmente priva di pun-teggiatura nera sull’opercolo, segnale inequivoca-bile di eventuali ibridazioni.Cerco la mosca per liberarla, sempre tenendolanell’acqua, ma non la vedo. Probabilmente è ferra-ta in bocca e decido di tagliare il filo in quanto ma-neggiare un pesce di quella taglia è sempre difficilee si rischia di danneggiarlo. La riporto in assetto eriparte come un missile. Sono soddisfatto e appa-gato, decido di smettere. Ho vissuto un’esperienzafantastica, la quintessenza della pesca a mosca,non ho catturato un pesce, ho catturato un sogno.

Leno no killUn altro posto dove poter insidiare pesci autocto-ni, assolutamente selvaggi, è il tratto no kill delfiume Leno a Rovereto, sempre facente parte delleacque gestite, in maniera perfetta, dalla Associa-zione Pescatori della Vallagarina. Il contesto am-bientale lascia a desiderare, in quanto si pesca tradue alti argini, in pieno centro città, con la genteche passeggia e guarda le trote, ma in questo pic-colo fiumetto nascono, crescono e si riproduconoda molti anni stupende trote marmorate, fario bel-lissime e relativi ibridi. Nei pomeriggi d’estate è lamia meta prediletta. Acqua bassa, talmente limpi-da da sembrare vetro, pianette con mezzo metro

112 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

fino a tiro del ‘mio’ pesce. Sono a una quindicina dimetri dalla zona dove avevo visto le bollate e mifermo a osservare. L’acqua è completamente liscia,la profondità non supera i 60-70 centimetri concorrente piuttosto lenta e scendono delle subima-go. Sono immobile, in punta come un cane da cac-cia, quando, con un impercettibile risucchio, vedoscomparire un’effimera. Resisto alla tentazione dilanciare e osservo ancora. Altro risucchio a un me-tro circa di distanza. Ulteriori bollate mi fanno ca-pire che il pesce si muove in un raggio di due-tremetri e studio il percorso per essere sicuro di met-tere la mosca nel punto giusto. È in attività a circadue metri dalla sponda e devo fare un lancio concurva a destra per evitare che la coda passi sopra ilpesce. Il lancio riesce perfettamente e dopo unpaio di metri di deriva, la mosca scompare in unpiccolo vortice. Attendo qualche frazione di secon-do e ferro.La sento, è grossa e punta sul fondo. Sta quasi fer-ma per alcuni secondi, poi parte verso il centro delfiume, dove l’acqua è profonda. Cedo coda, manon troppo per evitare che trovi qualche sasso oramo e allora parte verso valle. La trazione è fortis-sima e comincia a sfilarmi il backing. La seguo sulpiccolissimo corridoio di sassi. Calzo stivali bassicon la suola di gomma e scivolo come sul sapone;un paio di volte rischio di cadere. Sono quasi a finepiana e la corrente tende ad accelerare, per cuitento di bloccarla. La manovra riesce e la trota,puntando verso il fondo, risale di nuovo. Non ho ilguadino in quanto, solitamente, riesco a spiaggiar-le sul greto. Peccato che non ci sia greto. Trovo untratto con acqua bassa e pochi centimetri quadrati

Royal variant. Versione ri-veduta e meno pelosa del-la classica Royal coach-man, ideale sia in cacciache su pesce in attività.

P o z z o l i n igrey. Imita-zione d’in-sieme, mol-to efficacesu schiusedi Baetis edi altre effi-mere.

Grey emerger. Imita-zione di emergented’effimera, perfettaper acque poco velo-ci o superfici piatte.

Page 113: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 113

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

Paradisi artificiali. Grossa iridea extra-lusso, catturata a secca sulla Savinja.

Page 114: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

d’acqua e trote di tutte le taglie in attesa di esserecatturate. Come è facile intuire, anche in questocaso è necessaria la massima discrezione: entrarein acqua a metà fiume è il sistema migliore per lan-ciare facilmente ma anche quello di non prendereun pesce. È il regno delle canne corte, delle codeleggerissime, dei finali lunghissimi e dei tippet sot-tilissimi; quindi, anche in questo spot, la presenzadi pescatori, salvo che nei week end, è decisamentescarsa. Schiudono serratelle ignite, malefiche effi-mere che oltre a essere piccole sono anche agitatis-sime, con un comportamento praticamente impos-

sibile da imitare; meglio utilizzare imitazioni dipiccole emergenti fatte derivare in maniera perfet-ta o pescare nelle correnti in testa alle piane, maanche in questo caso è necessario fare lanci preci-sissimi per evitare il benché minimo dragaggio.Agganciare e salpare una trota over 50 con un fina-le dello 0,10 o 0,12 è sempre una grande soddisfa-zione e il rilascio è spesso accompagnato dall’ap-plauso degli spettatori. È come essere sul palcosce-nico di un teatro e, dato il mio noto senso dellospettacolo, spesso gigioneggio per rendere piùspettacolare l’azione di pesca.

Page 115: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

ANTONIO POZZOLINI • PESCI VERI, MOSCHE FINTE

conclusioniHo catturato pesci veri in diverse parti del mondo,taimen e lenok in Mongolia, salmoni del Pacifico esalmerini nella Russia asiatica, salmoni atlantici etrote di mare nella penisola di Kola e perfino unpolpo a Cipro, ma ritengo che la vera essenza dellapesca a mosca stia nella sua filosofia, nel modo diconfrontarsi con il pesce, nel rispetto per lo stessoche non si esaurisce con il suo rilascio. È semprepiù in voga un nuovo proverbio: il no kill giustifica

i mezzi. Fiumi calpestati, fondali arati dal passag-gio di orde di PAM, pesci costretti a modificare to-talmente le proprie abitudini comportamentali perogni sorta di abuso che sono costretti a subire.Non è più vero, come affermavano i vecchi pesca-tori, che nella pesca a mosca «vale più il come chenon il quanto», perché oggi si è disposti a usarequalsiasi sistema consentito dai regolamenti perprendere dei pesci. Catture magari numerose maspesso banali e soprattutto che non faranno maipercepire quelle speciali sensazioni che consento-no di provare pesci veri e mosche finte.

Una marmorata purissima del Leno di Terragnolo. Pe-sci come questo sono la dimostrazione che è possibi-le avere pesci assolutamente selvatici, purché non siceda alla tentazione di una gestione populistica.

Page 116: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

tecn

ica

spin

ning

BBAASSSS::SSKKIIPPPPIINNGGDDAALLLLAA RRIIVVAA

Page 117: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 117

Sapete tutti quanta importanza abbia-no gli ostacoli nella vita del centrar-chide. Fra le varie tecniche e tipolo-gie di presentazione dell’artificialespecifiche per questa pesca e impie-gabili dalla riva, approfondiremo quiil tema dello skipping, che tramite un

lancio specifico è in grado di far arrivare l’artificia-le anche dentro l’ostacolo più inestricabile.

l’azione di pescaLo skipping è praticabile pescando sia a piedeasciutto che dall’acqua muniti di stivali a coscia odi wader. Naturalmente quest’ultima va effettuatain luoghi dove la consistenza del fondo lo permet-te e che conoscete molto bene. Grazie al lancio ef-fettuato, e sulla cui descrizione ci soffermeremo inun prossimo numero, l’artificiale appena toccal’acqua inizia a rimbalzare delicatamente sul liqui-do elemento fin quando si infila nel buco dell’osta-colo che avete individuato. A questo punto si pos-sono verificare le seguenti evenienze:a. il bass è molto attivo, sente il rumore e le vibra-zioni dell’artificiale che pattina sull’acqua e gli vaincontro per attaccarlo sul bordo dell’ostacolo o po-co fuori. Tutto ciò, in genere, si verifica in strutturesituate in zone con acqua bassa o molto bassa;b. il bass, pur essendo attivo e sentendo il rumoree le vibrazioni dell’esca, rimane in agguato dentrol’ostacolo e attacca appena l’esca entra dentro lastruttura. Per quanto riguarda l’altezza dell’acquanelle strutture è valido quanto scritto poco sopra;c. il centrarchide rimane immobile nella sua posi-zione dentro la struttura e attacca l’artificiale di ri-flesso mentre questo cade verso il fondo. Questoattacco si verifica principalmente nelle struttureubicate in zone dove c’è una maggiore profonditàdell’acqua;d. il boccalone è sul fondo e attacca l’esca di rifles-so non appena questa termina la caduta. Questaabboccata si può verificare sia in acque molto bas-se sia dove la profondità è maggiore;e. il bass è mediamente o poco attivo, ma anchecompletamente inattivo, appoggiato sul fondo. Inquesti casi per indurlo ad attaccare è necessario fa-re una pausa. Più il livello di attivismo del predato-

FABRIZIO CERBONI [ [email protected]]

Page 118: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FABRIZIO CERBONI • BASS: SKIPPING DALLA RIVA

re è basso, maggiore deve essere la suadurata. In alcune circostanze, per in-durre il pesce ad attaccare, ho tenutol’esca immobile sul fondo anche perpiù di tre minuti. Talvolta, per ottene-re l’attacco, è buona cosa inframezza-re la pausa con piccoli spostamentidell’esca, che comunque deve rimane-re a contatto con il fondo. Quando de-cidete di porre fine alla pausa, tiratefuori l’esca dall’ostacolo strusciandolasul fondo e ponendo la massima at-tenzione a ciò che accade. Talvolta, ilbass decide di attaccare proprio quan-do vede allontanarsi ‘quella cosa’ che èstata per tanto tempo immobile da-vanti a lui. Per quanto riguarda laprofondità dell’acqua è valido quantoscritto al punto d.Per concludere, non appena inizia lafase di pattinamento dell’artificialesull’acqua, è opportuno stare concen-trati e portare la mano sulla manovel-la, pronti a chiudere l’archetto del mu-linello e a scoccare una tempestiva fer-rata in caso di attacco del bass. Altroconsiglio che mi sento di darvi e quel-lo di tenere sempre il filo in leggeratensione durante l’azione di pesca, inmodo da avere sempre il contatto conl’esca e la percezione di possibili ab-boccate corte o subdole che il centrar-chide potrà portare ai nostri artificiali.

attrezzaturaNegli ambienti molto ostici da affron-tare sono solito impiegare una G Loo-mis BCR 875 Mossy Bak. Si tratta diuna canna da casting nata per pescareCarolina Rig, che ho smontato e ri-montato da spinning. La canna, lunga7’3”, ha azione Fast, capacità di lancioda 3/8 a 1-1/2 oz, line rating17-25 lib-bre e power Extra Heavy. Grazie allesue caratteristiche tecniche, mi con-sente di estrarre qualunque bass an-

Vista la profondità dell’acqua nel-l’immediato sottoriva, questa strut-tura è da pescare a piede asciutto,posizionandosi ad almeno un paiodi metri dalla sponda. Consideran-do la morfologia della struttura, co-me artificiali consiglio un tube o unsoft jerkbait con corpo cilindrico.

Struttura da pescare da terra. Neisottoriva come quello della foto,dove è presente un gran numerodi ostacoli, è necessaria la massi-ma precisione nel lancio. Gli artifi-ciali da usare sono i tube bait e imicro jig.

Considerando il suo posiziona-mento rispetto alla riva, è benepescare questa struttura a piedeasciutto. Si può pescare sia il bor-do con un tube bait o un finessejig, sia la parte interna con unsoft jerkbait con il corpo stilizzatodi forma triangolare.

Page 119: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FABRIZIO CERBONI • BASS: SKIPPING DALLA RIVA

che dagli ostacoli più intricati. Le ab-bino un mulinello caricato con mono-filo di diametro 0,30. In ambienti neiquali devo effettuare lanci lunghi perraggiungere le strutture da pescare,monto una bobina caricata con trec-ciato dello 0,15, al quale unisco, tra-mite i nodi Bimini e Bristol, un finaledi monofilo lungo poco più di un me-tro. Opero questa scelta perché iltrecciato, oltre a permettermi di al-lungare la gittata del lancio, grazie al-la sua rigidità consente di percepire almeglio gli attacchi sull’artificiale e dàmodo di far arrivare la ferrata con ilgiusto tempismo e la giusta potenza.Negli ambienti meno difficoltosi ri-corro alla G Loomis SJR 843 IMX, unacanna da spinning lunga 7’, con azio-ne Fast, capacità di lancio da 3/16 a3/4 oz, line rating 8-15 libbre e powerMedium Heavy. Nel mulinello caricoun monofilo di diametro 0,28. Anchein questo caso monto una bobina contrecciato dello 0,15 e finale dello 0,28in ambienti ove occorre allungare lagittata dei lanci per pescare tutte lestrutture presenti.

artificialiIl top degli artificiali da skipping è rap-presentato a mio avviso dai tube bait,che grazie alla loro forma sono in gra-do di pattinare al meglio sulla superfi-cie dell’acqua e di infilarsi agevolmen-te anche nel più piccolo pertugio diogni tipo di ostacolo. Possono essereinnescati su testine piombate munitedi apposito dispositivo antialga oppuretexas rig con o senza piombo a proiet-tile (al massimo 1/4 oz), utilizzando unamo offset la cui misura va scelta in re-lazione alla dimensione del tube.Ottimi risultati si possono ottenereanche con i soft jerkbait, con corposia cilindrico, come per esempio il

Ancora una struttura da pescarerimanendo sulla riva. L’ostacoloha molte aperture da skippare.Qui consiglio di usare una tubebait o un microjig. Generalmentequando pesco ostacoli come quel-li della foto effettuo un numero dipresentazioni maggiore rispettoai casi in cui strutture più aperte.

Foto scattata in una zona del la-ghetto per uso irriguo dove lasponda fa angolo retto. Anche inquesto caso la morfologia della rivapermette di pescare al meglio tuttigli ostacoli presenti, a partire daquelli più vicini alla nostra posizio-ne e finendo con quelli più distanti.

Questa foto è stata scattata dallo scivo-lo in cemento che serve per far defluirel’eccesso di acqua dal laghetto per usoirriguo. La presenza del manufatto con-sente di scegliere la posizione più ido-nea per skippare al meglio ogni ostacolopresente nel sottoriva. Con acqua velataè consigliabile ‘forzare’ un po’ il lancioper aumentare il rumore che producel’artificiale mentre pattina sulla superfi-cie, aumentando così la possibilità che ilbass lo senta arrivare e lo attacchi.

Page 120: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FABRIZIO CERBONI • BASS: SKIPPING DALLA RIVA

Senko della Yamamoto, sia triangola-re, come il capostipite di questeesche, lo Slug Go della Lunker City,sia stilizzato a forma di pesce, come ilFin S Fish sempre della Lunker City.Per i primi due va bene un innescotexas rig utilizzando un amo offset,con il terzo consiglio un innesco texasrig con amo wide gap. Anche per que-sto tipo di amo la misura va scelta inrelazione a quella dell’artificiale. L’in-nesco si può fare senza piombo oppu-re con un piombo a proiettile leggero(massimo 1/4 di oncia). Ottimo anchel’innesco realizzato inserendo un in-sert weight sulla testa, o degli spezzo-ni di insert weight nella parte medio-alta del corpo dell’artificiale. Questoaccorgimento, oltre a consentire diallungare la gittata dei lanci, permet-te all’artificiale di affondare più velo-cemente rimanendo comunque bilan-ciato, cosa che risulta molto utile pe-scando in acque profonde.Una volta raggiunta una buona prati-ca e la giusta confidenza con la tecni-ca, potete allargare le tipologie di ar-tificiali da impiegare. In linea di mas-sima si può dire è possibile skippareogni tipo di soft bait. L’unico consi-glio che mi sento di darvi è quello di

Questa è una struttura da pesca-re dall’acqua. Considerata la suamorfologia, è opportuno porre lamaggiore attenzione possibilenell’esecuzione del lancio per fararrivare l’artificiale ben dentro l’o-stacolo. Quelli migliori sono i tubee i soft jerkbait con corpo cilindri-co o triangolare.

Foto stata scattata dalla riva. Perpescare gli ostacoli più vicini, chesi vedono sulla sinistra dell’imma-gine, questa è la scelta migliore;per pescare quelli più lontani, seritenete che il lancio sia eccessi-vamente lungo, potete entrare inacqua e avvicinarvi con cautelaalla struttura.

Struttura da pescare dall’acqua posizio-nandosi di fronte al canneto. Muoven-dosi lentamente e con la massima cir-cospezione è possibile pescare l’interastruttura. Visto che si tratta di un can-neto abbastanza rado, come artificialivanno bene i soft jerkbait con corpo aforma di pesce e i finesse jig. Conside-rando la profondità, meglio usare i wa-der che gli stivali a coscia.

Page 121: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FABRIZIO CERBONI • BASS: SKIPPING DALLA RIVA

non utilizzare artificiali di lunghezzasuperiore ai 4-5”.Validi sono anche i finesse jig e i mi-crojig. Avendo una minore capacità dipattinamento, con queste due catego-rie di esche dovete porre una maggio-re attenzione in fase di lancio. Sempreper un miglior pattinamento e perrendere possibile l’ingresso dell’artifi-ciale anche negli ostacoli più ostici,consiglio di abbinare ai finesse jig e, inparticolare, ai microjig , trailer pocovoluminosi. Da questo punto di vistal’abbinamento migliore per me è quel-lo con i finesse worm con corpo drit-to, con piccoli soft jerkbait e con pic-coli pesci di gomma con la coda drittache imita quella di un pesce, come adesempio il Virago della Molix.

doveÈ possibile impiegare lo skipping intutti gli ambienti nei quali viene pra-ticato il bassfishing dalla riva. Relati-vamente alle strutture, in queste pa-gine trovate una carrellata di fotogra-fie, con relativa didascalia, che riten-go possano meglio delle parole darealcune utili indicazioni.

Altra struttura da pescare dall’ac-qua. Lo spot presenta varie tipo-logie di ostacoli, per cui è consi-gliabile pescare con una tubebait, a mio avviso l’artificiale piùversatile tra quelli usati per que-sta tecnica.

Altro canneto da pescare in wa-der posizionandosi di fronte allastruttura. Essendo abbastanzachiuso, oltre ai tube consiglio isoft jerkbait con corpo cilindrico.

Struttura da pescare a piede asciutto.Lo spot presenta due opportunità: laprima è rappresentata dagli erbai se-miaffioranti, che potete skippare lan-ciandovi sopra trasversalmente (sia suquelli a destra che su quelli a sinistranella foto); la seconda dagli ostacolipresenti nella riva opposta. In entrambii casi consiglio di usare dei soft jerkbaitcon corpo a forma di pesce.

Page 122: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

122 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

se cambiare. Nei paesi dell’est nei quali ancora re-siste qualche fiume con caratteristiche idriche ido-nee alla vita di questi grossi plecotteri, c’è la possi-bilità nei mesi tra maggio e giugno di trovarsi difronte a una sciamatura copiosa di grosse stonefly,con la conseguenza di veder entrare in attività pe-sci particolarmente grossi, che normalmente esco-no solo di notte, magari a caccia di scazzoni o dialtro pesce foraggio. In Bosnia tali insetti sono

cost

ruzi

one

mos

ca

Ho scritto una volta in un arti-colo che il sogno di ogni pe-scatore a mosca secca è quellodi trovarsi in mezzo a unaschiusa di mosche di maggiocon i pesci che bollano all’im-pazzata. Ma per coloro che

hanno avuto la possibilità di trovarsi nel mezzo diuna schiusa di large stonefly, il sogno potrebbe for-

RRiibbnniikk SSttoonnee Fly

FABIO FEDERIGHI [ [email protected] ]

Guardail video

sul nostro canale YouTube

Page 123: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 123

Ribnik Stone FFllyy piuttosto diffusi specialmente sul Ribnik ed è perquesto per cui ho attribuito alle imitazioni che vipropongo in questo numero il nome di Ribnik Sto-nefly, anche in onore a un gran bel fiume e a bellis-simi ricordi, nonché con la speranza che la gestio-ne attuale possa trovare il modo di non sfruttare inmaniera intensiva e distruttiva un ambiente natu-rale del genere.I grossi plecotteri schiudono per lo più di notte o insituazioni di scarsa luce, si portano all’esterno del-l’acqua su una pietra o vegetazione riparia e schiu-dono, lasciando attaccato al sasso, o rametto, l’esu-via vuota. Poi, durante la giornata, stanno piuttostorintanati tra la vegetazione, finché, verso il tardopomeriggio, escono in volo per la deposizione delleuova. Quando arrivano in acqua, questi insetti dicirca 4 cm creano un certo rumore e diverse vibra-zioni, con classici plop, pattinate e ripartenze fati-cose, rumorose dalla superficie; i pesci reagisconoin maniera decisa e violenta, con grossi bocconi danon lasciarsi sfuggire, tanto che può accadere di as-sistere a una vera frenesia alimentare.La mosca presentata è nata dalla fusione di vari sti-li di utilizzo del foam. Volevo un artificiale che gal-leggiasse bene anche dopo ripetute catture, che

Page 124: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

124 • MOSCA e SPINNING 4/2013

FABIO FEDERIGHI • RIBNIK STONE FLY

race è un optional che può essere di foam anch’es-so o di antron. Una nota per l’amo, dato che spes-so, come dicevo, in queste situazioni si possonosmuovere pesci di dimensioni serie: deve essereadeguato, per cui i classici ami da secca in taglialong o i grub leggeri sono da escludere. Per le variefasi di montaggio, rimando direttamente al filmatolinkato nella foto d’apertura.In pesca utilizzate finali corti e potenti con tip diun diametro non inferiore al 18-20, perché l’imita-zione è di grossa taglia e prende parecchia aria du-rante il lancio, per cui c’è il rischio che rimanga in-dietro quando il finale si posa in acqua, mentrespesso è necessario entrare al di sotto della vegeta-zione riparia, vicino alla sponda, e anche perché seun 4 cm di mosca di foam, rigida e dura, entra inbocca a una trota o a un temolo, vuol dire che sitratta di un pesce di generose dimensioni.

fosse resistente e che avesse una certa imitatività.Dopo diversi tentativi è venuta fuori questa imita-zione di grande perla, che non è una mosca da ac-que turbolente tipo torrente di montagna, ma dacorrenti veloci e sostenute o da acque medio-velo-ci. Essendo tutta in foam, è piuttosto pesante equando arriva in acqua si fa sentire, per cui nell’u-tilizzo si deve avere una certa accortezza nella po-sa. L’ala è singola, in tessuto non tessuto, tipoquello che usano i fiorai, ma si può usare anche unmateriale di Hareline chiamato thick wing. Il foamè a celle chiuse per l’addome e la testa-torace, l’ad-dome può essere costruito con un semplice cilin-dro di foam oppure in extended body con una stri-scia accoppiata. Un po’ di movimento alla struttu-ra viene dato dalla piuma di cul de canard e dalsopra-ala di alce; per le zampette un elastico piut-tosto fine. Lo spot fluo nella parte superiore del to-

Page 125: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

FABIO FEDERIGHI • RIBNIK STONE FLY

Page 126: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

126 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

spin

ning

Da appassionato di pesca, devodire che i due soci di Jack FinLorenzo Rocchigiani e SimoneBoesso mi stanno un po’ antipa-tici. Il loro maledetto perfezio-nismo, la ricerca spasmodicadei dettagli e l’azione incredibile

che riescono a dare ai loro artificiali è propria di duesecchioni campioni del mondo. Considerando poiche hanno la metà dei miei anni, sono ovviamente

JJaacckk FFiinn LLuurreessdotati di più materia grigia del sottoscritto… Direiproprio che li menerei volentieri e invece mi è sta-to chiesto di far loro un’intervista. Scherzi a parte,mi fa un immenso piacere avere la possibilità diportarli a svelare qualcuno dei loro segreti.

D. Cominciamo dalla domanda più ovvia: come visiete conosciuti e come avete scoperto di averequesto talento in comune, decidendo di unire leforze per creare la vostra linea di artificiali?

Page 127: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 127

Jack Fin LuresR. Ci siamo conosciuti diversi anni fa scrivendocontemporaneamente in un forum di pesca e ab-biamo deciso di fare una pescata insieme, oltre cheper divertirci, anche per confrontare le nostre idee,sia di pesca che di autocostruzione di esche artifi-ciali.

D. Tra i due, chi è quello che ha le idee più ‘stram-palate’, chi quello che invece rimane con i piediper terra?

R. Diciamo che siamo ben assortiti, nel senso cheLorenzo è quello che fa le invenzioni degne dellaNASA e Simone è quello che ride perché ne riesceuna su cinque e gli ricorda che devono solo servirea pescarci... Battute a parte, davvero ognuno di noipensa sempre e solamente a progettare e produrreal meglio, tenendo sempre i piedi per terra.

D. In questo momento avete quattro esche già di-sponibili. Ce ne potete fare una breve cronistoria?

NICOLA ZINGARELLI [[email protected]]

Page 128: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

128 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

R. Una vera e propria cronistoria non esiste, ancheperché cerchiamo di essere aperti a tutti i campidello spinning moderno, il che comporta doverportare avanti la prototipazione di più modellicontemporaneamente, anche in vista di lasciarcida parte il tempo necessario per poterli testare alungo sul campo prima di renderli disponibili allavendita. In realtà ci sentiamo un po’ padri en-trambi gli artificiali che prima portavamo avantisingolarmente: la Sandy e il Kuda; sono progettiche contraddistinguono l’uno Simone, l’altro Lo-renzo e che abbiamo deciso di sviluppare insiemeper portarli a un livello superiore sotto il marchioJack Fin.

D. Potete darci dei dettagli tecnici sui materialiche usate per fabbricare, dipingere e rifinire leesche?

Page 129: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

R. Ogni esca è prototipata partendo da modelli inlegno, realizzati a mano, che vengono poi utilizzatiper creare lo stampo necessario per produrre l’e-sca. Nel processo di produzione utilizziamo resineepossidiche bicomponenti, acciaio inox ad alta re-sistenza, lamine di alluminio e altri materiali tipicidell’utilizzo in campo navale marino.

D. Sapreste riassumere come si svolge lo sviluppodi un’esca, ovvero si come passa dal disegno inizia-le al prototipo e alle successive fasi di pesatura,nuoto, paletta ecc.?R. Ogni nostra esca nasce da un concetto che deveraggiungere un obiettivo. In questa fase viene fattouno schizzo che deve ovviamente soddisfare anchel’estetica; passiamo poi al vero e proprio progettosu carta completo di misure, armatura, pesi e pa-letta. Una volta finito il progetto su carta si passa

alla realizzazione su legno e alle prove di nuoto.Questa fase viene curata particolarmente in quan-to la nostra priorità è la funzionalità del prodotto;dura pertanto finché, dopo innumerevoli test, vie-ne raggiunto il traguardo. Alla fine si passa allarealizzazione dello stampo che servirà per la pro-duzione dell’artificiale in resina. Le nostre escheprima di tutto devono funzionare perfettamente(per questo vengono testate una ad una), ma devo-no anche essere estremamente curate fino ai piùpiccoli dettagli per ottenere l’estetica che ci con-traddistingue. Ogni esca che mettiamo in venditadeve avere alle spalle numerose ore di pesca concatture all’attivo.

D. La tecnica che usate per dipingere e rifinire levostre esche è frutto di intensi studi o sarebbe ac-cessibile a qualsiasi amatore?

Page 130: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

Page 131: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

Page 132: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

132 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

R. Anche noi siamo partiti da amatori, ma quandoabbiamo deciso di fondare la Jack Fin ci siamo ac-corti che l’autocostruzione a livello hobbistico nonpoteva dare i risultati che abbiamo ottenuto. Bastipensare che il progetto Jack Fin è nato tre anni ab-bondanti fa e solo recentemente lo abbiamo pub-blicato: è stato un lungo periodo di ricerca e svi-luppo, soprattutto dell’idrodinamica dei materialidi produzione applicati alle forme che da realizza-re, nonché delle tecniche di produzione. Per man-tenere un elevato standard qualitativo sono neces-sarie una continua ricerca e una innovazione co-stante, al fine di rimanere al passo coi tempi. Tuttociò e ottenibile solamente intendendo questo pro-getto come un lavoro a tempo pieno.

D. In Fiera a Vicenza ero rimasto colpito dai detta-gli dell’Argo 75: in uno dei modelli erano perfetta-mente riprodotte anche le branchie che si vedeva-no spuntare dall’opercolo leggermente rialzato.Roba da malati, ovviamente, immagino che siateentrambi in cura da uno psicologo. Non è che percaso vi ha detto da cosa viene quest’ossessione peri micro dettagli?R. Psicologi, neurologi, sciamani, stregoni... le ab-biamo provate tutte: è una malattia incurabile, chesi chiama «dare il massimo». Nasce da una passio-ne, la pesca, lo spinning... una passione che vaavanti grazie a un mercato sempre in evoluzioneche gli sta dietro. Un giorno ti accorgi di volercimettere del tuo e vuoi contraddistinguerti. È un

Page 133: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 133

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

R. È un dato di fatto: il nostro cliente tipo cercaqualità nelle prestazioni di quello che compra epiacere nel suo utilizzo, cerca un senso di appaga-mento che va oltre il semplice recuperare un artifi-ciale qualunque per catturare un pesciotto.

D. Vi ho visto dipingere un’esca e anche se eraun’esibizione a porte chiuse ci avete messo un belpo’ per finirla. A occhio e croce sapreste calcolare iltempo che impiegate per fare un solo pezzo com-pletamente finito?R. La risposta è no, ma visto che sei te faremo unosforzo per cercare di tirare fuori una stima... Iltempo varia in base al modello, alla colorazione,alla richiesta di personalizzazione, nonché alla no-

mercato di appassionati malati cronici come noi,per cui sentiamo di conoscere bene i nostri clientidal momento che prima di tutto conosciamo noistessi e le nostre esigenze. Sappiamo benissimo chelo spinning non è solamente finalizzato alla catturadi un predatore, ma a tutto il contesto che la prece-de, come sappiamo benissimo quanto sia soddisfa-cente praticare la nostra passione con attrezzatureraffinate e dettagliate. Oltretutto siamo italiani, fio-rentini: l’arte ci circonda ogni giorno ed è stato ine-vitabile inserirla nel design dei nostri prodotti.

D. Che tipo di pescatore vi si avvicina e mette ma-no al portafoglio per portarsi via una di questigioielli?

Page 134: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

134 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

stra organizzazione degli ordini, che cambia a se-conda dei periodi, Potremmo dire che material-mente un artificiale richieda dalle una alle tre oredi lavorazione sul singolo pezzo, ma in realtà lastoria è diversa, perché si aggiungono tante fasi diattesa (da non sottovalutare, visto che richiedonoun costante controllo) che compongono i vari stra-ti di cui è costituito l’artificiale. Tutto ciò porta iltempo di produzione di un singolo pezzo a rag-giungere i dieci giorni circa.

D. È più grande la soddisfazione di dipingere l’escaperfetta o che un’esca meno perfetta peschi un belpesce?R. Sfatiamo un mito: l’esca imperfetta estetica-mente non cattura più di un bell’artificiale. Comeabbiamo già detto, il nostro primo interesse è cu-rare le prestazioni di nuoto (motivo per cui ognipezzo viene testato uno ad uno), poi viene l’aspet-to estetico in funzione di quello che cerca il preda-tore. Solo da ultimo aggiungiamo i dettagli chefanno apprezzare maggiormente i prodotti JackFin ai nostri clienti. Per questo motivo la nostrapiù grande soddisfazione sta nel fatto che un’esca

Page 135: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 135

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

nella produzione degli artificiali Molix e portiamoavanti di pari passo i nostri progetti come Jack Fin;sono due linee che stanno bene insieme, due lineeparallele: una industriale per una distribuzione este-sa, una artigianale per un mercato di nicchia... Vieneda sé che nascano collaborazioni tra i due marchi,ma dal momento che stiamo dando il massimo peroffrire belle novità, manteniamo un po’ di suspencesull’argomento e non roviniamo la sorpresa!

D. Cosa credete di poter apportare alla Molix e vi-ceversa?R. Un giorno ci trovammo in sede con tutto ilteam, ci scattammo una foto ricordo, una foto checaricammo sui social network e scrivemmo insiemequesta didascalia: «tutti soddisfatti dopo la firma diun ampio accordo di collaborazione Molix - JackFin, per ampliare l’offerta ai pescatori, alla ricercadella migliore qualità e specializzazione». Il bello dilavorare con Molix è che l’ambiente è familiare,non hai freni e impari ogni giorno; in piccola partecontraccambiamo condividendo le nostre esperien-ze maturate sul campo, ma non possiamo non rin-graziarli per la fiducia che ci stanno dando.

perfetta catturi un bel pesce e che il cliente ritornia ordinare dopo aver provato i nostri prodotti sulcampo: per noi questo vuol dire che gli artificialifunzionano!

D. Preferite progettare esche di superficie o som-merse? Quali complicazioni comportano le une ele altre?R. Sai meglio di noi cosa significhi un attacco intop water... L’artificiale di superficie dà troppasoddisfazione in più, proprio perché mentre loprogettiamo o produciamo è come se ci materia-lizzassimo in pesca con il pensiero. La risposa èquindi esche di superficie, al di là delle difficoltàtecniche di realizzazione, che non si possono indi-viduare generalizzando tra due sole tipologie diartificiali (floating/sinking), ma che vanno a inte-ressare nello specifico tanti altri fattori.

D. Mi sembra bella e soprattutto inedita una colla-borazione come la vostra con Molix. In che consi-ste e quali sono i progetti in ballo per il futuro?R. Il nostro lavoro con Molix va oltre la semplicecollaborazione... siamo una squadra. Lavoriamo

Page 136: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

136 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

D. Come si ordina un’esca custom, ovvero come fail cliente a spiegarvi il tipo di disegno e di livreache vuole? Rappresentano queste esche un’altapercentuale della vostra produzione?R. In genere il cliente che chiede una personaliz-zazione ha un’idea ben precisa in mente, facile dafar percepire perché noi possiamo riuscire a rea-

lizzarla secondo le sue aspettative. Nel caso in cuinon avesse le idee chiare, ci pensiamo noi a svi-luppare il design: fortunatamente per il momentonon abbiamo deluso nessuno! Gli artificiali cu-stom rappresentano una discreta fetta degli ordiniche riceviamo, ma continuiamo ad augurarci chesiano sempre in aumento... la monotonia non ci

Page 137: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 137

NICOLA ZINGARELLI • JACK FIN LURES

piace, anzi, le customizzazioni rappresentano pernoi un continuo stimolo.

D. Quali sono le vostre fonti di studio e ispirazioneper i colori e soprattutto per le livree naturali?R. L’osservazione non ci manca; dove possibile cibasiamo su quello che vediamo dal vivo, per poi af-

fidarci a ricerche fotografiche sul web nel caso dilivree che non abbiamo avuto occasione di visiona-re da vicino.

D. Per arrivare a fare dell’artigianato al vostro li-vello dubito che si possa improvvisare. Venite dauna formazione tecnica o artistica o avete impara-

to da voi a forza di sbagliare?R. Abbiamo entrambi unaformazione scientifica, manon neghiamo l’interesse perl’arte e i lavori manuali: è na-to così, da sé... complice an-che la presenza nelle rispetti-ve famiglie di parenti chehanno svolto mestieri comescultura, pittura ecc... Prendispunto e poi ci metti del tuocercando di migliorarti: nonci sentiamo arrivati, c’è sem-pre da imparare e non c’è si-stema migliore che impararesui propri sbagli.

D. Jack Fin è una storia a dueo c’è spazio per ampliare ilgruppo di collaboratori ?R. Uno è poco e tre son trop-pi... ma nella vita non si puòmai sapere: per il momento indue lavoriamo bene, vedremocome evolverà il futuro e cimuoveremo di conseguenza.

D. Carissimi Simone e Loren-zo, grazie mille per il vostrotempo, io personalmente viauguro tutto il successo e lesoddisfazioni del mondo.Non c’è dubbio, ve le merita-te. In bocca al lupo per i pro-getti di Jack Fin e per la vo-stra collaborazione con laMolix.R. Grazie a te Nicola e grazieanche a tutti coloro che findall’inizio ci stanno seguendoe supportando.

Guarda i videodel canale Jack Finsu You Tube

Page 138: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

138 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

La sanguisuga è un verme anellide(segmentato), appartenente all’ordi-ne degli Irudinei, che vive nelle ac-que dolci ferme o con lievi correnti,come fontanili e torrenti montani,normalmente attaccato sotto le pie-tre. In Italia sono presenti circa tren-

ta specie di sanguisughe, delle quali molte purtrop-po quasi estinte. Tra queste c’è Hirudo medicinalis,la sanguisuga usata in passato per i salassi, praticadiffusissima tanto che in quasi tutte le farmacie eratenuto un apposito contenitore colmo di questi ani-

cost

ruzi

one

mos

ca SSaanngguuiissuuggaa

mali pronti all’uso. Recentemente la pratica del sa-lasso è stata riscoperta da alcuni medici, che la usa-no regolarmente contro diverse patologie circolato-rie. Le sanguisughe ematofaghe, infatti, iniettanonel sangue una sostanza chiamata irudinina che haproprietà anticoagulanti notevoli ed è priva dellecontroindicazioni dei farmaci di sintesi.Oltre a Hirudo medicinalis, ricordiamo Agriodrilusvermivorus, che è un vorace predatore, Haemopiscaballo, la sanguisuga dei cavalli, e Acanthobdellapeledina, una sanguisuga nordeuropea che è paras-sita dei salmoni. Le dimensioni dei vari apparte-

Page 139: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 139

FEDERICO RENZI [ [email protected]]

FOTO

H. K

RIS

P

Haemopis sanguisuga

nenti all’orine degli Irudinei sono oltremodo varia-bili e vanno da 2-3 fino a 8-10 cm. Il colore è sempremolto scuro e può essere marrone verdastro o nerocon riflessi violacei iridescenti. Il corpo è provvistoalle estremità di due ventose; nella parte posterioresi trova una ventosa che serve per ancorarsi allepietre e per spostarsi, nella parte anteriore si trovala bocca, provvista di un’altra ventosa; le sanguisu-ghe ematofaghe si attaccano al corpo della propriavittima servendosi di ‘mascelle’ chitinose e fine-mente dentellate e incidendo la cute dell’ospite pernutrirsi del suo sangue.

Le sanguisughe resistono a lunghi periodi di digiu-no, che possono durare anche un anno. Sono pre-datori di piccoli animali come molluschi, larve diinsetti o vermi. Il loro modo di nuotare è inconfon-dibile, fatto da movimenti serpentiformi molto vi-stosi; divengono infatti molto spesso oggetto dipredazione da parte di diverse specie di pesci, at-tratti proprio dal movimento, tanto che in passatoerano usate spesso come esche naturali per la pe-sca di cavedani e trote. Secondo diversi autori sta-tunitensi rientrano nella dieta delle trote moltopiù spesso di quanto si pensi, in ragione dell’altocontenuto proteico.In genere le sanguisughe vivono sotto pietre etronchi sommersi, dove si ancorano con le dueventose, e compiono brevi spostamenti sul fondostaccando solo una ventosa alla volta, accorciandoe allungando il corpo come una molla. Sono ani-mali ermafroditi; dopo l’accoppiamento le uova so-no deposte in una specie di bozzolo sotto pietre edetriti sul fondo del fiume. Le specie di maggioridimensioni possono vivere per diversi anni.

in pescaChiunque abbia visto il nuoto di una sanguisuga inun fiume non può non aver pensato di avere difronte l’esca perfetta. Guardate al proposito questobreve ma significativo filmato linkato nelle paginesuccessive, che da solo vale più di mille parole: . Isinuosi movimenti serpentiformi sono infatti vi-stosissimi in un animale di dimensioni tanto ridot-te. La particolarità delle sanguisughe è data poi dalfatto che stimolano l’attacco sia di pesci che nor-malmente si cibano di invertebrati sia di predatoriattivi come i black bass e le grosse trote. Nella pe-sca con la mosca le imitazioni di questo particolareverme sono conosciute e usate ormai da molti an-ni, tanto che tutti i cataloghi di mosche artificialihanno in vendita delle leeches.Molto spesso le imitazioni di sanguisughe sonosemplici streamer neri, costruiti usando marabouo coniglio con la testa appesantita da occhi metal-lici o da una bead head per ottenere un effetto jig.Il risultato è un movimento che è sì sinuoso, mache non si avvicina minimamente al reale nuotodel nostro verme, perché troppo lento. Al solito

Page 140: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

140 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

FEDERICO RENZI • SANGUISUGA

FOTO

LA

LUPA

FOTO CHRIS SCHUSTER

Hirudo medicinalisin un negozio di Istanbul

Haemopis sanguisuga

Page 141: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 141

FEDERICO RENZI • SANGUISUGA

siamo affermare di imitarne perfettamente i movi-menti in acqua. Dave Whitlock ha presentato laChamois leech, che possiede appunto tali caratte-ristiche, nel suo volume L.L. Bean fly fishing forbass handbook del 1988, anche se alcuni sostengo-no che una mosca quasi uguale era già conosciutae utilizzata già dai primi anni Sessanta. Chiunquesia l’ideatore del dressing, si tratta comunque diuna mosca validissima ancora oggi, che racchiudel’essenza dell’imitazione che stiamo cercando.L’attrezzatura da impiegare per usare questo tipodi artificiali varia in funzione alla pesantezza e alledimensioni dei modelli che intendete usare. Per lapesca di trote con imitazioni di dimensioni conte-nute è sufficiente una nove piedi per coda 5 o 6,con un finale di lunghezza adeguata alla correntepresente nel fiume, quindi più corto nelle correntiveloci per mantenere sempre il contatto con la vo-stra esca, più lungo in acqua lenta o ferma per di-sturbare i pesci il meno possibile con la coda. Perpescare con artificiali molto grossi dovrete salirecon il peso della coda impiegata, adeguando ovvia-mente la canna e tenendo sempre presente quantoabbiamo detto per la lunghezza del finale.

possiamo obiettare: «ma con tali imitazioni i pescisi prendono!». Ma non possiamo affermare concertezza di aver preso quei pesci ingannandoli conl’imitazione dell’animale che avevamo in mente.Quei pesci hanno preso la nostra esca scambian-dola magari per un piccolo pesce, per un girino osemplicemente per puro istinto di predazione,senza associarla a qualcosa di preciso. In praticaabbiamo pescato a caso, mentre pescare a mosca,per me, significa comprendere sempre quello chesi sta facendo. Quindi, se vogliamo pescare con l’i-mitazione di una sanguisuga, dobbiamo imitare ilsuo nuoto, il suo colore e le sue dimensioni e ov-viamente dobbiamo accertarci della presenza disanguisughe nelle acque dove stiamo pescando.Se, come abbiamo detto, l’Hirudo medicinalis èpurtroppo quasi estinta in natura, molti torrenti efiumi sono ricchissimi delle piccole sanguisughepredatrici dalla montagna fino a quote collinari epossiamo star certi che i pesci ben le conosconocome fonte di cibo.Le imitazioni di sanguisughe che preferisco sonosenza dubbio quelle dotate di wiggling tail; a mioavviso solo con tale accorgimento costruttivo pos-

FOTO

MA

NU

EL K

RU

EGER

-KR

USC

HE

Guarda un videosul movimentodella sanguisugain acqua

Page 142: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

142 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Fabio Federighi Ivano Mongatti

LATEX LEECH• amo: Daiichi swimming larva 1870 nn. 6-8• corpo: latex sia nella coda che nella parte frontale, con uno

spot di ice dubbing in testa• appesantimento: sfera di tungsteno e spire di piombo

Leech piuttosto imitativa, valida anche nelle taglie più picco-le, da usarsi con tecnica scandi o con tecnica da streamer conpiccoli e rapidi richiami, mending o colpi di vetta.

RABBIT LEECH• amo: Daiichi swimming larva 1870 nn. 6-8• corpo: la parte della coda è in strip di Magnum frostip rabbit

strip di Hareline, la parte frontale in dubbing misto dellostesso coniglio e ice dubbing in varie tonalità

• appesantimento: sfera di tungsteno e spire di piombo

Esistono decine di possibili imitazioni di leech, costruite con ipiù svariati materiali; qui da noi siamo costretti a usare tagliepiuttosto piccole. Il fattore principale è comunque la mobilità,per cui è fondamentale scegliere sempre materiali che in ac-qua si muovano e pulsino.

CRAZY LEECH• amo: n. 4• corpo e sottocorpo: fibre di angora e fibre riflettenti• occhi: clessidra

Sembra un Crazy Charlie, ma lavora davvero come una san-guisuga, grazie alla sinuosità delle fibre (più morbide del ma-rabou) e agli occhietti pesanti che, al cessare della trazione,riportano velocemente questa mosca verso il basso.

LEECH (DA BASS MA ANCHE DA TROTA)• amo: n. 2• corpo: dubbing sintetico + elastici marroni scuro

La costruzione di questa mosca è elementare e prevede lacreazione di un dubbing sintetico (con polipropilene, fibre ri-flettenti o altro materiale a disposizione) su cui vengono di-sposti gli elastici longitudinalmente sul corpo, con l’aiuto diqualche goccia di colla cianoacrilica.

Page 143: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 143

Federico Renzi La pagina dei lettori

Guardail video

sul nostro canale YouTube

WIGGLING LEECH• amo: Partridge Sea shrimp n. 6 (sostituibile con un qualsiasi

amo da streamer)• coda: falcetto in pelle di camoscio, tinta nera con pennarelli.

Il falcetto è inserito in un tubetto di silicone nero primadi legarlo sull’amo

• corpo: ciniglia nera e pseudo hackle viola o nere• appesantimento: cone head nera

La coda a falcetto scodinzola imitando il nuoto di una sangui-suga, le pseudohackle mandano flash in quantità e la conehead conferisce all’artificiale un effetto jig. Tutto l’insiemerende la mosca incredibile in tutti gli ambienti, dalle trote dellaghetto ai grossi cavedani del fiume in pianura.

MOHAIR LEECH• amo: n. 6-8 leggero, gambo corto. L’amo in testa (in questo

caso tagliato per lasciare solo l’occhiello) deve essseredi una misura più piccolo.

• corpo: brush in lana mohair avvolto su un pezzo di dyneema30 lb che serve da collegamento tra l’occhiello di testae l’amo.

• appesantimento: cone head in tungsteno

Mosca dall’incredibile movimento. Può essere usata sia sulfondo che a mezz’acqua, semplicemente variando la velocitàdel recupero.

SANGUISUGA • STELIO DI MANNO• amo: grub n. 12• filo di montaggio: marrone• corpo: tubetto di silicone con pelo di visone

Da usare in deriva e richiamare a piccoli scatti.

SANGUISUGA • STELIO DI MANNO• amo: grub n. 10• filo di montaggio: marrone• testa: pallina colorata rivestita di carta flash• corpo: craft fur e cristal flash• sottogola: pelo di visone

Montaggio reverse; da usare come jig.

Page 144: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

144 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

La pagina dei lettori

RAGWORM • STEFANO TICCHIATI• ami: Tiemco TMC 2499SP BL n. 10 e n. 8 davanti• filo: Uni 6/0 arancio fluo• coda: kristal flash orange e cdc rosso fluo• corpo: polar chenille copper avvolta su tubicino in silicone• testa: cono metallico cdc rosso fluo e ice dubbing orange

I due ami sono uniti da monofilo inserito in un tubicino di sili-cone che rende morbido e sinuoso tutto corpo dell’artificiale.

SANGUISUGA • STEFANO TICCHIATI• amo: Eagle Claw 702 n. 2• filo: Uni 6/0 tan• coda: wave tail colorata con pantone marrone• corpo: dubbing in asola di craft fur marrone e oliva miscela-

to con kristal flash oliva• testa: pallina in tungsteno e ice dubbing marrone/oliva

Artificiale che uso per la pesca al bass e alle spigole in foce.

SANGUISUGA • LEVIS DAL VESCO• amo: n. 4 appesantito con filo di piombo• filo di montaggio: rosso• corpo: rigato in tinsel oro e marabou rosso• coda: scoiattolo rosso e flashabou rosso

Si può aggiungere una magic head di Petitjean per creare ilmovimento tanto adescante.

CONCORSO DI COSTRUZIONE

L’imitazione del n. 4/2014 sarà: muggine.Spedizione entro il 15 giugno 2014

a La Pesca Mosca e Spinning,via Jacopo Della Quercia 88, 50053 Empoli.

Dressing e note di commentoa [email protected]

Regolamento completo suwww.lapescamoscaespinning.it

agente/distributore esclusivoper i prodotti della pesca a mosca in Italia

Roma • Italy • tel/fax 06 33269294 [email protected] • www.theitalians.net

Page 145: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Richiedi il nuovo catalogo 2014THE ITALIANS/AIRFLO specializzato nei prodotti per la pesca a mosca

agente/distributore esclusivoper i prodotti della pesca a mosca in Italia

Roma • Italy • tel/fax 06 33269294 [email protected] • www.theitalians.net

Troverete i nostri marchi e i nostri prodottiin vendita in Italia solo nei negozi autorizzati

“PRO SHOP” THE ITALIANS.Vedi lista nel catalogo o richiedi informazioni

sul sito www.theitalians.net

Page 146: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

146 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

tecn

ica

bass

fish

ing

uunnuussuuaallTTOOPP WWAATTEERR

Page 147: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 147

La stagione calda mette di buonumore: sole, caldo e giornate lun-ghissime fanno uscire a pesca contanta voglia e fiducia nei proprimezzi, nonché con tanta voglia dibass. Le temperature in aumento,anche dell’acqua, ci portano a pro-

vare nuove tecniche dedicate al bass fishing e asperimentare artificiali e prodotti che abbiamomagari lasciato in cassetta per buona parte dell’an-no. Adoro il top water, che ritengo una tecnicaestremamente redditizia quando la temperaturadell’acqua supera i 12 gradi. Gli occhi del bass sonorivolti verso l’alto, posizionati nella parte superioredella testa, per cui esso è sempre molto attento atutto ciò che gli passa al di sopra, in particolare inacque limpide, nelle quali ha molta visibilità. Il pe-riodo caldo e l’estate in particolare rappresentanosenza dubbio il periodo migliore per sbizzarrirsicon questa tecnica. Il metabolismo del bass è mol-to elevato, per cui si alimenta molto spesso duran-te il giorno: pescare a galla permette di batteremolta acqua e quindi maggiori possibilità di trova-re pesci in caccia. Alcune delle esche top water piùpopolari sono le rane (per le quali rimando al miouscito sul n. di questa rivista), i buzzbait e i pop-per, ma in questo articolo ci soffermeremo sull’im-piego di alcuni artificiali lasciati spesso da parte eche sono invece a mio avviso delle armi molto im-portanti per la cattura di esemplari di dimensionirilevanti: wake bait e propeller.

wake baitLe wake bait hanno in genere la forma di un crank-bait o di un sigaro nelle versioni più allungate e so-no dotate di una paletta corta e molto pronunciataverso il basso. Tale forma e la totale galleggiabilitàpermettono loro di navigare nella zona superficialedell’acqua o, durante il recupero veloce, appena aldi sotto di essa. Lanciando una wake e recuperan-dola a media velocità si produce la classica scia a‘V’, che rappresenta la chiave del suo potere attrat-tivo: imita un piccolo serpente o semplicementeun pesce in difficoltà che nuota a pelo d’acqua, famolte vibrazioni e stimola pertanto il bass all’at-tacco richiamandolo anche da molto lontano.

LUCA QUINTAVALLA [ [email protected]]

Scarical’articolo

Page 148: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

LUCA QUINTAVALLA • UNUSUAL TOP WATER

nella propria ‘strike zone’. Erbai sommersi e cespu-gli affioranti sono altri spot molto redditizi perqueste esche. Quanto al colore dell’acqua ideale,c’è una forte corrente di pensiero che sostiene il lo-ro utilizzo principalmente in acque molto limpide.Personalmente non li disprezzo anche in acque piùvelate, perché le vibrazioni emanate sono vera-mente importanti.Quanto ai modelli, uso attualmente con grandepiacere il Roumba di IMA, una wake bait proget-tata dal professionista americano Fred Roumba-nis, dal quale prende il nome. L’esca è di dimen-sioni importanti e consente di fare lanci lunghissi-mi; la scia creata a bassa velocità è molto ampia ea velocità folli tiene molto bene l’assetto, affon-dando appena sotto la superficie dell’acqua. Altriottimi prodotti che uso volentieri sono il Mann’sBaby Minus, il Bomber Long A, lo Strike Kingwake shad e Xcalibur wake bait.

Spesso, inoltre, le wake sono munite di rattling in-terni per amplificare il richiamo sonoro.Esistono diversi tipi di recupero, per cui è possibiledare libero sfogo alla fantasia; personalmente neutilizzo due. Il primo è il classico recupero medio-lento, che amplifica al massimo la ‘V’. La mangiataarriva diretta e spesso molto aggressiva, per cui ènecessario impiegare artificiali con buone e ampieancorette. Occasionalmente alterno tale recuperocon qualche pausa. Il secondo è quello molto velo-ce e molto aggressivo, dedicato ai momenti neiquali il pesce è in forte attività o al contrario moltoapatico; in questi casi tendo a recuperare l’esca avelocità veramente folle, creando una forte scia su-perficiale e passando sopra a ostacoli e a cover,cercando mangiate di reazione.Le piante sommerse sono un ottimo spot per lewake bait: il pesce sosta sospeso al di sotto di esse,per cui è molto attento a tutto quel che succede

Page 149: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014
Page 150: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

LUCA QUINTAVALLA • UNUSUAL TOP WATER

Page 151: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 151

LUCA QUINTAVALLA • UNUSUAL TOP WATER

coloriIn genere tendo a scegliere il colore delle eschegalleggianti in base al colore della pancia, che è ilprimo colore che un bass vede guardando dal bas-so verso l’alto. Ritengo che i colori pieni siano i mi-gliori: nero, bianco, giallo, oppure tinte che imita-no strettamente il pesce foraggio: bluegill, blueback herring e ayu. La scelta deve avvenire in baseal colore dell’acqua, alla copertura nuvolosa e al fo-raggio presente.

propellerIl prop è un artificiale molto simile alle wake baitcome forma, ma è per lo più sprovvisto di paletta.È totalmente galleggiante e anche cambiando lavelocità di recupero non affonda. La sua caratteri-stica è rappresentata da due eliche, una nella parteanteriore e una in quella inferiore dell’esca, sia cheil corpo abbia forma di crank, sia che la forma siaquella del minnow. Il risultato di questa combina-zione è un’esca che recuperata lentamente creauna piccola scia a galla che imita un insetto chenuota in superficie, mentre jerkata con maggiore ominore intensità diventa più simile a un popper,con schizzi, spruzzi e suoni che imitano un pesceche caccia sul foraggio. Il bass è molto attirato daisuoi simili che cacciano su banchi di foraggio, percui si innesca di solito una sorta di competizionealimentare che porta tutti gli esemplari presentinei paraggi a partecipare al banchetto; se riusciretea imitare questi suoni al meglio con i propeller, po-trete ottenere pescate eccezionali.Si tratta di artificiali molto versatili, da utilizzarecon recuperi aggressivi cambiando tipologia di re-cupero in base all’attività del pesce o alle condizio-ni dell’acqua; in particolare con una piccola brezzache increspa la superficie il recupero jerkato è ve-ramente molto catturante.Gli spot migliori sono molto simili a tutte le coverideali per il top water, ostacoli molti intricati aparte, poiché sono artificiali muniti di ancorette.Rischiare però... fa spesso la differenza e lanciarele esche fra un intrico di rami può regalare la cat-tura di pesci di dimensioni veramente importanti.Le acque limpide o medio-velate sono quelle dapreferire.L’HeliPS dell’Ima è un eccellente prop col corpo dicrank, munito di eliche che girano al minimo ac-cenno di recupero e ancorette di livello top class.Adoro lanciarlo a ridosso di ostacoli visibili, la-sciarlo immobile per qualche secondo in attesache i cerchi dell’ingresso in acqua spariscano e ini-ziare un recupero lento ma costante alternato aqualche pausa. Altri modelli che reputo ottimi so-no lo storico Heddon Baby Torpedo, la LuckyCraft wake tail, il Molix Propeller e lo HeddonWounded Spook.

Page 152: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

attrezzaturaDipende soprattutto dalledimensioni delle escheutilizzate. Non dimenti-cate che avete ancorettemontate su entrambe letipologie di esche, per cuiun’azione troppo Fastpuò far slamare troppi pe-sci. Personalmente per leesche medio-piccole uti-lizzo una canna da 6’6”power M azione Fast oMedium Fast. La TailwalkC661M è un’ottima cannaper questo utilizzo, al paridella Palms Molla MSGC-69 MHF per utilizzareesche di dimensioni mag-giori, come IMA Roumba.Validissimi modelli si tro-vano anche in casaSt.Croix e GLoomis: avetesolo l ’imbarazzo dellascelta.Per i monofili il nylonrappresenta senza dubbiola scelta principale: essen-do galleggiante aiuta a re-cuperare l’esca in modoottimale ed essendo mor-bido riesce ad asseconda-re le fughe del pesce almeglio. Sto attualmenteprovando il nuovo Sunli-ne Bass Special da 14 lbs,che abbina potenza edelasticità ideali per la pe-sca top water. Per i muli-nelli andate su un recupe-ro veloce: fate sempre intempo a rallentare l’azio-ne di pesca, anche perchéspesso si effettuano pausee non è quindi necessarioandare troppo lenti.

152 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Page 154: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

154 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

regolamento attuale prevede che il finale non pos-sa essere più lungo del doppio della canna. Il risul-tato di questa modifica si traduce nell’utilizzo dicode sottilissime, già presenti sul mercato o studia-te per questa tecnica, come la Rio Trout LT DT000o la Hanak Czech Nymph Superlite 03F, e di finalidi 15 piedi ai quali viene aggiunto il tip con le duemosche, in base alla lunghezza della canna utiliz-zata; spesso comunque vengono impiegate canne

tecn

ica

mos

ca

L’evoluzione delle tecniche di pe-sca a mosca non conosce fine,anche se si tratta spesso di detta-gli che migliorano solo alcuniaspetti. La cosiddetta ‘pesca conil filo’ imperversa ormai da alcu-ni anni: utilizzata inizialmente

nel solo mondo delle competizioni e nota ora amolti pam, rappresenta un’evoluzione della pescaa ninfa. La tecnica è stata ripresa dalla peche au fildei francesi, ma le prime notizie risalgono all’iniziodegli anni Ottanta e provengono dall’Europa del-l’Est, dove la mancanza di prodotti, oltre che dimezzi economici, aveva portato a utilizzare questostratagemma per sostituire le code di topo. A uncerto punto si comprese la potenzialità del sistemae nel mondo delle competizioni iniziarono speri-mentazioni sempre più approfondite. Dapprima siusavano spezzoni di fluorcarbon uniforme, lunghianche 20 m e con grossi diametri, 0,40/0,50, infondo ai quali veniva praticata la classica asolina epoi il tip con le due ninfe, per passare successiva-mente agli spezzoni di shock leader presenti incommercio per il surf casting. Da qualche tempo,invece, vengono prodotti finali specifici.Questo modo di pescare presenta degli indubbivantaggi: maggiore sensibilità, minore dragaggiodelle ninfe, possibilità di passate a notevole distan-za – anche oltre le correnti dominanti – e, soprat-tutto, minore percezione della trazione da parte delpesce. Il tutto si traduce in un’abboccata più con-vinta da parte della preda, quindi in un numero mi-nore di pesci slamati, sia al momento della ferrata,sia durante il recupero: un pesce che mangia conmaggiore convinzione è sicuramente più difficileda perdere. La gestione del lungo ‘finale’ all’inizionon è semplice, ma con un po’ di pratica e l’aiuto diuna canna moderna, morbida e sensibile, si imparapresto a essere precisi nel lancio, anche se situazio-ni strette e infrascate complicano la faccenda.Dopo il mondiale del 2011 in Italia, quando, nei duegrandi fiumi del campionato, l’Aurino e l’Isarco,l’utilizzo di questa tecnica fu predominante, la FipsMouche (Federazione Internazionale) è corsa ai ri-pari modificando il regolamento e cercando, permotivi etici, di imporre l’utilizzo della coda di topo.A mio parere la scelta della federazione di limitareil più possibile gli estremismi evolutivi è corretta. Il

ALESSANDRO SGRANI [[email protected]]

Page 155: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 155

oltre i 9 piedi, che permettono quindi di utilizzarefinali lunghi. La prerogativa delle code molto sotti-li è di eliminare il più possibile la trazione che il pe-so della coda stessa determina sul finale, anche seessa rimane negli anelli, aumentando il dragaggiodelle ninfe. Non è quindi come pescare con tuttofilo, ma ci siamo molto vicini. Ritengo che così fa-cendo si ottenga un valido compromesso, che con-sente di non allontanarsi troppo dalla pesca a mo-

sca: si pesca di fatto con finali utilizzati normal-mente per la secca, tanto che con la stessa configu-razione, e cambiando solamente le mosche, si puòpescare a ninfa, sommersa o appunto a secca, i più‘spregiudicati’ anche a streamer. Esistono ora incommercio finali specifici per questo tipo di pesca,con colorazione UV, camou, pink, fluoyellow ecc. aseconda degli ambienti e delle esigenze di visibilitàda parte del pescatore ma anche dei pesci.

NNiinnffaa ccoonn iill ffiilloo

vvssNinfa a salire

Page 156: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

156 • MOSCA e SPINNING 4/2013

ALESSANDRO SGRANI • NINFA CON IL FILO VS NINFA A SALIRE

rapidamente, per cui possono essere impiegati ar-tificiali più piccoli mantenendo la stessa capacitàdi affondamento di artificiali più pesi, che per es-serlo devono necessariamente essere più grossi. Èpossibile presentare una mosca piccola molto imi-tativa anche a notevoli profondità e con correntisostenute, il che, specialmente dove i pesci sonosmaliziati, è senza dubbio un grande vantaggio.Un’altra innovazione recente riguardante gli arti-ficiali è rappresentata dai javi, corpi in tungstenofacili da montare e la cui particolare forma per-mette di appesantire molto il corpo, lasciando l’e-stremità scoperta come fosse una normale beadhead di tungsteno. Anche in questo caso, è tutto

Anche le mosche hanno subito un’evoluzione, omeglio un restyling, visto che si parla di Perdigon,che sono artificiali conosciuti da tempo; la diffe-renza sta nei materiali per costruirle: prima veni-vano incollate con colle bicomponenti, con scomo-di e lunghi processi di asciugatura, ora si ricorre amoderne colle UV e a filati particolari, come ilGlitter Tread. Costruire mosche con questi mate-riali è piuttosto facile e veloce, dal momento cheuna colla UV in trenta secondi asciuga, dando uneffetto 3D molto imitativo. Dal punto di vista tec-nico sono mosche molto verosimili, dotate di unaproprietà affondante enorme grazie alla silhouetteesile e liscia; ciò significa che vanno in pesca più

Perdigon con javi

Collarino Pettirosso

Perdigon con pallinacolor arancio metallico

NIN

FE

PE

RIL

FIL

ON

INF

ET

RA

DIZ

ION

ALI

Page 157: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

4/2013 MOSCA e SPINNING • 157

ALESSANDRO SGRANI • NINFA CON IL FILO VS NINFA A SALIRE

molto facile da costruire. Quanto alle bead head,la novità è solo nella colorazione, con tonalità me-talliche molto interessanti come il rosa, l’arancio,il rosso e il verde.Devo dire che con questa configurazione – cannalunga, morbida e leggera, mulinello piccolo e leg-gero, coda sottile e finale lungo – la pesca risultapiacevole, anche elegante; si pesca a una distanzamaggiore rispetto alle tecniche più tradizionalicon finali corti e con pose più delicate e, in certecondizioni, il tutto risulta veramente micidiale. Misono chiesto, tuttavia: siamo sicuri che sia sempremeglio rispetto alle tecniche tradizionali? Esistonodavvero tutti questi vantaggi? Per cercare di fugarei dubbi ho pensato di fare un test utilizzando ledue tecniche nello stesso fiume e nella stessa gior-

nata, recandomi sulla Lima alla fine di aprile. Il pe-riodo migliore per pescare nella Lima va da maggioinoltrato fino ai primi di luglio, ma anche aprile,specie se l’acqua di neve è passata, può riservaregiornate interessanti. È anche vero che amo tal-mente questo fiume che il mio giudizio risultasempre un po’ falsato, in positivo ovviamente. Nel-l’arco della giornata mi sono spostato alcune volte,facendo tratti diversi, quindi con condizioni diffe-renti. Per chi non lo sapesse, la Lima è martoriatada centraline idroelettriche che tolgono l’acqua inalcuni tratti per poi rimetterla a valle, per cui sipossono trovare situazioni e livelli completamentediversi fra un tratto di fiume e un altro. Ho pescatoa ninfa utilizzando sia la tecnica con il filo, sia laninfa a salire più tradizionale, quella che ho pre-

Con il filo, nei tratti dove la corrente è uniforme, riu-scendo a ‘far scorrere’ le ninfe si possono ottenerelunghe passate senza dragaggio, riuscendo quindi asondare ampie zone prive di facili riferimenti.

Page 158: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

158 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

ALESSANDRO SGRANI • NINFA CON IL FILO VS NINFA A SALIRE

acque profonde, utilizzando la mosca sul bracciolomontata con un javi e quella di punta con pallina intungsteno, questa tecnica rende al meglio. La moscapesante sul bracciolo porta in pesca anche l’altra e siriesce a controllare meglio la passata, avendo uncontatto più diretto con la prima mosca. Bisognariuscire a dare meno trazione possibile e a far ‘scor-rere’ le ninfe: il fatto di non avere il peso della codaaiuta molto. Diventa più semplice anche pescare aldi là delle forti correnti, magari dove l’acqua rallen-ta. In questo caso il fatto di avere la coda che pesapoco dà molto più tempo per far lavorare le ninfeprima che entrino in dragaggio. Per far comprenderemeglio il concetto ho realizzato un apposito filmato,che ritengo più esplicativo di ogni spiegazione. Clic-cate sul link qui sopra per vederlo. Un’altra situazio-ne favorevole l’ho trovata con livelli bassi, moschepiccole lanciate da lunghe distanze, senza problemidi dragaggio anche in acque lente, in questo casomagari con l’aiuto di un Micro Spiral Indicator.

sentato nell’articolo La ninfa a salire nel numeron. 2/2010 di questa rivista. L’attrezzatura utilizzatarispetto alla ninfa col filo variava esclusivamentenella coda, nel finale e nelle mosche: una wf2 conun finale a nodi da 1,60 m con il tip dello 0,14, laprima mosca a 30-40 cm dall’asola del finale e laseconda mosca a circa 60-70 cm dalla prima.

dove e perché il ‘filo’Pescando con il filo mi sono trovato molto bene neitratti con correnti uniformi anche sostenute, conprofondità anche importanti, soprattutto in assenzadi ostacoli che rompono le correnti, come grossimassi. La possibilità di fare lunghe passate in ampispazi aiuta molto nella ricerca dei pesci: riuscire apescare senza avvicinarsi in tratti con queste carat-teristiche, mantenendo delle passate senza dragag-gi, è vincente. Anche ai bordi delle forti correnti, in

Dove la corrente è meno forte, la tecnica con il filoconsente di pescare anche da notevole distanza, quin-di con un po’ di coda fuori, facendo lunghe passate. An-che in questo caso è possibie non far dragare le ninfe.

Scarical’articolo

Guardail video

sul nostro canale YouTube

Page 159: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 159

ALESSANDRO SGRANI • NINFA CON IL FILO VS NINFA A SALIRE

ne pescando a salire da molto vicino, facendo lan-ci precisi per far passare le ninfe vicinissimo alletane delle trote, alla base dei massi, nei corridoitra un sasso e l’altro, a volte anche guidando unpo’ le mosche per farle passare nei posti giusti. Laprecisione è sicuramente un’arma in più di questatecnica. Se il pesce è ‘fuori’, decisamente attivo edisposto a muoversi verso la superficie per man-giare, è il momento di allungare il tip di circa 20cm e mettere due sommerse. In questo caso nonci sono evoluzioni che tengano: la sommersa a sa-lire è a mio parere la pesca più bella che c’è e l’at-trezzatura per eseguirla bene e con soddisfazioneè senza dubbio quella più tradizionale. Ma questaè un’altra storia…

dove e perché la ninfa a salireLa ninfa a salire più tradizionale, alla quale sonoevidentemente molto affezionato, è per moltiaspetti svantaggiata rispetto alla nuova tecnica,ma esistono situazioni nelle quali non è possibiletransigere sul suo utilizzo per avere successo.Quando il tratto di fiume è più torrentizio, conmolti massi grandi e piccoli che formano correntifrequenti e soprattutto se i pesci sono poco attivi,la precisione del lancio e delle passate può fare ladifferenza tra catturare oppure no. Proprio nellagiornata del ‘test’ sulla Lima, affrontando un trat-to con queste caratteristiche ho risolto la situazio-

Con il filo le forti correnti potranno essere superateagevolmente e il ridotto peso della coda permetteràdi far lavorare le ninfe nei luoghi giusti, senza tirarleverso la coda stessa.

Page 160: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

show room

160 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

azione veloce,altissimo rapporto qualità/prezzo

SAGE RESPONSE

L’obiettivo principale in Sage è di incrementare le pre-stazioni. Ogni anno, così, ogni serie diventa sempre mi-gliore della precedente. Le Response sono le migliori

canne Sage come rapporto qualità prezzo. Costruite aBainbridge Island in USA sono garantite a vita su qual-siasi rottura. Con azione veloce, tutte in quattro pezzi,constano di 17 modelli dalla 7 piedi coda 3 per piccolifiumi alla 9 piedi coda 10 per i grossi pesci delle flat eper i salmoni. Da provare.Altre caratteristiche:• colore marrone nocciola;• legature marroni e profili bianco/silver;• portamulinello in legno di rosa per le canne da fiume e

alluminio per le saltwater;• manico reverse full wells per i modelli da fiume e full

wells per le canne dalla 8 in su;• passante stripping in ceramica;• passanti a serpentina;• tubo in cordura Ballistic Sage;Prezzo unificato per tutti i modelli: 334 euro, con garan-zia a vita Sage.Disponibili da Garue, distributore per l’Italia, via del Tor-chio 14, 20123 Milano, 347/2556660, www.garue.it,www.garueshop.com oppure in tutti i punti vendita au-torizzati Sage che trovate sul sito www.sageflyfish.com.

Page 161: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

per anelli più leggeri, resistenti e scorrevoli

FUJI TORZITE

Quello che ci si aspetta da un anello ideale è che massi-mizzi il potenziale della canna, del mulinello e del filo. Atal fine Fuji è riuscita a sviluppare una nuova ceramica,Torzite, più resistente del carbonio di silicio (SIC), per-mettendo di realizzare una forma più sottile, che si tra-duce come primo risultato in maggiore leggerezza. L’e-strema resistenza del nuovo tipo di ‘pietra’ consente in-fatti di ottenere uno spessore ultrasottile dell’anello aparità di performance rispetto al SiC. Considerando il mi-nor spessore del Torzite rispetto al SiC e il conseguentemaggior diametro interno dell’anello, è possibile preve-dere un anello di misura inferiore fino alla misura 12.Grazie a questo ridimensionamento, il peso complessivodei passanti, della canna e del cimino risulta ridotto ri-spetto al normale, acquisendo così maggior sensibilitàrispetto a una normale serie di anelli in SiC e Titanio. Ri-spetto al SiC, inoltre, Torzite presenta una superficiecon finitura più liscia e una presenza minima di microca-vità che danneggiano il filo. Il coefficiente di frizione èinferiore dell’80% rispetto a quello del SiC. Ciò si tradu-ce nella massima salvaguardia del filo, consentendo unrecupero più fluido, massima scorrevolezza e minoreusura della lenza. Struttura dell’anello in Titanio e pietrain Torzite rappresentano oggi l’avanguardia in fatto dianelli e Fuji si riconferma sinonimo di qualità assolutadei materiali. Per una dettagliata spiegazione delle ca-ratteristiche dei nuovi anelli, con diagrammi e tabelle di

raffronto di immediata comprensione per il pescatore, viinvitiamo a cliccare QUI per scaricare il depliant in for-mato pdf, completamente tradotto in italiano a cura diMajora Intelligent Fishing, importatrice sul mercato ita-liano dei Fuji Torzite.Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel.02/95364376, www.majorafishing.com.

Page 162: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

un mulinello saltwater affidabile,leggero, economico

TEBEN CBS 500

Il marchio Teben è sinonimo in Cina di mulinelli di altaqualità e affidabilità in pesca. Carson ne è il distribu-tore europeo ufficiale e con non poca curiosità siamoandati a testare il modello CBS 500, un mulinello confrizione anteriore e rapporto di recupero: 4.5:1 idoneoa uno spinning saltwater medio-leggero, per esempioper piccoli tunnidi, serra, barracuda ma anche per lec-ce di taglia. Fluido nel recupero grazie ai suoi novecuscinetti in acciaio inox importati dal Giappone e in-seriti su un corpo leggero e resistente, strutturatocompletamente in alluminio (Alu Body), vanta a mioavviso uno dei migliori rap-porti qualità/prezzo sull’at-tuale mercato saltwater. Ab-biamo infatti subito consta-tato l’affidabilità del prodot-to, l’imbobinamento perfettodel trecciato, la capienza del-la bobina stessa (identica aquella seconda in dotazione),la qualità della manovella an-ch’essa in alluminio con po-mello in Eva. Il Teben CBS500, grazie alla sua leggerez-za, consente di lanciare da riva senza affaticare ilbraccio, riuscendo così a pescare per ore. pur avendotra le mani un mulinello adatto anche a pesche gravo-se in acque dolci, come per lo spinning a luccio, lucio-perca e siluri. Cliccate QUI per scaricare il catalogoTeben. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.carson.it, [email protected]. (GiorgioMontagna)

per il bassfishing ma non solo

CANNE QUANTUM ACCURIST

Arrivate già da qualche mese in Italia, le nuo-ve Quantum Accurist PT hanno ormai destatol’attenzione degli appassionati per le eccel-lenti prestazioni e l’incredibile rapporto qua-lità-prezzo. Progettate con la mescola HSX54,che offre un’azione più morbida e polivalente,hanno una minor rigidità che ne permette unutilizzo ad ampio raggio; possono essere im-piegate per la pesca di reazione e per tutte letecniche nelle quali è richiesta un’azionemaggiore da parte del fusto della canna. Idea-te per l’utilizzo nei tornei di pesca al bass permolteplici tecniche, garantiscono alte presta-zioni anche al di fuori dell’ambito del bassfi-shing. Sono perfette infatti per insidiare gros-si predatori con esche rigide in acqua sia dol-ce che salata. Grazie a un prezzo contenuto,questa splendida serie di canne risulta acces-sibile a tutti. Caratteristiche tecniche:• Graphite HSX54 million hi-strain moduls• portamulinelli Fuji ACS and VSS• anelli aluminum-oxide ultraleggeri, con api-cale da cranking maggiorato• manico diviso in EVA antiscivolo• gamma disponibile: da 6.6 ft a 7.10 ft, conazioni da 1/4-3/8 oz. a 3/8-2 oz.La scheda tecnica è disponibile on line clic-cando QUI. Le nuove Quantum Accurist PTsono importate in esclusiva per l’Italia dallavia Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel.0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, [email protected]. Visitate an-che la pagina Facebook.

show room

Page 163: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

disponibili i nuovi mulinelli

NAUTILUS CCF X2

Sono finalmente arrivati da Garue gli attesissimi nuovimulinelli Nautilus CCF X2. Sono dotati di frizione CCFma x2, più potente (20lb+), ultraregolabile con pomellolargo. Con frizione sigillata in sughero/carbonio, i muli-nelli sono ricavati con macchina utensile a controllo nu-merico dal pieno. Sono disponibili in tre misure: 6/8(WF-8, +175 yds #20), 8/10 (WF-10, +200 yds #30),10/12 (WF-12, +250 yds #30). Il prezzo è ridotto ri-spetto alla serie Giga e parte da 419 euro.Disponibili da Garue, distributore per l’Italia, via del Tor-chio 14, 20123 Milano, 347/2556660, www.garue.it,www.garueshop.com oppure in tutti i punti vendita au-torizzati Sage che trovate sul sito www.sageflyfish.com.

nuova distribuzione esclusiva per Majora

SPORTEX RODS

È ufficiale da qualche giorno la collaborazione tra la ri-nomata casa tedesca Sportex e Majora Intelligent Fi-shing, che acquisisce così una nuova distribuzione inesclusiva per il mercato italiano, di assoluto prestigio.Le prime decisioni riguardano l’ampliamento della gam-ma di prodotti già disponibili sul nostro mercato: oltrealle note e blasonate canne da carpfishing e siluro, ver-ranno introdotte tutte le canne della vasta produzioneSportex, in particolare quelle dedicate allo spinning ealla pesca in mare, corredate dalla strepitosa garanziasui blank di ben dieci anni. Cliccate QUI per sfogliare ilcatalogo Sportex 2014 e avere un’anteprima dei pro-dotti presto disponibili.Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel.02/95364376, www.majorafishing.com.

in radica, con magnete

GUADINO POZZOLINI

Per il pescatore più esigente e rispettoso dell’ambientee della salute del pesce, la Pozzolini Fly Fishing ha mes-so in vendita un fantastico guadino che soddisfa ognitipo di esigenza, sia tecnica che estetica. Queste le prin-cipali caratteristiche:• elegantissimo fusto in legno laminato e pregiata radi-ca, con impregnatura e trattamento di impermeabiliz-zazione;• forma ellittica per agevolare la cattura e contenereagevolmente pesci di notevoli dimensioni;• rete in speciale materiale plastico trasparente, elasti-co, antimuffa, antiodore, impermeabile per non inumi-dire la schiena, imputrescibile; ha la caratteristica dinon trasmettere protozoi o malattie e di non danneg-

Page 164: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

show room

164 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

giare la pelle dei pesci. Questa rete è obbligatoria nel-le più prestigiose acque di molti paesi e in molte riser-ve italiane ed estere;

• magnete ultraforte per agganciare e sganciare age-volmente il guadino;• misure: 58x22,5 cm;• prezzo: 80 euro.Per ulteriori informazioni: Pozzolini Fly Fishing by A.Pozzolini, Via Trento 2a, 25014 Castenedolo, tel./fax030/2131002, mobile 334/6317910, www.pozzolinifly.com, [email protected].

eccellente controllo e feeling,azione medio-veloce

SAGE APPROACH

Le nuove Approach Sage sono completamente costruitein USA a Bainbridge Island, dove prendono vita le mi-gliori canne al mondo. Utilizzando moduli di graphite adalto modulo, le Approach sono canne perfette per chivuole la qualità Sage a un prezzo vantaggioso. Veloci,potenti e precise, sono tutte in quattro pezzi con tuboin cordura. Nove i modelli, dalla 7 piedi coda 3 alla 9 pie-di coda 9 da mare o big fish. Eccellente controllo e fee-ling, azione medio-veloce. Altre caratteristiche:• colore grigio guscio d’ostrica;• legature nere con profilo silver;• passante stripping in ceramica;• passanti a serpentina;• manico reverse half wells sulle canne da fiume;• portamulinello in alluminio e fishing butt sui modellisaltwater;• tubo in cordura Ballistic Sage

Prezzo unificato per tutti i modelli: 249 euro, con garan-zia a vita Sage.Disponibili da Garue, distributore per l’Italia, via del Tor-chio 14, 20123 Milano, 347/2556660, www.garue.it,www.garueshop.com oppure in tutti i punti vendita au-torizzati Sage che trovate sul sito www.sageflyfish.com.

per montare più accessori sul morsetto

STONFO JOINT BLOCK

Il Joint block è un blocchetto semicilindrico realizzato inmetallo trattato, di modeste dimensioni, con un’appen-dice snodata che consente di montare contemporanea-mente più accessori sul morsetto, come: vaschetta rac-cogli-sporco, schermo di contrasto, dispositivo per bobi-

Page 165: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

natore in linea, lente di ingrandimento, dipositivo para-chute ecc. Una boccola di riduzione intercambiabile (da8 a 10 mm di diametro) permette di adattare il jointblock a una vasta gamma di morsetti aventi aste por-tanti di diverso diametro. Una serie di fori passanti e fo-ri filettati con grani a brugola e un pomello permettonoil bloccaggio posizionato delle aste metalliche relativeai vari accessori. Cliccate QUI per vedere il filmato suYouTube. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel.055/8739615, www.stonfo.com, [email protected].

nuova vita per Pinky, Super Pinky, Bobix

NASCE PELICAN SNC

Con l’acquisizione del marchio Pelican e dei relativi mac-chinari di produzione da parte di Alberto Savegnago eGiovanni Fontana è nata nel gennaio 2014 la Pelicansnc (ex Brenta Syle) ed è iniziata una nuova vita peruna serie di pesciolini artificiali che vanta una presenzapluriennale negli scaffali dei negozi e nelle scatole por-taesche di numerosi spinner italiani. I titolari della nuo-va azienda, infatti, grazie all’esperienza maturata sullesponde di fiumi e torrenti del nord Italia, hanno decisodi apportare una serie di migliorie estetiche e strutturaliai vari minnow, senza tuttavia stravolgere l’essenza delprogetto Pelican originario. Pinky, Super Pinky, Bombix,Ghiozzo rimangono dunque gli stessi, costruiti in legnodi balsa, ma vengono ora dotati di armatura passante edi una leggera resinatura superficiale per irrobustirli e

meglio definirli esteticamente, oltre che di ancorineVMC e robusti split ring. L’aspetto di queste esche divie-ne quindi molto più simile al pesce foraggio dei nostrifiumi, mentre la maggior robustezza strutturale ne con-sente l’utilizzo in tutte le situazioni e con i più diversimetodi di pesca, sia in acqua corrente che in laghetto.Tutti i processi produttivi sono svolti in Italia e tutti iminnow sono testati per un corretto e accattivante mo-vimento. La strada però è ancora lunga e per quest’an-no non sarà possibile completare la produzione di tutti imodelli presenti nel vecchio catalogo: alcuni sono anco-ra in fase di studio, altri saranno sostituiti da nuovi mo-delli: ne riparleremo a tempo debito. Per essere aggior-nati sui modelli già disponibili e sulla loro distribuzione:Pelican snc, via Pasubio 34, 36034 Malo (VI) ,0445/607518, mobile 328/1494293, 338/4083623,www.pelican-fishing.com.

per il prurito da punture di insetti

BOIRON DAPIS GEL

Tutto inizia con un lieve ma fastidioso prurito, una sen-sazione di bruciore, la cute che diventa rossa e si gon-fia: è quel che succede alla nostra pelle quando venia-mo punti da un insetto. Fastidi tipici della bella stagio-ne, quando zanzare, api e vespe sono più attive e pos-sono pungerci con maggiore facilità, fastidi ben noti aipescatori in molti degli ambienti da loro frequentati, al-le più diverse latitudini. Grazie ai suoi ingredienti di ori-gine naturale, DAPIS Gel di Boiron ha un’azione lenitivasulla cute. Il prodotto è a base di Aqua,Propylene glycol, Ledum palustre ex-tract, Carbomer, Sodium hydroxide, Apismellifica extract. Non contiene parabeni,profumo e coloranti, ed è comodo e piace-vole da applicare; essendo in gel ha un ef-

Page 166: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

show roompiù volte con la vegetazione affiorante, che in molti ca-si, oltre a impedire un recupero agevole, avrà causato laperdita dello stesso artificiale. Si è cercato finora di im-pedire l’inconveniente munendo l’artificiale in fase dimontaggio di antialga improvvisati, realizzati con mono-fili in nylon o addirittura acciaio armonico. L’antialgadella Stonfo rende tutto più semplice. Consiste in unsottile stelo realizzato in materiale plastico sufficiente-mente elastico e rigido allo stesso tempo, alla cui estre-mità è ricavata una protezione a V che va a coprire l’e-stremità acuminata dell’amo con ardiglione. È di facilemontaggio in fase di costruzione dell’artificiale e siadatta a ogni tipo di amo (dimensione massima 2-3/0),siano questi specifici per popper, bag o stramer tipoZonker o altro. La misura è unica, in quanto si può di-mensionare accorciando lo stelo a seconda della dimen-sione e della forma dell’amo da utilizzare. È fornito intre colori fondamentali: neutro, nero e arancio fluore-scente. Per ulteriori informazioni : Stonfo, tel .055/8739615, www.stonfo.com, [email protected] anche il canale YouTube.

un topwater di ultima generazione

IMA SKIMMER

Estate e caldo sono in arrivo e gli artificiali top water sipreparano a farla da padrone. La categoria denominata‘walking the dog’, cioè quella serie di esche che nuotain superficie spostandosi a destra e a sinistra imitandoun pesce in difficoltà, è una delle più classiche da im-piegare, soprattutto in condizioni di vento leggero e diostacoli ben visibili. L’Ima Skimmer, 110 mm per 13 g, èun artificiale di superficie di ultima generazione, dota-to di un movimento walking the dog molto vicino allaperfezione. Durante la pausa l’artificiale si arresta inposizione verticale lasciando la testa fuori dall’acqua,prestandosi a essere aspirato dai grossi bass, grazie al-l’azione delle sfere interne, le quali consentono ancheuna lanciabilità notevole in tutte le condizioni di vento,anche contrario.La tecnologia Ima cura tutto nei minimi particolari, dal-la forma alle rifiniture esterne, estremamente realisti-che, fino alle varie colorazioni, pensate per ogni situa-zione che il pescatore possa incontrare. L’artificiale èideale per la pesca del bass in acque chiare, ma è risul-tato decisamente catturante anche in mare. Per ulte-riori informazioni: Blue Springs, tel. 0422/634083,www.bluesprings.it, [email protected].

fetto rinfrescante e lenitivo, si assorbe rapidamentesenza lasciare la pelle unta, appiccicare o macchiare epuò essere usato su aree estese. Inoltre, non presentarischio di fotosensibilizzazione. Va applicato sulla parteinteressata con un leggero massaggio; si può ripeterel’uso al bisogno, ogni volta che se ne avverta la neces-sità. Non va applicato sulla pelle lesa perché contienealcool e quindi potrebbe dare qui sensazione di brucio-re. Va anche evitato il contatto con gli occhi. Non vautilizzato sulle persone con pelle sensibile o allergichea uno dei suoi componenti. Il prodotto è indicato peradulti e bambini dai 3 anni in poi. Il tubo da 40 g, ven-duto in farmacia, ha un prezzo al pubblico consigliato di8,20 euro.

un semplice ma geniale prodotto,disponibile in tre colori e misura unica

ANTIALGA STONFO

Ecco un altro singolare prodotto uscito dalla originalitàcreativa della ditta Stonfo. Si tratta di un piccolo acces-sorio d’uso la cui realizzazione è stata possibile grazie auna sofisticata tecnologia di microstampaggio. Chi pra-tica la pesca in lago al black bass o al luccio utilizzandovoluminosi popper o streamer avrà dovuto fare i conti

Page 167: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

una splendida coda per la pesca a ninfa

RIO EURO NYMPH

Euro Nymph, novità 2014 già usatissima da garisti e ap-passionati, è stata progettata da Rio per soddisfare l’e-sigenza di una coda molto sensibile e ultra fine per lapesca con la ninfa ceca, conforma al regolamento di ga-ra internazionale. È costruita con un diametro ultrafine,non estensibile, con core SuppleFlex per avere la massi-ma sensibilità e non sbagliare nessuna ferrata. Disegna-ta da Steve Parrot, è lunga 79 piedi, in misura unica 2-5.Con tip indicatore arancione.Disponibili da Garue, distributore per l’Italia, via del Tor-chio 14, 20123 Milano, 347/2556660, www.garue.it,www.garueshop.com oppure in tutti i punti vendita au-torizzati Sage che trovate sul sito www.sageflyfish.com.

un’anguilla estremamente versatile da Fiiish

CRAZY SAND EEL

Dopo il successo dei Black Minnow, l’azienda franceseFiiish, importata in Italia in esclusiva dalla Old Captain,lancia le nuove anguille Crazy Sand Eel realizzate inmorbida plastica, che mirano a riproporre il nuovo con-cetto di nuoto estremamente realistico introdotto con iBlack Minnow e denominato HSV (High Swimming Vi-bration). Si tratta di un nuoto ad alte vibrazioni ottenu-to, nel caso delle Crazy Sand Eel, grazie al mix tra mi-scela di plastica estremamente morbida e forma parti-colare della coda dell’esca. È infatti nella parte finale

dell’anguilla che si nasconde il grande segreto di que-sto artificiale, a differenza dei Black Minnow, che trova-vano invece grande giovamento nello snodo tra testapiombata a corpo in silicone. Nel caso della Crazy SandEel, la forma allungata e affusolata non permetteva digestire una testa piombata snodata, per cui la sceltavincente è ricaduta sulla coda, in grado di creare turbo-lenze che conferiscono un movimento estremamentesinuoso e realistico. A impreziosire il potere catturantedi queste anguille, la casa francese ha pensato di intro-durre all’interno dell’esca, in un foro predisposto perl’occorrenza, un piccolo bussolotto di vetro con perlinedi richiamo rattling.Le teste piombate sono della versione classica, con amosolidale alla testa. L’attacco della lenza è posto sullaparte superiore per gestire vari tipi di presentazione edi recuperi. Disponibili in varie grammature, da 5 g finoa 240 g, sono prodotte in tre differenti profili: Shore perlanci da terra a spinning, Offshore per utilizzo dalla bar-ca su mangianze, Deep per impieghi più estremi in verti-cale su fondali a caccia di dentici o grosse cernie. I corpiin silicone sono disponibili in quattro diverse misure(10, 15, 22 e 30 cm) e cinque diverse colorazioni. Lagrande versatilità d’impiego rappresenta quindi la carat-teristica principale di queste nuove esche, disponibilisul mercato in confezione kit composta da un Crazy

Page 168: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Sand Eel montato, un’anguilla di scorta e un bussolottocon richiamo rattling. Sono inoltre disponibili tutti gli ac-cessori per l’autocostruzione: anguille sciolte in confe-zioni da tre pezzi e teste piombate di varie grammature,offerte in confezioni da due pezzi.Il catalogo Fiiish è disponibile on line cliccando QUI.Tutti i prodotti Fiiish sono distribuiti in esclusiva per l’I-talia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 BustoArsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063,www.oldcaptain.it, [email protected]. Visitate anche lapagina Facebook.

una creatura a velocità variabile

SEASPIN FW SOFT BAIT BOKON

Le nuovissime Bokon di Seaspin, sviluppate per la pescain acqua dolce, si sono rivelate estremamente catturan-ti e versatili sotto molti punti di vista. Per quanto ri-guarda la mescola del materiale, è stata ottenuta unaconsistenza morbida ma allo stesso tempo resistente.Questa selezionata densità permette di utilizzare lasoft bait anche in heavy cover senza preoccuparsi distrappare l’esca prima che sia ben salda nella bocca delpesce. L’artificiale sarà riutilizzabile anche dopo la cat-tura e qualora le chele andassero strappate durante ilcombattimento lo si potrà conservare per tutte le situa-zioni nelle quali la creatura dovesse necessitare di unadiscesa più veloce. La versatilità del Bokon, infatti, con-siste proprio nella possibilità di personalizzare la velo-cità di presentazione grazie alle due chele a forma dicucchiaio, grazie alla quali si ottiene un effetto paraca-dute che aiuta a tenere per più tempo l’artificiale all’in-terno della strike zone.Le molteplici appendici ne valorizzano il volume, al paridella dimensione del corpo. Se il volume corrisponde auna ghiotta occasione per i predatori, i ring aiutano anon sbagliare il momento della ferrata. Uno dei problemidi questo tipo di artificiali, infatti, è dato dallo spessoredel corpo, che limita la fuoriuscita dell’amo nella fase diferrata. Nel Bokon il problema non si riscontra, dal mo-mento che puntando l’amo nei ring si possono avere en-trambi i vantaggi: il primo è il classico effetto antinca-glio, il secondo è dato proprio dalla facilità di uscita del-

l’amo durante lo strike. Il sale contenuto all’interno delmateriale e il particolare tipo di scent aumentano in ma-niera consistente i tempi di trattenuta. Il pesce infattinon solo trattiene l’esca una volta assaggiata, ma qua-lora gli sfuggisse la presa sarebbe invogliato a ripren-derla con convinzione proprio grazie al sapore percepitodurante il primo assaggio.Il Bokon può essere utilizzato direttamente con innescoTexas rig, con tutti i tipi di pesi aggiunti, oltre che cometrailer nelle jig head; segue il movimento di apertura de-gli skirt con l’apertura delle appendici, movimentoestremamente naturale che lo rende catturante anchedurante le pause. Le dimensioni permettono di sceglierecon ampio spettro il tipo di ami da utilizzare, anche se laforma wide gap risulta senza dubbio la più efficace. IlBokon è disponibile in dieci colorazioni tutte seleziona-te, con tonalità di colori frutto dell’esperienza di annipassati a pesca dallo staff Seaspin FW. Per ulterioriinformazioni : Utopia Tackle, tel . 070/844099,www.utopiatackle.com, www.seaspin.com.

prodotto dalla Stonfo

MAGNETIC ROD HOLDER

Questo piccolo accessorio ingomma morbida, con magneteintegrato, è nato per consen-tire il fissaggio temporaneodella canna all’autovettura o aqualsiasi superficie metallica.Utilissimo durante la fase dipreparazione alla pesca, evitache la canna possa cadere aterra. Per ulteriori informazio-ni: Stonfo, tel. 055/8739615,w w w . s t o n f o . c o m ,[email protected].

show room

168 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Page 169: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

per viaggiatori, esploratori e spiriti liberi

COCOON

Cocoon, marchio austriaco, produce dal 1989 sacchi len-zuolo e accessori per il pernottamento durante il viag-gio. Il marchio è distribuito in trenta paesi nel mondo esi pone come leader nella produzione di sacchi lenzuoloe sacchi mummia, complementi indispensabili per viag-giatori, alpinisti e amanti dell’avventura. L’esperienza diviaggio maturata dal team Designe Salt, proprietaria delmarchio, unita a quella dei distributori, dei rivenditori edei fruitori, contribuisce allo sviluppo e alla crescita deiprodotti Cocoon. I sacchi lenzuolo, l’abbigliamento danotte e i cuscini sono realizzati sia con materiali natura-li come seta, cotoni (organico ed egiziano), flanella e la-na merino, sia con quelli high tech come Coolmax, Ou-tlast e microfleece, che garantiscono piacevolezza,comfort, leggerezza e minimo ingombro. In particolarela Seta Ripstop, materiale sviluppato dalla ricerca Co-coon, oltre a offrire termoregolazione, traspirazione,leggerezza e compattezza, è realizzata rinforzando latrama con fili di seta più solidi, che garantiscono resi-stenza del tessuto all’abrasione e allo strappo. Tra i co-toni, l’utilizzo di quello organico assicura la provenienza100% da agricoltura biologica, oltre alle caratteristichespecifiche della fibra. Il cotone egiziano è un cotone ra-ro e pregiato che presenta una fibra più lunga del nor-male e che conferisce al tessuto maggior compattezza,morbidezza e leggerezza.

Cuscini dalle forme e tessuti diversi, teli e accappatoi inmicrofibra, sacchetti portaoggetti e pigiami in seta-co-tone completano l’offerta e garantiscono un ottimaleconfort del riposo, nonché una perfetta funzionalità,grazie a materiali di qualità estremamente leggeri e dal-l’ingombro assai ridotto.Cocoon è distribuito in esclusiva da NOV.ITA srl, 0116467743, www.nov-ita.com, www.cocoon.at.

lanuginoso e idrorepellente

EP WOOLY CRITTER BRUSH

Si chiama EP Wooly Critter Brush il nuovo materiale dacostruzione firmato dal geniale italoamericano EnricoPuglisi. Si tratta di un materiale per la costruzione diartificiali di medie dimensioni, cui conferisce un carat-teristico aspetto lanuginoso; fondamentale la sua idro-repellenza, che evita l’appesantimento delle mosche inacqua. Ideale per la costruzione di Woolly Bugger, gam-beri di fiume, Stonfly, Nigthcrawler, granchi e gambe-retti, è distribuito nei negozi italiani da Majora Intelli-gent Fishing, 02/95364376, fax 02/87181418,www.majorafishing. com.

Page 170: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

Carson distribuisce Goodyear

WADER COMBI SPORT

Per gli estimatori della pesca a mosca, maanche per gli spinningofili e per chi ama pe-scare avvalendosi di stivali wader affidabilie leggeri, l’azienda torinese Carson cura ladistribuzione nel nostro mercato dei prodotti

noto marchio Goodyear. Presentiamoqui il wader ‘Combi Sport’, un modellomolto leggero, in materiale PVC alta-mente flessibile (plavitex 700 g),

leggero ma resistente, che si pre-sta all’uso in condizioni di acquefresche a dare il meglio a chi pra-tica il proprio hobby per orestando in acqua. La serievanta diverse peculiarità,tra le quali le cuciture rigo-rosamente termosaldate e rinforzate, co-me la suola costruita con speroni a rinfor-zo e antiscivolo. All’interno si trova unapratica tasca, mentre la cinghia elastica èa circuito con chiusura. Perfettamente inregola con la norma europea di impermea-bilità (in 343), sono reperibili con tagliedalla 39 alla 48 in colorazioni verde (forre-st green) e sabbia, su suola nera.Fra i vari prodotti Goodyear distribuiti daCarson ricordiamo i wader a coscia dellastessa serie (Cuissarde Sport), nonché variottimi modelli di stivali, pantaloni, altri wa-der. Cliccate QUI per scaricare il catalogo.Per ulteriori informazioni: Carson, tel.011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, [email protected]. (Giorgio Montagna)

BX Jointed Minnow e BX Jointed Shad

RAPALA BALSA XTREME JOINTED

Tra le novità presenti nel catalogo Rapala 2014, vorreipresentare due artificiali appartenenti alla serie BalsaXtreme, esche costruite con il corpo in balsa ricopertocon un guscio di plastica. Il primo è il BX Jointed Min-now, lungo 3-1/2” (9 cm) per 5/16 oz (8 g), in grado dinuotare fino a 1,8-2,4 m, il secondo è il BX Jointed Shad,un crankbait snodato medium runner con il corpo Flat,lungo 2-1/2” (6 cm) per 1/4 oz (7 g), in grado di nuotare1.2-1.8 m. Entrambi sono prodotti in differenti colora-zioni. Quando ho ricevuto questi artificiali, memore deibuoni risultati ottenuti in passato con gli snodati nellapesca della spigola, ho deciso di fare le prime prove im-

show room

170 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

piegandoli nella ricerca di questo pesce. Con entrambiho pescato di notte nell’ultimo tratto e nella foce di uncanale e di un fiume ottenendo buoni risultati, potendo-ne apprezzare l’ottimo movimento e l’elevata emissionedi vibrazioni anche se recuperati con estrema lentezza.Il crank in particolare, in un paio di occasioni, mi ha per-messo di effettuare catture anche in battute che sem-bravano destinate a concludersi con un cappotto. Suc-cessivamente ho impiegato i due artificiali nella pescadel bass dalla riva in una piccola cava con acqua moltochiara e buona presenza di erbai. Ho usato il minnowsnodato nelle zone vicine alla riva e sopra gli erbai. Inentrambi i casi ho recuperato l’artificiale come se sitrattasse di una swimbait. I risultati, francamente, sonostati soddisfacenti. Con il crank ho pescato al largo neicorridoi tra un erbaio e l’altro e nelle zone libere met-tendo in atto un recupero regolare a mezz’acqua. Se-condo il mio parere, il crank, grazie alle sue dimensionicontenute è in grado di dare buone catture anche nel fi-ne inverno, periodo in cui anche i bass di grosse dimen-sioni cacciano prede di piccola taglia. Sempre per le suedimensioni è da sfruttare in luoghi molto battuti sce-gliendo un recupero appropriato per la situazione chestiamo affrontando. È valido anche per ambienti con ac-qua molto chiara. Chiudo con un suggerimento alla casacostruttrice. Per entrambi gli artificiali non vedrei malela produzione di modelli più lunghi e voluminosi, da im-piegare nella pesca del luccio e del siluro. Per ulterioriinformazioni: Shimano Italy Fishing, tel. 0331/742 711,www.shimano.com, www.shimanofishnetwork.it. (Fabri-zio Cerboni)

da Stonfo per la pesca a ninfa

FOAM STRIKE INDICATORS

Per gli amanti della pesca a ninfa classica ecco un indi-catore d’abboccata fatto a regola d’arte. La silhouetteellissoidale e le ridotte dimensioni non alterano in al-cun modo l’esecuzione del lancio. Il ‘Foam strike indica-tors’ è realizzato a profili speculari, accoppiabili e adesi-vizzati. L’applicazione è elementare e si esegue ponen-do il nylon al centro di una delle due parti e sovrappo-nendo l’altra con una leggera pressione. Il risultato sarà

Page 171: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

un piccolo ovale compatto e stabi-le sul finale. I colori fluo giallo earancio sono visibilissimi a distan-za e inalterabili. Il materiale hauna galleggiabilità eccezionale.Entro certi limiti di tempo può es-sere riposizionato facendolo scor-rere lungo il finale. Viene prodottoin tre diverse misure, compatibilicon l’impiego di ninfe di piccola emedia dimensione. Per ulterioriinformazioni : Stonfo, tel .055/8739615, www.stonfo.com,

[email protected]. Guardate anche il canaleYouTube.

Jugolo, PJB 110, Virago

MOLIX NEWS

Con l’arrivo dell’estate Molix presenta una serie di pro-dotti che solleticheranno sicuramente gli appassionatisaltwater, sempre a caccia di novità interessanti e ov-viamente adatte anche ai pescatori d’acqua dolce. Cre-sce anzitutto la famiglia dei Jugolo; dopo la presentazio-

ne dei nuovi colori, molti dei quali già disponibili, arriva-no nuove misure per chi realmente cerca il grammaggioperfetto per ogni occasione: 15, 25 e 30 g. Le nuovegrammature di uno dei casting jig più popolari sono mol-to interessanti per la pesca in mangianza, per il castingleggero e per la pesca in verticale sia in acqua dolce chein mare.

Anche il PJB95 (Propeller Jerkbait) ha un fratello mag-giore adesso: si tratta del PJB 110, che oltre ad allun-garsi di un centimetro e mezzo e offrire un boccone piùvoluminoso, raggiunge i 14 g, che permetteranno lancipiù lunghi anche ai pescatori in mare che già l’hannousato con successo con spigole e serra. In acqua dolce,le maggiori dimensioni permetteranno di usarlo anchecon lucci e predatori di taglia, ma agli specialisti salt of-fre due colori esclusivi. In totale sono otto le livree perquesto particolarissimo ibrido di jerkbait e propeller,un’esca top water che scaturisce attacchi da infarto.Anche se non si tratta di una novità, vi ricordiamo laIke’s Signature Colors Series degli spinnerbait firmatada Mike ‘Ike’ Iaconelli, il professionista americano delbass fishing che collabora con Molix da vari anni. Si trat-ta di cinque colori esclusivi e oltremodo specifici, ai qua-li è stata dedicata la maggior attenzione possibile.Già disponibile la Virago da 3”, una misura sviluppatagrazie alla grande richiesta degli appasionati. Riem-

pie un ‘buco’ fondamentale e si ag-giunge alla serie di una delle

esche siliconichedi maggior

successodella Mo-lix. E visto cheparliamo della Vira-go, ricordiamo che sonousciti tre colori ‘brillanti’per il modello da 2”: #82 So-lid Glow, #83 Glowing Lemon, #85Glowing Pink. Livree accese e fosfore-scenti per la pesca in cava o... dove crediate fun-zionino meglio.Adesso i cataloghi Molix sono disponibili sia per esserevisionati on line, sia per essere scaricati nel canale dedi-cato di Issuu. Troverete il catalogo 2013/2014, il NewsCatalogue 2014 e il Catalogo Skirmjan. Cliccate QUI peril link diretto.Non dimenticate poi il canale Molix su YouTube, conpiù di 60 video disponibili: novità, esche in azione, inpesca, tutorial, inneschi, trucchi e consigli dello staffMolix.

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 171

Page 172: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

nuovi wader, con tecnologia Cocona/37,5

REDINGTON SUPER DRY FLY

I wader Super Dry Fly sono una novità assoluta Reding-ton e sono costruiti con tecnologia Cocona/37,5, unatecnologia permanente che cattura l’umido e lo rilasciaall’esterno, facendo sì che il prodotto asciughi traspiran-do fino a cinque volte più velocemente rispetto ad altrimateriali. Sono completamente saldati con tecnologiaUltraSonic, non ci sono cuciture e doppia nastratura in-terna, non perdono mai! Queste le altre caratteristiche:• tasca frontale con cerniera impermeabile,• tasche laterali scaldamani,• sacchetta interna portaoggetti,• ginocchia sagomate,• bretelle maschiate per trasformarli in wader a vita,• piedi in neoprene sagomanti, destro e sinistro,• ghetta integrata copriscarpa con gancio,• cintura, bretelle e borsa porta wader inclusa.Sono disponibili in dodici misure anche speciali. Il prez-

zo è di 399 euro.Disponibili da Garue, distributore per l’Italia, via del Tor-chio 14, 20123 Milano, 347/2556660, www.garue.it,www.garueshop.com oppure in tutti i punti vendita au-torizzati Sage che trovate sul sito www.sageflyfish.com.

show room

172 • MOSCA e SPINNING • 3/2014

Page 173: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

la prima app che ti porta a pesca

FISHING AROUND

Innovazione tecnologica e riscoperta del territorio: sonoqueste le parole chiave che descrivono Fishing Around,la prima app che ti porta a pesca, disponibile gratuita-mente in Google Play e App Store, compatibile con iPho-ne, iPod touch e iPad, ottimizzata per la maggior partedei dispositivi basati sul sistema operativo Android. Die-tro un’interfaccia molto semplice, questa app nascondeuna grande quantità di indicazioni preziose per il pesca-tore, di itinerari e di scenari consultabili, insieme a tuttele informazioni indispensabili sulle riserve di pesca, dal-le più conosciute a quelle introvabili e troppo spessosottovalutate. Fishing Around, infatti, mostra i posti piùbelli dove andare a pescare ma anche quelli meno cono-sciuti, dove non servono le chiacchiere ma solo il silen-zio, la canna, tanta passione e il rispetto per la naturache ci circonda.Si tratta di un nuovo modo di fare e intendere l’universodella pesca, l’esatto connubio tra amore per la natura,grazie a una particolare attenzione rivolta alla salva-guardia del territorio, e innovazione tecnologica neces-sario allo sviluppo turistico: il principale progetto di Fi-shing Around, operando con comuni, associazioni, enti,e soprattutto pescatori è quello di valorizzare il territo-rio responsabilizzando pescatori e gestori, rendendolicoscienti delle potenzialità sviluppate dall’indotto pe-sca, puntando, con questo servizio, a valorizzare quellezone rurali che ormai stanno diventando aride di turisti,ma ricche di itinerari dove andare a pescare.Da qualche mese l’aggiornamento dell’app ha apportatomolte novità interessanti, a cominciare dal servizio digeolocalizzazione dei negozi di pesca presenti in Italia epresto anche all’estero, che consente all’utente di indi-viduare i negozi più vicini al luogo in cui si trova, per ac-quistare l’ultima novità o per l’ultimo consiglio sull’esca

da usare. Un’innovazione a 360 gradi per i pescatori:tutto è a portata di un click grazie anche a un’ulteriorenovità, il campo ‘Cerca’ che permette di fare le ricerchesemplicemente iniziando a scrivere le prime lettere del-la parola ricercata. In poche parole più informazioni perogni spot, dall’indicazione delle specie ittiche che è pos-sibile incontrare in quell’habitat al regolamento vigente,dai recapiti del gestore della riserva per avere tutte leinformazioni aggiornate su meteo, condizioni e livelliacqua ad alberghi, B&B, agriturismi e attrazioni turisti-che della zona.Le strutture ricettive presenti nei pressi delle riserve dipesca possono contattare il fornitore del servizio ed es-sere inserite con tutte le informazioni utili riguardanti lastruttura, in modo da accogliere i turisti da tutto il mondo;le riserve che aderiscono a pagamento, i negozi, le guidedi pesca hanno anche la possibilità di mandare notifichepush a tutti gli appassionati di pesca che utilizzano l’app.Per qualsiasi informazione: [email protected]. Visita-te anche la pagina Facebook.

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 173

Page 174: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

mercatinoCANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI

Vendo nuovi F.L.T. Cobaro floating cm 11, 22 g a euro20 e Daiwa Dead or Alive 6” 60 g floating a euro 20.Alessandro, tel. 3391861032. (C)

Vendo mulinello Loop mod. Grayling introvabile, maiusato neanche prova con custodia, 130 euro trattabili;canna Old Capitan ‘The Snake’ 7.6 non porta coda portamulinello a scomparsa (catalogata da rivista ‘bomba dacasting’) non avendo coda dichiarata adattissima anchetlt, mai usata cellophanata, impugnatura foderina piùtubo originale, 100 euro foto disponibili solo se interes-sati. Enrico, [email protected]. (C)

Vendo guanti antitaglio in kevlar, quelli usati dalle forzedell’ordine contro coltelli, vetro ecc. di solito basta 1guanto ma si possono avere 1 coppia, varie misure, ilsingolo viene 8 euro, la coppia 12 euro, spediti il prezzoè inferiore di quelli che potete trovare in giro, funziona-no veramente e gli usi che si posso fare sono tanti. Enri-co, [email protected]. (C)

Vendo Daiwa Morethan Branzino 3000 mai usato euro400 spedito; Daiwa Hyper Custom 3000 come nuovoeuro 360 spedito. Completi di custodia, box ecc., visibilia Pisa. Valerio, tel. 3357049141. (C)

Vendo 1 Megabass Giant Dog X e 1 River2Sea Mad S-Waver nuovi a euro 15 tutti e due insieme. Alessandro,tel. 3391861032. (C)

Vendo per esubero canne da mosca: Sage VT2 8’6” coda# 5, ottima anche con coda # 4, a € 220; Sage VT2 7’9”coda # 3, la migliore della serie VT2, a € 220. Azionemedium-fast, originali complete di tubo, usate pochevolte e in condizioni pari al nuovo, vedi foto su ebay-an-nunci, con garanzia in bianco ancora da compilare. Spe-disco a mio carico con corriere GLS (tracciabile) in tuttaItalia. Pagamento anticipato su PostePay. Oreste, tel.3471050547, [email protected]. (C)Vendo canna mosca Shimano Super Ultegra 8’ # 4, azio-ne di punta progressiva, tubo in pelle, top di gammaShimano. Perfetta, condizioni pari al nuovo. Prezzo 100euro più spese di spedizione. Silvano, tel. 3200279473,[email protected]. (C)Vendo per inutilizzo Orvis Trident TL 8’6 # 5 - Mid Flex6.5, canna nuova, utilizzata per lanci, senza graffi esenza segni di usura, con tubo perfetto, possibilità di in-vio foto dei dettagli innesti, sughero, anelli e ghiera, pa-gamento e spedizione da concordare, richiesti 150 € piùspese di spedizione. Mirko, tel. 3393661406, [email protected]. (C)Vendo causa errato acquisto mulinello Shimano Stradic2500fd usato 4/5 volte praticamente pari al nuovo aeuro 80 escluso spese di spedizione. Rodolfo, tel.3472438368, [email protected]. (C)Vendo canna da pesca a mosca per veri intenditori ecollezionisti, pezzo unico, canna artigianale costruita amano dal maestro Roberto Pragliola, Diamond Back, 7’4-5 euro 200. Marco, tel. 3316281928, [email protected]. (C)Vendo mulinello pesca a mosca automatico da collezio-ne numerato, Shakespeare Automatic n. 1822, made inUsa euro 80. Marco, tel. 3316281928, [email protected]. (C)Vendo per inutilizzo canna Scott A4 10 piedi coda # 7,4 pezzi, con tubo portacanna, immacolata, usata in ac-qua dolce 2 volte, euro 220. Stefano, tel. 3479512295,[email protected]. (C)Vendo canna da mosca Loop Opti 11 piedi coda 4, 4pezzi a euro 250 e Loomis Glx 8,6 coda 5 a 250 euro.Luigi, tel. 3341840037. (C)Vendo: canna Daiwa Hexagon 8’ 4/5 in 2 pezzi, condi-zioni pari al nuovo, con tubo originale in pelle e foderooriginale in panno, eventuali spese spedizione escluse,€ 250,00; canna da camolera vintage Old Captain‘Block Maclus’ in fenolico m 3,25 in 3 pezzi, nuova, €80,00, eventuali spese spedizione escluse, possibileconsegna a mano in zona VC; mulinello da spinningCrack 100 R in condizioni pari al nuovo con scatola e li-bretto istruzioni originali, eventuali spese spedizioneda concordare in base al tipo, € 80,00; mulinello daspinning Mitchell 4450z, condizioni pari al nuovo, conscatola originale, libretto istruzioni e garanzia, even-tuali spese di spedizione escluse, € 60,00; mulinello daspinning Mitchell 408 in condizioni pari al nuovo con

Se desiderate veder pubblicato gratuitamente sulla rivistail vostro annuncio, compilate questo tagliando e inviateloalla nostra redazione: La pesca Mosca & Spinning, Via Jaco-po Della Quercia 88, 50053 Empoli, fax 0571/530.989. Iltesto viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi.Potete altrimenti effettuare l’inserzione online collegan-dovi al nostro sito: www.lapescamoscaespinning.it.Gli annunci sono riservati ai privati.

Nome Cognome

Indirizzo

CAP Città Prov.

Telefono

Categoria

Testo

Page 175: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

3/2014 • MOSCA e SPINNING • 175

bauletto di plastica e libretto istruzioni originali più 4bobine di ricambio, eventuali spese spedizione da con-cordare in base al tipo, € 130,00; mulinello per spin-ning ultraleggero Mitchell 2210 RD in condizioni pari alnuovo senza scatola originale, eventuali spese spedi-zione da concordare in base al tipo, € 50,00. Piero, do-po le 21, tel. 3891167770 e-mail: [email protected].(B)Cerco canna da spinning di colore azzurro Shimano serieultraleggera special 255H m 2,55 CW 20-60 g. Dario,[email protected]. (B)G. Loomis Streamdance Glx italian style 8’ coda 5 comenuova usata pochissimo. Mario, tel. 3392029048 e-mail: [email protected]. (B)Vendo, come nuova, canna da light rock fishing, marcaAngler’s Republic - Palms Elua, serie Pinwheel - TacticalAji Game Series, modello Pass-73, lunghezza 7’3” (220cm), ingombro 110 cm, peso 89 g, lure weight 0.4-5 g,line weight 1-5 lb, Pe 0.2-0.4, Pcs 2, monta componen-tistica di prima scelta: anelli Fuji K-R Concept, nuovomanico con placca Fuji VSS-16 e un grip mistoEva/sughero per aumentare la palmabilità durante lapesca. Prezzo € 200,00. Carlo, tel. 328/7651643. (B)Vendo, in ottime condizioni meccaniche ed estetiche,mulinello da casting a profilo ribassato della Abu Garcia,modello Revo Winch, rapporto di recupero 5,4:1, n. 11cuscinetti in acciaio inox a doppia schermatura, struttu-ra e guance laterali in lega aerospaziale X-Craftic, frizio-ne Carbon Matrix da ben 24 kg, ingranaggi di precisionein ottone Duragear. Completamente a prova di corrosio-ne, adatto anche all’uso in mare. Prezzo € 150,00. Carlo,tel. 328/7651643. (B)Vendo Scott 8’ coda 4 con tubo alluminio e plastica sulsughero praticamente nuova, 400 euro spedita, volen-do vendo anche mulinello Scierra coda 3/4 condizioniperfette 120 euro regalo coda 4; Scott 8’ coda 4 contubo rigido cordura, con plastica ancora sul sugherocanna senza segni o scheggiature praticamente nuovacon garanzia Scott, 250 euro. Domenico, tel .339/2784310, [email protected]. (B)Sage XI2 9 piedi, coda 9, completa di tubo, fodero e ga-ranzia, la canna è perfetta. Vendo a 310 euro. Alessan-dro, tel. 335/6495552, [email protected].(B)Costruisco streamer e ninfe da laghetto su commissio-ne. Per maggiori informazioni chiamare dal lunedì al ve-nerdì dalle 10.00 alle 14.00. Davide, tel. 339/6494181.(B)Vendo canna a due mani G Loomis Stinger 15 piedi coda10/11 tre pezzi usata un solo giorno praticamentenuova. Euro 400. Gianni, tel. 333/6043503. (B)Vendo per esubero 8 buste soft-plastics (1 Netbait,1Gambler, 2 Power Ribtube 3” Berkley, 1 Lunker City 6”Slug-Go, 1 River2Sea Standin Yabbie 80, 2 HuddlestonDeluxe Unrigged Bug, 1 River2Sea Clackin Crayfish 90,

1 River2Sea Dahlberg Diver Frog 50, 1 River2Sea Spit-tin wa Frog, 4 jig 3/8 oz vari colori tutto nuovo mai usa-to a 50 euro. Alessandro, tel. 339/1861032. (B)Vendo Sage One 9’ #3, in quattro pezzi, originale contubo, garanzia a vita Garue, come nuova 450,00 euro.Riccardo, 339-7771795, [email protected]. (A)Canna mosca Loomis IMX 9 piedi coda 12 in due pezzicon foderina e tubo originali ottime condizioni 160 eu-ro. Roberto, tel. 3477300390, [email protected]. (A)Vendo canna spinning Cofi Fenwick serie CS70 MH 7piedi 15-25 lb, 3/8-1 1/2 oz, graphite, made in Usa,grezzo e sughero in ottimo stato, prezzo euro 70 nontrattabil i . Stefano, tel . 3491475009, [email protected]. (A)

Canna da pesca a mosca Scott A4 #7 1007/4, 10 piedi, co-da 7, 4 pezzi, immacolata, con tubo originale nuovo, usatasolo una volta in fresh water, posso inviare le fotografieper testimoniare l’effettivo stato dell’attrezzo. Vendo adeuro 350,00 escluse le spese di spedizione, consegna amano su Roma. Stefano, tel. 3479512295. (A)Vendo canna da mosca 6 pezzi Hardy Graphite Smug-gler 7” coda 5 a 250 euro trattabili. Alessandro, tel.3391861032. (A)Vendo canne mosca nuove: Hardy Ultra Light 9 coda 6,4 pezzi con mulinello 300 euro; Scott 8,8 coda 5, 3 pez-zi con mulinello 250 euro; Pozò 10’, coda 5, 3 pezzi conmulinello 200 euro; Diamondback 8’, coda 4, 3 pezzi150 euro; Airflo Delta Classic 8’, coda 3/4, 3 pezzi 100euro; Ron Thompson 10’, coda 7/8, 3 pezzi con mulinel-lo 140 euro; mulinello Hardy mosca Sirrus, nuovo, code5/6 250 euro; canna da spinning Loomis Walleye 6,2 Li-ght 100 euro; Orvis BBS II, coda 3/4, 100 euro. Kuno,tel. 3280679665. (A)Canna mosca G. Loomis Xperiens 9’ coda 10, usata unavolta ai giardini della Regina, praticamente nuova, cau-sa inuti l izzo, vendo a 150 euro. Massimo, tel .3388490438. (A)Vendo mulinelli per pesca a mosca VIS-E 2/4 e VIS-Z3/5, nuovi mai usati. Costruiti in alluminio alloy 6061-T6 lavorato CNC, con design ‘open 3D’ per diminuire ilpeso e consentire un’adeguata asciugatura di coda ebacking. La bobina è un ‘super large arbor’, che minimiz-za l’effetto memoria della coda e ne permette un recu-pero più veloce, senza influire sul peso. Frizione water-proof composta da dischi di carbonio più un cuscinetto asfera per generare una frizione potente e allo stessotempo dolce e progressiva per gestire i finali più sottili!Colore Ginsmoke. Custodia in neoprene inclusa. Chiedorispettivamente 65 e 75 euro, più 7 euro di spese dispedizione (tracciabile). Emiliano, tel. 3288333503,[email protected]. (A)Vendo mulinelli per pesca a mosca VM 7/8 e 9/11, nuovimai usati. Nati per il saltwater ma ottimi anche per trota-lago, carpa, luccio, bass, aspio, siluro e persino canneswitch e spey. Costruiti in alluminio alloy T6061 lavora-

Page 176: La Pesca Mosca e Spinning 3/2014

to CNC. Design ‘open 3D’ per diminuire il peso e consen-tire un’adeguata asciugatura di coda e backing. La bobi-na è un ‘super large arbor’, che minimizza l’effetto ‘me-moria’ della coda e ne permette un recupero più veloce,senza influire sul peso. Inoltre la forma a ‘V’ della bobinapermette l’alloggio di un grande quantità di backing. Fri-zione sigillata al 100% e composta da dischi di carbonioper generare una frizione potente e allo stesso tempodolce e progressiva per gestire i finali più sottili: modello7/8 (219 g) colore nero più coperchio della frizione ros-so; modello 9/11 (227 g) colore gunsmoke più coperchiodella frizione oro, custodia in neoprene inclusa. Chiedorispettivamente 100 e 110 euro, più 7 euro di spese dispedizione (tracciabile). Foto disponibili su richiesta. Emi-liano, tel. 3288333503, [email protected]. (A)

ANTIQUARIATOMulinelli: Abu Cardinal 3-4-4x-33-44-44x-54-506, ven-do o scambio con mulinelli antichi italiani tipo Alcedo,Agal, Niagara, Nettuno, Crebbia, Major asso, Artiglio,Spem ecc. Offro ottime valutazioni. Franco, tel.333/4756168 e-mail: [email protected]. (B)Vendo mulinelli anni 70-80: Daiwa Seiko Japan mod. GS-1 frizione anteriore; Daiwa mod.7270 A; Abu swedenCardinal 40 frizione posteriore; Abu sweden cardinal152 frizione posteriore; Browning 412 frizione poste-

mercatinoriore; Silstar CX30 frizione posteriore. Giorgio, tel.347/1967340, [email protected]. (B)

ABBIGLIAMENTOVendo marsupio Fishpond modello Waterdance GuidePack colore barnwood nuovo, mai utilizzato ad € 60spedizione inclusa. Cataldo, tel. 3391661831, [email protected]. (C)

LIBRI, RIVISTE, VIDEOLibri e riviste, tutti nuovi: Come pescare a mosca. Co-struzione artificiali di Piero Lumini, ed. Il mio castello-pesca, vendo a 15 euro; Andare a pesca (2 volumi) diautori vari, Rizzoli Editore, vendo a 15 euro; riviste «Pe-scare a mosca» Edai Editrice, collezione completa (6 nu-meri) , vendo a 15 euro. Piero, dopo le 21, tel .389/1167770, [email protected]. (B)Vendo in blocco circa 20 riviste «Spinning Magazine»più 25 numeri «La Pesca Mosca e Spinning». In omag-gio altre 4-5 riviste di spinning. Prezzo cad € 2 trattabi-li. Spese spedizione a carico acquirente. Vendo anchedecine di numeri di «Pescare» e «Pesca In» degli anni’90. Per questi ultimi prezzo da concordare. Luciano, tel.333/7277576, [email protected]. (B)