La Pattuglia acrobatica francese in volo sui castelli della Loira. · della Luftwaffe con il piano...

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Anno LVI - N.8-9 AGOSTO-SETTEMBRE 2011 Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma

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Anno LVI - N.8-9 AGOSTO-SETTEMBRE 2011

Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma

Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma

La Pattuglia acrobatica francese in volo sui castelli della Loira.

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8-9AGOSTO-SETTEMBRE 2011

ANNO LVI

AERONAUTICAAnno di fondazione 1956Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica

Direttore editorialeGIANBORTOLO PARISIDirettore responsabileSILVANO BRONCHINIDirezione, Redazione, Amministrazione00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 – Partita IVA n. 10925071002e-mail: [email protected] (per il periodico sociale)e-mail:[email protected] (per l’amministrazione)www.assoaeronautica.it (per l’Associazione)www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici)c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 -via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma - IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949Realizzazione grafica e stampaRaia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: [email protected]. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56Iscrizione al R.O.C. n. 6972“Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà lettera-ria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, èfatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comun-que inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Chiuso in redazione il 12 settembre 2011.

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno unasomma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio naziona-le. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione.

La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2011 ècomprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodi-co sociale “Aeronautica".

In copertina

Gli astronauti col. Roberto Vittori e

ing. Paolo Nespoli hanno riportato al

capo dello Stato Giorgio Napolitano

il Tricolore recato nello spazio.

All’evento è dedicato il servizio a

pag. 4.

In IV di copertina

La Pattuglia acrobatica francese in

volo sui castelli della Loira.

(foto internet)

ISSN: 0391-7630

Soci aeromodellisti

La riproduzione, in scala 1:48 di

un SR-71 Blackbird statunitense

realizzata dal socio dr. Emilio

Villani della sezione di Piacenza.

Gregory Alegi e Alessandro Cor-nacchini (a cura di), Al Lupo! AlLupo!, Roma, Aviator/EdizioniRivista Aeronautica, 2011. Cm 28 x24, pp. 224. Euro 49,00.

Sin dal titolo, ispirato al grido del 4°Stormo, che non ha mai usato ilclassico Gheregheghez, i curatoridichiarano l’intento di evitare di faredoppione di Quelli del CavallinoRampante, l’opera in due volumi diAntonio Duma che ha vinto l’ultimaedizione del Premio Letterario AAA.Il nuovo libro è quindi incentrato sulperiodo successivo agli anni Sessan-ta (dove si arrestava Duma, che quifirma la prefazione) e sullo spiritoche fece del reparto il Quarto. Così,pur trattando l’intero arco storicodel prestigioso reparto, dalla suanascita a Gorizia fino alle più recentioperazioni in Libia, il libro (al qualehanno collaborato Paolo Varriale,con alcune schede su Baracca, Ame-deo d’Aosta e l’insegna del Cavallino,e David Cenciotti, soprattutto perl’ultimo periodo di servizio dell’F-104) è una storia dello stormo com-pleta nonostante i limiti di spazioimposti dal bilinguismoitaliano/inglese. Al libro hanno con-tribuito con ricordi e testimonianzeanche Ferdinando Sguerri, gregariosinistro della pattuglia acrobaticadel 1957, Mario De Paolis, coman-dante del 9° Gruppo all’introduzionedell’F-104, Silvano Bronchini, diret-tore di questo giornale e già addettostampa della 4a Aerobrigata, UccioCatalanotto, giornalista aeronauticodi lungo corso. Molto ricca l’icono-grafia, particolarmente avvincenteper quanto riguarda l’Eurofighter,con vicende di stretta attualità allequali si rifà il col. Michele Morelli,attuale comandante di Grosseto,nella sua introduzione. (FG)

Disponibile presso Aviator Edizioni(via Gianfilippo Usellini 434, 00125Roma; fax 06 89280466; www.aviator-zone.com)

Marco Mattioli, I falchi di Musso-lini, Roma, IBN Istituto Biblio-grafico Napoleone 2011, Cm 17 x23,5, pp. 270. Euro 19,00.

I reparti da caccia dell’AeronauticaNazionale Repubblicana 1943-1945 èil sottotitolo di questo volume che siaggiunge ora alla pubblicistica suireparti da caccia della RepubblicaSociale Italiana che nel periodoconsiderato combatterono al Nordper la difesa dei cieli italiani dallesempre più massicce incursionialleate.Dopo un esame delle origini dell’ANRil volume riporta, giorno per giorno, iriassunti delle attività del 1° Gruppocaccia “Asso di Bastoni”, del 2° Grup-po caccia e del 3° Gruppo caccia“Francesco Baracca” tratte dai diaristorici di tali reparti. Attività che,anche attraverso gli stralci delle rela-zioni personali di molti piloti, ricor-dano la composizione delle forma-zioni in esse impegnate, i tipi deivelivoli impiegati, i combattimentisostenuti, le vittorie conseguite, ledolorose perdite subite.Il testo, con molte fotografie tratteda numerosi archivi, riporta anche,oltre a varie considerazioni sulcomportamento del nostro persona-le nei confronti dei tedeschi - che,tra l’alto, cercarono senza successodi trasformare l’ANR in una “Legio-ne aerea italiana” alle dipendenzedella Luftwaffe con il piano notocome “operazione Phoenix” - le atti-vità dei reparti autonomi dell’ANRstessa.Completano il volume alcune appen-dici tra le quali l’elenco degli “assi”dei piloti italiani della Regia Aero-nautica poi combattenti con l’ANR.(SB)

Disponibile presso l’editore IBN, ViaMingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono06 4452275, e.mail: [email protected]

Antonio Castellani, May Day! Allar-me nei cieli, Roma, IBN IstitutoBibliografico Napoleone 2011, Cm17 x 24, pp. 287. Euro 23,00.

Il libro di Castellani, docente di disci-pline aerospaziale presso atenei e con-sulente tecnico in molte indagini relati-ve a incidenti aerei, ed il cui titolo ècostituito dall’appello internazionale disoccorso in fonia, prende in esame 119di questi casi accaduti nell’aviazionecommerciale di tutto il mondo, dai pri-mordi di tale attività ai giorni nostri.Suddivisi secondo le cause che li hannoprovocati – ma non mancano riferi-menti ad alcuni “misteri” rimasti tali –gli incidenti sono descritti in base allerelative relazioni di inchiesta, relazioniche l’autore ha trattato il più semplice-mente possibile rendendo l’opera difacile lettura anche per coloro che nonsono addentro alla specifica materia.Avarie ai motori, cedimenti struttura-li, collisioni a terra e in volo, effettiambientali quali ghiaccio, nebbia evento, cause tecniche, errori umanied altro ancora sono gli aspetti piùsignificativi dei casi presi in esame esuddivisi in tredici capitoli che com-prendono anche alcuni incidentiaerei occorsi a velivoli italiani ed ilcui ricordo è ancora vivo, come quel-lo che coinvolse i calciatori del Tori-no e al quale è dedicata l’immaginenella copertina riproducente unatavola della Domenica del Corriere.Per molti degli incidenti, infine, sonoindicati i provvedimenti poi adottatiper evitare il loro ripetersi, indicazio-ni che danno la misura di quanto gliorgani competenti hanno fatto perrendere sempre più sicuro il traspor-to aereo, divenuto oggi certamente ilpiù diffuso mezzo di collegamentorapido tra i diversi continenti. (SB)

Disponibile presso l’editore IBN, ViaMingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono06 4452275, e.mail: [email protected]

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L’Aeronautica Militare 4

Le attività dell’AM in Libia

A Washington gli OET tra l’AM e l’USAF

Qualificata la prima donna “guida caccia” dell’AM

Cambi di comando e assunzioni d’incarico nell’AM

Festeggiati a Rivolto gli 85 anni del 2° Stormo

Scienza, tecnica e industria 11

2011, alla conquista del Cosmodi Luca Rizzi

Lanciata verso Giove la sonda Juno della NASA

Sul filo dei ricordi 16

Avieri ed alpini in Val d’Aostadi Petronio Malagoli

Varie 17

“Frecce”, Club, e … bustine azzurredi Gianbortolo Parisi

Comandanti, artisti, arredatori …di Giancarlo Naldi

Cento anni fa il primo trasporto italiano di posta aerea

Legislazione, pensionistica e trattamenti economici 30

L’Associazione Arma Aeronautica 31

Libri 41

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Il 13 luglio, al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto gli astronauti col, pil. Roberto Vitto-ri e ing. Paolo Nespoli reduci da due missioni spaziali che, per la prima volta nella storia, hanno visto la contemporaneapresenza sulla Stazione spaziale internazionale (ISS) di due italiani (v. anche pag. 22 di Aeronautica n. 6/2011).

Nel corso dell’incontro - al quale erano presenti il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (ASI) Enrico Saggese, e il di-rettore per i voli abitati dell’Agenzia spaziale europea ESA), Thomas Reiter - i due astronauti hanno riconsegnato al capodello Stato il Tricolore che era stato da lui affidato a Vittori a Reggio Emilia il 7 gennaio, in occasione della Giornata nazio-nale della bandiera per il 150° dell’Unità d’Italia e riportato sulla Terra da Nespoli il 24 maggio al rientro dalla sua lungapermanenza sulla ISS.

Nel sottolineare, ancora unavolta, il riserbo mantenutodagli enti competenti sulle

missioni svolte dai velivoli italianiin Libia nell’ambito dell’operazioneNATO “Unified Protector”, riportia-mo comunque quanto - in proposito- è stato pubblicato dagli organid’informazione che hanno ripresocomunicati o dichiarazioni rese dafonti ufficiali.Il 12 agosto, per la prima volta, so-no stati impiegati gli aerei a pilotag-gio remoto Predator B del 32°Stormo per attività d’imposizionedel divieto di sorvolo e del blocconavale, attività che hanno «assorbi-to 34 missioni, una delle quali ap-pannaggio del Predator e le altre dicacciabombardieri Tornado e AMX,caccia F-16 e aerifornitori KC-767Ae KC-130J». Il Corriere della sera del 23 agosto -che cita il ministro della DifesaIgnazio La Russa - ha riportato chein Libia vi è stato il martellamentocontinuo dei caccia della NATO e inquesto campo «il contributo italianoè rilevante. Marina e Aeronauticahanno schierato i loro mezzi fin dal28 marzo» e «Eurofighter, F-16, Tor-nado dell’Aeronautica e gli Harrier adecollo verticale della Marina chepartivano dalla nave Garibaldi han-no compiuto, fino ad oggi (22 ago-sto, NdR) 901 missioni (7.500 i raidcomplessivi della Nato)». Il numerodegli obiettivi contro i quali hannosganciato bombe non viene fornito,ma si calcola che siano circa 300 itarget presi di mira dai velivoli ita-liani, e cioè carri, mitragliatrici, ae-rei di Gheddafi e altri bersagliritenuti pericolosi per i civili.Il 25 agosto lo stesso ministro dellaDifesa, in visita a Trapani al TaskGroup Air (TGA), l’unità operativa

costituita dall’Aeronautica Militareper garantire la sostenibilità delleoperazioni in Libia, dopo aver assi-stito ad un briefing sulle attivitàsvolte da quell’unità ha incontrato ilpersonale della stessa esprimendo«parole di vivo apprezzamento per ladedizione al servizio e l’alta professio-nalità dimostrate quotidianamente,sottolineando l’eccellente livello adde-strativo raggiunto dagli equipaggidell’Aeronautica Militare ed il ruolodi rilievo rappresentato dalla base ae-rea di Trapani Birgi, anche in consi-derazione del supporto fornito allecomponenti aeree delle altre Nazionicoinvolte nell’Operazione NATO».«L’intervento dei militari italiani e ladisponibilità delle nostre basi - haevidenziato poi il ministro - sono sta-te decisive nella condotta delle opera-zioni, evitando che la situazionedivenisse ancor più grave e che potes-se avvenire una carneficina».Il 26 agosto si è appreso da una no-ta dello Stato maggiore AM, corre-data da immagini riprese daivelivoli, che «dal 10 agosto 2011,giorno della prima missione sulla Li-bia, i velivoli a pilotaggio remoto Pre-dator B dell’Aeronautica Militare, indotazione al 32° Stormo sono impie-gati dalla NATO in attività di ricogni-zione e sorveglianza nell’ambito dellamissione Unified Protector. Il Preda-tor B è, in ordine di tempo, l’ultimoassetto dell’Aeronautica Militare mes-so a disposizione dal governo italianoall’Alleanza Atlantica per concorrereal raggiungimento di uno dei princi-pali obiettivi operativi fissati sullabase delle risoluzioni ONU, ovverol’istituzione ed il mantenimento diuna “no fly zone” per la protezionedella popolazione libica»Il 31 agosto, ancora, il TAG ha emes-so un comunicato nel quale, rilevato

che il reparto, «ha raggiunto dopocinque mesi di intensa attività il tra-guardo delle 5.000 ore di volo» precisache «dalla base siciliana si sono alzatiin volo, senza soluzione di continuità,i caccia Eurofighter 2000 Typhoon del4° Stormo di Grosseto e del 36° Stor-mo di Gioia del Colle (BA), i caccia-bombardieri/ricognitori Tornado IDSdel 6° Stormo di Ghedi (BS) ed i Tor-nado ECR del 50° Stormo di Piacenza,i cacciabombardieri/ricognitori AMXGhibli del 32° Stormo di Amendola(FG) e del 51° Stormo di Istrana (TV).Il velivolo a pilotaggio remoto Preda-tor “B” del 32° Stormo di Amendola(FG), pur inserito nella T.G.A., ha in-vece operato dalla Base pugliese. Aquesti assetti vanno aggiunti i cacciaintercettori F-16 Fighting Falcon del37° Stormo di Trapani che, negli ulti-mi quattro mesi, hanno assicurato ol-tre 1000 delle 5000 ore di voloeffettuate, garantendo un’adeguatacornice di sicurezza nello spazio aereodell’operazione.I due traguardi sono stati raggiuntigrazie all’impegno e alla professiona-lità di equipaggi, specialisti e di tuttoil personale del TGA. oltre all’impre-scindibile supporto fornito dal 37°Stormo. L’Operazione “Unified Pro-tector” continua al fine di garantirequanto previsto dalle risoluzioni1970 e 1973 dell’ONU».Sugli interventi della NATO in Libia,infine, è da riportare la dichiarazioneche il segretario generale dell’Allean-za Atlantica Anders Fogh Rasmussenha fatto il 5 settembre sulle operazio-ni aeree finora svolte. Egli ha affer-mato che la NATO «ha messo in attoil suo mandato con una precisionesenza precedenti» e che «nessuna ope-razione aerea simile nella storia è sta-ta così accurata e così attenta adevitare danni ai civili».

L’AM in Libia

Il capo dello Stato ha ricevuto gli astronauti

Vittori e Nespoli

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5AERONAUTICA 8-9/2011

AERONAUTICA MILITARE

A Washington gli OET tra l’AM e l’USAF

Il 13 e il 14 luglio, al Pentagono di Washington, hanno avuto luogo gli Operator Engagement Talks (OET) tra l’AeronauticaMilitare e l’United States Air Force, colloqui volti a consentire ai rappresentanti delle due forze armate di confrontarsi suiprincipali temi che caratterizzano la cooperazione in atto.

Da parte italiana, oltre alla delegazione guidata dal capo del 3° Reparto dello Stato Maggiore AM, gen. BA Giovanni Fantuzzi, erapresente all’incontro anche il sottocapo di SM, gen. SA Maurizio Lodovisi - che, nell’occasione, ha avuto anche un incontro ristrettocon il vice capo di Stato Maggiore dell’USAF, gen. Philip M. Breedlove - mentre da parte statunitense la delegazione era guidatadal magg. gen. Richard Deveraux, direttore dell’Operational Planning, Policy and Strategy. Nel corso dell’incontro quest’ultimo ha tenuto ad evidenziare, in particolare, «l’assoluto apprezzamento per lo sforzo com-piuto dall’Aeronautica Militare nelle operazioni nei diversi teatri operativi e, soprattutto, l’efficiente supporto professionale for-nito ai reparti dell’USAF impegnati nell’operazione “Unified Protector”».Gli OET hanno consentito di analizzare lo stato di alcuni programmi di comune interesse e di ribadire la volontà di condivi-dere esperienze a livello aeronautico sui programmi per il Joint Strike Fighter (JSF) e per l’aerorifornitore KC-767, program-mi che saranno presto oggetto di specifici “Subject meeting of Experts”, nonché di esaminare le prospettive nel settorespaziale, «dove si ritiene perseguibile una collaborazione nella capacità di lancio di micro e nano satelliti e la possibilità diintensificare gli scambi di esperienze nel settore dei Remote Piloted System, anche attraverso uno studio comune sui siste-mi MALE (Medium Altitude Long Endurance)».

Qualificata la prima donna “guida caccia”

Il 15 luglio, il cap. AAran Liliana Capa-no è stata la prima donna ad esserequalificata ufficiale “guida caccia”

dell’AM al termine del 10’ Corso “Con-trollo Intercettori” svoltosi al RepartoAddestramento Controllo Spazio Ae-reo (RACSA) di Pratica di Mare.La cerimonia per la consegna degliattestati agli ufficiali e ai sottufficialineo-qualificati è stata presieduta dalgen. SA Tommaso Ferro, vice co-mandante della Squadra Aerea e dalcol. Gennaro Lo Console, coman-dante del RACSA.Ricordiamo che i controllori di inter-cettazione - “guida caccia” come

vengono chiamati in gergo tecnico -sono incaricati di controllare missioniaero-tattiche complesse di vario ge-nere, sia addestrative che reali, non-ché fornire assistenza a missioni dirifornimento in volo e alla navigazio-ne dei traffici operativi.In particolare, nell’ambito della mis-sione svolta dall’AM per garantire inmaniera continuativa la sorveglianzae la difesa dello spazio aereo nazio-nale attraverso un sistema integratodi radar e velivoli intercettori, il com-pito principale dei “guida caccia” èquello di controllare le missioni di in-tercettazione aerea, ovvero il decollo

immediato (“scramble”) dei caccia in-tercettori della Forza Armata dirigen-doli verso il velivolo “sospetto” alloscopo di accertarne visivamente l’i-dentità e intervenendo, ove necessa-rio, per scortarlo fino ai limiti dellospazio aereo di competenza.

Encomio solenne collettivo alla 2ª Divisione del Comando Logistico AM

Il 7 luglio, a Roma, il Comandante Logistico dell’AM,gen. SA Giuseppe Marani, ha tributato un encomiosolenne collettivo alla 2ª Divisione del Comando Logi-

stico attualmente comandata dal gen. DA Fabio Molteni.Nella lunga motivazione di tale riconoscimento, premes-so che si tratta di una «articolazione di assoluto pregiodel Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, sortada una lunga e solida tradizione di eccellenza nonché dieccezionale professionalità del proprio personale» silegge che la Divisione si è distinta «per lo straordinarioimpegno, l’abnegazione e l’altissimo senso del doveredimostrato nell’organizzazione e nell’esecuzione di nu-merose attività svolte nell’ultimo triennio» soprattuttoper «assicurare l’indispensabile supporto logistico allelinee di volo dell’Aeronautica Militare, in un periodo ca-ratterizzato dal moltiplicarsi degli impegni nazionali edinternazionali e da una costante contrazione delle risor-se, sia umane che materiali» riuscendo «a coniugarepragmatismo ed oculatezza di gestione per ottenere ilmassimo del rendimento da tutte le sue componenti,

assicurando il più elevato livello di efficienza possibile,sia in Patria che al di fuori dei confini nazionali».Evidenziati poi alcuni dei settori nei quali l’attività della Divi-sione ha ottenuto eccellenti risultati, la motivazione sottoli-nea, in particolare, che «sfruttando appieno le conoscenzeed esperienze in campo manutentivo e del rifornimento, siain senso tecnico che amministrativo, realizzava il SistemaLogistico Eurofighter, per la gestione dell’omonimo Sistemad’Arma, evolutosi poi nel Sistema Informativo Logistico In-tegrato per la Gestione dei Sistemi Complessi ed esteso al-la quasi totalità dei servizi logistici di Forza Armata» erealizzava «un Air Terminal Operations Center (ATOC) di ti-po rischierabile, presso l’aeroporto di Pratica di Mare».«Dimostratasi capace di incarnare al meglio lo spirito diservizio e di abnegazione propri della condizione milita-re e dell’appartenenza alle Istituzioni», «la 2ª Divisione -conclude l’encomio - dimostrava, con i fatti, di aver pie-namente compreso il suo ruolo all’interno dell’organiz-zazione elevando il prestigio del Comando Logistico edell’Aeronautica Militare».

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Cambi di comando e assunzioni d’incarico

Il 6 luglio il gen. isp. capo (aus.)CCrn Corrado Santoloci è statonominato direttore generale del-

l’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo(ANSV).Santoloci, che ha concluso il servizioil 30 giugno 2011 quale capo del IIIReparto della Direzione generale delpersonale militare (Persomil) del mi-nistero della Difesa, ha prestato servi-zio in vari incarichi, compreso quellodi membro effettivo della Commis-sione permanente per gli incidentioccorsi ad aeromobili militari.

Il 15 luglio, a Milano, il gen. BA Ro-berto Nordio ha assunto il coman-do delle Forze di Combattimento(CFC) dell’Aeronautica Militare su-bentrando al gen. DA Enzo Veccia-relli che il successivo 21 luglio èsubentrato al pari grado SettimoCaputo nell’incarico di capo di Sta-to Maggiore del Comando della Squa-dra Aerea.

Il 25 luglio Il gen. DA (aus.) CarloLandi, che ha terminato il servizioattivo per raggiunti limiti di età, èstato nominato Direttore generaledell’Aero Club d’Italia.

Il 29 Luglio, a Roma, il gen. brig. AA-ran Giuseppe Li Causi ha sostituitoil gen. sq. AAran Stenio Vecchi nel-l’incarico di capo del Servizio dei Sup-porti del Comando Logistico AM.

Il 31 luglio, a Roma, il gen. SAGianfranco Trinca ha sostituito ilpari grado Luciano Massetti, cheha lasciato il servizio per raggiuntilimiti di età, nell’incarico di capodell’Ufficio attività aerea del Diparti-mento della protezione civile.

Il 1° agosto, a Centocelle, il gen. DASettimo Caputo, ha assunto l’inca-rico di capo di Stato Maggiore delComando Operativo di Vertice In-terforze (COI) subentrando al gen.SA Roberto Corsini.

Il 1° agosto, a Centocelle, il gen. BAEugenio Lupinacci è subentrato alpari grado Germano Quattrocioc-

chi nell’incarico di capo del RepartoPiani del Comando Operativo di Ver-tice Interforze (COI)

Il 9 agosto, sulla base di Camp Are-na a Herat, in Afghanistan, il col.CCrn Guglielmo Sibilia ha sostitui-to il pari grado Luigi Parrella nel-l ’incarico di direttore del CentroAmministrativo d’Intendenza In-terforze (CAI-I).

Il 31 agosto, a Centocelle, il gen. DACarlo Magrassi ha assunto l’incari-co di vice comandante della SquadraAerea in sostituzione del gen. SATommaso Ferro.

Il 1° settembre, a Roma, il brig. gen.CCrn Arnaldo D’Orazio è subentra-to al gen. isp. CCrn. Raffaele Torto-ra nell’incarico di capo del Serviziodi Commissariato ed Amministrazio-ne del Comando Logistico AM.

Il 5 settembre, a Roma, il gen. SARoberto Corsini ha assunto l’inca-rico di sottocapo di Stato Maggioredell’Aeronautica Militare in sostitu-zione del pari grado Maurizio Lo-dovisi.

Il generale Corsi-ni, nato a Civi-dale del Friulinel 1954, dopola frequenzadell’AccademiaAeronautica conil corso Orione3° ed il conse-

guimento del brevetto di pilota milita-re con succesiva abilitazione all’F-104viene assegnato quale pilota “combatready” al 154° Gruppo del 6° Stormo e,successivamente, alla Scuola VoloAvanzato Aviogetti quale istruttore.Trasferito poi al 28° Gruppo del 3°Stormo, dove ricopre anche gli incari-chi di comandante di Gruppo e di ca-po Ufficio operazioni di Stormo, nel1991, durante la Guerra del Golfo, ècomandante del Distaccamento cacciaricognitori rischierati in Turchia.Nel corso della sua carriera, oltre a pre-stare servizio al 3° Reparto dello Stato

Maggiore dell’Aeronautica, ove si è in-teressato principalmente di problema-tiche operative, è stato comandante del2° Stormo con il quale ha partecipatoalle Operazioni “Allied Force” in Koso-vo e “Joint Force” in Bosnia.Tra il 2003 ed il 2004 è stato “ItalianSenior National Representative” pres-so il “Central Command” di Tampa inFlorida (USA) e, successivamente, vi-ce capo del 4° Reparto SMA dove haseguito la fase iniziale dell’acquisizio-ne e dell’operatività dei Predator. Dal 2005 al 2007 ha svolto l’incaricodi vice capo e responsabile dell’areaPianificazione generale del 3° Repartodello Stato Maggiore Difesa.Dal settembre all’ottobre 2007 è statocomandante dei Comando “Aquila” diMilano e “Drago” di Bari, avendo alledipendenze tutti gli Stormi da com-battimento dell’Aeronautica Militare. Dal novembre 2007 al giugno 2010ha ricoperto l’incarico di comandantedelle Forze da Combattimento, strut-tura in cui sono confluite le compe-tenze dei citati “Aquila” e “Drago”,incarico che lascia per quello di capodi Stato Maggiore del Comando Ope-rativo Interforze (COI).Il gen. Corsini ha frequentato nume-rosi corsi di specializzazione in Italiae all’estero, ha conseguito la laurea inScienze aeronautiche, quella inScienze internazionali e diplomatichee il dottorato in Scienze strategiche.Ha al suo attivo oltre 3.300 ore di vo-lo tutte su velivoli da combattimento.

Il 5 settembre, a Roma, il gen. SAPaolo Magro è subentrato al parigrado Orazio Stefano Panato nel-l’incarico di titolare della Direzioneper l’Impiego del Personale dell’Aero-nautica Militare (DIPMA).Il gen. Magro, nato a Udine nel 1952,

dopo la frequen-za dell’Accade-mia Aeronauticacon il corso Mar-te 3° ed il conse-guimento delbrevetto di pilotamilitare, è statoassegnato al 9°

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Stormo dove, conseguita la qualificadi “combat ready” su F-104S, ha pre-stato un lungo servizio rivestendo insuccessione gli incarichi di coman-dante della 84ª e della 91ª Squadriglia,capo Sezione operazioni, comandantedel 10° Gruppo, capo Ufficio sicurezzavolo e capo Ufficio operazioni.Nel 1989 viene assegnato al 3° Repar-to dello Stato Maggiore Aeronauticaquale capo della Sezione Difesa Aereae Valutazioni Tattiche, incarico chelascia �nel 1994 per assumere il co-mando del 32° Stormo che sta ini-ziando la conversione sull’AMX.�Nel 1995 ritorna allo SMA con l’in-carico di capo del neocostituito 4°Ufficio Cooperazione Internazionalee, successivamente, del 3° Ufficio Ad-destramento.�Nel 1997, a seguito alla ristruttura-zione del 3° Reparto, assume l’incari-co di capo del 2° Ufficio Operazioni eAddestramento che lascia l’anno do-po perché nominato addetto per l’Ae-ronautica all’Ambasciata italiana aLondra. Nel 2001 diviene vice co-mandante della Divisione caccia in-tercettori e nel 2002 vice capo del 3°Reparto dello Stato Maggiore Difesafino al 2004 quando viene assegnatoallo SMA prima quale vice e poi qua-le capo del 3° Reparto.Nel 2009 è nominato capo del 3° Re-parto dello Stato Maggiore Difesa chelascia nel giugno 2011 in quanto de-stinato a breve all’attuale incarico.Il gen. Magro, che ha frequentato nu-merosi corsi di specializzazione inItalia e all’estero, ha al suo attivo ol-tre 2.500 ore di volo, prevalentementesu velivoli a getto monoposto.

Il 6 settembre, nel corso di una ceri-monia svoltasi a Pratica di Mare, ilgen. SA Maurizio Lodovisi ha as-sunto l’incarico di Comandante Logi-stico dell’Aeronautica Militare insostituzione del pari grado Giusep-pe Marani che ha lasciato il servi-zio attivo per raggiunti limiti di età. Il generale Lodovisi, nato a Camu-gnano (Bologna) nel 1953, dopo lafrequenza dell’Accademia Aeronauti-ca con il corso Nibbio 3° e il conse-guimento del brevetto di pilotamilitare presta servizio presso il 6°Stormo CB. Nel maggio 1981 viene

assegnato al Re-parto Sperimen-tale Volo (RSV)fino all’ottobredello stesso an-no, quando vie-ne inviato afrequentare ilcorso “Test Pilot

School” sulla base aerea di Edwardsin California.Rientrato in patria nel 1982 prestaun successivo lungo servizio presso ilRSV quale pilota collaudatore assu-mendovi poi, nel 1988, l’incarico dicomandante del 311° Gruppo Volo e,nel 1994, quello di comandante.Due anni dopo è assegnato al 4° Re-parto dello Stato Maggiore AM qualecapo del 1° Ufficio e, l’anno successi-vo, di capo del 2° Ufficio.Nel periodo maggio-agosto del 1997comanda il 2° Reparto Operativo Au-tonomo dell’AM sulla base aerea diPristina (Kosovo).Nel settembre 2000 viene assegnatoal Segretariato Generale della Difesa eDirezione Nazionale Armamenti(SGD/DNA) come vice capo del 4°Reparto, incarico che lascia nell’otto-bre del 2002 per quello di capo del 4°Reparto dello SMA. Nell’ottobre 2006diviene capo del 4° Reparto diSGD/DNA in qualità di responsabiledi tutti i programmi di armamentodella Difesa.Dal 1° novembre 2009 assume l’inca-rico di vice comandante della Squa-dra Aerea di Roma, incarico chelascia il 18 febbraio 2010 per assu-mere quello di sottocapo di S.M.dell’AM.Ha all’attivo circa 5.000 ore di volosu più di 50 tipi di velivoli sia ad alafissa che rotante.

Il 7 settembre, a Roma, il gen. SAOrazio Stefano Panato è divenutopresidente del Centro Alti Studi Dife-sa (CASD) in sostituzione dell’amm.sq. Marcantonio Trevisani.Il gen. Panato, nato a Boschi Sant’An-na (Verona) nel 1950, dopo la frequen-za dell’Accademia Aeronautica con ilcorso Ibis 3° e il conseguimento delbrevetto di pilota militare, ha prestatoservizio quale pilota “combat ready” suF-104 alla 3ª Aerobrigata. Successiva-

mente, dopo ilcorso di collau-datore all’Empi-re Test Pilots’School in GranBretagna, haoperato presso ilReparto Speri-mentale di Volo

di Pratica di Mare dove ha collaborato,tra l’altro, alle prove in volo dei velivoliTornado e AMX ed è stato dimostratorein volo dei velivoli Tornado e G.222 innumerose manifestazioni in Italia e al-l’estero.Nel corso della sua carriera, oltre a ri-coprire incarichi di Stato Maggiore,ove si è interessato di programmi disviluppo di nuovi velivoli fra cui l’Eu-rofighter e d’investigazione di incidentidi volo, è stato comandante del 311°Gruppo Sperimentazioni di volo, co-mandante del 6° Stormo, comandantein 2ª dell’Accademia Aeronautica e co-mandante della Divisione Aerea a Mi-lano, ente che raggruppa i velivoli daattacco e da ricognizione dell’AM.Ha inoltre diretto per più di due an-ni l’Ufficio del capo di Stato Maggio-re dell’AM e dal 1999 al 2002 è statoConsigliere militare presso la Rap-presentanza permanente d’Italia alConsiglio Atlantico a Bruxelles. Dal2004 al 2006 è stato sottocapo diStato Maggiore dell’AM e, successi-vamente, vice direttore del Servizioper le Informazioni e la SicurezzaMilitare (SISMI) e dell’Agenzia per leInformazioni e la Sicurezza Esterna(AISE).Dal 28 febbraio 2011 era responsabiledella Direzione per l’Impiego del Per-sonale dell ’Aeronautica Militare(DIPMA).Oltre a frequentare corsi di scuola diguerra, di sicurezza del volo e di ma-nagement, ha conseguito la laurea inScienze aeronautiche e quella inScienze internazionali e diplomatiche.Ha al suo attivo oltre 3.800 ore di vo-lo su numerosi tipi di velivoli a gettoe convenzionali.

Il 7 settembre, a Roma, il gen. BAStefano Vito Salamida ha sostitui-to il brig. gen. CCrn Bernardo Gal-lo nell’incarico di capo del 6°Reparto Affari economici e finanziaridello Stato Maggiore Aeronautica.

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Il 12 Luglio, a Martina Franca, haavuto luogo la cerimonia per la con-segna del “basco blu” ai mil i tari

dell’AM che hanno frequentato consuccesso l’11° corso per la qualifica di“Fucilieri dell’aria” e che, ora, andran-no ad alimentare il gruppo “Protezio-

ne delle Forze” del 9° Stormo di Graz-zanise e il Battaglione Fucilieri dell’a-ria del 16° Stormo di Martina Franca.All’evento - presieduto dal comandan-te della 1ª Brigata Aerea “OperazioniSpeciali, gen. BA Roberto La Mannae dal comandante del 16° Stormo,col. Paolo Citta - erano presenti, oltrea numerosi familiari dei corsisti, il co-mandante del 9° Stormo col. MarinoFrancavilla, il comandante del 17°Stormo, col. Riccardo Rinaldi, il sinda-co di Cisternino Donato Baccaro e lerappresentanze con Labari delle As-sociazioni d’arma locali.Il “basco blu” è stato consegnato aineo-fucilieri dagli istruttori dell’11° cor-

so che, dal 22 febbraio scorso, hannocurato l’addestramento degli aspiranti,qualificando soltanto quelli che hannodimostrato spirito di adattabilità, equi-librio, prontezza, nonché capacità dioperare nei diversi scenari per tempiprolungati.

Il capo di Stato Maggiore dellaForça Aérea Portuguesa a Elmas

Il 12 luglio il gen. José António de Ma-galhães Araújo Pinheiro, capo di Sta-to Maggiore della Força AéreaPortuguesa, ha compiuto un visita alDistaccamento dell’Aeronautica Mili-tare di Elmas in occasione dell’avvi-cendamento tra i propri equipaggi chedal 15 marzo operano, a fasi alterne,sulla base sarda con gli aerei C-295Mnelle attività di volo relative all’opera-zione “Poseidon”.Ricordiamo che la “Poseidon” - dispo-sta dall’Agenzia Europea per la Ge-stione della Cooperazione Operativaalle Frontiere Esterne (FRONTEX),della quale l’Italia è uno dei Paesimembri - ha lo scopo di pattugliare al-cune aree del Mediterraneo al fine dicontrollare i flussi migratori provenien-ti dal Nord Africa.

Il ministro della Difesa francese aSigonella

Il 27 luglio il ministro della Difesa fran-cese Gerard Longuet, accompagnatodal capo di Stato Maggiore dell’Arméede l’Air generale Jean-Paul Palomé-ros e dall’ambasciatore francese inItalia Jean-Marc de la Sabliére, ha vi-sitato la base aerea di Sigonella doveè rischierato il distaccamento france-se di velivoli Rafale impegnato nell’o-perazione “Unified Protector” in Libia.

Il capo di Stato Maggiore della Difesadei Paesi Bassi a Decimomannu

Il 27 luglio, il generale Peter van Uhm,capo di Stato maggiore della Difesadei Paesi ha incontrato il personaledella Forza aerea olandese che, nel-l’ambito dell’operazione “Unified Pro-tector” in Libia, opera presso i lReparto Sperimentale e di Standar-dizzazione al Tiro Aereo (RSSTA) diDecimomannu.

Il segretario di Stato del Regno Unito a Gioia del Colle

Il 31 luglio il segretario di Stato delRegno Unito, Liam Fox, ha visitato labase aerea di Gioia del Colle dove haincontrato il personale del 906th Ex-peditionary Air Wing britannico colàdislocato con i Tornado e i Typhoonper partecipare alle operazioni aereein Libia.

Il ministro della Difesa danese al 41° Stormo

L’8 agosto, il ministro della Difesa da-nese, signora Bech Gitte Lillelund, èstato in visita all’aeroporto di Sigonel-la, sede del 41° Stormo, dove - conuna delegazione di parlamentari delsuo Paese - ha incontrato il personaledella forza aerea danese colà rischie-rato nell’ambito della partecipazione

all’operazione “Unified Protector” inLibia.

Il capo di Stato Maggiore delle forze aeree svedesi a Sigonella

Il 16 agosto, il capo di Stato Maggio-re dell’Aeronautica militare svedese,generale Anders Silwer, è stato in vi-sita all’aeroporto militare di Sigonelladove ha incontrato il personale deldistaccamento svedese ivi rischiera-to per svolgere attività di volo nelcontesto dell ’operazione “UnifiedProtector”.

Il ministro della Difesa del Belgio a Poggio Renatico

Il 5 e 6 settembre, il ministro della Di-fesa belga, Pieter De Crem, è stato invisita al Comando Operazioni Aeree(COA) e Combined Air OperationsCenter 5 (CAOC5) di Poggio Renati-co dove ha espresso il suo vivo rin-graziamento per il supporto continuoche la base di Poggio Renatico forni-sce al personale belga impiegato nel-lo staff del l ’operazione “Unif iedProtector” in Libia.Successivamente il ministro ha in-contrato il ten. gen. Ralph J. Jodicedell’USAF, comandante il CombinedForces Air Component (CFAC) attiva-to nell’ambito della citata “UnifiedProtector”.

“Basco blu” a nuovi “Fucilieri dell’aria” dell’AM

Visite straniere a enti e reparti dell’AM

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L’A.M. per l’emergenza nelCorno d’Africa

Su richiesta della Croce Rossa Italiana, l’Aeronauti-ca Militare ha disposto - per il tramite della Sala Si-tuazioni del 3° Reparto SMA - l ’ impiego di un

velivolo C-130J della 46a Brigata Aerea di Pisa per il tra-sporto di un veicolo Iveco Icarus dall’aeroporto di Praticadi Mare a quello di Nairobi in Kenya, da utilizzare nelleoperazioni per far fronte alla grave emergenza in attonel Corno d’Africa.

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AERONAUTICA MILITARE

Il 9 settembre ilpersonale  cheha fatto parte

del 2° Stormo si èradunato sull’ae-roporto di Rivolto

in occasione dell’85° anniversario del-la costituzione del reparto che - deno-minato del “Cavaliere Nero” dalpersonaggio raffigurato nel suo distin-tivo, il valoroso “cavaliere dei cavalieri”Breus ricordato anche in una poesiadel Pascoli - è, ad oggi, il più antico traquelli dell’Aeronautica Militare.La giornata, aperta dalla cerimoniaper l’alzabandiera solenne e dalla de-

posizione di una corona di alloro almonumento ai Caduti del reparto, èproseguita con la visita alle varie mo-stre statiche allestite per l’occasionecon l’esposizione di velivoli ed appa-rati missilistici con la contemporaneaproiezione di video e alla mostra foto-grafica dedicata alla storia del repartola cui Bandiera di guerra è decoratacon una medaglia d’argento al ValorMilitare e di una medaglia di bronzo alValor Civile.La mattinata è stata conclusa dall’esi-bizione, nel corso di un volo di adde-stramento, degli MB.339 dellaPattuglia Acrobatica Nazionale che,tra il 2002 ed il 2007, ha svolto le pro-prie attività alle dipendenze del 2°Stormo.Missione delle Stormo è assicurare emantenere la prevista prontezza ope-rativa della componente missilisticaattraverso l’attuale assegnazione del-la 1ª e 2ª Squadriglia SPADA; assicu-rare il regolare svolgimento dei serviziaeroportuali ed il mantenimento delleinfrastrutture e degli impianti, anche afavore del 313° Gruppo Addestramen-to Acrobatico operante sulla base e

quant’altro necessario per il transito dialtri velivoli; concorrere, nel rispettodelle direttive emanate dalle superioriautorità, al servizio di Difesa Aerea.

Nuovi piloti militari dell’AM

Il 2 settembre, al 61° Stormo di Galatina di Lecce,nel corso di una cerimonia presieduta dal coman-dante delle Scuole AM-3ª Regione Aerea, gen. SA

Pasquale Preziosa, sette allievi ufficiali piloti del cor-so Falco V ed uno del corso Eolo V hanno ricevutol’”aquila turrita” che ha sancito il conseguimento delbrevetto di pilota militare. Alla cerimonia, conclusa dal passaggio di una forma-zione di velivoli MB.339 sul luogo dell’evento, eranopresenti numerose autorità civilie militari del luogo ol-tre ai familiari degli allievi neo-brevettati.

Festeggiati con un raduno gli 85 annidel 2° Stormo

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Presso l’Istituto Studi Militari Ae-ronautici (ISMA) di Firenze aavuto luogo il 6° Corso per uffi-

ciali dell’AM addetti alla “PubblicaInformazione” (PI) ed il relativo tiroci-nio pratico ai quali hanno preso parte23 frequentatori provenienti da varienti e reparti della Forza Armata.Il Corso - aperto dai saluti di benve-nuto del comandante dell ’ ISMA,gen. BA Claudio Salerno, e del capodell’Ufficio pubblica informazionedell’Ufficio generale del capo di SM

dell’AM (UGCSMA) organizzatoredel Corso stesso, col. pil. AchilleCazzaniga - ha avuto lo scopo dipreparare il personale destinato adoperare nel settore della PI qualifi-candolo a far pervenire ai cittadini,tramite i mezzi di comunicazione dimassa, le informazioni sull’Aeronau-tica Militare che possono essere diinteresse per l’opinione pubblica:dalla specifica competenza dellaForza Armata nel settore aerospa-ziale alle molteplici attività svoltequotidianamente presso i suoi repar-ti in Patria e all’estero, fino alle ini-ziative umanitarie condotte in varieparti del mondo, garantendo che taliinformazioni siano diffuse nel rispet-to dei tempi e dei criteri tipici del set-tore giornalistico composto dagiornali, riviste specializzate, radio,televisioni e nuovi media e caratte-rizzato da propri linguaggi, tempi emeccanismi di funzionamento.I frequentatori del Corso - che entre-ranno a far parte della complessa

organizzazione che l’AM ha da tem-po costituita e che, composta dapersonale con funzioni di “addettostampa”, e presente negli organismicentrali e negli enti e reparti dislocatisull’intero territorio nazionale - han-no seguito lezioni, esercitazioni e si-mulazioni tenute da personalequalificato dell’AM e da alcuni gior-nalisti professionisti su diversi temi:dal quadro teorico-normativo riguar-dante la comunicazione istituzionaleall’organizzazione della PI nell’ambi-to della Difesa, dagli strumenti del-l’addetto stampa all’uso delle nuovetecnologie per l’informazione, dalmonitoraggio dei media al CentroProduzioni Audiovisivi dello StatoMaggiore della Forza Armata.Il tirocinio pratico, infine, ha consen-tito ai frequentatori di applicare con-cretamente le conoscenze acquisiteproducendo le azioni e i documentidi volta in volta richiesti dal verificar-si di eventi simulati nel corso di un’i-potetica esercitazione.

6° corso per ufficiali AM addetti alla PI

Il 9 settembre, alla Scuola mare-scialli dell’AM (SMAM) di Viterbocomandata dal col. nav. Antonio

Gaetano Coppola, si è svolta la ce-rimonia per la consegna dei gradi dimaresciallo di 3ª classe ai 127 fre-quentator i del 12° corso Onùr is,gradi che - caso unico nella storiadella Forza Armata e significativatestimonianza della vicinanza del-l’Aeronautica Militare alle famiglie -molti di essi hanno ricevuto dai pro-pri genitori.Nel corso dell’evento il presidente delSodalizio dei Facchini di Santa Rosa,

i l gruppo di 100persone che ognianno sfila il 3 set-tembre per le viedella città traspor-tando la pesante“macchina dellaSanta”, ha conse-gnato la sciabolad’onore al capo-corso VincenzoNicassio, sciabo-la sulla qualesarà inciso il sim-bolo del Sodaliziostesso a testimonianza del forte lega-

me tra la cittadinanza di Viterbo e laSMAM.I neo-marescialli permarranno un’ulte-riore anno presso la Scuola ove conti-nueranno a frequentare le lezioni delcorso di laurea di 1° livello in Scienzeorganizzative e Gestionali presso l’u-niversità della Tuscia o, per quelli del-la categoria Sanità, i l corso diInfermieristica presso la sede distac-cata di Viterbo dell’università La Sa-pienza di Roma, svolgendocontemporaneamente anche i corsi dispecialità, finalizzati a fornire unaqualificata preparazione per i futuri in-carichi del grado.

Promossi marescialli gli allievi del corso Onùris della SMAM di Viterbo

La benedizione dei gradi e della scia-bola d’onore Lo schieramento dei neo marescialli

La consegna deigradi da parte deigenitori

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2011, alla conquista del Cosmo

di Luca Rizzo

Il 2011 sarà certamente un annoche entrerà nella storia dell’esplo-razione spaziale, grazie alle con-

quiste scientifiche e tecnologiche chestanno portando l’umanità fino ai li-miti del Sistema Solare, in un mera-viglioso intreccio tra la tecnologia piùavanzata del XXI secolo e la “vec-chia” tecnologia degli anni ’70, chedopo un quarantennio torna in augee riserva sorprese straordinarie all’in-tera comunità scientifica mondiale. Per la prima volta nella storia, nelmarzo scorso la sonda Messengerdella NASA è entrata in orbita attor-no a Mercurio, il Pianeta più vicinoal Sole e relativamente poco distan-te dalla Terra, ma quanto mai affa-scinante e misterioso. Era il lontano1975 quando la sonda Mariner 10della NASA sorvolò per tre volte ilpianeta, svelandoci in realtà solo il40% della sua superficie. Sono do-vuti passare più di trenta anni percolmare questa immensa lacuna efare in modo che una sonda non fa-cesse dei semplici sorvoli (fly-by)ma si mettesse in orbita attorno alpianeta. Per raggiungere questo ri-sultato sono state brillantemente ri-solte tutte quelle problematichetecniche che avevano impedito neiprimi cinquanta anni di esplorazio-ne spaziale di andare alla conquistadel “messaggero degli dei”, partendoda una attenta e saggia pianificazio-ne della traiettoria del volo interpla-netario fino ad arrivare allasopravvivenza all’interno dell’am-biente mercuriano, tutt’altro che ac-cogliente data la vicinanza allanostra stella.Lasciando le alte temperature delSistema Solare interno, la conquistaè proseguita con un altro straordi-nario successo, la messa in orbitadella sonda Dawn della NASA attor-no all’asteroide Vesta, appartenentealla Fascia Principale che si trovatra Marte e Giove, e che probabil-mente deve la sua esistenza proprioal Pianeta Gigante, il quale con lasua enorme attrazione gravitaziona-le si ritiene abbia impedito l’aggre-gazione di un pianeta lasciandospazio alla fascia asteroidale, costel-lata di una grande vastità di fram-menti rocciosi di varie dimensioni.La missione assume una straordina-

ria importanza per tutta una serie dimotivazioni; è infatti la prima voltache una sonda spaziale entra in or-bita attorno ad un asteroide, e Dawnha raggiunto questo incredibile ri-sultato sfruttando una tecnologia eduna pianificazione di missione deltutto innovativa: la propulsione ioni-ca (che garantisce una spinta lenta-mente crescente nel tempo maduratura, certamente adatta ad unaserie di viaggi interplanetari per vei-coli non abitati) e la cattura gravita-zionale da parte del corpo centrale.Gli obiettivi della missione sonomolteplici, e vanno dalla mappaturafotografica della superficie del corpoceleste fino alla determinazione del-la sua struttura interna. Dawn avràun anno di tempo per raggiungerequesti risultati scientifici, trascorsi iquali dovrà lasciare l’asteroide eriaccendere i motori per dirigersiverso il pianeta nano Cerere, attornoal quale entrerà in orbita nel feb-braio 2015. I dati che la sonda rac-coglierà in questo suo tour dellafascia asteroidale saranno certa-mente preziosi per l’intera comunitàscientifica e saranno una solida basesulla quale preparare lo sbarco diastronauti su un asteroide, che se-condo i piani dell’Amministrazionedel Presidente USA Obama dovràavvenire attorno al 2025.

Oltrepassata la Fascia Principale, laconquista spaziale prosegue puntan-do al pianeta Giove, il più grandecorpo planetario del Sistema Solareche con la sua attrazione gravitazio-nale ha modellato in modo signifi-cativo la geografia dell’angolo diUniverso nel quale l’umanità ha tro-vato la sua culla natale. La missioneJuno, sempre guidata dalla NASAnell’ambito del programma di esplo-razione New Frontiers, ha l’ambi-zioso obiettivo di raggiungere ilpianeta nel luglio 2016, dopo cinqueanni di viaggio, per entrare in un’or-bita polare nella quale rimarrà perun anno. La missione avrà il compi-to di svelare le origini e la storiaevolutiva del pianeta gigante, stu-diando in particolare l’atmosferagioviana, di cui si vuole stabilire lacomposizione e l’evoluzione meteo-rologica, la magnetosfera ed il cam-

po gravitazionale del pianeta. Per laprima volta nella storia dell’esplora-zione spaziale, una sonda opererànel Sistema Solare esterno (oltre lafascia degli asteroidi) senza ricorre-re all’energia nucleare ma sfruttan-do l’energia solare, fortementeattenuata a quelle distanze dal Sole(pari a circa 1/25 di quella presentealla distanza media della Terra). Lasonda dovrà sempre mantenere isuoi enormi pannelli solari di ben60 metri quadrati costantementepuntati verso il Sole, esclusa unabreve eclissi di pochi minuti che siverificherà nell’ottobre 2013 in oc-casione della manovra di fly-by gra-vitazione attorno alla nostra Terra.Superato Giove, l’esplorazione pro-segue e diventa forse ancora più af-fascinante se si pensa che adesserne protagoniste sono le sondeVoyager 1 e 2, lanciate nel lontano1977 e che dopo quasi 34 anni stan-no varcando le colonne d’Ercole delSistema Solare, lanciandosi all’inter-no dello spazio interstellare. Nelmomento in cui vengono battutequeste righe, il sito della NASA rive-la che Voyager 1 si trova ad una di-stanza pari a 118 volte quella chesepara la Terra dal Sole (detta UnitàAstronomica, UA), ovverosia quasi18 miliardi di chilometri dal nostropianeta. Sono numeri da capogiro,smisuratamente grandi e che con-trastano in modo spaventoso conquelli immensamente piccoli chedescrivono la potenza di calcolo delprocessore di bordo della sonda: ap-pena 68K, di gran lunga inferiore ri-spetto alle capacità di un comunetelefono cellulare. Eppure, nono-stante le limitate risorse a disposi-zione e la distanza dalla Terra,Voyager 1 continua a lavorare egre-giamente e insieme alla “sorella”, laVoyager 2, distante poco più di 96UA, sta fornendo agli scienziati pre-ziose informazioni con le quali sistanno rimodellando la forma e lageometria dei confini del SistemaSolare nella regione immediatamen-te a monte della gigantesca ondad’urto (Bow Shock) che separa l’E-liosfera dal mezzo interstellare.Lungi dall’essere tranquilla e silen-ziosa, la zona che stanno attraver-sando le sonde è quanto mai caotica

segue

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Il rover Curiosity scenderà nel cratere marziano di Gale

Il rover Curiosity, che la NASA ha progettato perl’esplorazione di Marte in sostituzione delle son-de Spirit e Opportunity (v. pag. 23 di Aeronauti-

ca n. 6/2011) atterrerà nel cratere Gale delPianeta rosso.La NASA ha reso noto che il lancio di Curiosity,delle dimensioni di un’automobile e conosciutoanche come Mars Science Laboratory (MSL), èstato programmato per un giorno compreso tra il25 novembre e il 18 dicembre 2011.Nell’occasione l’Agenzia spaziale statunitense haconfermato che la missione primaria del rover,della durata di un anno marziano (circa due anniterrestri), è di acquisire, tramite la sua complessastrumentazione, ogni dato utile a comprendere sela zona di atterraggio abbia avuto condizioni favo-revoli per lo sviluppo di microorganismi e se con-servi eventuali tracce di forme di vita.

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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA

e fatta di enormi “bolle” magneticheche interagiscono con le radiazionicosmiche fortemente energetiche. Il 2011 infine si chiuderà con un al-tro tassello fondamentale nell’ambi-to dell’esplorazione del SistemaSolare, la conquista del Pianeta Mar-te, già visitato da diverse sonde inorbita e da rover che ne analizzanola superficie (ad agosto Opportunityha raggiunto la sua destinazione fi-nale, il cratere Endeavour, dopo bensette anni di “viaggio” sul pianeta), etuttavia ancora misterioso ed affa-scinante. È prevista per novembre lapartenza della missione Mars Scien-ce Laboratory che porterà il roverCuriosity ad esplorare il PianetaRosso a partite dal Gale Crater, alloscopo di condurre una serie di misu-razioni in situ con un livello di detta-glio ed una precisione mai raggiuntanelle molteplici missioni precedenti,dando risposte ad interrogativi legati

alla presenza della vita sul PianetaRosso (v. pag. 23 di Aeronautica n.6/2011 e articoli precedenti ivi ri-chiamati).Insomma, dopo cinquant’anni dall’i-nizio dell’avventura spaziale, il no-me NASA è ancora sinonimo disuccessi e di conquiste nell’esplora-zione del nostro Universo. Tuttavia,parte di questo successo è meritodella nostra piccola grande Italia,che nel 150° anniversario dell’UnitàNazionale può festeggiare tra lestelle il raggiungimento di una seriedi brillanti traguardi. Diversi sonoinfatti gli strumenti made in Italyimbarcati sulle sonde summenzio-nate. Tra questi spiccano lo spettro-metro ad infrarosso JIRAM (JovianInfraRed Auroral Mapper) ed il di-spositivo di radio-scienza KaT (Ka-Band Translator) a bordo dellasonda Juno, e lo spettrometro VIR(Visible and InfraRed mapping

spectrometer) imbarcato sulla son-da Dawn. Sono questi strumenti,realizzati dalla Selex Galileo e dallaThales Alenia Space Italia ad esserela più viva testimonianza delle realipotenzialità dell’industria nazionalee dell’ingegneria italiana, che pur inun momento di profonda crisi eco-nomica a livello mondiale riesconoa mostrare una freschezza ed unabrillantezza senza dubbio entusia-smanti. Possiamo certamente essere orgo-gliosi dei successi del nostro Paesee degni eredi di coloro che secoliaddietro con i piccoli strumenti al-lora a disposizione iniziarono ascrutare il cielo e ad avventurarsitra le meraviglie del Cosmo, certa-mente sognando di osservare quelloche oggi la tecnologia ci permettedi vedere, stando comodamente se-duti davanti al nostro pc o al nostrosmartphone.

Lanciata vero Giove la sonda Juno della NASA

Alle 18,25 (ora italiana) del 5 agosto, dal poligono di Ca-pe Canaveral la NASA, nell’ambito del programma “Newfrontiers”, ha lanciato verso Giove, con un vettore Atlas

V551, la sonda spaziale Juno il cui arrivo su quel pianeta èprevisto per il luglio 2016 dopo un viaggio di 2,7 miliardi di km.La sonda, che pesa oltre 1.600 kg ed è alimentata da tre grandipannelli solari, è destinata a indagare - per mezzo di dieci stru-menti - struttura, atmosfera e campo magnetico di Giove, notoanche come il “gigante gassoso” del sistema solare, intorno alquale effettuerà non meno di 30 orbite. È da sottolineare in proposito che due di tali strumenti, il Jirame il KaT, sono di concezione e realizzazione italiane in quantoprogettati rispettivamente dall’Istituto nazionale di astrofisica(INAF) di Roma e dall’università “La Sapienza” di Roma e co-struiti il primo da Selex Galileo e il secondo da Thales AleniaSpace Italia per conto dell’Agenzia spaziale italiana (ASI).In particolare il Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper) è legatoalla comprensione della dinamica e della composizione chimicadelle zone “aurorali” di Giove e allo studio della composizione del-

la sua atmosfera mentre il Kat (Ka-BandTranslator) effettuerà esperimenti di radio-scienza in grado di fornire informazioni sullacomposizione interna del pianeta e sul suocampo gravitazionale.A bordo, oltre a una targa dedicata a Galilei,anche tre piccole statuine Lego di circa 4cm ciascuna riproducenti le immagini di Ga-lileo Galilei (che scoprì le quattro lune medi-cee del pianeta), di Giove e di sua moglieJuno che da appunto il nome alla sonda.Le statuine sono state create dalla Lego, diconcerto con la stessa NASA, nell’ambitodi un programma volto a stimolare nei gio-vani l’interesse per i temi scientifici.

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Sono stati recentemente resi notii r isultati ottenuti nei dodiciesperimenti scientifici italiani -

portati dal nostro astronauta col. Ro-berto Vittori sulla Stazione spazialeinternazionale (ISS) con la missioneSTS-134 della NASA - e denominatiDAMA (Dark MAtter - v. pag. 8 di Ae-ronautica n. 5/2011), esperimenti chepresentano complessivamente unaconclusione altamente positiva perquesto programma realizzato con-giuntamente dall’Aeronautica Militaree dall’Agenzia spaziale italiana (ASI).In particolare:APE (Astronaut Personal Eye proget-tato da G&A Engineering di Oricola -L’Aquila) relativo ad un micro veicoloda utilizzare quale supporto alle atti-vità umane spaziali anche extraveico-lari, ha effettuato con successo tuttele operazioni programmate ed i datiacquisiti sono in corso di analisi daparte degli ingegneri di G&A.ENOS (Electronic NOse for Space ex-ploration curato dal Dipartimento dielettronica della facoltà di ingegneriadell’università Tor Vergata di Roma),ha utilizzato per 78 ore i suoi tre “nasielettronici” per monitorare la qualitàdell’aria in diversi ambienti dell’ISSraccogliendo dati che sono già all’e-same dei ricercatori.FOAM (Foam Shape Memory, unaschiuma polimerica brevettata dal di-partimento di meccanica della facoltàd’Ingegneria dell’università di RomaTor Vergata) e portata nello spazioper indagare sul processo di recuperodi forma di sostanze in assenza digravità. L’esperimento è consistito nelriscaldare per 15 minuti ad una tem-peratura di 100°C le resine in un for-no in miniatura ed ha consentito divalutare il recupero di forma di trecampioni di geometria differente.NIGHT VISION (ideato dal diparti-mento di progettazione molecolaredell’Istituto di cristallografia/CNR diMontelibretti - Roma) ha riguardato lostudio del comportamento in micro-

gravità di speciali pigmenti contenutiin alghe selezionate in grado, nel futu-ro, di proteggere la retina degli astro-nauti dalle radiazioni cosmiche chepossono causare temporanee diminu-zioni delle capacità visive.I primi risultati dell’esame dei campio-ni, già sottoposti ad una immediataanalisi al Kennedy Space Center epoi a quella, ancora in corso, nei labo-ratori di cristallografia del CNR, indi-cano una capacità del materialebiologico di tollerare le condizioniestreme dello spazio.VIABLE ISS (eValuatIon And monito-ring of microBiofiLms insidE Interna-tional Space Station del dipartimentodi agrobiologia e agrochimica dell’uni-versità della Tuscia di Viterbo). Consi-ste nel monitoraggio dei vari generi dibiocontaminazione da batteri e funghipresenti sulla ISS - in un periodo dicirca tre anni - e nell’analisi dei possi-bili sistemi di controllo dei biofilm.BIOKIS (BIOKonISS)I sette esperimenti relativi a questoprogramma, portati sulla ISS in duecontainer realizzati per l’ASI dallaKayser Italia SpA di Livorno e relativial settore della biologia cellulare edella radioprotezione, sono stati tuttieffettuati con successo. Sono stati, infatti, estratti i campionidai relativi contenitori, campioni che,con i dati e le misurazioni acquisite,sono stati consegnati ai rispettivi re-sponsabili scientifici che, per alcuni diessi, hanno già reso noto di aver ac-quisito utili e promettenti indicazioni. Ricordiamo che i sette diversi esperi-menti riguardavano:- BioS-PORE (dipartimento di farma-cologia, università di Firenze) volto astudiare l’interazione di due genomidiversi durante il processo di sporifi-cazione e germinazione delle spore; - Photo-Evolution (Istituto di cristal-lografia, CNR), per verificare la possi-bilità di produrre ossigeno in modonaturale durante le missioni spaziali diesplorazione umana;

- HiDOSE (Heavy Ions DOSimetryExperiment del dipartimento di scien-ze fisiche, università “Federico II” diNapoli) per il monitoraggio della radia-zione cosmica primaria;- TARDIKISS (TARDIgrades in Spacedel dipartimento di biologia animale,università di Bologna e Reggio Emilia)che ha utilizzato i Tardigradi (organi-smi multicellulari in grado di coloniz-zare gli ambienti più inospitali dellaTerra) per studiare quali geni, moleco-le o meccanismi sono coinvolti nellacapacità di sopravvivere in condizionidi stress estremo quali quelle dell’am-biente spaziale;- 3DISS (Diamond Dosimeters on-board ISS del dipartimento di astrono-mia e scienze dello spazio, universitàdi Firenze) che ha avuto lo scopo dimisurare la dose di radiazioni assorbi-ta durante una missione spaziale dibreve durata, valutare il danno geneti-co sofferto dal soggetto e correlare ildanno biologico con le misure dosi-metriche;- nDOSE (neutrons DOSimetry Expe-riment dell’Istituto nazionale di fisicanucleare, sezione di Torino) è un si-stema di misurazione di radiazioni perlo sviluppo di nuove applicazioni co-me dosimetri a neutroni utilizzabili inviaggi intercontinentali o da popola-zioni che vivono in alta quota;- Arabidops-ISS (dipartimento di or-toflorofrutticultura, università di Firen-ze), condotto su piantine normali emutanti quali l’arabidops per chiarirealcune delle fasi della risposta fisiolo-gica delle piante allo stress da assen-za di gravità e, quindi di verificare lapossibilità di coltivare le piante nellemissioni spaziali a lungo termine.Ricordiamo ancora che ai 12 esperi-menti di cui sopra si è affiancato an-che l ’“ASIA for Human Flight”,progettato dall’Information Technolo-gies Services srl e dal Campus Bio-medico di Roma, nella prospettivaapplicativa in future missioni spazialinel settore della prognostica medica.

Risultati positivi per la missione DAMA sulla ISS

Provata con successo una nuova testata russa

Il 4 settembre, dal poligono di Plesetsk nell’Arkhangelsk, la Russia ha effettuato con successo la prova di una nuovatestata a bordo di un missile intercontinentale balistico RS-12M Topol (v. anche pag. 21 di Aeronautica n. 1/2005)che, ha colpito il suo bersaglio nella penisola della Kamchatka.

SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA

AER 08-09_2011_1a_parte_1a Parte 16/09/11 17:08 Pagina 13

Lanciato dalla Russia il radiotelescopio Spektr-R

L’8 luglio la Russia ha posto in orbita il radiotelescopioSpektr-R per mezzo di un un vettore Zenit-3M/Fregat-SB lanciato dal cosmodromo di Baikonur.

Lo Spektr-R è un os-servatorio astrofisicoautomatico unico almondo nato per esplo-rare i confini dell’uni-verso e che verràimpiegato, in partico-lare, per l’osservazio-ne di fenomeni al difuori della nostra ga-lassia quali, ad esem-pio, oggettiextragalattici remoti, edi studiare buchi neri,

stelle a neutroni nella Via Lattea, quasar e pulsar.Il radiotelescopio resterà in volo per almeno cinque anni acirca 340mila km d’altitudine, e seguirà un’orbita insolita,che terrà conto dell’impatto della gravitazionale lunare «ellit-tica e più vicina all’orbita della Luna» (che comunque si tro-va a 50mila km di distanza). Grazie all’influenza della Luna,l’orbita cambierà angolazione, consentendo a Spektr - cheopererà congiuntamente con i telescopi radio sulla Terra - discansionare lo spazio creando così anche un sistema co-mune per ricevere le immagini, le coordinate e i movimentiangolari di vari oggetti nell’universo.

AERONAUTICA 8-9/201114

SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA

Fallito il 44° lancio della navetta russa Progress

Il 24 agosto la navicella spaziale senza equipaggioProgress M-12M, giunta alla sua 44ª missione peril trasporto di oltre 2,9 tonnellate di cibo, carburan-

te e rifornimenti vari alla Stazione Spaziale Interna-zionale (ISS), è andata distrutta precipitando nellaprovincia meridionale di Altai in Siberia 5 minuti emezzo dopo il lancio in quanto il razzo vettoreSoyuz-U non è riuscito a mandarla in orbita per ilmalfunzionamento del suo stadio superiore.Un fallimento che, il giorno dopo, ha indotto la Ro-scosmos, l’Agenzia spaziale russa, a rinviare laprossima missione Soyuz TMA-22, originariamenteprevista per il 22 settembre, fino a quando non sa-ranno state accertate le cause dell’incidente.È da ricordare in proposito che, attualmente, leSoyuz russe sono le uniche capsule con equipag-gio in grado di raggiungere la ISS dopo il ritiro dellaflotta degli Space Shuttle della NASA.

Apag. 10 di Aeronautica n. 10/2010 questo giorna-le dava notizia dell’intenzione della Russia di co-struire una stazione spaziale commerciale

(Commercial Space Station - CSS), cioè una strutturacon caratteristiche di un vero e proprio albergo da met-tere a disposizione di privati.E alla metà di agosto la società aerospaziale russa Or-bital Technologies ha confermato di voler realizzare en-tro il 2016, in collaborazione con il gruppo stataleEnerghija, che da 40 anni progetta e produce razzi vet-tore, «il primo albergo intergalattico con vista Terra» ingrado di accogliere i suoi primi turisti. L’albergo, battezzato con il nome di Commercial SpaceStation Hotel e costituito da una struttura basata su tecno-logie d’avanguardia, verrà messo in orbita a 349 chilome-

tri di altezza epotrà ospitare finoa sette persone,in quattro cabinecon grandi fine-stre da cui poterammirare il nostroPianeta. Il viaggio di anda-ta e ritorno, della

durata di due giorni, avverrà con una apposita Soyuz e lapermanenza nell’hotel spaziale sarà di cinque giorni; iltutto ad un costo di circa 600.000 euro che, fanno notaregli ideatori, è notevolmente inferiore ai 25 milioni di dollaripagati mediamente da ciascuno dei cinque “turisti”, tra iquali una donna, che sulla Stazione spaziale internazio-nale (ISS) hanno finora goduto di un soggiorno di unasettimana (v. pag. 9 di Aeronautica n. 5/2007).Anche le comodità offerte, è stato precisato dal direttoredi Orbital Technologies Serghej Kostenko, sono miglioridi quelle sulla ISS: i visitatori, ad esempio, potrannoscegliere di dormire in letti orizzontali o verticali, la zonabagni ha docce con un sistema per il riciclo delle acquereflue (sulla ISS gli astronauti devono accontentarsi dilavarsi con un panno umido), l’aria verrà filtrata per ri-muovere gli odori e i batteri per poi ritornare in circolopulita come prima e, ancora, è prevista l’utilizzazionedell’urina che, entrando nel sistema di riciclaggio, potràessere addirittura trasformata in acqua potabile.L’unica cosa che, forse, non accontenterà in pieno i turi-sti saranno i pasti in quanto i cibi, preparati a terra, sa-ranno poi riscaldati in un forno a microonde.Ricordiamo che la CSS è progettata per consentire l’at-tracco di ogni tipo di navicelle quali le russe Soyuz eProgress, la Shenzhou cinese e la Dragon statunitense.

La Russia conferma che realizzerà un albergo nello spazio

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Provato dagli USA il STSS

Il 21 luglio è stata effettuata con esito positivo la prova deldimostratore dell’STSS che la Northrop Grumman stasviluppando per la Missile Defence Agency (MDA) degli

Stati Uniti.Lo Space Tracking and Surveillance System (STSS - v. an-che pag. 11 di Aeronautica n. 5/2009) è il sistema di sorve-glianza dello spazio che, costituito da una costellazione disatelliti a raggi infrarossi posti in orbita bassa dovrà rilevaree monitorare i missili balistici di qualsiasi origine in tutte lefasi del loro volo allo scopo di permettere ai sistemi antimis-sili statunitensi di intercettarli ed abbatterli qualora costituis-

sero una minaccia.Il dimostratore ora provato è statoin grado di acquisire e seguire unoShort-Range Air-Launched Target(SRALT), razzo monostadio a pro-pellente solido, sganciato da un C-17 nel Pacific Ocean Test Rangepresso la San Nicolas Island, allargo della costa californiana.

Accordo per l’IXV

Thales Alenia Space ha firmato con l’Agenziaspaziale europea (ESA) l’accordo per la pro-duzione del dimostratore di rientro atmosferico

IXV (Intermediate eXperimenting Vehicle - v. anchepag. 9 di Aeronautica n. 7/2009) e del suo segmen-to di terra.Ricordiamo che il progetto intende sviluppare un mez-zo autonomo europeo di rientro dallo spazio, caratte-rizzato da elevata aerodinamicità, da un sistema dicontrollo ad alte prestazioni e da un innovativo sistemadi protezione termica durante il rientro nell’atmosfera.

15AERONAUTICA 8-9/2011

SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA

È di Lufthansa il primo volo di linea con biocarburanti

Il 15 luglio la tedesca Lufthansa ha inaugurato con un AirbusA321 il primo volo di linea utilizzante biocarburanti. Nell’occa-sione la compagnia ha annunciato che per sei mesi saranno

effettuati con quel tipo di aereo quattro voli giornalieri andata-ri-torno sulla tratta Amburgo-Francoforte, voli nel corso dei quali ipropulsori IAE V2500 degli A321 bruceranno una miscela di bio-carburanti composta per metà da kerosene e per metà da esterie acidi grassi idrotrattati (HEFA).I voli sono programmati anche per raccogliere dati sulle con-seguenze dell’uso sistematico dei biocarburanti sostenibili sul-le prestazioni degli aeromobili.

La Boeing ha recentemente ufficializzato la scelta del razzo Atlas V - prodotto dallaUnited Launch Alliance, società paritaria tra la stessa Boeing e Lockheed Martin -quale vettore della capsula Crew Space Transportation 100 (CST-100) oggetto del

programma “Commercial Crew” con il quale la NASA tende a riavere, dopo il “pensiona-mento” degli shuttle, la possibilità di accedere alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS)con mezzi propri senza ricorrere a quelli di altri paesi come la Russia (v. anche pag. 11 diAeronautica n. 7/2011).Secondo quanto reso noto in proposito, esteriormente la CST-100 è molto simile alla Orion,il veicolo spaziale in costruzione per la NASA da Lockheed Martin (v. pag. 11 di Aeronautican. 3/2011), ma le sue dimensioni esatte non sono state comunicate. Tuttavia, in base a indi-screzioni trapelate in proposito, essa sarebbe più grande del modulo di comando Apollodelle missioni sulla Luna e più piccolo della Orion, ma in grado di recare comunque a bordo

fino a sette persone, di rimanere in orbita fino a sette mesi e riutilizzabile per un massimo di dieci missioni. LaCST-100, infine, sarebbe compatibile, oltre all’Atlas V, con altri vettori multipli quali il Delta IV e il Falcon 9.La Boeing ha affermato che, qualora la NASA dovesse assegnarle un contratto di sviluppo del progetto CST-100che sta portando avanti in collaborazione con la Bigelow Aerospace, potrebbe effettuare già nel 2015 un volo orbi-tale autonomo, un lancio di prova transonico abortito e un lancio con equipaggio a bordo.

Scelto l’Atlas V per il lancio della CST-100

Collaudato il J-2X

Il nuovo motore J-2X che la Pratt & WhitneyRocketdyne ha sviluppato per la NASA e chepotrebbe equipaggiare lo stadio superiore di un

futuro vettore pesante spaziale statunitense, hainiziato le prime prove di accensione presso ilbanco prova A-2 dello Stannis Space Center nelMississippi, ente tra l’altro utilizzato originaria-mente per le prove dei motori del Saturn V e poimodificato negli anni ’70 per quelle relative aimotori SSME degli shuttle.Il J-2X, versione potenziata del J2, alimentato daossigeno e idrogeno liquidi, è in grado di generareuna spinta di 1.300 kN in modalità primaria, con-sentendo così il trasporto di una navicella in orbitebasse, o - cambiando la quantità di propellente -di 1.075 kN in modalità secondaria ed essere cosìutilizzato nelle missioni in partenza dalle orbitebasse, come quelle verso la Luna, asteroidi o altredestinazioni spaziali. È da ricordare in propositoche il J-2X ha la possibilità di essere riacceso di-verse volte, in modo tale da supportare un ampiorange di requisiti di missione.

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SUL FILO DEI RICORDI

AERONAUTICA 8-9/201116

A seguito della lettura dell’articolo “Alpino o aviatore” pubblicato a pag. 14 di Aeronautica n. 5/2011 un socioci ha inviato il seguente suo ricordo sul tema della “affinità” che lega le due categorie.

Avieri ed alpini in Val d’Aostadi Petronio Malagoli

La vita aeronautica mi soddisfa-ceva. Il lavoro era gratificante epoco importava in quegli anni

se lo stipendio era del tutto inade-guato. Per lo Stato avevo lo stessocoefficiente retributivo di un “inser-viente dei Giardini Reali di Palermo”.L’aspetto che maggiormente mi pia-ceva era il cameratismo tra i colleghie la cordialità dei rapporti con supe-riori ed inferiori di grado.Credo che l’Aeronautica sia riuscita,sino dalle origini, ad instaurare tra ilpersonale un clima di schietta cor-dialità, mai lesiva nei rapporti di na-tura gerarchica, perché improntatasul reciproco rispetto. I ragazzi di le-va, dopo un breve periodo, guarivanodalla sindrome “gonne della mam-ma” e si inserivano a pieno titolo nel-la “Grande Famiglia”, anche sespesso le gonne, un po’ più corte epiù variopinte, costituivano per lorosempre un problema. In occasione diun viaggio in Val d’Aosta ebbi l’op-portunità di rendermi conto dell’at-taccamento dei giovani all ’ArmaAzzurra anche dopo il loro congedo.In collaborazione con il Soccorso Al-pino stavamo censendo e mappandotutti i possibili eliporti di fortuna nellevalli aostane con e senza innevamen-to: un lavoro particolarmente impe-gnativo ed anche faticoso. Oltre glispiazzi più idonei sotto il profilo dellasicurezza al volo, si dovevano indivi-duare e riportare sulla carta strade esentieri di accesso. Di giorno raggiun-gevamo in volo le località scelte daisoccorritori locali, trasbordavamomanichini dai toboga alle barelle dibordo e simulavamo il trasferimentoall’ospedale, alla sera riportavamo sul-le carte gli appunti e gli schizzi redattifrettolosamente sull’elicottero o su untavolo improvvisato.Dopo una decina di giorni chiesi alCapo Missione il permesso di trascor-rere a Milano il fine settimana per ri-solvere anch’io un problema digonne. Il permesso fu accordato e mifu anche suggerito di approfittare peril rientro del camion che trasportavail carburante e l’olio per i velivoli. Alcircolo del Comando Aeronautico diMilano rintracciai l’autista del mezzoe concordammo di partire il pome-riggio della domenica.Risolti felicemente i miei problemi,mi presentai puntuale all’appunta-

mento. Un messaggio giunto pocoprima, ci fece modificare l’itinerario:dovevamo passare dal Deposito diGallarate per ritirare delle parti di ri-cambio per gli Agusta-Bell.L’autista, un esuberante e simpaticis-simo maresciallo valtellinese, conuna verve insolita per la gente dimontagna, mi assicurò che, dato ilcarico, avremmo effettuato un viag-gio in tutta tranquillità. Dopo alcunichilometri mi mise anche a parte deisuoi buoni propositi: voleva farsi per-donare dal Capo Servizio lo sfortuna-to trasporto da Vigna di Valle aTorino dello SVA di Gabriele D’An-nunzio che, per la sua guida un po’allegra e la chiusura difettosa di unasponda, in una curva era volato via.Come professionista l’episodio loaveva amareggiato molto ma non po-teva ancora fare a meno di trovaredivertente il fatto di essere riuscitodove avevano fallito gli Austriaci inoccasione del volo su Vienna.A Gallarate l’allegro autista mi pro-pose un’altra deviazione necessariaper evitare il traffico dei vacanzieritorinesi provenienti dal Lago Mag-giore, sottolineò anche che la stradatortuosa ma pittoresca si snodava traamene colline dove sorgevano celebriluoghi sacri: Madonna della Fontana,Santuario di Cavallero, Abbazia diCampiglia, Santuario di Graglia e,dulcis in fundo: Oropa. Tanto fervorereligioso mi convinse e con pia devo-zione lasciammo la Strada Statale n°142 decisamente troppo laica.Il camion con il suo carico di ventifusti e sette casse, arrancava sulla sa-lita che porta ai 1.382 metri delleBocche di Sessero ed ogni mezz’oraera necessaria, secondo il conducen-te, una breve sosta per dare fiato almotore. Il luogo più idoneo era sem-pre in prossimità di un’osteria, dovesi potevano effettuare i rabbocchid’acqua per il radiatore e di vino peril conduttore.Dopo l’ennesimo rifornimento idricoed etilico, notai una Guzzi che ci se-guiva, ci sorpassava, ci affiancava erallentava per seguirci nuovamente.Il motociclista, un giovane suitrent’anni, quando era alla nostra al-tezza, guardava all’interno della cabi-na e procedeva senza manifestareindicazioni sul suo strano comporta-mento. L’autista, troppo intento a

cercare nuovi santuari, non si era ac-corto delle manovre del centauro.All’imbrunire trovammo una tratto-ria per consumare la cena a cui, se-condo il regolamento, avevamodiritto. Tutti i piatti proposti dal ge-store erano gustosi e particolarmenteinvitanti. Optammo per la polentacon capriolo, le bevande le scelse ilvaltellinese. Le porzioni di cibo era-no abbondanti, le bottiglie invece,dal vetro terribilmente spesso e dipiccola taglia, esaurivano il loro con-tenuto rapidamente ed in breve il ta-volo si riempì di vuoti.Gli avventori, a cui si era unito il giova-ne motociclista, intenti a bere al banco,vollero offrire agli aviatori una botti-glia di “quello buono”. Ringraziammoe ricambiammo con altre due. Persemplificare gli scambi li invitammo alnostro tavolo ed al canto di “Dove seistato mio bello alpino” e “Gira, gira l’e-lica” brindammo a tutto ciò che di piùbello c’era al mondo: le montagne, gliaerei, le donne, i muli, gli elicotteri, lapolenta con il capriolo senza dimenti-care la Barbera e la grappa. Ci salu-tammo traballanti e commossi.Appena usciti, il giovane della Guzzisi presentò:- Aviere scelto telescriventista...Emozionato, non riuscì a proseguire esolo dopo una vigorosa stretta di ma-no, calmatosi, si profuse in sperticatiringraziamenti per l’immenso piacerearrecatogli dalla nostra festosa parte-cipazione alla magnifica serata.Ci parlò del mestiere imparato all’ae-roporto di Cameri e praticato, dopo ilcongedo, presso una grande indu-stria elettronica di Ivrea e dei tantiamici con cui, dopo dieci anni, man-teneva regolari, periodici rapporti.Salutandoci chiarì anche i motivi deisuoi ringraziamenti. Nella valle ed inquelle circostanti era guardato con suf-ficienza dagli ex alpini perché avevachiesto ed ottenuto di prestare il servi-zio militare in Aeronautica, una speciedi educandato femminile, secondo lo-ro. Il nostro intervento aveva rivelatoanche ai “veci” del paese come la tem-pra degli aviatori non fosse seconda aquella delle penne nere, quando si trat-tava di mangiare, bere e far casino.Puntualissimi e freschi come due ro-se, alle 7,30 del mattino fermammo ilcamion sul piazzale dell’aeroporto diAosta.

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VARIE

AERONAUTICA 8-9/2011

“Frecce”, Club, e… bustine azzurredi Gianbortolo Parisi

Chi, assistendo ad un’esibizione,o semplicemente ad un sorvolocon fumate tricolori della nostra

Pattuglia Acrobatica Nazionale, non siè sentito così coinvolto da provare per-fino un brivido di emozione lungo laschiena? Certo, le figure acrobaticheche i nostri piloti disegnano con gran-de perfezione, l’improvviso eromperenella scena del solista con le figure piùimpensate, il disegnare nel cielo il tri-colore più lungo del mondo, sono coseche commuovono profondamente an-che chi può vantare una pluriennaleappartenenza al mondo del volo.Difficile dire quali stimoli possono es-sere alla base di un così completocoinvolgimento che può giungere finoa provocare le lacrime, che anche ivecchi motoristi di lungo corso, abi-tuati a ben altre emozioni, fanno tal-volta fatica a nascondere. Forsequalche psicologo potrebbe vedere inquesto fatto qualcosa che supera ilsemplice aspetto tecnico o estetico:qualche richiamo ancestrale… unideale di perfezione… una sfida alleforze della natura… il fascino semprepresente del rischio.Sta di fatto che le nostre “Frecce” cientusiasmano, ci emozionano, insom-ma ci piacciono. Sono sentimenti chenoi aviatori condividiamo con tutti gliitaliani (e gli stranieri) che fanno ressaper assistere alle loro manifestazioni.Manifestazioni che, è inutile dirlo, so-no concepite ed effettuate per il gros-so pubblico come “biglietto da visita”,di grande significato promozionale perla Forza Armata, per la nostra Aero-nautica Militare.Alcuni appassionati, molti che forsepiù degli altri sentono il richiamo delle“Frecce”, per poter meglio condividerequesti sentimenti di ammirazione siriuniscono in circoli ristretti: si ritrova-no per rivedere le riprese delle mani-festazioni, si organizzano pertrasferirsi dove sono previste esibizio-ni, insomma coltivano in gruppo il loroentusiasmo e il loro attaccamento allenostre “Frecce”. Nascono così i tanti“Club Frecce Tricolori”: gruppi di per-sone appartenenti a diversi ceti socia-l i , di ogni età e sesso e di ogniregione d’Italia che hanno in comuneun genuino senso di entusiasmo edammirazione per le “Frecce” e, indi-rettamente, per la Forza Armata di cuiesse fanno parte.Naturalmente spesso, partendo daquesta base comune, si condividono

altri interessi, si scopre che si sta beneinsieme e si allarga il campo di attivitàad altri settori, culturali, turistici od al-tro. Ma il punto principale di riferimentorimangono sempre loro: le “Frecce”verso le quali permangono semprequei sentimenti genuini e disinteressatiche spesso costituiscono la motivazio-ne per molti giovani ad avvicinarsi almondo dell’aviazione. È chiaro chequesto “avvicinarsi” rientra pienamentenelle finalità della Pattuglia, che trovanei Club un valido supporto.Spesso i Club contribuiscono anche aformare movimento d’opinione. Quan-do qualche frangia politica, improntataa un malinteso pacifismo, o dichiaratoantimilitarismo, assume atteggiamentidi chiara opposizione alle “Frecce”, fi-no a proporne, o addirittura chieder-ne, lo scioglimento (è successo),reagiscono presso gli ambienti politicio della pubblica opinione; e le lororeazioni sono spesso tanto più efficaciproprio perché provengono da conte-sti che alla Forza Armata sono del tut-to estranei.L’Aeronautica, le Frecce Tricolori, ri-cambiano la simpatia e l’affetto deiClub. Mantengono dei rapporti a livelloinformale con ognuno di essi e, unavolta all’anno, il primo maggio, li invita-no per la presentazione del programmaannuale che apre la nuova stagione.Per i Club è una buona occasione perincontrarsi, conoscersi scambiarsi opi-nioni e impressioni sull’attività della Pat-tuglia e, per la Forza Armata, per riuniretutti gli appassionati in una sola giorna-ta, evitando frequenti visite che costitui-rebbero altrettanti impegni gravosi per ilReparto. È una bella rimpatriata per gliaficionados, in cui al sempre affasci-nante spettacolo delle “Frecce” fa ri-scontro, a terra, una variopintakermesse di giovani e vecchi appassio-nati con ombrelloni, barbecue, spessocon la partecipazione, più o meno evi-dente, di qualche furgone attrezzatoper la vendita di panini, bibite, ecc.In sintesi, in tutte le loro manifestazio-ni i Club agiscono come cassa di riso-nanza della Pattuglia, contribuendo adiffondere il messaggio di simpatia edi stima per la Forza Armata che è af-fidato alle nostre “Frecce”.Tutto ciò non può non far piacere atutti coloro che, come noi, hanno vis-suto e continuano a vivere l’Aeronau-tica come scelta di vita.Purtroppo, tuttavia, c’è chi, fra di noi,mostra di non apprezzare l’atteggia-

mento della Forza Armata nei riguardidei Club. Si tende, talvolta, a contrap-porre la figura istituzionale del sociodell’Associazione Arma Aeronautica,che per un periodo più o meno brevedella sua vita ha vestito la divisa az-zurra, a quella del socio del Club cheall’Aeronautica è legato soltanto dal-l’ammirazione per le “Frecce”. Questoatteggiamento, che si traduce spessoin mugugno, e talvolta perfino in rimo-stranze formali (è successo), è deci-samente fuori luogo. Chi lo assumedimostra di non capire la differenzache c’è fra chi, situato al di fuori delcontesto militare aeronautico (il sociodel Club), ammira e manifesta la suaammirazione per un particolare repar-to dell ’A.M., e chi, facendo partedell’Aeronautica (il socio dell’A.A.A.),sente profondamente stima ed affettoper tutte le unità e i reparti che la co-stituiscono e nei quali spesso ha ope-rato, compresa, naturalmente, lanostra Pattuglia Acrobatica Nazionale.Deve essere chiaro a tutti che chi sce-glie di far parte della nostra Associa-zione, lo fa per continuare a vivere inquello spirito aeronautico che ci hannoinsegnato quando per la prima voltaabbiamo indossato la nostra divisa,per continuare nei limiti delle nostrepossibilità, a servire la nostra ForzaArmata che, come e quando può, ci èvicina e non ci nega il suo affetto: loabbiamo visto e percepito tutti anchenel raduno nazionale di Torino, quan-do le nostre “Frecce” ci hanno portatoil loro affettuoso saluto.Noi, che dell’Aeronautica siamo stati,e in un certo senso siamo ancora deiprotagonisti, non dobbiamo confron-tarci con coloro che, pur svolgendo unfunzione apprezzabile per la Forza Ar-mata, sono e rimangono degli spetta-tori; pur sempre graditi, ma spettatori.Con tutta l’ammirazione per le nostre“Frecce”, delle quali siamo profonda-mente orgogliosi, dobbiamo essereconvinti che esse non sono per noil’unico punto di riferimento dell’Aero-nautica Militare, che comprende unitàgloriose dei quali tutti dobbiamo esse-re orgogliosi e che spesso vengonovisitate dalle nostre sezioni.E siamo sicuri che anche la vista diun Tornado o di un Typhoon, o dellabandiera di guerra di uno stormo, po-trà strappare, all’ombra della sua bu-stina azzurra, qualche lacrima dicommozione, al nostro vecchio moto-rista di lungo corso.

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AERONAUTICA 8-9/201118

VARIE

Comandanti, artisti, arredatori...di Giancarlo Naldi

Ho sempre amato l’Accademia.Sono passati 46 anni da quandoarrivai per la prima volta sul

piazzale Medaglie d’Oro dell’Istituto,contornato da quegli stupendi edifici lacui eleganza superava ampiamentel’immaginario che mi ero costruito nel-la mente guardando i pieghevoli pub-blicitari prima dell ’arruolamento.L’alternativa per me, in caso di nonsuperamento del concorso sarebbestata la facoltà di architettura e questospiega perché, appena sceso dal pull-man che ci aveva raccolti all’IstitutoMedico Legale di via Posillipo, ero at-tratto in egual misura sia dal G.91 mo-numentato davanti al Circolo Ufficialitra una serie di alberelli appena tra-piantati sia dalla bellezza degli edifici Oltre alla leggiadrissima struttura del-la “Palazzina Comando” che si affac-ciava sul golfo di Pozzuoli, eroaffascinato dalla volumetria degli “Isti-tuti Scientifici” con il planetario e contutto ciò che si nascondeva sotto diloro e sotto all’adiacente piazzale Nib-bio, e cioè: una cappella, un teatro da500 posti e giganteschi corridoi suiquali si affacciavano anche le celle.La cappella, per chi non la conosces-se, è a pianta circolare con una seriedi colonne che, come in tutto l’edificiosuperiore, distano circa 70 cm dallepareti esterne in modo da consentireche sulle stesse vi siano in tutto l’edi-ficio delle ampie finestrature senzasoluzione di continuità. In chiesa que-ste finestre sono realizzate con dellevetrate tipo cattedrale che riportanogli stemmi dei corsi d’Accademia.L’altare è (era!) costituito da un gros-so parallelepipedo di lava grigio scurocon al centro una croce templare rico-perta con splendide tessere di madre-perla verdastra, opera degli abil imaestri di Castellammare di Stabia.Anche sul basamento dell’altare è(era) riportata una striscia in madre-perla verdastra con il compito di dareevidenza all’altare divenendo un ele-mento di discontinuità, gradevolissimoper la sua luminosità, tra la monotoniadel rosso pompeiano del pavimento inlinoleum ed il grigio della pietra lavica.Sull’altare vi era un bel crocefisso inottone e madreperla verdastra, carat-terizzato da un’altezza notevole delbraccio verticale di sostegno in rap-porto agli altri e da un braccio superio-re abbastanza corto. Il tutto si

traduceva in un prezioso oggetto, condesign tipico di quegli anni Sessanta,molto gradevole alla vista. Il taberna-colo non era eccezionale, a dir la ve-rità, in quanto si trattava di unacassaforte cubica di circa 45 cm di la-to, appoggiata sull’altare, ma pur sem-pre rivestita con tessere di madreperlaverdastra che riportava al centro un’o-stia in madreperla bianca con raggigiallastri dello stesso materiale. Ma ilvero capolavoro della cappella era, edè ancora, costituito da un gruppo scul-toreo costitituito da una Madonna diLoreto di circa due metri di altezza inmadreperla policroma con attorno dueangeli uno dei quali regge la SantaCasa mentre l’altro libera delle colom-be. Le tre statue sono applicate sullaparete dietro all’altare, opportunamen-te distanziate dalla stessa per darel’immagine della leggerezza e del vo-lo. L’arredo della cappella consistevain pochissimi banchi in stile svedese,tipico di quegli anni, posti al centrodella sala cricolare. Non ne occorreva-no di più. Infatti, all’epoca si assistevaobbligatoriamente alla S. Messa inpiedi ed a corsi inquadrati.Dopo un po’ di tempo arrivò l’illumina-zione del gruppo scultoreo dell’altarecon un sottile neon rosato che le illu-minava dal retro. L’effetto, purtroppoun po’ kitsch, fu quello di attenuare laluminosità della madreperla che an-dava, semmai, illuminata dalla partefrontale.

Essendo la cappella considerata an-che un sacrario era giocoforza mettereuna lapide con i nomi dei Caduti. Anzi,vista la consistenza dell’elenco (pur-troppo!) ne furono messe due, moltograndi, simmetriche rispetto all’altare,in travertino e lettere in bronzo. Sullasommità delle due lapidi furono collo-cati due altorilievi in legno color nocescuro rappresentanti un’aquila che tie-ne tra gli artigli lo stemma dell’Accade-mia. Se ben ricordo furono realizzateda un dipendente della locale falegna-meria, ma di questo non ho certezza.Le due sculture sono belle e vigorose.Per tale motivo ho finito per accettarleanche se totalmente fuori posto comestile rispetto alla cappella. Quello che,invece, continuo a non accettare è chequalcuno abbia deciso di inserire nelloscudo ligneo con lo stemma dell’Acca-demia degli spadini dorati veri, oppor-tunamente sezionati, quasi che l’artistanon fosse stato capace di scolpirli sullegno, tra l’altro con immaginabili pro-blemi di scarico da parte del localemagazzino M.O.Poco tempo dopo il cappellano pensòbene di mettere mano al prezioso cro-cefisso in madreperla di cui prima par-lavo facendo segare via, in un’officinadell’Accademia, circa 10 cm del brac-cio verticale, compromettendo la bel-lezza armonica di quelle dissimmetrie.In seguito, disturbato dal tabernacoloche impediva la visibilità di quello cheavveniva sull’altare da parte dei fedeli,

1967. La foto evidenzia la sobrietà dell'altare in lava con la semplice croce tem-plare. Il tabernacolo già è stato collocato alle spalle del sacerdote

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egli decise di inserirlo nel muro allesue spalle, al di sotto della Madonna.Fatto fare un buco nel sottile tramezzoche separava la cappella dalla sacre-stia, applicata una cassetta di legnoper contenerlo ed una cornice di otto-ne cromata con dei raggi a croce sulfronte esterno, il tabernacolo trovòuna sua nuova collocazione, senza,peraltro che fosse rispettato, almenoin parte, lo stile generale della chiesa.Ma non fu l'ultima perchè solo recen-temente qualcuno si è accorto che ilsacerdote dava le spalle al tabernaco-lo per cui è stato nuovamente sposta-to in una posizione laterale.Ma, tornando al gruppo scultoreo inmadreperla, dopo una decina d'annidalla sua realizzazione un comandanteintuì che l'illuminazione era completa-mente sbagliata per cui fece eliminare ilfamoso neon rosato ma, anziché fareinstallare qualche spot nascosto per il-luminare le statue, fece realizzare alcentro del soffitto un castelletto di tubimetallici al quale appese una serie difari che raggiunsero sì lo scopo, mache diedero al soffitto della chiesa unaspetto un po' troppo da teatro Bagagli-no. Desideroso di fare ancora qualcosaper la cappella acquistò un grande cro-cifisso in peltro di discutibile gusto, cuiabbinò un leggio e degli scranni (cen'era, invero, bisogno) altrettanto kit-sch, in legno di mogano e peltro.Passano gli anni ed i primi lavori di re-stauro si rendono indispensabili. Trat-tandosi di una cappella sacrario nonsi poteva lesinare ed ecco che al po-sto del linoleum del pavimento e deigradini in graniglia compare un bellis-

simo e costoso pavimento in marmoceleste con gradini dello stesso colo-re. Nulla da dire in questo se non cifosse stata la necessità di rispettare illeit-motif della chiesa e cioè la lavora-zione in madreperla, in particolarequella del basamento dell’altare che,sopraffatta dallo splendore del mar-mo, scompare letteralmente. Scom-pare in questo restauro il traliccio alcentro della chiesa con i relativi fari el’illuminazione viene razionalizzata, ilche non è stato un male. Scompaionoanche i pochi banchi in stile svedese,testimoni di un’epoca, sostituiti con unnumero eccessivo di banchi in nocescuro nel tipico stile inizi Ottocento.

Un disastro estetico, secondo il miomodesto avviso.Dopo alcuni anni, compaiono le stazionidelle Via Crucis in bronzo, che richia-mano la vista in pianta di un velivolo,opera di un noto scultore militare. Passi!Il passaggio successivo è sotto il profiloarchitettonico, artistico e, soprattutto,teologico, disastroso perché va a toc-care una cosa che avrebbe dovuto es-sere considerata inviolabile e cioèl’altare. Rimossa la croce templare inmadreperla, tutto il frontale viene rico-perto con una lastra di arenaria lucidagrigio scura sulla quale, con una tecni-ca mista fatta di intarsi di marmi coloratie bronzo a rilievo (mah?!) viene realiz-zato quello che io considero un vero eproprio “fumettone”: le ali stilizzate cheescono dallo spadino dello stemma ac-cademico fanno, infatti, una virata ca-brata per poi piombare dentro il caliceretto da un angelo e da lì uscire sottoforma di aeroplani. Di teologico non c’ènulla. Voglio credere che l’artista inten-desse riferirsi al fatto che il passaggioattraverso l’esperienza religiosa possacompletare al meglio la formazioneumana durante la permanenza in Acca-demia. Ma gli aeroplani che c’entrano?Tra l’altro per diventare piloti militari civuole del manico e, soprattutto, si devefare una full immersion nel dash-one enon nel vino consacrato. Diamo a Ce-sare quel che è di Cesare!Ora, questo grande fumettone, ricco dicolori e di dettagli, risulta, come dico-no a Napoli, eccessivamente “chias-soso” e distrae. L’altare ha perso lasua solennità e la sua sobrietà. Che fi-ne ha fatto la croce templare che era

1993. La foto evidenzia il nuovo pavimento e la nuova gradinata in marmo azzurro

Primo piano del paliotto dell'altare e nuovo spostamento del tabernacolo in unaposizione laterale

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applicata sul frontale dell’altare? È di-venuta parte integrante del sostegnodi un lume rosso da tabernacolo appe-so a fianco dell’altare e realizzato can-nibalizzando, oltre alla croce, ancheparte dei candelieri in madreperla cheerano originariamente sull’altare.Con la medesima lastra grigia appli-cata sull’altare, è stato poi realizzatoun ambone dove due semiali di pietrareggono il leggio. Scomparsa la lumi-nosità della madreperla, l’oggetto ècomplessivamente assai triste.Usciamo dalla chiesa, dopo questaarrabbiatura, e gustiamoci il panora-ma degli edifici. Ma che è successo alplanetario? La bella e luminosa cupo-la argentea che dominava l’edifico èstata impermeabilizzata con uno stra-to protettivo color rosso fuoco, e conlei tutti i tetti degli edifici dell’Accade-mia. Questo colore è talmente visibileda disturbare sul piano estetico ancheogni visione panoramica dell’Accade-mia, da qualsiasi parte del golfo la sivoglia guardare. Infatti, tutti gli edificiutilizzano dei colori pastello assoluta-mente delicati (grigio chiaro e rosaantico per i rivestimenti, verde chiaroper le veneziane) in perfetta armoniacol paesaggio napoletano.Sempre guardando gli edifici non possonon ricordare che le grandi finestraturedella “Palazzina Comando” e degli “Isti-tuti Scientifici”, ora impostate su tre mo-duli uguali, erano all’origine impostatesu due moduli, uno grande ed uno pic-colo, che si alternavano in modo da ri-chiamare l’alternanza delle formecubiche del rivestimento a rilievo. Anzi-ché di 6 mm il vetro di queste finestre fu

fatto, per risparmiare, di 3 mm e nonc’era temporale o burrasca sul golfoche non causasse la rottura di qualchefinestra, come ben ricordano quelli dellamia generazione. Soluzione: non met-tere vetri dello spessore previsto, mafare mettere delle traverse di alluminioin modo da trasformare i moduli grandiin due moduli. Risultato: eliminazionedel gradevole gioco di alternanza tra levetrate e, se ben ricordo, giustificatissi-me lamentele da parte del progettista.Non mi è dato sapere se queste sianopoi confluite in una querela, ma a mioavviso ci sarebbero stati dei validi moti-vi per un’azione del genere.Ho voluto prendere ad esempio l’Acca-demia perché nel suo caso abbiamomesso mano ad un gioiello senza av-vederci dei danni, spesso irreparabili,che si stavano procurando. In buonasostanza, ci siamo permessi di sostitui-re la tappezzeria e le rifiniture di unaRolls Royce con quelle di un’utilitaria.Un po’ come fare baffi alla Gioconda.Mi rendo conto che siamo cresciuti aquesta scuola. Non c’è comandante,me compreso, che non abbia chiuso ofatto aprire una finestra od una portadurante il suo periodo di comando oche non abbia messo mano all’arredodel circolo servendosi spesso del con-siglio della propria consorte ma quasimai di quello prezioso di un esperto.Qualcuno mi dirà che, invece, non hafatto nulla di tutto ciò, ma certamentec’è chi ha fatto di peggio. Durante lamia permanenza alla Scuola di GuerraAerea (SGA) di Firenze in qualità di co-mandante in 2ª ho potuto apprendereche uno dei primi comandanti di quell’i-

stituto ritenne doveroso eliminare partedegli affreschi del Colacicchi che deco-ravano l’accesso al Circolo Ufficiali fa-cendoli coprire con una mano di calce.In questo modo riuscì a reperire unospazio idoneo per appendervi unosplendido orologio con planisfero, do-nato da un gerarca del tempo che vole-va farsi bello agli occhi di Balbo ma,ovviamente, suscitò le ire del maestroche non tornò mai più alla SGA. Gli af-freschi in questione, per chi non lo sa-pesse, rappresentano una serie divedute sulle città realizzate dal Duce,contornate da tendaggi che danno l’im-pressione di trovarsi all’interno di unaloggia con ampie finestrature panora-miche. L’intervento maldestro fece eli-minare parte dei tendaggi e solo grazieall’impegno di un illuminato comandan-te ed alla valentia di un team di restau-ratori di eccezionale abilità è possibileora riammirare gli affreschi nella loro in-terezza. Ancora, grazie a questo co-mandante è stato possibile riportarealla luce la scritta riportata sul cornicio-ne in travertino di Rapolano della pa-lazzina “Italia”, coperta al cadere delfascismo, che richiama la rapidità dellacostruzione dell’imponente complessooltre che citare, naturalmente il Duceed il Re. Come si può facilmente intui-re, la cosa non passò sotto silenzio eprovocò la patetica reazione di una si-gla sindacale la quale non capì che lascritta era in realtà un elogio alle mae-stranze che avevano portato a terminel’opera in soli nove mesi.Restando alla SGA non posso non ri-cordare con tristezza la sostituzione de-gli infissi realizzati a suo tempo con unprezioso e rarissimo legno di ginepro,con finestre in alluminio anodizzato,mentre ricordo con intima gratitudine losforzo del mio predecessore nel ricer-care tra le tante fornaci toscane, quellache utilizzava la stessa terra creta im-piegata a suo tempo per il rivestimentodi un edificio in corso di restauro, evi-tando così diverse tonalità di cotto. Mi rendo conto che questo articolo ètardivo. Infatti molti danni sono giàstati fatti un po’ dappertutto, ma fortu-natamente, sono state fatte anchetante cose positive. Quello che vorreisottolineare è la necessità di un com-portamento univoco e ciò può avveni-re solo se vi è al riguardo una fortedirezione dal centro. Non possiamodimenticare che ogni bene mobile edimmobile della Difesa non appartienealla Forza Armata ma allo Stato espetta a noi preservarlo dalle ingiuriedel tempo e dai nuovi vandali. La nor-mativa in materia è molto chiara. Il

La nuova impermeabilizzazione rosso fuoco del tetto degli Istituti Scientifici

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Decreto Legislativo 22 gennaio 2004,n. 42 “Codice dei beni culturali e delpaesaggio, ai sensi dell’articolo 10della legge 6 luglio 2002, n. 137”, ilcosiddetto Decreto Urbani, stabilisceall’art. 1 che i “soggetti pubblici, nellosvolgimento della loro attività, assicu-rano la conservazione e la pubblicafruizione del loro patrimonio cultura-le”. E ancora, all’art. 2 si legge che“Sono beni culturali le cose immobili emobili che (...) presentano interesseartistico, storico, archeologico, et-noantropologico, archivistico e biblio-grafico e le altre cose individuatedalla legge o in base alla legge qualitestimonianze aventi valore di civiltà”.E come si tutelano questi beni? L’art.3 ci dice che “La tutela consiste nell’e-sercizio delle funzioni e nella discipli-na delle attività dirette, sulla base diun’adeguata attività conoscitiva, adindividuare i beni costituenti il patri-monio culturale ed a garantirne la pro-tezione e la conservazione per fini dipubblica fruizione”. Occorre, dunque,partire con un’attività ricognitiva.Un primo criterio per stabilire cosa siada considerarsi un bene culturale èstabilito dall’art. 10 che riporta un lun-

go elenco di beni che hanno interesseculturale, o anche dall’art. 12 che indi-vidua un possibile interesse per queibeni che abbiano almeno 50 anni divita. Tale norma è stata successiva-mente modificata ed il limite portato a75 anni per evitare che venissero po-ste sotto verifica dell’interesse cultu-rale anche tutte le orribili costruzionidegli anni Sessanta ingolfando le So-vraintendenze di pratiche inutili.Accertato quindi il dovere della FA dipreservare e tutelare i beni culturali asua disposizione riterrei utile incremen-tare presso il Servizio Commissariato eAmministrazione e presso il ComandoLogistico - Servizio Infrastrutture il con-trollo sulla gestione dei beni mobili edimmobili, attivando degli stretti canali dicomunicazione con la Sovraintendenzaper il riconoscimento di quei beni chehanno una valenza culturale per il no-stro Paese, così come previsto dallenorme. Non posso non pensare ai dan-ni perpetrati negli anni Sessanta con ladismissione del mobilio d’ufficio del pa-lazzo AM che ora sarebbe di antiquaria-to, o con quello della citata SGAall’epoca dell’alluvione. Ricordo lo sfor-zo, effettuato purtroppo tardivamente, di

recuperare, restaurare e rimettere inuso mobilio fuori uso o giacente negliscantinati della Scuola, sforzo fruttuosose si pensa che parte di quel mobilio ar-reda oggi le aree nobili del palazzo AM.Sono certo che la FA si sia già attivataper adempiere a tutti gli obblighi di leg-ge previsti in materia, ma personalmen-te ritengo si possa fare ancora di più.È del tutto evidente che vi sono beni,come appunto è il caso dell’Accade-mia, o più semplicemente un archiviofotografico di Reparto, che, anche senon lo sono ancora, sono destinati adivenire beni culturali e quindi devonoessere sottoposti a tutela anche senon hanno raggiunto i 50 anni di vita.Questi vanno valutati con lungimiran-za, catalogati e dichiarati tali subito inmodo che vengano evitati nel tempodeterioramenti o distruzioni. All’appro-vazione degli Enti Centrali sopra citatidovrebbero risalire, per un preventivobenestare, tutti i vari tipi di interventiconnessi a questo patrimonio. Sonocerto che attraverso la collaborazionedei Comandi periferici, non sarebbedifficile pervenire alla formulazione dielenchi aggiornati dei vari beni con levalutazioni, tra l’altro, dello stato diconservazione. Ciò richiederebbe unpo’ di tempo ma permetterebbe di evi-tare errori in futuro e di concentrare lemodeste risorse disponibili su quegliinterventi manutentivi che salvaguar-dino veramente il nostro patrimonio.L’art. 6 del citato DL prevede anche lapromozione della conoscenza dei beniculturali. Dal mio punto di vista, pro-muovere la conoscenza del nostro pa-trimonio significherebbe sensibilizzareal riguardo i nostri allievi magari facen-do toccare loro con mano qualcheprogetto di recupero in modo che cre-scano con la sensibilità dovuta perquesto genere di problemi. Tra questiprogetti nel mio cuore vi è il recuperoe l’esposizione di tutti quei piani di edi-lizia aeroportuale degli anni Trentache sono la chiara testimonianza diquel glorioso passato aeronautico dicui non possiamo non essere fieri.Me esistono ancora negli scantinati?Voglio sperare di sì.

Collage con l’intero affresco del Colacicchi che decora l’atrio del Circolo

Una veduta degli affreschi del Colacicchi dopo il delicato restauro

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Il tradizionale appuntamento biennale con la kermesseaviatoria austriaca di Zeltweg si è svolta nei primi giorni diluglio con la consueta nutrita presenza di velivoli militari e

civili. Fra le novità assolute di quest’anno la prima apparizio-ne in Europa della pattuglia acrobatica dei Saudi Hawks, lacompagine ufficiale delle Reali Forze Aeree Saudite, che siè esibita assieme alle rappresentative militari di Svizzera,Turchia, Croazia e alle nostre Frecce Tricolori.Nelle nove ore consecutive di esibizioni in volo previste dalprogramma si sono alternati velivoli storici, Fokker DR I, Bf-109, P-38L, F4U-4, Me. 262, B-25, T-6, velivoli postbellici,Mig-15 e Hunter, fino ai più moderni velivoli a getto, L-159,JAS-39, Mig-29, F-16, F-18, Typhoon.

Completa la partecipazione dell’esercito austriaco che hapresentato tutti i mezzi aerei a sua disposizione simulan-do anche un massiccio aviosbarco appoggiato da nume-rosi elicotteri. Spettacolare come sempre l’esibizione del C-27J del no-stro Reparto sperimentale di volo che ha dato ottimaprova di sé fra le strette valli in cui Zeltweg è collocata,così come la PAN che ha avuto l’onore di chiudere lamanifestazione in entrambe le giornate, ammirata e ap-plaudita dal numerosissimo pubblico stimato in circa300.000 persone.

(Testo e foto di Nicola Foschia)

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H. Hunter F4F-U

Team Alouette III Saab 105O

Me. 262 Fokker DR 1

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Blanik Team

Mi 24 Hind

Saudi HawkF-16 Aeronautica Olandese

Turkish StarsC-27J RSV

F-16 Aeronautica Belga

EF 2000

Anche altre foto erano di Nicola FoschiaNella presentazione delle fotografie relative alla manifestazione “Jesolo Air Extreme” pubblicate a pag. 27 di Aeronautican. 7/2011, per un salto di riga non è apparsa l’indicazione che alcune delle immagini riportate erano da attribuire, oltre chea Luigi Sani, a Nicola Foschia che ringraziamo per la cortese collaborazione.

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C-27J RSV AM Formazione di Hawker Hunter

OV-10B BroncoRafale commemorativo30.000 ore di volo

IL-76 Al momento dell’impatto del carrello SU-27 Ucraina

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Il C-27J dell’AM ha vinto due premi

Il “Royal International Air Tattoo”

L’Aeronautica Militare ha partecipato alla 40ª edizione del Royal International AirTattoo (RIAT), conclusasi il 17 luglio in Gran Bretagna, con un Tornado IDS edun C-27J del Reparto Sperimentale Volo che hanno affiancato la tradizionale

esibizione delle “Frecce Tricolori”.A questa edizione del “Tattoo” - che costituisce il più importante air show militare a li-vello mondiale - l’equipaggio del nostro C-27J, composto dai maggiori Severino DeLuca e Francesco Ferreri e dal 1° m.llo Ugo Sabeni, ha ricevuto ben due trofei sucinque aggiudicandosi il “The Sir Douglas Bader Trophy” come miglior presentazio-ne solista (premio peraltro già vinto nel 1989 e nel 1997) ed il “As the Crow FliesTrophy”, offerto dall’associazione “Friends of RIAT” per la migliore presentazione involo, trofeo, questo, che un equipaggio italiano non aveva mai vinto.Ricordiamo che il RIAT è stato organizzato dal Royal Air Force Charitable Trust En-terprises (RAFCTE), con il supporto del ministero della Difesa britannico tramite laRAF, per promuovere attività benefiche a favore di iniziative volte ai più bisognosi ol-

tre all’accrescimento del senso della Patria e della difesa nazionale nei giovani e per incrementare lo spirito di coopera-zione ed amicizia tra i partecipanti dei vari Paesi.Di seguito alcune immagini della manifestazione Foto di Aldo Bidini

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C-130H R. Jordanian

L-100-30 Saudi Arabian

Avro 698 Vulcan B2Airbus A-330-243

Decollo PAN dell’A.M.Gloster Meteor NF-11

DH-84A Dragon 3

A-10A Thunderbolt II

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C-130E Aeronautica polacca MIL Mi-14 PL

PZL-130 TC Orlik PZL-Mielec B11 Iskra

MiG-23MF MiG-21M

RADOM ha celebrato quest’anno, nei giorni 27/28 agosto, la 12a edizione con un buon programma e la graditissima sor-presa di varie pattuglie miste di MiG-29 e Sukhoi Su-22 in formazione con i più recenti F-16DJ Fighting Falcon ed unemozionante “Dog Fight” fra due generazioni di caccia (MiG-29 e F-16) dell’aviazione militare polacca.

Aldo Bidini

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“Dog Fight”

F-16 Aeronautica Belga

PZL Mielec SBL LM-2 (MiG -15 UTI)P-38

Esibizione pattuglia acrobatica franceseFomazione di MiG-29 polacchi

F-16 Aeronautica Greca

SU-22

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100 anni fa il primo trasporto italiano di posta aerea

Il 19 settembre 1911 il diciannoven-ne aviatore veneziano Achille DalMistro (1892-1917), decollato da

Bologna con un Deperdussin, effettuòil primo trasporto italiano di un plico dicorrispondenza fino a Venezia.Il volo avvenne a seguito di una inizia-tiva del Resto del Carlino che avevapromosso per i giorni 17-20 settembreun circuito aereo sul percorso Bolo-gna-Venezia-Rimini-Bologna, circuitoal quale partecipavanono dieci iscrittie durante il quale doveva appunto es-sere effettuato il primo trasporto ae-reo di corrispondenza in Italia.Dal Mistro, ricevuto il sacchetto dalcav. Bottarina, direttore delle RR. Po-ste di Bologna, decollò alle 15,24,passò su Ferrara alle 15,50 a 800 mdi quota, alle 16.52 su Polesella, alle17,00 su Rovigo, venti minuti dopo suAdria e alle 17.38 era su Venezia, lasua città, fra l’ammirazione di un nu-meroso pubblico presente in PiazzaSan Marco.

Si diresse quindi, planando, all’atter-raggio sulla spiaggia davanti all’HotelExcelsior del Lido, ma - per evitaredue persone che vi sostavano - tentòdi riprendere quota senza riuscirvi:

l’aereo urtò con la coda contro unosteccato precipitando poi nell’acquacapovolgendosi. L’aviatore, rimastofortunatamente incolume in quantogettatosi fuori dal Deperdussin primadell’impatto, recuperò subito il sac-chetto postale consegnandolo tra gliapplausi dei presenti all ’ ispettoreOstedich, funzionario delle RR. Po-ste di Venezia in attesa davanti al-l’Excelsior.Complessivamente il volo, di 145 km,ebbe la durata di 88 minuti.A Dal Mistro, che morirà poi nel corsodella prima guerra mondiale a Me-deazza durante una missione di reca-pito ordini per la quale si era offertovolontario, fu decretata una Medagliad’oro in ricordo del primo trasporto diposta aerea in Italia avvenuto a brevedistanza dal primo esperimento mon-diale che aveva avuto luogo in Inghil-terra il precedente 9 settembre.La corrispondenza portata da Dal Mi-stro non aveva particolari bolli com-memorativi (come invece avvennesuccessivamente): si distingue soloper l’annullo “Bologna Campo d’avia-zione 19 sett. 11” sull’affrancatura di40 centesimi e costituisce una ecce-zionale rarità filatelica.

È da ricordare in proposito che pochesettimane dopo avvenne il primo tra-sporto pubblico di posta aerea in Ita-lia. Il 29 ottobre 1911, infatti, ebbeluogo una prova aviatoria sul percor-so Milano-Torino-Milano sulla base diuna disposizione del ministero dellePoste che invitava gli uffici di Torino eMilano «a raccoglere in speciali cas-sette cartoline illustrate che, munite dibollo speciale, saranno affidate ad ae-roplani».

In quella occasione, le cartoline furo-no annullate con il primo bollo recantela scritta “Posta Aerea”.Nel maggio 1917, in piena pr imaguerra mondiale, che dette anch’es-sa un notevole impulso al trasportoaereo di corrispondenza per evitarele più lente vie marittime o terrestri,fu deciso di tentare un collegamentoa lunga distanza sulla rotta Roma-Torino.Il volo ebbe luogo il 22 maggio, e inquella occasione fu emesso il primofrancobollo di Posta Aerea al mondocon, sovrastampata sul francobollo“Espresso” da 25 centesimi, la dicitu-ra “Esperimento Posta Aerea Maggio1917 Torino-Roma-Roma-Torino”.L’aereo impiegato, un Pomilio PC,era pilotato da Mario de Bernardi, al-lora collaudatore della Pomilio, checon un volo di circa quattro ore portòall’andata 68 kg di corrispondenza e200 giornali e al ritorno, avvenutoper problemi tecnici solo il 27 mag-gio, 61 kg.La strada della posta aerea era or-mai tracciata e nel giro di pochi mesis i tentò un nuovo col legamento,quello Napoli-Palermo-Napoli conidrovolante.E, a proposito di posta aerea, è infi-ne da ricordare, se non altro a titolodi cur iosi tà, che i l 30 novembre1941, in occasione del volo del Cam-pini-Caproni CC-1 da Milano a Gui-donia effettuato da Mario deBernardi, furono trasportati alcuniaerogrammi annullati con apposititimbri tondi: l’evento costituisce il pri-mo trasporto di posta aerea con veli-volo a reazione e tali aerogrammisono ancora oggi una preziosa raritàper i collezionisti.

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VARIE

Il Deperdussin

L’NFH ha appontato per la prima volta su nave CavourIl 20 luglio il primo esemplare di elicottero NH-90 nella versione NFH, da poco entrato in servizio nella Marina Militare,Ha appontato per la prima volta sulla portaerei Cavour al largo di La Spezia.La macchina, il cui equipaggio era formato da piloti e specialisti del Centro Sperimentale Aeromarittimo che ha sede

presso la Stazione Elicotteri della Marina Militare (Maristaeli) di Lu-ni-Sarzana, ha effettuato una serie di “touch and go” sul ponte divolo della nave ammiraglia di quella Forza Armata.È da ricordare in proposito che la MM ha programmato l’acquisizionedi 56 elicotteri NH-90, dei quali dieci in versione trasporto TTH (Tacti-cal Transport Helicopter) e 46 in quella NFH (Naval Fregate Helicop-ter) ASW/ASUW per missioni antisommergibile e antinave. La MM è il secondo cliente a ricevere l’NH-90 in Italia dopo l’Eserci-to che ne ha ordinati 60 esemplari nella versione TTH.

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29AERONAUTICA 8-9/2011

VARIE

In volo il primoP-8A di serie

Il 7 luglio il primo esemplare diserie del Boeing P-8A Poseidon,il nuovo aereo da pattugliamento

marittimo dell’US.Navy (conosciu-to in origine come MultimissionMaritime Aircraft o MMA - v. anchepag. 21 di Aeronautica n. 5/2005)e destinato a sostituire il LockheedP-3 Orion, ha compiuto il suo pri-mo volo trasferendosi da Renton aSeattle per l’allestimento e l’instal-lazione dei sistemi.Si tratta del primo dei sei velivoliprevisti dal contratto iniziale e laBoeing prevede di consegnare ilPoseidon nel 2012 in vista delconseguimento della capacitàoperativa iniziale nel 2013.Ricordiamo che i l P-8A ha lastessa architettura del bireattorecivile Boeing 737, la cui cellulaè stata modificata per sviluppa-re questo nuovo pattugliatoremarittimo.

Presentato il Sukhoi T-50

Il 17 agosto la Russia ha ufficialmente presentato al pubblico il Sukhoi T-50, il suo primo caccia in configurazione stealth sviluppato congiunta-mente con l’India.

La presentazione ha avuto luogo sull’aeroporto di Zhukovsky, vicino Mo-sca, in occasione del salone MAKS 2011 che, dal 16 al 21 agosto, si èsvolto in quella località.L’aereo, noto anche come PAK FA (Perspektivn’iy Aviazionn’iy Kompleks -Frontovoy Aviazii, sistema aeronautico a lungo termine per l’aviazione tattica)o Fifth Generation Fighter Aircraft (FGFA) per la versione indiana, è il prototipodi un caccia bireattore multiruolo monoposto di 5ª generazione con caratteri-stiche stealth sviluppato da Sukhoi per l’aeronautica russa e destinato a sosti-tuire i MiG-29 Fulcrum e Su-27 Flanker e confrontarsi con i rivali statunitensiF-22 Raptor ed F-35 Lightning II (JSF). Del T-50 è anche prevista una versio-ne navale da imbarcare sulla portaerei Admiral Kuznetsov e, in prospettiva,sulle future porterei russe.

La Russia prevede di produrre neiprossimi anni f ino a un migliaio diesemplari del T-50 dei quali 200 desti-nati all’India.Secondo una previsione ottimistica l’ae-reo, che ha compiuto il suo primo volo il29 gennaio 2010 e che per motivi tecniciha subito alcuni ritardi nel corso del suosviluppo, potrebbe entrare in servizio giànel 2013, mentre nel 2015 inizierà la suaproduzione su larga scala.

L’1 e il 2 settembre sono statedelle giornate particolarmentesignificative per la città di Gori-

zia in occasione dell’80° anniversa-rio di fondazione del 4° StormoCaccia Terrestre. Le celebrazioni, organizzate dal Co-mune di Gorizia, dall’AssociazioneCulturale 4° Stormo e dalla sezioneAAA di Gorizia, si sono svolte inun’atmosfera di intensa ed affettuo-sa partecipazione tra i rappresen-tanti della Forza Armata, gl iex-militari ed i civili.Il giovedì, nella sede del Municipio,sono stati ricordati l’evento nonché i30 anni del gemellaggio fra la cittàdi Gorizia, nel cui aeroporto lo Stor-mo ebbe i natali, e la città di Gros-seto che oggi ospita la famosa unitàdell’AM. Nel suo indirizzo di saluto ilsindaco di Gorizia, Ettore Romoli,ha sottolineato che il gemellaggiofra le due città è l’unico esempio, frale più ampie casistiche di gemellag-gio, che abbia come motivazione unreparto dell’Aeronautica Militare.Erano presenti, tra gli altri, il prefettodi Gorizia Maria A. Marrosu, il sinda-co di Grosseto Emilio Bonifazi, l’at-

tuale comandante dello Stormo col.Michele Morelli con una rappresen-tanza del reparto, il com.te FulvioChianese presidente dell’Associazio-ne Culturale 4° Stormo, il presidentedella sezione AAA di Gorizia ClaudioMarega, il prof. Giovanni Battista Ca-rulli, consigliere nazionale AAA inrappresentanza del presidente na-zionale gen. Gianbortolo Parisi, im-pegnato all’estero, molti piloti daicapelli bianchi ed un folto pubblico.Le cerimonie sono proseguite l’in-domani sull’aeroporto di Merna, ovesi costituì il 4° Stormo, con lo sco-primento della targa identificante lavia dedicata al col. pil. MOVM Erne-sto Botto (1907-1984). - conosciutocome “Gamba di Ferro” per l’arto ar-tificiale applicatogli, in sostituzionedi quello perduto in combattimentoaereo in Spagna, per continuare avolare - che, proveniente dal Repar-to Alta Velocità, giunse al 4° Stormonel 1936 ove assunse il comandodella 84ª e della 73ª Squadriglia edella Scuola Caccia di Gorizia. Ilcol. Botto si distinse particolarmentenelle missioni di guerra nei cieli diMalta e dell’Africa.

È seguito lo scoprimento di una la-pide dedicata al serg. pil. ClementeBonfanti (1916-1940), istruttore del-la Scuola Caccia di Gorizia aggre-gata al 4° Stormo, e la deposizionedi una corona d’alloro al monumen-to ai Caduti del 1° e 4° Stormo e aquello del duca d’Aosta che ne fucomandante.

Presenti a questi eventi, con le au-torità sopracitate, anche i Labari divarie sezioni e nuclei dell’AAA non-ché quelli di altre Associazioni com-battentistiche e d’arma,

G.B.C.

Celebrato a Gorizia l’80° del 4° Stormo

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LEGISLAZIONE, PENSIONISTICAE TRATTAMENTI ECONOMICI

AERONAUTICA 8-9/201130

(a cura di Michele Mascia)

Manovra finanziaria 2011 - 2014

Come già anticipato nel numero 7/2011 di Aeronautica, il decreto legge n. 98/2011 recante “Disposizioni urgenti per lastabilizzazione finanza pubblica” ha introdotto alcune innovazioni in materia pensionistica e previdenziale nonché sul trat-tamento economico del personale del pubblico impiego. Detto decreto è stato convertito, con modificazioni, in legge n.111/2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n 164 del 16 luglio 2011.Qui di seguito riportiamo sinteticamente le novità più importanti e di maggiore interesse.

Pensioni e PrevidenzaContributo di solidarietà (art. 18, comma 22-bis)A decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014 è stato introdotto un contributo di perequazione (o di solida-rietà) da applicarsi sui trattamenti pensionistici i cui importi complessivi (compresi quelli derivanti dal cumulo di più pen-sioni, riferiti allo stesso soggetto) superino i 90.000 euro annui lordi. In particolare il contributo sarà computato nellamisura del 5% sulla parte eccedente i 90.000 euro e fino a 150.000 euro annui lordi e del 10%, sulla parte eccedente i150.000 euro annui lordi. La ritenuta sarà applicata, sul trattamento pensionistico complessivo annuo lordo, in via preven-tiva (mensilmente) salvo conguaglio a fine anno di riferimento.

Modifica del sistema di rivalutazione automatica annuale delle pensioni (art. 18, comma 3)Tale norma, modificando quanto stabilito con il decreto legge 78/2011 (vds n.7/20011 di Aeronautica), ha sospeso, per ilbiennio 2012-2013, la perequazione annuale stabilita dall’art. 34, comma 1, della legge 448/1998, delle pensioni superiori a5 volte il minimo INPS (oltre 2337,15 euro lordi mensili), salvo il 70% della rivalutazione ISTAT corrispondente a 3 volte il mi-nimo INPS (1402,29). Per le pensioni inferiori a 5 volte il minimo INPS non vi è stata alcuna innovazione, pertanto la pere-quazione continuerà ad operare come per gli anni precedenti, vale a dire nella misura del 100% dell’indice ISTAT per itrattamenti pensionistici fino a 3 volte il minimo INPS (fino a 1402,29 euro lordi mensili) e nella misura del 90% dello stessoindice per i trattamenti pensionistici compresi tra 3 e 5 volte il minimo IINPS (tra 1402,29 e 2337,15 euro lordi mensili).

Riduzione pensioni di reversibilità (art. 18, comma 5) Le pensioni ai superstiti, con decorrenza 1 gennaio 2012, sono ridotte del 10 % per ogni anno di matrimonio, rispetto alnumero di 10, nel caso in cui il dante causa abbia contratto matrimonio ad un’età superiore a 70 anni e la differenza di etàfra i coniugi sia superiore a 20 anni (c.d. matrimoni di interesse). La riduzione non si applica in presenza di figli di minoreetà, studenti, ovvero inabili. Resta confermato il regime di cumulabilità previsto dall’art. 1, comma 41 della legge 335/95(vds n.1/2011 di Aeronautica).

Allungamento della c.d. “finestra mobile” per l’accesso al trattamento pensionistico con il possesso del solo re-quisito della massima anzianità contributiva (art. 18, comma 22-ter)Coloro che maturano nel 2012 il diritto a pensione con il solo requisito della massima anzianità contributiva (40 anni aprescindere dall’età anagrafica) potrà accedere al pensionamento decorsi 13 mesi dal raggiungimento di detto requisito(12 mesi per la c.d. finestra mobile prevista dalla legge 122/2010 - vds n. 2/2011 di Aeronautica - più un mese di ulterioreposticipo). Chi maturerà gli stessi requisiti nel 2013 e nel 2014 potrà accedere al pensionamento decorsi rispettivamente14 mesi e 15 mesi dalla data di conseguimento del diritto a pensione.

Trattamento economicoProroga del blocco delle retribuzioni del personale del pubblico impiego (art. 16, comma 1, lettera b)La norma prevede la proroga (dal 31 dicembre 2013) fino al 31 dicembre 2014 delle vigenti disposizioni che bloccanol’aumento del trattamento economico (già cristallizzato al 31 dicembre 2010) del personale delle pubbliche amministrazio-ni, ivi compreso il personale militare.

Modifica criteri calcolo vacanza contrattuale (art. 16, comma 1, lettera c)La disposizione dispone che dovranno essere riviste le modalità di calcolo relative alla erogazione dell’indennità di vacan-za contrattuale per gli anni dal 2015 al 2017. (Riguarda tutto il personale contrattualizzato della pubblica amministrazione,ivi compreso il personale militare).

Manovra finanziaria bis 2011 - 2014

Con decreto legge 138/2011 del 13 agosto 2011 sono state emanate ”Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finan-ziaria” contenenti, tra l’altro, alcune norme che riguardano il trattamento economico e previdenziale del personale compar-to sicurezza (Forze armate, Polizia di Stato e Vigili del fuoco) in servizio ed in pensione. Appena il decreto sarà convertitoin legge illustreremo i contenuti sui prossimi numeri della rivista.

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AERONAUTICA 8-9/2011 31

l’ASSOCIAZIONEARMA AERONAUTICA

In occasione della riunione autunnale dell’EPAA

L’AAA al Centenario dell’Aeronautica bulgaradi Gaetano Battaglia e Vincenzo Baldassarre

Una delegazione del nostro Sodalizio ha partecipa-to alle celebrazioni del centenario della Bulga-rian Air Force (BAF) avvenute sulla base aerea di

Krumovo, circa 20 km a sud della cittadina di Plovdiv, il3 settembre scorso. Il presidente nazionale, gen. Gian-bortolo Parisi, si è recato infatti in Bulgaria, accompa-gnato dal gen. Gaetano Battaglia e dal col. VincenzoBaldassarre, per effettuare la riunione autunnale del-l’EPAA (European Partnership of Air Force Associa-tions) che, come deciso nella riunione primaverile diTorino (v. pag. 28 di Aeronautica n. 6/2011) è stata con-vocata a Plovdiv proprio in occasione delle celebrazionidel centenario. Con la delegazione italiana erano pre-senti anche quelle EPAA di Bulgaria, Francia, Germa-nia, Romania, Svizzera e Repubblica Ceca.Dopo aver assistito ad una breve presentazione sullaBAF fatta dal comandante della stessa, magg. gen Co-stantine Popov, i convenuti si sono spostati sulla linea divolo dove hanno assistito, per tutta la giornata, ad unamanifestazione aerea.L’Aeronautica bulgara è in fase di ristrutturazione ne-cessaria per tener conto delle limitate risorse finanziariee della necessità di poter disporre di una forza armatapiccola ma efficace e flessibile, in grado di far frontenon solo a compiti militari ma anche a necessità dellacomunità civile. Uno degli strumenti che consentirà alcomandante Popov di poter operare efficacemente è ilpassaggio della responsabilità del bilancio dal ministrodella Difesa ai singoli comandanti di Forza Armata.La ristrutturazione prevede il passaggio dalle attuali

cinque basi principali a due basi principali e due basioperative avanzate. Inoltre, la BAF, che attualmenteconta su un parco velivoli di circa 180 macchine di va-rio tipo e di varia costruzione (russa, ceka, statunitense,italiana, ecc.) continuerà ad operare per rendere la pro-pria linea volo più efficiente e moderna. Proprio nel cor-so dell’Air Show, il vice ministro della Difesa bulgaro,Valentin Radev, ha siglato un’intesa con l’industria russaMikoyan-Gurevich (MiG) per la manutenzione dellaflotta dei 16 MiG-29 Fulcrum e dei quattro addestratoriMiG-29UB. La BAF che ha ammodernato la componen-te trasporti con due C-27J acquistati da Alenia Aeronau-tica, è alla ricerca di un moderno caccia di quartagenerazione per sostituire la flotta di MiG-21.L’Air Show ha visto l’esibizione di numerosi elicotteri evelivoli bulgari e di altre nazionalità che si sono succe-duti nel corso delle assolate e calde giornate di sabato edomenica. Tra le tante sortite di volo che hanno visto leesibizioni di elicotteri, paracadutisti e velivoli di variotipo, sia bulgari che stranieri, da evidenziare le esibizio-ni di un Eurofighter dell’Aeronautica tedesca, di unMiG-29 russo colorato con una particolare ed appari-scente livrea rossa, bianca e blu, uno Jas Gripen 39 sve-dese, la pattuglia acrobatica svizzera su nove velivoliPC-9 Pilatus ed una pattuglia civile rumena di cinquevelivoli. Particolare entusiasmo ha suscitato l’esibizionedel MiG-29 russo che ha effettuato alcune difficili ed en-tusiasmanti manovre, tra cui la vite rovescia e il “morsodel Cobra”. Erano presenti, solo in mostra statica, an-che due Eurofighter del 36° Stormo di Gioia del Colle.

Alla manifestazione, denominata Festivalaeronautico di Plovdiv, erano presenti mol-te migliaia di spettatori.

La riunione EPAALa riunione dei presidenti delle Associazio-ni dell’EPAA è stata preceduta dal briefingdel comandante dell’Aeronautica bulgara.Il gen. Parisi, presidente di turno dell’EPAAper il 2011-2012, prima di proseguire congli argomenti previsti dall’agenda ha volutoesprimere il più vivo ringraziamento a no-me dell’EPAA al comandante dell’Aeronau-tica Bulgara magg. gen. Popov ed aimembri dell’Associazione bulgara, ten.gen. Georgev e Mr Stavrev, per l’ottima or-ganizzazione e la squisita ospitalità.Il rappresentante della Germania magg.gen. Graber ha presentato la nuova struttu-ra dell’associazione tedesca che vede unnuovo Consiglio direttivo con la partecipa-L’esibizione del MiG-29 russo

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AERONAUTICA 8-9/201132

L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

zione di personale del mondo politico, industriale e ae-ronautico. In merito al seminario EPAA da effettuare in Italia nel-l’autunno 2012, la presidenza italiana ha presentato treproposte predisposte dal CESMA su argomenti tecnico-scientifici di interesse. Il primo, intitolato “Cybersecuri-ty”, che intende fare un punto di situazione sulle azionieuropee, ed in particolare delle Forze Aeree dei paesiEPAA, per fronteggiare la minaccia cybernetica; il se-condo riguarda la situazione nel settore degli Unman-ned Air System (UAS) per quanto concerne lo sviluppodella normativa per operare in spazi aerei non segregatie la situazione nei vari paesi EPAA; il terzo riguarda ilfuturo dell’Ala Rotante alla luce dei requisiti futuri. Icomponenti EPAA valuteranno le proposte ed eventual-mente ne proporranno delle altre per procedere poi allascelta dell’argomento specifico da parte di un appositogruppo di lavoro. E’ stato, comunque, deciso che tutti iseminari EPAA avranno il titolo del primo di essi, “AirForces & Europe: Upcoming Challenges”, effettuato a Pa-rigi il 10 ottobre 2008. Il sottotitolo indicherà l’argo-mento specifico che si intenderà trattare. Si è poidiscusso sulle modalità da attuare nel prossimo futuroper consentire una maggiore flessibilità e capacità ope-rativa all’EPAA: si è deciso di studiare alcune modificheallo Statuto ed al relativo Regolamento di attuazione.La riunione si è conclusa fissando il prossimo appunta-mento per la primavera 2012 a Roma.

Presidenza regionale delFriuli Venezia Giulia

Il 25 luglio l’assemblea straordinaria delle sezionidel Friuli Venezia Giulia ha eletto quale presiden-te regionale AAA il col. Rino Romano, attuale pre-sidente della sezione di Monfalcone.

Giovinazzo

Il lgt. Raffaele Turturro è stato nominato capo nu-cleo di Giovinazzo, sodalizio dipendente dalla se-zione di Modugno.

Trapani

Presidente onorario: aiut. Vincenzo Reina; presi-dente: col. pil. Guido Tartamella; vice presidenti:aiutanti Enrico Totano e Giovanni Saverino; se-gretario: aiut. Giovanni Di Mercurio; tesoriere:aiut. Matteo Lazzara; consiglieri: lgt. FilippoCannizzo, m.llo 1ª cl. Sergio D’Amico, aiut. Au-gusto Onorati e aiut. Natale Lagumina; rappre-sentante dei soci aggregati: sig.ra RosalbaGregorio; capo nucleo di Alcamo: aiut. SalvatoreMulé.

Trino

Presidente: Carlo Mezzano; vice presidenti: Er-manno Cattaneo e Remo Rondano; segretario:Antonio Ogliara; tesoriere: Alan Ardissimo; consi-glieri: Enrico Michelone, Luigi Piccolo e RomanoValle; rappresentante dei soci aggregati: Pier Feli-ce Allorio.

Varese

Presidente: Annibale Cattagnoli; vice presidenti:Lucio Della Torre e Angelo Uboldi (anche segreta-rio); consiglieri: Severino Daverio, Mario Fava,Aldo Madaschi e Sergio Panosetti; rappresentantedei soci aggregati: Paolo Perrucci.

RINNOVO CARICHE

RiminiLa sezione ha ora il seguente indirizzo: C/O Villaggio Azzurro – Via Marecchiese,140 – 47922 Rimini, telef. 0541 719227, e.mail: [email protected]

NUOVI INDIRIZZI

Un momento della riunione EPAA

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

Caro amico, dove sei?

Alla ricerca di soci “radioamatori”Il socio 1° m.llo Aldo Trabucchi della sezione di Ciampino, insieme ad altri colleghi, ha costituito, con l’autoriz-zazione del 5° Ufficio dello SMA, il Gruppo Radioamatori Aeronautica Militare Italiana (GRAMI) ed è alla ri-cerca di altri “radioamatori” iscritti al nostro sodalizio. Quanti sono interessati ad aderire al GRAMI – sul qualepossono essere assunte informazioni accedendo al sito web http://radioamatoriam.jimdo.com/ - sono invitati acontattare il presidente del Gruppo, 1° m.llo Aldo Trabucchi, Via M. Pantaleoni n.12, 00044 Frascati (Roma),tel. 06 9425486, cell. 3471518040.

Per notizie sull’incidente di un Ro.37bis a Maiocca di Codogno nel 1940?Il lettore piacentino Daniele Gatti sta cercando documentazione, fotografie e notizie sull’incidente di volo che il16 settembre 1940 coinvolse un Ro.37bis precipitato in località Maiocca – Comune di Codogno (Lodi) con lamorte del pilota, serg. magg. Gino Polezzi da Cortona, e del cap. osservatore dell’Esercito Vittorio Sforzini daMacerata anche tramite i loro parenti o amici ancora viventi.Quanti possono aiutare il lettore Gatti nelle sue ricerche sono pregati di contattarlo all’indirizzo e.mail [email protected] o al cellulare 331.6013966.

Chi ha le foto dei primi comandanti del 13° Stormo BT a San Damiano?Il socio Luigi Buratti della sezione di Piacenza sta raccogliendo documentazioni sull’aeroporto piacentino“Gaetano Mazza” di San Damiano, già sede del 13° Stormo da bombardamento terrestre nel periodo 1939-1941. In tale ambito sta cercando le fotografie dei primi comandanti di tale reparto che erano: col. pil. ArturoGiordano, nato a Caserta il 27 aprile 1895, comandante del 13° a S. Damiano (dal marzo 1938 al maggio 1939);col. pil. Carlo De Cappa, nato a Campobasso il 5 maggio 1896 (dal maggio 1939 al febbraio 1941); col. pil. An-tonio Pirino, nato a Sassari il 25 luglio 1896 (dal febbraio al luglio 1941).Il socio Buratti – nella speranza che tra i lettori di Aeronautica vi siano familiari o parenti di amici dei tre co-mandanti citati in possesso di loro fotografie – prega quanti siano in grado di aiutarlo nella ricerca di contattar-lo ai seguenti recapiti: Luigi Buratti, Via XX Settembre n. 45 – 29017 Fiorenzuola d’Arda (PC), tel.0523 982646,cell. 338 7136037, email: [email protected]

Per documentazione su due aviatori di AfragolaLa sezione AAA di Afragola intende onorare gli scomparsi piloti militari afragolesi aiutante di battaglia Biagio Ca-stiello e sergente Augusto Sassolino, entrambi decorati di medaglia d’argento al Valor Militare, e, a tale scopo, èalla ricerca di materiale cartaceo e fotografico riguardante la vita e la carriera militare di tali valorosi aviatori.Quanti sono in possesso di notizie in merito sono vivamente pregati di inviarle alla sezione interessata il cui in-dirizzo e-mail è : [email protected]

APPELLI E RICERCHE

Il socio Luigi Dicintio del nucleo di Noicattaro, nel 47° anniversario dell’arruolamento del 2° contingente della clas-se 1943, gradirebbe trovare i commilitoni che, dal 13 giugno al 15 luglio 1964 erano con lui al CAR del 46° Reggi-mento Fanteria Reggio CAR Palermo alla Caserma “Ciro Scianna” nella 11ª Compagnia, 1° Plotone, 4ª Riga.

Contattare Luigi Dicintio, capo nucleo AAA di Noicattaro, Via Carlo Pisacane 4, 70016 Noicattaro (Bari). telef, 0804793033, cell. 392 7212802.

Allo scopo di organizzare una eventuale “rimpatriata”, il socio Franco Venturini del nucleo di Noventa Vicentina de-sidera contattare i commilitoni che hanno fraquentato con lui il 24° corso Aiuto Operatori Telex a Caserta dal 10maggio al 6 luglio 1966 ed in particolare coloro che sono stati poi destinati alla R.I.V. di Campino. Contattarlo allo041/5442108.

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

AERONAUTICA 8-9/2011

(( AVVENIMENTI LIETIAVVENIMENTI LIETI ((PROMOZIONIA tenente colonnello- Antonio Bertolini (sezio-

ne di Vallo di Diano).

A maggiore- Federico Stella (nucleo

di Alto Astico e Posina).

A 1° maresciallo- Damiano Cosimo Diafe-

rio Azzellino (sezione diCanosa di Puglia);

- Crescenzo Fatigati (se-zione di Chioggia);

- Amedeo Rizzo (sezionedi Maglie).

CONFERIMENTO ONORIFICENZE OMRIA cavaliere- 1° m.llo Antonio Liuni

(sezione di Canosa diPuglia);

- ten. col. Salvatore Sperti(sezione di Maglie).

MEDAGLIA MAURIZIANA- lgt. Rocco Perrone (se-

zione di Spongano).

NOMINE A SOCIO BENEMERITO

- 1° m.llo Angelo Ascone(sezione di Cassino);

- aiut. Angelo Cicconi eaiut. Giovanni Menon(sezone di Vicenza).

SOCI CHE SI FANNO ONORE- I soci 1° m.llo Giuseppe

Bisignano e m.llo 1ª cl.Domenico Pica della se-zione di Vallo di Dianohanno ricevuto l’attesta-to di pubblica beneme-renza dal Dipartimentodella protezione civile.

- Il socio 1° cap. France-sco Pariset della sezionedi Roma ha frequentatoil XXXI Corso Nazionaledi Formazione Istruttoridi Diritto InternazionaleUmanitario conseguen-do la qualifica di Istrut-tore D.I.U. della CroceRossa Italiana.

- I soci Giancarlo Bianchi-ni e Vincenzo De Rosa

del nucleo di Codroiposono stati eletti rispetti-vamente assessore econsigliere del comunedi quella cittadina.

- Il socio av. Gustavo Ra-vera della sezione di Al-benga è stato nominatopresidente dell’UNI 3 –Università della terza etàdi quella città.

- Il socio col. pil. RenzoScarso, capo del nucleodi San Daniele del Friuli,è stato eletto vice sinda-co di quel comune.

- Il socio gen. brig. EliaRubino, presidente dellasezione di Caserta, è sta-to nominato delegato re-gionale per la Campaniadell’Associazione nazio-nale “Nastro Verde” tra idecorati di MedagliaMauriziana.

- Il socio aiut. RaffaeleCappabianca della sezio-ne di S. Maria Capua Ve-tere è stato elettoconsigliere di quel co-mune.

LAUREEIn architettura- David Varone, figlio del

socio m.llo Antonio (se-zione di Latina).

In biotecnologie farmaceu-tiche- Luca Di Renzo, figlio del

socio Berardino (sezionedi Latina).

In economia aziendale- Cosimo Orlandino, figlio

del socio Antonio (sezio-ne di Ostuni).

In European bachelor ofsciente in design- Irene Pecchenino, figlia

del socio m.llo sc. Luigi(sezione di Mondovì).

In farmacia- Miriam Chionna, figlia

dei soci Domenico e Vita(sezione di San Vito deiNormanni).

In giurisprudenza- Nicola D’Apolito, figlio

del socio lgt. Pasquale (se-zione di Manfredonia).

In ingegneria elettronica- Francesco Papale, figlio

del socio m.llo sc. Anto-nio (sezione di SantaMaria Capua Vetere).

In legge, specializzazionenotarile - Vito Rocco Dellerba fi-

glio del socio Giuseppe(sezione di Montréal).

In lettere e filosofia- Valeria Nerone, figlia

del socio Emilio (sezio-ne di Santa Maria Ca-pua Vetere).

In management e comuni-cazione d’impresa - socio cap. Angelo Mattei

(sezione di Campi Salen-tina);

- socio m.llo 1ª cl. PietroRomano (nucleo di Mar-tellago).

In medicina e chirurgia- Claudia Basile, figlia del-

la socia Teresa Lauro(sezione di Cassino);

- Fabrizio Tufano, figliodel socio m.llo Aldo (se-zione di Latina).

In medicina veterinaria- Sabrina Scaramazza, fi-

glia del socio Luciano(sezione di Gioia delColle).

In ottica e optometria- Elisa Attanasi, figlia del

socio aiut. Giuseppe (se-zione di Soleto).

In scienze delle comunica-zioni- socio ten. col. Aldo Di

Fiore (sezione di Spon-gano);

- Andrea Mastrofrance-sco, figlio del socio 1° av.Cataldo (sezione di Fro-sinone).

In scienze motorie- Felice Giglio figlio del

socio aiut. Francesco(nucleo di S. Donà diPiave).

NOZZE D’OROLe hanno felicemente fe-steggiate:- il socio cap. (to) Ottavio

Afflisio con la signoraGiulia (sezione di Rimini);

- il socio Alfonso Bais conla signora Erta (nucleodi Cervignano).

- il socio Alfredo Borzicon la signora Lina (se-zione di Ghedi);

- il socio Mariano Concatocon la signora Lucia (se-zione di Campoformido);

- il socio m.llo Luigi DiRollo con la signora Ro-sa (sezione di Cassino);

- il socio Carlo Geminianicon la signora Liana (se-zione di Novi Ligure);

- il socio Augusto Gentilecon la socia signora An-na (sezione di Cassino);

- il presidente di sezionem.llo Pompeo Giottolicon la signora Francesca(sezione di Salò);

- il socio m.llo sc. LuigiIntragna con la signoraAngela (sezione di Ladi-spoli-Cerveteri);

- il socio Dino Scarpini conla signora Aviana (sezio-ne di Campoformido);

- il socio av. Pier GiorgioTurci con la signora An-na Maria (sezione di Ri-mini).

NOZZESi sono uniti in matrimo-nio:- il socio Giulio Bernardi-

ni e la signorina LetiziaCianciolo (sezione diParma);

- il socio av. capo Crescen-zo Calabrese e la signo-rina Cinzia Vitolo(sezione di Sarno);

- il socio 1° av. capo Pep-pe D’Antoni e la signori-na Stefania Agnello(sezione di Vizzini);

- il socio 1° m.llo PaoloIocolano e la signorinaStefania De Luca (sezio-ne di Vizzini);

- il socio Salvatore Lazoi ela signorina Laura Cola-ci (sezione di San Cesa-rio di Lecce).

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SEZIONI E NUCLEILOMBARDIA

“Piccole ali sul lago”

Il 27 e 28 agosto ha avutoluogo a Biandronno, sullago di Varese, il 17° Idro-meeting internazionale“Piccole ali sul lago” dedi-cato alle esibizioni in vololibero e vincolato di aero-modelli di idrovolanti. Lamanifestazione - che si èsvolta con il patrociniodell’Aero Club Varese, del-

la sezione AAA di Gallara-te e del Comune e dellaPro Loco di Biandronno –ha visto la presenza di unfolto pubblico che ha se-guito con entusiasmo i vo-li degli aeromodelli tra iquali le perfette riprodu-zioni in scala di famosiidrocorsa.

FRIULI-VENEZIA GIULIA

Campoformido

Il 12 luglio, a cura dellalocale sezione AAA, si èsvolta presso la Base Logi-stica dell ’aeroporto diCampoformido una ceri-monia commemorativa inricordo dei Caduti del 63°Gruppo O.A. Dopo la S. Messa celebra-ta nella cappella della Ba-se dal Cappellano Militaredel 2° Stormo don Albino

D’Orlando, è stata depostauna corona d’alloro pres-so la lapide dedicata aiCaduti di quel reparto.Presenti alla cerimonia,tra gli altri, il comandantedel 2° Stormo col. pil. En-rico Frasson, Il presidentedella sezione di Campo-formido m.llo AntonioPetrucci e una folta rap-presentanza di soci.

CULLE- la socia Cristina Maci e

il consorte Roberto In-grosso annunciano lanascita di Giulia (sezio-ne di Campi Salentina).

- Il socio Claudio Cescutti ela signora Paola annun-ciano la nascita del secon-dogenito Lorenzo (sezionedi Campoformido).

- Il socio col. pil. AndreaAmadori e la signora Giu-lia annunciano la nascitadella primogenita Vittoria(nucleo di Postioma).

- Il socio Francesco DallaZanna e la signora Deni-se annunciano la nascita

del primogenito Kevin(nucleo di Postioma).

- Il socio Fabio Sanger-mani e la signora Saraannunciano la nascita diCamilla (nucleo di Rob-bio Lomellina).

- il socio m.llo GianvitoPoto e la signora Manue-la annunciano la nascitadella primogenita Aman-da �(sezione di San Cesa-rio di Lecce).

- il socio av. sc. Ivano DeSiena e la signora Mirel-la Nuzzo annunciano lanascita di Giuseppe (se-zione di Spongano)

- il socio Leonardo Betti e

la signora Elena annun-ciano la nascita dellaprimogenita Viola (se-zione di Viareggio).

IL SOCIO CLAUDIO CERA È STATO ORDINATO SACERDOTE

L’11 settembre, a Tuili (Me-dio Campidano) il socio lgt.Claudio Cera della sezionedi San Gavino Monreale èstato ordinato sacerdotenel corso di una solenne ce-rimonia che - presiedutadal vescovo di Ales-Terralbamons. Giovanni Dettori –ha visto anche la affettuosa

partecipazione, con Laba-ro, di una nutrita rappre-sentanza di commilitoni diquesto aviatore che dopoun lungo servizio nell’ArmaAzzurra e una apprezzataappartenenza all’AAA ha la-sciato ora l’uniforme socia-le per vestire, seguendo unavocazione da tempo senti-ta, l’abito talare.A don Claudio Cera, che ilgiorno successivo ha cele-brato la sua prima messasolenne, l’augurio più sin-cero per ogni più ampiasoddisfazione nella suanuova, alta missione pa-storale.

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TOSCANA

Ripristinati a Signa i “Giardini dei Cadutidel Congo e di Torsoli”

Su iniziativa del socio col.Vito Gentile e con la colla-borazione, tra gli altri, delcomune di Signa, della se-zione AAA di Firenze e delClub 46 della 46ª BrigataAerea, il 10 luglio ha avu-to luogo al Villaggio Sco-lastico Artigiano di Signauna cerimonia in ricordodegli aviatori caduti nel-l’eccidio di Kindu dell’11novembre 1961, di quellodeceduto in Congo in unincidente di volo avvenutosei giorni dopo l’eccidio edei quattro deceduti nel-l’incidente del 10 luglio1982 a Torsoli dove persela vita l’equipaggio di un

G.222 impegnato inun’operazione antincen-dio.Nell’occasione sono statiripristinati i “Giardini delCongo e di Torsoli” dovediciotto cipressi piantati asuo tempo ricordano nuo-vamente, con relative tar-ghe nominative, gliaviatori periti negli eventidi cui sopra, giardini chefurono abbandonati nel1993 dopo la chiusura delVillaggio sopracitato e cheora si chiamano “I giardi-ni dei Caduti del Congo edi Torsoli”.Insieme al ripristino delluogo, benedetto dal cap-

pellano militare dell’Istitutodi Scienze Militari Aero-nautiche (ISMA) di Firen-ze, sono stati scoperti lascultura di una “bambina”,affiancata da due eliche, e“l’albero del volo”.La scultura è dorata perricordare le 13 medaglied’oro al V.M. (Kindu) e lequattro medaglie d’oro alMerito Civile (Torsoli) edha i capelli al vento mossedal flusso delle eliche indirezione dell’“albero delvolo”, che rappresenta larichiesta di soccorso delbosco all’uomo, per pre-servarlo dal pericolo delfuoco.

Presenti alla cerimonia –che ha compreso la sfila-ta dei partecipanti prece-duta dal Corteo storico diSigna e dalla Fanfara del-la 1ª Regione Aerea – isindaci di Signa e di Gre-ve in Chianti , AlbertoCristianini e Alberto Ben-cistà con i rispettivi Gon-faloni, il gen. SA ValteroPomponi, presidente delCub 46, il col. pil. Miche-le Mambelli in rappre-sentanza della 46ª BA, lerappresentanze di varieAssociazioni d’arma ecombattentistiche e nu-merosi cittadini.

EMILIA ROMAGNA

Lugo di Romagna

La sezione ha ricordato,presso il monumento eret-to nella città e al Sacellodi Nervesa della Battaglia,

il 93° anniversario dellamorte dell’Eroe FrancescoBaracca.

Viareggio

Iniziativa per il monumento “La velocità”

Gli aviatori della Versiliahanno dato incarico al so-cio Renzo Maggi - noto ar-tista già autore delMonumento all’Aviatoreeretto sulla Passeggaiata aMare di Viareggio e cheha ottenuto un grandesuccesso nella sua recenteesposizione di disegni esculture nella Galleria “LaMeridiana” della cittàd’arte di Pietrasanta – di

realizzare un’opera sta-tuaria di rilevanti dimen-sioni avente come tema“La Velocità”.La relativa inaugurazione,di cui questo giornale daràdoverosa notizia a eventoavvenuto, è prevista nellaprossima primavera sulpiazzale antistante il tea-tro - arena “Giacomo Puc-cini” di Torre del Lago.

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MARCHE

Loreto

Concerto della Fanfara della1ª Regione Aerea

Il 24 luglio, ha avuto luo-go il concerto della Fanfa-ra della 1ª Regione Aereache la sezione, presiedutadal gen. Sergio Grisolia,ha organizzato in collabo-razione con la locale am-ministrazione Comunale.La Fanfara, diretta dal 1°m.llo Antonio Macciomei,ha eseguito con la consue-ta bravura un programmacomprendente brani ope-ristici e moderni nonché

musiche risalenti al Risor-gimento italiano che sonostati lungamente applau-diti da un numeroso pub-blico tra il quale eranoanche l’arcivescovo di Lo-reto, Mons. Giovanni To-nucci, il vice sindacoPaolo Casali, il coman-dante della Scuola lingueestere AM col. Angelo Ba-lestrino e altre autorità ci-vili e militari del luogo.

LAZIO

Arpino

Commemorati due aviatori arpinatinel Cinquantenario della loro scomparsa

Il 30 agosto la sezione hacommemorato il 50° anni-versario della scomparsadegli aviatori s.ten. pil.Mauro Venturini del 313°Gruppo, avvenuta a Rivol-to con un F-86E durante

un’esercitazione da soli-sta, e del 1° av. mont. ItaloQuadrini della 46ª AB, av-venuta a Luluabourg du-rante una missione ONUcon un C-119G.La cerimonia, alla quale

Zagarolo

Commemorati i soci Patriarca e Fudadeceduti per incidente di volo

Il 17 luglio, nel primo an-niversario della loroscomparsa, la sezione hacommemorato i soci m.lloAntonio Patriarca, all’epo-ca presidente di quel so-dalizio, e il cap. StefanoFuda deceduti in un inci-dente di volo.Alla cerimonia, che ha vi-sto la celebrazione di unrito religioso officiato al-l’aperto da mons. Giovan-ni Verginelli davanti alMonumento all’aviatoreerano presenti, tra gli al-

tri, il sindaco GiovanniPaniccia, il presidente na-zionale dell ’AAA gen.Gianbortolo Parisi, varieautorità civili locali, nu-merose rappresentanzecon labari delle sezioniAAA del Lazio e moltiamici ed estimatori deidue commemorati le cuifigure sono state ricordatenegli interventi con i qualiil presidente di sezionecol. Massimo Cosi, il sin-daco Paniccia e il gen. Pa-risi hanno concluso la

hanno partecipato nume-rose autorità civili e mili-tari, è stata aperta dal ritoreligioso, seguito da uncorteo lungo le vie cittadi-ne che, preceduto dal lo-cale Gruppo bandistico,dal Gonfalone della città,da numerosi Labari di As-sociazioni d’arma e com-battentistiche e da unarappresentanza del 72°Stormo, ha raggiunto ilMonumento “Caduti del-l’Aria” dove è stata depo-sta una corona d’alloro. Lacerimonia è stata conclusadagli interventi del presi-dente della sezione, col.

Giorgio Rea, del presiden-te regionale AAA m.llo sc.Orfeo Furzi e del sindacoBruno Vano e dalla conse-gna di una targa ricordo aifamiliari dei Caduti. Nel-l’occasione la Sezione hainaugurato una mostra acarattere aeronautico, do-ve oltre ad oggetti e fotoappartenuti ai due com-memorati, sono stati espo-sti documenti storici,cimeli e una collezione diaeromodelli rappresentati-va di tutti i velivoli in do-tazione alla nostra ForzaArmata dalla sua costitu-zione fino ad oggi.

segue

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BASILICATA

Melfi

Il 10 luglio ha avuto luogonello stadio comunale laprima edizione di Airmo-delshow, la manifestazio-ne di aerodellismo con lapresenza dei campioni ita-liani delle due specialità,aereo ed elicottero, che sisono esibiti assieme ai so-ci radio modellisti dellasezione e ai radio modelli-

sti dell’associazione intito-lata a Mario de Bernardidel circondario e di SanSevero (Foggia). Ad am-mirare le evoluzioni deivari modelli oltre ad unfolto pubblico, tra cuimolti ragazzi che hannoavuto la possibilità di pro-vare il volo radiocomanda-to con il doppio comando,

il sindaco di Melfi LivioValvano, alcuni membridella giunta comunale e ilpresidente regionale AAAgen. Giuseppe Genghi. Lagiornata si è conclusa conlo scambio di crest alle au-torità, medaglie ricordo ai

partecipanti e un arrive-derci all’anno prossimoper la seconda edizionecon la medesima formula,prima in mostra staticapresso la sede associativae poi sul campo in volo.

PUGLIA

Bari

Intitolato al cap. pil. MOVA Umberto Oriolo il “meeting nazionale città di Bari”

di atletica leggera

La sezione, d’intesa con lapresidenza regionale FI-DAL, ha ottenuto che daquest’anno il Meeting Na-zionale Città di Bari diatletica leggera, fosse per-manentemente intitolatoal compianto “Cap. Pil.Umberto Oriolo, Medagliad’Oro al Valor Civile”.L’evento sportivo, che conil sostegno del comandan-te delle Scuole AM-3ª Re-gione Aerea, gen. SAPasquale Preziosa, haavuto luogo il 14 lugliocon la partecipazione diben 350 iscritti alle variespecialità in gara tra cuiuna qualificata rappresen-tanza di atleti del GruppoSportivo AM

Prima delle gare, nel cor-so di una breve cerimo-nia, è stato commemoratol’eroico ufficiale istruttoreche il 16 giugno 1994 -mentre era in volo conl’allievo Paolo Ceccato -rinunciava ad abbandona-re il proprio velivolo inemergenza evitando chelo stesso cadesse su uncentro abitato.Presenti alla cerimonia,tra gli altri, i genitori deidue piloti, il citato coman-dante delle Scuole AM-3ªRA, molte autorità civili esportive locali e le rappre-sentanze con labari di va-rie sezioni AAA dellaPuglia.

cerimonia stessa mentretre velivoli della Fly Romasorvolavano il luogo.Successivamente i parteci-

panti si sono recati al cimi-tero dove hanno depostoun omaggio floreale sulletombe dei due scomparsi.

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SEZIONI E NUCLEI

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Albenga in località varie della Sicilia

Alto Garda e Cavedine alla “BaseTuono” a Passo Coe di Folgaria

Gaiarine a Salò e al Vittoriale degli italiani

V I S I T E D I A G G I O R N A M E N T O T E C N I C O

E G I T E T U R I S T I C O - C U LT U R A L I

Foligno e Cannara a Venezia

Ivrea e Canavese alla 46a Brigata Aerea

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

Reggio Emilia al Centro Aeronautica Militare di Montagna (CAMM) di Monte Cimone

Tarcento al 3° Stormo O.S.

Parma al terminale marino della reteNIPS NATO a La Spezia

Perugia a nave Cavour nel porto di La Spezia

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

AERONAUTICA 8-9/2011

HANNO CHIUSO LE ALI

Roberto “Fiorellino” Crespi

Il 17 agosto è deceduto a Varese il gen. DA Roberto Crespi. Nato nel 1918 e divenuto sottotenentepilota di complemento, aveva poi prestato servizio in vari reparti distinguendosi in particolare nelsecondo conflitto mondiale come aerosiluratore su S.79 meritando una medaglia d’argento al va-lor militare, tre croci al merito di guerra e una promozione per meriti di guerra.Era affettuosamente conosciuto con il soprannome di “Fiorellino” con cui aveva battezzato ilbombardiere Martin M.187 Baltimore sul quale aveva combattuto durante la guerra di liberazione.Successivamente aveva comandato l’8° Gruppo della 2ª Aerobrigata, era stato vice comandantedella 6ª Aerobrigata e comandante del reparto volo della 1ª Regione Aerea.Dopo il congedo dalla Forza Armata era divenuto capo del servizio di assistenza tecnica dellaMacchi e socio della sezione AAA varesina della quale aveva retto la presidenza con entusiasmo ededizione dal 1981 al 1989.Aveva recentemente pubblicato il libro di ricordi “Il Gobbo maledetto ed il Baltimore”.

- m.llo arm. Giancarlo Sandroni (sezione di Arezzo);- Lorenzo Gabriele (sezione di Arpino);- Michele Tossani (sezione di Bologna);- Vittorino Carmagnani, socio fondatore e benemeri-

to (sezione di Bovolone);- Avelino Marcato (nucleo di Bussolengo);- m.llo sc. Renato Faustino, m.llo sc. Aniello Mazza

(sezione di Brescia);- m.llo sc. Gianni Milani, 1° m.llo Giuseppe Tronu

(sezione di Cagliari);- Nadir Voltolina (sezione di Camisano Vicentino);- m.llo 2ª cl. pil. Vittorio Gobbo (sezione di Campo-

formido);- Giuseppe Mercandelli (sezione di Casale Monferra-

to);- Francesco Petrillo (sezione di Cassino);- av. Agatino Fobert (sezione di Catania);- av. sc. Enrico Colaci, atleta del Centro sportivo AM

di Vigna di Valle (sezione di Cavallino);- Romano Amadori, m.llo 1ª cl. Giannino Montagna-

ni (sezione di Cesena);- Giancarlo Molteni (sezione di Como);- av. VAM Luigi Scappini (nucleo di Dorno Lombar-

dia); - sig.ra Maria Vittoria Polacci (nucleo di Forte dei

Marmi);- m.llo sc. Comingio Finoia (sezione di Frosinone);- Aldo Capparoni (sezione di Gorizia);- m.llo sc. Ercole Fulcheri, m.llo Ferruccio Maionchi

(sezione di Grosseto); - Antonio Mancarella, socio benemerito, sig.ra Alfon-

sina Prospero, m.llo sc. Alberto Teglia (sezione diGuidonia);

- av. Raffaele Bettoli (sezione di Lanciano);

- m.llo sc. Pasquale Sorrentino (sezione di Latina);- m.llo Giovanni Colonna, socio fondatore (sezione

di Monteroni);- av. sc. Silvano Menon (sezione di Manzano);- 1° av. Filippo Cavalleri, col. Alessandro Citterio,

cap. Bruno Martinetti (sezione di Milano)- Aldo Clerico (sezione di Mondovì);- m.llo 1ª cl. Sergio Fioravanti (sezione di Mortara);- geom. capo Vito Calò (sezione di Napoli);- m.llo Ottavio Melpignano, socio fondatore (sezione

di Ostuni);- Lelio Gambarelli, rappresentante soci aggregati, av.

Emilio Correggi (sezione di Reggio Emilia);- col. Angiolo Tesei (sezione di Roma);- sig.ra Lucia Guerini (nucleo di Romano di Lombar-

dia);- av. sc. Angelo Buffolo (sezione di Sacile);- m.llo sc. Antonio Ragosta (sezione di Sarno);- av. sc. Antonio Alpini, ten. pil. Olindo Santilli (se-

zione di Terni);- ten. Riccardo Bartolini, capo nucleo (nucleo di Val-

darno Superiore);- Piero Ciocchetti (nucleo di Valle Elvo);- av. sc. Creminio De Anna (nucleo di Valvasone);- Guido Ruschetta, vice presidente di sezione (sezio-

ne di Verbania).- ten. Renato Bastianelli, socio fondatore e beneme-

rito, Elio Ceragioli, socio fondatore (sezione di Via-reggio);

- col. Fausto Savini (sezione di Vicenza);- Antonio Bontempi, Primo Zanoni (nucleo di Vobar-

no).

Il presidente nazionale dell’A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commilitoni che ci hanno lasciato, a nomeproprio e di tutti i soci esprime ai familiari degli scomparsi il più sentito cordoglio.

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42 AERONAUTICA 8-9/2011AERONAUTICA 6/2011

LibriLibria cu ra d i Gr ego ry Al eg ia cu ra d i Gr ego ry Al eg i

Eugène Bellet, Breguet XIV. Destranchées à l’Aéropostale. Toulou-se, Editions Privat, 2011. Cm 30,5x 24,5, pp. 144. Euro 32,00.

Il Breguet XIV è uno degli aerei piùimportanti in assoluto nella storiadell ’aviazione, prodotto in 8.000esemplari dal 1916 al 1926 ed espor-tato in decine di paesi, compresa,sia pure in piccolo numero, l’Italia.A questa longevità contribuì anchel’impiego su vasta scala dell’allumi-nio, sia pure per strutture ancora atraliccio. Nel dopoguerra la robu-stezza ed ampia disponibilità delBreguet XIV ne fecero il cavallo dibattaglia delle prime compagnie ae-ree francesi, compresa la mitica Aé-ropostale di Mermoz eSaint-Exupery. Proprio questa epo-pea ha portato Bellet a concepire nel1992 l’idea di costruirne uno e riper-corrervi la rotta postale da Tolosa fi-no a Cap Juby, in Marocco. Il libroracconta questo volo (avvenuto nel2010, ben 17 anni dopo), la costru-zione (8.000 ore di lavoro, primo de-collo nel 2003) e per ultima la storiadel tipo. Il formato ad album valo-rizza le evocative immagini a coloridel raid e quelle in bianco/nero d’ar-chivio. Il racconto dell’avventura èin francese, ma il suo senso è uni-versale. Per chi vorrebbe veder rivo-lare uno SVA fino a Tokio o un S.55fino a New York questo libro è piùche indispensabile: è una lezione.

Disponibile presso Editions Privat (10rue des Arts, 31080 Tolosa Cedex 6,Francia; www.editions-privat.com)

Giancarlo Silva, Piccole storie digrandi aeroplani. Roma, in pro-prio, 2011. Cm 14 x 21, pp. 256.Fuori commercio.

Tanto privato da non essere neppuremesso in vendita, eppure immedia-tamente comprensibile a chiunqueami il volo. Si può riassumere così illibro di Giancarlo Silva, ingegnere,pilota di complemento, volovelista(e come tale campione d’Italia), pilo-ta di linea (con Alisarda e Alitalia) einfine sui Canadair antincendio del-la Protezione Civile. Dal biplanoStampe al caccia F-86E, dal mono-motore a elica AL.60 al bireattoreDC-9 il racconto si snoda tra piccoliepisodi legati da passione e irrequie-tezza, con frequenti cambiamenti diluogo, compagnia aerea, vita. Ci siimbatte così nel volo sportivo inFrancia, nella vita al 4° Stormo (re-sa “principesca” grazie alla presenzadell’attendente), nella traversata del-l’Africa, nella nascita di Alisarda, nelpassaggio di gestione del servizioantincendio ed in tante altre scheg-ge di una vita intensa. Ad aiutareSilva, in un momento difficile, a rac-coglierle in un volume in piccola ti-ratura destinato a lasciare unricordo ai nipotini è stato GiannettoValli, al quale l’autore non lesina iringraziamenti. Il risultato è moltopersonale ma, per molti aspetti, uni-versale.

Disponibile presso l’autore (Viale delleAccademie 79, 00147 Roma; [email protected])

Michele Palermo, Le battaglie aereein Africa settentrionale (Novembre-Dicembre 1941), Roma, IBN IstitutoBibliografico Napoleone 2011, Cm17 x 23,5, pp. 352. Euro 24,50.

I combattimenti aerei che ebberoluogo nei cieli dell’Africa settentrio-nale negli ultimi due mesi del 1941sono l’oggetto di questo libro chel’autore ha scritto attingendo minu-ziosamente ai diari storici e ai rap-porti ufficiali delle forze aereedell’Asse e del Commonwealth, so-prattutto quelle della South AfricanAir Force, impegnate nelle operazio-ni che culminarono con la nota “Cru-sader”.Corredato da 131 fotografie, grafici,tabelle e cartine delle zone interessa-te ai combattimenti, il volume, contesto in italiano e inglese, riporta det-tagliatamente – giorno per giorno –quanto avvenne in quegli scontri ar-rivando perfino a citare il numerodei colpi sparati da molti piloti deicaccia italiani CR.42, MC 200 e 202 eG.50 partecipanti, spesso insieme aiMe.109 tedeschi, alle missioni con-dotte contro i bombardieri nemiciMaryland, Boston e Blenheim sem-pre ben scortati dai caccia P.40 eHurricane.Un’opera, quindi, di particolare inte-resse per quanti desiderano conoscerenumerosi e maggiori dettagli sulle bat-taglie aeree che nello scorcio di tempocitato ebbero come protagonisti anchetanti nostri valorosi piloti. (SB)

Disponibile presso l’editore IBN, ViaMingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono06 4452275, e.mail: [email protected]

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8-9AGOSTO-SETTEMBRE 2011

ANNO LVI

AERONAUTICAAnno di fondazione 1956Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica

Direttore editorialeGIANBORTOLO PARISIDirettore responsabileSILVANO BRONCHINIDirezione, Redazione, Amministrazione00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 – Partita IVA n. 10925071002e-mail: [email protected] (per il periodico sociale)e-mail:[email protected] (per l’amministrazione)www.assoaeronautica.it (per l’Associazione)www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici)c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 -via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma - IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949Realizzazione grafica e stampaRaia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: [email protected]. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56Iscrizione al R.O.C. n. 6972“Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà lettera-ria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, èfatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comun-que inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Chiuso in redazione il 12 settembre 2011.

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno unasomma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio naziona-le. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione.

La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2011 ècomprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodi-co sociale “Aeronautica".

In copertina

Gli astronauti col. Roberto Vittori e

ing. Paolo Nespoli hanno riportato al

capo dello Stato Giorgio Napolitano

il Tricolore recato nello spazio.

All’evento è dedicato il servizio a

pag. 4.

In IV di copertina

La Pattuglia acrobatica francese in

volo sui castelli della Loira.

(foto internet)

ISSN: 0391-7630

Soci aeromodellisti

La riproduzione, in scala 1:48 di

un SR-71 Blackbird statunitense

realizzata dal socio dr. Emilio

Villani della sezione di Piacenza.

Gregory Alegi e Alessandro Cor-nacchini (a cura di), Al Lupo! AlLupo!, Roma, Aviator/EdizioniRivista Aeronautica, 2011. Cm 28 x24, pp. 224. Euro 49,00.

Sin dal titolo, ispirato al grido del 4°Stormo, che non ha mai usato ilclassico Gheregheghez, i curatoridichiarano l’intento di evitare di faredoppione di Quelli del CavallinoRampante, l’opera in due volumi diAntonio Duma che ha vinto l’ultimaedizione del Premio Letterario AAA.Il nuovo libro è quindi incentrato sulperiodo successivo agli anni Sessan-ta (dove si arrestava Duma, che quifirma la prefazione) e sullo spiritoche fece del reparto il Quarto. Così,pur trattando l’intero arco storicodel prestigioso reparto, dalla suanascita a Gorizia fino alle più recentioperazioni in Libia, il libro (al qualehanno collaborato Paolo Varriale,con alcune schede su Baracca, Ame-deo d’Aosta e l’insegna del Cavallino,e David Cenciotti, soprattutto perl’ultimo periodo di servizio dell’F-104) è una storia dello stormo com-pleta nonostante i limiti di spazioimposti dal bilinguismoitaliano/inglese. Al libro hanno con-tribuito con ricordi e testimonianzeanche Ferdinando Sguerri, gregariosinistro della pattuglia acrobaticadel 1957, Mario De Paolis, coman-dante del 9° Gruppo all’introduzionedell’F-104, Silvano Bronchini, diret-tore di questo giornale e già addettostampa della 4a Aerobrigata, UccioCatalanotto, giornalista aeronauticodi lungo corso. Molto ricca l’icono-grafia, particolarmente avvincenteper quanto riguarda l’Eurofighter,con vicende di stretta attualità allequali si rifà il col. Michele Morelli,attuale comandante di Grosseto,nella sua introduzione. (FG)

Disponibile presso Aviator Edizioni(via Gianfilippo Usellini 434, 00125Roma; fax 06 89280466; www.aviator-zone.com)

Marco Mattioli, I falchi di Musso-lini, Roma, IBN Istituto Biblio-grafico Napoleone 2011, Cm 17 x23,5, pp. 270. Euro 19,00.

I reparti da caccia dell’AeronauticaNazionale Repubblicana 1943-1945 èil sottotitolo di questo volume che siaggiunge ora alla pubblicistica suireparti da caccia della RepubblicaSociale Italiana che nel periodoconsiderato combatterono al Nordper la difesa dei cieli italiani dallesempre più massicce incursionialleate.Dopo un esame delle origini dell’ANRil volume riporta, giorno per giorno, iriassunti delle attività del 1° Gruppocaccia “Asso di Bastoni”, del 2° Grup-po caccia e del 3° Gruppo caccia“Francesco Baracca” tratte dai diaristorici di tali reparti. Attività che,anche attraverso gli stralci delle rela-zioni personali di molti piloti, ricor-dano la composizione delle forma-zioni in esse impegnate, i tipi deivelivoli impiegati, i combattimentisostenuti, le vittorie conseguite, ledolorose perdite subite.Il testo, con molte fotografie tratteda numerosi archivi, riporta anche,oltre a varie considerazioni sulcomportamento del nostro persona-le nei confronti dei tedeschi - che,tra l’alto, cercarono senza successodi trasformare l’ANR in una “Legio-ne aerea italiana” alle dipendenzedella Luftwaffe con il piano notocome “operazione Phoenix” - le atti-vità dei reparti autonomi dell’ANRstessa.Completano il volume alcune appen-dici tra le quali l’elenco degli “assi”dei piloti italiani della Regia Aero-nautica poi combattenti con l’ANR.(SB)

Disponibile presso l’editore IBN, ViaMingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono06 4452275, e.mail: [email protected]

Antonio Castellani, May Day! Allar-me nei cieli, Roma, IBN IstitutoBibliografico Napoleone 2011, Cm17 x 24, pp. 287. Euro 23,00.

Il libro di Castellani, docente di disci-pline aerospaziale presso atenei e con-sulente tecnico in molte indagini relati-ve a incidenti aerei, ed il cui titolo ècostituito dall’appello internazionale disoccorso in fonia, prende in esame 119di questi casi accaduti nell’aviazionecommerciale di tutto il mondo, dai pri-mordi di tale attività ai giorni nostri.Suddivisi secondo le cause che li hannoprovocati – ma non mancano riferi-menti ad alcuni “misteri” rimasti tali –gli incidenti sono descritti in base allerelative relazioni di inchiesta, relazioniche l’autore ha trattato il più semplice-mente possibile rendendo l’opera difacile lettura anche per coloro che nonsono addentro alla specifica materia.Avarie ai motori, cedimenti struttura-li, collisioni a terra e in volo, effettiambientali quali ghiaccio, nebbia evento, cause tecniche, errori umanied altro ancora sono gli aspetti piùsignificativi dei casi presi in esame esuddivisi in tredici capitoli che com-prendono anche alcuni incidentiaerei occorsi a velivoli italiani ed ilcui ricordo è ancora vivo, come quel-lo che coinvolse i calciatori del Tori-no e al quale è dedicata l’immaginenella copertina riproducente unatavola della Domenica del Corriere.Per molti degli incidenti, infine, sonoindicati i provvedimenti poi adottatiper evitare il loro ripetersi, indicazio-ni che danno la misura di quanto gliorgani competenti hanno fatto perrendere sempre più sicuro il traspor-to aereo, divenuto oggi certamente ilpiù diffuso mezzo di collegamentorapido tra i diversi continenti. (SB)

Disponibile presso l’editore IBN, ViaMingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono06 4452275, e.mail: [email protected]

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Anno LVI - N.8-9 AGOSTO-SETTEMBRE 2011

Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma

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La Pattuglia acrobatica francese in volo sui castelli della Loira.

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