I castelli della Loira

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I castelli della Loira. Classe 2^A - Classico. Antonia D'onofrio Elsa Guglietta Elisabetta Ranelli Giulia Toscano. Prima parte. LA FRANCIA. - PowerPoint PPT Presentation

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Il territorio della Francia si suddivide in tre aree morfologiche, rappresentate dai rilievi meridionali e orientali, da un altopiano centromeridionale e da una regione pianeggiante a nord e a nord-ovest.

La FranciaLa Francia

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Monte Bianco dal Lago di CheserysMonte Bianco dal Lago di Cheserys

Una sezione del sistema alpino segna il confine franco-italiano, dove troviamo alcuni monti, tra cui il Monte Bianco.Lungo il confine con la Spagna si innalzano i Pirenei. La scarsità di valichi che li attraversano è sempre stato un ostacolo per i collegamenti tra Spagna e Francia.

I PireneiI Pirenei

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Nella sezione nord occidentale del paese le valli dei fiumi Senna e Loira attraversano una regione pianeggiante, chiamata Bacino Parigino. La linea costiera della Francia presenta pochi porti naturali. La costa settentrionale si articola in promontori, estuari e insenature minori che offrono scarse possibilità di ancoraggio.

Bacino della Senna Bacino della Senna

La Senna ad La Senna ad ArgenteuilArgenteuil

La costa atlantica, ha invece un profilo irregolare tra la penisola della Bretagna e l’estuario della Gironda, mentre a sud è bassa e sabbiosa. I quattro principali fiumi della Francia sono la Senna, la Loira, il Rodano e la Garonna. Con i loro affluenti, questi fiumi costituiscono un’ importante rete idrografica. Tra le superfici lacustri del paese vi sono il lago di Ginevra e il lago di Annecy.

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Una delle regioni di questo Stato è la LOIRA.

Bacino della LoiraBacino della Loira

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Nel tardo Medioevo e per tutto il rinascimento, quando la corte di Francia non era stanziale, la valle della Loira si popolò di castelli sempre più belli e monumentali, dove abitavano i re e la sua corte. Cosi e anche per tanti importanti avvenimenti che vi ebbero luogo, questi castelli entrarono a far parte della storia della Francia.

La Loira a La Charitè

Stemma della Regione

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Ora sono i protagonisti dell’interessante volume “La vita quotidiana nei castelli della Loira nel Rinascimento” di Ivan Cloulas. Il libro spiega la storia dei castelli e della Francia di circa due secoli, da Carlo VII e Enrico III, praticamente il Quattrocento e il Cinquecento.

Ivan Cloulas Castelli

Gli scopi anche difensivi dei primi castelli nella valle della Loira sono dimostrati dai loro aspetti di vere e proprio fortezze.

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In uno dei castelli precisamente quello di Chinon il re ricevette Giovanna d’ Arco e più di mezzo secolo dopo, Loches, ormai diventato prigione di stato, ospitò Ludovico il Moro dal 1500 alla sua morte nel 1508.

Castello di Chinon

Giovanna d’Arco

Ludovico il Moro

Castello di Loches

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Il primo di questi è Amboise, residenza preferita di Carlo VIII, che gia risente di influenze rinascimentali dopo la fallimentare impresa di questo re in Italia.

Già il modesto castello di Plessis-lès-Tours, dove visse una buona parte della sua vita Luigi XI ( uno dei principali artefici dell’unificazione territoriale francese e della centralizzazione del potere nelle mani della monarchia), ha perso l’aspetto di roccaforte, ma non ha ancora la leggiadra dei successivi castelli.

Luigi XI

Castello di Plessis-les-Tours

Castello di Amboise

Carlo VIII

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Con i re successivi, Luigi XII e soprattutto Francesco I,

entrambi ancor più interessati all’Italia, si entra in pieno Rinascimento Francese con apporti italiani e nella valle della Loira sorsero o furono modificati e abbelliti anche altri castelli, come quelli di Blois.

Fu proprio durante il regno di Francesco I che i castelli della Loira persero un po’ della loro importanza come dimore reali a favore di altri castelli più vicini a Parigi o nella capitale stessa ( come il Louvre).

Luigi XIIFrancesco I

Castello di Blois Castello del Louvre

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La tendenza favorevole alla zona parigina continuò sotto il suo successore, Enrico II, senza però che i castelli della Loira fossero abbandonati. L’instabilità politica seguita alla prematura morte di questo sovrano e le guerre di religione riportano la Corte a vivere sempre più spesso nella valle della Loira, i cui castelli conobbero allora un periodo di grande splendore e furono testimoni di ogni genere di avvenimento, dagli intrighi amorosi o di altra natura ai grandi fatti politici, dalle feste sontuose ai delitti efferati.

Enrico II

Vita di corte

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La fortuna dei castelli della Loira come dimore reali finì con i Valois e la pacificazione del regno all’avvento di Enrico IV. Da lui in poi la corte risedette a Parigi e nei vicini castelli, ultimo quello di Versailles.

Chateau de Versailles

Enrico IV

Chateau de Versailles, cortile interno

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Quanto allo svolgimento della giornata nella corte vi erano regole che diventarono via via più precise fino a esigere una forma di etichetta piuttosto rigida sotto Enrico III.

Questo re pranzava subito dopo la messa, cenava alle 18 e nessuno poteva rivolgergli la parola quando era a tavola. Il re andava a dormire alle 22, tranne che il giovedì e la domenica, le cui serate erano dedicate al ballo.

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Caterina de’ Medici

Cattedrale di Reims

Le ultime grandi feste rinascimentali furono quelle organizzate da Caterina dei Medici. Anche durante i periodi in cui questi castelli furono dimore reali, le consacrazioni dei re continuarono ad avvenire a Reims e le loro definitive sepolture a St. Denis, vicino Parigi.

Cattedrale di S. Denis

Tombe di Enrico II e Caterina de’ Medici

Cripta

Tombe di Carlo Martello, Pipino il Breve, Carlo il Calvo

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Il castello di Chambord è il più vasto dei castelli della Loira. È stato costruito tra il 1519 ed il 1547 nei pressi di una curva del fiume Cosson, corso d'acqua affluente del Beuvron che si getta poi a sua volta nella Loira. Sorge nel dipartimento Loir-et-Cher, 14 Km. a nord-est di Blois ed a circa 6 Km. dalla riva sinistra della Loira.Il vasto dominio boscoso di Chambord fu comprato nel 1392 dalla famiglia d'Orlèans dai precedenti proprietari, i conti di Blois. Quando il duca d'Orlèans divenne re di Francia nel 1498 col nome di Luigi XII, il dominio divenne proprietà della Corona.

Stefano, Conte di Blois

Castello di Chambord

Luigi XII

Castello di Chambord

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Nel 1516 Francesco I tornò dall'Italia con Leonardo da Vinci e col desiderio di realizzare un grande edificio sullo stile del rinascimento italiano. Nel 1519 l'area di Chambord fu scelta per la costruzione di una residenza di caccia e dal 1526 ben 1800 operai lavorarono alla realizzazione del castello.

Castello di Chambord

Francesco I

Leonardo da Vinci

I lavori si conclusero nel 1547, dopo molti ingrandimenti successivi al primo progetto, con l'ala degli appartamenti reali. Francesco I passò molto poco tempo a Chambord prima della sua morte.

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Luigi XIII

Nel 1639 Luigi XIII lo donò a suo fratello Gastone d'Orléans. Luigi XIV sottopone nel 1684 la residenza a nuovi lavori per far coprire la cappella e per far collegare tra loro i quattro appartamenti del vestibolo nord del primo piano per farne le sue stanze. Dal 1725 al 1733 il castello fu occupato da Stanislao Leszczyński, re detronizzato di Polonia e suocero di Luigi XV.

Castello di Chambord

Luigi XIV

Stanislao LeszczyńskiLuigi XV

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Dal 1745 al 1750 servì da caserma al reggimento di Maurice di Sassonia. Nel 1792 il governo rivoluzionario ne pose in vendita i mobili. Napoleone donò la residenza al maresciallo Berthier, la cui vedova poi lo vendette ad Henri d'Artois, duca di Bordeaux, che prese allora anche il titolo di conte di Chambord.

Castello di Chambord

Maurice di Sassonia

Napoleone Bonaparte

Maresciallo Berthier

Henri d’Artois

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Carlo X lo occupò per un breve periodo durante il quale lo fece sommariamente restaurare. Durante la guerra franco-tedesca del 1870 servì come ospedale di campagna. Dal 1883 Chambord appartenne alla famiglia ducale di Parma.

Castello di

Chambord

Carlo X

Dal 1930 il dominio è di proprietà dello stato francese che lo gestisce tramite l'Associazione amici di Chambord. Nel 1947 iniziò un imponente restauro del castello che lo fece divenire la notevole attrazione turistica che è oggi.

Castello di Chambord

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Il castello di Chambord possiede senza dubbio una silhouette molto particolare e costituisce una grande espressione architettonica dello stile rinascimentale.

Castello di Chambord

La sua facciata è lunga ben 128 metri, ha 440 locali, più di 80 scale, 365 camini ed 800 capitelli scolpiti. Nella realizzazione si nota l'influenza di Leonardo da Vinci, che ha lavorato come architetto alla corte di Francesco I, e quella di Domenico da Cortona.

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La pianta del castello si sviluppa attorno alla costruzione chiamata maschio (donjon) anche se Chambord non ha mai avuto vocazione difensiva, a sua volta centrata attorno allo scalone principale a doppia elica. Dallo scalone si dipartono quattro grandi vestiboli disposti a croce che permettono l'accesso ad otto appartamenti: uno in ognuna delle quattro torri ed altri quattro ad occupare gli spazi tra le torri stesse ed i vestiboli.

Torre interna del castello

Pianta del castello

La stessa disposizione si ripete su tre piani. In un secondo tempo il re Francesco I estese il castello inglobando il maschio in un quadrilatero di nuova costruzione ed installando i suoi appartamenti (più vasti) nell'ala orientale.

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Una cappella è stata costruita nell'ala occidentale e terminata da Jules Hardouin-Mansart sotto il regno di Luigi XIV. Lo scalone a doppia elica al centro dell'edificio principale rivela lo stile di Leonardo. Esso è composto da due scale a chiocciola rotanti nello stesso senso che non si incrociano mai. Percorrendolo fino all'ultimo piano raggiungibile si ha accesso alla terrazza, anch'essa ispirata da un'idea di Leonardo, che offre una stupenda visione del fiume, del bosco circostante il castello e dei numerosi camini e capitelli che ornano la costruzione.

Scalone a doppia elica

Soffitto a cassettoni

La terrazza gira attorno a tutta la struttura del maschio e permette di volgere lo sguardo a 360° sul panorama circostante. La sommità dello scalone è sormontato da una torre lanterna. Il secondo piano è notevole per il suo soffitto a cassettoni, decorati con i simboli reali di Francesco I, la F coronata e la salamandra, e dal simbolo di sua madre, Luisa di Savoia, una corda annodata. Alcuni di tali simboli, quelli posti più in alto all'altezza della terrazza, sono fatti al contrario in modo che Dio, dall'alto dei cieli, potesse vedere la potenza del re.

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Il castello di Sully su Loire è un castello rinascimentale situato sulla riva sinistra della Loira, nell’omonima città. Il castello fu menzionato per la prima volta nel 1102 come “ Castrum Soliacense” e venne edificato per difendere un ponte di pietra costruito in epoca romana.

Il castello apparteneva allora a Gilson, signore di Sully. In questo periodo la cappella fu asservita ad un collegio canonico e ottenne, dunque, lo statuto di collegio.

A seguito di contrasti tra Enrico di Sully e il vescovo d’Orlèans,nel 1218, il castello passò brevemente nelle mani del re di Francia: Filippo Augusto, il quale si fece costruire una grande torre cilindrica, oggi scomparsa.

Castello Sully sur Loire

Orleans

Statua Filippo Augusto - Versailles

Incoronazione di Filippo II Augusto

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Castello Sully sur Loire

Nello stesso anno, però, il castello ritornò nelle mani del suo proprietario originario. Un’ importante piena della Loira, nel 1363, portò via il vecchio ponte romano, ma Sully non perse la sua importanza strategica. La vita dei signori Sully si spense nel XIV secolo, così il castello passò a Guido della Trèmoille, che aveva sposato Maria, ultima erede dei Sully.

Nel 1395 fu iniziata una completa ristrutturazione del castello, progettata da Raymond du Temple, architetto del re di Orlèans.

Stemma Famiglia Tremoille

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Nel 1429 il castello ospitò per breve tempo Giovanna D’Arco.

Giovanna D’arco ( 1412-1430 ) è una Santa Francese, eroina nazionale e venerata dalla Chiesa Cattolica. Ebbe il merito di aver riunificato il proprio Paese contribuendo a risollevarne la posizione durante la guerra dei 100 anni. Venne catturata nel 1430, durante la battaglia di Campiègne e venne, poi, uccisa sul rogo il 30 Maggio del 1430 a soli 19 anni.

Giovanna d’Arco - Louvre

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Nel 1563 il castello venne danneggiato dalle guerre di religione fu distrutta l’antica cappella. Nel 1600 il castello venne acquistato da Massimiliano di Bethune, detto il Grand Sully, che fu subito dichiarato duca di Sully. Sotto il suo comando furono intrapresi lavori di trasformazione e fu sistemato il parco.

Castello Sully sur Loire

Maximilien de Bethune, duca di Sully

Stemma Famiglia Bethune

Guerre di religione

Durante la Rivoluzione Francese vennero distrutte delle mura, ma il castello restò di proprietà dei Sully fino al 1807, passando poi ad un lontano ramo della famiglia che lo mantenne fino al 1962. Oggi è di proprietà del dipartimento del Loiret.

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Il castello è circondato da fossati, alimentati dalla Sange, piccolo affluente della Loira.

Veduta aerea del castello

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Sul lato nord sorge un corpo di fabbrica ("Donjon") a pianta rettangolare, costruito alla fine del XIV secolo. Presenta torri cilindriche molto sporgenti agli angoli. Le torri sul lato orientale conservano ancora i merli e il tetto a punta. La porta di accesso sul lato sud in origine era accessibile da un ponte levatoio che sorpassava un piccolo fossato oggi riempito. L’edificio comprende sotterranei coperti a volta, un piano terra con i servizi (cucina e dispensa) e il piano nobile con una grande sala di ricevimento e gli appartamenti di residenza. I diversi piani sono accessibili da una scala a chiocciola alloggiata nella torre sud-est dell'ingresso. Particolarmente notevole la copertura dell'ultimo piano con la struttura lignea del tetto (conosciuta come "Grand Galetas") a forma di carena rovesciata, ancora molto ben conservata. Gli spazi interni sono stati profondamente rimaneggiati all'epoca di Massimiliano di Béthune. Al primo piano c’è una grande sala con le sue porte il legno del XVII secolo, una pittura raffigurante il castello di Rosny-sur-Seine sopra la cappa del camino, e infine una porta di ferro che dà accesso allo studio di Sully. Vi sono inoltre conservati una serie di sei arazzi del XVII secolo della manifattura di Psyché, acquistati nel 1994.

Torri del Donjon. ( Est )

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L’ALA ORIENTALEDavanti al "Donjon" si trova una vasta corte quadrangolare ("corte bassa"). Vi si trovava inoltre la chiesa collegiata, trasferita da Massimiliano di Béthune all'interno della città. A sud-est della corte venne costruita una residenza più confortevole, il cosiddetto "Petit château" ("Castello piccolo"), che fu la residenza abituale dei signori di Sully. Gli interni vennero sistemati (decoro e arredamento) nel XIX secolo. Una porta inserita in una torre quadrata costituisce l'accesso principale al castello. Il fabbricato che collega il Petit château all'ala settentrionale venne aggiunto nel XVIII secolo e ricostruito dopo un incendio nel 1918. Del parco resta oggi la vasta superficie, circondata da canali che vennero sistemati sotto Massimiliano di Béthune, allo scopo di riparare il castello dalle alluvioni della Loira

Angolo della corte tra il Petit Chateau e il Donjon

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Il castello di Blois è uno dei principali castelli della Loira; la città da cui prende il nome, Blois, è il capoluogo del dipartimento francese di Loir-et-Cher e si trova lungo il fianco di una collina sulla riva destra della Loira. È stato la residenza di numerosi sovrani francesi e Giovanna d'Arco vi fu benedetta dall'arcivescovo di Reims prima della spedizione destinata a liberare Orléans dall'assedio.

Portale d’ingresso

e statua a Luigi XII

Il castello, che si trova nel cuore della città, è un insieme di costruzioni eterogenee risalenti ad epoche diverse, che vanno dal XIII al XVII secolo. La fortezza medievale dei conti di Blois divenne la residenza principale del re Luigi XII. All'inizio del Cinquecento, questi ne intraprese una prima ricostruzione e la messa a dimora di un giardino rinascimentale (scomparso nel 1890 per la costruzione dell'Avenue Victor-Hugo).

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Con l'avvento al trono di Francesco I la moglie Claudia avviò il rinnovo dell'arredamento del castello con l'intenzione di trasferirvi la corte, che si trovava allora presso il Castello di Amboise. Francesco primo intraprese la costruzione di una nuova ala del castello e vi fondò una tra le più importanti biblioteche dell'epoca. Dopo la morte di Claudia, nel 1524, egli abbandonò tuttavia il castello di Blois preferendogli quello di Fontainebleau, dove trasferì anche la pregevole collezione di libri che darà origine alla Bibliothèque nationale de France.

Scalone

ala Francesco I

Francesco I

Castello di Fontainebleau

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Enrico III, che aveva abbandonato Parigi nel periodo delle guerre di religione, risedette a Blois e vi convocò gli Stati generali nel 1576 e nel 1588. In quest'ultima occasione ebbe luogo l'assassino del rivale del Re, il duca di Guisa, commissionato dal sovrano.

Enrico di Lorena,

Duca di Guisa

Assassinio Duca di Guisa – Stampa di Franz Hogenbergh

Enrico III

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In seguito il castello fu dimora di Enrico IV e alla morte di questi divenne il luogo d'esilio della sua vedova Maria de' Medici. Nel 1626 Luigi XIII ne fece dono al fratello Gastone d'Orléans in occasione delle sue nozze. Un nuovo tentativo di ampliamento del castello ebbe luogo a partire dal 1635, con la realizzazione di una nuova ala progettata da François Mansart. I lavori vennero però interrotti nel 1638 a causa di difficoltà finanziarie, costringendo Gastone ad occupare l'ala Francesco I.

Castello di Blois

Enrico IV

Maria dei Medici – Ritratto di Rubens

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Sala degli Stati Generali

Alla sua morte, avvenuta nel 1660, il castello venne abbandonato. Nel periodo della Rivoluzione francese il palazzo era ormai disabitato da 130 anni e i rivoluzionari, ansiosi di cancellare ogni traccia della monarchia, ne saccheggiarono gli ambienti disperdendo mobilio, statue ed accessori. La rovina fu tale da valutare anche la demolizione totale del castello, che venne salvato dalla scomparsa solo grazie alla sua riconversione in caserma.Castello di Blois, cortile

interno

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Nella sua conformazione attuale, il Castello è costituito principalmente da tre ali che presentano una commistione di stili gotico, rinascimentale e barocco.

L’ALA LUIGI VII

L'accesso al Castello avviene attraverso l'ala Luigi XII, dalla struttura policroma in pietra e mattoni;le modanature, le trifore e i pinnacoli degli abbaini sono tutti elementi che testimoniano la prevalenza di uno stile gotico, ma si trovano anche alcuni elementi rinascimentali quale un piccolo candelabro. L'ingresso è sormontato da una statua equestre del sovrano.

Luigi VII ed Eleonora d’Aquitania

Luigi VII

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ALA FRANCESCO I

Nell'ala intitolata a Francesco I sia lo stile architettonico che quello decorativo sono influenzati da temi italiani; l'elemento centrale è costituito dallo scalone a chiocciola monumentale, esterno al corpo principale, ricoperto di fini sculture e con ampie aperture verso il cortile del Castello. Sul lato opposto si trova la facciata delle Logge, caratterizzata da una serie di nicchie non comunicanti.

Scalone dell’area Francesco I

Castello di Blois

Castello di Blois, cortile interno

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ALA GASTONE D’ ORLEANS

La realizzazione dell'ala che porta il nome di Gastone d'Orléans fu affidata all'architetto François Mansart. Essa si trova sul fondo del cortile, dirimpetto all'ala Luigi XII. L'anticorpo centrale si sviluppa su tre ordini di arcate, caratterizzati dalla sovrapposizione degli ordini dorico, ionico e corinzio.

Gastone d’Orleans

Francois Mansart

Corte interna

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