La “parabola dei ciechi” di Bruegel non sia la nostra guida · sistema sanitario finanziato da...

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segue a p. 2 segue a p. 4 Giunto al secondo numero, “Medicus Mundialmente” consolida la sua fisio- nomia: vi troverete “tranches de vie” vissute sul terreno (in questo numero il dossier Mozambico), una Rubrica di cultura medica (che in questo numero è dedicata alla pratica vaccinale nei Paesi in Via di Sviluppo, con un articolo bril- lante e esaustivo di S. Caligaris), un importante documento programmatico di MM International dedicato all’auspicio di copertura sanitaria universale, una rassegna puntuale dei programmi in atto di MM Italia e lo svilup- po di una nuova rubrica, cui teniamo in modo particolare, aperta al dialogo «Parliamoci!». Il Dossier Mozambico illustra una delle principali attività pro- grammatiche della nostra associazione, sostenuta dal Comune di Brescia, dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministero degli Affari Esteri, in atto dal 2008. Rappresenta uno dei nostri fiori all’occhiello sia per il successo che sta riscuotendo sia per- ché rappresenta al meglio un modello di programma integrato socio-sanitario multitask, implementato da varie ONG, ognuna delle quali apporta precise specificità: sanitaria, nutrizionale, agricola, di microcredito e formativa. La lettura del box “di tutti conosciamo il nome” è uno squarcio “neorealista” di dolente poesia “di ambiente” in cui, senza retorica, affiora il senso di impoten- za e insieme di ottimismo del cooperante: “si potrebbe fare di più, fare meglio; la strada è lunga: abbiamo appena cominciato a percorrerla”. La “parabola dei ciechi” di Bruegel non sia la nostra guida italia medicus mundi Periodico semestrale di Medicus Mundi Italia Anno 22, n. 2/2013 Quale impatto ha sul territorio del Mozambico, la vostra presenza laggiù? Medicus Mundi Italia è presente in Mozambico dal 2008, con progetti finanziati dal Comune di Brescia e dalla Conferenza episcopale italiana. In partnership con Scaip si sta realizzando il progetto finanziato dal ministero degli Esteri, cominciato il 26 di ottobre 2011 e che finirà tra circa un anno, il 25 ottobre 2014. Siamo quindi alla conclusione della seconda annualità. La mia presenza in Mozambico ormai è quasi decennale, per cui con le persone del luogo si è instau- rata una relazione di fiducia e di rispetto reciproco, per cui non ci sono problemi sostanziali a lavora- re qui, anzi... Anna Della Moretta e Bruno Comini in dialogo

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Giunto al secondo numero, “Medicus Mundialmente” consolida la sua fisio-nomia: vi troverete “tranches de vie” vissute sul terreno (in questo numero ildossier Mozambico), una Rubrica di cultura medica (che in questo numero èdedicata alla pratica vaccinale nei Paesi in Via di Sviluppo, con un articolo bril-lante e esaustivo di S. Caligaris), un importante documento programmatico diMM International dedicato all’auspicio di copertura sanitaria universale, unarassegna puntuale dei programmi in atto di MM Italia e lo svilup-po di una nuova rubrica, cui teniamo in modo particolare, apertaal dialogo «Parliamoci!».Il Dossier Mozambico illustra una delle principali attività pro-grammatiche della nostra associazione, sostenuta dal Comunedi Brescia, dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministerodegli Affari Esteri, in atto dal 2008. Rappresenta uno dei nostrifiori all’occhiello sia per il successo che sta riscuotendo sia per-ché rappresenta al meglio un modello di programma integratosocio-sanitario multitask, implementato da varie ONG, ognunadelle quali apporta precise specificità: sanitaria, nutrizionale,agricola, di microcredito e formativa.La lettura del box “di tutti conosciamo il nome” è uno squarcio “neorealista” didolente poesia “di ambiente” in cui, senza retorica, affiora il senso di impoten-za e insieme di ottimismo del cooperante: “si potrebbe fare di più, fare meglio;la strada è lunga: abbiamo appena cominciato a percorrerla”.

La “parabola dei ciechi” di Bruegelnon sia la nostra guida

i t a l i ammeeddiiccuuss mmuunnddiiPeriodico semestrale di Medicus Mundi Italia

Anno 22, n. 2/2013

Quale impatto ha sul territorio del Mozambico, la vostra presenza laggiù?Medicus Mundi Italia è presente in Mozambico dal 2008, con progetti finanziati dal Comune di Bresciae dalla Conferenza episcopale italiana. In partnership con Scaip si sta realizzando il progetto finanziatodal ministero degli Esteri, cominciato il 26 di ottobre 2011 e che finirà tra circa un anno, il 25 ottobre2014. Siamo quindi alla conclusione della seconda annualità.La mia presenza in Mozambico ormai è quasi decennale, per cui con le persone del luogo si è instau-rata una relazione di fiducia e di rispetto reciproco, per cui non ci sono problemi sostanziali a lavora-re qui, anzi...

Anna Della Moretta e Bruno Comini in dialogo

MMnewN213 21-11-2013 10:13 Pagina 1

Un box è dedicato all’intervista di Anna Della Morettaa Bruno Comini, rappresentante Paese Mozambicoper MMI, coordinatore del programma, entusiastasostenitore della filosofia di progetto integrato comestrategia vincente per gli aiuti umanitari.D’altra parte il documento firmato dai 19 membri diMM International apre a prospettive, forse utopisti-che, certo entusiasmanti. La copertura sanitaria uni-

versale è qui intesa come dirit-to umano fondamentale in cuile persone, la comunità globa-le, sono visti non più come be-neficiari ma come attori e, inultima analisi, proprietari delsistema sanitario finanziatoda un sistema mutualistico

progressivo e regolato da accordi globali fra Stati. Unsistema che consenta di costruire nel tempo un fondodi solidarietà globale, che eviti che il settore ricco fac-cia riferimento alla copertura assicurativa privata equello povero a copertura statale pubblica: in en-trambi i casi offrendo un pacchetto limitato di servizi.In altri termini la filosofia è andare “oltre l’aiuto” epromuovere una “nuova solidarietà” basata sul dirit-to umano alla salute, in linea con la Dichiarazione diAlma Ata, richiamando l’assunzione di responsabili-tà internazionale con meccanismi che “obblighino” ipaesi ricchi a contribuireai bilanci di salute deipaesi poveri.È questa la sfida etica epolitica che viene lanciataal futuro.Questo ci ricollega all’in-tervento di Gigi e Marinache, guardando da Nano-ro all’Italia, ribaltano laprospettiva e ci fanno ri-flettere su quanto possaarricchire l’esperienza dicooperazione se vissutaanche come esperienzaintellettuale.

Prima ancora che “comprendere il contesto e impa-rare come trasferire” ci fanno notare come sarebbeutile anche operare preliminarmente una critica almodello stesso di sanità da trasferire. Siamo certiche sia un modello ottimale il nostro, Ospedale-cen-trico e basato sulla parcellizzazione delle specialità esull’impiego delle elevate tecnologie strumentali efarmacologiche?È vero che nei Paesi poveri si fa di necessità virtù manon è una stortura il prevalere dell’aspetto curativosu quello preventivo, che fa si che, ad esempio, il nu-mero dei nuovi casi di HIV in Italia continui a salireed invece in Burkina Faso diminuisca? Non rischia di favorire un avvitamento verso l’altro de-gli interventi guidati dal mercato e un inesorabile am-pliamento della voragine del deficit sanitario, che oggiè divenuto il principale problema di tutti i Paesi ricchi?Meditare su questi aspetti, trovare un futuro di equili-brio è necessario perché non resti utopico il tema del-la copertura sanitaria universale e per non trovarcicome nella pittura visionaria di Bruegel (“La Parabo-la dei ciechi”) ad essere guidati in un corteo di ciechi.Grazie a Gigi e Marina, attendiamo ulteriori interven-ti, poiché «Parliamoci!» deve diventare il cuore pul-sante della nostra Associazione.

Giampiero CarosiPresidente di Medicus Mundi Italia

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MMI 2EDITORIALE

EDITORIALE

1 EditorialeIn dialogo

2 «Parliamoci!»

DOSSIER MOZAMBICO

3 Salute di mammee bambini

7 Incontriamola direttrice del Distretto

8 Di tutti conosciamo il nome

RUBRICA DEL MEDICO

9 Bambini salvati dai vaccini

IN MEDICUS

12 Elenco progettiConvocazione AssembleaBomboniere solidali

INTERNAZIONALE

14 Copertura sanitaria universale

SEGRETERIA

15 La scomparsa di don Donini

Som

mar

io

Caro Presidente,ci piace molto l’iniziativa «Parliamoci!» e quindi reagiamo subito. Abbiamo letto con attenzione il suo testo, econdividiamo naturalmente la critica al trasferimento di competenze e di tecnologie che non rispondono ai biso-gni prioritari dei contesti in cui lavoriamo. E condividiamo anche il suo riferimento al rischio di creare cattedra-li nel deserto e di aggravare gli squilibri sociali tra l’esigua minoranza che può avere accesso a prestazioni di pun-ta e la grande maggioranza della popolazione, che ne è esclusa in quanto povera. Condividiamo queste critiche

Parliamoci!

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Parabola dei ciechi, Bruegel, 1568.

MMnewN213 21-11-2013 10:13 Pagina 2

Medicus Mundi Italia dal 2008 è presente nellaProvincia di Inhambane, a Sud del Mozambico, al-l’interno del programma “Brescia per il Mozambi-co” realizzato in collaborazione fra le cinque ONGbresciane per promuovere lo sviluppo e migliorarele condizioni di vita della popolazione che vive nel-le comunità rurali di una delle Province più arre-trate del Paese, fra i più poveri al mondo. MMI collabora con la Direzione distrettuale dellasalute, per la donna e l’azione sociale di Morrumbe-ne, al fine di rafforzare e migliorare la prevenzionee l’assistenza in ambito di salute famigliare e comu-nitaria. Nel Distretto la maggioranza della popola-zione non ha accesso alle cure di base. La povertà,la mancanza di servizi sanitari e di farmaci, la man-

cata prevenzione sanitaria delle principali malattie killer (malaria, AIDS, diar-rea, infezioni respiratorie, tubercolosi...) e la disinformazione, sono le principa-li cause di morbilità e mortalità, che colpiscono in particolare mamme e bambi-ni. A ciò si aggiunge una carenza di personale sanitario qualificato e motivato. È per queste ragioni che MMI si impegna a sostenere interventi mirati al mi-glioramento dell’assistenza sanitaria nel Distretto di Morrumbene, attraversoil potenziamento dei programmi di salute comunitaria, con particolare atten-zione alla salute materno infantile e alla prevenzione delle principali malattieinfettive. Medicus Mundi ha siglato recentemente un accordo di cooperazio-ne con la Direzione Provinciale della Salute di Inhambane, per il supporto aiProgrammi di Salute Materno Infantile (SMI), al Programma esteso di Vacci-nazione (PAV) e al Programma di Prevenzione della Trasmissione Verticaledell’HIV (PTV) focalizzandosi in particolare sulla formazione, la supervisionee la valutazione tecnico specifica per la corretta applicazione e il rafforzamen-to di ciascun programma. In particolare Mmi collabora con la “Direzione di-strettuale della salute, per la donna e l’azione sociale” di Morrumbene per: (1)

rafforzare i servizi di assistenza esupervisione del programma disalute materno-infantile (SMI) eprevenzione della trasmissionedell’HIV dalla mamma al bambi-no (PTV); (2) sostenere la forma-zione degli operatori sanitari sullepratiche igienico-sanitarie e sulleprincipali tematiche di prevenzio-ne, diagnostica e terapia delleprincipali malattie infettive ende-miche; (3) incrementare il sup-porto alimentare e il controllo nu-trizionale per bambini malnutritie/o HIV+; (4) garantire la dota-zione di piccole attrezzature e ma-teriali per i centri di salute.

Massimo Chiappa

Dossier MozambicoL’impegno di MMI per la salutedelle mamme e dei bambini

3 MMIDOSSIER

Dati WHO - World Health Statistics 2013 Mozambico Italia

Superficie kmq 801.590 301.277

Popolazione 23.930.000 60.789.000

Di età inferiore ai 15 (%) 44 14

Speranze di vita alla nascita (anni) 53 82

Letti ospedale(per 10.000 abitanti 2005-2012) 7

Reddito Nazionale Lordo pro capite (PPP int. $) 970 32.400

Popolazione che vive con meno di 1$al giorno (%) 59,6 0

Spesa pubblica pro capiteper la salute (PPP int. $) - 2010 13 2.520

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E le istituzioni, come si rapportano con voi/noi?A livello provinciale, nei confronti di Medicus Mundi Italia c’è molta curiosità:una "nuova" ong, con un "nuovo" stile, che lavora differentemente dalle altre.Per Medicus Mundi il centro deveessere il distretto, quindi si devemigliorare il sistema a partire dal"basso". Avrebbe, tuttavia, anchele competenze per incidere a livellisuperiori, ma non lo fa per scelta.Un esempio: nell’ambito delle su-pervisioni del programma PAV, lanostra infermiera Luciana ha ela-borato, facendo riferimento a mo-delli usati dal ministero della Salu-te mozambicano, un sistema diraccolta e analisi di dati che ha pro-dotto la valutazione complessivadel PAV a livello distrettuale e perogni Centro di salute. Quando il responsabile provinciale del PAV l’ha analiz-zato, è rimasto stupefatto. Quando ha mostrato il lavoro ai responsabili delministero, si sono chiesti: perché solo a Morrumbene? Semplice: perché diLuciana ne abbiamo una sola.

Come viene vissuta la presenza internazionale, in generale?Noi stranieri in Mozambico siamo ospiti. E, come succede anche nelle fami-glie, ci sono ospiti graditi ed altri, meno. Posso tranquillamente dire che, in as-senza di altri fattori (ad esempio, il radicamento sul territorio), l’organismointernazionale più ben visto è quello che si porta in dote la "saccoccia piú pie-na"... che incide significativamente anche sulle scelte di sviluppo economico esociale.

Quali gli impatti positivi della presenza delle organizzazioni non governati-ve nella provincia di Inhambane?Ce ne sono molti. Per far capire meglio, racconto un esempio per ogni ong cheopera quaggiù (Mmi, Scaip, Svi, Sipec e Tovini).Medicus Mundi Italia: con il no-stro contributo si sta migliorando illavoro legato al servizio sanitario dibase per le comunità che vivono lon-tane dai Centri di salute (anche 30km) attraverso la realizzazione dibrigate mobili con visite mensili nel-la quale si incontrano i bambini sottoi 5 anni per le vaccinazioni e la misu-razione del peso (metodo per identi-ficare situazioni legate alla malnutri-zione) e le donne incinte. L’occasio-ne viene sfruttata anche per realizza-re sessioni di «formazione comuni-taria» su temi di salute di base, qualimalaria, aids, malnutrizione e edu-cazione alimentare.Scaip: negli ultimi due anni è statadata la possibilità a quasi 300 fami-glie di beneficiare di crediti (senzainteresse) per attività generatrici direddito. Il 95% dei crediti vengonorestituiti, unico caso in Mozambico.Prestiti che consentono di aumen-

MMI 4DOSSIER

I numeri d

Per saperne di più, visita il sito: http://www.medicusmundi.it/it/cerca-progetti-in-corso.html

Titolo Progetto integrato di sviluppo multisettoriale a Mocodoenee Mongue - Provincia di Inhambane

Partnership Fon.Tov (capofila), SCAIP, SVI, Fon.Sipec e MMI

Co-finanziatori CEI 8xmille e Comune di Brescia

Durata 3 anni (2011-2013)

Beneficiari • 5.000 mamme e gestanti raggiunte dal servizio diper parte sanitaria assistenza e di prevenzione della trasmissione verticale dell’HIVdel progetto • 100 operatori sanitari locali circa (tecnici infermieri, ostetriche

tradizionali, agenti comunitari di salute;• 100 bambini malnutriti e/o HIV+ ai quali verrà fornito

un supporto nutrizionale• 100 partecipanti alle attività di educazione sessuale

e prevenzione del HIV• 80.000 persone delle aree rurali di intervento

Costi del Progetto Costo totale progetto € 684.450

Quota parte in carico a MMI € 156.100

Co-finanz. CEI e Comune di Brescia € 102.500

Apporto partner locali € 28.000

Fondi da raccogliere per MMI € 25.600

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PAVIl Programma Allargato di Vaccinazione (PAV), lanciato in Mozambiconel1979, dopo una Campagna Nazionale di Vaccinazione, la prima realiz-zata dopo l’indipendenza nazionale, ha mostrato nel corso degli anni note-voli effetti positivi sulla salute della popolazione, come la riduzione dellamorbidità e mortalità dovuta a malattie infettive prevenibili per mezzo divaccinazioni. Missione del PAV è quella di migliorare le condizioni di salu-te della popolazione mozambicana proteggendola e tentando di eleminarele condizioni patologiche derivanti da malattie prevenibili. Al fine di rag-giungere tali obiettivi il programma si avvale non solo dei vaccini ma anchedi un sistema di sorveglianza delle malattie infettive prevenibili".

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tare di circa il 30% il reddito famigliare.Svi: con il lavoro comunitario di base so-no stati formati quasi 100 agricoltori al-l’uso di semplici tecniche che migliorinola produttività delle loro coltivazioni, esoprattutto garantire la produzione orti-cola durante tutto l’anno (prima vi era unsolo raccolto l’anno).Sipec: applicando una tecnologia italia-na, si è realizzato un sistema di spremitu-ra di olio di cocco che ha ricadute impor-tanti sulla popolazione locale. Le personepossono vendere - quindi, avere un reddi-to - ad un prezzo "equo e solidale" l’ecce-

denza di cocchi che prima o marciva o era venduta sottocosto. Ad oggi, que-st’olio viene comprato da un’impresa che esporta l’olio in Italia e Svizzera peruso alimentare.Tovini: lavorando all’Università Sagrada Familia di Maxixe ha garantito laqualifica di una decina di docenti, attraverso corsi di specializzazione che, alivello provinciale, se si esclude la capitale Maputo, la rendono l’Universitàcon una percentuale di docenti qualificati sopra la media. Questo ha fatto sìche la Statale del Mozambico sottoscrivesse una convenzione con l’Universi-tà Sagrada Familia che prima veniva gestita direttamente da una Congrega-zione religiosa.

Il progetto in corso è, dunque, frutto di un’azione integrata di più organismi:crede che sia una strategia "vincente" per gli aiuti umanitari?Come abbiamo letto dagli esempi, le attività di quest’azione integrata hannocome beneficiari diversi gruppi sociali. Ritengo che questa sia, di fatto, unastrategia vincente perché il problema "povertá" è multisettoriale e colpiscetutti i gruppi sociali. Il contributo con maggiore impatto può essere solo quel-lo che agisce ad ampio raggio, non limitato ad un solo ambito.Pensiamo, ad esempio, alla malnutrizione che colpisce i bambini sotto i 5 an-ni. Pensiamo a Medicus Mundi che cura un bambino, che poi torna in fami-glia. Ebbene, se non ci sono altre azioni in campo, vi è una forte probabilità che

questo ritorni ad essere malnutrito.Cosa succede, invece, se la sua fami-glia riceve un credito Scaip per colti-vare un orto come insegna lo Svi evendere il cocco a Sipec?La famiglia può avere cibo e soldi permandare a studiare il bambino, chebeneficia di professori migliori, for-mati all’Università di Maxixe conl’aiuto della Tovini.

Quali sono i risultati concreti di ri-caduta sui servizi sanitari di basedella "nostra" pluriennale presenzasul territorio?Di risultati è difficile parlare. Ci vor-rebbe un esterno che potesse fare unavalutazione oggettiva. Noi, da "didentro", non saremmo imparziali. Dicerto, un impatto importante è statala garanzia della realizzazione dellebrigate mobili, ovvero l’uscita nellecomunità, una volta al mese, di un

Titolo Formazione agro-zootecnica multilivello e promozione della salutecomunitaria per lo sviluppo rurale del Distretto di Morrumbene

Partnership SCAIP (capofila), MMI

Co-finanziatori Ministero degli Affari Esteri

Durata 3 anni (2011-2014)

Beneficiari • 30 leader praticanti la medicina tradizionale che riceverannoper parte sanitaria una formazione specificadel progetto • 45 leader comunitari che riceveranno una formazione specifica

(Chefes de terra)• 10 componenti delle Brigate mobili;• 30 componenti delle Unità Sanitarie Decentrate• 300 bambini malnutriti/orfani HIV+• 9.600 persone circa che verranno raggiunte dal servizio diassistenza sanitaria di base delle Brigate mobili.

Costi del Progetto Costo totale progetto € 996.650

Quota parte in carico a MMI € 238.500

Co-finanz. CEI e Comune di Brescia € 175.600

Apporto partner locali € 13.600

Fondi da raccogliere per MMI € 49.300

5 MMIDOSSIER

i dei progetti

Per saperne di più, visita il sito: http://www.medicusmundi.it/it/cerca-progetti-in-corso.html

Bruno Comini, bergamasco di Lovere,classe 1977, ingegnere gestionale, vive elavora in Mozambico dal 2004.Attualmente è direttore e docente delcorso di amministrazione presso l’Uni-versità Sagrada Familia di Maxixe e, qua-le rappresentante Paese Mozambico perMMI, è coordinatore del progetto MAE.

Chi èBruno Comini

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MMI 6DOSSIER

rappresentante del settore delle vaccinazioni, della salute materna e infantile,di un tecnico di medicina ed uno farmaceutico. A queste persone, va aggiuntaLuciana, infermiera di Medicus Mundi, che è garante della qualità del lavoro.Questa attività, nel 2012, ha permesso che più di 3.800 persone ricevesserouna visita medica di base che viene garantita in forma continuativa solo nel Di-stretto di Morrumbene proprio grazie alla presenza di Medicus Mundi.Altro risultato non indifferente èquello di garantire supervisioni aicentri periferici, due volte all’an-no, sui programmi prioritari diMedicus mundi, che sono il PAV elo SMI (Salute Materno Infantile).A partire dal prossimo mese inclu-deremo anche la malnutrizione,monitorando il lavoro dei Centri disalute nel trattamento di bambinicon denutrizione cronica secondoquanto stabilito dai protocolli ministeriali mozambicani (in linea con quellidell’Oms). Questo permette di individuare criticità e punti deboli e serve aMedicus Mundi per migliorare la qualità degli interventi.A proposito di qualità, sono venuti anche molti specialisti italiani - ricordo imedici Anna Cristina Carvalho, Fabio Uxa, Roberto Marzollo e Rossella Peruz-zi - che hanno fatto formazioneper le infermiere del Distretto,aiutandoli a migliorare le pro-prie competenze e capacità di at-tenzione, cura e assistenza allepartorienti e al neonato, specienei parti complicati. Le infer-miere sono state anche formatein ambito di prevenzione e trat-tamento di tubercolosi e AIDS.Grazie a Medicus mundi, tutti iCentri di salute hanno un lettinoper la rianimazione dei neonatie piccoli strumenti che dovreb-bero garantire un miglioramen-to del funzionamento e del ser-vizio. Ma c’é tanto lavoro ancorada fare...

Anna Della Moretta

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Brigate mobili - “Brigadas moveis”: cosa sonoUno degli ostacoli all’ampliamento dei programmi del Ministero della sa-lute a beneficio della salute della mamma e del bambino (programma“SMI” Salute Materno Infantile e programma “PTV” Prevenzione dellaTrasmissione Verticale dell’HIV dalla mamma al bambino) è la difficoltàdi accesso ai servizi di salute di base nelle aree rurali. Con l’obiettivo diraggiungere le zone più remote della Provincia, sono state create le cosid-dette brigate mobili (Brigadas moveis), ovvero delle equipe mobili di ope-ratori sanitari locali costituite, come minimo, da 2 tecnici infermieri in sa-lute materno infantile, un tecnico infermiere in medicina di base e un au-tista. Queste equipe operano in area rurale, sia nei piccoli ospedali di pri-mo livello o nei pochi dispensari disponibili, sia in strutture di fortunaadibite a centro di salute nelle zone più remote della provincia, con tutti imezzi disponibili (auto, motocicli, biciclette).

SMIIl Programma SMI (Salute Materno-Infantile è servizio a beneficio didonne e gestanti, neonati e bambini fino ai 5 anni di età. É un programmache include il PTV (Prevenzione Trasmissione Verticale), l'accompagna-mento dei bambini "a rischio" il piano di riabilitazione nutrizionale(PRN) e tutti i settori che accompagnano il servizio alle donne gravide, aineonati e ai bambini sotto i 5 anni.

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Incontriamo Josefina Marcos Chapo,direttrice del Distretto sanitariodi Morrumbene

7 MMIDOSSIER

La presenza di MMI inquesto Distretto data dal2008...La cooperazione con Me-dicus Mundi Italia ha per-messo al Distretto di raf-forzare e realizzare molteattività, di assistenza sa-nitaria, di cura, di preven-zione e di formazione.Innanzitutto ricordo il so-stegno alle “brigadas mo-veis”, che permettono diraggiungere un grossonumero di persone che non potrebbero beneficiare dei servizi di salute: adesempio per le visite alle gestanti, per il controllo del peso e le vaccinazioni deibambini.Molto importante è l’impatto delle diverse formazioni realizzate agli infermie-ri, agli agenti di salute e alle assistenti al parto. Ad esempio a seguito della for-mazione delle “matronas” (ostetriche tradizionali), si è assistito alla progres-siva crescita del numero dei parti assistiti (46% nel 2013, + 2,7% rispetto al-l’anno passato). In generale tutte le attività realizzate in collaborazione conMMI nel nostro Distretto stanno avendo dei risultati positivi.

E per il futuro?Cresce l’esigenza di spazi di attesa per le partorienti nei centri di salute (case“mãe espera”) nelle US che non ne hanno (6 su 10). Si renderanno necessariealtre formazioni a livello comunitario, utili per includere la comunitá nella ge-stione e vautazione dei Centri di Salute, ad esempio i leader comunitari e imembri del comitato di co-gestione dell’Unitá sanitaria. A Murrie la popola-zione ci ha chiesto di aprire un nuovo Centro di Salute. I locali sono della dio-cesi, sarebbero necessari piccoli lavori di riabilitazione, e un pozzo con pan-nelli solari. La Direzione Provinciale della Salute (DPS) metterà a disposizio-ne il personale sanitario. Il bacino di utenza è di circa 7.000 persone. Ringrazio MMI anche per l’invio di una nuova ostetrica (Yasmin Genovese),

che lavorerà nella maternità dell’Ospedale di Mor-rumbene e sosterrà l’infermiera Luciana, che lavoramoltissimo nei vari servizi nelle comunità rurali.Avremmo bisogno di affiancare all’unico medico cheabbiamo nel distretto un secondo medico per miglio-rare le consultazioni ambulatoriali e la assistenza cli-nica.. dalla DPS ci hanno inviato una dentista… L’e-ventuale arrivo di un medico MMI sarebbe più chebenvenuto! Naturalmente occorrerà ottenere tutte leautorizzazioni per poter lavorare anche nella parteclinica. Sarebbe la prima esperienza di un medicostraniero nel Distretto di Morrumbene.

Bruno Comini e Massimo Chiappa

Il dottor Roberto Marzollo consegna i diplomi ai corsisti,dopo i corsi di formazione (foto in alto).

La cooperazionecon MMI

ha permesso...

MMnewN213 21-11-2013 10:14 Pagina 7

MMI 8DOSSIER

Di tutti conosciamo il nome. Ma non sono davvero tanti ibambini che aiutiamo. Molti di piú avrebbero bisogno diaiuto.Non sono bambini tristi, anche se le loro mamme sonoammalate e stanche. Molti sono orfani di madre. Le non-ne si prendono cura di loro. I padri se ne sono andati...Non sono bambini tristi: sorridono. Ma la vita non é facile

quando si vive in una baracca di lamiera o di foglie secche intrecciate. In Mozambico c’é una sta-gione fredda e umida e nelle baracche a volte ci piove – e, nelle lunghe notti della stagione calda,la casa é un forno e bisogna dormire fuori, nel cortile, spesso senza zanzariere, in un paese dovela malaria é ancora una delle cause principali di malattia e morte...Le mamme e le nonne coltivano piccoli appezzamenti di terreno: ci piantano mandioca e arachi-di, mais, fagioli e a volte zucche. É un lavoro duro, che ogni giorno richiede la fatica di ore, perchése lasciato a se stesso il campo torna ad essere “mato”. È un lavoro duro, che le conduce fuori dicasa, lontane, dalle prime ore del giorno fino a quando é tempo di preparare da mangiare.L’acqua é un problema per molte famiglie. In alcuni villaggi c’é un pozzo che a guardarci dentrofa spavento tanto é fondo. A calare i secchi, in equilibrio sul bordo, donne e bambini, a volte disei, sette anni. Se non c’é il pozzo, si va al fiume: donne che lavano i panni e li stendono sull’erba,capre e mucche ad abbeverarsi, bambini che si rincorrono e giocano riempiendo le taniche e isecchi, altre donne che si caricano il secchio sulla testa e si allontanano in direzione della casa... Avolte non é il fiume, non é il pozzo e nemmeno una fontana a pompa: semplicemente acqua rac-colta in pozzanghere o in cisterne aperte: acqua giallastra e sporca. I bambini che aiutiamo a volte sono ammalati. Alcuni di loro sono sieropositivi e le nonne, o lemamme, li devono portare al centro sanitario almeno una volta al mese, per i controlli e per rice-vere le medicine. Ma non é sempre facile: non sempre si ha la fortuna di vivere vicino a un ospe-dale e a volte si devono percorrere a piedi chilometri di strada prima di arrivare a un punto doveé possibile salire su un carro aperto spesso giá pieno di gente e poco sicuro: si parte presto la mat-tina e si torna la sera, in molti casi senza mangiare niente fino al rientro. Nei centri sanitari Mozambicani a volte c’é solo un’infermiera a garantire il servizio. Le attese so-no lunghe e le donne, i bambini e gli anziani siedono ore all’ombra delle piante... Alcuni dei bam-bini che aiutiamo soffrono di malnutrizione causata da malattie gravi e a volte, semplicemente,da alimentazione inadeguata. Gli orfani sotto i seimesi, non raramente vengono nutriti con pappeleggere a base di cereali bolliti. Il latte in polverecosta troppo. Anche bambini piú grandi a voltenon mangiano abbastanza: una volta al giorno o almassimo due e comunque alimenti che non per-mettono loro di crescere bene e di essere forti ab-bastanza da affrontare le malattie come la malariao infezioni respiratorie e intestinali... Le condizio-ni igieniche in cui vivono non aiutano certo a rima-nere in salute...Parliamo a lungo con le mamme e le nonne perchéimparino a prendersi cura dei loro bambini nelmodo migliore. Diamo loro sapone e alimenti cheaiutino nei momenti piú critici. Le accompagnamoe facilitiamo l’apertura delle pratiche necessarie per ricevere supporto dai servizi sociali mozam-bicani: queste mamme e nonne quasi sempre non sanno leggere e scrivere, non conoscono i lorodiritti – e la burocrazia é un problema in tutti i paesi del mondo...Per aiutare questi e altri bambini, parliamo a lungo anche con gli infermieri. Lavoriamo con loro.Cerchiamo di capire cosa serve affinché le cose possano migliorare. Usciamo in macchina insie-me a infermieri locali, a volte 15 volte al mese, per garantire vaccinazioni e assistenza sanitaria dibase alle comunitá piú distanti dai centri sanitari. Per aiutare questi e altri bambini, organizziamo corsi di formazione per gli infermieri, cerchia-mo di procurare materiale e strumenti sanitari.Si potrebbe fare di piú. Si potrebbe fare meglio. Lo sappiamo.La strada é lunga: abbiamo appena incominciato a percorrerla...

Di tutticonosciamoil nome

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Nel 2000 il Vertice del Millennio stabilisce di ridurre, rispetto ai livelli del1990, di due terzi entro il 2015 la mortalità dei bambini sotto i 5 anni (Obietti-vo di Sviluppo del Millennio n. 4). Tale evento è possibile solo se i bambini vengono allattati al seno nei primi seimesi di vita, sono vaccinati da tutte le malattie principali dell’infanzia, ricevo-no cure adeguate fin dal momento della nascita, dormono sotto la protezionedi una zanzariera contro la malaria, crescono in condizioni di vita igienicheadeguate, hanno accesso all’acqua potabile e l’accesso all’istruzione.Tra questi tipi di interventi la vaccinazione è sicuramente uno dei più po-tenti ed efficaci per la salute ed il benessere umano e si è visto che ogni anno levaccinazioni prevengono circa 2,5 milioni di morti infantili. Le vaccinazionihanno salvato negli ultimi 20 anni più di 20 milioni di vite e per questo moti-vo più di 100 milioni di bambini vengono vaccinati annualmente.Attualmente il tasso globale di immunizzazione è il più alto della storia e ri-spetto a quello del 1980 intorno al 20% o a quello del 1990 del 75%, ha rag-giunto oggi il 90%. Infatti l’OMS stima che se ogni Paese adottasse ed estendesse al 90% dellapopolazione tutti i vaccini attualmente disponibili, entro il 2015, verrebberosalvati ogni anno 2 milioni di bambini in più al di sotto dei 5 anni.Nonostante i progressi compiuti, 26 milioni di bambini al di sotto di un annodi vita, e cioè il 20% dei bambini che nascono ogni anno, ancora non vengonovaccinati. Questi bambini sono i soggetti più vulnerabili e nella maggior partedei casi vivono in aree rurali lontane, in centri urbani degradati, in regioni di-laniate dalla guerra o dalle catastrofi naturali in cui i servizi sanitari e le infra-strutture sono precari o inesistenti. Il 90% delle morti sotto i 5 anni infatti av-viene in paesi a risorse limitate.L’UNICEF è il primo fornitore mondiale di vaccini e nel 2010 ha distribuitoper 86 paesi 2,5 miliardi di dosi di vaccini nel mondo; insieme all’OMS pro-muove l’Expanded Programme on Immunisation (EPI) che prevede la vacci-nazione standard nei bambini sotto i 5 anni.Le vaccinazioni standard raccomandate dall’OMS sono: tubercolosi, tetano,difterite, poliomielite, morbillo e pertosse.Quando l’EPI è stato lanciato nel 1974, meno del 5% dei bambini nel mondoveniva vaccinato nel primo anno di età contro le 6 malattie mortali (tuberco-losi, poliomielite, difterite, tetano, pertosse e morbillo). Oggi quasi il 90% deibambini nel mondo viene vaccinato contro queste malattie.Grazie all’introduzione e alla commercializzazione di nuovi vaccini, oggi unnumero sempre crescente di bambini viene protetto anche da epatite B eHib (Haemophilius Influenzae tipo B), e più di 160 paesi prevedono tali vac-cini nel programma di vaccinazioni di routine.Negli ultimi 10 anni sono stati prodotti e commercializzati nuovi importantivaccini, che la GAVI Alliance ha contribuito a finanziare e diffondere anchenei paesi più poveri. La GAVI è una partnership globale che coinvolge i governi di paesi a risorse li-mitate e di paesi industrializzati, organizzazioni internazionali (UNICEF,OMS, Banca Mondiale), fondazioni, ONG, case farmaceutiche, istituti di ri-cerca e di salute pubblica e fornisce finanziamenti, supporto e consulenza neiprogrammi di vaccinazione potenziando i sistemi sanitari bisognosi, qualorane facciano richiesta Negli ultimi anni sono stati introdotti tre vaccini contro lo pneumococco, il

9 MMIRUBRICA DEL MEDICO

Rubrica del medico2,5 milioni di bambini all’anno salvatidai vaccini nei Paesi a risorse limitate

Vaccinazioni standardraccomandate

dall’OMS.

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rotavirus e il papilloma virus (HPV). Il papillomavirus causa forme tumorali mortali in età adulta; le in-fezioni da pneumococco e le forme di gastroenteritecausate dal rotavirus provocano 1,3 milioni di decessinei bambini al di sotto dei 5 anni, il 12% delle morti inquesta fascia d’età.L’introduzione dei nuovi vaccini contro le infezioni dapneumococco e rotavirus contribuirà notevolmente aridurre l’alto numero di malattie e decessi nei bambinial di sotto dei 5 anni.Tra le malattie volevo ricordare il morbillo, infezionevirale respiratoria in grado di compromettere il sistemaimmunitario di un bambino molto rapidamente. Ognigiorno, nei paesi a risorse limitate, circa 400 bambinimuoiono di morbillo e questi decessi sarebbero preve-nibile se si vaccinassero i bambini: vaccinare un bambi-no per il morbillo costa meno di 1 euro.Anche il tetano rappresenta una delle principali cause di morte soprattuttodei neonati e colpisce un numero elevatissimo di donne concentrate soprat-tutto in Africa sub-sahariana e nel sud est asiatico. Il tetano materno e pre-natale si può prevenire attraverso una adeguata immunizzazione delle mam-me utilizzando il vaccino che protegge anche il bambino nei primi mesi di vi-ta, ovviamente attuando anche le adeguate pratiche igieniche durante il par-to. Un intero ciclo di vaccinazione antitetanica costa poco più di 3 euro.La poliomielite è una malattia molto contagiosa che colpisce il sistema nervo-so e può causare paralisi fino alla morte. L’UNICEF cerca di aiutare i governi avaccinare tutti i bambini affinchè la trasmissione del virus possa essere definiti-vamente debellata, distribuendo annualmente circa 2 miliardi di dosi di vacci-no orale contro la poliomielite. E proprio grazie a questa campagna di vaccina-zione globale che l’incidenza annuale dei casi di polio è diminuita del 99%. Se-condo le stime dell’OMS i casi di polio nel 2010 sono stati 115 in tutto il mondoconcentrati ancora solo in 4 paesi (Pakistan, Afganistan, India e Nigeria).

La grossa difficoltà nella fornitura dei vaccini è rappresentata dal manteni-mento della “catena del freddo”. Infatti i vaccini, per rimanere attivi, devonoessere conservati ad una tem-peratura costante, tra i 2 egli8 gradi proprio per non sub-ire danni. La “catena del fred-do” consiste nel procedimen-to di trasporto e di conserva-zione che permette ai vaccinidi non subire sbalzi di tempe-ratura, dalla produzione, pra-ticamente, al consumo. Que-sto aspetto è molto importan-te perché i bambini da vacci-nare vivono prevalentementein zone rurali, estremamentedifficili da raggiungere; per-tanto ai vaccini devono esseregarantiti adeguati sistemi distoccaggio e di trasporto af-finchè siano prodotte conser-vate e distribuite adeguatedosi di vaccino in condizioniottimali, per evitare sia spre-chi che danni. Pertanto perconservare i vaccini vengono

MMI 10RUBRICA DEL MEDICO

Foto www.famigliacristiana.it

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11 MMIRUBRICA DEL MEDICO

utilizzati, frigoriferi, congelatori, contenitori termici, in grado dimantenere una bassa temperatura.I vaccini vengono somministrati con siringhe monouso auto-disat-tivanti, per evitarne il reutilizzo, in modo soprattutto da ridurreenormemente il rischio di trasmissione parenterale di infezioni co-me Epatite B e HIV.L’UNICEF, inoltre, per assicurare l’integrità dei vaccini ha adottatol’uso di un’etichetta, munita di display digitale, che indica se, nei 30giorni precedenti, questi sono stati esposti a sbalzi termici eccessi-vi. Le situazioni di grave emergenza, come i conflitti o le catastrofinaturali, espongono i bambini a condizioni igienico-sanitarie chefacilitano il diffondersi di epidemie, in cui l’accesso alla vaccinazio-

ne è difficile se non impossibile.Morbillo, diarrea, infezioni respiratorie, malaria e malnutrizione sono lemaggiori cause dei decessi infantili. Per questo l’immunizzazione dei bam-bini rappresenta una priorità con il coinvolgimento di squadre mobili divaccinatori che, utilizzando tutti i mezzi a disposizione, raggiungono le aree

più isolate, portando i vaccini aibambini, ma anche sensibilizzandole comunità locali, affinché si orga-nizzino per raggiungere i centri sani-tari più vicini.Nel 2010 una grande campagna divaccinazione ha coinvolto 85 milionidi bambini al di sotto dei 5 anni in 19paesi dell’Africa centrale ed occiden-tale ed oltre un miliardo di bambini èstato vaccinato contro la polio nel so-lo 2010, tramite una serie di campa-gne straordinarie nelle aree di resi-stenza del virus (Africa occidentale,India / Pakistan) che si sono aggiuntealle vaccinazioni di routine.Negli ultimi anni il mercato farma-ceutico ha subito evidenti variazioni: ipaesi industrializzati acquistano pre-valentemente vaccini complessi e co-stosi ad ampio spettro a differenza deipaesi a risorse limitate che richiedo-no tipologie di vaccinazioni più mira-te alle maggiori patologie infantili. Acausa di questo divario molte casefarmaceutiche stanno interrompen-do la produzione dei vaccini più eco-nomici, in favore di prodotti più caried elaborati.Per questo motivo l’UNICEF gioca unruolo fondamentale nel garantire ladisponibilità e l’aumento della produ-zione dei vaccini di base dialogandodirettamente con le case farmaceuti-che produttrici ed in questo modo è ingrado di negoziare una fornitura co-stante ed un livello dei prezzi equo edaccessibile.

Silvio CaligarisVice-Presidente MMI, Clinica di Malattie

Infettive e Tropicali, Spedali Civili Brescia

VACCINO COSTO DESCRIZIONE

MORBILLO

DTP - trivalentecontro difterite,tetano e pertosse

BCG - TUBERCOLOSI

TT-TETANO

OPV - POLIO

VACC. ROTAVIRUSPENTAVALENTE

€ 0,18

€ 0,42 per un ciclocompleto (3 dosi)per bambino

€ 0,87 per singola dose

€ 0,33 per un ciclocompleto (5 dosi)per bambino

€ 0,33 per un ciclocompleto (3 dosi)per bambino

€ 8 per ciclo completo(2 dosi) per bambino

La vaccinazione consiste in un’iniezionesottocutanea o intramuscolare, di solito albraccio, di una singola dose. Nei paesi dovel’incidenza del morbillo è molto alta - so-prattutto nel primo anno di vita - si racco-manda di vaccinare intorno ai 9 mesi d’età.(L’UNICEF promuove la somministrazio-ne di due dosi di vaccino per garantire unamaggiore copertura).

Il ciclo di base è costituito da tre dosi di vac-cino, da praticare entro il primo anno di vi-ta del bambino. La vaccinazione consiste inun’iniezione sottocutanea o intramuscola-re, di solito al braccio, di una singola dose.Nei paesi dove l’incidenza della pertosse èmolto alta si raccomandano tre dosi di vac-cino, somministrate a distanza di quattrosettimane ciascuna.

La vaccinazione consiste in un’iniezione in-tradermica di una singola dose. Va sommi-nistrato a tutti i bambini particolarmenteesposti alla malattia, il prima possibile.

La vaccinazione previene dal tetano / teta-no neonatale. Per garantire la protezionedelle donne contro il tetano durante il pe-riodo di allattamento, sono raccomandate5 dosi.

Il vaccino viene fornito in un flaconcino checontiene 20 dosi di vaccino somministrabi-li per via orale (ogni dose 2 gocce). Per unacopertura completa ogni bambino deve ri-cevere 3 dosi.

Il vaccino rotavirus è indicato per l'immu-nizzazione attiva di bambini dalla 6° setti-mana di età per prevenire forme di ga-stroenterite. Un ciclo completo consiste in2 dosi.

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MMI 12IN MEDICUS

I progetti in corso di MMIAFRICA Progetto Co-finanziatore

Progetto d’urgenza contro la malnutrizione acuta severa Commissione Europea-ECHOBurkina Faso nel Centro Ovest (Burkina Faso) (Dir.Gen. Aiuti Umanitari

in consorzio con LVIA-Associazione Internazionale Volontari Laici (capofila) e Protezione Civile)

Burkina Faso Lotta all’AIDS pediatrico nel centro medico S.Camillo di Ouagadogou Fondi privati

Sviluppo della produzione locale, della promozione e commercializzazione Fondazione Cariplo/di farine di complemento alimentare per la lotta alla malnutrizione Regione Lombardia

Burkina Faso infantile nelle Provincie di Kadiogo, Boulkiemdè e Oubritenga (Burkina Faso) MMI capofila, in consorzio con LVIA-Associazione InternazionaleVolontari Laici e Mani Tese

Progetto integrato per la promozione della donna e lo sviluppo delle Comune di BresciaBurundi comunità rurali a Ngozi e Muyinga e Kirundo - in consorzio con SVI Consulta per la Cooperazione,

(capofila), Fon.Tov, Fon.Sipec, Centro Missionario Diocesano di Brescia la Pace, la SolidarietàInternazionale e i Diritti Umani

Promozione della salute materno-infantile della popolazione Fondazione MusekeBurundi di riferimentodel Centro di Salute di Mushasha -

in consorzio con Fondazione Museke (capofila)

Progetto integrato di sviluppo multisettoriale a Mocodoene e Mongue Conf. Episcopale Italiana/Mozambico Provincia di Inhambane - In consorzio con Fon.Tov (capofila), SCAIP, Comune di Brescia

SVI e Fon.Sipec - Programma “Brescia per il Mozambico” Consulta per la Cooperazione,la Pace, la SolidarietàInternazionale e i Diritti Umani

Formazione agrozootecnica multilivello e promozione della salute Ministero degli Affari EsteriMozambico comunitaria per lo sviluppo rurale del Distretto di Morrumbene

Programma “Brescia per il Mozambico” - In consorzio con SCAIP (capofila)

AMERICA LATINABolivia Sostegno al programma di attenzione integrale Fondi privati

delle malattie prevalenti dell’infanzia (AIEPI)

Ecuador Rafforzamento dei servizi di analisi, formazione e prevenzione Conf. Episcopale Italianain ambito di salute di base per le Comunità della “Manga del Cura”

ASIAIndia Promozione della donna a Sayalkudi Fondazione S. Zeno di Verona

(consortile con Tovini capofila e Fond. Sipec)

ConvocazioneAssemblea ordinariaal Bilancio Preventivo

201418 dicembre 2013

ore 17via Martinengo da Barco, 6a

Brescia

In occasione di matrimoni, battesimi, comunio-ni, lauree e ogni altra ricorrenza, festeggia conuna bomboniera solidale a sostegno dei progettidi Medicus Mundi Italia e dell’Associazio-ne Centro Aperto Minori l’Aquilone! Tra-sforma il tuo evento speciale ed indimenticabile in un'occasione di solida-rietà di cui saranno testimoni parenti ed amici, in un modo per regalare unsorriso a migliaia di bambini! Per saperne di più, visita il nostro sito:http://www.medicusmundi.it/it/come-sostenere-mmi/bomboniere-solidali.html

Bomboniere solidali

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13 MMIIN MEDICUS

non solo perché, nei quasi trent’anni di lavoro nei Paesi più poveri dell’Africa, abbiamo assistito a troppi inter-venti inutili e dannosi, ma anche perché li abbiamo visti aumentare, sia negli ospedali statali, sempre più orien-tati a rispondere alle esigenze delle élite urbane, che in quelli missionari, che tendono a trasformarsi in clinicheprivate.Quello che vorremmo aggiungere è che il nostro modello sanitario (basato in gran parte sull’ospedale e sul ricor-so a specialisti e a procedure di diagnosi e cura tecnologicamente complesse) sarebbe forse da mettere in discus-sione anche per il contesto italiano e non solo nella prospettiva di un trasferimento ad altri contesti. Siamo sicuramente convinti che un malato di AIDS riceva cure migliori agli Spedali Civili di Brescia, sia in ter-mini di personale qualificato, che di protocolli terapeutici e di monitoraggio, rispetto a quello che possiamo of-frirgli all’Ospedale di Nanoro. Però in Burkina Faso, grazie all’informazione sull’AIDS, la propaganda di tutti imezzi di prevenzione – astinenza, fedeltà, preservativo - ed il decentramento del test HIV a livello dei dispensarie della comunità, il numero di nuovi casi è in drastica diminuzione da cinque anni, mentre in Italia e nel resto deiPaesi industrializzati no. È anche certo che il Sistema Sanitario italiano offre possibilità di diagnosi e cura supe-riori a quello del Burkina Faso. Però gli infermieri dei dispensari del Distretto di Nanoro curano le principali pa-tologie – molte delle quali gravi, come malaria, polmoniti, meningiti… – seguendo protocolli diagnostici e tera-peutici scientificamente validi ed usando un numero limitato e selezionato di farmaci essenziali sotto forma digenerici e riferendo il paziente al medico solo quando necessario. Adempiono quindi al loro ruolo di primo con-tatto con il paziente con un approccio terapeutico razionale, sia sul piano tecnico che su quello economico. Pos-siamo dire lo stesso del sistemasanitario italiano?Ancora prima del «comprendere eimparare» che lei giustamente po-ne come orientamento degli inter-venti di MMI, vorremmo quindiche ci fosse una presa di coscienzadegli aspetti più pericolosi del no-stro modo di esercitare la medici-na, quali il prevalere del curativosul preventivo, l’approccio parcel-lizzato ai problemi del paziente elo scarso interesse per il modo incui vive, la qualità dell’aria che re-spira, dell’acqua che beve e del ci-bo che mangia (che sono problemidi competenza anche del medicocurante, non solo dello psicologo edei colleghi del Servizio d’Igiene).E infine la cieca fiducia nelle tec-nologie («l’ultimo ritrovato dia-gnostico», «il nuovo farmaco»)che continua a persistere malgra-do la conoscenza dei misfatti - an-tichi e recenti - delle tecnologiemediche. Ma su questo ultimo aspetto, non c’é bisogno di noi per contagiare la classe medica e i pazienti dei pae-si poveri: ci hanno già pensato le case farmaceutiche e l’industria biomedica. E la presa di coscienza dei limiti del nostro approccio alla salute dovrebbe essere in primo luogo fatta a beneficiodei nostri medici più giovani che, sia per minore esperienza sia perché «nati in un supermercato» (come dicevaun amico togolese) sono meno critici rispetto al modello esistente.Siamo anche perfettamente d’accordo sull’importanza di riferirsi a protocolli e strategie proposte dall’OMS odalla comunità scientifica internazionale, che ci consentono di lavorare in modo efficace e valutabile, arricchen-doli con i principali atout di cui dispone una NGO: la presenza sul terreno, la conoscenza degli ostacoli e delle op-portunità che questo presenta e la possibilità di operare anche in modo innovativo senza il freno della burocraziadei grandi organismi. Grazie a questi atout, in Burkina Faso, MMI ha potuto ad esempio introdurre la terapia deipazienti HIV, adulti e pediatrici, al di fuori delle grandi strutture ospedaliere ed ha applicato per prima i nuoviprotocolli di recupero ambulatoriale della malnutrizione grave, strategie che sono state entrambe adottate edapplicate a scala nazionale. Arrivederci in Burkina.

Gigi e Marina da Nanoro

segue da p. 2

Nuovo dono del veterinario PaoloCandotti, autore del racconto perbambini Le Avventure del Ca-miciola. Disegni di Cinzia De Car-li. Il ricavato della vendita verrà in-teramente devoluto a favore dellaCampagna umanitaria “Chicchi-perlavita”, promossa da MedicusMundi Italia e Spedali Civili di Brescia, contro la malnutrizione infan-tile in Burkina Faso. Vuoi donarne qualche copia? Vai sul nostro sito

(http://www.medicusmundi.it/it/co-municazione/libreria/352-le-avventu-re-del-camiciola-.html) o telefona inSegreteria a Cinzia (tel. 030 3752517)per sapere come fare. Contributo sugge-rito € 15 più € 3 di eventuale spedizionepostale.

Le Avventure del Camiciola

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MMI 14INTERNAZIONALE

Copertura sanitaria universale:un documento programmatico di MM International

Frutto di riflessioni etiche e di dibattito collegiale, il documento, incentrato sultema della copertura sanitaria universale (Universal Health Coverage, UHC) efirmato dai 19 membri di Medicus Mundi International Network nell’agosto del2013, si pone al pubblico degli addetti ai lavori in ambito di cooperazione sanita-ria internazionale - ed alla comunità civile in senso lato - quale punto di partenzaper una discussione ampia, dalla quale non è più possibile prescindere.Posta alla base l’affermazione che tutte le persone dovrebbero poter avere acces-so ai servizi sanitari di cui hanno bisogno (prevenzione, promozione, cura, riabi-litazione, cure palliative) senza una spesa esagerata, l’analisi si articola su tremomenti essenziali di valutazione:

1) cosa sia la copertura sanitaria universale, i mezzi necessariper raggiungerla e come la si possa misurare;

2) l’impegno economico-finanziario di tutti i paesi e governi del mondorelativamente all’UHC;

3) la stretta interrelazione tra copertura sanitaria internazionale ed equitàumana e sociale.

La copertura sanitaria universale, quale diritto umano fondamentale, è nella suaessenza stessa un processo dinamico del fare progresso su 3 diversi fronti:

a) l’ambito dei servizi a disposizione dei popoli; b) la proporzione dei costi dei servizi coperti e; c) la proporzione di popolazione coperta da questi

stessi servizi. Tutti i paesi del mondo – ricchi o poveri che siano – do-vrebbero tendere a tale ideale e mettersi letteralmente inviaggio per raggiungere quest’obiettivo, con indicazioniprogrammatiche chiare, contestualizzate poi nelle spe-cifiche realtà sulla base dei bilanci di ciascuno di essi. In quest’ottica, non si può quindi pensare ad una UHCquale specifico compito dei governi, in quanto essa, difatto, appartiene a tutta quanta la comunità: le personenon dovrebbero solo essere considerate come clienti ebeneficiari di quel sistema, bensì dovrebbero avere vocein capitolo, quali cittadini attori e, persino in ultima ana-lisi, proprietari del sistema sanitario stesso. Ne conse-gue che il mirare ad aumentare la proporzione dei servizi sanitari offerti dal set-tore pubblico e finanziati da un sistema di tassazione progressivo, potrebbe con-tribuire, per esempio, ad evitare rischi connessi a coperture assicurative private,generalmente a supporto di un pacchetto limitato di servizi. Si aggiunga che laframmentazione dei sistemi di assicurazione all’interno di uno stesso paese, incui il settore ricco può far riferimento a sistemi assicurativi privatistici, mentrequello povero è coperto separatamente dal governo, spesso indebolisce il settorepubblico e ingenera mancanza di solidarietà verticale nel tessuto sociale. Inoltreè noto che un sistema privato frammentato come per esempio quello americano,assorbe per la sua stessa burocrazia una parte molto consistente dei fondi. Po-trebbe valere la pena studiare se i sistemi sanitari basati sulla solidarietà, che daoltre 100 anni garantiscono le cure in diversi paesi Europei, potrebbero essereespansi ed adattati a livello globale.In questi decenni di globalizzazione in cui si è reso sempre più palese un amplia-mento significativo delle disuguaglianze in ambito di copertura sanitaria, moltipaesi non hanno le risorse per offrire neanche servizi minimi di salute a tutta lapopolazione. I meccanismi attuali per ridurre le limitazioni nazionali presentinei pesi più deboli, sono ancora basati su aiuti allo sviluppo. Tuttavia, si ravvisala necessità di andare oltre l'aiuto, per promuovere una nuova solidarietà globa-le basata sul diritto umano alle migliori cure. Il Report 2013 emesso dall’Orga-

Three dimensions to consider when moving towardsuniversal coverage.

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15 MMIINTERNAZIONALE

nizzazione Mondiale della Sanità (OMS, WHO) chiaramente indicache, nonostante sia aumentato l’importo speso per la salute, i fondi so-no tuttora insufficienti per assicurare una copertura universale con unpacchetto minimo di servizi (cioè prevenzione, trattamento, riabilita-zione e cure palliative). E certamente un pacchetto minimo è di per séin contrasto con la nostra idea di Universal Health Coverage!MM International s’interroga anche come sia possibile riuscire a col-mare questa lacuna, ritenendo comunque indispensabile l’assunzionedi responsabilità internazionali: solo un sistema globale potrà garan-tire UHC. In tal senso, MM International ritiene sia giunto il momen-to di estendere gli obblighi nazionali ad obblighi internazionali performare, in ultimo, una “copertura universale sanitaria globale” che sibasi su una riditribuzione e non sulla carità e che coinvolga un nuovomeccanismo di finanziamento internazionale. Infatti, senza meccani-smi finanziari ridistributivi internazionali, la speranza di poter rag-giungere una copertura sanitaria universale non si potrà concretizza-re, rimanendo solamente una vuota promessa. Politiche fiscali pro-

gressive ed accordi globali fra Stati, come quelli della “Carbon tax” già in essere,consentirebbero di arrivare ad un fondo di solidarietà globale per mantenere lapace e la stabilità. Tre sono i principi fondamentali necessari: la redistribuzionedelle risorse (tra Stati, ma anche all’interno di essi), un regolamento sovranazio-nale equo e diritti sociali inalienabili.Radicata da sempre nello spirito della Dichiarazione di Alma Ata (1978) e nellarelativa visione della salute per tutti, MM International è consapevole che la so-luzione per il futuro non possa essere il semplice aiuto allo sviluppo (con relativasottesa carità), ma si realizzi appieno solamente nella giustizia. Equità e giustiziasono concetti eticamente ed intimamente correlati, indispensabili al raggiungi-mento di un equilibrio (equitativo) tra interessi di carattere etico e quelli utilita-ristici. Fino a quando continuiamo a considerare la salute solo un effetto dipen-dente dell’economia, non possiamo raggiungere l’obiettivo UHC. Solo se resti-tuiamo alla salute una propria dignità e la consideriamo in cima alla scala dei va-lori, alla pari della verità e come questa difesa dai diritti umani, possiamo cen-trare l’obiettivo. Questo, dunque, l’invito alla discussione di MM International, pronta ad esserecoinvolta in una battaglia politica ed ideologica per promuovere il diritto alla co-pertura sanitaria universale e globale: un appello appassionato che ci obbligainevitabilmente ad una cosciente assunzione di responsabilità.

Fabian Schumacher e Monica Franchi

Per leggere il documento: http://www.medicusmundi.it/it/comunicazio-ne/bacheca/342-universal-health-coverage.html

Medico e sacerdote don Palmiro Donini (13/09/1921 - 02/06/2013) ha vissuto in pienezzala missione del medico. Dopo anni di scrupoloso aggiornamento sulle malattie tropicali,decide di svolgere la sua attività in Uganda, a Kalongo, missione dei Padri Comboniani, do-ve fu accanto al Padre dott. Giuseppe Ambrosoli. Nominato dal Governo Ugandese “Le-prosy Adviser” per il Nord Uganda, nei vari lebbrosari era atteso e accolto con gioia per l'a-more che mostrava per i lebbrosi a cui, sia come medico che come sacerdote, dedicò moltianni della sua vita. Suo fine era sempre di dare il meglio di sè e il meglio che si potesse daread un ammalato. Cercava di tenersi libero il sabato per collaborare con i Padri per le confes-sioni. Negli ultimi tempi si era dedicato in particolare all’insegnamento del catechismo ai bambini e aveva scritto uncatechismo per i giovani. Scrisse anche una biografia su Padre Giuseppe Ambrosoli, intitolata “L’Altro”, mettendo inrilievo la totale disponibilità di Padre Giuseppe. Le stesse cose si possono dire di Lui. Visse per l’Altro in modo totale.

Myriam Brunelli

La scomparsa di don Doninia Brescia nel giugno 2013

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Edito con il contributo dellaFondazione Banca San Paolo di Brescia

Ogni donazione è fiscalmente deducibile. (Norme deducibilità fiscale: D.L. n.49/87 con DM n. 1988/128/004187/2D del 14/09/1988 e D.L. 4 dicembre1997 n. 460, con modifiche apportate dal D.L. n. 35 del 14/03/2005, conver-tito in Legge n. 80 del 14 /05/2005).

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Medicus Mundi Italia (MMI) è una ONG (L.49/1987)e ONLUS (L. 460/4.10.1997).

MMI è Socio

Quote annualiSi ricorda a tutti i Soci di rinnovare la Quota annuale, fissata per il 2013 in due fa-sce di età:1. € 20 dai 18 fino ai 29 anni compresi e adulti dopo i 65 anni.2. € 50 dai 30 ai 64 anni compresi.Tutti i Soci hanno eguali diritti di eleggibilità attiva e passiva nel pieno rispettodella democraticità, prevista dalla Legge 266/91.

Perché associarsi a Medicus Mundi Italia?Associarsi alla ONG Medicus Mundi Italia è il primo gesto concreto: • di chi ha compreso il messaggio e aderisce alle idealità di Medicus Mundi Ita-

lia;• di chi promuove e sostiene l’impegno e il lavoro delle persone che operano nel-

l’ambito della cooperazione sanitaria internazionale;• di solidarietà verso quelle popolazioni, quei bambini e quelle mamme che sono

nati e vivono in Paesi economicamente svantaggiati, in molti dei quali guerre econflitti peggiorano drammaticamente le condizioni di vita e impediscono svi-luppo;

• di condivisione di un ideale comune con chi è impegnato da oltre 40 anni nelladifesa del diritto alla salute (Dichiarazione di Alma Ata 1978).

Perché Medicus Mundi Italia desidera nuovi Soci?• per aumentare il numero delle persone con cui condividere idealità e valori eti-

ci che stanno dietro al suo impegno;• per avere nuove testimonianze con cui confrontarsi;• per avere suggerimenti e consigli volti a mettere sempre più a fuoco obiettivi e

finalità della mission dell’Associazione;• per continuare a credere nel valore della comunione associativa quale elemen-

to fondante di una società civile libera.

Come sostenere le attività di MMI❤ Donazione online con Carta di Credito o PayPal❤ Bonifico bancario IBAN IT 53 C 03500 11202 000000013162 - BICBCABIT21❤ Bonifici continuativi e/o attivazione modulo RID

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Editrice: Medicus Mundi ItaliaVia Martinengo da Barco, 6/a25121 BresciaTel. 030/3752517 - Fax 030/43266Codice fiscale: 98011200171e-mail: [email protected]://www.medicusmundi.it

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Direttore Responsabile: Adalberto MiglioratiRedazione: Monica FranchiStampa: GraficaCM - Bagnolo Mella (BS)Reg. Trib. Brescia N. 7/1989del 18 febbraio 1989Distribuzione gratuitaPeriodico Sped. in abb. post. - 70%Filiale di BresciaTiratura: 2.000 copie

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MMnewN213 21-11-2013 10:15 Pagina 16