La Pagella Delle Scuole
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Da “La Repubblica” - Cronaca di Bologna - 5 aprile 2012
La pagella delle scuole premia il Galvani Studio della Fondazione Agnelli in Regione sul rendimento degli istituti e la
preparazione al mondo universitario. Bene anche Minghetti, Fermi, Copernico e Righi
di ILARIA VENTURI
Quale scuola prepara meglio i suoi studenti
all’Università? All’interrogativo risponde l’indagine
della Fondazione Giovanni Agnelli “Valutare le
scuole secondarie di secondo gradi a partire dalle
performance dei loro diplomati immatricolati negli
Atenei italiani”, realizzata in quattro Regioni tra cui,
per il secondo anno, l’Emilia Romagna. Pagelle utili
agli studenti e alle famiglie per orientarsi nella scelta
- il più delle volte affidata al tam tam informale e alle
mode del momento - ma anche ai responsabili della
politica scolastica, che devono valutare la qualità del
servizio reso dalle scuole, agli stessi professori e
presidi.
Due le graduatorie che mettono in fila 179 istituti
secondari della Regione (solo licei e istituti tecnici):
una generale e una che misura l’“effetto scuola”,
ovvero il contributo specifico delle scuole nella
preparazione agli studi universitari senza
considerare fattori esterni e indipendenti. Sono tre i
fattori analizzati e isolati dai ricercatori della
Fondazione Agnelli.
Caratteristiche degli studenti: “Le scuole non ricevono e non educano studenti dello stesso tipo”,
ricordano i ricercatori. Per esempio, in generale le ragazze sono più brave dei ragazzi, quindi un istituto
a prevalenza femminile avrà matricole universitarie con performance migliori. Oppure ci sono scuole
che ricevono studenti più dotati, e questo facilita il compito educativo. Tra i fattori considerati c’è
dunque il talento scolastico espresso attraverso il voto di Maturità e l’assenza di bocciature, l’eventuale
ritardo di iscrizione all’università.
Effetti territoriali. L’abbondanza di opportunità lavorative in una determinata area può spingere solo
quelli veramente motivati a fare l’Università; oppure, come nel caso di Bologna, la presenza di un
Ateneo importante può facilitare l’accesso agli studi universitari anche di ragazzi con performance non
brillanti.
Effetti di selezione per indirizzi: indica la provenienza socio-culturale degli studenti. E la concentrazione
in una scuola di studenti con origine socio-culturale simile può innescare effetti di gruppo positivi o
negativi che possono moltiplicare le capacità o i limiti di apprendimento individuali.
Questi fattori sono quelli che nella graduatoria fanno perdere o acquistare posizioni alle scuole. Si nota,
infatti, in genere un numero alto con segno negativo negli istituti tecnici alla voce che indica il contesto
socio culturale: vuol dire che in queste scuole arrivano ragazzi meno avvantaggiati. Oppure, per
esempio, i licei bolognesi scontano l’effetto territoriale: l’Alma Mater attira studenti anche con
performance meno brillanti.
Nella graduatoria generale, le prime dieci scuole dell’Emilia Romagna sono: il liceo scientifico Righi
di Cesena, lo scientifico Tassoni di Modena, il liceo classico e scientifico Corso di Correggio, lo
scientifico Roiti di Ferrara, l’istituto superiore Ariosto-Spallanzani di Reggio, il classico Muratori di
Modena, lo scientifico Oriani di Ravenna, il liceo classico Galvani di Bologna, il classico Torricelli di
Faenza e il tecnico industriale, sino al 2008 scuola della Provincia, Fermi di Modena.
Ma se si guarda all’ “effetto scuola” la classifica cambia: primo è il Fermi di Modena, secondo il
tecnico commerciale Valturio di Rimini, terzo il classico Muratori di Modena, quarto il Galvani di
Bologna, quinto il tecnico commerciale Matteucci di Forlì; poi il tecnico per geometri Rondani di Parma,
il tecnico per geometri Pascal di Reggio Emilia, il liceo non statale “Francescane dell’Immacolata” di
Palagnano, in provincia di Modena, l’Archimede di San Giovanni in Persiceto e il tecnico commerciale
Barozzi di Modena.
“Come in altre regioni, anche in Emilia Romagna i licei statali presentano performance di assoluto
rilievo nella graduatoria finale – commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli -
Tuttavia, quando ci si concentra sull’effetto scuola, viene fuori l’ottimo lavoro degli istituti tecnici. Tra
questi spicca il Fermi di Modena, una scuola che nel periodo di riferimento era ancora non statale,
poiché gestita dalla Provincia.”. In Emilia si vede l’eccellenza della cultura tecnica. E la provincia in
molti casi batte la città. Deludenti invece, dicono i ricercatori, le performance degli istituti non statali. “In
generale le scuole paritarie non sembrano offrire basi particolarmente solide per la prosecuzione degli
studi al livello universitario”, spiega Gavosto.
Ma come è stata realizzata l’indagine? Sulla base di dati degli anni accademici 2007-2008 e 2008/2009
dell’Anagrafe nazionale degli studenti universitari, la Fondazione Agnelli ha esaminato i libretti
universitari di 29.116 studenti che hanno studiato in Emilia Romagna e si sono immatricolati entro due
anni dal diploma. Nel ricostruire la carriera del primo anno di università, i ricercatori hanno guardato sia
al profitto (voti e crediti) che alla velocità nel sostenere esami. Per informazioni sulla ricerca scrivere a: