La nuova in rosso, verde e blu. Lo scacco matto allo ... · Facoltà di Design e Arti del-la Lub....

1
39 MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2009 ALTO ADIGE MUSEION Le pulsazioni musicali di Gyorgy Ligeti F ine settimana d’arte a Museion: primo appun- tamento domani con le pulsazioni di Poème Sym- phonique di Gyorgy Ligeti, in collaborazione con Time Code. Le pulsazioni di cento metronomi orchestrati all’u- nisono per afferrare il tem- po: è questo Poème Sympho- nique, la performance com- posta dal musicista unghere- se Gyorgy Ligeti (1923-2006) nel 1962 e che da giovedì pri- mo ottobre fino a sabato tre verrà proiettata ogni sera dalle 22.30 sulle facciate del Museion - esecutori dieci studenti dell’Istituto musica- le in lingua tedesca di Bolza- no. Ligeti è considerato fra i più grandi compositori di musica strumentale del XX secolo; al grande pubblico è noto per i brani che caratte- rizzano i film di Stanley Ku- brick «2001 Odissea nello spazio», «Shining» e «Eyes Wide Shut». Gyorgy Ligeti UNIVERSITÀ «Io nix tourist», arrivano le t-shirt P er l’inizio del semestre invernale l’Unishop della Libera Università di Bolzano si arricchisce di un nuovo prodotto: «Io nix tourist» è la scritta che com- pare sulle nuove magliette ad edizione limitata (100 pez- zi appena), in vendita da qualche giorno presso l’Uni- bar della sede di Bolzano del- l’ateneo. L’idea è di Philipp Heinlein, collaboratore artistico della Facoltà di Design e Arti del- la Lub. «Io vengo dalla Germania, ma vivo e lavoro in Alto Adi- ge già da diverso tempo», racconta Heinlein. «Nono- stante questo mi scambiano spesso per un turista». Dal momento che a molti studen- ti universitari succede la stessa cosa, Heinlein ha ideato questa t-shirt identifi- cativa. La maglietta è stata realizza- ta in cotone bio e stampata in rosso, verde e blu. La nuova t-shirt Polacco cosmopolita, era considerato il più grande giocatore della metà dell’Ottocento Lo scacco matto allo scacchista Individuata a Bolzano la tomba del mitico Daniel Harrwitz di Alan Conti S cacco matto allo scacchi- sta. È grazie alla volontà, alla pazienza e alla pervi- cacia di Luca D’Ambrosio, so- cio del circolo Arci Scacchi (www.arciscacchi.it - www.schachbund.it) se oggi Bolzano può vantare un vero e proprio monumento allo scac- chismo storico e mondiale. La tomba di Daniel Harrwitz, vis- suto nell’Ottocento e uno dei più grandi maestri di scacchi del suo secolo, è stata indivi- duata dallo scacchista bolzani- no, che della ricerca sulla vita di quest’uomo ha fatto una ve- ra e propria... partita a scacchi lungo tutta la città. È lui, co- munque, che regala a Bolzano un motivo di vanto che altri- menti sarebbe rimasto scono- sciuto e dalle sue parole ci fac- ciamo raccontare questa affa- scinante avventura. «Oltre al gioco attivo, mi interessa mol- to la storia degli scacchi». Da- niel Harrwitz è un ebreo co- smopolita che ha fatto della sua capacità di giocare a scac- chi una professione. Nato nel- la prussiana Breslau, oggi in Polonia, le cronache scacchisti- che cominciano a occuparsi di lui quando pareggia in un ma- tch contro il campione tedesco Adolf Anderssen; secondo un complicato calcolo statistico, infatti, Anderssen può essere considerato un campione del mondo inufficiale, da qui l’ec- cezionalità del il risultato di Harrwitz. In seguito il giovane scacchista si misurerà con i più grandi dell’epoca tra Lon- dra e Parigi come Staunton, Williams, Horwitz e Löwen- thal. Tra il 1848 e il 1862, Har- rwitz è al culmine della sua car- riera e fa degli scacchi la sua via di sostentamento, chieden- do somme in denaro per gioca- re: sfidarlo, infatti, era motivo di orgoglio e stuzzicava la vo- glia degli appassionati. In mol- te sfide concedeva dei vantaggi agli avversari o giocava alla cieca, ovvero senza vedere la scacchiera e i pezzi, e tutto que- sto simultaneamente contro più giocatori. A metà degli an- ni Cinquanta Harrwitz può es- sere considerato il più forte gio- catore attivo del mondo e in questo periodo fonda anche una rivista scacchistica di otti- mo livello, la «British Chess Review», che però cesserà le pubblicazioni dopo soli due an- ni. «I maligni - racconta ancora d’Ambrosio - dicono che aves- se un carattere ruvido e decisa- mente poco signorile nella sconfitta, ma bisogna ricordar- si che lui giocava per il pane ed è ovvio che vedesse nella scac- chiera più di un semplice gio- co, essendo uno dei pochi pro- fessionisti del suo tempo. Nel 1858, a Parigi, gioca un match contro lo statunitense Paul Morphy, in quel periodo astro nascente degli scacchi e quasi imbattibile. Harrwitz perde la sfida, ma riesce a vincere di- verse partite, anche col Nero (che per gli scacchi è un poco come giocare in trasferta) è un risultato che pochi hanno otte- nuto contro Morphy. Negli an- ni seguenti i suoi problemi pol- monari si aggravano e Harrwi- tz si ritira dagli scacchi nel 1862. Dopo aver pubblicato il suo «Lehrbuch des Scha- chspiels» viaggia per l’Europa, stabilendosi infine definitiva- mente a Bolzano». Comincia qui la seconda parte della vita di Harrwitz, quella ri- costruita da D’Ambrosio. «Le informazioni disponibili indi- cano che Harrwitz è morto il 9 gennaio 1884 a Bolzano. Da qui è partita la mia ricerca e, consi- derando i problemi polmonari, inizialmente ho ipotizzato che fosse morto al sanatorio di Gries, e per questo mi sono ri- volto all’Abbazia Muri-Gries per vedere se ci fosse traccia di lui. Pater Plazidus non trovò nulla, ma avvertì la signora Streiter, della Parrocchia del Duomo, che ha consultato il “Totenbuch” trovando Har- rwitz in una lista che collocava la sua morte al 2 gennaio, una settimana prima. Non solo: l’età riportata era di 63 anni e non 61, come avrebbe dovuto essere se fosse nato il 29 aprile 1823, data presente su tutte le enciclopedie. L’ultima notizia stuzzicante era l’indicazione di residenza in ”Zollstange 173”, in zona Dodiciville, ma og- gi difficilmente individuabile. Temevo che il corpo di Harrwi- tz fosse stato sepolto in qual- che fossa comune oppure nel vecchio cimitero del Duomo, ormai non più esistente, ma in- curiosito ho chiesto notizie al- la comunità ebraica di Mera- no. Proprio qui - continua l’ap- passionato scacchista bolzani- no - ho scoperto che il cimitero ebraico di Merano è posteriore al 1884 ma quello di Bolzano è addirittura antecedente e re- candomi lì ho fatto centro: sul- la sinistra ecco la lapide, splen- didamente conservata, di Har- rwitz. Rimanevano, però, delle questioni biografiche aperte e la lapide riportava le stesse da- te del libro dei morti, con la na- scita fissata al 22 febbraio 1821, diverse da quelle note. A raffor- zare la veridicità di queste da- te ci sono due motivi: sulla tom- ba l’iscrizione è firmata da fra- telli e nipoti, che difficilmente sbagliano simili ricorrenze, e la data della morte al 2 gennaio 1884 è confermata sul quotidia- no «Bozner Zeitung» del 4 gen- naio, il che rende evidente co- me non sia morto il giorno 9. Per la nascita sono necessarie conferme presso la comunità ebraica polacca. Con l’aiuto della responsabile dell’archi- vio storico di Bolzano Carla Giacomozzi sono riuscito, infi- ne, a stabilire dove fosse esatta- mente la ”Zollstange 173”, indi- viduabile nell’ex Gasthof Ro- sengarten di via De Lai 2. Oggi un pezzo di muro dell’antico edificio corre lungo la filiale della banca Raiffeisenkasse. Questo mi permette di correg- gere pure la nota storica che vuole Harrwitz ricco ereditie- re di proprietà immobiliari, il che stona decisamente con la sua condizione d’ospite in affit- to. E così ho regalato a Bolzano un ulteriore cittadino illu- stre». Tutto grazie al lavoro da segugio di Luca D’Ambrosio, un appassionato dell’Arci Scacchi di Bolzano, aiutato nella ricerca dall’Archivio Storico e dai benedettini dell’Abbazia di Gries La lapide si trova nel cimitero ebraico del capoluogo. Prima aveva abitato all’ex-hotel Rosengarten di via De Lai Qui a fianco lo scacchista polacco di origine ebraica A sinistra, la lapide che riporta chiaramente il nome di Daniel Harrwitz UNO STORICO MATCH Quella volta a Parigi contro l’americano Morphy Harrwitz,D - Morphy, Parigi (prima parti- ta del match), settembre 1858. Commenti di Géza Maroczy da «P.Morphy Sammlung der von ihm gespielten Partien mit ausführlichen Er- läuterungen von G.Maroczy» (Leipzig, 1909) .d4 d5 2.c4 e6 3.Cc3 Cf6 4.Af4 a6 5.e3 c5 (A questo punto è una buona continuazione anche 5.dxc4, in modo da giocare 6.Axc4 b5, seguita da 7.Ab7, oppure 6.a4 c5 7.Axc4 cxd4 8.exd4 Cc6 9.Cf3 Ce7 10.0-0 0-0.) 6.Cf3 Cc6 7.a3 cxd4 8.exd4 dxc4 9.Axc4 b5 10.Ad3 Ab7 11.0-0 Ae7 12.Ae5 0-0 13.De2 Cd5 14.Ag3 Rh8 (Era preferibile 14.Cxc3 15.bxc3 Tac8.) 15.Tfe1 Af6 16.De4 g6 17.Cxd5 Dxd5 18.Dxd5 exd5 19.Ce5 Tad8 (Per la minaccia Cd7.) 20.Cxc6 Axc6 21.Tac1 Tc8 22.Ad6 Tg8! (A 22.Tfd8 segue 23.Ae7 Axe7 24.Txe7 Td7? 25.Txc6 ecc.) 23.Ae5! Rg7 (Anche dopo 23.Axe5 24.Txe5 il Bian- co sta meglio.) 24.f4 Ad7 25.Rf2 h6 26.Re3 Txc1 27.Txc1 Tc8 28.Tc5! Axe5 29.fxe5 Ae6 (Anche do- po lo scambio delle Torri vince il Bianco, ad esem- pio 29.Txc5 30.dxc5 Ac6 (oppure 30. f5 31.c6 Axc6 32.Rd4 seguita da 33.Rc5 e 34.Rd6) 31.Rd4 f5 (a 31.Rf8 segue 32.Ae2 Re7 33.Af3 Re6 34.Ag4+ f5 35.exf6+ Rxf6 36.b4 Ab7 37.c6 Axc6 38.Rc5 ecc.) 32.e6 Rf6 33.e7 Rxe7 34.Re5 ecc.) 30.a4! (Harrwitz gioca in modo magistrale fino alla fine.) 30.bxa4 31.Axa6 Tb8 32.Tb5 Td8 (Era migliore 32.Ta8.) 33.Tb6! Ta8 34.Rd2 Ac8 35.Axc8 Txc8 36.Tb5 Ta8 (Se 36.Td8, allora 37.Rc3 Tc8+ 38.Tc5 Td8 39.Kb4 Tb8+ 40.Ra3 ecc.) 37.Txd5 a3 38.bxa3 Txa3 39.Tc5 Rf8 40.Re2 Re7 41.d5 Rd7 42.Tc6 h5 43.Tf6 Re7 44.d6+ Re8 45.e6 fxe6 46.Txe6+ Rf7 47.d7 Ta8 48.Td6 Re7 (Anche 48.Td8 non salva la partita del Nero.) 49.Txg6 Rxd7 50.Tg5 Th8 51.Rf3 Re6 52.Rg3 h4+ 53.Rg4 h3 54.g3 Rf6 55.Th5 1-0 AT9POM...............29.09.2009.............22:50:35...............FOTOC11

Transcript of La nuova in rosso, verde e blu. Lo scacco matto allo ... · Facoltà di Design e Arti del-la Lub....

39MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2009ALTO ADIGE

MUSEION

Le pulsazioni musicali di Gyorgy Ligeti

Fine settimana d’arte aMuseion: primo appun-tamento domani con le

pulsazioni di Poème Sym-phonique di Gyorgy Ligeti,in collaborazione con TimeCode. Le pulsazioni di centometronomi orchestrati all’u-nisono per afferrare il tem-po: è questo Poème Sympho-nique, la performance com-posta dal musicista unghere-se Gyorgy Ligeti (1923-2006)nel 1962 e che da giovedì pri-mo ottobre fino a sabato tre

verrà proiettata ogni seradalle 22.30 sulle facciate delMuseion - esecutori diecistudenti dell’Istituto musica-le in lingua tedesca di Bolza-no.

Ligeti è considerato fra ipiù grandi compositori dimusica strumentale del XXsecolo; al grande pubblico ènoto per i brani che caratte-rizzano i film di Stanley Ku-brick «2001 Odissea nellospazio», «Shining» e «EyesWide Shut».Gyorgy

Ligeti

UNIVERSITÀ

«Io nix tourist», arrivano le t-shirt

Per l’inizio del semestreinvernale l’Unishopdella Libera Università

di Bolzano si arricchisce diun nuovo prodotto: «Io nixtourist» è la scritta che com-pare sulle nuove magliettead edizione limitata (100 pez-zi appena), in vendita daqualche giorno presso l’Uni-bar della sede di Bolzano del-l’ateneo.L’idea è di Philipp Heinlein,collaboratore artistico dellaFacoltà di Design e Arti del-

la Lub.«Io vengo dalla Germania,ma vivo e lavoro in Alto Adi-ge già da diverso tempo»,racconta Heinlein. «Nono-stante questo mi scambianospesso per un turista». Dalmomento che a molti studen-ti universitari succede lastessa cosa, Heinlein haideato questa t-shirt identifi-cativa.La maglietta è stata realizza-ta in cotone bio e stampatain rosso, verde e blu.La nuova

t-shirt

Polacco cosmopolita, era considerato il più grande giocatore della metà dell’Ottocento

Lo scacco matto allo scacchistaIndividuata a Bolzano la tomba del mitico Daniel Harrwitz

di Alan Conti

Scacco matto allo scacchi-sta. È grazie alla volontà,alla pazienza e alla pervi-

cacia di Luca D’Ambrosio, so-cio del circolo Arci Scacchi(www.arciscacchi.it -www.schachbund.it) se oggiBolzano può vantare un vero eproprio monumento allo scac-chismo storico e mondiale. Latomba di Daniel Harrwitz, vis-suto nell’Ottocento e uno deipiù grandi maestri di scacchidel suo secolo, è stata indivi-duata dallo scacchista bolzani-no, che della ricerca sulla vitadi quest’uomo ha fatto una ve-ra e propria... partita a scacchilungo tutta la città. È lui, co-munque, che regala a Bolzanoun motivo di vanto che altri-menti sarebbe rimasto scono-sciuto e dalle sue parole ci fac-ciamo raccontare questa affa-scinante avventura. «Oltre algioco attivo, mi interessa mol-to la storia degli scacchi». Da-niel Harrwitz è un ebreo co-smopolita che ha fatto dellasua capacità di giocare a scac-chi una professione. Nato nel-la prussiana Breslau, oggi inPolonia, le cronache scacchisti-che cominciano a occuparsi dilui quando pareggia in un ma-tch contro il campione tedescoAdolf Anderssen; secondo uncomplicato calcolo statistico,infatti, Anderssen può essereconsiderato un campione delmondo inufficiale, da qui l’ec-cezionalità del il risultato diHarrwitz. In seguito il giovanescacchista si misurerà con ipiù grandi dell’epoca tra Lon-dra e Parigi come Staunton,Williams, Horwitz e Löwen-thal. Tra il 1848 e il 1862, Har-rwitz è al culmine della sua car-riera e fa degli scacchi la suavia di sostentamento, chieden-do somme in denaro per gioca-re: sfidarlo, infatti, era motivodi orgoglio e stuzzicava la vo-glia degli appassionati. In mol-te sfide concedeva dei vantaggiagli avversari o giocava allacieca, ovvero senza vedere lascacchiera e i pezzi, e tutto que-sto simultaneamente contropiù giocatori. A metà degli an-ni Cinquanta Harrwitz può es-sere considerato il più forte gio-catore attivo del mondo e in

questo periodo fonda ancheuna rivista scacchistica di otti-mo livello, la «British ChessReview», che però cesserà lepubblicazioni dopo soli due an-ni. «I maligni - racconta ancorad’Ambrosio - dicono che aves-se un carattere ruvido e decisa-mente poco signorile nellasconfitta, ma bisogna ricordar-si che lui giocava per il pane edè ovvio che vedesse nella scac-chiera più di un semplice gio-co, essendo uno dei pochi pro-fessionisti del suo tempo. Nel1858, a Parigi, gioca un matchcontro lo statunitense PaulMorphy, in quel periodo astronascente degli scacchi e quasiimbattibile. Harrwitz perde lasfida, ma riesce a vincere di-verse partite, anche col Nero(che per gli scacchi è un pococome giocare in trasferta) è unrisultato che pochi hanno otte-nuto contro Morphy. Negli an-ni seguenti i suoi problemi pol-monari si aggravano e Harrwi-tz si ritira dagli scacchi nel1862. Dopo aver pubblicato ilsuo «Lehrbuch des Scha-chspiels» viaggia per l’Europa,stabilendosi infine definitiva-mente a Bolzano».Comincia qui la seconda partedella vita di Harrwitz, quella ri-

costruita da D’Ambrosio. «Leinformazioni disponibili indi-cano che Harrwitz è morto il 9gennaio 1884 a Bolzano. Da quiè partita la mia ricerca e, consi-derando i problemi polmonari,inizialmente ho ipotizzato chefosse morto al sanatorio diGries, e per questo mi sono ri-volto all’Abbazia Muri-Griesper vedere se ci fosse traccia di

lui. Pater Plazidus non trovònulla, ma avvertì la signoraStreiter, della Parrocchia delDuomo, che ha consultatoil “Totenbuch” trovando Har-rwitz in una lista che collocavala sua morte al 2 gennaio, unasettimana prima. Non solo:l’età riportata era di 63 anni enon 61, come avrebbe dovutoessere se fosse nato il 29 aprile

1823, data presente su tutte leenciclopedie. L’ultima notiziastuzzicante era l’indicazionedi residenza in ”Zollstange173”, in zona Dodiciville, ma og-gi difficilmente individuabile.Temevo che il corpo di Harrwi-tz fosse stato sepolto in qual-che fossa comune oppure nelvecchio cimitero del Duomo,ormai non più esistente, ma in-

curiosito ho chiesto notizie al-la comunità ebraica di Mera-no. Proprio qui - continua l’ap-passionato scacchista bolzani-no - ho scoperto che il cimiteroebraico di Merano è posterioreal 1884 ma quello di Bolzano èaddirittura antecedente e re-candomi lì ho fatto centro: sul-la sinistra ecco la lapide, splen-didamente conservata, di Har-rwitz. Rimanevano, però, dellequestioni biografiche aperte ela lapide riportava le stesse da-te del libro dei morti, con la na-scita fissata al 22 febbraio 1821,diverse da quelle note. A raffor-zare la veridicità di queste da-te ci sono due motivi: sulla tom-ba l’iscrizione è firmata da fra-telli e nipoti, che difficilmentesbagliano simili ricorrenze, ela data della morte al 2 gennaio1884 è confermata sul quotidia-no «Bozner Zeitung» del 4 gen-naio, il che rende evidente co-me non sia morto il giorno 9.Per la nascita sono necessarieconferme presso la comunitàebraica polacca. Con l’aiutodella responsabile dell’archi-vio storico di Bolzano CarlaGiacomozzi sono riuscito, infi-ne, a stabilire dove fosse esatta-mente la ”Zollstange 173”, indi-viduabile nell’ex Gasthof Ro-sengarten di via De Lai 2. Oggiun pezzo di muro dell’anticoedificio corre lungo la filialedella banca Raiffeisenkasse.Questo mi permette di correg-gere pure la nota storica chevuole Harrwitz ricco ereditie-re di proprietà immobiliari, ilche stona decisamente con lasua condizione d’ospite in affit-to. E così ho regalato a Bolzanoun ulteriore cittadino illu-stre».

Tutto grazie al lavoro da segugiodi Luca D’Ambrosio,

un appassionato dell’Arci Scacchidi Bolzano, aiutato nella ricercadall’Archivio Storico e daibenedettini dell’Abbazia di Gries

La lapide si trova nelcimitero ebraico

del capoluogo. Primaaveva abitatoall’ex-hotel Rosengartendi via De Lai

Qui a fianco lo scacchistapolacco di origine ebraicaA sinistra, la lapide cheriporta chiaramente il nomedi Daniel Harrwitz

UNO STORICO MATCH

Quella volta a Parigi contro l’americano MorphyHarrwitz,D - Morphy, Parigi (prima parti-ta del match), settembre 1858. Commenti diGéza Maroczy da «P.Morphy Sammlung dervon ihm gespielten Partien mit ausführlichen Er-läuterungen von G.Maroczy» (Leipzig, 1909).d4 d5 2.c4 e6 3.Cc3 Cf6 4.Af4 a6 5.e3 c5 (A questopunto è una buona continuazione anche 5.dxc4,in modo da giocare 6.Axc4 b5, seguita da 7.Ab7,oppure 6.a4 c5 7.Axc4 cxd4 8.exd4 Cc6 9.Cf3 Ce710.0-0 0-0.) 6.Cf3 Cc6 7.a3 cxd4 8.exd4 dxc4 9.Axc4b5 10.Ad3 Ab7 11.0-0 Ae7 12.Ae5 0-0 13.De2 Cd514.Ag3 Rh8 (Era preferibile 14.Cxc3 15.bxc3Tac8.) 15.Tfe1 Af6 16.De4 g6 17.Cxd5 Dxd518.Dxd5 exd5 19.Ce5 Tad8 (Per la minaccia Cd7.)20.Cxc6 Axc6 21.Tac1 Tc8 22.Ad6 Tg8! (A 22.Tfd8segue 23.Ae7 Axe7 24.Txe7 Td7? 25.Txc6 ecc.)23.Ae5! Rg7 (Anche dopo 23.Axe5 24.Txe5 il Bian-co sta meglio.) 24.f4 Ad7 25.Rf2 h6 26.Re3 Txc1

27.Txc1 Tc8 28.Tc5! Axe5 29.fxe5 Ae6 (Anche do-po lo scambio delle Torri vince il Bianco, ad esem-pio 29.Txc5 30.dxc5 Ac6 (oppure 30. f5 31.c6 Axc632.Rd4 seguita da 33.Rc5 e 34.Rd6) 31.Rd4 f5 (a31.Rf8 segue 32.Ae2 Re7 33.Af3 Re6 34.Ag4+ f535.exf6+ Rxf6 36.b4 Ab7 37.c6 Axc6 38.Rc5 ecc.)32.e6 Rf6 33.e7 Rxe7 34.Re5 ecc.) 30.a4! (Harrwitzgioca in modo magistrale fino alla fine.) 30.bxa431.Axa6 Tb8 32.Tb5 Td8 (Era migliore 32.Ta8.)33.Tb6! Ta8 34.Rd2 Ac8 35.Axc8 Txc8 36.Tb5 Ta8(Se 36.Td8, allora 37.Rc3 Tc8+ 38.Tc5 Td839.Kb4 Tb8+ 40.Ra3 ecc.) 37.Txd5 a3 38.bxa3Txa3 39.Tc5 Rf8 40.Re2 Re7 41.d5 Rd7 42.Tc6 h543.Tf6 Re7 44.d6+ Re8 45.e6 fxe6 46.Txe6+ Rf747.d7 Ta8 48.Td6 Re7 (Anche 48.Td8 non salva lapartita del Nero.) 49.Txg6 Rxd7 50.Tg5 Th851.Rf3 Re6 52.Rg3 h4+ 53.Rg4 h3 54.g3 Rf655.Th5 1-0

AT9POM...............29.09.2009.............22:50:35...............FOTOC11