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LA NUOVA GUERRA FREDDA: PREPARATIVI DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE E ASIA CENTRALE DI MICHEL CHOSSUDOVSKY GlobalResearch.ca È indispensabile che i cittadini americani e del mondo intero si rendano conto dei pericoli di una guerra in Medio Oriente contro l'Iran, e agiscano con decisione per opporsi ai piani militari degli USA, fermando così la corsa alla guerra. Il mondo si trova al bivio della più grave crisi della storia moderna. Gli Stati Uniti si sono imbarcati in un'avventura militare, "una lunga guerra", che minaccia il futuro dell'umanità. Quest'articolo documenta gli ultimi sviluppi e si occupa in particolare dello spiegamento militare e dei preparativi per una guerra contro l'Iran fomentata dagli americani. Il testo fa seguito a una serie di rapporti anteriori pubblicati dal Global Research sulla guerra contro l'Iran (cfr. Iran dossier, Nuclear War dossier, Lebanon dossier ) Contesto L'intera regione che include Medio Oriente e Asia centrale è sul piede di guerra. Lo spiegamento navale degli USA e della NATO si sta realizzando in due distinti teatri: il Golfo persico e il Mediterraneo orientale (cfr. Mahdi Darius Nazemroaya, ottobre 2006 ). La flotta nel Golfo Persico è in gran parte sotto il comando americano, con la collaborazione del Canada. Le squadre di pronto intervento USS Enterprise e Eisenhower sono state trasferite nel Golfo Persico, in una massiccia esibizione della forza militare americana. La militarizzazione (per terra e per mare) del Mediterraneo orientale è controllata da diversi paesi della NATO (incluse Francia, Germania e Turchia), e la struttura militare viene messa in opera sotto la copertura dell'UNIFIL (una missione di pace delle Nazioni Unite che agisce in base alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU). In questo contesto, la guerra in Libano può essere vista come una fase di un più ampio piano militare messo a punto dagli americani e che mira alla Siria. A settembre, la Germania ha distaccato una flotta di 8 navi, incluse 2 fregate, con un contingente di oltre 2.400 persone. La marina tedesca dirigerà la forza navale multinazionale, che ha il mandato ufficiale dell'UNIFIL di "prevenire il trasporto per mare di armi a Hezbollah", e pattuglierà le acque al largo del porto libanese di Limassol, situato a meno di 100 km dalla linea costiera Libano-Siria. La forza navale multinazionale basata a Cipro potrebbe eventualmente essere usata per interferire nel commercio marittimo con la Siria. Ai primi di ottobre, la Turchia ha mandato diverse navi da guerra, che faranno parte della forza navale multinazionale guidata dalla Germania. La Turchia partecipa all'UNIFIL (UN international force), ma è anche una fedele alleata di Israele. Dinanzi alle coste libanesi sono state inviate anche navi bulgare, greche e italiane. I francesi hanno trasferito blindati e unità di fanteria (Chars Leclerc, cfr. più sotto).

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LA NUOVA GUERRA FREDDA: PREPARATIVI DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE E ASIA CENTRALE DI MICHEL CHOSSUDOVSKY GlobalResearch.ca È indispensabile che i cittadini americani e del mondo intero si rendano conto dei pericoli di una guerra in Medio Oriente contro l'Iran, e agiscano con decisione per opporsi ai piani militari degli USA, fermando così la corsa alla guerra. Il mondo si trova al bivio della più grave crisi della storia moderna. Gli Stati Uniti si sono imbarcati in un'avventura militare, "una lunga guerra", che minaccia il futuro dell'umanità. Quest'articolo documenta gli ultimi sviluppi e si occupa in particolare dello spiegamento militare e dei preparativi per una guerra contro l'Iran fomentata dagli americani. Il testo fa seguito a una serie di rapporti anteriori pubblicati dal Global Research sulla guerra contro l'Iran (cfr. Iran dossier, Nuclear War dossier, Lebanon dossier ) Contesto L'intera regione che include Medio Oriente e Asia centrale è sul piede di guerra. Lo spiegamento navale degli USA e della NATO si sta realizzando in due distinti teatri: il Golfo persico e il Mediterraneo orientale (cfr. Mahdi Darius Nazemroaya, ottobre 2006 ). La flotta nel Golfo Persico è in gran parte sotto il comando americano, con la collaborazione del Canada. Le squadre di pronto intervento USS Enterprise e Eisenhower sono state trasferite nel Golfo Persico, in una massiccia esibizione della forza militare americana. La militarizzazione (per terra e per mare) del Mediterraneo orientale è controllata da diversi paesi della NATO (incluse Francia, Germania e Turchia), e la struttura militare viene messa in opera sotto la copertura dell'UNIFIL (una missione di pace delle Nazioni Unite che agisce in base alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU). In questo contesto, la guerra in Libano può essere vista come una fase di un più ampio piano militare messo a punto dagli americani e che mira alla Siria. A settembre, la Germania ha distaccato una flotta di 8 navi, incluse 2 fregate, con un contingente di oltre 2.400 persone. La marina tedesca dirigerà la forza navale multinazionale, che ha il mandato ufficiale dell'UNIFIL di "prevenire il trasporto per mare di armi a Hezbollah", e pattuglierà le acque al largo del porto libanese di Limassol, situato a meno di 100 km dalla linea costiera Libano-Siria. La forza navale multinazionale basata a Cipro potrebbe eventualmente essere usata per interferire nel commercio marittimo con la Siria. Ai primi di ottobre, la Turchia ha mandato diverse navi da guerra, che faranno parte della forza navale multinazionale guidata dalla Germania. La Turchia partecipa all'UNIFIL (UN international force), ma è anche una fedele alleata di Israele. Dinanzi alle coste libanesi sono state inviate anche navi bulgare, greche e italiane. I francesi hanno trasferito blindati e unità di fanteria (Chars Leclerc, cfr. più sotto).

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Le caratteristiche del materiale militare e dei sistemi di armamento che vengono dispiegati ha poco a che vedere con il "mantenimento della pace". E come se non bastasse, nel 2005 la NATO ha approvato uno stretto partenariato militare con Israele, che in pratica obbliga i paesi membri dell'organizzazione e presenti in Libano a cooperare senza riserve con quel paese. Lo spiegamento navale è stato coordinato con il previsto attacco aereo all'Iran, un piano delineato verso la metà del 2004, dopo la messa a punto del CONCEPT PLAN CONPLAN 8022 (inizi 2004). Gli attacchi aerei all'Iran, del tipo "colpisci e terrorizza", dovrebbero essere di un'ampiezza simile a quella della guerra aerea contro l'Iraq. Nel novembre 2004, il comando strategico americano ha svolto un'importante esercitazione (soprannominata "Global Lightening") nella prospettiva di un "piano di attacco globale", che prevede un attacco simulato con armi convenzionali e nucleari contro un "nemico fittizio" [l'Iran]. Dopo l'esercitazione "Global Lightening", il comando strategico americano ha proclamato un livello di allarme avanzato. Il CONPLAN è lo spiegamento operativo del Global Strike, descritto come "un piano reale che marina e aeronautica hanno trasformato in operazioni di attacco per i loro sottomarini e bombardieri", CONPLAN 8022 è "un piano di copertura complessiva degli scenari strategici pianificati che prevedono l'uso di armi nucleari" "È specificamente orientato verso i nuovi proliferatori di minacce (Iran e Corea del Nord) e i potenziali terroristi, ma non c'è niente che c'impedisca di metterlo in atto in scenari limitati contro obiettivi russi e cinesi", ha dichiarato Hans Kristensen, del Nuclear Information Project (riportato da Japan Economic News Wire, op.cit.) Nel quadro della dottrina della guerra preventiva elaborata dall'amministrazione Bush, CONPLAN 8022 prevede l'uso non solo di armi convenzionali ma anche di armi nucleari tattiche. Nel maggio 2004, è stata elaborata la direttiva presidenziale sulla sicurezza nazionale NSPD 35 dal titolo Nuclear Weapons Deployment Authorization. Anche se il contenuto resta coperto da segreto, si presume che la NSPD35 concerna lo spiegamento delle armi nucleari tattiche nella guerra mediorientale, secondo quanto indicato nel CONPLAN 8022. (Per altri dettagli sull'opzione nucleare americana, cfr. Michel Chossudovsky, Nuclear War against Iran, gennaio 2006, The Dangers of a Middle East Nuclear War, febbraio 2006, Is the Bush Administration Planning a Nuclear Holocaust , febbraio 2006) Preparativi di guerra L'Iran è a buon punto nei preparativi per fronteggiare un eventuale attacco USA. In risposta allo spiegamento militare voluto da USA e NATO, il paese ha condotto intense esercitazioni militari in tutto il suo territorio (cfr. Mahdi Darius Nazemroaya, 21 agosto 2006) Inoltre, e la cosa è passata quasi inosservata nei media occidentali, anche Cina e Russia hanno svolto manovre militari nell'Asia centrale, in collaborazione con i paesi alleati. A fine settembre la Russia ha lanciato una serie di operazioni aeree su una larga parte del suo territorio, che si estende dal Volga alle frontiere dell'Alaska e dell'America settentrionale, mettendo in stato di allarme gli

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aerei da combattimento del NORAD. In agosto sono state effettuate esercitazioni militari nel quadro della CSTO (Collective Security Treaty Organization) cui hanno partecipato Russia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan. Le manovre, classificate ufficialmente come parte del "programma di lotta al terrorismo" si sono svolte appena una settimana prima di quelle effettuate dall'esercito iraniano (cfr. Michel Chossudovsky, 24 agosto 2006) Sempre in agosto, e più o meno contemporaneamente a quelle iraniane e della CSTO, anche Cina e Kazakistan hanno svolto esercitazioni militari, nell'ambito della SCO (Shanghai Cooperation Organization ), di cui l'Iran è membro osservatore (sul concatenarsi dei tempi cfr. la tabella in fondo all'articolo).

[Membri della SCO. In verde, i paesi con statuto di osservatori (incluso l'Iran)] A fine settembre, Cina e Tagikistan hanno eseguito manovre militari congiunte, in codice "Cooperazione 2006", come previsto da un memorandum d'intesa firmato dai due governi. Il Tagikistan ha una frontiera di 500 km in comune con l'Afganistan, e le esercitazioni ruotavano direttamente attorno alla presenza militare USA-NATO nel vicino paese. Dal 2 ottobre, nell'ultima fase delle esercitazioni militari in Asia centrale condotte nel quadro della CSTO, si sono svolte manovre congiunte Russia-Kirghizistan nella base aerea russa di Kant (a circa 30 km dalla capitale del Kirghizistan). Alle manovre di alto livello, definite ufficialmente "esercitazione antiterrorismo", hanno preso parte unità speciali russe e kirghise. Ha presenziato Sergei Ivanov, ministro russo della Difesa e uno dei personaggi più importanti del paese: "Alla fase attiva delle manovre, che include anche l'uso di munizioni attive nel poligono di tiro di Osh, partecipano circa 350 militari delle unità speciali, veicoli da combattimento, aerei Su-25 Frogfoot di supporto tattico e elicotteri multifunzioni Mi-8 Hip. Sono presenti alle esercitazioni il ministro russo della Difesa Sergei Ivanov, attualmente in visita nel paese dell'Asia centrale, il Primo ministro kirghiso Felix Kulov e il ministro della Difesa Ismail Isakov. Russia e Kirghizistan sono membri della CSTO (Collective Security Treaty Organization), un

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organismo di sicurezza dell'era postsovietica di cui fanno parte anche Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Tagikistan. Partecipano anche alla SCO (Shanghai Cooperation Organization), un organismo di sicurezza regionale dell'Asia centrale di cui sono membri anche Cina, Uzbekistan, Kazakistan e Tagikistan" (Novosti, 5 ottobre 2006) Nel frattempo, a fine settembre, la 136° brigata russa ha svolto nell'area di addestramento di Buynakskiy (Daghestan) esercitazioni militari che simulavano un attacco alla Russia da parte di uno "Stato estero" non meglio indicato. Secondo i resoconti della stampa: "Vista l'ampiezza [dell'attacco nemico simulato] si può parlare di un'altra Seconda guerra mondiale. Il nemico [non indicato] è professionale, ben armato e ben addestrato". Sempre ai primi di ottobre, Bielorussia e Russia hanno annunciato che organizzeranno sessioni di addestramento per le strutture di comando e controllo dei due paesi, al fine di coordinarne le attività militari (Televisione bielorussa, 1 ottobre 2006). Uno schema coerente Il senso complessivo di queste esercitazioni militari dev'essere analizzato tenendo presente la sequenza delle esercitazioni militari russe, cinesi e iraniane svoltesi da agosto in poi. Esiste uno schema coerente: le esercitazioni militari non sono eventi isolati, ma fanno parte di uno sforzo attentamente pianificato per rispondere allo spiegamento militare USA-NATO. Il tema dei preparativi di guerra è stato accuratamente evitato dai media occidentali; sequenza e rapporto tra le varie manovre non vengono menzionati. Le manovre militari vengono casualmente citate in singoli dispacci di agenzia, ma i media occidentali non si sono interrogati sulle più ampie implicazioni di queste operazioni. Le alleanze militari Le esercitazioni militari della SCO e della CSTO dovrebbero anche essere analizzate in rapporto alla struttura delle alleanze militari. Cina e Russia, entrambe alleate dell'Iran, hanno sottoscritto ampi accordi di cooperazione militare. Russia e Cina hanno un peso importante nel petrolio dell'Asia centrale, hanno importanti interessi strategici ed economici nella regione e nel bacino del mar Caspio, e hanno firmato accordi di cooperazione economica con la compagnia petrolifera statale iraniana. Lo spiegamento militare voluto dagli USA Anche se ufficialmente terminata, la Guerra fredda non ha ancora raggiunto il suo culmine. L'intervento militare nordamericano mira non solo a controllare le riserve iraniane di petrolio e gas (usando come pretesto la "campagna contro il terrorismo internazionale"), ma anche, sulla falsariga dell'era della Guerra fredda, a indebolire Cina e Russia, e, in ultima analisi, a impedire loro di svolgere un ruolo significativo nell'Asia centrale. La maggior parte delle pubblicazioni occidentali non sembra essersi resa conto della gravità dello spiegamento militare USA-NATO-Israele. Il conflitto che è di solito visto come una guerra mediorientale potrebbe trasformarsi in uno scontro tra le super potenze che un tempo sono state

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protagoniste della Guerra fredda. Se venisse lanciata, l'operazione militare contro Iran e Siria voluta dagli americani potrebbe trasformarsi in un più ampio conflitto, con il coinvolgimento indiretto della Russia, della Cina e dei loro alleati centroasiatici. In effetti il coinvolgimento indiretto è già un dato di fatto grazie allo statuto iraniano di osservatore nella SCO, vari accordi bilaterali di cooperazione militare, e la vendita all'Iran di materiale militare russo e cinese. Gli USA conducono operazioni clandestine in tutta l'Asia centrale, essenzialmente per spiazzare la Russia. Le tensioni in Armenia, Azerbaigian e Georgia sono il risultato diretto del coinvolgimento geopolitico statunitense in quella che una volta veniva considerata la tradizionale sfera d'influenza russa. Georgia e Azerbaigian sono diventate di fatto protettorati americani. Nel recente confronto tra Russia e Georgia, il presidente georgiano Mikhail Saakashvili "ha dichiarato di voler proseguire gli sforzi della Georgia per entrare a far parte della NATO e per accelerare il ritiro delle truppe russe dal territorio del paese". Mosca ha risposto mettendo le truppe russe in Georgia in stato di massima allerta, dopo l'accusa di Tbilisi secondo cui alcuni ufficiali russi di stanza nel paese sarebbero coinvolti in fatti di spionaggio. Nel frattempo, facendo riferimento all'allargamento della NATO, ai primi di ottobre Mosca ha ammonito l'Alleanza atlantica che adotterà "le misure opportune" qualora la Polonia collochi "sul proprio territorio elementi del sistema di difesa missilistico degli USA o della NATO" (Interfax News Agency, 4 ottobre 2006) "Continuiamo a giudicare negativamente questi piani. Noi pensiamo che [questi piani e] il possibile spiegamento del sistema di difesa missilistico della NATO avrebbero effetti negativi sulla stabilità strategica, la sicurezza nella regione e i rapporti tra gli Stati" ha dichiarato Kamynin. "Una nuova situazione di questo tipo ci obbligherà obiettivamente a prendere misure appropriate, perché non possiamo farvi fronte basandoci solo sull'affermazione che il sistema di difesa missilistico degli USA e della NATO in Europa non è diretto contro la Russia", ha aggiunto (Ibid). Cosa nota e ben documentata, anche la Cina sta aiutando l'Iran a sviluppare il suo sistema di difesa aerea. Inoltre, secondo un rapporto del Daily Telegraph (5 ottobre 2006), Washington ha scoperto che la Cina "aveva segretamente usato potenti armi laser progettate per neutralizzare i satelliti spia americani 'accecando' i loro sensori di rilevamento, è stato affermato ieri. Le informazioni sugli attacchi sono state mantenute segrete dall'amministrazione Bush, nel timore che potessero danneggiare i tentativi di coinvolgere la Cina nell'offensiva diplomatica contro la Corea del Nord e l'Iran. Le fonti hanno dichiarato a Defense News, la rivista di temi militari, che a Washington c'era stata una violenta battaglia interna sull'opportunità o meno di rendere pubbliche le notizie sull'attacco. Alla fine, la valutazione annuale del Pentagono sul rafforzamento militare cinese ha menzionato la minaccia (Daily Telegraph, 5 ottobre 2006)

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"Prodromi di Guerra fredda" Oltre a partecipare alle varie esercitazioni militari della CSTO e della CSO in Asia centrale nel corso degli ultimi due mesi, a fine settembre l'aviazione russa ha svolto importanti manovre militari su gran parte del territorio, dal Volga ai confini dell'Alaska (cioè dal distretto militare del Volga al distretto militare dell'Estremo Oriente, cfr. la mappa in fondo all'articolo), nel corso delle quali sono state sganciate bombe e lanciati missili contro un "nemico teorico" non meglio identificato: Molto prima dell'alba, oltre dieci Tu-160 e Tu-95 armati di missili da crociera e facenti parte del reggimento aereo a lungo raggio di stanza a Engels si sono diretti verso i confini settentrionali della Russia. Gli aerei avevano come compito quello di raggiungere l'Oceano Artico e lanciare vari missili da crociera sul campo di prova di Khalmer-Yu, vicino Vorkuta. Si è trattato dell'ultimo volo di addestramento dall'aeroporto militare vicino Saratov. Le bombe sono state sganciate e i missili sono stati lanciati praticamente su tutto l'emisfero settentrionale. (...) [Corrispondente] Una delle fasi più importanti e difficili dell'esercitazione prevedeva il rilascio di bombe sul terreno di prova di Guryanovo, nella regione di Saratov. Otto bombardieri strategici Tu-22 hanno ricevuto l'ordine di distruggere un campo di aviazione del nemico teorico. Anche dal centro di comando, a 10 chilometri di distanza, le esplosioni causate dalle bombe di 250 kg sono sembrate enormi (trascrizione del resoconto della televisione russa Channel One TV, Mosca, 0600 GMT, 30 settembre 2006) In uno scenario che ricordava l'epoca della Guerra fredda, i caccia americani e canadesi hanno intercettato i TU-160 al largo dell'Alaska: Caccia americani e canadesi hanno intercettato gli aerei russi al largo dell'Alaska, ma l'incidente non è stato considerato ostile, ha dichiarato giovedì il North American Aerospace Defense Command. Il NORAD ha dichiarato che gli aerei non hanno mai violato lo spazio aereo americano o canadese. I caccia sono decollati perché i russi erano entrati in una zona attorno al Nord America in cui la presenza di aerei non autorizzati viene considerata dal NORAD una potenziale minaccia. I bombardieri pesanti TU-95 avevano partecipato a un'esercitazione annuale dell'aviazione russa al largo delle coste dell'Alaska e del Canada, ha dichiarato il NORAD, senza specificare il numero di aerei russi (Reuters, 2 ottobre 2006) La stampa russa e quella occidentale hanno concordemente considerato queste importanti esercitazioni militari come operazioni di routine, senza tener conto del quadro più generale e della sequenza di manovre sponsorizzate dai russi. Un portavoce del NORAD ha dichiarato che non considerano le esercitazioni "ostili", ma vogliono comunque far sapere ai russi che "il NORAD è bene all'erta": "L'evento non è stato considerato un atto ostile. Si trattava di restare vigili e far sapere che il NORAD è bene all'erta", ha detto il capitano delle forze aeree canadesi Jennifer Faubert, portavoce

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della regione canadese del NORAD (Reuters, 2 ottobre 2006) Al di là dell'obiettivo immediato di una guerra mediorientale, i più ampi piani militari degli USA, che includono le iniziative strategiche di difesa, minacciano la sicurezza mondiale. Le varie esercitazioni militari condotte da Iran, Russia e Cina non sono solo preparativi di guerra; sono anche una dimostrazione delle loro capacità militari, a beneficio di potenziali aggressori. E sono pensate anche per servire da deterrente. Invertire la corsa alla guerra Il mondo si trova al bivio della più grave crisi della storia moderna. Gli Stati Uniti si sono imbarcati in un'avventura militare, "una lunga guerra", che minaccia il futuro dell'umanità. Quest'articolo ha tentato di documentare i vari preparativi per la guerra. Anche se esistono molti fattori in grado di fare in modo che la guerra non scoppi (incluse le divisioni all'interno dell'amministrazione e dei militari USA, i negoziati segreti con Cina, Iran, Russia, ecc.), il rischio di una guerra generalizzata in Medio Oriente e in Asia centrale dev'essere affrontato con decisione. Le devastazioni e le perdite di vite umane che potrebbero derivare dai previsti piani militari sarebbero incalcolabili, in particolare se il conflitto dovesse allargarsi all'intera regione. Il possibile uso di armi nucleari tattiche da parte degli USA, ironicamente come ritorsione al rifiuto iraniano di sospendere l'arricchimento dell'uranio (nel suo programma di energia nucleare civile), agita lo spettro di un incubo nucleare. La catastrofe economica che seguirebbe una guerra generalizzata in Medio Oriente non si limiterebbe all'aumento a spirale dei prezzi del petrolio, a causa del blocco dello stretto di Hormuz. La crisi energetica si ripercuoterebbe immediatamente sul prezzo dei trasporti e sui costi di produzione in praticamente tutti i settori di attività economica. E contribuirebbe anche a distruggere i mercati finanziari in tutto il mondo. Inoltre, se anche la Cina dovesse essere coinvolta nel conflitto, verrebbe distrutta la rete commerciale di prodotti esportati dal paese, che immette sui mercati occidentali una vasta gamma di prodotti di largo consumo. Il problema non è se ci sarà o non ci sarà la guerra, ma quali sono gli strumenti a nostra disposizione che ci consentirebbero di fronteggiare e neutralizzare i piani militari globali. È indispensabile che nelle prossime settimane e mesi i movimenti civili di tutto il mondo agiscano con forza per opporsi ai rispettivi governi, allo scopo di invertire e neutralizzare i piani militari. È necessario smantellare la rete di propaganda bellica: la guerra non può essere scatenata senza il sostegno dei media ufficiali, quelli che in fin dei conti caldeggiano la guerra americana contro l'Iran. Quello che bisogna fare è infrangere la congiura del silenzio, additare le menzogne e manipolazioni dei media, smascherare la natura criminale dell'amministrazione americana e dei governi che la sostengono, svelare il piano bellico e la cosiddetta "Homeland Security agenda", che ha

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praticamente gettato le basi di uno Stato di polizia. È importante mettere i progetti di guerra americani al centro del dibattito politico, soprattutto in Nordamerica e in Europa occidentale. I leader politici e militari che si oppongono alla guerra devono prendere una posizione ferma all'interno delle rispettive strutture. I cittadini dovrebbero prendere posizione a titolo personale e collettivo. I criminali di guerra occupano i posti chiave. La popolazione è galvanizzata e sostiene i governanti, che sono "impegnati a difendere la loro sicurezza e il loro benessere". Grazie alla disinformazione dei media, la guerra ha ricevuto un mandato umanitario. La legittimità della guerra dovrebbe essere rimessa in dubbio. Il solo sentimento antimilitare non disarticola i piani di guerra. Ufficiali di alto rango dell'amministrazione Bush, membri dell'esercito e del congresso americano hanno ricevuto l'autorizzazione per scatenare una guerra illegale. Dovrebbero essere messe in causa anche le multinazionali che sostengono e sponsorizzano la guerra e i crimini di guerra, incluse le aziende petrolifere, i contrattisti della difesa, le istituzioni finanziarie e i media ufficiali, tutti parte integrante della macchina di propaganda bellica. 1. Il ruolo della disinformazione dei media nel sostenere i piani bellici è cruciale. Non riusciremo nel nostro obiettivose non avremo indebolito e poi neutralizzato l'apparato propagandistico. È indispensabile spiegare ai cittadini che ci sono vicini le cause e le conseguenze della guerra fomentata dagli USA, senza dimenticare i numerosi crimini di guerra e le atrocità sistematicamente minimizzati dai media. Non è un compito facile; richiede un efficace programma di contropropaganda che rifiuti la massa di affermazioni dei media. È essenziale che l'informazione di base e la sua analisi giungano al grande pubblico. I media occidentali sono controllati da un manipolo di potenti organizzazioni d'affari. Le aggregazioni di media che controllano reti televisive e stampa devono essere contrastate con azioni di ampia adesione che rivelino menzogne e falsità. 2. Esiste un'opposizione all'interno stesso del potere politico americano e tra le forze armate. Questa opposizione non è necessariamente contraria alla gestione complessiva della politica estera americana, ma rifiuta decisamente l'avventurismo militare, incluso l'uso delle armi nucleari. I dissidenti all'interno delle istituzioni dello Stato, dell'esercito e del mondo finanziario sono importanti perché possono essere utilmente indirizzati a screditare, e in ultimo a smantellare, il consenso alla "guerra contro il terrorismo". È quindi necessaria la più ampia alleanza possibile delle forze sociali e politiche per evitare un'avventura militare che minaccia, in un accezione molto concreta del termine, il futuro dell'umanità. 3. Bisogna occuparsi della struttura delle alleanze militari. Un cambio delle alleanze militare al momento opportuno potrebbe invertire il corso della storia. In linea generale Francia e Germania sostengono la guerra voluta dagli USA, ma nei due paesi, e nell'Unione europea in generale, si levano forti voci che dissentono totalmente dai piani militari americani, sia tra la gente comune che nello stesso sistema politico. È fondamentale che gl'impegni assunti con Washington dai capi di Governo e dai capi di Stato vengano annullati o vanificati, con pressioni esercitate agli appropriati livelli politici. E questo è

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vero in particolare per quel che riguarda l'appoggio incondizionato all'amministrazione Bush ribadito dal presidente Jacques Chirac e dal cancelliere Angela Merkel. L'indebolimento del sistema di alleanze che impegna l'Europa occidentale a sostenere l'asse militare anglo-americano dovrebbe servire a invertire la rotta. Senza il sostegno franco-tedesco, Washington esiterebbe a scatenare la guerra all'Iran. 4. Organizzare grosse adunate contro la guerra è importante ed essenziale. Ma non servirà a invertire la corsa verso la guerra se non verrà allo stesso tempo sviluppata una rete coerente contro la guerra. Quello di cui abbiamo bisogno è una rete popolare contro la guerra, un movimento di massa a livello nazionale e internazionale che rimetta in discussione la legittimità dei principali responsabili militari e politici e delle multinazionali che li appoggiano, e che serva in ultima analisi a escludere quelli che agiscono in nostro nome. Creare una rete di questo tipo richiederà tempo; bisognerà occuparsi dapprima di far crescere una ripulsa della guerra nelle organizzazioni civili già esistenti (sindacati, organizzazioni comunitarie, raggruppamenti professionali, federazioni studentesche, giunte municipali, ecc.) 5. L'11 settembre svolge un ruolo cruciale e centrale nella campagna propagandistica. La minaccia di un "attacco all'America" da parte di Al Qaeda viene continuamente usata dall'amministrazione Bush e dal suo sottomesso alleato inglese per galvanizzare l'opinione pubblica a sostegno del piano militare globale. È stato oramai dimostrato che la "rete terroristica islamica" è un'invenzione dell'intelligence americana. Buona parte degli allarmi per possibili atti terroristici erano basati su informazioni bidone, come dimostra il recente caso dell' "attacco alla bomba liquida". C'è la prova che molti degli "attentati di massa" che hanno provocato vittime tra i civili sono stati in effetti pilotati dai servizi militari e/o segreti (ad esempio, a Bali nel 2002). La "guerra al terrorismo" è una montatura. La ricostruzione dell'11 settembre contenuta nel rapporto della Commissione 9-11 è un falso. L'amministrazione Bush è coinvolta in atti d'insabbiamento e complicità ai più alti livelli governativi. Rivelare le bugie sull'11 settembre servirebbe a delegittimare la "guerra al terrorismo", la principale giustificazione alla corsa alla guerra in Medio Oriente. Senza l'11 settembre, i criminali di guerra nelle alte sfere non avrebbero puntelli e l'intera costruzione dell'intelligence nazionale collasserebbe come un castello di carte. TABELLA: ESERCITAZIONI MILITARI (IRAN, RUSSIA, CINA E PARTNER DELLA COALIZIONE) (agosto-ottobre 2006) 19 Agosto 2006-- Iran: esercitazione militare Zarbat-e Zolfaqar nelle principali regioni del paese, con una durata prevista fino a fine settembre. 24- 29 Agosto-- Russia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, Uzbekistan con statuto di osservatore, nel quadro della CSTO (Collective Security Treaty Organization): esercitazione militare Rubezh-2006 nel porto kazako di Aktau.

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24 Agosto-- Cina e Kazakistan: nel quadro della SCO. Contemporaneamente e in collegamento con le manovre della CSTO in Kazakistan. 22- 24 Settembre-- Cina e Tagikistan: prima esercitazione militare comune, nome in codice "Cooperation-2006". 27 Settembre-Iran: esercitazione anfibia, nome in codice Payambar-e A'zam [Grande profeta] a Esfahan. Vari battaglioni della I brigata della 14° divisione Imam Husayn di stanza a Payambar-e A'zam eseguono le manovre sul fiume Zayandeh. 30 Settembre-- esercitazioni a largo raggio dell'aviazione russa a partire dalla base aerea di Saratov. Le manovre coprono l'Estremo Oriente, l'Artico e la frontiera russa con l'Alaska. Le manovre mettono in allerta i caccia intercettatori del NORAD. 30 Settembre-Russia: esercitazioni militari con la partecipazione della 136° brigata, sul campo di addestramento di Buynakskiy (Daghestan) 2 ottobre-- Esercitazioni militari kirghise, con unità speciali russe e kirghise. 4 ottobre-Esercitazioni navali russe nel mar Nero, presso la frontiera georgiana, in risposta ai recenti eventi in Georgia e dopo l'embargo economico imposto dalla Russia. Fonti: articoli e agenzie di stampa. MAPPE: Federazione russa; distretti militari (MD)

TEATRO DI GUERRA MEDIORIENTALE, LA GUERRA DEL PETROLIO

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Michel Chossudovsky , autore del best-seller internazionale America's "War on Terrorism" (Seconda Edizione, Global Research, 2005), è docente di economia all'università di Ottawa e direttore del Center for Research on Globalization. Nota: I lettori sono invitati a riprodurre l'articolo, in modo da diffonderne il contenuto e mettere in guardia sui pericoli di un allargamento della guerra in Medio Oriente. Per favore, indicate la fonte e la nota di copyright. Richieste dei media [email protected]

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© Copyright Michel Chossudovsky, GlobalResearch.ca, 2006 Fonte: http://www.globalresearch.ca/ Link 06.10.2006 Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Carlo Pappalardo

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"Cold War Shivers": War Preparations in the Middle East and Central Asia by Michel Chossudovsky October 6, 2006 GlobalResearch.ca

It is essential that people across America and around the World take cognizance of the dangers of a Middle East war directed against Iran and act decisively to challenge the US military agenda and reverse the tide of war.

The World is at the crossroads of the most serious crisis in modern history. The US has embarked on a military adventure, "a long war", which threatens the future of humanity.

This article documents recent developments, focusing on military deployment and preparations in the event of a US led war on Iran. This text follows a number of earlier reports published by Global Research pertaining to the War on Iran (See Iran dossier, Nuclear War dossier, Lebanon dossier )

Background The entire Middle East Central Asian region is on a war footing.

US-NATO naval deployment is taking place in two distinct theaters: the Persian Gulf and the Eastern Mediterranean. (See Mahdi Darius Nazemroaya, October 2006).

The naval armada in the Persian Gulf is largely under US command, with the participation of Canada. Both the USS Enterprise and Eisenhower Strike groups have been dispatched to the Persian Gulf in a a massive display of US military might.

USS Enterprise Strike Group

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USS Eisenhower

The militarization of the Eastern Mediterranean (on land and sea) is under the control of several NATO member countries including France, Germany and Turkey. This military build-up is conducted under the façade of a UN peace-keeping mission (UNIFIL) pursuant to UN Security Council Resolution 1701. In this context, the war on Lebanon must be viewed as a stage of the broader US sponsored military road-map, which targets Syria. In September, Germany dispatched a fleet of eight ships including 2 frigates, with up to 2,400 personnel aboard. The German navy will be in charge of the multinational naval force, which has, under its official UNIFIL mandate "to prevent arms shipments to Hezbollah". The German naval force will operate out of the Cyprus port of Limassol, located within less than 100 km. from the Lebanon-Syria coastline. The Cyprus based multinational naval force could eventually be used to encroach on maritime trade with Syria.

In early October, Turkey dispatched several warships, which will join the multinational naval force under German command. While Turkey is formally part of the UN international force (UNIFIL), it is also a close military ally of Israel. Greek, Bulgarian and Italian warships have also been dispatched to the Lebanese coast. France has dispatched armored vehicle and infantry units. (Chars Leclerc see below). The nature of the military equiipment and weapons systems being deployed has little to do with "peace-keeping". Moreover, NATO established a close military partnership with Israel in 2005, which in practice binds NATO member countries involved in Lebanon to

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fully cooperate with Israel.

.

German Brandenburg Class Frigate dispatched to Lebanese Coast

French Armored Vehicles (Chars Leclerc) en route to Lebanon. The Leclerc armored vehicles were used in Kosovo in 1999

The naval buildup has been coordinated with the planned air attacks on Iran. The latter were outlined in mid-2004, following the formulation of CONCEPT PLAN CONPLAN 8022 (early 2004). The air attacks on Iran would involve a "shock and awe" blitzkrieg on a scale similar to the 2003 air war on Iraq.

In November 2004, US Strategic Command conducted a major exercise of a "global strike plan" entitled "Global Lightening". The latter involved a simulated attack using both conventional and nuclear weapons against a "fictitious enemy" [Iran]. Following the "Global Lightening" exercise, US Strategic Command declared an advanced state of readiness.

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CONPLAN is the operational plan pursuant to the Global Strike Plan. It is described as "an actual plan that the Navy and the Air Force translate into strike package for their submarines and bombers,'

CONPLAN 8022 is 'the overall umbrella plan for sort of the pre-planned strategic scenarios involving nuclear weapons.'

'It's specifically focused on these new types of threats -- Iran, North Korea -- proliferators and potentially terrorists too,' he said. 'There's nothing that says that they can't use CONPLAN 8022 in limited scenarios against Russian and Chinese targets.' (According to Hans Kristensen, of the Nuclear Information Project, quoted in Japanese economic News Wire, op cit)

The use of tactical nuclear weapons is contemplated under CONPLAN 8022 alongside conventional weapons, as part of the Bush administration's preemptive war doctrine. In May 2004, National Security Presidential Directive NSPD 35 entitled Nuclear Weapons Deployment Authorization was issued. While its contents remains classified, the presumption is that NSPD 35 pertains to the deployment of tactical nuclear weapons in the Middle East war theater in compliance with CONPLAN 8022.

(For further details on the US nuclear option, see Michel Chossudovsky, Nuclear War against Iran, January 2006, The Dangers of a Middle East Nuclear War, February 2006, Is the Bush Administration Planning a Nuclear Holocaust , February 2006)

War Preparations

Iran is in an advanced stage of readiness in the eventuality of a US attack.

In response to the US-NATO sponsored military build-up, Iran has conducted extensive war games throughout its territory. (See Mahdi Darius Nazemroaya, 21 August 2006)

Iran War Games, August 2006.

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Iran's Shahab-3 ballistic missile

Moreover, barely acknowledged by the Western media, both China and Russia have conducted war games in Central Asia, in collaboration with their coalition partners. In late September, Russia conducted air war exercises over a large part of its territory, extending from the Volga to the frontiers of Alaska and North America. These war games prompted the scrambling of NORAD fighter planes.

Military exercises involving the participation of Russia, Kazakhstan, Kyrgyzstan and Tajikistan under the Collective Security Treaty Organization, (CSTO) were launched in August. These war games, officially described as part of a " counter terrorism program", were held barely a week before those conducted by the Iranian military. (See Michel Chossudovsky, 24 August 2006)

Broadly coinciding with both the Iranian and CSTO military exercises, China and Kazakhstan also conducted military exercises in August under the auspices of the Shanghai Cooperation Organization (SCO). Iran is an observer member in the SCO. (For Timeline of War Games see Table below)

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Members of the Shanghai Cooperation Organization (SCO). Observer States including Iran are indicated in Green

In late September, China and Tajikistan held a joint military exercise, code-named "Cooperation-2006", according to a memorandum of understanding signed between the two governments. Tajikistan has a 500 km. border with Afghanistan. These war games directly address US-NATO military presence in neighboring Afghanistan.

In early October, in the latest round of Central Asian war games under CSTO auspices, joint Russian-Kyrgyz war exercises were held (starting on October 2nd) at Russia's Kant airbase located some 30 km. from the Kyrgyz capital. Officially described as an "anti-terror drill", these high profile exercises involved the deployment of Russian and Kyrgyz special forces units. Russia's top brass and defense minister Sergei Ivanov were in attendance for the launching of the event:

"About 350 servicemen from special forces units, combat vehicles, artillery, Su-25 Frogfoot ground support aircraft and Mi-8 Hip multipurpose helicopters are participating in the active phase of the maneuvers, which include the firing of live ammunition at the Osh practice range.

Russian Defense Minister Sergei Ivanov, who is currently on a visit to the Central Asian state, Kyrgyzstan Prime Minister Felix Kulov and Defense Minister Ismail Isakov are attending the exercises.

Russia and Kyrgyzstan are both members of the Collective Security Treaty Organization, a post-Soviet security grouping that also includes Armenia, Belarus, Kazakhstan and Tajikistan. They are also in the Shanghai Cooperation Organization, a regional security body in Central Asia that includes China, Uzbekistan, Kazakhstan and Tajikistan." (Novosti 5 0ctober 2006)

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Russian Su-25 Frogfoot ground support aircraft in Russia-Kyrgyz war exercises

Meanwhile, in late September, Russia also conducted military exercises in Dagestan, involving the 136th Brigade. The exercise held at the Buynakskiy training ground involved an unnamed "foreign State" which was attacking Russia. According to one Russian press report: "Given the scale [of the simulated enemy attack], this can be compared with WWII. The [unnamed] enemy is artful, well armed and well trained."

Also in early October, Belarus and Russia announced that they will be hold training sessions for the two countries' command and control bodies, with a view to coordinating their military activities. (Belarus TV, October 1, 2006)

Consistent Pattern

The overall significance of these military drills must be assessed in relation to the sequence of Russian, Chinese and Iran war exercises conducted since late August.

There is a consistent pattern. These war games are not isolated events. They are part of a carefully coordinated endeavor, in response to the US-NATO military build-up. They should also be considered as acts of deterrence, intended to display military capabilities to deter military action by US led coaltion.

The issue of war preparation has been carefully avoided by the Western media. The sequence and interrelationship between these war games is not mentioned.

While the war exercises are casually acknowledged in separate wire service reports, the Western media fails to address the broader implications of these military exercises.

Military Alliances

The SCO and CSTO war games must also be examined in relation to the structure of military alliances. Both China and Russia are allies of Iran, involved in extensive military cooperation agreements.

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China and Russia are major actors in Central Asian oil. They have significant strategic and economic interests in the Central Asian region and the Caspian sea basin. They also have economic cooperation agreements with Iran's State oil company.

US Sponsored Military Build-Up

The Cold War although officially over has not quite reached its climax.

The US military agenda is not limited to gaining control over Iran's oil and gas reserves, (using the "campaign against international terrorism" as a pretext). Reminiscent of the Cold war era, the objective of US military intervention also consists in weakening and ultimately displacing China and Russia from playing a significant role in Central Asia.

Most Western press reports have failed to acknowledge the seriousness of the US-NATO- Israeli military build-up. Underlying what is normally understood as a Middle East war, the conflict could evolve towards a clash between former competing super powers of the Cold War era.

Directed against Iran and Syria, the US sponsored military operation, if it were to be launched, could result in a broader conflict marked by the indirect involvement of Russia and China and their central Asian allies. In fact that indirect involvement is already established through Iran's observer status to the SCO, various bilateral military cooperation agreements as well as the sale of Chinese and Russian weapons systems to Iran.

The US is involved in covert operations throughout Central Asia with a view to essentially displacing Russia. The tensions in Armenia, Azerbaijan and Georgia are the direct result of US geopolitical encroachments within what used to be within Moscow's traditional sphere of influence. Georgia and Azerbaijan have become de facto US protectorates.

In the recent showdown between Russia and Georgia, Georgian President Mikhail Saakashvili "pledged to continue Georgia's efforts to join NATO as well as secure the speedy withdrawal of Russian forces from Georgian territory.

Moscow responded by putting Russian forces inside Georgia on high alert, following the accusation by Tbilisi that Russian military officers inside Georgia were involved in spying. The withdrawal of Russian troops from Georgia opens the way for the stationing of NATO forces, which are already present in neighbouring Azerbaijan.

Meanwhile, in relation to the issue of NATO enlargement, Moscow warned the Atlantic Alliance in early October that it would take "appropriate measures" if Poland were to deploy "elements of the missile defense systems of the United States or NATO on its territory", (Interfax News Agency, 4 Oct 2006)

“We continue to treat these plans critically. Our opinion is that [these plans] along with the possible deployment of NATO’s European missile defense system can produce a negative effect on strategic stability, security in the region and relations between the states,” Kamynin said. “A new situation like this one will objectively require us to take appropriate measures because we cannot rely in such matters solely on statements that the missile defense systems of the U.S. and NATO in Europe ’are not aimed’ against Russia,” the official added."(Ibid)

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Known and documented, China is also supporting Iran in the development of its air defense system. Moreover, according to a report in the Daily Telegraph (5 October 2006), Washington has acknowledged that China has been involved in

"secretly fired powerful laser weapons designed to disable American spy satellites by "blinding" their sensitive surveillance devices, it was reported yesterday.

The hitherto unreported attacks have been kept secret by the Bush administration for fear that it would damage attempts to co-opt China in diplomatic offensives against North Korea and Iran.

Sources told the military affairs publication Defense News that there had been a fierce internal battle within Washington over whether to make the attacks public. In the end, the Pentagon's annual assessment of the growing Chinese military build-up barely mentioned the threat. (Daily Telegraph, 5 October 2006)

"Cold War Shivers"

In addition to the various CSTO and SCO war games carried out in Central Asia in the course of the last two months, Russia's air force also conducted a major military exercise in late September, which extended over a large part of its territory, from the Volga to the Alaskan border, extending from the Volga military District to the Far East Military District (see map below). The war drill involved the dropping of bombs as well as missile launches against an unnamed "notional enemy":

Long before dawn, more than ten Tu-160 and Tu-95 cruise missile carriers of the long-range aviation regiment based in [the town of] Engels set course for Russia's northern borders. The aircraft were on the mission to reach the Arctic Ocean and launch several practice cruise missiles at the Khalmer-Yu range near Vorkuta. This was the last training sortie from a military airfield near Saratov. Bombs were dropped and missiles fired throughout almost the entire Northern hemisphere.

(...)

[Correspondent] One of the most important and most difficult phases of the exercise involved bomb dropping at the Guryanovo training range in Saratov Region. Eight Tu-22 strategic bombers were tasked with destroying an airfield of the notional enemy. Even from the command centre 10 km away, the explosions made by 250-kg bombs appeared to be enormous. (Transcript of Russian TV Report, Channel One TV, Moscow, Russian 0600 GMT 30 September 2006)

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Russia's TU-22 Strategic bomber

In a scenario reminiscent of the Cold War era, US and Canadian fighter aircraft intercepted Russian Tu-160 planes off the Alaska coastline:

U.S. and Canadian fighter aircraft intercepted Russian planes off the Alaska coast, but it was not considered a hostile incident, the North American Aerospace Defense Command said on Friday.

NORAD said the aircraft never violated U.S. or Canadian airspace... But fighters were launched because the Russians had entered a zone around North America in which NORAD considers uninvited aircraft to be potential threatening.

The Tu-95 Bear heavy bombers had been participating in an annual Russian air force exercise near the coast of Alaska and Canada, NORAD said. It did not specify how many Russian planes were involved. (Reuters, 2 October 2006)

Russian TU 160 cruise missile carrier

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Russian TU-95 Bear Bomber

Both Russian and Western press reports dismissed these major air exercises as routine, without examining the broader framework and sequence of Russian sponsored war games

A NORAD spokesperson stated that while they did not consider the Russian war games as "hostile", they, nonetheless wanted the Russians to know that "NORAD is alive and well":

"This wasn't treated as a hostile. It was just being vigilant and letting them know that NORAD is alive and well," said Canadian Air Force Capt. Jennifer Faubert, a spokeswoman for NORAD's Canadian Region. (Reuters, 2 October 2006)

ELMENDORF AIR FORCE BASE, Alaska--An F-15C Eagle from the 12th Fighter Squadron at Elmendorf Air Force Base flies next to a Russian Tu-95 Bear Bomber during a Russian exercise Sept. 28, which brought the Bear near the west coast of Alaska. The Eagle took off as part of North American Aerospace Defense Command’s reaction to this training opportunity provided by the Russian 137th Air Army. Photo courtesy 12th Fighter Squadron, Elmendorf Air Force base.(Source NORAD website)

Beyond the scope of a Middle East war, the broader US military agenda, which includes the strategic defense initiative, threatens global security. The various war games conducted by Iran, Russia and China are not only intended to prepare for war, they are

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also a demonstration of military capabilities to a potential aggressor. They are also intended to act as a deterrent.

Reversing the Tide of War

The World is at the crossroads of the most serious crisis in modern history. The US has embarked on a military adventure, "a long war", which threatens the future of humanity.

This article has attempted to document the various preparations for war.

While there a number of factors which may prevent this war from occurring, including divisions within the US adminstration and military, behind the scenes negotiations with China, Russia, Iran, etc., the risk of an extended Middle East -Central Asian war must be forcefully addressed. The devastation and loss of life which could result from this proposed military agenda would be incalculable, particularly if the conflict escalates to the broader region. The possible use of tactical nuclear weapons by the US, ironically in retalation for Iran's non-compliance to suspend uranium enrichment (in its civilian nuclear energy program) raises the specter of a a nuclear nightmare.

The economic disruptions resulting from a broader Middle East war would not be limited to spiraling oil prices, following a blockade of the Straits of Hormuz. The energy crisis would immediately backlash on freight prices and costs of production in virtually all sectors of economic activity. It would also contribute to disrupting financial markets Worldwide. Moreover, if China were to become involved in the conflict, the large scale commodity trade in manufactured products out of China, which supplies Western markets with vast array of consumer goods, would be disrupted. The issue is not whether the war will or will not take place but what are the instruments at our disposal which will enable us to shunt and ultimately disarm this global military agenda.

In the weeks and months ahead, it is essential that citizens' movements around the world act consistently to confront their respective governments and reverse and dismantle this military agenda.

Dismantling the network of war propaganda is essential. This war can not conducted without the support of the corporate media, which ultimately upholds the US led war against Iran.

What is needed is to break the conspiracy of silence, expose the media lies and distortions, confront the criminal nature of the US Administration and of those governments which support it, its war agenda as well as its so-called "Homeland Security agenda" which has already defined the contours of a police State.

It is essential to bring the US war project to the forefront of political debate, particularly in North America and Western Europe. Political and military leaders who are opposed to the war must take a firm stance, from within their respective institutions. Citizens must take a stance individually and collectively against war.

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War criminals occupy positions of authority. The citizenry is galvanized into supporting the rulers, who are "committed to their safety and well-being". Through media disinformation, war is given a humanitarian mandate.

The legitimacy of the war must be addressed. Antiwar sentiment alone does not disarm a military agenda. High ranking officials of the Bush administration, members of the military and the US Congress have been granted the authority to uphold an illegal war. The corporate backers and sponsors of war and war crimes must also be targeted including the oil companies, the defense contractors, the financial institutions and the corporate media, which has become an integral part of the war propaganda machine.

1. The role of media disinformation in sustaining the military agenda is crucial. We will not succeed in our endeavors unless the propaganda apparatus is weakened and eventually dismantled. It is essential to inform our fellow citizens on the causes and consequences of the US-led war, not to mention the extensive war crimes and atrocities which are routinely obfuscated by the media. This is no easy task. It requires an effective counter-propaganda program which refutes mainstream media assertions. It is essential that the relevant information and analysis reaches the broader public. The Western media is controlled by a handful of powerful business syndicates. The media conglomerates which control network TV and the printed press must be challenged through cohesive actions which reveal the lies and falsehoods. 2. There is opposition within the political establishment in the US as well as within the ranks of the Armed Forces. While this opposition does not necessarily question to overall direction of US foreign policy, it is firmly opposed to military adventurism, including the use of nuclear weapons. These voices within the institutions of the State, the Military and the business establishment are important because they can be usefully channeled to discredit and ultimately dismantle the "war on terrorism" consensus. The broadest possible alliance of political and social forces is, therefore, required to prevent a military adventure which in a very real sense threatens the future of humanity.

3. The structure of military alliances must be addressed. A timely shift in military alliances could potentially reverse the course of history. Whereas France and Germany are broadly supportive of the US led war, there are strong voices in both countries as well as within the European Union, which firmly oppose the US led military agenda, both at the grassroots level as well within the political system itself. It is essential that the commitments made by European heads of government and heads of State to Washington be cancelled or nullified, through pressure exerted at the appropriate political levels. This applies, in particular, to the unbending support of the Bush administration, expressed by President Jacques Chirac and Chancellor Angela Merkel. The weakening of the system of alliances which commits Western Europe to supporting the Anglo-American military axis, could indeed contribute to reversing the tide. Washington would hesitate to wage a war on Iran without the support of France and Germany.

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4. The holding of large antiwar rallies is important and essential. But in will not in itself reverse the tide of war unless it is accompanied by the development of a cohesive antiwar network. What is required is a grass roots antiwar network, a mass movement at national and international levels, which challenges the legitimacy of the main military and political actors, as well as their corporate sponsors, and which would ultimately be instrumental in unseating those who rule in our name. The construction of this type of network will take time to develop. Initially, it should focus on developing an antiwar stance within existing citizens' organizations (e.g. trade unions, community organizations, professional regroupings, student federations, municipal councils, etc.).

5. 9/11 plays a crucial and central role in the propaganda campaign. The threat of an Al Qaeda "Attack on America" is being used profusely by the Bush administration and its indefectible British ally to galvanize public opinion in support of a global military agenda. Known and documented, the "Islamic terror network" is a creation of the US intelligence apparatus. Several of the terror alerts were based on fake intelligence as revealed in the recent foiled "liquid bomb attack". There is evidence that the several of the terrorist "mass casualty events" which have resulted in civilian casualties were triggered by the military and/or intelligence services. (e.g Bali 2002). The "war on terrorism" is bogus. The 911 narrative as conveyed by the 911 Commission report is fabricated. The Bush administration is involved in acts of cover-up and complicity at the highest levels of government. Revealing the lies behind 911 would serve to undermine the legitimacy of the "war on terrorism" which constitutes the main justification for waging war in the Middle East. Without 911, the war criminals in high office do not have a leg to stand on. The entire national security construct collapses like a deck of cards.

TABLE

TIMELINE OF WAR GAMES (IRAN, RUSSIA, CHINA AND THEIR COALITION PARTNERS) (August -October 2006)

19 August 2006-- Iran: Zarbat-e Zolfaqar military exercises, in major regions of the country. These war games were slated to continue until late September.

24- 29 August: Russia, Kazakhstan, Kyrgyzstan and Tajikistan, Uzbekistan (observer status) under the Collective Security Treaty Organization, (CSTO) The Rubezh-2006 exercise at the Kazak port city of Aktau .

24 August: China and Kazakhstan held under SCO auspices. Held simultaneously and in liaison with the CSTO war exercise in Kazakhstan.

22- 24 September: China and Tajikistan: first joint military exercise, code-named "Cooperation-2006".

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27 September: Iran. Amphibious war game named Payambar-e A'zam [Great Prophet] staged in Esfahan. A number of battalions belonging to Brigade 1 of Imam Husayn Division 14 staged the Payambar-e A'zam war game in the Zayandeh River.

30 September: Russian Long Range Air War Games out of the Saratov Air Base, extending to the Far East, the Artic and the Russia-Alaska border. These war games prompted the scrambling of NORAD fighter planes.

30 September: Russia, Dagestan war games involving the 136th brigade, held at the Buynakskiy training ground

2 October Kyrgyz war games, Russian and Kyrgyz Special Forces.

4 October Russian Navy Exercises in the Black Sea near Georgia's coastline, in response to recent events in Georgia and following an economic embargo on Georgia imposed by Russia.

Sources: Press reports and wire services.

Michel Chossudovsky is the author of the international best America’s "War on Terrorism" Second Edition, Global Research, 2005. He is Professor of Economics at the University of Ottawa and Director of the Center for Research on Globalization.

To order Chossudovsky's book America's "War on Terrorism", click here Note: Readers are welcome to cross-post this article with a view to spreading the word and warning people of the dangers of a broader Middle East war. Please indicate the source and copyright note.

media inquiries [email protected]

ANNEX:

MAP: Russian Federation: Military Districts (MD)

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MAP: MIDDLE EAST THEATER OF WAR THE BATTLE FOR OIL

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Eric Waddell, Global Research 2003. Click image to enlarge