La Nota-10 07 04 · serie di incontri. Il tavolo tecnico tor-nerà a ritrovarsi il 20 settembre,...

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a pag. 2 Siracusa: la FIM-CISL riprende dopo la bufera a pag. 3 L’intervista: Carmelo Miduri a pag. 3 Siracusa: il documento dei ribelli dell’UDEUR a pag. 4 Augusta: “DS e Margherita la formula vincente” a pag. 4 Melilli: prevenzione inquinamento a pag. 5 L’intervista: Corrado Failla a pag. 6 Francofonte: Fiorenzo Cimino attacca i vertici del partito Sommario… [email protected] [email protected] Tel. 0931 449410 Fax 0931 446599 Copia omaggio 0,90 09/2004 Sabato, 10 Luglio 2004 Muore un cane strozzato dall’accalappiacane. L’accalappiacani era un abusivo che niente con le autorità sanitarie aveva a che spartire. Aveva catturato l’animale mentre aveva attorno la sua cucciolata in un portico di via largo Ledonadi, nel centro di Siracusa. Un intero quartiere era insorto contro questo bounty killer nostrano. Un inse- guimento in macchina, mentre il cane era con lo strangolo serrato al collo. Le donne che inseguivano il bounty killer sono anche state tamponate e c’è voluto l’intervento dei vigili urbani. Il cane era mor- to strangolato dentro la macchina di questo strano signore che pare gestisca un canile privato dalle parti di Siracusa. <<Tutto questo per un cane?>> ha gridato il coraggioso strangolatore di cani. La risposta la diamo noi e ci mettiamo dentro anche una domanda. <<Tutto que- sto per 180 euro?>>. Parrebbe infatti che l’amministrazione comuna- le abbia deciso di sostenere la causa degli animalisti, assegnando contribuiti a chi si prende cura dei cani randagi. Per ogni randagio catturato e portato in canile, pare vengano elargiti 180 euro. Come dire che questa cifra è diventata una taglia sui cani. Il comune deve ora dire se il denaro può essere richiesto anche se la cattura del ricer- cato avviene con la morte. Come la vicenda che giovedì è finita an- che in Procura. Enrico Valvo “Bounty Killer” per cani Siracusa - Si rimette in moto la con- certazione tra le parti sociali, per il rilancio dell’economia e quindi dello sviluppo in Provincia di Siracusa. Si parte da Roma: Ministero per le Atti- vità Produttive. Il cinque luglio scorso, per la prima dopo anni, il tavolo tecni- co per l’accordo di programma sulla chimica, si è riunito. Sindacati, azien- da e Governo, insieme, hanno calenda- rizzato una serie d’interventi che servi- ranno al rilancio della chimica in pro- vincia di Siracusa. “Un momento sicu- ramente importante - hanno dichiarato i segretari generali provinciali di CGIL, CISL e UIL Pippo Zappulla, Enzo Scatà e Stefano Munafò - che dà continuità all’accordo di maggio e che impegna tutti a ridiscutere, indistinta- mente, dell’intero assetto produttivo esistente nel nostro polo industriale. Insomma clorosoda e tutto il resto, guardando anche ai possibili scenari di investimento estero sulla produzione di propilene ed etilene”. La riunione romana, è servita a calendarizzare una serie di incontri. Il tavolo tecnico tor- nerà a ritrovarsi il 20 settembre, poi ad ottobre e, quindi, entro il 20 dicembre prossimo giungere con un’ipotesi d’ac- cordo al tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Decisivo sarà l’apporto dell’Osservatorio nazionale della Chimica che si riunirà, per valu- tare proposte e progetti, già dal prossi- mo ventitrè luglio. Altri incontri sono stati fissati per il dieci settembre, per il dodici e diciotto ottobre. Soddisfazio- ne, neanche a dirlo, per l’Associazione degli Industriali della provincia di Si- racusa. Per il presidente Ivanhoe Lo Bello, l’incontro di lunedì scorso è stato pieno di sostanza:” abbiamo con- diviso l’approccio del consulente dell’- Osservatorio Nazionale sulla Chimica Mazzanti “ ha dichiarato Lo Bello nel- la sua relazione che assegna un posto di grande importanza alla strategia della chimica nel polo industriale siracusano. “Di fatto ci ha dato molta fiducia – ha continuato il presidente degli industriali siracusani - l’aver appreso la volontà di gettare le basi per costruire tutte le condizioni al fine attrarre investimenti legati a servizi industriali a valle della filiera dell’eti- lene”. Per Ivanhoe Lo Bello, però, è necessario (e questo è emerso nel cor- so dell’incontro), >>> continua in seconda Ivan Lo Bello, Presidente Assindustria Siracusa Parte il confronto a tappe per l’accordo di programma sulla “chimica” L’industria siracusana ricomincia a sperare Appena qualche settimana addietro la situazione del settore appariva disperata Siracusa - Avevamo proposto al direttore generale dell’asl 8 di Sira- cusa,Corrado Failla, nei primi gior- ni della passata settimana, l’intervi- sta che per un disguido informatico leggerete solo in questo numero de La Nota. Ma, le domande e le ri- sposte non sono state superate ne- anche dall’incidente non diplomati- co che s’è verificato sul finire della settimana: in Prefettura, quando alla presenza dei massimi rappre- sentanti delle istituzioni, l’assesso- re Regionale alla sanità, Cittadini, rispondeva su fatti di sua compe- tenza, senza invitare il direttore dell’Asl 8 in carica. L’assessore aveva scelto d’interloquire con colui che pare sarà destinato a sostituire Corrado Failla, ma che ancora ufficialmente è per Siracusa un signor nessuno. La lettera di protesta ufficiale dell’escluso (che pubblichiamo in altra parte del giornale) fa capire come l’intervista, non solo resta nell’attualità, ma diventa addirittura ancora più opportuna sotto il profilo di quei chiarimenti che l’opinione pubblica si aspetta. >>> intervista a pagina 4 Polemiche molte, niente applausi e neanche rimpianti per il manager dell’Asl 8 Si Chiude il burrascoso rapporto tra i politici e Corrado Failla Al vertice in Prefettura non è stato invitato neanche per sentire le cose che deve sottoscrivere Per chi suona la campana dell’Udeur ancora non è dato sapere. Si capisce solamente la sofferenza, non solo politica, che all’interno di questo partito al- berga oggi e non solo per colpa della sconfitta elet- torale. Sono due amici di sempre che si scontrano: Ciccio Napoli e Vincenzo Assenza. Un sodalizio che dura da lustri che s’interrompe per colpa di una campagna elettorale andata male… inaspettatamen- te. Quando si perde è sempre colpa del capo e pro- babilmente Assenza non ha voluto rispettare questa regola, che vige specialmente in politica, e mettersi in discussione. I risvolti veri della vicenda prendo- no il via proprio due giorni dopo il risultato disa- stroso ottenuto dall’Udeur tra Siracusa e Lentini nella tornata elettorale. Disastro per lo stesso As- senza, candidato alle europee, disastro per il candi- dato a sindaco sostenuto dall’Udeur a Siracusa (De Benedictis), disastro incomprensibile per il candito della campana a Lentini, sostenuto (a parole) da tutto il centro sinistra. E’ presumibile che Napoli abbia chiesto all’amico Assenza di trarne le conse- guenze. E’ presumibile che il commissario dell’U- deur abbia risposto con delle dimissioni di facciata, ma, che in effetti abbia glissato il confronto con il partito, che si aspettava almeno l’apertura di una fase congressuale che potesse mettere in gioco il valore delle tessere, per dare un capo al partito vo- luto dalla base e non dal vertice. L’accusa mossa al commissario, riconfermato con incredibile tempe- stività dalla segreteria regionale e nazionale, è stata - ed è - quella di non voler concedere spazio al democratico confronto interno. Assenza ha creato il partito dal niente insieme a Na- poli, però, ha dimenticato che anche i partiti crescono, non solo i figli. Naturalmente, più si cresce più aumentano i problemi, legge di vita legge di politica. Proprio la gestione della crescita Udeur non è stata armonica in provincia di Siracusa. Troppo veloce e in- controllata: troppi ingressi e troppe cam- biali da pagare senza le necessarie copertu- re. Ed ecco i risultati che Assenza si rifiuta di valutare, tenendosi attaccato ad una pol- trona di comando che in effetti non ha più. Facile immaginare come il commissario in carica stia cercando alternative che la piaz- za di Siracusa potrebbe offrire, però, diffi- cilmente troverà sponda. La brocca di Enzo Assenza non potrà essere riempita da nes- sun portatore d’acqua. I popolari di Spagna e Zappalà sono per Assenza solo una realtà virtuale, lo stesso si può dire della riserva mantenuta dai tre baldi del “c’era una volta la DC”. Chi darà soccorso all’onnipotente che dialoga direttamente con Mastella? Francesco Napoli oggi è tra coloro che con- siderano, giustamente, improbabile una ricomposizione della vicenda. >>> continua a pagina 3 UDEUR: un campanile per due LaNota Internet puoi leggere o scaricare dal sito www.lanota7.it LaNota Internet puoi leggere o scaricare dal sito www.lanota7.it Il presidente del consiglio andrà al centro-sinistra? Lentini - Il Consiglio comunale sarà in adunanza proprio l’ultimo giorno utile: Domenica 18 luglio alle ore 18. Sarà una storica riunio- ne domenicale, che vedrà in aula i nuovi 20 consiglieri eletti. Sono in molti ad aspettarsi una felice conclusione della serata, con tanto di presidente e vice presidente del consesso eletto. In questi giorni si sente di tutto e più di tutto sulla possibilità che la presidenza vada ad un esponente dell’opposizione e non della maggioranza. Il problema nasce proprio dalla corretta interpretazione dei ruoli dei consiglieri comunali eletti il 27 giugno scorso. Il sindaco Nello Neri dispone soltanto di cinque consiglieri in grado di sostenerlo. Neri pur votato da tanti lentinesi non ha avuto assegnato l’ambito premio di maggio- ranza che assegna, invece, i numeri in consiglio ai suoi oppositori. Il gioco della trasversalità ancora una volta sarà conduttore della serata e degli avvenimenti che scaturiranno. È proprio difficile che la presi- denza possa andare ad un consigliere del centro destra dichiarato. È facile che il centro sinistra di Lentini giunga all’ambito traguardo se metterà in campo quel minimo di ragione politica che occorre in questi casi. I nomi che circolano con insistenza si richiamano ai tra- scorsi della politica locale. Elio Magnano, consigliere del PRC, è ben

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a pag. 2 Siracusa: la FIM-CISL riprende dopo la bufera a pag. 3 L’intervista: Carmelo Miduri a pag. 3 Siracusa: il documento dei ribelli dell’UDEUR a pag. 4 Augusta: “DS e Margherita la formula vincente” a pag. 4 Melilli: prevenzione inquinamento a pag. 5 L’intervista: Corrado Failla a pag. 6 Francofonte: Fiorenzo Cimino attacca i vertici del partito

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Copia omaggio € 0,90 N° 09/2004 Sabato, 10 Luglio 2004

Muore un cane strozzato dall’accalappiacane. L’accalappiacani era un abusivo che niente con le autorità sanitarie aveva a che spartire. Aveva catturato l’animale mentre aveva attorno la sua cucciolata in un portico di via largo Ledonadi, nel centro di Siracusa. Un intero quartiere era insorto contro questo bounty killer nostrano. Un inse-guimento in macchina, mentre il cane era con lo strangolo serrato al collo. Le donne che inseguivano il bounty killer sono anche state tamponate e c’è voluto l’intervento dei vigili urbani. Il cane era mor-to strangolato dentro la macchina di questo strano signore che pare gestisca un canile privato dalle parti di Siracusa. <<Tutto questo per un cane?>> ha gridato il coraggioso strangolatore di cani. La risposta la diamo noi e ci mettiamo dentro anche una domanda. <<Tutto que-sto per 180 euro?>>. Parrebbe infatti che l’amministrazione comuna-le abbia deciso di sostenere la causa degli animalisti, assegnando contribuiti a chi si prende cura dei cani randagi. Per ogni randagio catturato e portato in canile, pare vengano elargiti 180 euro. Come dire che questa cifra è diventata una taglia sui cani. Il comune deve ora dire se il denaro può essere richiesto anche se la cattura del ricer-cato avviene con la morte. Come la vicenda che giovedì è finita an-che in Procura. Enrico Valvo

“Bounty Killer” per cani

Siracusa - Si rimette in moto la con-certazione tra le parti sociali, per il rilancio dell’economia e quindi dello sviluppo in Provincia di Siracusa. Si parte da Roma: Ministero per le Atti-vità Produttive. Il cinque luglio scorso, per la prima dopo anni, il tavolo tecni-co per l’accordo di programma sulla chimica, si è riunito. Sindacati, azien-da e Governo, insieme, hanno calenda-rizzato una serie d’interventi che servi-ranno al rilancio della chimica in pro-vincia di Siracusa. “Un momento sicu-ramente importante - hanno dichiarato i segretari generali provinciali di CGIL, CISL e UIL Pippo Zappulla, Enzo Scatà e Stefano Munafò - che dà continuità all’accordo di maggio e che impegna tutti a ridiscutere, indistinta-mente, dell’intero assetto produttivo esistente nel nostro polo industriale. Insomma clorosoda e tutto il resto, guardando anche ai possibili scenari di investimento estero sulla produzione di propilene ed etilene”. La riunione romana, è servita a calendarizzare una serie di incontri. Il tavolo tecnico tor-nerà a ritrovarsi il 20 settembre, poi ad ottobre e, quindi, entro il 20 dicembre prossimo giungere con un’ipotesi d’ac-

cordo al tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Decisivo sarà l’apporto dell’Osservatorio nazionale della Chimica che si riunirà, per valu-tare proposte e progetti, già dal prossi-mo ventitrè luglio. Altri incontri sono stati fissati per il dieci settembre, per il dodici e diciotto ottobre. Soddisfazio-ne, neanche a dirlo, per l’Associazione degli Industriali della provincia di Si-racusa. Per il presidente Ivanhoe Lo Bello, l’incontro di lunedì scorso è stato pieno di sostanza:” abbiamo con-diviso l’approccio del consulente dell’-Osservatorio Nazionale sulla Chimica Mazzanti “ ha dichiarato Lo Bello nel-la sua relazione che assegna un posto di grande importanza alla strategia della chimica nel polo industriale siracusano. “Di fatto ci ha dato molta fiducia – ha continuato il presidente degli industriali siracusani - l’aver appreso la volontà di gettare le basi per costruire tutte le condizioni al fine attrarre investimenti legati a servizi industriali a valle della filiera dell’eti-lene”. Per Ivanhoe Lo Bello, però, è necessario (e questo è emerso nel cor-

so dell’incontro), >>> continua in seconda

Ivan Lo Bello, Presidente Assindustria Siracusa

Parte il confronto a tappe per l’accordo di programma sulla “chimica”

L’industria siracusana ricomincia a sperare

Appena qualche settimana addietro la situazione del settore appariva disperata

Siracusa - Avevamo proposto al direttore generale dell’asl 8 di Sira-cusa,Corrado Failla, nei primi gior-ni della passata settimana, l’intervi-sta che per un disguido informatico leggerete solo in questo numero de La Nota. Ma, le domande e le ri-sposte non sono state superate ne-anche dall’incidente non diplomati-co che s’è verificato sul finire della settimana: in Prefettura, quando alla presenza dei massimi rappre-sentanti delle istituzioni, l’assesso-re Regionale alla sanità, Cittadini, rispondeva su fatti di sua compe-tenza, senza invitare il direttore dell’Asl 8 in carica. L’assessore aveva scelto d’interloquire con colui che pare sarà destinato a sostituire Corrado Failla, ma che ancora ufficialmente è per Siracusa un signor nessuno. La lettera di protesta ufficiale dell’escluso (che pubblichiamo in altra parte del giornale) fa capire come l’intervista, non solo resta nell’attualità, ma diventa addirittura ancora più opportuna sotto il profilo di quei chiarimenti che l’opinione pubblica si aspetta. >>> intervista a pagina 4

Polemiche molte, niente applausi e neanche rimpianti per il manager dell’Asl 8

Si Chiude il burrascoso rapporto tra i politici e

Corrado Failla

Al vertice in Prefettura non è stato invitato neanche per sentire le cose che deve sottoscrivere

Per chi suona la campana dell’Udeur ancora non è dato sapere. Si capisce solamente la sofferenza, non solo politica, che all’interno di questo partito al-berga oggi e non solo per colpa della sconfitta elet-torale. Sono due amici di sempre che si scontrano: Ciccio Napoli e Vincenzo Assenza. Un sodalizio che dura da lustri che s’interrompe per colpa di una campagna elettorale andata male… inaspettatamen-te. Quando si perde è sempre colpa del capo e pro-babilmente Assenza non ha voluto rispettare questa regola, che vige specialmente in politica, e mettersi in discussione. I risvolti veri della vicenda prendo-no il via proprio due giorni dopo il risultato disa-stroso ottenuto dall’Udeur tra Siracusa e Lentini nella tornata elettorale. Disastro per lo stesso As-

senza, candidato alle europee, disastro per il candi-dato a sindaco sostenuto dall’Udeur a Siracusa (De Benedictis), disastro incomprensibile per il candito della campana a Lentini, sostenuto (a parole) da tutto il centro sinistra. E’ presumibile che Napoli abbia chiesto all’amico Assenza di trarne le conse-guenze. E’ presumibile che il commissario dell’U-deur abbia risposto con delle dimissioni di facciata, ma, che in effetti abbia glissato il confronto con il partito, che si aspettava almeno l’apertura di una fase congressuale che potesse mettere in gioco il valore delle tessere, per dare un capo al partito vo-luto dalla base e non dal vertice. L’accusa mossa al commissario, riconfermato con incredibile tempe-stività dalla segreteria regionale e nazionale, è stata

- ed è - quella di non voler concedere spazio al democratico confronto interno. Assenza ha creato il partito dal niente insieme a Na-poli, però, ha dimenticato che anche i partiti crescono, non solo i figli. Naturalmente, più si cresce più aumentano i problemi, legge di vita legge di politica. Proprio la gestione della crescita Udeur non è stata armonica in provincia di Siracusa. Troppo veloce e in-controllata: troppi ingressi e troppe cam-biali da pagare senza le necessarie copertu-re. Ed ecco i risultati che Assenza si rifiuta di valutare, tenendosi attaccato ad una pol-trona di comando che in effetti non ha più. Facile immaginare come il commissario in carica stia cercando alternative che la piaz-za di Siracusa potrebbe offrire, però, diffi-cilmente troverà sponda. La brocca di Enzo Assenza non potrà essere riempita da nes-sun portatore d’acqua. I popolari di Spagna e Zappalà sono per Assenza solo una realtà virtuale, lo stesso si può dire della riserva mantenuta dai tre baldi del “c’era una volta la DC”. Chi darà soccorso all’onnipotente che dialoga direttamente con Mastella? Francesco Napoli oggi è tra coloro che con-siderano, giustamente, improbabile una ricomposizione della vicenda. >>> continua a pagina 3

UDEUR: un campanile per due

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Il presidente del consiglio andrà al centro-sinistra?

Lentini - Il Consiglio comunale sarà in adunanza proprio l’ultimo giorno utile: Domenica 18 luglio alle ore 18. Sarà una storica riunio-ne domenicale, che vedrà in aula i nuovi 20 consiglieri eletti. Sono in molti ad aspettarsi una felice conclusione della serata, con tanto di presidente e vice presidente del consesso eletto. In questi giorni si sente di tutto e più di tutto sulla possibilità che la presidenza vada ad un esponente dell’opposizione e non della maggioranza. Il problema nasce proprio dalla corretta interpretazione dei ruoli dei consiglieri comunali eletti il 27 giugno scorso. Il sindaco Nello Neri dispone soltanto di cinque consiglieri in grado di sostenerlo. Neri pur votato da tanti lentinesi non ha avuto assegnato l’ambito premio di maggio-ranza che assegna, invece, i numeri in consiglio ai suoi oppositori. Il gioco della trasversalità ancora una volta sarà conduttore della serata e degli avvenimenti che scaturiranno. È proprio difficile che la presi-denza possa andare ad un consigliere del centro destra dichiarato. È facile che il centro sinistra di Lentini giunga all’ambito traguardo se metterà in campo quel minimo di ragione politica che occorre in questi casi. I nomi che circolano con insistenza si richiamano ai tra-scorsi della politica locale. Elio Magnano, consigliere del PRC, è ben

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pag. 2 Sabato, 10 Luglio 2004

Testata iscritta al Registro Stampa

Tribunale di Siracusa n°7 del 27 aprile2004

Redazione Piazza Adda

Siracusa Tel. 0931 449410 - Fax 0931 446599

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direttore Gregorio Valvo

direttore responsabile Anna Gloria Valvo

Grafica: Salvo Cultrera

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che si effettuino tutte quelle iniziative necessarie a compendiare lo svantaggio che attualmente soffre il territorio siracu-sano. Svantaggio legato alla mancanza di infrastrutture ed a costi di trasporti che lo rendono non competitivo rispetto agli altri siti industriali d’Europa. Insomma, Priolo può realizzare prodotti industriali di buona qualità ed a prezzi inferiori. Occorre, però, che i costi legati a servizi alle industrie debbano diminuire. L’approvvigionamen-to idrico, la depurazione e quindi l’IAS. Per il presidente di Assindustria Siracusa, quindi, occorre che anche le istituzioni facciano la propria parte. In sostanza la riunione di lunedì, ha sancito la nascita di

due tavoli concertativi: uno tecnico che vede la partecipazione di rappresentanti dell’osservatorio provinciale sulla chimica di Siracusa, insieme a quello nazionale, ai tecnici e alle aziende, ed uno politico con Governo, Sindacati e istituzioni per sanci-re tutte le iniziative di carattere istituzio-nale politico per il riavvio della chimica a Siracusa. “Ci auguriamo che in tutto que-sto - ha concluso il presidente Lo Bello - nell’ultima manovra finanziaria il sud non venga penalizzato, ma che invece si pre-vedano incentivi economici protesi al raggiungimento degli obiettivi, che recen-temente tutti, con pari volontà, abbiamo auspicato”.

>>> continua dalla prima

Assindustria

Siracusa - All’interno dell’UDEUR provinciale di Siracusa, la situazione politica è precipitata. I con-siglieri provinciali Salvatore Oddo e Biagio Saitta, si sono auto sospesi per solidarietà all’amico e col-lega Francesco Napoli, a sua volta sospeso dal commissario provinciale del partito Enzo Assenza. Di fatto, oggi, il leader del “Campanile” in provin-cia di Siracusa, è rimasto solo, perché i tre consi-glieri sono compatti e distanti dalle sue posizioni. Per Ciccio Napoli il motivo del contendere non esiste. Secondo il consigliere provinciale, infatti, non esisterebbe nessun accordo pre-elettorale tra l’Udeur e Bruno Marziano, relativo alla la nomina di Maurizio Scollo ad assessore provinciale al po-sto di Patrizia Casella. “E in ogni caso - continua Napoli - se l’accordo c’è stato, è stato sancito senza il coinvolgimento mio e dei miei colleghi di parti-to”. Dello stesso avviso, gli altri due consiglieri: ”siamo solidali con l’amico Ciccio - dice il consi-gliere Salvo Oddo - perché il commissario di un partito non ne è il padrone, almeno in democrazia”. Quindi, Vincenzo Assenza, oggi, è sorretto solo dagli organismi regionali e nazionali che lo confer-mano alla guida del partito. Mastella, però, sembra innervosito dalla situazione creatasi a Siracusa. Su quanto accade all’interno del suo partito nella no-stra provincia la risposta è stata laconica:” Assenza resta! È chiaro che il segretario Nazionale del Cam-

panile applica in questa situazione le regole milita-ri, che impongono agli ufficiali superiori di difen-dere, davanti alla truppa, gli ufficiali inferiori anche se questi hanno sbagliato. In separata sede, poi, scattano le punizioni ed anche i trasferimenti, non sappiamo se così sarà in questo caso. Certo non deve essere bello per il leader di un partito che non può vantare grande visibilità nelle istituzioni, per-dere di colpo tre consiglieri provinciali, due asses-sori e un consigliere comunale, per difendere un ex consigliere comunale (Scollo) giunto nell’Udeur da pochi mesi, che ha commesso l’errore non ricandi-darsi al Comune. In tutto questo assumerà un ruolo importante il presidente della Provincia di Siracusa, Bruno Marziano, che viene tirato per la giacchetta, come si dice, da una parte da Enzo Assenza e dall’-altra dai componenti del gruppo consiliare dell’U-deur. Ed è chiaro che la forza di tre è maggiore rispetto a quella di uno soltanto. Sarà Bruno Mar-ziano l’ago della bilancia: o mantenere invariata la situazione in Giunta, così come vogliono i compo-nenti del gruppo consiliare, o avvicendare Maurizio Scollo con Patrizia Casella, così come chiede il Commissario dell’Udeur Enzo Assenza. Le scom-messe sono aperte, anche se sarebbe fin troppo facile vincere e quando le scommesse sono facili si vince sempre poco. Daniele Carrozza

Un tiro alla fune che rischia di mettere al tappeto un partito che solo pochi giorni addietro appariva solido

UDEUR: Vincenzo Assenza resta solo, ma prosegue

Un documento durissimo accomuna tutti contro il Commissario del partito e i tre consiglieri provinciali si auto-sospendono

Siracusa - La Fim Cisl cura le ferite e passa sopra la tempesta che ha visto un intero reggimento pas-sare armi e bagagli alla Uil. In un noto ristorante dell’isola, a Siracusa, si è tenuto un congresso dove i metalmeccanici a grandissima maggioranza (26 su 28 delegati) hanno eletto Gianfranco Savatta nuovo segretario. Savatta dovrà far dimenticare il brutto periodo delle polemiche interne e del commissaria-mento della federazione assieme a coloro che gli siederanno a fianco nella segreteria: Sebastiano Di Rosa e Salvatore Mortellaro. Secondo la nuova segretari della Fim Cisl si dovrà lavorare di concer-to con il settore sindacale della chimica proprio in vista di coinvolgere le imprese metalmeccaniche

nell’atteso sviluppo ipotizzabile dall’accordo di programma chiamato a rilanciare la chimica siracu-sana e i sui impianti. L’ex commissario Antonio Zorzi, che tornerà ad essere assorbito totalmente nella segreteria nazionale che lo aveva inviato a Siracusa, s’è detto felice di lasciare l’incarico che lo ha tenuto impegnato nella federazione siracusana della Fim combattuta da divisioni interne. Anche se le forze della Fim Cisl siracusana si sono assotti-gliate, secondo il segretario generale provinciale Enzo Scatà, c’è d’aspettarsi un vero e proprio rilan-cio delle aspettative dei lavoratori chiamati ad at-tuare progetti di sviluppo nel mondo del lavoro di Siracusa.

Siracusa - Alla Fim Cisl finisce il Commissariamento Dopo il passaggio nella Uil di gran parte dei tesserati i delegati eleggono la segreteria e si riparte per riorganizzare il settore

Il primo a lasciare la lista, ancor prima di essere proclamato consigliere, è stato il baldo Giacinto Roberto Ferrara, che dalla lista di Nello Lenti-ni, denominata IDR, è passato alla sponda del-l’UDC sotto la guida dell’inossidabile Turi Ma-gro. Il secondo a lasciare la lista di appartenen-za, sempre prima dell’investitura ufficiale nell’-aula del Vermexio è stato Salvatore Castagnino. Era stato eletto nella lista di Nuova Sicilia che viene a perdere l’unico eletto in consiglio a Si-racusa. Unica differenza tra il Ferrara e il Casta-gnino, è a favore della pudicizia mostrata dal consigliere nuovasicilioto che ha detto di voler restare “indipendente” almeno per qualche notte e pochi giorni. Non c’è da gridare allo scandalo, perché, in fondo, tutto rientra nelle aspettative

di tutti. Naturalmente, Piazza Affari Siracusa, con le quotazioni della politica locale, non chiu-de mai. In questi giorni si attende la distribuzio-ne dei… pani e dei pesci che il maestro Titti Bufardeci è in procinto di compiere alla presen-za dei suoi apostoli della casa delle libertà. Dei due campioni di salto con l’asta politica, l’unico ad essere scusato dai suoi è il Castagnino <<Da noi - è stato detto - ognuno è libero di fare quel-lo che vuole perché è una casa libera veramente. Il Ferrara, eletto dal centro sinistra, ha fatto un salto di quasi sette metri con un’asta in vetrore-sina, però, al di là della barra il cuscino che aspettava di accogliere il suo sforzo era il mate-rasso di marca Gianni che lo ha accolto attuten-do la caduta.

Piazza Affari Siracusa

Cominciano le operazioni di scambio per il neoeletto consiglio co-munale e non mancheranno le sorprese

Siracusa - A poco meno di un mese dalle ultime elezioni amministrative a Siracusa, la situazione politica per la formazione della Giunta Municipale guidata dal sindaco Tutti Bufardeci, non si schiari-sce. La vittoria a primo turno di Bufardeci con il 52% circa dei consensi, si pensava ponesse tutte le condizioni affinché i partiti potessero avviare un “lustro amministrativo” di serenità e voglia di fare. Invece, il sindaco Bufardeci, non ha potuto ancora designare i dodici assessori, per via delle discussio-ni interne alla coalizione ma anche nei partiti che la compongono. L’obiettivo è puntato su l’Udc che secondo gli accordi sanciti, prima delle elezioni, dovrebbe ottenere tre assessori. Tre andrebbero a Forza Italia, tre ad Alleanza Nazionale, due alla Lista del Sindaco ed uno a Nuova Sicilia. L’unica certezza è legata alla nomina di Salvatore Puglisi, già indicato nella squadra degli assessori in sede di presentazione della candidatura di Titti Bufardeci. Certezza anche per Nunzio Cappadona, che vede in consiglio comunale due consiglieri facenti parte della sua area. L’incognita è legata al terzo assesso-re. Si fa il nome di Concetto La Bianca il quale, anche se non ha ottenuto un buon risultato alle ele-

zioni, resta un fedelissimo di Pippo Gianni e del partito. Ma la sua eventuale nomina è in contrappo-sizione con la nomina di un assessore da attribuire all’area di Iano Burgaretta, che in consiglio comu-nale vede due consiglieri: l’ex assessore Salvo Sor-bello e Pippo Musumeci. E’ qui che si pone un problema non indifferente per il “capo corrente”, il segretario del partito e il sindaco stesso. Burgaretta si trova di fronte i consiglieri eletti facenti parte della sua area che si propongono uno per indicare il nome di un Assessore l’altro come presidente del Consiglio Comunale. Burgaretta sa che entrambe le cose non può ottenerle. Pippo Gianni si trova di fronte i componenti della sua area, che lo invitano a non cedere nulla all’area “Burgarettiana” per la teoria che il numero di voti ottenuti dall’area Gian-ni è di gran lunga superiore a quello dei candidati “burgarettiani”. Una teoria che non può trovare terreno fertile perché alla fine sarà il Sindaco a decidere e molti lo invitano da parti diverse ad un atto di coraggio e di autorevolezza politica, per dare al più presto un governo alla città di Siracusa e dimostrare, quindi, di meritare l’espressione di fiducia ottenuta dai cittadini con la sua rielezione.

Tra vacanze, viaggi istituzionali e riunioni, Bufardeci non riesce a nominare gli assessori

Bufardeci prende tempo e la città aspetta

L’Udc deve sciogliere il nodo tra Concetto La Bianca e un assessore di area Burgaretta

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pag. 3 Sabato, 10 Luglio 2004

Informazione pubblicitaria

La sicurezza di bloccare la trasmissione di malattie importanti comincia spesso nella sala del nostro barbiere di fiducia.

SOLO IL RASOIO USA E GETTA “SHAVE ONE” E’ GARANZIA

Sono molti ormai ad accorgersi che non sempre è igienico andare dal barbiere che non cura l’igiene fino in fondo nell’interesse dei propri clienti. La trasmissione di malattie importanti attraverso gli attrezzi da lavoro utilizzati dall’amico barbiere è sempre in agguato. Ad esempio la temutissima trasmissione dell’-Aids e dell’epatite c-d-e; quella del-la meno temuta ma pur sempre importante come l’erpes, l’acne e tanti funghi della pelle, dovrebbe

indurre a riflessione quanti vogliono salvaguardare la propria inte-grità fisica, proprio partendo da piccole richieste da avanzare a coloro che ci offrono i loro servizi estetici spesso trascurandone alcuni particolari di natura igienica. Spesso non ci rendiamo con-to di aver subito la trasmissione di virus sol perché il tempo d’in-cubazione non ci permette di risalire immediatamente e con preci-sione al luogo e alla attività che ci ha visti obiettivo del danno. Nella tabella riportata, si potranno ricavare proprio questi tempi d’incubazione e forse ci aiuteranno ad innescare dentro noi le giu-ste riflessioni per salvaguardare la salute del nostro corpo. Dal

barbiere bisognerà pretendere da oggi che la lama del rasoio uti-lizzata sia veramente nuova e usata solo per noi. Spesso l’azione che vediamo non corrisponde alla verità. Spesso le lame vengono rimesse in circolo dopo un rudimentale e improprio trattamento di “inutile rige-nerazione”. Infatti, è risaputo che solo le lame mono uso possono garantire la non trasmissione dei virus. Pur-troppo, la certezza della lama usata una sola vola non potrà mai esistere, anche in presenza di un costa minimo della stessa. La soluzione è venuta dalla SHAVE ONE che ha brevettato un addirittura rasoio uso e getta che finisce la sua funzione proprio con il suo primo uso. Il suo costo aggiuntivo è di circa 50 centesimi, rispetto ad una rasa-tura tradizionale e insicura. A pensarci bene potrebbe essere pro-prio quel mezzo euro in più a garantirci la salvaguardia della no-stra integrità e la nostra salute. Ecco perché al barbiere si deve chiedere l’utilizzo del rasoio mono uso SHAVE ONE, e se si vuole anche i prodotti igienici della stessa casa che garantisce il blocco della trasmissione dei virus.

Da quanto tempo curi l’ufficio stampa della Pro-vincia di Siracusa? Dal settembre del 1998. Perché sei stato scelto? Ritengo che abbia avuto un ruolo la mia conoscenza delle tematiche di cui è competente la Provincia Regionale e sulle quali si è impegnato Marziano. Ed inoltre la lunga esperienza di operatore negli uffici stampa. Se la scelta del Presidente Marziano è stata felice lascio agli altri il giudizio. Quali sono le testate dei giornali per cui hai lavo-rato? Ne cito solo alcune: L’Ora, Paese Sera, Gazzetta di Siracusa, Giornale del Sud, Gazzetta del Sud etc. Chi ritieni più bravo di te, come giornalista, della nostra provincia? Più bravi saranno in tanti. Sono sicuro che nessuno dei miei amici e colleghi si offenderà se cito un collega di cui ho una stima particolare: Salvatore (Toi) Bianca. Il tratto principale del tuo carattere? La pazienza Una tua qualità? La pazienza Il tuo principale difetto? Qualche volta, l’eccessiva pazienza.

Il tuo sogno di felicità? Mi si consenta il basso tasso di romanticismo. Sono uno dei tanti che sa che cosa è l’incertezza del futu-ro. Per cui il più grande desiderio è quello di poter pensare sempre con efficacia alla mia famiglia. Un tuo rimpianto? Non avere completato gli studi universitari, anche se non ho mai smesso di studiare. L’ultima volta che ti sei commosso? Stamani. E non ti dico perché. Il momento della tua vita in cui sei stato più felice? I momenti felici non sono mai unici. Ve ne sono stati alcuni, ed è accaduto quelle volte in cui mi sono ripreso, dopo gravi cadute. Certamente mi ha reso felice diventare padre ad oltre 40 anni. Definisci spesso tua moglie ,”la moglie migliore del mondo”, vuoi spiegare perché? Sarebbe lungo da spiegare. E non mi piacerebbe spiegare. Questa mia affermazione è legata alla risposta precedente. Qual è l’ultimo regalo che le hai fatto? Sai che non ricordo! Fra gli ultimi c’è una piccola medaglia che le ho regalato, essendo lei una sporti-va, come premio per la sua gara nella vita. Vorresti che i tuoi figli diventassero giornalisti? No. E comunque non in una realtà in cui il mercato

di questo mestiere è povero. In ogni caso, cerco di far capire che il lavoro ideale è quello che coniuga benessere a creatività, la propria. Qual è l’ultimo regalo che ti hanno fatto? Ti dico il più bello. La festa organizzata da mia moglie e un filmato speciale in occasione del mio 50° compleanno. Credi in Dio? Si, ma da illuminista. Può sembrare una contraddi-zione… se vuoi ti spiego… Chi è il tuo filosofo preferito e perché? L’inglese Bertrand Russell. La suo lettura mi intro-dusse, alla fine degli anni sessanta, nelle successive letture storico-politiche La canzone che fischietti sotto la doccia? Sono stonato. Qual è la cosa che detesti di più? Chi guarda gli altri dall’alto verso il basso. E la negazione del cattolicesimo da parte di molti che si professano cattolici. Credi nell’amicizia? Si… dovrei citare un amico speciale per ogni sta-gione della vita Pensi ad un altro libro da scrivere ? In cantiere c’è un libro scritto a quattro mani che uscirà, spero, il prossimo autunno. E più in là una

raccolta di racconti in cui si riconoscerà Siracusa e molti siracusani. Ma la cosa difficile è mantenere questi impegni. Qual è la tua maggiore paura? Non portare a compimento, per ragioni di salute, i progetti familiari e personali. Cosa possiedi di materialmente caro? Qualche vecchio libro, e centinaia di foto Se non avessi fatto il giornalista quale altro mestie-re ti sarebbe piaciuto fare? Il docente universitario, ma qualche volta, pensando a questa domanda, ho cambiato idea. Sicuramente Siracusa ti piace, ma c’è un’altra città in cui vorresti vivere? Mi piacciono molte cittadine del centro Italia, spe-cie in Umbria ed in Toscana Ti senti arrivato oppure c’è ancora in te qualche aspirazione? Vorrei solo avere il tempo per fare tante cose. E quasi tutte sono cose legate alla vita della mia fami-glia. Hai detto tutta la verità e solo la verità? Solo le persone molto importanti possono, anche legittimamente, dire qualche bugia nelle interviste. Io ho detto la verità. Agata Furnò

Dalla cronaca degli anni ‘80, alla comunicazione istituzionale oggi Lavora proprio accanto l’ufficio del presidente Marzia-no che rappresenta quotidianamente con i suoi comuni-cati alla stampa; è diventato quasi l’ombra del Presi-dente Marziano a cui è legato “fin dai tempi della Cgil”. Probabilmente è per restare “attaccato” all’uffi-cio del presidente che non ha mai chiesto un ufficio vero e proprio in cui lavorare. Il suo è quasi uno sga-buzzino che divide con dei collaboratori. Carmelo Mi-duri, 52 anni ma non li dimostra. Da 27 anni giornali-sta dalle mille esperienze. Per tutti gli anni ottanta cro-

nista di un giornale simbolo per la Sicilia, l’Ora di Pa-lermo, “scuola di giornalismo e di vita“ ama dire. Ne-gli anni novanta lo troviamo impegnato nel difficile mercato della comunicazione d’impresa, quando incon-tra professionalmente un personaggio che già da prima gli era, e ancora gli è, amico, con cui condivide anche idee e formazione culturale. Si tratta dell’attuale presi-dente della Provincia di Siracusa Bruno Marziano, “il mio cliente più facile”, dice Miduri.

Carmelo Miduri, il “ghost writer” del presidente

Marziano

La sua sospensione dal partito, ad opera di Assenza con tanto di comunicazione alla stampa, è stata consi-derata <<una pazzia alla Saddam>> che ha eretto un muro invalicabile. Solo il cedimento di Assenza in favore dei colonnelli in rivolta (guidati da Napoli), potrebbe placare il po-polo del campanile, ma non ci sarà. Sarebbe per il commissario siracu-sano di Mastella, come ammettere d’aver sba-gliato tutto e di accetta-re supinamente un ruo-lo di ripiego. Chi cono-sce Enzo Assenza, sa bene che lui non ha mai sbagliato una volta in vita sua, al massimo sono stati gli altri ad imporgli di sbagliare e lui lo ha fatto sapendo di doverlo fare, ma solo per amicizia. Tutti han-no un cuore, anche il mitico Assenza sempre presente. Gregorio Valvo

>>> continua dalla prima Un campanile per due

Il commissario dell’UDEUR di Siracusa Vincenzo Assenza

Il consigliere provinciale sospeso dell’UDEUR

Ciccio Napoli

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pag. 4 Sabato, 10 Luglio 2004

C'è una parte del centrosinistra che ha vinto le ele-zioni amministrative di Siracusa e di Lentini; sono i Ds di Augusta. I quali, dopo la debacle di Nino Consiglio e compagni, specialmente nella loro roc-caforte agrumicola, alla segreteria provinciale pon-gono una domanda non più eludibile: fare spazio, tanto dentro il partito che dentro l'amministrazione della Provincia. La sconfitta al primo turno di Ro-berto De Benedictis, nel capoluogo, e il plebiscito popolare di Nello Neri nel feudo diessino lentinese, hanno sonoramente bocciato la linea politica fin qui seguita dalla federazione e dato forza alle aspirazio-ni di chi era stato messo ai margini dal “soviet” installatosi ai vertici siracusani. Memmo Garsia, segretario cittadino della Quercia megarese, come suo costume non fa polemiche. Ma, le questioni che solleva sono pesanti come macigni: più peso nella segreteria provinciale, un posto nella giunta Marziano e autocritica sulla guer-ra aperta con la Margherita. Sono richieste che pre-annunciano quale sarà la campagna d’autunno den-tro un partito che ad alcuni appare terremotato dalle amministrative. L’indice è puntato proprio sulla deriva egemonica che ha imposto Nino Consiglio, al partito e alla coalizione. “Chi l’ha detto chiede retoricamente Garsia - che non si può convivere con la Margherita? Perché, in questa tornata amministrativa, non è stato fatto te-

soro del successo avuto lo scorso anno ad Augusta e a Rosolini, proprio grazie all’unità d’intenti fra la quercia e Dl?” Domande provenienti da un esponente del cosiddet-to “Correntone”, componente diessina critica verso la lista unitaria e il partito unico riformista del pro-getto Prodi, interrogativi che acquistano il tono di un’accusa esplicita. Memmo Garsia alza la voce e fa parlare i numeri. “Alle europee - sottolinea - l’Ulivo ha preso in città il 34,5 per cento dei voti. Il 70 per cento delle pre-ferenze sono state raccolte dai candidati diessini Marziano e Fava. Senza tema di smentita, possiamo dire che siamo il partito più collegato al proprio elettorato. La quercia ad Augusta è in continua cre-scita, infatti, dalle regionali in poi abbiamo registra-to risultati in salita costante. Dalle consultazioni per Strasburgo siamo usciti ulteriormente rafforzati”. Messa così fate risaltare ancora di più i risultati, diciamo deludenti visto che, almeno ufficialmente, quello di Lentini non volete addirittura definirlo disastroso, ottenuti da altri. Tuttavia in un partito che ancora funziona con le regole della politica e della dialettica interna, le scelte sbagliate della segreteria vengono fatte pagare. Dico solo: i gruppi dirigenti facciano autocritica. Se Lentini piange e Siracusa non ride, ad Augusta quindi intonate la marcia trionfale. Qual’è il segre-

to del vostro successo? “Il nostro segreto? Il rispetto reciproco con gli alleati, rispetto e fiducia nella coalizione. Nella nostra azione politica mettiamo sempre in primo piano le necessità della coalizione. Da anni non registriamo uno scontro con gli alleati. Ds e Mar-gherita hanno persino una sede in comune che di-venta punto di riferimento, anche fisico, per tutta la coalizione di centrosinistra. La dirigenza ha sempre lavorato con lo spirito di smussare le divergenze. Questo ci ha consentito di portare avanti una espe-rienza nell’amministrazione della città sicuramente non facile, per la pesante eredità lasciata dall’ammi-nistrazione precedente”. Parlate di rispetto e dialogo con gli alleati, ma di recente avete subito l’abbandono clamoroso di un consigliere comunale, che ha accusato proprio la segreteria cittadina di conduzione personalistica ed egemonica del partito, senza rispetto per la demo-crazia interna. Proprio la stessa accusa che, più o meno larvatamente, fate al segretario provinciale. Quel consigliere comunale è andato via per ragio-ni personali, non per fatti politici. Le scelte del par-tito sono partecipate, frutto di discussioni e di deci-sioni collettive. E questa caratteristica ci viene rico-nosciuta anche da altri. Puntualizzate che avete risultati elettorali in cre-scita, che la politica d’intesa con la Margherita è

vincente, che discutete tutto, coinvolgendo l’intero partito, senza calare decisioni dall’alto: è per caso una mozione di sfiducia rivolta al vostro segretario provinciale? Ogni discussione sugli assetti provinciali della Quercia si terrà durante il congresso d’autunno. In quella occasione e in quella sede si faranno le op-portune valutazioni e verifiche. In ogni caso, il par-tito di Augusta rivendica un maggiore ruolo sia a livello di federazione, che dentro la giunta Marzia-no. Quindi chiedete un rimpasto alla Provincia? Un rimpasto nella giunta Marziano non è all’ordi-ne del giorno. La nostra rappresentanza nell’ammi-nistrazione provinciale è un problema politico rima-sto aperto dallo scorso anno. Il centrosinistra di Augusta non ha un consigliere provinciale, e nem-meno un assessore. Non è concepibile che le istanze della seconda città della provincia non siano rappre-sentate all’interno dell’amministrazione provincia-le. Lo scorso anno questa assenza era stata giustifi-cata con la necessità di privilegiare la visibilità del-le forze politiche espressione di città dove si sareb-be votato per le amministrative. …ed è andata certo come vi aspettavate? …Indipendentemente da questo, quel problema in Provincia non si è mai chiuso e si continua a porre. Ora più che mai. Massimo Ciccarello

Augusta: DS in assonanza con La Margherita, è la formula vincente Il segretario cittadino DS, Garsia, critica le scelte provinciali del partito e rivendica un ruolo, per il centro sinistra augustano, nella giunta del presidente Marziano.

Non esiste il tasso zero per CONFESERFIDI Egregio direttore, Le racconto un mia esperienza sulla cosiddetta pubblicità ingannevole. Recente-mente sono stata attratta da inserzioni pubblici-tarie su giornali locali a proposito di prestiti senza interessi e mi sono decida di contattare coloro che promettevano un “tasso zero fino a 5000,00 Euro”. A promettere era la benemerita CONFESERFIDI, quindi, un marchio garantito ad un certo livello (Consorzio garanzia fidi). Sono rimasta delusa profondamente dal momen-

to che mi aspettavo un maggiore impegno e maggiore serietà nel mantenere le promesse pub-blicitarie. Da un colloquio avuto con un respon-sabile siracusano di CONFESERFIDI, ho tratto che “in realtà non si poteva parlare di tasso ze-ro” bensì di una cifra vicina al 5%. Alla faccia della pubblicità. Mi rendo conto delle esigenze di sintesi nella comunicazione pubblicitaria, ma, senza quell’inganno io avrei risparmiato un’ora del mio lavoro. Lettera firmata

A Canicattini Bagni la popolazione è in fermento. Ha saputo del prossimo arrivo nella biblioteca co-munale del palazzo municipale di tantissimi libri acquistati dallo Stato. Si parla di un miliardo di vecchie lire spesi in testi che faranno la gioia di grandi e piccini. Naturalmente, la biblioteca di Canicattini è diventata un vero punto di riferimento della città, in poco più di 30 anni dalla sua fonda-zione. Testi trasformati in files elettronici e messi addirittura in rete, dicono quanta dedizione per la cultura esiste nella cittadina gestita dal sindaco di Forza Italia, Santino Cavaliere. Fatto unico, credia-mo per la prima volta, è il governo centrale a dona-re i testi ad una biblioteca. La cultura - si potrebbe dire - si è fermata proprio a Canicattini Bagni, cioè a pochi chilometri dalla città capoluogo. Il donatore di libri però ha un nome benemerito nella zona sud della provincia che, partendo da questo gesto illu-minato e generoso, fa capire di volersi spingere alla conquista di zone più… centrali. Il sottosegretario Nicola Bono, che da quando è ai beni culturali sta ricostruendo con oro zecchino tanti comuni di per-tinenza del suo collegio elettorale, potrebbe di tanto in tanto e, se vuole anche raramente, ricordarsi d’-essere un uomo di Governo si, ma, di quello d’Ita-lia. Riteniamo debba, prima o poi, andare in visita in comuni lontani, che da lui probabilmente non

riceveranno mai (in biblioteca) un semplice giorna-lino di Paperino, come dono dello Stato. Il sindaco Cavaliere certamente avrà avuto qualche canale privilegiato per tanta pioggia di cultura ricevuta dal nostro (lo sentiamo anche un poco nostro, ci scuse-rà per questo) Uccio Bono di AN. Speriamo che il rimpasto di governo prossimo lo conservi. Perché, altrimenti la speranza verrebbe meno in tanti uomi-ni di cultura della nostra provincia. A Noto ad e-sempio la cittadinanza proclamerebbe il lutto citta-dino se il quasi san Nicola Bono non venisse ricon-fermato sottosegretario. A Canicattini, invece, dopo l’annuncio del miliardo di lire in libri in viaggio, si organizzerebbe addirittura una veglia cittadina e una fiaccolata partirebbe dalla piazza principale per un breve giro del paese. Un vecchio amico di parti-to dell’on Bono, appena eletto sindaco (parliamo dell’on. Nello Neri deputato regionale di AN) della sua città, lo avrebbe contattato per chiedere un intervento del ministero dei Beni Culturali a favore della comunicatà di Lentini che, in biblioteca, man-ca di tutto. Neri avrebbe chiesto a Uccio Bono - si dice, ma la notizia non è stata confermata - l’invio di tutta la collezione di Tex Willer per gli amanti del western all’italiana e degli autori italiani, giusto perché i lentinesi si sentono italiani anche loro. Givi

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quotato per il suo equilibrio, conoscenza ammini-strativa e capacità politica. Magnano è stato anche sindaco oltre ad avere una presenza non comune negli annali del consesso cittadino. Anche i Ds si aspettano di poter far passare un loro consigliere nello scranno più alto. Salvatore Di Mari ha proprio le carte in regola per competenza e capacità politi-ca, infatti, è stato assessore e vice sindaco in diver-se occasioni e consigliere comunale d’assalto quan-do il ruolo impostogli è stato quello di opposizio-ne. Anche Alfio Mangiameli, esponente di rilievo nella Margherita di Lentini, presenta oggi buone credenziali dovute alla sua preparazione ammini-strativa e politica. Mangiameli ha avuto una espe-rienza di amministratore e di consigliere comunale, conosce ogni minuzia della cosa pubblica e della politica di Lentini. Le aspettative d’altri però non mancano, sperano tutti in fondo di poter ricoprire il posto di presidente o di vice presidente del consi-glio comunale. Chi può togliere la speranza all’ex sindaco Franco Rossitto? Oggi, rappresentante di una lista civica (D’Amico per Lentini) con possibi-lità d’essere appoggiato - solo in via teorica però - dai consiglieri dell’Udc, avrebbe una carta da gio-

care in più tra coloro che si sono spesi per l’area moderata centrista. Anche Ugo Mazzilli, consiglie-re anziano per essere stato, ancora una volta, il più votato di Lentini, non disdegnerebbe almeno una indicazione formale su cui costruire possibili alle-anze. La indicazione di Mazzilli però troverebbe qualche ostacolo tra gli esponenti del centro sini-stra, se non altro per il sospetto “inciucio” del suo partito (L’I DC) con il sindaco in carica. Alcuni, infatti, vedrebbero nella neo vicesindaco, Maria Arisco, un filo conduttore nell’amministrazione Neri del presidente dell’Asi, Santi Nicita. A torto o a ragione non è possibile ancora avere cognizione. La partita del presidente del consiglio è tutta da giocare a sinistra, in considerazione che l’unico che poteva avere aspirazione di tornare al posto di pre-sidente risulterebbe l’avvocato Salvo Giuga (già in quella carica nella sindacatura passata). Il partito del consigliere Giuga, Alleanza Nazionale, avrebbe però indicato un assessore a Neri, nella figura del suo presidente di circolo, Filly Sferrazzo. Forza Italia avrebbe delle mire che oggi appaiono sfumate per la non irruenza del consigliere comunale eletto, Francesco Sferrazzo.

>>> continua dalla prima Il presidente del consiglio

Quando arriva la stagione estiva sono problemi per i cittadini di Melilli, costretti a respirare una pessima qualità dell’aria determinata dall’alta concentrazione di industrie presenti sul territorio comunale. Il Sindaco Salvo Sorbello recentemen-te, con recente ordinanza, ha disposto la limita-zione degli inconvenienti di natura igienico sani-tarie derivanti da emissioni in atmosfera di fumi e gas provenienti dagli stabilimenti industriali del territorio melillese. Il primo cittadino di Melilli, nel suo provvedimento, chiede ai responsabili degli stabilimenti di avvertire preventivamente, nel caso si operassero (nel corso del ciclo di lavo-razione o in caso di incidenti, malfunzionamenti o disservizi) delle immissioni anomale in atmosfe-

ra. Gli stabilimenti interessati, dall’ordinanza del 5 luglio scorso, sono quelli di Erg, Syndial, Poli-meri Europa, Air Liquid, Enel, Ias, Isab Energy. Tra gli enti chiamati a predisporre interventi in caso di emergenza la Prefettura e il DAP di Sira-cusa. Le industrie interessate hanno l’obbligo, non solo di informare tempestivamente i soggetti pubblici, ma anche quello di fornire puntuali indi-cazioni su quanto accaduto e sulle possibili conse-guenze, all’esterno dello stabilimento interessato, in termine di ricadute di sostanze volatili. L’ordi-nanza sindacale si è resa opportuna proprio per i passati disagi sofferti dalla popolazione di Melilli costretta spesso a respirare una qualità di aria prossima all’irrespirabile.

Melilli: prevenzione contro l’aria irrespirabile

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pag. 5 Sabato, 10 Luglio 2004

Recentemente, in un pubblico documento, Lei ha criticato forte-mente il modo di analizzare il voto elettorale del suo partito. Perché, una critica così forte? A parte il fatto che si aspetta ancora una riunione del Direttivo sezionale per l’analisi del voto, in quel documento io critico il segretario del partito Raiti che, invece di cercare di capire per-ché abbiamo perso, in una recente riunione della Direzione pro-

vinciale, si è limitato a lanciare accuse ad alcuni compagni, sen-za rendersi conto che il divario tra Marino e Neri è stato così alto che le cause vanno ricercate in altra sede. Dove vanno ricercate, secondo lei? Nel fatto che imporre un candidato come risultato di un accordo provinciale DS-UDEUR, che prevedeva la candidatura a Siracu-sa di De Benedictis e a Lentini di Marino, con il corollario, in

caso di elezione di De Benedictis, della elezione di Raiti a deputato regionale come primo dei non e-letti, non è piaciu-to a molti. E que-sto ha nociuto fortemente al can-didato Marino, che pure è uomo di grande presti-gio e di provata esperienza ammi-nistrativa. Pur-troppo ha preval-so più il giudizio negativo sul suo sponsor principale che non le qualità personali di Mari-no. Solo questa la causa della scon-fitta? Se aggiungiamo che al ballottag-

gio l’elettorato di Pupillo, nonostante gli accordi con Marino, ha deciso di votare per Neri, il risultato è evidente. Neri non ha fatto altro che aprire il sacco e ricevere i voti, al di là delle qua-lità del personaggio che non vanno sottaciute. L’accordo provinciale che, secondo Lei, ha imposto a Lentini il candidato, oggi pare sgretolarsi, alla luce degli avvenimenti che si registrano nell’UDEUR. O no? Si sgretola perché non ha portato i risultati sperati, per cui, al-l’interno dell’UDEUR, gli accordi pre-elettorali che prevedeva-no mutamenti alla Provincia regionale non si vogliono rispetta-re. Ma anche il DS ha capito che gli assi preferenziali non paga-no. In ogni caso, per il bene della nostra città, spero che Marino resti al suo posto di vicepresidente della Provincia. Secondo Lei, non si deve parlare di successi, ma di vera e pro-pria sconfitta. Quindi bisognerebbe fare che cosa? Che non ci sia stata una vittoria lo dicono i risultati, la riconfer-ma a Siracusa di Bufardeci e l’elezione a Lentini di Neri. A Len-tini, la sconfitta è stata più cocente, perché c’erano tutte le con-dizioni per stravincere al primo turno. Purtroppo, ancora una volta, le divisioni provinciali si sono scaricate su Lentini, ormai considerata una provincia dell’impero, senza autonomia decisio-nale. Ora bisognerà ricominciare da capo per tentare di rimette-re assieme i cocci del centrosinistra e partire dai risultati per tentare di vincere la prossima volta. Questo vale per Lentini, ma anche per Siracusa. Per la sezione di Lentini, mi pare che il mi-nimo che possa fare il segretario, dopo la sconfitta, è di rasse-gnare le dimissioni immediatamente. Ma il segretario Raiti ha già preannunciato le sue dimissioni. Non Le sembra di essere in ritardo? Innanzitutto non si è ancora dimesso. Poi, non può passare l’ide-a che il suo sia stato un incarico a tempo, perché, caso mai, è stato un incarico a tema, imporre il rispetto degli accordi pro-vinciali. Fallito l’obiettivo, le persone serie si dimettono e la-sciano il pallino ad altri. Noi siamo ancora in attesa.

La campagna elettorale di Lentini e le sue polemiche

Critica aspra di Cirino Gula, componente del direttivo provinciale DS, ai dirigenti suo partito, alla luce dei risultati dell’ultima tornata elettorale

Dottore Failla Lei si trasferisce dall’Asl 8 di Siracusa sentendosi amato oppure odiato dal mondo politico? Non me la sento di riferire una percezione di amore o ancor meno di stima nei miei confronti da parte del mondo a cui lei fa riferimento E’ stato fortemente attaccato da destra e anche da sinistra, si spiega il perché tutti contro il direttore generale? Preferisco rispondere a questa domanda non già riportando la mia personale impressione ma riferendomi a quello che in gran parte ri-specchia il comune sentire che è stato affermato in autorevoli sedi istituzionali, quale la Commissione Sanità del Senato, che orientativa-mente è così sintetizzabile: quando un direttore generale è attaccato da destra e da sinistra la prima cosa cui automaticamente si pensa è che ha detto troppi no agli uomini politici. Anche i rappresentanti del mondo cattolico della zona sud della pro-vincia di Siracusa non hanno avuto parole di sostegno per Lei, anzi… Ho ragione di ritenere che il Consiglio pastorale della Diocesi di Noto abbia giustamente attenzionato un problema oggettivamente reale, e mi riferisco alla necessità di colmare un notevole gap in termini di offerta sanitaria, soprattutto ospedaliera, nella zona sud della provin-cia con la finalità di risolvere il problema stesso. Va però sottolineato che l’azione intrapresa fin dall’inizio del mio mandato è stata caratte-rizzata proprio dagli elementi da cui hanno tratto spunto le riflessioni, gli incontri del Consiglio pastorale stesso. E’, infatti, proprio grazie a questi interventi che auspicabilmente entro un termine breve-medio il presidio ospedaliero Di Maria di Avola - avendo avuto il sottoscritto il coraggio di affrontare seriamente, primo e unico nella storia, il pro-blema della rifunzionalizzazione dei due presidi ospedalieri Di Maria e Trigona - sarà dotato di unità operative di assoluta importanza quali la Cardiologia con Terapia intensiva coronarica, la Terapia intensiva generale, l’Oncologia medica, la Nefrologia ed Emodialisi, la Chirur-gia oncologica, la Gastroenterologia, la Broncopneumologia, la Dia-betologia, ed il servizio di Anatomia patologica. Cosa non farebbe se giungesse solo oggi all’Asl 8? Niente, rifarei tutto quello che ho fatto nella piena consapevolezza di avere sempre e solo operato nel superiore interesse della collettività della provincia di Siracusa. Si dice che il dottor Corrado Failla abbia trascurato ogni rapporto personale con il mondo esterno, può essere solo questo alla base dei duri attacchi che gli muovono in molti? Non ritengo assolutamente di avere trascurato nessuno dei momenti di dialogo ispirato da finalità costruttive. La porta della Direzione generale è stata sempre aperta per tutti. Se viceversa per rapporti per-sonali si volesse intendere assecondare spinte di natura clientelare, in questo caso ovviamente sono fiero di potere affermare che non ho avuto nessun tipo di rapporto personale. Il suo ufficio ha avuto un’attenzione non comune per la comunicazio-ne, fatto non riscontrabile solitamente nel mondo che gestisce la sani-tà, eppure. a giudicare dai risultati sul piano personale, come manager, non porta a casa un grande risultato. Cosa non è andato per il verso giusto? Registro con gran soddisfazione che all’esterno siano stati apprezzati gli sforzi compiuti dall’azienda finalizzati a fornire una costante e puntale informazione ai cittadini della provincia in relazione alle ini-

ziative intraprese per migliorare sia la gamma che la qualità dei servizi sanitari. Riconosco il mio limite di non essere affetto da manie di protagonismo per cui tutto lo sforzo è stato finalizzato ad una sorta di partecipazione da parte dei cittadini alla vita dell’Azienda e non a mettere in risalto la mia persona ricercando momenti auto celebrativi Sono i maggiorenti della partitocrazia locale a non volere dialogare con Lei o viceversa è Lei che non accetta il dialogo? Come detto sopra ho avuto sempre una gran-de, estrema, assoluta disponibilità a qualsiasi forma di dialogo costruttivo con tutti. Eppure, tra attacchi e denunce ha saputo re-stare in sella per un cento numero di anni, facendo pensare che comunque dei “protettori“ favorevoli al suo modo di opera-re ci saranno stati. È cosi? Più che di protettori parlerei di tante persone che, scevre da ogni momento di strumentaliz-zazione o speculazione, hanno saputo valutare l’operato di questa direzione generale per quello che è stato oggettivamente. Sono soddi-sfatto, richiamando alla memoria i tantissimi risultati ottenuti, delle opere che chiunque non può non riconoscere alla mia modesta ma ri-gorosa iniziativa. Due fra tutti vorrei citare l’attivazione della risonanza magnetica nucle-are con mezzo mobile che ha voluto garantire a tutta la popolazione della provincia l’effetti-va e pronta disponibilità di una metodica dia-gnostica che prima veniva assicurata soltanto da due strutture sanitarie private con tempi di attesa di 6-8 mesi, che ha comportato il rag-giungimento di notevoli obiettivi e lo sblocco dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Lentini. . Dirà forse di no, ma, le chiediamo ugualmente di formulare una scaletta di amici e meno amici e nemici. Come qualsiasi altro amministratore che assol-ve ai propri compiti con correttezza e traspa-renza, nell’interesse superiore della collettività e non di singole persone, posso avere collezio-nato diversi nemici. Non m’interessa fare una scaletta. Sento di esprimere un profondo rin-graziamento a quella parte della società civile che concretamente ha creduto nella mia azione e che ha visto nella mia figura semplicemente un manager estraneo a giochi di potere, indifferente alle lusinghe, pronto a pagare il prezzo di chi consapevol-mente ha guardato esclusivamente al superiore bene della collettività. Tra le mura dell’Asl di corso Gelone lascia rapporti da ricordare con

nostalgia? La mia attività sarebbe stata vana senza l’apporto dei miei diretti col-laboratori, del mio staff, dei primari, dei medici, degli infermieri, degli ausiliari socio-sanitari e di tutto il personale ai quali vanno in-condizionati i maggiori sentimenti di stima e vicinanza.

Intervista al direttore generale dell’USL 8, Corrado Failla

La lettera piuttosto polemica che Corrado Failla ha inviato al prefetto Alecci

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...scoprirti, finalmente

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Lentini - Carlentini - Francofonte pag. 6 Sabato, 10 Luglio 2004

Carlentini - La pulizia in città diventa un problema, per ora contenuto, ma l’estate incalza e peggiora la situazione. Specialmente nelle zone di periferia la pulizia delle strade lascia a desiderare - usiamo un eufemismo - e spesso non si riesce a tenere sotto controllo la situazione igienica. I cassonetti appaio-no insufficienti e se ci sono appaiono spesso da rottamare e non idonei a permanere nel perimetro urbano. La raccolta differenziata è un chimera che mai è stata vista a Carlentini. Neanche il minimo tentativo è stato fatto per tentare di accostare la città ai voleri del decreto Ronchi. L’amministrazio-ne comunale carleontina non ha mostrato fino ad ora il minimo interesse per fornire il servizio che la città si aspetta per assurgere al grado di comunità civile. Testimonianza è il fatto che il sindaco Mario battaglia non ha mai ritenuto di dovere nominare un assessore all’ecologia. Il sindaco ha trattenuto per se la gestione di questa rubrica assessoriale che in altri comuni prevede il massimo impegno possi-bile. Per fortuna - si fa per dire, dal momento che per i cittadini si tramuta in sfortuna - nessuno fino

ad ora è riuscito a sapere niente del capitolato di appalto stipulato tra l’amministrazione comunale e una anonima impresa del settore, sconosciuta ai più. Il fatto che l’amministrazione comunale di Carlentini sia sostenuta da una maggioranza più che bulgara dice tutto il resto. Per fortuna c’è qual-che solerte e intrepido dipendente comunale che, rischiando di proprio, spesso rivela cose che do-vrebbero conoscere anche i vecchietti della parroc-chia Sant’Anna, ma che sotto Battaglia neanche gli assessori sono in grado di sapere. Provate a chiede-re a qualche assessore di Carlentini quanto paga il Comune per la raccolta dei rifiuti e quali servizi dovrebbe avere in cambio dalla ditta che presta il servizio, la risposta sarà sempre la stessa: <<Ma io che ne so, è il sindaco che si occupa di tutto que-sto.>> Giustamente, sarete nel legittimo se qualche dubbio tormenterà i vostri sogni di cittadini di Car-lentini. <<Tutto questo solo per il sindaco?>> Ebbe-ne si! E’ da troppo e il troppo storpia, anche in una città dove nessuno parla.

Carlentini è sporca ma nessuno se ne accorge

Un servizio che costa un cifra misteriosa e sconosciuta a tutti

Lei resta comunque un dirigente provinciale di An, nonostante il partito non lo abbia sostenu-to nella vicenda della sua estromissione dalla giunta Castania? Non credo che potrò ancora restare nel direttivo provinciale di questo partito che mi ha impedito persino di parlare nell’ultima riunione dello scorso lunedì, riunione - si pensi - si doveva parlare proprio di questo problema. Tutti i pre-senti, compreso il commissario provinciale Fer-nando Cammisuli, hanno parlato di Francofonte e i suoi problemi senza cognizione e senza pun-tare alle soluzioni. Perché dice che non lo hanno fatto parlare? Nonostante abbia chiesto di parlare del proble-ma giunta municipale di Francofonte, nessuno ha ritenuto di darmi la parola, costringendomi, quindi, ad abbandonare la riunione sbattendo la porta, dal momento che mi appariva chiaro che il gioco contro di me era stato già deciso. Come mai non è riuscito ad avere con il consi-gliere comunale in carica Giuseppe Salvaggi un dialogo costruttivo, mentre, siete andato su rotta di collisione subito dopo la elezione in consiglio dello stesso? Il consigliere Salvaggi, credo avesse già proget-tato sin dall’indomani delle sua elezione la mia eliminazione dal partito. Eppure per un anno lei è stato assessore, come aveva concordato con il sindaco Castania nel

periodo elettorale? Devo per questo riconoscere al sindaco in carica di avere mantenuto fede agli accordi, inoltre, Fabio Granata, all’epoca, era mio sostenitore mentre oggi, alla luce del cattivo risultato elettorale che lo riguarda a Francofonte, si è schierato contro di me così come il Selvaggi. Dopo questa sua estromissione sarà portato ad abbandonare l’attivismo politico? Tutt’altro, anzi, aspetterò che all’interno del partito possa evolversi una situazione diversa da quella attualmente riscontrabile. Anche se dovesse aspettare molto? Credo che i tempi della politica siano non lontani dalle nostre aspettative. Non farà, per quello che si capisce, gli auguri al suo successore, assessore Barresi? Non credo di poterlo fare dal momento che lo ritengo un abusivo dentro AN. Come può essere abusivo uno che non è mai partito e, però, riesce a scalzare un assessore di prima nomina? Non è mai stato tesserato al partito e credo nemmeno abbia mai votato per AN, invece, per me, era da ritenere un amico vicino alle posizioni del sindaco Castania.

Fiorenzo Cimino, spara bordate contro Cammisuli e Granata non riconoscendo il suo successore, Barresi

L’assessore dimissionato attacca i vertici del suo partito

Fiorenzo Cimino

Il consigliere della circoscrizione Carlentini Nord, Antonino Giardinaro, lancia un appello ai cittadini della zona Nord perché vigilino sulla prossima apertura di due discariche nel territorio di contrada Scalpello di Lentini. Se-condo un volantino distribuito a Carlentini e a Lentini a firma dello stesso Consigliere biso-gnerebbe mobilitarsi nella lotta contro la “scelta scellerata che pone i cittadini ad essere delle cavie da laboratorio come dimostrerebbe il primo posto nazionale nel registro dei tumori dove si evidenziane le tante cause di leucemie precoci”. Il volantino riferisce della vicenda da

noi trattata settimane addietro che porterebbe a Lentini - per iniziativa del commissario per l’emergenza rifiuti della Regione Sicilia - l’in-sediamento di due nuove discariche di cui una in grado di accogliere le ceneri inerti prove-nienti dal futuro termovalorizzatore che l’Enel Tifeo costruirà in contrada Ogliastro di Augu-sta. Il consigliere del quartiere Santuzzi di Car-lentini invita i suoi concittadini ad impedire che la zona del triangolo torni ad essere pattu-miera di rifiuti d’ogni genere, come il passato ha dimostrato ripetutamente attraverso fatti venuti alla cronaca.

Lentini - Prende di nuovo corpo la realizzazione di nuove discariche contro le quali, regolarmente, si schierano i cittadini

Volantinaggio contro le discariche in contrada Armicci-Scalpello

Francofonte - È Patrizia Sangiorgio la francofontese che darà il proprio volto all’arancia del territorio per il Consorzio ATF. Patrizia, eletta sabato scorso, avrà 18 anni a ottobre, ma già si trova addosso la responsa-bilità di rappresentare la sua città, anche se solo da un punto di vista commerciale.. Oltre ad avere avuto assegnata la fascia di “Miss Aran-cia Rossa di Francofonte” è stata eletta anche “Miss Mondo Talent” tra gli applausi di una piazza vestita per le grandi occasioni e gremita di gente lo scorso sabato. Il Tarocco di Francofonte, con la costituzione di un apposito Consorzio, poteva dirsi in buone mani, ma da ora ha anche una bella faccia, anzi un faccino pulito e semplice che si richiama proprio alle qualità della terra in cui quest’agrume, proprietario di così tante qualità, trova l’acme della bontà e del gusto.

Eletta Miss arancia rossa di Francofonte

Sarà Patrizia Sangiorgio a dare il suo volto alla promozione del Tarocco di Francofonte

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pag. 7 Sabato, 10 Luglio 2004

N E L L A S P L E N D I D A B A I A D I C A S T E L L U C C I ON E L L A S P L E N D I D A B A I A D I C A S T E L L U C C I ON E L L A S P L E N D I D A B A I A D I C A S T E L L U C C I O

i|Ä Ä t gt Ç | ti|Ä Ä t gt Ç | ti|Ä Ä t gt Ç | t ricevimenti, party, rinfreschi, festeggiamenti, cocktails, meeting, defilè

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contrada contrada contrada CastelluccioCastelluccioCastelluccio --- Augusta Augusta Augusta ( SP Brucoli( SP Brucoli( SP Brucoli---Carlentini ) Carlentini ) Carlentini ) Prenotazioni 095/998521

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Secondo il patto segni, il ruolo dei piccoli partiti a lentini quale sarà nel consiglio comunale che si insedierà a giorni? Io credo che nell’esercizio del ruolo che gli elettori hanno assegnato ad ogni partito, la discriminante non sia rappresentata dalle proporzioni del partito. Ogni partito (con 1 o più consiglieri) ha da assolve-re un dovere, che è quello di rappresentare le istan-ze del proprio elettorato in maniera seria, responsa-bile e coerente con il progetto che si è proposto in campagna elettorale, tenendo conto, ovviamente, degli interessi complessivi che riguardano il bene della nostra comunità. Potrebbe accadere che i partiti con 1 sola rappre-sentanza consiliare siano costretti a cedere al fasci-no di chi pilota il vapore? Se qualche consigliere pensa di attribuire al posto che occupa all’interno del consiglio comunale la stessa valenza di una bancarella del mercato del “giovedi”, potrebbe essere tentato di cedere al fasci-no del “pilota del vapore”. Personalmente ritengo che la politica sia una cosa seria e che la credibilità e la tenuta di un partito non si misura soltanto al-l’interno del consiglio comunale, ma anche e so-prattutto quotidianamente, attraverso la sensibilità e la capacità di raccogliere le istanze che provengono dalla società, di elaborarle e tradurle in progetto politico-amministrativo. Doveva essere e forse poteva risultare una opposi-zione monolitica. Oggi però qualcosa viene meno a questo concetto, dai problemi denunciati da forze come L’UDEUR? Penso che sia palese agli occhi di tutti che questa tornata elettorale ha segnato in maniera profonda il centro-sinistra a Lentini e comunque complessiva-

mente nella provincia. Sono emerse in modo inequivocabile tutte le con-traddizione che ormai da tempo animano questa parte del quadro politico complessivo e che, ad esempio, lo scorso anno, erano state ovattate dal successo personale del presidente marziano. Credo che oltre ai problemi interni dell’Udeur, ci sia una segreteria provinciale de La Margherita dimissiona-ria e comunque ampie riflessioni siano in atto in tutti i partiti del centro-sinistra. Penso che si com-metterebbe un errore di miopia politica se tutto si riconducesse a semplici operazioni di riassetti inter-ni ai partiti. A mio giudizio il problema è molto più grave e riguarda complessivamente la prospettiva politica e quindi il futuro del centro-sinistra in que-sta provincia. Quindi è auspicabile che si avvii una riflessione in grado di determinare le condizioni per sanare fratture che allo stato attuale mi sembrano insanibili. I DS sono risultati vincitori assoluti in termini di voto in questa campagna elettorale. il “Patto Se-gni“ avverte questa supremazia di guida del cen-tro-sinistra? Se ci limitiamo ad una analisi superficiale e guar-diamo solo al dato numerico, credo che il dato dei DS sia perfettamente in linea con le aspettative di un partito che comunque in questa città ha tradizio-ni, strutture ed apparati consolidati. Personalmente durante la campagna elettorale ho avuto modo di conoscere più da vicino giovani dirigenti ed attivisti dei DS e ne ho apprezzato le qualità politiche ed umane. Credo che per le ragioni che dicevamo pri-ma, riguardo al centro-sinistra, anche i DS debbano interrogarsi seriamente sulle cause di una caporetto che non esime nessuno da responsabilità precise.

Per quanto ci riguarda abbiamo avviato una rifles-sione al nostro interno che deve aiutarci ad indivi-duare una prospettiva, tenendo conto e partendo dai valori che ci contraddistinguono e che trovano fon-damento nella tradizione liberale e cattolico mode-rata. Quindi valuteremo coerentemente, anche te-nendo conto del quadro complessivo provinciale, quali percorsi futuri siano ipotizzabili. Il Presidente del Consiglio Comunale quale forza dovrebbe esprimerlo? Ritengo che dall’elezione del presidente e del suo vice, nel consiglio comunale di Lentini, debbano arrivare alla città dei segnali chiari sul tipo di impo-stazione che il sindaco Nello Neri vuole dare al rapporto tra la coalizione che lo ha sostenuto ed il resto dello schieramento politico. Ha impostato, legittimamente, la sua campagna elettorale puntan-do l’indice, strumentalmente, contro il sistema dei partiti che a Lentini non ha saputo dare soluzioni alla crisi economica-sociale-culturale che ci attana-glia ormai da oltre 15 anni, cavalcando il clima di sfiducia che si è instaurato tra corpo elettorale e classe politica. Io cerco di non dimenticare che la politica è fatta dagli uomini e che probabilmente alcuni leader, del centro-destra e del centro-sinistra provinciale e locale, hanno responsabilità enormi sulla degenerazione della politica nel nostro territo-rio, ma ritengo altresì che, in una qualsiasi comuni-tà democratica, la politica abbia un ruolo centrale nella individuazione e nell’indirizzo dei processi di crescita economica, sociale e culturale di una città. Fatta questa premessa ritengo che, tenendo conto del numero dei consiglieri (5) che la legge elettorale ha attribuito alla sua coalizione e tenendo conto anche della geografia complessiva presente in con-

siglio comunale, Nello Neri ha davanti a se due opzioni possibili. La prima è quella di privilegiare una impostazione che porterebbe la sua coalizione ad instaurare rapporti con singoli consiglieri sulla base delle rivendicazioni personali, rafforzando, tra l’altro, l’idea già presente in larghi strati della citta-dinanza, che la sua elezione è anche frutto di accor-di trasversali siglati in campagna elettorale con esponenti politici territoriali. Noi auspichiamo inve-ce che, Nello Neri, non dimentichi che oltre ad un ruolo di governo, la città gli ha anche riconosciuto un ruolo politico e che lo utilizzi per agevolare, in seno al consiglio comunale, i processi della politica, in cui, nel rispetto dei ruoli che l’elettore gli ha attribuito, ogni consigliere comunale possa svolgere il suo compito tenendo conto degli interessi genera-li della città e non personali. Quindi spero che pri-ma dell’insediamento del consiglio comunale senta la necessita di dialogare con tutti i partiti. La giunta Neri è di qualità tecnica notevole, secon-do lei ha qualche falla politica? Mi spiace di non poter condividere il suo ottimi-smo, ma le qualità tecniche di questa giunta le veri-ficheremo già nel corso dei prossimi mesi. La con-notazione politica mi sembra altrettanto chiara. Nella giunta sono presenti esponenti di tutti i partiti della coalizione che ha sostenuto nello neri, mi sembra doveroso registrare una piccola anomalia che è sotto gli occhi di tutta la città e che riguarda il vice sindaco, la prof.ssa Arisco Sferrazzo, che alcu-ni attribuiscono in quota alla nuova democrazia cristiana, ma credo che i dirigenti provinciali di questo partito non avranno difficoltà a smentire questa ipotesi.

Considerazioni del “Patto” sulla politica leontina

Abbiamo sentito il parere di Piero Cundari, coordinatore cittadino a Lentini del Patto Segni, sulla situazione politica cittadina venuta fuori dalle ultime elezioni amministrative

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Enzo Pupillo, 35 anni, da due anni ricopre l’inca-rico di Presidente del G.A.L. (Gruppo di Azione Locale) Leontinoi, che opera sul territorio di Lentini, Carlentini e Francofonte. Tracciamo insieme a lui un primo bilancio di questi due anni di attività. “Estremamente produttivi. In questi anni il Con-siglio di Amministrazione della Società ha opera-to con incessante impegno e dedizione proiettan-do sul territorio di Lentini, Carlentini e Franco-fonte numerosi milioni di euro di investimenti e di finanziamenti e generando nuove opportunità di lavoro. Tutto questo grazie agli strumenti di programmazione integrata e negoziata che sono stati promossi e al livello di concertazione e col-laborazione creata fra enti pubblici e imprendito-ria privata. In questo contesto oggi il G.A.L. Le-ontinoi è diventato un insostituibile punto di rife-rimento per gli operatori economici del compren-sorio che richiedono informazioni e assistenza”.

Quali sono stati i principali strumenti di gestione promossi e adottati? “Con il Patto Territoriale per l’agricoltura e la pesca “Leontinoi-Megara”, promosso in collabo-razione con la Provincia, i Comuni e le organiz-zazioni sindacali e di categoria, abbiamo genera-to nel comprensorio dei centri di Lentini, Carlen-tini, Francofonte e Augusta oltre 9 milioni di euro di investimenti promossi da 17 iniziative private finanziate quasi tutte nella misura del 75% con i fondi del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica. Molte aziende agricole hanno intrapreso o stanno

intrapren-dendo interventi di amplia-mento e di ammoder-namento delle loro strutture allargando significa-tivamente la base occupa-zionale. Con il Progetto Integrato Territoria-le n. 28, elaborato e promos-so in col-

laborazione con il G.A.L. Val d’Anapo e valutato dalla commissione regionale competente come il migliore in tutta la Sicilia, abbiamo canalizzato sul territorio risorse per oltre 25 milioni di euro che hanno consentito la realizzazione di preziose opere pubbliche finalizzate a riqualificare il terri-torio e cofinanziato numerose iniziative private in campo artigianale, turistico, culturale e com-merciale. Con lo stesso G.A.L. Val d’Anapo, con

il quale abbiamo affinato una collaborazione sta-bile e sinergica, abbiamo dato vita a un nuovo consorzio con prevalente partecipazione di priva-ti che ha presentato un moderno progetto di svi-luppo rurale del comprensorio partecipando al bando “LeaderPlus” con un’innovativa idea di rilancio integrativo dell’area del Val d’Anapo con quella del Leontinoi. Attendiamo la valuta-zione definitiva con ragionevole fiducia”.

Quindi uno straordinario ventaglio di opportuni-tà? “Certamente, se a questo aggiunge l’importante attività di promozione dei bandi di Agenda 2000 e delle agevolazioni delle varie leggi di settore in materia di investimenti produttivi che hanno sti-molato e coinvolto decine e decine di operatori economici che hanno elaborato idee e presentato progetti, molti dei quali sono stati favorevolmen-te ammessi a finanziamento, avvalendosi dell’as-sistenza della nostra struttura. Pensi che con il bando del “Bed & Breakfast” abbiamo moltipli-cato la presenza di strutture ricettive a conduzio-ne familiare sul nostro territorio”.

Quali sono gli intendimenti e le strategie per il futuro? “Intanto è necessario un adeguamento della strut-tura della società per adattarla alle opportunità che presenterà il futuro. Dobbiamo immediata-mente intraprendere una azione di concertazione con i Comuni di Francofonte e Lentini per dare adeguata rappresentanza alle nuove amministra-zioni in seno agli organi decisionali. Questo può oggi avvenire alla luce della mutate condizioni

normative modificate dalla nuova legislazione in materia di società miste. Contestualmente va am-pliato il raggio di azione della società coinvol-gendo territori con caratteristiche similari per i quali il nostro G.A.L. è già oggi un punto di rife-rimento. Il progetto di sviluppo che lega un ente come il G.A.L alle prospettive future è dato però dalla capacità di tramutarlo in una vera agenzia di sviluppo nella quale maggiore è il ruolo e il peso dei partners privati. A questa idea il Consi-glio di Amministrazione crede fortemente e a questo progetto lavorerà con tutte le energie di-sponibili”.

Quindi Lei dà un giudizio positivo su questi stru-menti? “Si muovono in un contesto di profonda moder-nità e di forte professionalità. Sono indispensabi-li per promuovere quel cambio di mentalità del quale la nostra economia ha bisogno per inserirsi nelle strategie di sviluppo della nuova epoca. Senza questi strumenti si rischia di perdere pre-ziose occasioni di crescita e di rilancio del terri-torio, anche dal punto di vista occupazionale, specie per quelle zone che hanno una forte voca-zione agricola e turistica con potenzialità che possono essere sfruttate solo se elevate a sistema. Personalmente ritengo che avere avviato questi strumenti è stata una delle intuizioni più lungimi-ranti dell’amministrazione provinciale di Bruno Marziano. Bisogna operare per renderli sempre più adeguati ai tempi e alle necessità di una so-cietà in continuo cambiamento”.

G.D.

Intervista a Enzo Pupillo, presidente del G.A.L. Leontinoi La programmazione è il segreto dello sviluppo

Forse il clima è tornato sereno per poter varare le commissioni consiliari. Recentemente le polemiche sorte non hanno permesso in nessun modo di varare le cinque commissioni di lavoro. Tutti i consiglieri dovevano trovarvi posto, ma non è stato possibile per l’ostruzionismo operato da Primavera Floridia-na. Quattro votazioni non sono state sufficienti a riportare alla normalità e a rasserenare gli animi dei presenti. Il consigliere D’Amore, oggi indipenden-te, è stato un vero ariete contro le decisioni ostru-zionistiche degli uomini dell’onorevole Ortisi. PF non ha votato mai a favore dei propri consiglieri designati in commissione e questo ha esasperato gli atteggiamenti di nervosismo. Il consiglio prossi-

mo del giorno 23, tornerà in aula magari con gli accordi in tasca che possano permettere l’approva-zione già alla prima elezione. C’è da chiedersi cosa accadrà quando il PRG andrà in aula. Se un voto di normale routine ha determinato l’inasprimento ol-tremisura del dialogo tra consiglieri, cosa si dovrà prevedere per l’arrivo in aula del PRG? Se per fatti scontati e di minimo interesse si arriva quasi alle mani, cosa accadrà quando si dovrà decidere di cose di grande interesse come l’assetto urbanistico futuro della città di floridia. Intanto l’amministra-zione comunale si dedica al cartellone degli spetta-coli estivi già decisi. Ovviamente anche questa sarà occasione di polemica.

Sempre tensione al consiglio comunale di Floridia

La NotaLa NotaLa Nota, lo trovi anche su Internet all’indirizzo , lo trovi anche su Internet all’indirizzo , lo trovi anche su Internet all’indirizzo www.lanota7.it. Puoi leggerlo online o anche scaricarlo,www.lanota7.it. Puoi leggerlo online o anche scaricarlo,www.lanota7.it. Puoi leggerlo online o anche scaricarlo,

oltre a trovare Informazioni e notizie di ogni tipooltre a trovare Informazioni e notizie di ogni tipooltre a trovare Informazioni e notizie di ogni tipo Lentini - Finisce l’avventura di serie D per la Leonzio. Allo scadere dei termini venerdì a mezzogiorno non è stata iscritta nel campionato di serie D. Il presidente Gustavo cardaci non si è sentito di affrontare nell’incertezza un campionato che sa-rebbe costato circa 500.000 euro. Non era solo il dover versare 13.000 euro di iscrizione e 31.000 di fideiussione, bensì di sapere come si sarebbe proceduto nel corso del campionato senza alcun apporto imprenditoriale nell’associazione sportiva di Lentini. Ancora una volta si tornerà a giocare in Eccellenza e ogni sogno di professionismo svanisce per i lentinesi. Non è colpa di nessuno probabilmente, ma solo colpa di un tessuto sociale ed economico che vive di stenti e senza sognare. Nes-sun imprenditore di Lentini, o comunque della zona del trian-golo agrumicolo a Nord di Siracusa ha mai voluto impegnare niente nello sport o meglio nel calcio leontino. Ora è probabi-le che la Leonzio tornerà nelle mani di coloro che avevano il nome, ma, non il titolo in CND, che era venuto da Misterbian-co grazie alla disponibilità del presidente Cardaci e dei suoi più stretti collaboratori. Una tristezza immensa il constatare che il calcio che conta muore a Lentini, ancora una volta, per mancanza di persone che pur potendo lasciano agli altri l’in-combenza economica della gestione di un campionato che por-ta la squadra di Lentini in giro per l’Italia meridionale. Il sin-daco Neri, anche se investito del problema pochi giorni dopo la sua elezione, non ha potuto far altro che constatare che per lo sport i “privati che possono” non spendono per la città. E’ andata così. Ora il calcio leontino è diventato una fascia nera al braccio della città in lutto per una così singolare perdita. Ancora una volta.

Finisce l’avventura della Leonzio in serie D, ma, per mancanza di soldi.