La messa in scena di un copione teatrale è infatti un ... · trasmettere emozioni e suscitare...

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Si avvicina il tempo delle recite, grande lavoro per tutti gli insegnanti, grande divertimento (punteggiato da piccole ansie) per i bambini e purtroppo grandi pretese e aspettative per alcuni genitori. Non a tutti piace esibirsi e parlare in pubblico, ma fortunatamente, per quanto riguarda la recita scolastica, possiamo permettere a ogni bambino di coltivare i propri talenti anche se non coincidono con l’essere in primo piano su un palco o al centro della palestra. La messa in scena di un copione teatrale è infatti un’operazione lunga e complessa che coinvolge moltissime persone e allora perché non coinvolgere, chi non se la sente di recitare in pubblico, a partecipare a tutte le altre indispensabili fasi della rappresentazione? Se si tratta di assecondare il desiderio dei genitori di riprendere i figli, per filmati che riguarderanno casualmente dopo dieci anni, potremo con buona pace di tutti, organizzare un’intervista ai bambini che hanno lavorato dietro le quinte e avremo salvato il buon umore e l’entusiasmo di bambini e genitori!

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Si avvicina il tempo delle recite, grande lavoro per

tutti gli insegnanti, grande divertimento

(punteggiato da piccole ansie) per i bambini e

purtroppo grandi pretese e aspettative per alcuni

genitori.

Non a tutti piace esibirsi e parlare in pubblico, ma

fortunatamente, per quanto riguarda la recita

scolastica, possiamo permettere a ogni bambino di

coltivare i propri talenti anche se non coincidono

con l’essere in primo piano su un palco o al centro

della palestra.

La messa in scena di un copione teatrale è infatti

un’operazione lunga e complessa che coinvolge

moltissime persone e allora perché non

coinvolgere, chi non se la sente di recitare in

pubblico, a partecipare a tutte le altre

indispensabili fasi della rappresentazione?

Se si tratta di assecondare il desiderio dei genitori

di riprendere i figli, per filmati che riguarderanno

casualmente dopo dieci anni, potremo con buona

pace di tutti, organizzare un’intervista ai bambini

che hanno lavorato dietro le quinte e avremo

salvato il buon umore e l’entusiasmo di bambini e

genitori!

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Comunque, tornando alla nostra recita, le persone

coinvolte nella messa in scena sono:

Lo scenografo che crea gli ambienti in cui

si svolgono le scene scegliendo

arredamento, soprammobili, fondali.

Il regista che assegna i ruoli agli attori, li

dirige consigliandoli su come muoversi e

come recitare. Coordina il lavoro dei tecnici.

Il costumista che si occupa

dell’abbigliamento che deve sempre essere

appropriato al tempo e al luogo in cui si

svolge la vicenda.

Il fonico che si occupa dei suoni, dei rumori

e della musica, in caso ci sia.

Il tecnico delle luci che si occupa appunto

degli effetti luminosi che per esempio

possono sottolineare l’entrata in scena di un

personaggio, attirando il quel momento e in

quel luogo l’attenzione degli spettatori.

Lo staff redazionale e grafico che prepara

la locandina, il programma e gli inviti.

Infine, gli attori che interpretano i

personaggi.

In questa sede, è proprio di questi ultimi che ci

occupiamo, degli attori, sia perché molto spesso

tutti gli altri ruoli sono svolti dagli insegnanti (e

chi se no?) sia perché, anche se non tutta la

classe recita, le attività che vi proponiamo di

svolgere con i ragazzi rientrano nell’area della

competenza comunicativa ed è fuor di dubbio

che il saper parlare, muoversi ed esprimersi sia

una parte fondamentale del vivere sociale.

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Spendiamo quindi qualche riga per ricordarvi che

in un atto comunicativo, il che cosa si dice ha

un’influenza pari al 7% contro il 93%

rappresentato dal come lo si dice.

È fondamentale conoscere ciò di cui si parla, in

caso contrario spesso non vi sarebbe nemmeno

bisogno di esporlo, tuttavia, il 38% della nostra

comunicazione è influenzato dagli elementi

paraverbali e passa quindi attraverso il tono, il

timbro, il volume e l'inflessione della voce, mentre

il 55% è veicolato dalla mimica, dalla gestualità

e dalla postura del nostro corpo.

Gli attori, e in verità tutti noi per comunicare con

il pubblico e quindi con chi ci ascolta, per

trasmettere emozioni e suscitare interesse

abbiamo a disposizione due strumenti

fondamentali: la voce e il corpo.

LA VOCE

La voce è uno strumento che va accordato, questo

vuol dire che l’attore deve imparare a utilizzarla in

modo che esprima sentimenti e comunichi emozioni.

Ma saper usare la propria voce è molto più difficile di

quanto si possa pensare.

Gli elementi che rendono un ascolto piacevole e

efficace sono:

le parole ben scandite e facilmente

comprensibili;

l’intonazione della voce che trasmette lo stato

d’animo dei personaggi;

il ritmo che rispetta le pause della

punteggiatura e che sarà più lento quando le

frasi richiedono molta attenzione e più veloce

quando vengono espresse emozioni forti come

la rabbia o l’angoscia.

Albert Mehrabian

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IL CORPO

Un attore che recita su un palcoscenico non è

immobile, deve muoversi, camminare, correre,

sedersi, alzarsi, insomma deve compiere tutti quei

movimenti che sono naturali e spontanei nella vita di

ogni giorno.

Tuttavia, comportarsi spontaneamente davanti a un

pubblico, muoversi e gesticolare è tutt’altro che

semplice e richiede una particolare preparazione.

Attraverso la gestualità e la mimica, il corpo permette

di sottolineare l’espressione verbale e renderla più

efficace, ma nello stesso modo un gesto può annullare

l’efficacia di una frase detta. Questo avviene

soprattutto quando non siamo sinceri.

Infatti, mentre

tutti sappiamo

dire una bugia con

le parole, mentire

con i gesti e con

l’espressione del

viso è complicato,

non sempre si

riesce a

controllarli.

Nel pdf trovate:

esercizi per la voce

esercizi per il corpo

esercizi per il viso

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1 Sei sintonizzato?

Invitate i bambini a pronunciare le frasi scritte di fianco

con il tono suggerito.

In seguito chiedete a ognuno di scegliere un’intonazione e

di proporla ai compagni.

Sapranno essere abbastanza espressivi da comunicare

quello che davvero vogliono?

I compagni riusciranno a indovinare?

Incitateli a mettersi alla prova.

Hai copiato il compito

da un compagno?

Tono seccato, divertito,

arrabbiato, di richiesta,

deluso.

Perché non hai cenato?

Tono stupito, di rimprovero,

freddo e scostante, triste,

divertito.

Mi fai paura!

Tono spaventato, divertito,

ironico (non mi fai paura),

irritato.

2 Bastiancontrario

Preparate un breve dialogo in cui ognuno interpreta un

ruolo assolutamente opposto a quello dell’altro: uno è

allegro, l’altro è triste; uno è calmo, l’altro è arrabbiato;

uno è giovane, l’altro vecchio ecc.

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4 Una per uno

Invitate i bambini a disporsi in cerchio, a turno dovranno

pronunciare una vocale: A E I O U.

Chi sbaglia la vocale che gli tocca, ha un punto di

penalità. (non eliminate dal gioco chi sbaglia, altrimenti

non avrà l’opportunità di imparare).

In seguito, fate svolgere lo stesso gioco utilizzando una

filastrocca e chiedendo ad ogni bambino di pronunciare

un solo verso.

Lunedì giorno rosso

faccio un salto bello grosso

Martedì giorno giallo

Canto forte come un gallo

Mercoledì giorno arancione

cammino e ruggisco come un leone

Giovedì giorno verdino

volo come un uccellino

Venerdì giorno marrone

abbaio come un cagnolone

Sabato è il giorno rosa

faccio il gatto che si riposa

Domenica è il giorno bianco

5 Il coro

Chiedete ai bambini di disporsi a semicerchio davanti a

voi.

Invitate un bambino a pronunciare un suono.

Ognuno, al vostro comando, si unirà al coro,

pronunciando e ripetendo un suono a sua scelta, alzando

o abbassando la voce secondo le vostre indicazioni.

3 Playback

Chiedete ai bambini di

lavorare a coppie.

Ogni coppia sceglierà una

filastrocca o una poesia che

conosce bene.

Uno dei due si posizionerà

davanti alla classe, ma dovrà

solo fingere di pronunciare le

parole.

A recitare sarà infatti il

compagno nascosto dietro di

lui.

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7 La filastrocca

Sempre seduti in

semicerchio, a turno

ognuno si alzerà e reciterà

una filastrocca, uno scio-

glilingua, una poesia o un

breve testo che conosce a

memoria.

6 Chi sono

Invitate i bambini a sedersi a terra in semicerchio.

A turno, uno di loro si alzerà e si presenterà ai compagni.

Facendo un inchino, dirà:

«Amiche e amici, buon giorno. Io sono...»

Le parole devono essere pronunciate con chiarezza, senza

nervosismo e smorfie.

8 Su su su

In una seconda fase, ripeteranno

l’esercizio: questa volta però

inizieranno con un volume molto

basso, ma udibile da tutti, e

proseguiranno aumentando via

via il volume (senza esagerare).

9 Giù giù giù

E poi il contrario:

da un volume alto

fino a un sussurro.

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Un esempio di dialogo può

essere...

- Ehi, Elena!

- Ah, Marco…

- Come va?

- Bene, ma sono di fretta.

- Dove vai di bello?

- Sto andando a giocare da Luca?

- Posso venire anch’io?

- Dai… attraversa la strada!

10 Mi senti?

A coppie i bambini reciteranno un breve dialogo

come se urlassero.

Dite loro di pensare di essere per esempio su

marciapiedi opposti di una strada.

I bambini dovranno fare attenzione a non urlare

veramente ma a dare l’impressione di farlo.

In quali occasioni è

necessario parlare a voce

molto alta?

C’è qualcuno che lo deve

fare per lavoro?

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Un esempio di dialogo può

essere...

(Al cinema)

- Non hai sete?

- No, perché?

- Perché io ho sete.

- Aspetta l’intervallo!

- Ma se ho tanta, tanta sete?

(Si gira il signore davanti)

-Ti alzi, vai fuori e mi lasci vedere il

film. Chiaro?

11 Shhh...

Come nell’esercizio precedente, i bambini lavoreranno

a coppie, ma immaginando di confidare un segreto o

comunque di essere in una situazione in cui non

possono parlare a voce alta.

Nel recitare la scenetta, dovranno tener conto che gli

spettatori devono sentire ciò che si stanno confidando.

In quali occasioni è

necessario parlare a voce

molto bassa?

C’è qualcuno che lo deve

fare per lavoro?

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12 Sottofondo

Invitare i bambini a

lavorare a piccoli gruppi e a

preparare situazioni in cui

con la voce si riproducono

suoni e rumori di

sottofondo.

Chiedete loro di preparare e

provare i suoni con cura e

proporre la scena ai

compagni.

La classe dovrà indovinare

di che ambiente si tratta.

Chiedete loro di pensare a

una situazione come per

esempio, una stazione

ferroviaria, una battaglia,

un castello infestato da

fantasmi, una cucina all’ora

di pranzo ecc.

13 Bla bla bla...

Chiedete ai bambini di lavorare a coppie, di immaginare una

situazione in cui due amici litigano, un professore che

riprende un alunno, un vigile che sta dando una multa a un

automobilista, ecc.

Poi invitate ogni coppia a esibirsi davanti ai compagni, ma

sostituendo le parole con dei bla bla bla.

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3 Lo specchio

Fate lavorare i bambini a

coppie, uno di fronte all’altro.

Il primo si dovrà muovere come

se fosse davanti a uno

specchio: si pettinerà, si laverà

i denti, il viso, si guarderà di

profilo ecc.

Il compagno dovrà muoversi

come se fosse l’immagine

riflessa.

2 Il mimo

È uno dei giochi di gruppo più utili per imparare a recitare.

Chiedete ai bambini di scrivere su un foglietto il nome di

un’azione, un oggetto, un animale o un mestiere.

Date loro cinque minuti per pensare a come rappresentare il

messaggio in modo da farlo capire ai compagni.

1 Vero o falso?

Invitate due bambini a lavorare insieme a voi e chiedete

alla classe di osservare che cosa accade.

Rivolgetevi a uno dei bambini, dite: «Sono contento di

vederti» sorridete e dategli una pacchetta sulla spalla.

Ora ripetete la frase rivolgendovi al secondo bambino, ma

incrociate le braccia e battete un piede sul pavimento.

Invitate la classe a interpretare il vero messaggio di ciò

che avete detto. La frase era la stessa, eppure… che cosa

avete trasmesso con i diversi gesti?

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5 Che cosa sento?

L’esercizio si svolge come il

precedente, ma questa volta ognuno

dovrà mimare con un gesto una

sensazione come caldo, freddo, sete,

dolore.

6 La scenetta

Dividete la classe in piccoli gruppi. Chiedete loro di

scegliere una situazione come ad esempio: un viaggio in

autobus, una partita di basket, una festa di

compleanno.

I bambini dovranno muoversi e atteggiarsi come se

fossero in quella particolare situazione e il resto della

classe dovrà indovinarla.

7 La bufera

In piedi, con le gambe un po’ divaricate e gli occhi chiusi,

immaginate di essere su una nave in mezzo a una bufera e

muovetevi di conseguenza.

8 Secondo me è...

Come cammina un egoista? E un timido? E uno spaccone?

Partendo dalla postura e dal modo di camminare, può

nascere un bel progetto sui caratteri e... non solo dei

personaggi!

4 L’attore silenzioso

Fate disporre i bambini seduti in

cerchio.

A turno ognuno si alzerà e si siederà

su una sedia posta al centro del

cerchio.

Ora dovrà assumere una posizione

in modo da risultare: pensoso,

assonnato, nervoso, impaziente,

annoiato.

I compagni dovranno comprendere

lo stato d’animo interpretato.

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2 Smorfie e boccacce

Chiedete ad un bambino alla volta di

atteggiare il viso facendo una smorfia o

assumendo un’espressione molto esagerata,

ma senza emettere suoni o versi.

I compagni dovranno imitarlo.

3 Come sto?

Insieme alla classe scrivete su un foglio tutte

le diverse emozioni a cui riuscite a pensare:

stupore, paura, dubbio e così via.

Fate sedere la classe in cerchio.

A turno ogni bambino sceglierà un’emozione,

si alzerà e atteggerà il viso in modo

appropriato.

La classe dovrà indovinare di quale emozione

si tratta.

4 Cambio d’umore

Invitate ogni bambino a scegliere tre

espressioni diverse e presentatele una alla

volta ai compagni.

I compagni dovranno ricordare la sequenza e

riproporla a loro volta.

1 Il cartellone delle facce

Invitate i bambini a sfogliare alcune

riviste e a ritagliare visi con espressioni

diverse.

Realizzate insieme alla classe un

cartellone che rappresenti tutte le

espressioni possibili.

Chiedete poi ai bambini di individuare gli

elementi del viso che creano una

determinata espressione: l’inclinazione

della bocca, le sopracciglia…