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La mediazione sociale abitativa Micol Bronzini Criss Università Politecnica delle Marche Gli assistenti sociali sensori delle nuove emergenze: sfide e prospettive 6 giugno 2013

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La mediazione sociale abitativaMicol Bronzini

CrissUniversità Politecnica delle Marche

Gli assistenti sociali sensori delle nuove emergenze: sfide e

prospettive

6 giugno 2013

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Mediazione sociale abitativa

Premessa:nel corso degli ultimi 15 anni si è modificata profondamente la composizione sociale dei contesti di edilizia pubblica dove, sempre più frequentemente, all’utenza storica, prevalentemente anziana, si affiancano famiglie portatrici di differenti tipologie di disagio.

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Mediazione sociale abitativa

• Alcuni contesti di edilizia pubblica necessitano di un’attenzione speciale e di un importante investimento da parte delle istituzioni, non solo attraverso processi di riqualificazione e di rilancio, ma anche tramite politiche ad hoc per l’integrazione e la coesione sociale

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La mediazione sociale nei contesti di edilizia pubblica1° Finanziamento:Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi (FEI) e dal Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l’ImmigrazioneTitolo del progetto: “La mediazione sociale nei contesti di edilizia pubblica”Soggetti partner: – Università Politecnica delle Marche (Dipartimento di scienze

economiche e sociali), – l’Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica della Provincia di

Ancona (ERAP)– la Provincia di Ancona (Assessorato edilizia residenziale

abitativa pubblica e sostenibile ed Assessorato servizi sociali e migrazione)

– i Comuni di Ancona, Jesi e Fabriano e i rispettivi Ambiti sociali.

2° Finanziamento:Provincia di Ancona “Mediazione sociale abitativa”

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Mediazione sociale abitativa

Finalità• Favorire l’integrazione fra cittadini

extracomunitari residenti nelle aree di edilizia pubblica e la cittadinanza locale

• Sperimentare interventi di mediazione sociale abitativa e di promozione del dialogo interculturale per prevenire i conflitti, valorizzare la convivenza e promuovere momenti di socializzazione

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Azioni realizzate2011-12 (Progetto FEI)• Corso di formazione rivolto agli operatori dei Comuni, della

Provincia, dell’Erap e delle associazioni degli stranieri (settembre-ottobre 2011)

• Focus group con testimoni privilegiati, referenti dei tre comuni partner (Ancona, Jesi e Fabriano), per l’individuazione delle aree di maggior criticità (novembre 2011) e interviste in profondità con testimoni privilegiati dei comuni di Senigallia, Falconara e Osimo

• Introduzione di un mediatore sociale nei comuni di Ancona, Jesi e Fabriano (novembre 2011- maggio 2012)

• Realizzazione Festa del vicino: 1 giugno 2012 Ancona (P.zza d’Armi), 3 giugno 2012 Jesi (via Saveri) e 7 giugno 2012 Fabriano (Via Rizzi)

2012-13 (Progetto Provincia)• Prosecuzione della mediazione sociale abitativa nei

contesti erp della provincia di Ancona (6 mesi)

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Il mediatore sociale

Figura professionale individuata:

assistente sociale (formazione richiesta: laurea magistrale in servizio sociale, corsi di mediazione ed esperienza professionale in contesti di integrazione interculturale)

Competenze

• Ascolto e valutazione delle situazioni problematiche• Costruzione di relazioni di aiuto• Promozione di reti sociali e professionali• Mediazione sociale abitativa

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I luoghi della mediazione

• Lo sportello dell’Ufficio Relazione con il Pubblico situato presso l’ERAP o presso i locali del comune dove è stato aperto uno Sportello di mediazione sociale abitativa

• Altri locali messi a disposizione dall’ente locale (es. III circoscrizione a Jesi)

• Le abitazioni degli assegnatari

• I locali dei condomini o del quartiere (spazi comuni condominali)

• Le sedi dei Servizi Pubblici

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La mediazione sociale abitativa

I percorsi di accompagnamento che il mediatore sociale ha avviato riguardano nello specifico:

a. Accompagnamento all’abitare– Accompagnamento all’inserimento nuove

assegnazioni– Accompagnamento per le situazioni di

morosità– Accompagnamento per le richieste di

mobilità

b. Mediazione sociale dei conflittic. Mediazione sociale di comunità

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Percorsi di accompagnamento e mediazione

a) accompagnamento all’abitare:– Accompagnamento nuove assegnazioni: il mediatore fornisce

agli assegnatari tutte le informazioni necessarie per agevolare questo passaggio e li sostiene nell’affrontare le eventuali difficoltà. Il mediatore sociale può, inoltre, facilitare le relazioni con gli altri condòmini

– Accompagnamento per le situazioni di morosità: il mediatore aiuta la famiglia a seguire le procedure richieste dall’Erap e a orientare meglio le spese nell’ottica di ridurre o far rientrare la situazione di morosità.

– Accompagnamento mobilità: l’intervento del mediatore consente di approfondire la conoscenza del nucleo famigliare, dei relativi bisogni e delle eventuali criticità per accompagnarlo al meglio nell’individuazione del nuovo alloggio

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b) Mediazione sociale dei conflittile finalità che quest’ultima si propone è quella di prevenire i disagi causati da una difficile convivenza tra i condomini, migliorando le relazioni tra i vicini e cercando di diffondere una cultura di convivenza sostenibile Il setting per gli incontri di mediazione prevede uno spazio apposito dove il mediatore accoglie e ascolta i cittadini, e li aiuta a gestire in modo cooperativo le controversie di vicinato; a tal fine possono essere utilizzati i locali dello sportello di mediazione sociale abitativa o il domicilio stesso degli utenti.

Percorsi di accompagnamento e mediazione

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Mediazione dei conflitti “di fronte all’incertezza, ad anche di fronte alla

cattiveria del mondo, non basta una forma di razionalità diminuita, debole, timida, ma è necessaria un’altra pratica della ragione e della mediazione sociale: la gestione creativa dei conflitti non soltanto come strategia elementare di eliminazione dei contrasti esistenti, ma come capacità di indirizzare gli enormi margini di energia dispiegati nei conflitti sociali verso la creazione di mondi relazionali (e spaziali) prima inesistenti”. (Marinella Sclavi)

Percorsi di accompagnamento e mediazione

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c) Mediazione di comunità: il mediatore stimola la partecipazione attiva dei singoli, dei gruppi sociali, delle realtà locali, nella gestione delle tematiche conflittuali e delle criticità del territorio e favorisce il senso di appartenenza e di cura dei cittadini nei riguardi del quartiere che abitano.

• il mediatore sociale promuove alcune attività come: momenti di condivisione a livello di caseggiato per discutere assieme le problematiche comuni, favorire l’emergere di proposte migliorative per la qualità della vita di quartiere; eventi aggregativi e di partecipazione a livello di quartiere volti a far conoscere le diverse culture locali (es. festa dei vicini);

Percorsi di accompagnamento e mediazione

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Percorsi di accompagnamento

Accompagnamento all’abitare

Raccordo con l’Erap(aspetti tecnici)

Promozione di occasioni di socializzazione

(eventi di quartiere)

Colloqui con segnalantee

segnalato (due mediatori diversi)

Ascolto della persona

Analisi della situazione e valutazione del bisogno

Raccordo con i Servizi Sociali

(situazioni di fragilità)

Raccordo con leIstituzioni locali

Mediazione deiconflitti

AttivazioneMomenti di confronto

tra condòmini

Mediazione di comunità

-Sostegno inserimentonuove assegnazioni

-Accompagnamento morosità-accompagnamento mobilità

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Punti di forza degli interventi di mediazione

• L’utilizzo dello sportello URP dell’ERAP per facilitare l’accesso delle famiglie

• L’attivazione di percorsi di accompagnamento all’abitare

• La presenza del mediatore nei quartieri (punti di prossimità)

• Il confronto costante con gli operatori dell’Erap

• Il raccordo con gli operatori dei servizi

• La condivisione di un medesimo modello di intervento nei tre Comuni coinvolti

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I casi seguiti con il Progetto Fei 2010Ancona Jesi Fabriano

Italiani Extracomunitari

Italiani Extracomunitari

Italiani Extracomunitari

N° soggetti/famiglie

accompagnamento all’inserimento

1 12 10

N° soggetti/famiglie

accompagnamento casi fragilità

2 1 1

N° soggetti/famiglie mediazione dei

conflitti

13 6 5 3 6 3

N° soggetti/famiglie mediazione di

comunità

23 5 14 28 7 22

N° soggetti/famiglie

accompagnamento alla mobilità

4 5 1 2

N° soggetti/famiglie morosità 4 / 1

Colloqui informativi o altro 11 5 3 7 10 8

TOTALE 57 22 24 40 35 43

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I casi seguiti con il Progetto finanziato dalla Provincia di Ancona

Italiani Extracomunitari

N° soggetti/famiglie accompagnamento all’inserimento*

5(Ancona)19 (Fabriano)

9 (Ancona)16 (Fabriano)

N° soggetti/famiglie accompagnamento casi fragilità

6 (Ancona)2 (Fabriano)

2 (Ancona)1 (Fabriano)

N° soggetti/famiglie mediazione dei conflitti

12 (Ancona)1 (Fabriano)

3 (Ancona)1 (Fabriano)

N° soggetti/famiglie mediazione di comunità

Via Rizzi 38 Inquilini; Via Romagnoli 42 Inquilini (Fabriano)

N° soggetti/famiglie accompagnamento alla mobilità

2 (Ancona) 4 (Ancona)

N° soggetti/famiglie con morosità

6 (Ancona) 2 (Ancona)

Informazioni4 (Ancona)

10 (Fabriano)2 (Ancona)

15 (Fabriano)

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• “spesso con i colleghi, a fine giornata, ci diciamo <<oggi abbiamo fatto l’assistente sociale>>, nel senso che quando riceviamo il pubblico, il 90% delle volte sono soggetti che ci portano delle problematiche che non siamo in grado di risolvere, perché attengono o alla convivenza o a sfere in cui non possiamo intervenire, o lo possiamo fare solo in termini regolamentari. Possiamo dare informazioni, consigli, ma non siamo in grado di entrare nell’ambito più specifico relazionale o conflittuale, se non quando questo genera una infrazione del regolamento, ma anche in questo caso possiamo intervenire solo in un’ottica sanzionatoria e riparatoria ”.

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• “è stata molto positiva! Sposto l’attenzione su di me, faccio un lavoro brutto per alcune cose, che ci rovina la percezione del quartiere, etichetto il posto in base a quei due-tre delinquenti che ci abitano, perché vedo solo quello e, invece, per la prima volta sono andato e m’è piaciuto, ero contento di stare lì, per la prima volta ho visto un bell’ambiente, cosa che lì non avevo mai visto… quel giorno è servito a me…quello che sarà dopo non lo so…c’era aggregazione tra le pensionate, c’era collaborazione, ma soprattutto m’è servito a me, per la prima volta ho visto bello quel quartiere. E poi penso che se abiti in un quartiere è bello sentirsi parte di quel quartiere”