La Matrice Morfologica - kairossolutions.it · l’individuazione e la definizione dei parametri (o...

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Kairos Solutions s.r.l Via Alamanno Morelli 10 00197 Roma tel: 0692957552, [email protected], www.kairossolutions.it 9 La Matrice Morfologica Presentazione ed origini della tecnica Le matrici morfologiche sono state ideate dall’astrofisico svizzero Fritz Zwicky 1 professore dell'Istituto di Tecnologia della California, ed applicate per la prima volta nel settore aerospaziale. Zwicky si è trovato a dover analizzare la struttura del motore dei jet ed ha seguito un approccio analitico che lo ha portato a definire i parametri più importanti del motore, come ad esempio i meccanismi di spinta, l'ossidante, e il tipo di carburante, per poi scomporre i componenti in sottocomponenti. Dopo aver separato ed individuato tutte le possibilità, l’astrofisico assemblò nuovamente le numerose combinazioni: per esempio, un statoreattore che usa ossigeno atmosferico e carburante liquido. La tecnica di Zwicky è particolarmente utile per gli individui che si affidano prevalentemente, o esclusivamente, al pensiero tecnico-analitico. Le matrici morfologiche, infatti, sono utilizzate soprattutto nei problemi compositi, che richiedono l’analisi multidimensionale di un’idea che deve essere trasformata e sviluppata in un nuovo prodotto. Sostanzialmente, con l’utilizzo della matrice morfologica si scompone il problema da risolvere nelle sue componenti ben definite. Attraverso un processo di combinazione e variazione, gli aspetti del problema possono essere trasformati in nuove soluzioni potenziali, le permutazioni. Descrizione L'analisi morfologica è un metodo che si avvale di una matrice finalizzata a scomporre un prodotto, un’idea, un sistema, un processo, un obiettivo, nelle diverse componenti che lo costituiscono e ad individuare, per ognuna di queste componenti, i vari aspetti, attributi, parametri, qualità. La scomposizione effettuata in tal modo, è seguita poi dal processo di ricomposizione delle opzioni possibili, per generare numerose tipologie dello stesso modello. L'analisi morfologica può essere considerata un metodo convergente per la generazione delle idee, che guida a trovare "invenzioni organizzate". L’utilità della tecnica, fino ad ora, è stata apprezzata soprattutto nel settore industriale, poiché favorisce l'analisi sistematica delle strutture di uno specifico settore industriale e i possibili gap esistenti. Ciò costituisce un elemento stimolante per le invenzioni di nuove alternative che colmano i vuoti e vanno incontro alle richieste in qualche modo imposte. 1 Zwicky, F. (1969), Discovery, Invention, Research through the Morphological Analysis, The Macmillan Company

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La Matrice Morfologica

Presentazione ed origini della tecnica

Le matrici morfologiche sono state ideate dall’astrofisico svizzero Fritz Zwicky1 professore dell'Istituto di Tecnologia della California, ed applicate per la prima volta nel settore aerospaziale. Zwicky si è trovato a dover analizzare la struttura del motore dei jet ed ha seguito un approccio analitico che lo ha portato a definire i parametri più importanti del motore, come ad esempio i meccanismi di spinta, l'ossidante, e il tipo di carburante, per poi scomporre i componenti in sottocomponenti. Dopo aver separato ed individuato tutte le possibilità, l’astrofisico assemblò nuovamente le numerose combinazioni: per esempio, un statoreattore che usa ossigeno atmosferico e carburante liquido. La tecnica di Zwicky è particolarmente utile per gli individui che si affidano prevalentemente, o esclusivamente, al pensiero tecnico-analitico. Le matrici morfologiche, infatti, sono utilizzate soprattutto nei problemi compositi, che richiedono l’analisi multidimensionale di un’idea che deve essere trasformata e sviluppata in un nuovo prodotto. Sostanzialmente, con l’utilizzo della matrice morfologica si scompone il problema da risolvere nelle sue componenti ben definite. Attraverso un processo di combinazione e variazione, gli aspetti del problema possono essere trasformati in nuove soluzioni potenziali, le permutazioni.

Descrizione

L'analisi morfologica è un metodo che si avvale di una matrice finalizzata a scomporre un prodotto, un’idea, un sistema, un processo, un obiettivo, nelle diverse componenti che lo costituiscono e ad individuare, per ognuna di queste componenti, i vari aspetti, attributi, parametri, qualità. La scomposizione effettuata in tal modo, è seguita poi dal processo di ricomposizione delle opzioni possibili, per generare numerose tipologie dello stesso modello. L'analisi morfologica può essere considerata un metodo convergente per la generazione delle idee, che guida a trovare "invenzioni organizzate". L’utilità della tecnica, fino ad ora, è stata apprezzata soprattutto nel settore industriale, poiché favorisce l'analisi sistematica delle strutture di uno specifico settore industriale e i possibili gap esistenti. Ciò costituisce un elemento stimolante per le invenzioni di nuove alternative che colmano i vuoti e vanno incontro alle richieste in qualche modo imposte.

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1 Zwicky, F. (1969), Discovery, Invention, Research through the Morphological Analysis, The Macmillan Company

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L'analisi morfologica, in sostanza, è un metodo per identificare ed investigare l'insieme totale delle relazioni contenute nella matrice. L'uso della matrice inizia con l’individuazione e la definizione dei parametri (o dimensioni) del problema che si sta affrontando, ai quali poi vengono assegnati veri parametri, cioè un insieme di valori e condizioni. La matrice multidimensionale - conosciuta anche come "Zwicky box" - è costruita settando i parametri rispetto ad ogni altra dimensione della matrice. Ogni cella della matrice contiene un particolare valore o condizione per ogni parametro, così da tracciare un particolare stato o configurazione del problema. Il problema può essere affrontato esaminando tutte le configurazione del campo per definire e scegliere la tipologia migliore, più efficace o realizzabile. In tal modo si ottiene un campo di possibili soluzioni che Zwicky ha chiamato "solution space", dal quale poi vanno eliminate le relazioni che possono coesistere e quelle contraddittorie. Nell’utilizzo classico della Matrice Morfologica vengono descritti i seguenti passi che in seguito rimodelleremo in funzione degli obiettivi tipici del lavoro effettuato con la nostra metodologia.

1. Definizione e analisi del problema: si definisce e si formula il problema in modo sintetico.

2. Definizione dei parametri: si definiscono i diversi parametri del problema, riportati nella prima colonna della matrice. Per ogni parametro si individuano le varie caratteristiche, per un massimo di sette (per motivi di complessità), le quali devono essere il più possibile indipendenti l’una dall’altra, valide per tutte le possibili soluzioni e rilevanti per l’intero problema.

3. Determinazione delle possibili qualità dei parametri: per ciascun parametro si stabiliscono le possibili qualità che si inseriscono nel campo destro della matrice vicino alla caratteristica corrispondente. Se in questa fase le qualità della caratteristica considerata risultano troppo numerose, facendo perdere la visione d’insieme, è possibile ridurre l’eccessiva complessità frazionando la matrice in diverse parti.

4. Definizione delle combinazioni: si creano diverse combinazioni unendo, con una linea, una caratteristica per ogni parametro. Tutte le soluzioni contenute nella matrice sono analizzate e valutate in funzione dell'obiettivo che si vuole ottenere.

5. Valutazione delle alternative e scelta della soluzione: le alternative identificate nella fase 4 vengono valutate sulla base della fattibilità tecnica e redditività per scegliere le soluzioni ottimali. Le soluzioni disponibili sono selezionate e vengono testate successivamente.

Ad esempio se il progetto consiste nel trovare una soluzione moderna per una scrivania da inserire in un ufficio si può creare una matrice morfologica come quella che segue.

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La Matrice Morfologica nel Coaching Creativo

La Matrice Morfologicica si è rivelata uno strumento particolarmente utile nel Coaching Creativo; anche se viene comunemente considerata una tecnica adatta al pensiero analitico, nell’esperienza del coaching si è costatato che, l’analisi dello spazio delle soluzioni (quello che l’autore ha definito “solution space”), può aumentare la potenzialità del processo creativo quando ci si confronta con obiettivi da conseguire o con aspetti personali che vogliono essere modificati. Uno dei principi fondamentali di ogni forma di coaching è il “chunk down”, cioè la scomposizione di qualsiasi aspetto dell’esperienza in parti più piccole, che possono essere affrontate con maggiore facilità; ciò vale per il problem solving creativo, come per la realizzazione di cambiamenti personali o per affrontare aspetti della realtà, mediante l’uso di specifiche strategie mentali e comportamentali. La Matrice Morfologica può essere utilizzata innanzitutto per scomporre l’obiettivo in varie parti, in passi operativi che nel complesso conducono alla meta, per poi elaborare una serie di opzioni per ogni obiettivo intermedio. Quando ci si appresta ad intraprendere un percorso verso la realizzazione di una qualsiasi meta,

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l’aumento delle opzioni possibili – delle modalità con le quali è possibile ottenere lo stesso risultato seguendo strade diverse – crea le condizioni di flessibilità necessarie ad implementare le operazioni che ci avvicinano sempre di più agli esiti desiderati. L’obiettivo, in tal senso, diviene uno spazio di possibili soluzioni costituite dalle alternative strategiche, comportamentali, che possono essere di volta in volta elaborate in base a diverse prospettive. Ogni obiettivo intermedio, infatti, grazie alla Matrice Morfologica, può essere pensato, immaginato, elaborato, agito e raggiunto in tanti modi diversi; ogni modalità viene stabilita non soltanto con l’ausilio della logica, ma anche creativamente assumendo prospettive particolari, originali, che stimolano idee e soluzioni che altrimenti non avremmo trovato. Spesso il coachee si imbatte in problemi che ostacolano il progresso verso i suoi obiettivi, poiché assume le sue decisioni senza reale programmazione, quando incombono urgenze, schemi abituali di pensiero, o convinzioni limitanti, che giocano a sfavore della creatività. Avvalendosi preventivamente della Matrice Morfologica, i parametri saranno costituiti dagli obiettivi intermedi, mentre le qualità dei parametri non sono altro che le descrizioni dei vari modi in cui è possibile realizzarli; il processo creativo interviene nel momento in cui si lascia libera la fantasia di trovare un modo inconsueto di conseguire quei passaggi, di rappresentarli visivamente con simboli o disegni, oppure adottando una checklist creativa come la SCAMPER.

Scomporre l’obiettivo in vari

obiettivi intermedi ed

indicarli sinteticamente

Descrivere almeno tre modi alternativi con i quali è possibile conseguire l’obiettivo intermedio

Utilizzare checklist creative per modificare creativamente la prospettiva

ed elaborare nuove soluzioni

Obiettivo interm. 1 Modo 1 Modo 2 Modo 3 Ingigantire Capovolgere Combinare

Obiettivo interm. 2

Obiettivo interm. 3

Obiettivo interm. 4

Obiettivo interm. 5

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Dopo aver completato la Matrice si possono individuare i passi da compiere operativamente secondo una valutazione personale. Nel caso in cui nella fase di feedback si è costatato che una specifica operazione non si accorda con gli esiti desiderati, già si dispone di altre possibilità. Il compito del coach è sostenere il coachee ad allenarsi creativamente liberando la mente creativa alla ricerca di soluzioni originali, attraverso il pensiero laterale che in questo modo consente l’applicazione del pensiero convergente e divergente. Il coachee può inventare una serie di percorsi alternativi tracciando, sulla matrice, una linea che collega i vari passi da effettuare, senza preoccuparsi di rimanere ancorato alla realtà, viaggiando nell’immaginario per attingere alle risorse che potrebbero rivelarsi decisive in un punto qualsiasi. Con l’ausilio del potere della visualizzazione creativa, il coachee può elaborare una serie di immagini mentali che rappresentano gli obiettivi intermedi, tracciandoli nella Matrice. E’ possibile aggiungere molti parametri con i quali scansionare gli obiettivi intermedi, per poi decidere il percorso da effettuare; la matrice Morfologica, infatti, aumenta di complessità in relazione ai punti di vista con i quali si intende avere un quadro dello spazio delle possibili soluzioni. Ampliare anticipatamente la mappa del territorio che si sta per esplorare, consente di avere più scelte disponibili al momento opportuno. Nel corso del coaching è particolarmente efficace prendere in esame criteri come: le risorse, le motivazioni, i valori, le convinzioni per potenziare le spinte verso l’effettivo conseguimento dei passi intermedi. Già la consapevolezza di questi quattro criteri, crea i presupposti per affrontare in modo determinato il percorso da parte del coachee, il quale può individuare anticipatamente le risorse di cui dispone e quelle necessarie ad affrontare la situazione, trasferendole e rimodellandole in funzione della fase in cui si trova, motivarsi al successo stabilendo quali sono i motivi più importanti per conquistare in successione le varie tappe, sostenendo le proprie azioni con i valori più adeguati e con le convinzioni potenzianti. Il coachee ha dunque la possibilità di creare un proprio Storyboard, per elaborare e produrre la sceneggiatura più motivante per la realizzazione dei risultati, trasformando il “solution space” in un campo d’esperienza in cui è riuscito ad intrecciare idee, descrizioni, immagini, simboli, in tante storie possibili, tanti modi possibili di essere e di creare il proprio futuro. La Matrice Morfologica apre lo spazio a molte applicazioni diverse e soprattutto ci mette di fronte a numerose storie possibili; sostituendo i parametri industriali e tecnici per i quali è stata inventata, con parametri umani, personali, relativi ai problemi soggettivi, professionali o a cambiamenti che si vuole effettuare, possiamo generare una griglia di potenzialità. Il coach può aiutare il coachee ad affrontare i più svariati aspetti della propria vita personale e professionale, come aspetti della vita interiore, convinzioni, difficoltà, blocchi, relazioni interpersonali,

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obiettivi di vario genere. Uno dei principi su cui si basa il Coaching Creativo è l’opportunità di far divenire il coachee, regista ed attore della propria vita creativamente, stimolando la Mente Creativa a rielaborare in modo originale ciò che prima era considerato un aspetto problematico, produrre nuove soluzioni di vita da sperimentare per poi essere verificate negli effetti a breve e lungo termine.

Scomporre l’obiettivo in vari

obiettivi intermedi ed

indicarli sinteticamente

Utilizzare simboli, immagini, foto per

rappresentare l’obiettivo intermedio o le modalità

per conseguirlo

Per ogni obiettivo intermedio stabilire risorse, motivazioni, valori, convinzioni

Obiettivo interm. 1 Simbolo Immagine Risorse Motivazioni Valori Convinzioni

Obiettivo interm. 2

Obiettivo interm. 3

Obiettivo interm. 4

Obiettivo interm. 5

Obiettivi

• Scoprire nuove relazioni o configurazioni che apparentemente non sono evidenti • Definire possibili soluzioni a problemi complessi caratterizzati da molte

alternative. • Aumentare la ricchezza dei dati di un idea o un progetto da esplorare. • Visualizzare in modo immediato la molteplicità delle combinazioni non ancora

esplorate per conseguire un obiettivo. • Produrre di numerose possibilità alternative nella realizzazione di un progetto

personale

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Indicazioni operative

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1. Definizione dell’obiettivo e/o analisi del problema

Si descrive in modo sintetico l’obiettivo che si vuole conseguire o lo spazio problematico che si intende affrontare

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2. Scomposizione obiettivo

Si compie un chunking down per individuare gli obiettivi intermedi.

Nella prima colonna di sinistra si inseriscono sinteticamente i sotto-obiettivi.

4. Determinazione delle possibili alternative

Nelle caselle a sinistra di ogni obiettivo intermedio, si descrivono vari modi alternativi con i quali realizzare questo passaggio.

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3.!Determinazione dei criteri

Si stabiliscono una serie di parametri attraverso i quali rielaborare ogni obiettivo intermedio. Ad esempio il numero delle alternative, simboli grafici, immagini, checklist creativa, motivazioni, valori etc… Inserire tali parametri nella prima riga in alto della Matrice. !

5. Rimodellamento degli obiettivi intermedi

Si continua il lavoro di elaborazione creativa degli obiettivi descritti seguendo i criteri scelti.

6. Definizione delle combinazioni: si creano diverse combinazioni unendo, con una linea, una caratteristica per ogni parametro. Tutte le soluzioni contenute nella matrice sono analizzate e valutate in funzione dell'obiettivo che si vuole ottenere. !

7. Feedback ed ulteriori applicazioni

La matrice si tiene in considerazione in ogni fase del lavoro per modificare eventualmente le operazioni e le strategie in base alle informazioni di ritorno. Ulteriori applicazioni prevedono di allenare creativamente il coachee ad inventare diversi intrecci narrando poi le storie possibili di ciò che può essere realizzato, integrando tra loro le idee prodotte.!