La matematica: parole, immagini, simboli · 2015-01-19 · 15 luglio 2014 Raffaella Manara 4 4...
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15 luglio 2014 Raffaella Manara
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La matematica:
parole,
immagini,
simboli Napoli
Summer School 2014
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Concetti e parole
“La ragione è l’organo per rapportarsi alla realtà in generale. Il suo rapporto con la realtà è costituito dal linguaggio, perché è attraverso la lingua che l’esperienza si articola, e attraverso la composizionalità del linguaggio l’essere umano rappresenta stati di cose.”
Le parole, intimamente legate ai concetti, forniscono la rete delle categorie con cui interroghiamo la realtà.
Esse non sono semplici “etichette”.
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Iniziamo sorridendo…
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“L’imporre dei nomi è il primo passo verso la presa di
coscienza. L’aritmetica incomincia come un linguaggio,
con l’atto di contare, che diventa poi, alla fine, contare
qualche cosa. E’ un linguaggio algoritmico, che produce il
primo algoritmo, un automatismo che produce la
successione dei numeri. Nell’aritmetica le cose vanno
così: ogni idea viene immediatamente verbalizzata, nel
momento in cui nasce, ed esiste come un vocabolo
nuovo.
La verbalizzazione spinge avanti l’astrazione.”
H. Freudenthal
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Le parole della matematica
Nella scienza e in matematica, per intendersi
si usa il linguaggio comune, ma per parlare
degli oggetti che si conoscono dal punto di
vista della matematica, si usano parole
speciali: si generano parole.
A. Gorini
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La funzione della lingua
“Più si fa parlare, più si fa guardare; la qualità del nostro sguardo dipende dalla qualità della nostra sintassi.
Bisogna dare un nome
a quel che si vede
per poterlo vedere.” A. Finkielkraut
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Parole e concetti
Il lessico della matematica comprende
• Nomi di oggetti
• Nomi di operazioni e relazioni
• Nomi per le caratteristiche
• Nomi per i nessi logici
e nel generare le parole può avvenire che si usino
- nomi “vecchi” per oggetti nuovi
- nomi nuovi per oggetti “vecchi”
- nomi nuovi per oggetti nuovi
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Parole e concetti
La forza delle parole nella matematica:
il nome non è solo un’etichetta, non è convenzionale e perciò mutabile, sostituibile.
Esso è l’accesso al concetto: quando si adotta un nome, la scelta esprime una sintesi del percorso di esperienza che ha portato al concetto
Le parole vivono e maturano insieme ai concetti che designano
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Alcune parole
La parola somma
In aritmetica:
Entra con i numeri naturali (in cui l’addizione è legata all’idea originaria di unione di insiemi e necessariamente all’intuizione di un accrescimento)
• Poi si passa alle frazioni (uguale significato, diversa complessità algoritmica )
• … ai numeri relativi: adesso la somma algebrica può anche far diminuire!
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La parola somma in algebra
Cosa significano le scritture:
n + 1
a + b
a2 + b2
fino a
f(x) + g(x) ?
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La parola somma in geometria
a) dapprima introduciamo
la somma tra segmenti
sulla stessa retta
Qui non ci sono dubbi che la “somma” sia il segmento “unione” dei due, che ha lunghezza somma delle due: ciò è associato all’esperienza con i numeri (li presentiamo anche come “passi” o “salti” sulla retta).
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b) Se i segmenti non sono sulla
stessa retta, però…
Le cose si complicano!
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c) Una nuova “somma”: sommiamo
due spostamenti (vettori)
Anche se sono
segmenti (orientati),
per sommarli
non si mettono più
“uno dopo l’altro”
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d) “Sommiamo” figure…
Cosa significa
sommare due figure?
Devo stabilire come si
fa, e si ritorna
al significato
insiemistico
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La parola “equivalente”
• In aritmetica:
frazioni equivalenti le equivalenze nelle misure
In questo contesto, alla parola “equivalente” si accompagna la
scrittura con il segno “=”:
diciamo che 4/6 è equivalente a 2/3 ,
ma scriviamo 4/6 = 2/3
o, anche, 0,01 = 1/100
• In algebra: equazioni equivalenti
2x = 1 è equivalente a 4x = 2 ma anche a 4x = 2 perché hanno le stesse soluzioni.
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• In geometria:
figure equivalenti in riferimento all’estensione e quindi ad avere uguale area
• equivalenza logica : la doppia negazione afferma
Potremmo dire che la parola “equivalente” si associa all’idea di
“avere lo stesso effetto” , quindi di sostituibilità
Infatti, il concetto più generale che coinvolge la parola “equivalente” è quello di
relazione di equivalenza
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Alcune parole della geometria
• Poligono
È un termine che nasce nella disciplina e ne ha un
uso pressoché solo interno
• Alto, altezza
Invece questo è un termine del linguaggio comune, con diversi significati anche metaforici (non mi sento all’altezza).
Il significato in matematica ha origine dall’esperienza comune, secondo un preciso riferimento spaziale, ma si specifica secondo una relazione indipendente dall’orientamento orizzontale e verticale.
A. Gorini
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Il termine distanza
Si associa a un concetto geometrico ricco e
continuamente in espansione nella
conoscenza matematica. Vediamo come.
Cominciamo dalla definizione euclidea:
“distanza tra due punti A e B è il segmento o
la misura del segmento - a seconda dei
contesti - che li congiunge”.
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Nel concetto euclideo di distanza tra due punti (nel
piano o nello spazio) sono “incorporati” due aspetti:
- l’unicità: il segmento che congiunge due punti è
unico,
mentre i possibili percorsi tra di essi sono infiniti
- il principio di minimo: il segmento che congiunge
due punti è la linea di minore lunghezza rispetto a
qualunque spezzata (qualunque “deviazione”) e a
qualunque arco di curva.
Questo è garantito dalla
disuguaglianza triangolare
A
B
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Per analogia…
Conserviamo tali
caratteristiche ogni volta che
nella geometria euclidea
introduciamo una nuova
“distanza”:
• Punto - retta
• Punto – piano
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• Retta – retta (parallele)
• Piano – piano (paralleli)
• Punto –
circonferenza
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La distanza euclidea
corrisponde ad assumere l’idea di
“distanza in linea d’aria”.
Si tratta di un concetto astratto, che non
tiene conto, per esempio, di eventuali
ostacoli o vincoli né della eventuale
curvatura della superficie.
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Abbiamo mantenuto il requisito di minimo, ma non l’unicità.
Distanza “del tassista”
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Generalizzando
Mettiamoci sulla superficie di una sfera, cioè in
un “piano” non euclideo.
A
B
Qui definiamo “distanza” tra
due punti A e B un arco di
cerchio massimo passante
per i due punti.
Così sono mantenute le
caratteristiche di unicità e di
minimo.
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Generalizzando ancora ...
Definiamo distanza in uno “spazio” di
natura qualsiasi una funzione che associa
ad ogni coppia di “punti” A e B un numero
reale non negativo, con le proprietà:
1) d(A, B) = 0 se e solo se A = B
2) d(A, B) = d(B, A)
3) d(A, B) ≤ d(A,C) + d(C,B)
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Immagini
• Guardare e riconoscere
osservare
• Rappresentare per comunicare il pensiero
illustrare
schematizzare
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Gaudì!
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triangolo
… magro
… cicciottello
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Illustrare
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Illustrare
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Non solo i bambini…
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Schematizzare
Utilizzare una rappresentazione simbolica, per far
emergere gli elementi presenti ma impliciti,
nascosti nel contesto: è l’idea di
modello Per essere utile all’elaborazione mentale, una
schematizzazione deve riflettere la realtà in modo
pertinente e omomorfo, cioè trasferendo nella
forma scelta per rappresentare la struttura
operatoria della realtà.
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Saccarosio
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Simboli: dare forma al pensiero
I passi:
La formazione dei concetti matematici ha inizio nell’esperienza sensibile, procede attraverso l’estrapolazione della fantasia, l’interiorizzazione e l’astrazione
Si cercano e scelgono forme di rappresentazione dei concetti: dall’illustrazione generica alla schematizzazione geometrica, in aritmetica e algebra si adottano simboli
Attraverso i simboli scelti, i concetti sono manipolati, per generare nuovi concetti: si passa al grado superiore di astrazione
Servono nuovi simboli per i nuovi concetti: la formalizzazione spinge avanti la concettualizzazione.
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SIMBOLI DI ROUTINE:
tappeto, frutta, gioco
negli angoli a
squadre, bagno,
lavoro-attività, arriva
la mamma, giardino,
nanna, merenda.
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“L’unico modo per apprezzare gran parte
della matematica consiste nell’imparare
una sorta di “lettura a prima vista” dei
simboli.” K. Devlin Il gene della matematica
“Il fatto è che il simbolico è più potente
dell’utilitaristico.” P. Meirieu I compiti a casa
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Simboli
La funzione dei simboli in matematica:
stenografia
sintesi
deduzione - nuovi segni per oggetti noti
- nuovi segni per le operazioni
- nuovi segni per oggetti nuovi
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Tre stadi
1. Algebra retorica calcoli, problemi, e procedimenti
sono espressi a parole, con espressioni prese
esclusivamente dalla lingua.
2. Algebra sincopata per esprimere relazioni numeriche
in forma sintetica, si introducono opportuni simboli,
ottenendo così formule che rappresentano equazioni e
calcoli.
3. Algebra simbolica i simboli, introdotti in funzione
sintetica e generalizzatrice, diventano loro stessi oggetto
della “manipolazione” concettuale, ovvero, le relazioni che
vengono analizzate e affermate sono relazioni tra i simboli
stessi.
Passaggio ai simboli: l’algebra
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Riguarda le relazioni tra i simboli:
• i concetti algebrici sono le relazioni numeriche
• le relazioni sono le proprietà (ad esempio, i prodotti
notevoli)
• le procedure algoritmiche di manipolazione simbolica, il
calcolo algebrico, sono il livello deduttivo.
Imparare a “pensare algebricamente”, dunque, non significa
imparare i meccanismi algebrici di manipolazione dei simboli,
ma lavorare sui significati delle relazioni, staccandosi da
contesti concreti.
Il pensiero algebrico è un pensiero generalizzante, da verità
piccola, particolare, a verità generale.
Il pensiero “ algebrico”
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• 3 3 + 4 4 = 5 5 9 + 16 = 25 (II primaria)
• 32 + 42 = 52 (I media)
terna pitagorica (II media)
• a2 + b2 = c2 teorema di Pitagora (II media)
• x2 + y2 = z2 equazione cartesiana della circonferenza
(III superiore)
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Il problema di Nassir
L’indiano Nassir chiese al re, che gli offriva qualunque cosa volesse come ricompensa per avergli insegnato il gioco degli scacchi, solo il grano che avrebbe ottenuto mettendo un granello sulla prima casella, 2 sulla seconda, 4 sulla terza, poi 8, e così via fino a esaurire le caselle della scacchiera.
Il re sorrise di una richiesta così modesta…
La leggerezza delle formule
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Ma… era impossibile esaudirla!
Il numero di chicchi di grano che sarebbero
spettati a Nassir per la sua richiesta è
talmente grande, che, stimando 1cm3
equivalente a circa 20 chicchi, si
otterrebbero 9 · 1011 m3 (novecento miliardi
di metri cubi). Tanto grano che, macinato,
darebbe farina sufficiente a ricoprire tutta la
superficie terrestre con uno spessore di un
paio di millimetri.
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Ebbene: per esprimere una quantità così
spropositata, a noi bastano pochi
simboli.
Scriviamo:
1 + 2+ 22 + 23 + … + 263 =
= 264 - 1
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Guardare per vedere
361 è un quadrato perfetto? Non abbiamo sottomano né tavole né calcolatrice….
Su cosa baso il mio ragionamento?
Osserviamo i numeri….
Per dimostrarlo occorre un po’ di algebra
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Guardare per vedere
Dimostrazioni senza parole
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Numeri…geometrici
Numeri triangolari
Formalizziamo 1 + 2 + 3 + … + n =
2
)1( nn
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13 + 23 + 33 =
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13 + 23 + 33 =
(1 + 2 + 3)2
La relazione in generale:
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Vedere
senza
guardare