La lunga vita e i suoi segreti - Italia Longeva | · oltre i 90 anni tre volte superiore al resto...

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la Repubblica MERCOLEDÌ 3 GIUGNO 2015 Le Guide DI REPUBBLICA CONTATTI [email protected] WWW.REPUBBLICA.IT rizzate dalla presenza di un elevato numero di ultracentenari, come l’isola greca di Icaria, do- ve gli abitanti hanno una probabilità di vivere oltre i 90 anni tre volte superiore al resto del mondo occidentale. O come la cittadina califor- niana di Loma Linda, popolata da una comunità di cristiani avventisti, tendenzialmente vege- tariana, che conduce uno stile di vita privo di abitudini malsane come alcool e fumo. Cos’hanno in comune gli arzilli anziani delle Zo- ne Blu? «Anzitutto l’attività fisica quotidiana e un’alimentazione ricca di cereali, frutta e verdu- re», prosegue Bernabei. «L’adozione di un regime alimentare bilanciato, come per esempio la dieta mediterranea, è associata a una minore inciden- za di patologie neoplastiche e cardiovascolari». Il presidente di Italia Longeva ricorda che la dieta di un anziano deve contemplare «l’assunzione di proteine per combattere anche la sarcopenia, la diminuzione della massa muscolare». Sindrome comune nell’invecchiamento che viene rallenta- ta anche con l’esercizio fisico. Che non significa per forza jogging o palestra, ma neanche passeg- giare fra i negozi. Gli ultracentenari delle Zone Blu, ad esempio, vivono in luoghi scoscesi e sono impegnati spesso in lavori manuali nell’agricol- tura. Se un orto allunga la vita, quindi, allo stesso risultato contribuiscono fattori forse meno noti. La famiglia, la presenza di uno scopo nella vita, persino la religione. Non a caso le popolazioni del- le Zone Blu sono caratterizzate da autocoscienza, ricerca del senso della vita, sentimento di appar- tenenza a una comunità. Come quello presente sull’isola giapponese di Okinawa, dove vive un mi- lione di abitanti (di cui 900 centenari), che han- no formato le “moais”, reti di cinque persone che si aiutano fra loro nella vita di tutti i giorni. Con una popolazione sempre più canuta, co- struire una società che sia più a misura di anziano è un imperativo che richiede risposte concrete. «Da una parte bisogna guardare agli anziani co- me al nostro petrolio: ormai il 90 per cento della popolazione fino ai 75 anni può e deve essere vista come una risorsa da utilizzare nel sistema pro- duttivo», sostiene Bernabei. «Allo stesso tempo bisogna ridisegnare i sistemi sanitari e favorire la tecno-assistenza». Una prospettiva attraente an- che per aziende, istituzioni, università. Che da al- cuni è già stata fatta propria. «In Italia esistono in- teressanti realtà aziendali che offrono soluzioni tecnologiche per favorire una buona qualità della vita degli anziani», prosegue il professore. «Il no- stro Paese nel 2020 avrà quattro milioni di ul- traottantenni: può diventare un laboratorio na- turale in questo ambito, da cui poi esportare ap- procci e prodotti nel mondo». Sarebbe un’oppor- tunità anche contro la crisi economica, ammesso che la politica colga la sfida di trasformare un Pae- se di vecchi in un Paese per vecchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA VALERIA FRASCHETTI V ivere a lungo, vivendo bene. È una delle sfide dei nostri tempi, la longevità. Ce la impone la demografia: dall’inizio del se- colo scorso a oggi l’uomo ha guadagna- to in media 40 anni di vita. Il Pianeta ha sempre più capelli bianchi e nel 2050 le persone sopra gli 80 anni saranno 379 milioni, cinque volte quelli del 2000. Riflettere quindi sulle complesse rela- zioni fra alimentazione, stili di vita e invecchia- mento non è mai stato così urgente. E un’occasio- ne per farlo la offre Italia Longeva, network dedi- cato alla promozione di una migliore qualità del- la vita nell’invecchiamento, che il 10 giugno con la Regione Marche organizza all’Expo di Milano (Auditorium del Padiglione Italia) il forum inter- nazionale Longevity is what we eat and…?. I puntini di sospensione nel titolo dell’evento suggeriscono già qualcosa. La longevità è un eli- sir non brevettato. Il suo segreto è nel cibo, ma non solo. È anche nei geni, che influenzano per meno del 25% la possibilità di avere una lunga vita. «Ma il meccanismo biologico che sottende alla longe- vità resta in parte un mistero», ci dice Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e diretto- re del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia all’Università Cattolica del Sacro Cuo- re di Roma. «Il fenomeno dell’avanzamento del- l’aspettativa di vita nell’ultimo secolo è stato mol- to rapido e dietro a questa velocità la scienza an- naspa, resta indietro». Un ritardo si riflette anche nell’impiego di desueti paradigmi nelle cure de- gli anziani. «Sono portatori di molteplici patolo- gie contemporaneamente», fa notare Bernabei, «ma la ricerca clinica continua a impiegare la lo- gica della monopatologia, gli anziani continuano a prendere una pillola per ogni malattia». Eppure le abitudini di vita dei popoli più lon- gevi al mondo offrono preziose indicazioni per invecchiare in salute. Chi le ha studiate a lungo è il divulgatore Dan Buettner, che sarà presen- te al forum per raccontare i risultati della sua ri- cerca sulle Zone Blu del mondo: aree caratte- Bernabei di Italia Longeva dice: «Bisogna guardare agli anziani come una risorsa, potrebbero essere il nostro “petrolio”» Mangiare molti cereali e proteine e fare sport tutti i giorni sono i fattori comuni fra le persone che vivono nelle Zone Blu Lalungavita eisuoisegreti 2020 Fra 5 anni l’Italia avrà quattro milioni di ultraottantenni, una risorsa che può essere utilizzata nella società 379 I milioni di persone nel Pianeta nel 2050 che avranno più di 80 anni, cinque volte quelli del 2000 Viviamo sempre di più. Dall’inizio del Novecento abbiamo guadagnato quarant’anni. Ma le ragioni di questo fatto restano in buona parte da decifrare. Un convegno esplora i legami fra esistenza superiore alla media, alimentazione e i nostri comportamenti quotidani LE ITALIE

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la Repubblica MERCOLEDÌ 3 GIUGNO 2015

Le GuideDI REPUBBLICA

CONTATTI [email protected]

rizzate dalla presenza di un elevato numero diultracentenari, come l’isola greca di Icaria, do-ve gli abitanti hanno una probabilità di vivereoltre i 90 anni tre volte superiore al resto delmondo occidentale. O come la cittadina califor-niana di Loma Linda, popolata da una comunitàdi cristiani avventisti, tendenzialmente vege-tariana, che conduce uno stile di vita privo diabitudini malsane come alcool e fumo.

Cos’hanno in comune gli arzilli anziani delle Zo-ne Blu? «Anzitutto l’attività fisica quotidiana eun’alimentazione ricca di cereali, frutta e verdu-re», prosegue Bernabei. «L’adozione di un regimealimentare bilanciato, come per esempio la dietamediterranea, è associata a una minore inciden-za di patologie neoplastiche e cardiovascolari». Ilpresidente di Italia Longeva ricorda che la dietadi un anziano deve contemplare «l’assunzione diproteine per combattere anche la sarcopenia, ladiminuzione della massa muscolare». Sindromecomune nell’invecchiamento che viene rallenta-ta anche con l’esercizio fisico. Che non significaper forza jogging o palestra, ma neanche passeg-giare fra i negozi. Gli ultracentenari delle ZoneBlu, ad esempio, vivono in luoghi scoscesi e sonoimpegnati spesso in lavori manuali nell’agricol-tura. Se un orto allunga la vita, quindi, allo stessorisultato contribuiscono fattori forse meno noti.La famiglia, la presenza di uno scopo nella vita,persino la religione. Non a caso le popolazioni del-

le Zone Blu sono caratterizzate da autocoscienza,ricerca del senso della vita, sentimento di appar-tenenza a una comunità. Come quello presentesull’isola giapponese di Okinawa, dove vive un mi-lione di abitanti (di cui 900 centenari), che han-no formato le “moais”, reti di cinque persone chesi aiutano fra loro nella vita di tutti i giorni.

Con una popolazione sempre più canuta, co-struire una società che sia più a misura di anzianoè un imperativo che richiede risposte concrete.«Da una parte bisogna guardare agli anziani co-me al nostro petrolio: ormai il 90 per cento dellapopolazione fino ai 75 anni può e deve essere vistacome una risorsa da utilizzare nel sistema pro-duttivo», sostiene Bernabei. «Allo stesso tempobisogna ridisegnare i sistemi sanitari e favorire latecno-assistenza». Una prospettiva attraente an-che per aziende, istituzioni, università. Che da al-cuni è già stata fatta propria. «In Italia esistono in-teressanti realtà aziendali che offrono soluzionitecnologiche per favorire una buona qualità dellavita degli anziani», prosegue il professore. «Il no-stro Paese nel 2020 avrà quattro milioni di ul-traottantenni: può diventare un laboratorio na-turale in questo ambito, da cui poi esportare ap-procci e prodotti nel mondo». Sarebbe un’oppor-tunità anche contro la crisi economica, ammessoche la politica colga la sfida di trasformare un Pae-se di vecchi in un Paese per vecchi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

VALERIA FRASCHETTI

Vivere a lungo, vivendo bene. È una dellesfide dei nostri tempi, la longevità. Ce laimpone la demografia: dall’inizio del se-colo scorso a oggi l’uomo ha guadagna-

to in media 40 anni di vita. Il Pianeta ha semprepiù capelli bianchi e nel 2050 le persone sopra gli80 anni saranno 379 milioni, cinque volte quellidel 2000. Riflettere quindi sulle complesse rela-zioni fra alimentazione, stili di vita e invecchia-mento non è mai stato così urgente. E un’occasio-ne per farlo la offre Italia Longeva, network dedi-cato alla promozione di una migliore qualità del-la vita nell’invecchiamento, che il 10 giugno conla Regione Marche organizza all’Expo di Milano(Auditorium del Padiglione Italia) il forum inter-nazionale Longevity is what we eat and…?.

I puntini di sospensione nel titolo dell’eventosuggeriscono già qualcosa. La longevità è un eli-sir non brevettato. Il suo segreto è nel cibo, ma nonsolo. È anche nei geni, che influenzano per menodel 25% la possibilità di avere una lunga vita. «Mail meccanismo biologico che sottende alla longe-vità resta in parte un mistero», ci dice RobertoBernabei, presidente di Italia Longeva e diretto-re del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze eOrtopedia all’Università Cattolica del Sacro Cuo-re di Roma. «Il fenomeno dell’avanzamento del-l’aspettativa di vita nell’ultimo secolo è stato mol-to rapido e dietro a questa velocità la scienza an-naspa, resta indietro». Un ritardo si riflette anchenell’impiego di desueti paradigmi nelle cure de-gli anziani. «Sono portatori di molteplici patolo-gie contemporaneamente», fa notare Bernabei,«ma la ricerca clinica continua a impiegare la lo-gica della monopatologia, gli anziani continuanoa prendere una pillola per ogni malattia».

Eppure le abitudini di vita dei popoli più lon-gevi al mondo offrono preziose indicazioni perinvecchiare in salute. Chi le ha studiate a lungoè il divulgatore Dan Buettner, che sarà presen-te al forum per raccontare i risultati della sua ri-cerca sulle Zone Blu del mondo: aree caratte-

Bernabei di ItaliaLongeva dice:«Bisogna guardareagli anziani comeuna risorsa,potrebbero essereil nostro “petrolio”»

Mangiare molti cereali e proteinee fare sport tuttii giorni sonoi fattori comunifra le persone chevivono nelle Zone Blu

La lunga vitae i suoi segreti

2020Fra 5 anni l’Italia avrà

quattro milioni di ultraottantenni,una risorsa che può essere

utilizzata nella società

379I milioni di persone

nel Pianeta nel 2050 cheavranno più di 80 anni,

cinque voltequelli del 2000

Viviamo sempre di più.Dall’inizio del Novecentoabbiamo guadagnatoquarant’anni. Ma le ragioni di questo fatto restano

in buona parte da decifrare. Un convegno esplorai legami fra esistenza superiore alla media,alimentazione e i nostri comportamenti quotidani

LE ITALIE

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Si allena tutti i giorni in palestra, va all’uni-versità e aggiorna il suo profilo Facebook.Non è la descrizione della giornata tipo un

ventenne, ma di Giuseppe Ottaviani un ex atle-ta pluripremiato che lo scorso 20 maggio hacompiuto 99 anni. Tommaso Palestini di annine ha 83, è un lupo di mare con alle spalle av-venture da far invidia ai protagonisti de L’isoladel tesoro di Robert Louis Stevenson e ancoraoggi racconta quei giorni con un entusiasmocontagioso.

Sono tre piccole storie, ma aiutano a capireperché le Marche si prendono la briga di pro-muovere un convegno sulla longevità. Perchéè la regione italiana che ha la speranza di vitapiù alta e negli ultimi vent’anni ha visto cre-scere il numero di ultracentenari da 99 a 507.

In questa regione non c’è alcun magico geneche consente di raggiungere in salute questiragguardevoli traguardi (studi rilevano che ifattori genetici incidono solo per il 20-25 percento). A favorire la formula dell’elisir di lungavita c’è un condensato di buone pratiche quo-tidiane e l’alimentazione gioca un ruolo da pro-tagonista. Come dimostrano le trentennali ri-cerche di Ancel Keys sulla località di Monte-giorgio di Fermo. Il biologo statunitense è sta-to il primo a dimostrare per la prima volta comel’alimentazione dei popoli mediterranei sia lapiù salutistica e l’unica in grado di ridurre il ri-schio di mortalità correlata a patologie meta-boliche. E forse non è un caso che proprio daquesto paesino marchigiano arrivi un’altra sto-ria legata alla tavola: il ristoratore Oscar Conti,nonostante i suoi 91 anni, è ancora pieno dienergia e continua ad accogliere tutti i giorni i

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10,30) con il forum internazionale Longevity is what we eat, and…?ideato e curato da Roberto Bernabei e con la partecipazionestraordinaria di Dan Buettner, giornalista di National Geographic etestimonial come Terence Hill, Yuri Chechi, Sidney Rome che portano illoro contributo personale sulla longevità. www.expo2015.marche.it

L’EVENTOFra i 14 temi “ Paese” trattati dalle regioni italiane nel corso di Expo 2015,alle Marche non poteva che essere affidato quello della longevità, checostituisce il motivo conduttore della sua presenza ad Expo. L’impegnodelle Marche, di divulgazione delle “best practice” per una vita lunga ein buona salute, culmina il 10 Giugno, all’Auditorium Palazzo Italia (ore{

clienti nel suo locale. Il modello alimentaresemplice e all’apparenza povero racchiude, in-vece, un vero e proprio tesoro di eccellenti qua-lità nutrizionali. I prodotti della piramide ali-mentare marchigiana sono gli stessi del passa-to. Alla base troviamo cereali (fonti di carboi-drati e fibre) e legumi con abbondanti quantitàdi verdure, ortaggi, spezie e frutta; inoltre so-no presenti anche olio d’oliva e vino rosso que-st’ultimo consumato in maniera regolare mamoderata.

Il segreto per vivere bene e a lungo non è le-gato solo alle consuetudini dietetiche, ma an-che al contatto con la natura, all’attività fisicae alle particolari condizioni sociali che esaltanola famiglia e la convivialità. Come racconta lamostra Prospettiva di vita (in programma finoall’11 giugno all’interno del Padiglione Italia)curata dallo scenografo Giancarlo Basili, dal so-ciologo Aldo Bonomi e dal professor RobertoBernabei. Su quindici maxischermi touch-screen scorrono i cortometraggi realizzati dagiovani filmaker che descrivono i prodotti tipi-ci del territorio, la qualità del paesaggio, la coe-sione sociale e lo stile di vita.

La collaborazione con Italia Longeva per-mette ai visitatori di questo stesso spazio di ef-fettuare un rapido check up medico gratuito

per scoprire se si è destinati a vivere a lungo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marche, terra di longeviha il record italiano

Il primato della regione promotrice del convegno

VALENTINA FERLAZZO

Al Padiglione Italiauna mostra con quindici maxischermi componei cortometraggi di giovaniautori che raccontanole tipicità del territorio

IN AGENDAALL’EXPO

DEGUSTAZIONI SUL LAGO Promozione edegustazioni di prodottiregionali: Taste it the Marche region food nell’ambito di Love’itReal Italian Food.Lake Arena, fino all’11giugno (ore 18 - 22)

GIUGNO, È GIÀ CARNEVALE Domani il Carnevale diFano, simbolo delleMarche, colora Expo: lastorica manifestazione(600 anni) anima il Cardo eil Decumano con unaspettacolare coreografia .Cardo e Decumano 3 giugno (ore 17)

ECCELLENTI TESTIMONIAL “Storie di uomini, donneed imprese che hannofatto l’eccellenzadelle Marche”: incontrocon testimonial Expo della regione.Auditorium PalazzoItalia, 7 giugno (ore 18)

SAPORI IN CASCINA Promozione dei prodottitipici locali e dell’offertaturistica di San Benedettodel Tronto e della Rivieradelle Palme.Cascina Triulza,dal 9 al 15 giugno

2098È l’anno che rappresenta il traguardo di vita mediaprevisto per una femminache nasce oggi. Un maschiopuò arrivare al 2093

3Gli anni in più di vita media di una persona che vive a Milanorispetto a una che vive a Napoli87

Gli anni di aspettativadi vita più alta del mondoper le donne. Al Giappone

il primo posto, seguonoSpagna, Svizzera

e SIngapore

CENT’ANNI SENZA SOLITUDINE Accanto, un’anziana abitante dell’isolagiapponese di Okinawa; in alto, unultranovantenne di Loma Linda, in California:Okinawa e Loma Linda sono due delle ZoneBlu del mondo, aree ad alta concentrazionedi centenari. Sopra, Montegiorgio di Fermo,paese marchigiano oggetto di studisulla longevità. Il senso di appartenenzaa una comunità, insieme ad altri fattori, aiutaa vivere meglio e più a lungo

FONTI OMS STATISTICHESANITARIE MONDIALI 2014;ISTAT; ITALIA LONGEVA

15milaSono i centenarinel nostro Paese. Gli over 65 sono

oltre il 21per cento