LA LINEA GUIDA MINISTERIALE SULLA VULNERABILITÀ SISMICA … CONVEGNO_ Luca... · Le NTC del...

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LA LINEA GUIDA MINISTERIALE SULLA VULNERABILITÀ SISMICA DEGLI IMPIANTI Dott. Ing. Luca PONTICELLI Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Area Protezione Passiva Milano, 7 novembre 2012

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LA LINEA GUIDA MINISTERIALE SULLA

VULNERABILITÀ SISMICA DEGLI IMPIANTI

Dott. Ing. Luca PONTICELLI Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica

Area Protezione Passiva

Milano, 7 novembre 2012

SOMMARIO

• PRESCRIZIONI DELLE N.T.C. 2008

• L’ESPERIENZA OPERATIVA DEI VIGILI DEL FUOCO

• LA GUIDA TECNICA DEL CORPO NAZIONALE DEI

VIGILI DEL FUOCO

• ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

PRESCRIZIONI DELLE N.T.C. 2008

Attenzione alla legge 122 del 1 agosto 2012

Terremoto in Emilia Romagna

L’AZIONE DI PROGETTO

Le NTC del 14/01/2008 prevedono che gli elementi non strutturali e

gli impianti vengano valutati dal punto di vista antisismico: occorre

valutare il carico sismico da applicare al baricentro dell’elemento

considerato:

aaaaa qWSF /

Fa è la forza sismica orizzontale da applicare nella direzione più

sfavorevole

Wa è il peso dell’elemento

γa è un fattore che identifica l’importanza dell’edificio (nelle NTC 2008

è sempre posto uguale a 1)

qa è il fattore di struttura dell’elemento (1 per elementi aggettanti a

mensola come camini o parapetti collegati alla struttura solamente

alla base - 2 negli altri casi: pannelli di tamponamento e controsoffitti)

g

Sa

TT

HZ

g

SaS

g

a

g

a

5.0

/11

/132

1

Sa è il coefficiente sismico funzione dell’altezza del piano e della

sua frequenza propria

agS è l’accelerazione di progetto al terreno

Z è l’altezza del baricentro dell’elemento rispetto alla fondazione

(per le strutture con isolamento sismico Z=0)

H è l’altezza della struttura

g è l’accelerazione di gravità

Ta è il primo periodo di vibrazione dell’elemento non strutturale

nella direzione considerata

T1 è il primo periodo di vibrazione della struttura nella direzione

considerata AxG

Ax1

Ax2

Ax3

AxG

Ax1

Ax2

Ax3

UN ESEMPIO…

Edificio monopiano (es. capannone industriale) Z/H = 1

Pannello rigidamente fissato ad una struttura flessibile Ta/T1 = 0

Sa = 2,5agS/g

Fa = 2,5agS/gWaa/qa

ag/g = 0,25 ag/g = 0,25

qa = 2 qa = 1

S = 1,0 S = 1,4

a = 1 a = 1

Fa = 2,50,251,0Wa1/2 0,3 Wa Fa = 2,50,251,4Wa1/1 0,9 Wa

L’ESPERIENZA OPERATIVA DEI VIGILI DEL FUOCO

per gentile concessione del

dott. ing. Nicola Micele

Dirigente del Corpo Nzionale dei Vigili del Fuoco

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI INTERNI

Distacco di corpo illuminante

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI INTERNI

Danneggiamento d’impianto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI INTERNI

Danneggiamento d’impianto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI INTERNI Danneggiamento di rivestimento a soffitto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI INTERNI

Danneggiamento di rivestimento a soffitto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI INTERNI Caduta di mobilio e di elementi d’arredo

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento fornitura

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento d’impianto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento d’impianto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento d’impianto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI

Danneggiamento di infrastruttura viaria principale

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento d’impianto

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento di elementi non strutturali di un capannone industriale

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento di elementi non strutturali

CRITICITÀ SISMICHE

RILIEVI E RISCONTRI ESTERNI Danneggiamento di impianti

LA GUIDA TECNICA DEL CORPO NAZIONALE DEI

VIGILI DEL FUOCO

Approvate dal C.C.T.S.

Pubblicate con Lettera-Circolare M.I. n.4621

del 16 aprile 2012

Trasmesse al Ministero Infrastrutture

esternamente agli edifici:

rottura o schiacciamento di tubazioni interrate a causa di assestamenti o effetti di liquefazione che hanno provocato cedimenti del suolo;

consegne inadeguate di acqua in termini di volume e pressione, determinate da danni al sistema acquedottistico.

internamente agli edifici:

rottura delle tubazioni verticali (colonne montanti) a causa di forti spostamenti interpiano;

distacco dai relativi punti di ancoraggio dei ganci di sostegno dei tubi;

estrazione degli elementi di ancoraggio tra ganci e struttura dell’edificio a causa del carico sismico;

rottura delle testine degli sprinkler a causa dell’impatto con elementi strutturali o non strutturali adiacenti (ad es. pannelli di controsoffitto);

compromissione della tenuta di collegamenti e giunzioni di tubi;

danneggiamento di tubazioni che attraversavano giunti sismici non progettate per sopportare movimenti differenziali;

strappo di tubazioni dovute al trattenimento per ammorsamento alle pareti attraversate;

tubazioni di impianti sospese a pavimento o a soffitto, non adeguatamente controventate, che sotto l’azione sismica hanno subito forti oscillazioni caricando fortemente i punti di ancoraggio e determinando danni di impatto sia sulle tubazioni che sulle testine;

crollo parziale delle tubazioni per rottura dei ganci e fuoriuscita dai supporti a causa della ciclicità di grandi spostamenti.

VULNERABILITÀ DEGLI IMPIANTI

E DELLE COMPONENTI NON STRUTTURALI

LA GUIDA IN “6 STEP”…

STABILIRE LO SCENARIO DI

INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO

I, II, IIIa, IIIb, IV (tab. 4)

INDIVIDUARE L’IMPIANTO ED I

SUOI REQUISITI MINIMI

(tabb. 5 E 1)

DEFINIRE NEL DETTAGLIO GLI

INTERVENTI SUI COMPONENTI

DELL’IMPIANTO

(app. A)

DEFINIRE NEL DETTAGLIO GLI

INTERVENTI SUI DISPOSITIVI DI

VINCOLO E SUI GIUNTI

- da adattare alle azioni sismiche -

(app. B)

INDIVIDUARE LA CLASSE DI

PERICOLOSITÀ DEL SITO

(tab. 3)

RICAVARE IL LIVELLO DI

RICHIESTA PRESTAZIONALE

(tab. 4)

STABILIRE LO SCENARIO DI

INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO

I, II, IIIa, IIIb, IV (tab. 4)

INDIVIDUARE L’IMPIANTO ED I

SUOI REQUISITI MINIMI

(tabb. 5 E 1)

DEFINIRE NEL DETTAGLIO GLI

INTERVENTI SUI COMPONENTI

DELL’IMPIANTO

(app. A)

DEFINIRE NEL DETTAGLIO GLI

INTERVENTI SUI DISPOSITIVI DI

VINCOLO E SUI GIUNTI

- da adattare alle azioni sismiche -

(app. B)

INDIVIDUARE LA CLASSE DI

PERICOLOSITÀ DEL SITO

(tab. 3)

RICAVARE IL LIVELLO DI

RICHIESTA PRESTAZIONALE

(tab. 4)

STEP 1 Definire lo scenario di installazione mediante

categorizzazione

STEP 2 Individuare la classe di pericolosità del sito

STEP 3 Ricavare il livello di richiesta delle prestazioni

!

STEP 4 Definire i requisiti minimi di sicurezza degli impianti

STEP 4 (segue)

essendo:

STEP 5 Definire i requisiti minimi di sicurezza degli impianti

(Allegato A)

STEP 6 Definire i criteri generali di progettazione antisismica

(Allegato B)

ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

LA PROGETTAZIONE ANTISISMICA

Isolatori sismici per garantire un movimento orizzontale del fabbricato sostanzialmente indipendente dal moto del terreno

LA PROGETTAZIONE ANTISISMICA

Giunto flessibile per il collegamento dell’impianto idrico dell’edificio all’acquedotto cittadino

Giunto flessibile per il collegamento della fornitura elettrica dell’edificio al cavidotto dell’Enel

LA PROGETTAZIONE ANTISISMICA

Giunto flessibile per il collegamento della fornitura del gas

Giunto flessibile per il collegamento delle reti di scarico

LA PROGETTAZIONE ANTISISMICA

Giunto flessibile per il collegamento dell’impianto termico di riscaldamento

Sottocentrale idrica sospesa e solidale

alla piastra

Grazie per l’attenzione

Dott. Ing. Luca PONTICELLI