La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

40
Replay - Anno 2 - Numero 69 - 1/4/2012

description

Replay, il settimanale di Laziali bella gente

Transcript of La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Page 1: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Replay - Anno 2 - Numero 69 - 1/4/2012

Page 2: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 3: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Noi felici pochiNoi felici pochiNoi felici pochiNoi felici pochi

Gianluca Palamidessi

Q uesto è un sogno e lo stiamo vivendo. La Lazio è lì, tra tanti problemi e defezioni, dopo la vicenda Reja-società, siamo comunque lì. Due derby vinti, un terzo posto da soli, l’Europa Lea-gue che è andata avanti fino ad un buon punto. Unico

rimpianto la Coppa Italia, ma in quel momento eravamo troppo in emergenza per rischiare ulterio-ri pezzi di un puzzle che ne aveva persi già troppi. La Lazio che vogliamo è questa. La squadra si è unita con l’allenatore, e i due con i tifosi, creando un entusiasmo pazzesco, che si respira allo stadio, a Formello, in città. Già, il tifoso laziale è così d’altronde. Ha bisogno di vedere una squadra grin-

tosa, che lotta su ogni pallone, che rappresenti re-almente il tifoso laziale. Klose è l’unico forse insie-me ad Hernanes a non fare testo. Sono loro i veri fuoriclasse, ma io non sottovaluterei neanche i vari Mauri, Matuzalem, Dias, Marchetti, Lulic… insom-ma la lista continua e continua ancora. La vera forza di questa Lazio è stata fino ad ora la voglia, la forza delle seconde linee. Io sono contentissimo di questi due derby vinti, ma ora bisogna stare ancora più vicini alla Lazio. Ecco perché dico a tutti di farsi il biglietto e andare a vedere la Lazio. Forza grande Lazio mia.

Prendiamoci questa Europa

Page 4: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

RubricheRubricheRubricheRubriche 3/NOI FELICI POCHI di Gianluca Palamidessidi Gianluca Palamidessidi Gianluca Palamidessidi Gianluca Palamidessi 7/IL CORSIVO di Matteo Maranidi Matteo Maranidi Matteo Maranidi Matteo Marani

Lazio Lazio Lazio Lazio 10/La felicità è questione di attimi LaLaziosiamonoi.it LaLaziosiamonoi.it LaLaziosiamonoi.it LaLaziosiamonoi.it

11/Il miracolo dell’angelo LaLaziosiamonoi.itLaLaziosiamonoi.itLaLaziosiamonoi.itLaLaziosiamonoi.it

12/Zarate il dilemma? Lazionews.euLazionews.euLazionews.euLazionews.eu

13/Diakitè: “Dobbiamo vince-re” LaLaziosiamonoi.itLaLaziosiamonoi.itLaLaziosiamonoi.itLaLaziosiamonoi.it

16/NO FISICO SI TESTA La Lazio uccide il Cagliari nei minuti finali di gioco e inoltre si porta da sola al 3° posto. Ma non solo. Ecco le foto del match e il nuovo contratto che lega la Lazio alla Macron Zimbio.com Zimbio.com Zimbio.com Zimbio.com ---- LaLaziosiamo-LaLaziosiamo-LaLaziosiamo-LaLaziosiamo-noi.itnoi.itnoi.itnoi.it

34/ALLUNGO DECISIVO Il Milan vince una partita im-portantissima. 2-1 contro la Roma, che ora dice quasi ad-dio alla Champions. Nel frat-tempo vince la Juve che arri-va a –4. La Lazio allunga per la Champions LaGazzettadelloSport.itLaGazzettadelloSport.itLaGazzettadelloSport.itLaGazzettadelloSport.it

37/L’Udinese affonda LaRepubblica.itLaRepubblica.itLaRepubblica.itLaRepubblica.it

38/Occhio a Del Piero LaGazzettadelloSport.itLaGazzettadelloSport.itLaGazzettadelloSport.itLaGazzettadelloSport.it

39/Il Napoli affonda LaRepubblica.itLaRepubblica.itLaRepubblica.itLaRepubblica.it

Replay è un magazine a cura di Gianluca Pa-lamidessi, direttore di LAZIALI BELLA GENTELAZIALI BELLA GENTELAZIALI BELLA GENTELAZIALI BELLA GENTE. net, e vicedirettore della pagina face book LAZIALI BELLA GENTE LAZIALI BELLA GENTE LAZIALI BELLA GENTE LAZIALI BELLA GENTE Facebook. Si ringrazia-no la Gazzetta dello Sport, Il corriere dello Sport, Tuttomercato-WebMagazine, GS e la Lazio siamo noi.it. Cit-taceleste, Millenove-cento.

Page 5: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 6: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 7: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Il CorsivoIl CorsivoIl CorsivoIl Corsivo

Matteo Marani

Ha pagato Pantaleo Corvino, cacciato dai Della Valle nelle ore più tristi e angoscianti della sua vita, bloccato al capezzale della madre. Una scarsa dimostrazione di stile da parte della proprietà sulla carta più elegante della Serie A, tenuto conto che il contratto col Direttore sportivo sarebbe comun-que scaduto a giugno. Lo dico con sincerità e partecipazione: spiace assi-stere al crollo verticale della Fiorentina, il ritorno della città al clima degli anni peggiori. I cinque gol subiti sabato sera dalla storica nemica Juventus hanno scatenato la contestazione in tribuna d’onore e i fischi dell’intero stadio Franchi, una volta di più pieno e vicino ai destini della squadra. Sforzo inutile, però: questa Fiorentina non esiste più da tempo, da mesi, penso da anni. Dal giorno in cui, attraverso l’house organ roseo, Diego Della Valle impallinò in pubblico Cesare Prandelli. Pro-vò a raccontare alla città la novella che la colpa del declino fosse dell’allenatore che chiacchierava troppo con la Juventus e non di una politica azien-dale ormai finita, cessata.

Ma ai fiorentini l’astuzia non manca, come insegna il con-cittadino Machiavelli. Dopo che la Fiorentina di Prandel-li&Corvino ha conquistato l’ammirazione generale e quattro piazzamenti di fila ai primi quattro posti del cam-pionato (al netto delle pena-lizzazioni di Calciopoli), l’uscita dal giro della Cham-pions ha raffreddato definiti-vamente il patron Diego, con voci sempre più insistenti (e smentite immediate) di voler cedere il club. Nominalmen-te non l’ha fatto, Diego, ma nei fatti sì. Eccome, forse scottato davvero da quei guai penali che il calcio gli ha pro-curato. La società che acqui-stava Toni, Montolivo, Pazzi-ni, Mutu, Gilardino, Vargas, Frey e altri big è oggi ridotta a comprare Lazzari, Olivera e Cerci, un piccolo caso uma-

no. Invece che cercare giocatori giusti per il domani, con l’unico mandato a Corvino di calare il monte-ingaggi (ecco perché tutte le cessioni dei big), si sono inseguiti capri-espiatori, nemici. Prandelli, poi Mihajlovic, adesso Corvino, un domani Delio Rossi, persino l’ufficio stampa cambiato tre volte. L’unica cosa che è riuscita a partorire la Fiorentina degli ultimi anni è il cartellino viola, di cui poco si sentiva il bisogno, e l’ennesima prova di astio nei confronti di Giancarlo Antognoni, ultimamente teorizzata a voce, davanti a testimoni. Lo hanno esiliato a Coverciano, preferendogli Guerini, lui che poteva offrire l’ultimo argine a una società sempre più invisa ai tifosi. La Fiorentina non finirà in Serie B semplicemente perché la Serie A con 20 squadre e appena tre re-trocessione è troppo scadente persino per la dere-litta Fiorentina di oggi. Ma c’è un rischio peggiore: raffreddare per sempre Firenze. Non ci era riuscito nemmeno l’ultimo Cecchi Gori.

Fiorentina al sangue

Page 8: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 9: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 10: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

10 - Replay - 4/1/2012

Lalaziosiamonoi.it

LazioLazioLazioLazio

La felicità è questione di attimi. Un secondo prima sei nel baratro, un secondo dopo sei in cima al mondo. È palese che una condizione sia l'antitesi dell'altra ma a separarle non c'è che un sussurro, un alito di vento, una frazione di secondo, in altre parole un evento impercettibile e difficile da defini-re a primo impatto, ma clamorosamente devastan-te nei suoi effetti. La felicità è questione di attimi. Un secondo prima ci ritroviamo a immaginare gli scenari generati da una Lazio non più capace di vincere, in grado di totalizzare un solo punto nelle ultime tre partite e di vanificare quanto di buono fatto fino a questo momento, un secondo dopo stiamo lì ad esultare per la prodezza di un difenso-re francese mascherato per l'occasione da Klose e per un ritorno ad una vittoria tanto bella quanto fondamentale. La felicità è questione di attimi. Un secondo prima delle 16.43 la Lazio sta pareggian-do in casa con il Cagliari e il Napoli sta vincendo in casa con il Catania. La Lazio dopo un intero cam-pionato vissuto da protagonista si ritrova desolata-mente quarta in classifica, virtualmente fuori dall'Europa che conta. Il Napoli, 16 punti nelle pre-cedenti 6 partite, si piazza su un terzo posto che gli garantirebbe di tentare di ripetere anche l'anno prossimo la splendida avventura in Champions League terminata solamente una settimana fa a Londra. Un secondo dopo le 16.45 poi, si capovol-ge tutto. Il destino decide di mettersi a giocare con le palpitazioni dei tifosi facendo la spola tra Roma e Napoli. Nella Capitale è Diakité a innalzarsi più in alto di tutti in cielo per andare a colpire quel pallo-

ne con la testa e metterlo alle spalle di Agazzi, al San Paolo è Lanzafame a completare un'incredibi-le rimonta che permette al Catania di rimettere in parità una partita che fino a dieci minuti prima ve-deva i partenopei avanti per due reti a zero. La felicità è questione di attimi. Nel giro di 180 secon-di tutto si capovolge, la Lazio passa dalla depres-sione all'euforia, si riprende con le unghie e con i denti una posizione in classifica meritata e conqui-stata con sudore e sacrificio nell'arco di un campio-nato "maledetto" dal punto di vista di infortuni e situazioni di perenne emergenza. Allo stadio Olim-pico, dove fino a pochi secondi prima i volti dei tifo-si erano scuri, preoccupati, delusi, rassegnati, in soli tre giri di orologio si è passati alla vera e pro-pria apoteosi con la riacquisizione del terzo posto e di una consapevolezza che stava venendo a man-care visti gli ultimi risultati. La felicità è questione di attimi. La Lazio oggi ha saputo cogliere quello giu-sto.

La felicità questione di attimi

Page 11: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

4/1/2012 - Replay - 11

LaLaziosiamonoi.it

LazioLazioLazioLazio

U n guizzo, un salto, uno scat-to di reni che potrebbe vale-re la Champions. Lo diciamo a bassa voce ma la prodez-za con cui negli ultimi minuti Federico Marchetti ha salva-to la Lazio ha davvero dell'incredibile e potrebbe regalare un finale di stagione dolce come un cioccolatino.

Sì, perchè il portiere di Bassano del Grappa si è preso una bella rivincita sul Cagliari, sua ex squa-dra, sfoderando l'ennesima grande prestazione

della sua stagione. Minuto numero 93: in quegli attimi così concitati il pubblico dell'Olimpico (e non poteva essere altrimenti conoscendo la storia della Lazio...), ha dovuto trattenere il fiato. Ekdal ha la-sciato partire un bolide da fuori area che l'estremo difensore biancoceleste è riuscito a contenere ma non a trattenere. Come un falco è arrivato Pinilla (in sospetto fuorigioco), pronto a ribadire in rete quel pallone vagante scagliato dal compagno di squadra e a dare la terza delusione consecutiva alla Lazio.

VENDETTA VENDETTA VENDETTA VENDETTA - Marchetti, però, non poteva cadere così. Meditava la vendetta da diversi mesi: da quando, nel mese di luglio, firmò con il club capito-lino e scelse di rimettersi in gioco dopo una stagio-ne passata più a casa che sul campo di gioco. I dissidi con Cellino lo avevano allontanato dal gran-de calcio, gli avevano fatto perdere anche la ma-glia della Nazionale. E vendetta, dunque, è stata. Si è rialzato come un felino, ha gattonato per due, tre, quattro passi, si è lanciato a capofitto sulla sfe-ra, ha chiuso gli occhi, non ha avuto paura delle conseguenze del possibile impatto, ha, di fatto, chiuso lo specchio della porta e con una vera e propria prodezza impedito, all'attaccante del Ca-gliari, di ribadire in rete. Il boato del pubblico Lazia-le lo ha galvanizzato, si è sentito un eroe, i compa-gni lo hanno immediatamente festeggiato. Nel pri-mo tempo l'arbitro Peruzzo aveva sorvolato su un suo intervento piuttosto avventato su Ibarbo, Su-perMan Marchetti voleva la riscossa. In quegli atti-mi, nella sua mente devono essere passate tante immagini. Lui alla squadra rossoblu, con cui ha esordito e totalizzato nella massima serie quasi 70 presenze, era legato davvero. Ma la storia del tra-sferimento, ormai avvenuto, alla Sampdoria ha bruciato ogni rapporto con il presidente sardo. Cel-lino si è sentito tradito dal suo portiere, quello che aveva prelevato dall'AlbinoLeffe pochi anni prima e a cui aveva consegnato le chiavi della porta del suo Cagliari.

Il miracolo dell’angelo

Page 12: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

12 - Replay - 1/4/2012

Lazionews.eu

LazioLazioLazioLazio

«Maurito ama ancora la Lazio, sarebbe felice di restare a Roma».Parole e musica di «el Ratòn», al secolo Sergio Zarate, che dall’addio di Beppe Boz-zo è tornato a gestire da solo il cartellino del fratel-lo. L’Inter non è intenzionata a riscattare il giocato-re argentino, che quindi in estate potrebbe tornare a Roma. Di certo Lotito non vorrà svendere quello che è stato il suo maggior investimento. Anche per questo la società sta già elaborando una strategia per provare a «resuscitare» Mauro Zàrate,reduce da una stagione da appena 533 minuti in campio-nato (10 più di Zauri) e col solo lampo del gol al Cska Mosca in Champions. L’idea sarebbe quella di proporre a Maurito di spalmare il suo ingaggio – poco più di 2 milioni – su quattro anni, allungando il contratto fino al 2016 e promettendogli un pronto ritocco in caso di ritorno agli antichi splendori. Se dovesse accettare una simile formula (con il clan che lo gestisce è un’ipotesi poco probabile) biso-gnerà ammorbidire il ritorno in uno spogliatoio che

poco ha gradito, in passato, i suoi colpi di testa, come riporta Il Tempo.

Zarate: il dilemma. Ritorna?

Page 13: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

11/3/2012 - Replay - 13

E' la star della settimana, l'inzuccata vincente con-tro il Cagliari gli ha regalato il primo posto nell'hit parade: Modibo Diakitè si gode ancora il suo suc-cesso da bomber improvvisato ma decisivo, e si ritaglia sempre più un angolino come titolare nella difesa di Edy Reja. Lui però resta umile: "Non mi sento titolare, Dias e Biava hanno dimostrato di meritarlo più di me". Un ragazzo d'oro, tutto risate e scherzi con i compagni di squadra, sempre ap-prezzato e inneggiato dai tifosi che in lui stimano la tenancia e la decisione a non mollare mai. Diaki, classe '87, spalle larghe e tanta forza, la Lazio la sente ormai sua e la onora combattendo con grinta ogni volta che è sul campo, dal 2006 ad oggi la sua quinta stagione: "Tengo a questa maglia per-

chè sono cresciuto con la Lazio. Sono arrivato dal Pescara, sono stato prima in Primavera e poigrazie a Delio Rossi sono arrivato in prima squadra - racconta il difensore fran-cese ma con un perfetto accento romano a Lazio Style Radio - Lo ringrazierò per tutta la vita per quel-lo che mi ha insegnato. Negli anni sono cresciuto molto, e cerco di mettere in campo tutto quello che ho imparato. Cerco di essere più con-centrato, come mi hanno sempre chiesto i mister". La pecca più gran-de forse di Diaki, poca concentrazio-ne quando sei un difensore può co-starti caro. La crescita di stagione in stagione è stata evidente, il france-se ha affinato il suo gioco da roccio-so centrale ed è maturato molto an-che come mentalità sul campo. Do-menica, contro il Cagliari, è stato lì a mordere le caviglie, a dare la scos-sa a un gioco un pò compassato, a rilanciare i compagni. E' stato lì ad assestare il colpo fatale per i sardi, a consolidare il terzo posto. La Champions forse passerà anche dalla sua testa: "Era una partita diffi-cile, la Lazio è partita male ma poi ha acquistato fiducia e siamo riusciti a vincere. Sul calcio d'angolo ho incrociato lo sguardo di Radu che mi ha incoraggiato. Poi Biava mi ha suggerito di mettermi sul secondo palo e quella è stata la scelta vin-

cente". Domenica prossima ci sarà il Parma al Tar-dini da superare per non mollare la corsa, Diakitè non ci sarà per squalifica, ma l'obiettivo è chiaro nella mente di tutti: "Le ultime partite saranno fon-damentali. Dobbiamo scendere in campo solo per vincere". A fare eco al monito della Curva Nord.

Diakitè: “Dobbiamo vincere”

LaLaziosiamonoi.it

LazioLazioLazioLazio

Page 14: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 15: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 16: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

copertina LAZIO-CAGLIARI

LAZIO 1-0 CAGLIARI. DECI-DE DIAKITE’ AL 88’ DI GIO-CO. ORA LA LAZIO ASPETTA 4 TURNI DIFFICILISSIMI

Page 17: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 18: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

18 - Replay - 1/4/2012

La Lazio non brilla ma beffa il Ca-gliari a fil di sirena e consolida il terzo posto. All'Olimpico i bianco-celesti vincono 1-0 grazie a un gol allo scadere di Diakite. Il jolly pe-scato dal difensore a fil di sirena consente alla squadra di Reja di portarsi a +3 su Napoli e Udinese. La sconfitta, invece, è una puni-zione decisamente troppo severa per la squadra di Ficcadenti, che con 34 punti resta invischiata nella lotta per la salvezza. La Lazio, orfana di Klose, fatica a trovare sbocchi nell'area del Cagliari. I sardi difendono con ordine e la-sciano pochissimi spazi. I trequar-tisti Mauri ed Hernanes non brilla-no e il solo Ledesma fra i bianco-celesti accende la luce a intermit-tenza. Dai piedi dell'argentino na-scono le uniche due occasioni, si fa per dire, della Lazio al quarto d'ora e alla mezz'ora di gioco. In entrambi i casi, però, Rocchi non trova la via del gol. I sardi si affi-dano soprattutto alla velocità di Ibarbo in contropiede, ma l'ex Marchetti dorme sonni tranquilli. Nella ripresa Lopez, in panchina al posto dello squalificato Reja, inse-risce la seconda punta Kozak al posto di uno spento Mauri. La La-zio procede al piccolo trotto, ma almeno il tandem offensivo confe-ziona una mini-occasione: assist del ceco, girata di Rocchi e Agazzi blocca a terra. Troppo poco, co-munque. A mezz'ora dal termine Lopez getta nella mischia anche Alfaro al posto di Rocchi e l'uru-guaiano dopo un quarto d'ora sfio-ra il gol-vittoria: l'attaccante si gira in area e calcia di sinistro da di-stanza ravvicinata, Agazzi in tuffo gli nega la prima rete in Italia. A salvare la Lazio ci pensa però Dia-kite all'88': sull'ennesimo calcio di punizione battuto sulla trequarti da

Ledesma, il difensore stac-ca indisturbato di testa e beffa la difesa del Cagliari. La partita regala emozioni solo nel finale: dopo il gol del vantaggio biancoceleste è Marchetti a salvare il ri-sultato nel recupero respin-gendo il destro di Ekdal, poi sul capovolgimento di fron-te Candreva centra il palo e vede sfumare il raddoppio. Ma alla Lazio basta e avan-za così.

MATUZALEM SANO MATUZALEM SANO MATUZALEM SANO MATUZALEM SANO - La Corte Suprema Svizzera ha annullato la minaccia della FIFA, definendola “fondamentalmente illega-le”, di vietare al centrocam-pista della Lazio Francelinho Ma-tuzalem qualsiasi attività di calcio qualora non avesse pagato gli 11,86 milioni di compensazione nei confronti della sua ex squadra, lo Shakhtar Donetsk. Il Tribunale svizzero ha comunicato di aver accolto il ricorso del centrocampi-sta per un “attacco grave ed evi-dente dei suoi diritti”da parte della FIFA e della Corte di Arbitrato per lo Sport.Matuzalem dovrà comun-que pagare l’indennizzo, oltre a un 5% annuo di interesse. La cifra era stata decretata dal CAS quan-do nel luglio del 2007 Matuzalme ruppe il suo contratto con lo Sha-khtar per accasarsi al Real Sara-gozza.

copertina LAZIO-CAGLIARI

Page 19: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 19

1) Diakitè festeggia coi compagni il vantaggio.

2) La marca Macron

Addio Puma. Ecco Macron Il marchio fondato nel 1971 a Bologna, è un esperto del settore e tra le sue fila conta molti club importanti tra cui Napoli, Bologna, West Ham, Leeds United, Monaco, Bra-ga, Az Alkmaar e molti altri ancora. Sempre secondo no-stre indiscrezioni, la Macron si sarebbe fatta avanti in manie-ra molto importante, tanto da convincere la Lazio ad accet-tare la proposta di un anno di contratto con possibile opzio-ne per quello successivo e la firma sul contratto dovrebbe essere messa proprio nella giornata di domani (oggi

ndr) in modo da permettere all'azienda di avere il tempo necessario per preparare tutto il necessario in vista della prossima stagione. I tempi per l'allestimento di tutto il mate-riale sono generalmente ab-bastanza lunghi e già parten-do da domani non è detto che si riesca a essere pronti per il primo giorno del ritiro. Ciò comporterebbe semplicemen-te l'eventualità che la Lazio possa partire per il precam-pionato con un abbigliamento provvisorio in attesa di quello ufficiale che poi arriverebbe a preparazione in corso, niente

di grave e niente di nuovo visto che questa situazione è già stata vissuta anche da altre società, ma la Macron farà di tutto per accelerare i tempi e aggirare qualsiasi problema. Adesso al nuovo sponsor tecnico non resta che trovare un bel design, origina-le e accattivante, per creare la nuova divisa biancoceleste in vista della prossima stagione, sperando che anche questo nuovo matrimonio possa es-sere ricco di successi.

Page 20: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

20 - Replay - 1/4/2012

copertina LAZIO-CAGLIARI

Page 21: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 21

Page 22: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

copertina LAZIO-CAGLIARI

22 - Replay - 1/4/2012

Page 23: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 23

Page 24: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

24 - Replay - 1/4/2012

copertina LAZIO-CAGLIARI

Page 25: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 25

Page 26: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

copertina LAZIO-CAGLIARI

26 - Replay - 1/4/2012

Page 27: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 27

Page 28: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

copertina LAZIO-CAGLIARI

28 - Replay - 1/4/2012

Page 29: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 29

Page 30: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

copertina LAZIO-CAGLIARI

30- Replay - 1/4/2012

Page 31: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 31

Page 32: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

copertina LAZIO-CAGLIARI

Page 33: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 34: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Italia SERIE A

MILAN BATTE LA SOLITA ROMA CHE CROLLA NEL FINALE, VINCE 2-1 E AL-LUNGA A + 4 SULLA JUVE. ANCHE LE ALTRE PARTITE

Page 35: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari
Page 36: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Ibrahimovic fa volare il Milan. Una doppietta dello svedese consente ai rossoneri di battere 2-1 la Roma in rimonta nel primo anticipo della 29/a giornata e di portarsi a sette punti di vantag-gio sulla Juve, impegnata nel posticipo di domani sera con l'Inter. Sono numeri da capogiro quello dello svedese, arrivato a 22 gol in campionato e 30 sta-gionali: il primato di Allegri porta sempre di più la sua firma. Ma-stica amaro invece Luis Enrique, che ha sognato di portare a casa un altro risultato dopo aver chiu-so il primo tempo in vantaggio grazie alla rete di Osvaldo. Si sono infuriati i giallorossi con l'arbitro Mazzoleni nell'azione del pareggio rossonero (fallo non visto su Heinze) ma hanno pa-gato una ingenuità di Kjaer nel finale e il solito, inspiegabile, calo nei secondi tempi. THIAGO SILVA KO THIAGO SILVA KO THIAGO SILVA KO THIAGO SILVA KO - Allegri recu-pera a sopresa Thiago Silva al centro della difesa ma deve ri-nunciare a Van Bommel, blocca-to da problemi alla schiena: a centrocampo c'è Ambrosini co-me playmaker. La partita del difensore brasiliano dura però solo dieci minuti: un problema muscolare lo costringe a chiede-re il cambio (entra Zambrotta, con Bonera che trasloca a de-stra) e lo tiene in forte dubbio per la sfida di mercoledì con il Barcellona. Luis Enrique invece sceglie Marquinho come inter-medio al posto di Pjanic e punta sul tridente Totti-Borini-Osvaldo. APRE OSVALDO APRE OSVALDO APRE OSVALDO APRE OSVALDO - A fare la partita è il Milan, desideroso di continu-are la sua fuga in testa alla clas-sifica. Emanuelson e Ibrahimo-vic su punizione testano subito

l'attenzione di Stekelenburg, mentre El Shaarawy e Mun-tari peccano di imprecisio-ne. Soffre la Roma e Luis Enrique in panchina è una furia nel tentativo di correg-gere gli errori dei suoi gioca-tori. Fanno fatica a prendere campo i giallorossi, il Milan gestisce meglio il pallone e occupa meglio il campo. Una conclusione di Gago da fuori scuote Totti e compagni, che prendono un po' di fiducia e riescono ad alzare il baricentro. E' comunque il Milan a rendersi più pericoloso, due volte con Ibra e una con Muntari prima di un clamoroso palo centrato da El Shaarawy. A sorpresa, però, nel finale di primo tempo arriva il vantaggio giallorosso: corta re-spinta della difesa, tiro cross di De Rossi e zampata vincente sotto misura di Osvaldo, che gela San Siro segnando il suo nono gol in campionato. RIMONTA FIRMATA IBRA RIMONTA FIRMATA IBRA RIMONTA FIRMATA IBRA RIMONTA FIRMATA IBRA - La Roma potrebbe raddoppiare a inizio ripresa, quando un rinvio sbagliato da Abbiati regala una grande chance a Totti, che però prova il cucchiaio e non trova la porta. Il portiere rossonero si riscatta opponendosi ad una conclusione di Marquinho. La reazione del Milan è immediata e porta al pareggio: azione pro-lungata in area giallorossa con l'arbitro Mazzoleni che prima non vede un netto fallo subito da Heinze, poi assegna giustamen-

te il rigore per un fallo di mano di De Rossi su conclusione di Am-brosini: dal dischetto Ibra non perdona, 1-1. Allegri gioca an-che la carta Boateng (fuori Ema-nuelson), Luis Enrique risponde con Pjanic e Bojan al posto di Totti e Borini. Vuole i tre punti il Milan e continua a spingere: di fronte, però, trova un grande Stekelenburg che prima si oppo-ne ad un diagonale di Ibra, poi smanaccia un sinistro di Muntari che si stampa sulla traversa. Il tecnico della Roma inserisce anche Lamela per Gago, nel tentativo di giocarsela fino alla fine, ma nel finale, un'ingenuità di Kjaer su un lancio di Muntari, consente a Ibra di presentarsi tutto solo davanti a Stekelenburg e di insaccare di testa dopo aver scavalcato il portiere con un pal-lonetto. Esplode San Siro, fa festa Allegri: non c'era modo migliore di presentarsi alla su-persfida di Champions con il Barcellona.

PAREGGIO UDINESE PAREGGIO UDINESE PAREGGIO UDINESE PAREGGIO UDINESE - Lì dove poco più di un anno fa Alexis Sanchez indovinò la gara della

36 - Replay - 1/4/2012

Italia SERIE A

Page 37: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

vita, Gabriel Torje potrebbe aver scritto il primo capitolo rilevante della sua storia italiana. Il rume-no si alza dalla panchina con l'Udinese sotto di un gol e con un destro millimetrico regala ai suoi compagni un punto che muove poco la classifica ma mantiene in vita i sogni europei: recrimina il Palermo, calato vi-stosamente nella ripresa e inca-pace di proteggere il vantaggio. LA PERLA DI MICCOLI LA PERLA DI MICCOLI LA PERLA DI MICCOLI LA PERLA DI MICCOLI - Mutti ri-propone la difesa a tre già vista a Lecce, Guidolin deve fronteg-giare le assenze di Benatia e Domizzi: dentro Coda ed E-kstrand. Si fanno subito vedere i due protagonisti più attesi, Mic-coli e Di Natale. Il rosanero al 9' impegna severamente Handano-vic su punizione, cinque giri d'o-rologio più tardi il capocannonie-re degli ultimi due campionati ignora Pasquale per calciare col mancino dai 16 metri: tutto facile per Viviano. L'incontro si addor-menta fino al vantaggio siciliano. Barreto in verticale per Miccoli, splendido diagonale mancino su cui Handanovic deve arrendersi.

Gli ospiti nel primo tempo vivono degli spunti di Asamoah: è lui a innescare Di Natale al 35', de-stro flebile del numero 10. Due soluzioni personali di Miccoli potrebbero incrementare il van-taggio in chiusura di tempo ma la prima frazione va in archivio definitivamente su una conclu-sione di Abdi da fuori area: Vi-viano tira un sospiro di sollievo quando il cuoio sfiora il palo alla sua destra. I CAMBI GIUSTII CAMBI GIUSTII CAMBI GIUSTII CAMBI GIUSTI - Guidolin boc-cia i due esterni, Basta e Pa-squale: spazio ad Armero e Pe-reyra, è un'altra Udinese, vicina al gol già con Di Natale al 2' do-po un'apertura illuminante di A-samoah. Il cronometro recita 4 minuti della ripresa al momento dell'ammonizione di Ekstrand: lo svedese, che aveva già rischiato il giallo per un brutto intervento su Miccoli, viene graziato anche all'11' dopo un netto fallo di ma-no. Il Palermo aveva già prote-stato al 40' per un braccio di Ab-di troppo largo in barriera: pote-vano starci gli estremi del penalty. Ciò non intacca il domi-nio friulano nel secondo tempo: Asamoah è impreciso in zona gol al quarto d'ora, Di Natale fallisce un'occasione non da lui al 37', quando sbaglia la misura della conclusione in area. L'uo-mo partita è, come detto, Torje, entrato per Pazienza. Il rumeno

a sei primi dalla fine chiede e ottiene il dai e vai da Pereyra, che vince un corpo a corpo con Mantovani per poi servire l'ex Dinamo Bucarest: diagonale destro imparabile per Viviano, è l'1-1 che chiude il discorso. Un brodino per il Palermo, ormai nel limbo del centro classifica: tocca all'Udinese trasformare il punto odierno in un trampolino di lan-cio per l'Europa.

1/4/2012 - Replay - 37

L’Udinese inciampa al Barbera. E’ parità

Page 38: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

Italia SERIE A

38 - Replay - 1/4/2012

Due gol in sei giorni. A Milan e Inter. Per riprendersi la "sua" Juventus, una volta di più. Ales-sandro Del Piero a 37 anni suo-nati riesce ancora a stupire. Ep-pure non dovremmo sorprender-ci più. Le presenze in maglia bianconera sono 697, record ogni epoca, i gol 287, record ogni epoca, insomma ce n’è ab-bastanza per non ricascarci, nell’errore di sottovalutarlo. Ep-pure, siamo sinceri, chi pensava una settimana fa che il numero 10 bianconero, una rete segnata in stagione, in Coppa Italia alla Roma, si sarebbe caricato la squadra sulle spalle nel doppio impegno che metteva in palio, contro le rivali di sempre, la fina-le di Coppa Italia (raggiunta) e tre punti da portare a casa per forza, per rimanere in corsa per lo scudetto? Pochini, diciamo la verità.

SETTIMANA MAGICASETTIMANA MAGICASETTIMANA MAGICASETTIMANA MAGICA — Eppure le cose sono andate proprio così. Gol che sblocca il risultato con-tro il Diavolo, linguaccia d’ordinanza, lo Juventus Sta-dium che canta "Un capitano, c’è solo un capitano". E quindi la qualificazione raggiunta ai sup-plementari, dopo che Conte lo aveva richiamato in panchina. Lui che poi ai microfoni sorride tanto ma dice poco, tenendo il profilo basso: "Siamo orgogliosi, questa finale raggiunta speriamo

ci porti ancora più entusiasmo". Poi la promessa: "Faremo in modo di recuperare bene". Che a ripensarci ora suonava come una "minaccia" sportiva, in vista dell’Inter. Ma contro i nerazzurri partiva di nuovo dalla panchina, dopo la rara parentesi dal 1’, di Coppa. E allora era difficile im-maginare tanta grazia persino per i suoi tifosi. E invece Conte lo manda dentro per Matri all’8 del secondo tempo, sullo 0-0, e lui al 26’ segna il 2-0 che chiude la partita. Movimento in vertica-le, da attaccante centrale, come lo era stato quello contro il Mi-lan, allora appostato a centroa-rea, e gioco-partita-incontro per la Juve.

LE PAROLE DI ALELE PAROLE DI ALELE PAROLE DI ALELE PAROLE DI ALE — Nel dopo-gara Ale è raggiante come pochi giorni fa. Ma forse più consape-vole del suo ennesimo "gran momento". I gesti, ancora più che le parole, al solito, sono mi-surati, sembra quasi parli di un altro. Forse è uno dei tanti se-greti del suo successo, il non abbattersi e il non esaltarsi: "La vittoria di questa sera ci fa gioire perché era una gara molto senti-ta a livello emotivo per noi e per i nostri tifosi. Poi il gol raddoppia la soddisfazione. I miei gol sono pochi, ma buoni, contro Roma, Milan e Inter? I gol, tanti o pochi, ti rendono sempre felice".

LE PAROLE DI CONTELE PAROLE DI CONTELE PAROLE DI CONTELE PAROLE DI CONTE — Il tecnico bianconero concede di più. Non è che abbia fatto giocare molto il suo capitano quest’anno: 20 pre-senze, solo 7 da titolare. Una sola volta in campo dall’inizio alla fine: contro il Bologna in Coppa Italia. Eppure Conte non si nasconde, gli rende merito: "E’ un campione, un valore aggiun-to. Sono contento per lui. E’ in un momento in cui ci può aiuta-re. Quando vedo questo, io lo utilizzo".

LE PROSPETTIVELE PROSPETTIVELE PROSPETTIVELE PROSPETTIVE — Dichiarazio-ne che ci proietta già a domeni-ca, a Juventus-Napoli, altro par-titone. Del Piero sarà titolare? A questo punto è quantomeno un’ipotesi plausibile. Borriello ha toppato nelle ultime uscite. Matri contro l’Inter ha sprecato un paio di occasioni gol. E quindi Del

Occhio a Del Piero. Il Napoli affonda. –3

Page 39: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari

1/4/2012 - Replay - 39

Piero, che sta bene e segna, "rischia" di diventare una candi-datura obbligata per Conte, in chiave futura. E il ruolo da cen-travanti, che pure per ragioni fisiche (Ale non è un gigante, mettiamola così), avrebbe delle controindicazioni, in questo mo-mento della carriera potrebbe essere il più appropriato per Del Piero: con la Juve che produce un gioco d’attacco, non deve sfiancarsi sugli esterni, e può rivelarsi micidiale sottoporta. Le cifre le trovate qualche riga più in su. Questa Juve con "la bava alla bocca" era già un bel rompi-capo per Milan e Napoli (in pro-iezione doppia sfida, tra serie A e Coppa Italia). Con questo Del Piero lo è ancora di più. E, non ci cascate: se lo vedrete segna-re presto, ancora, non sarà il caso di stupirsi.

CATANIA PUO' SOGNARE L'EURO-CATANIA PUO' SOGNARE L'EURO-CATANIA PUO' SOGNARE L'EURO-CATANIA PUO' SOGNARE L'EURO-PA PA PA PA - Un punto che pesa invece per il Catania, capace di non mollare mai anche quando è sembrato barcollare sotto i colpi dei padroni di casa e soprattutto di concretizzare al meglio due situazioni da palla inattiva, per cogliere un pari che allunga la striscia positiva (ora 7 turni) e soprattutto mantiene vivo il so-gno Europa League, come pure l'obiettivo record di punti per gli etnei (i 46 ottenuti nel passato campionato). NAPOLI IMBRIGLIATO NEL PRIMO NAPOLI IMBRIGLIATO NEL PRIMO NAPOLI IMBRIGLIATO NEL PRIMO NAPOLI IMBRIGLIATO NEL PRIMO TEMPO TEMPO TEMPO TEMPO - Per la sfida a quello che poteva essere il suo 'maestrò (Mazzarri chiese all'ex Aeroplanino di fargli da vice quando appese le scarpette...) l'allenatore dei rossazzurri rispol-vera il 3-5-2 per dare più coper-

tura (fase difensiva spesso a 5) e i fatti gli danno ragione perché nel primo tempo il Napoli tiene l'iniziativa ma non trova spazi per affondare, rendendosi dav-vero pericoloso solo con un dia-gonale di Hamsik alla mezz'ora, che trova pronto alla deviazione Carrizo. Buona copertura del campo, dunque, per il Catania, possesso palla e ripartenze pog-giate sul duo Gomez-Bergessio. Nell'intervallo allora si fa sentire Mazzarri, chiedendo ai suoi di alzare i ritmi nella ripresa, ma la vera svolta è l'ingresso in campo di Pandev per Hamsik. Dopo una parata di Carrizo su Dze-maili, il macedone mette infatti Cavani davanti al portiere, ma l'uruguaiano si divora l'1-0. Van-taggio che arriva poco dopo con una sventola di rara potenza e precisione di Dzemaili che fini-sce la sua corsa all'incrocio (a festeggiare nel migliore dei modi la 100/a presenza della propria carriera nella serie A italiana). E nel giro di tre minuti ecco il rad-doppio: il solito Pandev assiste Cavani, primo destro sulla base del palo ma poi Spolli manca il rinvio e al secondo tentativo il Matador insacca (19° centro per-sonale). AZZURRI DISTRATTI, SPOLLI E AZZURRI DISTRATTI, SPOLLI E AZZURRI DISTRATTI, SPOLLI E AZZURRI DISTRATTI, SPOLLI E LANZAFAME A SEGNO LANZAFAME A SEGNO LANZAFAME A SEGNO LANZAFAME A SEGNO - Sembra però, perché alla mezz'ora, su un corner di Llama, la difesa del Napoli si dimentica di Spolli che di testa riapre i giochi. A quel punto il Catania crede alla rimonta, Montella si gioca anche la carta Lanzafame e pro-prio l'attaccante di scuola Juve, appena entrato, sugli sviluppi di un altro angolo, trova la zampata che zittisce il “San Paolo”

Page 40: La Lazio torna al successo, 1-0 al Cagliari