La Immigrazione Italiana in Argentina LDI

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( TEXTO DISPONIBLE EN ITALIANO Y CASTELLANO) La immigrazione italiana in Argentina La comunità italiana in Argentina è una delle più rappresentative del nostro paese, dal XIX secolo fino all´attualità. Si stima che quasi 30 milioni di argentini sono discendenti, in modo completo o parziale, da italiani, ossia il 70 % della popolazione argentina. La grande ondata cominciò nel 1870, una tendenza che continuò fino al 1960. La immigrazione italiana fu fondamentale per quanto riguarda la composizione della società argentina d´oggigiorno: ci sono delle influenze della cultura italiana che sono evidenti fino all´attualità. XIX SECOLO Nella seconda metà del XIX secolo, gli italiani cominciarono a emigrare in Argentina, tra altri paesi. Le ragioni del trasferimento furono parecchi; nel 1860 Italia era divisa in piccoli stati, come il Regno di Sicilia, gli Stati Pontifici, il Gran Ducato di Toscana e il Regno di Sardegna (anche l´Impero Austriaco). Il movimento nazionalista di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi cominciò a lottare violentamente per la unificazione d´Italia sotto una monarchía costituzionale, un momento conosciuto nella storia italiana come Risorgimento. Nonostante il sucesso di questo processo, le guerre e la disunione crearono molti problemi sociali ed economici. Ancora più difficile di reconciliare furono le differenze tra i numerosi dialetti italiani (c´erano dieci soltando in Sicilia). 1

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La immigrazione italiana in Argentina

La comunità italiana in Argentina è una delle più rappresentative del nostro paese, dal XIX secolo fino all´attualità. Si stima che quasi 30 milioni di argentini sono discendenti, in modo completo o parziale, da italiani, ossia il 70 % della popolazione argentina.

La grande ondata cominciò nel 1870, una tendenza che continuò fino al 1960. La immigrazione italiana fu fondamentale per quanto riguarda la composizione della società argentina d´oggigiorno: ci sono delle influenze della cultura italiana che sono evidenti fino all´attualità.

XIX SECOLONella seconda metà del XIX secolo, gli italiani cominciarono a emigrare in Argentina, tra altri paesi. Le ragioni del trasferimento furono parecchi; nel 1860 Italia era divisa in piccoli stati, come il Regno di Sicilia, gli Stati Pontifici, il Gran Ducato di Toscana e il Regno di Sardegna (anche l´Impero Austriaco). Il movimento nazionalista di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi cominciò a lottare violentamente per la unificazione d´Italia sotto una monarchía costituzionale, un momento conosciuto nella storia italiana come Risorgimento. Nonostante il sucesso di questo processo, le guerre e la disunione crearono molti problemi sociali ed economici. Ancora più difficile di reconciliare furono le differenze tra i numerosi dialetti italiani (c´erano dieci soltando in Sicilia).L´Italia unita inicialmente non ebbe una infrastruttura statale tale che potesse risolvere i problemi dei cittadini, quindi il paese fu dominato dalla corruzione, la disoccupazione e la disuguaglianza tra le classi sociali. Perciò molti italiani deciderono di cercare delle oportunità in altri paesi. In Argentina, le comunità più grandi si insediarono a Buenos Aires, Santa Fe, Córdoba, La Pampa e Tucumán.

XX SECOLOSebbene l´Italia sia stata una delle vincitrici della Grande Guerra, i suoi debiti furono grandissimi come conseguenza della sua lotta per espandere le sue frontiere. La disoccupazione della dopoguerra fu una delle ragioni per cui gli italiani deciderono ancora di andarsene via. Il fascismo aveva conquistato Etiopia nel 1936 per trasferire lì molti italiani; tuttavia, nel 1943 tutto crollò. Dovuto agli effetti negativi della Seconda Guerra Mondiale, Italia fu rovinata ancora di più, con molte città distrutte dai bombardamenti degli alleati o dei tedeschi. E così che tantissimi italiani ancora un´altra volta lasciarono la loro terra in cerca d´un futuro e di una miglior situazione.

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Verso il 1980, i discendenti diretti da italiani in Argentina erano quasi il 52% della popolazione, percentuale che aumentava se si aggiungevano gli argentini di lontana discendenza italiana. Tale era il caso di Juan Domingo Perón, il cui bisnonno era venuto dalla Sardegna nel 1831, e nato nel 1803 a Genova.La immigrazione italiana fu uno dei pilastri della società argentina attuale. La cultura argentina ha molto in comune con quella d´Italia per quanto riguarda la lengua, le abitudini e le tradizioni. Infatti, con la inmigrazione nacquero due “dialetti” che conservarono parole della lengua italiana, cioè il “lunfardo” e il “cocoliche”.

La inmigración italiana en Argentina

La comunidad italiana en Argentina es una de las más representativas de nuestro país desde el siglo XIX hasta la actualidad. Se estima que casi 30 millones de argentinos son descendientes, en modo total o parcial, de italianos (es decir, aproximadamente el 70% de la población argentina).

La gran oleada inmigratoria comenzó en 1870, una tendencia que continuó hasta 1960; la inmigración italiana fue fundamental en lo que respecta a la composición de la sociedad argentina: encontramos influencias de la cultura italiana que son evidentes hasta el día de hoy.

SIGLO XIXEn la segunda mitad del siglo XIX, los italianos comenzaron a emigrar hacia la Argentina y otros países. Fueron muchas las razones para que este fenómeno se produjera: en 1860, Italia estaba dividida e pequeños estados, como el Reino de Sicilia, los Estado Pontificios, el gran Ducado de Toscana, el Reino de Cerdeña, etc. El movimiento nacionalista de Giuseppe Mazzini y Giuseppe Garibaldi comenzó a luchar violentamente por la unificación de Italia bajo una monarquía constitucional, un período de la historia italiana conocido como “Risorgimento”. A pesar del éxito de este proceso, las guerras y la desunión crearon muchos problemas sociales y económicos; aún más difíciles de reconciliar fueron las diferencias entre los numerosos dialectos italianos (había sólo diez sólo en Sicilia).La Italia unida inicialmente no tuvo una infraestructura estatal tal que pudiese resolver los problemas de los ciudadanos, por lo tanto el país fue dominado por la corrupción, la desocupación y la desigualdad entre las clases sociales. Por este motivo, muchos italianos decidieron ir en busca de oportunidades en otros países.En Argentina, las comunidades más grandes se establecieron en Buenos Aires, Santa Fe, Córdoba, Tucumán, La Pampa y Tucumán.

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SIGLO XXSi bien Italia fue uno de los países vencedores de la Gran Guerra, sus deudas fueron grandísimas como consecuencia de la lucha por extender sus fronteras. La desocupación de la postguerra fue una de las razones por la cual los italianos decidieron una vez más dejar su país. El fascismo había conquistado Etiopía en 1936 y allí fueron transferidos muchos italianos; sin embargo, en 1943 todo se desplomó. Debido a los efectos negativos de la Segunda Guerra Mundial, Italia queda devastada una vez más, con muchas ciudades destruidas por los bombardeos, tanto de los aleados como de los alemanes. Y es así que muchísimos italianos tomaron nuevamente la decisión de dejar su tierra en busca de un futuro y una mejor situación

Hacia 1980, los descendientes directos de italianos en Argentina eran casi el 52% de la población, porcentaje que aumentaba si se agregaban los argentinos de lejana descendencia italiana, cuyos antepasados habían venido a nuestro país aproximadamente en 1830, es decir, antes de la principal oleada inmigratoria.La inmigración argentina fue uno de los pilares de la sociedad argentina actual; la cultura argentina tiene mucho en común con la italiana en lo que respecta al idioma, las costumbres y las tradiciones. De hecho, con la inmigración, nacen dos “dialectos” que conservan palabras del italiano: el “lunfardo” y el “cocoliche”.

Detrás del relato histórico y de los fríos números, están las VERDADERAS historias. Historias de desarraigos, de dolores, de separaciones, de tristezas por dejar la tierra, de sueños truncados, de incertidumbre. Los italianos que vinieron a nuestro país aprendieron a amarlo y a sentirlo como propio, a integrarse, a formar aquí sus familias, y pudieron ser felices aun cuando ese trasfondo de nostalgia los acompañó durante toda su vida. La Divina Italia visitó en enero pasado el Museo de la Emigrazione Italiana, lleno de emocionantes testimonios de esas historias, la de nuestros padres y abuelos.

A quien interese conocer algo más sobre el mencionado museo, dejamos este linkhttp://www.museonazionaleemigrazione.it/

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