La grammatica della musica

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Riassunto La grammati della musica

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  • La grammatica della musicadi Domenico Valenza

    Riassunto del libro 'La grammatica della musica. La teoria, le forme e glistrumenti musicali' in cui si presentano i principali elementi della grammaticamusicale: i suoni, il ritmo, la tonalit, le scale musicali, le forme musicali, la

    voce in musica, gli strumenti.Ogni elemento viene descritto nei suoi caratteri generali, negli utilizzi e negli

    sviluppi.

    Universit: Universit degli Studi di CataniaEsame: Culture e Linguaggi Musicali, a.a. 2006/07

    Titolo del libro: La grammatica della musica. La teoria, le formee gli strumenti musicali

    Autore del libro: O. KarolyEditore: Einaudi, Torino

    Anno pubblicazione: 1969

  • 1. Otto Karolyi Suoni e simboli nella grammatica della musica

    La musica arte e scienza allo stesso tempo. Perci allo stesso tempo, deve essere colta emozionalmente ecompresa intellettualmente. Lamatore che si diletta ascoltando la musica senza capirne il linguaggio comeil turista che passa le vacanze allestero senza capire neppure una parola. Egli sente, ma non in grado dicomprendere.

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  • 2. Otto Karolyi Il suono: materiale della musica

    Il suono prodotto da un solo tipo di moto: il moto o vibrazione originato da un corpo vibrante che provochionde di compressione-rarefazione giungenti al nostro orecchio attraverso laria. La velocit a cui il suonopercorre lo spazio dal corpo vibrante al nostro orecchio di circa 335 metri al secondo, velocit che cambiasecondo le condizioni dellatmosfera. Se la vibrazione regolare, il suono che ne risulta musicale e costituisce una nota di altezza determinata;se irregolare, il risultato il rumore. Ogni suono ha tre propriet caratteristiche: altezza, intensit, timbro. La percezione dellaltezza di un suono consiste nella capacit di distinguere fra suoni musicali alti e bassi.Un suono pi o meno alto secondo la frequenza del corpo che vibra. Maggiore la frequenza, pi alto ilsuono.

    Lintensit di una nota dipende dallampiezza della vibrazione. Una pi o meno ampia vibrazione producesuoni pi forti o pi deboli. Il timbro definisce la differenza di colore musicale tra una nota suonata dastrumenti differenti o cantata da voci diverse.

    Descriviamo adesso laltezza convenzionale. Quando andiamo in una sala da concerto, prima che il concertoinizi, i musicisti accordano i loro strumenti su una nota suonata dalloboe principale. Essi hanno intonato iloro strumenti su una nota che ha 440 vibrazioni al secondo. Una buona intonazione (suonare in tono, regolando laltezza delle note), ha importanza per il musicista. Duenote che hanno la stessa frequenza, per esempio 440, hanno la stessa altezza e costituiscono un unisono. Mase una di queste risulta fuori tono, la prima nota produrr onde pi corte della seconda, e queste onde siscontreranno. E interessante notare che dopo un certo numero di battiti (circa 30 al secondo), leffetto didisturbo tende a diminuire. Uno dei fenomeni acustici pi usati per rinforzare il suono degli strumenti la risonanza. Quando duesorgenti di vibrazioni sono in condizione di vibrare con eguale periodo e una messa in vibrazione, quellanon sollecitata direttamente ricever la vibrazione simpateticamente allaltra. Nel violino, ad esempio, sonole varie parti della cassa le reali produttrici del suono. Un altro fattore che determina in buona misura il timbro sonoro di strumenti e voci quello che fa giudicareun auditorium buono o cattivo. Lacustica degli auditorium si misura in base al periodo di riverberazione,ossia al tempo che impiega una nota a svanire. Lacustica di una sala si pu modificare applicando otogliendo gli assorbenti di suono, come schermi e tappezzerie.

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  • 3. Otto Karolyi La notazione musicale

    La musica, come ogni linguaggio, fu coltivata come trasmissione orale da una generazione allaltra, primache un metodo di scrittura fosse inventato. Ma in civilt sviluppate il desiderio di avere testimonianza scrittadi leggi fece nascere il problema di come scrivere la musica. Le origini della notazione musicale europea si trovano nei simboli abbreviati usati per la recitazione oralegreca e orientale (notazione ecfonetica). Dal V al VII secolo d. C. fu sviluppato da questi segni un sistemache indicava il movimento melodico; i suoi simboli furono conosciuti come neumi. Poi apparve il rigo. Guido DArezzo consigli luso di tre e quattro linee. Questultimo sistema, iltetragramma, fu adottato e conservato come rigo tradizionale per la notazione del canto gregoriano ed ancora in uso. Dal secolo XIII le importanti innovazioni nel campo della melodia, dellarmonia e dellaritmica indussero ad ampliare il campo della teoria musicale. Notazione dellaltezza. Laltezza dei suoni indicata dalla serie di sette sillabe Do Re Mi Fa Sol La Si, serieconclusa nuovamente da Do in modo da produrre un intervallo da Do a Do di otto note, lottava. Sesuoniamo contemporaneamente due Do a distanza di ottava sul pianoforte, avremo la conferma di unarelazione tra loro: essi producono gli stessi suoni, ma ad altezze differenti.

    La maggior parte delle tastiere di pianoforti sono divise in sette ottave: partendo dalla pi bassa tali ottaveprendono i nomi di contra (do ), grande (do , ecc.), piccola, una linea, due linee, eccetera. Il metodo di orientamento pi chiaro per stabilire laltezza di una nota luso di un gruppo di cinque lineeorizzontali, il rigo. Sia le linee, sia gli spazi compresi tra le linee stesse sono usati per fissare le posizionidelle note, ma evidente che due gruppi di cinque linee e quattro spazi non sono sufficienti per tutte le note.Per superare questa difficolt, quando necessario vengono aggiunte alle linee principali delle brevi lineesupplementari. Per procedere attraverso la mappa musicale necessario avere un punto di riferimento per orientarsi: intermini musicali, conoscere quali sono le altezze esatte relative ai nomi delle note. Questo compito assoltodalle chiavi: la chiave di Sol, la chiave di Fa e la chiave di Do. Una volta stabilita una chiave, ogni linea eogni spazio determinano una nota (e quindi unaltezza) definita. Il problema di situare le note comprese fra le ottave basse fu risolto utilizzando la chiave di Fa. Il punto dipartenza del suo simbolo, oppure i due punti (sopra e sotto la quarta linea) indicano che nella chiave di Fa laquarta linea del rigo il posto del Fa. La ricomparsa del Do sulla prima linea supplementare mostra comequeste linee si congiungano senza soluzione di continuit. Spesso nella musica per violino o altri strumenti, necessario scrivere note molto alte o basse. Ci implicaluso di molte linee supplementari, tale difficolt risolta scrivendo le note allottava pi bassa,aggiungendo il segno 8va, sopra o sotto le note stesse che verranno eseguite. Scrivendo per pianoforte o altristrumenti, la simultaneit posta in rilievo da una graffa. Due chiavi di Do sono ancora frequentemente usate nella musica vocale e strumentale: chiave di contralto echiave di tenore. Il centro della chiave di contralto sulla terza linea, il centro della chiave di tenore sullaquarta linea. Con tali chiavi si evita luso di troppe linee supplementari.

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  • 4. Otto Karolyi La durata dei suoni

    La musica si svolge nel tempo, e i musicisti devono organizzarla non solo in termini di altezza, ma anche didurata. Per rappresentare un suono usiamo un piccolo segno, la nota, e pu essere di colore bianco o nero.La sua funzione duplice: essa serve sia come indicatrice di altezza, ma anche come segno di durata di unsuono.

    La nota pi lunga la semibreve: essa divisibile in 2 minime, 4 semiminime, 8 crome, 16 semicrome, 32biscrome e 64 semibiscrome. Convenzionalmente laltezza di una nota si scrive rivolta verso lalto quandola nota si trova dalla terza linea in gi, altrimenti rivolta verso il basso. Tuttavia se pi note di breve durata sono raggruppate insieme, le aste andranno unite una allaltra senzabadare se alcune delle note sono sopra o sotto le linee centrali. #

    Punti, legature, corone e pause

    Il prolungamento della durata di una nota si indica con luso di uno o pi punti. Un punto posto dopo la testadi una nota significa un aumento di durata esattamente corrispondente alla met del valore della nota stessa.Nel caso di due punti, il secondo punto aggiunge la met del valore del primo. In tal modo una minimaseguita da due punti avr la durata di una minima pi una semiminima pi una croma.

    Una legatura serve ad unire due note di altezza uguale; il suono della prima nota verr prolungato secondo ladurata espressa dalla nota unita. Viene utilizzata per maggiore chiarezza. Il punto coronato (corona), spessoalla fine della composizione, indica che la durata della nota devessere prolungata per il doppio della durata,ma anche di pi o meno secondo il gusto dellesecutore.

    In musica, i silenzi sono indicati da un segno chiamato pausa. Il principio delle pause semplice: ogni tipodi nota ha la propria pausa corrispondente di identico valore di durata.

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  • 5. Otto Karolyi Il ritmo

    In musica, il ritmo la regolare pulsazione o battito, si presenta in gruppi binari o ternari. Il primo battito diogni gruppo accentuato; lunit di misura compresa fra due battiti successivi accentuati chiamata battuta.Per far risaltare questa unit nello scrivere la musica, si utilizzano le stanghette, delle linee verticali tracciateattraverso il rigo. Alla fine del pezzo musicale si utilizzano le doppie stanghette. Se i battiti sono raggruppati a due a due, con un battito forte alternato a uno debole, abbiamo battute a duebattiti. Ci indicato da una cifra scritta dopo la chiave, fra la quinta e la terza linea del rigo. Per indicareinvece quale tipo di nota deve servire come unit di misura della battuta, si scrive una seconda cifra sotto laprima. Quando i battiti sono raggruppati a tre, cio un battito forte seguito da due pi deboli entro una battuta,abbiamo una misura a tre tempi. La misura a quattro tempi pu essere definita come una misura a due tempiraddoppiata. In una misura a quattro tempi vi sono due gruppi di due battiti, con un accento secondario sulterzo battito. Si trova spesso il segno C al posto del 4/4, detto anche tempo comune. Se la battuta di apertura di un pezzo incompleta, lultima battuta dovr supplire il valore di durata mancante in modo da completaresimmetricamente il tutto. Se il numeratore di una frazione indicante una misura semplice viene moltiplicato per tre, si ottiene unamisura composta. Ci significa che ogni met di battuta viene divisa in due parti uguali. Si ha una misurairregolare quando i battiti allinterno di una battuta sono cinque o sette. Ci ottenibile combinando assiememisure a due o tre tempi. Le pi comuni sono: 5/4, 5/8, 7/4, 7/8. Come nella poesia, importante giocare sulle variazioni di posizione degli accenti tonici. Luso delle misureirregolari uno dei modi per introdurre variet. Altro accorgimento la sincope, lo spostamento volutodellaccento principale, che genera un effetto di tensione e eccitamento. I quattro modi pi comuni per dare origine a una sincope sono: accentuazione dei battiti deboli, uso di pauseo legature al posto di battiti forti, introduzione di un cambio improvviso e di misura del tempo e quindi dibattito. Allinterno di battiti regolari accade spesso che vi siano aggruppamenti irregolari di note. I nomi dei gruppipi frequentemente usati sono: duina, terzina, quartina, quintina, sestina, eptina; sono indicati da un numeroe spesso aggiunto un archetto per maggiore chiarezza. Per suonare o cantare questi gruppi opportunodividerli esattamente in proporzione al battito fondamentale. In musica, lornamento utilizzato a scopo decorativo al corpo principale dellopera. La sua apparizione pispontanea si trova tra il popolo di ogni nazione, che spesso ama ornare il suo canto con laggiunta di noteestranee conosciute col nome di melismi. Gli ornamenti musicali di impiego pi comune sonolappoggiatura, lacciaccatura, il mordente, il gruppetto e il trillo. # Il ritmo e il tempo assieme uniti sono la vita, il carattere della musica; si pu dire che la loro unionedetermina lumore di ogni composizione. Tempo una parola usata per comprendere tutte le variazioni divelocit. Le pi comuni sono: grave, lento, moderato, allegretto, vivace, ecc. Dallepoca di Beethoven, molticompositori hanno fatto ricorso al metronomo, uno strumento meccanico pendolare che misura il numero deibattiti al minuto.

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  • 6. Otto Karolyi Indicazioni dinamiche

    Se premiamo la tastiera di un pianoforte, produciamo suoni che saranno pi o meno forti secondo il vigoreche usiamo. Lambito fra suoni deboli e forti suddiviso in vari gradi di volume, indicati dai segni dinamici:pi che fortissimo, fortissimo, forte, mezzo forte, mezzo piano, piano, pianissimo, pi che pianissimo.Questi segni vengono di solito scritti sotto il rigo.

    Vi sono molti altri segni usati per indicare effetti particolari.: - sforzando o sforzato - staccato, cio suono breve, come pizzicato - indica staccatissimo - indica suono tenuto. Larchetto lega da sopra o da sotto due o pi note e indica che esse vanno eseguite come un tutto unico, conlevigatezza.

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  • 7. Otto Karolyi Toni e semitoni

    La tastiera del pianoforte ha due tipi di tasti, neri e bianchi. Gli intervalli pi grandi sono chiamati toni interi(o semplicemente toni), quelli pi piccoli semitoni. I segni usati per indicare che una nota deve essereinnalzata o abbassata di un semitono sono chiamati diesis (#) e bemolle (b).

    Talvolta necessario innalzare o abbassare una nota non di uno ma di due semitoni. In tal caso vengonoapplicati i segni chiamati doppio diesis (## o ) e doppio bemolle (bb). Per riportare una nota diesizzata obemolizzata alla sua altezza dorigine, si fa uso del bequadro.

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  • 8. Otto Karolyi Scale musicale

    Una scala una serie di note, ordinate in progressione verso lalto o il basso, con inizio da una nota qualsiasifino a raggiungere la relativa ottava. La scala basilare del sistema musicale europeo la scala diatonica,formata di toni e semitoni allinterno di un intervallo di ottava. Lorigine del sistema europeo di scale risaleai Greci, che diedero alle scale nomi diversi secondo le diverse popolazioni. Tali scale erano consistenti inuna serie di toni e di semitoni in ordine discendente.

    Se suoniamo tutti i tasti bianchi di un pianoforte compresi da do a do , otteniamo una scala maggiore,chiamata maggiore per il suo susseguirsi di toni e semitoni. Ci che la determina il caratteristico intervallofra il primo e il terzo grado della scala, chiamato terza maggiore.

    Ciascun grado, o nota, di una scala indicato da un numero romano. La prima nota chiamata tonica, lanota pi importante della scala e definisce la tonalit. Segue, per importanza, la dominante a causa della suaposizione centrale. La sottodominante il quarto grado della scala. La sensibile il settimo grado della scalaed ha la funzione di guidare la tonica, che si trova un semitono sopra di essa. Restano sopratonica (II),mediante (III) e sopradominante (VI).

    Costruiamo una scala maggiore da Sol. Lintervallo tra Mi e Fa di un semitono; dobbiamo alterarelaltezza della nota di un semitono: Fa diventa Fa# e cos la scala pu essere completata.

    Paragonando le due scale di Do e Sol, vediamo che esse differiscono nellaltezza: la scala di Sol maggioreparte infatti una quinta sopra quella di Do maggiore. Inoltre, la sola nota non comune ad entrambe il Fa.Dalla dominante di ogni scala pu essere costruita, infatti, una nuova scala alla quale occorre solo una notaalterata in pi nei confronti della precedente. Tale nota la sensibile della nuova scala. Analogamente, daogni sottodominante di una scala pu essere ricavata una nuova scala bemolizzando la sensibile della scalaprecedente.

    In teoria, possibile costruire ulteriori scale sia procedendo da una dominante allaltra, sia procedendo dauna sottodominante allaltra. Dopo aver raggiunto dodici diesis e dodici bemolli, le due serie di scale cheerano partite da Do si incontrato di nuovo enarmonicamente in Do, in modo da produrre un circolocompleto, il cosiddetto circolo delle quinte.

    Do con un diesis Do diesis, Re con un bemolle Re bemolle: sul pianoforte queste due note sonorappresentate dallo stesso tasto nero, e per ci diciamo che sono enarmonicamente equivalenti. Una notaenarmonica come una parola con due pronunce ma con un solo significato.

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  • 9. Otto Karolyi Tonalit

    La parola tono pu essere usata in due significati: in un primo per definire lentit di un intervallo; in unsecondo per indicare la nota che definisce la tonalit di una scala o di un pezzo; il tono ci dice quale la notatonica del pezzo in questione attorno alla quale tutte le altre gravitano. Se diciamo che un pezzo in Domaggiore, intendiamo che Do il centro tonale del pezzo.

    Al fine di indicare in quale tono scritta una composizione, la soluzione pi semplice quella di segnare inecessari accidenti (diesis e bemolle) una volta per tutte nellarmatura della chiave, fra il simbolo dellachiave e lindicazione del tempo.

    La fisionomia di una scala minore data dallintervallo fra la tonica e la mediante, intervallo che questavolta per di un tono pi un semitono, ad esempio La Si Do, e si chiama terza minore. Lintervallo fra ilsettimo e lottavo grado di questa scala di un tono intero, ma la sensibile dovrebbe di norma trovarsi unsemitono sotto la tonica e per rendere il VII grado sensibile necessario innalzarlo di un semitono. Cos,otteniamo il modello della scala minore armonica.

    Ciascuna scala maggiore ha una scala minore che le fa da partner; tale scala costruita sulla sopradominante(VI grado) della scala maggiore, che diventa la tonica della scala minore relativa. Questa relazione maggiore-minore mostra che la legge data in rapporto alle scale maggiori si applica anchealle scale minori. Lunica differenza, nel circolo delle quinte, che la nota di partenza La, cio il relativominore della scala di Do maggiore.

    Melodicamente, il salto di un tono e mezzo fra il VI e il VII grado della scala minore armonica pareinelegante. Ma se il sesto grado di una scala minore viene anchesso diesizzato, la progressione melodicarisulta appianata. Questo tipo di scala minore chiamata scala minore melodica.

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  • 10. Otto Karolyi Intervalli musicali

    Lintervallo la differenza in altezza tra due note. La tonica e il suo duplicato formano il primo pseudo-intervallo, detto unisono. Lintervallo fra i gradi I e II una seconda; fra I e III una terza, fra I e IV unaquarta e cos via di seguito.

    Ma una terza pu essere maggiore o minore, secondo la disposizione dei toni e dei semitoni che lacompongono. Ci dimostra che oltre alla classificazione numerica di un intervallo vi sono ancheclassificazioni qualitative. Queste distinguono gli intervalli in cinque categorie: giusti, maggiori, minori,eccedenti e diminuiti.

    Intervalli giusti sono lunisono, la quarta, la quinta e lottava. I rimanenti intervalli, la seconda, la terza, lasesta e la settima sono intervalli maggiori. Se un intervallo maggiore abbassato di un semitono si ottieneun intervallo minore: Do-Mi una terza maggiore, Do-Mib una terza minore.

    Parleremo di eccedenza quando un intervallo giusto o maggiore innalzato di un semitono. Per contro,qualsiasi intervallo giusto o minore abbassato di un semitono detto diminuito. Lintervallo di quartaeccedente chiamato tritono, perch formato di tre toni interi. Nel medioevo esso veniva soprannominatodiabolus in musica, a causa di un che di sinistro racchiuso nella sua sonorit.

    Quando vengono usati intervalli superiori a unottava, i loro nomi seguono la logica progressione numerica.Cos il primo intervallo dopo lottava la nona, che corrisponde a unottava pi una seconda. Questiintervalli superiori allottava sono di solito chiamati intervalli composti.

    Un intervallo e la sua inversione si completano in unottava: una quarta rovesciata diviene una quinta, eviceversa una quinta rovesciata diviene una quarta, e una quinta e una quarta danno per risultato unottava.Oppure, lunisono rovesciato diventa ottava, lottava diventa unisono.

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  • 11. Otto Karolyi Armonia e contrappunto

    I tre elementi fondamentali della musica sono il ritmo, la melodia e larmonia. In senso fisico la melodia non nientaltro che una successione di suoni, anche una scala pu essere definita una melodia. Ma la melodia naturalmente molto di pi, il soffio che d vita e coerenza ad una successione di suoni. E la qualit ditensione interna fra le note della scala che fa una melodia.

    E possibile fare una distinzione di carattere generale fra tre tipi di melodie. Il primo caratterizzato da unprogredire per gradi congiunti. Il secondo tipo presenta salti pi ampi, in genere di terza, quarta e quinta. Ilterzo pu essere definito come una combinazione dei primi due tipi. Infine, nella melodia, tensione erilassamento devono succedersi nella giusta proporzione.

    Larmonia la combinazione simultanea di uno o pi suoni e, al contrario della melodia che si costruisceorizzontalmente, ha struttura verticale. Due o pi note che risuonano simultaneamente costituiscono unaccordo. Sopra una nota considerata fondamentale sono altre note, chiamate armonici, che risuonanocontemporaneamente ad essa.

    La grande scoperta fu nel rendere possibile il canto simultaneo anche ad intervalli diversi dallottava. Latecnica di raddoppiare una melodia ad una quarta o ad una quinta fu detta organum.

    Verso la met del XV secolo, la terza fu accettata nella prassi musicale, e combinata con la quinta in mododa formare una triade. La triade la combinazione simultanea di tre suoni: essa ha origine da qualsiasi notasopra cui si aggiungono rispettivamente la terza e la quinta. La nota di base su cui costruita una triade, sichiama fondamentale. Essa lelemento fondamentale dellarmonia occidentale, e della teoria musicale dalXV secolo fino a Schoenberg.

    Le triadi si distinguono in maggiori o minori (quando la terza sopra la fondamentale maggiore o minore),eccedenti o diminuite (quando lintervallo tra la fondamentale e la quinta eccedente o diminuito). Esistonodue tipi di relazione tra le triadi: una dovuta dallavere in comune la terza o la quinta, una che si ha quandole triadi sono contigue ma non hanno note in comune.

    Dopo lavvento della triade, la modalit venne abbandonata e, intorno alla fine del secolo XVII, sostituitadal nuovo sistema tonale di scale maggiori e minori. Da allora fino alla fine del secolo scorso questogerarchico sistema musicale sembr definitivo e immutabile. Ma non fu cos.

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  • 12. Otto Karolyi Cadenze musicali

    Nella musica tonale gli accordi pi importanti sono quelli costruiti sul primo, quinto e quarto grado dellascala. Per questo motivo, vengono distinti con lappellativo di triadi principali, tutti gli altri accordi vengonoclassificati secondari. La concatenazione degli accordi principali ha importanza in quanto determina laconclusione di una frase musicale. Tali conclusioni si chiamano cadenze.

    La cadenza perfetta il collegamento dal V al I grado e viene anche detta completa perch in musica ha lastessa funzione del punto fermo nella composizione letteraria. La cadenza plagiale il collegamento dal IVal I grado e anchessa simile al punto fermo, con una diversa sfumatura.

    La cadenza evitata il collegamento dal V al VI grado in modo da generare unimpressione non conclusiva.Il suo posto non alla fine di un pezzo, ma solo nel corso del suo sviluppo. La cadenza sospesa ilcollegamento da un accordo qualsiasi a quello costruito sul V grado. Quando una cadenza termina su untempo forte si chiama maschile, su uno debole femminile.

    Uninteressante variante armonica si pu ottenere concludendo un pezzo scritto in tonalit minore con unaccordo maggiore al posto del dovuto minore. La terza dellaccordo, che risulta modificato, prende il nomedi terza piccarda.

    Le quattro formule di cadenza appena viste possono essere precedute da accordi di vario genere, ma esisteun accordo, il cosiddetto accordo cadenzante di quarta e di sesta. Esso il secondo rivolto dellaccordo ditonica ma funziona come un accordo dominante. In altre parole, lorecchio dellascoltatore non soddisfattofinch tale accordo non ha raggiunto laccordo di dominante.

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  • 13. Otto Karolyi Modulazione

    Nellarte, la monotonia un peccato imperdonabile. Laccorgimento tecnico pi importante per ottenerevariet la modulazione. Modulare significa passare da una tonalit allaltra. Ad esempio, la modulazionedal Do maggiore al Sol maggiore facilmente ottenibile considerando laccordo di Do maggiore comeaccordo sottodominante di Sol maggiore. Tale modulazione in cui un accordo comune ad entrambe letonalit, chiamata modulazione diatonica.

    Da ci concludiamo che la via pi facile e naturale per passare da una tonalit allaltra quella di modularea tonalit strettamente imparentate tra loro. Altro genere di modulazione quello che presenta un saltoimprovviso da un accordo in una tonalit ad un altro accordo, del tutto differente. Questo procedimentoimplica generalmente luso di unalterazione cromatica. Ma anche in questo caso almeno una nota deveessere comune ad entrambi gli accordi.

    Nel terzo genere di modulazione, le note componenti laccordo della tonalit di partenza vengono mutateenarmonicamente in quelle di un nuovo accordo di diversa tonalit. Di qui il nome di modulazioneenarmonica.

    Nella composizione musicale, la progressione la ripetizione di un piccolo frammento a diverse altezze, puessere usata senza lintervento della modulazione, ma pi efficace se unita ad essa. Tuttavia, tropperipetizioni di uno stesso frammento musicale generano monotonia.

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  • 14. Otto Karolyi Il Basso numerato in musica

    Il basso continuo o numerato fu un sistema di notazione abbreviata in uso nellepoca barocca con lo scopo diindicare larmonia base per un accompagnamento. Il suo principio base lindicazione di un accordo e dellasua posizione per mezzo di una nota indicante il basso fondamentale, sopra la quale un numero checorrisponde allintervallo richiesto sopra la nota segnata.

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  • 15. Otto Karolyi Contrappunto

    Quando una melodia viene cantata o suonata da sola, laspetto orizzontale predominante. Questo tipo dimusica detto omofonica. Nel caso, ad esempio, del canto accompagnato, abbiamo una fusione delle duedimensioni in un tipo definito come monodia accompagnata. Infine, quando abbiamo la combinazionesimultanea di pi di una linea melodica siamo in presenza di una musica polifonica o contrappuntistica.

    Tra i principi tecnici basilari della scrittura contrappuntistica, citiamo anzitutto linteresse melodico elindipendenza delle singole voci, ottenuti o con luso di un tema riconoscibile o la sua riaffermazione adiversi voci o altezze.

    Abbiamo poi linteresse ritmico, dato una spiccata indipendenza ritmica di ogni parte, al punto chelimitazione del tema spesso affidata pi al ritmo che alla melodia. Infine, la funzione di bassofondamentale della parte pi bassa.

    Il canone la forma pi rigorosa di imitazione contrappuntistica: si fonda sulla ripetizione esatta del temabase da parte della voce imitante. Mentre la voce principale tira avanti, la seconda ripete testualmente ciche ha detto la voce principale. Il termine tecnico che distingue la voce principale dux, mentre la secondavoce detta comes.

    Canoni perpetui, o rote, sono pezzi in cui una volta raggiunta la fine, le voci possono ricominciare le loroparti da capo (Fra Martino campanaro). Lentrata del comes pu avvenire alla stessa altezza del dux, o adaltezza differente. Cos, ad esempio, si parla di canone alla quinta o alla quarta, quando lentrata del comesavviene ad una quinta o una quarta di distanza dal dux. Oggi luso del canone si trova spesso nellefilastrocche per bambini.

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  • 16. Otto Karolyi Fuga

    La fuga il frutto pi maturo di tutta la concezione contrappuntistica. Essa si basa su un tema, o soggetto dicarattere determinato, che viene affermato da solo allinizio del brano e che riappare in diversi momenti e adiverse altezze durante il corso della composizione.

    La risposta limitazione del soggetto, di solito trasportando il soggetto in tonalit di dominante. Se larisposta esatta viene detta reale, se uno o pi intervalli vengono alterati, causa esigenze melodiche oarmoniche, essa viene chiamata tonale. Dopo la risposta, a questo punto il soggetto non si arresta macontinua con la risposta che viene a scontrarsi con esso secondo una linea melodica che prende il nome dicontro-soggetto.

    Di solito, ma non sempre, le fughe sono scritte a tre o quattro parti (voci). Ci significa che vi sono tre oquattro linee melodiche simultanee che si muovono con notevole indipendenza, ma formanti allo stessotempo collegamenti armonici soddisfacenti. Quando si ha soggetto, risposta e poi soggetto, si dice che lafuga a 3 parti. Quando invece abbiamo soggetto, risposta, soggetto e di nuovo risposta, parliamo di fuga a4 parti.

    Talvolta necessario, per il buon andamento della melodia, introdurre un breve passaggio collegante tra ilsoggetto e la risposta o in altri punti, la codetta. Il divertimento un passaggio contrappuntistico confunzione di rilassamento tra le varie riapparizioni del soggetto principale.

    Per quanto riguarda la forma, la fuga divisa secondo tre sezioni: esposizione, sezione centrale e finale.Lesposizione la prima parte della fuga, nella quale il soggetto viene presentato una o pi volte in ciascunaparte (o voce). Nella sezione centrale spesso si introduce poi un divertimento. In questa sezione comunefare tacere una o pi voci; questi silenzi servono a far risaltare maggiormente la nuova entrata del soggetto.

    Quando il soggetto ricompare in tonica, abbiamo linizio della sezione finale. Il coronamento finale dellafuga avviene di solito aggiungendo alla struttura principale qualche battuta in pi con lo scopo di concluderelintero pezzo in modo pi convincente, tale la funzione della coda.

    Tra gli accorgimenti tecnici utilizzabili, citiamo lo stretto e il pedale. Lo stretto si ha quando lentrata dellarisposta avviene prima che il soggetto sia terminato. Il pedale invece una prolungata nota bassa sotto laquale la parte superiore continua il suo movimento.

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  • 17. Otto Karolyi Forme musicali

    Il motivo la pi piccola unit di una composizione musicale, deve consistere almeno di due note epossedere un modello ritmico riconoscibile. Di solito consta di tre, quattro o pi note. E per mezzo delmotivo e del suo sviluppo che un compositore spiega la sua idea. Ma per fare ci, e questo vale per lamusica come per il discorso comune, si devono formare frasi e periodi comprensibili. Una frase musicale formata da uno o pi motivi e la sua conclusione generalmente indicata da una cadenza.

    Il periodo un insieme di battute la cui lunghezza comune di 8 battute. Tuttavia, possiamo trovare casi diperiodo che sembrano essere stati accorciati o allungati, con lomissione o aggiunta di alcune battute,proprio come avviene nel discorso quando si condensa il proprio pensiero oppure lo si arricchisce conlaggiunta di unespressione.

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  • 18. Otto Karolyi Forma binaria e forma ternaria

    Dal periodo passiamo ora al paragrafo, al capitolo, cio a dire, in termini musicali, a una struttura completa.La forma binaria ha una struttura semplice divisa in due sezioni, AB. In una sarabanda di Corelli, la sezioneinterrogante (A) comincia in tonica e finisce in dominante. La seconda sezione (B) che risponde alla prima,trae la prima nota della sua melodia dalla tonalit in cui A si conclusa, quindi modula e ritorna sulla tonica,un procedimento che richiama il linguaggio parlato.

    La forma musicale non un impaccio per il compositore; essa lo provvede semplicemente di una corniceentro la quale pu esprimersi artisticamente. Nella forma binaria, le due sezioni A e B vengono spessoripetute per imprimere meglio le differenze esistenti tra loro. Quando A e B non sono simmetriche, lasezione B, quella conclusiva, che pi lunga.

    Esaminiamo ora la forma ternaria. Se consideriamo ora una struttura indicata dalla formula capiremo che A indica una sezione, B ne indica unaltra e il ritorno di A significa la ripetizione pi o menotestuale della prima sezione. Rispetto alla forma binaria, c in realt una differenza pi essenziale: ABA,differisce da AB nel fatto che B un episodio completamente differenziato da A e A . Si possono trovare intutta la letteratura musicale esempi di questa forma.

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  • 19. Otto Karolyi Forme musicali basate sulla danza

    Per secoli la danza ebbe un significato essenzialmente rituale e religioso. Durante let greca e romana, ladanza ebbe una lenta evoluzione dal rito ad arte vera e propria; in essa c qualche cosa di profondamenteerotico che alla Chiesa non doveva piacere. Tuttavia, la danza continu a livello popolare, finendo colrifiorire nelle varie corti europee del Cinquecento.

    La suite una composizione strumentale consistente in un seguito di danze stilizzate. Esaminiamo i quattrotipi di danza pi importanti: Lallemanda una danza di origine tedesca, in movimento moderato e in misura a quattro tempi. La suacaratteristica ritmica il ritmo in levare, da tempo debole a tempo forte; La corrente, distinta in italiana e francese. Litaliana una danza in misura di tre tempi (3/4) e, comesuggerisce il nome, di carattere vivace. La corrente francese in misura di tre tempi (3/4 o 6/4), con un tipodi scrittura pi contrappuntistico. La sarabanda di origine spagnola, ma si suppone che in realt provenga a sua volta dalla civilt araba opersiana. Il suo andamento lento, in 3/4 o 3/2. La giga alla fine della suite: una danza rapida e vivace di origine inglese o irlandese. I vari movimenti di una suite del periodo barocco erano, di norma, tutti in una medesima tonalit, sebbenequalche modulazione apparisse allinterno di ogni singolo movimento. Col tempo vennero introdotti molticambiamenti. Tra le varie danze dei secoli XVI e XVII ve ne sono tre che hanno caratteristiche e importanzaparticolari: il minuetto, la ciaccona e la passacaglia.

    Il minuetto, di origine francese, in tempo di 3/4, dalla struttura binaria o ternaria. Lo schema formalegenerale del minuetto col trio il seguente: A, minuetto, in forma binaria o ternaria, con inizio econclusione in tonica; B, trio, sezione centrale basata su materiale nuovo, in forma binaria o ternaria e innuova tonalit; A , ripetizione di A, con laggiunta occasionale di qualche coda. Nella ciaccona e nella passacaglia, lidea fondamentale la variazione continua, di solito su un bassoostinato, cio insistente, sempre uguale, in quanto una stessa frase musicale viene ripetuta insistentementeattraverso tutto un movimento o un episodio di esso. La netta distinzione tra le due resta un problema insoluto. Si pu affermare che la passacaglia basata su untema ostinato con caratteristiche melodiche definite, mentre la ciaccona una variazione continua il cuitema un semplice collegamento di accordi. Ma una distinzione labile. Variazione significa la presentazione ripetuta pi volte di un tema, ma ogni volta modificato di qualcheelemento, o nella melodia, o nel ritmo, o nellarmonia. Il tema adatto alla variazione di solito una melodiache attira immediatamente lattenzione, composta in forma binaria o ternaria, ma talvolta anche costituita diun solo periodo musicale. Il tema pu essere composto dal compositore oppure, caso pi frequente, preso inprestito da un altro.

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  • 20. Otto Karolyi Rond musicale

    Il rond musicale, come il rondeau poetico, si basa sulla ripetizione. In un rond il tema principale riapparenon meno di tre volte, e spesso di pi. Lo schema del rond : A tema in tonica; B primo episodio, in altratonalit; A tema in tonica; C secondo episodio, in altra tonalit; A tema in tonica, che di solito conduce auna coda. Queste sezioni, se necessario, sono legate assieme da piccoli passaggi di collegamento, quasianelli o ponti musicali. La forma del rond, data la sua forte somiglianza con il principio ternario (ABA),viene talvolta descritta come forma ternaria ampliata.

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  • 21. Otto Karolyi La sonata

    Fino al XVI secolo la musica strumentale non era al primo posto per importanza. Lo stile di una musica erain generale fondato sullaspetto vocale, gli strumenti avevano di solito una funzione subordinata alle voci. Ilsorgere a coscienza della musica strumentale si fa risalire al secolo XVI.

    In origine il termine sonata indicava una composizione non cantata, ma suonata con strumenti. Al contrariodella suite, nata dalla musica da ballo, la sonata nasce da un tipo di musica vocale di origine franco-fiamminga, detta canzone. In seguito, la sonata raggiunse la sua struttura caratteristica circa a met delsecolo XVIII.

    Come termine generale, sonata significa una composizione strumentale di vari movimenti per uno o duestrumenti, in cui uno o pi movimenti stessi che la compongono sono in forma sonata. La sonata,generalmente, consta di tre o quattro movimenti. Lo schema : 1 movimento in forma sonata; 2 mov. informa ternaria; 3 mov. minuetto e trio; 4 mov. in forma di rond.

    Le indicazioni dinamiche di movimento pi comuni sono veloce, lento, moderatamente veloce, veloce.Talvolta la composizione preceduta da una introduzione, una sezione che introduce il movimento chesegue: brevissima, come le due battute introduttive della Sinfonia Eroica di Beethoven, oppure pi lunga.

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  • 22. Otto Karolyi Forma sonata

    La forma sonata una struttura che si applica a un singolo movimento. Essa presenta una triplice divisionefondamentale: esposizione, sviluppo e ripresa. Come nella prima parte di unazione teatrale ci vengonopresentati i personaggi principali, cos nellesposizione facciamo conoscenza con i suoi elementi tematici dibase, con i soggetti della sonata. Tali soggetti si dividono in due categorie che possono essere definitemaschile e femminile.

    Il primo tema di solito una concisa melodia di particolarmente interesse ritmico in tonica. Il secondo tema di solito di carattere lirico, pi femminile. In linea generale si pu affermare che nel secondo tema linteresse melodico che predomina. Ma il contrasto principale tra primo e secondo tema dato dal fatto cheil secondo in diversa tonalit (dominante o relativi maggiore o minore).

    La transizione tra i due temi avviene tramite un passaggio di varia lunghezza detto ponte modulante.Lesposizione si chiude con una codetta. A questo punto, salvo che ci sia, avviene lo sviluppo. Nellosviluppo lelaborazione del materiale musicale presentato nella prima parte viene condotto al suo apice. Quisi dispiega il conflitto drammatico suggerito dallesposizione.

    La ripresa la sezione conclusiva della sonata in cui lesposizione viene ripetuta, con alcune variantitecniche e con un diverso significato emotivo. Il tutto porta a una coda. Il conflitto superato, i personaggihanno riacquistato il loro equilibrio, ma come risultato degli avvenimenti vissuti, essi hanno subito unsensibile cambiamento. La forma sonata, vista nel suo complesso, pu essere descritta in linea generalecome struttura ternaria.

    Il rond-sonata la combinazione di due forme musicali, rond e forma sonata. La sinfonia semplicementeladattamento della sonata ad una intera orchestra. Il concerto una composizione per uno o pi strumenti eorchestra; le due parti sono complementari. Quando un piccolo gruppo si oppone allorchestra, parliamo diconcerto grosso. Il concerto per strumento solo o solistico prevede lesibizione di uno strumento solo conaccompagnamento dellorchestra.

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  • 23. Otto Karolyi Ouverture

    Louverture una composizione strumentale che introduce unopera. Distinguiamo ouverture francese eitaliana. La prima era composta in origine da due sezioni: una lenta, scritta in stile solenne o pomposo; e unaveloce, in uno stile contrappuntistico leggero e libero. Louverture italiana constava di tre sezioni: veloce,lento, veloce. Louverture da concerto una composizio-ne orchestrale autosufficiente, senza rapporto conun lavoro operistico cui faccia da introduzione.

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  • 24. Otto Karolyi Forme vocali

    Al contrario del canto popolare, che cristallizza o svanisce secondo listintivo senso estetico di un popolo, ilcanto darte una creazione cosciente e personale di un compositore. A questa categoria appartengono lariae il Lied, due termini che significano semplicemente canto.

    Laria una composizione per voce solista. La scelta della sua forma libera: binaria, ternaria, rond, ecc.Laria col da capo ha una struttura fissa in tre parti che si conclude con la ripetizione della prima sezionedopo la seconda che contrasta con essa; un esempio di forma ternaria.

    Il termine Lied, associato al romanticismo tedesco, una canzone basata su un testo poetico conaccompagnamento di pianoforte. Ma la sua parte pianistica non semplicemente un sostegno ornamentaledella canzone, ma forma con essa un tutto unico. Il raggiungimento artistico di Schubert nellespressionedel significato pi profondo del testo poetico mediante uninsuperata unit di voce e strumento.

    A queste due forme si affianca spesso il recitativo, uno stile a met tra il canto ed il discorso comune. Nelrecitativo, melodia, ritmo e frase musicale sono subordinati alle inflessioni del discorso. I musicistidistinguono due tipi di recitativo, secco e accompagnato. Nel primo, laccompagnamento del cantante unseguito di accordi suonati da uno strumento a tastiera; nel secondo sostenuto dallorchestra intera o da ungruppo strumentale pi esiguo.

    Lespressione musica a programma indica una descrizione musicale ispirata a un soggetto non-musicale, adesempio un quadro, un evento storico o poetico. Qui lo scopo del compositore quello di illustrare intermini musicali tale idea non musicale. Il poema sinfonico appartiene alla categoria della musica aprogramma. Tale termine indica una composizione orchestrale a programma che di solito consta di unmovimento in forma sonata liberamente trattata.

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  • 25. Otto Karolyi La voce in musica

    La fonte sonora pi antica e spontanea che possa coscientemente dar origine alla musica la voce umana. Ilsuono prodotto dalla vibrazioni delle due piccole corde vocali tese attraverso la laringe della nostra gola.Queste corde sono poste in vibrazione dellaria emessa dai polmoni.

    Laltezza del suono prodotto dipende dalla tensione delle corde vocali. Il suono rinforzato dalle cavitdella bocca, naso e testa, che fungono da casse di risonanza. Il timbro della voce dipende dalla qualit eflessibilit delle corde. Le quattro categorie basilari della voce umana, usate per indicare tanto lestensionequanto il colore del suono, sono: basso, tenore, contralto e soprano.

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  • 26. Otto Karolyi Strumenti a corda

    La categoria degli strumenti a corda comprende tutti gli strumenti in cui il suono viene prodotto dallavibrazione di corde tese. Gli strumenti a corda si dividono in tre gruppi: ad arco, quando cio la corda posta in vibrazione della pressione di un archetto (violino, viola, violoncello e contrabbasso); a pizzico,quando la vibrazione avviene pizzicando una corda (arpa, clavicembalo); a martello, quando la corda percossa da un piccolo martello (pianoforte).

    Il grande progresso tecnico del pianoforte la possibilit di aumentare o diminuire lintensit del suono conil tocco. Fra i meccanismi abbiamo gli smorzatori, pezzettini di legno ricoperti di feltro che, appena i tastivengono abbandonati dalla mano, fermano la vibrazione delle corde.

    Un pianoforte ha poi di solito due pedali: quello di risonanza e il pedale a una corda. Il primo solleva tutti glismorzatori dalle corde (le corde sono libere di vibrare); con il secondo le corde vengono solo parzialmentecolpite, con un suono pi delicato. La notazione della musica per pianoforte, come quella per clavicembalo eper arpa, segnata su due righi.

    Il nostro sistema musicale basato su un trucco acustico. Gli intervalli esattamente calcolati producono unfenomeno acustico sgradevole: certe note non si corrispondono enarmonicamente (ad esempio Si# e Do, ilprimo pi alto). Per superare questa discrepanza, i fabbricanti di strumenti ebbero lidea di alterareleggermente laltezza degli intervalli, dividendo poi lottava in dodici semitoni uguali; in tal modo certe notedivennero enarmonicamente equivalenti.

    Ci semplific la costruzione degli strumenti a tastiera; invece di avere due tasti, Si# e Do, uno divennesufficiente. Ecco perch laccordatore stato chiamato luomo pagato per mettere i pianoforti fuori tono. Perun vantaggio musicale si venuti ad un compromesso fra scienza ed arte.

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  • 27. Otto Karolyi Strumenti a fiato

    Negli strumenti a fiato, il suono viene prodotto dalla vibrazione di aria in un tubo. Laria posta invibrazione o direttamente dal suonatore o indirettamente da un mantice (nellorgano). Laltezza del suonoprodotto dipende dalla lunghezza del tubo: pi corto il tubo, pi alto il suono. Gli strumenti a fiato sono divisi in due gruppi, legni e ottoni. La distinzione non da attribuire tanto almateriali in cui sono fatti, ma al modo in cui producono un suono e al timbro. Tra i legni abbiamo il flauto, ilclarinetto, loboe, ecc; tra gli ottoni il corno, la tromba, il trombone, la tuba.

    Numerosi strumenti si servono di un originatore sonoro, fatto di una piccola linguetta di legno detta ancia;una sua estremit fissata allimboccatura dello strumento, mentre laltra estremit vibra liberamente nonappena entra laria nel tubo. Alcuni strumenti hanno due ance vibranti una contro laltra: per cui si fadistinzione tra strumenti ad ancia semplice (clarinetto) e strumenti ad ancia doppia (oboe, corno inglese,fagotto). Alcuni strumenti a fiato, detti traspositori, non solo producono suoni ad altezza diversa da quelli scritti, maalterano anche la tonalit e, di conseguenza, la notazione della parte sul rigo. Suonando alcuni strumenti afiato, ci si accorti che alcuni formati danno migliori risultati sotto il punto di vista del suono e del timbro,facilitando nello stesso tempo il compito del suonatore. Ad esempio, le tonalit pi comode per il clarinettosono Sib e La.

    Ad esempio, una scala di Sib maggiore affidata ad uno strumento in Sib scritta in Do maggiore, ma suonain Sib, cio un tono intero sotto la notazione. Ci utile in una composizione in cui larmatura della chiavepreveda molti diesis o bemolli. Chi suona uno strumento traspositore ha cos meno accidenti nella sua parte.Come sul pianoforte la tonalit pi semplice il Do maggiore, che non ha accidenti, allo stesso modo su unostrumento traspositore la tonalit pi semplice quella in cui stato intonato lo strumento costruendolo. La percussione e lo scuotimento di vari materiali per originare suoni ritmati probabilmente il sistema piantico e spontaneo di fare musica strumentale. Gli strumenti a percussione si possono dividere in duecategorie: quelli che danno un suono di altezza definita (a suono determinato: timpani) e quelli che danno unsuono di altezza indefinita (a suono indeterminato: gran cassa, tamburo militare, piatti, triangolo).

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  • Indice

    1. Otto Karolyi Suoni e simboli nella grammatica della musica 12. Otto Karolyi Il suono: materiale della musica 23. Otto Karolyi La notazione musicale 34. Otto Karolyi La durata dei suoni 45. Otto Karolyi Il ritmo 56. Otto Karolyi Indicazioni dinamiche 67. Otto Karolyi Toni e semitoni 78. Otto Karolyi Scale musicale 89. Otto Karolyi Tonalit 910. Otto Karolyi Intervalli musicali 1011. Otto Karolyi Armonia e contrappunto 1112. Otto Karolyi Cadenze musicali 1213. Otto Karolyi Modulazione 1314. Otto Karolyi Il Basso numerato in musica 1415. Otto Karolyi Contrappunto 1516. Otto Karolyi Fuga 1617. Otto Karolyi Forme musicali 1718. Otto Karolyi Forma binaria e forma ternaria 1819. Otto Karolyi Forme musicali basate sulla danza 1920. Otto Karolyi Rond musicale 2021. Otto Karolyi La sonata 2122. Otto Karolyi Forma sonata 2223. Otto Karolyi Ouverture 2324. Otto Karolyi Forme vocali 2425. Otto Karolyi La voce in musica 2526. Otto Karolyi Strumenti a corda 2627. Otto Karolyi Strumenti a fiato 27

    1. Otto Karolyi Suoni e simboli nella grammatica della musica2. Otto Karolyi Il suono: materiale della musica3. Otto Karolyi La notazione musicale4. Otto Karolyi La durata dei suoni5. Otto Karolyi Il ritmo 6. Otto Karolyi Indicazioni dinamiche7. Otto Karolyi Toni e semitoni8. Otto Karolyi Scale musicale9. Otto Karolyi Tonalit10. Otto Karolyi Intervalli musicali11. Otto Karolyi Armonia e contrappunto12. Otto Karolyi Cadenze musicali13. Otto Karolyi Modulazione14. Otto Karolyi Il Basso numerato in musica15. Otto Karolyi Contrappunto16. Otto Karolyi Fuga17. Otto Karolyi Forme musicali18. Otto Karolyi Forma binaria e forma ternaria19. Otto Karolyi Forme musicali basate sulla danza20. Otto Karolyi Rond musicale21. Otto Karolyi La sonata22. Otto Karolyi Forma sonata23. Otto Karolyi Ouverture24. Otto Karolyi Forme vocali25. Otto Karolyi La voce in musica26. Otto Karolyi Strumenti a corda27. Otto Karolyi Strumenti a fiatoIndice