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La gassificazione nelle Caldaie a legna La gassificazione nelle caldaie a fiamma rovesciata: Cos’è ? E’ un processo nel quale la biomassa (legna) viene trasformata in un gas sintetico composto da azoto molecolare (N 2 ), vapore (H 2 O), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO 2 ), idrogeno molecolare (H 2 ), metano (CH 4 ) e una piccola frazione di idrocarburi più pesanti. La legna in sostanza prima viene riscaldata e poi incendiata.

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La gassificazione nelle Caldaie a legna

La gassificazione nelle caldaie a fiamma rovesciata: Cos’è ? E’ un processo nel quale la biomassa (legna) viene trasformata in un gas sintetico composto da azoto molecolare (N2), vapore (H2O), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), idrogeno molecolare (H2), metano (CH4) e una piccola frazione di idrocarburi più pesanti. La legna in sostanza prima viene riscaldata e poi incendiata.

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Perché la fiamma rovesciata ?• Perché senza il piastrone di refrattario non si

può fare il calore necessario per riscaldare la legna, quindi la zona che verrà per prima riscaldata è quella vicino al basamento.

• Sequenza: riscaldamento della legna, essicazione (cioè esce l’acqua che a 100 °C diventa vapore) poi il carbonio che c’è nella legna inizia a diventare gas, CO, CO2, CH4 ecc.

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Schema frontaleNella zona 3 dove si sviluppa la fiamma inizia a salire la temperatura. Il basamento 4 inizia a riscaldarsi poi progressivamente inizia a riscaldarsi anche tutto il magazzino legna. Il basamento riscaldandosi riscalda ed essica la legna per irraggiamento.

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Sezione lateraleLa vista laterale evidenzia che anche il refrattario 2 inizia a riscaldarsi. L’equilibrio masse secche e masse bagnate il vero segreto del prodotto. Se c’è troppo refrattario: eccesso di gassificazione e grande inerzia termica. Se c’è troppa parete bagnata, si fa condensa corrosiva.

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Aspiro• E’ ad oggi il miglior equilibrio tra masse

secche e masse bagnate. • L’equilibrio masse secche e masse bagnate il

vero segreto del prodotto.

Perché c’è il problema della condensa ? Perché nella legna c’è una umidità che va dal 15 al 25 %, quindi ogni volta che si mettono 10 Kg di legna si mettono anche 2 litri d’acqua. L’acqua crea grandi problemi di corrosione quando condensa e miscelata ai fumi forma catrame con i problemi connessi .

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Filmato problema corrosione condense

• Questo è il primo vero plus del nostro prodotto. Al cliente bisogna spiegare che la nostra caldaia ha pochissima inerzia e produce pochissima condensa e catrame.

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Aspiro –Monomatic differenze

Nuova Monomatic Scambiatore dietro

Non c’è prodotto analogo in commercio

ASPIRO Scambiatore sotto

Simile a Unical e MTR

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Quindi la Monomatic è più performante in quanto avendo più superficie di scambio è un po’ più potente

a parità di dimensione

Inoltre è idonea per l’applicazione del bruciatore a pellet e diventare quindi

LPA Duomatic

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Da Monomatic a LPA Duomatic

Avere lo scambiatore dietro consente di inserire il bruciatore a pellet in modo agevole

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I plus della LPAI concorrenti hanno spesso usato il bruciatore a pellet con relativa resistenza di accensione nella stessa camera del magazzino legna in quanto nessuno ha uno scambiatore a secco posteriore. Ecco perché noi abbiamo potuto mettere il bruciatore sotto. Monomatic e LPA sono unici sul mercato e sono sicuramente la tecnologia più avanzata oggi disponibile. Caldaie automatiche legna pellet affidabili non ne possono esistere se non fanno la stessa cosa che abbiamo fatto noi. Mi aspetto che prima o poi qualcuno ci copi la soluzione come la sun.

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Scambiatore ad angolariIl secondo plus che ha il

nostro prodotto rispetto ai concorrenti è lo

scambiatore ad angolari. Nella foto lo scambiatore

della Monomatic visto dall’alto

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I vantaggi del focolare ad angolari (o a secco)

• la modulazione, grazie alla quale possiamo permetterci un

• puffer piccolo, e • assenza di catrame quindi • poca manutenzione. Nella foto lo scambiatore ad

angolari della Aspiro sotto

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Caldaie a tubi fumoE’ la caratteristica dei tedeschi. Per tale ragione non possono permettersi di avere né modulazione di potenza e accensioni e spegnimenti frequenti creano molti problemi, perché nei transitori (cioè durante spegnimenti e accensioni, quando la temperatura fumi è minore) sviluppano molto catrame e molta condensa (oltre al problema dei tubi è sbagliato il rapporto masse secche / masse bagnate)

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Bruciatore • Il bruciatore aspirato di tutte le nostre caldaie replica

la tecnologia dei bruciatori gas e gasolio soffiati, cioè prevede la regolazione di aria primaria e secondaria con fiamma sviluppata in orizzontale. Questo consente di adattarsi alle differenze di combustibile e soprattutto di avere stabilità di fiamma e minimizzazione delle emissioni. Al contrario la tecnologia tedesca non prevede il bruciatore ma un semplice cestello che dispone solo di aria primaria che lo rende molto instabile per cui l’aria secondaria deve essere regolata in continuazione con una serranda

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che viene controllata da una sonda lambda. Ma che cosa è la sonda lambda ? E’ un sensore che posto nei fumi rileva l’ossigeno presente. In funzione di quanto ossigeno c’è nei fumi la serranda motorizzata viene aperta o chiusa dal comando elettronico. In sostanza la sonda lambda non è un plus tecnologico ma un correttivo dei difetti di combustione causati da un bruciatore (cestello) instabile. Perché nei sistemi di combustione del gas o del gasolio non si usa la sonda lambda e si raggiungono comunque livelli di emissione molto bassi ??

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Perché la doppia regolazione aria primaria e aria secondaria consentono una regolazione molto più precisa rispetto a quella affidata al sensore ossigeno della sonda lambda. E’ affidabile la sonda lambda ? No perché il sensore si sporca e rileva con sempre maggiore approssimazione. Tant’è che tutti i costruttori tedeschi suggeriscono ai propri sat di sfilare la sonda lambda dai fumi per evitare che si deteriori. A quel punto però la caldaia è fuori controllo e le emissioni si impennano. Questo è anche un altro motivo per cui il puffer viene dimensionato molto grosso.

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maggiore è il puffer minori sono i cicli di accensione e spegnimento e questo protegge la sonda lambda oltre che limitare che si sporchi lo scambiatore a tubi….

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Il pufferA cosa serve il puffer ? Ad evitare che la caldaia salga di temperatura

quando l’impianto assorbe una potenza inferiore a quella bruciata. In sostanza la potenza in eccesso viene stoccata nell’accumulo.

Che dispersioni ha il puffer ? Rotex Windhager e altri geni teutonici dicono 1°C al giorno. E’ vero ? Si e no

Il problema del puffer che perde solo 1 grado in 24 ore, l’uomo congelato in montagna, i geloni dei militari nella prima guerra mondiale… Se noi rileviamo la temperatura del puffer con una sonda posta nel

cuore del puffer stesso non rileviamo la temperatura media, ma solo quella centrale. L’uomo in montagna ha il cuore a 36 °C e i piedi congelati a 0°C …. Quindi dire che il puffer da 1000 lt perde 1 °C e quindi perde 1000 Kcal è un errore grossolano

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Un puffer da 1000 lt perde circa 3-4 Kw a 80 °C . Quindi se abbiamo caldaia da 40 Kw perde il 10

% di rendimento? No molto di più in realtà. Perché il puffer perde anche quando la caldaia è

spenta….. Quindi il dimensionamento del puffer va limitato

al minimo

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Dimensionamento Puffer

• Vedi file. Il principio di fondo è che il puffer si dimensiona sulla potenza minima del generatore in modulazione al minimo e si tiene conto di quanti litri ha l’impianto. Se è a fan coil quindi poco contenuto, puffer più grosso se è a radiatori vecchi in ghisa, puffer più piccolo.

• Se c’è il solare è il numero di pannelli che determina il volume dell’accumulo

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Rendimenti

• rendimento istantaneo ai fumi, è quello rilevato in quell’istante dall’analizzatore

• rendimento ciclico, tiene conto di tutto il ciclo accensione spegnimento della carica di legna

• rendimento di sistema, tiene conto delle dispersioni dei vari componenti (anche del puffer)

• Rendimento istantaneo all’acqua… basta isolare sia caldaia che puffer (se è di sistema)

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Plus della nostra elettronica e del corpo caldaia

• L’elettronica evoluta con la gestione dell’impianto completa.

• La modulabilità del prodotto con : • continuità di dimensioni del corpo caldaia: stesse porte,

misure per casa fumi, ventilatori ecc.. • Trasformabilità in combi, LPA, Triomatic ecc..

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Kit pompa di ricircolo• Differenze con valvola termostatica su

ritorno: con le due pompe abbiamo l’effetto destratificazione perché la pompa di ricircolo si attiva quando la differenza di temp tra parte alta della caldaia e parte bassa è superiore al parametro impostato. In sostanza potrebbe essere on la pompa di ricircolo e off la pompa impianto. Inoltre la somma delle portate consente di aumentare la temperatura sul ritorno migliorando l’effetto anticondensa

Portata 1500 lt/h

Portata 3.500 lt/h

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Problemi di post venditaa) Camino: vedi tiraggio eccesso e carenza di tiraggio e

relative conseguenze, eccesso di tiraggio-> inerzie, difetto di tiraggio -> catrame nel condotto di aspirazione

b) problemi di potenza o di combustibile ? chiedere sempre temperatura fumi e se possibile prova fumi con CO2, da qui si capisce subito se c’è un problema di combustibile o se la caldaia è sottodimensionata

c) problemi di cattiva installazione lo scambiatore solare usato per fare il vaso chiuso

d) Problemi di legna: legna cresciuta in ombra e legna di albero morto due casi di carenza di carbonio, quindi poca potenza e difficoltà a gassificare

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Il problema dei barrotti la fessura determina la reale

potenza della caldaia e di conseguenza le temperature

di fiamma. Fiamme calde e fiamme

fredde…

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complicazioni date dal combustibile,

complicazioni date dal combustibile, con le fessure larghe zero problemi di gassificazione ma se la legna è buona: problemi di eccesso di temperatura con fusione dei barrotti. Nei primi anni 90 si era adottata la soluzione con fessure strette ma ci furono seri problemi con frequenza di 6-7% di legna non buona o molto umida per cui problemi di potenza e di gassificazione.

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Casi estremi di combustibile

Quando siamo in presenza di una legna molto povera (cioè con basso potere calorico) quindi legna morta o legna con poco carbonio perché cresciuta in ombra l’unica soluzione possibile è utilizzare i barrotti a fessura larga trasversale che si notano anche sui libretti di istruzione

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Barrotti suggeriti per legna con braci grosse e con poco potere calorifico

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Legna che carbonizzaQuesto è un caso frequente e dipende dal fatto che la legna rimane a lungo nel magazzino senza essere bruciata, cosa che è bene limitare il più possibile. Ciononostante, se il tiraggio del camino è corretto la legna non dovrebbe carbonizzare, con 3 mm di depressione al camino, grazie a un limitato passaggio d’aria, si dovrebbe formare una piccola fiammella di circa 2-3 Kw che tiene acceso il bracere. Quando invece il tiraggio del camino è insufficiente, allora il flusso d’aria è nullo e la legna carbonizza.

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Quante cariche di legna al giorno ?Questo dipende da molti fattori: a) Potere calorifico della legna b) Dimensionamento corretto della caldaia c) Utilizzo del riscaldamento da parte dell’utente Se si usa una legna di pioppo da 1500 Kcal/Kg è evidente che la carica durerà la metà rispetto a una legna di faggio da 3500 Kcal/Kg. Se si mette una caldaia da 43 Kw in un impianto che richiede 40 Kw (di calcolo) è evidente che la carica durerà meno rispetto a un impianto che richiede 30 Kw. Se l’utente usa il riscaldamento anche nelle ore notturne è evidente che consumerà più legna rispetto a un utente che non lo usa di notte perché va in abbassamento di temperatura. In sostanza se la caldaia è stata scelta correttamene, si dovrebbe caricare in media 2-3 volte al giorno (una in più in pieno inverno e una in meno in primavera)

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Caldaie a mais (con alfatossine)Per gli utenti che vogliono utilizzare mais ci sono due soluzioni: a)La Granola con accensione manuale e carico automatico (prodotto delicato da gestire) e si può fare solo fino a 32 Kw b)Mettere il mais in una caldaia a gassificazione come Aspiro o Monomatic. In questo caso sarebbe opportuno miscelare il mais con legno. Il risultato di combustione è ottimo, la durata della carica si allunga (quindi il fatto che il carico sia manuale non crea disagi particolari) e di solito la richiesta viene da contadini che vogliono bruciare mais con tossine che non è utilizzabile nella catena alimentare Si può fare fino a 150 Kw.

N.B. serve un accessorio specifico.

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Aspetti tecnico commerciali: tecniche di offertazione efficace

• Primo: esame delle esigenze e delle aspettative del cliente (che prodotto ha in mente? Chi abbiamo in concorrenza?) poi offerta tattica in funzione del concorrente e della aspettativa del cliente

• Se abbiamo in concorrenza Froling Viessmann o Buderus offrire la Regovent.

• Se abbiamo più concorrenti diversi offriamo 2 o 3 opzioni dall’Aspiro Entry alla Inox….

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Se abbiamo in concorrenza Thermorossi nella versione vetrificata con garanzia 8 anni offriamo la ns. inox con garanzia 10

anni

• Unical si è screditata molto sul mercato, Mescoli ha poca gamma ed è poco presente.

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GRA 250Vedi mail Per adesso solo pellet in futuro forse

cippato

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Gra 250 sezione (vedi file mail)

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Caldaie in cascata (o batteria)Oltre i 100 Kw consigliare di usare caldaie in batteria o in cascata è buona norma.. I vantaggi sono molteplici Usare il sistema in batteria con le caldaie in serie è meno complicato che metterle in cascata in parallelo.. Il nostro quadro elettrico non necessita di alcuna modifica. Se si mettono le caldaie in serie non c’è bisogno di centralina di cascata. Il puffer va dimensionato su una sola caldaia.

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Generatori ad aria calda

- combinazione caldaia areotermo. Vedi disegni … e circolare nostra.

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I vantaggi del pellet rispetto al cippato

a) il cippato richiede spazi di stoccaggio di 2 - 3 volte il pellet (cippato 250 Kg/mc contro i 650 Kg/mc del pellet). b) i consumi elettrici delle coclee a cippato sono 8-10 volte superiori rispetto a una coclea per pellet (2 Kw contro i 280 W) c) le manutenzioni di una caldaia a pellet sono molto inferiori rispetto a una caldaia a cippato. d) il costo di una caldaia a pellet è molto inferiore a una caldaia a cippato (a parità di potenza se una caldaia a pellet costa 100 una a cippato costa 300) e) aspetto molto importante in prospettiva, essendo il pellet molto più facilmente trasportabile (con il pellet si porta in giro l'8 % massimo di umidità mentre con il cippato si arriva tra il 30 e il 40 %) e oltre i 40 Km diventa antieconomico, è evidente che il mercato del pellet sarà molto più trasparente mentre per il cippato chi ha avuto la concessione e gestisce la produzione del cippato in zona potrà fare i prezzi che vuole. La legge infatti impone l'uso di cippato prodotto entro il raggio dei 40 Km.