La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

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LA GANJA PRIMA DI TUTTO E il mondo si tinge di grigio

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LA GANJA PRIMA DI TUTTOE il mondo si tinge di grigio

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Non c'è più bianco né nero,il male si confonde col bene,

come un demone travestito da arciere.La verità fa ormai parte di una bugia

tutto si perde in una grigia foschia.

"Un giorno ci incroceremo in un caffè o in metropolitana.

Cercheremo di non riconoscerci o di fingere di non vederci, ci

gireremo svelti dall'altra parte.

Saremo imbarazzati per ciò che è diventato il nostro "noi", per

quello che ne è rimasto. Niente. Due estranei uniti da un passato

immaginario."

D. Glattauer

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Ultima fermata

Perduto... tutto perduto. Che stupida puttana.

Ruzzolo a vuoto tra i ricordi di una vita insieme, e mi ritrovo a raccogliere

spazzatura.

Vorrei riuscire a non piangere. Guardo Blanca con la coda dell’occhio

attraverso lo specchietto retrovisore .

Ho portato via solo lei, insieme a due felpe scure. Nemmeno una canna di

Sherazade.

Accellero per non pensarci. Ormai è andata.

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Io e la ganja

Cinque chili di ganja chiusi dentro a due valigie.

Sorrido al doganiere porgendogli il passaporto e

guardandolo dritto negli occhi, "so che non mi

perquisirai".

Mi fa segno di proseguire, lo stupido servo di Babilonia.

Alzo il volume dello stereo e ricomincio a cantare.

La ganja è una cosa seria, una filosofia di vita. La mia.

E' troppo facile spacciar del fumo facendosi far credito

dai marocchini, anche per dieci o venti chili al mese, lo

facevo a diciotto anni, ma ormai ho smesso, perché la

qualità lascia troppo spesso desiderare.

Mi piace pensare che nella mia vita il destino non giochi

un ruolo maggiore rispetto a quello che ha per chiunque

altro, il bidello dell'asilo o il fornaio all'angolo. Non

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sono un fatalista, in genere; riesco bene perché pondero

il rischio.

Intendiamoci, la fortuna, avversa o meno, ha sempre la

sua parte, ma sono convinto che quel vecchio detto

"ognuno è artefice del proprio destino" ci becchi proprio

in pieno. Almeno per quanto mi riguarda.

Sono uno che si è costruito da solo, e ci sto tuttora

lavorando. Un elettricista disoccupato che ha scelto il

business, quello illegale degli stupefacenti, hashish e

marijuana, per fare soldi. Il classico self-made man.

Quando mia madre lo ha scoperto ho deciso di andarmene di

casa. Ho rischiato di essere beccato non so quante volte

ma finora mi è sempre andata liscia.

I miei amici sono nobili e punk a bestia, non faccio

distinzioni; patti chiari con tutti, hanno voglia di

fumare e io mi limito a procuraglielo. Intanto

socializzo.

In pochi anni di onorata professione mi son fatto un

certo giro, a Bologna e fuori.

Raccogliere soldi e partire, destinazione Amsterdam, non

si può sbagliare.

Comunque portar giù cinque chili di ganja per volta è

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molto rischioso, quindi ho trovato il modo di espandermi,

appoggiandomi a qualcun altro.

Franz sembra essere la persona giusta.

Vivi adesso, paghi poi

E credo di avere saldato il mio conto. Gli avanzi della mia vita sono

chiusi stretti in valigia. Ho lasciato il salotto in disordine: un po' di

cocci da raccogliere, anche per lui.

So che Tom non mi richiamerà, e io non lo cercherò più. Continuerà

convinto che Tata non sia capace di stare al mondo, anche solo

perché non porto i tacchi, odio le mutande e non bevo caffè. Non

sono riuscita a persuaderlo del contrario. Una scomoda inquilina la

verità.

Odio quella parte di me che mi impedisce di riuscire a odiarlo. Ma

almeno sono riuscita ad andarmene.

L'amavo e l'ho lasciato, allo stesso modo di come ho abbandonato

tutto ciò che mi ha dato soddisfazione. Il perché… sto ancora

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cercando di spiegarmelo.

Ho scelto la vita poco comoda, quando insieme a lui avevo tutto, o

quasi. Comunque mi sento ancora immagine di questa società:

viziati e inconcludenti esseri umani scaldati dalle facili promesse del

consumismo.

Inconsapevole, dopo aver perso l'amore, di cosa sia realmente la

vita oltre a quell'inutile trascinarsi giorno dopo giorno tra una

miriade di stupidi impegni creati solo per riempire gli immensi spazi

vuoti dell'anima.

Ho mischiato i miei sogni coi suoi e alla fine, dopo averli realizzati,

ho lasciato svanire tutto in fumo, per uscire dal pantano di un

equivoco o per fuggire dai miei sbagli. Ancora non mi è chiaro.

Resta sempre soltanto cenere.

La mia famiglia non mi ha capita, o comunque fatica ancora a

capire, ma mi ha lasciato la libertà di sbagliare, di scegliere. E li

ringrazio.

Sono testarda, e tornare a casa e chiedere scusa è stato atroce. Ci

ho guadagnato un'apparenza di freddo compatimento e un letto da

zia; d'altronde avevo bisogno solo di un tetto sulla testa.

Vorrei trovare qualche altra giustificazione da addurre, oltre

all'amore e alla dipendenza dalle droghe, come scusante per le

bugie raccontate. Ma questa vita non accetta scuse.

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Mi sento un personaggio, quello che ha sempre torto.

Il mezzo

-Quanto puoi riuscire a mettere insieme in un mese?

-Non quanto te Tom, quindici o venti massimo, ma se

riesci a coprirmi o mi fanno credito su, il resto arriva

alla consegna, sai, c'è sempre chi non si fida...

Franz sembra abbastanza tranquillo, parla senza staccare

gli occhi dall'impasto che ha sul tavolo.

"Devi dire che a questo gioco o entri prima che si parta

o dopo rimani fregato, perchè alla consegna il prezzo è

già lievitato. Se non vogliono del sabbione queste son le

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regole"; continuo a fissarlo mentre carico il cilum.

-Lo so, l'ho fatto, ma la gente prima vuol essere sicura

che la roba arrivi,ed è disposta a pagare il

sovrapprezzo. Senti, per ora preoccupiamoci del mezzo,

cerchiamo di fare un buon lavoro e vedrai che tutto andrà

liscio.

-Quello non è un problema, ancora un paio di giorni e

possiamo rimontare tutto: la moquette è pronta, i

tasselli combaciano perfettamente; io il viaggio lo

faccio anche da solo, non ho voglia di farmi accompagnare

da qualche disperata che potrebbe mettermi nei casini,

penso che scenderò col cane.

Ho sempre pensato che, a questo gioco, meno gente si

mette in mezzo e meglio è. Il mio cane non può tradirmi

con uno sguardo carico di angoscia, nè rivelare la

posizione degli imboschi. Io mi so gestire.

Già il fatto di venire in questo posto per fare le

modifiche al camper mi è sembrato rischioso, ma

d'altronde da qualche parte bisognava pur andare.

Affittare un capannone fuori Bologna per un mese solo mi

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è sembrato un rischio e uno spreco. Franz si fida di

questa gente, sono loro che gli procurano il cash, e Cris

cerca come può di tenerci al riparo da sguardi

indiscreti: ha praticamente isolato il magazzino.

Comunque mi rendo conto che, stanziando alla Tana più di

dieci ore al giorno in compagnia di Franz, è praticamente

impossibile passare inosservato, ed io per di più non

sembro certo un musicista.

La Tana

E' iniziato tutto in quel posto, dannazione. Con Cris e Franz.

Cominciando a distinguere il sesso dall'amore, tra un concerto di

Jhon Spencer e un cd dei Grateful Dead. E a molta confusione...

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Cris è affascinante e colto, intelligente. Spregiudicato e sicuro di sé

come una donna in calze a rete. Mai innamorarsi. L'intraprendenza

si tramuta in goffaggine.

Non si tira indietro dall'opportunità di sesso garantito che io

rappresento. Esploriamo ogni sala, pavimento, moquette e

divanetto del locale.

Uso quel mezzo solo per tenermelo stretto. Come una stupida

puttana.

Banalità, insignificanti banalità sono le uniche cose di cui

discutiamo, così preso dalla musica, con la quale riesce ad avere

orgasmi più soddisfacenti che con me.

Vado alla Tana a qualunque ora del giorno, a far su degli spinelli, ad

acquistare fumo e erba da Franz. Inizio a trascorrere fuori tutta la

notte. Il mio comportamento è pietosamente sfacciato.

Mi faccio usare, mi sento usata. Vado a letto con un altro, ma è

inutile.

Torno di nuovo da lui. Innamorata a tal punto da volere continuare

anche una storia così.

Far sesso in sala prove come ginnastica notturna a lungo andare

stanca, ma non sono pronta a perderlo. Ipoteco il mio cuore e mi

nascondo dal resto del mondo. Persa in una sorta di sentimento

adolescenziale che mi ottenebra la mente inducendomi a comprare

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e consumare una quantità di fumo sempre crescente.

Sono iscritta alla facoltà di Lettere; passo le mie giornate sdraiata

su un divanetto verde, leggendo, fumando, ascoltando musica e

prestando svogliatamente orecchio ai pettegolezzi. Mi rendo utile

come fattorina portavivande nei momenti di fame chimica alle ore

più disparate.

Ancora oggi non so bene se sono stata io oppure lui a rovinare tutto

apposta per superare quell'impasse, e nonostante i molti sbagli che

ne seguiranno, non posso fare a meno di esser grata a Thomas per

avermi allontanato da quel posto, da Cris e da tutti gli altri.

Agata

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-Non più di mezza paglia, per piacere. Altrimenti è

tabaccosa... Beh, Franz, é meglio lasciarlo a casa: in

frontiera è come un alieno in mezzo a un campo di grano.

Rido forte e anche lei sorride, guardando quel cretino di

Franz sempre con aria rispettosa. Pare una ragazzina

educata.

Ha i capelli rossi e il naso leggermente arcuato

ricoperto di lentiggini. Le mani piccole e le dita

sottili.

Alla Tana è di casa, da quel che ho inteso se la fa con

Cris, che la tratta più o meno come vuole, ovvero non la

guarda fino a sera quando decide che arrivato il momento

di scoparsela.

Non la considera una ragazza seria nemmeno Franz,

nonostante per questioni di business dica che ci si può

fidare, probabilmente perchè non gli ha mai lasciato in

sospeso neanche un conto.

Parla poco, e questo è già un buon segno, sembra sveglia.

Non capisco come faccia a rimanere attaccata a un

opportunista come Cris e, anche se non è un mio problema,

credo che se verrà l'occasione glielo farò capire. Mi

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sembra che abbia bisogno di uno scrollone.

Non voglio ferirla, semplicemente cercherò di pormi come

amico.

Sì, sono un grandissimo ipocrita, mento sapendo di

mentire, in verità Tata mi piace e vorrei comprarmi la

sua fiducia con qualcosa di più che il fumo, fare in modo

che si scordi di questo posto, di Cris e di Franz.

"Non sei adatta a questo posto, bambina, partiamo..."

Thomas

E' disinvolto, sembra stia parlando di importare tulipani. E io

ascolto, nascosta dietro a un manuale di storia romana, nessuno

sembra far caso a me.

Thomas è spuntato fuori dal nulla, allettando Franz con la

prospettiva di facili guadagni. Il suo sorriso è illuminato dalla t-shirt

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giallo canarino che indossa. Ha le mani grandi, è un tipo ordinario,

come tanti, un altro spacciatore.

-Rossa, ti va di portar giù della roba?

Franz appoggia l'indice contro la copertina del libro

spingendomelo contro il naso. Abbasso il volume guardandolo per

capire se parla sul serio.

-Perché no...

Così mi faccio agganciare per ripicca, il contrabbando sembra il

modo migliore di attirare l'attenzione di Cris.

Ore 20.06, 10 marzo 2001, stazione di Milano Centrale.

Overnight Express in partenza dal binario 2. Arrivo ad Amsterdam

previsto per le 10.32.

Questa vita è un treno sempre in ritardo, un treno su cui salirò

anche se non ho voglia di avere gente intorno. Un treno che ha

sbagliato fermata semplicemente perché mi sta aspettando, che in

fondo non è diverso da tutti gli altri treni sebbene cambi la

destinazione.

Mi chiudo in bagno a fumare per ingannare il tempo, litigo con il

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walkman per trovare la migliore colonna sonora possibile per il mio

viaggio, senza staccare gli occhi dal finestrino.

Sono arrivata. Thomas è nel piazzale con Pongo, faccia tesa,

preoccupato. Il setter mi saluta allegro scodinzolando. Gli piaccio.

-Ciao, io sono solo la sconosciuta che ti farà compagnia durante il

viaggio di ritorno.

Tenta di buttarmi addosso le zampe, ma lui lo allontana. Ci

incamminiamo insieme lungo la Damrak. La tragedia per un cane

affettuoso è di non essere capito. Il suo padrone ha indubbiamente

troppi pensieri per la testa.

E' una mattina uguale a tante altre, mento a me stessa come ogni

giorno, cerco di farmi notare rendendomi utile senza capire

veramente il perché. Ma forse non c'è nessun perché. E non medito,

agisco.

C'è un camper pieno di roba, da spartirsi a metà, lui e Franz.

Si sfila la maglietta, scoprendo un vistoso tatuaggio

sull'avambraccio sinistro. Un albero in fiamme, anime in circolo che

gli danzano attorno.

Bisogna fidarsi l'uno dell'altra per lavorare insieme.

-Tu perché lo fai? Da fumare lo troverai comunque in Italia”, mi

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chiede continuando a lavorare l'impasto che tiene in mano.

Penso che non mi volesse lì con lui, ha accettato di coinvolgermi

solo per fare stare tranquillo Franz. Decido di dirgli come va con

Cris.

E lui mi racconta una storia, di quelle che ti spezzano il cuore, che

finisce con -...loro non ti considerano, ti credono una ragazza poco

seria...solo una puttana.

Accende la canna guardando fuori, come se mi avesse appena letto

il menù del ristorante argentino all'angolo, la stanza si riempie di un

profumo speziato e pungente.

Certe cose è meglio saperle che ignorarle. Chissà, forse sì.

-Lo faccio solo per proteggerti, non c'entro niente e non dovrei

dirtelo, ma non mi sembri una così... quella è gente che se ne

approfitta. Tu ... beh, leggi, studi, sembri intelligente, dovresti già

esserci arrivata da te.

Grazie,

il resto è mancia... Sentirselo dire in faccia mi fa davvero male.

Deglutisco. Sei un estraneo, uno stronzo impiccione, ti odio. Quelle

parole mi muoiono in gola.

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Il valore di certe frasi è direttamente proporzionale a quello di chi le

pronuncia. Quindi vaffanculo. Vaffanculo all'amore, a me e alle mie

stupide speranze, vaffanculo a quella sedia vuota dentro al mio

cuore, alle luci di questa città.

Maledico Amsterdam e vengo maledetta a mia volta.

Davvero?

"Certe cose è meglio saperle che ignorarle" che frase

stupida, me ne rendo conto non appena la pronuncio, ma è

già troppo tardi; i suoi occhi tradiscono rabbia e

delusione. Lacrime. Ecco, so di non essere la persona

giusta per confortarla.

Se potessi riavvolgerei il nastro. Ho voglia di

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abbracciarla, ma mi trattengo, non voglio sembrarle

subdolo.

-Sentiamo meglio com'è questa Jack Herer

altra banalità, non mi pare che abbia voglia di far su

dei joint. Mi metto a impastare, occhi fissi contro i

vetri della finestra che dà direttamente su Damrak.

Tata non risponde, mi sento un giuda...

-A che ora partiamo?

Mi guarda interrogativa, cercando di sotterrare

nell'angolo più buio della sua testa i sentimenti che la

assalgono. Chiude scheletri dentro ad una scatola di

latta.

Mossa prevedibile, mi presto al gioco. "Sì, vorrei

riuscire a farti pensare ad altro."

-Per le dieci massimo, direi, a mezzanotte vorrei essere

lontano... se credi puoi dormire un paio d'ore,

altrimenti possiamo andare a mangiare qualcosa.

-Non ho fame, e nemmeno sonno. Scusami Tom, ora mi

riprendo. Ho bisogno di sballarmi un attimo.

Si muove in direzione di Pongo e inizia a grattarlo

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gentilmente tra le orecchie, come piace a lui.

-Ok, vatti a sciacquare la faccia, partita a stecca al

De Kuil.

Sette in buca d'angolo, la otto segue a ruota dentro

quella opposta, non se la cava male per niente, e adesso

ride perfino di gusto.

-Uno pari, chi vince la prossima a diritto a far rollare

all'altro tutti le canne che desidera...

Ovviamente ci sto, e vinco.

Le appoggio in mano qualche cima d'erba e grosso caccolo.

-Tata, fai su.

Ci aspetta una lunga nottata, mi sento in forma, ho

voglia di guidare. Sento che andrà tutto liscio, e un po'

sarà anche merito suo.

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Un viaggio

Rimaniamo in silenzio per più di un'ora, fino alla frontiera con la

Germania.

Giocherello con l'atlante per sentirmi più normale. Siamo una

semplice coppia di turisti in viaggio verso la Foresta Nera.

Non gli piacciono le aree di sosta e tanto meno quelle tedesche,

vuole uscire dalla Germania prima che sia notte inoltrata.

Mandiamo giù due capsule di efedrina. Mancano quindici minuti alle

23.00 quando arriviamo a Basilea. Non vuole il cambio alla guida,

mi sorride rassicurandomi:

-Ci fermiamo prima di arrivare al confine con l'Italia. Non

preoccuparti, puoi anche dormire.

Ma sotto l'effetto degli stimolanti conto di restar sveglia, non mi va

proprio di chiudere gli occhi e lasciarlo solo.

Ci fermiamo dopo Lucerna. L'area di sosta è deserta, così ci

sistemiamo nel camper per riposarci un po' prima di affrontare

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l'ultima tappa del viaggio, per arrivare in frontiera riposati e a un

orario consono a dei turisti.

I suoi occhi sono arrossati come quelli di chi ha fumato una raffica

di cilum pesanti. Neanch'io sembro freschissima. Per lo meno

riposeremo entrambi le gambe.

Chiudo gli occhi rimanendo girata verso di lui, poi li riapro

automaticamente.

-Sei preoccupata?

Scuoto il capo mentendo spudoratamente, mentre lui si avvicina

alla mia faccia e mi bacia. Richiudo gli occhi prolungando quel

bacio. Mi addormento per qualche ora col suo braccio intorno alle

spalle.

Ore 08.50. Siamo fermi in dogana, in fila, confusi in mezzo ad una

lunga coda di automobili che scorrono in avanti ad intervalli brevi e

regolari.

E' venerdì, c'è il sole; tiriamo giù i finestrini, prepariamo i documenti

ed intavoliamo una stupida conversazione cercando di immaginare

cosa facciano tutte queste persone qui a Chiasso a quest'ora.

Quando sono nervosa mi giro ciocche di capelli tra le dita o mi

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torturo i pollici a sangue. Ora cerco di trattenermi, vorrei fargli una

buona impressione perché, anche se si sporca le mani, mi sembra

una persona a posto, e io sono qui per pura coincidenza, per fare

una cosa che chiunque altro potrebbe fare.

Devo solo aspettare che svuoti il camper, poi mi accompagnerà

dove voglio.

Ho detto a tutti che andavo tre giorni a Roma con la Ste, basta che

l'avvisi che è tutto a posto e che non ho bisogno di un passaggio.

Al nostro turno i poliziotti ci fanno cenno di passare senza neppure

guardarci in faccia: siamo in Italia; appoggio la mano sinistra sulla

sua destra che stringe il cambio. Ci allontaniamo veloci.

Si mette una mano dentro ai calzoni ed estrae un pacchetto con

alcune cime d'erba.

Ecco, ... ha pure dell'erba addosso. Sorrido. E' un incosciente, ma ho

voglia di fumare anch'io. Produco rapida una canna e l'accendo,

gliela passo e richiudo l'erba avanzata nell'involucro che mi infilo

nel reggiseno.

Inspira profondamente il fumo:

- I ragazzi della Tana si arrangeranno d'ora in avanti.

Faccio spallucce. Capitolo chiuso.

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-Non è più affar mio, sono felice di aver aiutato te, ma da questo

momento in avanti mi chiamo fuori dai giochi. Cercherò Franz se

per caso avrò bisogno d'erba, e se lui non ne avrà, beh... pace, mi

arrangerò in altro modo. Bologna è grande tutto sommato, ed io

fumavo già prima di conoscerli.

-Non credo che avrai più bisogno di loro...

Ciak si gira

Bologna San Lazzaro, evviva. Ci fermiamo in Scandellara

per svuotare il mezzo, il parcheggio è deserto.

Faccio scendere il cane e mi metto al lavoro,

rincantucciato contro ad una delle pareti interne del

camper.

Si sollevano delicatamente i lembi di tappezzeria

adiacente al tavolinetto e alle panche. Armeggio a

tentoni, alzando con le unghie la moquette grigia che

ricopre il pavimento. Afferro un cacciavite e bestemmio

perché Franz non è ancora qui per darmi una mano. Righe

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di sudore incominciano a solcarmi la faccia.

Butto di tanto in tanto un occhio fuori, anche se ci sono

Tata e Pongo a farmi da palo.

Aggredisco il rivestimento sotto il tessuto, tavolo e

panche dopo una breve resistenza cedono, si scastrano,

rivelando il doppio fondo che si insinua lungo le pareti

fino al pavimento.

Sposto con disinvoltura il mobilio ancorato a tasselli di

tappezzeria fuori dal veicolo.

Apro e svuoto velocemente gli armadietti a muro che

celano anch'essi parte dell'imbosco: le pareti sono quasi

tutte foderate di pacchi. Ormai è quasi buio, Tata caccia

il muso dentro per capire a che punto sono. La guardo con

aria colpevole e complice mentre mi asciugo la faccia

sudata.

-Mi allunghi la telecamera che è in valigia? Voglio

filmare tutto prima di svuotare e richiudere.

L'eccitazione mi ha fatto scordare perfino quanta roba

abbiamo portato giù... Per fortuna ho tutto segnato.

Mi guarda in silenzio, non capisco se sta per scoppiare a

ridere o a piangere. Continua ad osservare i bozzoli neri

stretti a nido d'ape che spuntano man mano contro

l'intelaiatura del camper: gigantesche crisalidi

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all'interno di un tronco cavo.

Prendo la telecamera e le passo un sacco per l'immondizia

per iniziare a infilarci dentro i pacchi.

Richiudo gli imboschi, svuotiamo il veicolo dalle nostre

cose e ci dirigiamo a passi svelti verso casa.

-Massi, Norma e chissà chi ci staranno sicuramente

aspettando da un paio d'ore, l'unico che dorme, come al

solito è Franz...

La casa è il solito bordello, ci accolgono tutti

rispettosi, in silenzio, consapevoli che quando ho la

ganja ho il potere. Gli presento Tata.

Suona il campanello.

-Sì?

-Gli sbirri, cretino

Franz sale le scale in qualche manciata di secondi.

Sventro un pacchetto di primizie. Charras, Malani Cream:

fredda e compatta, ma piuttosto appiccicosa al tatto e

friabile non appena la manipoli tra le dita. Perfetta nel

cilum.

-Boom Shankar!

Do un primo tiro secco accompagnato da un secondo lungo e

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profondo che diffonde nell'ambiente una sottile coltre di

fumo chiaro dal profumo mentolato. Inizia la ruota.

Tiro ancora forte, e poi più piano, il fumo ingoiato e

soffiato fuori fa pulsare a più non posso le tempie.

La stanchezza accumulata in quei giorni svanisce in mezzo

allo spesso strato di nebbia chiara.

Associazione a delinquere

Certe persone e certi avvenimenti lasciano il segno. Thomas e

questo stupido viaggio lo hanno fatto.

Ci guadagno un paio di etti di Skunk e una notte stretta abbracciata

a lui. Un bacio. Mi ci aggrappo con forza, e lui si fa afferrare.

L'erba finisce in fretta, faccio su un po' di soldi vendendo metà della

mia parte alla Ste, ovviamente a prezzo di fabbrica, tanto so che

dopo ne verrà altra.

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Thomas è riuscito a coinvolgermi nella sua quotidianità: passo da

casa sua dopo la facoltà, gli faccio compagnia se deve fare delle

consegne, spesso mi fermo a dormire con lui.

La Rossa e il trafficante; so che qualcuno dice che non siamo

credibili. Solo un'associazione a delinquere. Le malelingue alla

Tana girano in fretta, ed io non mi son fatta più vedere. Cris sa

quello che Franz gli ha raccontato, ovvero che al nostro ritorno, a

casa di Tom, io e lui eravamo già pappa e ciccia. Sinceramente non

me ne frega niente, ascolto distrattamente i discorsi riguardo a quel

posto quando vediamo Franz.

Tom abita all'ultimo piano di una palazzina anni Cinquanta con

Massi e Norma, una coppia tranquilla di punk a bestia, lui tatuatore

e lei operaia. Sono indubbiamente affezionati a lui e è altrettanto

palese che io non gli sto simpatica: mi considerano un'estranea, un

problema aggiuntivo. E' normale, quattro stanze da dividere in tre,

quattro gatti, un cane e un impietoso frullo di gente dalle dieci di

mattina a notte fonda. Casa e centro sociale aperto a tutte le ore. Ci

mancavo giusto io. Certo mi hanno preso per l'ennesima

opportunista, ma non ho voglia di giustificarmi con loro, capiranno,

prima o poi.

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I regaz

-Tata mi accompagni? Devo passare da Over e Pippo a

ritirare un po' di soldi. Poi torniam qui che alle

quattro aspetto Mino e Axel per consegnargli la loro

roba.

Chiude il libro, si alza e afferra la borsetta di cuoio.

Mi piace girare con lei in scooter per la città e

sentirla aggrappata a me. Insieme siamo invisibili, una

coppietta qualunque.

Si è adattata discretamente a sopportare il frullo che

c'è per casa, d'altronde era abituata alla Tana. Il

carico di gente sarebbe minore se mi comprassi un'auto,

cosa che ho intenzione di fare, ma per ora comunque

risulta impossibile smaltire più di un chilo per volta

consegnandolo in motorino. Troppo rischioso, preferisco

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che vengano loro da me.

Prendo la mia attività molto seriamente e pretendo dai

miei amici puntualità e precisione, nel limite del

possibile ovviamente.

Sto cercando di presentarla a tutti i regaz, facendo

capire loro che mi fido di lei e che sta diventando una

persona importante, per fare capire a lei che, nonostante

tutto, prima che acquirenti, per me restano tutti amici.

Ha legato subito con chi, come Recchia, frequenta

l'università.

In generale comunque ha fatto a tutti una buona

impressione, e come non potrebbe, è educata, sorridente e

molto carina.

Mino mi ha detto di tenermela stretta, ed io ho

intenzione di provarci.

I più prevenuti sembrano essere Massi e Norma, ma è

normale, visto che si vedono inficiata ulteriormente la

loro privacy in casa.

The ganja man

-Fra un po' scatta il timer, aspetta che si accendano le luci prima di

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entrare.

La teca è stata costruita sotto al soppalco, sufficiente ad ospitare

cinque sei piante. I neon sono stati sapientemente programmati per

alternare fasi di luce intensa a buio assoluto. In tal modo la

marijuana produce più resina. Sette o otto etti per volta, non copre

nemmeno il suo fabbisogno personale, lo fa per puro divertimento.

E' il suo lavoro e la sua passione. La ganja prima di tutto, è il

volano di ogni sua azione.

-La mia ex mi ha lasciato dicendomi che son solo capace di

impastare dei cilum...

Tom è furbo perché scopre subito le sue carte. Io assecondo in tutto

e per tutto il suo gioco.

The ganja man.

Strofa: mi appoggia in mano qualche cima d'erba e un grosso

caccolo.

Ritornello: “Tata, fai su...”

Regole di questo gioco: conosci tutti e non conosci nessuno. Come

fai, dopo avere pesato undici chili in un pomeriggio, a distinguere

Page 32: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

gli amici dal branco degli opportunisti? Non lo so, io non ci riuscirei

mai. O forse li crederei tutti amici a prescindere, anche solo per non

sentirmi un'anima sola. Non ho il coraggio di chiederglielo, mi fido

del suo giudizio.

Occhi a spillo e sguardi vuoti, alcuni usano chetamina. Altri cocaina

o acidi. Forse anche eroina. Soldi pronti in mano, almeno all'inizio.

Per lui è la caccia all'erba migliore, alle sostanze più pregiate, e la

gente gli rimane incollata come le mosche al miele. Dieci, venti

telefonate al giorno. Un chilo o due per volta, facendo delle

eccezioni per certi amici a cui pesa anche l'etto.

Si sistemano in camera o in cucina, Tom alza il volume della

musica, abbassa le tapparelle e apre i vetri, ascolta le richieste, tira

fuori il foglio coi conti e valuta cosa può fare. Per ognuno una

transazione diversa, un pactum ad personam che dipende dalla

fiducia e dal potere d'acquisto dell'amico in questione.

Page 33: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Livello 57

-Andiamo, portiamo da fumare a Sasà.

Mi infilo l'etto di polline nelle mutande e finisco di

rispondere al suo messaggio.

Ci muoviamo veloci tra i vicoli di Bologna, schivando le

auto lungo il ponte di via Stalingrado e poi giù fino al

cancello del Livello.

Busso.

-Sei tu Tom?

-Sì.

Entriamo nella piccola stanza, spoglia ed essenziale, che

Sasà ha allestito dentro a una delle camere del centro

sociale.

Tiro fuori il panetto.

-Grazie, ti pago appena posso.

-Ok, segno.

Page 34: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Appoggio su un ginocchio di Tata un caccolo e le chiedo

di far su un joint.

Sasà è la dimostrazione che non muovo erba solo per far

soldi. Nonostante sembri un po' barbone mi ha sempre dato

sicurezza, si è dimostrato un uomo di parola, non un

bamboccio con i genitori alle spalle. Non mi metterebbe

mai nei guai.

Me lo ha presentato Alle, uno degli organizzatori del

Livello. Alle è un ragazzo d'azione, senza macchia e

senza paura, anti-americano fino al midollo, che ha

partecipato al G8 di Genova tra i black bloc. Un vero

talebano, con cui si parla volentieri di politica. Anche

Alle ovviamente fuma, ma è riuscito a rimanere aggrappato

ai suoi ideali, non si è fatto spegnere dalla dipendenza.

Riesce a gestire la sua vita e anche a organizzare quella

di un centro sociale. Non è un qualunquista, e un po' lo

invidio.

Page 35: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Bologna

Bologna è una città vera perché la gente per strada non ti guarda

negli occhi, diventi un puntino dello stesso colore di tutti gli altri.

Bologna mi piace, anche se d'estate quel suo vestito di pietre fa

troppo caldo. Lungo le sue braccia si snodano fitti ombrelli di

cemento, sotto ai quali si può passeggiare anche nei giorni di

pioggia.

Qui si parla con la "e" aperta per convincersi di essere di larghe

vedute. Anche la spazzatura è differente, infatti si butta via il

"rusco".

I colombi di piazza VIII Agosto vivono con poche briciole perché i

bolognesi sono persone troppo operose per perder tempo con loro.

Via Centotrecento, attraverso via Belle Arti e poi diritto fino in

Zamboni: eccomi in Facoltà. Mi siedo fuori dal Teatro Verdi, la

giornata potrebbe scivolar via così.

Il paradosso di Chihsolm mi ha insegnato a credere nei mondi

paralleli e forse, se resto qui seduta, un'altra Agata imparerà

qualcosa, oggi.

Non sono un esempio da imitare, non so cosa significhino dedizione

Page 36: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

e impegno. Me la cavo solo perché ho una buona memoria. E

perché sorrido, seduta su un muretto.

Continuare a sostenere esami all'università è una sfida, provo lo

stesso brivido che passare in frontiera con un carico di roba.

Colleziono effimeri traguardi.

Ma rimarrò convinta, passeggiando per la Montagnola, che non sto

gettando via il mio tempo solo perchè ho ridotto la familiarità a una

mera preferenza.

-Ciao bella, come stai?

-Bene, grazie, e tu?

-Tutto ok... compri qualcosa?

-Dammi un braccialetto, rosso, per piacere.

-Ecco a te.

E' un Lanny Kraviz qualunque, un prestigiatore in incognito che fa

magie senza cappello perché espone i propri sogni in bacheca.

Certa gente lo evita perché la sua merce non è pubblicizzata in tv e

non rilascia la ricevuta.

Penso che stringergli la mano mi porterà fortuna. E' molto più furbo

di me, lui all'università potrebbe insegnarci, senza averla

frequentata.

Page 37: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Amsterdam

Mi rinsacco il più possibile dentro al piumino e chiudo

il camper. Il parcheggio di Volendam è semideserto,

d'inverno l'Olanda non è la meta preferita dai turisti.

Franz mi aspetta in centro, al coffe di Dan, e dovrebbe

già avere regolato i suoi conti. Il viaggio in treno è

molto più comodo.

Frequento Amsterdam da... non lo ricordo davvero, forse

da quando ho smesso di credere a Babbo Natale. Da

ragazzino son venuto qui con mio padre, prima che i miei

divorziassero.

Vento freddo anche a luglio, altissime amazzoni dagli

sguardi sfuggenti, turisti giapponesi allegri e

fastidiosi e case talmente strette e alte da essere

claustrofibiche. E' tutto quel che mi è rimasto impresso

Page 38: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

dal nostro tour.

Il Singel è uno dei canali preferiti dalla gente per

passeggiare, scattare foto e bivaccare, suggestivo e

abbastanza riparato, e anche Pongo lo reputa adeguato ad

espletarvi i suoi più naturali bisogni.

SONO ARRIVATO. TUTTO OK, VADO A FARE COLAZIONE, IN BOCCA

AL LUPO PER L'ESAME, STENDILI TUTTI. UN BACIO, CI

SENTIAMO PRESTO. Invio

Tata mi raggiungerà in aereo venerdì pomeriggio: ho due

giorni di tempo per racimolare la roba e iniziare il

lavoro, spero che Franz stia già facendo qualcosa.

Il viso cereo di un artista mi sorride da dietro il

trucco. Immobile, in cima al suo piedistallo posto in un

angolo della Damrak, un perfetto manichino imparruccato;

sembra fiducioso del suo avvenire, brillante quanto

l'abito d'argento che indossa: il fondo della sua tuba è

già pieno di monetine.

-Bella man, come è andata? Dan sarà qui a minuti.

-Liscio, tranq. Tu hai tutto?

Sfrega lo zaino con fare disinvolto e mi passa la canna.

Page 39: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

-Ho già preso la camera, appena arriva la roba possiamo

metterci al lavoro.

Dan ha sempre gli occhi un po' lucidi, ma è talmente

efficiente che c'è da vergognarsi anche solo a pensare

che abbia assunto qualche sostanza. Questa volta ci

propone una new entry, lo Sherazade. Un polline talmente

appiccicoso e friabile che avvicinargli l'accendino

equivale a una bestemmia. Ne fermiamo dieci chili di

prova.

Traffic1

I can't be good no more, honey, like I once did before. I can't be

Page 40: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

good no more, baby, 'cause the world is goin' wrong...

La macchinetta si muove rapida, straccia la pelle in modo

superficiale, mentre fumo. Non provo abbastanza dolore. Lo guardo

in silenzio, il disegno sul mio braccio si riflette nei suoi occhi.

"Tatua, Massi, non ti preoccupare, ne ho bisogno."

E accanto alla strega spunta un folletto, mentre nell'altra stanza la

ruota del business continua a girare.

Sono confusa. Mi sballo per innamorarmi, o forse mi innamoro

perché sono sballata, non importa. Comunque ci sono venuta a

convivere, dopo tre mesi. Abbiamo preso in affitto un garage, da

usare come stiva, per cercare di tutelarci nel caso arrivino gli sbirri.

Continuo a frequentare l'università al mattino, di pomeriggio gli

faccio compagnia in giro a raccogliere soldi o a distribuire erba:

garage, Porta S. Donato, bar di Mino, casa di Pippo, Livello, di nuovo

garage, infine casa, dove ci aspettano Recchia e Seba.

Non so che ore sono ma devo assolutamente mangiare. Guardo in

dispensa convincendomi che quel che troverò corrisponde

esattamente a ciò di cui ho voglia.

Una scatoletta di fagiolini Bonduelle taglia nana, a conferma che

questo è un pasto salutare, tre o quattro delfini azzurri gommosi

come gratificazione zuccherina, un paio di rotelle di liquerizia per la

Page 41: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

pressione, una canna di hashis per stabilizzare l'umore.

Suonano alla porta. E' Luca, un cuoco, lo chiamano Diabolik per i

suoi modi di fare. Veste sempre di nero, anche in piena estate e

parla bisbigliando, perennemente in paranoia. E' uno dei pochi a cui

Thomas si fida di lasciare i soldi per farsi portar giù quattro o cinque

chili d'erba. Non è un genio del crimine, imbosca la roba sempre

dentro a grandi casse per l'amplificazione. Di lì a qualche mese

viene arrestato in Germania.

Beccano anche Over. Brucia il rosso ad un semaforo con mezzo

chilo di ganja nello zainetto. Gli perquisiscono la casa. Esce

l'articolo sul giornale: “Piccolo supermarket della droga”. Figurati.

The ganja man

Strofa: mi appoggia in mano qualche cima d'erba e un grosso

caccolo di Sherazade.

Ritornello: “Tata, fai su.”

Viaggi, Bologna-Amsterdam e ritorno. Una volta al mese. Mando giù

dell'efedrina per stare sveglia. La crudeltà di un lavoro che non

lascia tempi morti. Veniamo assorbiti.

De Kuil 420 cafè, in Oudebrugsteeg, il nostro luogo di svago. Si

respira un ottimo aroma, dolce e balsamico. Le voci della gente si

Page 42: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

confondono con la musica anni settanta diffusa nel locale: una

partita a stecca e erba Afgana, la mia preferita.

Nella notte il respiro disegna piccole nubi di vapore davanti alla

bocca. Ci muoviamo a passi svelti tra Kalverstraat e Nieuwmarkt, a

braccetto, serrande abbassate, negozi chiusi. Pongo ci aspetta in

camera.

Paradossalmente siamo più in intimità qui che a casa, al lavoro ma

comunque soli.

Le mattine vola via, passandoci accanto, non riescono a insinuarsi

sotto al piumone: mattine fredde, rischiarate da progetti svelati

all'ombra delle coperte. Progetti chiusi dentro le cartine dei joint.

Page 43: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Cash & claim

Cazzo ridi, coglione, di questo passo non andremo mai in

pari.

-Sono solo settecento...

Bruno mi guarda e continua a sorridere, seduto aspettando

che io carichi il tubo.

-Io non posso pagare Dan con un sorriso, lo sai no? Mi

prendi per il culo? Non puoi andare avanti a briciole,

sei fuori di undicimila, di questo passo non salderemo

mai.

Segno e metto nel mucchio. La gente pensa che solo perchè

ho in mano una mazzetta di soldi io sia spianato e debba

stare tranquillo. Ne ho altre cinque di là ma non me ne

faccio ancora niente.

-Devi avere pazienza Tom, io devo pensare anche alla mia

famiglia.

-E tu devi smetterla di darla a credito a tutti, questo

Page 44: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

gioco mi sta strozzando. Dai, appicciami 'sto cilum.

Noccioline, pare che crediate che mi accontenti di

quelle, pensate che l'erba mi venga fornita da placidi e

rugosi elefantini che aspetteranno con pazienza l'ora del

prossimo pasto.

Venticinque mila settecento euro chiusi nell'armadio,

arrotolati dentro la mia felpa da rave. Chiudo a chiave

la porta della mia stanza e usciamo.

Tata mi aspetta davanti al Trentotto di via Zamboni,

paglia in bocca e borsa strabordante di libri. Ha già

raccolto i soldi della Fra, quattromila duecento.

-Andiamo da Seba, a quest'ora dovrebbe essere in pausa

pranzo.

Dan mi fa credito, io faccio credito, i regaz fanno

credito, probabilmente c'è qualcuno che fa credito anche

a Dan, l'ultimo puzzone di Bologna forse fuma Super Skunk

a credito... non va bene, non sono mica un giostraio che

lascia i promo alle scuole. Questo business fa girare

contanti ma si basa essenzialmente sulla fiducia e sul

benedetto credito. Una sorta retaggio medievale, di

rapporto vassallatico. Poi alla fine in guerra ci vado

Page 45: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

io.

Per ora il mio debito ammonta a cinquantacinque mila e

almeno altrettanti devo tirane su per il mese prossimo:

bisogna interrompere la catena di S. Antonio.

Classe A

Dopo nove mesi ho ricevuto un anello di fidanzamento, le cose si

fanno serie. Penso che mi voglia bene.

Mia madre sembra contenta, mio padre è più ermetico. Questo

elettricista non lo convince proprio, troppi soldi per le tasche.

Talmente per bene da sembrare losco. E hanno già sentito la

segreteria del mio cellulare parlare in olandese abbastanza.

Utilizziamo il camper per un annetto poi Franz si trasferisce con la

Dani ad Amsterdam dove può finalmente coltivare ganja in santa

pace.

Thomas compra un Mercedes classe A, agile e abbastanza veloce,

Page 46: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

pratico da mettere sul ponte. Si apre la scocca e si fanno scivolare

fuori i bozzoli da sotto l'auto. L'assuefazione allenta i lacci della

paura.

E' luglio, abbiamo solo cinque chili imboscati nell'auto, uso

personale. Stiamo fumando uno spinello all'altezza di Lucerna.

Ci affiancano gli sbirri facendo segno di seguirli dentro all'area di

sosta, lui lancia la canna dal finestrino.

Scendiamo dall'auto e guardiamo i cani mentre l'ispezionano,

facendo avanti e indietro tra i sedili. Si fermano e raspano

orgogliosi, hanno trovato i joint di riserva nascosti dentro al blocco

degli alza cristalli. Certamente riceveranno un premio.

Arriva la stazione mobile per farci delle analisi, che ovviamente

risultano troppo positive. Ci guardano come se avessimo assunto

criptonite.

Caricano Thomas su un'auto e lo portano via per ulteriori

accertamenti.

Devo rimanere calma. Rimetto in ordine il Classe A, mi siedo sul

marciapiede e aspetto. La pattuglia che è rimasta con me si

allontana, hanno capito che senza di lui non andrò da nessuna

parte. Dopo un'oretta riappare, e c'è anche lui.

-Ti amo.

Page 47: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Una frase detta in una piazzola, prima della fine di un viaggio. Due

parole che si sciolgono al sole.

-Speriamo.

"Si, speriamo che vada tutto bene, che ti lascino restare qui con

me."

Quattrocento euro di multa e un'indimenticabile lavata di capo. Ci

fermiamo ancora un po' per smaltire lo spavento.

Usciamo dall'autostrada verso il paese più vicino. Tiriamo fuori un

pacco dall'imbosco, abbiamo bisogno di placare la tensione.

The ganja man.

Strofa: mi appoggia in mano qualche cima d'erba e un grosso

caccolo di Sherazade.

Ritornello: “Tata, fai su.”

Ridiamo.

Page 48: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Risky business

-Hai voglia di fare un po' di soldi èh?! Bene, no

problem, mi darai una mano.

Sapevo che Break prima o poi si sarebbe fatto avanti, ora

che le cose iniziano davvero a girare. Perchè con la

musica è molto più difficile fare soldi. Invece dopo due

o tre giri come corriere starà a posto per almeno un

anno.

-Tu non sei convinta, non ti vedo convinta, dimmi cosa

c'è...

-Niente Tom, ovvero, te l'ho già detto, secondo me è

troppo alternativo per questo lavoro. Fa il dj ai rave,

si cala solo dio sa cosa, e tu vuoi metterlo su un camper

o su un furgone a nolo carico di roba, imboscando tutto

solo dietro le casse e ai dischi. Dico solo che è un

azzardo. Tutto qui. E se muove della coca, beh, non vuol

dire niente, lo sai anche tu che un po' di bianca si

nasconde meglio.

-Senti Tata, lui se la sente, noi gli faremo da staffetta

Page 49: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

in auto precedendolo di un po', tutto andrà bene, come al

solito. Lo conosco da una vita, non è un pivello.

-Ok, tanto lo sai che verrei comunque.

Mi mette le braccia intorno alle spalle e mi sfiora con

le labbra dietro a un orecchio.

-Sai cosa ti dico 'Ta? Se non saremo ancora sicuri prima

di partire recluteremo una seconda staffetta, qualcuno di

davvero losco, da potere lanciare in bocca a una

pattuglia di sbirri. Che dici?

Annuisce leggermente, appoggiandomi il mento sulla

spalla.

-Adesso andiamo da Gianni a prenderci un gelato, poi

aspettiamo Recchia e Sergo, stabacchiamo un paio di cilum

e ci infiliamo a letto.

Puntualità e precisione, ma cosa lo dico a fare: anche i

migliori a volte mi fanno girare le balle. Un tam tam

rigoroso e silenzioso, capace di far vibrare le corde

dell'ambizione e dell'avidità, alimenta il narco

business. E io mi ritrovo ancora qui alla ricerca

frenetica di una sorta di rispettabilità.

Mino sa effettivamente come prendermi: una ricca cena al

ristorante, per saldare una parte del debito e farsi fare

Page 50: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

altro credito, figura tra i suoi cliché. Mi sento preso in

trappola e non vedo altra alternativa che accettare.

Torna dalla cucina con un piatto caldo e inizia a

stendere cinque righe grasse. Tiriamo a turno, Tata

sembra un po' infastidita dalla naturalezza con la quale

il mio compare si comporta.

-Rega, siamo in un luogo pubblico...

La Michi sorride, il proprietario conosce bene i suoi

clienti, ci ha sistemati nel privè.

Non ho molto appetito, sono qui per parlare di affari,

per sapere da Mino come ha intenzione di far rientrare

tutti i soldi che ha fuori. Massimo tra quindici giorni

io devo ripartire, Dan non aspetta.

Secchiamo due bottiglie di Brunello in quattro, e tre

grammi ; a mezzanotte e mezza ci alziamo allegri da

tavola senza avere concluso un gran chè. Salutiamo e ci

dirigiamo verso la macchina.

Non ho voglia di andare a casa, chiedo a Tata di far su

uno spino, gironzolo un po' per il centro, poi mi infilo

in un parcheggio tra via Larga e S. Donnino. Spengo il

motore. Rimaniamo al buio coi finestrini abbassati, sento

il sapore dell'erba in bocca e il retrogusto della coca

ancora tra il naso e la gola.

Page 51: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Le accarezzo una spalla nuda e poi le abbasso la

brettellina della canotta. Non c'è bisogno che dica

nulla, lei appoggia la borsetta a terra, si gira e mi

monta a cavalcioni, slacciandomi con la mano destra la

cintura e abbassando veloce la zip dei pantaloni.

I suoi capelli iniziano a ondeggiarmi davanti, il suo

profumo è leggero e fresco, il suo alito ha il sapore

della canna di Shiva che ha appena appoggiato: è

perfetta.

Anoressia e Bulimia

Page 52: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Mi sento male, il fumo comincia a togliermi l'appetito. E quando mi

vien fame mangio poi corro a vomitare. Sono dimagrita, voglio

ancora dimagrire. Per piacergli di più o perché non sono felice, mi

manca qualcosa: attenzione.

Più dimagrisco più le altre donne mi sembrano magre, e mi sento

grassa, ancora inadeguata. Vedo buccia d'arancia dappertutto.

Mi sfinisco, cerco compensazioni. Voglio mangiar cose che andrò a

vomitare e non riesco a mangiarne altre che vorrei.

Stupido cibo che non riesco a tenermi dentro perché devo e voglio

sempre ascoltare lo stomaco brontolare e sentire il ventre mentre si

contrae.

Voglio sempre di più. Superare i miei limiti, rasento il delirio di

onnipotenza.

E' un richiamo disperato.

"Qui si fa solo business e basta. Dio Boia! La pressione di questa

vita mi sta lentamente schiacciando."

Così ho deciso di oppormi: più divento sottile più tempo ci

impiegherà a schiacciarmi.

Purmerend è una località tranquilla, pochi chilometri fuori

Amsterdam. Odora di provincia, il verde lucido dei prati stride

contro un cielo di piombo. Rappresenta quella parte di Olanda in cui

Page 53: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

non verrei mai ad abitare. Non c'è neanche un coffeshop. Nascosti

qui a impacchettare erba diamo ancora più nell'occhio.

-Troppa gente, troppi casini. Questo giro è un inferno! E tu che

cazzo vuoi, cos'hai da scodinzolare...

Afferra Pongo e lo scaraventa violentemente contro la parete.

Il cane non si rialza, continua a guaire forte.

-Vado a cercare un veterinario.

Lo prende in braccio ed esce.

Scoppio a piangere, rannicchiata sul pavimento con la testa fra le

gambe. Cerco da fumare dentro alla borsa.

Thomas questa volta ha esagerato, ma non riesco a combatterci.

Non mi sento in diritto di dirgli niente. Cosa ci faccio qui? Mi sento

inutile. Forse non se la prende con me solo perché posso parlare.

Ho la testa che mi scoppia, i ragazzi ci stanno aspettando fuori

dall'albergo con un furgone pieno di marijuana.

Pongo si è rotto un femore, viene operato, gli mettono un paio di

chiodi. Torniamo a casa con due giorni di ritardo.

-Ricorda, si è fatto male rincorrendo delle pecore.

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-Sì, andrà tutto bene...

Alle bugie.

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Traffic2

-Buongiorno, mi servirebbero quaranta rotoli di vulcano.

Sorrido, è come una formula magica, pronuncio le parole e

l'imbarazzo svanisce.

Il commesso non sembra stupito, chissà cosa pensa. Me li

porta dentro a uno scatoloncino, che gentile.

Ad Amsterdam Dan ci accoglie come sempre, offrendoci da

bere. Inframmezza i suoi discorsi raccontandoci le

ripercussioni che i recenti avvenimenti hanno avuto sui

traffici.

-E' pieno di sbirri in giro. L'attentato dell'11

settembre ha provocato un intensificarsi dei controlli.

Andiamo in ufficio, tira fuori la conta-soldi e inizia a

dividere le mazzette. L'erba è ottima, Super Slunk, Orange

Bud e Jack Herer.

Ci lascia le chiavi di un garage. E noi ci trasformiamo

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in una piccola catena di montaggio: preparare i sacchetti

con la roba, metterli sulla bilancia e pesarli in modo

scrupolosamente esatto; chiuderli sottovuoto

assicurandosi di togliere dall'interno più aria possibile

senza lesionare i pacchi; creare i bozzoli col nastro

vulcanizzante per sigillarli definitivamente; lavarli col

sapone ed asciugarli uno per uno per togliergli eventuali

odori o tracce di qualunque cosa possa essersi attaccata

al guscio esterno; imboscarli all'interno del veicolo.

Germania, Svizzera. Guido come se avessi qualcuno a

tallonarci, mandiamo giù un paio di efedre, finisco un

pacchetto di sigarette.

Tata è sempre vigile, rasenta la paranoia.

In frontiera accendo il cellulare, sette chiamate non

risposte, quattordici sms.

-Mino e Recchia ci aspettano a casa, così ci danno una

mano e mi libero subito di un po' di roba.

-Fantastico...cerca di andar piano, ti pare prudente

farsela carichi tutta in terza corsia?

-E' come al solito, non hanno cambiato le curve per noi.

Bologna S. Lazzaro, diretti in garage, raccatto Mino e

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Recchia da casa, Alle ci aspetta davanti al tunnel.

-Poche chiacchere e meno spini, ora si lavora un attimo e

dopo ne parliamo.

Il messaggio arriva forte e chiaro, non per niente sono i

migliori.

Un lavoro ben fatto, peccato che il bene sia un pretesto

usato per giustificare le nostre azioni.

Magic Mushroms

Ipnotizzati. Da Vondelpark al Red light district. Camminiamo su e

giù per i canali, dentro e fuori dai locali. Giriamo in tondo chissà per

quanto, ci orientiamo a naso, le insegne dei locali sono come

figurine.

I funghi allucinogeni, Magic Mushroms, vanno consumati

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tassativamente a stomaco vuoto. Gli effetti sono piuttosto strong,

paragonabili a quelli di un acido: ti esaltano ogni percezione, ti

stravolgono i sensi.

Una 7up e giù. Sono amari e puzzolenti, ma vale la pena. Non senti

più il freddo, la fame, la fatica, non hai alcun rimorso per quello che

stai facendo.

Un grammo a testa, sballo assicurato per cinque sei ore.

Mi sono completamente scordata di Tom.

Riprendo coscienza mio malgrado, qualche ora più tardi, mentre

stiamo sghignazzando per chissà cosa sotto la pioggia, accasciati

contro una ringhiera all'angolo di un vicolo. Sguaiati e scoordinati,

in uno stato di semi-incoscienza anche se siamo svegli.

Probabilmente il mio cellulare sta suonando da un bel po', perché

lui è furioso.

-Ma dove cazzo sei? Dovevate essere qui due ore fa!

-Tranquillo, ci siamo...

Mino e Sergo mi guardano con aria assente, non riesco a

trattenermi. Scoppiamo a ridere forte.

Il clic del telefono mi fa riprendere contatto con la realtà.

Ci incamminiamo veloci verso il coffeshop di Dan. Trangugiamo tre

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bicchieri di spremuta per farcela passare.

So perché Tom ce l'ha con me, solo perché non li ho presi insieme a

lui. I ragazzi cercano di essere gentili e minimizzare.

-Fanno sai?

-Non potremmo...

-Certo che possiamo, cretino, ne ho già ordinati cinque chili da

stivare col resto.

Questo mondo delle banalità

Sono in fuga da un'esistenza qualunque, di problemi seri

non ne ho mai avuti. Mi sballo perché questo mondo è

diventato banale. Vivere o morire, spacciare o fare

l'elemosina, è diventato uguale. Legale non è sinonimo di

giusto o morale.

E' fastidioso pensare che alla gente piace vivere anche

se tutti i giorni fa del male. Ma siamo tutti dei

parassiti, e teniamo duro.

I vizi e l'incoerenza hanno tramutano l'agire in un

susseguirsi di sbagli, non si gode più di niente perché

ci si accontenta dell'apparenza. Un lucido guscio vuoto è

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più bello e rassicurante di un interno rugoso.

10 maggio, domani è il mio compleanno. Stamattina è morto

Alberto, un mio amico e acquirente. Un ragazzo timido e

educato con una famiglia benestante alle spalle, uno dei

pochi sempre in pari coi conti. Si è schiantato in motore

lungo una statale.

Non piango, forse per mancanza di ipocrisia, o magari per

assoluta vacuità. Congelo nel silenzio ogni sensazione.

Nella catena del business qualcuno prenderà il suo posto.

L'ultima cosa che gli ho detto è stata: "Ciao bello, alla

prossima."

E' difficile mantenere saldi dei valori in un mondo in

cui chi ti chiede se ti importa qualcosa dei problemi

sociali non ti guarda negli occhi, ma da dentro una

telecamera, in un mondo in cui il nichilismo è di moda e

le persone si cullano davanti ai cristalli liquidi di uno

schermo piatto proiettandovi le loro aspettative. Credere

e creare niente appare più rassicurante.

La società occidentale vive sotto assuefazione, condanna

il pensiero indipendente e autonomo nonostante le

apparenze. Non abbiamo imparato più niente dall'avvento

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della propaganda. Brainstorming. Meglio frasi ad effetto

che verità scomode, così somministrano veleno a piccole

dosi.

Cannabis Cup

Sei pass, bastano. Ho affittato tre appartamenti contigui in una

palazzina vicino a Nieuwmarkt. E' novembre e fa un freddo cane,

ma Amsterdam è una vera primizia.

E' la seconda Cup alla quale io Tom partecipiamo, la prima però a

cui decidiamo di recarci solo per svago, o quasi, amici al seguito.

Portiamo soldi, prendiamo accordi, ma il carico è rimandato al mese

prossimo.

Mino è il bello del gruppo, il suo successo con le donne lo induce a

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intrattenere spesso più di una relazione per volta. Ha un passato

burrascoso con le sostanze e un grande amore per il Bologna calcio,

che condivide con Recchia. E' nel giro da molto, forse anche da più

tempo di Tom, visto che è di qualche anno più grande. Gestisce un

frullo assai eterogeneo di gente che va dagli amici dello stadio a

quelli del bar, a quanto ne so ha un conto aperto con Tom che

ammonta a circa in quarto del debito che lui ha con Dan.

Axel è un ragazzo ricco, amico di Thomas dall'adolescenza. Ha

scelto di fare il chef come vocazione, seconda solo alla sua passione

per gli stupefacenti. Il maggior pregio di Axel è: tanti soldi, quasi

tutti in anticipo e debito saldato comunque sempre a ogni giro.

Averlo in appartamento con noi comunque non significa che la sera

cucinerà lui, se le fa talmente fotoniche che metterlo davanti ai

fornelli sarebbe tentato omicidio.

Recchia e Tom sono in collegamento telepatico. Questo è un dato di

fatto accertato al di là di ogni ragionevole dubbio. Non so se sia per

i suoi studi di scienze della comunicazione ma Recchia riesce

innegabilmente a capire il mio ragazzo meglio di chiunque altro, e

di solito agisce di conseguenza, custodendo Frodo e l'anello con una

dedizione degna di Samvise Gamgee.

L'expo della Cannabis è stato allestito in un locale stretto e lungo,

Page 63: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

articolato su più piani, poco fuori dal centro. E' stipato di gente,

l'aria è calda e umida, con un retrogusto di marijuana.

Testiamo i campioni offerti dentro ad un bong. Vengono esibite

piante in piena fioritura. Bella storia.

Perdo di vista Thomas e gli altri per un attimo. Lo ritrovo venti passi

avanti mentre abbraccia Franz. C'è anche Cris, o magari me lo

sogno, sono troppo sballata. Saluto e non mi accorgo di niente.

Tour dei coffeshop: Dampring roba speciale ma sempre troppo

affollato, Abraxas semi-indigestione...usciamo con le tasche piene

di bonbon al fumo, Softland la solita ganja dolciastra -niente di ché-

ma è spazioso e quindi ottimo per far su, Dutch Flower l'Ak-47 non

delude mai, Tweede Kamer in sei già ci si pesta ma vende fumo da

paura e vale sempre la pena.

Il programma si ripete per due o tre giorni. Di sera finiamo a

cremarci al Blue Bird facendo girare senza posa i cilum carichi di

Charras o di Afgan Polm.

Al mattino si fa colazione al Bushdoctor.

-A chcomel please...

Mi sento davvero in forma.

Page 64: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Convivenza difficile

Una rissa, ci mancava proprio. All'angolo destro, in

pantaloni neri oversize e t-shirt rossa con la bandiera

Page 65: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

del giappone cucita sul petto, la sfidante, Agata (prendo

tutti gli spilli per la punta) Del Molino, incontra la

campionessa in carica, finora imbattuta, calzoni militari

e canottiera variopinta con Ganesh, Norma (non mi faccio

mai i cazzi miei) Ricci.

Si son messe le mani addosso, in camera di Massi,

puntando dritte verso la mazza da baseball di metallo

che il mio coinquilino tiene dietro l'armadio.

Io ero in giro con Recchia, per fortuna c'erano Alle e

Massi a dividerle. Sono volati insulti pesanti, la

situazione non può reggere a lungo, non mi fido più

nemmeno a lasciare il contante in camera.

Anche Massi ha il suo debito, e pretende. Si è accorto di

aver perso molti dei privilegi che aveva.

La casa è un accampamento e io son fuori quasi tutto il

giorno, Norma è al lavoro e Massi tatua oppure suona.

-Mi raccomando, non ti sprecare a dare un po' di

straccio, o a lavare i piatti, sei un'opportunista, una

persona cattiva, ecco cosa sei!

Deve essere iniziato tutto così, alle quattro di

pomeriggio, più o meno. Tata odia sentirsi dare

dell'egoista, figuriamoci poi da Norma. Crede di agire

Page 66: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

sempre per il meglio, pretende di starmi vicino, mi vede

perennemente in pericolo o sotto assedio. In più vuole

anche continuare a studiare, e ci riesce, non ho ancora

capito come.

Si siede in cima al soppalco e si immerge nella lettura

di pallosissimi saggi di linguistica o semiotica, mentre

intorno a lei fumiamo cilum e facciamo di conto, con la

tv accesa o lo stereo a palla. Cade in una sorta di

catarsi da cui si riprende solamente quando la chiamo per

passarle uno spinello.

Gods are away on business

-Sveglia, c'è la guerra a Kabul.

-Non credo in Dio né in Babbo Natale. E me ne frego come tutti gli

Page 67: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

altri. O meglio la si guarda svogliatamente attraverso i reportage.

Guerra e speranze per il futuro. Pace e libertà esportate attraverso

l'uso di bombe teleguidate.

Continuo a punzecchiarlo:

-A parole son tutti bravi ad essere pacifisti.

-Capelli grossi e cervello fino, e non te ne frega niente...

-Già, e non cambierò mai.

-La verità non c'è o resta nascosta sotto una cortina di fumo, il

terrorismo non è un'invenzione di Bush più di quanto non lo è la

democrazia.

Guerre per interessi. Per il carbone, l'uranio, il petrolio o l'eroina.

Guerre promosse dall'occidente perché si producono armi e si

consuma droga.

Il traffico di stupefacenti rappresenta un settore industriale in

espansione, e anche noi ne siamo una piccola conferma.

Il danaro sporco va ripulito. La disponibilità di denaro liquido è uno

dei problemi più urgenti del sistema bancario attuale e i

narcodollari costituiscono un'interessante opportunità, capitale

liquido da investimento disponibile. Questo è il business.

Page 68: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Stamattina mi son sentita dare della ninfomane, è una bella

giornata e io volevo solo fare l'amore. Sarebbe bastato il suo

sguardo per capire quanto la mia richiesta fosse fuori luogo.

Nascondo i miei pensieri dentro una canottiera a fiori e un sorriso

rabbioso. Non apprezziamo più le piccole cose. Non riusciamo ad

aiutare gli altri.

Si imbottiglia l'acqua per non regalare nemmeno quella, ci si sente

orgogliosi per cose inutili, si crede di meritare molto. Ci si svende

per soldi o per necessità, ci si vende anche per amore.

-Babbo, cosa vuol dire essere comunista?

-Beh, essere comunista significa pensare che sia importante

condividere le proprie cose con gli altri per essere felici, e lottare

per far sì che questo avvenga.

Quando ero bambina mio padre deve avere detto una frase del

genere, ma io ero troppo piccola per capire quanto fosse

anacronistica, così ci ho creduto.

Ma oggi non riesco più a trovare ideali che, applicati a questo

mondo non si tingano di grigio. La stessa teoria del plusvalore non

smentisce l'equazione più denaro uguale più successo, riducendo in

Page 69: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

fondo il comunista al menefreghista, a colui che fa una cosa per il

semplice gusto di farla, fregandosene del ritorno materiale e della

morale condivisa.

Rototom Soundsplash, Osoppo, luglio 2003

Sizzla, Marijuana

Ey, I tell ya dis:

Oh, strictly marijuana,

A natural plant, it's grown from herb,

That's a natural herb, no one ever

to take the herb

Fuckin' chemicals

that's drugs, okay?

No we don't give a fuck, we just

Smokin' of marijuana till our brains get starve

Feel my blood, without

No we don't give a fuck, we just

Burnin' of marijuana till my brains get starve

Page 70: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Oh, what precious little plant, to destroy it

I just can't

This is what the world want, smoking ganja man

once again

Doctors use it in their laboratories,

we've got prophets to give you it's history

Smokin' touches everybody's heart – it's mistery

Look now:

it's good for the family,

good for the parents

it's good for the folks

good for the children

It's good for caracte

it's the medicine, the medicine

for me and you

...

Knowledge is golden, so teachin' marijuana

a program, for Babylonian, can reach it

They say dat's illegal, yet they want to steal it

They believe it

Smokin' grass keep me feelin' irie,

Raggamuffin, oh who dare to try it

I'm always joyful and lively,

Marijuana put the right beside me

...

Page 71: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Pippo ha un sound system chiamato Kaly Weed. Partecipa ad

un Clash, venerdì 11, al Rototom, contro un sound di

Parigi, e lo siamo venuti a vedere. Fa parte degli old

boys, il gruppo dei miei cosidetti amici storici. Gli

voglio bene, anche se non è mai a posto coi conti.

Attraversiamo in fretta lo spiazzo dove si è svolto il

concerto. Sono fradicio, ci sediamo a riposare presso

l'area campeggio. L'aria e polverosa e la terra piena di

crepe.

-Da quant'è che non mangi? Hai totalizzato dieci joint e

zero pasti anche oggi, lo sai vero?!

Tata sta attraversando un periodo no, che continua ormai

da troppo. Sono preoccupato, ma sembra che lei non se ne

accorga, o non voglia. Anche i suoi genitori lo sono e

premono perché io faccia qualcosa, ma penso che sia già

grandina, e odio i parenti invasivi.

Rischiamo di rovinarci la vacanza a causa di futili

discussioni sul cibo; ciò non toglie che questo stile di

vita la stia logorando eccessivamente.

Page 72: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

-Andiamo almeno a prendere una granita.

Anche la signorina in bianco in piedi dietro al chiosco

la guarda con preoccupazione.

-Due al limone, per favore.

Rimaniamo in piedi all'ombra di un tendone. Manda giù

troppo in fretta, sviene, per un paio di minuti.

-Non ti preoccupare, è stata solo congestione, fa troppo

caldo, rimango qui stesa ancora un attimo e mi sentirò

meglio.

E' la terza volta questo un mese.

Page 73: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Blanca

Blanca è una cucciola di pitbull, nata il giorno della Befana, ha un

fratello di nome Kaos. Me l'ha regalata Thomas, portandomela

dentro a una scatola da scarpe, il 16 marzo fuori dalla Facoltà.

-Ti amo.

Mi sento felice.

-Speriamo.

E' più forte di lui, non riesce proprio a darmi soddisfazione, mai una

volta che gli senta dire "anch'io".

Blanca dorme sotto al soppalco in un lettino ricavato da alcuni

stracci. Mi hanno detto di metterle un paio di mutande usate e dei

calzini sporchi nella cuccia, così impara a distinguere il mio odore.

Thomas le piace un sacco, ha la voce profonda e i cani vengono

impressionati da questa cosa, ma vorrei che diventasse il mio cane.

Ore 8. Si è cagata addosso. Ha avuto la sciolta e oltre a sporcarsi

tutta ha imbrattato parte della stanza.

Page 74: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Lui la sgrida forte e mi dice di scendere in cortile per lavarla.

L'acqua fredda non le piace. Rimarrà traumatizzata.

-Tata, il tuo cane fa quel cazzo che le pare...dille qualcosa...

-Blancaaaaaa, da brava, vieni qui a cuccia?

E' un cane dominante e Pongo non ha tregua. A cinque mesi ha già

fatto il suo primo viaggio ad Amsterdam, dove si è scontrata con un

gatto feroce, perdendo clamorosamente e trascinandomi a terra

con lei. Da quel momento non ha più smesso di dar la caccia ai

felini: pretende una rivincita.

Compromessi

-Guarda, io non voglio dire, ma anche tu a cosa pensi

quando fai le cose? Non certo a noi, questa casa ormai è

Page 75: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

diventata uno zoo... Credi che un cane in più ci metta al

riparo dagli sbirri?!

-Senti Norma, non so se l'hai capito, ma ho intenzione di

levare le tende il prima possibile, voi dovreste solo

pensare a saldarmi, poi sarete al sicuro.

L'armonia si è inevitabilmente compromessa, non possiamo

resistere ancora a lungo. Sguardi truci, pasti separati,

ognuno pensa per sè. Tata a deciso di alternare le notti

qui a quelle a casa dai suoi, che per lo meno mi

accolgono senza problemi.

Lei non vuole problemi.

Solo domande non banali. Quelle che io non le pongo.

Lei non si fa dei problemi, nemmeno quando esce dal bagno

dopo essercisi chiusa dentro per un quarto d'ora.

Continua a sorridere a tutti.

Guarda il mondo a tinte dolci, dietro un paio di

occhialino con le lenti viola. Non esulta mai, per non

perdere il suo ritmo nascosto. E io mi dondolo dall'altra

parte del tavolo sulle note della sua canzone.

Continuerà il suo ballo anche quando si sentirà

compromessa. Anche se si sente oppressa da un futuro

pregiudicato.

Page 76: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Anche la sicurezza del garage sembra compromessa, troppe

chiacchiere, troppo frullo, ma in mancanza d'altro per

ora continuo ad usarlo. E' affittato a nome suo, per

questo non ne verrà nulla di male.

Destino.

Dieci chili in valigia

Le casse dello stereo in camera mia sono piene di primizie. Scelgo

una cima di Orange e rullo una canna. E' un po' aspra e ha una

fragranza fruttata.

Apro il velux per fare uscire un po' di fumo dall'ambiente. Mia

madre bussa, giro la chiave.

-Tata vieni giù a mangiare con noi?

-No, aspetto Tom.

E’ tardi, dovrebbe già essere qui. Aspetto.

Page 77: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Riesco a non pensarci, annullo le preoccupazioni anche se lui non è

con me. Sono stata gelosa di una fotografia che ha scattato alla

morosa di Over ancor prima che mi conoscesse. Quando l'ho

incontrata di persona mi son detta che era troppo bella e e ho

desiderato profondamente che lui non la guardasse. Pesasse,

facesse i conti, chiacchierasse solo con Over. Ma così non sarà mai.

E io mi terrò i miei perché è finito proprio con me.

Ora mi importa solo di saperlo al sicuro, colleziono ninnoli

scaramantici, collane con rudre e un ciondolo, con dentro la sua

foto. Per proteggerlo sempre.

Sono una pressapochista. Come mi è venuto in mente di

assecondarlo e cacciare tutto quel fumo chiuso in valigia dentro

all'armadio a casa dai miei.

Mamma mi guarda senza parlare, in piedi di fronte a me. Dieci chili.

Questo è il quantitativo di Afgano che ha trovato nascosto dietro a

una pila di jeans. E va oltre ogni sua aspettativa.

“Lo custodiamo per alcuni amici.” Che scusa banale… di certo non

se la beve.

Sudo. Ascelle appiccicose e lingua invischiata. Ma la guardo sempre

dritto negli occhi, spalancandoli. Sono così fuori che tento di

spiegarle quanto si può risparmiare acquistando del nero in

Page 78: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

quantità. La discussione per fortuna finisce lì, forse perché mi vede

così determinata, senza fermate possibili se non quella di avere

l'ultima parola. Se ne va sbattendo l'uscio. Non ne riparleremo per

parecchio tempo.

Informo Thomas dell’accaduto, lui ride. Sembra non darci peso.

D'altronde non gliene ho dato nemmeno io.

-Prima o poi doveva succedere. Almeno sono solo 10 chili.

Ottima risposta.

Il successo

Notti in bianco, consegne, pesate, altre consegne.

Io in macchina e lei in taxi, da Bologna fino a Rimini,

Modena, Reggio, poi di nuovo in giro per Bologna.

Page 79: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Provvedendo il più possibile a rispettare le scadenze,

ritrovandoci solo in tarda serata al garage per mettere

insieme i soldi prima di andare a cena.

Segno, "Chino novemila, saldato; Nic seimila, sotto di

quattro; Bruno tre e sette, sotto di sei".

Dan mi ha consigliato di comprarmi un palmare e io ho

eseguito prontamente. Spacciatore feudale lanciato in

un'era digitale.

Ho accettato la proposta di a Fabio, facendomi mettere in

regola per svolgere un lavoro pressoché inesistente che

mi permette di assentarmi durante il giorno. Ho

finalmente un paravento per la mia attività, ovviamente

pago il suo disturbo in natura.

Tata è contenta, e continua instancabile a trascorrere

notti in bianco sui libri, e ad alternarsi tra le

consegne e l’università.

I regaz, dopo un giro di vite che che tende a

ridimensionarli costringendoli a cacciare fuori di volta

in volta i soldi per l'erba tutti in anticipo, sono

diventati ancora più impazienti ed onnipresenti,

assillano con telefonate e sms a tutte le ore, rendendo

estremamente arduo ogni sforzo per far si che i nostri

movimenti rimangano riservati.

Page 80: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Come sempre, al ritorno da un viaggio, ne ritroviamo

alcuni a casa o davanti al garage, occhi rossi e orecchie

tese, talmente vigili da sembrare sull'orlo di una crisi

di nervi, intenti a fumare sigarette come tossici di

periferia.

Forse il successo consiste proprio nel creare e riuscire

a mantenere delle aspettative, alimentandole.

Forse il successo consiste nel trovare la pentola d'oro

dei folletti, o magari salvare il mondo uccidendo la

gorgonide attraverso uno specchio per liberare forme

fatte di sale. Qualcuno alla fine te ne sarà

riconoscente, e aspetterà la tua prossima impresa.

O il prossimo viaggio.

Arrivo.

Scarichiamo l’auto. Tutto come al solito, per il meglio.

Il rischio non sembra un prezzo troppo alto per ciò che

stiamo facendo. E continuiamo.

Notti in bianco, consegne, pesate, altre consegne.

Traffic3

Page 81: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

La casa è sempre più affollata, è diventata invivibile, nei corridoi di

facoltà c'è meno confusione. La faccio franca rifugiandomi sopra al

soppalco, lasciando che sia Massi ad aprire la porta.

La camera è in uno stato pietoso, cd sparsi in mezzo ad abiti sudati,

pezzi di fumo appoggiati sopra alle bollette. Io non collaboro, non

carico la lavatrice e non lavo i piatti sporchi. Non faccio neanche la

spesa. Ma se mi applico posso riuscire a produrre uno spinello

prima di mettermi a leggere.

Tom sta cercando un'altra sistemazione, solo per noi due e i cani,

mentre i viaggi in Olanda si intensificano.

Break ha dato forfait, o meglio, lui e Tom hanno convenuto che era

arrivato il momento di stoppare col furgone. Venti o trenta chili

scoperti, troppo rischioso. Meglio quindici, però al sicuro, così

abbiamo ricominciato ad utilizzare l'auto, riempiendo il fondo fino

all'inverosimile, e facendoci precedere da Recchia, Mino o Sergo

come staffetta, anche due volte al mese.

La richiesta d'erba e fumo sale proporzionalmente all'aumento

dell'offerta, inaugurando una fase molto positiva per gli affari.

La roba cresce di qualità e in quantità, mentre veniamo entrambi

sempre più assorbiti dal quel lavoro che sembra poterci garantire

l'opportunità di realizzare in fretta i nostri sogni.

Page 82: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Thomas come sempre ha le idee chiare su quel che va fatto:

imporre a tutti senza distinzioni un'interruzione del credito fino a

nuovo ordine, contemporaneamente ad un leggero aumento del

prezzo. E i soldi cominciano ad arrivare tutti puntuali o in anticipo

come per incanto.

Dodici viaggi in nove mesi. Ha dovuto trovare un secondo imbosco,

meno furbo del primo, ricavato all'interno del bagagliaio dell'auto,

dove potere infilare pacchetti di piccole dimensioni, primizie, che

non è riuscito a stipare dentro al guscio della scocca. O siamo

ricorsi a soluzioni di fortuna, come quella di riempire alla meno

peggio una o due valigie con tutto quello che è rimasto fuori.

Notti in bianco. Consegne. Pesate. Altre consegne.

The ganja man.

Strofa: mi appoggia in mano qualche cima d'erba e un grosso

caccolo di Sherazade.

Ritornello: “Tata, fai su.”

Page 83: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Con Dan

-State lavorando troppo man, dovete concedervi una

vacanza.

Agata appoggia di riflesso la tazza, rovesciando un po'

di tè sul tavolo, e gli lancia un'occhiata carica di

preoccupazione.

-Intendiamoci, non sto dicendo che siete sotto controllo,

per me state lavorando come si deve, però far su e giù

carichi di borsoni dall'appartamento dei miei ragazzi

anche due volte al mese a lungo andare non va. Non che in

albergo sarebbe meglio, anzi. Stai sicuro che qui hai più

privacy, però è un attimo far due più due e scoprire che

non siete in visita di piacere.

Page 84: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Anche quando ti guarda serio Dan non riesce ad aggrottare

le sopracciglia, quindi mi sento libero di interpretare

il suo invito come desidero: motto di spirito, consiglio

amichevole o timida ingiunzione. A parte gli scherzi so

che parla nel mio interesse.

-Voglio andarmene da lì, e anche in fretta, ci sono

quasi. E' diventato più rischioso muovere per Bologna in

questo modo che fare avanti e indietro dall'Olanda.

Tragica verità.

-Abbiamo trovato una casa che ci piace, capisci che non

sono nella posizione adatta per accendere un mutuo...

-Hai intenzione di pagarla in contanti man? Cazzo,

vivete proprio in Italia, se lo faccio io qui la finanza

mi piomba addosso prima che sia riuscito a farmi

consegnare le chiavi.

-Vai tranquillo, trattiamo direttamente con un privato,

amico di amici, non c'è pericolo.

Page 85: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Al ladro

Stiamo per trasferirci in campagna. Abbiamo trovato una casa che

fa al caso nostro, abbastanza isolata e allo stesso tempo vicina

all'autostrada.

Thomas vuole sistemarla un po', quindi tra settimana facciamo

spola tra casa dei miei e quella di Massi e Norma, spostandoci nella

nuova solo durante il week end.

Anche il garage di Bologna ormai è diventato troppo bazzicato per

tenerci stivata la merce. Tom ha deciso di spostare tutto nella casa

nuova, dentro al bagno al piano terra.

Studio in camera a casa dai miei, per concentrarmi, non divagare.

Sono rimaste poche cose, ormai, nella mia stanza. Un poster

dell'uomo vitruviano, un segnalibro con i girasoli, due acquerelli di

Salisburgo, Leonello (il mio leone di pezza) e il mio vecchio diario

segreto. Tutte cose che possono anche rimanere qui.

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Lui mi raggiunge tardi alla sera, dopo che è riuscito a liberarsi dalla

gente che ha intorno. Riparte al mattino, abbastanza presto.

-Tata, la roba è sparita...siamo stati ripuliti.

Lo fisso impietrita senza riuscire a dire niente. Se la vita non è come

te la aspetti, il mondo non è come te lo immagini. Non siamo

onniscienti, ma solamente custodi, aggiungerei negligenti.

Se siamo stati davvero creati ad immagine e somiglianza di qualche

dio, questa immagine era alquanto imperfetta e deformata, a meno

che neanche quel dio fosse così buono e perfetto come molti

ritengono.

E' uno scherzo, adesso uscirà qualcuno da dietro la porta dicendomi

di sorridere...

-Hanno preso ogni cosa, devono essere entrati in casa stanotte

mentre ero qui, si son caricati anche la cassaforte.

-Ma chi sapeva che avevamo appena trasferito tutto?

In troppi.

Quattro chili d'erba, 8 chili di fumo (Sherazade e Baba Red), diversi

pacchetti di primizie varie e undicimila cinquecento euro in

Page 87: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

contanti.

Fortunatamente, se così si può dire, la maggior parte della

marijuana era già stata piazzata nei giorni scorsi; ciò non toglie che

quello che era avanzato costituisse proprio il grosso del guadagno,

merce che avrebbe dovuto essere smaltita nel giro di una

settimana.

Mi sono parecchie volte preoccupata della polizia, dei doganieri,

della validità degli imboschi, della nostra sicurezza; non ho mai

contemplato seriamente la possibilità che tra i diversi rischi nei

quali incorriamo rientra anche quello di subire un furto, ho smesso

presto di dubitare dell'affidabilità della gente che conosciamo,

pensando inconsciamente che si sentano tutti parte più o meno

integrante di un grande progetto, complici e collaboratori

privilegiati.

Ma evidentemente mi sono sbagliata, o comunque l'immagine che

mi sono formata fa acqua da qualche parte.

Schedare tutti gli invidiosi, questo è il primo pensiero che mi passa

per la testa. Dopotutto avidità e menzogna sono doti diffuse.

Si può ancora fare qualcosa, possiamo riuscire a venirne a capo. Mi

sento più lucida di lui, meno coinvolta, non mi rassegno.

Il furto è un atto indegno, e dubito di tutti, anche di chi si presta a

darci una mano per cercare di capire come possa essere svanita nel

Page 88: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

nulla tutta quella roba.

Recchia, Alle e Sergo sembrano i più autentici, davvero dispiaciuti.

Frulliamo per Bologna e dintorni, ci informiamo da zingari e punk a

bestia, ma i ladri sanno il fatto loro e la merce che scotta non viene

rimessa su piazza, o almeno noi non ce ne accorgiamo.

16 ottobre 2004. In quindici giorni mi ammalo seriamente. Lo shock

mi inchioda al letto, dicono che ho il fuoco di S. Antonio in forma

non conclamata: tosse e dolori lancinanti al costato destro;

deperisco lentamente di fronte ai miei genitori.

Mi è davvero passato l'appetito. Mi sento un'impedita e vorrei

disperatamente continuare la caccia al ladro. E' una trappola, sono

solo un topolino catturato. E' come se qualcuno mi avesse fatto il

malocchio.

Sono arrabbiata e disgustata, cerco solo di tenermi stretto Thomas.

E lui mi resta accanto.

Maledico quei ladri, chiunque siano. Un pezzo del mio cuore, quello

che odia, da ora è tutto loro. Mi avete sottratto un mese di vita,

catturandomi con dei biscotti, mi avete sedotto con un puzzle,

facendomi iniezioni di antidolorifico perché ho i tremori e mi sento

uno schifo.

Cerco di convincermi che è solo un piccolo prezzo da pagare per

Page 89: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

continuare a fare quel che stiamo facendo. Per saldare la casa

mancano solo trentacinque sacchi.

Paranoie

Con l'aiuto di Sergo, Break e Alle il garage accanto alla

casa è stato truccato, creando per così dire un doppio

fondo, una camera stretta, profonda 1,5 metri e lunga 5,

che diventerà presto una stiva e il cui ingresso sarà

mascherato da una larga scansia a muro.

Una modifica simile è stata apportata anche nella piccola

lavanderia del bagno al piano terra, ricavando una

nicchia che resta nascosta dietro alla lavatrice.

Tutto è stato fatto in poco tempo, una quindicina di

giorni, e a regola d'arte, ma è stato fatto comunque

troppo tardi.

Ti fidi di tutti, non devi fidarti di nessuno, sei troppo

buono, attento che così rischi, la gente è invidiosa.

Stupide frasi che mi frullano in testa dal 16 ottobre.

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Alla fine è successo, la ruota ha girato ed io mi son

schiacciato le dita. Mi consolo pensando che se doveva

accadere, se già covava, una vacanza o una momentanea

interruzione dei traffici non avrebbe modificato il corso

degli eventi, almeno credo. Per quieto vivere è sempre

utile un po' di fatalismo, in certi casi, non vale la

pena mettersi a recriminare contro se stessi.

Dan è l'ultimo dei miei problemi, so che capirà. Ma è

complicato dopo avere subito un furto fingere che tutto

continui come prima, soprattutto quando gestisci un certo

genere di affari.

Li guardo uno dopo l'altro negli occhi, non appena li

incontro, informandoli che mi sono venuti in casa a

rubare la roba.

Sono alla ricerca di un gesto, di un atteggiamento

impostato, di uno sguardo di sfida o magari troppo

sfuggente.

Purtroppo ognuno reagisce a suo modo, e in più il solito

tam tam silenzioso mi precede togliendomi molto spesso

anche l'effetto sorpresa.

A volte mi devo trattenere...li prenderei per il collo e

li attaccherei al muro tutti, o quasi.

Tata è ancora più diffidente di me, e forse ha ragione

Page 91: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

quando dice che sono troppo coinvolto.

I conti ora più di prima non tornano, forse continueranno

a non tornare, anche quelli con me stesso, e non posso

far finta di non darci peso. Ma ci riuscirç.

Ho sbagliato io e devo decidere in fretta come

comportarmi.

Mossa: vedo prospettarmisi un'unica soluzione, supponendo

che la roba non salterà fuori, quella di rimboccarmi le

maniche e andare avanti; in fondo ho creato delle

aspettative.

Organizzo in fretta un giro riparatore per inizio

dicembre, vista la crescente scarsità d'erba e

l'impazienza della gente. Cerco di far rientrare un po'

di contante. Andrò su con Mino, Recchia e Alle.

A casa

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Una foto su una bottiglia di rum, scattata nel 2002 a Santo

Domingo: ho un fiore tra i capelli e sulla spalla un pappagallo, lui

porta un cappello da corsaro. Ha catturato un momento di felicità.

Sembriamo un po' imbarazzati, ma adesso che è dentro la madia

della cucina e tutte le volte che la guardo sorrido.

Il letto matrimoniale in tessuto bianco e blu viene comprato ad

Amsterdam, riempito di roba e portato giù in furgone.

Fatine e folletti vanno ad occupare i ripiani di una vetrinetta ad

angolo in cima alle scale.

Nico dipinge lo studio di verde e il salotto in arancione. E' paziente,

anche quando Blanca lo placca per leccargli la faccia.

Un largo lavabo di marmo troneggia in cucina. Thomas ha comprato

pure una stufa a legna per cucinare i biscotti. La mia vita da

massaia sembra spianata.

Io ho scelto il divano, in tessuto marrone, con dei disegni etnici, sei

posti ad angolo. Appena sufficiente a contenere l'afflusso di amici

regolamentare.

The ganja man.

Strofa: mi appoggia in mano qualche cima d'erba e un grosso

caccolo di Sherazade.

Page 93: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Ritornello: “Tata, fai su.”

Menù della domenica insieme agli amici:

Gnocchi alla marijuana conditi col pomodoro

Biscotti al fumo e alla ganja

Session di cilum come digestivo.

Non è la solita minestra ma a me risulta familiare. Preferenza che

calza proprio il mio numero, in rima franta con il mio vissuto. Forse

quella casa è casa perché ci son sempre i soliti amici, e lui.

Mi sdraio in collina a testa in giù. Sono solo l'ostacolo che Blanca

dovrà superare per riuscire ad acciuffare Pongo. Anche se lui corre

più veloce lei riesce sempre a prenderlo, perché lui l'aspetta

paziente, cresciuto all'ombra di un padrone prepotente.

Page 94: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Distanze

La Ste è una tra le amiche migliori che abbia mai avuto. Ci

frequentiamo dalle superiori. Un etto da dividere in due, con lei ho

iniziato a usare stupefacenti. Le canne non ci bastavano mai: ci

sniffavamo anche il filtro.

Ma le cose cambiano, ora abitiamo troppo lontane per farci

Page 95: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

compagnia. Gli alibi si confondono con le intenzioni, col business,

complicando le cose. Ci siamo abbandonate a vicenda.

Altri vincoli. Nascono nuove amicizie, frivole, o così pare,

consolidate dal business.

Con Fra e Anto si fuma e si tira di coca quando mi passano a

salutare, mentre lui è distante. La cocaina allevia il dolore e placa i

cattivi pensieri ancora meglio del fumo, induce a compiere azioni

pratiche o futili.

Non si sogna.

Resto in una casa vuota aspettando che Thomas chiami per dirmi

che va tutto bene. E aspetto. Accolgo gente, cercando di far

rientrare un po' di soldi. Faccio quel che mi è stato detto. O almeno

ci provo.

Ma non è mai come voglio, e di perché ce ne sono già troppi.

Preferisco non pormeli.

Quel che faccio non è mai abbastanza, perché la gente è sveglia e

se lui non è in Italia vengono qui per gettarmi solo briciole. Non si

arriva mai in pari coi conti, a questo gioco.

Quel che faccio non é mai abbastanza perché c'è sempre un letto

da rifare o piatti sporchi, sacchi di pattume da portar via. Sacchi

neri pieni di erba.

Page 96: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

E una distanza ci separerà sempre dal pareggio dei conti, perché

Tom non vuole la finale, lui gareggia solo. E' una corsa di

resistenza.

Una distanza mi separerà sempre da lui, anche quando tornerà a

casa, una distanza coperta a tratti dagli amici, dal business, dalla

scarsa condivisione di affetto, dalla ganja.

Ma almeno tornerà sempre, per quella maleddetta distanza...che

vuol coprire.

E io aspetto, sempre, vicina ma distante.

Avrà magari un aspetto pessimo, stressato e di cattivo umore. Mi

saluterà con poche parole e diversi sospiri, si chiuderà come

sempre in garage a svuotare l'auto con i due che lo hanno

accompagnato.

Perché dopo quarantotto ore al massimo la merce venga tutta

smistata e lui si senta libero di programmare subito il viaggio

successivo.

Queste dono le nostre distanze, due auto che sfrecciano affiancate

a velocità diversa.

Oggi gli ho rubato quattrocento euro dal portafoglio, non so

nemmeno cosa voglio farci. Ma so che vorrei essere scoperta, e

farlo arrabbiare, tanto.

Page 97: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Ho bisogno di attenzioni. Ma ne verrà fuori solo del male perché non

sono più me stessa. Ma resisto. Perché se le cose non vanno, io

voglio continuare a stargli vicino. Perché... Perché... Perché...

Per comodità non direi, anche se molti forse lo pensano.

Per amore, e non certo verso me stessa. Perché son cieca e sorda.

Perché lui è distante ma almeno continuiamo a fumare insieme.

Mi sento sola e la sua voce mi rimbomba dentro alla testa: “Cresci,

impara come si sta al mondo!”

Mi sdraio in cortile a leggere e a prendere il sole, cerco di non

pensarci. Vorrei che tra noi andasse tutto bene. Vorrei stare bene.

Ma c’è troppa ganja, tra noi. E quei troppi perché.

Annaffio, fumo, vomito, guardo Pongo e Blanca giocare.

L'estate è la mia stagione preferita perché i traffici di solito

rallentano. E perché posso mangiare quella frutta che mi piace. I

frutti estivi.

L’erba è più cara e di qualità inferiore. Ma continuiamo sempre a

avere gente per casa. E mi sforzo di apparire felice, al meglio.

Invito i miei genitori raramente. Qualche volta al massimo ci

usciamo a pranzo.

Sua madre non la sentiamo quasi mai. Siamo andati a trovarla a

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casa una sola volta. Tra loro non c’è un buon rapporto. Thomas ha

fatto delle scelte precise. I suoi traffici lo hanno allontanato dalla

famiglia. Spero solo di riuscire a continuare a stargli accanto. Anche

se non parliamo molto. Di noi.

Vomito

Vomito, chiusa in un bagno, cercando di non fare rumore. Vomito

perché devo sembrare normale, felice e in ordine anche se mi sento

Page 99: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

sola.

Vomito qui perché non riesco a dirgli in faccia quello che penso. Che

sono stanca.

Informi pezzi di cibo mi colano lungo la mano.

Vomito perché abbiamo gente in casa fino al mattino, perché non

facciamo più l'amore, perché non voglio impazzire, continuando a

mentire ai miei.

Spero che si accorga di me, che mi urli in faccia, che litighiamo.

“Non sei stata bene...” E' l'unica cosa che riesce a dirmi, a capire.

"Ti amo, ma non riesco più vivere così." Sono le uniche parole che

gli voglio urlare addosso, ma non ce la faccio. Non ce l'ho mai fatta.

Non ho il coraggio di dirle. E me ne pento già. Solo per paura di

sentirmi dire

“Tata, mi hai conosciuto che ero così e non ho intenzione di

cambiare. Questa è la mia vita.”

La tua, la nostra, che importa. Su questo argomento non si può

discutere. Sono in un vicolo cieco. La ganja prima di tutto, e il

mondo si tinge di grigio.

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E così sia

Assorbe, qualsiasi cosa, assorbe e trattiene, come il

tappetino di un cesso.

Il business, l'amore, la dipendenza, ti ci assuefai come

all'aria che respiri. Anche se non è azoto liquido.

E se mi domandassi il perché, non troverei altra

spiegazione se non quella che non ne posso più fare a

meno. Perché non sono un eroe. Perché ho cuore. Perché me

la voglio giocare, a dispetto di tutte le varianti

possibili.

So che ho delle possibilità.

Forse do la roba a credito per questo.

Forse sto con lei per tutti i suoi difetti. Forse volevo

solo un'overdose. Solo per una maledettissima voglia che

non mi soddisfa.

Le rinfaccerò tutto il possibile. Perché è davvero una

gran puttana. Una ninfomane da tenere sedata a una volta

al mese, non di più. Un pugile che salirebbe sul ring

anche con tre costole rotte, senza antidolorifici. Una

tossica che vivrebbe anche senza eroina, perché non vuole

solo sopravvivere. Una troia che mi ha fottuto dei soldi

e magari pensa di farla franca, perché vuole la sua

Page 101: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

parte. Una grande attrice, falsa e bugiarda, che ti

guarda sorridendo per due tue carezze dopo avere vomitato

pranzo e cena al cesso. La classica studentessa modello,

che se deve preparare cinque libri per un esame ne

leggerà undici. Perché vuole sbancare al botteghino. La

stupida puttana da cui vorrei un figlio e neanche so il

perché. Per legarla a me, stretta, come dentro ad una

tela di ragno che ha filato lei.

Una tragedia umana.

Troppo sporca per non essere pulita. Non ti dirò mai "ti

amo".

Perché, nonostante tutto non riesco a dimostrartelo, né

con l'oro e i rubini, ne col sesso, né con la mia

presenza o la mia assenza. L'unica che avrei trascinato

anche per i capelli in qualunque posto, a vivere con me.

"Ma perché cazzo perdi ancora tempo con me????" Glielo

chiederei, se servisse a fare luce su di noi.

C'è un noi? La ganja.

Ma non ci sarà mai per sempre, e lo so già.

Page 102: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Dogana

-Ecco, lo sapevo... è tutto in ordine?

-Certo, stai calma.

La polizia svizzera ci invita cortesemente ad accostare e a scendere

dall'auto. Non ci domandano nemmeno dove stiamo andando.

Blanca inizia a lamentarsi.

-Da brava, non è il momento, adesso vediamo di farti fare la pipì...

Ci chiedono di liberare il veicolo dalle nostre cose e ci fanno entrare

a turno in una cabina, col bagaglio.

Recchia è sorridente, sembriamo proprio due ragazzi a posto. Anche

se questa volta il tailler grigio non ha funzionato, forse avrei dovuto

lisciarmi i capelli.

Vengo trascinata senza pietà dal cane verso l'unica piazzola verde

accanto ai cabinotti.

-Per favore, non si allontani.

Cerco di riprendere il controllo della situazione, e non appena il mio

socio riemerge vittorioso dalla perquisa gli affido Blanca.

Page 103: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

E' il mio turno:

-Può svuotare il bagaglio?

-Subito.

Cerco di muovermi con disinvoltura, prestando attenzione a non

sgualcire gli indumenti. Mi ricordo dove ho imboscato i rotoli di

vulcano: dentro a due buste nascoste tra due felpe scure, proprio

sul fondo della valigia.

Ricorda, è solo nastro adesivo. Non possono arrestarmi per

contrabbando di nastro termo-agglomerante. Dirò che è per un

amico. Che mi fascio tutta e facciamo giochini porno. Che cosa

gliene frega a loro... Sollevo con delicatezza le felpe, appoggiandole

sulle scrivania insieme al resto della roba. Gli mostro orgogliosa un

paio di assorbenti. Tastano la valigia per assicurarsi che sia vuota.

-Può rimettere tutto a posto.

"Agli ordini capo, come vuole", non me lo faccio ripetere due volte .

-Grazie, può andare, aspetti però a risalire sull'auto.

-Certo, la ringrazio.

"Non hanno visto nemmeno i rotoli, che sghetto..."

Page 104: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Recchia è rimasto imbalsamato sotto il sole con un sorriso da

student office stampato in faccia.

Riesaminano ancora una volta l'auto, i sedili dietro e il bagagliaio.

"I soldi sono nascosti al sicuro, cosa credete...siete un branco di

incapaci."

Ci guardiamo un po' scocciati per il contrattempo.

-Arrivederci, buon viaggio.

In coro: -Grazie.

Page 105: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Il camion

Stiamo per espanderci, fare un salto di qualità. Ho

deciso di mettermi in società con alcuni tipi di Napoli,

anche loro clienti di Dan. E' come avere ottenuto una

promozione.

-D'ora in poi la roba arriverà su un camion.

Meglio essere schietto fin dall'inizio, per non ammettere

repliche. I miei occhi dicono solo che non ci sarà un

secondo atto.

Tata ascolta, come tutti gli altri del resto, perché la

mia parola è diventata legge. Business per il potere, o

potere grazie al business, è uguale. E' partito tutto da

lì e rilancio su quello.

Il camion fa la tratta una volta al mese carico di merce

deperibile. Tutta la roba verrà solamente chiusa

sottovuoto, senza più perdere tempo per creare gusci

anticane. L'autista è una conoscenza dei napoletani, un

uomo di mezza età che ha voglia di guadagnare un po' di

soldi extra esentasse: deve solo compiere al momento

Page 106: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

opportuno qualche deviazione sulla tabella di marcia.

In parecchi anni di lavoro non ha quasi mai subito

controlli di sorta alle frontiere. E' pulito, o almeno

così dicono, e il lavoro è alla sua portata, sebbene un

quintale e passa di roba non possa essere veramente

occultato dentro a delle borse buttate dietro a delle

casse di patate.

Legati in modo indissolubile al destino di altre persone,

al loro modo d'agire, alla loro coscienza e abilità nel

mantenere un certo livello di segretezza riguardo ai

nostri movimenti. Tutto come al solito.

I ragazzi di Napoli hanno un giro superiore al nostro,

erba soprattutto, ma anche coca e paste.

I ragazzi di Napoli sono anonimi, perché spesso non

ricordo i loro nomi. Ma quando li incontro saluto e mi

sforzo di sorridere.

A fine febbraio deve arrivare il primo carico e

inizieremo a muoverci diversamente.Viaggi lampo in aereo

carichi di soldi, di lunghe attese davanti al telefono,

di corse in macchina a tutte le ore lungo l'autostrada e

le statali di Bologna.

Tata vede sbirri dappertutto, è nervosa, paranoica. Pensa

che il gioco sia diventato troppo pericoloso.

Page 107: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Teme per me, per noi, per tutto. Continua ad agire come

sempre a dispetto dei suoi sentimenti. La vorrei

rinchiudere, escludere da questa gabbia di pazzi.

Sarò più esigente con gli amici, ma nonostante gli sforzi

per mantenere in vigore la regola “niente soldi niente

fumo”, mi rendo conto che non è umanamente possibile

gestire una tale quantità di roba pensando di venderla

solo a chi ha il cash. Così la merce continuerà a

circolare come sempre a credito, o dietro pagamento di un

piccolo acconto, che non tarderà molto a diventare un

anticipo sul saldo del debito contratto al giro

precedente, innescando un meccanismo che non si può

interrompere, allo stesso modo in cui non potrò mai

tornare in pari con Dan.

Le prime due o tre volte ci ritroviamo a dover scaricare

i borsoni dal camion all'aperto, in un'area di servizio

al margine dell'autostrada oppure in un piazzale lungo

una statale; tutto viene fatto con poco preavviso,

avvalendoci dell'aiuto degli amici che ci precedono come

staffetta, controllando che la strada fino a casa sia

pulita.

Dopo qualche mese troviamo un posto più sicuro, il

parcheggio della pizzeria di un amico, Tony.

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Non esistono più momenti di libertà né tanto meno feste

tra amici, visto che anche i pomeriggi, le serate e le

cene in compagnia si trasformano in fretta in riunioni

d'affari, scambi di danaro davanti alla tv e accordi

suggellati tra una fumata e l'altra.

E così sia.

Tutti colpevoli, tutti responsabili per la situazione che

si è venuta a creare. Complici e responsabili. "Hai

voluto giocare? Adesso paga."

Risalirò sempre da qualsiasi buco. Imprevisto. Caso.

Non cerco delle verità, chi mai le comprerebbe? Alla

gente la verità non interessa.

Spaccia e fa gossip. Ecco perché fa al caso mio.

Vivrò in questo pantano.

Mi comporterò da codardo perché sono convinto di non

esserlo.

Solo per fare ingelosire lei, la prima cosa che le ho

detto dopo essermela portata a letto è: "io sono così, e

tale rimarrò, non cercare di cambiarmi." Non lo pensavo,

ad una così dici " fai di me ciò che vuoi". Ma sarebbe

stato banale. Però mi piacerebbe sapere cosa mi avrebbe

risposto, solo lei, perché non è mai prevedibile anche se

so sempre quello che fa.

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Anche quando vomita. Cosa posso fare io. Chiederle se

vuole un omeopata? Prenderla a schiaffoni?

Fare la cosa più banale, chiederle se non è stata bene

dopo avere sentito un sacco di sabbia scaricarsi dentro a

quel cesso.

Così, a dispetto di ciò che vuole, continuerà ad essere

gelosa di me. Non mi tradirà. Anche perché preferisce

fumare hashis.

Oggi

Vorrei incontrare i tuoi occhi allo specchio,

alzarmi al mattino senza troppi rimorsi

vorrei saperti sicuro e sereno

per sempre sceso da uno stupido treno.

Page 110: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Proposte

-Mi vuoi sposare?

E' una fredda mattina di febbraio del 2005, ci stiamo abbracciando

sotto alle coperte.

Il mio no è un colpo tirato di riflesso, un gancio sinistro, ma se devo

essere sincera non penso che parli seriamente: stiamo bene così,

perché cambiare o complicare le cose, per una stupida istituzione,

Page 111: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

che per la donna ha sempre rappresentato solo il passaggio dalla

patria potestà del padre a quella del marito. Non mi piace

sottoscrivere contratti. Ne va della poesia, perché sogno solo

quella. Il Corvo di Edgar Allan Poe. Non c'è quella buona ragione per

formalizzare il nostro rapporto.

Non so se sono stati gli amici a mettergli quell'idea in testa, non mi

interessa, non mi passa per la mente che lui abbia bisogno di

qualche conferma da me, di una prova del mio amore, perché di

quelle mi sembra già di avergliene date.

Penso che lo faccia per farmi capire quanto ci tenga a me, e gliene

sono grata, ma un po' di carezze e qualche momento di intimità mi

basterebbero.

Il resto non conta niente, o è in più, che importa. Non diventeremo

più inseparabili con un pezzo di carta dentro ad un cassetto ed una

fede al dito.

Non siamo abbastanza grandi; due naufraghi in barca che per non

uccidersi si insultano, e non è mai abbastanza solo perché

vorrebbero per continuare ad amarsi. Perché credono entrambi di

saper vivere ma hanno perso se stessi lungo la strada, due che per

crescere mettono ogni giorno a rischio il loro futuro, a cui non

serve coraggio.

Thomas é convinto di averlo costruito quel futuro, e in un certo

Page 112: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

senso é così.

Io resto, anche se questa non é la vita che voglio per noi due, non

per sempre almeno; confido ancora che lui prima o poi trovi i suoi

perché, le motivazioni e la forza per sganciarsi e mollare tutto.

-Tata, tu lo vorresti un bambino?

"Non è una buona motivazione, penso dentro di me.

Rimane fermo, davanti alla porta di ingresso con due sacchi pieni

d’erba in mano. I mercanti sono sempre in viaggio.

Sinestesìe, ricordi in celluloide. Non lo so. E' surreale. Vedo davanti

agli occhi Franz, in camper con Tara incinta, mentre tornano dalla

Spagna con un carico di hashis. Non voglio questo per noi due. La

mia risposta è scontata.

Penso che da oggi ti farò mettere anche il preservativo.

So che tutti penseranno che dico no perché sono anoressica, e non

voglio rovinare la mia quasi perfetta forma fisica. Io li lascerò dire.

E' un buon pretesto, che l'usino pure.

I regaz scherzano spesso sul fatto che non esistono al mondo molte

persone come il mio ragazzo, dicono che devo ritenermi fortunata

per il fatto di averlo conquistato.

Lui mi è fedele, questo è fuori discussione, ma a volte faccio molta

fatica a sentire quell’amore, così digitale, perso dietro a una grande

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quantità di nobili impegni. E’ un amore in tripla fila.

"Siete solo un branco di tossici opportunisti se non vi accorgete di

quanto lo amo!" Mi piacerebbe riuscire a urlare in faccia a tutti

queste parole.

Quando si scherza in gruppo a volte saltano fuori la storia del

matrimonio o quella del bambino. Non è facile affrontare certi

discorsi senza spiegare che vorrei tanto che lui la piantasse di fare

quel che ha sempre fatto, perché, tanto, da quell'orecchio nessuno

ci sente; mi limito semplicemente a rispondere che non vorrei

mettere a rischio me stessa e un figlio, sarei disposta anche a

giurare che lo faccio perché non vorrei prendere neanche un chilo,

senza spiegare che al figlio Thomas ci rinuncia per quella carriera.

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Sogni

,In fondo a una tazza di tè

sono annegati i miei sogni,abbandonati dentro al metrò,

ruzzolati in un fosso che io ho saltato.Rimangono una brocca vuota,

frammenti di me, se guardo il passato. Uno

squarcio nel petto dove girare il dito.

Per il mio compleanno voliamo alle Seychelles. Thomas gira più di

40 ore di riprese e fa oltre 300 scatti. Trascorriamo i pomeriggi in

riva all'oceano, all'ombra di un grazioso ombrellone intrecciato con

foglie di palma, sdraiati su di un'amaca. Riempio il mio ombelico di

sabbia e raccolgo rametti di corallo.

Siamo in paradiso tra stelle marine e tartarughe giganti. Indosso un

bikini verde a fiori e un cappello di paglia, mangio papaia, lui

assaggia anche il pipistrello, specialità locale. I suoi occhiali

Page 115: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

vengono inghiottiti da un'onda.

-Ti spendi troppo in sorrisi quando siamo soli... e la vita, dove la

nascondi?

-Noi ce la godiamo in fondo. Non pensarci adesso.

E non pensarci mai. Perché non è una buona giustificazione.

Perché… Perché… Perché...

Ecco, perché la vita non è mai una vacanza. Anche quando vai in

vacanza. Perché non è a compartimenti stagni, perché è come

guardare un film che hai recitato e che non riguarderesti. Così ti

distrai col palmare in mano e i telefoni in riga sull'attenti sopra alla

mensola vicino alla finestra. Tre cellulari, quattro o cinque sim. Non

è abituato ad arrotondare per difetto la sua vita.

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Vedo

Osservo, medito, rilancio. Rido con loro e in faccia a

loro perché sto con lei.

-Questa sera andiamo a cena Da Michele con Mino e

l'Elisa.

Continua a rullare il suo spinello di Sherazade che si

fumerà tutto in personal. Intanto carico il cilum.

Rsta sdraiata sul letto a pancia in su e assapora il suo

destino. Se non la riesco a toccare con un respiro

impazzirò.. Si alza di scatto, prende qualche oliva da

dentro il frigo bar e si avvicina a me solo dopo avere

sputato i noccioli nel posacenere.

Due braccia che mi cingono da dietro. Il suo respiro sul

collo. Mi ha sfiorato prima lei.

Puttana. Vestita di leopardo con la schiena scoperta fino

al culo, scollatura all'americana. Una sottoveste da

dieci euro comprata in profumeria. E i suoi sandali da

frate. Uscirà così. Ecco come si piace. Vuole essere

fresca e pulita e potrei averla incontrata su un viale di

Bologna. O dentro ad una sala prove.

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"Cosa?"

"Lei non è un'artista. Non imparerà mai a suonare quel

basso." Un giudizio secco, da quello che la dorrebbe

amare di più. Perché mai non le avrei dovuto dire che per

Cris lei è solo una puttana.

Pretesto, colgo e rilancio.

Puttana, che non se ne va neanche se perdo tutto il

carico. Testarda e bastarda.

Ho chiuso una zingara dentro ad una roulotte e le ho

tolto la sfera di cristallo.

Vedo.

Lavoro con Ale

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Devo uscirne. Mi sono trovata un lavoro al chiosco, sul fiume. Per

dimostrargli che valgo qualcosa, anche se sembra che gli abbia

fatto un dispetto. Vuole che lavori con lui ma non mi coinvolge.

Fottiti. Rifottiti. Ti odio.

-Tutto il giorno fuori per millecento euro al mese, sei una stupida.

Faresti meglio ad aiutare me!

Non rispondo, "sì sono una fottutissima stupida, perché sto con te".

Non ho voglia di discutere. Lui si sta allontanando e io sono stanca

di fare avanti e indietro con delle valigie piene di ganja in macchina.

Saluto tutti e esco.

Perdo tempo.

Chiacchiere dentro e fuori dal chiosco. La gente importuna una

sconosciuta solo perché fa la barista. E tu non puoi rispondere

"cazzo vuoi".

-Ciao ragazzi cosa prendete?

-Due birre medie.

-Ok, arrivo subito.

Sorridere il più possibile per parlar il minimo indispensabile.

Nascondere se stessi dietro la calda e rassicurante apparenza di un

sorriso. Sforzato, sballato, incondizionato, da clown. Ma io sono un

pierrot, e mi terrò tutte le mie lacrime. Salate e grigie come quelle

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di chi si è dissetato da una una pozzanghera. Come chi mangia un

gelato di fango. Come chi non cagherà mai margherite.

In pausa dietro la cucina del chiosco con Ale a fumare:

-Senti, ma tu, uno tranquillo, tigelle e vino, no eh? Tata, perché sei

così complicata... Che dici, c'è ancora un po' d'erba?

Cretina io che l'ho fatto pure fumare. Ora non ho più scampo. Mi

farei scopare piuttosto che andar da Tom a chiedergli dell'erba.

-Devo vedere...dimmi quanta e poi chiedo.

Tutte complicazioni, l'amore, il business, la famiglia, gli amici, la

vita: tutte intrecciate insieme. All'equilibrista è caduto l'ombrellino,

e soffre pure di vertigini. Sfiga. Guardo in basso e non vedo alcuna

rete. Stretta alla gola. Soffoco.

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Le ciliegie

Ho aperto la partita iva per avviare un'azienda agricola biologica.

Piantiamo alberi da frutto e piante di pomodori. Vorrei mettere in

produzione il boschetto di amarene che è accanto a casa.

Le ciliegie rappresentano simbolicamente il frutto perfetto, quello

dell'amore. Si raccolgono a coppia e sono a forma di cuore. Sono

delicate, durano lo spazio di un mese.

Forse Eva nel Paradiso Terrestre ha ceduto ad una ciliegia. O a una

coppia, o a una doppia coppia. Così a finito per mangiarsi l'albero. E

avrebbe venduto Adamo per averne ancora. Puttana troia.

Le mele ci sono tutto l'anno e sono buone per ingrassare i maiali,

non sono un frutto molto poetico. Pectina.

Gelificante.

Però sono diventate simbolo della curiosità femminile e della

conoscenza proibita. A causa di una mela le donne sono da sempre

ritenute inferiori all'uomo e sono state tenute lontane dai libri.

Per colpa di una mela rossa avvelenata si addormenta anche

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Biancaneve.

Rossa, forse c'è un perché.

La mia tesi di laurea procede. Lavoro chiusa in archivio dalla

mattina fino a tardo pomeriggio. 8.45-18.00. Pausa cioccolata in

tazza verso l'una e trenta. Zuccheri per il cervello.

Da cinque mesi va così. La mia tesi di laurea ha come argomento le

ciliegie: è banale, disorganica, un polpettone; ma a me piace

perché ci sto mettendo l'anima.

Valerio Marchetti insegna Storia Culturale all'università. Conosce

almeno sei lingue, è ebreo, è una persona piena di risorse. A lezione

parla dei rituali di accoppiamento presso diversi popoli. Stupri.

Imene. La storia dell'imene nella società attraverso i secoli.

Infibulazione. Il piacere, il sesso, l'amore. Che per lui non c'è, o

forse si. Non gli ho mai fatto questa domanda in classe. Gliene ho

posta un'altra, stupida, che non ricordo. Ed era infastidito. Come chi

gli domanda quale è il senso ontologico di un preservativo.

Risposta: esiste perché c'è chi non sa amare ma deve accoppiarsi lo

stesso.

Ci spiega come la verginità sia passata da disvalore a valore, dopo

l'avvento del cristianesimo.

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Ci legge Lucrezio:

"Così dunque chi riceve la ferita dai dardi di Venere,

siano essi scagliati dalle femminee membra di un fanciullo,

o da donna che irradi amore da tutto il corpo,

si protende verso la creatura da cui è ferito e arde

di congiungersi a lei, di versare in quel corpo l'umore del proprio corpo.

Infatti la tacita brama presagisce il piacere.

... ... ... ...

Ma convien che tali fantasmi si fuggano, che si ricusi

ogni alimento di amore, ad altro il pensiero si volga,

e il seme raccolto si eiaculi in casuali amplessi,

né lo si serbi, una volta filtrato, a un amore esclusivo,

futura pena a se stessi e sicuro travaglio.

... ... ... ...

Non perde il frutto di Venere chi evita amore,

ne deliba piuttosto le gioie e ne schiva gli affanni.

La voluttà è più limpida ai savi che ai miseri dissennati.

Infatti proprio nel momento del pieno possesso,

fluttua in incerti ondeggiamenti l'ardore degli amanti

che non sanno di cosa prima godere con gli occhi e con le mani.

Premono stretta la creatura che desiderano, infliggono dolore

al suo corpo, e spesso le mordono a sangue le tenere labbra,

la inchiodano coi baci, poiché il piacere non è puro,

e vi sono oscuri impulsi che spingono a straziare l'oggetto,

Page 123: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

qualunque sia, da cui sorgono i germi di quella furia.

... ... ... ...

In ciò è la speranza, che dalla forma corporea medesima,

fonte del nostro ardore, possa anche essere estinta la fiamma.

Ma che ciò avvenga la natura nega recisa;

amore è l'unica cosa nella quale più è grande il possesso,

più il cuore arde d'un desiderio feroce."

Tutto per spiegarci che non esiste l'anima gemella, la persona

ideale. Perché il corpo si piega solo all'istinto dei sensi, e ciò che

chiamiamo amore è solo retaggio della nostra ferinità, governato

dalle leggi della chimica. Io prendevo due e mezzo in chimica.

Da ciò ne consegue che sto con uno spacciatore e posso

tranquillamente identificare in lui il mio principe azzurro. Anima

gemella.

Page 124: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Questione di minuti

Thomas vola ad Amsterdam imbottito di soldi fin dentro alle

mutande, e una settimana dopo il suo ritorno vi torna con Recchia

per organizzare la spedizione e controllare la merce.

Gli propongono l'ice-o-lator ed è amore a prima vista. Pura resina

cristallizzata attraverso un processo di congelamento e

ricompattata per mezzo del gas butano. Fa, più e meglio di qualsiasi

altro fumo. Un tiro, guardi chi hai accanto e sai che non glielo

passeresti. Non puoi farti tutto il giorno di quello. Non è fumo.

Cinque di mattina. Alzo bandiera bianca e saluto la combriccola

ormai in dormi veglia con un paio di cilum spenti in mano.

Accarezzo Blanca, salgo le scale e mi spoglio.

Coperta dal piumone.

Mi risveglio sola, mi butto qualcosa addosso e scendo. Dormono

ancora tutti e quattro a sedere, collassati con quei cilum carichi da

accendere, e le loro teste poggiate una in avanti, una indietro, una

di lato ed una sulla spalla del vicino.

Mi avvicino a Thomas dandogli un leggero bacio sulla fronte per

farlo rinvenire, mentre gli prendo la pipa dalle mani per impedire

Page 125: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

che faccia qualche danno.

Si svegliano tutti. Caffè e cilum. Io fumerei prima un joint. Di

Sherazade, in personal. Preparo la moca solo perché in cucina me lo

fumerò tutto da sola, il mio joint.

Loro sono autonomi, liberi o meno di passarmi quei cilum.

Buongiorno.

Sulle 11 il benedetto telefono squilla, Thomas risponde; la

conversazione dura una manciata di secondi, poche parole:

-Tutto bene, ...in mezz'ora son lì.

I ragazzi scattano, preparandosi a razzo, salgono in auto e partono

diretti alla pizzeria di Tony.

Cado in un profondo stato di ansia, da cui riemergo non appena

vedo una macchina parcheggiare lungo il vialetto di casa.

Ma questa volta è diverso. Lui non c'è.

Recchia e Sergo mi dicono di spegnere tutti i telefoni e staccare le

batterie. Mentre io continuo a chiedere, come un disco rotto, dov'è

lui. Qualcosa è andato storto. E non è un incubo. E' il miglior mondo

possibile.

-Arrivati al parcheggio della pizzeria il camion c'era già, e anche gli

sbirri. Abbiamo parcheggiato e siamo entrati, fingendo di esser lì

per mangiare. Tony è stato prelevato, dagli sbirri, insieme al

Page 126: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

corriere. Thomas ha preferito fermarsi un altro po' con Mino, per

capire cosa sta succedendo.

Cerco di tirare il fiato, ma ho come della sabbia in gola. Finalmente

dopo un po' arrivano. Mi guarda in faccia distrattamente, è

sconvolto, continua a passarsi una mano sulla testa come per

aiutarsi a pensare.

-Dovete tutti andarvene a casa e stare tranquilli, a mangiarvi le

unghie. Spargere la voce che non arriverà niente. Guai a chi si fa

vedere qui.

Silenzio.

-Se fossimo arrivati qualche minuto prima saremmo stati tutti

beccati.

Si sedie sul divano ad impastare un cilum.

Da quel che ho capito dalla moglie di Tony l'autista è stato beccato

mentre sniffava, con un etto di coca sul cruscotto, così il camion è

stato perquisito.

Trascorro i giorni successivi in preda al terrore che arrivi la polizia

Page 127: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

per arrestarlo, ma non viene nessuno. Sembra che abbia ragione,

ancora una volta.

-Paghiamo profumatamente il corriere per fare il suo lavoro e

starsene zitto. Qualcuno provvederà anche a lui.

Presto ogni cosa viene sistemata, perché con i soldi è facile far

andare tutto per il verso giusto, convincersi di avere ancora la

situazione sotto controllo e ricominciare da capo come prima,

ancora più convinti, sempre a testa bassa.

Un nuovo carico arriva a destinazione e poi altri ancora, sempre

consistenti, sempre puntuali. Viene superata ogni incertezza da

parte di tutti, tranne me. Ho perso il controllo della mia vita, non ho

la forza di tagliare i ponti.

Page 128: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Loro

Sciroppo di amarene (per 2,5 Kg. Circa). Le amarene vanno de-nocciolate

e spremute raccogliendo il sugo con un passaverdura. La polpa va lasciata

riposare in un luogo fresco per 2-3 ore, quindi la si passa filtra attraverso un

setaccio molto fine: il succo che si ottiene deve essere limpido e va fatto riposate

24 ore in un luogo fresco. Al liquido vanno aggiunti mentre riposa venti noccioli

tritati e la scorza di un limone. Si bolle il tutto per qualche minuto e si ripassa al

setaccio. Si aggiunge il succo di un limone colato e 1,5 Kg. Di zucchero,

facendo bollire per 15 minuti mescolando fino a completo scioglimento. Si lascia

raffreddare, si imbottiglia e si tappa. Si conserva in un luogo buio al fresco. Prima

dell'uso va messo in freezer per dargli una consistenza mielosa.

La ricetta è di mio padre, lo imbottiglio per gli amici, sperando che

apprezzino. Ormai non mi è rimasto molto altro da fare. Da quando

lavoro al chiosco hanno deciso di tagliarmi fuori dai giri.

Hanno spostato il campo base in centro a Bologna, mi sento divisa

tra una vita di studio e ciò che fino a poco fa facevamo insieme.

Quando piombo in appartamento ho la sensazione di non fare parte

del gruppo. Dopo avere rifiutato una proposta di matrimonio sono

Page 129: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

diventata un'altra, agli occhi di tutti. Ho fatto il primo passo oltre la

soglia.

Oggi abbiamo litigato. Per l'ennesima volta mi sono fatta dire che

devo crescere e imparare a vivere. Non lo sopporto. Sono tornata a

casa dai miei.

Aprile sarà lungo, ho trovato un altro lavoro come cameriera in una

pizzeria, di pomeriggio esco con alcuni amici. Mi mancano un paio

di capitoli per finire la tesi.

Thomas telefona spesso, vorrei tornare a casa. Sto aspettando che

me lo chieda.

Mi ha scritto una lettera, sorrido di nuovo.

Cara Tata,

sai che non scrivo mai lettere, e neanche biglietti di

auguri. Perciò cerca di essere comprensiva.

Qui è tutto come al solito, mancate solo tu e Blanca. I

Page 130: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

ragazzi chiedono, vogliono sapere cosa sta succedendo, e

io gli ho detto che si sistemerà tutto. Perché ci credo.

So di avere esagerato, non sono i piatti da lavare, il

letto disfatto o il salotto in disordine a fare la

differenza tra una coppia felice e una in difficoltà.

Probabilmente ho sottovalutato il tuo impegno con

l'università. La ragione non sta da una parte sola.

Non starò a raccontarti che questa lontananza ci renderà

più forti o più uniti, perché non lo penso. Dovremmo solo

cercare di condividere al meglio quel che abbiamo. Spero

che appena te la sentirai tornerai da me. Io e Pongo ti

stiamo aspettando.

Thomas

Page 131: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Perché

La vita corre come sempre; mi sento abbastanza in forma, ho

recuperato un paio di chili e mi sforzo di essere felice. E' bastata

una lettera a farmi raccattare Blanca e tornare da lui.

Thomas ha abbandonato i suoi propositi di avere un figlio e, della

faccenda, non si parla più.

Maggio 2006. Io Mino partiamo per il solito giro “porta soldi e prendi

accordi” ritrovandoci soli per qualche giorno.

E' la prima volta che qualcuno del gruppo mi pone domande sulla

mia vita prima di conoscere Thomas, ma non me ne preoccupo.

Page 132: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Credo che abbia già ascoltato questa storia da qualcun altro,

sembra incuriosito dall'ambiente in cui sono cresciuta, dai ragazzi

della Tana, tutto qui. E forse mi prodigo troppo nei particolari, ma

non posso dirlo con certezza.

La sera stessa, davanti a un tè caldo e ad alcuni amici olandesi, mi

sento senza indugio dare della puttana.

-Sei una puttana.

“Cosa?! No dico cosa!? Scusa ripeti quello che hai detto…

Pronuncio poche frasi tutte strozzate ma almeno il fiato esce dalla

gola.

Mi guardano e ridono tutti, i deficienti. Non ricevo alcuna

spiegazione, zitti e ridono. Sorridendo di una smorfia beffarda.

Giro il culo e torno in camera.

Calcio violentemente le scarpe lontano, il cuore mi batte nelle

tempie e dentro alle orecchie. Ripercorro incredula una, dieci,

cento volte gli avvenimenti di quell'ultima mezz'ora. Cosa gli è

saltato in testa? A cosa si riferiscono? Al matrimonio, alla faccenda

del figlio, a Cris?

Afferro il cellulare e chiamo Thomas.

Vengo liquidata in quattro minuti, non ha voglia di parlarne al

telefono. Cazzo non ti sto parlando di chili … ora non mi liquidi… sei

un bastardo. E io incazzata negra.

Page 133: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

-E' stato tutto un tuo viaggio. Un equivoco.

Fine della discussione.

-Non ho equivocato un cazzo.

Non spaccherò questo telefono a terra. Respira. Ne verrò fuori.

Silenzio e riflessione. Sguardi fissi e inquisitori. "Pensi di

intimorirmi? Senza spiegarmi perché?!, ma va'…"

Al mio ritorno a casa scoppia l'inferno. Decido di prendere da parte amico per amico per chiedergli se ci

sono dei problemi con me con me, ma la cosa si rivela infattibile, i tossici si spalleggiano a vicenda.

Ho l'impressione che mi parlino tutti alle spalle, che mi passino il cilum facendomi il dito medio.Rapire Thomas dai suoi impegni di lavoro per una chiacchierata

seria si rivela un'impresa irrealizzabile, c'è sempre qualcuno tra i

piedi. Continua ad insistere sul fatto che io ho amplificato

l'accaduto, si fida ciecamente di loro.

Sono fuori di testa.

Nessuna delle parole che dico riesce a toccarlo, niente tra loro

sarebbe cambiato. Ha scelto, ora lo so, ed è frustrante.

Più fai soldi e più ne faresti: entrato in questo meccanismo poco o

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niente può distoglierti dal tuo proposito. Ed io sono diventata

niente.

Mi adeguo, facendo buon viso per alcuni mesi, reggo fino a

settembre 2007 in un ambiente che mi è diventato palesemente

ostile.

Rimango sempre in casa da sola. A vomitare nel cesso quello che

non riesco a dire a lui. Sacchi neri pieni del mio personale rusco a

pezzettoni. Non c'è più posto per me, lì.

Il tempo condiviso è sempre meno, si riduce a quello spazio che c'è

tra due persone che dividono da troppo tempo lo stesso letto. E per

questo non si amano più, non si confidano più niente, reggono il

lume agli amici perché han scelto di usare loro come bestione.

Inutile, continuare ma non ancora abbastanza per smettere.

Sospesa e divisa, scissa tra il desiderio di spaccare a tutti la faccia e

quello di entrare nel loro cervello per sapere la verità.

Page 135: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Quel cd

Passo molto tempo nell'orto, dopotutto è più rilassante che stare in

casa quando c'è gente.

Arriva una macchina, sono Stefano e Lieta. Lei è più magra di me.

Stefano è uno dei pochi che forse mi conosce da prima, da quando

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bazzicavo La Tana. E' un tecnico del suono.

-Ciao, arrivo subito.

Mi tolgo i guanti e percorro rapida il dislivello che mi separa da

casa.

Hanno portato un regalo, un cd demo. Anche se a Thomas quel

genere di musica fa schifo, lui ascolta solo reggae. Non capisco

bene chi lo ha inciso, ma mi ricorda tempi lontani, è come se

parlasse di me. Inizio ad ascoltarlo sempre più spesso, insieme a

Sergio Cammariere.

Il fumo ovatta le sensazioni sgradevoli che provo, mitiga il dolore

per la distanza che si è venuta a creare tra me, Thomas e tutti gli

altri. Si sono ridotti tutti ad un mucchio di ragazzi che non mi

capiscono, e che non hanno più voglia di provarci. Non ci si riesce

più a parlare, e io mi allontano. Nemmeno la Ste riesce a capire.

Certi regali la gente dovrebbe ficcarseli in culo.

Non so cosa ci guadagnerò ma decido di fare una scappata dai miei.

Sono quasi certa che il destino ci giochi contro. Non può essere

stato il caso a farlo passeggiare lungo il marciapiede che costeggia

il campetto dove mi sono fermata a fumare. E' sorridente,

amichevole, accomodante come sempre. E sembra sapere che ho

qualcosa da dirgli, o meglio da chiedergli.

Page 137: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

Forse sono qui apposta per chiarire quel mio vecchio dubbio, per

togliermi una spina dalla gola.

O forse per ascoltare delle altre menzogne, che importa ormai, sono

pronta a tutto per ottenere una risposta qualunque.

Voglio soltanto una giustificazione per terminare ciò che ho iniziato,

per mollare tutto.

Ci sediamo su di un tavolone del parco; Cris mi guarda, sorridendo

come fanno i gatti. Non lo amo più, ed è tutto più semplice:

parlargli, mentirgli, farmi mentire a mia volta, senza soffrire più, per

lo meno per lui.

Arrivo al sodo della questione senza troppi preamboli, ho bisogno di

sapere una cosa che solo lui e pochi altri possono chiarirmi, una

vecchia faccenda di cui potrei discutere anche con Franz, ma non è

del caso.

Perché dopo tanto tempo passato insieme, sapendo che io ero

innamorata di lui, mi aveva descritto a Thomas come una puttana?

-E' vero che hai detto a Thomas che io sono una tipa poco seria, che

mi sono comportata come una puttana?

E' una domanda legittima, seppure un tantino fuori tempo massimo,

quindi mi affretto a chiarire che solo adesso, visto che i miei

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sentimenti verso di lui sono cambiati, ho il coraggio di pretendere

chiarimenti, senza paura di farmi spezzare il cuore.

-Sono proprio curiosa di sapere, se davvero secondo te mi sono

comportata come una grandissima troia.

La sua risposta vola leggera come un piumino. Quante volte ho

preso in considerazione l'ipotesi che neghi tutto. E' proprio da lui,

cercare di uscirne completamente pulito, anzi di guadagnarci

qualcosa, la mia amicizia, una canna, magari una scopata.

Odio il mio passato. Che in fondo mi concede un espediente per

mollare tutto, ... che sia una balla o no ormai non importa. Le cose

si sono spinte troppo oltre, ed io devo comunque svoltare.

Le menzogne si confondono con la verità, e l'unica cosa che per

anni mi ha tenuto incollata a Thomas, la certezza del nostro amore,

crolla in un attimo nell'istante in cui ricevo una pallida conferma del

fatto che tutto sarebbe potuto essere nato da una bugia, una

menzogna infame e gratuita.

Proprio da parte sua che si è sempre professato totalmente sincero

nei miei confronti. Perché, se così non è, se lui quella notte di marzo

2001 mi ha detto il vero, come mai ora, dopo cinque anni di

convivenza, e di assoluta ed incondizionata fedeltà da parte mia,

Page 139: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

non mi difende dagli attacchi gratuiti dei suoi amici?

Davvero la nostra relazione è scaduta ad un punto tale da passare

in secondo piano rispetto ai suoi interessi, ai soldi che quella gente

gli porta?

Eppure sa che non potrei sopportarlo.

Guardo Cris che continua a sorridere con aria innocente. E' tutto

sbagliato, la sua risposta mi ferisce, come un coltello alla gola.

Lo saluto, mi faccio baciare e me ne torno a casa, dicendogli che

probabilmente sarei tornata presto, per restare.

Faccio appena in tempo a girarmi e salire in macchina. Eccolo che

arriva. Scoppio irrimediabilmente in singhiozzi.

Realtà

7 novembre 2007

Colpevole.

La regina di picche beve da una tazza incrinata.

Dovrei rifiutarti ma non sono nata per perderti.

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Con gli occhi chiusi

Inizio a strisciare, per dare a tutti ciò che vogliono, una puttana.

Almeno avranno un valido motivo per chiamarmi così.

La tristezza mi si ancora addosso come una zecca ad un cane.

I ragazzi in cucina stanno accendendo un cilum, ma non mi invitano

a fumare con loro. Resto sul divano con gli occhi chiusi, a riflettere

sul da farsi impegnandomi a fondo per non piangere.

Più ci penso, più un profondo risentimento cresce, nei confronti

delle persone nell'altra stanza. Salgo al piano di sopra per iniziare

Page 141: La Ganja Prima Di Tutto e Il Mondo Si Tinge Di Grigio

ad ammucchiare le mie cose.

Nonostante la fattanza generale Thomas ha intuito qualcosa. Ho

risposto ad ogni sua domanda usando solo tre monosillabi: “no” “si

” “boh”.

Alle 23.15 Orecchia parcheggia nel vialetto, anche stasera non

parleremo.

Non esiste davvero più un briciolo di intimità in questa casa, e certo

a lui non interessa più averla. L'epilogo è scontato.

Mi chiudo in camera a preparare disordinatamente le valigie, le

note di So far away from me mi pulsano dentro i timpani.

Fa capolino in cima alle scale.

Una leggera sfumatura di preoccupazione rabbuia il suo volto,

mentre mi chiede con aria interrogativa cosa stia facendo.

-Dovresti sapere che delle puttane non ti puoi fidare, perché è

quello che sono, non te lo avevano già detto qualche anno fa quelli

della Tana??!! Non è così che mi ha definito Cris?

Non devo piangere, mi sforzo di rimanere calma. Meglio cagare

banalità.

Fa scivolare il corpo contro lo stipite della porta.

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Non sopporto quel silenzio, la sua svogliatezza mi irrita ancora di

più. Non combatte nemmeno.

Sospira e mi chiede ancora una volta cosa è successo dai miei, chi

ho incontrato, che droga ho assunto.

-Il punto è che non fumo da alcune ore e non ne ho neppure

voglia... Per quanto riguarda le droghe e quel che ho fatto dai miei,

ormai non sono affari tuoi. Ma perché cazzo non rispondi

semplicemente alla mia domanda?

Mi spazzo la faccia sulla manica della felpa.

-Davvero pensi che qualcuno dei nostri cosiddetti amici possa darmi

della troia senza scatenare la benché minima reazione?

-Senti Tata, è meglio dormirci sopra, ne riparliamo domani. Io mi

sistemo sul divano.

Tutta quella reticenza mi appare solamente una prova della sua

colpevolezza.

-Sei un bugiardo!

Ma che ragione può avere spinto una persona che allora malapena

mi conosce a mentirmi sapendo di provocarmi una terribile

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sofferenza? Non trovo una risposta plausibile alla mia domanda.

Mi viene in mente quello che mi ha detto subito dopo: lo faccio solo

per proteggerti.

Ma da cosa, dannazione, aveva intenzione di proteggermi?

Da una persona più grande di me che probabilmente mi usava solo

per il sesso ben sapendo che io lo adoravo, da un giro di gente

losca che consumava droghe e che forse era controllato dalla

polizia.

Per cosa poi, se non per farmi entrare in un giro ancora più grande

e per mettere ancora più a repentaglio la mia sicurezza. Non ha

senso.

Non mi fido più di nessuno, tanto meno del mio intuito che più di

una volta mi ha tratto in inganno e che anche ora non sembra in

grado di distinguere tra menzogna e verità.

Perduto, è tutto perduto. Finito.

Trascorro la notte a piangere tra gli album di foto ricordo

accasciata contro la parete verde dello studio.

-Come stai?

Che domanda del cazzo. Anche lui galleggia sulla merda delle

banalità.

Non rispondo.

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-Lo sai che se te ne vai questa volta è per sempre, se esci da quella

porta non potrai più tornare indietro!

Lo guardo. Non ho nessuna intenzione di tornare.

E' tardi per dire qualunque cosa.

Raccoglie le sue cose ed esce. Se ne va a riscuotere soldi in giro. Il

business non aspetta. Gli affari hanno la precedenza. "Muori!!!, o

continua a vivere per quel tuo cazzo di business!" Penso solo che

non mi riavrà, mai più. Rabbia soffocata, sono davvero padrona di

me, " esci che così spacco tutto…"

Gli giro le spalle e guardo Blanca che, ignara di tutto, sonnecchia

beata nella sua cuccia.

L'auto si allontana sgommando nervosamente lungo il vialetto.

Mi preparo uno spinello per riflettere su ciò che sto per disfare.

Impreco, aspettando che i singhiozzi mi ostruiscano la gola.

Mi lancio sui souvenir disposti sulle mensole del salotto. Vanno in

frantumi uno a uno.

Blanca assiste immobile senza capire, non ha il coraggio di

allontanarsi. Pongo da fuori non si accorge di niente.

Ora tocca anche a lei, alla grande scultura in ebano comprata ad un

mercatino in Calabria. Un uomo dall'aspetto fiero in piedi con una

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donna inginocchiata ai suoi piedi intenta a succhiargli l'uccello.

-Io ti odio!

La scaravento con violenza sul al pavimento. Raccolgo i pezzi e li

rilancio una, due, tre volte.

Chiudo la porta e parto per un viaggio di sola andata col mio cane.

Esiste una persona sbagliata da amare? Secondo il prof. di Storia

Culturale no. Abbiamo condiviso successi e insuccessi, ma non so

ancora esattamente cosa lui debba a me. Prima di lasciarlo non ho

avuto il coraggio di chiederglielo. Non ho avuto il coraggio di dirgli

niente.

Forse la vita è fatta di conti in tasca, ed io non ho fatto bene i miei.

Non doveva andare così.