La Furia del Banco - Anno I - Numero I

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Il primo numero de "La Furia del Banco", giornale studentesco edito dagli studenti dell'Istituto Tecnico Industriale Stanislao Cannizzaro di Colleferro (RM)

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OGM: Only Good Music!Mondo chiama, ITIS risponde

“OGM: Only Good Music” è una piccola rubrica che nasce con l’intento di illu-strare ogni mese gli eventi musicali principali nella nostra città e nei suoi din-torni, e dei concerti più attesi che si svolgeranno nella capitale, suggerendovi sempre la migliore musica live. Gennaio e Febbraio sa-ranno ricchi di eventi per quanto riguarda il locale “La Cantinaccia” di Giulia-nello che ci presenta, come sempre, numerose cover band di gruppi famosi: i “Central Park” (tribute band Simon & Garfunkel) il 27 Gennaaio, i “Night-xpress” (cover band “Iron

“Iron Maiden”) il 28 Gen-naio, i “Louisiana” (cover band dei Litfiba) il 04 Feb-braio e i “Black Jam” (cover band dei Pearl Jam) il 17 Febbraio.Vi consiglio parti-colarmente questi ulti-mi due!IlIl primo evento (i Louisiana) ospiterà, come “vip della serata”, il batterista ufficiale dei Litfiba/Pelù, mentre il secondo concerto sarà sicu-ramente di vostro gradi-mento date le sonorità estremamente orecchiabili dei Pearl Jam (Vi suggeri-sco di ascoltare “The Fixer” e “Even Flow”) pur rima-nendo nelle ritmiche Grunge. Per coloro che ne ignorano il significato, “Grunge” si riferisce a quel genere di

musica nato a Seattle agli inizi degli anni '90, i cui maggiori esponenti sono i Nirvana, formazione nata ad Aberdeen, dove suonava quel capellone biondo di Kurt Cobain. UnUn tizio qualunque, no?Insomma, come sempre La Cantinaccia ci offre una vasta scelta di grandi cover band di gruppi passati alla storia. SeSe volete “musica per le vostre orecchie” fateci un salto!Passiamo invece alla capi-tale, dove troviamo grandi nomi anche quest’anno. IlIl 27 e il 28 Gennaio all’Auditorium Conciliazio-nene di Roma troviamo gli “Elio e le storie tese”, espo-nenti della musica comico-demenziale italiana, mentre al Palalottomatica il 4 di Febbraio suonano i Negrita, per chi ama il loro sound sudamericano e i loro ritmi variegati. Per questo mese è tutto, e ricordate: OGM! Only Good Music!

PIER FRANCESCO VENTURATO

LUCA PALMIERI

Ormai da alcuni anni l’ITIS Cannizzaro parteci-pa a progetti online e scambi culturali con scuo-le di Singapore, Malesia, India. Fa parte dell’AEC, Asia Europe Classroom, un’associazioneun’associazione di scuole di diverse nazioni europee ed asiatiche che collabo-rano nello svolgimento di progetti dedicati alla cul-tura,tura, i quali permettono ai ragazzi di approfondire le loro conoscenze tanto sul loro paese quanto su quelli degli “amici” che in-contrano sulle piatta-forme virtuali delle inizia-tive. Segue l’incontro vero e proprio: gli studenti ita-liani viaggiano in Asia e viceversa, per conoscere meglio i compagni e il loro mondo. Ad esempio, lo scorso Dicembre abbia-mo ospitato quindici ra-gazzi di Nuova Delhi, mentre noi andremo in Malesia in estate, invitati dagli studenti venuti in Italia nel giugno 2010. Abbiamo incontrato gli indianiindiani per la prima volta lo scorso anno sulle

pagine online del progetto“Windows to the past”, nel quale gli studenti, analiz-zando francobolli significa-tivi,tivi, risalivano alla storia e alle tradizioni del loro paese. Quest’anno collaboriamo all’iniziativa “Indoitalian calendar”:calendar”: ogni gruppo crea un calendario online in cui si inseriscono mese per mese notizie su festività, tradizio-ni, personaggi importanti. Sono esperienze che abbat-tonotono i pregiudizi e le paure insensate, sradicano ogni possibile forma di razzismo o xenofobia e allargano gli orizzonti: permettono ai giovani di vedere realtà del tutto diverse da quella a loroloro familiare, crescere non nei confini del proprio pic-

-colo microcosmo ma in quelli ben più vasti dell’Eu-ropa e dell’Asia, aprendo la mente alla varietà di culture in contatto nel nostro mondo globalizzato. Non ultimo, la conoscenza del-l’inglesel’inglese migliora notevol-mente. Siamo noi stessi, tanto gli insegnanti quanto i ragazzi, a finanziare le nostre esperienze: spediamo lettere a Regione, Provin-cia,cia, Comune, cerchiamo sponsor, progettiamo e ven-diamo calendari, organiz-ziamoziamo lotterie, pesche e vendite di libri usati. Siamo una scuola internazionale, autonoma, che non ha paura di affrontare le sfide della modernità, forte delle sue menti e del costante supporto del territorio.supporto del territorio.

LUDOVICA PIRELLI

Scuola?Se ne parla sempre troppo Se ne parla sempre troppo poco e, quando se ne parla, a far la voce grossa son coloro che, nella mi-gliore delle ipotesi, hanno abbandonato catte-dre ed aule da almeno un ventennio e col benepla-cito della loro presunta esperienza si arrogano il diritto di sentenziare.Talvolta,Talvolta, e sempre più di rado, è data la possibilità di farsi avanti ai docenti, che con cognizione di causa esprimono pareri che, seppur non sempre condivisibili, sono quan-tomeno rispettabili.tomeno rispettabili.E gli studenti?Urlano, strepitano, si di-battono... Ma non ven-gono ascoltati.Siamo i grandi assenti ai tavoli delle trattative, i protagonisti silenziosi di una scuola che, istituzio-nalmente, pensa ancora di

poter andare avanti senza il nostro contributo, se-guendo logiche e schemi ormai datati ed inattuali. A monte della nostra esclusione stanno venti e più anni di inattività, di progressiva svalutazione di tutte quelle conquiste ottenute dalle grandi mo-bilitazioni del '68 e del '77. Ci siamo divisi.'77. Ci siamo divisi.Abbiamo svuotato di si-gnificato le nostre assem-blee. Abbiamo perso inte-ramente il credito di cui godevamo dinanzi alla so-cietà.Chi sono oggi gli studen-ti? Per cosa combattono?“la Furia del Banco” nasce per colmare questo vuoto. Fondato dagli studenti dell'Istituto Tecnico Sta-nislao Cannizzaro, indi-pendente,pendente, autofinanziato, si pone l'ambizioso obiet-tivo di restituire agli stu-denti un'identità, tap-pa imprescindibile per l'i-nizio di un cammino di ri-affermazione e riappro-

-priazione di quel ruolo all'interno della comunità che, allo stato attuale, ci è negato.Eterogenei, dinamici, sia-mo il fulcro del cambia-mento,mento, il nucleo critico ed anticonformista al quale una società sana dovrebbe fare riferimento per arric-chirsi, per correggere le storture ed i difetti a cui è assuefatta e con i quali, da sola,sola, non è in grado di

fare i conti. Ed è forse in questa in-transigenza di fondo, nell'incapacità di accettare schemi e costrizioni che non hanno altro fonda-mento se non quello della tradizione, veicolati per pigrizia e conformismo, che sta la nostra forza.Ed al contempo la nostra debolezza.Essere tacciati di idealis-mo, difatti, è all'ordine del mo, difatti, è all'ordine del

giorno. Demoliamo uno ad uno i falsi totem del mondo moderno, ne critichiamo le fondamenta e le mec-caniche,caniche, lavoriamo per una rivoluzione sociale e culturale: e poi? Progetti,Progetti, idee, teorie: tutto resta su carta, inca-pace di tramutarsi in realtà tangibile, tale da di-mostrare in modo incon-futabile la validità

dell'alternativa che portia-mo avanti. Non è così.AlAl di là delle radicali rifor-me richieste con forza dalle mobilitazioni degli ultimi tre anni, passate alla cronaca sotto il nome di “Onda Anomala”, che richiedono la collabora-zione delle istituzioni, gli studenti sono in grado di apportare cambiamenti ed una ventata di novità anche nell'ambiente più ristretto della loro stessa scuola e territorialità, au-tonomamente,tonomamente, facendo leva esclusivamente sulle proprie forze. Da qui questo primo numero di “la Furia del banco”, dal taglio decisamente locale, volto a mettere la popo-lazione a conoscenza di quanto accade quotidia-namente nelle scuole, delle nostre rivendicazio-ni,ni, delle nostre iniziative per la costruzione di una scuola, di una cittadinanza diversa.La parola agli studenti!

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Rivoluzione verde all’Istituto!Nuova vita per la IoStudio!

Ripetizioni scolastiche da studente a studente?

Moria di vitelli, inquina- mento batteriologico dell’ac- quedotto comunale, incubo lindano, fusti tossici, stato d’emergenza: si potrebbe continuare per molto.SfortunatamenteSfortunatamente la nostra valle non è conosciuta per gli splendidi paesi che le fanno da cornice, bensì per i ripetuti scandali che l’han- no segnata. Il territorio del Lazio meridionale, situato frafra la provincia di Roma e quella di Frosinone, fertile e ricco di risorse, da qualche anno si è rivelato essere un inferno: sostanze chimiche e scarti di stabilimenti, i cui effetti potrebbero risultare devastanti,devastanti, hanno indotto un pastore a denunciare la morte di centinaia di pecore e la deformità di molte altre. Dopo decenni di atti- vità industriale e di rifiuti tossici illegalmente smaltiti nelnel fiume Sacco, simbolo del disastro ambientale, ci sono persone che in seguito ad accertamenti sanitari hanno scoperto di avere pe-sticidi nel sangue. Una si-tuazione non facile per gli abitanti di Paliano, come per quelli di Gavignano, Fe- rentino e Colleferro, ai quali è stato vietato l’uso dell’ac- qua corrente, con buona pa- ce dei molti che non sono abituati ad accedervi quoti- dianamentedianamente o non ne hanno

la possibilità.Troppe le domande irrisolte dei cittadini, tenuti all’os- curo della reale gravità della situazione, e per ques- to indignati.MaMa la Valle del Sacco è viva, pulsante, tramutatasi, già dal novembre del 2006 nel primo Distretto agroe- nergetico d’Italia: l’agricol- tura, non destinata all’ali- mentazione bensì alla pro- duzioneduzione di energia pulita, contribuirà alla bonifica dei territori compromessi.L’impianto, alimentato da biomasse (Residui agricoli, rifiuti e letame), è il frutto di un progetto di collabora- zione fra Daniela Valentini, assessore all’Agricoltura, e l’Acea. L’energia prodotta andràandrà ad alimentare le atti- vità industriali, il riscalda- mento nelle scuole e negli ospedali della zona e la flotta di mezzi pubblici locali. Sessantamila i metri cubi di terreno contamina- to,to, principalmente da fito- farmaci, attualmente coper- ti e posti in sicurezza, che resteranno sotto osserva- zione per almeno 30 anni. Tramite manifestazioni e sit-in, anche i giovani con-tribuiscono alla lotta per la conquista di una maggiore giustizia sociale e di una prospettiva diversa per le future generazioni.Anche noi ragazzi dell’ITIS Cannizzaro partecipiamo alla creazione di una più ra-

radicata coscienza ambien- tale con la nostra iniziativa di raccolta differenziata. Si tratta di piccoli gesti quoti- diani volti alla sensibilizza- zione dei ragazzi alle sfide del futuro: un obiettivo am- biziosobizioso da perseguire, ma di sicuro pieno di soddisfazio- ni. In tutte le classi sono stati posizionati, dalla Com- missione Ambiente in seno al Comitato Studentesco, tre scatoloni per raccogliere carcarta, alluminio, plastica e tappi di PET, per finanziare l’acquisto di sedie a rotelle per disabili. Abbiamo preso spunto per il nostro proget- to dall’iniziativa dell’inge- gnere ambientale di Cami- glianogliano (Caserta), Vincenzo Cenname, il quale, partendo dalle scuole, è riuscito a portare avanti un’efficiente e particolare raccolta: i ri- fiuti riciclati venivano paga- ti agli studenti con una par-ticolare forma di mone- ta, gli “ECOEURO”, scam- biabile in cartolerie con- venzionate del paese.Passando quasi per un gioco, il semplice gesto di separare i rifiuti, è entrato nelle case dell’intera cittadina del caser- tano. Riconoscendo che le risorse non sono infinite, che non siamo gli unici a potelepotele utilizzare, dimostri- amo come i giovani non siano né passivi né mene- freghisti riguardo alle ques- tioni rilevanti che toccano loro e la loro salute futura.

FRANCESCA DEODATI

ALESSANDRO REALE

Nel 2008 con il governo Prodi venne consegnata a tutti gli studenti delle scuole superiori la cosid- detta “IoStudio”, ossia la Carta dello Studente. LaLa grande innovazione in-trodotta con questa tesse-ra è la certificazione della cittadinanza studen- tesca, un primo passo for-temente voluto dalle as-sociazioni di rappre- sentanza degli studenti per migliorare e focalizzare quell’insieme di agevola-zioni che va sotto il nome di “welfare studen- tesco”, unica strada per- corribile per garantire una piena attuazione del dirit- to allo studio sancito dall’art. 34 della Costitu- zione Italiana, che recita (commi 3 e 4): “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungereraggiungere i gradi più alti degli studi.” e “La Re-pubblica rende effetti- vo questo diritto con borse di studio, assegni alle fami-glie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per con- corso”. Con questo spirito nasce “Io-Studio”, ideata come con-venzione quadro che an-dasse a convogliare sconti per l’accesso diretto alla cultura (librerie, teatri, cinema, concerti,

corsi di lingua, viaggi di studio all'estero, musei) ed ai mezzi necessari ad usufruirne (informatica e telecomunicazioni, tras- porti, materiale didattico, ecc.). SfortunatamenteSfortunatamente tali in- tenti non hanno trovato risonanza né sul territorio né in chiave nazionale, in quasi nessuno dei settori sopraelencati. II sindacati studenteschi locali si sono perciò mobi-litati per porvi rime-dio, promuovendo una campagna nazionale, dal nome ironico “Io(non)- Studio”, volta a rilanciare le numerose funzionalità della tessera, riuscendo ad ottenere la possibilità di contattarecontattare il M.I.U.R. (Ministero Istruzione, Università e Ricerca) o la redazione della campagna nazionale per segnalare le città, le scuole, le attività commerciali e/o culturali inin cui la carta non è stata distribuita o resa attiva.Allo stesso modo i nostri rappresentanti d’Istituto, così come quelli dell’adia-cente Liceo Scientifico

Guglielmo Marconi, han no contattato numerosi esercenti nel tentativo di ottenere le agevolazioni previste dalla Carta. InizialmenteInizialmente sembrava aver aderito solo la libre- ria Catena, concedendo il 12% di sconto su tutti i libri non scolastici e i di-zionari (ad esclusione di quelli di latino e greco). NelNel giro di due giorni si sono dimostrati interes- sati anche la libreria Pun-toScuola (proponendo sconti del 15% su libri di varia, del 10% sui libri scolastici e del 10% sul materiale didattico), la li-breria San Graal (con sconti del 10% su tutti i libri in vendita), la carto-libreria Eredi di Kappa (10% libri di varia e 10% sulla cancelleria), Rh Multimedia (5% sui com-puter fissi, 3% sui com-puter portatili e 5% su ar-ticoli vari) e Luigi Pac-chiarotti (dal 2% al 5% su articoli vari).Auspicando in una ulte-riore espansione, per oggi, dalla campagna “Io(non)- Studio” è tutto!

BEATRICE GIORDANIANTONIETTA DEL REGNO

E’ opinione diffusa asso-ciare l’idea di ripetizioni scolastiche alle figure didocenti o laureandi. Rivolgersi a queste cate-goriegorie è sicuramente la scelta più immediata, ma presenta due inconvenien-ti: la qualità e il costo. NellaNella maggior parte dei casi si tratta di persone molto impegnate, con poco tempo a disposizio-ne,ne, che ritagliano qualche ora per arrotondare gli in-troiti. Non ne beneficia, ovviamente, l’attenzione dedicata all’alunno, anche perché spesso vengono messi in campo metodi di insegnamentoinsegnamento di non faci-le apprendimento per un ragazzo che già presenta delle lacune. Al di là di questo aspetto puramente didattico, come già detto, le ripetizioni sono un vero e proprio peso sulle spalle delledelle famiglie, quasi inso-stenibile: si legge spesso di cifre folli, superiori anche ai 20 euro/ora, per le discipline scientifiche come fisica o matematica. Non troviamo moralmen-te corretto che approfit-tarsi delle difficoltà scolas-tiche di un ragazzo possa diventare una fonte di guadagno facile e consi-

-stente, facendo leva sia su una preparazione cultura-le di alto livello, talvolta però paradossalmente inefficace in ambito didat-tico, sia sul sincero deside-riorio dei nostri genitori di metterci sempre nelle mi-gliori condizioni possi-bili, relegando in secondopiano il lato economico. Sebbene questo sia sicura-mente un segnale incorag-giante, alcune iniziative volte ad alleggerire il peso sul bilancio familiare pos-sono partire da noi ragaz-zi, cogliendo l’occa-sione per dimostrarci maturi e responsabili.Nasce da noi studenti l’idea di fornire un servizio di ripetizioni didattica-mente valido ad un costosimbolico, quasi irrisorio.DelDel resto chi meglio degli stessi alunni conosce i metodi adottati dai nostri insegnanti? Gli studenti dal rendimento più alto si offrono per impartire le-zionizioni sulle varie discipline, in orario extrascolastico, ai loro colleghi meno ferrati, alla modica cifra di 2 euro/ora: un piccolo con-tributo a favore di chi è di-sposto a svolgere il ruolo in questione (mini-mo 10 euro/ora con uninsegnante privato).Inoltre, nel contesto sco-lastico accade spesso che i

ragazzi con un profitto elevato vengano erronea-mente visti dagli altri con un’aria di presunzione: noi vogliamo abolire il termi-ne “secchione”.PoichéPoiché abbiamo tutti le stesse potenzialità, la dif-ferenza consiste solo nella capacità di esprimer-le, di sentirsi a proprio agio nell’ambiente scuola, il quale non deve essere visto come un nemico da cui fuggire bensì come un luogo per crescere. Vi tra-scorriamo molte ore ogni giorno,giorno, ed il modo miglio-re per affrontare il percor-so dei cinque anni è assu-mere un atteggia-mento di rispetto e di coo-perazione alunni-docenti, ma soprattutto tra noi studenti. Un ragazzo che non in-contra alcuna difficoltà di apprendimento è unarisorsa per tutti! Smettiamola di creare stu-pide barriere che non por-tano a nulla di costrut-tivo: chi ha bisogno di un aiuto ha il diritto di essere sostenuto come chi, non avendo difficoltà, dovreb-be avere il desiderio di im-pegnarsi e tramutarsi in una spalla per gli altri. Quel che si può dare e ri-cevere a livello umano va ben oltre le quotidiane ore di lezione. Si andrebbe

così a creare, e poi raffor-zare, quel senso di comu-nità che è alla base del buon funzionamento di una scuola, a cui tutti pos-siamo contribuire im-pegnandoci in prima per-sona! La realizzazione di un progetto del genere necessita della collabora-zione di tutti noi. Si tratta di un’occasione per dimos-trare alla cittadinanza che gli studenti possono fare molto perché l’ITIS Can-nizzaro, in primo luogo, siamo noi. La scuola da alcuni anni organizza corsi di recupe-roro pomeridiani, non in grado tuttavia di soddis-farefare l’enorme richiesta, data la disponibilità di un solo docente per disciplina (e non tutte) che dovrebbe occuparsi di coloro che ne hanno bisogno. Il sistema non è efficiente: prendono parteparte a questi corsi ragazzi frequentanti classi diffe-renti, creando una sovrap-posizione di programmi, minandone alla base la va-lidità, specie se conside-riamo che si tratta al mas-simo di due ore settimanali.Chi usufruisce di queste occasioni di recupero ha bisogno innanzitutto di attenzioni quanto più pos-sibile individuali, rag-gruppando al limite stu-

-denti provenienti dalla stessa classe. Con questo non vogliamo essere pole-mici nei confronti dell’attuale organizzazio-ne, anzi, la rispettiamo. Non dimentichiamo che si tratta di un’iniziativa im-portante, portata avan-ti da insegnanti che dedi-cano parte del loro tempo a noi alunni, e gliene sia-mo grati; vorremmo piut-tosto consolidare il sistema ed ampliarlo, of-frendo la possibilità di avere corsi di recupero per tutte le discipline, soprat-tutto quelle scientifiche e di indirizzo e, qualora ce ne fosse bisogno, anche per più corsi contempora-neamente, magari divisi per classe in modo da riu-scire a gestire corretta-mente anche un’alta ri-chiesta. A tenere questi corsi saremo ovviamente noi studenti, fieri e orgo-gliosi di aiutarci, perché la soddisfazione è tanta, da entrambe le parti: meno disagio e rapporto infor-male trattandosi di coeta-nei,nei, meno responsabilità di gravare sul bilancio fa-miliare, dimostrare che siamo tutti sullo stesso li-vello e soprattutto giun-gere a risultati concreti grazie a quelli che potreb-bero essere i vostri com-pagni di classe; dall’altro

lato la soddisfazione di chi impartisce le lezioni è massima: migliora l’auto-stima, si prende consape-volezza delle proprie capa-cità, si verifica effettiva-mentemente di aver acquisito le conoscenze e si compren-de cosa significa insegna-re, tentando di trasmette-re,re, oltre al metodo, anche quel tocco di originalità e simpatia che soltanto un altro studente può dare, ben conscio di quanto sia importante il rapporto umano ai fini dell’appren-dimento. dimento. Se ritenete che questa ini-ziativa faccia al caso vostro o di vostri cono-scenti, non esitate a con-tattarci. Abbiate fidu-cia in noi studenti: difen-diamo la nostra categoria ed offriamo un aiuto disinteressato! I corsi si svolgeranno nella più completa trasparenza: i genitori saranno a cono-scenzascenza del nome del ra-gazzo che si dedicherà a loro figlio, dandogli così la possibilità di concordare un percorso personalizza-to. Renderemo noti il prima possibile anche la tabella oraria dei corsi sul nostro sito (http://issuu. com/lafuriadelbanco). Noi ce la stiamo mettendotutta: e tu?