LA FORZA DI DIO NELLA CULTURA GRECA. Mentre nel Vicino Oriente il popolo di Abramo procede nel suo...

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LA FORZA DI DIO NELLA LA FORZA DI DIO NELLA CULTURA GRECACULTURA GRECA

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Mentre nel Vicino Oriente il popolo di Abramo procede Mentre nel Vicino Oriente il popolo di Abramo procede nel suo cammino di purificazione e concorre alla nel suo cammino di purificazione e concorre alla

realizzazione del più grande progetto di salvezza per gli realizzazione del più grande progetto di salvezza per gli uomini: la nascita di Cristo, cosa accade di rilevante uomini: la nascita di Cristo, cosa accade di rilevante

all’uomo in Occidente da dover essere ricordato?all’uomo in Occidente da dover essere ricordato?

Nascono e muoiono due civiltà, quella greca e quella Nascono e muoiono due civiltà, quella greca e quella romana, che per secoli e fino ad oggi sono state romana, che per secoli e fino ad oggi sono state

considerate la “culla” della nostra cultura e sono state considerate la “culla” della nostra cultura e sono state studiate, meditate, copiate, diffuse, in quanto ritenute studiate, meditate, copiate, diffuse, in quanto ritenute

fonte della conoscenza in tutti i campi, nella letteratura, fonte della conoscenza in tutti i campi, nella letteratura, nell’arte, nella poesia, nelle scienze. nell’arte, nella poesia, nelle scienze.

Nell’accostarci al mondo greco, dovremmo liberarci da Nell’accostarci al mondo greco, dovremmo liberarci da molti condizionamenti che ci impediscono di vedere la molti condizionamenti che ci impediscono di vedere la

Grecia per ciò che è stata veramente, un popolo Grecia per ciò che è stata veramente, un popolo debole, lontano da Dio, separato dalla propria anima, debole, lontano da Dio, separato dalla propria anima, che proprio nel sesso, come Adamo ed Eva tentati dal che proprio nel sesso, come Adamo ed Eva tentati dal serpente, si è staccato dalla Grazia e dalla fecondità; serpente, si è staccato dalla Grazia e dalla fecondità; ma soprattutto un popolo che ha partorito e diffuso il ma soprattutto un popolo che ha partorito e diffuso il

più grande e diabolico male della nostra “civiltà più grande e diabolico male della nostra “civiltà occidentale”: una mente separata dall’anima e da Dio.occidentale”: una mente separata dall’anima e da Dio.

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Mentre nel Vicino Oriente l’impossibilità di arrivare Mentre nel Vicino Oriente l’impossibilità di arrivare a Dio e la sofferenza che questo produce spinge a Dio e la sofferenza che questo produce spinge

Abramo a partire alla ricerca di un incontro Abramo a partire alla ricerca di un incontro personale con il Signore, in Occidente personale con il Signore, in Occidente

l’insoddisfazione per la riduzione del politeismo l’insoddisfazione per la riduzione del politeismo produce una critica degli dei che porta l’uomo a produce una critica degli dei che porta l’uomo a distaccarsi sempre di più da Dio, cadendo in un distaccarsi sempre di più da Dio, cadendo in un errore molto grande: pensare di poter trovare errore molto grande: pensare di poter trovare

soluzioni più idonee per la propria vita attraverso la soluzioni più idonee per la propria vita attraverso la ragione.ragione.

La tensione verso il trascendente che aveva La tensione verso il trascendente che aveva animato le popolazioni antiche sembra sempre più animato le popolazioni antiche sembra sempre più morire, percorrendo una via di ricerca che invece di morire, percorrendo una via di ricerca che invece di avvicinare alla conoscenza di Dio, conduce sempre avvicinare alla conoscenza di Dio, conduce sempre

più lontano, fino alla sua stessa negazione.più lontano, fino alla sua stessa negazione.

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Il mito e l’inconscioIl mito e l’inconscio Il popolo greco come le popolazioni primitive possiede dei Il popolo greco come le popolazioni primitive possiede dei

miti, ma li spoglia del loro significato più profondo e li riduce miti, ma li spoglia del loro significato più profondo e li riduce ad un esercizio formale che comunque contraddistingue la ad un esercizio formale che comunque contraddistingue la

sua arte, la poesia e tutta la sua letteratura.sua arte, la poesia e tutta la sua letteratura.

Il mito in ogni popolazione che lo produce è, in realtà, Il mito in ogni popolazione che lo produce è, in realtà, religione. Racconta degli dei e del mondo e parla religione. Racconta degli dei e del mondo e parla

all’inconscio, racconta per immagini, traduce la realtà, la all’inconscio, racconta per immagini, traduce la realtà, la grandezza del mondo, le origini dell’universo e dell’uomo in grandezza del mondo, le origini dell’universo e dell’uomo in

avvenimenti apparentemente illogici, ma che utilizzano avvenimenti apparentemente illogici, ma che utilizzano invece i meccanismi dei sogni.invece i meccanismi dei sogni.

Il mito parla all’inconscio e racconta agli uomini di Dio, sia Il mito parla all’inconscio e racconta agli uomini di Dio, sia pure nell’errore e nella riduzione di religioni primitive o pure nell’errore e nella riduzione di religioni primitive o

politeiste, ma che ancora possiedono un’anima alla ricerca di politeiste, ma che ancora possiedono un’anima alla ricerca di Dio.Dio.

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Nei racconti mitici non esistono coordinate Nei racconti mitici non esistono coordinate spazio-temporali e i personaggi che vi spazio-temporali e i personaggi che vi

agiscono sono diversi da quelli “storici”.agiscono sono diversi da quelli “storici”.

Essi sono fuori dal tempo e dalla storiaEssi sono fuori dal tempo e dalla storia

Gli avvenimenti narrati fondano, e non Gli avvenimenti narrati fondano, e non spiegano, la realtà, attraverso un spiegano, la realtà, attraverso un incidenteincidente

mitico, mitico, che ha la caratteristicache ha la caratteristica di non di non avere una ragione del suo accadere:avere una ragione del suo accadere:

accade a basta, ma da quel momento accade a basta, ma da quel momento qualcosa che non esisteva, c’è.qualcosa che non esisteva, c’è.

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Un mito del SudanUn mito del Sudan Dopo aver fatto il mondo Dio Dopo aver fatto il mondo Dio

invitò il sole, la luna, le stelle e invitò il sole, la luna, le stelle e l’uomo a mangiare della pianta l’uomo a mangiare della pianta

della vita perchè vivessero della vita perchè vivessero eternamente. Tutti vennero e si eternamente. Tutti vennero e si sedettero ad aspettare l’uomo. sedettero ad aspettare l’uomo. Dio mandò qualcuno a cercare Dio mandò qualcuno a cercare

l’uomo, ma l’uomo si era da poco l’uomo, ma l’uomo si era da poco messo in cammino. Dio allora messo in cammino. Dio allora

diede l’immortalità al sole, alla diede l’immortalità al sole, alla luna ed alle stelle e quando luna ed alle stelle e quando

l’uomo giunge per lui non c’era l’uomo giunge per lui non c’era più nulla e da allora deve morire.più nulla e da allora deve morire.

L’uomo L’uomo è l’unica creatura che non è l’unica creatura che non rispetta la relazione con il rispetta la relazione con il

Creatore della vita e per questoCreatore della vita e per questo da allora muore e questa realtà da allora muore e questa realtà

viene comunicata con viene comunicata con immediatezza e senza immediatezza e senza

ragionamenti attraverso ragionamenti attraverso un’immagineun’immagine..

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Un mito del KenyaUn mito del KenyaWele (“colui che sta in alto”), la divinità Wele (“colui che sta in alto”), la divinità suprema del cielo degli Abaluyia del Kenya, suprema del cielo degli Abaluyia del Kenya, (un gruppo settentrionale del popolo Bantu) (un gruppo settentrionale del popolo Bantu) creò dapprima il cielo e lo sostenne con dei creò dapprima il cielo e lo sostenne con dei pilastri. Quindi fece due fratelli, il Sole e la pilastri. Quindi fece due fratelli, il Sole e la

Luna, che dovevano aiutarlo nella creazione Luna, che dovevano aiutarlo nella creazione del resto dell'universo.del resto dell'universo.

Ma quasi subito quei due corpi celesti si Ma quasi subito quei due corpi celesti si misero a lottare tra loro.misero a lottare tra loro.

Prima la Luna espulse il Sole dal cielo, in Prima la Luna espulse il Sole dal cielo, in risposta il Sole lanciò la Luna nel fango così risposta il Sole lanciò la Luna nel fango così

da ridurne la luminosità.da ridurne la luminosità.Per mettere fine all'aspra battaglia, Wele Per mettere fine all'aspra battaglia, Wele

decise che i due fratelli non sarebbero mai decise che i due fratelli non sarebbero mai più apparsi insieme nel cielo: da allora il Sole più apparsi insieme nel cielo: da allora il Sole

splende di giorno e la Luna di notte.splende di giorno e la Luna di notte.

L’alternarsi del giorno e della notte L’alternarsi del giorno e della notte è simbolo è simbolo della separazione tra la “luce” e le della separazione tra la “luce” e le

“tenebre”, è un elemento fondamentale “tenebre”, è un elemento fondamentale della creazione ed è semplicemente un atto della creazione ed è semplicemente un atto divino, che non può essere spiegato e che divino, che non può essere spiegato e che viene attribuito ad un “incidente”, ad una viene attribuito ad un “incidente”, ad una

lotta che non è importante per se stessa, ma lotta che non è importante per se stessa, ma perché conferisce valore tarscendente alla perché conferisce valore tarscendente alla

realtà .realtà .

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La creazione dell’uomo per i La creazione dell’uomo per i SumeriSumeri

Gli dei trovano difficoltà a procurarsi il cibo, quindi Gli dei trovano difficoltà a procurarsi il cibo, quindi decidono di lamentarsi presso decidono di lamentarsi presso EnkiEnki, dio dell'acqua , dio dell'acqua

ma anche dio della saggezza. ma anche dio della saggezza. EnkiEnki, dice loro di , dice loro di creare dei "servi" che possano svolgere i lavori che creare dei "servi" che possano svolgere i lavori che

gli dei non sono in grado di fare. gli dei non sono in grado di fare. EnkiEnki riflette, e riflette, e consiglia quindi alla madre di creare delle forme consiglia quindi alla madre di creare delle forme

con l'argilla dell'Abisso (l'con l'argilla dell'Abisso (l'AbzuAbzu), e di imprimere su ), e di imprimere su di esse l'immagine degli dei: queste forme saranno di esse l'immagine degli dei: queste forme saranno

chiamate "uomini".chiamate "uomini".Per festeggiare questa decisione, gli dei Per festeggiare questa decisione, gli dei

organizzano un banchetto, durante il quale organizzano un banchetto, durante il quale EnkiEnki e e Ninmah, dea del parto, si ubriacano e perdono Ninmah, dea del parto, si ubriacano e perdono lucidità. Ninmah prende quindi un po' di argilla lucidità. Ninmah prende quindi un po' di argilla

dell'Abisso, e con essa forgia sei individui anormali. dell'Abisso, e con essa forgia sei individui anormali. EnkiEnki finisce l'opera decretando il loro destino, e finisce l'opera decretando il loro destino, e

dando loro da mangiare del pane.dando loro da mangiare del pane.

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Gli ultimi due sono una femmina incapace di Gli ultimi due sono una femmina incapace di procreare ed un essere asessuato. Il destino della procreare ed un essere asessuato. Il destino della prima è quello di dimorare nel gineceo, quello del prima è quello di dimorare nel gineceo, quello del

secondo di "camminare davanti al re".secondo di "camminare davanti al re".EnkiEnki forgia anche una creatura che è in qualche forgia anche una creatura che è in qualche modo inanimato, debole di corpo e di spirito. modo inanimato, debole di corpo e di spirito.

Gli si offre del pane, ma lui non tende la mano per Gli si offre del pane, ma lui non tende la mano per riceverlo, gli si parla ma lui non risponde; non riceverlo, gli si parla ma lui non risponde; non riesce a stare in piedi, né seduto, né riesce a riesce a stare in piedi, né seduto, né riesce a

piegare le ginocchia. piegare le ginocchia. EnkiEnki chiede quindi agli dei di chiede quindi agli dei di dare in qualche modo un aiuto a questa creatura, dare in qualche modo un aiuto a questa creatura,

ma nessuno è in grado di fare qualcosa.ma nessuno è in grado di fare qualcosa.

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Questo racconto parla della realtà dell’uomo Questo racconto parla della realtà dell’uomo sumerico costretto a dedicare tutta la sua vita a sumerico costretto a dedicare tutta la sua vita a

lavorare per le terre che erano di proprietà degli dei, lavorare per le terre che erano di proprietà degli dei, parla delle debolezze di quella cultura che parla delle debolezze di quella cultura che

prevedeva ginecei ed eunuchi e che vedeva gli prevedeva ginecei ed eunuchi e che vedeva gli uomini comuni poveri mangiatori di pane senza uomini comuni poveri mangiatori di pane senza

diritti, ma non ne parla in chiave di rivendicazioni diritti, ma non ne parla in chiave di rivendicazioni sociali, non intende dare ragioni o spiegazioni sociali, non intende dare ragioni o spiegazioni

storiche, sociologiche o di costume, semplicemente storiche, sociologiche o di costume, semplicemente dà valore a questa realtà facendone una realtà dà valore a questa realtà facendone una realtà

voluta dagli dei, che ubriachi hanno forgiato degli voluta dagli dei, che ubriachi hanno forgiato degli uomini che avrebbero voluto simili a sé ma che non uomini che avrebbero voluto simili a sé ma che non

gli sono venuti bene.gli sono venuti bene. Il messaggio che arriva, sia pure nelle contraddizioni Il messaggio che arriva, sia pure nelle contraddizioni

e nelle difficoltà di queste culture, arriva e nelle difficoltà di queste culture, arriva all’inconscio della collettività ed è senza appello, all’inconscio della collettività ed è senza appello,

perché è divino.perché è divino.

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La creazione del cielo per gli La creazione del cielo per gli EgizianiEgiziani

Gheb e Nut, al momento della Gheb e Nut, al momento della creazione, stavano coricati creazione, stavano coricati

l’uno sull’altra. Per ordine di l’uno sull’altra. Per ordine di Ra, li separò Sciu; e Nut, Ra, li separò Sciu; e Nut, puntando mani e piedi, si puntando mani e piedi, si

sollevò alta nel cielosollevò alta nel cielo formando la volta celeste formando la volta celeste che, è il ventre della dea.che, è il ventre della dea.

Il cielo e la terra sono dei che si Il cielo e la terra sono dei che si distendono distanziandosi e distendono distanziandosi e

differenziandosi, richiamando differenziandosi, richiamando immediatamente e senza immediatamente e senza

alcun dubbio la forza divina alcun dubbio la forza divina presente nel creato. presente nel creato.

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Nel mito è la divinità che agisce e che comunque Nel mito è la divinità che agisce e che comunque conferisce senso alle cose ed al mondo e la sua forza è conferisce senso alle cose ed al mondo e la sua forza è garanzia di stabilità anche se gli avvenimenti appaiono garanzia di stabilità anche se gli avvenimenti appaiono

agli uomini imperfetti e senza apparente significato.agli uomini imperfetti e senza apparente significato.

Non è la ragione o la ragionevolezza che dà significato al Non è la ragione o la ragionevolezza che dà significato al mondo, quanto piuttosto che Dio lo abbia così concepito mondo, quanto piuttosto che Dio lo abbia così concepito

e l’uomo trova il senso del creato e della sua stessa e l’uomo trova il senso del creato e della sua stessa esistenza in una relazione con il divino che conferma e esistenza in una relazione con il divino che conferma e garantisce tale ordine. Se si allontana da questo tutto garantisce tale ordine. Se si allontana da questo tutto

perde senso anche la vita stessa dell’uomo.perde senso anche la vita stessa dell’uomo.

Le feste, durante le quali si raccontavano i miti, avevano Le feste, durante le quali si raccontavano i miti, avevano lo scopo di riattualizzare quel tempo senza tempo per lo scopo di riattualizzare quel tempo senza tempo per

fondare ancora una volta i valori della società in stretta fondare ancora una volta i valori della società in stretta connessione con il sacro.connessione con il sacro.

Anche Gesù del resto parlava per immagini, con le Anche Gesù del resto parlava per immagini, con le parabole non spiegava con la mente, spingeva invece a parabole non spiegava con la mente, spingeva invece a cogliere una esperienza più grande e divina dell’uomo e cogliere una esperienza più grande e divina dell’uomo e

della vita.della vita.

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Dal mito al LogosDal mito al Logos

Il popolo greco è un popolo politeista, come Il popolo greco è un popolo politeista, come tutte le grandi civiltà del passato, ma molto tutte le grandi civiltà del passato, ma molto presto, già dal VII-VI sec. a.c., comincia una presto, già dal VII-VI sec. a.c., comincia una accesa discussione sul mito, che abbiamo accesa discussione sul mito, che abbiamo visto è la tradizione religiosa propria dei visto è la tradizione religiosa propria dei

popoli antichi, anche di quelli non politeisti.popoli antichi, anche di quelli non politeisti.

Bisognava credere o no a questi racconti? Bisognava credere o no a questi racconti? Avevano valore storico? Gli dei potevano Avevano valore storico? Gli dei potevano

essere accettati per come apparivano in tali essere accettati per come apparivano in tali racconti, antropomorfi, bizzarri, incestuosi e racconti, antropomorfi, bizzarri, incestuosi e

violentatori?violentatori?

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Dall’inconscio alla ragioneDall’inconscio alla ragione

Diventava indispensabile capire, non più Diventava indispensabile capire, non più credere e la verità, il sapere prima credere e la verità, il sapere prima

custodita dai sacerdoti o dal re, poteva custodita dai sacerdoti o dal re, poteva anzi doveva divenire oggetto di anzi doveva divenire oggetto di indagine, per essere discussa e indagine, per essere discussa e

confrontata, accettata o rifiutata.confrontata, accettata o rifiutata.

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La verità capovolta: dalla fede La verità capovolta: dalla fede alla ragionealla ragione

Si giunge a separare il mito dalla Si giunge a separare il mito dalla consapevolezza del divino che in esso consapevolezza del divino che in esso

risiedeva, per poter affermare che, in quanto risiedeva, per poter affermare che, in quanto privo di senso, la verità può essere raggiunta privo di senso, la verità può essere raggiunta

solo attraverso la ragione.solo attraverso la ragione.

Il mito così privato ed impoverito del suo Il mito così privato ed impoverito del suo profondo significato religioso diviene profondo significato religioso diviene

invenzione senza fondamento anche se simile invenzione senza fondamento anche se simile al vero.al vero.

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Nasce la filosofiaNasce la filosofia Il Logos all’inizio nel linguaggio matematico Il Logos all’inizio nel linguaggio matematico indicava un rapporto tra due misure, dunque una indicava un rapporto tra due misure, dunque una

relazione tra grandezze e nello stesso tempo relazione tra grandezze e nello stesso tempo descriveva un ordine presente nella realtà.descriveva un ordine presente nella realtà.

Ora diviene parola, discorso e al tempo stesso Ora diviene parola, discorso e al tempo stesso

ragione che rende conto delle cose e dell’ordine ragione che rende conto delle cose e dell’ordine dell’universo, che viene comunque osservato, ma dell’universo, che viene comunque osservato, ma dal quale scompare il divino. L’uomo pretendendo dal quale scompare il divino. L’uomo pretendendo di spiegare con la mente, si appropria di ciò che di spiegare con la mente, si appropria di ciò che non gli appartiene, confinando Dio tra le ipotesi non gli appartiene, confinando Dio tra le ipotesi

possibili, ma non dimostrabili.possibili, ma non dimostrabili.

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La riduzione delle paroleLa riduzione delle paroleLa parola ed il discorso spiegano e contemporaneamente La parola ed il discorso spiegano e contemporaneamente

riducono, nominare è riducono, nominare è fissare fissare in un unico significato, la in un unico significato, la complessità delle relazioni intercorrenti tra le cose, complessità delle relazioni intercorrenti tra le cose,

appropriandosene.appropriandosene.Questa consapevolezza è propria di tutte le civiltà antiche Questa consapevolezza è propria di tutte le civiltà antiche

ed anche di molti popoli “primitivi”.ed anche di molti popoli “primitivi”.

Nessuno di questi per esempio dà un nome proprio a Dio; Nessuno di questi per esempio dà un nome proprio a Dio; per i Boscimani è per i Boscimani è KkaangKkaang «colui che dimora nei cieli», «colui che dimora nei cieli»,

presso i Bantu del Ruanda è presso i Bantu del Ruanda è ImanaImana «colui che ha fatto i «colui che ha fatto i cieli e vi abita», è cieli e vi abita», è NgaiNgai per i Masai «colui che abita nei per i Masai «colui che abita nei

cieli, dietro le nuvole». cieli, dietro le nuvole». Presso i popoli primitivi australiani, l’essere supremo Presso i popoli primitivi australiani, l’essere supremo NurelleNurelle, adorato dai Wimbajo, è «chi, salito al cielo, ogni , adorato dai Wimbajo, è «chi, salito al cielo, ogni

mese distrugge la luna e ha fissato il sorgere e il mese distrugge la luna e ha fissato il sorgere e il tramontare del sole». tramontare del sole».

L’Essere supremo presso altri popoli australiani è: colui L’Essere supremo presso altri popoli australiani è: colui che, abitando nel cielo, «ha come mogli le stelle» che, abitando nel cielo, «ha come mogli le stelle»

((AtnatuAtnatu, presso i Kaitish) o, anche, «le stelle sono i , presso i Kaitish) o, anche, «le stelle sono i fuochi del suo accampamento» (fuochi del suo accampamento» (TukuraTukura, presso i Loritja). , presso i Loritja).

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Il nome di RaIl nome di Ra Ra era il signore di tutti gli Ra era il signore di tutti gli

dèì e creatore del mondo, un dèì e creatore del mondo, un antico dio, la cui sede antico dio, la cui sede

preferita era il sole e che del preferita era il sole e che del sole aveva lo splendore sole aveva lo splendore quando l’astro radioso quando l’astro radioso

domina nel mezzo del cielo. domina nel mezzo del cielo. Egli era il più potente di tutti Egli era il più potente di tutti

per un particolare strano: per un particolare strano: nessuno degli dèi conosceva nessuno degli dèi conosceva il suo nome segreto. In quel il suo nome segreto. In quel

nome era raccolta la sua nome era raccolta la sua forza perchè esso forza perchè esso

rappresentava la parola rappresentava la parola magica che riassumeva in sè magica che riassumeva in sè la verità di tutte le cose, chi la verità di tutte le cose, chi

lo avesse conosciuto sarebbe lo avesse conosciuto sarebbe stato superiore a ogni altra stato superiore a ogni altra

divinità e nulla avrebbe divinità e nulla avrebbe potuto più contrastargli il potuto più contrastargli il

dominio.dominio.

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Il nome di JahvèIl nome di Jahvè Dio lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!". Dio lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!".

Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Non avvicinarti! Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". E disse: "Io quale tu stai è una terra santa!". E disse: "Io

sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò

il viso, perché aveva paura di guardare verso il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.Dio.

Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a

voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?". Dio disse a Mosè: "Io cosa risponderò loro?". Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi". Dio Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi". Dio

aggiunse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Il Signore, aggiunse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in titolo con cui sarò ricordato di generazione in

generazionegenerazione..

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Dio non fissa nemmeno se stesso con un nome, ma si Dio non fissa nemmeno se stesso con un nome, ma si definisce nella relazione che hanno instaurato con definisce nella relazione che hanno instaurato con

Lui Abramo, Isacco e Giacobbe.Lui Abramo, Isacco e Giacobbe.

Anche Gesù quando gli viene chiesto in più occasioni Anche Gesù quando gli viene chiesto in più occasioni chi è, non risponde mai con un nome: “Gesù parlò chi è, non risponde mai con un nome: “Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà

la luce della vita» “(Gv 8,12).la luce della vita» “(Gv 8,12).

““Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che

io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo”.(Giov 6:51) mondo”.(Giov 6:51)

““Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura.(Gv, 10-9)”entrerà e uscirà, e troverà pastura.(Gv, 10-9)”

““Pilato gli domandò: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli Pilato gli domandò: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli rispose: «Tu lo dici».” (Mc, 15,2)rispose: «Tu lo dici».” (Mc, 15,2)

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Se fino a questo momento nelle civiltà Se fino a questo momento nelle civiltà precedenti alla greca avevamo colto la precedenti alla greca avevamo colto la grande difficoltà di incontrare Dio, ma, grande difficoltà di incontrare Dio, ma, desiderandolo intensamente, si erano desiderandolo intensamente, si erano impegnate molto in questa ricerca, ora impegnate molto in questa ricerca, ora

con la supremazia della parola e del con la supremazia della parola e del discorso l’uomo perde la tensione verso discorso l’uomo perde la tensione verso

il divino, lo sostituisce con la ragione non il divino, lo sostituisce con la ragione non riuscendo a coglierlo più nel creato.riuscendo a coglierlo più nel creato.

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Una operazione scientificaUna operazione scientifica

La filosofia, nata in Grecia nel VI sec.a.c., La filosofia, nata in Grecia nel VI sec.a.c., compie, molto presto, un’operazione compie, molto presto, un’operazione

apparentemente scientifica:apparentemente scientifica:Separa la forza di Dio dal creato, dalla Separa la forza di Dio dal creato, dalla

natura e dall’uomo.natura e dall’uomo.Con i filosofi ionici si cerca un principio, Con i filosofi ionici si cerca un principio, un’origine del mondo nella natura stessa, un’origine del mondo nella natura stessa,

nell’acqua, nell’aria , nel fuoco.nell’acqua, nell’aria , nel fuoco.Di Dio non si parla più.Di Dio non si parla più.

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Il dubbio sugli deiIl dubbio sugli dei

Si insinua poi il dubbio che gli dei fossero Si insinua poi il dubbio che gli dei fossero un’invenzione.un’invenzione.

Senofane nel VI sec. comincia a discutere se gli Senofane nel VI sec. comincia a discutere se gli dei non fossero stati uomini particolarmente dei non fossero stati uomini particolarmente

forti da essere poi ritenuti dei.forti da essere poi ritenuti dei.

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I nuovi idoliI nuovi idoli

Anassagora nel V sec. a.c. per Anassagora nel V sec. a.c. per spiegare come dalla totalità spiegare come dalla totalità

indistinta si sia formato il indistinta si sia formato il mondo, elabora il concetto mondo, elabora il concetto di di Intelletto cosmico ,Intelletto cosmico , (gr. (gr.

Noùs) principio ordinatore di Noùs) principio ordinatore di tutti i processi cosmici e lo tutti i processi cosmici e lo

elabora partendo elabora partendo dall’osservazione dall’osservazione

dell’intelligenza umana, dell’intelligenza umana, capace di generare il capace di generare il

movimento del corpo per es.movimento del corpo per es.

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Il relativismoIl relativismo

Verso la metà del V secolo sorge un nuovo male: i Verso la metà del V secolo sorge un nuovo male: i sofisti.sofisti.

Il sofista è colui che fa professione del proprio sapere. Il sofista è colui che fa professione del proprio sapere. Ma quale sapere?Per i sofisti il sapiente è colui che Ma quale sapere?Per i sofisti il sapiente è colui che fa apparire buone le cose che per altri sono cattive.fa apparire buone le cose che per altri sono cattive.

E’ vero solo ciò che si percepisce eE’ vero solo ciò che si percepisce eriguardo agli dei non si può accertare né che sono, riguardo agli dei non si può accertare né che sono,

né che non sono perché non se ne può fare né che non sono perché non se ne può fare esperienza.esperienza.

L’ uomo diventa misura di tutte le cose, di quelle che L’ uomo diventa misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in sono in quanto sono e di quelle che non sono in

quanto non sono. quanto non sono.

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La parola poi diviene il mezzo attraverso cui far valere dei La parola poi diviene il mezzo attraverso cui far valere dei valori che non sono più sentiti da tutti come tali, ma che valori che non sono più sentiti da tutti come tali, ma che

sono solo più convincentemente dimostrabili, in sono solo più convincentemente dimostrabili, in relazione non certo al Bene, ma all’Utile, ovvero alla relazione non certo al Bene, ma all’Utile, ovvero alla

convenienza personale; convenienza personale; del resto è l’uomo la misura di tutto.del resto è l’uomo la misura di tutto.

Il linguaggio serve a persuadere, a suscitare emozioni per Il linguaggio serve a persuadere, a suscitare emozioni per trascinare l’uditorio verso la posizione che si desidera.trascinare l’uditorio verso la posizione che si desidera.

I sofisti insegnavano a pagamento queste tecniche, I sofisti insegnavano a pagamento queste tecniche, oratoria e retorica, e formavano i giovani che poi oratoria e retorica, e formavano i giovani che poi avrebbero guidato la città con l’attività politica.avrebbero guidato la città con l’attività politica.

Si afferma che la religione è un’invenzione di un individuo Si afferma che la religione è un’invenzione di un individuo particolarmente abile e scaltro, che introduce il timore particolarmente abile e scaltro, che introduce il timore degli dei come strumento di potere, per dare maggiore degli dei come strumento di potere, per dare maggiore

forza alle leggi. forza alle leggi.

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Il meccanicismoIl meccanicismo

Democrito, sempre nel V Democrito, sempre nel V sec. a.c., cerca una causa sec. a.c., cerca una causa unitaria delle molteplici unitaria delle molteplici

manifestazioni del mondo manifestazioni del mondo fisico e umano.fisico e umano.

Gli atomi sono i costituenti Gli atomi sono i costituenti di tutte le cose, ma non si di tutte le cose, ma non si incontrano per la forza di incontrano per la forza di un agente esterno, bensì un agente esterno, bensì

a causa del proprio a causa del proprio movimento che li porta a movimento che li porta a scontrarsi: se sono simili scontrarsi: se sono simili si aggregano, se non lo si aggregano, se non lo

sono si respingono. sono si respingono.

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Per riflettere…Per riflettere…

Il meccanicismo è stata la base filosofica della Il meccanicismo è stata la base filosofica della scienza a partire dall’Illuminismo, doveva servire a scienza a partire dall’Illuminismo, doveva servire a tranquillizzare l’uomo dalla paura della morte e del tranquillizzare l’uomo dalla paura della morte e del

giudizio dopo la morte stessa, ponendo sotto il giudizio dopo la morte stessa, ponendo sotto il controllo della dea Ragione tutti i processi fisici e controllo della dea Ragione tutti i processi fisici e

metafisici. metafisici.

Se però oggi la scienza sta cominciando a liberarsi da Se però oggi la scienza sta cominciando a liberarsi da questo male e riesce a guardare al creato in modo questo male e riesce a guardare al creato in modo diverso, il relativismo pervade invece ancora ogni diverso, il relativismo pervade invece ancora ogni

campo della nostra esistenza, la politica, campo della nostra esistenza, la politica, l’educazione, la comunicazione, l’arte.l’educazione, la comunicazione, l’arte.

Troppa ragione staccata da Dio e senza anima porta Troppa ragione staccata da Dio e senza anima porta sempre più lontano da Dio, dalla Sapienza e dalla sempre più lontano da Dio, dalla Sapienza e dalla verità.verità.

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Platone e il mondo delle Platone e il mondo delle IdeeIdee

Platone sul finire del V secolo Platone sul finire del V secolo a.c., avversando le idee dei a.c., avversando le idee dei

sofisti, si scaglia contro il loro sofisti, si scaglia contro il loro relativismo ed il soggettivismo relativismo ed il soggettivismo

etico delle loro convinzioni.etico delle loro convinzioni.

Sostiene che la verità è innata e Sostiene che la verità è innata e non è un’opinione e che l’anima è non è un’opinione e che l’anima è

immortale.immortale.

La realtà però è una copia di Idee La realtà però è una copia di Idee perfette che sono oltre il cielo, perfette che sono oltre il cielo,

nell’Iperuranio. Le cose e l’uomo nell’Iperuranio. Le cose e l’uomo partecipano delle idee, le uniche partecipano delle idee, le uniche che propriamente sono dotate di che propriamente sono dotate di

esistenza. esistenza.

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La Sapienza viene La Sapienza viene dall’Intellettodall’Intelletto

Con la teoria della conoscenza poi (percezione, Con la teoria della conoscenza poi (percezione, credenza, matematica, dialettica) le idee diventano credenza, matematica, dialettica) le idee diventano

conoscibili solo nei gradi più alti, quelli che conoscibili solo nei gradi più alti, quelli che utilizzano l’intelletto: la matematica e la dialettica.utilizzano l’intelletto: la matematica e la dialettica.

La dialettica, la tecnica di discussione, è l’unica in La dialettica, la tecnica di discussione, è l’unica in grado di portare l’intelletto alla verità.grado di portare l’intelletto alla verità.

Le Idee dunque sono un prodotto della mente e vi si Le Idee dunque sono un prodotto della mente e vi si può arrivare con il ragionamento, la tecnica può arrivare con il ragionamento, la tecnica

principe di ogni pensiero che voglia approdare ad principe di ogni pensiero che voglia approdare ad una verità.una verità.

Ma Dio dov’è?Ma Dio dov’è?

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Il divino arteficeIl divino artefice

Dio diventa il Demiurgo, il divino artefice Dio diventa il Demiurgo, il divino artefice che plasma il mondo con una azione che plasma il mondo con una azione

intelligente sulla base delle Idee intelligente sulla base delle Idee preesistenti; i risultati sono imperfetti preesistenti; i risultati sono imperfetti

perché la materia resiste a tale azione, perché la materia resiste a tale azione, ma egli è capace comunque di ma egli è capace comunque di

imprimere la struttura ordinata e imprimere la struttura ordinata e regolare delle Idee al mondo.regolare delle Idee al mondo.

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L’idealismoL’idealismo Il più grande pericolo della teoria platonica risiede Il più grande pericolo della teoria platonica risiede

proprio nella imperfezione attribuita alla realtà, al proprio nella imperfezione attribuita alla realtà, al convincimento che le Idee, statiche ed immutabili, convincimento che le Idee, statiche ed immutabili,

risiedano in un altro mondo e che si possano risiedano in un altro mondo e che si possano conoscere solo con la ragione.conoscere solo con la ragione.

Nel corso dei secoli e delle successive Nel corso dei secoli e delle successive reinterpretazioni del suo pensiero, si genererà la reinterpretazioni del suo pensiero, si genererà la

convinzione dell’impossibilità di vivere la felicità in convinzione dell’impossibilità di vivere la felicità in questa vita e dell’irraggiungibilità della stessa questa vita e dell’irraggiungibilità della stessa

perché, per quanto cercata, rimane perfetta solo perché, per quanto cercata, rimane perfetta solo se resta ideale, cioè comprensibile, ma non se resta ideale, cioè comprensibile, ma non

realizzabile qui ed ora.realizzabile qui ed ora.

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““Siate perfetti come è perfetto Siate perfetti come è perfetto il Padre mio”il Padre mio”

La creazione è perfetta e noi stessi siamo La creazione è perfetta e noi stessi siamo chiamati in ogni momento alla perfezione.chiamati in ogni momento alla perfezione.

La mente dell’uomo staccata dalle altre La mente dell’uomo staccata dalle altre forze, dall’anima e da Dio è imperfetta.forze, dall’anima e da Dio è imperfetta.

Dio non è ideale, è reale ed entra qui ed Dio non è ideale, è reale ed entra qui ed ora nella storia per riportare l’uomo alla ora nella storia per riportare l’uomo alla pienezza della vita guarendo tutti i mali pienezza della vita guarendo tutti i mali

compreso il male della mente.compreso il male della mente.

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AristoteleAristotele

Per Aristotele restano comunque in Per Aristotele restano comunque in primo piano l’intelletto e la dialettica, primo piano l’intelletto e la dialettica,

l’uno capace di cogliere i principi propri l’uno capace di cogliere i principi propri di ogni scienza, l’altra perché necessaria di ogni scienza, l’altra perché necessaria alla discussione delle opinioni su ciascun alla discussione delle opinioni su ciascun

problema.problema.

Egli distingue poi la scienze in Egli distingue poi la scienze in teoretiche : fisica, matematica e teoretiche : fisica, matematica e

metafisica; pratiche: etica e politica.metafisica; pratiche: etica e politica.

La scienza ha come fine la dimostrazione La scienza ha come fine la dimostrazione della verità, ma il suo principale della verità, ma il suo principale

strumento è la dimostrazione, che pur strumento è la dimostrazione, che pur procedendo con il metodo deduttivo, è procedendo con il metodo deduttivo, è

vincolata dal sillogismo, un vincolata dal sillogismo, un ragionamento concatenato strettamente ragionamento concatenato strettamente

correlato alle premesse. E se le correlato alle premesse. E se le premesse sono errate?premesse sono errate?

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La metafisicaLa metafisica

Se le premesse sono errate si arriva a dimostrare Se le premesse sono errate si arriva a dimostrare che esiste un Motore Immobile, sempre in atto, che esiste un Motore Immobile, sempre in atto, pensiero che continuamente pensa se stesso e pensiero che continuamente pensa se stesso e

tutte le nozioni universali. tutte le nozioni universali.

L’anima dell’uomo è intellettiva, con essa l’uomo L’anima dell’uomo è intellettiva, con essa l’uomo arriva a conoscere le nozioni universali puramente arriva a conoscere le nozioni universali puramente

intellegibili.intellegibili.

La felicità per l’uomo consiste nell’uso delle La felicità per l’uomo consiste nell’uso delle ragione e le virtù riguardano l’esercizio delle ragione e le virtù riguardano l’esercizio delle

ragione (etiche e dianoetiche).ragione (etiche e dianoetiche).

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Dio invece è Amore, è movimento, è vita e Dio invece è Amore, è movimento, è vita e relazione, la nostra anima è inconscio in relazione, la nostra anima è inconscio in

collegamento con Dio, la felicità per l’uomo è collegamento con Dio, la felicità per l’uomo è vivere le proprie forze in Dio ed arrivare ad amare vivere le proprie forze in Dio ed arrivare ad amare come Lui, solo da questo si genera la sapienza e come Lui, solo da questo si genera la sapienza e

la pienezza della vita.la pienezza della vita.

Per riportarci a questa bellezza Dio entra nella Per riportarci a questa bellezza Dio entra nella storia come Bambino, per far rinascere ogni uomo storia come Bambino, per far rinascere ogni uomo

in questo Amore. E’ Natale qui ed ora, in ogni in questo Amore. E’ Natale qui ed ora, in ogni momento, per ogni uomo che in Cristo ritorna alla momento, per ogni uomo che in Cristo ritorna alla

pienezza della relazione con Dio.pienezza della relazione con Dio.

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Le conseguenze nella Le conseguenze nella politicapolitica

Il bisogno di relazione dell’uomo è Il bisogno di relazione dell’uomo è soddisfatto dalla attività soddisfatto dalla attività

politica, svolta nella polis.politica, svolta nella polis.Ma che tipo di attività è?Ma che tipo di attività è?

La politica è la vera grande La politica è la vera grande passione dei greci, dove poter passione dei greci, dove poter

sfoggiare l’arte del discorso, del sfoggiare l’arte del discorso, del ragionamento, del ragionamento, del

convincimento. Del proprio utile convincimento. Del proprio utile e del proprio vantaggio.e del proprio vantaggio.

Fin dal VII sec. troviamo una Fin dal VII sec. troviamo una Grecia caratterizzata da polis Grecia caratterizzata da polis

indipendenti , governate non da indipendenti , governate non da un re ma da aristocratici che un re ma da aristocratici che

per arrivare al potere, la per arrivare al potere, la tirannide, lottano, si uccidono, tirannide, lottano, si uccidono,

si esiliano a vicenda.si esiliano a vicenda.

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La democrazia, invenzione periclea, per cui la La democrazia, invenzione periclea, per cui la Grecia è rinomata, non lo era nel senso proprio, Grecia è rinomata, non lo era nel senso proprio, in quanto l’accesso di tutte le classi sociali alle in quanto l’accesso di tutte le classi sociali alle assemblee fu proposto per evitare tensioni e assemblee fu proposto per evitare tensioni e conflitti politici e di fatto solo i più ricchi vi conflitti politici e di fatto solo i più ricchi vi

partecipavano. partecipavano.

Quando Pericle inventò l’obolo, il gettone di Quando Pericle inventò l’obolo, il gettone di presenza per spingere le classi più povere alla presenza per spingere le classi più povere alla

partecipazione alle assemblee, il risultato non fu partecipazione alle assemblee, il risultato non fu affatto incoraggiante ed aprì invece la via alla affatto incoraggiante ed aprì invece la via alla

retribuzione di un incarico che non era mai stato retribuzione di un incarico che non era mai stato vissuto come un lavoro, ma come vita stessa per vissuto come un lavoro, ma come vita stessa per l’uomo: la partecipazione attiva alla vita politica.l’uomo: la partecipazione attiva alla vita politica.

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La politica di Atene in particolare diventa La politica di Atene in particolare diventa prestissimo una politica di sopraffazione nei prestissimo una politica di sopraffazione nei

riguardi delle altre poleis greche, private della riguardi delle altre poleis greche, private della libertà e costrette a pagare ad Atene grandi libertà e costrette a pagare ad Atene grandi

quantità di dazi e tasse per continuare a quantità di dazi e tasse per continuare a commerciare, fino alla ribellione di Sparta ed commerciare, fino alla ribellione di Sparta ed alla guerra del Peloponneso dalla quale non alla guerra del Peloponneso dalla quale non

solo Atene uscirà distrutta, ma tutta la Grecia.solo Atene uscirà distrutta, ma tutta la Grecia.

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Le conseguenze nel teatroLe conseguenze nel teatro

Il teatro, la grande invenzione dei Il teatro, la grande invenzione dei Greci che ancora oggi invidiamo Greci che ancora oggi invidiamo

loro, era il tentativo di loro, era il tentativo di attualizzare i miti di una attualizzare i miti di una

religione che non rispondeva più religione che non rispondeva più ai bisogni profondi dell’uomo; ai bisogni profondi dell’uomo;

logorata dai dubbi e logorata dai dubbi e dall’incredulità, perchè di fatto dall’incredulità, perchè di fatto nessuno credeva più agli dei, nessuno credeva più agli dei,

lasciava l’uomo solo di fronte ad lasciava l’uomo solo di fronte ad interrogativi senza risposta. interrogativi senza risposta.

Un uomo che invece aveva Un uomo che invece aveva necessità di comprendere il suo necessità di comprendere il suo ruolo ed il suo rapporto con il ruolo ed il suo rapporto con il mondo dove, ormai, agivano mondo dove, ormai, agivano forze per lui ingovernabili ed forze per lui ingovernabili ed

incomprensibili.incomprensibili.

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Un esempio: Edipo Re Un esempio: Edipo Re

Laio, padre di Edipo e re di Tebe, secondo il parere Laio, padre di Edipo e re di Tebe, secondo il parere dell’oracolo di Delfi, non avrebbe dovuto generare figli; la dell’oracolo di Delfi, non avrebbe dovuto generare figli; la

moglie, Giocasta, lo fa ubriacare, si congiunge con lui e moglie, Giocasta, lo fa ubriacare, si congiunge con lui e genera Edipo.genera Edipo.

L’oracolo però insiste, Edipo avrebbe ucciso il padre e L’oracolo però insiste, Edipo avrebbe ucciso il padre e sposato la madre e la madre lo abbandona nei boschi, sposato la madre e la madre lo abbandona nei boschi,

preda dei lupi.preda dei lupi.Lo trova un pastore che lo salva e lo dà alla regina di Corinto Lo trova un pastore che lo salva e lo dà alla regina di Corinto

che non poteva avere figli.che non poteva avere figli.Divenuto uomo, Edipo viene a sapere di non essere figlio Divenuto uomo, Edipo viene a sapere di non essere figlio legittimo. Consulta ancora l’oracolo che risponde: Conosci legittimo. Consulta ancora l’oracolo che risponde: Conosci te stesso. Ucciderai tuo padre e sposerai tua madre. Edipo te stesso. Ucciderai tuo padre e sposerai tua madre. Edipo

fugge lontano da Corinto e per strada si imbatte in un fugge lontano da Corinto e per strada si imbatte in un uomo, Laio suo padre, e lo uccide per motivi di precedenza.uomo, Laio suo padre, e lo uccide per motivi di precedenza.Arriva a Tebe, piegata e afflitta dalla piaga della Sfinge, Arriva a Tebe, piegata e afflitta dalla piaga della Sfinge,

risolve, perché è intelligente, l’enigma che questa risolve, perché è intelligente, l’enigma che questa proponeva; ottiene in sposa la regina, Giocasta sua madre, proponeva; ottiene in sposa la regina, Giocasta sua madre,

con cui genera quattro figli.con cui genera quattro figli.Quando gli verrà chiesto, sempre dall’oracolo, di trovare Quando gli verrà chiesto, sempre dall’oracolo, di trovare

l’assassino di Laio, lui, intelligente, lo fa e scopre se l’assassino di Laio, lui, intelligente, lo fa e scopre se stesso. Si acceca e parte per purificarsi.stesso. Si acceca e parte per purificarsi.

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L’oracolo di Delfi, con la sua sacerdotessa L’oracolo di Delfi, con la sua sacerdotessa che profetizzava in stato di trance e che profetizzava in stato di trance e

forse grazie all’uso di sostanze, forse grazie all’uso di sostanze, richiama più volte Laio, Giocasta e lo richiama più volte Laio, Giocasta e lo

stesso Edipo ad intraprendere un stesso Edipo ad intraprendere un cammino di conoscenza interiore cammino di conoscenza interiore

profonda, di purificazione anche della profonda, di purificazione anche della propria sessualità da errori e propria sessualità da errori e

condizionamenti generazionali, condizionamenti generazionali, avverte ripetutamente che il pericolo avverte ripetutamente che il pericolo

verso il quale correvano era verso il quale correvano era distruttivo, ma loro, il padre, la madre distruttivo, ma loro, il padre, la madre

ed il figlio, non capiscono perché ed il figlio, non capiscono perché pretendono di vivere con la sola pretendono di vivere con la sola

ragione.ragione. Edipo è famoso per la sua intelligenza, Edipo è famoso per la sua intelligenza,

ma sbaglia tutto, perché non coglie i ma sbaglia tutto, perché non coglie i condizionamenti del suo inconscio e condizionamenti del suo inconscio e

commette errori terribili.commette errori terribili.

Come Edipo così i greci, resi ciechi da una Come Edipo così i greci, resi ciechi da una mente senza Dio, non capiscono più il mente senza Dio, non capiscono più il significato profondo di questo mito e i significato profondo di questo mito e i

poeti tragici ne fanno l’emblema poeti tragici ne fanno l’emblema dell’agire di divinità che, senza motivo, dell’agire di divinità che, senza motivo, colpiscono un uomo innocente e senza colpiscono un uomo innocente e senza

colpa, rendendo ancora più forte il colpa, rendendo ancora più forte il dubbio sugli dei.dubbio sugli dei.

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Le conseguenze nella Le conseguenze nella sessualitàsessualità

Le ripercussioni di un’anima così sofferente e così Le ripercussioni di un’anima così sofferente e così lontana da Dio sono tutte sulla sessualità.lontana da Dio sono tutte sulla sessualità.

Per i Greci il matrimonio era un dovere da Per i Greci il matrimonio era un dovere da assolvere per la riproduzione della specie ed un assolvere per la riproduzione della specie ed un

figlio per questo bastava.figlio per questo bastava. Le donne vivevano in una zona della casa, il Le donne vivevano in una zona della casa, il gineceo, lontano dal marito, che invece viveva la gineceo, lontano dal marito, che invece viveva la sua vera vita fuori dalle mura domestiche, nella sua vera vita fuori dalle mura domestiche, nella

palestre dove si esercitavano nella arti ginniche i palestre dove si esercitavano nella arti ginniche i giovani adolescenti, oggetto del vero amore.giovani adolescenti, oggetto del vero amore.

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In Grecia il passaggio dalla fanciullezza all’età In Grecia il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta era un momento piuttosto difficile , perché adulta era un momento piuttosto difficile , perché

i ragazzi fino alla pubertà erano oggetto di i ragazzi fino alla pubertà erano oggetto di attenzioni da parte degli adulti, poi cambiavano attenzioni da parte degli adulti, poi cambiavano ruolo e cercavano a loro volta di conquistare i ruolo e cercavano a loro volta di conquistare i

ragazzi più giovaniragazzi più giovani..

Le palestre dei ginnasi erano i luoghi preferiti Le palestre dei ginnasi erano i luoghi preferiti degli adulti che lì potevano osservare i giovanetti degli adulti che lì potevano osservare i giovanetti esercitarsi nella ginnastica nudi e corteggiarli. Pur esercitarsi nella ginnastica nudi e corteggiarli. Pur

essendoci delle leggi che vietavano l’ingresso essendoci delle leggi che vietavano l’ingresso degli adulti nei ginnasi, sembra che nessuno le degli adulti nei ginnasi, sembra che nessuno le

osservasse.osservasse.

Platone stesso quando parla di Eros, parla Platone stesso quando parla di Eros, parla prevalentemente di amore omosessuale e prevalentemente di amore omosessuale e

riguardo all’età dei fanciulli da amare, tra i 12 ed i riguardo all’età dei fanciulli da amare, tra i 12 ed i 17 anni, fa una distinzione piuttosto rigorosa, che 17 anni, fa una distinzione piuttosto rigorosa, che

per lui diviene condizione essenziale per per lui diviene condizione essenziale per distinguere l‘amore “celeste”, per i ragazzi, da distinguere l‘amore “celeste”, per i ragazzi, da

quello “volgare” per uomini e donne quello “volgare” per uomini e donne indifferentemente.indifferentemente.

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Le conseguenze nell’arteLe conseguenze nell’arteL’arte greca più ammirata è l’arte del IV secolo a.c., un’arte tutta L’arte greca più ammirata è l’arte del IV secolo a.c., un’arte tutta

tesa all’esaltazione del corpo efebico, oggetto degli amori tesa all’esaltazione del corpo efebico, oggetto degli amori omosessuali dei greci, i veri amori.omosessuali dei greci, i veri amori.

L’arte greca ritenuta, nell’opinione comune, l’arte per eccellenza è L’arte greca ritenuta, nell’opinione comune, l’arte per eccellenza è arrivata fino a noi attraverso molte mediazioni, molte arrivata fino a noi attraverso molte mediazioni, molte

idealizzazioni ed interpretazioni. Innanzi tutto ci è arrivata idealizzazioni ed interpretazioni. Innanzi tutto ci è arrivata attraverso le copie in marmo fatte dai romani, mentre gli attraverso le copie in marmo fatte dai romani, mentre gli

originali per la maggior parte erano di bronzo; poi queste copie originali per la maggior parte erano di bronzo; poi queste copie in marmo bianco, attraverso il neoclassicismo, sul finire del in marmo bianco, attraverso il neoclassicismo, sul finire del ‘700, vennero idealizzate come espressione purissima ( data ‘700, vennero idealizzate come espressione purissima ( data

dall’equazione: bianco = purezza ) di armonia, di distacco dalla dall’equazione: bianco = purezza ) di armonia, di distacco dalla realtà e dalle passioni, mirabile equilibrio tra tensioni opposte.realtà e dalle passioni, mirabile equilibrio tra tensioni opposte.

Nulla di più lontano dalla realtà greca. La statuaria era per lo più Nulla di più lontano dalla realtà greca. La statuaria era per lo più bronzea, e quando era in marmo era essenzialmente dipinta a bronzea, e quando era in marmo era essenzialmente dipinta a

colori forti, ornamento per i tempi e le piazze.colori forti, ornamento per i tempi e le piazze.

Perché allora parliamo di mirabile bellezza dell’arte greca? Nella Perché allora parliamo di mirabile bellezza dell’arte greca? Nella loro statuaria i Greci contemplavano, in un atteggiamento loro statuaria i Greci contemplavano, in un atteggiamento

narcisistico, quella stessa bellezza maschile oggetto dei loro narcisistico, quella stessa bellezza maschile oggetto dei loro amori omosessuali e, in qualche modo, se stessi.amori omosessuali e, in qualche modo, se stessi.

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La fine della civiltà greca si consumerà in un La fine della civiltà greca si consumerà in un paradosso: mentre Isocrate, maestro di paradosso: mentre Isocrate, maestro di retorica, disquisirà nelle sue opere sulla retorica, disquisirà nelle sue opere sulla bontà della monarchia e Demostene, pur bontà della monarchia e Demostene, pur

avvertendo il pericolo di una possibile avvertendo il pericolo di una possibile invasione macedone, cercherà con dei invasione macedone, cercherà con dei

discorsi, Le Filippiche, di spingere i Greci discorsi, Le Filippiche, di spingere i Greci all’unità ed alla difesa della propria civiltà, all’unità ed alla difesa della propria civiltà, Filippo il macedone arriverà ed in una sola Filippo il macedone arriverà ed in una sola battaglia distruggerà per sempre questo battaglia distruggerà per sempre questo

mondo.mondo.

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Ma questa devastazione della mente Ma questa devastazione della mente giungerà attraverso i secoli fino a noi giungerà attraverso i secoli fino a noi perché è un condizionamento in cui il perché è un condizionamento in cui il diavolo si troverà molto bene perché diavolo si troverà molto bene perché possiede la caratteristica di “fissare” possiede la caratteristica di “fissare”

come fa lui.come fa lui.

Sconfiggere questo male del prevalere Sconfiggere questo male del prevalere della mente significa sconfiggere il della mente significa sconfiggere il

diavolo e solo una Donna immacolata in diavolo e solo una Donna immacolata in relazione con Dio potrà generare Colui relazione con Dio potrà generare Colui

che lo sconfiggerà.che lo sconfiggerà.

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Continuiamo a ragionare anche Continuiamo a ragionare anche su Cristosu Cristo

Mentre le civiltà antiche pur avendo un inconscio più Mentre le civiltà antiche pur avendo un inconscio più vicino a Dio, non avevano Cristo e si sono estinte, noi vicino a Dio, non avevano Cristo e si sono estinte, noi pur avendo Cristo, non prendiamo la nostra croce con pur avendo Cristo, non prendiamo la nostra croce con la Sua Croce, continuiamo a ragionare anche su Cristo la Sua Croce, continuiamo a ragionare anche su Cristo e siamo destinati ad estinguerci se non torniamo alla e siamo destinati ad estinguerci se non torniamo alla

Verità, alla Via ed alla Vita.Verità, alla Via ed alla Vita.

Per farlo è proprio necessaria una cultura nuova che Per farlo è proprio necessaria una cultura nuova che rimetta la ragione al suo posto, dopo le forze rimetta la ragione al suo posto, dopo le forze

inconsce, e che, partendo dalla forza di Dio e dalla inconsce, e che, partendo dalla forza di Dio e dalla forza dell’anima, abbia luce sui condizionamenti di forza dell’anima, abbia luce sui condizionamenti di

queste forze e ci guidi ad incontrare la forza di Dio in queste forze e ci guidi ad incontrare la forza di Dio in Cristo per liberarci da tutte le fissazioni e riduzioni del Cristo per liberarci da tutte le fissazioni e riduzioni del diavolo per tornare all’albero della vita e non morire diavolo per tornare all’albero della vita e non morire

piùpiù

Page 51: LA FORZA DI DIO NELLA CULTURA GRECA. Mentre nel Vicino Oriente il popolo di Abramo procede nel suo cammino di purificazione e concorre alla realizzazione.

E’ Natale !E’ Natale !

Questo Bambino che Questo Bambino che nasce è la Forza di nasce è la Forza di Dio che l’uomo da Dio che l’uomo da

sempre ricerca, ma sempre ricerca, ma lo possiamo lo possiamo

incontrare solo con incontrare solo con l’inconscio della l’inconscio della

nostra anima nostra anima purificata dal male purificata dal male della nostra mentedella nostra mente