LA FORMAZIONE DEL CAREGIVER NELLA GESTIONE DEL SUPPORTO ASSISTENZIALE DEL DEMENTE … ·...
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LA FORMAZIONE DEL
CAREGIVER NELLA
GESTIONE DEL SUPPORTO
ASSISTENZIALE DEL
DEMENTE A DOMICILIO
Palermo, 22 Ottobre 2010
Giovanni GELMINIDirettore Dipartimento Cure Primarie
Distretto Valli Taro e Ceno - AUSL di Parma
Mercoledì 20 Settembre 2006
Il Ministro Livia Turco in una lettera di promessa di assunzione di
impegno alla Federazione Alzheimer Italia
"Un progetto obiettivo sull'Alzheimer e una legge quadro
che ridefinisca il contesto generale, gli indirizzi, gli
impegni nei confronti dei pazienti e delle famiglie e
assicuri contenuti reali ai livelli essenziali di assistenza in
questo campo". Abbiamo fatto, sinora, troppo poco, per
questi pazienti e i loro familiari.
La maggior parte dei malati è assistita dalla famiglia o
da amici, mentre il sistema di supporto del Ssn e dei
presidi socio-assistenziali è, spesso, ancora carente
e non sempre preparato alla gestione di un patologia
così complessa …
800.000 dementi in Italia
6.4% soggetti ultrasessantacinquenni
(2-3% < 65 anni, 30%-40% >80 anni)
Prevalenza della demenza
per fasce di età
0
20
40
60
80
100
120
65-69 70-74 75-79 80-84 85-94
VaD ILSA
AD ILSA
Tot. ILSA
Tot. Monselice
Incidenza della demenza
in Italia (per 1000
persone)
Di Carlo et al, JAGS, 2002
Ravaglia et al, Neurology, 2005
80% assistito tra le mura
domestiche
Assistenza familiare precedente
l’istituzionalizzazione è in media
6,5 anni
CAREGIVER
colui che si prende cura, colui che
assiste e si riferisce a tutti i familiari che
assistono un loro congiunto ammalato
e/o disabile
BURDEN
(carico assistenziale)
senso di fatica e oppressione che il
caregiver si trova a fronteggiare, spesso
inconsapevolmente
BPSD (50-80% pz.)
condizioni funzionali ridotte e deficitarie (Pearson Jl. J
Am Geriatr soc 1989;34:1117)
aumento del distress per il paziente (Gonzales-Salvador T
et al. Int J Geriatr Psychiatry 2000;15:181)
peggioramento della qualità della vita (Chui hC et al.
Arch Neurol 1994;51:676)
un rapido declino dello stato cognitivo (Chui hC et al.
Arch Neurol 1994;51:676)
istituzionalizzazione (Gonzales-Salvador MT et al. Int J
Geriatr Psychiatry 1999;14:701)
BPSD
Aumento del carico assistenziale e dello
stress per il caregiver che si trova a dover
affrontare una situazione clinica
decisamente più complessa e assai meno
facilmente gestibile della semplice
presenza del disturbo cognitivo.
MALATTIA DEL
SINGOLO
↓
MALATTIA DELLA
FAMIGLIA
DISTANZIAMENTO PSICOLOGICO
I membri della famiglia tendono
gradualmente ad abbandonare il
peso dell’assistenza delegando il
compito di caregiver ad un solo
familiare (donna 70% : moglie,
figlia, nuora)
PROCESSO DI ADATTAMENTO
↓
Negazione
Coinvolgimento eccessivo
Collera
Colpa
Accettazione
Ansia
Sensi di colpa
Nervosismo
Irritabilità
Rabbia
Tristezza
Depressione
Abuso di farmaci psicotropi
Ridotto interesse per sé
Isolamento sociale
I “COSTI” DELLA DEMENZA
OCCUPAZIONALI E FINANZIARI
impatto economico
SOCIALI
impatto socio-relazionale
EMOTIVI
impatto psicologico
FISICI
impatto clinico
I CAREGIVERS INFORMALI
sono spesso costretti a
ricoprire ruoli per i quali non
hanno alcuna competenza e ad
“inventarsi” un modo di
assistere il proprio congiunto
giorno per giorno
STRATEGIE DI
PROBLEM SOLVING
Gruppi di mutuoaiuto e autoaiuto
Corsi di formazione
Archives of Gerontolgy and Geriatrics
Suppl 7 :191, 2001
Gelmini G., Morabito B., Braidi G., Rolani A.
THE IMPORTANCE OF THE FAMILY
TRAINING IN THE HOME CARE OF
DEMENTED PATIENTS
40 famigliari
8 Serate
Questionario proposto 6 mesi dopo
il corso (consegna attestato)
IMPORTANZA DI CORSI FORMATIVI
PER FAMIGLIARI ?
SI 100%
IMPORTANZA DI CORSI FORMATIVI
PER FAMIGLIARI ?
SI 100%
IL RAPPORTO NEI CONFRONTI DEL
CONGIUNTO È CAMBIATO ?
SI 74%
NO 13 %
NO ESPR. 13%
IN COSA SI È PREVALENTEMENTE MODIFICATO IL RAPPORTO ?
- miglior comprensione atteggiamenti 13%
- presa di coscienza della malattia 13%
- presa di coscienza esigenze soggetto 20%
- inutilità dell’ira caregiver 20%
- semplificazione del rapporto 8%
- in nulla 13%
- senza risposta 13%
SONO STATI RICEVUTI CHIARIMENTI
DAGLI ARGOMENTI TRATTATI ?
SI 100%
IL CORSO HA CONFERITO UNA CERTA
FIDUCIA PER IL FUTURO ASSISTENZIALE ?
SI 80%
NO 20%
SONO STATI RICEVUTI SPUNTI PER
MODIFICARE QUALCOSA NEL
PROPRIO MODO DI ASSISTERE ?
SI 100%
SONO STATE MODIFICATE MODALITA’ DI
APPROCCIO DIRETTO ?
SI 66%
NO 4 %
NO ESPR. 30%
QUALE MODALITÀ SI È PREVALENTEMENTE MODIFICATA?
- comunicazione non verbale 23%
- comunicazione associata verbale/
non verbale 20%
- capacità di ascolto 3%
- approccio più rilassato 20%
- nessuno 4%
- nessuna risposta 30%
MODIFICHE RAPPORTO COL CONGIUNTO
NELL’AMBITO FAMILIARE ?
SI 87%
NO 13%
Archives of Gerontolgy and Geriatrics
Suppl. 1: 119, 2009
Gelmini G., Morabito B., Braidi G.
EDUCATIONAL AND FORMATIVE
TRAINIG REDUCE STRESS IN THE
CAREGIVERS OF DEMENTED
PATIENTS
Corsi di formazione per familiari che
assistono un paziente con la demenza
I corsi seguiti sono cinque, da cui è stato estrapolato il campione totale.
11 incontri di due ore ciascuno, una volta a settimana, condotti da esperti del settore clinico, assistenziale, riabilitativo e psicologico.
Per 3 corsi è stato possibile eseguire il post test a distanza di 3 mesi dalla fine del corso.
OBIETTIVO DELLA RICERCA
Verifica dell’efficacia dei corsi di formazione
– Diminuzione del livello di stress del caregiver
– Miglioramento dello stato emotivo del
caregiver
– Miglioramento del rapporto caregiver-malato
PROGRAMMA
DEI CORSI
IL DETERIORAMENTO MENTALE
SENILE
IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
DEFICIT COGNITIVI E DISTURBI
COMPORTAMENTALI
QUALITÀ DI VITA ED APPROCCIO
ECOSISTEMICO
LA CASA IMPAREGGIABILE PALESTRA
RIABILITATIVA
LA COMUNICAZIONE VERBALE E
NON VERBALE
LA FAMIGLIA COLPITA DALLA
MALATTIA DELLA DEMENZA
CONSIGLI PER L’OTTENIMENTO DI UN
BUON RAPPORTO CON IL MALATO
IL NURSING
DEL PAZIENTE DEMENTE
L’ALIMENTAZIONE
DEL PAZIENTE DEMENTE
PROBLEMI LEGALI
CAMPIONE TOTALE
74 caregivers:
47 donne
27 uomini
Età media di 52,18 anni, compresa
tra i 26 e i 78 anni.
71%
5%
15%
8% 1%
Figli/e Mar/Mog Gen/nuora Nipoti Sore/frate
STRUMENTI UTILIZZATI NELLA FASE DI PRETEST
• Questionario per la raccolta di dati socioanagrafici.
• Questionario per la raccolta di informazioni circa lo stato emotivo del caregiver e il rapporto tra esso e malato. Risposte da 0 (per nulla) a 4 (moltissimo).
• CAREGIVER BURDEN INVENTORY
(Novak e Guest, 1989).
Suddiviso in 5 subscale che analizzano:
– Carico oggettivo
– Carico evolutivo
– Carico fisico
– Carico sociale
– Carico emotivo
• VALUTAZIONE DELLO STRESS DEI
FAMILIARI (Greene, Smith, Gardiner e
Timbury, 1982)
Composto da 15 items, valutazione del
livello di stress suddivisa in tre livelli:
stress assente o lieve
stress moderato
stress grave
STRUMENTI UTILIZZATI NELLA
FASE DI POST-TEST
• CBI
• RSS
• Questionario per la raccolta di informazioni
circa gli eventuali cambiamenti nello stato
emotivo del caregiver e nel suo rapporto
con il malato.
CAREGIVER BURDEN INVENTORY
(Z= -5,45; P<.001)
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
pretest post-test
CBI
Stress del caregiver per il CBI nel pre e nel post test
VALUTAZIONE DELLO STRESS DEI FAMILIARI
(Z= -5,34; P<.001)
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
pretest post-test
RSS
Stress del caregiver per l’RSS nel pre e nel post test
0
10
20
30
40
50
60
1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39
prima dopo
VALUTAZIONE DELLO STATO
EMOTIVO DEL CAREGIVER
• Ansioso (Z= 4,062; p<.000)
• Nervoso (Z= -4,041; p<.000)
• Insoddisfatto (Z= -3, 273; p<.018)
• Pessimista (Z= -3,162; p<.002)
• Depresso (Z= -4,147; p<.000)
• Mi sento in colpa (Z= -3,581; p<.000)
VALUTAZIONE DEL RAPPORTO
CAREGIVER-MALATO
• Affettuoso (Z= - 4,927; p<.000)
• Profondo (Z= -3,539; p<.000)
• Sereno (Z= -4,466; p<.000)
• Gratificante (Z= -3,368; p< .001)
EFFETTI DEI FATTORI SOCIOANAGRAFICI
SULLO STRESS NELLA FASE DI PRE-TEST:
• Sesso: tendenza a stress più elevato nella
donna, ma non esiste una differenza
significativa (Test di Mann Withney). CBI:
U=398; p= .444. RSS: U= 483; p= .179)
• Età: Dal confronto tra tutte le fasce (Test
di Mann Whitney) risulta che le persone
più stressate sono quelle nella fascia
d’età compresa tra i 61-80.
• Professione: Casalinga più stressata rispetto al libero professionista per l’RSS ( U= 29;p<.032) e l’impiegato (U= 79;p<.015), ma non esiste differenza tra essa e il pensionato né per il CBI (U= 92;p= .120) né per l’RSS (U= 128; p= .155).
• Età e sesso del malato: Non esiste una differenza significativa (Test di Kruskal-Wallis) per l’età né per il CBI (Cq= 2,88;p= .144) né per l’RSS (Cq= 2,14; p= .130). Per il sesso non esiste differenza per il CBI (Cq= 8,12;p= .130) mentre esiste per l’RSS (Cq= 8,12;p<.004). In generale le donne provocano più stress al caregiver.
• Tipo di assistenza: Prima analisi con il
Test di Kruskal-Wallis: incide sul livello
di stress sia per il CBI (Cq=
14,69;p<.005), che per l’RSS (Cq= 9,6;
p<.046). Il confronto attraverso il Test di
Mann Whitney ha permesso di notare
che esiste una differenza significativa
tra chi assiste da solo e chi ha il
familiare in struttura sia per il CBI (U=
19,5; p<.003) che per l’RSS (U= 13,
p<.000).
IMPORTANZA DELL’AIUTO FORNITO
Grado di importanza Frequenze Percentuale
(f ) (%)
0 = per nulla 0
1 = poco 5 6,8%
2 = abbastanza 18 24,3%
3 = molto 33 44,6%
4 = moltissimo 18 24,3%
Totale 74
QUANTO È IMPORTANTE, SECONDO LEI UN CORSO
DI FORMAZIONE PER FAMILIARI, COSÌ
STRUTTURATO?
Grado di importanza Frequenze Percentuali
(f ) (%)
0 = per nulla 0 -
1 = un poco 2 2,7%
2 = abbastanza 9 12,2%
3 = molto 21 28,4%
4 = moltissimo 7 9,5%
Totale 39 52,7%
HA RICEVUTO SPUNTI PER CAMBIARE
QUALCOSA NEL MODO DI ASSISTERE?
Grado di cambiamento Frequenze Percentuali
0 = per nulla 0 -
1 = un poco 5 6,8%
2 = abbastanza 14 18,9%
3 = molto 18 24,3%
4 = moltissimo 2 2,7%
Totale 39 52,7%
(f ) (%)
LE SUE ASPETTATIVE SONO STATE
SODDISFATTE?
Grado di soddisfazione Frequenze Percentuali
0 = per nulla 0 -
1 = un poco 3 4,1%
2 = abbastanza 12 16,2%
3 = molto 19 25,7%
4 = moltissimo 5 6,8%
Totale 39 52,7%
(f ) (%)
PARTECIPEREBBE A GRUPPI DI AUTO AIUTO
PER FAMILIARI?
Tipo di risposta Frequenze Percentuali
Si 33 44,6%
No 6 8,1%
(f ) (%)
LE SUE RELAZIONI SOCIALI SONO MIGLIORATE
DOPO LA FREQUENTAZIONE DEL CORSO?
Grado di cambiamento Frequenze Percentuali
0 = per nulla 9 12,2%
1 = un poco 11 14,9%
2 = abbastanza 16 21,6%
3 = molto 1 1,4%
4 = moltissimo 1 1,4%
Totale 39 52,7%
(f ) (%)
LE SUE RELAZIONI FAMILARI SONO MIGLIORATE
DOPO LA FREQUENTAZIONE DEL CORSO?
0 = per nulla 11 14,9%
1 = un poco 17 23,0 %
2 = abbastanza 10 13,5%
3 = molto 1 1,4%
4 = moltissimo 0
Totale 39 52,7%
Grado di cambiamento Frequenze Percentuali
(f ) (%)
CONCLUSIONI
• A conferma di evidenze precedenti, è la donna, figlia del malato, di età comprese tra i 40-60 anni, il principale caregiver.
• Si registra una diminuzione del livello di stress del caregiver
• Si registra un miglioramento nello stato emotivo del caregiver
• Si registra un miglioramento del rapporto caregiver-malato.
Mercoledì 20 Settembre 2006
Il Ministro Livia Turco in una lettera di promessa di assunzione di
impegno alla Federazione Alzheimer Italia
… E' per questa ragione che abbiamo deciso di
promuovere un forte investimento sulle cure primarie
e l' integrazione socio-sanitaria“ … "una vera e
propria sfida, anche per la complessità
dell'organizzazione dei servizi sanitari e sociali".
L'esistente non va buttato e anzi bisogna partire "da ciò
che ha dimostrato di funzionare bene, dalle buone
pratiche costruite con fatica e sacrificio da operatori,
familiari, associazioni dei pazienti e dai modelli che
alcune Regioni, poche per la verità (Lombardia, Veneto,
Toscana ed Emilia Romagna) hanno via via strutturato,
per sforzarsi di garantire risposte più adeguate ai bisogni
di pazienti e familiari" .
Il Distretto “Valli Taro e Ceno”
H
H
Il Distretto “Valli Taro e Ceno”
16 Comuni
14 comuni in area prevalentemente montana
Il Distretto “Valli Taro e Ceno”Popolazione totale 46.652
PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE
10,0 5,0 0,0 5,0 10,0
0-4
10-14
20-24
30-34
40-44
50-54
60-64
70-74
80-84
90-94
100-104
MASCHI
FEMMINE
COMUNE POPOLAZIONE . IND VECCHIA DENSITÀ
ALBARETO 311,5
BARDI 443,1
BEDONIA 304,3
BERCETO 464,9
BORE 667,3
BORGOTARO 225,9
COMPIANO 246,9
FORNOVOTARO 163,0
MEDESANO 136,0
PELLEGRINO P.SE 459,6
SOLIGNANO 206,0
TERENZO 361,1
TORNOLO 466,3
VALMOZZOLA 572,5
VARANO M.RI 137,2
VARSI 647,5
LA RETE DEI SERVIZI SOCIALI- SANITARI
Cup Comuni - Farmacie
Casa Protetta
Centro Diurno
ASP
Poliambulatorio
Centro Prenotazioni
Appartamenti Protetti
Centro Disabili Bucaneve
Salute Mentale
SERT
Centro prelievo
caregiverchronic care model
self management
demenza
BPSDdomicilio
CORSO DI FORMAZIONE PER I FAMIGLIARI nelle
Valli del Taro e del Ceno (n. 5 eventi 50 serate!)
ATTORI
FAMIGLIARI
MMG
SAD
CDI SERVIZI SOCIALI
ASSISTENTI DOMICILIARI
ADI
CDI
ENTI COINVOLTI
ORGANIZZAZIONI
VOLONTARIATO/FAMIGLIARI
UFFICIO DI PIANO
SERVIZO ASSISTENZA
ANZIANI
AUSL
AMMINISTRAZIONI
COMUNALI
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
… ? …
OBIETTIVI
• Supportare il caregiver (es. corsi precedenti, val. CBI)
• Valutazione del miglioramento dei BPS (val. UCLA) grazie ad un diverso rapporto relazionale (quanti disturbi comportamentali sono indotti dal caregiver?)
• Valutazione riduzione utilizzo psicofarmaci
• Fornire stesse indicazioni formative, operative , relazionali e comportamentali a tutti gli attori del sistema
• Coinvolgere la rete territoriale nel progetto
• Coinvolgere CDI con finalità di percorsi a seguire di presa in carico (temporanei, estemporanei, settimanali, festivi/prefestivi)
• Coinvolgimento del SAD con finalità di supporto domiciliare(settimanale, al bisogno, ecc.)
• Creazione di GRUPPI di SOSTEGNO; MUTUOAIUTO, ecc.
• Attivazione percorsi di RIATTIVAZIONE, ARTITERAPIE, ecc.
APPUNTAMENTO AI PRIMI DATI !
Grazie dell’attenzione