La finta “svolta green” di A2A e Comune di Brescia · A2A la politica energetica e dei rifiuti...

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1 La finta “svolta green” di A2A e Comune di Brescia L’ambigua accoppiata: Comune ed A2A Anticipate dal sindaco Emilio Del Bono sulla stampa il 4 novembre, corroborate il giorno dopo dall’adesione dell’Associazione industriali, le linee della “svolta green” del Comune di Brescia e A2A sono state presentate in Loggia alla stampa il 7 novembre, congiuntamente dal Sindaco Roberto Del Bono e dai dirigenti di A2A. Già questa scelta appare sconcertante: presentarsi insieme, istituzione pubblica che dovrebbe avere come finalità il bene comune ed azienda privata quotata in borsa, che ha per finalità l’opposto, ovvero il profitto degli azionisti, rivela il degrado istituzionale cui siamo giunti e che pacificamente viene accettato. Sarebbe come se la Strategia energetica nazionale fosse stata presentata a Roma dai ministri competenti congiuntamente all’Eni o all’Enel o che l’Eni e l’Enel presentassero i loro bilanci in sede governativa. Dunque, sembrerebbe che si rinunci persino alla finzione. Il messaggio sembra essere che due settori fondamentali della politica comunale in campo ambientale, la gestione dei rifiuti e la strategia energetica, non sono decisi solo formalmente in Loggia dall’amministrazione comunale, ma sostanzialmente il comando risiede in via Malta, presso un’azienda privata. Così appare che Del Bono abbia solo anticipato di qualche giorno le linee tracciate da A2A. Teleriscaldamento strategico: rinsaldata la “trappola” per i bresciani. La proposta del Comune, condivisa da A2A, insiste sul carattere strategico del teleriscaldamento , aggravando l’attuale trappola in cui è stretta Brescia, trappola che disincentiva e anzi si oppone a interventi di riduzione dei consumi e all’utilizzo del solare, per la semplice ragione che consumare più calore ed energia per A2A significa più profitti. Addirittura si propone di installare il teleraffrescamento in estate, utilizzando l’acqua calda, con l’effetto di esasperare il fenomeno “isola di calore”, fenomeno che causa patologie e morti, come certificato sia da Ats che da studi internazionali. In questo modo, tra l’altro, verrebbe giustificata la pratica assurda di continuare a teleriscaldare la città nei mesi estivi, e soprattutto di tenere in funzione l’inceneritore, che è anche una centrale termoelettrica, condannata ad essere attiva tutto l’anno per bruciare i rifiuti. Una prospettiva ad alto rischio: le metallurgiche nel teleriscaldamento Altrettanto problematica è l’idea di collegare al teleriscaldamento 5 metallurgiche utilizzando i fumi caldi delle stesse. Ciò significherebbe, dati gli investimenti impiantistici necessari, confermare il sistema del teleriscaldamento per decine di anni, ma anche consolidare il fatto che la città debba essere sempre contornata da 5 metallurgiche con i relativi fumi inquinanti. Le metallurgiche sono impianti di trattamento di rifiuti, altrettanto problematiche sul piano ambientale dell’inceneritore. Una conversione ecologica di Brescia non può prescindere da un necessario ridimensionamento di questo settore e da una sua parziale ricollocazione lontano dalla città (almeno per i forni fusori, che potrebbero essere razionalizzati attraverso accordi consortili tra i produttori). Tale auspicabile prospettiva sarebbe definitivamente impedita, con l’allaccio al teleriscaldamento, diventando impianti di interesse pubblico (da qui il plauso immediato di Aib). Il settore, peraltro, non garantisce una prospettiva sicura essendo sottoposto ad una competizione internazionale sempre più serrata. Se questi impianti un domani chiudessero, che succederebbe al riscaldamento della case dei bresciani? L’inceneritore non si tocca A questo problematico ingresso degli acciaieri nel teleriscaldamento sarebbe poi collegata una riduzione dei conferimenti all’inceneritore, solo accennata dal sindaco, poiché non si parla più di chiusura della terza linea. Ma lo Sblocca Italia impedisce questa graduale riduzione, perché

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La finta “svolta green” di A2A e Comune di Brescia

L’ambigua accoppiata: Comune ed A2AAnticipate dal sindaco Emilio Del Bono sulla stampa il 4 novembre, corroborate il giorno dopodall’adesione dell’Associazione industriali, le linee della “svolta green” del Comune di Brescia eA2A sono state presentate in Loggia alla stampa il 7 novembre, congiuntamente dal SindacoRoberto Del Bono e dai dirigenti di A2A.Già questa scelta appare sconcertante: presentarsi insieme, istituzione pubblica che dovrebbe averecome finalità il bene comune ed azienda privata quotata in borsa, che ha per finalità l’opposto,ovvero il profitto degli azionisti, rivela il degrado istituzionale cui siamo giunti e che pacificamenteviene accettato. Sarebbe come se la Strategia energetica nazionale fosse stata presentata a Roma daiministri competenti congiuntamente all’Eni o all’Enel o che l’Eni e l’Enel presentassero i lorobilanci in sede governativa.Dunque, sembrerebbe che si rinunci persino alla finzione. Il messaggio sembra essere che duesettori fondamentali della politica comunale in campo ambientale, la gestione dei rifiuti e lastrategia energetica, non sono decisi solo formalmente in Loggia dall’amministrazionecomunale, ma sostanzialmente il comando risiede in via Malta, presso un’azienda privata.Così appare che Del Bono abbia solo anticipato di qualche giorno le linee tracciate da A2A.

Teleriscaldamento strategico: rinsaldata la “trappola” per i bresciani.La proposta del Comune, condivisa da A2A, insiste sul carattere strategico del teleriscaldamento ,aggravando l’attuale trappola in cui è stretta Brescia, trappola che disincentiva e anzi si opponea interventi di riduzione dei consumi e all’utilizzo del solare, per la semplice ragione checonsumare più calore ed energia per A2A significa più profitti.Addirittura si propone di installare il teleraffrescamento in estate, utilizzando l’acqua calda, conl’effetto di esasperare il fenomeno “isola di calore”, fenomeno che causa patologie e morti,come certificato sia da Ats che da studi internazionali. In questo modo, tra l’altro, verrebbegiustificata la pratica assurda di continuare a teleriscaldare la città nei mesi estivi, e soprattutto ditenere in funzione l’inceneritore, che è anche una centrale termoelettrica, condannata ad essereattiva tutto l’anno per bruciare i rifiuti.

Una prospettiva ad alto rischio: le metallurgiche nel teleriscaldamentoAltrettanto problematica è l’idea di collegare al teleriscaldamento 5 metallurgiche utilizzando ifumi caldi delle stesse. Ciò significherebbe, dati gli investimenti impiantistici necessari,confermare il sistema del teleriscaldamento per decine di anni, ma anche consolidare il fatto chela città debba essere sempre contornata da 5 metallurgiche con i relativi fumi inquinanti. Lemetallurgiche sono impianti di trattamento di rifiuti, altrettanto problematiche sul piano ambientaledell’inceneritore. Una conversione ecologica di Brescia non può prescindere da un necessarioridimensionamento di questo settore e da una sua parziale ricollocazione lontano dalla città(almeno per i forni fusori, che potrebbero essere razionalizzati attraverso accordi consortili tra iproduttori). Tale auspicabile prospettiva sarebbe definitivamente impedita, con l’allaccio alteleriscaldamento, diventando impianti di interesse pubblico (da qui il plauso immediato di Aib). Ilsettore, peraltro, non garantisce una prospettiva sicura essendo sottoposto ad una competizioneinternazionale sempre più serrata. Se questi impianti un domani chiudessero, che succederebbeal riscaldamento della case dei bresciani?

L’inceneritore non si toccaA questo problematico ingresso degli acciaieri nel teleriscaldamento sarebbe poi collegata unariduzione dei conferimenti all’inceneritore, solo accennata dal sindaco, poiché non si parla piùdi chiusura della terza linea. Ma lo Sblocca Italia impedisce questa graduale riduzione, perché

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l’impianto deve funzionare a pieno regime: quindi in realtà aumenteranno i rifiuti importati,soprattutto gli urbani, dall’intera Regione, anche in base all’accordo recentemente stipulatotra Comune ed A2A e non messo in discussione dal Sindaco. A meno che si pensi diimbrogliare i bresciani spacciando per riduzione dei rifiuti, la sola diminuzione in peso per ilminior contenuto di acqua, ovvero di umido, mentre l’impianto continua a tutta birra con lestesse emissioni.Ecco perché, nella conferenza stampa congiunta con A2A, non si è neppure ipotizzato questoimpossibile graduale ridimensionamento dell’inceneritore, evitando un imbroglio che invece lapolitica, per ragioni propagandistiche, sarebbe disposta ad accreditare.

Non svolta, ma retromarcia green di Del BonoOvviamente, se si vuole davvero ridimensionare l’inceneritore, bisogna, da un canto, procedere allachiusura della Terza linea e, dall’altro, ripristinare il bacino provinciale per i rifiuti urbani,obiettivi presenti nel precedente programma di Del Bono, del tutto disattesi ed ora addiritturaabbandonati, con un vistoso arretramento programmatico, che prefigura una svolta a tal puntoeccessiva, di 180°, da trasformarsi in retromarcia. Nel contempo bisogna avviare la fuoriuscitadal sistema cogenerazione-teleriscaldamento, a partire dai quartieri periferici, con una massicciaoperazione di efficientamento degli edifici, abbattendo drasticamente i consumi, e conl’implementazioni delle tecnologie solari (termico, fotovoltaico, piccolo geotermico, pompe dicalore) tese a rendere autosufficienti le abitazioni staccandole dalla dipendenza delteleriscaldamento. Nel documento predisposto dal gruppo di studio del Tavolo Basta veleni è statodelineato un futuro veramente ecologico per la città, che comporta il superamento dell’attualesistema basato sulle grandi combustioni di centrali a rifiuti e carbone (ed in parte a gas) e sulteleriscaldamento, per una città a forte risparmio energetico e solare.http://www.ambientebrescia.it/Inceneritore2017TerzaLineaStudio.pdf

Prima distrazione: la centrale a carbone spenta solo nel 2030Mantenimento e sviluppo del sistema “cogenerazione con i rifiuti a 3 linee di incenerimento eteleriscaldamento” è la sostanza, che si cerca di occultare e travisare ad uso e consumodell’opinione pubblica con un inesistente “svolta green”.Si spaccia come un risultato il fatto che al 2030 verrà abbandonato il carbone nella centraleLamarmora, obiettivo che è imposto dalla programmazione europea e nazionale. Città con l’ariamolto meno critica di Brescia, come Amburgo e Berlino, e ora anche Monaco tramite referendum,hanno deciso di abbandonare il carbone al 2022, tra 5 anni, e non tra 12 anni come A2A a Brescia.(http://www.abendzeitung-muenchen.de/inhalt.buergerentscheid-kohle-ausstieg-so-haben-die-muenchner-abgestimmt.e21ecab3-9893-48d4-a4b1-59a441dcbbe6.html).Per di più la centrale Lamarmora è già policombustibile, può e dovrebbe funzionare già ora ametano, risparmiando ai bresciani una dose considerevole di inquinamento. Del Bonochiederebbe di vietare l’accesso al centro storico dei veicoli più inquinanti, ma dovrebbe amaggior ragione chiedere ad A2A che da subito, almeno nel periodo invernale, non si usi ilpolverino di carbone.

Seconda distrazione: il solare termico accanto all’inceneritoreL’altra distrazione è l’ipotesi di un impianto solare termico accanto all’inceneritore peralimentare il teleriscaldamento, dipingendolo così con una pennellata di verde. Un fioreall’occhiello che sembra più un gettare una perla ai porci: il sole è per sua natura distribuito sulterritorio e, quindi, da catturare con sistemi decentrati, con pannelli collocati sugli edifici che loutilizzano, mentre il teleriscaldamento è un sistema centralizzato funzionale a grandi centrali dicombustione inquinanti.

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Terza distrazione: per A2A l’incenerimento sarebbe “economia circolare”Infine, il capolavoro degli inganni, è considerare da parte di A2A l’incenerimento dei rifiuticome “economia circolare”. Legno, carta, cartone e plastica, frazioni combustibili dei rifiuti,possono e debbono essere rigenerate come materia per dar vita ad altri prodotti nella vera“economia circolare” proposta dall’Europa, esattamente l’opposto di quello che fanno gliinceneritori che il Programma Ue chiede vengano abbandonati e disincentivati con unatassazione che li penalizzi.

Il cuore del business di A2A: incenerimento e teleriscaldamento, ovvero altiprofitti sicuriDunque la presunta “svolta verde” è tutta fuffa: il cuore degli affari di A2A è ancora il sistemainceneiritore-teleriscaldamento, sistema che vuole estendere anche a Milano ed a Bergamo, mentrel’incenerimento di rifiuti lo vuole sviluppare ulteriormente triplicando l’inceneritore di Corteolonain provincia di Pavia (http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/marcia-contro-inceneritore-1.3498228)Ovviamente si capisce che un’azienda quotata in borsa debba perseguire il massimo profitto perdistribuire utili agli azionisti, anche se, avendo come maggiori azionisti i Comuni, non dovrebbefarlo a tutti i costi, anche a rischio di incappare in vicende poco limpide, come sta accadendo spessonegli ultimi anni (http://www.ambientebrescia.it/A2AInfortuni2017.pdf).Comunque il sistema inceneritore-teleriscaldamento è il vero gioiello di A2A, perché è l’unicosettore che è totalmente al riparo dalla concorrenza del mercato, gestito in assoluto monopolio,per cui impone ai cittadini-utenti-consumatori i prezzi dei propri prodotti, sotto forma di tariffe, inmodo da garantirsi utili consistenti (il cittadino non ha alternative, non può prendere il calore delteleriscaldamento che da A2A e non può conferire i rifiuti che ad A2A). Si può dire che per fareprofitti con un simile sistema non c’è proprio bisogno di essere professori alla Bocconi!

Un sistema assurdo: il Comune ostaggio di A2A e i bresciani costretti a “donaresangue” agli azionisti privati di A2AIl paradosso è che un tempo, questo prelievo “coatto” sui cittadini bresciani veniva giustificatoesplicitamente dai sindaci dell’epoca con il fatto che tutti gli utili di Asm, interamente pubblica,rientravano nel Comune di Brescia, traducendosi in opere pubbliche ed in servizi sociali per ibresciani. Ma ora non è più così, metà degli utili sottratti ai bresciani vanno agli azionistiprivati, mentre solo un quarto ricadono su Brescia.Siamo di fonte ad un “mostro” nel caso di A2A: un’impresa che fa i profitti “fuori mercato e fuoriconcorrenza” con il monopolio pubblico sull’energia termica e sui rifiuti, ma che distribuisce questiprofitti al mercato! Bisognerebbe dire all’azionista di A2A: “Ti piace vincere facile!”Finché il Comune di Brescia si trova in questa trappola, per cui, per far quadrare il bilancio e pagaregli interessi sul colossale debito della metropolitana, dipende dalla quota degli utili di A2A, non c’èvia d’uscita. Qualsiasi amministrazione, di qualsiasi colore politico, sarebbe costretta a delegare adA2A la politica energetica e dei rifiuti ed a mantenere la trappola del sistema “inceneritore-teleriscaldamento”, ecologicamente insostenibile, ma economicamente profittevole.Un’alternativa richiederebbe una progettazione di medio termine, verso la città solare,tagliando il cordone ombelicale che oggi lega il Comune ad A2A, una svolta, questa sì,davvero radicale che la politica attuale non sa neppure immaginarsi.Ma questa è un’altra storia…

Per ora ci rimane solo da constatare ciò che dalla stampa di oggi risulterebbe chiaro: A2A-Loggia:svolta ancora più «green». Il sindaco Del Bono rilancia, l’azienda accetta le sfide.Sembrerebbe che il sindaco Del Bono abbia scelto di fare la campagna elettorale sull’ambientecon A2A. In bocca al “lupo”!Brescia 8 novembre 2017 Marino Ruzzenenti

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ALLEGATI: rassegna stampa sulla presunta svolta green di Comune-A2A

“Corriere della Serra- Brescia” 4 novembre 2017loggia 2018 - verso le comunaliTram, tagli all’inceneritore e centro solo per auto ecologiche:il sogno green di Del BonoIl programma green con cui Del Bono punta al secondo mandato: 17km di tram-treno nella zonaovest, meno rifiuti nell’inceneritore e centro aperto solo per auto ecologichedi Pietro GorlaniCosì Del Bono (bis) punterà sull’ambiente

L’ambiente rimarrà tema cardine del programma elettorale di Del Bono bis. Negli ultimi quattroanni e mezzo si sono avviate le attese bonifiche nel sito Caffaro (ed è stato aggiudicato il bando peril risanamento del sito aziendale), è partita la raccolta differenziata, con il Pgt si è dimezzato ilconsumo di suolo, si è lavorato sulla mobilità sostenibile (bus a metano, ciclabili, potenziamento diBiciMia). Ma il primo cittadino sa che l’attenzione alle criticità ambientali — a partire dal temadella qualità dell’aria — richiede un supplemento d’impegno. E per questo sta mettendo a punto conla sua squadra un’ambiziosa bozza di interventi, per certi versi rivoluzionari.http://brescia.corriere.it/politica/cards/tram-tagli-all-inceneritore-centro-solo-auto-ecologiche-sogno-green-del-bono/cosi-bono-bis-puntera-sull-ambiente_principale.shtmlIn centro solo auto ecologiche

Per agire fortemente sul taglio delle emissioni inquinanti, provenienti in gran parte dal traffico, nelprossimo mandato elettorale Del Bono vorrebbe vietare l’ingresso dentro le mura venete di tutti i

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veicoli inquinanti (dei non residenti). Potranno accedere al centro storico solo auto ibride, elettricheo ecologiche (a metano e gpl). Una misura che andrebbe ad aggiungersi ai divieti programmati dallequattro regioni del bacino padano, che dal 2018 (dal 1 ottobre al 31 marzo) vieteranno lacircolazione di tutti gli Euro 3 diesel, estendendo il divieto agli Euro 4 entro il 1 ottobre 2020 e agliEuro 5 entro il 1 ottobre 2025. Il maggiore fascino «green» del centro, raggiungibile comunque coni potenziati mezzi pubblici, sarebbe un catalizzatore di recettività anche per le attività dellaristorazione ed i negozi.Sì al tram in project financing

L’idea è quella di coprire la parte di città «sguarnita» dalla metrò, realizzando 17 chilometri di tramche collegherà la zona ovest (Urago Mella) a quella est (Sant’Eufemia) passando per la Fiera (eannesso PalaLeonessa) e per la stazione. Il progetto è contemplato nel Piano urbano della mobilitàsostenibile, che la Loggia approverà entro fine anno. Il costo è importante: tra i 180 ed i 220 milionidi euro. Fondi che il primo cittadino pensa di recuperare grazie a contributi governativi maimboccando anche la strada del project financing: al costruttore privato verrà riconosciuta una quotaimportante degli incassi dei biglietti. L’obiettivo della Loggia è passare da 53 a 63 milioni dipasseggeri l’anno sul trasporto pubblico. Prevista anche una raggiera di treni metropolitani sulleattuali linee ferroviarie (Iseo, Milano-Venezia, Parma e Cremona).Meno rifiuti nell’inceneritore

Oggi il termovalorizzatore brucia 726mila tonnellate di rifiuti l’anno, meno della metà prodotti aBrescia e provincia. Le ricadute ambientali sono minime (lo certifica Arpa ed i controlli incontinuo) e l’impianto produce 800 Gigawatt termici e 630 GWh elettrici l’anno, sostituendo20mila singole caldaie. Del Bono però, nell’ottica dell’economia circolare, ha promesso da tempo lachiusura della terza linea. Si attendono i risultati di uno studio universitario, pronto a fine mese. Mal’idea è quella di bruciare meno rifiuti, alimentando il teleriscaldamento (e dal 2018 anche il

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teleraffrescamento estivo) con i fumi caldissimi prodotti da 5 acciaierie di Brescia e dell’hinterland.Il teleriscaldamento resterà comunque strategico. A2A sta investendo anche su innovativiaccumulatori di calore per inglobare il calore prodotto di giorno dall’impianto e rilasciarlo di notte.Solare termico, edifici coibentati

L’esempio arriva dal più grande impianto di teleriscaldamento a solare termico del sud Europarealizzato da A2A a Varese: l’acqua scaldata dal sole è in grado di alimentare i termosifoni di 150abitazioni. Del Bono vuole affiancare la stessa tecnologia anche al termovalorizzatore cittadino, benconscio che la multiutility (di cui la Loggia possiede il 25% di azioni) non può permettersi a breveun radicale e costoso cambio di strategia. Per ridurre il peso delle emissioni inquinanti vanno peròridotti innanzi tutto i consumi energetici. Per questo non basta agire sulle fonti rinnovabili ma vannoridotti gli sprechi: si studierà un corposo piano di riqualificazione delle 2500 abitazioni comunali,puntando sulla coibentazione ma anche su tecnologie smart in grado di ottimizzare al meglio iconsumi.Carbone al bando a Lamarmora

Brescia è stata la prima città italiana a dotarsi di teleriscaldamento, nel 1972, alimentato allora dallasola centrale di Lamarmora (il termovalorizzatore entra in funzione nel 1998). Centrale che ininverno garantisce il 40% del calore richiesto dalla città e che fino al 2013 produceva anche energiaelettrica (cogenerazione), bruciando metano, polverino di carbone o gasolio. A2A, con uninvestimento da 30 milioni di euro, negli ultimi tre anni ha sostituito i tre gruppi di cogenerazione(complessivi 355 Megawatt termici) installando tre caldaie a gas naturale (per un totale di 285MWt) per la sola generazione di calore. Non produrranno più energia elettrica. Caldaie dotate dicatalizzatore, desolforatore e filtro in grado di ridurre del 65% le emissioni. Bruceranno solo gasnaturale, anticipando gli obiettivi green di A2A, che ha deciso di abbandonare il carbone entro il2030.

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L’ANTEPRIMA. Ilsindacosvela lecoordinatedella politicaambientale che sostanzieràil suoprogrammaelettorale peril prossimoquinquennio aPalazzoLoggia

DelBono,piano«green»perlanuovasfidaTutteleacciaieriecollegatealteleriscaldamentocomelaOriMartinetaglioterzalineadelTu.Obiettivo:inCentrosoloconveicoli«eco»

Eugenio Barboglio

La Ori Martin fa scuola neiprogetti ambientali e energe-tici della Loggia del prossimoquinquennio. Chiunque go-vernerà la città si scontreràcon i problemi ambientali, vo-lente o nolente. Non sappia-mo ancora chi sfiderà l’attua-le sindaco e men che menoquale potrà essere l’esito del-le urne, ma sappiamo cheEmilio Del Bono costruirà ilsuo programma per il quin-quennio attorno a precise li-nee guida ambientali. Nonha intenzione di fare scivola-re questi temi in secondo pia-no (Brescia al di là dei miglio-ramenti anche fotografatidalla recente classifica del So-le 24 Ore, resta una città confortissime criticità legateall’inquinamento), ma di te-nerli saldamente al centro diuna strategia che coinvolgasoggetti pubblici e privati,partecipate e realtà della so-cietà civile.

ENERGIA E ACCIAIO. Ed è inquesta strategia che la OriMartin fa scuola. L’ideasull’agenda del sindaco è chetutte le cinque acciaierie cheinsistono sul territorio comu-nale e della periferia faccianoquello che ha fatto la Ori Mar-tin con il proprio potenzialeenergetico. Lo mettano cioèa disposizione delle famigliebresciane sotto forma di elet-tricità e riscaldamento. Ce-dendo energia ad A2A. Conle acciaierie nella rete del tele-riscaldamento nei mesi inver-nali (e dell’energia elettricain quelli estivi), l’obiettivo dichiudere la terza linea del ter-movalorizzatore e ridurrel’apporto dei rifiuti nella co-generazione diventerebbepiù concreto e praticabile diquanto non dica la semplicepetizione di principio: «Chiu-deremo la terza linea».

Lo spegnimento della terzalinea era annunciato comeobiettivo già nello scorso pro-gramma dell’attuale sindaco,ma benché la Loggia abbia inragione del patto di sindaca-to con Milano il controllo del-la società e rappresentanti alsuo interno interessi pubbli-ci, non è ancora stato portatoa termine. Attraverso il mec-canismo dell’allaccio dellefabbriche al sistema del teleri-scaldamento, il centrosini-

stra conta di avvicinare il tra-guardo. E per questo metteràil progetto tra i punti qualifi-canti del programma eletto-rale delboniano per il prossi-moquinquennio amministra-tivo.

C’è naturalmente da valuta-re il fattore dei costi: Ori Mar-tin pur con un cofinanzia-mento dell’Unione europeaha investito circa 12 milioni

di euro per gli impianti checonvogliano i fumi della pro-duzione dell’acciaio trasfor-mandoli in energia termica eelettrica. Evitando dannosedispersioni nell’ambiente escaldando le case di 12mila fa-miglie bresciane. Le quali po-trebbero diventare molte dipiù se investimenti e pro-grammi analoghi fossero svi-luppati negli altri stabilimen-

ti cittadini.Se la partita delle bonifiche

nel Sin Caffaro resta sul fron-te ambientale la maggiore ela più difficile da vincere -un’impresa gigantesca, inve-stimenti di oltre sessanta mi-lioni tra comunali e ministe-riali -, sono anche altre le leveda toccare per dare a Bresciaun’impronta più «green».Quella del coinvolgimentodelle acciaierie cittadine par-zialmente collegato al tagliodella terza linea del termova-lorizzatore è una, ma l’agen-da ambientale del «Del Bo-no-bis» ne prevede altre. Co-me, ad esempio, il rafforza-mento, tra le fonti energeti-che, del ruolo del termico so-lare, una tecnologia che A2Aha già affiancato ad altre fon-ti, ad esempio nella centraledi Varese. La utility quotatain Borsa, tra l’altro, attraver-so la controllata creata «adhoc», A2A Rinnovabili, ha ac-quisitorecentemente impian-ti fotovoltaici nelle Marche ein altre regioni italiane.

MOBILITÀ E ZTL. Un posto dirilievo nell’agenda ambienta-le del prossimo mandato lo ri-veste la partita trasportistica,il cui disegno complessivo èstato fissato nel Pums, il Pia-no urbano della mobilità so-stenibile, recentemente ulti-mato dagli uffici comunali epassato dalla commissionecomunale competente. NelPums tra le altre cose c’è laprevisione del tram, il mezzosu cui la Brescia del prossimoquinquennio scommette perampliare l’offerta del traspor-to pubblico, portare più bre-sciani a lasciare l’auto a casae fa lievitare i numeri dei pas-seggeri da oltre quota 50 mi-lioni all’anno a superare i 60milioni.

Il tram, immaginato comecomplementare alla metro-politana, è oggetto di serratodibattito in Loggia come nel-le partecipate, ma è la primaopzione, almeno per il sinda-co uscente. E in una prospet-tiva temporalmente più lun-ga, potrebbe favorire ancheuna più decisa politica dichiusura del centro storico odi ampliamento della Zona atraffico limitato. In uno sce-nario prossimo e forse nonpoi troppo venturo, il centrostorico di Brescia potrebbepertanto diventare off limitsalle automobili di chi non siaresidente, a meno che non sidisponga di un veicolo conun motore ibrido o elettrico.•

© RIPRODUZIONERISERVATA

EmilioDelBonoallaOriMartinchetrasformainenergiaelettricaecaloreifumidiproduzionedell’acciaio

Sultram nonc’èforse unaperfettaunanimità nellaattualeGiunta,ma lo studiodifattibilitàècomunque alcentrodell’agendadelsindaco DelBonoevaavanti. Laversionecompleta,quella cheprevedeuntracciato daSant’Eufemiaall’estremoovestcittadinoconsdoppiamentocompresoversonordeversoi sudèquella cui ilsindacoEmilio DelBono puntadecisamentea realizzare.Comeèunadelle questineaperte,soprattuttodal puntodivistadei finanziamenti.Mentrelametropolitana èstatacostruita graziea lauticontributipubblicima anchealprezzodiimpegni gravosiper lecassecomunali, il tram losivuolefaresenza svenarsi. Ilcosto?Dovrebbeoscillare tra i180ei 230 milionidi euro.Risorseinparte pubblicheeinparteprivate.Il ministeroguidatodaGraziano Delrioavrebbemanifestatodisponibilitàesul pianopubblicoaltri quattrinipotrebbemetterli la RegioneLombardia.

MAPERPORTAREa terminel’operala strada deldirettocoinvolgimentodi privatiappareimprescindibile. Quientrerebberoingiocolesocietàchefornisconol’impianto,primissimiinterlocutoridiunprojectfinancing.Inprima filaci sonoletreo quattrosocietàchefannoquestomestiere,a cominciaredaAnsaldoHitachi.Maun’altraipotesipercorribile per una

amministrazionecome quellaDelBonochegià hainesserepercorsidicollaborazione èquelladiuncoinvolgimentodel gruppoFerroviedelloStatoattraversoBusItalia.

PERALTROC’Èunacuriosacoincidenzachelega tra loroAnsaldoHitachiele ferrovienazionali:entrambesono guidatedamanagerbresciani.La primadaGiuseppeMarino, vicepresidentesenioreresponsabile delsettore«rail»,difamiglia brescianaancheseviveda tempolontano.LasecondadaRenatoMazzoncini,natoeresidente nellanostra città.

Iltram nellaversionecompletachechiuderebbeilcerchio deltrasportopubblicoincittàandandoa coprire le zonenonservitedalla metropolitanasarebbepreferitoall’allungamentodellametropolitanafino aConcesio.Un’operagiudicatainLoggiatroppocostosa,per coprire untrattodopotuttoabbastanzabreve,efinalizzato -èspiegato nelPums- a intercettareautomobilistiprovenientidall’ovestdellaprovincia. Lostudiodifattibilità deltramprevedeil capolinea est nellazonadelmuseo MilleMigliainfondo avialeBornata, puntidoveintersecailtracciato dellametropolitanaalla stazioneferroviariaeaSan Faustino,quindiun percorso versonord-ovestel’Oltremella concapolineaalla Pendolinaeun altroversosud Ovest concapolinea allaFieraefuturo Palaleonessa.

© RIPRODUZIONERISERVATA

Il sindaco punta sul tramperilmandato-bis:fondistatalieprojectfinancing

Lazona atrafficolimitatopotrebbe diventare piùstringenteFOTOLIVE Iltermovalorizzatore

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BRESCIAOGGISabato 4 Novembre 2017 9

Page 8: La finta “svolta green” di A2A e Comune di Brescia · A2A la politica energetica e dei rifiuti ed a mantenere la trappola del sistema “inceneritore-teleriscaldamento”, ecologicamente

La vicenda https://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-brescia

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Larete- haspiegatol’amministratoredelegatoValerioCamerano -èil primofattoredelprocessoditrasformazionedellacittàintelligente,sucui l’anno scorsoA2Ahaspeso molte energie.

NEL2016 lamultiutility hapartecipatoa treprogettidiscambiodiinformazioni(Scuola, Ide4L,SmartDomoGrid)attraversole retielettricheper analizzareiconsumidegli utentifinali edegliedifici, ideati incollaborazionecon leUniversitàecon l’Autoritàperl’energiaelettricaeil gas.

Èstato poi messoinpistaunveroeproprio SmartCity Lab -inviaLamarmora -dove èpossibiletestare con manol’utilizzodei contatoriintelligenti,deisistemiper lagestionedel traffico ediparcheggiointelligenti emolto

altroancora(idettagli suwww.a2asmartcity.io/smartci-ty-lab).

IlprogettoBrescia SmartLivingpuntainvece allasperimentazioneconcretadel prototipo diunacittàintelligenteesostenibilesul pianoambientale,energeticoe socialeevienesperimentato induequartieri- SanPolino eviaSolferino-in collaborazione conilComunedi Brescia.Si partedalpianodomestico,con i classicisistemididomoticaesmarthome,perarrivare fino adunlivellodicomunicazionecon la pubblicaamministrazione.Millecittadinisonostati intervistati nell’ambitodiquestainiziativa,chehameritatoancheil Cresco Award2016,per sondare i lorobisognieorientarel’iniziativain basealleindicazioni.

Anche«Oltrela strada», l’ampiainiziativadiriqualificazionedi viaMilano,non potevacheavereunadeclinazione«smart»conl’installazionedireti infibraottica,wifi,radiofrequenzaesensori permonitoraggioambientale,mobilità,sicurezza, servizi pubbliciedomesticiacui sono collegati35punticommerciali, 70edifici e7sediistituzionali.

Infine,del capitolo«Smartcity»fannoparte l’impegnoper ilpotenziamentodellarete dimobilitàelettrica(nel 2016èraddoppiatal’elettricità erogatadaipunti diricaricacon unrisparmioemissivo di21,4tonnellatedianidridecarbonica) eilprogettoditelelettura avviato inviasperimentalesui contatoridiFolzano. NA.DA.

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DaviaMilanoaSanpolinoCosìBresciadiventasmart

GLI SCENARI. Le richieste del Comune e le prospettive future della multiutility di via Lamarmora

A2A-Loggia:svoltaancorapiù«green»Recuperodelcaloredaifumidiacciaieria,solare,teleraffrescamentoeun’accelerazionesulricicloIlsindacoDelBonorilancia, l’aziendaaccettalesfide

Mimmo Varone

Il Comune pone nuove sfide,A2A le accetta senza batter ci-glio. Con il sindaco EmilioDel Bono da una parte, il pre-sidente della Multiutility Gio-vanni Valotti e l’ad ValerioCamerano dall’altra, ieri po-meriggio nella Sala Giudicidella Loggia è andato in sce-na un esempio di sintoniapressochè assoluta tra azioni-sta e azienda. Occasione, lapresentazione del terzo Bilan-cio di sostenibilità da partedei vertici di via Lamarmora.E quasi non serve dire che lasintonia attiene alle responsa-bilità economiche, sociali eambientali che A2A si assu-me nei confronti del territo-rio bresciano.

LA STRADA è tracciata ormaidal 2015, confermata dal Pia-no strategico 2017-21, ma ilsindaco assume il ruolo delgiocatore che rilancia su tuttii fronti, dal teleriscaldamen-to al solare, dall’abbattimen-to delle emissioni all’efficien-tamento energetico degli edi-fici pubblici e privati, alla de-purazione delle acque. “È ne-cessario convincere il territo-rio che si va nella direzionegiusta – dice -, e si può convin-ceresolo con politiche concre-te che incidono sulla qualitàdella vita. Valotti e Camera-no non si sottraggono, e ri-spondono con i fatti. Nel det-taglio Del Bono propone di fa-re di Brescia la prima città ita-liana per teleraffrescamento,e di sviluppare su altre accia-ierie l’esperienza di abbatti-mento delle emissioni e recu-pero del calore appena com-piuta con Ori Martin.

Di sperimentare il solare, diperseguire l’abbattimentodelle emissioni anche nellecaldaie di Lamarmora e neltermoutilizzatore, di coglierel’occasione dei grandi investi-menti necessari sulla vulnera-bilità sismica per ridurre ilconsumo di energia negli edi-fici e nelle scuole, di andareavanti con il depuratore della

Valtrompia a Concesio per ri-sanare il Mella. Ma suquest’ultimo punto incassa labuona notizia che il depurato-re a servizio di 85 mila abitan-ti equivalenti della Valtrom-pia (ampliabili a 130 mila) hagià ottenuto parere favorevo-le Via. Con le aree già acquisi-te i lavori partiranno l’annoprossimo, e grazie alla tecno-logia a “membrana” avrà ele-vata resa depurativa. Sarà unimpianto da 45.500 metriquadrati, coperti al 62 percento per prevenire odori erumori. Nel segno dell’econo-mia circolare - e per sfatareuna volta per tutte la leggen-da che vuole i rifiuti differen-ziati inceneriti in via Codi-gnole -, elenca l’impianto per

il trattamento del vetro già infunzione, l’autorizzazioneper l’impianto di recuperodella plastica, le quattro ac-quisizioni per il trattamentodella carta e gli altrettantiprogetti per l’organico, più al-tri due per la produzione dibiometano, uno dei quali aBedizzole per rifornire i busdi Brescia Trasporti.

«La Società ha definito gliinvestimenti, identificato latecnologia e porta progettiper ora soggetti solo alla com-ponente autorizzativa», pre-cisa. Per il depuratore di Ver-ziano,Camerano mette sul ta-volo uno studio di fattibilitàper la produzione di 30 GWhannui di energia termica daimmettere nella rete di teleri-scaldamento. Definiscel’accordo con Ori Martin «po-tenzialmente espandibile fi-no a 5 acciaierie per produrrecirca 100 GWh annui a im-patto zero». A Lamarmorac’è stato un investimento da80 milioni per l’impianto ditrattamento fumi, desulfura-tore, de-nox. Sul termoutiliz-zatore l’investimento è statodi 250 milioni in ultimi 10 an-ni, e «siamo super significati-vamente sotto le soglie diemissione di legge, soprattut-to con l’impianto di via Codi-gnole che resta un pilastrofondamentale per dare allacittà, insieme alle centrali diLamarmora, il 40 per centodel fabbisogno di energia ter-mica che dà oggi». Sul solaretermico è stata individuataun’area di 3.800 metri qua-drati sempre in zona Lamar-mora che dovrebbe dare altri8 GWh. E poi l’impegno di in-stallare 35 mila contatori in-telligenti anche per l’acqua,capaci di telelettura e telege-stione, dopo quelli elettrici edel gas. «Sono obiettivi delPiano industriale – sottoli-nea l’Ad -, se l’Amministrazio-ne ce ne pone altri li inserire-mo». Sintonia totale, insom-ma. Anche in tema rifiuti DelBono rivendica il “coraggio”della scelta del misto, che hagià tolto Brescia dalla scomo-da posizione di maglia neralombarda nella differenzia-zione. «L’obiettivo per il2018 era il 50% – dice -, sia-mo già al 61 e l’anno prossi-mo raggiungeremo il 65, cheera la meta finale»•

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I progetti

ASanpolino una partedel progetto«Brescia SmartLiving»

[email protected] | Telefono 030.2294221 - 224 - Fax 030.2294229

DasinistraFondra,Del Bono,Valotti e Camerano inLoggiaFOTOLIVE

Studioperlaproduzionedi30GWhannuidi energia termicadaldepuratorediVerziano

Dalleaziendesipotrebberoricavareeimmetterenellaretefinoa100GWh/anno

Lasala Giudici inLoggiagremita per lapresentazione delbilancio

LamultiutilityIlterzo bilancio disostenibilità

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BRESCIAOGGIMercoledì 8 Novembre 20178

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Suldivorzio tra A2A el’utilitymontenegrinaEpcg potrebbeesserevicinala svolta.

Comeriferiscel’edizione diieridiMilanoFinanza, ilgovernomontenegrinoavrebbeindividuato unpartnerperl’azienda idroelettricadicuièsociodimaggioranzainvistadelpagamento,nelmaggio2018,dellaprimadelle setterateannualiallamultiutilitylombarda,così comeconcordatocon la putoptionesercitatadal gruppoguidatodall’adValerioCamerano.

Neldisegno dileggedibilancioper il 2018-spiegaMilanoFinanza- nonèstataprevistaalcuna vocediindebitamentorelativaalpagamentodellaprima rataperl'acquistodelle azioniEpcginmanoadA2A .

CIÒ,SCRIVEMF, potrebbeindicarecheil governomontenegrino,titolaredellaquotadimaggioranzanell'aziendaidroelettrica,haindividuatoun partnerstrategicocheandrà asostituireA2A ,sollevandolocosi'dall'obbligo diversare i 35milionidieuro previsti amaggio2018.

Secondole verificheeffettuatedal quotidianofinanziario,ci sarebbeinteressedapartedialcuniplayerstranieria rilevareil41,75%che A2Adetiene inEpcg.Nell'ambitodell'operazione,curatadall'advisorRothschild,sisarebberofatti avantialcunipretendenti,tra cui f il fondoamericanoContourglobal elafinlandeseFortum,mentresembrerebbedaescludere lapresenzadi gruppiitaliani.

Epcg,spuntaunpartnernel «divorzio»

ILDOCUMENTO.Nel 2016distribuiti alivelloprovinciale 263milioni di euro(+5%);121 milioni (+10%) spesiperleaziende del territorio

Intreanni222milionidi investimentiTraricicloetermoutilizzatorerecuperato il98%deirifiuti.EmissionidiCO2giùdel5%

L’indiscrezione

Natalia Danesi

Aumentano la ricchezza di-stribuita, gli investimenti el’occupazione sul territorio.Migliorano gli indicatori am-bientali, grazie anche al con-tributo del buon avvio delnuovo sistema di raccolta deirifiuti. Questi, in sintesi, i con-tenuti del terzo bilancio di so-stenibilità di A2A dedicato aBrescia, presentato in Loggiadal presidente Giovanni Va-lotti e dall’amministratore de-legato Valerio Camerano conil sindaco Emilio Del Bono el’assessore all’AmbienteGianluigi Fondra. Un corpo-so documento che prende inesame le ricadute a livelloprovinciale dell’attivitàdell’anno scorso.

ECONOMIA.Si parte dagli indi-catori di responsabilità eco-nomica che registrano un in-cremento rispetto al rappor-to del 2015. In particolare lerisorse distribuite nel Bre-sciano sono cresciute del 5%attestandosi sui 263 milionidi euro, con 121 milioni di eu-ro spesi (+10%) per 371 azien-de fornitrici del territorio.Gli ordini sono stati 799 dicui l’84% in favore di piccolee medie imprese. Un datoche Valotti ha sottolineato ri-badendo l’importanza «perA2A di valorizzare l’opera del-la Pmi locale».

Gli investimenti nella pro-vincia nel solo 2016 hannotoccato quota 83 milioni dieuro (+7%), cifra che porta iltotale del triennio a 222 mi-lioni, focalizzati in particola-re sul progetto di teleletturadei contatori del gas avviato aFolzano, sul completamentodel piano di illuminazionepubblica a led, sulla sostitu-zione delle caldaie a gas allacentrale di Lamarmora, il re-vamping del depuratore diVerziano, sullo sviluppo delnuovo sistema di raccolta dif-ferenziata e sul’efficienta-mento del termoutilizzatore.Gli azionisti hanno ricevuto35 milioni di euro di dividen-di. La sola A2A Ciclo Idricoha in cantiere per il periodo2016 - 2020 un piano di inve-stimenti di 161 milioni di eu-ro, mentre dal 2018 Asvt -controllata da A2A - avvierà ilavori per il depuratore diConcesio con uno stanzia-mento di 36 milioni.

SOCIALE. Nel 2016 la multiu-tility di via Lamarmora ha in-crementato l’occupazionenelle sedi di Brescia con 107nuove assunzioni (la metà so-no giovanti under 30) cheportano l’organico a 1.739 di-pendenti di cui il 19% donne(«su questo punto dobbiamoun po’ rimontare», ha am-messo Valotti). Le ore di for-mazione pro capite sono sta-te 20,6 con un aumento del12% rispetto al 2015.

Sul fronte dei clienti, sonocresciuti sia quelli del merca-to elettrico (219.113, +1%) siaquelli del mercato del gas(176.124, +18%); 20.392 leutenze servite dal teleriscal-damento e 64 i comuni servi-ti per igiene ambientale. Ele-vato il grado di soddisfazione

della clientela servita allosportello (96%) mentre iltempo di attesa per l’accessoal call center si è abbassatoda un minuto e 2 secondi, aun minuto. Nel 2016 A2A haintrodotto il bonus idrico chesi affianca al bonus gas (4.211l’anno scorso quelli erogati) eai bonus elettrici (4.267).

Hainoltre supportato inizia-tive sociali, ambientali e cul-turali con 1,7 milioni di stan-ziamenti, ospitato ben 13 mi-la ragazzi per iniziative dieducazione ambientale e, in-fine, promosso - con Fonda-zione Asm e Aem - il Bancodell’Energia che raccogliefondi per assicurare sostegnoa famiglie in temporanea dif-ficoltà. Il bando «Doniamoenergia» promosso con Fon-dazione Cariplo ha consenti-to di finanziare con 2 milioni15 progetti di associazioninon profit dando aiuto - haricordato Valotti con partico-lare soddisfazione - a circa6mila cittadini lombardi.

AMBIENTE. Ultimo capitolo,ma non in ordine d’importan-za, l’impegno della multiutili-ty per il miglioramento degliindicatori ambientali, temadelicato dal punto di vista so-ciale ma anche politico, se èvero che la giunta ha fatto del-la svolta «green» uno dei pila-stri dell’azione amministrati-va. Nel 2016 A2A ha raccoltoin provincia 297.848 tonnel-late di rifiuti urbani di cui -tra riciclo e termoutilizzazio-ne - il 98% è stato inviato arecupero di materia o di ener-gia (con una crescita della dif-ferenziata in città, grazie alnuovo sistema misto, fino al60%) nel segno dell’obiettivo«Zero discariche».

Il termoutilizzatore, secon-do le stime dell’azienda, haconsentito di evitare la produ-zione di 442.446 tonnellatedi anidride carbonica con unmiglioramento del 38% gra-zie all’impegno per l’efficien-tamento della macchina i cuivalori emissivi- ha precisatoCamerano - sono ampiamen-te sotto i limiti di legge. Le725.148 tonnellate di rifiuticonferiti all’impianto di viaCodignole hanno consentitodi produrre 559 Gigawattoradi energia elettrica e 817 dienergia termica, pari al fabbi-sogno del 40% della città.

Complessivamente, A2A suBrescia ha garantito un ulte-riore taglio del 5% sulle emis-sioni di CO2 che nel 2016 sisono attestate sulle 672.750tonnellate. Ridotti, riferisceA2A, anche il biossido di zol-fo (-13%, 132 tonnellate an-nue) e le polveri (-12%, 1,2tonnellate annue). In lineacon lo scorso anno gli ossididi azoto ( 416 tonnellate an-nue a fronte delle 418 del2015). Sul fronte dell’illumi-nazione, è stato completato ilpiano di sostituzione dei ledsu 43mila nuovi punti luce(che hanno ridotto del 40%di consumi, evitando l’emis-sione di 2.700 tonnellate dianidride carbonica).Il siste-ma idrico gestito da A2A, infi-ne, ha erogato 44 milioni dimetri cubi di acqua su 3.554chilometri di acquedotto con5.658 analisi effettuate permilione di metro cubo (+3%rispetto al 2015). •

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36MILIONIDIEURO:

ILDEPURATORE DICONCESIO

A2ACicloIdricohaincantiereperilperiodo2016-2020unpianodiinvestimentidi161milionidieuro,mentreAsvt-controllatadaA2A-sipreparaadavviareilavoriperildepuratorediConcesioconunostanziamentodi36milioni.OttenutoilparerefavorevoledellaViaeacquisitelearee,icantieridovrebberopartirel’annoprossimo.

6MILACITTADINI AIUTATI

GRAZIEALBANCO DELL’ENERGIA

A2Ahapromosso-conFondazioneAsmeAem-ilBancodell’Energiacheraccogliefondiperassicuraresostegnoafamiglieintemporaneadifficoltà. Ilbando«Doniamoenergia»promossoconFondazioneCariplohaconsentitodifinanziarecon2milioni15progettidiassociazioninonprofitdandoaiutoacirca6milacittadinilombardi www.segheriamarchesi.it

BRESCIAOGGIMercoledì 8 Novembre 2017 Cronaca 9

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Taglio del 5 per cento ai gas serra Parte il depuratore in Valtrompia https://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-brescia

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Doverosa rettifica all’intervista: Marino Ruzzenenti non ha parlato a nome del Tavolo Bastaveleni, ma esprimendo opinioni personali, in particolare sull’ipotesi di fuoriuscita del Comuneda A2A, che nel Tavolo Basta veleni non è mai stata discussa.